07-11-2020
novembre 7, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il francese David Gaudu (Groupama – FDJ) si è imposto nella diciassettesima tappa, Sequeros – Alto de la Covatilla, percorrendo 178.2 Km in 4h54′32″ alla media di 36.30 Km/h. Ha preceduto di 28″ l’elvetico Gino Mäder (NTT Pro Cycling) e di 1′05″ lo spagnolo Ion Izagirre Insausti (Astana Pro Team). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 19° a 3′51″. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora in maglia rossa con 24″ sull’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e 47″ sul britannico Hugh Carthy (EF Pro Cycling). Miglior italiano Cattaneo, 17° a 17′09″
CERATIZIT CHALLENGE BY LA VUELTA
La tedesca Lisa Brennauer (Ceratizit-WNT Pro Cycling) si è imposta nella seconda tappa, circuito a cronometro di Boadilla del Monte, percorrendo 9.3 Km in 12′40″ alla media di 44.05 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo Women) e di 4″ l’olandese Ellen van Dijk (Trek-Segafredo Women). La Brennauer è la nuova leader della classifica con 10″ sulla Longo Borghini e 13″ sulla Van Dijk
LA ETAPA DEL DÍA: SEQUEROS – ALTO DE LA COVATILLA
novembre 7, 2020 by Redazione
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Gran finale della Vuelta sull’impegnativa (ma non troppo) ascesa della Covatilla. Saranno i 12 Km conclusivi tutti all’insù a decidere le sorti della 75a edizione della corsa iberica alla vigilia del consueto epilogo madrileno
Ci si si gioca la vittoria nella 75a edizione della Vuelta a ventiquattrore dalla conclusiva frazione della corsa iberica, che terminerà domani a Madrid con una tappa destinata ai velocisti che nessun cambiamento potrà portare in classifica. Il palcoscenico dei decisivi atti sarà rappresentato dalla salita di circa 12 Km che condurrà fino ai quasi 2000 metri della Covatilla, impegnativa ma non troppo per via della sua pendenza media che si ferma poco sotto il 7%. Qui si vedrà chi ha ancora energie in corpo al termine di una Vuelta disputata agli sgoccioli di una stagione breve ma intesa a causa della pandemia, iniziata ai primi di agosto e che ha “bruciato” i suoi principali appuntamenti nel volgere di 3 mesi e mezzo. Per fare un paragone, sarebbe come iniziare la stagione a marzo con la Sanremo e terminarla a metà luglio dove aver concentrato in quella fase le principali classiche e i tre grandi giri. Al tutto bisogne aggiungere lo stress causato dal timore dei contagi e dalle limitazioni prescritte dalle “bolle”. Tornando al percorso della penultima tappa, nonostante la salita finale rappresenti il momento “clou” del tracciato – e, probabilmente, solo lì vedremo i big in azione – il resto della frazione non sarà certamente una passeggiata e così al momento di affrontare la Covatilla potrebbero rimanere nelle gambe le salite superate in precedenza, tra le quali spicca il Portillo de las Batuecas di 1a categoria che dovrà essere scavalcato ad una cinquantina di chilometri dal “via” da Sequeros.
