LA TAPPA DEL GIORNO: UDINE – SAN DANIELE DEL FRIULI

ottobre 20, 2020 by Redazione  
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Il Giro si ferma in Friuli per un’indisiosa frazione di mezza montagna disegnate sulle strette strade delle Prealpi Giulie che avrà il suo clou nella triplice ascesa al Muro di Ragogna, muro di 3 Km al 10.4% che al campionato nazionale del 1991, quando doveva essere affrontato una sola volta, permise a Gianni Bugno di conquistare la maglia tricolore con quasi un minuto di vantaggio sugli avversari che più gli arrivarono vicini

Gli organizzatori del Giro l’hanno giustamente considerata come tappa di media montagna (oggi non si supereranno i 950 metri di quota) e gli hanno attribuito quattro stelle come grado di classificazione, un passo sotto le frazioni decisive della Corsa Rosa. Ma quella stella in più se la merita tutta la tappa che terminerà a San Daniele del Friuli perché mettendo assieme le sei ascese scaglionate lungo il tracciato e collocate distanti l’una dall’altra verrebbe fuori un’ascesa “monstre” di quasi 29 Km (lo Stelvio è più corto, per fare un paragone), forte di un dislivello di 2334 metri e di una pendenza media globale del 7,9%. Ecco una tappa che i corridori che puntano alla vittoria finale non dovranno prendere assolutamente sottogamba e considerare solo come una normale “vigilia” ai due tapponi di Madonna di Campiglio e dei Laghi di Cancano, insidiosa anche solo per il fatto d’essere collocata subito dopo il giorno di riposo. Si comincerà a salire a una ventina di chilometri dal via, quando si imboccherà l’ascesa più lunga di giornata, che in circa 11 Km inclinati al 7.1% condurrà al “tetto” della tappa, i 949 del valico noto con il soprannome di “Madonnina del Domm”. 46 Km più avanti ci si arrampicherà sul Monte Spig (6.4 Km al 7%), scollinando non distanti dal celebre santuario di Castelmonte, poi si affronterà l’ascesa di Monteaperta (3.7 Km al 7.4%) una trentina di chilometri prima dell’ingresso nell’impegnativo circuito che caratterizzerà il finale di tappa. In questo anello si dovrà ripetere per tre volte il Monte di Ragogna, muro lungo meno di 3 Km che picchia fino al 16%, mentre la pendenza media è del 10.4%: quando si sarà superata per l’ultima volta questa arcigna salita mancheranno 13 Km al traguardo dove, dulcis in fundus, nel corso dei mille metri conclusi la strada tornerà a prendere violentemente quota proponendo un ultimo muretto al 20%. Cosa potrebbe succedere in corsa? Per farvi un’idea vi invitiamo a leggere l’odierna puntata della rubrica “Un po’ di storia”

METEO

Udine : cielo coperto, 13.3°C, vento debole da SSW (4 Km/h), umidità al 91%
Cividale del Friuli – 1° passaggio (47.4 Km): cielo coperto, 13.9°C, vento debole da SSW (4 Km/h), umidità al 90%
Cividale del Friuli – 2° passaggio (traguardo volante – 87.8 Km) : cielo coperto, 14.2°C, vento debole da SSW (5 Km/h), umidità al 90%
Tarcento (138.2 Km) : cielo coperto, 14.4°C, vento debole da SSW (6 Km/h), umidità al 90%
Monte di Ragogna – 1° passaggio (162.1 Km) : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 14.5°C, vento debole da SSW (6 Km/h), umidità al 90%
San Daniele del Friuli: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 14.5°C, vento debole da SSW (7 Km/h), umidità al 91%

GLI ORARI DEL GIRO

9.20: inizio collegamento RaiSport (un’ora e 5 minuti prima della partenza)
10.25: partenza da Udine
11.20-11.30: scollinamento Madonnina del Domm
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 70 Km dalla partenza)
12.30-12.45: scollinamento Monte Spig
12.40-13.00: traguardo volante di Cividale del Friuli
13.30-13.55: scollinamento Monteaperta
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 130 Km dalla partenza)
14.10-14.35: ingresso nel circuito finale
14.30-15.00: primo scollinamento Monte di Ragogna
14.45-15.20: primo passaggio da San Daniele del Friuli
14.50-15.25: traguardo volante di Castello di Susans
15.10-15.45: secondo scollinamento Monte di Ragogna
15.25-16.05: secondo passaggio da San Daniele del Friuli
15.50-16.30: terzo scollinamento Monte di Ragogna
16.05-16.50: arrivo a San Daniele del Friuli

UN PO’ DI STORIA

Il Giro non ha mai fatto tappa a San Daniele del Friuli ma c’è un precedente nella cittadina friulana famosa per il suo prosciutto DOP che fa capire quanto non bisogni sottovalutare il percorso della 16a tappa della Corsa Rosa. Era il 30 giugno del 1991 e quell’anno la federazione scelse il Giro del Friuli quale prova unica del campionato nazionale, disegnato su di un percorso che fece storcere il naso a molti, ritenuto poco impegnativo perché i 250 Km del tracciato erano effettivamente pedalabil e privi di grandi difficoltà. Tutto questo fino ad una quindicina di chilometri dal traguardo, quando la strada proponeva il Monte di Ragogna, una sola ascesa rispetto alle tre del Giro 2020 ma che bastò al corridore che quell’anno conquistò la maglia tricolore per sbaragliare la concorrenza: quell’uomo solo al comando era il futuro due volte campione del mondo Gianni Bugno, che scollinò con 25” di vantaggio, poi portati a 49” sul traguardo di San Daniele dove la volata per il secondo posto fu conquistata da Franco Chioccioli, vincitore uscente del Giro d’Italia, su Claudio Chiappucci e l’attuale commissario tecnico della nazionale Davide Cassani.

Prelibate forme di Prosciutto di San Daniele D.O.P. in camera di stagionatura e, in trasparenza, laltimetria della sedicesima tappa (food.firstonline.info)

Prelibate forme di Prosciutto di San Daniele D.O.P. in camera di stagionatura e, in trasparenza, l'altimetria della sedicesima tappa (food.firstonline.info)

LA TAPPA DEL GIORNO: BASE AEREA RIVOLTO (Frecce Tricolori) – PIANCAVALLO

ottobre 18, 2020 by Redazione  
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Le abbiamo a lungo attese e finalmente il Giro è arrivo al cospetto delle Alpi, che debutteranno con l’impegnativo arrivo in salita a Piancavallo, traguardo in salita affrontato in sole due occasioni al Giro ma già nobilitato dalle vittorie di Pantani nel 1998 e di Landa nel 2017. Chi sarà stavolta a scrivere il suo nome nel ristretto albo d’oro dell’ascesa friulana?

