NIZZOLO COMPLETA UNA DOMENICA D’ANTOLOGIA PER IL CICLISMO ITALIANO
Nella seconda tappa del Giro di Vallonia è l’azzurro Giacomo Nizzolo ad aggiudicarsi la volata finale precedendo Gianni Meersman (Omega-Quick Step) e Sylvain Dillier (BMC).
In classifica generale Debusschere perde il simbolo del primato a vantaggio del connazionale Meersman.
Grand’Italia che pedala in questa domenica di ciclismo. La vittoria di Vincenzo Nibali al Tour de France è accompagnata dall’affermazione di Giacomo Nizzolo in Belgio. Per il venticinquenne velocista milanese della Trek si tratta del secondo primo posto ottenuto in questa stagione dopo la tappa di Juana Koslay al Tour di San Luis, e quindi dopo un digiuno di circa sei mesi, durante i quali era riuscito a collezione ben cinque podi in altrettante tappe del Giro d’Italia facendo della vittoria una chimera impossibile da raggiungere.
Per quanto riguarda la tappa, questa seconda frazione, che partiva da Peronnes-lez-Antoing per giungere a Perwez dopo 193 chilometri, offriva un percorso più complicato rispetto a ieri per via della presenza di una serie di cotes tra i meno cinquanta e i meno trenta all’arrivo, ma complessivamente non avrebbero potuto rovinare i piani dei velocisti visto che gli ultimi chilometri erano totalmente pianeggianti.
Subito dopo la partenza si formava in testa alla corsa un gruppo composto da quattro atleti: Sebastian Lander (BMC), Ludwig De Winter (Color Code-Biowanze), Julien Stassen (Wallonie-Bruxelles) e Pieter Jacobs (Tosport Vlaanderen-Baloise), i quali racimolavano un vantaggio massimo di otto minuti in corrispondenza del settantesimo chilometro di corsa.
A quel punto il gruppo inseguitore decideva di alzare gradualmente l’andatura per evitare che la fuga guadagnasse ulteriormente, e grazie al lavoro di Lotto, Movistar, Trek e Omega-Quick Step il vantaggio dei quattro al comando iniziava a calare.
A cinquanta chilometri dall’arrivo i fuggitivi cominciavano a disunirsi per la stanchezza che affiorava e qualcuno non dava un apporto sufficiente alla causa, così Lander e Jacobs salutavano la compagnia per tentare di guadagnare più margine possibile sul plotone; ma senza fare i conti con un gruppo davvero risoluto nell’inseguimento, e li riassorbiva a venti chilometri dal traguardo.
Dopo l’annullamento della fuga iniziale le squadre dei velocisti mettevano in sicurezza la corsa da altri attacchi, per giungere con una situazione di gruppo compatto al preludio finale.
Nella volata a ranghi compatti era Nizzolo a tagliare la linea d’arrivo in prima posizione sopravanzando il belga Meersman e lo svizzero Dillier. Completavano la Top Ten: Hutarovich, Debusschere, Kump, Laporte, Van Asbroeck, Van der Lijke e Demotie.
Per Meersman c’è comunque la piccola soddisfazione di vestire la maglia di leader della classifica generale spodestando Debusschere.
Domani prevista un’altra tappa interlocutoria che presenta un’alta possibilità di assistere ad un finale in volata.
Paolo Terzi

Giacomo Nizzolo si impone a Perwez (foto trworg.be)
VALLONIA, DERBY BELGA: DEBUSSCHERE BATTE MEERSMAN
Nella tappa d’apertura del Giro di Vallonia sono protagonisti due fiamminghi di nascita, visto che al termine dei 147 chilometri di gara a vincere è stato Jens Debusschere (Lotto-Belisol), che ha preceduto Gianni Meersman (Omega-Quick Step) e lo spagnolo Juan Jose Lobato (Movistar), mentre è rimasto fuori dal podio l’azzurro Giacomo Nizzolo (Trek), piazzatosi quarto.
Aveva vinto l’ultima gara disputata, il campionato nazionale in linea, e dopo un periodo di pausa di circa un mese è tornato alle corse vincendo di nuovo. Sicuramente, per Jens Debusschere, questa continuità di risultati non è un caso: il belga della Lotto-Belisol, nativo di Roeselare, classe 1989, già dalla scorsa stagione aveva dimostrato di sapersi comportare più che degnamente nelle volate di gruppo, mentre quest’anno si è sbloccato proprio al campionato nazionale dopo aver collezionato una miriade di piazzamenti.