METEO
Sequeros : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 10.8°C (percepiti 4°C), vento moderato da SSW (23-27 Km/h), umidità al 88%
La Alberca (52.7 Km): pioggia modesta (0.4 mm), 10.5°C (percepiti 2°C), vento moderato da SSW (25-28 Km/h), umidità al 93%
Montemayor del Rio (traguardo volante – 129.5 Km): poco nuvoloso, 12.4°C (percepiti 6°C), vento moderato da SW (20-27 Km/h), umidità al 65%
Navacarros (inizio salita finale – 165.6 Km): poco nuvoloso, 11.7°C (percepiti 6°C), vento moderato da SSW (19-26 Km/h), umidità al 70%
Alto de La Covatilla : previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
12.00: inizio diretta su Eurosport 1 (10 minuti prima della partenza)
12.10: partenza da Sequeros
13.30-13.40: scollinamento Puerto del Portillo de las Batuecas
14.30-14.50: scollinamento Alto de San Miguel de Valero
14.55-15.20: scollinamento Alto de Cristóbal
15.40-16.05: traguardo volante di Montemayor del Rio
15.50-16.15: scollinamento Alto de Peñacaballera
16.15-16.45: scollinamento Alto de la Garganta
16.40-17.15: inizio salita finale
17.00-17.35: arrivo alla Covatilla
UN PO’ DI STORIA
Situata nel comune di La Hoya, la stazione di sport invernali della Covatilla è stata creata nel 2001 e ha immediatamente individuato nella Vuelta un’importante finestra per farsi conoscere al mondo. Risale all’anno successivo, infatti, il primo approdo della corsa spagnola lassù, timbrato dallo spagnolo Santiago Blanco mentre a vestire la maglia gialla era ancora Roberto Heras, che due giorni più tardi perderà definitivamente le insegne del primato a favore di Aitor González nella conclusiva crono di Madrid. Successivamente questa salita sarà riproposta altre quattro volte, occasioni nelle quali coglieranno il successo il colombiano Félix Cárdenas nel 2004, l’italiano Danilo Di Luca nel 2006, l’irlandese Daniel Martin nel 2011 e lo statunitense Benjamin King nel 2018.

I campi da sci della Covatilla e, in trasparenza, l'altimetria della diciassettesima tappa (wikipedia)
06-11-2020
novembre 6, 2020 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
Il danese Magnus Cort Nielsen (EF Pro Cycling) si è imposto nella sedicesima tappa, Salamanca – Ciudad Rodrigo, percorrendo 162 Km in 4h04′35″ alla media di 39.74 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) e il portoghese Rui Alberto Faria da Costa (UAE-Team Emirates). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 19°. Roglič è ancora in maglia rossa con 45″ sull’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e 53″ sul britannico Hugh Carthy (EF Pro Cycling). Miglior italiano Cattaneo, 17° a 16′14″
CERATIZIT CHALLENGE BY LA VUELTA
L’olandese Lorena Wiebes (Team Sunweb) si è imposta nella prima tappa, Toledo – Escalona, percorrendo 82 Km in 2h00′16″ alla media di 40.91 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Balsamo (Valcar – Travel & Service) e la tedesca Lisa Brennauer (Ceratizit-WNT Pro Cycling). La Wiebes è la prima leader della classifica con 5″ sulla Balsamo e 10″ sulla Brennauer
NIELSEN VINCE IN VOLATA A CIUDAD RODRIGO. ROGLIČ FA UN ALTRO PASSETTINO PER LA VITTORIA DELLA VUELTA
Magnus Cort Nielsen (Team EF Education First) si impone a Ciudad Rodrigo in una volata ristretta, dopo che la fuga di giornata veniva ripresa a soli 2 km dall’arrivo. Primož Roglič (Team Jumbo Visma), secondo al traguardo, ottiene sei secondi d’abbuono che male non fanno in vista dell’ultimo tappone di domani con arrivo sull’Alto de la Covatilla, dove si deciderà la Vuelta 2020.
Finisseur? Fuga? Lotta tra i big? Anche oggi alla Vuelta va di scena una tappa dalla difficile interpretazione, nei 186 km da Salamanca a Ciudad Rodrigo, seppur le attese per la battaglia finale per la maglia rossa sembrano rimandate alla tappa di domani. Ieri la fuga sembrava scontata e invece un’improvvisa accelerazione della Bora Hansgrohe al lavoro per Ackermann ha tarpato le ali ai 13 fuggitivi molti dei quali potrebbero riprovarci proprio oggi. Una tappa che presenta due insidiosi GPM, il Puerto El Portillo ed il Puerto El Robledo, rispettivamente di seconda e di prima categoria. I quasi 40 km che separano lo scollinamento dell’ultimo GPM dall’arrivo non presentano insidie altimetriche evidenti, per cui non possiamo escludere dalla rosa di alternative che la tappa può offrire un nuovo duello tra i velocisti più resistenti. Da Salamanca non partiva Luis Leon Sanchez (Team Astana). Il primo attacco, dopo una partenza velocissima, era portato da Angel Madrazo (Team Burgos BH) al km 14. Al suo inseguimento si lanciava il compagno di squadra Juan Felipe Osorio. Dopo 20 km la coppia di testa aveva un minuto di vantaggio circa sul gruppo maglia rossa. Al km 