LA TAPPA DEL GIORNO: MORBEGNO – ASTI
ottobre 23, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Sulla carta pare una tappa semplicissima per via della quasi totale pianura che la caratterizza, con l’unica salita collocata a piu di 180 Km dal traguardo. Invece sarà una tappa molto dispendiosa, sia per il chilometraggio che si ferma ad un passo dai 260 Km, sia per il maltempo che caratterizzerà l’intero svolgimento della frazione
Se venisse affrontata in condizioni normali questa sarebbe una tappa da volata certa al 100%. Con l’esclusione della salita verso San Fermo della Battaglia, affrontata dal versante percorso in discesa al Giro di Lombardia e collocata a più di 180 Km dal traguardo, il percorso per arrivare ad Asti non presenterà difficoltà altimetriche e gli unici problemi potrebbero arrivare delle insidie stradali, come alcuni restringimenti di carreggiata che si dovranno affrontare nei chilometri conclusivi e una sorta di “chicane” dalla quale si sguscerà a soli 100 metri dal traguardo. In realtà potrebbe non essere facile arrivare allo sprint in questa particolare occasione a causa della stanchezza che sicuramente albergherà nelle gambe dei corridori a tre giorni dalla fine di una corsa a tappe di tre settimane disputata in condizioni inabituali e che hanno comunque visto spesso i “girini” impegnarsi al massimo, come testimoniato dalle alte velocità impresse dal gruppo nei chilometri iniziali di parecchie tappe. Potrebbe, dunque, rivelarsi molto faticoso oggi riuscire a tenere a bada ed entro un vantaggio ragionale la fuga di giornata, come successo nella terzultima tappa del Tour, quella vinta dal danese Søren Kragh Andersen a Champagnole, anche se quella frazione presentava un tracciato molto più movimentato rispetto al piattone odierno. E se si riuscisse a chiudere sulla fuga, le energie spese e il chilometraggio particolarmente pesante (oggi si sfioreranno i 260 Km) potrebbero farsi sentire nel caso qualche corridore volesse approfittare del clima di stanchezza generale e tentare un assolo a sorprese nei chilometri conclusivi, una rasoiata che potrebbe anche andare a buon fine. E a proposito di “clima”, a rendere oltremodo difficile questa tappa apparentemente facile ci penserà il maltempo perché per la giornata di oggi è prevista tantissima e copiosa pioggia, dalla partenza all’arrivo anche se le precipitazioni più abbondanti dovrebbero esaurirsi ad un centinaio di chilometri dal traguardo, pur continuano a piovere sino alla fine di questa lunghissima frazione.
METEO
Morbegno: pioggia consistente (1.7 mm), 15.7°C (percepiti 12°C), vento moderato da SSE (15-19 Km/h), umidità al 90%
Menaggio (39.4 Km): pioggia forte (3.5 mm), 14.9°C (percepiti 13.5°C), vento moderato da SSE (11-16 Km/h), umidità al 98%
San Fermo della Battaglia (74.8 Km) : pioggia abbondante (3.1 mm), 13.1°C (percepiti 10°C), vento moderato da SE (12-18 Km/h), umidità al 98%
Lainate (104.8 Km) : pioggia abbondante (3.2 mm), 13.7°C (percepiti 11°C), vento moderato da ESE (12-16 Km/h), umidità al 99%
Vigevano (traguardo volante – 146 Km) : pioggia consistente (1.1 mm), 14.5°C, vento debole da E (4-5 Km/h), umidità al 99%
Casale Monferranto (194 Km) : pioggia modesta (0.6 mm), 14°C, vento debole da NNW (4-6 Km/h), umidità al 97%
Masio (traguardo volante – 232.2 Km) : pioggia debole (0.2 mm), 14°C (percepiti 13°C), vento debole da N (5-8 Km/h), umidità al 98%
Asti : pioggia debole (0.3 mm), 14.1°C, vento debole da NNW (5-7 Km/h), umidità al 97%
GLI ORARI DEL GIRO
9.25: inizio collegamento RaiSport (45 minuti prima della partenza)
10.10: partenza da Morbegno (10 minuti prima dell’orario di partenza originariamente previsto a causa dell’allungamento di 5 Km della tappa)
12.00-12.13: scollinamento San Fermo della Battaglia (non GPM)
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 83 Km dalla partenza)
13.35-14.00: traguardo volante di Vigevano
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 146 Km dalla partenza)
15.35-16.10: traguardo volante di Masio
16.10-16.50: arrivo ad Asti
UN PO’ DI STORIA
La città natale di Giovanni Gerbi, uno dei pionieri del ciclismo italiano (il popolare “Diavolo Rosso” fu professionista per ben trent’anni, dal 1903 al 1933), accoglierà nel 2020 il Giro d’Italia per la quinta volta nella storia, una serie di traguardi inaugurata nel 1935 da Giuseppe Olmo, il corridore ligure che nell’autunno di quell’anno conquisterà il record dell’ora sulla pista del Vigorelli, riuscendo per primo ad abbattere il “muro” dei 45 Km/h. Gli succederà il belga Rik Van Looy nel 1960, mentre nel 1963 Vito Taccone si imporrà allo sprint ad Asti ottenendo la prima di quattro vittorie di tappa consecutive: il “Camoscio d’Abruzzo” vincerà anche a Oropa, sul traguardo elvetico di Leukerbad e Saint-Vincent, successivamente affiancando a queste affermazioni quella conseguita nel tappone dolomitico di Moena. È stato, infine, un velocista l’ultimo ad imporsi nella cittadina piemontese: si tratta dello spezzino Alessandro Petacchi, che nell’edizione 2003 vinse la bellezze di sei tappe, l’ultima delle quali fu proprio quella astigiana, conquistata al ceco Ján Svorada e al pavese Giovanni Lombardi.

Un'istantanea del Palio di Asti e, in trasparenza, l'altimetria della 19a tappa (www.gelestatic.it)
LA ETAPA DEL DÍA: GARRAY (NUMANCIA) – EJEA DE LOS CABALLEROS
ottobre 23, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Lo stesso giorno della tappa di Asti al Giro, che probabilmente dovrebbe terminare allo sprint, anche sulle strade di Spagna va in scena una frazione destinata ai velocisti. Non è piatta come quella della “Corsa Rosa”, ma le difficoltà sono ridotte all’osso, dopo una tre giorni d’apertura decisamente impegnativa.
