03-09-2025

settembre 3, 2025 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

L’undicesima tappa, circuito di Bilbao (157.4 Km) è stata interrotta a 3 Km dall’arrivo a causa delle manifestazioni di protesta al traguardo di persone contrarie alle presenza della squadra Israel-Premier Tech. Non è stato stilato un ordine d’arrivo e per la classifica sono stati considerati i distacchi registrati ai – 3, quando si trovavano in testa alla corsa il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e il britannico Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) con 10″ di vantaggio su un gruppetto di 4 corridori. Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), cronometrato con 24″ di ritardo. Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) è ancora in maglia rossa con 50″ sul portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG) e 56″ su Pidcock. Miglior italiano Ciccone, 8° 2′33″

TOUR OF BRITAIN

L’olandese Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto anche nella seconda tappa, circuito di Stowmarket, percorrendo 169.3 Km in 3h44′14″, alla media di 45.301 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Tom Crabbe (Team Flanders – Baloise) e il britannico Samuel Watson (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), 8°. Kooij è ancora leader della classifica con 14″ su Crabbe e 16″ su Watson. Miglior italiano Dainese, 6° 20″

TOUR OF BULGARIA

L’italiano Lorenzo Cataldo (Gragnano Sporting Club) si è imposto nella quarta tappa, Troyan – Sliven, percorrendo 194.5 Km in 4h30′13″, alla media di 43.188 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Daniel Schrag (MaxSolar Cycling Team) e il colombiano Miguel Angel Rubiano (Bialini Team Global). Il greco Nikiforos Arvanitou (Team United Shipping) è ancora leader della classifica con 19″ sui tedeschi Dominik Röber (Benotti Berthold) e Julian Borresch (REMBE | rad-net). Miglior italiano Lorenzo Magli (Gallina Ecotek Lucchini), 4° a 23″

SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta anche nella seconda tappa, circuito di Gennep, percorrendo 124.5 Km in 2h55′39″, alla media di 42.528 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Clara Copponi (Lidl – Trek) e la statunitense Megan Jastrab (Team Picnic PostNL). Miglior italiana Elisa Balsamo (Lidl – Trek), 6°. La Wiebes è ancora leader della classifica con 10″ sulla Copponi e 14″ sulla Balsamo.

VUELTA NEL CAOS, LE PROTESTE ROVINANO IL FINALE DELLA TAPPA DI BILBAO

settembre 3, 2025 by Redazione  
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Il timore di violente proteste a favore della Palestina spinge gli organizzatori a neutralizzare, a pochi minuti dalla sua conclusione, gli ultimi tre chilometri di una tappa molto combattuta e che al momento della sospensione vedeva in testa il leader della classifica generale Jonas Vingegaard e l’inglese Tom Pidcock, quest’ultimo tra i favoriti della vigilia e che di certo avrebbe meritato la vittoria. Questa invece, con una decisione che non farà che aumentare le polemiche, non viene assegnata, mentre i tempi presi al momento della neutralizzazione restano validi per la classifica generale, che subisce alcuni cambiamenti.

