13-09-2010

settembre 13, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Mikel Nieve (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nella sedicesima tappa, Gijón – Alto de Cotobello, percorrendo 181,4 Km in 4h51′59″, alla media di 37,276 Km/h. Ha preceduto di 1′06″ il lussemburghese Frank Schleck (Team Saxo Bank) e di 1′08″ il belga De Weert. Miglior italiano è Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo), 10° a 1′59″. Lo spagnolo Joaquin Rodriguez (Team Katusha) ritorna in testa alla classifica, con 33″ su Nibali e 53″ sullo spagnolo Mosquera.

TOUR OF CHINA
L’australiano Aaron Kemps (Fly V Australia) si è imposto nella terza tappa, Sanmenxia – Luoyang, percorrendo 142,7 Km in 3h13′17″, alla media di 44,297 Km/h. Ha preceduto il tedesco Radochla e l’estone Kirsipuu. Il tedesco Dirk Müller (Team Nutrixxion Sparkasse) conserva la testa della corsa con lo stesso tempo dell’australiano Tanner e 1″ su Kemps.

TOUR OF BRITAIN
L’elvetico Michael Albasini (Team HTC – Columbia) si è imposto nella terza tappa, Newtown – Swansea, percorrendo 149,7 Km in 3h40′37″, alla media di 40,713 Km/h. Ha preceduto di 8″ il britannico Bibby e il belga Neirynck. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), 17° a 1′37″. Albasini è il nuovo leader della classifica, con 1′26″ sul neozelandese Henderson e 1′28″ sull’australiano Porte. Miglior italiano Frapporti, 24° a 12′36″

TOUR OF BULGARIA
Il ceco Leopold Konig (PSK Whirlpool – Author) si è imposto nella terza tappa, Sofia – Kazanlak, percorrendo 130 Km in 2h20′16″, alla media di 55,608 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Barth e Meier. Il russo Roman Kolstov è il nuovo leader della classifica, con 59″ sul connazionale Rudaskov e 1′10″ sul bulgaro Gerganov.

12-09-2010

settembre 13, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Carlos Barredo (Quick Step) si è imposto nella quindicesima tappa, Solares – Lagos de Covadonga, percorrendo 187,3 Km in 4h33′09″, alla media di 41,142 Km/h. Ha preceduto di 1′07″ il belga Sijmens e di 1′43″ lo slovacco Martin Velits. Miglior italiano è Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo), che conserva la testa della classifica, con 4″ e 39″ sugli spagnoli Rodriguez e Mosquera.

GRAN PRIX CYCLISTE DE MONTREAL
L’olandese Robert Gesink (Rabobank) si è imposto nella corsa canadese ProTour, percorrendo 193,6 Km in 4h58′22″, alla media di 38,931 Km/h. Ha preceduto di 4″ lo slovacco Sagan e il canadese Hesjedal. Miglior italiano Francesco Gavazzi (Lampre-Farnese Vini), 9° a 14″.

TOUR DE L’AVENIR
Il colombiano Nairo Alexander Quintanarojas (Colombia) si è imposto anche nella settima ed ultima tappa, cronometro Guillestre – Risoul, percorrendo 13,8 Km in 33′36″, alla media di 24,643 Km/h. Ha preceduto di 47″ lo statunitense Talansky e di 1′17″ il colombiano Pantano Gomez. Quintanarojas si impone in classifica con 1′44″ su Talansky e 1′55″ su Pantano Gomez.

TOUR OF CHINA
L’australiano David Tanner (Fly V Australia) si è imposto nella seconda tappa, Xi’an – Huashan, percorrendo 118,8 Km in 2h38′41″, alla media di 44,919 Km/h. Ha preceduto allo sprint il cinese Tu e l’estone Kirsipuu. Il tedesco Dirk Müller (Team Nutrixxion Sparkasse) conserva la testa della corsa con lo stesso tempo di Tanner e 10″ sul tedesco Erler.

TOUR OF BRITAIN
Il neozelandese Greg Henderson (Sky Professional Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Stoke-on-Trent, percorrendo 160,5 Km in 3h59′52″, alla media di 40,147 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Albasini e il tedesco Haussler. Miglior italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), 20° a 10′40″. Henderson è il nuovo leader della classifica, con 14″ su Albasini e Haussler. Miglior italiano Manuel Belletti (Colnago – CSF Inox), 26° a 11′.

GP DE FOURMIES / LA VOIX DU NORD
Il francese Romain Feillu (Vacansoleil Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 205 Km in 4h39′05″, alla media di 44,073 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Appollonio (Cervelo Test Team) e il belga De Haes.

CHRONO CHAMPENOIS
Il danese Rasmus Christian Quaade (Team Designa Køkken – Blue Water) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 33,4 Km in 41′45″, alla media di 48 Km/h. Ha preceduto di 5″ il finlandese Helminen e di 25″ l’australiano Durbridge.
La prova riservata alle donne è stata conquistata dalla canadese Anne Samplonius, che ha percorso 33,4 Km in 45′23″, alla media di 44,157 Km/h. Ha preceduto di 8″ la tedesca Arndt e di 18″ la russa Zabelinskaya. Tre le italiane in gara: Silvia Valsecchi (Top Girls Fassa Bortolo – Ghezzi) 21a a 4′28″, Gloria Presti (Top Girls Fassa Bortolo – Ghezzi), 22a a 4′40″, Francesca Faustini (USC Chirio Forno d’Asolo), 25a 8′40″

TOUR OF BULGARIA
Il bulgaro Georgi Petrov Georgiev si è imposto nella seconda tappa, Gotse Delchev – Plovdiv, percorrendo 170 Km in 4h58′26″, alla media di 34,178 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Konig e di 8″ il tedesco Heider. Il russo Sergey Rudaskov (Itera – Katusha) con 11″ sul bulgaro Gerganov e 13″ sul ceco Buchacek.

UNIVEST GRAND PRIX (USA)
Lo svedese Johan Lindgren (Team Cykelcity) si è imposto nella seconda tappa, criterium di Doylestown, percorrendo 80 Km in 1h54′06″, alla media di 42,068 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’australiano Menzies e l’ucraino Metlushenko.
Si impone nella classifica finale (a punti) lo svedese Jonas Ahlstrand (Team Cykelcity), con 21 punti sul connazionale Olsson e 32 punti sullo statunitense Candelario.

ALMANACCO DEL DOPOTAPPA: QUI LAGOS DE COVADONGA

settembre 13, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: una panoramica dei Laghi di Enol, noti agli appassionati come Laghi di Covadonga (foto wikipedia)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa farà oggi Nibali?

HOTDOGBR: Se Nibali è furbo correrà alla Indurain, lasciando andare Mosquera che penso sarà il primo ad attaccare ed eventualmente lo stesso Rodriguez, su cui guadagnerà una marea nella crono, perdere 30” dai due non sarebbe certo una tragedia e se corre con intelligenza non penso neanche che li perderà.