Finalmente una tappa per velocisti, dopo una partenza di Vuelta dura come mai si era vista (e nemmeno all’ultimo Tour de France si era osato tanto). La frazione fa il paio con quella che in contemporanea si disputerà al Giro d’Italia, rispetto alla quale è più breve di quasi 70 Km e anche più scorrevole. La tappa che terminerà ad Asti è, infatti, totalmente pianeggiante (San Fermo a parte) mentre la frazione della Vuelta prenderà le mosse in montagna – la località di partenza si trova a circa 1000 metri di quota – per poi snodarsi in morbida discesa nei primi 100 Km. La seconda metà di questa frazione proporrà esclusivamente pianura, pedalando verso il primo dei cinque traguardi che quest’anno sono state riservati ai velocisti, una “penuria” di possibilità a loro disposizione causata dalla pandemia che ha costretto gli organizzatori a cancellare la partenza dall’Olanda, dove erano previste altre due frazioni adatte agli sprinter.
METEO
Garray : cielo coperto, 10.9°C (percepiti 6°C), vento moderato da WSW (16-20 Km/h), umidità al 79%
Ágreda (48.5 Km): cielo coperto, 14.6°C (percepiti 10°C), vento moderato da W (17-19 Km/h), umidità al 53%
Borja (88.7 Km) : nubi sparse, 20.2°C (percepiti 17.5°C), vento moderato da WNW (12-15 Km/h), umidità al 40%
Tauste (117 Km) : cielo coperto, 20°C (percepiti 17°C), vento moderato da WNW (14-16 Km/h), umidità al 39%
Ejea de los Caballeros : nubi sparse, 17.7°C (percepiti 15.5°C), vento moderato da WNW (15-19 Km/h), umidità al 44%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.09: partenza da Garray
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 75 Km dalla partenza)
16.50-17.10: traguardo volante di Sádaba
17.20-17.45: arrivo a Ejea de los Caballeros
UN PO’ DI STORIA
Capoluogo della “comarca” dei Cinco Villas, la cittadina aragonese di Ejea de los Caballeros, gemellata con l’italiana Portogruaro (Venezia), debutta come arrivo di tappa ma non è una novità nella nomenclatura della Vuelta perchè nel 2018 ha ospitato la partenza della 18a tappa. Terminata a Lleida, si è conclusa con il successo allo sprint del belga Jelle Wallays sul norvegese Sven Erik Bystrøm e lo slovacco Peter Sagan. Il primo italiano al traguardo quel giorno fu italiano Elia Viviani, che in quel periodo correva ancora per la Quick-Step Floors e si piazzò in quarta posizione

La chiesa di Santa Maria della Corona a Ejea de los Caballeros e, in trasparenza, l'altimetria della quarta tappa della Vuelta (www.turismodearagon.com)
LA ETAPA DEL DÍA: LODOSA – LA LAGUNA NEGRA (VINUESA)
ottobre 22, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Non si è ancora esaurita la prima ondata di salite alla Vuelta 2020 e ora va in scena il primo dei sette arrivi in salita previsti quest’anno. Meta l’inedito e non troppo difficile approdo alla Laguna Negra di Vinuesa
Non c’è il due senza il tre e per il terzo giorno consecutivo dalla partenza di questa edizione insolitamente autunnale della Vuelta viene proposta una salita di un certo impegno. Stavolta si tratterà di una prova senza possibilità d’appello perchè non ci sarà una discesa subito dopo per recuperare, essendo l’arrivo previsto in cima all’ascesa diretta alla Laguna Negra de Urbión, lago d’origine glaciale situato a poco più di 1750 metri di quota e protetto da un apposito parco naturale. Si tratta di un classico arrivo in salita da prima settimana, non troppo impegnativo per non “ammazzare” subito la corsa, ma le fatiche già accumulate nelle prime due giornate potrebbe rendere più selettivi del previsto i 6500 metri di questa salita inedita, che presenta una pendenza media del 6.5% e un andamento a balzelli, con tratti pedalabili che si alternano con frequenza ad altri più impegnativi. Per esempio l’ultimo chilometro e mezzo sale all’8.5% medio ed è lì che, a meno di sorprese, si dovrebbero assistere alle principali azioni di giornata.
METEO
Lodosa : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.7°C (percepiti 17°C), vento moderato da SSE (17-22 Km/h), umidità al 60%
Arnedo (23.7 Km): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.4°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSE (17-24 Km/h), umidità al 54%
Soria (106 Km) : pioggia moderata (0.6 mm), 14.4°C (percepiti 10°C), vento moderato da SSW (17-23 Km/h), umidità al 75%
Vinuesa (traguardo volante – 148 Km) : pioggia moderata (0.6 mm), 13°C (percepiti 8°C), vento moderato da SSW (18-25 Km/h), umidità al 83%
La Laguna Negra (Vinuesa): previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.15: partenza da Lodosa
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 62 Km dalla partenza)
15.10-15.20: scollinamento Puerto de Oncala
16.50-17.15: traguardo volante di Vinuesa
17.05-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo alla Laguna Negra
UN PO’ DI STORIA
Come detto, la Laguna Negra di Vinuesa è una delle mete inedite proposta dalla Vuelta di quest’anno. Dista una cinquantina di chilometri dal più vicino centro già visitato in passato dalla corsa spagnola, la cittadina di Soria, capoluogo dell’omomina provincia castigliana. Si tratta di un luogo che spesso ha portato bene ai corridori italiani perchè due delle sei tappe che qui sono terminate sono state conquistate da ciclisti “nostrani” (il primo degli azzurri a levare le braccia al cielo in quel di Soria è stato il piemontese-lombardo Giuseppe Saronni nel 1983, poi è arrivata l’affermazione del bolognese Orlando Maini l’anno successivo) mentre nel 2003 e nel 2004 lo spezzino Alessandro Petacchi si è imposto in tappe che avevano in Soria la sede di partenza (in entrambi i casi l’arrivo era fissato a Saragozza). Gli stranieri vincitori a Soria sono, invece, stati il belga Rik Van Looy nel 1958, l’olandese Marinus “Rini” Wagtmans nel 1970, il russo Andrei Zintchenko nel 1998 e lo spagnolo Alejandro Valverde nel 2004.