Con la classifica rivoluzionata dalla crono il Giro si appresta ad affrontare le Alpi, quest’anno suddivise in quattro frazioni la prima delle quali proporrà un arrivo in salita poco frequentato dalla Corsa Rosa ma che è già riuscito a ritagliarsi un paio di momenti di celebrità. Tre volte l’ascesa verso Piancavallo è stata inserita nel percorso del Giro e in due casi ha lasciato il segno, la prima volta nel 1998 (l’anno del debutto di questa salita) quando lassù si impose Marco Pantani e la seconda nel 2017 quando a vincere fu lo spagnolo Mikel Landa, alle cui spalle si verificò un ribaltone in classifica con il passaggio della maglia rosa dalle spalle dell’olandese Tom Dumoulin a quelle del colombiano Nairo Quintana, un ribaltone temporaneo perché due giorni più tardi Dumoulin ristabilì l’ordine nella conclusiva crono di Milano. Sono precedenti che fanno pensare e che riportano alla memoria le parole pronunciate nella primavera del 1998 dal russo Evgenij Berzin quando, dopo esser stato in sopralluogo sulla salita friulana, paragonò Piancavallo all’Alpe d’Huez. I numeri gli danno ragione perché la salita francese è più corta di qualche centinaio di metri rispetto a quella friulana, che invece ha un dislivello complessivo leggermente superiore. Anche la struttura della salita – 14. Km al 7.8% – è simile, con i tratti più impegnativi all’inizio (i primi 6.5 Km salgono al 9.4% medio) e il finale progressivamente più dolce, proprio come capita nei chilometri conclusivi della mitica ascesa del Tour. Non ci sarà solo il Piancavallo in questa frazione, il cui percorso ricorda molto quello della tappa del 2017; come quel giorno si dovrà affrontare l’ascesa alla Sella Chianzutan (ma dal versante opposto), mentre non faceva parte del tracciato della frazione vinta da Landa l’impegnativa Forcella di Monte Rest (7.4 Km al 7.5%), selettiva non solo per le pendenze ma anche per la carreggiata ristretta che la caratterizza su ambo i versanti. È una salita storica questa, perché è lassù che al Giro del 1987 si verificò il celebre attacco dell’irlandese Stephen Roche a Roberto Visentini, suo capitano in maglia rosa: è l’episodio passato alla storia come il “tradimento di Sappada” dal nome della località dove si concluse quella frazione, vinta dall’olandese Johan van der Velde

METEO

: Base Area Rivolto (Frecce Tricolori): cielo coperto, 13.9°C (percepiti 13°C), vento debole da NNE (4 Km/h), umidità al 39%
Pinzano al Tagliamento (37.2 Km): cielo coperto, 14.1°C, vento debole da E (2-3 Km/h), umidità al 69%
Villa Santina (traguardo volante – 81.3 Km) : nubi sparse, 13.5°C, vento debole da S (4-6 Km/h), umidità al 60%
Poffabro (traguardo volante – 135.9 Km) : nubi sparse, 12.9°C, vento debole da S (4 Km/h), umidità al 62%
Aviano (inizio salita finale – 170.6 Km) : poco nuvoloso, 15.3°C, assenza di vento, umidità al 60%
Piancavallo : cielo coperto, 7.5°C, vento debole da SSW (6-8 Km/h), umidità al 78%

GLI ORARI DEL GIRO

10.15: inizio collegamento RaiSport (50 minuti prima della partenza)
11.20: partenza dalla base aerea di Rivolto
12.25: inizio collegamento Eurosport Player (a circa 42 Km dalla partenza)
13.00-13.15: scollinamento Sella Chianzutan
13.20-13.35: traguardo volante di Villa Santina
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 100 Km dalla partenza)
14.05-14.30: scollinamento Forcella di Monte Rest
14.45-15.10: traguardo volante di Poffabro
15.00-15.30: scollinamento Forcella di Pala Barzana
15.35-16.05: inizio salita finale
16.10-16.50: arrivo a Piancavallo

UN PO’ DI STORIA

Abbiamo già detto degli arrivi a Piancavallo (ai quali aggiungere il passaggio in testa di Emanuele Sella nel 2011, in occasione del tappone del Gardeccia vinto dallo spagnolo Mikel Nieve) e anche della tappa di Sappada, forse la più celebre tra le frazioni di montagna disputate in Friuli, regione che grazie all’intraprendenza di Enzo Cainero negli ultimi vent’anni è divenuta spesso sede di appassionanti frazioni della Corsa Rosa. In particolare è stato Cainero a far scoprire agli organizzatori della Corsa Rosa il Monte Zoncolan, una delle salite più dure d’Italia, che in precedenza era stata “offerta” al Giro d’Italia femminile, anche se nella tappa vinta dalla toscana Fabiana Luperini nel 1997 si affrontava il versante meno impegnativo, quello di Sutrio, e ci si fermava ai piedi del tratto più duro, che invece sarà inserito nel finale della tappa del Giro del 2003, conquistata dal trentino Gilberto Simoni. All’epoca direttore del Giro era Carmine Castellano, il quale fece capire a Cainero che mai si sarebbe potuto salire da Ovaro perché, a suo dire, non c’erano le condizioni di sicurezza per far transitare la corsa nelle basse gallerie che caratterizzano il finale e che non avrebbero consentito né il passaggio delle ammiraglie, né delle ambulanze. L’anno successivo ci sarà il cambio al vertice della Corsa Rosa e il nuovo direttore Angelo Zomegnan è di diverso parere: così nel 2007 si è per la prima volta saliti da Ovaro, dal difficilissimo versante che in seguito è stato riproposto altre cinque volte, consacrato da un’altra affermazione di Simoni (2007) e poi dalle vittorie del varesino Ivan Basso (2010), dallo spagnolo Igor Antón (2011), dall’australiano Michael Rogers (2014) e dal britannico Chris Froome nel 2018, nella stessa stagione che vedrà anche le donne misurarsi con questo versante, in cima al quale s’imporrà l’olandese Annemiek Van Vleuten. Altre difficili salite friuliane che Cainero in tempi recenti a fatto scoprire al Giro sono state il Passo Duron, il Passo del Pura, la Sella di Razzo, il Passo del Cason di Lanza e l’Altopiano del Montasio, mentre è rimasta sulla carta l’ascesa al difficile Monte Crostis, in programma nella tappa dello Zoncolan del 2011 ed estromessa dal tracciato all’ultimo momento in seguito alla protesta di alcuni direttori sportivi, a causa dell’impossibilità delle ammiraglie di accedere ad un lungo tratto di percorso per la strada eccessivamente stretta. Intanto il vulcanico Cainero non si ferma qui: per il 2021 ha già annunciato il difficilissimo arrivo al Monte Lussari, sopra Tarvisio, al termine di una ripida salita dal fondo sterrato.