Howling Wolf14: Nibali deve giocare in difesa. Può anche lasciare che Rodriguez e Mosquera gli prendano anche mezzo minuto, non è un problema. Secondo me deve guardarsi bene, invece, da Schleck e Roche. Deve stare attento che non partano da lontano e facciano il vuoto.

telesport: Oggi sta piovendo sulla corsa?

Alefederico: Tappa perfetta di Nibali che ha gestito benissimo la situazione che ai 7 dall’arrivo era piuttosto complicata. Prima ha chiesto l’ultimo sforzo a Kreuziger per chiudere su Sastre e Mosquera, poi ha lasciato andare Mosquera, ha perso 15″ subito ma poi ha viaggiato sugli stessi tempi dello Spagnolo distanziando sia Scheck che tanti altri.
Nota personale: strano che in molti, anche su questo forum (ma pure giornalisti, blogger ed il codazzo è destinato ad allungarsi), stiano “scoprendo” il fascino della corsa tattica dopo aver predicato per anni l’unico credo dell’attacco in salita. Serviva un corridore completo come Nibali per far capire certe cose. Meglio così.

Howling Wolf14: Giustissima osservazione, Ale. Io sono sempre stato un fautore della corsa ad elimizione, con la selezione da dietro. Se la tappa è dura, basta fare un buon passo e chi non ne ha si sgrana inevitabilmente. Era facile fare peana per Pantani, Armstrong o Riccò quando quelli avevano il sangue corretto. Ora che sono tutti controllati quelle cose non si fanno più. Oppure si fanno ma non si fa il vuoto. Si guadagnano quei 15″ con uno scatto e poi si va su come gli altri. Meglio imparare a gestirsi e aspettare che siano gli altri a cedere. Nibali ha fatto una corsa saggissima. Pur considerando la pochezza degli avversari, non ha comunque fatto una piega di fronte ai (pochi) attacchi. Ha fatto benissimo a non rispondere a Mosquera. Sapeva che lo spagnolo avrebbe guadagnato 15-20″ andando fuori soglia, poi dovendo rientrare in soglia andava su con lo stesso passo di Nibali, e nel finale forse anche qualcosa meno. E’ questa la tattica giusta. La tappa di domani è più insidiosa perché si presta maggiormente alle fughe da lontano e a muoversi potrebbero essere Danielson, Sastre, Tondo, Moncoutié & Co. C’è da aspettarsi che la Liquigas debba fare un superlavoro, domani. Se la giornata passa indenne, il siciliano ha la Vuelta in mano.

HOTDOGBR: Una volta tanto ho azzeccato quello che poteva succedere: l’attacco di Mosquera, un Nibali che corresse alla Indurain e un Tondo che perdesse terreno e che domani potrebbe crollare definitivamente; domani ci sono tre salite dure ma anche pezzi in pianura tra una e l’altra e la Liquigas a partire da Kreuziger si è dimostrata all’altezza della situazione dunque a meno che ci sia un attacco congiunto dei rivali e un Nibali non in giornata non dovrebbero aver problemi a controllare la corsa.

Alefederico: Onore al merito, ciò che dici è vero. Anzi, in passato sei stato criticato proprio per aver cercato di aprire gli occhi.
Non ti preoccupare, vedrai che adesso ti daranno addosso comunque.

Howling Wolf14: Ale – Grazie Ale, sei sempre gentilissimo e acuto nelle analisi, mai superficiale, un gourmet della bicicletta.
HotDog – Kreuziger è una garanzia. Oggi Zaugg ha lavorato sodo. Non meno molto brillante Santaromita, che invece potrebbe anzi dovrebbe essere d’aiuto sulle salite. Peccato non ci sia Szmyd, sarebbe una garanzia. Per quanto riguarda Tondo anch’io mi aspetto che esca di classifica. Con un po’ di scaramanzia covo la convinzione che domani possa prendere una brutta botta anche Joaquin Rodriguez. Oggi non l’ho visto brillante. Quando una salita è più lunga di 6-7 km perde la verve. Domani ci sono tre salite, di cui due molto dure. Sbaglierò, ma Purito rischia molto. E se salta anche lui Nibali ha la Vuelta in tasca al 90%. Incrociamo le dita, forza Nibali!!!

Feltrinaccio: Pantani e Armstrong erano semplicemente di altra categoria rispetto al pur bravo Nibali (il quale corre comunque anche oggi come tutto il gruppo con chissa’ cosa in corpo…meglio non saperlo e non illudersi che sia diversamente lo sappiamo tutti) mentre Ricco’ il vuoto l’ ha fatto realmente solo una volta ovvero sull’ Aspin dato che neppure lui e paragonabile ai sopra citati. Tutto qua in my opinion.

gibosimoni: Secondo me era un ciclismo d’altri tempi, dove in salita si davano/prendevano minuti e già fra il primo e il terzo c’erano 10 minuti.
Pantani e Armstrong (con tutte luci ed ombre dei casi) erano e sono due fuori classe e fuori dai ranghi di ottimo scalatore, mentre – non vorrei ancora criticare – Riccò ha fatto il vuoto una volta sola sull’Aspin vincendo per distacco con un lungo tratto anche in pianura, ma sappiamo tutti per quali motivi.
Pronto ad essere criticato.

Vedo23: La selezione da dietro è spettacolare, certo.
Qui alla Vuelta però più che selezione da dietro la selezione c’è nei partecipanti e nei sopravvissuti! Anche l’impressione visiva è che il gruppo viaggi sempre “lento”, almeno in confronto con il Giro e il Tour.
Anche quest’oggi: sono in ben pochi ad impegnarsi a fondo e a curare la classifica! Per di più Mosquera ha guadagnato – oggi – senza un vero scatto e nessuno ha avuto le forze per aumentare l’andatura del gruppetto di Nibali, che giustamente ha proseguito regolare.

salitepuntocià: Il bello della Vuelta è che premia il piu resistente,non solo per 3 settimane, ma di tutto l’anno… siamo a settembre.
Per i partecipanti, è ovvio che a settembre ci son pochi big, è il prezzo da pagare, ma chi c’è non è che va sminuito.
Se Contador partecipa l’anno prossimo, cosa che comunque non vedo cosi sorprendente rispetto al Giro (è spagnolo, va forte in salita), forse potrebbe attirare qualcun’altro, ma non è detto la rivinca, anche la Vuelta che ha vinto non è che l’abbia stradominata… gli è bastato l’Angliru, che vedrete ritornerà proprio per lui.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, fa festa Barredo. Nibali, “rosso” convincente. ‎(Gazzetta dello Sport)

El tiburòn asusta(AS)

Barredo ejerce de anfitrión (Marca)

Barredo se corona en los lagos (El Mundo Deportivo)

Barredo gewinnt – Fränk Schleck wird 13. (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Barredo s’empose en solitaire (L’Equipe)

Barredo remporte la 15e étape du Tour d’Espagne (Le Soir)

La Vuelta plus indécise que jamais (La Dernière Heure/Les Sports)

Carlos Barredo wint lastige bergrit in Vuelta (De Standaard)

Victoire de Carlos Barredo devant Nico Sijmens lors de la 15e étape de la Vuelta (L’Avenir)

Tour d’Espagne: Barredo gagne à Lagos de Covadonga (Sud Presse)

