LA PRIMA VOLATA E’ DI MATTHEWS
L’australiano stravince al Lago de Sanabria, sul primo traguardo in pianura della Vuelta 2013. Secondo ma lontano Maximiliano Richeze, appena davanti a Gianni Meersman. Nono posto per Daniele Ratto. Non cambia la classifica generale, comandata sempre da Nibali, con 3’’ su Horner e 8’’ su Roche.
Foto copertina: Michael Matthews conquista la prima vittoria in carriera in una grande corsa a tappe (foto AFP)
Dopo tre arrivi in salita consecutivi, è stato Michael Matthews ad approfittare del primo traguardo pianeggiante della Vuelta 2013, sulle sponde del Lago di Sanabria. Merito della progressione prodotta nei 200 metri finali per piegare la concorrenza di Maximiliano Richeze e Gianni Meersman, ma anche dello sforzo profuso dagli uomini della Orica GreenEDGE, fattisi carico delle incombenze teoricamente riservate alla Astana.
Per nulla intenzionata a difendere una maglia rossa che sembra cercare Nibali più di quanto non accada il contrario, la squadra del siciliano ha infatti delegato alle formazioni dei velocisti – Orica e Garmin in particolare – il compito di chiudere sulla fuga della prima ora, promossa dopo 8 km da Antonio Piedra, Nicolas Edet, Jurgen Van De Walle, Arnaud Courteille e Winner Anacona. I cinque hanno acquisito un vantaggio massimo superiore ai 10’, e non è escluso che i kazaki accarezzassero l’idea di concederne il doppio, ossia quanto necessario per lasciare il primato a Edet, meglio piazzato dei battistrada.
In una Vuelta molto avara di occasioni per gli sprinter, altri hanno però inevitabilmente assunto le redini dell’inseguimento, malgrado un profilo nervoso che strizzava l’occhio ad azioni da lontano. Il divario è ben presto tornato entro proporzioni più gestibili, riportandosi al di sotto del minuto con poco meno di 15 km da percorrere. Courteille e Van de Walle hanno encomiabilmente protratto la loro resistenza, cedendo però definitivamente a 3500 metri dal termine.
In vista dello striscione dei -2, Urtasun ha assunto il ruolo lasciato vacante dall’assente Pirazzi, lanciando con uno scatto sconcertante un guanto di sfida a Johnny Hoogerland, chiamato nei prossimi giorni a rispondere con un attacco altrettanto scriteriato. La Argos – Shimano, portatasi in testa per lanciare Nikias Arndt, non ha avuto difficoltà nel rintuzzare l’allungo dello spagnolo, così come un chilometro più avanti non ha faticato nel riportare in gruppo Philippe Gilbert, in caccia di una condizione apparsa oggi ancora lontanissima.
In una volata caotica, con molti velocisti costretti a tentare di risalire tardivamente posizioni a suon di spallate più vistose del solito (specie nel duello fra Richeze e Daniele Ratto), è subito emerso Matthews, segnalatosi in questo mese con il doppio successo di tappa al Tour of Utah, apparso destinato ad una netta vittoria sin dal momento in cui ha lanciato lo sprint. Meersman, molto atteso, ha tentato di uscire lungo le transenne, venendo però respinto dal vento, fino a subire anche il sorpasso di misura di Richeze nella lotta per la piazza d’onore. Il giovanissimo Arndt (22 anni a novembre) ha messo in fila le delusioni di giornata, Farrar e Boasson Hagen, mentre Roux, Henderson, Ratto e Bole andavano a completare la top 10.
Fra le prime volte di giornata, oltre all’arrivo piatto e alla vittoria di Matthews in un GT, figura anche la permanenza in rosso di Vincenzo Nibali, primo corridore a conservare la leadership per più di ventiquattro ore. Il siciliano conserva i 3’’ di margine su Horner e gli 8’’ su Roche, benché la sensazione sia che la Astana non aspetti che di trovare un supplente con i giusti requisiti: non così forte da poter costituire una minaccia per la vittoria finale, ma abbastanza da poter conservare il primato per qualche giorno, evitando che si ripresenti in breve lo stesso problema.
Improbabile, in ogni caso, che il progetto di sbarazzarsi della maglia possa riuscire domani, quando la corsa proporrà la prima di due tappe prive di Gran Premi della Montagna. I lievi saliscendi della sezione iniziale e di quella finale non dovrebbero impedire una rivincita della volata di oggi, con Matthews ora nei panni di uomo da battere. Per tornare a parlare di classifica e maglia rossa, bisognerà con ogni probabilità aspettare sabato, con il quarto traguardo in quota di questa Vuelta per camosci.
Matteo Novarini