Il Monte Cavallo e, in trasparenza, l’altimetria della quindicesima tappa del Giro 2020 (flickr.com)

Il Monte Cavallo e, in trasparenza, l’altimetria della quindicesima tappa del Giro 2020 (flickr.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: CONEGLIANO – VALDOBBIADENE

ottobre 17, 2020 by Redazione  
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Tornano a scorrere le lancette dei cronometri per la seconda delle tre prove a cronometro individuali. Si correrà tra i vigneti del Prosecco, ricalcando il tratto conclusivo di una frazione contro il tempo disputata nel 2015 e che fu particolarmente “invasiva” per la classifica generale. Stavolta il chilometraggio contenuto, l’assenza del lungo tratto pianeggiante iniziale e l’inserimento del muro di Cà del Poggio dovrebbe rendere più complicata la corsa dei cronoman e spezzare leggermente la “lancetta” a favore dei corridori meno attrezzati, in primis gli scalatori

Si torna tra i vigneti del Prosecco per un’altra appassionante sfida contro il tempo che farà il paio con quella disputata su queste stesse strade nel 2015 e che fu fortemente impattante per il risultato finale, anche a causa dell’elevato chilometraggio, quasi 60 Km che penalizzarono non poco gli scalatori. Memori di questo precedente gli organizzatori hanno riproposto una versione riveduta e corretta di quella crono, tagliandone tutta la fase iniziale pianeggiante, i 25 Km che da Treviso conducevano a Conegliano, e conservandone il tratto ondulato conclusivo pur con un’ulteriore rettifica. Come in quella crono si dovrà, infatti, affrontare la salita verso il borgo di San Pietro di Feletto, che stavolta sarà raggiunto dalla strada più facil ma da quella del ripidissimo muro di Cà del Poggio, 1.1 Km al 12.3% e un picco del 19%. L’insidia è doppia perché ai disagi della pendenza si aggiungerà quella vicinanza alla partenza di questa crono, la cui rampa di lancia sarà collocata 6 Km prima dell’attavvo del muro e questo costituirà un bel grattacapo per i passistoni che necessitano di parecchia strada piatta per carburare e che furono esageratamente favoriti nel 2015. Di strada a loro favore ne troveranno comunque anche oggi e in particolare modo nei 18 Km successivi allo scollinamento di Cà del Poggio, dopodiché la strada tornerà a prendere quota con l’ascesa di 2.2 Km al 5.4% che condurrà a Guia. Dopo un tratto in quota inizierà una veloce discesa che all’altezza dell’ultimo chilometro riserverà un’insidiosa curva a gomito che nella crono di cinque anni fa diede problemi a diversi corridori. Si salirà ancora nei 400 conclusivi metri che, al 5% di pendenza media, porranno termine a una delle tappe chiave del Giro 2020.

METEO

Conegliano – partenza primo corridore: cielo sereno, 14.4°C, vento debole da NNE (6 Km/h), umidità al 86%
Conegliano – partenza maglia rosa: poco nuvoloso, 16.1°C, vento debole da S (2 Km/h), umidità al 60%
Valdobbiadene – arrivo primo corridore : poco nuvoloso, 15°C, vento debole da NE (2-3 Km/h), umidità al 63%
Valdobbiadene – arrivo maglia rosa : nubi sparse, 15.3°C, vento debole da S (4 Km/h), umidità al 58%

GLI ORARI DEL GIRO

11.45: inizio collegamento RaiSport (un’ora e 15 minuti prima della partenza del primo corridore)
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (35 minuti prima della partenza del primo corridore)
13.00: partenza dal primo corridore da Conegliano (Jonathan Dibben)
13.13: partenza di Alex Dowsett
13.34: partenza di Victor Campenaerts
13.55: partenza di Rohan Dennis
13.45: arrivo del primo corridore a Valdobbiadene
14.00: inizio collegamento Rai2
14.11: partenza di Mikkel Bjerg
14.20: partenza di Filippo Ganna
15.25: partenza di Jakob Fuglsang
15.28: partenza di Fausto Masnada
15.31: partenza di Rafal Majka
15.40: partenza di Vincenzo Nibali
15.43: partenza di Domenico Pozzovivo
15.49: partenza di Wilco Kelderman
15.53: partenza della maglia rosa João Almeida
16.40: arrivo della maglia rosa João Almeida a Valdobbiadene

UN PO’ DI STORIA

Abbiamo parlato della crono del 2015 e allora andiamo a rinverdire il ricordo di quella giornata, che vide il successo del bielorusso Vasil’ Kiryenka, vincitore a 45.771 Km/h con 12” di vantaggio sullo spagnolo Luis León Sánchez e 14” sul grande favorito per la vittoria finale in quella edizione del Giro, l’altro iberico Alberto Contador. Il “Pistolero” quel giorno affibbiò pesanti distacchi ai rivali più accreditati e in particolare 2’47” a Fabio Aru e quattro minuti netti al basco Mikel Landa, che a Milano saranno i corridori che più vicini gli giungeranno in classifica, con 1’53” per il sardo e 3’05” per il suo connazionale. È chiaro che con un percorso dal chilometraggio più contenuto la storia di quel Giro sarebbe potuta essere diversa e che, se si potesse cancellara quella crono con un colpo di spugna, ora staremo qui a raccontare della vittoria finale di Landa, con un secondo appena di vantaggio su Aru e 55 su Contador. Non si tratta questo dell’unico precedente a Valdobbiadene, dove la Corsa Rosa fece tappa anche nel 2009 quando vi fece tappa la terza frazione del Giro del Centenario, conquistata allo sprint dallo spezzino Alessandro Petacchi sullo statunitense Tyler Farrar e sul valtellinese Francesco Gavazzi.

I vigneti del Prosecco e, in trasparenza, l’altimetria della quattordicesima tappa del Giro 2020 (donnasommeliereuropa.files.wordpress.com)

I vigneti del Prosecco e, in trasparenza, l’altimetria della quattordicesima tappa del Giro 2020 (donnasommeliereuropa.files.wordpress.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: CERVIA – MONSELICE

ottobre 16, 2020 by Redazione  
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Dopo la tappa di Tortoreto ecco un’altra frazione che parlerà l’ostico linguaggio dei muri. Più leggera rispetto a quella vinta da Sagan tre giorni fa, proporrà solo due “verticali” nei chilometri conclusivi, dopo una prima parte di gara totalmente pianeggiante. Stavolta qualche velocista potrebbe riuscire a stringere i denti e rimanere a galla nel finale, mentre sorprese devono essere sempre messe in conto, come quello salato pagato l’altro giorno da Fuglsang

