25-01-2013

gennaio 26, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DOWN UNDER (Australia)

Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella quarta tappa, Modbury – Tanunda, percorrendo 126,5 Km in 3h02′52″, alla media di 41,505 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Roberto Ferrari (Lampre – Merida) e l’australiano Cantwell. Il britannico Geraint Thomas (Sky ProCycling) ha conservato la testa della classifica, con 5″ sull’olandese Slagter e 6″ sullo spagnolo Moreno Bazan. Miglior italiano Daniele Pietropolli (Lampre – Merida), 11° a 15″

TOUR DE SAN LUIS (Argentina)

L’argentino Emanuel Domingo Guevara Arguello (San Luis Somos Todos) si è imposto nella quinta tappa, Juana Koslay – Carolina, percorrendo 169,8 Km in 4h17′48″, alla media di 39,519 Km/h. Ha preceduto di 15″ il connazionale Daniel Ricardo Díaz (San Luis Somos Todos) e di 1′17″ il colombiano Rubiano Chávez. Miglior italiano Mauro Santambrogio (Vini Fantini – Selle Italia), 9° a 1′41″. Díaz è il nuovo leader della classifica, con 17″ sullo statunitense Van Garderen e 39″ sul brasiliano Diniz Correia. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 7° a 2′14″.

NEW ZEALAND CYCLE CLASSIC

Il neozelandese Jason Christie si è imposto nella terza tappa, circuito di Palmerston North, percorrendo 163,5 Km in 3h59′27″, alla media di 40,969 Km/h. Ha preceduto di 1′50″ il connazionale Elliot e di 2′14″ l’australiano Rudolph. L’australiano Nathan Earle (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) ha conservato la testa della classifica, con 36″ sull’australiano Dyball e 40″ sul neozelandese Frame.

FANNO FESTA TUFT E KWIATKOWSKI, RISCATTO NIBALI

gennaio 25, 2013 by Redazione  
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Il 35enne canadese dell’Orica-GreenEdge si aggiudica la crono di San Luis davanti all’atleta di casa Messineo e al polacco dell’Omega-QuickStep che strappa la maglia di leader al brasiliano Diniz e guadagna terreno sugli avversari diretti per la generale. Bella prova dello Squalo dello Stretto che dopo la defaillance di Mirador del Potrero chiude 4° a 14” da Tuft precedendo l’altro azzurro Adriano Malori.

Foto copertina: il canadese Tutf in azione nel cronocircuito di San Luis (foto Bettini)