30 rientravano sulla testa della corsa Rémi Cavagna (Team Deceuninck-Quick Step), Robert Stannard (Team Mitchelton-Scott), Kobe Goossens (Team Lotto Soudal) e Jesus Ezquerra (Burgos-BH). Nelle prime posizioni del gruppo erano gli uomini della Bora Hansgrohe e della UAE team Emirates a imporre un ritmo tale da non far dilatare troppo il vantaggio del sestetto in testa. La fuga iniziava la scalata al Puerto El Portillo con 4 minuti di vantaggio sul gruppo. Il primo a scollinare era Stannard. A 50 km dall’arrivo, sulle prime rampe del Puerto El Robledo, in testa restavano Goossens, Cavagna, Madrazo e Stannard con 1 minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo maglia rossa sempre più minaccioso alle loro spalle. Stannard si aggiudicava anche il secondo GPM di giornata ma ormai il gruppo era nel mirino dei fuggitivi. Stannard aveva ancora la forza di imporsi sul traguardo intermedio di Serradilla del Llano, posto al km km 139.7. Cavagna tentava un’azione disperata ai meno 18, e facendo valere le sue doti da cronoman manteneva una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore . A 5 km dall’arrivo il francese aveva 15 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dal Team Movistar. La coraggiosa azione di Cavagna si interrompeva ai meno 2. Una quarantina di ciclisti si sarebbe giocato la vittoria. A spuntarla era Magnus Cort Nielsen (Team EF Education First) su Primož Roglič (Team Jumbo Visma) e Rui Costa (UAE Team Emirates). Dopo la vittoria a Febbraio nella seconda tappa dell’Etoile de Besseges al danese ci sono voluti otto mesi per riassaporare il gusto di tagliare per primo il traguardo. Roglič con i 6 secondi d’abbuono aumenta il vantaggio sui diretti avversari in classifica generale. Adesso Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) è distante 45 secondi, mentre Hugh Carthy (Team EF Education First) è a 53 secondi. Domani è in programma la diciassettesima e penultima tappa della Vuelta 2020 da Sequesros all’Alto de la Covatilla. Sono ben sei i GPM che dovranno essere affrontati con l’ultima salita che determinerà il vincitore della Vuelta 2020. Roglič, Carapaz e Carthy sono racchiusi in 53 secondi e ci aspettiamo attacchi dell’ecuadoriano e del britannico per provare a insidiare la maglia rossa dello sloveno.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Magnus Cort Nielsen a Ciudad Rodrigo (foto Getty Images)
LA ETAPA DEL DÍA: SALAMANCA – CIUDAD RODRIGO
novembre 6, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come per la tappa di ieri, anche la frazione con arrivo a Ciudad Rodrigo doveva essere una frazione adatta ai velocisti. La pandemia ha costretto gli organiizzatori ha rinunciare alla partenza dalla cittadina portoghese di Guarda e a ribaltare geograficamente il tracciato, facendo giungere al traguardo i corridori dalla direzione opposta e inserendo giocoforza una salita impegnativa che dovrebbe ancora togliere di mezzo gli sprinter
Il programma originario della Vuelta prevedeva oggi di andare da Viseu, in Portogallo, a Ciudad Rodrigo percorrendo 178 Km caratterizzati da una pedalabile salita di terza categoria a quasi 90 Km dal traguardo e nessun altra difficolta in un finale che avrebbe consentito ai velocisti di andare a giocare la vittoria. Costretti dall’emergenza sanitaria a cambiare tracciato anche a questa frazione, dopo aver già modificato quelle del Tourmalet e quella disputata ieri, gli organizzatori hanno avuto una sola opportunità per far terminare la tappa sul prestabilito traguardo di Ciudad Rodrigo, quella di raggiungerlo dalla direzione opposta andando obbligatoriamente a “sbattere” contro le montagne. Così il tracciato di riserva alla fine è risultato molto più impegnativo di quello “titolare” perchè strada facendo si dovranno affrontare due lunghe salite, il Puerto El Portillo di seconda categoria e l’Puerto El Robledo di prima categoria. Il primo prevede d’affrontare 14 km d’ascesa al 4.3%, il secondo è apparentemente più semplice perchè presenta una pendenza media del 3,9% calcolati su quasi 12 km di salita, ma si tratta di un dato falsato da una lunga discesa intermedia: all’interno di questa ascesa si deve affrontare un tratto di 3 Km all’8,2% che, piazzato com’è a 35 Km dalla conclusione, sicuramente taglierà fuori i velocisti dalle opportunità di successo facendo di questa frazione la terza consecutiva che dovrebbe vedere l’approdo di una fuga da lontano. Vista la particolare situazione in classifica non va escluso che qualcuno tra i big approfitti delle inclinazioni del Robledo per uno scatto oppure per un accelerazione per saggiare la condizione degli avversari a poche ore dalla decisiva tappa della Covatilla.
