ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ZONCOLAN

maggio 24, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: lo stadio dello Zoncolan (foto Bettini)

IL POLSO DI DAMIANO

Oggi, sulla terribile ascesa dello Zoncolan, Damiano ha mostrato tutta la sua grinta: quando la corsa diventa dura, Cunego sa estrarre una forza d’animo rara che gli permette di sopperire al divario di energie rispetto ad altri corridori.
Mi e’ piaciuta anche la testa di Damiano: ha saputo gestirsi bene, trovando un ritmo che gli ha permesso di ottenere un buon quarto posto.

Brent Copeland

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

“Il giorno più bello. Squadra fantastica”(Gazzetta dello Sport)

Basso domina lo Zoncolan, ora è terzo. Arroyo in rosa(Corriere dello Sport – Stadio)

Basso ends wait for stage (The Daily Telegraph)

Basso tout en haut (L’Equipe)

Basso joue la transparence (Le Monde)

David Arroyo conserva el rosa, pero Basso mete miedo(As)

Basso reina en el Zoncolan

Basso consigue la décimoquinta etapa(El Mundo Deportivo)

Ivan Basso domine le Zoncolan(Le Soir)

Basso l’emporte et se replace au général(La Dernière Heure/Les Sports)

Basso remporte la 15e étape du Giro(actu24.be)

Basso wint op zwaarste col van Europa (De Standaard)

Ivan Basso s’impose au sommet de la 15e étape (Sud Presse)

Ivan Basso makes his move, wins 15th stage of the Giro d’Italia(USA Today)

Basso Climbs Back From His Suspension (The New York Times)

Basso wins epic Tour of Italy mountain stage (The Age)

Local hero dominates gruelling climb (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

M: Chi salterà oggi dei 7 corridori che in classifica precedono Nibali?

E: Gerdemann, Kiserlovsky e Wiggins; e forse anche Porte

H: BASSO: è tornato quello del 2006 sperando che questa volta sia tutta farina del suo sacco e ha il Giro in mano visto che già nella cronoscalata potrebbe recuperare il distacco che lo separa ora da Arroyo, e di sicuro lo farà nei giorni successivi
EVANS: se fosse salito con il suo passo avrebbe forse perso 20-30” in meno, anche lui comunque ha fatto un passo importante verso il podio, di più non può sperare visto che Basso sembra imbattibile
SCARPONI: ormai non è più una sorpresa e anche lui è ancora in corsa per un posto nei primi 3 a Verona malgrado il distacco sia ancora pesante
CUNEGO: peccato per la giornata no di ieri probabilmente dovuta al caldo, è tornato competitivo e anche se in classifica ormai è lontano può giocarsi una tappa anche lottando alla pari con i migliori e non solo andando in fuga
VINOKOUROV: mi aspettavo che cedesse più nettamente e invece ha retto bene ed è ancora in lotta per il podio, dovrebbe andare bene anche nella cronoscalata e avrà le discese del Gavia e del Mortirolo come alleate
SASTRE: spento, è salito con il suo passo e ha recuperato terreno nel finale ma siamo lontanissimi dal Sastre dei giorni migliori, a Plan de Corones perderà altro terreno mentre potrà difendersi negli ultimi due tapponi e sperare nel podio
NIBALI: ha pagato il grande sforzo di ieri e questo spiega anche perchè la Liquigas non aveva fatto forcing ma solo un’andatura regolare sul Duron, chiaramente ora dovrà solo mettersi al servizio di Basso
PINOTTI: strepitoso considerando le pendenze dello Zoncolan e avrebbe potuto fare addirittura meglio se non avesse tentato di seguire Basso all’inizio della salita, credevo che vaneggiasse quando diceva che può finire nei 10 e invece lo può fare nonostante i minuti persi all’Aquila
ARROYO: è andato in crisi negli ultimi 5 km e il vantaggio cala inesorabilmente non solo rispetto a Basso, diventa molto dura salire sul podio per lui

G: Basso si è dimostrato grande. Ma quanto devono ringraziare Szmyd in Liquigas? Ogni volta lo vedo tirare alla morte per il capitano di turno. Grande anche lui.

J: Pinotti bravissimo, mi sta piacendo un sacco. Umile, mai sopra le righe e non è disposto a mollare nulla. La sua tenacia lo premierà per un traguardo che forse lui stesso riteneva impossibile. Sperando di non sbagliarci ancora, forse essendo tutti puliti il divario dai big si è un poco ridotto.

H: A parte Basso, che è stato veramente superlativo, io sottolineerei il grande impegno di Evans, che sta veramente onorando il Giro, e la tenacia di Cunego, che una volta trovati i suoi limiti è diventato un corridore umile e ammirevole, mai domo, sempre pronto a mettersi in gioco. Hanno lottato benissimo anche Vinokourov e Pinotti, pur se non è il loro terreno, mentre è stato un po’ deludente Sastre, ma evidentemente l’età si fa sentire.

S: BASSO: Non è tornato quello del 2006 ove stradominava, ma puo’ essere sufficente quest’anno per lottare per la vittoria; grande prestazione anche se non mi spettacolarizza molto (a me piacciono gli scattanti tipo pntani o riccò, lui va via di progressione)

EVANS: voto 10; su salite non da Tour arrivare 2° a solo 1′19″ da Basso è da lodare, non capisco perchè lo davano per favorito assoluto su salite non adatte a lui, puo’ ancora vincere il Giro essendoci discese pericolose e maltempo in vista; se mantiene questa condizione al Tour lo vedo bene

SCARPONI: il suo miglior Giro, non si sa se per qualche aiuto in piu’ o se gli altri si dopano di meno; arrivare a pochi secondi dal campione del mondo è notevole

CUNEGO: non male, a volte si ricorda che era uno scalatore o forse, in quel Giro che vinse, non c’erano ne’ Basso ne’ Evans…….

VINOKOUROV: da ammirare perchè anche quando perde e di parecchio, lo fa cadendo in piedi e dando tutto, senza conoscere nulla dei nostri duri percorsi, alla faccia di quell’Armstrong arrivato solo per un Giro da 4 soldi come il 2009, perdendolo cmq

SASTRE: che delusione, era un Giro fatto per lui, pensavo Evans perdesse il Giro ma da lui, non da Basso o Arroyo

NIBALI: ha pagato il grande sforzo di ieri, il Grappa era piu’ adatto a lui, lo vedremo fortissimo sul Gavia

PINOTTI: mah, non capisco quell’allungo sulla Sella Valcalda,a sprecare energie……….si è migliorato in salita pero’; ottima perstazione fisica ma tatticamente …

ARROYO: è andato in crisi negli ultimi 5 km e il vantaggio cala, ma penso che arrivera’ a Mazzo di Valtellina con 3′ di vantaggio; il Mortirolo decidera’ il Giro, se supera quello non è facile staccarlo sul Gavia

H: Condivido quasi tutto. Anche la breve analisi su Scarponi (se avessi avanzato io per primo questo sospetto sarei stato lapidato). Anche le considerazioni su Pinotti: incomprensibile la sua ostinazione a tenere il passo di Basso ed Evans, però è stato ammirevole. La flessione di Nibali era prevedibile. Per due ragioni: la condizione al 75% e il grande sforzo del giorno prima. Unica riflessione che condivido solo in parte è quella su Arroyo: lo spagnolo ha una discerta tenuta, ma non credo che arriverà ai piedi del Mortirolo con 3′ di vantaggio. A Corones potrebbe già perdere 40-45″ e nella tappa di Pejo potrebbe subire qualche attacco nel finale che potrebbe fargli perdere anche 30″. Su Sastre la penso esattamente come te.

H: Arroyo mi aspetto che perda come minimo 2′, ha perso 1′43” da Bruseghin a Oropa nel 2007 e se tanto mi da tanto perderà molto di più domani

H: Non volevo esagerare, ma credo anch’io che non perda meno di un minuto. Da Basso potrebbe perdere magari sui 50″. Non credo sia comunque in grado di arrivare a Verona in rosa. Basso secondo me resta il favorito unico. Se non si invertono in questi ultimi giorni i tempi di recupero (Evans brillante e Basso appesantito), ipotesi molto improbabile, credo che il varesino abbia il Giro in tasca. Già a Corones potrebbe rosicchiare altri 20-25″ a Evans, che al momento attuale resta il suo avversario più pericoloso.

M: Basso a questo punto è il favorito, anche se secondo me non farà una grande cronoscalata (non le ha mai fatte bene, nemmeno in tempi “sospetti”).
Lì vedo meglio Evans, Scarponi o Nibali.
Evans, forse, se avesse mollato un po’ prima Basso, senza andare fuori giri, probabilmente avrebbe perso una ventina di secondi in meno, negli ultimi 2 km era proprio piantato.
Vinokurov ed Arroyo ammirevoli, hanno perso meno di quello che pensavo.
Cunego, come nel 2007, fa un’ottima scalata: si stacca subito, poi sale di progressione e recupera bene. Invece il giorno prima, sul Grappa, perde di più, in proporzione. Boh, per me continua ad essere un mistero glorioso.
Io non sono d’accordo sul discorso che Sastre il fosse favorito: va bene le pendenze, ma, ragazzi, lui non correva dal Tour dello scorso anno, ed il ritmo di gara è difficile da recuperare in 3 settimane. Però il suo distacco, grazie alla fuga dell’Aquila, non è elevato, e potrebbe sempre inventarsi qualcosa.

A: Secondo me gli unici problemi per Basso sono le discese di Trivigno e Gavia (sopratutto quest’ultima, in quanto più vicina al traguardo)

8: Credo che Basso al momento sia favorito (Evans è a tutta già dai primi di aprile; Basso mi sembra che abbia meglio programmato il suo picco di forma), ma il ciclismo come si sa è imprevedibile. Basta una crisi di fame, un colpo di freddo o un banale raffreddore per crollare, anche se si è in gran condizione. Poi Basso non è un gran discesista e una discesa veramente stretta e impegnativa come quella del Gavia potrebbe mandarlo in crisi.
Per la cronoscalata di domani prevedo piccoli distacchi. Se devo fare un pronostico vince Evans perchè ottimo cronoman di natura e da ex-biker dovrebbe trovarsi bene su sterrato. Comunque credo che Evans, Basso, Nibali, Vinokourov e Scarponi dovrebbero essere chiusi entro il minuto; forse Sastre un pelo di più, ma non molto di più.
Arroyo secondo me la maglia rosa la tiene fino a venerdì mattina, nella tappa con Mortirolo e Aprica la perde, ma alla fine può anche arrivare attorno alla sesta-settima posizione in classifica.

OGGETTO: VAM

H: Monte Grappa (dislivello m. 1469): Nibali, Basso, Scarponi ed Evans in 55′10″ = VAM 1597 m/h
Monte Zoncolan (dislivello m. 1200): Basso in 40′30″ = VAM 1777 m/h

P: O sono più stanchi, o forse è vero che si bombano di meno rispetto al passato.
1770 su una salita ripida come lo Zoncolan o 1600 sul Grappa sono valori da 5° posto di un giro di 5 anni fa, almeno 100mh sotto i valori a cui eravamo abituati

N: Vero. Simoni in una tappa più facile salì in 2 minuti meno.

J: Almeno adesso sono credibili. Se davvero ci fosse stata un’”amnistia” generale per quanto riguarda il doping sarebbe davvero una gran cosa, perchè lo spettacolo che ci stanno offrendo adesso è di altissimo livello.

H: Certo, sono più credibili. Comunque oggi prima dello Zoncolan si sono fatti 22-23 chilometri di salita.

H: Vedremo sul Plan de Corones confrontando i tempi con quelli del 2008, teoricamente domani dovrebbero essere migliori di due anni fa considerando che allora si veniva dopo Pampeago e Fedaia e domani si verrà dopo un giorno di riposo e che il livello del Giro 2008 (che peraltro non sarà stato combattuto come questo ma aveva comunque un percorso duro e fu condizionato dal maltempo come questo) era piuttosto basso con Contador, Menchov e Di Luca non al top tanto è vero che Bruseghin, bravissimo allora per carità, è riuscito a salire sul podio; se i tempi saranno simili o superiori a due anni fa sarà effettivamente il segnale di un ciclismo più pulito

8: Mah, non credo che il fatto che Basso abbia impiegato un minuto e mezzo in più di Simoni sia sinonimo di ciclismo più pulito. La tappa oggi aveva molti più Km e dislivello di quella del 2007.
E anche sul Grappa…non dimentichiamo che più una salita è lunga e più è difficile fare una VAM alta perchè bisogna saper dosare meglio lo sforzo…e credo che sabato non siano veramente saliti alla morte contando che la tappa della domenica era davvero dura. Il Giro si vince anche centellinando le forze giorno per giorno. E poi non dimentichiamo che i primi 10 giorni in questa edizione del Giro sono stati corsi davvero a tutta (come mai era avvenuto prima) e con pesante maltempo, qualche scoria in più rispetto agli anni passati può averla lasciata ai corridori.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

GIRO A SEGNO

Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello

Che bello lo Zoncolan
oncolan
colan
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una eco possente
risaliva dal Basso….

by Napo

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione San Vigilio di Marebbe – Plan de Corones

San Vigilio di Marebbe – ore 11: cielo sereno, temperatura 16,7°C, vento debole da WSW (9-13 km/h), umidità al 65%
San Vigilio di Marebbe – ore 14: cielo sereno, temperatura 19,9°C, vento moderato da WSW (12-15 km/h), umidità al 51%
San Vigilio di Marebbe – ore 17: poco nuvoloso, temperatura 20,1°C (percepiti 16°C causa vento), vento moderato da SW (17-24 km/h), umidità al 54%, debolissima possibilità di piovaschi (meno di 0,1 mm)
Plan de Corones – ore 11: cielo sereno, temperatura 9,9°C (percepiti 8°C causa vento), vento moderato da W (11-18 km/h), umidità al 69%
Plan de Corones – ore 14: cielo sereno, temperatura 12,8°C (percepiti 10°C causa vento), vento moderato da W (12-17 km/h), umidità al 56%
Plan de Corones – ore 17: alternanza di piogge deboli (0,2 mm) e schiarite, temperatura 13,2°C (percepiti 11°C causa vento), vento moderato da WNW (11-14 km/h), umidità al 57%, limite della neve a 3190 metri (arrivo a 2275m)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gli svarioni della giornata più attesa del Giro 2010

Bartoletti: “Anche il tifo ha tifato” (e un urlo si levò dalla corsia del sanatorio)
De Luca intervista Arroyo giostrando tra italiano e spagnolo: “Sei in maglia rosa nel giorno più duro, in maglia rosa nel dia mas peligroso” (in spagnolo duro rimane duro, peligroso vuol dire pericoloso)
Sgarbozzi: “Scarboni” (Scarponi)
Pancani: “Abbiamo visto brividi già mostrando l’altimetria di questa tappa”
Pancani: “Abbiamo montanto il palco del Processo 3 km più a valle, all’altezza di Sutrio” (Sutrio è a 13 Km dalla cima della salita)
Savoldelli: “Sono stati molto attenti da non andare sotto il peso limite”
Enzo Cainero, parlando del Monte Crostis: “pendenza media del 13,5%” (9% sul versante più duro)
Cainero, come sopra: “oltre 2000 metri, la strada più alta del Friuli Venezia Giulia” (la strada del Crostis arriva fino circa 1965 metri)
Pancani: “La nostra diretta è cominciata alle una”
Cassani, con riferimento alla tappa dello Zoncolan del 2007: “L’anno scorso c’era una sola salita”
Cassani: “Passo del Palade” (delle Palade)
Cassani, riferendosi alla vittoria di Basso nella tappa di Aprica del 2006: “Dal quel giorno non è più riuscito a vincere una corsa” (pochi giorni dopo vinse il GP SBS-Miasino-Mottarone)
Savoldelli: “Noi ci trovevamo un po’ in difficoltà come squadra”
Pancani: “Monte Zancolan”
Pancani: “Il sogno di Cainero è quello di realizzare la Panoramica delle Vette” (esiste già, lui la vorrebbe inserire nel percorso del Giro)
Pancani: “Selva Valcalda” (pensava già alle vacanze che farà a Selva Valgardena?)
Pancani: “Si lascia sulla sinistra la strada per Ravaschiello” (Ravascletto, e poi la deviazione è sulla destra)
Pancani: “Il testa a testa che tutti ci attendevamo

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Perle degli anni passati di Gigi Sgarbozza

“Fassa Ba-Bau Bortolo”
Edoardo Bennati” (Daniele)
“un budget di 200.000 dollari” (euro)
Vinokuruf (Vinokourov)
“L’ultima salita presenta il Gavia e il Mortirolo”
“VOTO 9, riesce sempre ad essere al traguardo” (per un corridore non dovrebbe essere un gran problema finire le tappe)
“Il 50% di percentuale”
“Dopo la Tirreno-Adriatico Cipollino non ha più corso” (si è dedicato ai cinepanettoni)

Come non ricordare la famosa ricognizione sul finale della tappa di Feltre del Giro 2000, con Sgarbozza, Paolo Brosio e Paola Pezzo. Brosio tentò di dare un bacio sulla guancia alla Pezzo ma perse l’equlibrio e, cadendo dalla bici, tirò giù anche gli altri due, con le peggiori conseguenze a Sgarbozza che grattuggiò il volto sul marciapiede.
Morale della storia: tra i due “litiganti” il terzo gode. Ovvero, Sgarbozza è stato l’unico a baciare qualcosa…. l’asfalto!!!

ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

8a tappa Chianciano Terme – Terminillo

9a tappa Frosinone – Cava de’ Tirreni

10a tappa Avellino – Bitonto


11a tappa Lucera – L’Aquila

12a tappa Città Sant’Angelo – Porto Recanati

13a tappa: Porto Recanati – Cesenatico

14a tappa: Ferrara – Asolo

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ASOLO

maggio 23, 2010 by Redazione  
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Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: particolare visione “retrospettiva” sulle maglie del Giro 2010 (foto Giuseppe De Socio)

IL POLSO DI DAMIANO

Dopo la giornata di Cesenatico, il Monte Grappa ha rappresentato una prima ghiotta occasione per Damiano per provare a cogliere quel successo di tappa dichiarato come obiettivo per il Giro d’Italia.
Cunego stava bene, ha chiesto ai compagni di lavorare per lui ma, purtroppo, non sempre le sensazioni positive sono trasformate automaticamente in concreto. Spazio per provare ce ne e’ ancora, la convinzione non manca.