I muri tornano a dettar legge al Giro d’Italia e lo faranno al termine di una tappa che sino a 37 Km dal traguardo non proporrà emozioni altimetriche. Si procederà, infatti, in totale pianura per i primi 155 Km che, tagliando nel mezzo la pianura padana, si concluderanno ai piedi dei Colli Euganei dove per prima si andrà ad affrontare la salita più nota dell’area, quel Roccolo che era il simbolo del Giro del Veneto, corsa uscita dal calendario nel 2012. In salita si affronterà il versante che solitamente si percorreva in discesa, 4 Km all’8,3% all’interno dei quali è stato inserito il muro di Vallorto da superare ad inizio ascesa, 1000 metri al 10.2% con una stilettata al 20%. Una decina di chilometri più avanti ci si misurerà sulle pendenze di un muro inedito, quello di Calaone (2 Km al 9.8% e un massimo del 18%), prima di ritrovare strada filante negli ultimi 16 Km verso Monselice, traguardo al quale potrebbero emergere anche quei velocisti che sanno rimanere a galla nei finali più complicati

METEO

Cervia: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 13°C (percepiti 6°C), vento moderato da WNW (25-27 Km/h), umidità al 86%
Argenta (58.3 Km): pioggia debole (0,4 mm), 12.7°C (percepiti 8°C), vento moderato da NW (17-21 Km/h), umidità al 88%
Rovigo (traguardo volante – 118.5 Km) : pioggia debole (0,2 mm), 13.8°C (percepiti 12°C), vento moderato da NNW (10-13 Km/h), umidità al 76%
Galzignano Terme (traguardo volante – 155.2 Km): cielo coperto, 13.9°C (percepiti 13°C), vento debole da NNW (8-9 Km/h), umidità al 72%
Monselice: cielo coperto, 13.9°C (percepiti 13°C), vento debole da NNW (7-8 Km/h), umidità al 73%

GLI ORARI DEL GIRO

10.50: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
11.50: partenza da Cervia
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 30 Km dalla partenza)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 95 Km dalla partenza)
14.30-14.45: traguardo volante di Rovigo
15.00-15.20: primo passaggio da Monselice
15.15-15.40: traguardo volante di Galzignano Terme
15.30-16.00: scollinamento Roccolo
15.50-16.20: scollinamento Calaone
16.10-16.40: arrivo a Monselice

UN PO’ DI STORIA

Monselice è uno dei cinque arrivi di tappa inediti del Giro 2020, che oggi si fermerà ad una ventina di chilometri da Abano Terme, la celebre località curativa dove la Corsa Rosa ha fatto scalo tre volte nella storia, precedenti risalenti agli anni ’50 quando si sono qui imposti l’olandese Wim van Est nel 1953 e il belga Rik Van Steenbergen, a segno nel 1954 e nel 1957. Poco più distante è Padova, dove il Giro è stato di casa in sette occasioni: i vincitori nella città del “Santo” sono stati il friulano Giovanni Micheletto nella prima tappa dell’edizione del 1912 (l’unica disputata a squadre e vinta proprio dall’Atala nella quale militava il vincitore della tappa patavina), il cremonese Gaetano Belloni nel 1922, il veneto Antonio Bevilacqua nel 1947, il già citato Van Steenbergen nel 1954 (il giorno dopo la vittoria ad Abano), il trentino Francesco Moser nel 1978 e il cremasco Ivan Quaranta nel 2000.

La collina del Mastio Federiciano dominante il centro di Monselice, in trasparenza, l’altimetria della tredicesima tappa del Giro 2020 (www.euganeamente.it)

La collina del Mastio Federiciano dominante il centro di Monselice, in trasparenza, l’altimetria della tredicesima tappa del Giro 2020 (www.euganeamente.it)

LA TAPPA DEL GIORNO: CESENATICO – CESENATICO

ottobre 15, 2020 by Redazione  
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Si corre sul percorso della “Nove Colli”, la più celebre gran fondo italiana. Grandissime salite non se ne incontreranno ma i 165 Km centrali non concederanno mai tregue e, se un corridore di primo piano dovesse staccarsi su una delle tre salite più toste (Barbotto, Monte Tiffi e Gorolo), potrebbe faticare molto a rientrare. Come a Vieste e Tortoreto dovrebbe trattarsi di un’altra occasione d’oro per i cacciatori di tappe, pronti a lanciarsi in fuga sui saliscendi dell’appennino romagnolo

Non si può certo definirla tappa d’alta montagna (non si supereranno gli 800 metri di quota) ma quella che andrà in scena oggi a Cesenatico sarà sicuramente una delle frazioni più attese da una parte degli appassionati di ciclismo, quelli che non si limitano a tifare i loro beniamini dalla poltrona di casa o dal bordo strada, ma poi si mettono loro volta in sella per ricalcare le rotte dei professionisti. Il tracciato della dodicesima tappa del Giro 2020 ricalcherà, infatti, quello della più nota manifestazione amatoriale italiana, quella Gran Fondo Nove Colli che richiama ogni anno sulle strade romagnole più di diecimila cicloamatori e che quest’anno avrebbe tagliato il prestigioso traguardo della cinquantesima edizione, evento rimandato al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria. Come lascia ben intuire il nome della gara, nove sono le salite da affrontare, tutte contenute nelle quote e nei chilometraggi (la più lunga è di 9 Km), che vanno a confezionare un tracciato di 204 che, tolti i primi 25 Km e gli ultimi 15 (totalmente privi di difficoltà altimetriche), potrebbe dare il vita ad una tappa da due possibili risvolti, una giornata ideale per le fughe da una parte e una frazione insidiosa per qualche uomo di classifica se dovesse scoppiare la bagarre in uno momento qualsiasi dei 165 Km centrali, che non concedono mai un attimo di tregua. In particolare tre dei nove colli presentano inclinazioni foriere di sorprese, il Barbotto al Km 90 (4.5 Km al 9.3% con l’ultimo chilometro al 12%), il Monte Tiffi al Km 112 (1.8 Km al 9.8%, il colle più celebre a livello professionistico perché da anni viene affrontato nella tappa di Sogliano al Rubicone della Settimana Internazionale Coppi e Bartali) e il Gorolo al Km 173 (4.4 Km al 6.3% con il chilometro conclusivo al 9.6%).

