31-08-2013

agosto 31, 2013 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il ceco Leopold Konig (Team NetApp – Endura) si è imposto nell’ottava tappa, Jerez de la Frontera – Alto de Peñas Blancas (Estepona), percorrendo 166,6 Km in 4h09′46″, alla media di 40,021 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo spagnolo Moreno Fernández e di 5″ l’irlandese Nicolas Roche (Team Saxo – Tinkoff). Miglior italiano Ivan Basso (Cannondale Pro Cycling Team), 5° a 5″. Roche è il nuovo leader della classifica con 17″ sullo statunitense Horner e su Moreno Fernández. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 4° a 18″.

MEMORIAL MARCO PANTANI – ANCHE GIRO DI ROMAGNA

L’italiano Sacha Modolo (Bardiani Valvole – CSF Inox) si è imposto nella classica italiana, Lugo – Cesenatico, percorrendo 200 Km in 4h45′26″, alla media di 42.041 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Enrico Rossi (Meridiana Kamen Team) e Andrea Piechele (Ceramica Flaminia – Fondriest)

WORLD PORTS CLASSIC (Belgio – Paesi Bassi)

L’olandese Maarten Tjallingii (Belkin Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Rotterdam – Anversa, percorrendo 191 Km in 3h55′12″, alla media di 48,724 Km/h. Ha preceduto di 3″ i belgi Robert e Nikolas Maes (Omega Pharma – Quick Step). Miglior italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step), 40° a 8′00″. In classifica si impone Maes con 2″ sull’australiano Cantwell e sull’olandese Honig. Miglior italiano Petacchi, 19° a 7′54″.

TOUR DE L’AVENIR (per nazionali)

Il francese Julian Alaphilippe si è imposto nella settima ed ultima tappa, Châtel – Plâteau des Glières, percorrendo 134 Km in 3h46′25″, alla media di 35,509 Km/h. Ha preceduto di 51″ lo sloveno Mohoric e di 1′39″ il francese Adam Yates. Miglior italiano Davide Formolo, 6° a 1′44″. In classifica si impone lo spagnolo Rubén Fernández Andujar (Caja Rural – Seguros RGA) con 55″ su Adam Yates e 1′07″ sull’austriaco Konrad. Miglior italiano Davide Formolo, 6° a 2′05″

TOUR DO RIO (Brasile)

Lo spagnolo Oscar Sevilla Ribera (EPM – UNE) si è imposto nella quarta tappa, Teresópolis – Rio das Ostras, percorrendo 196,3 Km in 4h30′53″, alla media di 43,480 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Veloso e di 2′24″ il brasiliano Dornelles. Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 6° a 2′38″. Sevilla Ribera è il nuovo leader della classifica con 7″ su Veloso e 1′38″ sul colombiano Ortiz Caro. Miglior italiano Luigi Miletta (Vini Fantini – Selle Italia), 14° a 4′44″.

LEOPOLD, KONIG DI GIORNATA

agosto 31, 2013 by Redazione  
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Leopold König vince sull’Alto de Peñas Blancas l’ottava tappa della Vuelta, resistendo alla rimonta finale di Daniel Moreno. Roche, terzo, sfila la maglia di leader ad un Nibali in affanno, staccato alla fine di 27’’. Ottima, invece, la prova di Ivan Basso, 5° a 5’’. In ritardo Scarponi, Mollema e Kreuziger.

Foto copertina: Leopold König celebra il successo sull’Alto de Peñas Blancas (foto AFP)