Dopo l’arrivo in salita di Mirador del Potrero che ha dato una prima importante fisionomia alla classifica generale i corridori hanno affrontato la tradizionale cronometro di 19,2 km con partenza e arrivo a San Luis che, se si fa eccezione per la prima edizione del 2007, è un appuntamento fisso della corsa a tappe argentina e che un anno fa ha visto Levi Leipheimer imporsi con grande margine sui suoi avversari e porre le basi per il successo finale.
Il tracciato della prova contro il tempo, in sostanza un unico lungo rettilineo da percorrere verso est per i primi 10 km per poi invertire la marcia e tornare nel centro di San Luis, era adattissimo agli specialisti e non a caso a imporsi è stato Svein Tuft (Orica-GreenEdge), medaglia d’argento mondiale del tic tac a Varese nel 2008 e atleta che nella sua lunga carriera ha sempre dato il meglio nelle prove contro il tempo completamente pianeggianti in cui è fondamentale spingere con grande potenza: il canadese ha fatto la differenza nella seconda parte di gara in leggera discesa e ha chiuso la prova in 22′14” a una media di 51,4 km/h precedendo di 7” il sorprendente argentino Leandro Messineo (San Luis Somos Todos), passato professionista solo nella scorsa stagione malgrado l’età di 33 anni ma già in evidenza nel 2011 quando gareggiando per una selezione locale si aggiudicò la tappa con arrivo in salita di Mirador del Sol al Tour de San Luis oltre al titolo nazionale a cronometro: terzo a 11” da Tuft e vero vincitore di giornata al pari del canadese è stato il polacco Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep), che dopo la brillante prova di Mirador del Potrero si è ripetuto, al di là di un lieve calo nel tratto finale dopo aver fatto segnare il miglior intertempo a metà gara, sul terreno a lui più favorevole infliggendo distacchi importanti agli altri uomini di classifica e strappando la leadership della generale al brasiliano Alex Diniz (Funvic Brasilinvest) che ha chiuso 23° a 1′20”. Dopo la debacle nell’arrivo in salita si è prontamente riscattato Vincenzo Nibali (Astana), da sempre a suo agio sul tracciato della crono di San Luis che ha vinto nel 2010 e in cui ha chiuso alle spalle di Leipheimer nella passata stagione, 4° a 14” e primo dei nostri davanti ad Adriano Malori (Lampre-Merida), che ha confermato le buone aspettative della vigilia terminando 5° con un distacco di 19”. Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica è stata leggermente sotto tono la prova di Tejay Van Garderen (Bmc), che ha chiuso 7° a 33” da Tuft e soprattutto a 22 da Kwiatkowski con il quale si pensava potesse lottare alla pari; discrete le prove del duo della Lotto-Belisol Juergen Van den Broeck e Bart De Clercq, rispettivamente 10° a 52” e 15° a 1′04” e ancora non brillantissimo Alberto Contador (Saxo-Tinkoff) 13° a 57” mentre in casa Italia si è difeso Diego Ulissi (Lampre-Merida) 19° a 1′13” e ha invece perso molto terreno Mauro Santambrogio (Vini Fantini), comunque tutt’altro che uno specialista delle prove contro il tempo, che ha chiuso 54° a 2′14”.
La nuova classifica generale vede al comando Kwiatkowski con 23” su Van Garderen, 42” su Van den Broeck, 45” su Diniz, 54” su De Clercq, 1′10” su Contador e 1′12” su Ulissi con Nibali risalito al 12° posto a 1′42” e Santambrogio sceso al 15° a 2′03” ma potrà subire importanti modifiche al termine della 5a tappa, 169 km da Juana Kokslay a Carolina che prevedono nel finale la scalata del Cerro el Amago, 10,5 km con pendenza media intorno all’8% prima degli ultimi 17 km pianeggianti che portano al traguardo.

Marco Salonna

A STIRLING SFRECCIA SLAGTER

gennaio 25, 2013 by Redazione  
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L’olandesino Tom Slagter si impone dopo uno sprint a gruppo ristretto in un arrivo ormai classico per la corsa australiana. Il corridore del Team Blanco precede nell’ordine corridori del calibro di Matthew Goss (Orica-Greenedge) e Philippe Gilbert (BMC). Geraint Thomas, quarto all’arrivo, mantiene senza apparenti problemi la maglia arancio di leader della classifica generale.

Foto copertina: il successo di Slagter a Stirling (foto AFP)