Brent Copeland

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Nibali, il Giro è riaperto “E adesso lo Zoncolan”(Gazzetta dello Sport)

Nibali vince la 14ª tappa, Arroyo nuova maglia rosa(Corriere dello Sport – Stadio)

Arroyo in the pink as Nibali triumphs (The Daily Telegraph)

Nibali en solitaire (L’Equipe)

Arroyo : “Une grande journée pour moi” (Le Monde)

David Arroyo, líder del Giro(As)

El ‘Tiburón’ Nibali da un mordisco al Giro y Arroyo se hace con la ‘maglia rosa’

Arroyo, líder(El Mundo Deportivo)

Les choses sérieuses commencent(Le Soir)

Nibali passe aux choses sérieuses…(La Dernière Heure/Les Sports)

Nibali s’impose en grand descendeur, Arroyo en rose (actu24.be)

Nibali wint eerste bergrit van slotweek (De Standaard)

Nibali wins 14th stage of Giro d’Italia; Arroyo takes overall lead(USA Today)

Nibali Wins Giro Stage (The New York Times)

Porte loses five minutes and overall Giro lead (The Age)

Australian Richie Porte loses Giro D’Italia lead (The Daily Telegraph – Australia)

Porte loses Giro lead (The Australian)

Porte loses lead as Nibali triumphs (Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

M: Secondo voi, chi salterà dei 12 corridori che attualmente precedono Vinokourov e tutti gli altri?

A: Chi salta non saprei. So per certo che oggi la Liquigas attacca. Nibali o Basso? Non saprei ma è la loro salita. Sono stati presi a pesci in faccia fino ad ora e mi sa che sono incavolati duri. Praticamente ieri si sono comportati come se Nibali avesse ancora avuto la maglia. Io ritengo che la frittata sia già stata fatta. Ma tant’è…

H: Secondo me terranno bene soltanto Arroyo, Sastre e in parte Tondo e Porte. Andranno a fondo sicuramente Agnoli (che sarà sacrificato dalla Liquigas pro Basso&Nibali), Gerdemann e Wiggins. Probabilmente anche Mayoz, che non mi sembra una saetta. Potrebbero tenere in parte Efimkin, Kiserlovski, Didier e Bakelandts. Stasera potrebbe essere in rosa Arroyo.

H: Beh, ma presi in faccia da chi? Soltanto gli imbecilli possono scagliarsi contro di loro. Nibali, ripescato all’ultimo momento, sta facendo un signor Giro. Basso ha i suoi limiti. Se può venir fuori, verrà fuori nella terza settimana. Ma non si può pretendere numeri da chi magari non ha gambe. Con che diritto? La corsa è corsa, le gambe se le sente il corridore, solo lui. Quindi queste pressioni sono inammissibili, grottesche. Ma in Italia tutto è possibile. E’ così anche nel calcio. Importiamo nel ciclismo ciò che c’è di peggio nel calcio. Lasciamo perdere. Lasciamo che ognuno faccia la propria corsa serenamente. Basso e Nibali possono avere sbagliato, la cosa è stata detta, sottolineata, però adesso basta, lasciamo che facciano sereni la loro corsa.

A: Mah, sai, il giorno dell’Aquila li hanno trattati come se la maglia l’avessero avuta loro. Io ascoltavo la difesa dei DS e pensavo che in fondo tutti i torti non li avevano.
Poi però, quando ho visto ieri la Liquigas tirare ho pensato che le dichiarazioni di difesa erano soltanto scuse dell’uva. Credo che abbiano deciso di chiudere il recinto troppo tardi…

H: NIBALI: ma siamo sicuri che non avesse preparato il Giro? Oggi ha impressionato in salita più che in discesa e a questo punto è lui il principale favorito della corsa rosa avendo un distacco di solo 1′14” da Sastre, che recupererà come minimo nella cronoscalata
BASSO: bene anche se non benissimo, chiaramente bisognerà vedere cosa faranno in Liquigas a questo punto, oggi è piaciuto abbastanza mettendo anche in difficoltà Evans
SCARPONI: non stupisce più di tanto la sua prova alla luce di quanto mostrato in queste due settimane ma stupisce se si considera che mai aveva chiuso un grande Giro tra i primi 10, probabilmente non riuscirà ad arrivare a Verona in maglia rosa ma il podio non gli è precluso malgrado il distacco attuale
EVANS: ha dato qualche segno di cedimento e ora è dietro a Nibali in classifica, non è tagliato fuori ma temo sia in calo di condizione dopo aver vinto la Freccia
VINOKOUROV: vale all’incirca lo stesso discorso di Evans, oggi con la solita grande grinta ha limitato il distacco però l’impressione è che potrebbe saltare in aria nei prossimi giorni
SASTRE: peccato per il minuto perso in discesa però non ha la condizione del Tour 2008 e del Giro 2009, da qui in poi potrebbe crescere però domani rischia di perdere altro terreno e sicuramente ne perderà nella cronoscalata che è troppo corta per lui, ha chances di finire sul podio ma difficilmente vincerà il Giro
ARROYO: eccola qui la nuova maglia rosa che però sul Grappa ha faticato parecchio arrivando in cima con oltre 2′, temo che il vantaggio che ha sugli altri sia troppo poco e che non finirà nemmeno sul podio
TONDO: vale lo stesso discorso di Arroyo con la differenza che è più indietro in classifica, è stato bravo a rientrare su quel gruppo in discesa ma nel finale del Grappa era molto in crisi
WIGGINS: ancora prima dello scatto sembrava avere una facilità di pedalata impressionante ma anche lui negli ultimi km del Grappa era in difficoltà ed è stato aiutato da un bravissimo Cioni, a questo punto il podio gli è precluso e potrebbe risparmiarsi nelle prossime tappe per preparare il Tour
CUNEGO: non male ma ci si aspettava di più dopo averlo visto in azione sul Terminillo, forse farà bene anche lui a uscire di classifica domani per poi puntare a una tappa
GERDEMANN: oltre le aspettative però sul Grappa si era staccato e ha recuperato in discesa sul gruppo di Arroyo e Cunego, le prossime tappe gli sono nemiche
PORTE: più che dignitoso ma è chiaro che non potrà vincere il Giro e al massimo più puntare a un posto nei primi 10

M: A me la situazione di Nibali comincia a ricordare quella di Contador nel 2008.

M: Condivido più o meno le analisi d H. Anch’io comincio ad avere dei dubbi su come potrà comportarsi la Liquigas da qui in avanti. Penso che si deciderà domani.

H: Penso che Nibali prenderà le stellette di capitano solo nel caso di un clamoroso ma assai improbabile crollo di Basso. Non credo che sia così facile cedere il ruolo di capitano. La Liquigas ha comunque il privilegio di avere ancora due frecce al suo arco. Domani la situazione si chiarirà: se Nibali passerà indenne la tappa dello Zoncolan significa che ha una condizione straordinaria ed allora saranno le tappe successive a stabilire le gerarchie chez Liquigas.

C: Ottima azione di Nibali, ma ha davvero consumato un sacco di energie per guadagnare non troppo. Visto l’Arroyo di oggi io ho paura che sarà difficile dargli 6 minuti. A questo punto il mio favorito è Sastre.

C: Vero ha speso tanto, ma poi non tanto più degli altri, visto che il gruppo si é frazionato e quasi tutti sono saliti del loro. E poi ha recuperato poco al trio tirato da Evans, ad Arroyo ha preso 4/5 minuti!

C: In teoria Nibali era in preallarme da oltre un mese (visto come funziona col passaporto bilogico) e Contador sapeva da mesi che non sarebbe potuto andare al Tour.
Mica ce la contano giusta. Saranno stati entrambi al mare, ma questo non vuol dire che non fossero pronti.
Al limite non avranno seguito del tutto la dieta pre-GT (come ha raccontato Nibali i primi giorni).
E poi tenete presente che la preparazione specifica a cui si é sempre fatto riferimento in questo anni é quella che ha descritto l’altro ieri Landis. Altrimenti non é che un GT lo si fa male perchè si é in preparazione per un altro GT.
Lo si fa male perchè si arriva stanchi o si arriva attirati dall’ ingaggio ma non si é ancora in forma (intendo sovrappeso stile Ullrich). Altrimenti visto che un pò di corse le ha fatte nella stagione (ed é andato niente male) ed era in preparazione per il Tour, non é che sia così sorprendente, anche se potrebbe mancargli un pò di energie nell’ultima settimana non avendo rifinito a dovere la preparazione,
ma non averlo rifinita non vuol dire essere allo sbaraglio.
Questo ovviamente vale se il giro di questo anno é relativamente pulito rispetto ai GT degli anni scorsi.

C: Che Nibali e Basso stiano facendo un signor giro sono d’ accordissimo. Anzi io direi un giro da urlo, considerando la cronosquadre ed oggi (e anche l’attacco “velleitario” di ieri).
E sono stati sfortunati perchè se Scarponi non avesse fatto strike Nibali si sarebbe giocato (e io dico vinto) la tappa di Montalcino, perchè lì oltre al tempo perso bisogna anche tenere conto dei postumi della botta.
E aggiungo che probabilmente sarebbero stati anche più lucidi a L’Aquila.
Detto ciò, i 2 non sono stati criticati per non avere avuto abbastanza la gamba, che giustamente sarebbe grottesco, ma per essersi fatti fregare pur avendo una gran gamba, che é l’esatto contrario.
Io non sono d’accordo nemmeno con queste critiche.

C: Quoto più o meno quasi tutto, tranne il giudizio su Basso.
Basso sta andando alla grande, non ha risentito troppo nemmeno dello “strike” di Scarponi a Montalcino.
Secondo me, se non ci fossero stati i postumi a L’Aquila non sarebbe nemmeno successo quel che é successo e lui e Nibali sarebbero già primo e secondo in classifica.
In ogni caso é nella terza settimana che ci si aspettava che Basso facesse la differenza, quindi per il momento dirsi anche solo leggermente delusi é impossibile: oggi (anche se dopo 15 km a ruota) ha battuto allo sprint sia Evans che Scarponi!!

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Mestre – Monte Zoncolan

Mestre: cielo sereno, temperatura 23,9°C, vento debole da E (6 km/h), umidità al 48%, mare calmo
Oderzo (43,2° Km): cielo sereno, temperatura 23,5°C, vento debole da ENE (2 km/h), umidità al 45%
Pordenone (68,7° Km): cielo sereno, temperatura 24,6°C, vento debole da SW (7-9 km/h), umidità al 44%
Vito d’Asio / Anduins (120,2° Km): alternanza di piogge deboli (0,1 mm) e schiarite, temperatura 22°C, vento debole da SW (8 km/h), umidità al 48%
Paularo (178,5° Km): alternanza di piogge deboli (1,9 mm) e schiarite, temperatura 19°C, vento debole da SSW (5 km/h), umidità al 62%
GPM Sella Valcalda (202° Km): alternanza di piogge deboli (1,9 mm) e schiarite, temperatura 16,3°C, vento debole da SSW (5 km/h), umidità al 62%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Anche la tappa dei telecronisti presentava degli ostacoli

Stefano Allocchio: “E’ come nel ciclismo quando si corre il velocista”
Il comico Vito, ospite di “Si Gira”: “San giovanni in Persiceto, 10 Km da Bologna e 10 Km da Modena” (li ha equamente ripartiti: sono 20 Km per ciascuna città)
Secondini (pensando di non essere in onda): “Mi dai tu i tempi”
Martinello: “La Ciclisti Padovani, società che quest’anno compie cento anni” (è stata fondata nel 1909)
Conti (parlando della tappa del Grappa del Giro 1968: “Una delle poche volte che Merckx concesse gloria ad un gregario” (quel giorno Merckx si incavolò non poco per l’accaduto)
Savoldelli (con riferimento ai fuggitivi): “Oggi questi corridori non stanno bluffando” (e negli altri giorni andavano in fuga per scherzo?)
Martinello: “Wiggins era un eccellente e formidabile cronometrista” (record del mondo nello smanettare sui pulsanti del cronometro?)
De Luca: “In questo periodo di discesa”
Savoldelli: “Nibali rilancia sui tratti pianeggianti”
Sgarbozza: “Liquigas Doimo e Androni Giocattoli sono state grandissime di come hanno spalleggiato i loro leader”

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

De Zan & Giorgio Martino

De Zan: “Qui fa un freddo d’inferno
De Zan: “Motta… Gimondi… Anquetil… Adorni, spuntano dalla nebbia … Si giocheranno la vittoria allo sprint!? Ed ecco … vince Merckx!”
De Zan: “Abbiamo tre spagnoli nelle prime tre posizioni, mentre c’è un messicano al comando”
Martino: “Alle spalle del primo gruppo c’e’ il secondo gruppo”
Martino: “Questa salita sarà decisiva in ogni caso, anche se non dovesse succedere niente”

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

8a tappa Chianciano Terme – Terminillo

9a tappa Frosinone – Cava de’ Tirreni

10a tappa Avellino – Bitonto


11a tappa Lucera – L’Aquila

12a tappa Città Sant’Angelo – Porto Recanati

13a tappa: Porto Recanati – Cesenatico

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CESENATICO

maggio 22, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: si transita nel cuore d’un piccolo villaggio (foto Bettini)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Tutta la gioia di Belletti “Felicità indescrivibile” (Gazzetta dello Sport)

Belletti super sulle strade dove fu grande Pantani!(Corriere dello Sport – Stadio)

Belletti wins stage 13 (The Daily Telegraph)

Belletti à la maison (L’Equipe)

Belletti : “Une émotion incroyable” (Le Monde)

Los Dolomitas pondrán orden en un Giro loco (As)

Belletti defiende el barco ‘Pirata’

El italiano Belletti gana decimotercera etapa, Richie sigue líder (El Mundo Deportivo)

Victoire de Belletti à domicile(Le Soir)

Victoire de Manuel Belletti(La Dernière Heure/Les Sports)

Cadel Evans s’énerve sur Daniele Righi au Giro: 1.410 euros d’amende (actu24.be)

Belletti bezorgt Italië twee ritzeges op rij (De Standaard)

Belletti bezorgt Italië twee ritzeges op rij (Het Nieuwsblad)

Manuel Belletti wins 13th stage of Giro d’Italia; Richie Porte keeps lead(USA Today)

Porte clings to Giro lead after 13th stage (The Age)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

M: Oggi che succedde? Un tentativo di qualche big sul Barbotto o vorranno risparmiarsi in vista di Grappa e Zoncolan?

P: Spero li avranno tolti i dossi!

C: e che non li rimettano prima di domenica, anche se mi preoccupano maggiormente i “dossi” chiamati Ciola, Barbotto, Tiffi, Perticara, Gorolo e via dicendo…

G: sono di ritorno da un sopralluogo sul traguardo di Cesenatico (lavoro a Cesena). Mai vista tanta gente ed erano appena le 13. La carovana del Giro più tutti i cicloamatori che sono già in paese per la Nove Colli di domenica, fanno davvero un bello spettacolo.

H: dunque, vediamo un po’: se ne vanno in fuga in 17 e non c’è nessuno della Liquigas, la cosa ci può anche stare, magari non hanno intenzione di attaccare perchè domani c’è il Grappa o magari hanno provato ad andare in fuga e non ci sono riusciti. Sulla Perticara se ne va Karpets che ha due compagni davanti e dietro tira la Liquigas, e la cosa non è sbagliata: Basso e/o Nibali potrebbero attaccare sul Barbotto, raggiungere Karpets e beneficiare negli ultimi 40 km del supporto dei due della Katusha che sono davanti. L’attacco di Basso e Nibali però non c’è, e nulla di male in questo perchè domani c’è il Grappa e perchè Cervelo, Caisse d’Epargne e Saxo Bank sono buone squadre in grado di controllare la corsa: MA ALLORA LA LIQUIGAS COSA TIRA A FARE?

M: Nemo propheta in patria… per una volta no! Bravo Belletti, che si è gestito bene ed alla fine, nonostante corresse dietro a tutti, ne aveva ancora più degli altri.
Tra i big calma piatta: poteva essere messo in preventivo, visto cosa li aspetta.
Pessima la condotta di corsa della Katjusha: hanno perso la tappa pur essendo in superiorità numerica e non hanno aspettato il coraggioso Karpets, che purtroppo pagherà questi sforzi domani sul Grappa. Che senso ha fermare Horrach a 5 km dal traguardo? Magari non tutti e due, ma uno avrebbero dovuto fermarlo prima, ai -15 almeno.

H: Ma è semplice. Come ieri. La Liquigas tira per far vedere che c’è. Solo per quello.

H: Una tattica autolesionista per la Katiuscia, ha ragione M. La cosa mi meraviglia, perché il ds Parsani è sempre stato un ottimo stratega, scuola Ferretti.

M: La Liquigas? Boh, avranno avuto paura di Karpets. Almeno la Caisse d’Epargne si è messa davanti per fare un ritmo regolare, tanto il russo aveva 20 minuti di ritardo e non impensieriva Arroyo.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

GIRO A SEGNO

Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello

Oggi doveva essere la tappa del pirata.
I Katusha lasciano Karpets da solo
e non si fermano ad aspettarlo..
è diventata la tappa della pirlata!!

by Napo

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Ferrara – Asolo

Ferrara: cielo sereno con possibilità di debolissime piogge (meno di 0,1 mm), temperatura 22,9°C, vento moderato da NNE (11-13 km/h), umidità al 42%
Rovigo (31,4° Km): cielo sereno, temperatura 24,5°C, vento moderato da NE (12-13 km/h), umidità al 38%
Padova (75,7° Km): cielo sereno, temperatura 24,8°C, vento debole da NNE (6 km/h), umidità al 36%
Asolo – 1° passaggio (122,3° Km): cielo sereno, temperatura 23,5°C, vento debole da NNW (2-6 km/h), umidità al 40%
GPM Monte Grappa (164,2° Km): nuvole sparse, temperatura 12,2°C, vento debole da NE (5-10 km/h), umidità al 50%
Asolo – arrivo: alternanza di pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, temperatura 23,5°C, vento debole da W (2-4 km/h), umidità al 43%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Anche oggi i prodi del microfono non ci hanno lasciato a mani vuote

Cyclingnews: “Porto Recanti
Comico ospite a “Si Gira” (non ricordo il nome): “L’altro ieri ha vinto Pippo Pozzato” (era ieri)
Sgarbozza: “Cerco di scriverlo bene: Voecker” (Voeckler)
Cassani: “La Nove Colli compie quest’anno 40 anni” (l’anno prossimo, quest’anno c’è la 40a edizione)
Conti: “Nel 1954 si arrivava a Cesenatico dall’Aquila” (Tappa Firenze – Cesenatico)
De Luca: “Tanti striscione per un ciclista che non c’è più, Marco Pantani” (ma va?)
Cassani: “Tutto quello che aspetta i corridori”
Savoldelli: “Anderson” (Henderson)
Pancani: “Abbiamo scollinato anche le cinque ore di gara”
Savoldelli: “Il giudice di corsa ha negato le borracce ai suoi corridori” (corrono anche loro?)
Cassani: “Siamo nel comune di Sala, dove abitava Marco Pantani” (Sala è una frazione di Cesenatico)
De Stefano: “Domani c’è lo Zoncolan” (dopodomani)
Sgarbozza: “Manuele Belletti” (Manuel)
Cassani: “Discesa molto lunga pedalabile nella prima parte, tecnici nella seconda”
Damiani: “Bilancia delle energie rimaste”
Secondini: “Con l’arrivo proprio davanti a casa sua (di Pantani, ndr) (si arriva davanti al monumento di Pantani)
Lucia Blini (Italia 1): “Prima vittoria da professionista per Belletti” (nel 2008 si era imposto in una tappa del Clasico Ciclistico Banfoandes)

Altre perle dal Televideo RAI
Matthieu Claude (Mathieu Claude)
Sergei Klimov (Serguei Klimov)
Alexander Efimkine (Alexander Efimkin)

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Oggi il Giro è arrivato a casa un di campione con la C maiuscola, un atleta la cui fama ha travalicato anche i limiti del ciclismo. Per questo oggi ampliamo il nostro orizzonte di strafalcioni anche agli altri sport

Gianni Cerqueti: “Vi parlo dal portabagagli del pullman degli azzurri”

Edmeo Lugaresi, presidente Cesena: “Abbiamo messo una checca sulla torta della nostra squadra”

Sandro Ciotti: “Siamo giunti al minuto che intercorre tra il 16° e il 18°.”