Che Leopold König disponesse di un notevole talento nella scelta di tempo per i suoi attacchi lo avevamo capito una settimana fa, quando fu promotore dell’azione a quattro che avrebbe poi fruttato il successo di tappa a Nicolas Roche. Rispetto a domenica scorsa, il ceco ha però oggi affinato i movimenti e aggiunto una gamba ben più brillante, perfezionando il colpaccio già sniffato sette giorni or sono: dopo essersi mosso una prima volta ad un paio di chilometri dal traguardo, il boemo si è accodato ad un redivivo Ivan Basso, per poi provare una seconda volta a 800 metri dal termine; il sorpasso ad Igor Anton è stato immediato, e la rimonta di Daniel Moreno tanto netta quanto tardiva.
Il successo di König – chiediamo venia per la ripetizione alla nausea della frase nel corso di questa Vuelta – è la prima in carriera in un grande giro, come avvenuto per sei dei sette corridori che hanno alzato le braccia sin qui (fa eccezione proprio Moreno); per la Repubblica Ceca, forse invidiosa delle soddisfazioni che i vicini di casa slovacchi si stanno togliendo grazie Peter Sagan, si tratta invece della seconda consecutiva, dopo quella di Zdenek Stybar a Mairena del Aljarafe.
Prima del pezzo di bravura di König, la tappa era stata a lungo contrassegnata dalla fuga di Dario Cataldo, Kevin De Weert, Ben Gastauer, Rafael Valls Ferri, Francis De Greef, Jorge Azanza, Alex Howes, Thierry Hupond, Christian Meier, Matthew Busche, Dominik Nerz, Antonio Piedra e Beñat Intxausti, usciti dal gruppo dopo 35 km circa di battaglia. In loro compagnia, inizialmente, si trovava Bartosz Huzarski, 11° stamane in classifica generale, a 45’’ da Nibali, lasciatosi però riassorbire dopo alcuni chilometri in avanscoperta: l’auspicio è che si sia trattato di una libera scelta del polacco – peraltro giustificata dal poco spazio che l’azione stava trovando -, anziché di una decisione forzata da pressioni dei compagni d’avventura, come accaduto con Darwin Atapuma all’ultimo Giro di Polonia. La successiva comparsa in testa al gruppo di uomini NetApp, principali artefici del recupero del plotone in vista della salita finale, ha accresciuto dei dubbi che il successo di König ha però provveduto a ridimensionare, fornendo un’altra giustificazione per il lavoro dei tedeschi.
I tredici hanno approcciato l’ascesa conclusiva con un margine inferiore al minuto, troppo ristretto per lasciare speranza ai pur encomiabili Cataldo e Nerz, arresisi solamente dopo più di metà scalata.
La Radioshack, in odore di maglia rossa con Chris Horner, ha dettato per larga parte della salita un ritmo discreto ma regolare, trascinando a 5 km dal traguardo un drappello forte di una ventina di unità, privo comunque di possibili protagonisti quali Kreuziger e Mollema. Per spezzare lo stato di generale sonnolenza è servito lo scatto di Igor Anton, vanamente inseguito da Barguil e De La Cruz. Il basco ha rapidamente guadagnato una ventina di secondi sul plotoncino dei big, scosso però un chilometro e mezzo più tardi dall’allungo di Horner, giunto in risposta a quello di Eros Capecchi. Basso e Nibali sono stati tra i più pronti a replicare, lasciando intravedere una verve che sarebbe stata in seguito dimostrata solo dal varesino.
A 2 km circa dal traguardo, come accennato, in caccia di Anton si è portato König, stuzzicando anche Pinot, Moreno, Roche e Basso. Proprio quest’ultimo, raggiunto il ceco, ha assunto il comando dell’inseguimento, gettando forse a mare le comunque scarse speranze di successo di tappa, ma capitalizzando al meglio l’attimo di esitazione degli altri favoriti, Nibali in primis. Il siciliano ha provato a ricucire per gradi grazie a Kangert, ma l’estone, ancora distante dalla condizione del Giro e da tempo unico compagno al fianco del messinese, orfano degli irriconoscibili Brajkovic, Fuglsang e Tiralongo, ha ben presto lasciato solo il suo capitano. Nibali ha allora tentato di chiudere in prima persona, senza successo e senza mettere in difficoltà gli avversari alla sua ruota.
Basso, intanto, aveva riportato Anton a tiro dei compagni di viaggio; il più atteso era forse Moreno, e invece è stato König a cogliere l’attimo buono, mettendo in fila all’arrivo lo spagnolo – staccato di 1’’ – e Nicolas Roche, 3° a 5’’ e nuovo leader della generale. Nibali, in difficoltà negli ultimi metri, ha infatti concesso 27’’ al vincitore, nonché 4’’ a Horner e 8’’ a Valverde e Rodriguez, che continuano però a non affondare il colpo sull’azzurro, in condizione ancora precaria ma verosimilmente in crescita.
Lo Squalo scivola dunque dalla prima alla quarta piazza, sia pur a soli 18’’ dal neo-capoclassifica. Horner e Moreno sono 1’’ più avanti, König 11’’ più indietro. Valverde, preceduto di 1’’ anche da Zubeldia, paga ora 31’’ a Roche, mentre Rodriguez entra in top 10, a 1’03’’ (davanti a lui anche Uran, a 42’’, e Majka, a 52’’). Ancora fuori dai dieci Ivan Basso, il cui 12° posto, a 1’28’’ dalla roja, promette però di migliorare sensibilmente nei giorni a venire.
La tappa di domani riporterà la Vuelta, per la terza volta in quattro anni, sulla rampa di Valdepeñas de Jaen, un chilometro circa di ascesa, ma con punte di pendenza prossime al 30%. Un muro che pare disegnata su misura per Purito Rodriguez, sul quale gli italiani dovranno verosimilmente pensare a contenere le perdite.