Dicono che, a volte, le sorprese non finiscano mai e nel Sud dell’Australia è già la seconda volta che corridori non favoriti riescano nell’intento di trionfare su quelli che sono considerati i campioni di questo sport.
Ieri era toccato a Geraint Thomas iniziare questa serie, mentre oggi c’è voluta la zampata di un 23enne olandese per consolidare il filotto.
La tappa di oggi offriva un percorso molto esigente, un circuito di venti chilometri comprendente una salita da ripetere per cinque volte, e sotto il Sole estivo diventa tutto ancor più difficile.
Nei primi venti chilometri da percorrere in linea prima di entrare nel circuito erano già iniziati gli attacchi dei più istintivi, in particolare di William e Simon Clarke, che non sono fratelli come potrebbe suggerire il cognome ma, piuttosto, hanno il merito di partire coraggiosamente in avanscoperta. I due sono raggiunti qualche chilometro dopo da un gruppo più numeroso, rendendo il tentativo interessante; si accodano i seguenti corridori: Pauwels (Omega-Quick Step), Vandborg (Cannondale), Marczynski (Vacansoleil), Bobridge e Durbridge (Orica-Greenedge), Sergent (Radioshack), Amador e Herrada (Movistar), Stortoni (Lampre-Merida) e Watson (Selezione Australiana); ma i dodici al comando riusciranno ad ottenere un vantaggio massimo di oltre tre minuti sul gruppo, rendendo più agevole l’inseguimento.
Il gruppo torna compatto solo a cinque chilometri dal traguardo, che a causa del percorso nervoso si ritrova composto di una cinquantina di elementi.
A guidare quel che è rimasto del plotone è il Team Sky, ma l’andatura non è così proibitiva e altri corridori tentano la sortita sperando di non essere più acciuffati, dopo Wurf (Cannondale) e Agnoli (Astana) è da sottolineare il tentativo di Tiago Machado (Radioshack) che parte forte ai meno quattro chilometri, per essere ripreso ai meno due.
All’ultimo chilometro entra in azione il Team Blanco con l’australiano Tanner che cerca di pilotare negli ultimi 500 metri il compagno Slagter. L’olandese parte deciso ai 300 metri, mentre dietro Javier Moreno non riesce a seguire l’accelerazione di Slagter e così si defila dando la possibilità a Slagter di guadagnare quei metri preziosi per evitare di essere ripreso dagli uomini più veloci in rimonta.
Tom riesce così a dare al Team Blanco la prima vittoria stagionale, anticipando per un soffio Matthew Goss, in netta rimonta, e Philippe Gilbert (BMC) che non si credeva in buona condizione ma è finito comunque sul podio. Dietro si piazzano Geraint Thomas, quarto, e un Giovanni Visconti, quinto, in ripresa dopo la caduta di ieri. Classificati nella Top Ten anche Moreno (Movistar), un buon Simone Ponzi, settimo, e ottavo un costante Daniele Pietropolli; nono si piazza un altro italiano, Ivan Santaromita e decimo Gorka Izaguirre (Euskaltel).
Nessun cambiamento in classifica generale, sempre capeggiata da Geraint Thomas.
Domani si ricomincia con una tappa che sulla carta è adatta ai velocisti, ma oggi come oggi è meglio non esagerare con i pronostici.

Paolo Terzi

24-01-2013

gennaio 25, 2013 by Redazione  
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TOUR DOWN UNDER (Australia)

L’olandese Tom Jelte Slagter (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Unley – Stirling, percorrendo 139 Km in 3h36′46″, alla media di 38,474 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Harley Goss e il belga Gilbert. Miglior italiano Giovanni Visconti (Movistar Team), 5°. Il britannico Geraint Thomas (Sky ProCycling) ha conservato la testa della classifica, con 5″ su Slagter e 6″ sullo spagnolo Moreno Bazan. Miglior italiano Daniele Pietropolli (Lampre – Merida), 5° a 15″

TOUR DE SAN LUIS (Argentina)

Il canadese Svein Tuft (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di San Luis, percorrendo 19,2 Km in 22′14″, alla media di 51,814 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’argentino Messineo e di 11″ il polacco Michal Kwiatkowski (Omega Pharma – Quick Step). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 4° a 14″. Kwiatkowski è il nuovo leader della classifica, con 23″ sullo statunitense Van Garderen e 42″ sul belga Van den Broeck. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 8° a 1′12″.

NEW ZEALAND CYCLE CLASSIC

L’australiano Nathan Earle (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Palmerston North, percorrendo 143 Km in 3h27′37″, alla media di 41,326 Km/h. Ha preceduto di 31″ i neozelandesi Van Uden e Frame. Earle è il nuovo leader della classifica, con 36″ sull’australiano Dyball e 40″ su Frame.