Barredo wins 15th stage of Vuelta (USA Today)

Vuelta leader Anton crashes out on 14th stage (USA Today)

Vuelta a España 2010: Carlos Barredo wins stage 15, Vincenzo Nibali retains overall lead (Daily Telegraph)

LA TAPPA CHE VERRA’
In una Vuelta ricca di arrivi in quota più o meno lunghi e più o meno impegnativi ma avara di frazioni con più ascese selettive, la 16a tappa, 181,4 km da Gijon a Cotobello, è probabilmente l’unico “tappone” delle tre settimane iberiche, malgrado i primi 90 km presentino solamente la facile ascesa dell’Alto de la Cabrunana (6,6 km al 4,8%). La seconda metà di gara presenta infatti due GPM di 1a categoria e uno di “Categoria Especial”, quello che porterà la carovana ai 1198 metri del terzo traguardo in quota consecutivo.
L’ascesa più dura, ad onor del vero, è la prima, il Puerto de San Lorenzo, 10 km all’8,5% di pendenza media, dato – quest’ultimo – annacquato peraltro da un paio di tratti in contropendenza. Dopo la vetta, resteranno da percorrere ancora 80 km, esattamente il doppio di quelli che mancheranno dalla cima della seconda grande salita di giornata, l’Alto de la Cobertoria, 8,1 km all’8,5%. Qualche coraggioso potrebbe trovare proprio qui il terreno adatto a sferrare un attacco alla leadership di Vincenzo Nibali, anche se i 20 km di pianura dalla fine della discesa all’attacco dell’erta finale potrebbero essere preziosi alleati del messinese. Di certo, il capoclassifica sarà chiamato a difendersi in prima persona lungo i 10,1 km all’8,2% della salita finale a Cotobello, ascesa molto regolare e priva di tratti di respiro.

RADUNO DI PARTENZA: ore 11.10, Universidad Laboral (partenza ore 12.05)
VIA VOLANTE: ore 12.30, Km 21,2 della AS-II – AS-18 (direzione Oviedo)
MEDIE PREVISTE: 33 – 37 Km orari
SPRINT: Bárzana (Km 132), tra le 16.04 e le 16.30; Pola de Lena (Km 151,9), tra le 16.36 e le 17.06
ZONA RIFORNIMENTO: Almurfe, attorno al 83° Km
GPM: Alto de la Cabruñana (375m – 3a cat. – 6,6 Km al 4,8% – Km 45,8) tra le 13.44 e le 13.53; Puerto de San Lorenzo (1350m – 1a cat. – 10 Km al 8,5% – Km 101,1) tra le 15.13 e le 15.33; Alto de la Cobertoria (1182m – 1a cat. – 8,1 Km al 8,5% – Km 141,9) tra le 16.20 e le 16.48; Alto de Cotobello (1198m – 10,1 Km al 8,1% – arrivo in salita)
ARRIVO: al Cotobello (comune di Aller), tra le 17.24 e le 17.59
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 260 metri in salita, curva a destra e a sinistra, rettilineo di 320 metri, rettilineo di 110 metri in salita, curva a destra, rettilineo di 300 metri. Curva a sinistra e rettilineo d’arrivo di 100 metri in salita. Pendenza dell’8%.

METEO VUELTA
Gijón: cielo sereno, temperatura 19,6°C, venti moderati da E (18-21 Km/h), umidità al 74%
erati da NNE (17 Km/h), umidità al 87%
Cotobello: previsioni non disponibili

ARCHIVIO ALMANACCO
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LO SQUALO CONTROLLA, BARREDO VINCE

settembre 12, 2010 by Redazione  
Filed under News

Si rafforzano in chiave vittoria finale della Vuelta le quotazioni di Vincenzo Nibali dopo il traguardo ai Lagos de Covadonga, al termine di una tappa caratterizzata dalla forte pioggia, specialmente negli ultimi 20 km. Il leader della Liquigas Doimo si è gestito al meglio lungo la tradizionale ascesa finale giungendo al traguardo insieme a Joaquin Rodriguez e ha perso solo 11” da Mosquera, ora 3° in classifica, mentre la tappa è andata a Barredo, che ha staccato nel finale gli altri 5 fuggitivi di giornata.

Foto copertina: Barredo festeggia sul podio dei “Lagos” (foto EPA)

E’ stato un Nibali completamente diverso rispetto a quello che verso Andorra Pal e Peña Cabarga aveva risposto d’istinto agli attacchi dei rivali per poi pagare dazio nel finale. Il siciliano, che pure era stato molto attivo nella prima parte della tappa inserendosi in prima persona in alcuni tentativi di fuga, nella prima metà dell’ascesa finale ha fatto scandire un ritmo forte ma regolare a Zaugg e a un monumentale Kreuziger, riducendo il gruppetto dei big a non più di 15 unità. Quando a 8 km dal traguardo il sempre generoso Mosquera ha attaccato non ha risposto immediatamente ma lo ha tenuto nel mirino fino al traguardo con i soli Peter Velits – sempre più sorprendente – e Joaquin Rodriguez in grado di rimanergli a ruota.
Si sono viste due corse nella corsa nel finale, dal momento che davanti ai migliori c’erano i 6 fuggitivi di giornata – ovvero Barredo, Kaisen, Sijmens, Van Avermaet, Martin Velits e Cazaux – partiti al km 71 dopo un avvio di tappa a velocità folle in cui hanno provato a evadere in tantissimi (tra questi Arroyo, Garcia Dapena e Moncoutiè). Ben presto hanno guadagnato fino a 9′36” mentre dietro la sola Caisse d’Epargne ha timidamente inseguito per salvaguardare il suo primato nella classifica a squadre: Barredo era di gran lunga il più quotato tra i battistrada e non ha avuto problemi a rispondere a un’accelerazione di Martin Velits (fratello gemello del Peter sopra citato) e a lasciarlo sul posto, imponendosi con 1′07” su Sijmens e 1′43” sullo slovacco.
Ben più importante la battaglia tra i big che ha visto Liquigas e Xacobeo prendere il comando non appena la strada ha cominciato a salire: delle prime accelerazioni ne hanno fatto le spese, tra gli altri, Ruben Plaza, Luis Leon Sanchez e Kashechkin. Il primo a scattare a 8 km dall’arrivo è stato Sastre, ormai lontano in classifica generale, ma il veterano della Cervelo oltre a non riuscire a guadagnare, se non qualche metro di strada, ha mandato in crisi il compagno Tondo, che era 3° in classifica generale. Davanti sono rimasti un brillantissimo Kreuziger, Nibali, Rodriguez, Mosquera, Frank Schleck, Roche, Danielson e Peter Velits.
Una volta ripreso Sastre è partito in contropiede Mosquera, che è riuscito a prendere un leggero margine sul gruppetto di Nibali e a conservarlo fino all’arrivo: non più di 18′,’ comunque, il vantaggio del leader della Xacobeo sul siciliano, che ha condotto l’inseguimento senza ricevere alcun cambio dagli altri, stroncando con il suo ritmo dapprima Frank Schleck, Roche e Sastre e in seguito anche un Danielson apparso comunque assai più brillante rispetto agli ultimi giorni. Ci si aspettava uno scatto nel finale da Rodriguez per guadagnare quei 4” che lo separavano dalla maglia rossa ma il catalano non ha potuto far altro che rimanere a ruota di Nibali, insieme a un Peter Velits mai visto su questi livelli.
Mosquera ha chiuso 7° a 2′15” da Barredo, nella scia di Van Avermaet, Cazaux e Kaisen, tre sopravvissuti della fuga di giornata; 2′26” per Nibali, per Peter Velits che balza al 4° posto in classifica generale e per Rodriguez; 2′45” per Danielson; 3′02” per un sempre più convincente Roche e per un Frank Schleck che non ha dato seguito ai segnali di ripresa degli ultimi giorni; 3′03” per un Sastre generoso ma lontano dalla condizione dei tempi migliori e 3′26” per un Moncoutiè che, come suo solito, è rinvenuto forte nel finale ed è andato a rafforzare la leadership nella classifica degli scalatori; generosa anche la prova di Bruseghin, che ha corso con 19 punti di sutura dopo la caduta di ieri e ha chiuso 25° a 4′40”. Il grande sconfitto del giorno è Tondo Volpini che, dopo aver mostrato la corda già sulle rampe di Peña Cabarga, ha accusato un ritardo di 1′40” da Nibali e, probabilmente, ha visto sfumare i suoi sogni di podio. Il capitano della Liquigas conduce ora con 4” su Rodriguez, 39” su Mosquera, 2′29” su Peter Velits, 2′30” su Tondo, 2′47” su Roche e 2′48” su Frank Schleck: la lotta per i primi tre posti di Madrid sembra circoscritta a questi 7 corridori, considerato che dietro di loro i distacchi sono più pesanti con Danielson 8° a 3′48”, Sastre 9° a 4′29” e Karpets 10° a 5′27”. Da segnalare il ritiro di Freire, non presentatosi alla partenza, che ha così completato il suo programma di avvicinamento ai Mondiali ed è apparso in forte crescita di condizione negli ultimi giorni.
Domani è in programma l’unico vero tappone della Vuelta, 181,4 km da Gijon all’Alto del Cotobello con le impegnative ascese dell’Alto de Cobertoria e del Puerto de San Lorenzo a precedere quella finale lunga 10 km e con pendenze dell’8,1%. Il percorso non favorisce gli attacchi da lontano a causa dei molti chilometri di pianura tra una salita e l’altra ma chi vorrà ribaltare la classifica avrà l’obbligo di provarci, anche alla luce della successiva giornata di riposo che anticiperà di ventiquattrore un’altra delle frazioni clou di questa edizione della Vuelta, la lunga crono di Peñafiel.