Bruno Pizzul: “Per la partita di oggi sono stati venduti 50.000 spettatori”

Giampiero Galeazzi: “Abbiamo apertuto il collegamento”

Andrea De Adamich: “Andrea Moreno sta andando molto bene, è gia nel sedere di Berger”

Alberto Tomba: ” Ho preso un dosso che mi ha sbandato, ho perso tanto, poi prima dell’intermedio un sassetto sotto i sci col mio peso ne risentivo sotto le lamine che tenevo poco. La seconda son partito un po’, non dovevo partire così piano però ho recuperato: peggio di settimo e meglio di secondo non ho fatto… Mi sto preparando per questi anni dispari andava sempre male, 89, 91, 93, spero che vadi bene. ”

Cavaliere Pignatelli (presidente Taranto): “Accosciati… e quando l’abbiamo comprato questo?” (leggendo la formazione sul poster)

Aldo Biscardi: “Dove giochera’ Baggio l’anno scorso?”

Franco Ligas: “La grigliata di partenza.”

Furio Focolari: “E’ l’unico italiano che nel supergigante riesce a tenere gli sci uniti. Larghi, ma uniti”

Guido Meda: “Valentino Rossi dà un amichetto calcevole a Gibernau”

ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

8a tappa Chianciano Terme – Terminillo

9a tappa Frosinone – Cava de’ Tirreni

10a tappa Avellino – Bitonto


11a tappa Lucera – L’Aquila

12a tappa Città Sant’Angelo – Porto Recanati

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PORTO RECANATI

maggio 21, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: un fotogramma della tappa di Porto Recanati (foto Bettini)

PERCHE’ NON VINCIAMO? – 3a puntata

Come mai gli italiani non stanno conseguendo successi al Giro? Si tratta solo di una particolare “congiunzione astrale” o c’è sotto un problema reale? Abbiamo posto questa domanda sia agli appassionati (vedi la rubrica Box Populi), sia agli addetti ai lavori, corridori, ex professionisti e giornalisti.

Fred Morini, ex professionista
Tutto cio’ sta accadendo perchè il ciclismo finalmente si è aperto anche aglI altri paesi che fino a poco tempo fa non davano molta importanza a questo.
Hanno coinvolto sponsor importanti e manager veri nei team, investono tanto nei preparatori unici per i loro team e non che ogni corridore va dove vuole…
Inoltre investono molto nei settori giovanili, federazioni, pista, ecc. ecc.
I ragazzini crescono con guide linea fondamentali, i direttori sportivi sono meno incapaci dei nostri per il semplice motivo di essere di una generazione più tecnica e meno “carlona” dei nostri italiani, abituati a parlare di donne la sera a tavola invece di cose utili e reali della vita dell’uomo!!!!!!!!!!!!!!!!!

IL POLSO DI DAMIANO

L’Aquila e Porto Recanati sono state due tappe che hanno inciso parecchio sulla corsa, con soprattutto la frazione abruzzese a stravolgere la classifica generale.
Damiano esce da questa “due giorni” con un discreto bilancio: a L’Aquila non ha avuto la prontezza di buttarsi nella maxi-fuga che ha rivoluzionato la graduatoria generale, rimanendo comunque nell’assottigliato gruppo dei corridori principali; a Porto Recanati si e’ messo nelle condizioni di vincere la tappa, fallendo pero’ la volata.

Brent Copeland

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Pozzato: “Ne avevo bisogno” Righi: “Evans, brutto esempio”(Gazzetta dello Sport)

Pozzato vince 12ª tappa. Prima vittoria italiana(Corriere dello Sport – Stadio)

Pozzato ends Italy’s Giro pain (The Daily Telegraph)

Pozzato en force (L’Equipe)

Vinokourov, Nibali y Basso contratacan(As)

Pozzato encabeza una pequeña ‘vendetta’

Pozzato gana al esprint, Arroyo y Sastre se dejan segundos en un despiste (El Mundo Deportivo)

Pozzato signe la première victoire italienne du Giro(Le Soir)

Filippo Pozzato gagne la 12e étape du Tour d’Italie(La Dernière Heure/Les Sports)

Filippo Pozzato remporte la 12e étape (actu24.be)

Filippo Pozzato wint twaalfde etappe na spurt (De Standaard)

Pozzato schenkt Italië eerste zege (Het Nieuwsblad)

Filippo Pozzato wins 12th stage of Giro d’Italia as Porte maintains lead(USA Today)

Simoni Heeds Giro’s Call and Races Once Again(The New York Times)

Porte retains Italy lead (Herald Sun)

Aussie Porte retains pink jersey (The Age)

Local drought ends as sun comes out in the Giro (The Australian)

Porte holds on to Giro d’Italia lead (The Daily Telegraph – Australia)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

OGGETTO: TAPPA

M: Alla luce di quanto successo ieri, cosa potrebbe succedere?

A) Il gruppo ha dimostrato di essere ingestibile. Oggi potrebbe ripetersi quanto accaduto ieri, con un altro gruppo numeroso in fuga con vantaggio elevatissimo? Potrebbe addirittura essere ribaltati i verdetti dell’Aquila?

B) Il gruppo è stanco dopo una tappa molto dispendiosa sia sul piano fisico, sia sul piano morale e psichico. Assisteremo ad un tappa vecchio stile, con partenza al rallentatore e gara vera solo nel finale?

S: Ah, è difficile dire. Visto che non sono ben sicuro dei motivi che hanno causato la situazione di ieri, è difficile quindi prevedere quello che succederà oggi.
Non credo però che si creerà la situazione dell’ “opzione A”. La tappa mi sembra una dalle altimetrie più facili. Potrebbe anche andare la fuga, ma direi piccola. Altrimenti volata, con Farrar favorito, e, mi butto, Goss e McEwen sul podio.
Certo sarà interessante tatticamente perchè la maglia rosa non ce l’ha più una delle squadre degli “uomini di classifica”, per cui la situazione cambia… vedremo!

H: Molto bella l’azione dei nostri big che hanno reagito alla giornataccia dell’Aquila, certo i 10” guadagnati non sono stati granchè ma sono sempre meglio di niente, mentre Evans al di là della querelle avuta con Righi, rispetto alla quale comunque si è visto molto di peggio in passato e si vede molto di peggio in altri sport, deve prendersela con se stesso per non aver seguito i nostri, a maggior ragione se si considera la debolezza della sua squadra

H: Sapessi ad Evans cosa interessava di quei 10″ persi. E alla fine di quello stupido attacco fortunatamente ha vinto solo uno, Pozzato, quello che ha corso con più intelligenti. Ai papaveri che hanno tirato fuori la lungua per dieci chilometri è rimasto solo un pugno di mosche. Che gli attacchi se li inventino a 50 km dall’arrivo, se hanno le gambe. Non a 3 km dal traguardo. Ridicoli!

H: se Evans era tanto inc…ato evidentemente i 10”, che ripeto erano 25 a 2 km dall’arrivo, gli interessavano, e non è colpa di chi ha attaccato se la salita era a 15 km dall’arrivo e non a 50

H: Evans non era nervoso per i 10″, e non lo sarebbe stato nemmeno se fossero stati 45″, ma era nervoso, credo, per il comportamento di certi gradassi che credono di essere i padroni della strada. Se Righi è tanto sicuro che Cunego sia bravo e forte non dovrebbe aver bisogno di rompere i cambi. Ieri, quando nella tappa dell’Aquila, erano in fuga Sastre, Wiggins e Porte non mi pare che nel gruppo che inseguiva i Cervelo, gli Sky e i Saxo siano andati a rompere i cambi.

OGGETTO: TENTATIVO FINALE

H: Ridicoli! Ed uso un eufemismo. Che cosa volevano dimostrare? Vantaggio guadagnato 10″. Bravissimo Pozzato, che non ha tirato e gliel’ha messo nel posto giusto a cinque pivelli che non si è ben capito che cosa cercassero. Pensavano di guadagnare tre minuti? Che pivelli! Pensavano di vincere la tappa? Ma chi? Scarponi? Nibali? Basso? Posso ancora capire Cunego, Vinokourov e Garzelli, che avevano qualche possibilità, anche se Pozzato tagliava fuori tutti. Ma gli altri che cosa volevano dimostrare? Di esserci anche loro? Patetici. E ora, con questi 10″ guadagnati, credono di essere rientrati in classifica? Patetici!
Se il ciclismo italiano è in queste mani, meglio affidarsi al cicloturismo.

M: Eh, ma non ti va mai bene niente! E’ stata un’azione fantasiosa che pochi si aspettavano, viste le fatiche passate.
E poi è sempre meglio guadagnare 10″ che perderli.
Intanto ci hanno fatto capire che Evans è proprio da solo e che quelli davanti in classifica non reggeranno alle grandi montagne.

P: E se poi dovessero risultare decisivi proprio quei dieci secondi? Magari non per la vittoria, ma che ne so… per un podio?

H: Mi va benissimo l’azione di Garzelli e di Pozzato. Che avevano qualche possibilità di vincere. E anche di Cunego, al limite. Ma Basso, Nibali e Scarponi che ci facevano lì? Cerchiamo di essere un po’ pragmatici. Pozzato e Garzelli sono a caccia di successi di tappa. Ma Basso e Nibali pensano di vincere il Giro con queste azioni da due soldi?

M: Avevano bisogno probabilmente di rifarsi per la farsa di ieri. Magari hanno visto Porte od altri un po’ in difficoltà, chi lo sa. Di sicuro non manca lo spettacolo in questo Giro.

H: Beh, certo. Tutto è possibile. Un Giro lo si può vincere anche per un secondo, se è per questo. Magari Basso vincerà il Giro non per i 10″ guadagnati oggi, ma per un solo secondo. Nessuno può dire che non sia possibile. Ma dici che ad ogni arrivo di tappa per velocisti rivedremo Basso fare azioni come quella di oggi. Così invece di 10″, ne guadagnerà 20″, 10″+10″ fa 20. Ma se Basso si sente così forte non è meglio che quelle energie se le tenga per la salita, dove ai vari Evans, Sastre e Vinokourov potrà dare non 10″ ma 6 minuti?

H: E’ un’interpretazione verosimile la tua. Mi trova concorde. Ma da quando sono partiti io vorrei sapere quanto pensavano di poter recuperare a Porte. Garzelli, Cunego e Pozzato erano almeno motivati da un possibile successo di tappa. Ma dici che veramente Basso e Nibali sono andati in cerca di 10″ da rosicchiare a Porte? Ma se si sentivano così forti perché non hanno fatto un attacco a 50 km dall’arrivo? Non potevano guadagnare di più? A me, sinceramente, è sembrata proprio un’azione da quattro soldi. Garzelli e Cunego hanno fatto bene a insistere. Ma Basso, Scarponi e Nibali credono veramente di aver portato acqua buona al loro mulino?

J: A me piace tanto così, con gli atleti costretti a muoversi in prima persona, a costo di sbagliare o di restare staccati.
Preferisco che vinca quello che sbaglia di meno, quello che resta staccato meno volte, piuttosto che vedere un trenino dello squadrone ai piedi dell’ultima salita a tirare per il capitano che fa lo scattino a 3mila metri dall’arrivo.

P: Poco ma sicuro che non ne avessero per tirare 50km, ma con un’azioncina così i secondi si potevano guadagnare (magari speravano qualcosa di più), e soprattutto hanno reso la corsa ancora più nervosa, ormai i big sanno di non potersi più distrarre nemmeno sulle salitelle

P: Dieci secondi si vanno ad elemosinare nella prima settimana. Non si possono spendere energie in quel modo soltanto per guadagnare 10″ miseri secondi quando non si sa che cos’accadrà nella terza settimana di un Giro così pieno di asperità. A me è parsa un’azione isterica.

L: Quoto J: l’attacco dei “grandi” ha reso il finale entusiasmante! Altro che aspettare il volatone…
Avranno preso poco, avrà vinto Pozzato che non è uomo di classifica, ma che comunque, a parte l’inizio dell’azione, poi ha anche collaborato alla fuga e infatti a momenti perdeva lo sprint da T-Blanc
Dopo la giornataccia che hanno passato ieri, però, credo che questi 10″ siano un toccasana per le prossime tappe che vale molto di più della fatica fatta.
Insomma azione ridicola? La mia opinione è: proprio no, è un gran bel Giro!

P: Se si parte col presupposto che le azioni sono ridicole, allora è anche inutile andare in fuga in 4 a 150 km dal traguardo, tanto i velocisti poi ti riprendono, è inutile attaccare per guadagnare qualcosa alla salitella finale, è inutile forzare sulle salite lontano dal traguardo.
Ma così ritorneremmo alle cicloturistiche con gli ultimi 40 minuti a tutta, proprio come era sino a qualche anno fa.
Ci hanno provato e se il gruppo restava a guardarsi potevano prenderne anche 30 di secondi, che chissà risultino determinanti. Schleck ha vinto una Liegi in questo modo, era solo con 20 che invece di inseguirlo si guardavano in faccia, così da regalargli 1 minuto in pianura.

C: Quoto. Ma anche se avessero avuto le forze sarebbe stato uno spreco con quello che resta da percorrere.
In pianura ai -50 era inutile e dispendioso, con la pianura e il gruppo compatto non avrebbero fatto distacchi.
Ieri c’era il perscorso vallonato che consentiva le fughe, oggi solo l’ asperità finale per uno scatto.
Domani é una via di mezzo: quindi fuga da lontano o non fuga da lontano? Questo é il dilemma.
E questo col Grappa dopodomani?
Come pensate che dormirà stanotte Evans?
Questa é anche (e soprattutto) una guerra di nervi.
E se Nibali avesse avuto la forza di staccare tutta di ruota con la sua azione ds finisseur?
Staremo a parlare di geni della tattica.

C: Premetto che di tattiche, strategie, pro, ecc. ecc. ci capisco davvero poco. Io pratico il ciclismo amatoriale e in quello so cosa mi muove: la passione il più delle volte con poca razionalizzazione o strategia negli allenamenti.
Dico questo perchè, sicuramente (anche se come ho premesso ci capisco poco), mercoledì sera molti DS (per quanto colpevoli del risultato raccolto a seguito della maxi-fuga) avranno picchiato duro con i loro atleti. In primis penso la Liquigas.
La seconda batosta sarà arrivata dai media: TG, servizi specializzati, giornali, ecc. Tutti avranno dipinto un gruppo di pretendenti che si è fatto fregare (o quasi) la possibilità di vincere il Giro dalle seconde linee o da quelli che lo erano diventati per i precedenti episodi.
Quindi, sotto un profilo razionale mi sento di condividere il pensiero di H. (parecchie energie sprecate per soli 10 secondi guadagnati, senza grosse speranze di fare un bottino maggiormente cospicuo), però ritengo di giustificare i corridori perchè spinti dalla rabbia che (presumo) avevano dentro, dalla voglia di salvarsi la reputazione facendo vedere alla gente che c’erano, cercando in altri termini di dare un segno.
In quest’ottica l’azione, pur con le poche speranze che poteva avere, la giustifico.
Dal punto di vista dello spettacolo, poi, per opinione personale preferisco un pò di movimento che non l’arrivo in gruppo con volatona dei velocisti.

OGGETTO: DANIELE RIGHI

H: Un imbecille del genere non si vedeva da tempo. Sono contento che non abbia vinto Cunego, che è suo compagno di squadra, anche se Cunego gode della mia stima. Sono contento perché Righi andrebbe preso e impiccato seduta stante. Il ciclismo non ha bisogno di imbecilli del genere. La sua squadra dovrebbe mandarlo a casa. E’ un colpo di coda della mafia. Non tolleriamo queste cose. Pollice verso!

M: Anche Evans però… un po’ troppo nervoso, avrà una squadra di m…, ma i 10 davanti se li è fatti scappare lui…

P: Che ha fatto?

H: Per difendere la fuga di Cunego (che poi è arrivato ottavo, sigh, doppio sigh, anzi triplo), ha scodato davanti a Evans per impedirgli di inseguire. Evans ha alzato le mani e lui ha replicato. Non sono l’unico ad averlo condannato. Savoldelli: “Queste cose non si possono fare”. La Lampre dovrebbe buttarlo fuori squadra.

H: Evans sarà anche un pollo, ma andare davanti a lui che sta inseguendo e tirare i freni è un’azione da bandito.

M: E’ andato davanti a rompere i cambi e si è preso gli insulti di Evans. Ancora un attimo e si menavano.
Il che non è sbagliato, visto che aveva Cunego davanti, ma sembra che si sia inserito nel treno Sky in maniera pericolosa, sbandando e facendolo rallentare, col rischio di tirare giù mezzo gruppo.

H: Sono rimasto veramente disgustato da questa vicenda. Sono cose che nel ciclismo non vorrei mai vedere. Con gente come questa corriamo il rischio di esportare dal calcio quanto di peggio c’è in quell’ambiente.

M: Adesso basta che la giuria non si inventi di espellere Evans. Una bella multa sì, ma poi basta.

H: Esatto. Non ci saranno espulsioni. Solo multe. Ma queste sono cose che non devono accadere. Così come agli allenatori delle squadre di calcio andrebbe insegnato che ai propri giocatori andrebbe insegnato che gli avversari vanno rispettati, allo stesso modo il d.s. della Lampre dovrebbe prendere Righi, questa sera, e fargli una bella lavata di capo minacciandolo di buttarlo fuori dal team. Ma il mio sospetto è che ci sia un colpo di coda della mafia ciclistica italiana che ha dettato legge per decenni e,che ora vacilla seriamente. Non è la prima volta che si vedono questi atteggiamenti mafiosi. Senza calcolare tutti quelli che non si vedono, o non si vedevano, e sono la maggioranza. Non si vedono e non ce li fanno vedere, tutti sanno che ci sono ma nessuno ne parla. Come il doping. L’aspetto più grave è questo. Queste cose nel ciclismo non dovrebbero accadere. Mi conforta il fatto che Savoldelli abbia severamente condannato l’atteggiamento di Righi.