Matteo Novarini

30-08-2013

agosto 30, 2013 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il ceco Zdenek Stybar (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella settima tappa, Almendralejo – Mairena de Aljarafe, percorrendo 205,9 Km in 4h51′27″, alla media di 42,388 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Gilbert e di 1″ il tedesco Robert Wagner (Belkin Pro Cycling Team). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 22°. Nibali è ancora leader della classifica con 3″ sullo statunitense Horner e 8″ sull’irlandese Roche.

WORLD PORTS CLASSIC (Belgio – Paesi Bassi)

Il belga Jelle Wallays (Topsport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella prima tappa, Anversa – Rotterdam, percorrendo 165 Km in 3h32′33″, alla media di 46,577 Km/h. Ha preceduto di 26″ il tedesco Greipel e l’italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step), distanziati di 28″ e 29″ nella prima classifica generale.

TOUR DE L’AVENIR (per nazionali)

Il britannico Simon Yates si è imposto anche nella sesta tappa, Morzine – Châtel, percorrendo 125,5 Km in 3h05′44″, alla media di 40,542 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo sloveno Mohoric e di 4″ il francese Chevrier. Miglior italiano Davide Formolo, 15° a 59″. Lo spagnolo Rubén Fernández Andujar (Caja Rural – Seguros RGA) è ancora leader della classifica, con 1′03″ sul britannico Adam Yates e 1′10″ sull’austriaco Konrad. Miglior italiano Davide Formolo, 9° a 2′08″

TOUR DE POITOU CHARENTES (Francia)

Lo spagnolo Jesús Herrada López (Movistar Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Ruelle sur Touvre – Poitiers, percorrendo 192,2 Km in 4h21′17″, alla media di 44,136 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Vichot e il russo Vorganov. Miglior italiano Davide Appollonio (AG2R La Mondiale), 5° a 16″. In classifica si impone il francese Thomas Voeckler (Team Europcar), con 23″ su Herrada López e 26″ sul russo Ignatiev. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 21° a 1′58″.

TOUR DO RIO (Brasile)

Il colombiano Jorge Camilo Castiblanco Cubides (EPM – UNE) si è imposto nella terza tappa, Três Rios – Teresópolis, percorrendo 120,3 Km in 3h00′07″, alla media di 40,074 Km/h. Ha preceduto di 12″ i brasiliani Ramos Da Silva e Gaspar. Miglior italiano Luigi Miletta (Vini Fantini – Selle Italia), 18° a 2′03″. Il colombiano Edward Stiver Ortiz Caro (EPM – UNE) è il nuovo leader della classifica con 53″ su Castiblanco Cubides e 1′09″ su Ramos Da Silva . Miglior italiano Miletta, 15° a 3′06″.

NON E’ UN PAESE PER SPRINTER: COLPO DI STYBAR

agosto 30, 2013 by Redazione  
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Nell’ultima tappa per velocisti prima di tre arrivi in salita, Stybar e Gilbert anticipano la volata con un attacco a 10 km dal traguardo, mantenendo una manciata di metri di vantaggio sul traguardo. Il ceco beffa al photofinish il campione del mondo, mentre Wagner vince l’inutile volata del gruppo. Non cambia la generale, con Nibali sempre in rosso. Domani scalata all’Alto de Peñas Blancas.

Foto copertina: Zdenek Stybar, vincitore della settima tappa (foto Photopress.be)