SORPRESA DINIZ, AFFONDANO I BIG

gennaio 24, 2013 by Redazione  
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Il semisconosciuto brasiliano della Funvic Brasilinvest attacca sull’ascesa finale di Mirador del Potrero e giunge solitario al traguardo con 24” sull’ottimo Mauro Santambrogio e sul polacco Michal Kwiatowski e 34” Diego Ulissi buon 8° mentre Alberto Contador soffre nel finale perdendo 48” ed escono definitivamente dai giochi Vincenzo Nibali e Joaquin Rodriguez. A Diniz anche la leadership della generale in attesa della crono di San Luis

Foto copertina: Alex Diniz trionfa sulla cima del Potrero (foto Bettini)

Dopo le prime due frazioni dedicate ai velocisti il Tour de San Luis è entrato nel vivo con la terza tappa, 173,1 km da La Punta a Mirador del Potrero al termine di una salita di 5 km affrontata in tutte le precedenti edizioni della corsa argentina e che nelle ultime stagioni ha visto imporsi Josè Serpa nel 2010, Rafael Valls nel 2011 e Alberto Contador nel 2012, anche se in seguito alla squalifica per il caso clenbuterolo la vittoria è stata poi attribuita a Levi Leipheimer. Oltre all’ascesa conclusiva il percorso prevedeva anche nella sua fase centrale il gpm di 1a categoria dell’Alto de Nogoli e questo ha fatto sì che, a differenza dei giorni precedenti, anche corridori di un certo calibro abbiano tentato la fuga nelle prime fasi di corsa a partire dall’ex campione francese Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) e dall’argentino Jorge Giacinti (San Luis Somos Todos) che nel 2007 si era aggiudicato la prima edizione del Tour de San Luis, in compagnia di Flavio De Luna (Mexic), Eloy Teruel (Movistar), di Ben Gastauer e del nostro Manuel Belletti (Ag2r) e di Leandro Messineo, compagno di squadra di Giacinti: i battistrada hanno acquisito fino a 7′ di margine al km 48 ma sull’Alto de Nogoli la Saxo-Tinkoff di Contador ha preso il comando delle operazioni con un forcing che ha ridotto il gruppo dei migliori, dal quale hanno immediatamente perso contatto tutti i velocisti tra cui il leader della generale Sacha Modolo (Bardiani), a una quarantina di unità e ha fatto sì che i fuggitivi perdessero rapidamente terreno, con Chavanel che si è rialzato immediatamente dopo lo scollinamento e gli altri che hanno proseguito nell’azione ma sono stati raggiunti a 10 km dal traguardo da un gruppo forte ora di un centinaio di atleti in seguito ai rientri avvenuti in discesa.
Gli uomini dell’Astana di Vincenzo Nibali si sono portati al comando e insieme a quelli della Saxo-Tinkoff hanno tenuto alta l’andatura sulle prime rampe dell’ascesa finale fino a 3 km dal traguardo, provocando il cedimento tra gli altri di Joaquin Rodriguez (Katusha) che chiuderà con oltre 7′ di ritardo, quando il 27enne brasiliano Alex Diniz (Funvic Brasilinvest), vittorioso in passato solo in gare di casa e reduce tra l’altro da due anni di squalifica per essere risultato positivo all’EPO, è scattato dal gruppo: sembrava un’azione estemporanea destinata ad esaurirsi nel giro di poche centinaia di metri e inizialmente nessuno ha reagito ma Diniz non ha più dato alcun segno di cedimento continuando a incrementare il vantaggio fino al traguardo che ha tagliato in solitudine con 24” di margine sul comasco Mauro Santambrogio (Vini Fantini), che dopo una stagione contraddittoria ma conclusa con un lusinghiero 4° posto al Giro di Lombardia alla Bmc avrà la possibilità di essere leader della formazione abruzzese nelle corse più impegnative, e sull’astro nascente polacco Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep): a 25” hanno chiuso il duo della Lotto-Belisol Bart De Clercq e Jurgen Van den Broeck in compagnia della maglia bianca dell’ultimo Tour de France Tejay Van Garderen (Bmc) con l’idolo di casa Ricardo Diaz 7° a 29” e il livornese Diego Ulissi (Lampre-Merida) 8° a 34” mentre Contador ha perso contatto nelle ultime centinaia di metri chiudendo 13° a 48” e Nibali è affondato a oltre 2′ preceduto anche dai compagni di squadra Paolo Tiralongo e Fabio Aru, rispettivamente 16° a 1′03” e 19° a 1′08” da Diniz. Chi ha avuto la peggio è stato però Peter Sagan (Cannondale) che pur avendo tagliato il traguardo è rimasto vittima di una caduta in cui ha riportato la sospetta frattura della clavicola e ha chiuso qui il suo Tour de San Luis.
La classifica generale rispecchia quella di tappa con il brasiliano nuovo leader con 24” su Santambrogio e Kwiatkowski e 25” su Van den Broeck, De Clercq e Van Garderen: alla luce della cronometro di 19 km da San Luis a San Luis che attende i corridori i più accreditati a conquistare il primato, sebbene Diniz nelle corse disputate in Brasile abbia dimostrato di possedere buone qualità nelle prove contro il tempo, sembrano Kwiatkowski e Van Garderen con altri atleti tra cui il parmigiano Adriano Malori (Lampre-Merida) a tentare di giocarsi la vittoria di tappa