La Laguna Negra de Vinuesa e, in trasparenza, l'altimetria della terza tappa della Vuelta 2020 (/www.turismosoria.es)
LA TAPPA DEL GIORNO: PINZOLO – LAGHI DI CANCANO
ottobre 22, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È la tappa che ha tenuto più in fibrillazione gli organizzatori del Giro, perchè quando si ha a che fare con il Passo dello Stelvio non si sa mai, fino all’ultimo minuto, se si potrà transitare in vetta al passo più alto d’Italia. Fortunatamente non sono previste nè pioggia, nè neve per la tappa regina dei Laghi di Cancano, che dovrebbe quindi disputarsi sul tracciato prestabilito.
È il giorno dello Stelvio, il valico stradale più alto d’Italia, sul quale la Corsa Rosa è finora transitato 12 volte, cinque salendovi dal meno nobile versante lombardo e sette da quello più spettacolare altoatesino, 24 Km e 700 metri per arrivare fino a 2758 metri di quota, superando strada facendo 1851 metri di dislivello, 48 tornanti e una pendenza media del 7.5%. È quest’ultimo il lato dal quale si salirà anche nel 2020 nel finale del secondo dei tre tapponi dell’edizione in corso, che successivamente proporrà l’inedito arrivo ai Laghi di Cancano, distante 62 Km dalla cima dello Stelvio, tratto che prevede la lunga discesa verso Bormio e poi la successiva salita alle Torri di Fraele, quasi un arrivo in salita perché poco meno di 2 Km separeranno il traguardo dalla cima dell’ultima ascesa di giornata, 8.7 Km al 6.8% movimentati da 22 tornanti. Si attendono distacchi d’altri tempi, a suon di minuti, anche perché quelle appena citate non saranno le uniche difficoltà di giornata. In partenza, infatti, bisognerà ripetere la salita di Madonna di Campiglio affrontata ventiquattrore prima (prolungata fino a Campo Carlo Magno) per poi inerpicarsi verso un altro colle inedito, il Passo Castrin, i cui 9 Km al 9% hanno favorevolmente impressionati il direttore del Giro Mauro Vegni e siamo certi che in futuro i corridori torneranno a misurarsi con le sue pendenze, magari posizionate più vicino al traguardo di tappa.
METEO
Pinzolo : nubi sparse, 10.4°C (percepiti 7°C), vento moderato da W (12 Km/h), umidità al 90%
Ponte Mostizzolo (inizio salita Passo Castrin – 43 Km): cielo coperto, 9.4°C (percepiti 8°C), vento debole da WSW (8-20 Km/h), umidità al 87%
Lana (90.1 Km) : nubi sparse, 12.2°C (percepiti 11°C), vento debole da WSW (7-17 Km/h), umidità al 85%
Prato allo Stelvio (traguardo volante e inizio salita Passo dello Stelvio – 144.5 Km) : cielo coperto, 16.7°C (percepiti 13°C), vento moderato da SSW (15-18 Km/h), umidità al 79%
Passo dello Stelvio (GPM – 169.4 Km) : cielo coperto, 2.2°C (percepiti -2°C), vento moderato da WSW (16-28 Km/h), umidità al 89%
Isolaccia Valdidentro (traguardo volante e inizio salita finale – 196.4 Km) : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 11.1°C (percepiti 8°C), vento moderato da SW (12-20 Km/h), umidità al 87%
Laghi di Cancano (Parco Nazionale dello Stelvio) : previsioni non disponibili
GLI ORARI DEL GIRO
9.30: inizio collegamento RaiSport (50 minuti prima della partenza)
10.20: partenza da Pinzolo
10.55-11.05: scollinamento Campo Carlo Magno
11.30-11.40: inizio salita Passo Castrin
12.15-12.35: scollinamento Passo Castrin
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 65 Km dalla partenza)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 145 Km dalla partenza)
14.00-14.30: traguardo volante di Prato allo Stelvio e inizio salita Passo dello Stelvio
15.05-15.50: scollinamento Passo dello Stelvio
15.40-16.25: traguardo volante di Isolaccia Valdidentro e inizio salita Torri di Fraele
16.00-16.50: scollinamento Torri di Fraele e arrivo ai Laghi di Cancano
UN PO’ DI STORIA
Gli spettacolari bacini artificiali dei Laghi di Cancano faranno per la terza volta da scenario a un arrivo di tappa del Giro d’Italia, anche se per i professionisti maschi si tratta di una novità assoluta. I precedenti sono, infatti, in “gonnella” perché finora le uniche corse ciclistiche terminate lassù sono state due tappe del Giro femminile, affrontate quando il tratto terminale successivo allo scollinamento delle Torri di Fraele presentava ancora fondo sterrato, “cancellato” proprio in previsione dell’arrivo della tappa del Giro dei “maschietti”. La prima volta correva l’anno 2011 e a tagliare per prima la linea d’arrivo era stata la britannica Emma Pooley, vincitrice allo sprint sulla maglia rosa, l’olandese Marianne Vos, che due giorni più tardi s’imporrà in classifica generale con 3’16” sulla stessa Pooley. Lo scorso anno, quando la salita ai laghi fu inserita nel tracciato all’ultimo momento a causa dell’impossibilità per frana d’affrontare il previsto arrivo in salita al Gavia, la maglia rosa era vestita da un’altra ciclista proveniente dai Paesi Passi, quella Annemiek van Vleuten che stavolta non avrà avversarie da fronteggiare in dirittura d’arrivo perché al traguardo si presenterà in totale solitudine con quasi tre minuti di vantaggio sulle atlete che più gli arriveranno vicina.

I laghi di Cancano e, in trasparenza, l'altimetria della 18a tappa (www.venti27.it)
LA ETAPA DEL DÍA: PAMPLONA – LEKUNBERRI
ottobre 21, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Dopo Arrate ecco un’altra dura salita all’orizzonte: è San Miguel de Aralar, difficile nelle pendenze e resa ancor più selettiva dal fondo stradale in cemento
Un’altro santuario e un’altra salita attendono al varco al corridori dopo il già esigente arrivo della prima tappa ad Arrate. Al secondo giorno di gara arriva il turno della difficile ascesa verso San Miguel de Aralar, lunga quasi il doppio rispetto a quella affrontata poche ore prima e tutta da pedalare su di un poco scorrevole fondo in cemento che aumenterà il grado di difficoltà dei quasi 10 Km al 7.9% di pendenza media che condurrano fino a quota 1215 metri. Il traguardo sarà collocato molto più in basso, a poco più di 500 metri d’altezza, e per raggiungerlo bisognerà percorrere 17 Km, quasi tutti tracciati in discesa. In precedenza si saranno superati altri due Gran Premi della Montagna, poco impegnativi ed entrambi classificati di terza categoria mentre, come della frazione d’apertura, bisognerà fare i conti con il vento, previsto piuttosto forte sia nei chilometri iniziali, sia in dirittura d’arrivo.