Ventiquattro ore dopo l’atroce beffa subita da Tony Martin, ci ha pensato Zdenek Stybar a vendicare il compagno di squadra, nell’ultima tappa per velocisti della prima metà di Vuelta. Alla vigilia di una serie di tre arrivi in salita, che porteranno il totale a sei in nove tappe in linea, il ceco ha privato gli sprinter di una delle ultime possibilità di successo con un’azione nata a 10 km dal traguardo, su uno strappo a malapena visibile sul profilo altimetrico di giornata, promossa da Philippe Gilbert.
Il campione del mondo, appena due giorni fa incapace di guadagnare un singolo metro sul gruppo con un allungo all’ultimo chilometro, ha oggi ritrovato improvvisamente la condizione, forse per un miglioramento del ginocchio martoriato dalla caduta all’Eneco Tour. Lo scatto ai -10 non è stato folgorante come altre volte, ma il risibile vantaggio accumulato insieme al ceco con l’accelerazione si è via via dilatato, raggiungendo in breve i 12’’. I velocisti, che pensavano forse di essersi garantiti lo sprint a 15 km dal traguardo, quando Marco Pinotti – ultimo reduce di una fuga comprendente Christian Knees e Francisco Javier Aramendia – è stato raggiunto da una poderosa e inspiegabile trenata di Fabian Cancellara, hanno sottovalutato il pericolo, schierando tardivamente al comando i propri scudieri. L’allarme è parso rientrare a 5 km dal termine, quando il margine è sceso a 6’’; nel momento più critico, però, i due battistrada hanno trovato un toboga di cui hanno saputo fare tesoro, fino a veder schizzare il vantaggio a 17’’, sotto lo striscione dei -2.
Stybar, con una malizia che ci si attenderebbe dal più navigato Gilbert, ha iniziato a fare economia sui cambi già prima del triangolo rosso, rischiando di mandare in fumo quanto faticosamente messo da parte fin lì dalla coppia. Il campione del mondo ha deciso di correre il rischio di traghettare al traguardo il boemo, venendo però colto di sorpresa dal brusco cambio di ritmo di quest’ultimo a 200 metri dal traguardo, quando le pedalate del gruppo si facevano ormai pericolosamente rumorose.
Stybar sembrava avere le mani sulla tappa a 30 metri dal traguardo, ma sul più bello le gambe sono venute meno, consentendo a Gilbert di ritrovare una scia inseguita per tutta la volata e di avviare la rimonta. Solo il photofinish ha chiarito che il recupero si è fermato ad un copertone dal successo, come peraltro Stybar, in virtù di una vista da falco o di un cieco ottimismo, doveva aver intuito, a giudicare dall’alzata di braccia subito dopo il traguardo.
Robert Wagner ha invece vinto la volata dei rimpianti, battendo Adrien Petit e il solito Flecha, fra gli uomini più attivi nelle prime sette tappe. Con l’eccezione di Boasson Hagen, 7°, non figurano nelle zone alte della graduatoria i velocisti più attesi, a cominciare dalla maglia verde Matthews e dal pluri-piazzato Richeze, come sempre non ritenuto dalla Lampre degno di una comparsa al comando nei chilometri finali (malgrado gli uomini in fucsia si fossero sobbarcati buona parte dell’inseguimento alla fuga della prima ora).
Assente giustificato, invece, Tyler Farrar, caduto ad una dozzina di chilometri dall’arrivo, poco prima che analoga sorte toccasse al compagno Daniel Martin. Il capitombolo dell’irlandese, con annessa perdita di un minuto e mezzo, rappresenta l’unico evento degno di nota in chiave classifica generale, comandata sempre da Nibali, con immutato margine su Horner e Roche.
La faccia della graduatoria è destinata tuttavia a cambiare domani, quando la Vuelta muoverà da Jerez de la Frontera, luogo di infauste memorie per i ferraristi, alla volta dell’Alto de Peñas Blancas, salita di 14 km e mezzo, con pendenza media del 6,6%: non il piatto forte della corsa, ma un test più che attendibile per le condizioni dei favoriti. Dopo le schermaglie dei primi giorni, sarà questa ascesa a segnare l’inizio ufficioso della lotta alla roja di Madrid.

Matteo Novarini

29-08-2013

agosto 29, 2013 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il danese Michael Christiansen Morkov (Team Saxo – Tinkoff) si è imposto nella sesta tappa, Guijuelo – Cáceres, percorrendo 175 Km in 3h54′15″, alla media di 44,823 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Ariel Richeze e l’elvetico Cancellara. Miglior italiano Francesco Lasca (Caja Rural – Seguros RGA), 12°. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora leader della classifica con 3″ sullo statunitense Horner e 8″ sull’irlandese Roche.

TOUR DE L’AVENIR (per nazionali)

Il britannico Simon Yates si è imposto nella quinta tappa, Saint Gervais – Morzine, percorrendo 78,8 Km in 1h42′53″, alla media di 45,955 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale (e gemello) Adam Yates e il francese Gougeard. Miglior italiano Davide Martinelli, 4° a 17″. Lo spagnolo Rubén Fernández Andujar (Caja Rural – Seguros RGA) è ancora leader della classifica, con 1′03″ su Adam Yates e 1′30″ sull’austriaco Konrad. Miglior italiano Davide Formolo, 9° a 2′04″

TOUR DE POITOU CHARENTES (Francia)

Due tappe disputate nel terzo giorno di gara.
Il mattino, il francese Nacer Bouhanni (FDJ.fr) si è imposto anche nella terza tappa, Charroux – Civray, percorrendo 109,4 Km in 2h33′41″, alla media di 42,711 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Matteo Pelucchi (IAM Cycling) e Davide Appollonio (AG2R La Mondiale). Bouhanni è ancora leader della classifica, con 20″ sul connazionale Fonseca e 22″ sul belga Vantomme. Miglior italiano Davide Appollonio (AG2R La Mondiale), 5° a 24″.
Il pomeriggio, il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) si è imposto nella quarta tappa, cronometro Charroux – Civray, percorrendo 22,8 Km in 27′37″, alla media di 49,535 Km/h. Ha preceduto di 23″ il russo Ignatiev e di 26″ lo svedese Larsson. Miglior italiano Stefano Borchi (Vini Fantini – Selle Italia), 40° a 1′38″. Voeckler è il nuovo leader della classifica, con 26″ su Ignatiev e 37″ sul francese Gerard. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 32° a 1′58″.

