TAPPA A MORKOV, MA L’EROE E’ MARTIN

agosto 29, 2013
Categoria: News

Tony Martin sfiora l’impresa nella sesta tappa della Vuelta, arrendendosi solo a 25 metri dal traguardo al rientro del gruppo, dopo 165 km di fuga solitaria. A guidare la rimonta è Fabian Cancellara, superato però nel finale da Morkov, al primo successo in carriera in un GT, e da Richeze, alla seconda piazza d’onore consecutiva. Nibali conserva senza problemi la maglia rossa.

Foto copertina: Morkov batte Richeze e Cancellara. Sullo sfondo, Tony Martin (foto AFP)

In una prima settimana quasi tutta all’insù, infarcita di arrivi in salita, è stata una tappa priva di Gran Premi della Montagna a regalare le emozioni più forti di questo scampolo di Vuelta: prima un inseguimento da far sobbalzare il miglior John McClane, con 15 km di sfida sul filo dei secondi fra Tony Martin, in fuga già da centocinquanta, e un gruppo mal organizzato, che avanzava a suon di brusche accelerazioni e altrettanto secche frenate; poi il dramma del finale, con l’eroe di giornata che ha visto sfumare il suo capolavoro a 25 metri dal traguardo, beffato da un arrivo – tanto per cambiare – in leggera salita.
Non è tutto, perché il formidabile e spietato sceneggiatore della tappa odierna ha voluto che a mandare all’aria l’impresa fosse Fabian Cancellara, l’ancor più grande campione che il più giovane tedesco ha però scalzato dal trono delle sfide contro il tempo. È stato infatti lo svizzero a lanciare l’infinita volata che ha annullato in extremis il tesoretto di Martin, capace di giungere all’ultimo chilometro con sei dei quindici secondi di margine a sua disposizione sotto lo striscione dei -15. Senza dubbio, Cancellara ha legittimato con il terzo posto quella progressione, andata non troppo distante dal fruttare all’elvetico un successo già sfiorato due giorni fa; è però forte la tentazione di insinuare che la sete di vittoria di Spartacus sia stata quantomeno accentuata dalla presenza in testa del rivale, anziché di un carneade qualunque.
L’azione di Martin era partita dopo 10 km, trasformandosi ben presto in una massacrante seduta di allenamento. Il gruppo, che ad un atleta solo al comando concede di solito vantaggi extra-large, ha invece saggiamente diffidato di una locomotiva come il tedesco, limitando il distacco ad un massimo di 7’ e mezzo, per poi stabilizzarlo a lungo intorno ai 5’.
La Astana, ad ennesima riprova di come Nibali sia tutt’altro che ossessionato dall’idea di mantenere il primato, si è volentieri disimpegnata dall’inseguimento, delegato anche oggi alle squadre dei velocisti. La Argos – Shimano è stata la più attiva, imprimendo una decisa accelerazione al plotone intorno ai due terzi di gara, fino a ridurre il divario dalla testa della corsa ad appena 15’’ con 15 km da percorrere.
È stato allora che Martin ha gettato la maschera, dando fondo a riserve di energia che solo un motore da fenomeno può conservare dopo tre ore e mezza di sforzo solitario a 44 km/h di media. I quindici secondi, scesi anche a dieci, sono così risaliti a diciotto, per poi calare fino a sette, ma ritornando in breve a nove. Sotto il triangolo rosso dell’ultimo chilometro, il tedesco poteva vantare 6’’ di margine su un gruppo disorganizzato, dove i treni o supposti tali di Argos e Orica non riuscivano neppure ad impedire che qualche compagno del battistrada si introducesse a rompere i cambi.
Superata l’ultima curva, a 600 metri dal termine, l’impresa è parsa cosa fatta; e così sarebbe stato, se Cancellara non si fosse lanciato all’inseguimento. La caccia è stata completata ad una manciata di pedalate dall’arrivo, quando era però già chiaro che nessuno dei due litiganti avrebbe alzato le braccia: più abile di tutti nel saltare sul diretto giusto, Michael Morkov stava infatti già sfilando il rimontante svizzero, onorando la maglia di campione nazionale danese con il terzo successo da professionista in carriera, primo in un GT.
Maximiliano Richeze, che di tappe nei grandi giri ne ha già vinte due, ma entrambe prima della squalifica (Giro 2007), si è dovuto accontentare per il secondo giorno di fila della piazza d’onore, scavalcando al photofinish proprio Cancellara. Farrar, Flecha e Matthews sono stati i soli altri corridori in grado di passare Martin, 7° alla fine.
La splendida sfida per la vittoria di tappa ha compensato la staticità della classifica generale, fossilizzata con Nibali in rosso, davanti a Horner e Roche. Il siciliano non dovrebbe avere difficoltà a conservare il primato (in alternativa: non dovrebbe avere la possibilità di cederlo) anche domani, in un’altra tappa priva di GPM. Facile pensare ad un altro finale a ranghi compatti, visto che di Tony Martin – sfortunatamente – in gruppo ce n’è uno soltanto.

Matteo Novarini

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