Per quanto riguarda la tappa, questa prima frazione, che partiva da Frasnes-les-Anvaing per giungere dopo 147 chilometri a Tournai, offriva un percorso nervoso soprattutto nella fase centrale per la presenza di numerose cotes, le corte salite caratteristiche della Vallonia, invece il finale, ed in particolare gli ultimi 30 chilometri, erano totalmente pianeggianti e quindi favorevoli per un finale in volata.
Nella parte di gara partiva la fuga composta da tre corridori: Zico Waeytens (Topsport Vlaanderen-Baloise), Thomas Wertz (Color Code-Biowanze) e Julien Stassen (Wallonie-Bruxelles), cui il gruppo concedeva al massimo un vantaggio di poco sotto agli otto minuti, ma con la consapevolezza di poterli riprendere prima del traguardo visto quanto il percorso fosse avverso ai battistrada.
Il gruppo dimostrava comunque di far bene i conti andando a riprendere il terzetto al comando quando all’arrivo mancavano ancora venti chilometri, forse ancora troppi. Infatti persistevano ancora i pericoli per il gruppo di perdere la possibilità di disputare la volata e ad approfittare di questa situazione era Jasha Sutterlin, mossosi dopo lo striscione dei meno 10 chilometri, ma ripreso in poche centinaia di metri.
Nella volata finale Debusschere riusciva a precedere di mezza bicicletta il connazionale Meersman e Lobato. Completavano la Top Ten: Nizzolo, Kump, Hutarovich, Verhelst, Van Asbroeck, Bos, Kuznetsov. Gli stessi corridori ricalcavano anche la graduatoria generale con Debusschere primo leader della corsa.
Domani prevista un’altra tappa favorevole agli sprinters con arrivo a Perwez. Meersman si vendicherà ?
Paolo Terzi

Debusschere veste la prima maglia gialla del Giro di Vallonia (foto trworg.be)
ANCORA ORICA IN TOSCANA: DOPO YATES, TOCCA A WEENING
La formazione australiana bissa il successo di Yates al GP Industria & Artigianato grazie a Pieter Weening, che regola in uno sprint ristretto Baugnies e Maikin. Decisiva un’azione nata sullo strappo di Steppe d’Arca. Fondamentale, nel successo dell’olandese, l’apporto dello stesso Yates.
Mentre in Francia andavano in scena l’epilogo trionfale di un ragazzo venuto dal Sud e il ritorno sul podio del Tour di ben due francesi, dopo anni di digiuno e umiliazioni per il movimento ciclistico transalpino, in Italia si è disputato il Giro di Toscana che ha visto, ironia della sorte, un podio tutto straniero.
La corsa toscana che concludeva il weekend ciclistico cominciato ieri con il GP Industria & Artigianato ha visto il successo dell’Olandese Pieter Weening, trentatreenne dell’Orica Green-Edge.
Il veterano olandese ha avuto la meglio regolando i 5 sopravvissuti del gruppo di 15 che ha animato le fasi salienti della gara. Alle sue spalle si sono piazzati Jérôme Baugnies, già quarto ieri, ed il russo Roman Maikin (Rusvelo). Primo italiano Marco Canola (Bardiani), davanti al vincitore di ieri, Adam Yates.
Il luogo strategico della corsa è stato – come era facilmente ipotizzabile – lo strappo di Steppe d’Arca, sfruttato in diverse occasioni da chi, come si dice in gergo, voleva fare la corsa. È stato infatti lì che ha avuto origine la fuga con la F maiuscola che ha movimentato la corsa grazie ai 15 protagonisti, ed è stato ancora quello strappo che ha ridotto il già assottigliato plotoncino ai 5 che si sono giocati il successo finale.
Nonostante la mancanza di nomi di primissimo piano nei cinque che si andavano a giocare il Toscana, i corridori hanno onorato il blasone e la storia della competizione che stavano disputando.
Dopo l’ultimo passaggio su Steppe d’Arca, i più attivi sono stati i due Orica e il portacolori della Bardiani-CSF Canola. Ovviamente, la superiorità numerica ha favorito la squadra australiana, che ha così vinto sia ieri che oggi.
Mario Prato

Il podio del Giro di Toscana 2014 (foto cscarezzo.it)
Buone vacanze
luglio 27, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
L’aggiornamento degli ordini d’arrivo è sospeso per circa due settimane.