TOUR DO RIO (Brasile)

Il brasiliano Rafael Andriato (Vini Fantini – Selle Italia) si è imposto nella seconda tappa, Volta Redonda – Três Rios, percorrendo 167,2 Km in 3h43′49″, alla media di 44,822 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Castañeda Ortega e l’argentino Simón. Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 7°. Il colombiano Weimar Alfonso Roldan Ortiz (EPM – UNE) è il ancora leader della classifica, con 4″ sul connazionale Ortiz Caro e 1′09″ su Andriato. Miglior italiano Cristiano Monguzzi (Vini Fantini – Selle Italia), 12° a 1′19″.

TAPPA A MORKOV, MA L’EROE E’ MARTIN

agosto 29, 2013 by Redazione  
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Tony Martin sfiora l’impresa nella sesta tappa della Vuelta, arrendendosi solo a 25 metri dal traguardo al rientro del gruppo, dopo 165 km di fuga solitaria. A guidare la rimonta è Fabian Cancellara, superato però nel finale da Morkov, al primo successo in carriera in un GT, e da Richeze, alla seconda piazza d’onore consecutiva. Nibali conserva senza problemi la maglia rossa.

Foto copertina: Morkov batte Richeze e Cancellara. Sullo sfondo, Tony Martin (foto AFP)

In una prima settimana quasi tutta all’insù, infarcita di arrivi in salita, è stata una tappa priva di Gran Premi della Montagna a regalare le emozioni più forti di questo scampolo di Vuelta: prima un inseguimento da far sobbalzare il miglior John McClane, con 15 km di sfida sul filo dei secondi fra Tony Martin, in fuga già da centocinquanta, e un gruppo mal organizzato, che avanzava a suon di brusche accelerazioni e altrettanto secche frenate; poi il dramma del finale, con l’eroe di giornata che ha visto sfumare il suo capolavoro a 25 metri dal traguardo, beffato da un arrivo – tanto per cambiare – in leggera salita.
Non è tutto, perché il formidabile e spietato sceneggiatore della tappa odierna ha voluto che a mandare all’aria l’impresa fosse Fabian Cancellara, l’ancor più grande campione che il più giovane tedesco ha però scalzato dal trono delle sfide contro il tempo. È stato infatti lo svizzero a lanciare l’infinita volata che ha annullato in extremis il tesoretto di Martin, capace di giungere all’ultimo chilometro con sei dei quindici secondi di margine a sua disposizione sotto lo striscione dei -15. Senza dubbio, Cancellara ha legittimato con il terzo posto quella progressione, andata non troppo distante dal fruttare all’elvetico un successo già sfiorato due giorni fa; è però forte la tentazione di insinuare che la sete di vittoria di Spartacus sia stata quantomeno accentuata dalla presenza in testa del rivale, anziché di un carneade qualunque.
L’azione di Martin era partita dopo 10 km, trasformandosi ben presto in una massacrante seduta di allenamento. Il gruppo, che ad un atleta solo al comando concede di solito vantaggi extra-large, ha invece saggiamente diffidato di una locomotiva come il tedesco, limitando il distacco ad un massimo di 7’ e mezzo, per poi stabilizzarlo a lungo intorno ai 5’.
La Astana, ad ennesima riprova di come Nibali sia tutt’altro che ossessionato dall’idea di mantenere il primato, si è volentieri disimpegnata dall’inseguimento, delegato anche oggi alle squadre dei velocisti. La Argos – Shimano è stata la più attiva, imprimendo una decisa accelerazione al plotone intorno ai due terzi di gara, fino a ridurre il divario dalla testa della corsa ad appena 15’’ con 15 km da percorrere.
È stato allora che Martin ha gettato la maschera, dando fondo a riserve di energia che solo un motore da fenomeno può conservare dopo tre ore e mezza di sforzo solitario a 44 km/h di media. I quindici secondi, scesi anche a dieci, sono così risaliti a diciotto, per poi calare fino a sette, ma ritornando in breve a nove. Sotto il triangolo rosso dell’ultimo chilometro, il tedesco poteva vantare 6’’ di margine su un gruppo disorganizzato, dove i treni o supposti tali di Argos e Orica non riuscivano neppure ad impedire che qualche compagno del battistrada si introducesse a rompere i cambi.
Superata l’ultima curva, a 600 metri dal termine, l’impresa è parsa cosa fatta; e così sarebbe stato, se Cancellara non si fosse lanciato all’inseguimento. La caccia è stata completata ad una manciata di pedalate dall’arrivo, quando era però già chiaro che nessuno dei due litiganti avrebbe alzato le braccia: più abile di tutti nel saltare sul diretto giusto, Michael Morkov stava infatti già sfilando il rimontante svizzero, onorando la maglia di campione nazionale danese con il terzo successo da professionista in carriera, primo in un GT.
Maximiliano Richeze, che di tappe nei grandi giri ne ha già vinte due, ma entrambe prima della squalifica (Giro 2007), si è dovuto accontentare per il secondo giorno di fila della piazza d’onore, scavalcando al photofinish proprio Cancellara. Farrar, Flecha e Matthews sono stati i soli altri corridori in grado di passare Martin, 7° alla fine.
La splendida sfida per la vittoria di tappa ha compensato la staticità della classifica generale, fossilizzata con Nibali in rosso, davanti a Horner e Roche. Il siciliano non dovrebbe avere difficoltà a conservare il primato (in alternativa: non dovrebbe avere la possibilità di cederlo) anche domani, in un’altra tappa priva di GPM. Facile pensare ad un altro finale a ranghi compatti, visto che di Tony Martin – sfortunatamente – in gruppo ce n’è uno soltanto.

