IL GIORNO CHE SCONVOLSE L’AVENIR

settembre 12, 2010
Categoria: News

Gli alti ritmi di marcia e l’ascesa finale di quasi 13 Km al 7% sono stati gli ingredienti che hanno sconvolto gli equilibri del Tour de l’Avenir. Il belga Eijssen non è più la maglia gialla, vittima dei “fuorigiri” provocatogli dall’aspra bagarre vista fin dal mattino, quando era stato costretto ad intervenire in prima persona per rintuzzare l’attacco del colombiano Pantano, terzo in classifica generale. Alla fine il capoclassifica è esploso, come molti altri, sull’ascesa verso il traguardo di Risoul, in vetta alla quale è stato un altro colombiano, Quintana Rojas, a fare il “grande slam”, accaparrandosi successo di tappa e maglia gialla. La classifica ha subito una seria rimescolata, ma i distacchi non elevatissimi potrebbero rimettere tutto in gioco nella cronoscalata finale.

Foto copertina: l’arrivo solitario di Quintana Rojas (ASO/P.Perreve)

Giornata da bollino nero al Tour de l’Avenir. L’avvicinarsi del traguardo finale e il terreno ideale per battagliare hanno fatto sì che la vigilia dell’ultima giornata di gara si consegnasse ai posteri come una giornata che ha soddisfatto anche i palati più fini.
Saltando, ingiustamente, a piè pari la cronaca di gara, sveliamo ai curiosi l’esito della sfida che ha visto la “retrocessione” del belga, ex maglia gialla, Eijssen, oggi 21° a favore del vincitore di giornata, e neo maglia gialla, il colombiano Quintana Rojas, autore di una vittoria tipica dei ciclisti del paese sudamericano.
Ma limitarsi, come abbiamo fatto, a un veloce resoconto della giornata, non dà il giusto risalto ai tentativi dei tanti che hanno cercato di imporre il loro volere lungo i 204 km della Saillans – Risoul.
La bagarre è cominciata da subito, senza aspettare l’ultima salita, segnale che il gruppo è pervaso di quella “elettricità” che trasforma una tappa qualunque in una battaglia epica.
I primi nomi a essere scritti sui taccuini sono quelli di Barbas, Teklehaimanot, Klimiankou e Izaguirre Insausti, autori della fuga che ha dato le avvisaglie della battaglia che era ancora da venire.
Passato il primo colle di giornata, si registra la caduta di Teklehaimanot e Klimiankou, con l’eritreo costretto al ritiro
I fuggitivi rimasti in avanscoperta vengono poi raggiunti da due contrattaccanti, Hardy e Pantano, quest’ultimo terzo in classifica a soli 17”.
Nel frattempo Grunder, King, Bajc e Rowe riescono, a più riprese, ad accodarsi ai fuggitivi.
Dopo un’ottantina di chilometri i fuggitivi sono così diventati otto, con una presenza importante come quella dello colombiano Pantano. Ragione per cui ai belgi è richiesto, per l’ennesima volta negli ultimi giorni, di tenere alta l’andatura e di riportare il proprio leader sulle avanguardie, prima che le situazioni di corsa diventino ingestibili.
La cosa, resa difficile dall’orografia della fase centrale della tappa, dà comunque i suoi frutti. Vedendo che il divario diminuiva a vista d’occhio Pantano si rialza – copiato dopo pochi chilometri da Hardy – per preservare le energie per la vera salita di giornata, i 12.8 km al 7% che portano al traguardo di Risoul.
Il tirarsi fuori dello spagnolo prima e del francese poi decreta la fine della fuga, con il plotone che riassorbe uno ad uno i corridori.
Quando manca solo una trentina di chilometri alla fine, le nazionali di Stati Uniti, Belgio e Polonia suonano la carica e cominciano ad alzare ulteriormente l’andatura.
Ora il gioco comincia a diventare duro. La velocità imposta da quelli davanti è troppo alta per i più, fatto che riduce il plotone a solo una trentina di unità – compresi la maglia gialla Eijssen, Pantano, Talansky, Bonnin e Bardet – ben prima di affrontare le prime rampe dell’ascesa finale.
Le prime rampe verso Risoul vengono affrontate in maniera esplosiva, con un susseguirsi di scatti e controscatti e con l’uno-due di Igniatev e di Quintana Rojas che frantumano l’ormai esiguo gruppo. Sotto l’azione del colombiano il russo è costretto ad alzare quasi subito bandiera bianca, ma non è l’unico.
Eijssen non riesce ad accodarsi e vede sbiadire pedalata dopo pedalata la sua maglia gialla, mentre Talansky, Atapuma, Slagter, Landa, Bardet e Bonnin, nonostante l’impossibilità di seguire lo scatenato colombiano, riescono a mantenere la freddezza e la lucidità necessaria a mantenere una frequenza di pedalate utile ad arrivare in fondo senza saltare e con la speranza di guadagnare i piani alti della ormai sconvolta classifica.
Il traguardo mette fine alle loro fatiche, con l’arrivo solitario di Quintana Rojas con un vantaggio di 39’’ su Talansky e Landa.
La nuova classifica ora vede l’autore dell’impresa odierna in maglia gialla, con Slagter a 20’’ e Pantano a 38’’.
Ma domani è un altro giorno……….cosa succederà nei 13.5 km della Guillestre – Risoul? Cronometro atipica che rifarà percorrere ai 92 sopravissuti i 12.8 km al 7% che sconvolsero il Tour de l’Avenir.

Mario Prato

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