METEO
Pamplona : nubi sparse, 20.5°C (percepiti 13°C), vento forte da S (34-43 Km/h), umidità al 50%
Estella (61.4 Km): poco nuvoloso, 18.7°C (percepiti 13°C), vento moderato da S (28-38 Km/h), umidità al 59%
Arbizu (traguardo volante – 118 Km) : nubi sparse, 18°C (percepiti 12°C), vento moderato da S (27-38 Km/h), umidità al 58%
Lekunberri : nubi sparse, 17.7°C (percepiti 11°C), vento forte da S (32-45 Km/h), umidità al 59%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.49: partenza da Pamplona
14.30: scollinamento Alto de Guirguillano
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 47 Km dalla partenza)
15.50-16.05: scollinamento Puerto de Urbasa
16.30-16.50: traguardo volante di Arbizu
16.40-17.00: inizio salita di San Miguel de Aralar
16.55-17.15: scollinamento San Miguel de Aralar
17.20-17.45: arrivo ad Lekunberri
UN PO’ DI STORIA
Lekunberri è il primo degli otto traguardi inediti della Vuelta 2020 ma si è già “fatto le ossa” accogliendo l’arrivo di alcune frazioni del Giro dei Paesi Baschi, l’ultima nel 2011 quando il bielorusso Vasili Kiryienka fece sua la seconda tappa di quell’edizione precedendo di due secondi il tedesco Andreas Klöden e il lussemburghese Andy Schleck. Quell’anno a imporsi nella classifica finale sarà il citato Klöden, che proprio a Lekunberri levò le insegne del comando allo spagnolo Joaquim Rodríguez, tornato leader della classifica il giorno successivo e definitivamente spodestato dal tedesco l’ultimo giorno nella decisiva cronometro di Zalla. La salita verso San Miguel de Aralar richiama, invece, alla mente la vittoria di Fabio Aru nell’undicesima tappa della Vuelta del 2014, che lo vide tagliare il traguardo presso il santuario con sei secondi di vantaggio sugli spagnoli 6” Alejandro Valverde e Rodríguez

Il santuario di San Miguel de Aralar e, in trasparenza, l'altimetria della seconda tappa della Vuelta 2020 (turismo.navarra.com)
LA TAPPA DEL GIORNO: BASSANO DEL GRAPPA – MADONNA DI CAMPIGLIO
ottobre 21, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
La tappa di Madonna di Campiglio inaugura la serie dei tre tapponi che decideranno le sorti del Giro d’Italia. In programma l’inedita Forcella Valbona, il Monte Bondone da un versante poco tradizionale e il Passo Durone e la non troppo difficile ascesa verso un traguardo che riaprirà nel cuore degli appassionati la ferita apertasi il 5 giugno del 1999
È il primo dei tre tapponi dell’edizione 2020 della Corsa Rosa, una tappa che qualche estimatore delle grandi frazioni di montagna ha fatto mistero di non gradire perché disegnata “al contrario”, inserendo per prime e non vicinissime al traguardo le salite più impegnative e collocando nelle fasi finale quelle più pedalabili. Le ultime due ascese, quelle meno “dotate” sono, però, le stesse che furono affrontate nel 1999 nel finale della tappa che Marco Pantani vinse poche ore prima della sua drammatica espulsione dalla corsa. La fase iniziale di quella frazione era molto più semplice di quella disegnata quest’anno e se, nonostante questo, il “Pirata” riuscì quel giorno a indovinare un’altra impresa – al traguardo si presentò un minuto prima degli altri avversari di classifica – a maggior ragione la tappa di quest’anno potrebbe essere sfruttata dagli scalatori per tentare di sovvertire l’ordine costituitosi in classifica. C’è spazio per un grande numero e cominciamo proprio dalle cifre di questa tappa, che ha in serbo 65 Km di salita e 4144 metri di dislivello, una consistente fetta del quale sarà consumata lungo la prima delle quattro salite in programma, l’inedita Forcella di Valbona (22 Km al 6.6%), giunti in vetta alla quale si saranno percorsi i primi 61 Km di questa frazione e quasi 140 Km ne mancheranno al traguardo. Terminata la successiva discesa si andrà all’attacco del mitico Monte Bondone, che sarà scalato da un versante desueto, quello di Aldeno, 20 Km al 6.8% che al Giro sono stati affrontati solamente nel 1973, quando erano ancora sterrati: a renderla impegnativa è l’alternanza delle pendenze, con tratti pedalabili intercalati ad altri più impegnativi. Dopo lo strappo del “Passo della Morte” (2.3 km al 7.7%) ci si riallaccerà al tracciato della tappa del 1999 scavalcando il Passo del Durone, che non è così “duro” come lascia intendere il nome (10.4 Km al 6%) e quindi percorrendo tutto il fondovalle della Val Rendena prima dell’ascesa finale verso Madonna di Campiglio (12.5 Km al 5.7%).