La nuova moda dei cosiddetti “Grand Tours”, Giro, Tour e Vuelta, è quella di inserirvi una ed una sola tappa che gli appassionati definiscono “mini-classica”, vale a dire con percorsi che ricordano un po’ le cosiddette “monumento” (specialmente quelle del Nord Europa), ricchi di salite brevi, anche ripide, e che possano favorire, più che i veri scalatori, gli uomini dotati nello stesso tempo di grande potenza e resistenza, corridori come ad esempio Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike) – che quest’anno ha vinto questo genere di tappe sia al Giro (quella di Siena), sia al Tour (quella conclusiva a Parigi) – o come l’inglese Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) e il danese Mads Pedersen (Lidl – Trek), quest’ultimo naturale favorito della tappa di oggi, l’11esima, che appunto si configura come una “mini-classica” nei dintorni di Bilbao. Il suo percorso, lungo 157 chilometri, si snoda sulle colline circostanti e presenta ben 7 GPM, in pratica delle “côte” in versione spagnola: appena partiti da Bilbao si affronta l’Alto de Laukiz (4 km al 4.7%), di terza categoria, e al chilometro 26 arriva l’Alto de Sollube (7.3 km al 4.2%), pure di terza categoria; poi, dopo un tratto meno impegnativo ma ricco di saliscendi, al chilometro 63 si arriva in cima al Balcón de Bizkaia (4.4 km al 5.3%), un altro GPM di terza categoria, seguito, al chilometro 86, dall’Alto de Morga (8.2 km al 3.5%). A questo punto si torna nei pressi di Bilbao, dove si transita per la prima volta, dopo 105 chilometri, sull’Alto del Vivero (4.3 km al 7.9%), le cui pendenza elevate – molti tratti sono al 12, anche 13% – lo classificano come GPM di seconda categoria; si transita poi, al chilometro 120, sul traguardo di Bilbao (traguardo volante), per poi tornare indietro completando un circuito che porta nuovamente ad affrontare il Vivero (e siamo a sei GPM) dopo 134 chilometri. Infine la tappa si allontana un po’ da Bilbao, verso nord, per poi rientrare in città e tagliare la linea di arrivo dopo 157 chilometri: ma prima che questo accada, a soli 7 chilometri dalla fine viene affrontato l’ultimo dei sette GPM, il temibile Alto de Pike (2.1 km al 9.2%), che nonostante sia soltanto di terza categoria si presenta come un “muro” vero e proprio, degno di quelli tipici delle Fiandre, con un chilometro finale tutto al 13% e punte del 16%. Riuscirà Pedersen a far valere le sue qualità? O si vedranno, magari attirati dal muro finale, gli scalatori puri come Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e il nostro Giulio Ciccone (Lidl – Trek)? Di certo non vedremo una volata di gruppo e neanche grandi sconvolgimenti in classifica generale, ma fare un pronostico attendibile, oggi, è davvero difficile.
Si parte poco prima delle 14, con tempo sereno e finalmente caldo – 30 gradi! – come in ogni Vuelta che si rispetti. In maglia rossa è Vingegaard, seguito dal norvegese Torstein Træen (Bahrain – Victorious) e dal portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG); l’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG) capeggia la classifica degli scalatori, Pedersen quella a punti e il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) quella dei giovani. La bagarre, grazie all’imminenza della prima salita, inizia subito. Pedersen è fra i primi a mettersi in evidenza e si vede anche Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG), forse desideroso di dimostrare qualcosa dopo le continue polemiche dei giorni scorsi, culminate nel suo licenziamento dalla UAE; tuttavia sul Laukiz è lo spagnolo Joel Nicolau (Caja Rural – Seguros RGA), seguito dal danese, a passare per primo. Dopo una lunga serie di attacchi e contrattacchi parte infine una fuga importante sulla salita che porta al secondo GPM, l’Alto de Sollube: ne fanno parte, oltre al solito Pedersen, anche lo spagnolo Marc Soler (UAE Team Emirates – XRG) e il venezuelano Orluis Aular (Movistar Team). Proprio Pedersen transita primo sulla cima, davanti a Soler, poi i due invertono le posizioni sul terzo GPM, il Balcón de Bizkaia. Il vantaggio dei fuggitivi si stabilizza sul minuto, con i continui saliscendi che rendono difficile l’inseguimento del gruppo. All’attacco del quarto GPM, l’Alto de Morga, la fatica inizia a farsi sentire con Pedersen e Aular che cedono e vengono ripresi, mentre Soler continua l’azione solitaria e passa per primo in cima; alle sue spalle, ora che gli altri fuggitivi sono stati ripresi, iniziano a darsi da fare alcuni corridori le cui caratteristiche sembrano adatte a una tappa come quella odierna, come l’esperto belga Victor Campenaerts, tra i più forti gregari di Vingegaard e già vincitore di tappa sia al Giro sia al Tour, e il colombiano Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious), anche lui vincitore di tappa al Giro. I due, in compagnia di Nicolau e dell’esperto passista belga Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), cercano di riportarsi su Soler, ma è solo Vervaeke a riuscirci quando i corridori si trovano ormai nella periferia di Bilbao e sta per iniziare la prima ascesa al Vivero; poco dopo il gruppo rinviene sui due fuggitivi e affronta compatto il quinto GPM di giornata. È la maglia a pois Jay Vine a prendere in testa la salita, affiancato da molti uomini della Visma, ma è lo spagnolo Mikel Landa (Soudal Quick-Step), sinora molto deludente, ad attaccare per primo, seguito, dopo qualche minuto, da Buitrago. Ali di folla entusiasta – a volte sembra di essere sulle grandi salite del Giro o del Tour – accompagnano i due corridori sino al GPM, dove passano divisi solo da una manciata di secondi; alle loro spalle il gruppo, ancora composto da una cinquantina di uomini, si è frazionato e passa a circa mezzo minuto. Nella picchiata su Bilbao Landa e Buitrago si riuniscono, con lo spagnolo primo al traguardo volante; alle loro spalle il gruppo, preceduto di pochi secondi da un gruppetto di inseguitori – fra i quali si trovano Campenaerts e nuovamente Pedersen, che ottiene punti buoni per la classifica che sta capeggiando – passa a circa un minuto. Prima di tornare ad affrontare il Vivero il gruppo, tirato dagli uomini della Visma, rientra sugli inseguitori mentre Landa, che ha problemi alla schiena, cede all’improvviso; Buitrago si ritrova da solo ai piedi del penultimo GPM, la seconda salita al Vivero, con una quarantina di secondi di vantaggio che a questo punto della tappa, e senza più l’aiuto di Landa, sembrano troppo pochi per dargli qualche chance di vittoria. Il gruppo inizia a perdere corridori, fra i quali Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e persino Pedersen; sotto la spinta di Finn Fisher-Black (Red Bull – BORA – hansgrohe), del solito Vine e infine dello stesso Almeida i suoi componenti si riducono rapidamente, dapprima a una trentina di uomini e poi a alla dozzina di elementi che si riporta su Buitrago in vista del GPM; tra di loro ci sono tutti i primi della classifica, inclusi i nostri Ciccone e Pellizzari. Sul GPM passa per primo Pidcock; il resto del gruppo ha circa mezzo minuto di ritardo, ma rientra senza difficoltà nella discesa che riporta i corridori verso Bilbao. È dunque l’ultima salita, il temibile Alto de Pike, a decidere la tappa: ai suoi piedi sono circa 35 i corridori che compongono il gruppo dei migliori, ma solo in 10 affrontano insieme l’ultimo, terribile chilometro. Infine è di nuovo Pidcock, vanamente tallonato da Vingegaard, che riesce a staccare di forza tutti gli altri e passare per primo sulla cima del Pike. Almeida non è lontano. Lungo la discesa Vingegaard e Pidcock si riuniscono e riescono a tenere a distanza Almeida, insieme al quale si trovano Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike), Jai Hindley (Red Bull – BORA – hansgrohe) e il redivivo Gall; più indietro i nostri Ciccone e Pellizzari, in compagnia di Egan Bernal (INEOS Grenadiers) e Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech). La coppia di testa entra in Bilbao con ancora 10 secondi di vantaggio sugli inseguitori e… la tappa finisce! La presenza sul traguardo di molti manifestanti pro-Palestina ha convinto, già da qualche minuto, gli organizzatori a neutralizzare gli ultimi tre chilometri, come del resto avviene sempre nelle tappe pianeggianti. Quello che non ci si aspettava, e che probabilmente alcuni corridori neanche sapevano, è che la neutralizzazione non basta: i corridori vengono fermati a 3 chilometri dalla fine e, anche se i tempi presi al momento restano validi per la classifica generale, nessun vincitore di tappa viene proclamato! Al di là di ogni considerazione sull’opportunità (o inopportunità) di disturbare le gare sportive con manifestazioni di protesta, per quanto giusta possa essere la causa in nome della quale ci si batte, è impossibile non chiedersi se la decisione degli organizzatori sia stata la più corretta: si poteva forse anticipare il traguardo e dare la vittoria a chi fosse passato per primo sotto lo striscione dei 3 chilometri? O fermare la corsa ancora prima, magari in cima al Pike? Ad ogni modo la tappa resta senza un vincitore e la classifica generale vede Vingegaard rafforzare il primato, davanti ad Almeida e Pidcock (salvo sorprese dell’ultim’ora, dato che a più di un’ora dall’arrivo non ci sono ancora conferme ufficiali), con Pedersen, Vine e Pellizzari che rimangono al comando di quella a punti, quella degli scalatori e quella dei giovani. Domani, salvo sorprese, si ripartirà per correre una tappa più tranquilla, anche se vi sarà una salita impegnativa nel finale. Sarà corsa vera?