Matteo Novarini

28-08-2013

agosto 29, 2013 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

L’australiano Michael Matthews (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella quinta tappa, Sober – Lago de Sanabria, percorrendo 174,3 Km in 4h28′22″, alla media di 38,969 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Ariel Richeze e il belga Meersman. Miglior italiano Daniele Ratto (Cannondale Pro Cycling Team), 9°. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora leader della classifica con 3″ sullo statunitense Horner e 8″ sull’irlandese Roche.

TOUR DE L’AVENIR (per nazionali)

Lo spagnolo Rubén Fernández Andujar (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella quarta tappa, Albertville – Saint François Longchamp, percorrendo 106.3 Km in 3h02′23″, alla media di 34,970 Km/h. Ha preceduto di 1′38″ l’austriaco Konrad e di 1′42″ il britannico Yates. Miglior italiano Davide Formolo, 5° a 1′44″. Fernández Andujar è il nuovo leader della classifica, con 1′30″ su Konrad e 1′39″ su Formolo.

TOUR DE POITOU CHARENTES (Francia)

Il francese Nacer Bouhanni (FDJ.fr) si è imposto anche nella seconda tappa, Saintes – Angouleme, percorrendo 179,5 Km in 4h06′54″, alla media di 43,621 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Fonseca e il belga Vantomme. Miglior italiano Oscar Gatto (Vini Fantini – Selle Italia), 5°. Bouhanni è ancora leader della classifica, con 14″ su Fonseca e 16″ su Vantomme. Miglior italiano Davide Appollonio (AG2R La Mondiale), 7° a 20″.

TOUR DO RIO (Brasile)

Il colombiano Weimar Alfonso Roldan Ortiz (EPM – UNE) si è imposto nella prima tappa, Rio de Janeiro – Angras dos Reis, percorrendo 162,8 Km in 3h57′06″, alla media di 41,198 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Ortiz Caro e di 1′09″ il connazionale Castañeda Ortega. Miglior italiano Cristiano Monguzzi (Vini Fantini – Selle Italia), 16° a 1′09″. Roldan Ortiz è il primo leader della classifica, con 4″ su Ortiz Caro e 1′15″ su Castañeda Ortega. Miglior italiano Monguzzi, 16° a 1′19″.

LA PRIMA VOLATA E’ DI MATTHEWS

agosto 28, 2013 by Redazione  
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L’australiano stravince al Lago de Sanabria, sul primo traguardo in pianura della Vuelta 2013. Secondo ma lontano Maximiliano Richeze, appena davanti a Gianni Meersman. Nono posto per Daniele Ratto. Non cambia la classifica generale, comandata sempre da Nibali, con 3’’ su Horner e 8’’ su Roche.

Foto copertina: Michael Matthews conquista la prima vittoria in carriera in una grande corsa a tappe (foto AFP)