Marco Salonna

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PENA CABARGA

settembre 12, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: la cima della Peña Cabarga ammantata di neve (objetivocantabria.eldiariomontanes.es)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Oggi chi guadagnerà tra Anton e Nibali?

Hotdogbr: per quanto visto a Xorret de Catì sia Anton che Nibali dovrebbero andare molto bene mentre sono leggermente sfavoriti fondisti come Mosquera, Sastre e F.Schleck che si troveranno meglio ai Lagos de Covadonga e soprattutto a Cotobello, vedremo se quella di Rodriguez ad Andorra è stata solo una giornata storta o se è indice di una condizione che sta svanendo e poi c’è Tondo che è tutto da scoprire

Alefederico: Peccato per la caduta di Anton; chiaramente è un episodio che inciderà molto.
Nibali si è mosso forse un po’ troppo presto, secondo me si conosce ancora poco. Sarà bene che cominci a prendere per bene le misure perchè è già due volte che va fuori giri e questi episodi si pagano.
Comunque pareva una salita disegnata proprio per Rodriguez.

Hotdogbr: purtroppo anche Bruseghin è stato coinvolto nella caduta ed è uscito di classifica, comunque Nibali ora ha la Vuelta in mano mentre per il secondo posto è ancora lotta tra Rodriguez, Mosquera e un F.Schleck in lenta ma costante crescita, c’è ancora Tondo nel mezzo ma oggi ha mostrato un po’ la corda e l’impressione è che possa saltare nei prossimi giorni mentre è già fuori gioco Sastre

Howling Wolf14: Alefederico mi ha battuto sul tempo. Ha letto la corsa di Nibali esattamente come me. Nibali ha fatto uno scatto inutile quando si è trovato in testa con Mosquera. Per lo meno avrebbe potuto aspettare. Giusto ciò che dice Ale, ossia che forse non si conosce ancora bene. Non è stato un grave errore, però lo ha messo in condizione di poter rispondere a Joaquin quando lo spagnolo lo ha raggiunto e superato. Sicuramente era gioco saggio non replicare nemmeno a Rodriguez, però se non avesse sprecato energie con lo scatto precedente avrebbe potuto limitare il distacco e non correre il rischio di perdere i 12″ di abbuono. Io credo che il siciliano se corre bene non ha grandi avversari. Rodriguez difficilmente terrà sulle salite lunghe tipo Covadonga e Bola del Mundo. Mosquera ha iniziativa, è brillante ma è di una spanna inferiore. Più che questi avversari in salita, secondo me Nibali deve guardarsi bene da qualche imboscata di Schleck, Sastre o dello stesso Moncoutié. Peccato per Igor Anton. Era stato bravo e brillante. Non meritava di lasciare la Vuelta. Sarei stato dalla parte di Nibali, ovviamente, ma avrei preferito che il siciliano lo avesse battuto sulla strada. Forza Nibali.

Gibosimoni:
Non fa mai piacere vincere o prendere il primato per una caduta altrui, ma non è stato Nibali a mandare in terra Anton e come le forature e tutto il resto fa parte del gioco, e non mi pare che qualcuno si sia fermato ad aspettare i caduti (com’è giusto che sia) quindi smettiamola con questo falso fair play.
Occhio però che Rodriguez a 4″ fa ancora decisamente paura, se non che Nibali dovrebbe guadagnare qualcosa a crono.

Alefederico: Anzi, mi è parso invero che abbiano persino accellerato! Chissà che la foga di Nibali in salita non sia il risultato di un tentativo di staccare Igor Anton rimato attardato (non so se Nibali sapesse del ritiro).

Gibosimoni: Anche se ne fosse stato a conoscenza, non essendo la caduta con cause/conseguenze gravi o per motivi “dolosi”, è stato tutto lecito e legittimato dallo sport in sè che è il ciclismo.
Vediamo cosa succede nei prossimi giorni!