S: Però bisogna dire che Cadel Evans non è un santerello campione di sportività. In Italia hanno sempre cercato di dipingerlo come tale, ma in realtà è uno, almeno in corsa o in “clima di corsa”, molto molto nervoso. Basta guardare su youtube per trovare video in cui dopo gli arrivi del Tour prende a manate un giornalista, oppure ad un altro minaccia di staccargli la testa e cose simili…
Io purtroppo oggi non ho visto la tappa per cui non posso dire la mia su cosa è successo. Sicuramente però non mi stupisco di trovare Evans coinvolto in una vicenda di nervosismo. E rompere i cambi fa parte del gioco del ciclismo. Il modo per battere questa tattica è avere una squadra forte. Se Evans non ce l’ha sono c…i suoi.

H: Se Evans non ha una squadra forte non è una ragione perché un gregario di bassa lega lo sorpassi e gli pianti una frenata mentre lui sta inseguendo. Non voglio chc il ciclismo diventi come il calcio.

S: Non ho visto la tappa oggi per cui non entro nel merito della cosa. Non posso sapere e dire niente a proposito.
Dicevo solo che Evans è un gran nervosone e che rompere i cambi è lecito. Tirare inchiodate pericolose sicuramente no.

G: Il problema secondo me è la modalità. Non è la prima volta (e non sarà l’ultima) che qualcuno rompe i cambi. Raramente però ho visto corridori che fanno letteralmente ostruzioni, frenando davanti al corridore che insegue. Infiltrarsi nella fila dei corridori che girano per far saltare un cambio ci sta, arrivare all’ostruzione no.

H: Giusta osservazione, G. A queste piccolezze, comunque, ricorrono veramente i pusillanimi più arroganti. Siamo al Giro d’Italia, non al Gp di Capobianco.

C: Durante l’inseguimento dei fuggitivi un Lampre (credo Marzano) era andato a rompere i cambi ed Evans “signorilmente” lo ha spostato con una manata.
Il minuto successivo il suo compagno Righi, in versione giustiziere del pomeriggio, é andato a tagliare la strada ad Evans e lì si sono presi reciprocamente a manate.
Comunque, anche se non era una rottura di cambio ortodossa, non gli ha nemmeno frenato di botto davanti.
Tra l’altro Evans non era in testa a tirare, era circa in ventesima posizione con tutto il gruppo dietro.
Se Righi avesse inchiodato come qui si dice sarebbero caduti a decine.
Il problema é che Evans, sia qui che al Tour, é disabituato ai cambi di ritmo.
Nei giorni scorsi aveva pure dichairato che si sentiva la mancanza di una figura come Cipollini.
E infatti si é visto.

OGGETTO: PINOTTI

H: E’ il gregario (o se vogliamo l’apripista) di Greipel, il velocista. Che è nel gruppo che insegue. Pinotti va in fuga. Non solo. Tira pure. Collabora. E tra i fuggitivi c’è gente come Pozzato, Cunego, Pineau e Vinokourov. Forse punta al 7° posto. Beh, lo ottiene: complimenti. Una tattica di gara veramente intelligente. Non è che alcuni ciclisti stanno diventando come i pugili?

H: Greipel non ha fatto niente fino a oggi e per stessa dichiarazione del suo ds dall’ammiraglia non ne aveva per fare la volata mentre Pinotti punta a fare classifica

H: Pinotti nella terza settimana prenderà tanti di quei minuti che se arriverà 16° sarà per lui una grazia. In ogni caso non si fa classifica guadagnando 10″ a botta. La storia è un’altra.

H: Sempre meglio guadagnarli quei 10” che perderli senza contare che a 2 km dall’arrivo erano 25, poi Pinotti all’inizio è andato dietro a Failli e Bisolti e lì puntava alla tappa come successe ad Anagni l’anno scorso, una volta che si è trovato davanti ha tirato dritto

H: I compagni di squadra dei velocisti vanno in fuga solo a colpo sicuro. Se vengono raggiunti non tirano più. Pozzato ha corso con intelligenza, è stato sulle ruote e al momento giusto è venuto fuori. La tattica di Pinotti è stata doppiamente scriteriata, peggio ancora di quella di Basso&Nibali. Una volta raggiunto e circondato avrebbe dovuto mettersi in fondo, non tirare più e far rientrare il gruppo. Guadagnare 10″ a costo di quella fatica e dopo aver messo fuori gioco il proprio capitano è veramente da pivelli.

H: Greipel oggi non avrebbe mai potuto vincere, ed evidentemente anche dall’ammiraglia è stato dato il via libera a Pinotti

H: Greipel sarebbe arrivato secondo, o forse terzo. Pinotti è arrivato settimo e non ha nemmeno lontanamente corso… il rischio di vincere. Meglio un settimo posto o un secondo posto, visto che Greipel “oggi non poteva vincere” (ah sì?).

J: Pinotti sta evidentemente puntando alla classifica generale, se si sono mossi i migliori ha fatto bene a seguirli. In un Giro così pazzo potrebbe anche riuscire ad entrare nei 10, che per lui sarebbe davvero un ottimo risultato.

C: Anzitutto Pinotti per prima cosa ha provato a reagire a quelli che scattavano e poi, ripreso dagli altri, si doveva staccare? E perchè? Lui ha buone dote da finisseur.
Poteva provare a partire all’ ultimo km. Come hanno fa Nibali e dietro di lui Vino (che della cosa é grande esperto).
Non ha avuto le forze per farlo ? Pazienza, é lo sport. Se non provi non puoi sapere. Non eri tu quello che incitava al coraggio?
E poi Greipel secondo oggi ci arrivava se si giocava con le biglie. L’allungo finale vista la scarsa forma lo avrebbe pagato eccome! E in ogni caso Pinotti conosce molto meglio di noi le reali condizioni del compagno.
Quindi se oggi ha provato quell’azione doveva avere validi motivi!
Per loro possibilità di vincere ancora tappe quasi non c’é ne sono ed effettivamente Pinotti troppe passibilità di far classifica non ne ha.
Inoltre, a ripensarci l’altroieri i Liquigas non sono stati affatto polli.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

GIRO A SEGNO

Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello

Curioso stralcio di telecronaca odierna:
Destro di Evans, montante di Righi
gancio di Evans, Righi lega e reagisce
colpo sotto alla cintura di Evans,
diretto sinistro di Righi…..

by Napo

Lultima apparizione televisiva di Vianello, al Festival di Sanremo del 2008, con la moglie Sandra e Pippo Baudo (virgilio.it)

L'ultima apparizione televisiva di Vianello, al Festival di Sanremo del 2008, con la moglie Sandra e Pippo Baudo (virgilio.it)

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Porto Recanati – Cesenatico

Porto Recanati: alternanza di pioggia moderata (3,2 mm) e schiarite, temperatura 17,2°C (percepiti 11°C causa vento), vento forte da NNW (31-40 km/h), umidità al 79%, mare molto mosso
Senigallia (54,5° Km): nuvole sparse, temperatura 19,2°C (percepiti 14°C causa vento), vento moderato da NNW (28-35 km/h), umidità al 64%, mare mosso
Cattolica (105,6° Km): alternanza di pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, temperatura 20,2°C (percepiti 16°C causa vento), vento moderato da NNW (19-26 km/h), umidità al 61%, mare mosso
Rimini (125,7° Km): alternanza di pioggia debole (0,5 mm) e schiarite, temperatura 21°C (percepiti 17°C causa vento), vento moderato da NNW (17-25 km/h), umidità al 54%, mare poco mosso
Rimini (125,7° Km): alternanza di pioggia debole (0,5 mm) e schiarite, temperatura 21°C (percepiti 17°C causa vento), vento moderato da NNW (17-25 km/h), umidità al 54%, mare poco mosso
Mercato Saraceno (170,9° Km): alternanza di pioggia debole (0,8 mm) e schiarite, temperatura 21,2°C, vento debole da NNW (8-16 km/h), umidità al 52%
Cesenatico: nuvole sparse, temperatura 22,3°C, vento debole da NW (8-12 km/h), umidità al 47%, mare poco mosso

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

“Che barba, che noia; che noia che barba” (fino a 12 Km dall’arrivo)…. meno male che oggi i telecronisti hanno largheggiato….

Sgarbozza: “Me Ewen”
Cassani: “Una crisi di fame, conseguenza della caduta sullo sterrato di Montalcino” (gli scossoni gli han fatto volar via i panini?)
Pancani: “Dovranno affrontare un giro in circuito” (Pancà, spiegaci come si fa un giro in linea!)
Pancani: “Julian Dean è stato prezioso per il successo di Farrar sul traguardo di Cava de’ Tirreni” (era Bitonto)
Conti: “Pambianco vide Anquetil che mangiava un panino con la carta sul Macerone” (è successo sul Passo del Muraglione)
Savoldelli: “Vigghins” (Wiggins)
Martinello: “Quest’ultimo chilometro è completamente dritto” (e mentre parlava i fuggitivi transitavano sotto lo striscione dell’ultimo chilometro e poi affrontavano una curva a sinistra)
Cassani: “Garzelli potrebbe cercare un allungo”
Pancani: “il fatto di aver perso contatto dimostra di non essere in condizione oggi”
Pancani: “Frazione disegnata sulla carta per i velocisti” (deve essere liscia liscia; come sarà la carta per gli scalatori?)
Mura: “Attacco sulla salita di Potenza, arrivo a Porto Recanati” (ammazza, ma quanto era lunga questa tappa??!!)
Savoldelli: “Penso che a Evan sta succedendo quello che pensevamo” (due strafalcioni al prezzo di uno)
Pancani: “Cadel Evans è chiuso nel suo pulmann” (se ogni corridore venisse al Giro col suo pullman personale intasiamo le strade d’Italia)
Pancani: “Evans ha perso testa e nervi” (Ok per la testa… ma non ho mai visto nessuno perderli per strada i nervi, al massimo vengono…. non se ne vanno)
Televideo RAI: “I tre hanno raggiunto gli 8′ di vantaggio” (vantaggio massimo 9′37″, tra l’altro raggiunto da uno solo dei fuggitivi di giornata)

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Intervistatore (non ne ricordo il nome): “Allora, sei pronto per il Tour?” Risposta: “Guarda che manca ancora un mese”

Qualche perla sparla di Cassani degli scorsi anni
“Ha cercato di staccare i cronometristi a cronometro”
“Vincemmo una tacca” (tappa)
“Hanno tolto l’acceleratore dal gas”
“Mancano 500 km alla fine della discesa”

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

8a tappa Chianciano Terme – Terminillo

9a tappa Frosinone – Cava de’ Tirreni

10a tappa Avellino – Bitonto


11a tappa Lucera – L’Aquila

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI L’AQUILA

maggio 20, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: il Giro sfreccia accanto a case che portano ancora i segni del tremendo terremoto dello scorso anno (foto Bettini)

LA VOCE DI FRANCO VONA

Abbiamo chiesto all’ex professionista Franco Vona di commentare le frazioni più attese del 93° Giro d’Italia.

Avevo messo in preventivo che la tappa di oggi fosse stata bella ed infatti è stata all’altezza delle aspettative. Classifica scombussolata con gli uomini di classifica che curavano la (ex) maglia rosa Vinokourov, in particolare gli italiani, e così un bel groppone di 56 corridori se ne sono andati ed è partita la fuga bidone.
In effetti spesso quando il Giro giunge in Abruzzo, proprio per le caratteristiche territoriali della regione, assistiamo a fughe da lontano con diversi minuti di distacco tra testa della corsa e gruppo maglia rosa. Anche oggi gli italiani non hanno vinto ma voglio fare una nota positiva per Valerio Agnoli, il quale sta davvero disputando un ottimo Giro. Come ho detto prima i nostri uomini di punta “tentennano” e pensano solamente a curare il kazako dell’Astana ma c’è comunque da dire che il Giro è ancora lungo, stiamo a vedere d’ora in avanti cosa combineranno.

Oggi il Giro è passato da Sulmona: città a me molto cara, dove vinsi nel 1992 una bella tappa che partì da Porto Sant’Elpidio con Miguel Indurain in rosa (riuscì a portarsela fino all’arrivo finale di Milano). Fu una frazione davvero combattuta dove riuscii a battere Roberto Conti in una bella volata. Il gruppo dei migliori ci lasciò andare ma poi arrivati sulle montagne cominciò ad accelerare e arrivammo con 2 minuti e mezzo di ritardo.

Franco Vona

Franco Vona (www.silvasplendid.it)

Franco Vona (www.silvasplendid.it)

(a cura di Andrea Giorgini)

PERCHE’ NON VINCIAMO? – 2a puntata

Come mai gli italiani non stanno conseguendo successi al Giro? Si tratta solo di una particolare “congiunzione astrale” o c’è sotto un problema reale? Abbiamo posto questa domanda sia agli appassionati (vedi la rubrica Box Populi), sia agli addetti ai lavori, corridori, ex professionisti e giornalisti.

Daniel Gisiger, ex professionista elvetico*
Adesso non si deve pensare al fatto che dobbiamo fare di nuovo come “gli altri”, dobbiamo fare di tutto perchè tutti diventino più puliti. I controlli non bastano e sono troppo costosi: ci vuole la polizia e la giustizia come in Francia e in Italia.

*continuazione dell’intervento pubblicato ieri

Gabriele Sola, agenzia Lauta Communication
Credo che alla base di questa situazione ci sia – oltre ad un pizzico di sfortuna: senza la caduta, Basso e Nibali ora sarebbero ancora in lizza per la rosa finale – un vizio strutturale del nostro ciclismo. Esiste una “crisi di vocazioni” a cui si aggiunge il fatto che molti giovani vengono proiettati nel mondo professionistico (in particolare quelli inseriti nei team meno professionali) senza rispetto per i fisiologici tempi di crescita.
Ma, forse, c’è di più: la mancanza in gruppo di autentici leader (qual è, oggi, la figura di riferimento del movimento ciclistico italiano?); la scarsa umiltà dei neopro’ nell’apprendere i segreti (quelli sani, ovviamente) del mestiere; la fragilità della stragrande maggioranza dei team italiani, incapaci di crescere al pari delle squadre estere. Ci sono parecchi bravi tecnici che sacrificano il tempo che potrebbero dedicare con profitto a crescere i nostri talenti, improvvisandosi (con risultati piuttosto discutibili) manager. Ed esistono sedicenti manager che amano mettere il naso nella gestione tecnico-sportiva degli atleti operando inopportune invasioni di campo.
Quanto all’incapacità di intercettare l’interesse delle aziende, che se investono nel ciclismo lo fanno sempre più spesso in qualità di sponsor degli eventi anziché dei team, tocca fare riferimento all’annoso problema del doping (l’evento-Giro cresce, il livello qualitativo delle squadre cala). O, meglio, della percezione che si ha di questo problema all’esterno. In merito, ciascuno ha le proprie responsabilità: le istituzioni come i professionisti delle due ruote. Servirebbe fare squadra intorno a pochi, condivisi punti di convergenza, che non possono prescindere da regole molto chiare ed altrettanto severe. Invece ci si parla addosso, ciascuno per sé, senza una visione organica e strategica… I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Cunego: “Sastre davanti? L’abbiamo saputo tardi” (Gazzetta dello Sport)

L’Aquila stravolge tutto, Porte nuova maglia rosa(Corriere dello Sport – Stadio)

Petrov’s timing perfect (The Daily Telegraph)

Porte in the pink after catching Kazakh cold (The Independent)

Petrov frappe très fort (L’Equipe)

Arroyo, Tondo y Sastre dan el golpe(As)

La ‘Armada’ sale a flote en el Giro(Marca)

Petrov gana la undécima etapa del Giro(El Mundo Deportivo)

Petrov remporte la 11e étape, Porte en Rose(Le Soir)

Bouleversement au Giro, Petrov vainqueur(La Dernière Heure/Les Sports)

Vinokourov ne “Porte” plus le maillot rose (actu24.be)

Petrov triomfeert in de regen (De Standaard)

Evgeni Petrov triomfeert in de regen, Porte nieuwe leider (Het Nieuwsblad)

Victoire de Petrov, Porte en rose (Sud Presse)

Petrov wins 11th stage of Giro; Porte takes lead(USA Today)

Breakaway at Giro d’Italia Leaves Favorites Gasping (The New York Times)

Aussie seizes Giro lead (Herald Sun)

Aussie leads the Gira (The Age)

Unknown Aussie takes lead in Giro (The Australian)

Aussie takes lead, Cadel freefalls (The Daily Telegraph – Australia)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

M: Cosa succederà oggi?

M: L’arrivo sarebbe ideale per Cunego: vediamo se la Lampre vorrà tenere cucita la corsa. La Liquigas, inoltre, potrebbe tentare di isolare Vinokurov e soprattutto Evans, che non hanno squadre all’altezza della loro.
Però Vinokurov ha già detto che la tappa gli ricorda la Liegi, quindi occhio al vecchio marpione.

N: Il giro sta per morire.
56 in fuga. Ci son tutte le squadre di sicuro. Si rischia di brutto la fine anticipata del giro. Adesso hanno 12.30 e non si immagina chi insegua. Bruttissimi presagi.

E: Oggi succede il finimondo…

M: Grande! La fuga bidone come Pereiro Sio al Tour 2006?

S: Adesso hanno quasi 17 minuti, ci sono Sastre e Wiggins. Ma attenzione, mancano ancora quasi 200 km e tutte le principali asperità, la tappa per ora è aperta a tutte le soluzioni. Chi deve tirare? Astana e Liquigas, non si scappa.

N: Il giro sta andando a rotoli…. Mi permetto di notare che la Flaminia era una delle poche squadre che aveva nel DNA (esibito nelle corse pregiro) il controllo della corsa.

N: Giro a rotoli. Se la giocano Sastre, Arroyo e Tondo Volpini. Un campionato spagnolo. Mavaffan…..

C: Se va in porto sono contento.
Si spettacolarizzerebbe la corsa nella terza settimana. Così Porte rischia di vincere il giro!

N: Non dire stupidate!! Giro a put….!! Se lo giocheranno gli spagnoli. Roba da vergogna!! La Flaminia avrebbe controllato di sicuro la corsa come ha fatto spesso nelle poche corse che ha potuto effettuare. Grazie Zomegnan.
e grazie ai fessi dei Direttori Tecnici di questo giro.

N: Aggiungo: Gli sponsor riflettano se continuare a sovvenzionare dei Direttori tecnici tanto incapaci.

S: Non sono d’accordo, anche andasse in porto con 20 minuti, il giro non sarebbe affatto morto. Anzi, avremmo una terza settimana all’arma bianca, 5-10 minuti su Zoncolan, Mortirolo e Gavia fanno presto a scorrere…

P: 5-10 minuti su Zoncolan… Se qualcuno va in crisi si, ma prendere 10 minuti a Sastre non è mica facile, anche se sta deludendo rimane uno dei primi 20 in salita

N: Sastre con 15 minuti di vantaggio e Tondo Volpini con 20 si recuperano in salita????? Il giro è finito. Oggi arrivano con 25 minuti se va bene.