La redazione de www.ilciclismo.it coglie l’occasione per augurare ai suoi lettori buone vacanze
27-07-2014
luglio 27, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il tedesco Marcel Kittel (Team Giant – Shimano) si è imposto nella ventunesima ed ultima tappa, Évry – Parigi, percorrendo 137,5 Km in 3h20′50″ alla media di 41,078 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Kristoff e il lituano Navardauskas. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step). L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si impone in classifica con 7′37″ sul francese Péraud e 8′15″ sul francese Pinot
LA COURSE BY LE TOUR DE FRANCE
L’olandese Marianne Vos (Rabo Liv Women Cycling Team) si è imposta nella corsa francese, circuito di Parigi, percorrendo 89 Km in 2h00′41″ alla media di 44,248 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Wild e la canadese Kirchmann. Miglior italiana Simona Frapporti (Astana – Be Pink), 9°.
TOUR DE WALLONIE (Belgio)
L’italiano Giacomo Nizzolo (Trek Factory Team) si è imposto nella seconda tappa, Peronnes-lez-Antoing – Perwez, percorrendo 193,1 Km in 4h51′35″ alla media di 39,735 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Gianni Meersman (Omega Pharma – Quick Step) e l’elvetico Dillier. Meersman è il nuovo leader della classifica con 5″ su Nizzolo e sul belga Debusschere
GIRO DELLA TOSCANA
L’olandese Pieter Weening (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella corsa italiana, Empoli – Arezzo, percorrendo 195,6 Km in 4h41′18″ alla media di 41,720 Km/h. Ha preceduto di 6″ il belga Baugnies e il russo Maikin. Miglior italiano Marco Canola (Bardiani – CSF), 4° a 6″
BASSANO – MONTE GRAPPA
L’italiano Simone Andreetta* (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nella corsa italiana, Bassano del Grappa – Cima Grappa, percorrendo 107,9 Km in 2h55′32″ alla media di 36,881 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’italiano Michele Gazzara* (Fausto Coppi Gazzera Videa) e 8″ Antonio Nibali (Marchiol – Emisfero)
*dilettante
ALENTOUR DU TOUR… A PARIGI
luglio 27, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia – VINCITORE
Il Tour è di Nibali – Il ritratto di un campione – Enzo nel club dei giganti – La festa dell’ultimo giorno – Gimondi si emoziona e brinda per Nibali – Nibali: “Costruito questo successo da lontano” – Vuelta, Giro e Tour! – Il Giro vinto nel 2013 – La cavalcata gialla – Il trionfo di Parigi – Chi è lo Squalo: Passione e semplicità: così è iniziato tutto – Da pulce a Squalo: un vulcano di energia – Perché Nibali può stare con i giganti – Come Coppi e Pantani: tutto il giallo d’Italia (Gazzetta dello Sport)
Nibali, è l’ora del trionfo. Parigi incorona lo Squalo- Il papà di Nibali: «Mi disse smetto. Prese un ceffone e cambiò tutto» – Il messinese nel mito: è il sesto a vincere tutti i Grandi Giri (Corriere della Sera)
Contador: Spagna – RITIRATO
Kittel gana al sprint en la coronación de Nibali en París – Nibali: “Es el momento más bonito e importante de toda mi carrera” – Valverde: “Luché hasta el último día, no es un fracaso” – España acaba sin etapas y sin ciclistas en el podio de París – Prudhomme: “Sueño con un Tour con Nibali, Contador, Froome y Quintana” (AS)
La triple corona de Nibali. Ganador de Tour, Giro y Vuelta – (Marca)
Kittel gana la última etapa y Nibali, vencedor – Nibali: “He construido este triunfo escalón a escalón” – Nibali, una estrella en la tierra – Nibali, sexto ciclista que logra un triunfo en las tres grandes (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito – RITIRATO
Nibali wins Tour as Kittel takes final stage (The Independent)
Nibali closes in on Tour victory (The Time)
Kittel wins on Champs-Élysées as Nibali wins Tour (The Daily Telegraph)
Francia
Un maestro et deux ténors – Nibali : «Fantastique, fabuleux» – Peraud : «Jamais, je n’en avais rêvé» – Ça plane pour eux – Hollande félicite Peraud et Pinot (L’Equipe)
Germania (Marcel Kittel)
Kittel gewinnt Abschlussetappe in Paris – Nibali wird Toursieger – Kittel sprintet zum Rekord – Vincenzo Nibali: Chef im Clan der Sizilianer (Berliner Zeitung)
Vierter Etappensieg für Kittel – Nibali feiert den Toursieg – Der „Hai aus Messina“ beißt sich gegen alle durch – (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Il canto degli italiani (Goffredo Mameli)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: TOUR 2015
