PÉRAUD BRILLA ANCORA SUL FARON… MA NON BASTA

febbraio 17, 2014
Categoria: News

La conosceva a menadito il breve ma ripido Mont Faron, l’ascesa simbolo del Giro del Mediterraneo. Dodici mesi fa ne aveva conquistata la cima e ieri si è ripetuto, ma proprio i pochi chilometri da percorrere all’insù non sono bastati al francese Péraud per scardinare la classifica, fermandosi a 4″ dalla cima, rimasta definitivo dominio del britannico Cummings, il più veloce nella crono dell’altro giorno e che sul Faron ha reagito agli attacchi con una tattica di difesa che ha ricordato il miglior Indurain.

Tutto come da copione nell’ultima tappa del Giro del Mediterraneo e, come all’Étoile de Bessèges, il vincitore della cronometro è anche il vincitore della generale.
Attaccano, come previsto, Péraud e Sepulveda all’interno di una generale bagarre sulla salita finale, ma la brevità dell’ascesa non permette di infliggere distacchi significativi. La tappa ha, quindi, portato ad un assestamento minimo nelle prime posizioni della generale, confermando di fatto la situazione che si era venuta a creare dopo la crono di ieri.
Quello di oggi era il traguardo più ambito della corsa ed infatti i tentativi si sono sviluppati già nei primissimi chilometri, quando si muovono in avanscoperta Omar Fraile (Caja Rural – RGA) e Mark Christian (Raleigh), i quali vengono successivamente raggiunti da altri due attaccanti, Rudy Kowalski (Roubaix Lille Métropôle) e Tom Dernies (Wallonie – Bruxelles), andando così a formare un quartetto in testa.
Il vantaggio massimo degli attaccanti, raggiunto dopo sessanta chilometri di gara, è di circa 6 minuti, ma il gruppo non mostra mai l’intenzione di lasciare che il tentativo prenda il largo sfuggendo al controllo. Anthony Roux (FDJ.fr) e Jérôme Pineau (IAM Cycling) tentano di evadere in discesa ma il tentativo si rivela ben presto velleitario e i due vengono riassorbiti dal gruppo che continua ad accelerare la marcia e, man mano, va a riprendere gli attaccanti del mattino, tra i quali l’ultimo ad arrendersi è Kowakski.
Il gruppo arriva quindi ai piedi della salita tirato da BMC, Wanty – Groupe Gobert e Bardiani – CSF, ma sin dalle prime rampe iniziano gli attacchi. A rompere gli indugi ci pensano Mirko Selvaggi (Wanty – Groupe Gobert) e Mickael Cherel (Ag2r La Mondiale) anche se, a dire la verità, il nostro corridore non sembra averne per proporre un attacco serio, tant’è vero che viene staccato da Cherel e ripreso dal gruppo in seno al quale, nel frattempo, si avvantaggia un drappello di una dozzina di unità che raggiunge anche l’altro attaccante.
Ai tre dall’arrivo inizia la battaglia per la generale e a scattare per primo è l’argentino Sepulveda che propone un’azione incisiva, riuscendo a guadagnare quasi venti secondi in poche centinaia di metri.
In una tale situazione non può più aspettare Péraud che si produce in una accelerazione che lo riporta sull’argentino ai 2 dall’arrivo. Il vantaggio sul drappello con Cummings è di 15 secondi. A questo punto, è il leader a muoversi in prima persona e a cercare di riportarsi sugli attaccanti andando in progressione. Il tenativo ha buon esito proprio sotto lo striscione dell’ultimo chilometro. Vistisi raggiunti, Péraud e Sepulveda lanciano un nuovo attacco e Cummings, che non può rispondere alle violente accelerazioni dei due, cerca di limitare i danni seguitando a procedere in progressione e aumentando il ritmo poco alla volta. Nella sua difesa Cummings ha ricordato molto lo stile di Miguel Indurain, quello di non rispondere agli scatti che fanno male, ma di aumentare con regolarita l’andatura in modo da limitare il ritardo. Sul traguardo la spunta Péraud ma il passivo inflitto all’inglese non basta per ribaltare il podio della generale, sul quale riesce a rimandere anche Zoidl, giunto al tragurdo con pochi secondi di ritardo. Da segnalare il decimo posto di Franco Pellizzotti.
La storia si ripete: per la seconda volta Péraud si aggiudica la tappa del Mont Faron e per la seconda volta manca la vittoria della generale per pochi secondi.
A dir la verità, la salita finale era sì impegnativa ma troppo breve per permettere agli attaccanti di mettere sulle ginocchia Cummings. La risposta agli attacchi c’è stata e già sul secondo scatto Cummings è sembrato maggiormente in difficoltà, ma poi è riuscito a difendersi bene. Forse una cronometro di diciotto chilometri in una corsa come questa era un po’ eccessiva e sarebbe stata più equilibrata una frazione come quella dell’Étoile de Bessèges, lunga 10 Km. Considerazione questa che non deve certo andare a detrimento della vittoria di Cummings che comunque ha meritato il primato battendo tutti a cronometro e riuscendo a resistere agli attacchi, anche se il vantaggio non era consistente.
Il podio finale vede quindi Cummings vincitore del Giro del Mediterraneo 2014 con un vantaggio di 4 secondi su Péraud, mentre sul terzo gradino troviamo Riccardo Zoidl che, con l’ottimo secondo posto di ieri e la buona difesa di oggi, riesce a restare sul podio lasciando il quarto posto a Sepulveda. La top five è completata dal vincitore dell’Étoile Ludvigsonn, che chiude con un passivo finale di 56 secondi.

Benedetto Ciccarone

Il transalpino Péraud bissa il successo ottenuto lanno scorso sul Faron (foto AFP)

Il transalpino Péraud bissa il successo ottenuto l'anno scorso sul Faron (foto AFP)

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