Marco Salonna

ELEMENTARE, MR.THOMAS!

gennaio 24, 2013 by Redazione  
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Successo di Geraint Thomas nella seconda tappa del Tour Down Under. Il corridore del Team Sky ha preceduto sul traguardo di Rostrevor lo spagnolo Javier Moreno (Movistar) e il belga Ben Hermans (Radioshack). Ottimo sesto posto per il veronese Daniele Pietropolli (Lampre-Merida), già settimo ieri. Vero e proprio flop per quanto riguarda i big più attesi, che arrivano attardati a causa di una caduta nella discesa finale. Thomas comanda anche la classifica generale.

Foto copertina: il britannico Geraint Thomas si impone nella seconda frazione della corsa australiana (roadcyclinguk.com)

Sotto sotto, un po’ ci aspettavamo che vincesse un corridore che non fosse tra i grandi favoriti; ma i campioni, anche se non al cento per cento della condizione fisica, possono sempre costituire delle mine vaganti. Ma oggi non è stato così, ed è stato tutto merito del vincitore che ha dimostrato semplicemente di andare più forte degli altri.
La tappa odierna non era lunghissima, 116 chilometri, ma il caldo e il percorso nervoso hanno contribuito a renderla più complicata.
Dopo la classica partenza “a razzo”, riescono a partire in fuga quattro corridori: William Clarke (Argos-Shimano), Cristopher Jull Jensen (Saxo Bank-Tinkoff), Guillaume Bonnafond (Ag2r La Mondiale) e Calvin Watson (Selezione Australiana). Il loro vantaggio è rimasto controllato dal gruppo che completa l’inseguimento a 15 chilometri dall’arrivo, proprio all’inizio dell’ultima salita.
Ed è sulla salita di “Montecute”, che presentava delle pendenze oltre il 10%, che è iniziata la bagarre per la vittoria. Il primo scatto è operato dal costaricano Amador (Movistar), subito raggiunto e superato dal corridore di casa Matthew Lloyd (Lampre-Merida). I due non fanno il vuoto, ma avranno il merito di aver eseguito una discreta selezione, di fatto preparando il terreno agli scatti decisivi. L’azione decisiva in questione si verifica nell’ultimo chilometro di vera salita, quando parte il neozelandese Bennett (Radioshack), raggiunto e poi staccato da un imponente Geraint Thomas che prova il tentativo in solitaria.
Il corridore inglese transita al GPM con pochi metri di vantaggio su un terzetto composto, oltre che da Bennett, anche da Moreno (Movistar) ed Hermans (Radioshack). Gli inseguitori riescono ad acciuffare Thomas durante la successiva discesa, formando così un quartetto in testa alla corsa.
Dietro il gruppo, a causa di una caduta che ha coinvolto tra gli altri Gilbert, si spacca in più “tronconi” complicando l’inseguimento ai quattro davanti.
I fuggitivi si presentano all’ultimo chilometro con un vantaggio che permette loro di giocarsi la vittoria, anche grazie alle tirate di Bennett a favore del compagno di squadra Hermans; ma ai 300 metri parte deciso Geraint, prima alzandosi sui pedali poi sedendosi immediatamente, come del resto è abituato a fare durante le prove di inseguimento in pista (Oro olimpico..), vincendo la tappa per distacco sul secondo classificato, Moreno, e sul terzo, Hermans.
Il gruppo inseguitore arriva quattro secondi dopo l’inglese, regolato dall’olandese Slagter (Blanco) che anticipa il belga Wellens (Lotto-Belisol, classe ‘91) e un ottimo Daniele Pietropolli (Lampre-Merida). Completano la Top Ten il neozelandese Bauer (Garmin-Sharp), l’olandese Kelderman (Blanco, classe ‘91 come Wellens). Attardati tutti i favoriti, Boasson Hagen a 1 minuto, Gilbert e Gerrans a oltre due minuti.
Rivoluzione anche in classifica generale che dopo questa seconda è capeggiata da Geraint Thomas con un vantaggio di cinque secondi su Moreno e sette su Hermans.
Domani altra tappa interessante che si disputa su un circuito da ripetere cinque volte e che presenta uno strappo che può dare fastidio a qualche corridore non ancora in buona condizione.