Il Tour è finito ma gli organizzatori sono già da tempo al lavoro per allestire il palcoscenico dell’edizione 2015. Al momento si sa che la partenza verrà data da Utrecht, nei Paesi Bassi, con una cronometro di 14 Km, che la seconda tappa terminerà sull’isola di Neeltje Jans (sempre nei paesi bassi) e che la terza prenderà le mosse dalla cittadina belga di Anversa. Per tutte le altre “voci” sul percorso vi invitiamo a leggere l’
articolo che ilciclismo.it ha pubblicato alcuni giorni fa
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Luca: “La cartina dove si sta svolgendo l’ultima tappa”
Garzelli: “Non sono giovanissime” (parlando di corridori uomini)
De Luca: “Zotemalk” (Zoetemelk)
Martinello: “In questa piccolo numero d’atleti”
Pancani: “Peraud chiude con novanta minuti di ritardo”
Martinello: “Fila delle ammilaglie”
Martinello: “Perod” (pronunciato senza accento”
Martinello: “Critiche abbastanza nascosti”
Martinello: “Una vittoria anche in 2014″
Pancani: “Per l’ultima voza”
Martinello: “Una latcrima”
Televideo: “Davide Cimolati” (Cimolai)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Évry – Parigi
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Alexandre Pichot (Team Europcar) a 4′52″
3° Blel Kadri (AG2R La Mondiale) a 5′20″
4° Vasili Kiryienka (Team Sky) a 5′46″
5° Jesus Herrada Lopez (Movistar Team) a 7′26″
Miglior italiano Alessandro De Marchi (Cannondale), 27° a 8′08″
Classifica generale
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 50′26″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 51′44″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 55′57″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 58′38″
ARCHIVIO ALMANACCO
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Il sole tramonte dietro l'Arco di Trionfo (www.capturetheworlds.com)
NIBALI, ADESSO E’ FATTA: UN ITALIANO IN GIALLO DOPO 16 ANNI
Marcel Kittel coglie il suo quarto successo personale sui Campi Elisi, rimontando negli ultimi metri un ottimo Kristoff, nel giorno che consacra Vincenzo Nibali quale sesto uomo nella storia a conquistare le tre grandi corse a tappe. Péraud e Pinot affiancano il siciliano sul podio. Il Tour torna a parlare italiano dopo 16 anni.
Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador e Vincenzo Nibali; l’esclusivo club dei campioni capaci di conquistare in carriera le tre grandi corse a tappe conta, da qualche ora, un sesto membro, il secondo italiano. Un ingresso in realtà scontato già da alcuni giorni, non fosse che il Tour 2014, forse più di qualsiasi altra corsa recente, ha ricordato a tutti quanto ogni curva sia buona per frantumare certezze e sovvertire gerarchie, come gli imprevisti possano annidarsi nelle pieghe all’apparenza più banali della gara.
Per assicurarsi la diciannovesima e più importante maglia gialla (record in singola edizione dal 1981), Nibali non ha dovuto far altro che tenersi alla larga dai guai una volta di più, come aveva già mirabilmente saputo fare nei primi 20 giorni di gara: un risultato non da poco, in un Tour funestato da cadute, nervosismo e condizioni meteorologiche che poco hanno a che spartire con la stagione in corso. Certo, non è mancato quel pizzico di fortuna necessario a tante imprese sportive di questa portata, ma le ragioni vanno cercate perlopiù in una lucidità mai venuta meno, e in una capacità di guidare la bicicletta che è requisito spesso sottovalutato (come il siciliano ha del resto imparato a sue spese lo scorso anno, al Mondiale di Firenze). Tanto più che nemmeno l’ultima frazione ha rinunciato a distribuire una discreta dose di inconvenienti: Péraud ha visto per un attimo in pericolo la sua piazza d’onore a causa di una caduta, mentre una foratura ha rischiato di escludere Kristoff da una volata della quale sarebbe poi stato grande protagonista.
Nel giorno che ha portato a dieci il computo dei Tour de France italiani, (con sette corridori diversi: altro circolo elitario al quale Nibali viene ammesso; prima di lui, solo Bottecchia, Bartali, Coppi, Nencini, Gimondi e Pantani), a mettere la firma sulla passerella dei Campi Elisi è stato – per il secondo anno consecutivo – Marcel Kittel. Allo sprint si è arrivati secondo il più classico dei canovacci parigini: brindisi e foto ricordo fino all’ingresso sul circuito conclusivo, quindi gara vera e andatura forsennata, con Chavanel, Porte, Serpa, Morkov, Fonseca, Clarke e altri a tentare improbabili colpi di mano, sempre rintuzzati dal plotone.
L’australiano della Orica, evaso a 5 km dal traguardo, è stato l’ultimo ad essere riassorbito, 2 km più tardi, quando i treni dei velocisti hanno alzato il ritmo a tal punto da rendere impossibili tentativi di colpi di mano à la Vinokourov.