S: Non dico sullo Zoncolan, ma sull’insieme delle salite della terza settimana.
Poi chiaro che se arrivano con mezz’ora o più ha ragione Napo, il giro per gli altri è finito.
Direi di aspettare qualche ora prima di dare giudizi definitivi.

C: Tondo ha 6 minuti e mezzo, Sastre 10 di ritardo. Oggi ne guadagneranno 10/12, non penso di più. Sicuramente non 25. Vuol dire che Sastre rientra in classifica e che Tondo e Porte si avvantaggiano di qualche minuto, non di mezz’ora. Minuti che possono perdere nelle tappe clou! Di sicuro ora già da sabato Vino, Evans ma anche Nibali e Basso qualcosa dovranno fare.
La stupidata qualche direttore l’ha fatta, lasciando cosi tanto spazio a Wiggins, ma, mi ripeto, chi vuole una corsa combattuta, non può non esserne contento.

N: 25 è una stima ottimistica se dietro decidono di tirare anche i ‘Big’ arrivati ai meno 50. Cosa che non accadrà. Davanti a quel punto tireranno i Tondo, i Sastre, i Wiggins, i Gerdemann, Arroyo etc

C: Non ne sono così convinto. Intanto in 7 hanno già mollato per andare a tirare nel gruppo dietro. Vediamo al prossimo rilevamento

S: Ahahahaha. E’ la prima volta che vedo più corridori in fuga rispetto a quanti ce ne sono nel “gruppo principale”!!

S: Dietro ci sono tutti i big a tirare: Nibali, Vino, Evans …
Gregari vs. Capitani !!!
A parte gli scherzi, secondo me il casino è successo perchè l’Astana non ha tirato con la convinzione che di solito ha la squadra della maglia rosa; la Liquigas è a quel punto rimasta un pò imbambolata e non ha capito il grandissimo pericolo…

N: Prima di mezzogiorno ce ne siamo accorti qui sul forum che il giro andava a ramengo, e non se ne sono accorti i Direttori tecnici??? L’unico che starà godendo come un riccio è Riccò.

J: Aspettiamo, ricordo che Voeckler arrivò ad indossare la maglia gialla con un bel quarto d’ora sui migliori e, tappa dopo tappa, perse l’enorme vantaggio in classifica.
Intanto i capitani si stancano in prima persona, ne vedremo delle belle nel corso della prossima settimana.

S: Vabbè dai N. non è che succede il finimondo, arriveranno con 10′ di vantaggio.
Però fa ridere come possa essere andata via una fuga di 56! In gruppo si saranno accorti che mancava qualcuno!?!
Più che altro il problema viene dal fatto che stanno tirando i capitani, e magari qualcuno oggi si stacca.
Ho visto tirare anche Damiano e mi è dispiaciuto. Perchè tira? Lui non è il favorito per la classifica, deve lasciar tirare gi altri e approfittare per riposare un pò più dei big. Del resto se la fuga bidone risulta decisiva, a lui cosa gliene frega? Non è che l’anno scorso ha vinto il Giro. Al massimo cercherà di vincersi una tappa, obbiettivo della vigilia. Se invece i big lo riportano sotto, tanto meglio…
DAMIANO NON TIRARE!!!!!!!!!!!!

V: La Lampre era tra le squadre con minore responsabilità nel tenere unita la corsa e che tuttavia aveva già lavorato molto sia sabato che domenica, oltre che nei primi giorni per Petacchi.
Cunego… Cunego secondo me poteva puntare molto in alto quest’anno! E chissà che non riesca comunque a fare MOLTO bene!

M: Io non sottovaluterei nemmeno Kiserlovski, ora. Non si sa dove possa arrivare, ma anche sul Terminillo pedalava bene.

H: Forse è arrivata la giusta punizione divina per Astana e BMC che hanno portato al Giro squadre modeste, al di là della sfortuna che ha privato i kazaki di Tiralongo, e dunque meritano di non vincere la corsa rosa. Chi ha portato una squadra forte è invece la Liquigas ma o Kiserlovski e Agnoli sono in grado di battere Arroyo, Tondo, Sastre o addirittura Porte di qui a Verona, cosa che non credo, oppure anche loro hanno corso in maniera incomprensibile. Sta di fatto che ora Sastre si ritrova con 3′ di vantaggio su Vinokourov e se fosse quello normale e non quello del Terminillo vincerebbe il Giro a mani basse visto che ora inizia il terreno a lui favorevole, e anche Arroyo e Tondo sono pienamente in corsa; il Giro non è finito ma ora i big dovranno attaccare da lontano a partire dal Monte Grappa

M: N., mi sembri troppo disfattista.
Arroyo e Tondo sono due buoni corridori, da primi 10, ma da qui a dire che possano vincere aspetterei. Nell’ultima settimana basta un solo giorno di crisi per mandare tutto all’aria.
I corridori mi sembrano distrutti, bastava guardarli in faccia a Montalcino ed anche oggi; il maltempo, inoltre, ci ha messo molto del suo.
Hanno dalla loro due buone squadre, comunque, così come Porte, anche se non so come resisterà sulle salite.
Sastre sarebbe il favorito, ma non corre dal Tour e quindi non conosciamo la sua situazione fisica, anche se il tracciato sarebbe per lui.
Vinokurov ha una squadra scarsa, ed inoltre oggi non l’ho visto bene. Evans è da solo, Cunego anche.
Quelli messi meglio sono ancora i Liquigas, che hanno in classifica due punte e mezza e la squadra più forte.
Altra squadra forte che potrà inventarsi qualcosa è l’Androni, ma non credo in uno Scarponi vincitore finale.
Diciamo che è molto aperto, non c’è un netto favorito ad oggi.

V: Quattro cose veloci
1) Anche se non vincesse un “big”, non sarebbe uno scandalo. Nei Giri e nei Tour è già accaduto.
2) E comunque sono contento, perché ora saranno scintille! Su ogni salitella ora si scanneranno! Vedrete domani a Potenza Picena!
3) Le squadre “scarse” permettono questo spettacolo! (Questo vuol dire che la tesi di H di portare squadre con meno uomini non fa che avvantaggiare lo spettacolo).
4) Abbiamo avuto un’ulteriore dimostrazione che le tappe > 250 km fanno DAVVERO MALE. Si ritorna alle tappe che segnarono il ciclismo eroico. Poi ammetto che il freddo ci ha messo del suo…

H: N, se Riccò avesse corso il Giro senza darsi la Cera, a quest’ora avrebbe già un’ora e un quarto di ritardo in classifica.

H: V. hai fatto quattro osservazioni e su tutt’e quattro quelle osservazioni mi trovo totalmente d’accordo con te. Non ho una virgola da aggiungere né da togliere. Se ripenso allo spettacolo che ci hanno tolto in tante edizioni del Giro gli squadroni che facevano il catenaccio mi viene il voltastomaco. Tanti anni di ciclismo buttati via! Ora è spettacolo

H: M,, N. è sempre stato molto equilibrato. Equilibrato e critico. Critico e acuto. Non posso fare a meno di confessarvi che la posizione che ha assunto oggi mi ha spiazzato. Ero convintissimo che avrebbe condiviso il nostro entusiasmo, che sarebbe stato uno dei più accesi estimatori di una tappa alla garibaldina come quella di oggi. Poi, per carità, ognuno ha la propria opinione, giustamente, ma sono rimasto spiazzato.

F: Forse dipende dal fatto che la tappa x quanto esaltante gli puzzi di bruciato (sotto l’ acqua vedi i casi della vita!) Comunque x giudicare correttamente questa tappa bisogna prima vedere il seguito ( e forse non solo del Giro).

C: Beh che con squadre meno numerose e tappe + lunghe aumentasse lo spettacolo e diminuisse la possibilità di controllare la corsa era strabanale. Meno banale é chiedersi xchè l’ anno scorso, sia al Giro che al Tour, hanno proposto una versione very light della corsa per “un ciclismo + umano” e adesso tutti “scoprono l’”umanità” dei percorsi lunghi…
certo adesso le VAM diminuiranno e tutti grideranno al ciclismo pulito.

C: O magari l’ avrebbe di vantaggio! Il fatto é che il Riccò cerato del Tour aveva wattaggi superiori (e di non pochissimo) a quelli del Giro.
Se quindi al Giro non era cerato ( o non + dei big che l’ hanno fatta franca) in questo Giro, se non il bello e cattivo tempo ( e x forza piove sempre!), poteva fare la differenza x davvero!
Poi sempre speculazioni sono.
Ma io cerco di quantificare, tu vai a simpatia.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

GIRO A SEGNO

Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello

Giro terremotato a causa di tattiche demenziali:
c’è chi ha corso con la Cervelo
e chi senza cervello.

by Napo

Vianello e la moglie Sandra (spettacoli.blogosfere.it)

Vianello e la moglie Sandra (spettacoli.blogosfere.it)

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Città Sant’Angelo – Porto Recanati

Città Sant’Angelo: alternanza di pioggia debole (0,4 mm) e schiarite, temperatura 14,5°C (percepiti 10°C causa vento), venti moderati da N (18-21 km/h), umidità al 64%
Giulianova Lido (47.3° Km): alternanza di pioggia debole (0,5 mm) e schiarite, temperatura 17,3°C (percepiti 13°C causa vento), venti moderati da N (22 km/h), umidità al 57%, mare mosso.
Porto San Giorgio (98,2° Km): nuvole sparse, temperatura 18,3°C (percepiti 14°C causa vento), venti moderati da N (23-24 km/h), umidità al 51%, mare mosso.
GPM Macerata (150,9° Km): alternanza di pioggia debole (0,7 mm) e schiarite, temperatura 14,4°C (percepiti 9°C causa vento), venti moderati da N (24-27 km/h), umidità al 69%
Porto Recanati: poco nuvoloso, temperatura 16,8°C (percepiti 11°C causa vento), venti moderati da N (30-35 km/h), umidità al 59%, mare mosso

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Una giornata epica, resa ancor più ardua dagli incespicamenti dei cronisti al seguito.

Bartoletti: “Andiamo a sentire Cunego” (e, infatti, mandano in onda un servizio su Gino Bramieri e Vinokourov)
Secondini: “Il processo della tappa”
De Stefano: “Buonasera, buonasera dal Giro d’Italia” (sono le 13.00)
Conti: “Nel Giro del 1954 Coppi non andava perché alle prese col problema del divorzio” (era talmente abbattuto che festeggiò la vittoria nella cronosquadre d’apertura con una gran mangiata di ostriche…. peccato che fossero avariate e gli causarano una brutta intossicazione…. ecco il problema reale della sua crisi)
Plastina: “Pensano in molti che questa non sia una fuga bidone, che possa arrivare fino in fondo” (e allora che fuga bidone era?)
De Stefano: “Buonasera e benvenuti all’Aquila” (sono le 15)
Pancani: “Un’azione di 56 uomini, metà gruppo o quasi” (Per arrivare al quasi ci volevano altri 35 corridori)
Pancani: “Disquisizione tattica su come si è svolta questa tattica”
Sgarbozza: “Scarpone” (Scarponi)
Novelli: “Domani si parte da Città di Sant’Angelo” (Città Sant’Angelo)

Ancora dal televideo RAI

“Era l’ultima occasione per i velocisti prima delle montagne” (e Porto Recanati dove la mettiamo?)

“Vimokourov”

La perla della giornata è di un Pancani in versione portajella

“Qui bisogna aver coraggio e saper guidare la bici”

…e come disse “bici”, pataslam! che ti va lungo e tirato Bakelandts!!

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Rimaniamo agli anni dei Giro a Mediaset.

Saronni (commentatore dal palco): “Francesco, puoi fare fermare l’ammiraglia così intervistiamo il direttore sportivo?”
Moser (inviato speciale dall’ammiraglia): “MA CHE SEI MATTO!!! VUOI FARE FERMARE UN’AMMIRAGLIA IN PIENA TAPPA!!”

Nello stesso periodo la RAI fronteggiava la programmazione della concorrenza col programma “Giro di Sera”, nel quale era commentatore Vito Taccone. Una sera ebbe un diverbio piuttosto acceso con Fondriest che gli rispose piccato “DOVREBBERO FARTI GLI ESAMI PER VEDERE QUANTO VINO C’HAI NEL SANGUE!!”

ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

8a tappa Chianciano Terme – Terminillo

9a tappa Frosinone – Cava de’ Tirreni

10a tappa Avellino – Bitonto

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BITONTO

maggio 18, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: un momento tranquillo della 10a tappa (foto Bettini)

PERCHE’ NON VINCIAMO?

Come mai gli italiani non stanno conseguendo successi al Giro? Si tratta solo di una particolare “congiunzione astrale” o c’è sotto un problema reale? Abbiamo posto questa domanda sia agli appassionati (vedi la rubrica Box Populi), sia agli addetti ai lavori, corridori, ex professionisti e giornalisti.

Stefano Bertolotti, giornalista
Mah…. dobbiamo considerare che di italiani al Giro, se non sbaglio, ce ne sono 50 o poco più, quindi un terzo di tutti i partecipanti. Le tappe di questa prima parte di Giro non erano adatte ai nostri uomini più rappresentativi che, se fossero stati in forma, avrebbero sicuramente lasciato il segno. Mi riferisco in modo particolare a Petacchi che, in altre condizioni fisiche, a quest’ora avrebbe già vinto almeno 3 tappe e invece si sta vedendo il Giro in tv.
Credo che già da domani (oggi, ndr) la situazione possa cambiare.

Luca Zanasca, professionista (Feudi di San Marzano-CDC-Cavaliere)
Sinceramente non saprei, credo che al Giro non ci siano squadre italiane organizzate come Htc-Columbia o Garmin che corrono per cercare di vincere (Liquigas a parte, che dosa le energie per la classifica generale). Gli altri corridori italiani cercano di salvarsi e magari puntano a una tappa con fughe da lontano…
inoltre sono fiducioso nella seconda e terza settimana, nelle tappe di montagna gli italiani in gara saranno più protagonisti…
Piu che ” crisi di vittorie” mi domanderei perchè sono rimaste a casa squadre italiane e siano venuti team “poco agguerriti ”
Vedere in gara meno di 50 italiani al Giro d’Italia…

Paolo Viberti, giornalista
a) pochi italiani al via per colpa delle leggi ProTour
b) troppi corridori fuori gruppo per motivi vari (Ballan, Bettini, Di Luca, Rebellin, Riccò, etc etc)
3) manca ricambio generazionale

Daniel Gisiger, ex professionista elvetico
Non e facile da dire. Forse il ciclismo italiano è come il ciclismo francese: più pulito che in altri paesi…..

Davide Rebellin, professionista
Secondo me gli italiani stanno attraversando un periodo di cambio generazionale, quindi nulla di allarmante; ci sono, in gruppo, alcuni giovani che cresceranno bene; ci vorrà solo un po’ di pazienza e la storia si ripeterà.
Per le conclusioni aspetteremo il termine di questo Giro d’Italia, sperando nel frattempo di vedere a braccia alzate qualche più o meno giovane italiano

Andrea Chiurato, ex professionista
Solo di partecipazione gli italiani sono circa 50 su 200 (alla partenza dall’olanda), quindi solo per quello potremmo dire di avere il 25% di possibilità di vincere. Poi, forse le tappe piu’ adatte devono ancora arrivare e in quelle disputate fino ad ora abbiamo comunque avuto vari secondi posti. Qualcuno di essi forse poteva essere una vittoria.

Jan Svorada, ex professionista
Sinceramente, non seguo più il ciclismo così da vicino, per poter darE una risposta da esperto. Comunque, mi pare che un po’ di crisi tra gli italiani c’e’. Nel ultimi anni sono usciti tanti giovani ragazzi stranieri mentre la bandiera italiana stano invece portando sempre i soliti campioni. Non riesco ad indovinare dove il principio di questo problema.

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Vino: “Marcherò Evans” (Gazzetta dello Sport)

Giro, Farrar batte Sabatini allo sprint. Vinokourov rosa(Corriere dello Sport – Stadio)

Farrar sprints to victory (The Daily Telegraph)

Farrar double la mise(L’Equipe)

Vinokourov : “Et une journée de plus avec le maillot” (Le Monde)

Tyler Farrar vence gracias a la picardía de Julian Dean (As)

Farrar, el más listo de Bitonto(Marca)

Farrar impone su ley en un sprint peligroso(El Mundo Deportivo)

Deuxième succès de Tyler Farrar(Le Soir)

Tyler Farrar s’adjuge la 10e étape au sprint(La Dernière Heure/Les Sports)

2e victoire pour Tyler Farrar(actu24.be)

Dean piloteert Farrar naar tweede ritwinst (De Standaard)

Nummer 2 voor Farrar in Giro (Het Nieuwsblad)

US sprinter Farrar wins 10th stage of Giro(USA Today)

Evans hangs on to second (Herald Sun)

Evans still second in Tour of Italy (The Age)

Farrar takes stage, McEwen out of gas(The Australian)

Farrar celebrates second stage victory (The Daily Telegraph – Australia)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PERCHE’ NON VINCIAMO AL GIRO?

H: La causa sono sempre i media, soprattutto quelli sportivi. Ci hanno fatto credere per anni, anzi per decenni, di essere i più bravi, soprattutto nello sport, soprattutto nel calcio ma anche nel ciclismo. Non vinciamo il Tour dal 1965, visto che il Tour vinto da Pantani è stato il frutto di una serie di cause e questo la dice lunga. Abbiamo vinto classiche a iosa, negli ultimi decenni, anche all’estero, ed io ho un’idea precisa sui mezzi usati per vincerle. Per quanto riguarda il Giro, lo abbiamo vinto sempre, beh sempre no, ma spesso. Gli italiani lo dominavano, anzi lo stradominavano. Quando lo perdevano, lo perdevano soltanto contro uno straniero fortissimo (Hinault, Fignon, Indurain, ecc.) oppure contro uno straniero di scuola italiana (Berzin, Rominger, ecc.), quindi con il beneplacito dell’establishment italiano. Stravincevano le tappe. Con i velocisti, soprattutto. Tappette da due soldi. Corse ad andatura cicloturistica per 150 km, finale agonistico di 25 km, quando entravano in funzione le tv. Tutti tiravano a campare, nessuno scappava sennò lo prendevano a sberloni. Doveva vincere per forza Cipollini. Nessuno lo disturbi. Mafia. Al Giro vincevano gli italiani, anche la maggioranza delle tappe, solo perché gli italiani erano in stragrande maggioranza, per non dire che praticamente c’erano soltanto loro. Estremizzo il concetto per rendere l’idea. L’RCS ha capito che quelli non erano Giri. Ma Giretti. E ha voltato pagine. Se non l’avesse fatto, il Giro sarebbe finito male, sarebbe diventato una corsetta di due settimane, inferiore al Dauphiné e al TdS. Grazie all’RCS, quindi, che l’ha salvato. L’ha salvato rendendolo internazionale, cosa che io chiedo da decenni. Nove tappe vinte dagli stranieri su dieci sono un incontestabile indice d’internazionalità. E’ stata una scelta veramente coraggiosa, ma che paga. Il Giro ha fatto un grande salto di qualità. Alla faccia di quei pappafichi che sostenevano che vale la pena di ingaggiare al Giro i grandi campioni, ma non le figure di secondo e terzo piano. E invece sono proprio quelle che, quest’anno, hanno fatto grande il Giro. Che accendono la battaglia tutti i giorni. Che non guardano in faccia nessuno. Ora il Giro è una corsa vera. Se gli italiani non vincono è perché il nostro ciclismo non è in grado di vincere. E’ stato sovrastimato, hanno cercato, i media, di farci credere di avere grandi campioni. Alcuni erano drogati fino al collo, altri non erano proprio grandi campioni ed ora lo si vede. Una bella ridimensionata all’arroganza tipica dell’italiano. Applausi alla RCS.