Paolo Terzi

23-01-2013

gennaio 24, 2013 by Redazione  
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TOUR DOWN UNDER (Australia)

Il britannico Geraint Thomas (Sky ProCycling) si è imposto nella seconda tappa, Mt Barker – Rostrevor, percorrendo 116,5 Km in 2h44′18″, alla media di 42,544 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo spagnolo Moreno Bazan e il belga Hermans. Miglior italiano Daniele Pietropolli (Lampre – Merida), 6° a 4″. Thomas è il nuovo leader della classifica, con 5″ su Moreno Bazan e 7″ su Hermans. Miglior italiano Pietropolli, 4° a 14″

TOUR DE SAN LUIS (Argentina)

Il brasiliano Alex Diniz Correia (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos) si è imposto nella terza tappa, La Punta – Mirador del Potrero, percorrendo 173,1 Km in 4h29′36″, alla media di 38,523 Km/h. Ha preceduto di 24″ l’italiano Mauro Santambrogio (Vini Fantini – Selle Italia) e il polacco Kwiatkowski. Diniz Correia è il nuovo leader della classifica, con 24″ su Santambrogio e Kwiatkowski.

NEW ZEALAND CYCLE CLASSIC

Il neozelandese Joseph Cooper (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Palmerston North, percorrendo 7,1 Km in 9′10″, alla media di 46,473 Km/h. Ha preceduto di 12″ e 19″ gli australiani Flakemore e Lapthorne.

IL MODO(LO) GIUSTO PER BATTERE CAV

gennaio 23, 2013 by Redazione  
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Il 25enne di Conegliano dopo il secondo posto della frazione inaugurale si prende la rivincita sul campione del mondo di Copenhagen facendo valere la maggiore attitudine a un traguardo in leggera ascesa come quello di Terrazas del Portezuelo, saltando il rivale negli ultimi metri e conquistando la leadership nella generale. Nella top ten gli altri azzurri Petacchi, Chicchi, Belletti e Lasca

Foto copertina: Modolo “schizza” sopra tutti al Tour de San Luis (foto Bettini)