Kittel e la Giant hanno fatto tutto quanto in loro potere per gettare al vento la vittoria: il tedesco ha perso all’ultima curva la ruota di Veelers, che ha fatto il suo piantandosi all’imbocco del rettilineo finale, e lanciando così lo sprint a velocità troppo bassa per le caratteristiche del capitano. Il solito Kristoff ha provato ad approfittarne giocando d’anticipo, riuscendo ad affiancare il tedesco e prendendo fino ad una mezza bicicletta di vantaggio; in una dimostrazione di potenza comparabile alla rimonta di Belfast al Giro, però, Kittel ha invertito la tendenza a 100 metri dal traguardo, colmando lo svantaggio e procedendo al contro-sorpasso poco prima del colpo di reni, ribadendo una volta di più – caso mai non fosse sufficientemente palese – il proprio status di velocista principe del gruppo.
La pur interessante volata è stata in ogni caso il preludio all’evento più atteso, ossia la premiazione che ha visto sfilare Rafal Majka in maglia a pois, Peter Sagan in maglia verde, Alessandro De Marchi quale supercombattivo del Tour, la Ag2r al completo come vincitrice della classifica a squadre, Thibaut Pinot in maglia bianca, e soprattutto Vincenzo Nibali in maglia gialla, facendo risuonare l’Inno di Mameli all’ombra dell’Arco di Trionfo per la prima volta nel terzo millennio. Una cerimonia nella quale lo Squalo non ha perso neppure per un istante la compostezza che lo ha contraddistinto perfino nel momento dell’arrivo, quando Michele Scarponi ha dovuto alzare le braccia al suo posto.
Ci fermiamo qui, nel racconto del podio, prima di scadere nella facile e già imperversante retorica sul campione che indica la via ad un paese a forza di sacrifici, sul vincitore umano dopo edizioni dominate da cyborg e sui francesi che si incazzano (cosa peraltro non accaduta, ad eccezione di alcune testate interessate comunque più a cercare il torbido ovunque che ad esprimere astio nei confronti dei cugini; i più, in compenso, hanno dedicato a Nibali le prime pagine anche in giorni, come quello del pavé, in cui i corrispettivi italiani si concentravano sulla semifinale mondiale tra Argentina ed Olanda, tra le più raccapriccianti gare di tale livello mai materializzatesi di fronte agli incolpevoli spettatori).
Meno ancora intendiamo tentare di leggere la vittoria di Nibali nella più generale ottica di un successo del movimento ciclistico italiano, come ha naturalmente e prevedibilmente suggerito alla prima occasione il presidente Di Rocco. Dimenticando forse (ma più probabilmente no) che Nibali è il solo campione all’apice della carriera di un movimento che paga uno spaventoso buco nero tra la generazione dei nati negli anni ’70 e quella dei giovani Aru e Formolo (parliamo di corse a tappe, ma, a livello di classiche, la situazione non è molto più rosea).
Ci sembra giusto, invece, che i meriti della vittoria rimangano circoscritti a Nibali, a chi lo circonda, al suo staff, alla sua squadra, e a chi lo ha seguito nel corso degli anni, fra Sicilia e Toscana. A loro si deve il ritorno del tricolore sul gradino più alto del podio parigino, e da loro passa la possibilità di rivederlo in tempi brevi. Quantomeno – si spera – senza dover attendere altri 16 anni.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano 3:20:50
2 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
3 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp
4 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
5 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
6 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
7 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
8 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma-Quick Step
9 Peter Sagan (Svk) Cannondale
10 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
11 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
12 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr
13 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
14 Adrien Petit (Fra) Cofidis, Solutions Credits
15 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
16 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
17 Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida
18 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:04
19 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
20 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp
21 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 0:00:06
22 Kévin Reza (Fra) Team Europcar
23 Jack Bauer (NZl) Garmin – Sharp
24 Tom Veelers (Ned) Team Giant-Shimano
25 Elia Viviani (Ita) Cannondale 0:00:09
26 Jens Voigt (Ger) Trek Factory Racing
27 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
28 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
29 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
30 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
31 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
32 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
33 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
34 Sébastien Minard (Fra) AG2R La Mondiale
35 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale
36 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
37 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
38 Nelson Oliveira (Por) Lampre – Merida
39 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
40 Mickaël Delage (Fra) FDJ.fr 0:00:15
41 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
42 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
43 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
44 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement
45 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
46 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
47 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
48 William Bonnet (Fra) FDJ.fr
49 Lars Boom (Ned) Belkin Pro Cycling
50 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 89:59:06
2 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:37