METEO
Salamanca : cielo coperto, 14.8°C (percepiti 11°C), vento moderato da SE (15-18 Km/h), umidità al 76%
La Alberca (87 Km): pioggia modesta (0.3 mm), 14.7°C (percepiti 8.5°C), vento moderato da SSE (23-41 Km/h), umidità al 71%
Ciudad Rodrigo : previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.00: partenza da Salamanca
14.35: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 57 Km dalla partenza)
15.15-15.30: scollinamento Puerto El Portillo
16.10-16.30: scollinamento Puerto El Robledo
16.30-16.55: traguardo volante di Serradilla del Llano
17.00-17.30: arrivo a Ciudad Rodrigo
UN PO’ DI STORIA
Cittadina della comunità autonoma di Castiglia e León situata a poco meno di 30 Km dal confine con il Portogallo, Ciudad Rodrigo ha all’attivo due precedenti arrivi della Vuelta, in entrambi i casi al termine di tappe altimetricamente simili a quella odierna. Nel 1999 si andava al traguardo dopo aver affrontato quattro salite, tra le quali anche il Portillo che si scalerà quest’anno: era la prima frazione di montagna di quell’edizione, che terminò con un uno sprint tra la “crème” di quella Vuelta, vinto dal tedesco Jan Ullrich – che poi si imporrà nella classifica finale – davanti allo spagnolo Abraham Olano e all’indimenticato corridore belga Frank Vandenbroucke. Lo stesso tracciato sarà riproposto pari pari l’anno successivo, stavolta nella fase conclusiva della corsa spagnola, che l’affrontò con la classifica già ben definita della precedenti tappe di montagna, che avevano eletto lo spagnolo Roberto Heras a leader della classifica con un vantaggio di quasi 4 minuti sul secondo, il connazionale Ángel Casero. Non ci fu quel giorno lotta tra i big che lasciarono andar via la fuga, coronata con il successo dal kazako Alexandre Vinokurov, primo al traguardo davanti ai compagni d’avventura spagnoli Roberto Laiseka e José Vicente García.

Ciudad Rodrigo vista dall'aereo e, in trasparenza, l'altimetria della sedicesima tappa (panoramio)
PHILIPSEN, PRIMA GIOIA WORLD TOUR
La 15a tappa della Vuelta a Espana 2020 regala il primo successo nel World Tour a Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates). Il giovane talento belga, che dal prossimo anno sarà compagno di squadra di Mathieu Van der Poel nell’Alpecin-Fenix, ha battuto allo sprint i tedeschi Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) e Jannik Steimle (Deceuninck-Quick Step) al termine di una frazione caratterizzata dal maltempo. Resta letteralmente immutata la classifica generale che vede sempre Primož Roglič (Jumbo-Visma) in maglia rossa seguito da Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e Hugh Carthy (EF Pro Cycling), rispettivamente distanziati di 39 e 47 secondi.
La 15a frazione, da Mos a Puebla de Sanabria, era stata interamente ridisegnata dopo l’annullamento dello sconfinamento in Portogallo a causa della pandemia da coronavirus, diventando la più lunga della corsa iberica. I corridori erano infatti attesi da ben 230,8 km caratterizzati da ben 5 gran premi della montagna di terza categoria che rendevano il percorso abbastanza nervoso. I primi 50 km erano sostanzialmente piatti. Giunti ad A Frieira, iniziava un lungo saliscendi che sarebbe terminato solo in prossimità del traguardo. L’ultimo gpm di giornata, l’Alto de Padornelo, era posto a 18,8 km dal traguardo. Una frazione che favoriva una lunga fuga da lontano pur lasciando buone possibilità anche ai velocisti.