Per la prima volta nella sua breve storia il Tour de San Luis è approdato in quel di Terrazas del Portezuelo al termine di una tappa di 171,4 km con partenza da Tilisarao senza particolari asperità ma con le ultime centinaia di metri in leggera ascesa e pertanto non adattissime agli sprinter puri, a partire da Mark Cavendish (Omega-QuickStep) che dopo il successo nella frazione inaugurale di Villa Mercedes si presentava comunque con il ruolo di grande favorito. Ancora una volta sono stati i corridori argentini a smuovere le acque nelle prime fasi di corsa e in particolare quelli della formazione di casa San Luis-Somos Todos che ha mandato in avanscoperta Emmanuel Guevara, quasi sempre all’attacco anche nell’edizione 2012, e Leandro Messineo insieie ai quali si sono aggregati l’altro argentino Julian Gaday (Buenos Aires Provincia), lo statunitense Ben Jacques-Maynes (Jamis-Hagens Berman) e il ceco Martin Hacecky (Dukla Praha), già in fuga nella prima tappa: similmente a quanto accaduto ieri l’Omega-QuickStep ha in ogni caso controllato la situazione e con la collaborazione dell’Orica-GreenEdge di Leigh Howard e della Cannondale di Peter Sagan e Lucas Sebastian Haedo non ha avuto difficoltà a riprendere a circa 10 km dal traguardo i fuggitivi, che avevano raggiunto un vantaggio massimo di 8 minuti, con Messineo, Guevara e Jacques-Maynes ultimi ad arrendersi. Gli ultimi km sono stati condotti dalla corazzata di Patrick Lefevere con il 23enne di Borgo Valsugana Matteo Trentin in funzione di ultimo uomo per Cavendish che ha lanciato lo sprint dalla prima posizione; la strada che tirava leggermente ha però tagliato le gambe al fuoriclasse dell’isola di Man che non è riuscito ad esprimere tutta la sua potenza a differenza del trevigiano Sacha Modolo (Bardiani) che, dopo essere stato ben pilotato nelle prime posizioni dai compagni di squadra, è uscito di prepotenza dalla ruota del britannico e lo ha saltato nettamente aggiudicandosi il primo successo di una stagione che, dopo l’ottimo esordio tra i pro nel 2011 e un 2012 non all’altezza delle aspettative in cui è stato protagonista solo in corse di secondo piano, potrebbe rappresentare quella del salto di qualità per un atleta che resta tra i giovani più promettenti del nostro ciclismo. Cavendish ha quantomeno salvato la piazza d’onore dalla rimonta di Howard con il belga Jens Debusschere (Lotto-Belisol) 4°, Peter Sagan 5° e i nostri Alessandro Petacchi (Lampre-Merida), Francesco Chicchi (Vini Fantini), Manuel Belletti (Ag2r) e Francesco Lasca (Caja Rural) che hanno chiuso nell’ordine dal 6° al 9° posto. La classifica generale vede Modolo balzare in testa per il gioco dei
piazzamenti davanti a Cavendish, Howard, Petacchi, Sagan e Belletti ma sono ben
118 gli atleti ancora con lo stesso tempo, tra i quali non c’è però Joaquin Rodriguez (Katusha) che è giunto a Terraza del Portezuelo con un ritardo di 2′43” e che probabilmente interpreta questo Tour de San Luis esclusivamente come un allenamento in vista dei prossimi più importanti appuntamenti. Delle reali condizioni di forma di Purito e degli altri big a partire da Vincenzo Nibali (Astana) e Alberto Contador (Saxo-Tinkoff) ne capiremo comunque di più al termine della terza tappa, 173,1 km da La Punta ai 1270 metri di Mirador del Potrero al termine di un’ascesa di 5 km lungo la quale il madrileno ha già fatto la differenza nel 2012 anche se, in seguito alla squalifica per il caso clenbuterolo, la vittoria fu poi attribuita a Levi Leipheimer mentre nelle edizioni precedenti si sono imposti Josè Serpa e Rafael Valls.

Marco Salonna

LA TIGRE(IPEL) COLPISCE ANCORA!

gennaio 23, 2013 by Redazione  
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Nella prima tappa della corsa australiana il tedesco Andre Greipel apre le danze con una volata maestosa. Finiscono sul podio il francese Arnaud Demare (Français des Jeux) e il corridore di casa Mark Renshaw (Blanco). Il corridore della Lotto-Belisol guida anche la classifica generale.