3 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:08:15
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:09:40
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:11:24
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:26
7 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:14:32
8 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:17:57
9 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:18:11
10 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:21:15
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:23:07
12 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:25:48
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:34:01
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:36:41
15 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:38:15
16 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:43:59
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:44:31
18 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:46:31
19 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:47:30
20 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:52:11
21 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:58:00
22 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:59:14
23 Richie Porte (Aus) Team Sky 1:01:08
24 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 1:06:28
25 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 1:08:47
26 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:17:53
27 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 1:19:38
28 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:21:55
29 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 1:29:24
30 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:33:27
31 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:36:52
32 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:38:27
33 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:48:00
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:48:13
35 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:52:36
36 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:54:50
37 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:56:28
38 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:56:34
39 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:58:45
40 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:59:02
41 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 2:00:50
42 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 2:08:38
43 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 2:09:43
44 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 2:17:53
45 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 2:19:13
46 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 2:21:18
47 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 2:25:35
48 José Serpa (Col) Lampre – Merida 2:29:06
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 2:31:40
50 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 2:32:48

Vincenzo Nibali sfoggia la maglia gialla sul podio di Parigi (foto AFP)
YATES, UN NEOPROFESSIONISTA TRIONFA A LARCIANO
Il neoprofessionista britannico Adam Yates va a segno nella classifica toscana, dopo aver fatto selezione nel gruppetto di attaccanti sulla salita del San Baronto, affrontata sotto il diluvio. Con lui rimangono solo gli italiani Bongiorno e Formolo, con il primo che si stacca nella discesa verso Larciano e l’altro, anch’egli al primo anno tra i “grandi”, che viene giustiziato da Yates sul traguardo, dove è preceduto di 2 secondi
Sotto una pioggia battente si è corsa quest’oggi la classicissima italiana di Larciano, spostata per l’edizione n°38 da maggio a luglio. Dopo un lungo tentativo che caratterizza tutti i giri effettuati sul primo dei due ciircuiti previsti, la corsa si infiamma lungo la seconda ascesa al San Baronto, salita che caratterizza il secondo anello di 27 km di cui si compone in Gp Industria & Commercio.
Il primo a partire è Zilioli (Androni) seguito da Formolo, Filosi, Villella (Italia), Bongiorno, Canola (Bardiani), De Negri (Vini Fantini), Mucelli (Meridiana), Maidos, Kozhatayev (Astana), Yates (Orica), Busato (MGK-Vis), Rabottini, Fedi, Taborre (Neri), Parrinello (Androni), Selvaggi (Wanty), Firsanov e Lagutin (Rusvelo). Il poco accordo fa si che, in breve, rientrino altri corridori fino a formare un gruppo di 40 unità.
Parrinello accende nuovamente la miccia, ma sono Bongiorno, Formolo e Yates a sfruttare il momento per andarsene, scollinano con 9” su Zilioli, Parrinello, Firsanov e Baugnies che, però, non riescono a rientrare lungo la discesa, tratto fatale anche per Bongiorno che perde contatto dai primi ed è costretto ad accontentarsi del gradino più basso del podio. In volata poi Formolo cede a Yates che si aggiudica la sua seconda corsa da professionista succedendo nell’albo d’oro a Mauro Santambrogio.
Andrea Mastrangelo

Adam Yates subito dopo aver tagliato il traguardo di Larciano (foto Bettini)
26-07-2014
luglio 27, 2014 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Il tedesco Tony Martin (Garmin – Sharp) si è imposto nella ventesima tappa, cronometro Bergerac – Périgueux, percorrendo 54 Km in 1h06′21″ alla media di 48,832 Km/h. Ha preceduto di 1′39″ l’olandese Dumoulin e di 1′47″ il ceco Bárta. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 4° a 1′58″ che è ancora maglia gialla con 7′52″ sul francese Péraud e 8′24″ sul francese Pinot
TOUR DE WALLONIE (Belgio)
Il belga Jens Debusschere (Lotto Belisol Team) si è imposto nella prima tappa, Frasnes-les-Anvaing – Tournai, percorrendo 147,9 Km in 3h39′18″ alla media di 40,465 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Meersman e lo spagnolo Lobato del Valle. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Trek Factory Team), 4°. Debusschere è il primo leader della classifica con 1″ sul connazionale Waeytens e 4″ su Meersman. Miglior italiano Nizzolo, 5° a 10″.