Andrea Carta

Le proteste dei manifestanti minacciano il regolare svolgimento dellundicesima tappa (foto Ander Gillinea / AFP via Getty Images)

Le proteste dei manifestanti minacciano il regolare svolgimento dell'undicesima tappa (foto Ander Gillinea / AFP via Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BILBAO – BILBAO

settembre 3, 2025 by Redazione  
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La Vuelta si sposta dalla Navarra ai Paesi Baschi per affrontare un’indisiosa tappa collinare ideale, che potrebbe aver ancora per protagonisti gli uomini di classifica, Tour de France 2023 docet.

Al momento della presentazione della Vuelta quella di Bilbao era stata “salutata” dai censori dei percorsi ciclistici come una delle tappe meglio disegnate della Vuelta e non avevano tutti i torti, nonostante sia classificabile come frazione di media montagna. Oggi, infatti, non si supereranno mai i 450 metri di quota e non s’incontreranno salite lunghe, ma tra un colle e l’altro dei 7 che ne movimentano l’altimetria ci sarà poco spazio per rifiatare e se qualche uomo di classifica dovesse piazzare un attacco sulle salite del Vivero o del Pike potrebbero esserci distacchi, come ci ricorda l’esito della prima tappa del Tour de France del 2023, della quale parleremo più sotto. La partenza sarà in salita e la cima del primo GPM sarà raggiunta ad appena 5 Km dal via, mentre per incontrare per la prima volta pendenze di un certo spessore bisognerà attendere una ventina di chilometri, quando i corridori si troveranno ai piedi dell’Alto de Sollube, salita di 7.2 km al 4.2% che debutta con un tratto di 3 Km all’8.5%. Per quanto riguarda la corsa dei big si dovrebbe entrare nel vivo molto più avanti, in occasione delle due ascese all’Alto del Vivero (4.3 Km al 7.8% e picchi al 15%), presenza fissa di tutte le tappa con arrivo a Bilbao. Dopo il primo scollinamento si dovranno percorrere poco meno di 15 Km per andare al traguardo, ma la distanza sarà maggiore dopo la seconda scalata (24 Km) perchè sì è deciso di inserire quale ultima difficoltà di gara la salita più difficile tra quelle presenti sul percorso, l’Alto de Pike. Sono 2 Km all’8.8% con caratteristiche di infernale muro nei 1200 metri conclusivi, nei quali la pendenza media schizza al 12.4% e sul quale nella finale della prima tappa del Tour del 2023 andò in scena l’attacco dei fratelli Yates, che al traguardo distanziarono di una dozzina di secondi il selezionato gruppetto contenente tutti i favoriti per la vittoria finale. Ad imporsi fu Adam, che precedente di 4″ il gemello Simon, futuro vincitore del Giro d’Italia 2025. Si tratta, dunque, di una tappa che ancora una volta potrebbe vedere protagonisti i big al via del Giro di Spagna numero 80.

Il Guggenheim Museum di Bilbao e l’altimetria dell’undicesima tappa (www.bioedilprogetti.com)

Il Guggenheim Museum di Bilbao e l’altimetria dell’undicesima tappa (www.bioedilprogetti.com)

METEO VUELTA

Bilbao – partenza: parzialmente nuvoloso, 30°C, vento moderato da O (10-46 Km/h), umidità al 39%
Balcón de Bizkaia (GPM – Km 63.2): parzialmente nuvoloso, 28°C, vento moderato da NO (9-34 Km/h), umidità al 45%
Galdakao (Km 99): parzialmente nuvoloso, 26°C (percepiti 27°C), vento moderato da N (14-36 Km/h), umidità al 56%
Bilbao – arrivo: parzialmente nuvoloso, 25°C (percepiti 26°C), vento moderato da N (8-35 Km/h), umidità al 56%

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.15: inizio diretta su Eurosport
13.50: partenza da Bilbao
13.55-14.00: GPM dell’Alto de Laukiz
14.25-14.30: GPM dell’Alto de Sollube
15.15-15.25: GPM del Balcón de Bizkaia
15.45-16.00: GPM dell’Alto de Morga
16.10-16.25: GPM dell’Alto del Vivero
16.30-16.45: traguardo volante di Bilbao
16.45-17.10: GPM dell’Alto del Vivero
17.10-17.30: GPM dell’Alto de Pike (con abbuoni)
17.20-17.45: arrivo a Bilbao

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=80555

RASSEGNA STAMPA

Italia

Vuelta, gran bis di Jay Vine. E Vingegaard si riprende la maglia rossa

Gazzetta dello Sport

Danimarca

Jonas Vingegaard kører sig tilbage i Vueltaens førertrøje (Jonas Vingegaard torna a indossare la maglia di leader della Vuelta)

Politiken

Norvegia

Træen mistet Vuelta-trøya (Træen ha perso la maglia della Vuelta)

Verdens Gang

Spagna

Ayuso trabaja y Almeida ataca, pero el jefe es Vingegaard (Ayuso lavora e Almeida attacca, ma il capo è Vingegaard)