Salitepuntocià: Mi dispiace per Anton, da italiano mi fa piacere ma da sportivo no,perchè resterebbe una vittoria aiutata dalla sorte.

cmq non è ancora scontata la vittoria
nibali 85%
gli altri il 15%
se nibali va alla crono alla pari ,la vuelta è sua
intanto vediamo il tempo
non dovrebbe piovere le 2 tappe dure
da giovedi potrebbe piovere sulla spagna settentrionale

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, Nibali nuovo leader, Anton cade e si ritira ‎(Gazzetta dello Sport)

Todavía nos queda Purito(AS)

Otros ilustres del ciclismo sufrieron
el mismo calvario que Igor Antón (Marca)

Igor Antón se retira (El Mundo Deportivo)

Erster Etappensieg für Rodriguez – Fränk Schleck wird Sechster (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Nibali passe au rouge(L’Equipe)

Anton abandonne, Rodriguez vole, Nibali mène (Le Soir)

14e étape: succès de Rodriguez (La Dernière Heure/Les Sports)

Joaquin Rodriguez wint 14e rit in Ronde van Spanje, Vincenzo Nibali nieuwe leider (De Standaard)

Rodriguez remporte la 14e étape, Nibali mène au classement (L’Avenir)

Abandon du leader (Anton) pour cause de fracture du coude (Sud Presse)

Crash Sets Back Antón in the Vuelta a España (The New York Times)

Vuelta leader Anton crashes out on 14th stage (USA Today)

LA TAPPA CHE VERRA’
Se si facesse un sondaggio tra gli “calienti” tifosi spagnoli, chiedendo loro quale fosse la salita simbolo della Vuelta, la risposta sarebbe quasi unanime. Probabilemente qualcuno azzarderò l’Angliru ma la stragrande maggioranza delle preferenze andrebbe verso l’ascesa ai Laghi di Covadonga, l’Alpe d’Huez della penisola iberica. Quando la scoprì per la prima volta, il 2 maggio del 1983, nessuno conosceva quella strada che si inisinuava tra gli spettacolari Picos de Europa, un luogo col quale scoccò il classico colpo di fulmine: il Giro di Spagna se ne innamorò e ci tornò l’anno dopo, e poi l’anno dopo ancora, e poi ancora. In 27 anni ben 17, conteggiando quella odierna, sono le frazioni che si sono concluse lassù, coronate da successi di scalatori di razza come gli spagnoli Lejarreta e Delgado, il colombiano Herrera e lo scozzese Millar, mentre, dal canto nostro, sempre abbiamo mancato questo traguardo, anche se siamo riusciti ad avvicinarlo in due occasioni (Simoni 3° nel 2005, Piepoli 2° nel 2007).
L’ascesa c’è ed è impegnativa, a dispetto di una quota non particolarmente elevata, essendo il traguardo posto a poco più di 1100 metri sul livello del mare, dopo un’arrampicata di 12,5 Km al 7%. Rispetto ai precedenti arrivi ai Lagos stavolta potrebbe rivelarsi più impegnativo riuscire a combinare una buona selezione, poichè non ci sarà il classico abbinamento con la salita del Mirador del Fito. Partiti da Solares, infatti, il gruppo si porterà ai piedi dei Lagos affrontando strade prevalentemente sgombre da difficoltà altimetriche e nessun GPM da affrontare strada facendo

RADUNO DI PARTENZA: ore 11.35, Balneario de Solares (comune di Medio Cudeyo) , Estación de autobuses (partenza ore 12.30)
VIA VOLANTE: ore 12.45, Km 12 della N-635 (direzione Santander)
MEDIE PREVISTE: 36 – 40 Km orari
SPRINT: Suances (Km 38), tra le 13.42 e le 13.48; San Vicente de la Barquera (Km 77,3), tra le 14.40 e le 14.53
ZONA RIFORNIMENTO: Pesués, attorno al 85° Km
GPM: Lagos de Covadonga (1120m – 12,5 Km al 7% – arrivo in salita)
ARRIVO: ai Lagos de Covadonga, tra le 17.25 e le 17.57
ULTIMO CHILOMETRO: discesa in leggera curva verso sinistra per 500 metri, salita al 5% per 300 metri, leggera curva a destra e rettilineo d’arrivo di 200 metri in salita al 4%.

METEO VUELTA
Solares: previsioni non disponibili
Torrelavega (29 Km): piogge deboli (0,6 mm), temperatura 19,6°C, venti moderati da NNE (16-19 Km/h), umidità al 88%
Comillas (66,8 Km): piogge deboli (1,1 mm), temperatura 19,4°C, venti moderati da NNE (17 Km/h), umidità al 87%
Llanes (112 Km): alternanza di piogge deboli (1,5 mm) e schiarite, temperatura 18,2°C, venti moderati da NE (16-19 Km/h), umidità al 88%
Cangas de Onís (165 Km): piogge deboli (0,7 mm), temperatura 18,3°C, venti moderati da NE (18-21 Km/h), umidità al 84%
Lagos de Covadonga: previsioni non disponibili

ARCHIVIO ALMANACCO
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IL GIORNO CHE SCONVOLSE L’AVENIR

settembre 12, 2010 by Redazione  
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Gli alti ritmi di marcia e l’ascesa finale di quasi 13 Km al 7% sono stati gli ingredienti che hanno sconvolto gli equilibri del Tour de l’Avenir. Il belga Eijssen non è più la maglia gialla, vittima dei “fuorigiri” provocatogli dall’aspra bagarre vista fin dal mattino, quando era stato costretto ad intervenire in prima persona per rintuzzare l’attacco del colombiano Pantano, terzo in classifica generale. Alla fine il capoclassifica è esploso, come molti altri, sull’ascesa verso il traguardo di Risoul, in vetta alla quale è stato un altro colombiano, Quintana Rojas, a fare il “grande slam”, accaparrandosi successo di tappa e maglia gialla. La classifica ha subito una seria rimescolata, ma i distacchi non elevatissimi potrebbero rimettere tutto in gioco nella cronoscalata finale.

Foto copertina: l’arrivo solitario di Quintana Rojas (ASO/P.Perreve)