METEO
Bassano del Grappa: cielo coperto, 12°C (percepiti 11°C), vento debole da W (7 Km/h), umidità al 96%
Arsiero (39.5 Km): cielo sereno, 12.9°C (percepiti 12°C), vento debole da W (8-14 Km/h), umidità al 88%
Forcella Valbona (GPM – 61.2 Km)* : cielo sereno, 9.8°C (percepiti 8°C), vento moderato da W (10-18 Km/h), umidità al 68%
Nomi (89.2 Km) : poco nuvoloso, 17.8°C (percepiti 17°C), vento debole da WSW (6-7 Km/h), umidità al 73%
Monte Bondone (GPM – 117.5 Km) : nubi sparse, 7.1°C (percepiti 4.5°C), vento debole da WSW (6-7 Km/h), umidità al 73%, vento moderato da WSW (14-22 Km/h), umidità al 69%
Ponte Arche (traguardo volante – 154 Km) : poco nuvoloso, 17.2°C (percepiti 15°C), vento moderato da WSW (11 Km/h), umidità al 72%
Caderzone Terme (traguardo volante – 185.8 Km) : nubi sparse, 14.5°C (percepiti 12°C), vento moderato da WSW (11 Km/h), umidità al 73%
Madonna di Campiglio: nubi sparse, 8.2°C (percepiti 6°C), vento moderato da WSW (13-22 Km/h), umidità al 71%
GLI ORARI DEL GIRO
9.30: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
10.30: partenza da Bassano del Grappa
11.20-11.30: passaggio da Arsiero (inizio salita Forcella Valbona)
12.15-12.35: scollinamento Forcella Valbona
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 61 Km dalla partenza)
13.00-13.20: passaggio da Aldeno (inizio salita Monte Bondone)
13.50-14.20: scollinamento Monte Bondone
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 115 Km dalla partenza)
14.35-15.10: traguardo volante di Ponte Arche
15.05-15.45: scollinamento Passo Durone
15.30-16.15: traguardo volante di Caderzone Terme
15.35-16.20: passaggio da Pinzolo (inizio salita finale)
16.05-16.55: arrivo a Madonna di Campiglio
UN PO’ DI STORIA
Le vicende del 1999 sono oramai quasi come una “macchia” indelebile sul curriculum di Madonna di Campiglio al Giro d’Italia ed è inevitabile andarci con il pensiero e con le parole tutte le volte che la Corsa Rosa fa ritorno nella nota località di sport invernali delle Dolomiti di Brenta. È successo anche nel 2015 quando il Giro tornò a fissare un traguardo lassù, al termine di una frazione che si concluse con la vittoria dello spagnolo Mikel Landa, primo con un paio di secondi di vantaggio sul russo Jurij Viktorovič Trofimov e poco più sulla maglia rosa, il connazionale Alberto Contador. A tirare idealmente la volata al ritorno del Giro a Madonna era stato due anni prima il Giro di Polonia, la cui edizione 2013 era partita eccezionalmente dall’Italia con due tappe d’alta montagna, la prima disputata tra Rovereto e Madonna di Campiglio e la seconda con traguardo fissato al Passo Pordoi: la prima la vinse il toscano Diego Ulissi, la seconda il francese Christophe Riblon, mentre a vestire la maglia di leader della classifica alla conclusione della due giorni dolomitica fu il polacco Rafał Majka, che non sarà in grado di tenerla fino alla fine perché nel corso della gara gliela porteranno via prima lo spagnolo Ion Izagirre, poi lo stesso Riblon e infine l’olandese Pieter Weening. Tornando al Giro d’Italia Madonna di Campiglio nel 1977 era stata prescelta quale sede di partenza della 19a tappa, arrivata a San Pellegrino Terme e vinta dal faentino Renato Laghi.

Uno scorcio delle Dolomiti di Brenta e, in trasparenza, l'altimetria della 17a tappa del Giro (www.campiglioimperiale.it)
LA ETAPA DEL DÍA: IRUN – ARRATE
ottobre 20, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Partenza in salita per il Giro di Spagna, che il primo giorno di gara presenterà il tosto arrivo in quota al Santuario della Virgen de Arrate e che anche nelle tappe successive ha in serbo difficile ascese. Tutta colpa del Covid che ha costretto gli organizzatori a cancellare il “grand départ” dai Paesi Bassi.
Partenza con il botto per la Vuelta che prende le mosse con una tappa che propone fin da subito salite impegnative e altre ce ne se saranno da affrontare domani e dopo. Non si tratta di una precisa scelta degli organizzatori questa perchè, dopo esser stati costretti a rinunciare a causa dell’emergenza sanitaria al previsto “grand départ” dai Paesi Passi, si è stabilito di non modificare di una virgola le prime tappe previste in terra spagnola, che era state progettate in altura. Si comincerà così con l’approdo al Santuario della Virgen de Arrate, tradizionale ascesa del Giro dei Paesi Baschi affrontata dal versante meno impegnativo, che comunque tenerissimo non è perchè la pendenza media che si deve “subire” nei suoi 5 Km è dell’8.5%. Non si tratta di un arrivo in salita vero e proprio, perchè dopo esser transitati sotto lo striscione del GPM bisognerà percorrere 2 Km e mezzo in leggera discesa per raggiungere il traguardo, punto d’arrivo di una frazione che presenta altre tre ascese, tra le quali si segnala l’Alto de Elgeta (4.6 Km al 7.7%) a 17 Km dalla conclusione.
METEO
Irun : pioggia debole (0.1 mm), 16.4°C (percepiti 9°C), vento forte da S (36-44 Km/h), umidità al 85%
Zarauz (40 Km): pioggia debole (0.2 mm), 15.9°C (percepiti 8°C), vento molto forte da S (41-53 Km/h), umidità al 87%
Zumarraga (88.3 Km) : pioggia debole (0.1 mm), 13.9°C (percepiti 5°C), vento molto forte da SSE (40-61 Km/h), umidità al 91%
Bergara (traguardo volante – 149.4 Km) : pioggia debole (0.4 mm), 13.9°C (percepiti 4°C), vento molto forte da SSE (41-67 Km/h), umidità al 91%
Arrate: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.11: partenza da Irun
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 70 Km dalla partenza)
15.30-15.45: scollinamento Puerto de Udana
16.00-16.20: scollinamento Alto de Kampazar
16.45-17.05: traguardo volante di Bergara
16.50-17.20: scollinamento Alto de Elgeta
17.15-17.40: scollinamento Alto de Arrate
17.20-17.45: arrivo ad Arrate
UN PO’ DI STORIA
I Paesi Baschi sono tornati a far parte del percorso della Vuelta nel 2011, dopo un allontamento trentennale iniziato dopo la conclusione dell’edizione del 1978, l’ultima organizzata dal quotidiano basco El Correo, che lasciò la mano in seguito una serie di incidenti avvenuti in occasione della tappa conclusiva. L’anno del ritorno furono organizzati arrivi a Bilbao e Vitoria-Gasteiz (dove si imposero rispettivamente lo spagnolo Igor Antón e l’italiano Daniele Bennati) mentre bisognerà attendere dodici mesi per vedere un traguardo al Santuario di Arrate, a tutt’oggi uno precedente della Vuelta in questo luogo simbolo del ciclismo basco: a tagliare per primo la linea d’arrivo fu lo spagnolo Alejandro Valverde al termine di una volatina a quattro voci che lo vide mettere la propria ruota davanti a quella del connazionale Joaquim Rodríguez, del britannico Chris Froome e all’altro iberico Alberto Contador, che alla fine risulterà il vincitore di quell’edizione della Vuelta precedendo di 1′16″ proprio Valverde.