La prima ora di corsa è stata caratterizzata come al solito dalla bagarre per andare in fuga. Il primo tentativo che è riuscito a guadagnare un margine significativo sul plotone è arrivato dopo una quindicina di km grazie all’azione di Stan Dewulf (Lotto-Soudal), Alexander Edmondson (Mitchelton-Scott), Victor Lafay (Cofidis), Pim Ligthart (Total Direct Energie) e Michael Valgren (NTT Pro Cycling). Il quintetto dopo circa 20 km ha raggiunto un vantaggio di 1’20”, ma il forcing della Caja Rural-Seguros RGA ha neutralizzato il tentativo poco prima del km 40. La fuga di giornata ha quindi preso vita soltanto lungo il primo gpm di giornata, l’Alto de San Amaro (6 km al 6,2%) posto al km 55, quando si è formato un drappello composto da 13 uomini: Alex Aranburu e Luis Leon Sanchez (Astana Pro Team), Mattia Cattaneo (Deceuninck-Quick Step), Rui Costa (UAE-Team Emirates), Mark Donovan e Robert Power (Team Sunweb), Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA), Guillaume Martin (Cofidis), Josè Joaquin Rojas (Movistar Team), Nick Schultz e Robert Stannard (Mitchelton-Scott), Julien Simon (Total Direct Energie) e Tim Wellens (Lotto-Soudal), quest’ultimo fresco vincitore della tappa di Ourense. I battistrada hanno rapidamente guadagnato un buon margine raggiungendo i 3’54 al km 70, continuando poi ad incrementare il gap nei km successivi arrivando fino ad un massimo di 5’50 (km 120).
A quel punto, quando la fuga sembrava destinata ad andare in porto, in testa al gruppo è arrivato il forcing della Bora-Hansgrohe. L’accelarazione della formazione tedesca ha subito prodotto una notevole diminuzione del distacco, sceso a soli 4 minuti quando al traguardo mancavano 100 km. Nei chilometri successivi, agli uomini della Bora si sono aggiunti quelli della NTT Pro Cycling e della Trek-Segafredo. Il gap, che si era stabilizzato intorno ai 3 minuti, è ricominciato a calare soprattutto per effetto del lavoro della formazione Statunitense, scendendo sotto i 2’ ai -50. Nel frattempo, Guillaume Martin aveva fatto incetta di punti per la maglia a pois, vincento i primi 4 gpm di giornata, mentre Tim Wellens aveva deciso di rialzarsi ai -55, una volta capito che la fuga non sarebbe arrivata al traguardo.
La fuga ha continuato a perdere pezzi nelle fasi successive, finchè ai 30 km dall’arrivo è arrivato l’attacco in solitaria di Mattia Cattaneo. Il corridore della Deceuninck-Quick Step è parito quando il gruppo era ormai ad appena 40” ed è ruscito a guadagnare immediatamente sia sugli ex-compagni di fuga, distanziati di 1 minuto, sia sul gruppo principale, rispedito ad 1’40” ai -25. Lungo le rampe dell’ultimo gpm di giornata, l’Alto de Padornelo (-18), Gino Mader (NTT Pro Cycling) è evaso dal gruppo e nel giro di poche pedalate ha ripreso e saltato i reduci della fuga, lanciandosi all’inseguimento di Cattaneo. Lo scatto del corridore svizzero ha lettaralmente risvegliato il gruppo, che era nel frattempo scivolato a 2 minuti da Cattaneo. Sono state in particolare la Caja Rural e la ‘solita’ Bora a sobbarcarsi il lavoro. Nel giro di pochi chilometri, il plotone ha ripreso gli ex-fuggitivie e Mader, transitando con 50” da Cattaneo sotto lo striscione dei -10. A quel punto anche altre squadra, evidentemente ingolosite dal sempre più probabile epilogo in volata, sono giunte in testa al gruppo per neutralizzare l’azione del corridore bergamasco che ai -7 aveva poco pià di 30 secondi vantaggio. Di lì a poco (ai -4) Cattaneo ha deciso di rialzarsi.