N: Perchè gli italiani sono pochi e pure male assortiti e due di quelli buoni (Riccò, Visconti) li hanno lasciati a casa.

M: Velocisti non ne abbiamo più; quelli su cui potevamo sperare (Petacchi, soprattutto, e Modolo) si sono ritirati.
A Montalcino e sul Terminillo Evans e Sorensen sono stati più forti dei nostri; a Cava de’ Tirreni Pozzato ha perso l’attimo al momento di infilarsi nel varco davanti a lui; nelle altre tappe non abbiamo imbroccato la fuga giusta.
Poi capita di trovare l’annata sfigata.
Visto che si parla di internazionalizzare di più il Giro, siamo sulla buona strada.

J: Se va male anche questa siamo alla terza, di annata sfigata!

H: Non vinciamo al Giro perchè la lotta al doping ha decapitato molti big del ciclismo italiano, perchè non c’è un ricambio generazionale come fino a qualche anno fa in cui nelle categorie minori dominavamo, perchè ci sono nuove nazioni come l’Australia e la Gran Bretagna che prima non c’erano, perchè abbiamo solo due squadre italiane nel Pro Tour e quelle straniere sono più ricche e di conseguenza più forti delle nostre

S: Personalmente non mi scandalizzo, nè mi cruccio troppo se non vincono italiani al Giro. Non mi pare così scandaloso. Sarà che sono giovane, ma io non vedo il Giro come una guerra tra italiani e stranieri, ma una gara tra squadre e pretendenti alla maglia rosa.
Poi, i due per cui tifo, Nibali e Cunego, sono pure italiani e infatti ero dispiaciuto (ma anche molto contento) per il 2° posto di Damiano a Montalcino.
Quello che invece mi da fastidio è che la cosa diventa un motivetto ricorrente sui media; per esempio, ogni mattina alla radio si sente “ancora niente vittorie, giro amaro per gli italiani”, e altre scempiaggini simili. Raccontassero bene chi ha vinto, e perchè, e come ha fatto a vincere.
Sicuramente però bisogna anche dire che, a livello generale, la media del ciclismo estero si è alzata rispetto agli italiani, che fanno un pò più fatica; lo si è già visto nelle classiche e nella scorsa stagione. In più il Giro è un pò più internazionale rispetto a qualche anno fa. Cosa della quale non ci lamenteremo, anzi…

N: Condivido tutto.
Per il ciclismo in generale importante il fatto che 20 anni fa erano 4 o 5 nazioni ad avere la cultura del ciclismo come sport agonistico e le altre si dovevano accontentare di qualche isolato campione; adesso il livello medio è molto più alto e diffuso su tutto il pianeta, facendo “abbassare” il livello dei nostri corridori.
Al Giro in particolare perchè ci sono più stranieri interessati a vincere e le loro squadre non accettano più i comportamenti mafiosi dei nostri big (o presunti tali)

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

GIRO A SEGNO

Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello

Gli Italiani al giro non vincono più…
una volta i nostri erano cannibali
adesso ci sono molti can e pochi nibali..

by Napo

Vianello e la moglie Sandra (spettacoli.blogosfere.it)

Vianello e la moglie Sandra (spettacoli.blogosfere.it)

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Lucera – L’Aquila

Lucera: pioggia debole (0,2 mm), temperatura 18,5°C, venti deboli da NW (5 km/h), umidità al 58%
Campobasso (66,2° Km): pioggia debole (0,4 mm), temperatura 13,6°C, venti deboli da E (2-3 km/h), umidità al 70%
Isernia (116,3° Km): pioggia moderata (2,1 mm), temperatura 13,1°C, venti deboli da ESE (5 km/h), umidità al 81%
GPM Rionero Sannitico (136,2° Km): temporale con pioggia moderata (2,2 mm), temperatura 9,4°C, venti deboli da E (8-9 km/h), umidità al 83%
GPM Roccaraso (156,6° Km): temporale con pioggia moderata (2,8 mm), temperatura 8,6°C, venti deboli da E (8-10 km/h), umidità al 84%
Popoli (208,4° Km): pioggia moderata (2,3 mm), temperatura 14,1°C (percepiti 12°C causa vento), venti moderati da NE (11-13 km/h), umidità al 86%
L’Aquila: temporale con pioggia moderata (3,4 mm), temperatura 11,7°C, venti deboli da E (5-19 km/h), umidità al 82%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Il sole bacia i… begli errori

Arianna Secondini: “Siamo ad Avellino, nel bel corso Vittorio Emanuele II, lungo quasi 2 Km” (saranno 700 metri scarsi)
Pancani: “Tre volte si è saliti sull’Imbandina e si è sempre arrivati in volata” (nella tappa di Melfi del 1992 no)
Pancani: “Ha realizzato delle interviste stamattina Fabrizio Piacenti“(Piacente)
Pancani: “Doveva passare da lì il percorso, prima che la corsa venisse nuovamente modificata” (c’è stata una sola modifica al tracciato della tappa di Bitonto)
Savoldelli: “Il gruppo si è un po’ rallentato”
Cassani parlando di Wilson, primo australiano a vincere al Giro: “Vinse ad Ortona, a Tortona” (nessuna delle due, vinse a CORTONA)
Cassani: “Discesa che termina a 500 metri finali”

Perle dal Televideo RAI

Igniatiev (Ignatiev)
“Lungo la discesa del Brattello brutta caduta per Tiralongo (trauma commotivo)” (trauma NON commotivo)

Perla dal Teletext TSI (Svizzera italiana)
Jan Bakelants (Bakelandts)

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Giacomo Crosa, inviato di Mediaset all’epoca dei Giri trasmessi dalle reti di Berlusconi: “Vi diamo appuntamento alla prossima puntata di Quelli del Giro” (Quelli del Giro era il titolo della trasmissione serale della RAI)

Alessandro Fabretti, concludendo una puntata di TGiro: “Un saluto a Rebecca, la figlia di Marco Pantani” (Davide Cassani)

Giuseppe Saronni, sempre ai tempi dei giri targati Mediaset: “Il Cuvignone presenta 9 Km di salata

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

8a tappa Chianciano Terme – Terminillo

9a tappa Frosinone – Cava de’ Tirreni

NON SOLO GAVIA. 1988: IL GIRO DELLE MILLE CADUTE

maggio 18, 2010 by Redazione  
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Ieri i “girini” sono transitati da Santa Maria Capua Vetere, lambendo l’antichissimo Arco di Adriano, monumento che, 22 anni fa, fu causa e testimone di una delle più brutte cadute avvenute sulle strade della corsa rosa. È il Giro del 1988, passato alla storia come l’edizione del Gavia affrontato sotto una pesantissima nevicata. Se, però, non ci fosse stata quella storica giornata, oggi saremo qui a ricordare una corsa diversa, con i suiveurs dell’epoca a parlarci più di cadute, polemiche ed incidenti, piuttosto che di imprese in montagna: dalla caduta di Rominger nel prologo alle diatribe legali della volata del Lido di Jesolo, il 71° Giro d’Italia si rivelò essere una vera e propria corsa ad ostacoli.

Foto di Sergio Penazzo (dal libro “Un anno di ciclismo 1988, Giacomo Santini, Reverdito Editore)

Non ci fosse stato il Gavia, non ci fosse stata l’ultima grande giornata di maltempo vissuta sulle strade della corsa rosa, il Giro d’Italia del 1988 sarebbe passato alla storia come l’edizione della “sfiga”. Quell’anno un’infinita catena di contrattempi caratterizzò l’intero svolgimento della corsa, dalla crono inagurale d’Urbino sino alla giornata conclusiva, fissata in quel di Vittorio Veneto in occasione dell’80° anniversario della fine del primo conflitto mondiale. E furono davvero un bollettino di guerra le cronache di quel Giro, tra malumori, proteste e ruzzoloni; soprattutto ruzzoloni, con vittime talvolta illustri.
Si comincia a cadere fin da subito, sulle strade dell’insidiosa cronometro d’apertura, tracciata sul tortuoso circuito delle mura di Urbino, tutto saliscendi e curve. Proprio una di esse, affrontata a tutta velocità, manda per le terre Tony Rominger, fin a quel momento detentore del miglior parziale. Il corridore elvetico prontamente si rialza e riparte a tutta, ma oramai la frittata è fatta e la maglia rosa sfuma per appena 3 secondi, finendo sulle spalle del francese Jean-François Bernard.
Tre giorni più tardi tocca a Bugno saggiare la dolorosa consistenza dell’asfalto: un tagliente pezzo di ferro abbandonato sulla strada per Rodi Garganico, la bici del monzese ci passa sopra e poi il capitombolo. Gianni si schianta a terra e con lui la clavicola mentre si apre uno squarcio sull’arcata sopraciliare destra, che sarà richiuso con sei punti di sutura all’ospedale di Padre Pio, a San Giovanni Rotondo, dove sarà ricoverato all’oscuro della squadra, imbufalita per la mancata segnalazione del nosocomio. Il pomeriggio stesso si corre la cronosquadre di Vieste e si cade anche durante la prova collettiva. A sera monta la seconda polemica del Giro, dopo le proteste mattutine dei “Chateau d’Ax” (la formazione di Bugno): non solo il percorso, tracciato lungo la tortuosa litoranea garganica, era poco indicato per una prova come la cronometro a squadre, ma era stato ufficializzato nonostare il parere negativo della commissione tecnica, che doveva dare preventivamente il benestare.
I “girini” hanno un altro motivo per lamentarsi: la tappa successiva è lunghissima, bisogna coprire 260 Km per andare da Vieste a Santa Maria Capua Vetere, e non era il caso – a detta dei corridori – di proporre una frazione simile all’indomani di un doppio impegno. Così la quinta tappa del Giro 1988 si trasforma in una lenta e noiosa transumanza, una sorta di sit-in in corsa, con la velocità – che alla fine della giornata sarà poco superiore ai 35 orari – che aumenta vertiginosamente solo nei chilometri conclusivi, quando i velocisti cominciano sentire odore di traguardo. Un ostacolo imprevisto, non segnalato con cura dall’organizzazione, si para però loro di fronte a un chilometro e mezzo dal termine. Si deve transitare sotto un arco ma non è di quelli ufficiali, che indicano quanto manca alla fine della fatica giornaliera; è un manufatto d’epoca romana, bello a vedersi ma i cui basamenti occupano quasi completamente una sede stradale già stretta di suo, ancor più ridotta dai cordoli di cemento realizzati dall’uomo moderno per impedire che le auto in transito “grattino” il piede del monumento. È da pazzi mettere un passaggio simile in un finale e forse l’organizzazione se ne rende conto solo all’ultimo momento: mandano un incaricato a segnalare il problema al gruppo, ma non serve a inevitare l’inevitabile che, fortunatamente, non accade quando a transitare è la testa lanciatissima del gruppo, dove stanno sgomitando i velocisti, i loro apripista e i big del 71° Giro d’Italia, che in queste fasi corrono sempre davanti per evitare di perdere tempo prezioso in caso di fratture nel gruppo, in conseguenza d’imprevidibili cadute. Ma stavolta era facile immaginare cosa sarebbe successo: al passaggio delle retrovie, il gruppo si apre per imboccare i due “pertugi” disponibili e un corridore, guardando dritto di fronte a sè per essere certo di fare “centro” nel fornice, non avverte la presenza del sottostante cordolo, che sfiora col pedale. I laccetti a sganciamento manuale e la rapidità dell’incidente non consentono allo sfortunato corridore di liberare il piede e il malcapitato si ribalta, tirandosi dietro tutta la bicicletta e provocando un ulteriore sbarramento, contro il quale franano coloro che lo seguono. A terra rimangono il norvegese Pedersen, lo svizzero Schwarzentruber e Rodolfo Massi, con quest’ultimo a patire le conseguenze peggiori: rimasto privo di sensi per lunghissimi e terribili istanti, il marchigiano si rompe clavicola, naso, denti, trochite omerale sinistro e femore, sempre il sinistro, che sarà operato al C.T.O. di Careggi, dove riescono a ridurgli la frattura, anche se la sua gamba sarà per sempre più corta d’un centimetro.
L’onda anomala della malasorte non rallenta dopo essersi infranta contro l’Arco di Adriano e – dopo la caduta del vicentino Luciano Loro, finito in un campo di granoturco nel corso della tappa di Campitello Matese – procede nel suo cammino travolgendo un “pesciolino”: è Poisson, il francese Pascal Poisson che, pedalando verso Chianciano Terme, va giù spappolandosi clavicola destra e tutti e due i polsi. Non è l’unico a dolersi in quella giornata, che vede Paolo Rosola esibirsi in una grattuggiata di coscia sull’asfalto. Va meglio a Silvano Contini, che medita di lasciare il ciclismo per passare al nuoto dopo una sbandata terminata con un tuffo in una roggia a bordo strada.
Se Maometto non va alla montagna, è la montagna ad andare a Maometto, quando non sono i corridori a incappare in un incidente sono le occasioni d’incidente ad andare loro incontro. Succede sul rettilineo d’arrivo di Marina di Massa quando un vigile, autorità che dovrebbe garantire la pubblica sicurezza di tifosi e corridori, decide di mettere a repentaglio la propria e si lancia in mezzo alla strada, proprio mentre è in corso la volata. L’italiano Boffo e lo spagnolo Suarez Cueva gli rovinano addosso, in un capitombolo che farà aumentare le polemiche. La direzione di corsa, stavolta, non ha colpe ma si comincia a puntare il dito verso un’organizzazione scricchiolante, uscita malconcia dalla tempesta della crisi vissuta qualche anno addietro dalla RCS: Torriani non solo era stato costretto a disegnare percorsi facili, che risultassero appetibili ai corridori più amati dal pubblico e le cui gesta li avrebbero spronati ad acquistare più copie della Gazzetta, ma anche a lavorare in povertà di risorse economiche. E poi il mitico patron, progressivamente minato da una grave malattia sempre più invalidante, non era più in grado di reggere da solo tutta la baracca e occorreva affiancargli una persona che, in futuro, lo avrebbe sostituto. Non a caso, proprio da quel periodo assumerà sempre più poteri in seno all’organizzazione l’avvocato Carmine Castellano, che prenderà completamente in mano le redini del Giro nel 1993.
Intanto il Giro continua e, puntando sempre più verso nord, giunge a Salsomaggiore Terme dove rischia di perdere il proprio “capo” viaggiante. Succede quando, a 8 Km dalla meta, va giù la maglia rosa, il ligure Podenzana, e l’immediato inseguitore in classifica Franco Chioccioli tenta vanamente di sfruttare l’occasione per colmare il gap di 45” che lo divide dalla leadership. Oltre a non farcela, finisce col far scoppiare una diatriba tra tifosi e suiveurs, tra chi tira in ballo la legge non scritta per la quale non si deve attaccare un avversario in difficolà e chi sostiene che la guerra è guerra, a tutti i costi.
Il Giro continua, ancora, ma stavolta non arriva a destinazione. A 1500 metri dal traguardo di Colle Don Bosco lo svizzero Stutz, fuggitivo di giornata, si vede la strada bloccata: non sono tifosi facinorosi o antielvetici a sbarragli il passo, sono nientemeno che Torriani e il suo “delfino” Castellano. Deve essere stata anche una scena gustosa a vedersi, con un infuriato Stutz che non si capacita dell’accaduto protestando in tedesco e il buon Torriani, che quella lingua non la masticava, sbraitare in un italiano arrocchito dalle sigarette perennemente pendenti dalle sue labbra. E chissà quante ne avrà fumate quel giorno, al vedere la linea d’arrivo occupata da una manifestazione di ambientalisti che lo avevano costretto prima ad anticipare il traguardo all’ultimo chilometro e poi, nell’impossibilità di effettuare anche il nuovo finale (le auto del seguito, non potendo procedere oltre, si erano accodate proprio in quel luogo), a dichiarare nulla la tappa ad un passo dal suo epilogo, congelando la classifica e versando al povero corridore elvetico quattro milioni del vecchio conio, il premio che gli sarebbe spettato in caso di vittoria.
Il buon Torriani quella sera avrà certamento lanciato lo sguardo verso oriente, verso le prime montagne alpine, nel cuore la speranza che le sfortune che perseguitano la sua creatura la lascino proprio alla vigilia delle giornate destinate alle vere selezioni. Che si parla di corsa, per diamine!
E la corsa parla, il giorno dopo: i giornali titoleranno del successo del grande scalatore spagnolo Delgado sul traguardo di Selvino, della fine della favola rosa di Podenzana e del primo posto in classifica di Chioccioli, mentre quasi nessun quotidiano segnalerà dell’ennesimo tributo alla iella, un doloroso “tête-à-tête” tra il colombiano Palacio Navarro e il danese Veggerby.
Il gran capo può dirsi soddisfatto e non sta nella pelle. Tra quarantottore si tornerà sul Gavia, che il Giro non osava sfidare da 28 anni, e finalmente tutto quanto successo nelle giornate precedenti diventerà un lontano ricordo. Non sa cosa lo attende e cosa riserverà ai “girini” una delle tappe più devastanti della storia della corsa rosa: la pioggia della partenza che, pian piano, si trasforma in pesanti e spessi fiocchi di neve e lo sterrato che da compatto diviene una poltiglia di fango gelido. È la Beresina del ciclismo, con i combattenti scarsamente rivestiti ed equipaggiati da un non richiesto cappuccio di neve, una discesa da incubo, corridori semiassiderati al traguardo di Bormio, dove Chioccioli sviene ancor prima di sapere che non è più maglia rosa, dove i volti stravolti dal gelo patito paiono in alcuni casi deformati, più simili a quelli di anziani rugosi, piuttosto che a quelli di ragazzi nel fulgore della giovinezza sportiva.
Si trema e non solo per il freddo, ma anche al pensiero che il giorno dopo si dovrà salire fin sullo Stelvio e poi ancora ai quasi 2500 metri del Rombo. Grazie a Dio c’è l’ANAS che proibisce a Torriani di far passare la corsa in cima al re delle ascese italiane, dirottandola sul vicino Giogo di Santa Maria, che è comunque scalato in macchina per la decisione di posticipare la partenza della tappa di Merano 2000 da Bormio a Spondigna, oltre la neve.
Il Passo del Rombo, invece, è regolarmente transitabile ma al raduno di partenza i corridori fanno sapere a Torriani che non intendono ripetere l’esperienza di due giorni prima. In caso di neve ci si ferma, si monta in auto e si riparte. In effetti, avvicinandosi al GPM qualche fiocco scende e, nonostante non sia nulla di preoccupante, tutti decidono di fermarsi all’interno di una galleria dove, all’asciutto, i corridori provvedono a coprirsi per bene, reiterando le richieste del mattino. A quel punto, però, accade qualcosa in seno al gruppo, che si scinde in due fazioni, uno vero e proprio scisma. Una parte dei corridori ritiene che le condizioni non siano così proibitive e che si possa proseguire: si discute d’ambo le parte e poi la fazione possibilista – nella quale militano la maglia rosa Hampsten e il secondo in classifica Breukink – prende e se va verso Innsbruck, lasciano gli altri a questionare nella galleria. Alla fine anche i più tenaci ritornano in sella e la tappa riprende a singhiozzo, mentre s’intrecciano come le stelle filanti nei veglioni di carnevale gli insulti tra corridori, membri della giuria e direttori sportivi, che si erano dissociati dalla protesta.
Quante grane per il povero Torriani che finisce la giornata tirolese con un fuori programma, venendo quasi alle mani con un gendarme austriaco che, a causa del vezzo del patron di girare senza pass al collo, non conoscendolo e non spiccicando una parola d’italiano, cercava in tutti i modi di placcarlo per proibirgli l’accesso nel villaggio d’arrivo.
Se lo sconfinamento è stato piuttosto ruvido, morbido non sarà nemmo il rientro in Italia, con altri due ruzzoloni che vedono protagonisti il francese Bernard e l’italiano Federico Longo. Il primo cade all’interno di una galleria, pesta forte la schiena e s’innervosisce – punta molto sulla cronoscalata dell’indomani per rientrare in alta classifica – ma non immagina ancora il tranello che gli ha teso il destino. Da brividi la svirgolata di Longo all’ultimo chilometro che, nelle fasi preparatorie della volata, deraglia, abbatte una transenna e chi si trova subito dietro, una tifosa in stato interessante, il cui marito sviene per lo choc.
La notte porta consiglio e, visto che i dolori non accennano a diminuire, Bernard si vede costretto fare le valigie e ritornare a casa, mentre i suoi colleghi si preparano per scendere dalla rampa di lancio della crono del Valico del Vetriolo, insidiosa non solo per le difficoltà proprie dell’ascesa ma anche per chi dovrà, a tappa conclusa, presentarsi per tempo al controllo antidoping. I cartelli che segnalano dove sia il controllo medico sono pochi e mal collocati ma, non sapendolo, la giuria decide di punire i ritardatari con 10 minuti di penalizzazione. Non tarda, invece, a montare la protesta dei puniti – a levarsi grossa è, soprattutto, la voce dell’elvetico Zimmerman, che si vede compromessa la classifica (era 3° a quasi 5 minuti) – e ha come effetto la revoca di un provvedimento ingiusto.
Per un giorno tutto torna tranquillo e si pensa che, finalmente, la “dea sbendata” abbia girato il suo sguardo su qualche altro obiettivo.
Si arriva poi alla penultima giornata, una lunga frazione destinata ai velocisti e che si conclude al Lido di Jesolo col successo di Paolo Rosola. No, ha vinto di Di Basco. No, no, ha vinto proprio Rosola. Sì, ma ci vorrà quasi un mese di corsi e ricorsi legali per stabilire con assoluta certezza la vittoria dello sprinter bresciano, accusato ingiustamente di esser stato agevolato da una scorrettezza che la giuria giurava (perdonateci il gioco di parole) d’aver notato dalla telecamera montata sull’elicottero ma che, in realtà, aveva visto solo lei perché nelle realtà non era stata commessa nessuna infrazione.
Solo ventiquattrore dopo Torriani, consegnando la coppa del vincitore nelle mani di Hampsten, può tirare un sospiro di sollievo: finalmente è finita!
Ma per qualcuno non lo sarà affatto… o forse sì. In quel maledetto scivolone di qualche ora prima il francese Bernard non ha solo battuto la schiena, ma anche il nervo sciatico, una violenta e dolorosa collusione che gli condizionerà il resto della carriera, da quel giorno prima di quegli acuti di spessore che lo avevano visto protagonisti nei primi anni di professionismo: l’astro nascente del ciclismo francese tramonta definitivamente dietro l’imbocco di un tunnel.