Il santuario della Virgen de Arrate e in trasparenza l'altimetria della prima tappa della Vuelta 2020 (presttocome.com)
LA TAPPA DEL GIORNO: UDINE – SAN DANIELE DEL FRIULI
ottobre 20, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il Giro si ferma in Friuli per un’indisiosa frazione di mezza montagna disegnate sulle strette strade delle Prealpi Giulie che avrà il suo clou nella triplice ascesa al Muro di Ragogna, muro di 3 Km al 10.4% che al campionato nazionale del 1991, quando doveva essere affrontato una sola volta, permise a Gianni Bugno di conquistare la maglia tricolore con quasi un minuto di vantaggio sugli avversari che più gli arrivarono vicini
Gli organizzatori del Giro l’hanno giustamente considerata come tappa di media montagna (oggi non si supereranno i 950 metri di quota) e gli hanno attribuito quattro stelle come grado di classificazione, un passo sotto le frazioni decisive della Corsa Rosa. Ma quella stella in più se la merita tutta la tappa che terminerà a San Daniele del Friuli perché mettendo assieme le sei ascese scaglionate lungo il tracciato e collocate distanti l’una dall’altra verrebbe fuori un’ascesa “monstre” di quasi 29 Km (lo Stelvio è più corto, per fare un paragone), forte di un dislivello di 2334 metri e di una pendenza media globale del 7,9%. Ecco una tappa che i corridori che puntano alla vittoria finale non dovranno prendere assolutamente sottogamba e considerare solo come una normale “vigilia” ai due tapponi di Madonna di Campiglio e dei Laghi di Cancano, insidiosa anche solo per il fatto d’essere collocata subito dopo il giorno di riposo. Si comincerà a salire a una ventina di chilometri dal via, quando si imboccherà l’ascesa più lunga di giornata, che in circa 11 Km inclinati al 7.1% condurrà al “tetto” della tappa, i 949 del valico noto con il soprannome di “Madonnina del Domm”. 46 Km più avanti ci si arrampicherà sul Monte Spig (6.4 Km al 7%), scollinando non distanti dal celebre santuario di Castelmonte, poi si affronterà l’ascesa di Monteaperta (3.7 Km al 7.4%) una trentina di chilometri prima dell’ingresso nell’impegnativo circuito che caratterizzerà il finale di tappa. In questo anello si dovrà ripetere per tre volte il Monte di Ragogna, muro lungo meno di 3 Km che picchia fino al 16%, mentre la pendenza media è del 10.4%: quando si sarà superata per l’ultima volta questa arcigna salita mancheranno 13 Km al traguardo dove, dulcis in fundus, nel corso dei mille metri conclusi la strada tornerà a prendere violentemente quota proponendo un ultimo muretto al 20%. Cosa potrebbe succedere in corsa? Per farvi un’idea vi invitiamo a leggere l’odierna puntata della rubrica “Un po’ di storia”
METEO
Udine : cielo coperto, 13.3°C, vento debole da SSW (4 Km/h), umidità al 91%
Cividale del Friuli – 1° passaggio (47.4 Km): cielo coperto, 13.9°C, vento debole da SSW (4 Km/h), umidità al 90%
Cividale del Friuli – 2° passaggio (traguardo volante – 87.8 Km) : cielo coperto, 14.2°C, vento debole da SSW (5 Km/h), umidità al 90%
Tarcento (138.2 Km) : cielo coperto, 14.4°C, vento debole da SSW (6 Km/h), umidità al 90%
Monte di Ragogna – 1° passaggio (162.1 Km) : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 14.5°C, vento debole da SSW (6 Km/h), umidità al 90%
San Daniele del Friuli: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 14.5°C, vento debole da SSW (7 Km/h), umidità al 91%
GLI ORARI DEL GIRO
9.20: inizio collegamento RaiSport (un’ora e 5 minuti prima della partenza)
10.25: partenza da Udine
11.20-11.30: scollinamento Madonnina del Domm
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 70 Km dalla partenza)
12.30-12.45: scollinamento Monte Spig
12.40-13.00: traguardo volante di Cividale del Friuli
13.30-13.55: scollinamento Monteaperta
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 130 Km dalla partenza)
14.10-14.35: ingresso nel circuito finale
14.30-15.00: primo scollinamento Monte di Ragogna
14.45-15.20: primo passaggio da San Daniele del Friuli
14.50-15.25: traguardo volante di Castello di Susans
15.10-15.45: secondo scollinamento Monte di Ragogna
15.25-16.05: secondo passaggio da San Daniele del Friuli
15.50-16.30: terzo scollinamento Monte di Ragogna
16.05-16.50: arrivo a San Daniele del Friuli
UN PO’ DI STORIA
Il Giro non ha mai fatto tappa a San Daniele del Friuli ma c’è un precedente nella cittadina friulana famosa per il suo prosciutto DOP che fa capire quanto non bisogni sottovalutare il percorso della 16a tappa della Corsa Rosa. Era il 30 giugno del 1991 e quell’anno la federazione scelse il Giro del Friuli quale prova unica del campionato nazionale, disegnato su di un percorso che fece storcere il naso a molti, ritenuto poco impegnativo perché i 250 Km del tracciato erano effettivamente pedalabil e privi di grandi difficoltà. Tutto questo fino ad una quindicina di chilometri dal traguardo, quando la strada proponeva il Monte di Ragogna, una sola ascesa rispetto alle tre del Giro 2020 ma che bastò al corridore che quell’anno conquistò la maglia tricolore per sbaragliare la concorrenza: quell’uomo solo al comando era il futuro due volte campione del mondo Gianni Bugno, che scollinò con 25” di vantaggio, poi portati a 49” sul traguardo di San Daniele dove la volata per il secondo posto fu conquistata da Franco Chioccioli, vincitore uscente del Giro d’Italia, su Claudio Chiappucci e l’attuale commissario tecnico della nazionale Davide Cassani.

Prelibate forme di Prosciutto di San Daniele D.O.P. in camera di stagionatura e, in trasparenza, l'altimetria della sedicesima tappa (food.firstonline.info)
LA TAPPA DEL GIORNO: BASE AEREA RIVOLTO (Frecce Tricolori) – PIANCAVALLO
ottobre 18, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Le abbiamo a lungo attese e finalmente il Giro è arrivo al cospetto delle Alpi, che debutteranno con l’impegnativo arrivo in salita a Piancavallo, traguardo in salita affrontato in sole due occasioni al Giro ma già nobilitato dalle vittorie di Pantani nel 1998 e di Landa nel 2017. Chi sarà stavolta a scrivere il suo nome nel ristretto albo d’oro dell’ascesa friulana?