METEO

Cesenatico: cielo sereno, 18.6°C (percepiti 15°C), vento moderato da S (19 Km/h), umidità al 62%
Bertinoro (31.3 Km): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 15.9°C (percepiti 11°C), vento moderato da SSW (19-20 Km/h), umidità al 69%
Barbotto (GPM – 90.3 Km) : cielo coperto, 17.3°C (percepiti 13°C), vento moderato da SSW (18-21 Km/h), umidità al 63%
Novafeltria (traguardo volante – 130.4 Km): cielo coperto, 15.4°C (percepiti 10°C), vento moderato da SSW (21-30 Km/h), umidità al 63%
San Giovanni in Galilea (GPM – 144.1 Km): pioggia debole (0.3 mm), 13.3°C (percepiti 9°C), vento moderato da SSW (15-21 Km/h), umidità al 83%
Cesenatico: pioggia debole (0.2 mm), 17.2°C (percepiti 15°C), vento moderato da SSW (12-13 Km/h), umidità al 70%

GLI ORARI DEL GIRO

10.20: inizio collegamento RaiSport (55 minuti prima della partenza)
11.15: partenza da Cesenatico
12.05-12.10: scollinamento Polenta
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 45 Km dalla partenza)
12.50-13.00: scollinamento Pieve di Rivoschio
13.10-13.25: scollinamento Ciola (GPM)
13.35-13.55: scollinamento Barbotto (GPM)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 90 Km dalla partenza)
14.05-14.25: scollinamento Monte Tiffi
14.20-14.40: scollinamento Perticara (GPM)
14.30-14.55: traguardo volante di Novafeltria
14.50-15.15: scollinamento Madonna di Pugliano (GPM)
15.10-15.40: scollinamento Passo delle Siepi
15.35-16.10: scollinamento San Giovanni in Galilea (Gorolo – GPM)
15.55-16.30: traguardo volante di Savignano sul Rubicone
16.10-16.50: arrivo a Cesenatico

UN PO’ DI STORIA

Se non ci fosse nato Pantani probabilmente la città di Cesenatico non avrebbe mai avuto il legame che ha instaurato con il ciclismo negli ultimi 25 anni e che continua ancora oggi, a 16 anni dalla distanza della scomparsa del “Pirata”, grazie alla gara che ne perpetua nome e memoria e che quest’anno è stata conquistata per la seconda volta in carriera dal piemontese Fabio Felline. Quanto al Giro sette sono le volte che l’ha prescelta come sede d’arrivo e, come nel caso della vicina Rimini, è stato Learco Guerra il primo a vincere sotto questo traguardo, anno 1935. Dodici mesi più tardi sarà il turno del ligure Giuseppe Olmo, poi arriveranno i successi del siciliano Giovanni Corrieri nel 1947, del varesino Pietro Giudici nel 1954 e del tedesco Rudi Altig nel 1966. Sarà il sorgere della stella di Pantani a riportare il Giro a Cesenatico, che vi farà tappa nel 1999, l’anno successivo la vittoria dello scalatore romagnolo al Giro, quando il primo a tagliare la linea d’arrivo sarà il velocista cremasco Ivan Quaranta. Infine, nel 2010 l’ultimo corridore a imporsi su questo traguardo sarà il corridore di casa Manuel Belletti.

La partenza di un’edizione della Nove Colli dal Porto Canale di Cesenatico e, in trasparenza, l’altimetria della dodicesima tappa del Giro 2020 (www.michaelhotels.com)

La partenza di un’edizione della Nove Colli dal Porto Canale di Cesenatico e, in trasparenza, l’altimetria della dodicesima tappa del Giro 2020 (www.michaelhotels.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: PORTO SANT’ELPIDIO – RIMINI

ottobre 14, 2020 by Redazione  
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Nella città di Federico Fellini il Giro approda con una tappa che di “cinematografico” avrà ben poco, se non nello spettacolare passaggio sulla strada panoramica del promontorio di Gabicce. A Rimini si attende un arrivo allo sprint, al termine di un finale comunque meritevole d’attenzione da parte di tutti per la presenza di curve, rotatorie e restringimenti di carreggiata

Si arriva in una delle più rinomate “capitali del divertimento” ma non ci sarà spazio per distrazioni in quest’undicesima tappa, pur essendo questa una delle più semplici del Giro 2020. Fino a circa 5 Km dall’arrivo non s’incontreranno grosse difficoltà in una frazione solo leggermente più accidentata rispetto a quella piatta di Brindisi, che proporrà un GPM di 4a categoria a 76 Km dalla conclusione e una serie di sparuti dentelli prima di ritrovare la pianura a poco meno di 25 Km dal traguardo. Gli ultimi 5 Km, invece, pur essendo totalmente pianeggianti dovranno esser percorsi con particolare attenzione perché l’attraversamento di Rimini proporrà una serie d’insidie, ultimo un restringimento di carreggiata che s’incontrerà all’imbocco di una curva a destra a circa 2500 metri dall’arrivo, subito dopo aver affrontato la rotatoria che si trova di fronte al celebre Grand Hotel di felliniana memoria. Anche gli uomini di classifica in simili frangenti dovranno tenere gli occhi bene aperti, nonostante il regolamento preveda di neutralizzare i distacchi causati da incidenti negli ultimi 3 Km: un eventuale caduta sarebbe sì “bonificata” dai giudici di gara, ma potrebbe penalizzare il prosieguo della corsa.

METEO

Porto Sant’Elpidio: poco nuvoloso, 17.4°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSE (11-12 Km/h), umidità al 51%
Osimo (31.4 Km): nubi sparse, 16.7°C (percepiti 15°C), vento moderato da S (10 Km/h), umidità al 49%
Senigallia (71.9 Km) : nubi sparse, 17.4°C (percepiti 14°C), vento moderato da S (14-15 Km/h), umidità al 60%
Pesaro (traguardo volante – 105.9 Km): poco nuvoloso, 18.6°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSE (13 Km/h), umidità al 52%
Coriano (traguardo volante – 144.1 Km): poco nuvoloso, 18.1°C (percepiti 16°C), vento moderato da S (11-12 Km/h), umidità al 53%
Rimini : poco nuvoloso, 18.5°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSE (13 Km/h), umidità al 55%

GLI ORARI DEL GIRO

11.20: inizio collegamento RaiSport (55 minuti prima della partenza)
12.15: partenza da Porto Sant’Elpidio
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 8 Km dalla partenza)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 80 Km dalla partenza)
14.40-14.50: traguardo volante di Pesaro
14.45-1500: scollinamento Monte San Bartolo
15.30-15.50: traguardo volante di Coriano
16.15-16.40: arrivo a Rimini

UN PO’ DI STORIA

Il nome di Rimini riporta alla memoria degli appassionati di ciclismo una data tragica, quel 14 febbraio del 2004 quando Marco Pantani fu ritrovato privo di vita in un residence della cittadina romagnola, tra l’altro situato a poche centinaia di metri dal luogo dove si concluderà la tappa del Giro 2020. Prima di quest’anno la Corsa Rosa è arrivata otto volte nella “capitale” della riviera romagnola e ad inaugurare questo traguardo è stato un “monumento” del ciclismo italiano, il mantovano Learco Guerra, che qui si impose nel 1932 e poi anche nel 1934. A succedergli saranno il veneto Antonio Bevilacqua nel 1950, il toscano Serafino Biagioni nel 1951, il piemontese Pasquale Fornara nel 1953, il romagnolo Giuseppe Minardi nel 1956, unico straniero il belga Rik Van Looy nel 1959 e per ultimo il cremasco Pierino Baffi nel 1960.