Dopo tre arrivi in salita consecutivi, è stato Michael Matthews ad approfittare del primo traguardo pianeggiante della Vuelta 2013, sulle sponde del Lago di Sanabria. Merito della progressione prodotta nei 200 metri finali per piegare la concorrenza di Maximiliano Richeze e Gianni Meersman, ma anche dello sforzo profuso dagli uomini della Orica GreenEDGE, fattisi carico delle incombenze teoricamente riservate alla Astana.
Per nulla intenzionata a difendere una maglia rossa che sembra cercare Nibali più di quanto non accada il contrario, la squadra del siciliano ha infatti delegato alle formazioni dei velocisti – Orica e Garmin in particolare – il compito di chiudere sulla fuga della prima ora, promossa dopo 8 km da Antonio Piedra, Nicolas Edet, Jurgen Van De Walle, Arnaud Courteille e Winner Anacona. I cinque hanno acquisito un vantaggio massimo superiore ai 10’, e non è escluso che i kazaki accarezzassero l’idea di concederne il doppio, ossia quanto necessario per lasciare il primato a Edet, meglio piazzato dei battistrada.
In una Vuelta molto avara di occasioni per gli sprinter, altri hanno però inevitabilmente assunto le redini dell’inseguimento, malgrado un profilo nervoso che strizzava l’occhio ad azioni da lontano. Il divario è ben presto tornato entro proporzioni più gestibili, riportandosi al di sotto del minuto con poco meno di 15 km da percorrere. Courteille e Van de Walle hanno encomiabilmente protratto la loro resistenza, cedendo però definitivamente a 3500 metri dal termine.
In vista dello striscione dei -2, Urtasun ha assunto il ruolo lasciato vacante dall’assente Pirazzi, lanciando con uno scatto sconcertante un guanto di sfida a Johnny Hoogerland, chiamato nei prossimi giorni a rispondere con un attacco altrettanto scriteriato. La Argos – Shimano, portatasi in testa per lanciare Nikias Arndt, non ha avuto difficoltà nel rintuzzare l’allungo dello spagnolo, così come un chilometro più avanti non ha faticato nel riportare in gruppo Philippe Gilbert, in caccia di una condizione apparsa oggi ancora lontanissima.
In una volata caotica, con molti velocisti costretti a tentare di risalire tardivamente posizioni a suon di spallate più vistose del solito (specie nel duello fra Richeze e Daniele Ratto), è subito emerso Matthews, segnalatosi in questo mese con il doppio successo di tappa al Tour of Utah, apparso destinato ad una netta vittoria sin dal momento in cui ha lanciato lo sprint. Meersman, molto atteso, ha tentato di uscire lungo le transenne, venendo però respinto dal vento, fino a subire anche il sorpasso di misura di Richeze nella lotta per la piazza d’onore. Il giovanissimo Arndt (22 anni a novembre) ha messo in fila le delusioni di giornata, Farrar e Boasson Hagen, mentre Roux, Henderson, Ratto e Bole andavano a completare la top 10.
Fra le prime volte di giornata, oltre all’arrivo piatto e alla vittoria di Matthews in un GT, figura anche la permanenza in rosso di Vincenzo Nibali, primo corridore a conservare la leadership per più di ventiquattro ore. Il siciliano conserva i 3’’ di margine su Horner e gli 8’’ su Roche, benché la sensazione sia che la Astana non aspetti che di trovare un supplente con i giusti requisiti: non così forte da poter costituire una minaccia per la vittoria finale, ma abbastanza da poter conservare il primato per qualche giorno, evitando che si ripresenti in breve lo stesso problema.
Improbabile, in ogni caso, che il progetto di sbarazzarsi della maglia possa riuscire domani, quando la corsa proporrà la prima di due tappe prive di Gran Premi della Montagna. I lievi saliscendi della sezione iniziale e di quella finale non dovrebbero impedire una rivincita della volata di oggi, con Matthews ora nei panni di uomo da battere. Per tornare a parlare di classifica e maglia rossa, bisognerà con ogni probabilità aspettare sabato, con il quarto traguardo in quota di questa Vuelta per camosci.

Matteo Novarini

27-08-2013

agosto 28, 2013 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Daniel Moreno Fernández (Katusha Team) si è imposto nella quarta tappa, Lalín – Fisterra, percorrendo 189 Km in 4h37′47″, alla media di 40,823 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Cancellara e l’australiano Matthews. Miglior italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale), 7°. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è tornato leader della classifica con 3″ sullo statunitense Horner e 8″ sull’irlandese Roche.

TOUR DE L’AVENIR (per nazionali)

Il danese Michael Valgren Andersen (Team Cult Energy) si è imposto nella terza tappa, Aix les Bains – Albertville, percorrendo 127 Km in 2h47′50″, alla media di 45,402 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo statunitense Mannion e di 3″ l’australiano Ewan. Miglior italiano Liam Bertazzo, 5° a 3″. Il francese Alexis Gougeard è ancora leader della classifica, con 4″ sul francese Alaphilippe e 6″ sul russo Manakov. Miglior italiano Davide Martinelli, 12° a 10″.