Il gruppo è passato sotto lo striscione degli ultimi 3 km quando era ancora composto da una novantina di unità. Di lì a poco tutti gli uomini di classifica hanno deciso di rialzarsi, poichè la giuria aveva deciso di neutralizzare i tempi proprio ai -3 a causa di una macchia sulla sede stradale. A giocarsi la tappa è stato quindi un gruppo abbastanza ristretto. Zdenek Stybar (Deceuninck-Quick Step) ha approccatio gli ultimi 300 metri in testa, intenzionato a lanciare il compagno Jannik Steilme. A fare la differenza è stata però l’accelerazione di Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates), bravo a lanciare il suo sprint ai 150 dall’arrivo. Il 22enne Fiammingo ha resistito al tentativo di rimonta di Pascal Ackermann che, dopo un contatto, ha dovuto accontentarsi del secondo posto davanti al connazionale Steimle. Alle loro spalle Alfred Wright (Barhain-McLaren), Dion Smith (Mitchelton-Scott), Reinardt Janse Van Rensburg (NTT Pro Cycling). Chiudono la top ten di giornata Magnus Cort (EF Pro Cycling), Dorian Godon (Ag2r La Mondiale), Stan Dewulf (Lotto-Soudal) e Michael Morkov (Deceuninck-Quick Step).
Resta invariata la classifica che vede in testa sempre Primož Roglič (Jumbo-Visma) con 39” su Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e 47” su Hugh Carthy (EF Pro Cycling).
Domani è in programma la 16a tappa, da Salamanca a Ciudad Rodrigo per un totale di 162 km. Il percorso propone il Puerto El Portillo (2a cat) al km 90,8 e il Puerto El Robledo (1a cat) al km 126,7. Potrebbe essere l’ultima occasione per i corridori che puntano ad entrare in fuga, alla vigilia della tappa di La Covatilla.
Pierpaolo Gnisci
05-11-2020
novembre 5, 2020 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
Il belga Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates) si è imposto nella quindicesima tappa, Mos – Puebla de Sanabria, percorrendo 230.8 Km in 6h22′36″ alla media di 36.19 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Pascal Ackermann
(Bora – Hansgrohe) e Jannik Steimle (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 41°. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora in maglia rossa con 39″ sull’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e 47″ sul britannico Hugh Carthy (EF Pro Cycling). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 17° a 16′08″
LA ETAPA DEL DÍA: MOS – PUEBLA DE SANABRIA
novembre 5, 2020 by Redazione
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Un’altra movimentata tappa da fughe è in programma alla Vuelta, che oggi affronterà la frazione più lunga dell’ediziine 2020. Non va esclusa, stavolta, la possibilità che si arrivi allo sprint, a gruppo meno compatto del solito, perchè le salite non sono insormontabili e, nel caso la fuga non riesce ad arrivare fino al traguardo, i velocisti più resistenti potrebbero arrivare a giorcarsi la vittoria in volata
Se non ci fosse stata l’emergenza covid la Vuelta avrebbe previsto per questa giornata una tappa totalmente pianeggiante di circa 180 Km disegnata tra Mos e la cittadina portoghese di Porto, una frazione comunque molto insidiosa per il vento in quanto quasi interamente disegnata lungo la costa che dalla Galizia scende verso la Lusitania. Il dietrofront delle autorità portoghesi ha, però, costretto ha rimettere mano a questa e alla successiva frazione, che sarebbe dovuto partire da Viseu, e a ripensare ai percorsi, in entrambi i casi confenzionati in tutt’altra maniera. Così oggi i corridori non si troveranno a gareggiare su di un piattone ma, al contrario, su di un tracciati decisamente movimentato che li porterà ad superare una decina di ascese, nessuna della quali è però realmente impegnativa. Quella più difficile è l’Alto de Furriolo, terzo tra i cinque GPM previsti (tutti di 3a categoria), i cui 5 Km al 7% si affronteranno ad una novantina di chilometri dalla partenza di una tappa che misurerà complessivamente 231 Km, 50 in più del percorso originariamente pensato, facendone la frazione più lunga dell’edizione 2020. Messa così non è più tappa da sprinter, ma ancora una frazione da lunga fuga da lontano, anche se il finale appare sulla carta meno impegnativo di quello di Ourense e così, se il tentativo non dovesse andare in porto, non è escluso che al traguardo si assista all’arrivo allo sprint di un gruppo fortemente selezionato dalle difficoltà di giornata, con dentro i più resistenti tra i velocisti. Al proposito ricordiamo che l’unica tappa della Vuelta terminata a Puebla de Sanabria presentava lo stesso finale della frazione odierna (in particolare le ultime due salite) e finì con una volata di gruppo.