Turisti a passeggio sulla spiaggia di Rimini e, in trasparenza, l’altimetria dell’undicesima tappa del Giro 2020 (Centro Nautico Alla Deriva)

Turisti a passeggio sulla spiaggia di Rimini e, in trasparenza, l’altimetria dell’undicesima tappa del Giro 2020 (Centro Nautico Alla Deriva)

LA TAPPA DEL GIORNO: LANCIANO – TORTORETO

ottobre 13, 2020 by Redazione  
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Dopo il primo giorno di riposo il Giro si riavvia con l’insidiosa tappa dei muri abruzzesi. Se ne dovranno affrontare in tutto sei, prevalentemente concentrati negli ultimi 60 Km. Un ruolo chiave dovrebbe averlo la triplice ascesa al borgo antico di Tortoreto, mentre il “non plus ultra” sarà rappresentato dal 24% di pendenza massima del brevissimo muro di Controguerra

Una “costante” del Giro d’Italia n° 103 saranno i muri, che saranno previsti in ben cinque frazioni, la prima delle quali è stata disputata qualche giorno fa sul Gargano. La regina di queste tappe sarà quella che si correrà oggi pomeriggio sulle strade abruzzesi, che di queste breve ma ripide verticali ne proporrà ben sei, cominciando dal muro del Tricalle a Chieti, 1800 metri inclinati al 7.8% e un picco al 19% che si scaleranno nella prima parte di questa delicata frazione, i cui momenti clou si vivranno negli ultimi 60 Km. A introdurre le danze sui sesti gradi nel finale sarà la prima ascesa al borgo alto di Tortoreto, 3 Km al 7,3% che presentano due picchi al 18%, uno nel corso del chilometro iniziale e l’altro a mille metri dallo scollinamento. Dopo un ultimo tratto tranquillo sulla Statale Adriatica si supereranno in rapida successione la salita di Colonnella (3 Km al 9.2% e un altro picco al 18%) e il brevissimo ma bruciante muro di Controguerra, 900 metri al 9.7%, una sventagliata al 24% e in vetta un traguardo volante ad abbuoni ad attendere i corridori. Si tornerà quindi a pedalare in direzione del borgo di Tortoreto, stavolta raggiungendolo dal versante di Via Badette, 2500 metri al 7% che presentano un altro “colpo secco” al 20%. E ancora non sarà finita perché subito dopo bisognerà ripetere il muro scalato una sessantina di chilometri prima, imboccandolo più in quota (2 Km al 7,2%) e saltando così il primo dei due picchi al 18%. Ma non ci sarà ancora spazio per tirare il fiato perché, superato l’ultimo dei sei muri di giornata, si dovranno ancora percorre 11 Km per raggiungere il traguardo, fissato in riva all’Adriatico, tratto nel quale chi dovrà recuperare il terreno perduto sui muri si spremerà fino all’ultima stilla di energia.

METEO

Lanciano : nubi sparse, 14.1°C (percepiti 8°C), vento moderato da NW (21-24 Km/h), umidità al 61%
Chieti (GPM – 47.1 Km): nubi sparse, 14.7°C (percepiti 10°C), vento moderato da NW (19-23 Km/h), umidità al 58%
Montesilvano (zona rifornimento – 79.3 Km) : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.4°C (percepiti 12.5°C), vento moderato da NNW (17 Km/h), umidità al 57%
Tortoreto (GPM – 1° passaggio – 120 Km): cielo coperto, 15.6°C (percepiti 14°C), vento debole da N (9-10 Km/h), umidità al 54%
Tortoreto Lido (arrivo) : cielo coperto, 16.3°C (percepiti 15°C), vento debole da NNE (8 Km/h), umidità al 54%

GLI ORARI DEL GIRO

11.10: inizio collegamento RaiSport (55 minuti prima della partenza)
12.05: partenza da Lanciano
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 15 Km dalla partenza)
13.10-13.20: scollinamento Chieti
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 80 Km dalla partenza)
14.35-14.50: traguardo volante di Giulianova
14.50-15.10: primo scollinamento di Tortoreto
15.20-15.40: scollinamento di Colonnella
15.25-15.50: traguardo volante di Controguerra
16.00-16.25: secondo scollinamento di Tortoreto
16.10-16.40: arrivo a Tortoreto Lido

UN PO’ DI STORIA

Tortoreto si trova a meno di 20 Km dalla nota stazione balneare marchigiana di San Benedetto del Tronto, agli appassionati di ciclismo nota per essere la sede d’arrivo della Tirreno-Adriatico, la gara creata nel 1966 da Franco Mealli e negli anni divenuta la seconda corsa a tappe italiana per importanza dopo il Giro. Grazie anche a questa vicinanza per ben quattro stagioni consecutive Tortoreto è stata scelta come traguardo alla “Corsa dei Due Mari” e qui si sono imposti il veneto Pietro Guerra nel 1973, il toscano Sigfrido Fontanelli nel 1974, il belga Patrick Sercu nel 1975 e il connazionale Roger De Vlaeminck nel 1976, durante la quinta delle sei edizioni vinte di filato dal “Gitano di Eeklo”. Per la Corsa Rosa, invece, Tortoreto è stata semplicemente luogo di transito fino al 1995, quando Carmine Castellano – che da un paio di anni aveva preso il posto di Vincenzo Torriani alla guida del Giro – stabilì di farvi concludere la quinta frazione dell’edizione dominata dall’elvetico Tony Rominger e conquistata dal toscano Filippo Casagrande, fratello minore di quel Francesco che nel 2000 si piazzerà secondo nel Giro vinto da Stefano Garzelli. Il ritorno del Giro a Tortoreto per un arrivo di tappa nel 2020 è stato anticipato lo scorso anno dalla partenza da questo centro della tappa diretta a Pesaro, vinta allo sprint dall’australiano Caleb Ewan.

Tortoreto Lido visto dal borgo alto di Tortoreto e, in trasparenza, laltimetria della decima tappa (www.nuovorighi.com)

Tortoreto Lido visto dal borgo alto di Tortoreto e, in trasparenza, l'altimetria della decima tappa (www.nuovorighi.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: SAN SALVO – ROCCARASO (Aremogna)

ottobre 11, 2020 by Redazione  
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Si torna in montagna per il secondo arrivo in salita. Il traguardo di Roccasaro non faceva parte del programma originario del Giro ed è stato inserito in seguito alla cancellazione delle tre frazioni previste in Ungheria. Trattasi di un vero e proprio tappone appenninico che, prima della non troppo ardua ascesa finale (2 Km conclusivi a parte) proporrà la salite ai passi Lanciano, San Leonardo e del Bosco di Sant’Antonio