Mauro Facoltosi


FOTOGALLERY

Copertina: lo stop nella galleria del Passo del Rombo (tappa Merano – Innsbruck)

Bugno in ambulanza dopo la caduta avvenuta nella tappa Vasto - Rodi Garganico

Bugno in ambulanza dopo la caduta avvenuta nella tappa Vasto - Rodi Garganico

Unimmagine della caduta di Santa Maria Capua Vetere

Un'immagine della caduta di Santa Maria Capua Vetere

Rodolfo Massi

Rodolfo Massi

Al traguardo di Colle Don Bosco sono arrivati prima gli ambientalisti

Al traguardo di Colle Don Bosco sono arrivati prima gli ambientalisti

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CAVA DE’ TIRRENI

maggio 18, 2010 by Redazione  
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Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: il gruppo a “mollo” visto dalle ammiraglie (foto Tim De Waele)

IL POLSO DI DAMIANO

Due giornate intense ed emozionati, che hanno mostrato un Damiano Cunego reattivo e pronto a leggere bene la corsa.


Sul Terminillo abbiamo visto Damiano voglioso di agguantare un successo di tappa: le gambe avevano la necessaria potenza, purtroppo la dinamica di corsa non le ha aiutate.
Nella Frosinone-Cava de’ Tirreni, quando la strada si e’ trasformata in un fiume a causa della pioggia, Cunego e’ stato prontissimo a rimanere nelle posizioni di testa, segnale che la reattivita’ e l’attenzione sono ottime.

Brent Copeland

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Vino: “Volevo vincere io” Pozzato: “Che incertezza” (Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, dal diluvio emerge Gross(Corriere dello Sport – Stadio)

Matt Goss sprints to stage nine win, Alexandre Vinokourov retains lead (The Daily Telegraph)

Le beau Goss(L’Equipe)

Goss : “Ma plus grande victoire” (Le Monde)

Carlos Sastre pierde ya diez minuto (As)

Matthew Goss, el invitado sorpresa (Marca)

L’Australien Goss remporte la 9e étape du Giro (Le Soir)

Matthew Goss remporte la 9e étape au sprint(La Dernière Heure/Les Sports)

Le rêve de Goss (actu24.be)

Matthew Goss wint negende rit in de Giro (De Standaard)

Matthew Goss gagne la 9ème étape(Sud Presse)

Goss wins 9th stage of Giro d’Italia(USA Today)

Goss makes it three Aussie wins (Herald Sun)

Goss brings more Aussie stage glory in Tour of Italy (The Age)

Aussies put the pedal to the mettle in Italy (The Australian)

Goss grabs more Aussie stage glory (The Daily Telegraph – Australia)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

M: Anche stavolta i velocisti riusciranno a farsi precedere?

N: Si.

T: Una vergogna vedere le strade della Campania così allagate e disastrate dalla pioggia!!!! Siete d’ accordo?

S: 20 anni fa ho vissuto da quelle parti (7 mesi) e posso dirti che le strade sono peggiorate. In compenso in questi 20 anni regione, province e comuni sono sempre stati amministrati dalle stesse persone

M: Non ho seguito la tappa, perché ero uscito in bici, ma ho visto le immagini e devo dire che il vecchio Vinokurov ne sa veramente una più del diavolo. Non penso che vinca il Giro, ma farà soffrire molti.

H: Concordo sullo stato delle strade, ogni volta che il Giro va in Campania e piove è una tragedia (vedi Maddaloni 2000 e Montevergine 2007). Per quanto riguarda l’aspetto tecnico ieri quando l’Astana ha fatto il forcing Cunego era davanti, cosa che in Olanda non succedeva, e da l’impressione di crederci sempre di più. Ora non so se sarà sul podio a Verona ma di sicuro ci prova.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

GIRO A SEGNO

Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello

Maltempo, maltempo e ancora maltempo sul giro….
non si salva nessuno dall’acqua che allaga le strade.
Non c’è da stupirsi…
Hanno lasciato a casa Noè!!!

by Napo

Lintraprendenza dei napoletani: già realizzata la statuetta di Vianello per il presepe

L'intraprendenza dei napoletani: già realizzata la statuetta di Vianello per il presepe


METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Avellino – Bitonto

Avellino: cielo sereno, temperatura 17,1°C, venti deboli da WSW (7-13 km/h), umidità al 53%
Lioni (40,6° Km): cielo sereno, temperatura 16,2°C (percepiti 13°C causa vento), venti moderati da NNW (15-19 km/h), umidità al 49%
Melfi (91,9° Km): cielo sereno, temperatura 19,2°C (percepiti 15°C causa vento), venti moderati da NNW (24-30 km/h), umidità al 43%
Canosa di Puglia (148,9° Km): cielo sereno, temperatura 21,5°C (percepiti 18°C causa vento), venti moderati da NNW (16-25 km/h), umidità al 43%
Molfetta (210,7° Km): cielo sereno, temperatura 19,4°C (percepiti 16°C causa vento), venti moderati da NNW (18-24 km/h), umidità al 57%, mare mosso
Bitonto: cielo sereno, temperatura 19,7°C (percepiti 16°C causa vento), venti moderati da NNW (22-29 km/h), umidità al 48%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gli svarioni di giornata

Cassani: “Tratti di basolato a Santa Maria Capua Vetere” (la strada era perfettamente asfaltata)
Savoldelli: “Speriamo che le condizioni migliorano
Pancani: “Andiamo in corsa. Paolo Savoldelli, buon pomeriggio” (Gli aveva dato la linea pochi minuti prima e lo aveva già salutato)
Ivan Basso: “Come diceva prima il collega Conti”
Mura: “Sono convinto che l’intercettazione di Beppe (Conti, ndr) abbia qualcosa di solido” (indiscrezione)

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Rimanendo in campo “organizzativo” ecco due strafalcioni grafico di Cesare Sangalli, il mitico cartografo della corsa rosa.

Giro 1998, tappa Selva di Valgardena – Alpe di Pampeago. Ai piedi della salita del San Floriano è segnalata la località di Cardano al Campo, che si trova in Lombardia, in provincia di Varese (il nome corretto doveva essere semplicemente Cardano)

Giro 1999, tappa Lauria – Foggia. Disegnano questa altimetria Sangalli sbagliò nell’indicare i chilometraggi e si mangiò 10 Km subito dopo Melfi, segnalando 250 Km complessivi (quando in realtà erano 260 Km). Purtroppo dall’immagine allegata si capisce poco l’errore.

ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

8a tappa Chianciano Terme – Terminillo

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TERMINILLO

maggio 17, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: Simone Stortoni, miglior italiano di giornata, avvolto nella nebbia del Terminillo (foto Bettini)

LA VOCE DI FRANCO VONA

Abbiamo chiesto all’ex professionista Franco Vona di commentare le frazioni più attese del 93° Giro d’Italia.

La quiete dopo la tempesta.

Se la tappa di Montalcino è stata entusiasmante, dal primo arrivo in salita ci si attendeva molto di più.
Dal Terminillo non mi aspettavo certo delle sentenze definitive per quanto riguarda la classifica generale, ma di solito questo arrivo permetteva di delineare in modo più chiaro i valori in campo.
I motivi di questa “quiete” non li conosciamo, possiamo solo ipotizzare che la fatica accumulata nella tappa di ieri abbia influito nella condotta di corsa, facendo sì che il primo arrivo in salita non abbia offerto lo spettacolo che ci si attendeva.
La tappa è stata corsa un po’ alla “francese”, una fuga da lontano, fra l’altro con molti uomini in avanscoperta e alle spalle la Lampre di Cuengo, sola formazione che ha preso in modo deciso le redini del gruppo.
L’ unica sentenza che la tappa di oggi ci ha fornito è la bandiera bianca alzata da Sastre, unitamente a quella di Millar dal quale però ci si aspettava una flessione nelle tappe di montagna.
Mi hanno deluso uomini che ieri avevano fatto bene, in primis Garzelli e Scarponi, i quali hanno sbagliato completamente l’approccio alla tappa sprecando una giornata sulla carta favorevole; soprattutto Scarponi oggi ha perso una bella occasione perché l’ascesa poteva esaltare le sue doti. Sicuramente le formazioni dei due atleti avrebbero potuto aiutare la Lampre per permettere ai propri capitani di giocarsi almeno la vittoria di tappa.
Un elogio va fatto a Cunego, che a mio parere ha tutte le carte in regola per giocarsi la vittoria del Giro nella terza settimana. Oggi Damiano mettendo davanti la squadra ha dimostrato di non aver paura a prendersi responsabilità e anche questo è un ottimo segno. Nonostante le belle prestazioni di questi giorni per le salite della terza settimana vedo meglio Cunego rispetto ad Evans.

Franco Vona

(a cura di Matteo Colosio)

Franco Vona (www.silvasplendid.it)

Franco Vona (www.silvasplendid.it)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Vinokourov snobba i nostri “Ho guardato solo Evans” (Gazzetta dello Sport)

Sorensen vince l’8ª tappa, Vinokourov maglia rosa(Corriere dello Sport – Stadio)

Sorensen wins stage, Vinokourov retains lead (The Daily Telegraph)

Super Sorensen blazes a trail through the mist (The Independent)

Sörensen seul au sommet(L’Equipe)

Vinokourov : “Une journée parfaite pour nous” (Le Monde)

Tondo se independiza en el alto del Terminillo (As)

Sorensen se lleva la octava etapa(Marca)

Sorensen se luce y Vinokourov sigue líder (El Mundo Deportivo)

Victoire de Chris Sörensen (Le Soir)

Victoire en solitaire de Sorensen dans la 8e étape(La Dernière Heure/Les Sports)

Deen Chris Sörensen wint eerste bergrit in Giro (De Standaard)

Abandon d’Alessandro Petacchi(Sud Presse)

Deen Chris Sörensen wint eerste bergrit in Giro (Het Nieuwsblad)

Chris Sorensen wins eighth stage, Vinokourov retains Giro lead(USA Today)

Italians are struggling in the Giro d’Italia (The New York Times)

Dane’s stage but Evans stays second (Herald Sun)

Sorensen climbs to stage eight win, Evans still second (The Age)

Cadel stlil in race after home-grown heroics (The Australian)

Evans holds on to second place (The Daily Telegraph – Australia)

Chris Anker: Det er kæmpestort (Jyllands-Posten)

Chris Anker vandt Giro-etape (sporten.dk)

Chris Anker: Jeg led maksimalt hele vejen op (Politiken)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

M: Alla luce della tappa di ieri, cosa potrà accadere sul Terminillo?

J: Non ci saranno grossi distacchi, ma sono convinto che i big si muoveranno ancora. Basso e Nibali devono cercare di recuperare. Sastre, probabilmente vistosi fuori classifica, ha risparmiato energie per vincere la tappa. Vino e Cunego saranno certamente vogliosi di riscatto…

H: tappa spettacolarmente orrenda… bravo Sorensen che ha beneficiato del fatto che dietro si guardassero e bravo Stortoni che tutto sommato dimostra di meritare eccome di essere al Giro. Per il resto imbarazzante la Liquigas che non ha fatto niente e non si capisce come possa Basso vincere il Giro se non ci prova neanche; mi aspettavo attacchi anche da parte di Evans ma comunque in prospettiva futura abbiamo visto un’Astana molto debole con il solo Jufre a supportare Vinokourov. Brava questa volta la Lampre, con Cunego che ha confermato di stare bene, ma hanno pagato l’ignavia del resto del gruppo.

P: Tappa veramente sconfortante, ma dopo la giornata che i corridori hanno passato ieri era da aspettarselo. Circa Basso vorrei far notare che ieri è caduto e come lui Scarponi, Sastre e Nibali. Io sono caduto una paio di volte a 40/50 al’ora e so che bene non fa….e il giorno dopo le botte si sentono eccome.
Io credo che i big aspetteranno l’ultima settimana per darsi battaglia: sarà quasi decisivo lo Zoncolan e spero di vederli combattivi sulla mia montagna sabato 22.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

GIRO A SEGNO

Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello

“La nebbia c’è ma non si vede”
La corsa pure; i campioni anche

Vianello e Tognazzi (trailrealeelimmaginario.typepad.com)

Vianello e Tognazzi (trailrealeelimmaginario.typepad.com)

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Frosinone – Cava de’ Tirreni.

Frosinone : alternanza di piogge deboli e schiarite (0,3 mm), temperatura 18,2°C, venti moderati da W (12-13 km/h), umidità al 61%
Cassino (51,7° Km): pioggia debole (1,4 mm), temperatura 15,7°C, venti deboli da WSW (5 km/h), umidità al 79%
Caserta (123,6° Km): pioggia debole (1,3 mm), temperatura 16,4°C, venti deboli da W (8-11 km/h), umidità al 77%
Nola (153,6° Km): pioggia debole (1,2 mm), temperatura 15,7°C, venti deboli da W (10 km/h), umidità al 78%
Cava de’ Tirreni: pioggia debole (1,6 mm), temperatura 14,9°C, venti deboli da W (9 km/h), umidità al 81%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Tra nebbia e condotta di gara… vuoi vedere che sono forse questi gli spunti di cronaca più interessanti?

De Luca, parlando della caduta di Scarponi alla Tirreno: “Caduta dal sotto tetto” (Sasso Tetto)

Pancani: “Oggi apertura straordinaria delle Marmore, apposta per il Giro” (Giro o non Giro, le cascate vengono sempre riattivate la domenica)

Pancani: “Questo del terminillo è il primo dei 5 arrivi in salita”. Dopo quest’uscita Pancani li ha pure elencati: con Terminillo, Zoncolan, Plan, Peio, Aprica e Tonale fanno 6.

Savoldelli: “E’ calata un po’ l’andatura del gruppo dalla maglia rosa”

Savoldelli: “Penso che avesse problema con la sua fotocellula che rileva la posizione all’arrivo” (sulla bici dei corridori c’è un microchip; sarebbero dei nababbi alla RCS se potessero permettersi di fornire una fotocellula per ciascun corridore”.