Giornata da bollino nero al Tour de l’Avenir. L’avvicinarsi del traguardo finale e il terreno ideale per battagliare hanno fatto sì che la vigilia dell’ultima giornata di gara si consegnasse ai posteri come una giornata che ha soddisfatto anche i palati più fini.
Saltando, ingiustamente, a piè pari la cronaca di gara, sveliamo ai curiosi l’esito della sfida che ha visto la “retrocessione” del belga, ex maglia gialla, Eijssen, oggi 21° a favore del vincitore di giornata, e neo maglia gialla, il colombiano Quintana Rojas, autore di una vittoria tipica dei ciclisti del paese sudamericano.
Ma limitarsi, come abbiamo fatto, a un veloce resoconto della giornata, non dà il giusto risalto ai tentativi dei tanti che hanno cercato di imporre il loro volere lungo i 204 km della Saillans – Risoul.
La bagarre è cominciata da subito, senza aspettare l’ultima salita, segnale che il gruppo è pervaso di quella “elettricità” che trasforma una tappa qualunque in una battaglia epica.
I primi nomi a essere scritti sui taccuini sono quelli di Barbas, Teklehaimanot, Klimiankou e Izaguirre Insausti, autori della fuga che ha dato le avvisaglie della battaglia che era ancora da venire.
Passato il primo colle di giornata, si registra la caduta di Teklehaimanot e Klimiankou, con l’eritreo costretto al ritiro
I fuggitivi rimasti in avanscoperta vengono poi raggiunti da due contrattaccanti, Hardy e Pantano, quest’ultimo terzo in classifica a soli 17”.
Nel frattempo Grunder, King, Bajc e Rowe riescono, a più riprese, ad accodarsi ai fuggitivi.
Dopo un’ottantina di chilometri i fuggitivi sono così diventati otto, con una presenza importante come quella dello colombiano Pantano. Ragione per cui ai belgi è richiesto, per l’ennesima volta negli ultimi giorni, di tenere alta l’andatura e di riportare il proprio leader sulle avanguardie, prima che le situazioni di corsa diventino ingestibili.
La cosa, resa difficile dall’orografia della fase centrale della tappa, dà comunque i suoi frutti. Vedendo che il divario diminuiva a vista d’occhio Pantano si rialza – copiato dopo pochi chilometri da Hardy – per preservare le energie per la vera salita di giornata, i 12.8 km al 7% che portano al traguardo di Risoul.
Il tirarsi fuori dello spagnolo prima e del francese poi decreta la fine della fuga, con il plotone che riassorbe uno ad uno i corridori.
Quando manca solo una trentina di chilometri alla fine, le nazionali di Stati Uniti, Belgio e Polonia suonano la carica e cominciano ad alzare ulteriormente l’andatura.
Ora il gioco comincia a diventare duro. La velocità imposta da quelli davanti è troppo alta per i più, fatto che riduce il plotone a solo una trentina di unità – compresi la maglia gialla Eijssen, Pantano, Talansky, Bonnin e Bardet – ben prima di affrontare le prime rampe dell’ascesa finale.
Le prime rampe verso Risoul vengono affrontate in maniera esplosiva, con un susseguirsi di scatti e controscatti e con l’uno-due di Igniatev e di Quintana Rojas che frantumano l’ormai esiguo gruppo. Sotto l’azione del colombiano il russo è costretto ad alzare quasi subito bandiera bianca, ma non è l’unico.
Eijssen non riesce ad accodarsi e vede sbiadire pedalata dopo pedalata la sua maglia gialla, mentre Talansky, Atapuma, Slagter, Landa, Bardet e Bonnin, nonostante l’impossibilità di seguire lo scatenato colombiano, riescono a mantenere la freddezza e la lucidità necessaria a mantenere una frequenza di pedalate utile ad arrivare in fondo senza saltare e con la speranza di guadagnare i piani alti della ormai sconvolta classifica.
Il traguardo mette fine alle loro fatiche, con l’arrivo solitario di Quintana Rojas con un vantaggio di 39’’ su Talansky e Landa.
La nuova classifica ora vede l’autore dell’impresa odierna in maglia gialla, con Slagter a 20’’ e Pantano a 38’’.
Ma domani è un altro giorno……….cosa succederà nei 13.5 km della Guillestre – Risoul? Cronometro atipica che rifarà percorrere ai 92 sopravissuti i 12.8 km al 7% che sconvolsero il Tour de l’Avenir.

Mario Prato

11-09-2010

settembre 12, 2010 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Joaquin Rodriguez (Team Katusha) si è imposto nella quattordicesima tappa, Burgos – Peña Cabarga, percorrendo 178 Km in 4h26′43″, alla media di 40,042 Km/h. Ha preceduto di 20″ l’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) e di 22″ lo spagnolo Mosquera. Nibali è il nuovo leader della classifica, con 4″ su Rodriguez e 50″ su Mosquera.

TOUR DE L’AVENIR
Il colombiano Nairo Alexander Quintanarojas (Colombia) si è imposto nella sesta tappa, Saillans – Risoul, percorrendo 204 Km in 5h44′31″, alla media di 35,528 Km/h. Ha preceduto di 39″ lo statunitense Talansky e lo spagnolo Landa Meana. Quintanarojas è il nuovo leader della classifica, con 20″ sull’olandese Jelte Slagter e 38″ sul colombiano Pantano Gomez.

GIRO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Quarta ed ultima tappa (Arta Terme – Udine, 164,8 Km) annullata in seguito al drammatico incidente occorso all’italiano Thomas Casarotto (Generali) nel corso della frazione precedente.
Congelata la classifica, che vede imporsi il norvegese Vegard Stake Laengen (nazionale norvegese) con 45″ sul brasiliano Manarelli e 1′28″ sull’ìtaliano Matteo Busato (Zalf Desiree Fior).

TOUR OF CHINA
L’australiano Aaron Kemps (Fly V Australia) si è imposto nella prima tappa, criterium di Xi’an, percorrendo 126 Km in 2h46′13″, alla media di 45,483 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Dirk Müller (Team Nutrixxion Sparkasse) e il neozelandese Rogers. Müller conserva la testa della classifica, con 10″ sul connazionale Erler e 11″ su Kemps

TOUR OF BRITAIN
Il tedesco André Greipel (Team HTC – Columbia) si è imposto nella prima tappa, Rochdale – Blackpool, percorrendo 132,6 Km in 3h16′48″, alla media di 40,427 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Manuel Belletti (Colnago – CSF Inox) e il neozelandese Henderson, distanziati di 5″ ed 8″ nella prima classifica generale.

PARIGI – BRUXELLES
Lo spagnolo Francesco Ventoso Alberdi (Carmiooro – NGC) si è imposto nella classica franco-belga, percorrendo 218,5 Km in 4h59′, alla media di 43,846 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Romain Feillu e l’olandese Van Dijck. Miglior italiano Enrico Rossi (Ceramiche Flaminia-Bossini Docce)

TOUR OF BULGARIA
Il russo Sergey Rudaskov (Itera – Katusha) si è imposto nella prima tappa, Sofia – Gotse Delchev, percorrendo 190 Km in 5h05′56″, alla media di 37,263 Km/h. Ha preceduto di 4″ il bulgaro Gerganov e il ceco Buchacek.

UNIVEST GRAND PRIX (USA)
Lo svedese Jonas Ahlstrand si è imposto nella prima tappa, circuito di Souderton, percorrendo 133 Km in 3h06′07″, alla media di 42,876 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Olsson e lo statunitense Frey

UNA CADUTA ELIMINA ANTON, NIBALI IN ROSSO

settembre 11, 2010 by Redazione  
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Il colpo di scena della 14a tappa della Vuelta arriva prima ancora dell’approccio della breve ma durissima ascesa verso il traguardo di Peña Cabarga: il capoclassifica Igor Anton cade in pianura a 8 km dal traguardo ed è costretto al ritiro. Joaquin Rodriguez stacca tutti nel finale, precedendo di 20’’ Vincenzo Nibali, che conquista per 4’’ la testa della classifica. 3° Mosquera, primo big a scattare, ora sul gradino più basso del podio anche in graduatoria.