È l’ultima delle tre tappe “in più” inserite per sopperire alla cancellazione delle frazioni originariamente previste in Ungheria. Lo scambio non è stato alla pari perché la crono di 10 Km di Budapest è stata sostituita dalla più lunga Monreale-Palermo, il posto della tappa piatta di Győr è stato preso da quella più movimentata frazione terminata a Matera mentre la tappa di Nagykanizsa, pure priva di difficoltà altimetriche, ha lasciato il posto ad un vero e proprio tappone appenninico, quello che oggi i “girini” dovranno affrontare tra San Salvo e Roccaraso. In programma 208 Km e quattro colli, il primo dei quali è ovviamente il più lontano dall’arrivo ma è anche il più impegnativo tra quelli in programma perché, quando al traguardo mancheranno ancora 120 km, si andrà all’attacco del Passo Lanciano (12.7 Km al 6.9%), percorrendo quello che è il tratto iniziale del versante più orientale del celebre Blockhaus. Successivamente si scaleranno le più pedalabili ascese del Passo San Leonardo (13.8 Km al 4.5%) e del Bosco di Sant’Antonio (10 Km al 5%) e pendenze tenere sembra presentare anche la conclusiva arrampicata che dal centro di Roccaraso condurrà sull’altopiano dell’Aremogna. Sono 9,6 Km al 5.7% mitigati dalla presenza di un tratto in discesa di quasi 2 Km e mezzo che si conclude alle porte dell’impegnativa balza finale che terminerà sotto la linea d’arrivo: in quei duemila metri conclusivi la strada tornerà a mordere grazie ad una pendenza media poco inferiore al 10% che potrebbe far andare in affanno qualche pretendente alla vittoria finale.

METEO

San Salvo: cielo coperto, 17.3°C (percepiti 15°C), vento moderato da SSW (13-17 Km/h), umidità al 70%
Guardiagrele (traguardo volante – 75.6 Km): pioggia debole (0.2 mm), 15.3°C (percepiti 12°C), vento moderato da SW (15-18 Km/h), umidità al 75%
Passo Lanciano (GPM – 100.4 Km) : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 11.7°C (percepiti 6.5°C), vento moderato da SW (17-18 Km/h), umidità al 86%
Caramanico Terme (137.1 Km): poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17,4°C (percepiti 13.5°C), vento moderato da SSW (17-22 Km/h), umidità al 63%
Cansano (171.5 Km): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 15,4°C (percepiti 11°C), vento moderato da SW (18-22 Km/h), umidità al 79%
Roccaraso (Aremogna) : pioggia debole (0.4 mm), 6.3°C (percepiti 3°C), vento moderato da SW (19-27 Km/h), umidità al 93%

GLI ORARI DEL GIRO

09.30: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
10.30 partenza da San Salvo
12.15-12.25: traguardo volante di Guardiagrele
13.00-13.25: scollinamento Passo Lanciano
13.30: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 100 Km dalla partenza)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 125 Km dalla partenza)
14.35-15.10: scollinamento Passo San Leonardo
15.20-16.00: scollinamento Bosco di Sant’Antonio
15.40-16.20: traguardo di Rivisondoli
15.44-16.25: passaggio da Roccaraso (centro) e inizio salita finale
16.05-16.50: arrivo a Roccaraso (Aremogna)

UN PO’ DI STORIA

È la principale stazione di sport invernale della Regione Abruzzo è, anche grazie a questo “status”, Roccaraso è stata spesso toccata dal percorso del Giro d’Italia, che vi è transitato per la prima volta il 18 maggio del 1909 durante la terza tappa della prima edizione della Corsa Rosa (Chieti – Napoli, vinta da Giovanni Rossignoli). Nel corso di più di cent’anni di storia il Giro vi ha in svariate occasione posto traguardi della montagna, mentre gli arrivi di tappa sono stati complessivamente sette, due dei quali fissati sull’Altopiano dell’Aremogna, dove si arriverà anche quest’anno e dove si sono imposti il toscano Fabrizio Fabbri nel 1976 e il belga Tim Wellens nel 2016. Nelle altre cinque occasioni il traguardo era fissato presso il centro di Roccaraso, dove hanno lasciato la firma il lombardo Giorgio Albani nel 1952, il “Campionissimo” Fausto Coppi nel 1953, il belga Walter Boucquet nel 1964, il francese Bernard Hinault nel 1980 e il veneto Moreno Argentin nel 1987.

L’altopiano delle Cinquemiglie con le alture dell’Aremogna sulla sfondo e, in trasparenza, l’altimetria della nona tappa del Giro 2020 (Google Street View)

L’altopiano delle Cinquemiglie con le alture dell’Aremogna sulla sfondo e, in trasparenza, l’altimetria della nona tappa del Giro 2020 (Google Street View)

LA TAPPA DEL GIORNO: GIOVINAZZO – VIESTE (Gargano)

ottobre 10, 2020 by Redazione  
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Finale sulla tormentata costa del Gargano per l’unica tappa interamente pugliese del Giro 2020. Gli ultimi 110 Km saranno tutto un susseguirsi di curve e controcurve, tra i quali s’inseriscono saliscendi a go go che avranno il loro culmine nella doppia ascesa del muro di Via Saragat a Vieste

Si rimane in Puglia per una tappa “double face”, totalmente pianeggiante e quasi completamente priva di curva nei primi 90 Km e molto tortuosa nei restanti 110 Km. Lo “spartiacque” di questa frazione sarà rappresentato dalla salita di Monte Sant’Angelo (9.4 Km al 6.2%), superata la quale inizierà il tormentato tratto finale disegnato lungo le coste del Gargano, culminante con la doppia ascesa al muro di Via Saragat, un chilometro spaccato al 9.3% con un picco del 17% raggiunto nella seconda metà della salita, nella quale la pendenza media schizza all’11.4%. L’ultimo passaggio in vetta a questo muro avverrà quando al traguardo mancheranno 10 Km, privi di difficoltà altimetriche ma che prevedono il ritorno verso Vieste percorrendo la strada litoranea e, a questo punto, potrebbe entrare in scena anche il vento a rendere avversa la marcia dei corridori. Sulla carta è tappa da fughe, ma anche gli uomini che puntano al successo finale dovranno tenere gli occhi bene aperti per evitare fatali distrazioni, perché su di un percorso planimetricamente molto complicato sono favoriti i corridori davanti rispetto a quelli costretti ad inseguire.