AS

Portogallo

Vuelta: Jonas Vingegaard lidera geral após 10.ª etapa ganha por Jay Vine (Vuelta: Jonas Vingegaard in testa alla classifica generale dopo la decima tappa vinta da Jay Vine)

Público

Regno Unito

Vine takes Vuelta stage 10 as Ayuso attacks UAE team ‘dictatorship’ (Vine conquista la decima tappa della Vuelta mentre Ayuso attacca la “dittatura” della squadra degli Emirati Arabi Uniti)

The Guardian

Francia

Vingegaard reprend le maillot rouge (Vingegaard riprende la maglia rossa)

L’Équipe

Belgio

Bergkoning Jay Vine pakt z’n tweede ritzege in deze Vuelta, Jonas Vingegaard opnieuw in het rood (Il re delle montagne Jay Vine conquista la sua seconda vittoria di tappa in questa Vuelta, Jonas Vingegaard di nuovo in rosso)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Bergkoning Jay Vine pakt z’n tweede ritzege in Vuelta, Jonas Vingegaard herovert rode leiderstrui (Il re delle montagne Jay Vine conquista la sua seconda vittoria di tappa alla Vuelta, Jonas Vingegaard riconquista la maglia rossa di leader)

De Telegraaf

Germania

Ayuso legt im Streit mit UAE Emirates nach – Vingegaard übernimmt Rot (Ayuso unisce le forze nella disputa con gli UAE – Vingegaard prende il controllo della rossa)

Kicker

Slovenia

Drugič na Vuelti zmaga v Avstralijo, Vingegaard dosegel svoje (Seconda vittoria alla Vuelta per l’Australia, Vingegaard ottiene il suo obiettivo)

Delo

USA

Vingegaard reclaims Spanish Vuelta lead as Vine takes another stage victory (Vingegaard riprende il comando della Vuelta spagnola mentre Vine conquista un’altra vittoria di tappa)

The Washington Post

Colombia

Egan Bernal luchó por seguir el paso en la etapa 10 de la Vuelta a España: gran etapa de Harold Tejada y Jonas Vingegaard es líder (Egan Bernal ha faticato a tenere il passo nella decima tappa della Vuelta a España: Harold Tejada ha disputato una grande tappa e Jonas Vingegaard ha preso il comando)

El Tiempo

Australia

Australia’s king of the mountains doubles up in Vuelta (Il re australiano delle montagne raddoppia alla Vuelta)

The West Australian

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della decima tappa

1° Alessandro Verre
2° Ramses Debruyne a 24″
3° Edward Planckaert s.t.
4° Patrick Eddy s.t.
5° Jasper Philipsen s.t.

Classifica generale

1° Oscar Riesebeek
2° Patrick Eddy a 7′26″
3° Mario Aparicio a 11′36″
4° Stanisław Aniołkowski a 12′15″
5° Domen Novak a 13′45″

Miglior italiano Elia Viviani, 8° a 20′53″

TOUR OF BRITAIN 2025, KOOIJ RIMONTA GUDMESTAD E CONQUISTA LA PRIMA TAPPA. DAINESE QUINTO

settembre 2, 2025 by Redazione  
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Partenza spettacolare per il Tour of Britain 2025: la frazione inaugurale vede l’olandese Olav Kooij imporsi allo sprint su Tord Gudmestad, mentre l’azzurro Alberto Dainese chiude quinto. Prima maglia da leader per Kooij.

Il Tour of Britain 2025 si apre con un arrivo in leggerissima ascesa a Southwold, dopo 161,4 km interamente disegnati nella contea del Suffolk. La tappa è stata sostanzialmente piatta, fatta eccezione per la breve asperità di Mill Hill. Sin dai primi chilometri si è formata la fuga di giornata, composta da Diego Uriarte (Equipo Kern Pharma), Joshua Golliker (Gran Bretagna), Milan Lanhove e Victor Vercouillie (Team Flanders-Baloise). Il gruppo, controllato principalmente da Visma | Lease a Bike e Decathlon AG2R La Mondiale Team, ha lasciato loro un vantaggio massimo di 2’22”, con l’obiettivo di arrivare allo sprint finale.
Nonostante la pioggia, i fuggitivi hanno animato la giornata passando per il GPM di Mill Hill e i traguardi volanti, prima di essere ripresi a 5,5 km dall’arrivo. In testa al plotone si sono alternate le squadre dei velocisti, con la Visma a prendere il comando nei chilometri conclusivi. A tentare la volata da lontano è stato Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), immediatamente superato a doppia velocità prima da Tord Gudmestad (Decathlon AG2R La Mondiale) e poi dall’olandese Olav Kooij, che ha chiuso così in prima posizione. Terzo posto per Hugo Hofstetter (Israel-Premier Tech), mentre Dainese si piazza quinto, pagando l’anticipo nella sua volata.
Con questo successo Kooij conquista anche la prima maglia da leader del Tour of Britain 2025 con 4” di vantaggio su Gudmestad e 6” su Hofstetter. Una partenza spettacolare per la corsa britannica, con subito grande ritmo e numerosi colpi di scena prima di giungere alla volata finale. Domani la seconda tappa proporrà ancora pane per i denti dei velocisti al termine del pianeggiante circuito di Stowmarket.