TOUR DE POITOU CHARENTES (Francia)

Il francese Nacer Bouhanni (FDJ.fr) si è imposto nella prima tappa, Saint Maixent l’Ecole – Saintes, percorrendo 197,9 Km in 4h49′49″, alla media di 40,971 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Giraud e Daniel. Miglior italiano Davide Appollonio (AG2R La Mondiale), 7°. Bouhanni è il primo leader della classifica, con 1″ sul connazionale Duret e 4″ su Giraud. Miglior italiano Appollonio, 9° a 10″.

MORENO SONTUOSO ALLA “FINE DEL MONDO”

agosto 27, 2013 by Redazione  
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Lo spagnolo della Katusha vince con un poderoso scatto nel finale la quarta tappa della Vuelta, con arrivo in leggera salita a Fisterra, precedendo un brillante Cancellara. Nonostante il grande lavoro della Radioshack, Horner cede pochi secondi all’arrivo e perde la leadership della generale a vantaggio di Nibali.

Foto copertina: la volata alla “fine del mondo” vista dall’”alto dei cieli” (foto EFE)

La quarta tappa della Vuelta a España ha attraversato la Galizia, partendo da Lalín e terminando dopo 189 Km a Fisterra, la terra leggendaria che nell’antichità era considerata essere l’estremità occidentale del mondo (finis terrae). Il percorso era caratterizzato da diversi saliscendi e dal solo Mirador de Ézaro quale GPM ufficiale (cat. 3, al Km 154,6), breve ma con picchi di pendenza fino al 27% e che gli appassionati ricorderanno bene dalla scorsa edizione della corsa a tappe spagnola, quando era stato il dodicesimo arrivo di tappa e aveva visto il successo di Joaquin Rodriguez.
La corsa è stata contraddistinta da una fuga di Danilo Wyss (BMC), Nicolas Edet (Cofidis), Jussi Veikkanen (FDJ.FR), Dennis Vanendert (Lotto-Belisol) e Alex Rasmussen (Garmin-Sharp), partita al Km 7 e arrivata ad avere un vantaggio massimo di 7’26” dopo due ore dal via. Data la nervosità del finale e l’insidia del terribile strappo, il gruppo ha sempre tenuto sotto tiro i fuggitivi, riprendendoli progressivamente proprio lungo il Mirador de Ézaro, dove i big della classifica sono rimasti tranquilli. L’unico a resistere è stato Edet, seppure con un margine minimo, mentre si sono registrati i timidi tentativi di attacco di Juan Antonio Flecha (Vacansoleil-DCM) e di Amets Txurruca (Caja Rural-Seguros).
La bagarre s’è scatenata nel successivo tratto insidioso e mosso, durante il quale alcuni attaccanti hanno approfittato della spezzatura del gruppo causata dalla salita, formando un interessante sestetto: i superstiti Nicolas Edet e Amets Txurruca, José Herrada (Movistar), Luis León Sánchez (Belkin), Dominik Nerz (BMC) e Angel Vicioso (Katusha). Tuttavia, nonostante l’assenza di corridori pericolosi per la maglia rossa Horner, la Radioshack Nissan s’è posta con decisione in testa al gruppo, ricucendo definitivamente la fuga a 14 Km dall’arrivo, con ancora Edet che s’è distinto per la strenua resistenza.
Il gruppo principale, formato da una novantina di unità, ha attaccato a grande velocità la leggera salita di circa 2,5 Km (non contrassegnata da GPM) che portava sul traguardo di Fisterra. All’ultimo chilometro ha provato a evadere nuovamente Flecha, ma l’attacco decisivo è stato di Daniel Moreno (Katusha), che è riuscito a fare il vuoto negli ultimi 500m ed è arrivato in solitaria con un leggero margine. Ottima dimostrazione di forza da parte di Fabian Cancellara (Radioshack Nissan), che ha provato a rientrare in progressione su Moreno, dovendosi tuttavia accontentare della seconda piazza, resistendo al ritorno della volata di Michael Matthews (Orica GreenEdge), che precede Gianni Meersman (OmegaPharma QuickStep), Bauke Mollema (Belkin), Edvald Boasson Hagen (Sky) e il nostro Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale). È rimasto nuovamente a bocca asciutta Alejandro Valverde, mentre Vincenzo Nibali, in virtù dei buchi che nel finale hanno inflitto a Christopher Horner un ritardo di 6” (con lui anche Ivan Basso e Rigoberto Uran), si è reimpossessato della maglia rossa.
Domani la quinta tappa porterà i corridori da Sober al Lago de Sanabria dopo 174,3 Km. Sono previsti solamente due GPM di terza categoria e l’arrivo in volata è l’ipotesi più probabile, ma le squadre delle ruote veloci dovranno faticare parecchio per tenere cucita la corsa nel finale, considerando che solamente 31 Km – di cui buona parte in discesa e molto mossi – separano l’ultima asperità dal traguardo.

Giorgio Vedovati

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