METEO

Giovinazzo: cielo sereno, 20.7°C, vento debole da NW (4-5 Km/h), umidità al 40%
Barletta (33.6 Km): cielo sereno, 22.4°C, vento debole da W (7-8 Km/h), umidità al 38%
Monte Sant’Angelo (GPM – 106.2 Km) : cielo sereno, 18.7°C, vento debole da W (4 Km/h), umidità al 29%
Vieste (primo passaggio – 173.6 Km): cielo sereno, 23.5°C, vento debole da N (4-5 Km/h), umidità al 43%
Vieste (traguardo) : cielo sereno, 23.2°C, vento debole da NE (5-6 Km/h), umidità al 45%

GLI ORARI DEL GIRO

10.35: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
11.35: partenza da Giovinazzo
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (a circa 35 Km dalla partenza)
13-30-13.45: traguardo volante di Manfredonia
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 100 Km dalla partenza)
14.05-14.25: scollinamento Monte Sant’Angelo
15.15-15.45: scollinamento La Guardiola
15.40-16.10: scollinamento muro di Via Saragat (primo passaggio)
15.50-16.25: traguardo volante di Vieste (primo passaggio dal traguardo)
16.00-16.30: scollinamento muro di Via Saragat (secondo passaggio)
16.15-16.45: arrivo a Vieste

UN PO’ DI STORIA

Due volte la Corsa Rosa ha fatto scalo a Vieste e in entrambe le occasioni a uscirne a testa alta e con il sorriso sulle labbra è stato Giuseppe Saronni, anche se solo una volta il nome del corridore lombardo-piemontese figura nel ristrettissimo albo d’oro degli arrivi nella cittadina pugliese. Fu effettivamente lui il primo a tagliare il traguardo il 22 maggio del 1979, quando l’attuale dirigente dell’ UAE Team Emirates regolò allo sprint il suo eterno rivale Francesco Moser e il belga Roger De Vlaeminck al termine della quinta frazione del primo dei due Giri vinti da “Beppe”. Nove anni più tardi sul medesimo traguardo terminò una difficile cronosquadre di 40 Km che prese il via da Rodi Garganico e che fu conquistata dalla Della Tongo-Colnago, la formazione nella quale Saronni militava dal 1982 e che lascerà proprio al termine di quella stagione per passare alla Malvor: quel giorno a indossare la maglia rosa era Massimo Podenzana, che l’aveva conquistata con una fuga da lontano nella semitappa del mattino e che per vestirà con onore per nove giorni, fino alle tappe alpine.

Il Pizzomunno di Vieste e, in trasparenza, l’altimetria della nona tappa del Giro 2020 (viaggianza.com)

Il Pizzomunno di Vieste e, in trasparenza, l’altimetria della nona tappa del Giro 2020 (viaggianza.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: MATERA – BRINDISI

ottobre 9, 2020 by Redazione  
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Apparentemente è una delle frazione più semplici del Giro, visto il suo profilo totalmente pianeggiante. In realtà potrebbe rivelarsi una “trappola” per qualcuno perchè la tappa si disputerà in una delle zone più ventose d’Italia, percorrendo strade lungo le quale Marco Pantani rischiò di perdere il Giro del 1998

Sulla carta quella che andrà in scena oggi tra la Basilicata e la Puglia è la tappa più facile del Giro 2020, chilometraggio di bassa entità (143 Km) e percorso quasi totalmente pianeggiante. Microscopiche sono le due salitelle che s’incontreranno lungo il cammino, un tratto di 600 metri al 4.7% da superare in vista del passaggio da San Giorgio Ionico e uno successivo di 800 metri al 5.4% che s’incontrerà subito prima del traguardo volante ad abbuoni di Grottaglie, quando al traguardo mancheranno una cinquantina buona di chilometri. Nonostante questo, la frazione che terminerà a Brindisi potrebbe rivelarsi fatale per qualcuno, se ci troverà a fare i conti con l’imprevisto spesso in agguato quando si corre in Puglia e in particolare nella zona delle Murge, il vento. Ne sanno qualcosa i compagni di squadra di Marco Pantani che scortarono il “Pirata” lungo le strade del vittorioso Giro del 1998, corsa che lo scalatore romagnolo rischiò di perdere nella tappa che si snodava tra Matera e Lecce e che ricalcava in gran parte il percorso odierno, comprese le due salitelle citate poco sopra. Quando mancavano 50 Km al traguardo la Mercatone Uno si ritrovò staccata dal gruppo principale a causa del vento e ci vollero quasi 20 minuti di rincorsa forsennata per ricucire il ventaglio e tornare in testa alla corsa, dove la Mapei si era schierata compatta davanti a tutti nel tentativo di “far fuori” lo scalatore di Cesenatico.

METEO

Matera : cielo sereno, 21.1°C (percepiti 16°C), vento moderato da NNW (19-24 Km/h), umidità al 35%
Taranto (traguardo volante – 66.2 Km) : cielo sereno, 24.7°C (percepiti 21°C), vento moderato da NNW (19-21 Km/h), umidità al 35%
Grottaglie (traguardo volante – 91.5 Km): cielo sereno, 23°C (percepiti 19°C), vento moderato da N (29-23 Km/h), umidità al 35%
Brindisi : cielo sereno, 20.3°C (percepiti 13°C), vento moderato da NNW (28-31 Km/h), umidità al 61%

GLI ORARI DEL GIRO

12.10: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
12.55: inizio collegamento Eurosport 2 (15 minuti prima della partenza)
13.10: partenza da Matera
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 38 Km dalla partenza)
14.35-14.55: traguardo volante di Taranto
15.10-15.25: traguardo volante di Grottaglie
16.15-16.35: arrivo a Brindisi

UN PO’ DI STORIA

Sono due i precedenti del Giro a Brindisi ed entrambi decisamente particolari. Il più vicino nel tempo non si è verificato in occasione di una giornata di corsa, ma di un turno di sosta, quando nel 1996 la carovana del Giro si riposò per ventiquattrore nella cittadina pugliese dopo il trasferimento dalla Grecia, che quell’anno aveva ospitato le prime tre frazioni, tutte terminate allo sprint con i successi di Silvio Martinello ad Atene, dello svedese Glenn Magnusson a Lepanto e di Giovanni Lombardi a Giànnina. Dopo la sosta brindisina la Corsa Rosa si rimise in marcia con una frazione disputata sul circuito di Ostuni, percorso in senso inverso rispetto ai mondiali del 1976, dove si arrivò nuovamente in volata con affermazione di Mario Cipollini. L’altro precedente porta la data del 20 maggio del 1971, quando Brindisi accolse l’arrivo di un insolito “Grand départ“, una cronostaffetta di 62.2 Km partita da Lecce e suddivisa in dieci batterie nelle quali s’imposero rispettivamente Felice Gimondi, l’olandese Marinus Wagtmans, Ottavio Crepaldi, il belga Antoon Houbrechts, Giacinto Santambrogio, Dino Zandegù, Attilio Benfatto, Pietro Di Caterina, Guerrino Tosello, Gianni Motta e lo svedese Gösta Pettersson, questi due classificati ex aequo nella decima ed ultima batteria. Mettendo insieme i tempi delle batterie fu quindi stilata una classifica generale a squadre per l’assegnazione delle prime maglie rose, vestite dai componenti della Salvarani che ebbero la meglio per tre secondi sui corridori della Molteni.

La scalinata e le due colonne romane poste al termine della Via Appia Antica a Brindisi e, in trasparenza, l’altimetria dell’ottava tappa del Giro 2020 (www.ilgrandesalento.it)

La scalinata e le due colonne romane poste al termine della Via Appia Antica a Brindisi e, in trasparenza, l’altimetria della settima tappa del Giro 2020 (www.ilgrandesalento.it)

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