Foto copertina: Vincenzo Nibali in maglia rossa sul podio della 14a tappa (foto Graham Watson)

Fra le tre tappe consecutive con arrivo in salita in programma tra oggi e lunedì, quella di Peña Cabarga, ascesa molto ripida ma di nemmeno 6 km di lunghezza, per di più non preceduta da asperità particolarmente significative, doveva essere la meno significativa, poco più di un antipasto sostanzioso prima del tradizionale traguardo in quota dei Laghi di Covadonga e del tappone di Cotobello. Malgrado i distacchi generati dalle aspre rampe dell’erta finale siano stati effettivamente piuttosto contenuti, ed abbiano eliminato dalla lista dei papabili vincitori o pretendenti al podio il solo Carlos Sastre, per il terzo GT in questa stagione non all’altezza della sua nomea, la giornata odierna ha impresso alla corsa una svolta decisiva, arrivata prima ancora dell’attacco dell’ascesa conclusiva.
A 8 km dal traguardo, mentre il gruppo limava quasi del tutto il ritardo dal duo Garmin Zabriskie – Millar e da Niki Terpstra, fuggitivi del mattino, e i tentativi della Caisse d’Epargne con Arroyo e Luis Leon Sanchez di animare la tappa più del previsto erano già stato neutralizzati, una caduta nella parte avanzata del gruppo ha coinvolto – fra gli altri – Marzio Bruseghin e, soprattutto, Igor Anton. Sono bastati pochi secondi dopo l’identificazione della maglia rossa fra gli sfortunati finiti a terra per rendersi conto della gravità della situazione: malgrado si reggesse tranquillamente in piedi, il basco non ha neppure provato a risalire in bici, segno di come si fosse reso conto di un problema serio, probabilmente alla spalla. L’avventura in rosso del leader Euskaltel si è così conclusa, pochi minuti dopo, sull’ammiraglia della squadra; fine di Vuelta decisamente triste per l’atleta finora più forte in montagna, benché decisamente preferibile rispetto a quella del compagno Egoi Martinez, portato via in barella.
Mentre Anton mostrava sorrisi amari alla telecamera, gli altri big approcciavano la salita finale, orfani anche, come detto, di un Marzio Bruseghin giunto alla fine a 17’ dal vincitore. È stata la Liquigas di Vincenzo Nibali, a quel punto virtualmente al comando della generale, a prendere in mano la situazione, con un pimpante Roman Kreuziger capace di scandire il ritmo fino a 2 km circa dalla conclusione nel sempre più ristretto gruppetto dei migliori. Un drappello che, lasciati indietro Sastre e un sempre più deludente Menchov (addirittura 11’55’’ il suo ritardo all’arrivo quest’oggi), ha registrato il primo vero scatto a 1800 metri dall’arrivo, con la sparata di Ezequiel Mosquera, poco dopo il riassorbimento del compagno Garcia, lanciato in avanscoperta ai -4.
A differenza di quanto avvenuto ad Andorra, nessuno ha provato a seguire il 34enne galiziano; Vincenzo Nibali, in compenso, è scattato a sua volta 400 metri più avanti, andando rapidamente a raggiungere e staccare il battistrada. Analoga operazione ha compiuto però poco più tardi Joaquin Rodriguez, capace di riacciuffare il siciliano in vista dell’ultimo chilometro e di lasciarlo sul posto a 800 metri dalla linea bianca. Ancora una volta, il messinese ha peccato forse di eccessiva fiducia nei propri mezzi, perdendo 20’’ sulle ultime rampe, e subendo il parziale rientro di Mosquera, ben ripresosi dopo aver pagato lo scatto. Un risultato per il quale pensiamo che Nibali avrebbe comunque firmato alla vigilia, in una frazione sulla carta più adatta alle caratteristiche di scattista del Purito che non alle sue.
Contenuti anche i distacchi degli ottimi Moncoutié, 4° a 33’’, e Nicholas Roche, 5° a 34’’, in scia ai quali è giunto un Frank Schleck sempre in crescita (con un Mondiale più impegnativo di quello di Geelong, sarebbe sicuramente da annoverare tra i favoriti). Meno bene rispetto ad Andorra Xavier Tondo, attardato alla fine di 39’’ e raggiunto in classifica da Mosquera a 50’’ da Nibali, nuovo capoclassifica. Tra i due iberici e l’italiano sta Joaquin Rodriguez, staccato di 4’’ dal siciliano, e ora da considerare necessariamente come il suo più diretto rivale in classifica. A oltre 2’ Roche e Schleck, dietro ai quali si colloca, al 7° posto, un più che sorprendente Peter Velits, anche oggi a ridosso dei migliori (9° a 45’’).
Se è lecito nutrire dubbi circa le possibilità del Purito di imporsi in un grande giro, è certamente in virtù della sua non eccelsa tenuta su salite lunghe, emersa anche sulla non letale ascesa di Andorra. Molto di più, a questo proposito, sapremo pertanto domani, quando la Vuelta si arrampicherà ai 1120 metri dei Lagos de Covadonga. Un test ancor più significativo per stabilire delle gerarchie in questa Vuelta ancora incertissima, con quattro corridori raccolti in 50’’. Una Vuelta che probabilmente, non fosse stato per quel capitombolo a 8 km dall’arrivo, avrebbe invece ora un favorito ben definito.

Matteo Novarini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BURGOS

settembre 11, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: la spettacolare cattedrale svetta sopra i quartieri moderni di Burgos

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Volata o fuga?

Fiatogrosso: fuga, ma non so il meteo. Ho la sensazione che questa tappa possa dar fastidio a qualcuno in classifica, soprattutto se fanno Pradilla ad alto ritmo e l’attacco sul valmala

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, super Cavendish. Mark trionfa con un… salto ‎(Gazzetta dello Sport)

Mark Cavendish vuela(AS)

Las montañas del Norte, los primeros jueces de la Vuelta (Marca)

Cavendish, de dos en dos (El Mundo Deportivo)

Mark Cavendish doubles up in Vuelta
(The Daily Telegraph)

Cavendish gleich noch einmal(Tageblatt)

Cavendish double la mise (L’Equipe)

Cavendish double la mise (La Dernière Heure/Les Sports)

Cavendish laat iedereen kansloos in sprint (De Standaard)

Cavendish remet le couvert (L’Avenir)

Cavendish: la victoire en sautant… (Sud Presse)

Teams Reject Cavendish Collaboration Accusation (The New York Times)

Cavendish wins 2nd successive Spanish Vuelta stage(USA Today)