Con la classifica rivoluzionata dalla crono il Giro si appresta ad affrontare le Alpi, quest’anno suddivise in quattro frazioni la prima delle quali proporrà un arrivo in salita poco frequentato dalla Corsa Rosa ma che è già riuscito a ritagliarsi un paio di momenti di celebrità. Tre volte l’ascesa verso Piancavallo è stata inserita nel percorso del Giro e in due casi ha lasciato il segno, la prima volta nel 1998 (l’anno del debutto di questa salita) quando lassù si impose Marco Pantani e la seconda nel 2017 quando a vincere fu lo spagnolo Mikel Landa, alle cui spalle si verificò un ribaltone in classifica con il passaggio della maglia rosa dalle spalle dell’olandese Tom Dumoulin a quelle del colombiano Nairo Quintana, un ribaltone temporaneo perché due giorni più tardi Dumoulin ristabilì l’ordine nella conclusiva crono di Milano. Sono precedenti che fanno pensare e che riportano alla memoria le parole pronunciate nella primavera del 1998 dal russo Evgenij Berzin quando, dopo esser stato in sopralluogo sulla salita friulana, paragonò Piancavallo all’Alpe d’Huez. I numeri gli danno ragione perché la salita francese è più corta di qualche centinaio di metri rispetto a quella friulana, che invece ha un dislivello complessivo leggermente superiore. Anche la struttura della salita – 14. Km al 7.8% – è simile, con i tratti più impegnativi all’inizio (i primi 6.5 Km salgono al 9.4% medio) e il finale progressivamente più dolce, proprio come capita nei chilometri conclusivi della mitica ascesa del Tour. Non ci sarà solo il Piancavallo in questa frazione, il cui percorso ricorda molto quello della tappa del 2017; come quel giorno si dovrà affrontare l’ascesa alla Sella Chianzutan (ma dal versante opposto), mentre non faceva parte del tracciato della frazione vinta da Landa l’impegnativa Forcella di Monte Rest (7.4 Km al 7.5%), selettiva non solo per le pendenze ma anche per la carreggiata ristretta che la caratterizza su ambo i versanti. È una salita storica questa, perché è lassù che al Giro del 1987 si verificò il celebre attacco dell’irlandese Stephen Roche a Roberto Visentini, suo capitano in maglia rosa: è l’episodio passato alla storia come il “tradimento di Sappada” dal nome della località dove si concluse quella frazione, vinta dall’olandese Johan van der Velde
METEO
: Base Area Rivolto (Frecce Tricolori): cielo coperto, 13.9°C (percepiti 13°C), vento debole da NNE (4 Km/h), umidità al 39%
Pinzano al Tagliamento (37.2 Km): cielo coperto, 14.1°C, vento debole da E (2-3 Km/h), umidità al 69%
Villa Santina (traguardo volante – 81.3 Km) : nubi sparse, 13.5°C, vento debole da S (4-6 Km/h), umidità al 60%
Poffabro (traguardo volante – 135.9 Km) : nubi sparse, 12.9°C, vento debole da S (4 Km/h), umidità al 62%
Aviano (inizio salita finale – 170.6 Km) : poco nuvoloso, 15.3°C, assenza di vento, umidità al 60%
Piancavallo : cielo coperto, 7.5°C, vento debole da SSW (6-8 Km/h), umidità al 78%
GLI ORARI DEL GIRO
10.15: inizio collegamento RaiSport (50 minuti prima della partenza)
11.20: partenza dalla base aerea di Rivolto
12.25: inizio collegamento Eurosport Player (a circa 42 Km dalla partenza)
13.00-13.15: scollinamento Sella Chianzutan
13.20-13.35: traguardo volante di Villa Santina
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 100 Km dalla partenza)
14.05-14.30: scollinamento Forcella di Monte Rest
14.45-15.10: traguardo volante di Poffabro
15.00-15.30: scollinamento Forcella di Pala Barzana
15.35-16.05: inizio salita finale
16.10-16.50: arrivo a Piancavallo
UN PO’ DI STORIA
Abbiamo già detto degli arrivi a Piancavallo (ai quali aggiungere il passaggio in testa di Emanuele Sella nel 2011, in occasione del tappone del Gardeccia vinto dallo spagnolo Mikel Nieve) e anche della tappa di Sappada, forse la più celebre tra le frazioni di montagna disputate in Friuli, regione che grazie all’intraprendenza di Enzo Cainero negli ultimi vent’anni è divenuta spesso sede di appassionanti frazioni della Corsa Rosa. In particolare è stato Cainero a far scoprire agli organizzatori della Corsa Rosa il Monte Zoncolan, una delle salite più dure d’Italia, che in precedenza era stata “offerta” al Giro d’Italia femminile, anche se nella tappa vinta dalla toscana Fabiana Luperini nel 1997 si affrontava il versante meno impegnativo, quello di Sutrio, e ci si fermava ai piedi del tratto più duro, che invece sarà inserito nel finale della tappa del Giro del 2003, conquistata dal trentino Gilberto Simoni. All’epoca direttore del Giro era Carmine Castellano, il quale fece capire a Cainero che mai si sarebbe potuto salire da Ovaro perché, a suo dire, non c’erano le condizioni di sicurezza per far transitare la corsa nelle basse gallerie che caratterizzano il finale e che non avrebbero consentito né il passaggio delle ammiraglie, né delle ambulanze. L’anno successivo ci sarà il cambio al vertice della Corsa Rosa e il nuovo direttore Angelo Zomegnan è di diverso parere: così nel 2007 si è per la prima volta saliti da Ovaro, dal difficilissimo versante che in seguito è stato riproposto altre cinque volte, consacrato da un’altra affermazione di Simoni (2007) e poi dalle vittorie del varesino Ivan Basso (2010), dallo spagnolo Igor Antón (2011), dall’australiano Michael Rogers (2014) e dal britannico Chris Froome nel 2018, nella stessa stagione che vedrà anche le donne misurarsi con questo versante, in cima al quale s’imporrà l’olandese Annemiek Van Vleuten. Altre difficili salite friuliane che Cainero in tempi recenti a fatto scoprire al Giro sono state il Passo Duron, il Passo del Pura, la Sella di Razzo, il Passo del Cason di Lanza e l’Altopiano del Montasio, mentre è rimasta sulla carta l’ascesa al difficile Monte Crostis, in programma nella tappa dello Zoncolan del 2011 ed estromessa dal tracciato all’ultimo momento in seguito alla protesta di alcuni direttori sportivi, a causa dell’impossibilità delle ammiraglie di accedere ad un lungo tratto di percorso per la strada eccessivamente stretta. Intanto il vulcanico Cainero non si ferma qui: per il 2021 ha già annunciato il difficilissimo arrivo al Monte Lussari, sopra Tarvisio, al termine di una ripida salita dal fondo sterrato.