METEO
Mos : nubi sparse, 14.1°C (percepiti 7°C), vento moderato da E (24-31 Km/h), umidità al 68%
Celanova (83.3 Km): pioggia debole (0.2 mm), 13.6°C (percepiti 6°C), vento moderato da E (28-36 Km/h), umidità al 78%
Xinzo de Limia (110 Km): nubi sparse, 13.7°C (percepiti 6.5°C), vento moderato da ESE (26-36 Km/h), umidità al 70%
Verín (141 Km): pioggia debole (0.1 mm), 12.9°C (percepiti 4°C), vento forte da E (35-50 Km/h), umidità al 83%
Puebla de Sanabria: pioggia debole (0.2 mm), 9.8°C (percepiti 6°C), vento forte da E (31-43 Km/h), umidità al 93%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
10.51: partenza da Mos
12.15-12.30: scollinamento Alto de San Amaro
12.45-13.00: scollinamento Alto de Carcedo
13.15-13.35: scollinamento Alto do Furriolo
14.35: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 140 Km dalla partenza)
14.50-15.20: scollinamento Alto de Fumaces
15.30-16.05: traguardo volante di A Gudiña
16.25-17.05: scollinamento Alto de Padornelo
16.55-17.40: arrivo a Puebla de Sanabria
UN PO’ DI STORIA
Reclutata in extremis nel percorso della Vuelta 2020 Puebla de Sanabria, cittadina di circa 1600 abitanti della provincia di Zamora, come ricordavamo sopra ha già ospitato un arrivo della corsa spagnola. Correva l’anno 2016 e si disputata verso questo centro la settima frazione della Vuelta vinta da Nairo Quintana: a Puebla l’epilogo fu allo sprint con affermazione del belga Jonas Van Genechten sull’italiano Daniele Bennati e lo spagnolo Valverde, a testimonianza del fatto che le difficoltà che si dovranno affrontare nel percorso potrebbero dar vita ad una volata “mista”, con velocisti intercalati a corridori avezzi a ben più ardui finali

Il castello di Puebla de Sanabria e, in trasparenza, l'altimetria della quindicesima tappa (haciendomillas.com)
04-11-2020
novembre 4, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il belga Tim Wellens (Lotto Soudal) si è imposto nella quattordicesima tappa, Lugo – Ourense, percorrendo 204.7 Km in 4h37′05″ alla media di 44.33 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Michael Woods (EF Pro Cycling) e il ceco Zdeněk Štybar (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 25° a 3′44″. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora in maglia rossa con 39″ sull’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e 47″ sul britannico Hugh Carthy (EF Pro Cycling). Miglior italiano Cattaneo, 18° a 16′11″
TIM E’ SEMPRE PRONTO. WELLENS TIMBRA A OURENSE. ROGLIC RESTA IN MAGLIA ROSSA
A Ourense Tim Wellens (Team Lotto Soudal) corona la fuga partita dopo una cinquantina di chilometri grazie ad una spettacolare progressione effettuata nell’ultimo chilometro in salita ed ottiene così la seconda vittoria alla Vuelta 2020. In classifica generale tutto invariato con Primož Roglič (Team Jumbo Visma) che conserva agevolmente la maglia rossa.