GP INDUSTRIA & ARTIGIANATO – LARCIANO
Il britannico Adam Yates (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Larciano, percorrendo 199,2 Km in 4h38′57″ alla media di 42,846 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Davide Formolo (Cannondale Pro Cycling Team) e 7″ l’italiano Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani Valvole – CSF Inox)
CENTRAL EUROPEAN TOUR – SZERENCS – IBRANY
Il russo Mamyr Stash (Itera – Katusha) si è imposto nella corsa ungherese, Szerencs – Ibrany, percorrendo 127 Km in 2h52′57″ alla media di 44,060 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Buts e il norvegese Eidsheim. Miglior italiano Riccardo Bolzan* (Cycling Team Friuli), 27°
* dilettante
ALENTOUR DU TOUR… A PÉRIGUEUX
luglio 26, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Nibali, che la festa cominci – Nibali: “Realizzo un sogno. La gialla per mamma Pantani” – Crono a Tony Martin – Lo sforzo e la gioia sul podio- Lo Squalo morde pure la crono – Nibali: “Parigi da pelle d’oca” (Gazzetta dello Sport)
Nibali quarto nella cronometro: il Tour è tutto suo (Corriere della Sera)
Contador: Spagna – RITIRATO
Valverde, fuera del podio – “Las piernas no respondían” – Unzue: “Valverde volverá con otros objetivos” – Pinot: “Espero que el tercer puesto sea solo el principio” (AS)
Valverde, fuera del podio – Termina en la cuarta plaza – De Marchi, el ’supercombativo’ del Tour (Marca)
La misión imposible de Valverde (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito – RITIRATO
Vincenzo Nibali secures his maiden Tour title as fourth place in time-trial sees him ride to Paris glory on Sunday (The Independent)
Martin’s stage but Nibali’s Tour (The Time)
Nibali secures title as Martin claims stage 20 win (The Daily Telegraph)
Francia
Péraud et Pinot, un grand bravo! – Une première depuis 30 ans – Tony Martin «au rendez-vous» – Bardet : «Deux secondes, c’est rageant» – Valverde : «Mon corps a dit non» – De Marchi élu super combatif – Peraud «On va fêter ça» – Van Garderen «Je me sens mal pour Bardet» – Peraud et Pinot sur le podium (L’Equipe)
Germania (Tony Martin)
Tony Martin gewinnt Zeitfahren (Berliner Zeitung)
Tony Martin Sieger im Zeitfahren bei vorletzter Tour-Etappe (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Sebbene di fronte alla rimonta di un Jean-Christophe Péraud, molto più avvezzo di lui alle prove contro il tempo, non ci sia stato nulla da fare Thibaut Pinot si è reso protagonista, su di un percorso non certo adatto alle sue caratteristiche di scalatore, di un’ottima prova lungo i 54 km della Bergerac-Périgueux che ha chiuso al 12° posto, a 3′01” dall’inavvicinabile Tony Martin ma a solo 1′14” da Vincenzo Nibali, che ancora una volta è stato il migliore tra gli uomini di classifica, e nettamente davanti sia a Romain Bardet (con il quale è stato a lungo in lotta per la maglia bianca), sia soprattutto a quell’Alejandro Valverde che sembrava destinato a togliergli il gradino più basso del podio. Meritato, tuttavia, il terzo posto finale per il capitano della Fdj.fr se si considera che aveva perso 1′ nei confronti del murciano nei ventagli di Reims e che – pur palesando chiari limiti in discesa, ai quali ha intelligentemente sopperito cercando sempre di affrontarle con qualche secondo di margine sui diretti rivali e pur peccando, a volte, di generosità, il che lo ha portato talvolta ad avere flessioni negli ultimi chilometri – ha sempre cercato in quasi tutte le tappe di montagna di fare esplodere la corsa. Non sappiamo se davvero Pinot potrà essere il primo transalpino a vincere il Tour de France dopo Bernard Hinault, dal momento che nei prossimi anni dovrà vedersela oltre che con Nibali anche con Chris Froome, Alberto Contador e Nairo Quintana e in futuro con altri talenti emergenti tra i quali, magari, il nostro Fabio Aru; per il momento, insieme a Péraud che è di 13 anni più anziano, ha riportato la Francia su un podio che mancava dai tempi di Richard Virenque. Le sue doti di recupero dimostrate nella crono di Périgueux, unite a quelle di scalatore, fanno ben sperare.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Primo come da programma Martin a 48,832 Km/h. Nibali 4° a 1′58″, Peraud 7° a 2′27″, Pinot 12° a 3′12″, Valverde 28° a 4′28″. Classifica: Nibali, Peraud 2° a 7′52″, Pinot 3° a 8′24″, 4° Valverde a 9′55″. Commenti?
Ceemo: Nibali, si dimostra solido anche nella crono. Disastroso Valverde che evidentemente non ne aveva più. Mollema oggi avrebbe perso anche da qualcuno del forum!