Mario Prato

Olav Kooij vince la prima tappa del Giro della Gran Bretagna (foto Simon Wilkinson/SWpix.com/Shutterstock)

Olav Kooij vince la prima tappa del Giro della Gran Bretagna (foto Simon Wilkinson/SWpix.com/Shutterstock)

02-09-2025

settembre 2, 2025 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

L’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella decima tappa, Parque de la Naturaleza Sendaviva – El Ferial Larra Belagua, percorrendo 175.3 Km in 3h56′24″, alla media di 43.099 Km/h. Ha preceduto di 35″ lo spagnolo Pablo Castrillo (Movistar Team) e di 1′04″ lo spagnolo Javier Romo (Movistar Team). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 6° a 1′05″. Il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) è tornato in maglia rossa con 26″ sul norvegese Torstein Træen (Bahrain – Victorious) e 38″ sul portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG). Miglior italiano Ciccone, 6° 2′05″

TOUR OF BRITAIN

L’olandese Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto nella prima tappa, Woodbridge – Southwold, percorrendo 161.4 Km in 3h29′01″, alla media di 46.331 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Tord Gudmestad (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e il francese Hugo Hofstetter (Israel – Premier Tech). Miglior italiano Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), 5°. Kooij è il primo leader della classifica con 4″ su Gudmestad e 6″ su Hofstetter. Miglior italiano Dainese, 8° 10″

TOUR OF BULGARIA

Il greco Nikiforos Arvanitou (Team United Shipping) si è imposto nella terza tappa, Kazanlak – Troyan, percorrendo 118.5 Km in 2h51′22″, alla media di 41.49 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bulgaro Martin Papanov (Team CYTO TRIGON) e l’italiano Lorenzo Magli (Gallina Ecotek Lucchini). Arvanitou è tornato leader della classifica con 19″ sui tedeschi Dominik Röber (Benotti Berthold) e Julian Borresch (REMBE | rad-net). Miglior italiano Magli, 4° a 23″

SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella prima tappa, circuito di Lovanio, percorrendo 81.3 Km in 1h58′25″, alla media di 41.194 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Balsamo (Lidl – Trek) e la francese Clara Copponi (Lidl – Trek). La Wiebes è la prima leader della classifica con 4″ sulla Balsamo e 6″ sulla Copponi

L’UAE BRINDA ANCORA CON VINE, VINGEGAARD SORPASSA TRÆEN E TORNA IN ROSSO

settembre 2, 2025 by Redazione  
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L’australiano Jay Vine, già leader della classifica degli scalatori, rafforza il suo primato e approfitta di una tappa con una sola salita impegnativa per centrare la seconda vittoria in questa Vuelta; gli uomini di classifica si guardano sino alla fine e, anche se la maglia rossa passa – secondo le previsioni – sulle spalle di Jonas Vingegaard, non cambia quasi nulla nelle prime posizioni.

Per la sua decima tappa l’80esima edizione della Vuelta a España torna sui Pirenei, dopo che già vi erano arrivate, con due arrivi in salita, la sesta e la settima tappa. Stavolta si parte dal Parco Naturale Sendaviva, a Nord Ovest di Saragozza, e si arriva nella zona di Larra Belagua, un’area montagnosa al confine con la Francia famosa per le sue escursioni e per la stazione sciistica del Ferial, dove è posto il traguardo dopo 173 chilometri di corsa. L’arrivo in salita (9.4 km al 6.1% con punte superiori al 10%) vale come GPM di 1° categoria, ma in precedenza, al chilometro 128, se ne affronta uno di 3°, l’Alto de Las Coronas (7.5 km al 4.7%), che oltretutto non è l’unica salita posta lungo il percorso. Non è detto che questo ennesimo arrivo in salita porti sconvolgimenti in classifica generale, ma certamente non sarà facile per il suo attuale leader, il norvegese Torstein Træen (Bahrain – Victorious), mantenerne il comando. Lo seguono in classifica, infatti, i due favoriti della corsa, il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) a 37 secondi e il portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG) a 1 minuto e 15 secondi. Leader della classifica a punti è l’altro danese Mads Pedersen (Lidl – Trek), primo grazie ai traguardi volanti e ai piazzamenti nonostante abbia sinora deluso negli arrivi alla sua portata; leader di quella degli scalatori è l’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG), primo dei giovani il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe), uno dei tre italiani che si trovano nei primi 10 della classifica generale (gli altri due sono Giulio Ciccone della Lidl – Trek, sesto, e Lorenzo Fortunato della XDS Astana Team, settimo).
Si parte verso l’una, con tempo coperto e temperature miti, come è accaduto sinora nella prima metà di questa corsa solitamente funestata dal caldo torrido e quest’anno invece dal maltempo. Ieri c’è stato il primo giorno di riposo e i corridori non sembrano ancora aver recuperato lo spirito combattivo: nessuna fuga parte prima di una sessantina di chilometri, quando si muovono tre uomini fra i quali Vine; tuttavia nessuno fa sul serio e quasi subito i tre vengono ripresi. Le prime salite vedono staccarsi i velocisti, fra i quali Pedersen, ma è solo intorno al centesimo chilometro che iniziano gli attacchi veri e propri (e purtroppo anche le cadute), finché, quando manca poco all’inizio del primo GPM, rimane in testa un folto gruppo di una trentina di corridori, tutti lontani dai vertici della classifica (il migliore è il francese Bruno Armirail della Decathlon AG2R La Mondiale Team. 19esimo). Tra questi si segnalano il già citato Vine e il polacco Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers), da anni in declino dopo una grande carriera che lo ha visto campione del mondo e vincitore a Sanremo. Il resto del gruppo, con tutti i migliori, segue a circa un minuto e mezzo quando inizia la salita all’Alto de Las Coronas. In cima al GPM passa per primo lo spagnolo Javier Romo (Movistar Team), che ha staccato i molti compagni di fuga; Vine lo segue a una ventina di secondi, poi, alla spicciolata, il resto dei fuggitivi. Il gruppo coi migliori, che sulla salita se l’è presa comoda, passa a ben tre minuti nonostante sia tirato dagli uomini di Træen. In discesa Vine raggiunge Rom e poco dopo si uniscono a loro altri sette corridori usciti dal gruppo dei fuggitivi; quando la strada inizia nuovamente a salire verso il traguardo ci sono quindi due gruppetti in fuga, staccati di circa una ventina di secondi, mentre il gruppo coi migliori continua a perdere terreno e a 30 chilometri dalla fine accusa un ritardo di tre minuti e mezzo. Al traguardo volante di Isaba, quando mancano 22 chilometri all’arrivo, passa per primo il francese Julien Bernard (Lidl – Trek), col gruppo dei migliori che si è riportato a circa tre minuti. Ben presto il giovane ma forte passista belga Alec Segaert (Lotto), che si trova nel secondo gruppetto di fuggitivi, dapprima raggiunge il primo e poi se ne stacca, tentando l’impresa solitaria, e inizia la salita finale con una quarantina di secondi sui primi inseguitori, fra i quali c’è sempre Vine; con loro si trova anche il nostro Nicola Conci (XDS Astana Team). Il gruppo ha un po’ ridotto le distanze dai fuggitivi, ma ha sempre tre minuti e rotti di ritardo da Segaert, che a poco a poco cede e sul quale si riporta il primo gruppetto. È allora lo spagnolo Pablo Castrillo (Movistar Team) a tentare a sua volta l’azione solitaria, mentre dietro di lui i fuggitivi cominciano a cedere, uno ad uno, e vengono riassorbiti dal gruppo dei migliori. A 6 chilometri dall’arrivo sono rimasti in pochi in testa alla corsa e tra questi ci sono Segaert, Vine, Romo e Conci, ad inseguire Castrillo; il gruppo dei migliori, dai quali ha finito per staccarsi Træen, rinviene inesorabilmente. La notizia sembra dare le ali a Vine, che in breve si riporta su Castrillo, lo stacca e tenta l’azione decisiva. A 5 chilometri dalla fine il gruppo dei migliori si è ridotto a cinque uomini: Vingegaard, Almeida, Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike), Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) e il sorprendente americano Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech). Ciccone sembra in difficoltà e con lui molti altri uomini di classifica. Ai 3 chilometri Vine ha acquisito oltre 20 secondi sul tenace Castrillo; il gruppetto dei migliori segue a circa un minuto e venti secondi, ma a questo punto rallenta e permette il rientro di molti uomini e con loro ci sono Ciccone e Pellizzari. Tutti i fuggitivi, a esclusione di Vine e Castrillo, vengono ripresi prima dell’ultimo chilometro, e la vittoria arride, per la seconda volta in questa Vuelta, al corridore australiano, che trionfa con 35 secondi sullo spagnolo e poco più di un minuto sul gruppo dei migliori, salito a una dozzina di uomini e regolato in volata da Romo, tra gli ultimi fuggitivi ad essere ripresi. Arrivano più staccati, oltre a Træen (a un minuto da Vingeaard), anche Egan Bernal (INEOS Grenadiers), Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike), Fortunato e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Come previsto la classifica non viene sconvolta ma, pure come previsto, Træen lascia la maglia rossa a Vingegaard e scende al secondo posto, a 26 secondi dal danese, rimanendo davanti ad Almeida, che si trova adesso a 37 secondi dal rivale. Ciccone resta sesto e primo degli italiani, Pellizzari diventa nono. Vine, ovviamente, consolida il primo posto nella classifica degli scalatori, mentre Pedersen resta primo in quella a punti e Pellizzari in quella dei giovani. Domani si prosegue con un impegnativo circuito attorno a Bilbao dove saranno presenti ben sette GPM, nessuno dei quali veramente duro (a parte l’ultimissimo muro), ma che difficilmente permetteranno ai velocisti di vincere la tappa. Potrebbe essere il giorno di Pedersen, che sinora ha mancato alle attese? Oppure vedremo nuovamente in azione gli uomini di classifica imitando le gesta dei fratelli Yates nella tappa d’apertura del Tour del 2023, che si corse sulle medesime strade?