Aspettando la resa dei conti sull’Alto de la Covatilla di sabato 7 Novembre, la Vuelta offre nella settimana finale tappe piuttosto interlocutorie che non dovrebbero modificare troppo la classifica generale fino, appunto, a sabato. Oggi va di scena la quattordicesima tappa da Lugo a Ourense per un totale di 204.7 km. Il tracciato è molto nervoso e costellato di saliscendi, con tre GPM di terza categoria a condire il tutto nella seconda metà del tracciato. In più, l’arrivo sulla collina dove si trova il Seminario di Ourense presenta un km abbondante all’insù, con una pendenza media superiore al 6%. La fuga sembra l’ipotesi più gettonata alla vigilia ma vedremo se gli abbuoni al traguardo stimoleranno qualche big di classifica per far mantenere chiusa la corsa e giocarsi la vittoria. Dopo la partenza da Lugo il primo tentativo di fuga era portato da Jonas Vingegaard (Team Jumbo-Visma), Rémi Cavagna (Team Deceuninck-Quick Step), Martin Salmon (Team Sunweb), Gorka Izagirre (Team Astana), Michael Schwarzmann (Team Bora-Hansgrohe), Nans Peters (Team AG2R La Mondiale), Stan Dewulf (Team Lotto Soudal) e Gino Mäder (Team NTT Pro Cycling). Il gruppo però si ricompattava al km 12. Nonostante attacchi e contrattacchi, al km 40 il gruppo era ancora compatto ed il ritmo era elevato. Ci riprovavano Zdeněk Štybar (Team Deceuninck-Quick Step), Dylan Van Baarle (Team INEOS Grenadiers), Michael Woods (Team EF Education First), Tim Wellens (Team Lotto Soudal) e Marc Soler (Team Movistar). Al km 50 la nuova fuga aveva 30 secondi di vantaggio sul gruppo maglia rossa. Sul drappello di testa rientravano Thymen Arensman (Team Sunweb) e Jean-Luc Perichon (Team Cofidis). Dopo 64 km i sette in testa avevano aumentato il proprio vantaggio sul gruppo a circa 3 minuti. Sull’Alto de Escairon, primo GPM della tappa posto al km 112.7, era Štybar a transitare in prima posizione. Il successo della fuga non era ancora scontato, visto che alle sue spalle uomini dell’Astana e della Bora Hansgrohe si impegnavano nell’inseguimento. Štybar si aggiudicava anche il successivo traguardo volante di Monforte de Lemos posto al km 126. Tim Wellens transitava in prima posizione sul successivo Alto de Guitara posto al km 142.8. A 50 km dall’arrivo la fuga aveva ancora un vantaggio di 4 minuti. Adesso era la Total Direct Energie che imprimeva un ritmo molto elevato in testa al gruppo maglia rossa. All’inizio dell’ultimo GPM dell’Alto de Abelaria, il vantaggio della fuga sul gruppo maglia rossa era di circa 2 minuti. Con il gruppo minaccioso alle loro spalle, Michael Woods decideva di contrattaccare a meno di 3 km dallo scollinamento. Il canadese riusciva a scollinare per primo anche se i suoi compagni di fuga, tranne Perichon, riuscivano a raggiungerlo. A 20 km dall’arrivo i sei ciclisti in testa avevano ancora 1 minuto e 55 secondi di vantaggio sul gruppo maglia rossa. La fuga però riprendeva vigore ed a 15 km dal termine il suo vantaggio risaliva a 3 minuti. Štybar, Wellens e Soler si avvantaggiavano in discesa di una decina di secondi su Woods, Arensman e Van Baarle. I due gruppetti si ricongiungevano proprio all’inizio dello strappo finale di 1 km e 300 metri. Era Wellens a partire a circa 200 metri dall’arrivo. La progressione del belga, favorito anche da una curva a 30 metri dall’arrivo, non lasciava scampo agli altri. Wellens sprintava in prima posizione su Woods e Štybar, ottenendo così la seconda vittoria alla Vuleta 2020. Il gruppo maglia rossa veniva regolato a 3 minuti e 44 secondi di ritardo da Daniel Martin. In classifica genarale tutto invariato nelle primissime posizioni con Primož Roglič (Team Jumbo Visma) che conserva la maglia rossa con 39 secondi di vantaggio su Richard carapaz (Team INEOS Grenadiers) e 47 secondi di vantaggio su Hugh Carthy (Team EF Education First). Domani è in programma la quindicesima tappa da Mos a Puebla de Sanabria. Cinque GPM di terza categoria testimoniamo un percorso altrettanto nervoso ma non eccessivamente duro, in cui la fuga avrà una nuova opportunità di concretizzarsi con successo.
Antonio Scarfone

La vittoria di Tim Wellens a Ourense (foto Getty Images)