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
The Final Countdown (Europe)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: ÉVRY – PARIGI (137,5 Km)
Il Tour è arrivato all’ultimo passo del suo cammino, un passo di poco meno di 140 Km e dal suolo agevole. L’altimetria dell’ultima frazione ricalca quella solitamente proposta all’ultimo giorno di gara della Grande Boucle, con una prima parte dolcemente vallonata, anche se quest’anno non ci sarà il quasi tradizionale passaggio dalla vallata della Chevreuse, dove si andava ad affrontare gli ultimi GPM. Il traguardo della montagna ci sarà, comunque, anche in questa tappa, in vetta alla facilissima Côte de Briis-sous-Forges, ascesa lunga appena 800 metri (media del 5,2%) che s’incontrerà a 31 Km dal via. Toccati i comuni di Châtenay-Malabry e Issy-les-Moulineaux, sede rispettivamente dei più celebri laboratori francesi e degli uffici di ASO (la società che organizza il Tour), una quarantina di chilometri più avanti il gruppo farà il suo ingresso in Parigi, per poi transitare per la prima volta sul rettilineo d’arrivo 9,5 Km più avanti. Attorno alle 18 (la conclusione avverà un’ora più tardi) inizierà l’anello conclusivo sugli Champs-Élysées, quello tradizionale con l’aggiunta del girotondo attorno all’Arco di Trionfo, reintrodotto dopo molti anni in occasione dello scorso Tour. Settemila metri da ripetere 8 volte e che nel primo pomeriggio avrà accolto anche “La Tour by Tour de France”, gara riservate alle cicliste e che vuol rappresentare il primo gradino verso la rinascita del Tour de France femminile, che non viene più organizzata dal 2009. In entrambi i casi, sarà un occasione d’oro per i virtuosi della volata, sia che portino i pantaloni che la gonna.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Évry : poco nuvoloso, 26,7°C (percepiti 25°C), vento moderato da WNW (12-15 Km/h), umidità al 51%
Antony (60 Km): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 26,5°C (percepiti 24°C), vento moderato da WNW (15-20 Km/h), umidità al 51%
Parigi – 1° passaggio (83 Km): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 25,6°C (percepiti 23°C), vento moderato da WNW (15-21 Km/h), umidità al 52%
Parigi – arrivo : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 24,5°C (percepiti 21°C), vento moderato da NW (16-21 Km/h), umidità al 57%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Aiello (Eurosport): “Tony Barta” (Jan Barta)
Martinello: “Nonostrante”
Pancani: “La primo pezzo”
De Luca: “La cronometro della ventesima tappa”
Pancani: “La formazione belg.. Belkin” (la Belkin è olandese)
Martinello: “Il giorno in gara” (di gara)
Pancani: “Secondo intermadio”
De Luca: “La sua prestazione va a piazzarsi nei piani alti della classifica”
Pancani: “Richie Porte arriva al traguardo con una cronometro”
Martinello: “Thibaut Pinot si confermano”
Nibali: “L’arco del trionfo”
De Luca: “Parc de Prenz” (pronuncia di Parc des Princes)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della ventesima tappa, cronometro Bergerac – Périgueux
1° Luca Paolini (Team Katusha)
2° Mikael Cherel (AG2R La Mondiale) a 9″
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 17″
4° Alex Howes (Garmin – Sharp) a 45″
5° Alessandro Vanotti (Astana Pro Team) a 48″
Classifica generale
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 41′01″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 42′28″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 46′32″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 50′30″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
22a TAPPA: ORLÉANS – PARIGI (146 Km)
E CINQUE! EDDY MERCKX COME ANQUETIL – LUNGO SPRINT DI SERCU – RETROCESSO: 1° MERCKX – UNA PAGELLA ECCEZIONALE (E LA VOGLIA DI SMETTERE)
Stagione record: dopo il Giro d’Italia e il Giro della Svizzera, il campione belga ha fatto centro anche al Tour – Il guerriero stravince ma è stanco – Movimentato arrivo dell’ultima tappa del Tour – Giorgio Albani scrive: “Non è stato facile”
L’atleta della Brooklyn avrebbe, secondo la giuria, danneggiato Van Roosbroeck – Trionfo del fuoriclasse belga che festeggia due record nelle stessa giornata – Grossa prestazione dell’anziano Poulidor – Ottimo il quarto posto ottenuto dall’italiano Panizza – Il tecnico della “Molteni” per i lettori dell’”Unità” – Allo spagnolo E. Martinez il Tour dell’Avvenire – Terzo Mirri
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La cittadina di Périgueux (perigueux.fr)