Foto copertina: Greipel “graffia” anche nella tappa d’apertura del Tour Down Under (foto AAP Image)

Il profilo altimetrico della tappa lasciava intendere chiaramente che fosse roba per velocisti e così è stato, anche se negli ultimi 10 chilometri era posto uno strappo che ha dato fastidio a qualche ruota veloce.
Ma torniamo ad analizzare ciò che è successo prima del finale. La partenza è stata data alle 11, ora locale, e subito dopo il chilometro zero già iniziavano gli scatti, ma nonostante i ripetuti tentativi di vari corridori, a spuntarla è un ragazzo australiano di vent’anni, Jordan Kerby, il quale si lancia in una fuga solitaria. Anche se il destino di Jordan fosse segnato in partenza, il ragazzo si è potuto consolare con la vittoria del GPM dopo 40 chilometri e dei due successivi traguardi volanti presenti sul percorso.
Il gruppo, nel frattempo, controllava agevolmente sotto la guida dei Lotto-Belisol, FDJ e dei Sky, mantenendo il distacco dal fuggitivo poco sotto gli otto minuti.
Altre sortite dal gruppo sono avvenute nell’avvicinamento ai due traguardi volanti, dove si sono verificate delle vere e proprie volate per conquistare i soli piazzamenti visto che il battistrada passava primo in entrambi gli sprint; nella prima volata si è distinto particolarmente il belga Thomas De Gendt, terzo allo scorso Giro d’Italia, che si dimostra un corridore in possesso anche di buone doti di velocità; mentre nella seconda si è potuto notare il campione del mondo Philippe Gilbert già in buona condizione, il quale ha letteralmente saltato negli ultimi metri Jerome Pineau.
All’attacco dello strappo posto a 7 chilometri dall’arrivo il gruppo era compatto e sia la Lotto che la Sky cercavano di tenere il gruppo in fila per non permettere a nessuno di scattare sulla salitella, mietendo addirittura qualche vittima tra quei velocisti non ancora in condizione, tra i quali Andrea Guardini.
Sul rettilineo finale si posizionava perfettamente il treno della Lotto-Belisol che cercava di lanciare nel miglior modo possibile il suo velocista Greipel che, quando ha iniziato la sua progressione, ha staccato di ruota i suoi avversari, tra cui un pesantissimo Von Hoff che di fatto ha bloccato gli altri contendenti da una possibile rimonta. Rimonta tentata ormai in ritardo e inesorabilmente da Arnaud Demare, giunto secondo, e da Mark Renshaw, terzo. Completano la top ten un sorprendente Simone Ponzi, Von Hoff, Roberto Ferrari (in crescita), Pietropolli, Boasson Hagen, Rojas e Dempster.
Il tedesco, con la vittoria odierna, si è impadronito anche della maglia di leader.
Domani tappa interessante con una salita di 1a categoria (Montecute) a 6 chilometri dall’arrivo, adatta quindi ai vari Gilbert, Valverde, Boasson Hagen e Gerrans, anche se qualche sorpresa potrebbe spuntare da ogni angolo.

Paolo Terzi

22-01-2013

gennaio 23, 2013 by Redazione  
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TOUR DOWN UNDER (Australia)

Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella prima tappa, Prospect – Lobethal, percorrendo 135 Km in 3h35′24″, alla media di 37,604 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Démare e l’australiano Renshaw. Miglior italiano Simone Ponzi (Astana Pro Team), 4°. Greipel è il primo leader della classifica, con 4″ su Démare e 6″ su Renshaw. Miglior italiano Ponzi, 8° a 9″.

TOUR DE SAN LUIS (Argentina)

L’italiano Sacha Modolo (Bardiani Valvole – CSF Inox) si è imposto nella seconda tappa, Tilisarao – Terrazas del Portezuelo, percorrendo 171,4 Km in 3h50′08″, alla media di 44,687 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Cavendish e l’australiano Howard. Modolo è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo di Cavendish e Howard.

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