Andrea Carta

Vine concede il bis sulle strade del Giro di Spagna 2025 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

Vine concede il bis sulle strade del Giro di Spagna 2025 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PARQUE DE LA NATURALEZA SENDAVIVA – EL FERIAL LARRA BELAGUA

settembre 2, 2025 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

La seconda settimana della Vuelta si apre con un’arrivo in salita, posto al termine di una tappa quasi gemella di quella disputata domenica e vinta da Jonas Vingegaard

Dopo il primo giorno di riposo la Vuelta si rimette in marcia con una tappa che potremmo definire gemella di quella di domenica, terminata a Valdezcaray con il successo di Jonas Vingegaard, e dunque viene facile immaginare un’altra zampata del danese che – considerato il distacco con il quale si era imposto al termine di un’ascesa pedalabile – oggi potrebbe riuscire a riconquistare quella maglia rossa che ha già indossato per 48 ore, prima dopo la vittoria a Limone Piemonte e poi dopo la cronosquadre di Figueres. Il percorso, come dicevamo, è il clone di quello della nona frazione, caratterizzato da una fase di avvicinamento all’ascesa finale che prevede modeste difficoltà altimetriche. Anche la salita che conduce alla stazione sciistica di Larra Belagua – 9.4 Km al 6.1% – ha una struttura simile a quella di Valdezcaray, separata in due parti distinte con la prima più impegativa della seconda, anche se in questa occasione il tratto finale pedalabile sarà limitato ai 2400 metri conclusivi. Fino al quel punto si dovranno affrontare 7 Km al 7.6% e questo vuol dire che il tratto più difficile sarà lungo più del doppio rispetto a quella della salita affrontata domenica. Non si può certo parlare di salita durissima ma, visto lo spettacolo offerto l’altro ieri da Vingegaard, oggi si prospetta un’altro show del danese, che stavolta potrebbe tornare in maglia rossa.