LA TAPPA CHE VERRA’
Il terzo week end di gara sarà quello delle tre frazioni che, probabilmente, decideranno la corsa. Se così non fosse, si tratterà comunque di giornate che lasceranno un segno indelebile in una classifica che poi verrà rifinita dalla crono di Peñafiel e dal temuto arrivo sulla Bola del Mundo. Non meno atteso è però questo trittico che si svolgerà tra i monti cantabrici e quelli asturiani, inaugurato dal ritrovato arrivo in salita sulla Peña Cabarga. Presa in mano la gestione della Vuelta nel 1979, subito gli uomini di Unipublic si sguinzagliarono alla ricerca di salite per ridonare quella dignità al percorso che le era stata in parte deufradata dai precedenti organizzatori del quotidiano El Correo Español/El Pueblo Vasco, poco avvezzi ad inserire salite. Tra le ascese della “prima ora” ci fu proprio la Peña Cabarga, in vetta alla quale si concluse la tappa del 7 maggio 1979, conquistata dallo spagnolo Angel López del Alamo, giunto al traguardo con 2′33″ sul gruppetto nel quale si trovava l’olandese Zoetemelk, quel giorno fasciatosi di quella maglia amarillo che già aveva indossato nei primi giorni di gara e che porterà fino a Madrid.
Dopo questo precedente, il Giro di Spagna non affrontò più i 6 Km scarsi della Peña, ascesa dunque breve ma secca, dura sin dall’abbrivio, ma che si fa sempre più esigente con l’approssimarsi della cima. Affrontati circa 3 Km al 9,7% e poi un interludio pianeggiante, nel finale il massiccio cantabrico proporrà nel volgere degli ultimi 2 Km ben sette pugnalate ravvicinate, la più “profonda” delle quali raggiunge il 18%. La tappa si deciderà in questi seimila metri, al massimo qualcuno potrebbe tentare di anticipare l’ascesa partendo nel tratto vallonato che ne precede l’inizio. Difficilmente accadrà qualcosa d’interessante prima, considerata la notevole distanza che separa i due GPM di seconda categoria previsti strada facendo dalle fasi calde di questa tredicesima tappa.

RADUNO DI PARTENZA: ore 11.55, Museo de la Evolución Humana (partenza ore 12.50)
VIA VOLANTE: ore 12.54, Km 4 della N-623 e N-627 (direzione Santander)
MEDIE PREVISTE: 36 – 40 Km orari
SPRINT: Espinosa de los Monteros (Km 90,5), tra le 15.14 e le 15.29; Villacarriedo (Km 139,3), tra le 16.27 e le 16.51
ZONA RIFORNIMENTO: Espinosa de los Monteros, attorno al 91° Km
GPM: Alto de Bocos (790m – 3a cat. – 3,1 Km al 6,4% – Km 78,6) tra le 14.56 e le 15.10; Portillo de Lunada (1340m – 2a cat. – 8,7 Km al 5,7% – Km 107,5) tra le 15.40 e le 15.58; Alto del Caracol (815m – 2a cat. – 5,1 Km al 7,3% – Km 126,6) tra le 16.08 e le 16.30; Peña Cabarga (565m – 5,9 Km al 9,2% – arrivo in salita)
ARRIVO: sulla Peña Cabarga, tra le 17.26 e le 17.55
ULTIMO CHILOMETRO: salita al 10-14% per 350 metri, due lievi curve a destra e rettilineo di 150 metri con lievi curve a destra e sinistra, rettilineo di 450 metri in salita al 10%, leggera curva a sinistra e rettilineo d’arrivo di 60 metri in salita al 10%.

METEO VUELTA

Burgos: nuvole sparse, temperatura 24,8°C, assenza di vento, umidità al 33%
Villarcayo(71 Km): nuvole sparse, temperatura 23,5°C, venti deboli da E (6 Km/h), umidità al 35%
Espinosa de los Monteros (90,5 Km): nuvole sparse, temperatura 23,4°C, venti deboli da NNW (7-9 Km/h), umidità al 36%
Villacarriedo (139,3 Km): nuvole sparse, temperatura 22,6°C, venti moderati da WNW (22 Km/h), umidità al 69%
Pena Cabarga: previsioni non disponibili

ARCHIVIO ALMANACCO
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DEGENKOLB, UNA VITTORIA IN “TRASFERTA”

settembre 11, 2010 by Redazione  
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In una tappa tranquilla, col gruppo attento a non lasciare troppo margine ai non pericolosi attaccanti di giornata, va a segno per la seconda volta il tedesco Degenkolb, che ottiene un successo “fuori casa”. Lui abituato ad andare in goal nelle mischie affollate, stavolta si è imposto al termine di una fuga, dove è riuscito ancora una volta a far valere le sue doti di velocista nei confronti dei compagni d’avventura, nonostante avesse profuso tantissime energie nel finale, condotto dal tedesco a ritmo indiavolato una volta resosi conto che il gruppo inseguitore stava recuperando sempre più strada. Per la maglia gialla Eijssen una giornata quasi d’ordinaria amministrazione, dopo aver tentato d’evadere in mattinata ed in previsione delle decisive frazioni alpine.

Foto copertina: il successo di Degenkolb a Loriol-sur-Drôme (foto ASO/P.Perreve)

Il programma di massima della quinta tappa del Tour de l’Avenir prevedeva una giornata tranquilla, in attesa che i big si fronteggino nell’ultimo weekend di gara.
Così, mentre i “primi della classe” avevano la testa già all’arrivo in quota di Risoul e alla cronoscalata di domenica, i coraggiosi di giornata e quelli che hanno ancora qualche velleità nascosta trovano subito l’occasione per mettersi in mostra.
Reichenbach, Barbas, Garcia da Mateos Rubio e Hardy, seguiti da Mezgec, Pantano, Hardy, Keizer, la maglia gialla Eijssen – che forse teme le ultime insidiose frazioni alpine – e Talansky, si involano e vanno infruttosamente a cercare gloria e onori lungo i 153 km della Vals-les-Bains – Loriol-sur-Drôme. Pur con qualche brivido, invece, va meglio a Degenkolb, Oliveira, Herrada Lopez, Barbas, King e Tratnik.
Il brivido è stato causato ad un albero caduto per il maltempo sulla carreggiata e che ha costretto la giuria a neutralizzare i primi 91 kmdi, al termine dei quali i fuggitivi avevano un vantaggio di 1’20”.
Il secondo start lascia le cose com’erano; anzi, finisce per dare nuovo impulso ai fuggitivi, che si attestano il loro vantaggio su 1’45”, ragione per la quale in gruppo i belgi cominciano ad alzare le antenne e a prendere per mano il plotone, in modo da tenere sotto controllo l’entusiasmo delle scatenate avanguardie.
Al km 126 si unisce ai fuggitivi anche Argueles Rodrigues,uscito in caccia qualche chilometro prima.
Nel plotone il lavoro dei compagni di squadra della maglia gialla comincia ad avere successo e il gap si riduce così a soli 35”.
Il fiato degli inseguitori sul collo aumenta l’agonismo tra i fuggitivi, soprattutto per opera di uno scatenato Degenkolb, che non solo si incarica in prima persona di mantenere gli inseguitori a distanza di sicurezza, ma tira anche il collo ai compagni di fuga, costringendo Barbas e Argueles Rodrigues ad alzare bandiera bianca e annichilendo sul rettilineo finale i restanti compagni di fuga: la vittoria è sua, battuti in una volata Herrada Lopez e Oliveira, con King e Tratnik a seguire.
A 38” dallo scatenato arrivo di Degenkolb il gruppo è regolato da Matthews.
Il belga Eijssen, che ha dimostrato non solo di andare veloce in bicicletta, ma di saper anche gestire la squadra, si presenta quindi alla vigilia delle tappe decisive con le insegne di leader ancora indosso e lo stesso gruzzoletto di 17” sugli immediati inseguitori che avevano anche stamattina.
Sabato e Domenica sulle strade di Risou, si prevede grande battaglia.

Mario Prato

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