Il Monte Cavallo e, in trasparenza, l’altimetria della quindicesima tappa del Giro 2020 (flickr.com)
LA TAPPA DEL GIORNO: CONEGLIANO – VALDOBBIADENE
ottobre 17, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Tornano a scorrere le lancette dei cronometri per la seconda delle tre prove a cronometro individuali. Si correrà tra i vigneti del Prosecco, ricalcando il tratto conclusivo di una frazione contro il tempo disputata nel 2015 e che fu particolarmente “invasiva” per la classifica generale. Stavolta il chilometraggio contenuto, l’assenza del lungo tratto pianeggiante iniziale e l’inserimento del muro di Cà del Poggio dovrebbe rendere più complicata la corsa dei cronoman e spezzare leggermente la “lancetta” a favore dei corridori meno attrezzati, in primis gli scalatori
Si torna tra i vigneti del Prosecco per un’altra appassionante sfida contro il tempo che farà il paio con quella disputata su queste stesse strade nel 2015 e che fu fortemente impattante per il risultato finale, anche a causa dell’elevato chilometraggio, quasi 60 Km che penalizzarono non poco gli scalatori. Memori di questo precedente gli organizzatori hanno riproposto una versione riveduta e corretta di quella crono, tagliandone tutta la fase iniziale pianeggiante, i 25 Km che da Treviso conducevano a Conegliano, e conservandone il tratto ondulato conclusivo pur con un’ulteriore rettifica. Come in quella crono si dovrà, infatti, affrontare la salita verso il borgo di San Pietro di Feletto, che stavolta sarà raggiunto dalla strada più facil ma da quella del ripidissimo muro di Cà del Poggio, 1.1 Km al 12.3% e un picco del 19%. L’insidia è doppia perché ai disagi della pendenza si aggiungerà quella vicinanza alla partenza di questa crono, la cui rampa di lancia sarà collocata 6 Km prima dell’attavvo del muro e questo costituirà un bel grattacapo per i passistoni che necessitano di parecchia strada piatta per carburare e che furono esageratamente favoriti nel 2015. Di strada a loro favore ne troveranno comunque anche oggi e in particolare modo nei 18 Km successivi allo scollinamento di Cà del Poggio, dopodiché la strada tornerà a prendere quota con l’ascesa di 2.2 Km al 5.4% che condurrà a Guia. Dopo un tratto in quota inizierà una veloce discesa che all’altezza dell’ultimo chilometro riserverà un’insidiosa curva a gomito che nella crono di cinque anni fa diede problemi a diversi corridori. Si salirà ancora nei 400 conclusivi metri che, al 5% di pendenza media, porranno termine a una delle tappe chiave del Giro 2020.
METEO
Conegliano – partenza primo corridore: cielo sereno, 14.4°C, vento debole da NNE (6 Km/h), umidità al 86%
Conegliano – partenza maglia rosa: poco nuvoloso, 16.1°C, vento debole da S (2 Km/h), umidità al 60%
Valdobbiadene – arrivo primo corridore : poco nuvoloso, 15°C, vento debole da NE (2-3 Km/h), umidità al 63%
Valdobbiadene – arrivo maglia rosa : nubi sparse, 15.3°C, vento debole da S (4 Km/h), umidità al 58%
GLI ORARI DEL GIRO
11.45: inizio collegamento RaiSport (un’ora e 15 minuti prima della partenza del primo corridore)
12.25: inizio collegamento Eurosport 2 (35 minuti prima della partenza del primo corridore)
13.00: partenza dal primo corridore da Conegliano (Jonathan Dibben)
13.13: partenza di Alex Dowsett
13.34: partenza di Victor Campenaerts
13.55: partenza di Rohan Dennis
13.45: arrivo del primo corridore a Valdobbiadene
14.00: inizio collegamento Rai2
14.11: partenza di Mikkel Bjerg
14.20: partenza di Filippo Ganna
15.25: partenza di Jakob Fuglsang
15.28: partenza di Fausto Masnada
15.31: partenza di Rafal Majka
15.40: partenza di Vincenzo Nibali
15.43: partenza di Domenico Pozzovivo
15.49: partenza di Wilco Kelderman
15.53: partenza della maglia rosa João Almeida
16.40: arrivo della maglia rosa João Almeida a Valdobbiadene
UN PO’ DI STORIA
Abbiamo parlato della crono del 2015 e allora andiamo a rinverdire il ricordo di quella giornata, che vide il successo del bielorusso Vasil’ Kiryenka, vincitore a 45.771 Km/h con 12” di vantaggio sullo spagnolo Luis León Sánchez e 14” sul grande favorito per la vittoria finale in quella edizione del Giro, l’altro iberico Alberto Contador. Il “Pistolero” quel giorno affibbiò pesanti distacchi ai rivali più accreditati e in particolare 2’47” a Fabio Aru e quattro minuti netti al basco Mikel Landa, che a Milano saranno i corridori che più vicini gli giungeranno in classifica, con 1’53” per il sardo e 3’05” per il suo connazionale. È chiaro che con un percorso dal chilometraggio più contenuto la storia di quel Giro sarebbe potuta essere diversa e che, se si potesse cancellara quella crono con un colpo di spugna, ora staremo qui a raccontare della vittoria finale di Landa, con un secondo appena di vantaggio su Aru e 55 su Contador. Non si tratta questo dell’unico precedente a Valdobbiadene, dove la Corsa Rosa fece tappa anche nel 2009 quando vi fece tappa la terza frazione del Giro del Centenario, conquistata allo sprint dallo spezzino Alessandro Petacchi sullo statunitense Tyler Farrar e sul valtellinese Francesco Gavazzi.

I vigneti del Prosecco e, in trasparenza, l’altimetria della quattordicesima tappa del Giro 2020 (donnasommeliereuropa.files.wordpress.com)