Vista panoramica dal belvedere di Larra-Belagua e l’altimetria della decima tappa (turismo.navarra.com)

Vista panoramica dal belvedere di Larra-Belagua e l’altimetria della decima tappa (turismo.navarra.com)

METEO VUELTA

Parque de la Naturaleza Sendaviva: nubi sparse, 25°C, vento moderato da S (5-20 Km/h), umidità al 31%
Santacara (Km 39): nubi sparse, 25°C, vento moderato da S (5-23 Km/h), umidità al 30%
Lerga (Km 72.6): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (12-31 Km/h), umidità al 35%
Navascués (Km 120.5): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (11-30 Km/h), umidità al 36%
Isaba (Sprint – Km 153): parzialmente nuvoloso, 21°C, vento moderato da O (10-38 Km/h), umidità al 42%
El Ferial Larra Belagua: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

13.10: partenza dal Parque de la Naturaleza Sendaviva (Arguedas)
14.45: inizio della diretta su Eurosport
16.10-16.30: GPM dell’Alto de las Coronas (con abbuoni)
16.45-17.10: traguardo volante di Isaba
17.05-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo a Larra-Belagua

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=80552

RASSEGNA STAMPA

Italia

Vuelta, nona tappa: assolo di Vingegaard sotto la pioggia, è il suo 40° successo

Gazzetta dello Sport

Danimarca

Jonas Vingegaard klatrer sig til endnu en Vuelta-etapesejr (Jonas Vingegaard conquista un’altra vittoria di tappa alla Vuelta)

Politiken

Spagna

Vingegaard gana cuando quiere (Vingegaard vince quando vuole)

AS

Portogallo

Vingegaard atacou e mostrou ser o mais forte na 9.ª etapa da Vuelta (Vingegaard ha attaccato e si è dimostrato il più forte nella nona tappa della Vuelta)

Público

Regno Unito

Jonas Vingegaard powers to Vuelta stage nine win with Valdezcaray climb (Jonas Vingegaard conquista la nona tappa della Vuelta sulla salita di Valdezcaray)

The Guardian

Francia

Vingegaard gagne une première bataille (Vingegaard vince la prima battaglia)

L’Équipe

Belgio

“Ik wist niet dat het nog zo ver was”: ontketende Jonas Vingegaard soleert naar tweede etappezege in Vuelta, Torstein Traeen duikt als leider rustdag in (”Non sapevo che fosse così lontano”: Jonas Vingegaard scatenato conquista la seconda vittoria di tappa alla Vuelta, Torstein Traeen si concede un giorno di riposo da leader)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Jonas Vingegaard slaat slag en pakt op imponerende wijze uit in Vuelta met tweede ritzege (Jonas Vingegaard colpisce ancora e conquista in modo impressionante la seconda vittoria di tappa alla Vuelta)

De Telegraaf

Germania

Vingegaard mit Machtdemonstration zum zweiten Etappensieg (Vingegaard dimostra la sua potenza e si assicura la vittoria della seconda tappa)

Kicker

Slovenia

Danski as pokazal svojo moč (L’asso danese ha dimostrato la sua forza)

Delo

USA

Danish rider Vingegaard goes up where skiers go down to win the Spanish Vuelta’s 9th stage (Il corridore danese Vingegaard sale dove gli sciatori scendono per vincere la nona tappa della Vuelta spagnola)

The Washington Post

Colombia

Egan Bernal peleó hasta el final en la etapa 9 de la Vuelta a España y tras el golpe sobre la mesa de Jonas Vingegaard (Egan Bernal ha lottato fino alla fine nella tappa 9 della Vuelta a España e dopo il golpe sbattuto sul tavolo da Jonas Vingegaard)

El Tiempo

Australia

Vingegaard on the charge with victory at the Vuelta (Vingegaard alla carica con la vittoria alla Vuelta)

The West Australian

VUELTAALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della nona tappa

1° Mario Aparicio
2° Finn Fisher-Black a 10′32″
3° Léo Bisiaux a 11′33″
4° Søren Kragh Andersen a 11′41″
5° Anders Foldager s.t.

Miglior italiano Alessandro Verre, 9° a 12′58″

Classifica generale

1° Oscar Riesebeek
2° Mario Aparicio a 12′18″
3° Patrick Eddy a 16′39″
4° Domen Novak a 20′19″
5° Xabier Mikel Azparren a 21′19″

Miglior italiano Elia Viviani, 7° a 24′27″

01-09-2025

settembre 1, 2025 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Giorno di riposo

TOUR OF BULGARIA

Il serbo Mihajlo Stolić (Team United Shipping) si è imposto nella seconda tappa, Karnobat – Kazanlak, percorrendo 134.2 Km in 3h08′03″, alla media di 42.818 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Lorenzo Magli (Gallina Ecotek Lucchini) e Lorenzo Cataldo (Gragnano Sporting Club). Stolić è il nuovo leader della classifica con 2″ sul greco Nikiforos Arvanitou (Team United Shipping) e 8″ sul tedesco Felix Groß (REMBE | rad-net). Miglior italiano Cataldo, 4° a 10″

DE LIE FA 30 A PLOUAY

settembre 1, 2025 by Redazione  
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Il corridore belga ottiene la trentesima vittoria in carriera sulle strade di Francia imponendosi nella Bretagne Classic Ouest-France