Cassani: “Si staccano Karpets e Sastre”. Dopo un secondo Pancani ribatte: “Intanto perdono contatto Karpets e Sastr(e)”. Cps’è? Una gara di ciclismo o di ping-pong ai microfoni?

Pancani: “Un’altra splendida vittoria di Chris Sørensen” (è due anni che non vinceva e prima non è che abbia combinato granchè)

Pancani: “Sì, è lui che vince la tappa del Terminillo” (Qualche dubbio, Francè? Va bene la nebbia, ma era in fuga da un bel po’!!!)

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Ieri abbiamo elogiato gli organizzatori…. ma anche loro non sono esenti da scivoloni!!!

Carmine Castellano, intervistato al termine di una tappa particolarmente spettacolare: “Giornate come questa sono come la manna portata dai Re Magi

Alla presentazione del Giro 1997: “Nel finale della tappa di Arezzo si fa lo Scopetone”. Cipollini ribatte: “Attento a non raddoppiare la t, altrimenti facciamo lo scopettone”

Vincenzo Torriani, rispondendo piuttosto sgarbatamente a Mario Beccia, lamentatosi del fatto che le moto ne avevano ostacolato l’azione sul Poggio: “Un raglio d’asino non sale in cielo!

Lo stesso mitico patron fu protagonista di un incidente in stile “Paperissima” alla presentazione del Giro 1993: indietreggiando diede un’involontaria spallata al cartellone del percorso, facendo cadere il drappo che lo celava e rovinando così la magia della presentazione.

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTALCINO

maggio 16, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: una maglia rosa per davvero “nera” sul traguardo di Montalcino

LA VOCE DI FRANCO VONA

Abbiamo chiesto all’ex professionista Franco Vona di commentare le frazioni più attese del 93° Giro d’Italia.

Signori che tappa!!!

Giù il cappello davanti allo spettacolo che ci ha regalato oggi il Giro. Una tappa molto bella, insidiosa, che ha dato una bella botta alla classifica, anche se ricordiamo che il Giro vero deve ancora iniziare, sono solo le prime scaramucce. Purtroppo ci sono state anche le prime polemiche per una tappa resa ancora più pericolosa dalle condizione climatiche avverse, ma a queste polemiche comunque non darei troppo peso, alla fine i ciclisti sono abituati e si adattano ad ogni terreno, sono stato ciclista e ne ho viste anche di peggio. La tappa di oggi è stata davvero una bella trovata e approvo la decisione di inserire un percorso del genere, non vedo perché al Tour vada bene il pavè mentre qui invece non possiamo inserire qualche ostacolo in più.

La gara si è accesa con la caduta di Nibali, Basso e Scarponi. La Liquigas è stata parecchio sfortunata, ma al di là della sorte avversa ci ha messo del suo. Le assegnerei la maglia nera giornaliera perché ha cercato di salvare tutto, Basso e Nibali, non salvando nulla. Il distacco non è stato poi così grosso e alla fine hanno ancora due uomini in classifica, ma se fosse stato chiaro chi doveva essere il capitano non avrebbero perso tempo ad aspettarsi l’un l’altro senza una tattica chiara in testa, e se fosse per me il capitano doveva essere Nibali. Al di là del distacco odierno quello che è negativo è che lo sforzo rischiano di pagarlo nel prosieguo, serviva una tattica più corale. Per domani avrei visto bene Basso, ma oggi ha speso tanto e dipenderà moltissimo dal recupero. Non è comunque il caso di fasciarsi la testa perché di strada ne manca tantissima, dico solo che devono darsi una mossa a scegliere il capitano e non ripetere l’errore dello scorso anno.

La maglia rosa odierna invece va al campione del mondo Cadel Evans, l’australiano ha messo in gioco tutta la sua esperienza su terreni di questo tipo, ha fatto valere il suo passato di ciclocrossista andando ad aggiudicarsi la gara. Il migliore, non saprei che altro aggiungere su di lui.

Nella classifica odierna tra i positivi inserirei poi Cunego, Scarponi e Garzelli, mentre tra i flop vedo Sastre su cui evidentemente manca la gamba, al di là dell’errore di finire nel secondo gruppetto a metà gara.

Il veronese della Lampre è invece uno dei miei preferiti e sono molto contento per lui, poteva starci la vittoria, è arrivato uno splendido secondo posto, peccato, ma credo che ora potrà uscire fuori anche per la generale. Dopotutto può finalmente correre tranquillo e, per lui che sembra soffrire la pressione di dover dimostrare di essere il migliore, è davvero un’ottima cosa. Me lo aspetto competitivo per tutta la corsa rosa.

Scarponi e Garzelli sono stati autori di due gare epiche, diverse tra loro, ma davvero emozionanti. Il primo ha dovuto correre in rimonta dopo la caduta, il secondo ha resistito coi denti agli attacchi dei migliori cedendo qualcosa solo all’ultimo chilometro. Per entrambi una tappa condita da grande esperienza, forza, ma soprattutto grinta. A Stefano credo non si potesse chiedere di più, alla fine non aveva le gambe per tenere il passo, ma il risultato è splendido.

Per il corridore della Diquigiovanni, invece, è davvero un peccato che non abbia potuto giocarsi la tappa, non lo vedo tra i favoriti per la generale, ma lo avrei visto bene oggi e forse pure lui aveva puntato molto su questa giornata rivelatasi sfortunata.

Franco Vona

(a cura di Andrea Mastrangelo)

Franco Vona (www.silvasplendid.it)

Franco Vona (www.silvasplendid.it)

IL POLSO DI DAMIANO

Fatica e ricerca della gloria: questi i termini che descrivono bene la giornata di Cunego, giunto vicino alla realizzazione di un’impresa in una tappa resa ancor più difficile per la pioggia, che ha trasformato i settori di sterrato in nastri di fango.
Ottima la condotta di gara di Damiano: attento in ogni fase della tappa, più volte propositivo all’attacco, bravo a rientrare sulla testa della corsa. E’ mancata solo la vittoria!

Brent Copeland

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Evans: “Giornata incredibile” Vino: “Dura come una Roubaix”(Gazzetta dello Sport)

Nibali scivola, Evans vince, Vinokourov in maglia rosa(Corriere dello Sport – Stadio)

Cadel Evans wins seventh stage (The Daily Telegraph)

Dirt suits Evans as Giro lead changes (The Times)

Evans héroïque(L’Equipe)

Evans : “C’était une étape incroyable”(Le Monde)

Un infierno de lluvia, barro y caídas (El Mundo Deportivo)

Evans y Vinokourov sobreviven al barro en una etapa brutal (As)

Evans fue el rey sobre el barro(Marca)

Evans gagne la 7e étape, Vinokourov en rose (Le Soir)

Evans vainqueur d’une étape démentielle(La Dernière Heure/Les Sports)

Cadel Evans wint legendarische Giro-rit (De Standaard)

La 7e étape pour Evans (actu24.be)

Victoire d’Evans dans une étape pas banale (Sud Presse)

Cadel Evans wins 7th stage of Giro, moves into second overall(USA Today)

Cadel Evans Wins Giro Stage (The New York Times)

Cadel Evans wins seventh stage of Giro d’Italia (Herald Sun)

Courageous Evans fights back to win Giro’s seventh stage (The Age)

Evans handles the mud best to take leg (The Australian)

Aussies continue to dominate Grand Tour (The Daily Telegraph – Australia)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

M: Prima ora percorsa a 52,500 Km/h!!!

P: Sto rivedendo le mie posizioni pre-Giro. Ero abbastanza scontento della qualità dei corridori presento alla corsa rosa, ma fin’ora mi sembra si stiano impegnando a rendere la corsa piacevole e a tratti interessante.
Fra poco accenderò la tv e spero di vedere una tappa combattuta, che il tratto sterrato dovrebbe alzare dal punto di vista spettacolare.
Di una cosa sono certo: i percorsi del ns. Giro sono sempre molto più belli di quelli del Tour. In Francia la differenza la fa la grande qualità dei partecipanti…ahinoi !!!

E: L’hanno presa tranquilla…

A: Incredibile ciclismo. Queste strade sono emozione.

P: Immagino soltanto quando dovranno pulire tutta l’attrezzatura

G: Frazione magnifica, concordo con chi dice che ogni tanto un arrivo del genere va riproposto.

V: Ho visto solo gli ultimi 45 Km, ma è stata molto spettacolare. Peccato per la caduta di Nibali e Basso, ma secondo me si sarebbero staccati e non sarebbero comunque arrivati con i primi.
Fantastica la prova di Cunego e Pinotti (che curi, per quanto potrà, la classifica? Me lo auguro!!). Buona quella di Garzelli, peccato abbia pagato proprio nel finale.
Molto in palla sia Evans (il rettilineo d’arrivo era duro e ha vinto di potenza su Cunego) sia Vino, con la bilancia del Giro che ora tende ancor più verso il secondo… Ma ci sarà ancora da divertirsi! (Non so però quanto domani, dove credo i distacchi saranno molto inferiori ad oggi).

NB: Da rivedere un po’ “l’organizzazione” delle moto nei tratti sterrati… Spesso, dovendo stare attente anche loro a non cadere, creavano fastidio ai corridori. Come ho notato anche ieri, la regia quest’anno sta saltellando un po’ troppo da una telecamera all’altra e spesso non aiuta a comprendere l’andamento della corsa (che già è movimentata!)

P: Non se Nibali senza la caduta ora sarebbe senza la rosea sulle spalle. Secondo me non avrebbe perso tanto, devo dire che il siciliano ha perso tempo per aspettare Basso altrimenti avrebbe recuperato senza dubbio. Forse è giusto così, Basso è il capitano, Nibali, arrivato al Giro all’ultimo momento, deve rispettare le gerarchie.

A: Comincia il pippero del “non ha senso una tappa del genere in un grande Giro”. Hanno ragione: ce ne vorrebbero molto di più.

P: Quoto alla grande, questo è spettacolo vero !!!

P: Se mi regalano una bici, mi arrangio a pulirmela da me!!!

M: Che spettacolo di tappa! Ha vinto meritatamente Evans, che sullo sterrato era quello che pedalava meglio: agile e potente, memore dei suoi trascorsi sulle ruote grasse.
Bene Cunego (mi ha sorpreso), ottimo Scarponi, nonostante tutto (grande e commovente inseguimento); Nibali, se non avesse aspettato Basso in un frangente, secondo me avrebbe perso una quarantina di secondi in meno.
Mi sarei aspettato qualcosa in più da Pozzato.
Piuttosto, questo Karpets… sta’ a vedere che quatto quatto sfiora il podio finale. Ottimo anche Pinotti (non lo avrei mai pensato).

P: Sono d’accordo. Una tappa che è stata un’ottimo spot per il ciclismo. Ce ne vorrebbero di più di spettacoli del genere. Ovviamente i corridori farebbero volentieri a meno della pioggia, del vento e del fango…ma noi faremmo mooooolto volentieri a meno dei casi di doping che flagellano il ns. amato sport (Vi ricordo 300 corridori scovati in 10 anni)!!!

M: E domani non ci saranno i distacchi avuti oggi.

M: Grande tappa, finalmente spettacolo! Evans ha una gamba da paura, bene Cunego, Vinokurov e Nibali.
Ottimo Scarponi, deludente Basso. Sastre non pervenuto.
Sono curioso di vederli nelle salite lunghe. Penso che Evans sia il favorito per la vittoria finale, ma sono curioso di vedere Vinokurov. E a chi dice che tappe così non vanno bene per una gara a tappe, dico di seguire un altro sport. Magari il curling!!! Pensate una tappa al Finestre con questo tempo.

P: Se le previsioni meteo a lungo termine sono azzeccate almeno per il 50/60%… mi sa che ci saranno altre giornate toste come quella di oggi da qui a fine Maggio.

V: Premesso che il carling ha un suo fascino (con il commento di Eurosport però!; penso che l’osservazione era rivolta a quanto avevo scritto l’altro giorno… Forse sono stato frainteso: io esprimevo perplessità sulla pericolosità di strade strette nei finali soprattutto (anche certi arrivi velocissimi di tappe per velocisti!). Quella di oggi non era una tappa pericolosa, nonostante ci fossero sterrato e pioggia! L’unico piccolo elemento di pericolosità era dato dalle moto, che ho intravisto in alcune immagini sfiorare più volte i corridori o inchiodargli davanti nelle curve sul fango.
La tappa del Colle delle Finestre era stata uno spettacolo, come quella di oggi. Quando poi il gruppo si sfilaccia e fraziona i rischi solitamente diminuiscono.
Spero d’essermi spiegato meglio!

C: La tappa più bella del Giro da 10 anni a questa parte
(assieme a quella del finestre). Al di là del risultato finale.
In prospettiva classifica impressionante Evans che ha sempre dato la sensazione di averne più degli altri, ottimi Vino, Cunego e Scarponi, mentre pensavo potessero fare meglio i Liquigas, caduta a parte.
Io non capisco poi perchè si continui a considerare Pozzato un big. E’ il ciclista più sopravvalutato del gruppo. Odiosi i tappeti che gli stende la De Stefano.

A: Pinotti ha corso da gradissimo e chissà che non regga anche domani. Purtroppo il Giro non propone una crono importante a metà percoso (errore).

J: E’ questo il bello del ciclismo. Bisogna che i gregari, da metà tappa in poi, restino tagliati fuori. Meglio tante piccole squadre con un buon capitano che 3 squadroni superattrezzati che tengono bloccata la corsa.

M: Oddio, guidare una moto in quelle condizioni è molto più difficile che guidare una bicicletta. Se addirittura un’ammiraglia è andata dritta… E’ andata bene che se ne siano rovesciate poche.

M: No V scusa, la critica non era affatto nei tuoi confronti, mi riferivo ai giornalisti bacchettoni che nel Processo alla tappa in tv, dubitavano della bellezza di queste tappe.
Per me, ribadisco, è stata bellissima.
E mi scuso con gli eventuali appassionati di curling che comunque è più divertente della formula 1

V: Infatti! In certe curve si vedeva che le moto inchiodavano terrorizzate di finire per terra, non essendo abituate a quel fondo stradale. Non volevo accusare i motociclisti, che han già il loro bel da fare, ma sottolineare come è stato un piccolo (o grande) problema, da tenere in considerazione per cercare di rimediarvi in prossimi casi (che so: aumentare la distanza obbligatoria delle moto dai vari gruppetti?)
Per M: La “difesa” del curling era semiseria, per quanto non mi vergogno di aver visto della partite (anche delle Olimpiadi) e di trovarlo un GIOCO interessante! Concordo: molto meglio di F1 e – aggiungo io – di calcio & co!
Non azzarderei a dire che è stata addirittura la tappa più bella degli ultimi 10 anni, ma di certo una molto bella!

N: Straquoto tutto!! Per me la più bella tappa di un giro con la Merano-Aprica del 94′. Sono ancora emozionato.
Un Brunello d’annata anche nel ciclismo!!
GRAZIE ZOMEGNAN PER IL CORAGGIO RIPAGATO DAI CORRIDORI!!
PS: Non è caduto nessuno sugli sterrati mentre sull’asfalto… riflettere…
PPS: Commenti entusiasti anche sui giornali esteri!!

G: Fai i nomi che me li vado a leggere

N: Marca: Etapa para la historia la que se pudo vivir en la séptima jornada del Giro de Italia entre Carrara y Montalcino sobre un recorrido de 215 kilómetros. Cadel Evans se impuso en la línea de meta demostrando un brutal estado de forma y Vinokourov, que fue tercero después de Cunego, se coloca como nuevo líder de la general.

Sin duda alguna, el de hoy es un día para recordar y enmarcar. La jornada de hoy es de esas que hacen afición y que nos vuelven a demostrar que el ciclismo es uno de los deportes más espectaculares del mundo. La épica, la fuerza, el desgaste y el pundonor se unieron en la carretera para ofrecer un momento mágico.

As: Fue una jornada más dura de lo esperado y previa al primer envite serio de la montaña, con final en el temido Monte Terminillo. Muchos kilómetros, viento y lluvia, varios tramos de carretera sin asfalto que pusieron la guinda a una etapa que resultó un tanto épica debido a las diferencias y el estado en que llegaron la totalidad de los corredores “maquillados” en barro.

Equipe: Evans héroïque.

G: mi son letto i commenti dei lettori sul sito dell’Equipe: semplicemente entusiastici verso la corsa rosa e tante critiche agli organizzatori del tour per non avere lo stesso coraggio di Zomegnan. Non ci sarebbe potuto essere uno spot migliore al giro di questa tappa.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

GIRO A SEGNO

Rubrica semiseria sul Giro 2010, in ricordo del grande Raimondo Vianello

Vino in rosa, Nibali in bianco e… tutti gli altri neri!!!

by N@po

Il ciclista Birocci affronta il muro di Falango ((Tante Scuse, 1974, RAI)

Il ciclista Birocci affronta il <<muro di Falango>> ((Tante Scuse, 1974, RAI)

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Chianciano Terme – Terminillo.

Chianciano Terme : pioggia debole (0,1 mm), temperatura 13,1°C, venti deboli da NNW (9-14 km/h), umidità al 71%
Orvieto (63° Km): cielo coperto, temperatura 16,4°C, venti moderati da N (11-14 km/h), umidità al 53%
Amelia (105,4° Km): cielo coperto, temperatura 15,7°C, venti moderati da N (13-16 km/h), umidità al 57%
Terni (129,3 Km): sole e nuvole sparse, temperatura 16,3°C, venti deboli da NNW (5-7 km/h), umidità al 56%, possibilità di debolissimi piovaschi (0,1 mm)
Rieti (167,5° Km): poco nuvoloso, temperatura 16°C, venti moderati da NNW (12-13 km/h), umidità al 56%, possibilità di debolissimi piovaschi (0,2 mm)
Terminillo: sole e nuvole sparse, temperatura 7,3°C, venti moderati da NW (10-13 km/h), umidità al 61%, possibilità di debolissimi piovaschi (0,1 mm). Nella ore mattutine possibilità di pioggia mista a neve

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

La quotidiona infornata di croccanti bocconcini spizzicati dalla cronaca

Sgarbozza: “Non è facile indovinare un corridore che va in fuga su 150″ (sono quasi 200 i corridori in gara)
De Stefano: “Auguri di buon guarimento a Paolo Tiralongo”
Savoldelli: “I corridori mi si sono fermati”
De Luca: “L’ammiraglia della Saxo Bank si è parcheggiata in un fosso”
Cassani: “Uscita del sterrato”
Pancani: “Doti di guidabilità dei ciclisti” (Li manovrano col joystick dall’ammiraglia?)
Pancani: “Sotto quei centimetri di fango c’è la maglia rosa” (RIP)
Pancani: “Evans è stato campione nel mountain bike”

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Le strade bianche odierne ci hanno fatto tornare alla mente la mitica frase pronunciata da Luigi Ganna al termine del primo Giro d’Italia, quando gli chiesero un’impressione a caldo:

“Me brusa el cù”

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

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