Quello del Bretagne Classic è un circuito particolare, tipico delle classiche antiche, uno strappo dietro l’altro per oltre 260 Km. 260 Km in cui non puoi calare l’attenzione un secondo, devi controllare gli avversari e affidarti ai tuoi compagni e alla loro abilità di capire su chi chiudere e quando.
È proprio così che oggi Arnaud De Lie (Lotto) ha vinto la sua trentesima corsa in carriera. In passato, come ammetterà lui stesso a fine gara, aveva sempre interpretato la gara in modo troppo aggressivo finendo per non avere le energie necessarie a giocarsi la vittoria, mentre “questa volta ho deciso di gestire la corsa, tenere le ruote sugli strappi e affidarmi al senso tattico dei compagni, in particolare Berckmoes, nel finale.”
Ha funzionato, senza spremersi troppo dietro ai numerosi tentativi iniziati fin dai primi metri e rallentati solo dall’evasione della fuga dopo 30 Km. Ma già poco dopo metà gara la UAE decide di aumentare l’andatura e davanti restavano in 4 prima che un’accelerazione di Brandon McNulty (UAE), Cian Uijtdebroeks (Visma), Fabian Weiss (Tudor) e Pascal Eenkhoorn (Soudal) scatenasse la reazione dell’intero plotone, che tornava così compatto a 90 km dal traguardo.
Sempre la UAE si incarica di controllare la corsa quando Kasper Asgreen (EF) se ne va in solitaria e successivamente sul contrattacco di Nicolas Prodhomme (Decathlon), siamo ai meno 35, il gruppo è di nuovo compatto. A questo punto la UAE ci prova in prima persona con McNulty seguito da Aleksandr Vlasov (Red Bull), Alexandre Delettre (TotalEnergies), Mauro Schmid (Team Jayco), Ewen Costiou (Arkea), Krists Neilands (Israel), Quinten Hermans (Alpecin) e Simone Velasco (XDS Astana). Il tentativo dura meno di venti chilometri e il margine non supera i 20”.
Nell’ordine ci provano Valentin Madouas (Groupama) e Ion Izagirre (Cofidis), poi Maxim Van Gils (Red Bull), Louis Barrè (Intermarche) e McNulty. A parte Izagirre, gli altri quattro riescono a guardagnare fino a 30”, non sufficienti per coprire gli ultimi cinque chilometri col gruppo lanciato alle spalle: parte lungo Olav Kooij (Visma) nel tentativo di sorprendere i rivali, ma De Lie è attento: lo segue e lo passa negli ultimi metri cogliendo la vittoria. Dietro di lui Emilien Jeanniere (TotalEnergies) che riesce a scalzare l’olandese. Quindi Paul Magnier (Soudal) e Biniam Girmay (Intermarche). Per incontrare il primo italiano occorrere far scorrere l’ordine d’arrivo fini alla 14a posizione, occupata da Filippo Magli (VF Group)

Andrea Mastrangelo

Arnau De Live vince la classica francese (foto Luc Claessen/Getty Images)

Arnau De Live vince la classica francese (foto Luc Claessen/Getty Images)

VINGEGAARD CONCEDE IL BIS, A VALDEZCARAY FIRMA IL SECONDO SUCCESSO ALLA VUELTA 2025

agosto 31, 2025 by Redazione  
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Jonas Vingegaard non si ferma più. Dopo il successo a Limone Piemonte, il danese della Visma | Lease a Bike ha dominato anche la nona tappa della Vuelta a España 2025, confermando uno stato di forma straripante. L’attacco decisivo è arrivato a 11 chilometri dall’arrivo, sulla salita di Valdezcaray, dove solo Giulio Ciccone ha provato a resistergli, salvo poi arrendersi al ritmo infernale del campione scandinavo. Il danese ha tagliato il traguardo con 24” di vantaggio su Tom Pidcock e João Almeida, rilanciando così la sua candidatura per la classifica generale, che resta guidata da Torstein Træen, ancora in Maglia Rossa ma con un margine ridotto.

Il percorso della nona tappa non lasciava spazio a distrazioni: terreno mosso fin dall’inizio e partenza a tutta. Già nei primi chilometri diversi corridori hanno provato a sganciarsi, ma il gruppo non ha mai concesso libertà. I tentativi iniziali, fra cui quello di Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale), Stefan Küng (Groupama-FDJ) e Alec Segaert (Lotto), sono stati rapidamente stoppati dal ritmo forsennato del plotone, che si è persino spezzato più volte sotto la spinta del vento laterale. La prima ora di corsa è filata via a oltre 44 km/h, senza che nessuna fuga riuscisse a consolidarsi. Ci hanno provato Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e Archie Ryan (EF Education-EasyPost), presto raggiunti da altri corridori fino a formare un quintetto che ha guadagnato un margine più consistente. Quando la Bahrain Victorious, squadra del leader Torstein Træen, ha scelto di gestire l’andatura, il vantaggio della testa della corsa ha superato il minuto e mezzo. Ma il gruppo non ha mai smesso di controllare: Lidl-Trek prima, e successivamente Q36.5, si sono messi in testa al plotone per ridurre il divario, che si è progressivamente assottigliato. Allo sprint intermedio di Santo Domingo de la Calzada, la fuga aveva ormai meno di un minuto di vantaggio, e sulle prime rampe della salita verso Valdezcaray è arrivata la resa definitiva: il gruppo ha chiuso ogni spazio e i big si sono preparati alla battaglia. È stata la Lidl-Trek, con Carlos Verona, a scandire il ritmo iniziale, ma la Visma ha cambiato il copione a poco più di 11 km dal traguardo. Matteo Jorgenson ha piazzato un’accelerazione devastante, preludio all’attacco di Jonas Vingegaard. Il danese ha scatenato la sua progressione irresistibile, seguito solo da Giulio Ciccone. L’abruzzese, però, dopo poche centinaia di metri ha dovuto alzare bandiera bianca, lasciando strada libera al campione della Visma.
Alle sue spalle, João Almeida ha preso in mano la rincorsa, portandosi dietro Tom Pidcock e Felix Gall. Quest’ultimo, però, ha perso contatto a 7 km dall’arrivo. Restavano così Almeida e Pidcock a tentare l’inseguimento, ma senza la possibilità di collaborare in maniera efficace. Vingegaard ha continuato a spingere con decisione, mantenendo un vantaggio nell’ordine della trentina di secondi e gestendo il finale con grande lucidità. All’arrivo, il danese ha potuto alzare le braccia per il suo secondo successo in questa Vuelta, precedendo Pidcock e Almeida di 24”. Dietro, gli altri uomini di classifica hanno accusato un ritardo di 1’46”, compreso lo stesso Træen, che conserva la Maglia Rossa ma con margini ridotti: appena 37” su Vingegaard e 1’15” su Almeida. Tra gli italiani, Ciccone ha chiuso settimo di giornata, mentre Lorenzo Fortunato si è classificato decimo. In classifica generale, l’abruzzese scende al sesto posto, Fortunato è settimo, e Giulio Pellizzari entra in top 10.

Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard esulta a Valdezcaray (Photo credit: Getty Images)

Jonas Vingegaard esulta a Valdezcaray (Photo credit: Getty Images)

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