NIELSEN VINCE IN VOLATA A CIUDAD RODRIGO. ROGLIČ FA UN ALTRO PASSETTINO PER LA VITTORIA DELLA VUELTA
Magnus Cort Nielsen (Team EF Education First) si impone a Ciudad Rodrigo in una volata ristretta, dopo che la fuga di giornata veniva ripresa a soli 2 km dall’arrivo. Primož Roglič (Team Jumbo Visma), secondo al traguardo, ottiene sei secondi d’abbuono che male non fanno in vista dell’ultimo tappone di domani con arrivo sull’Alto de la Covatilla, dove si deciderà la Vuelta 2020.
Finisseur? Fuga? Lotta tra i big? Anche oggi alla Vuelta va di scena una tappa dalla difficile interpretazione, nei 186 km da Salamanca a Ciudad Rodrigo, seppur le attese per la battaglia finale per la maglia rossa sembrano rimandate alla tappa di domani. Ieri la fuga sembrava scontata e invece un’improvvisa accelerazione della Bora Hansgrohe al lavoro per Ackermann ha tarpato le ali ai 13 fuggitivi molti dei quali potrebbero riprovarci proprio oggi. Una tappa che presenta due insidiosi GPM, il Puerto El Portillo ed il Puerto El Robledo, rispettivamente di seconda e di prima categoria. I quasi 40 km che separano lo scollinamento dell’ultimo GPM dall’arrivo non presentano insidie altimetriche evidenti, per cui non possiamo escludere dalla rosa di alternative che la tappa può offrire un nuovo duello tra i velocisti più resistenti. Da Salamanca non partiva Luis Leon Sanchez (Team Astana). Il primo attacco, dopo una partenza velocissima, era portato da Angel Madrazo (Team Burgos BH) al km 14. Al suo inseguimento si lanciava il compagno di squadra Juan Felipe Osorio. Dopo 20 km la coppia di testa aveva un minuto di vantaggio circa sul gruppo maglia rossa. Al km 30 rientravano sulla testa della corsa Rémi Cavagna (Team Deceuninck-Quick Step), Robert Stannard (Team Mitchelton-Scott), Kobe Goossens (Team Lotto Soudal) e Jesus Ezquerra (Burgos-BH). Nelle prime posizioni del gruppo erano gli uomini della Bora Hansgrohe e della UAE team Emirates a imporre un ritmo tale da non far dilatare troppo il vantaggio del sestetto in testa. La fuga iniziava la scalata al Puerto El Portillo con 4 minuti di vantaggio sul gruppo. Il primo a scollinare era Stannard. A 50 km dall’arrivo, sulle prime rampe del Puerto El Robledo, in testa restavano Goossens, Cavagna, Madrazo e Stannard con 1 minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo maglia rossa sempre più minaccioso alle loro spalle. Stannard si aggiudicava anche il secondo GPM di giornata ma ormai il gruppo era nel mirino dei fuggitivi. Stannard aveva ancora la forza di imporsi sul traguardo intermedio di Serradilla del Llano, posto al km km 139.7. Cavagna tentava un’azione disperata ai meno 18, e facendo valere le sue doti da cronoman manteneva una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore . A 5 km dall’arrivo il francese aveva 15 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dal Team Movistar. La coraggiosa azione di Cavagna si interrompeva ai meno 2. Una quarantina di ciclisti si sarebbe giocato la vittoria. A spuntarla era Magnus Cort Nielsen (Team EF Education First) su Primož Roglič (Team Jumbo Visma) e Rui Costa (UAE Team Emirates). Dopo la vittoria a Febbraio nella seconda tappa dell’Etoile de Besseges al danese ci sono voluti otto mesi per riassaporare il gusto di tagliare per primo il traguardo. Roglič con i 6 secondi d’abbuono aumenta il vantaggio sui diretti avversari in classifica generale. Adesso Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) è distante 45 secondi, mentre Hugh Carthy (Team EF Education First) è a 53 secondi. Domani è in programma la diciassettesima e penultima tappa della Vuelta 2020 da Sequesros all’Alto de la Covatilla. Sono ben sei i GPM che dovranno essere affrontati con l’ultima salita che determinerà il vincitore della Vuelta 2020. Roglič, Carapaz e Carthy sono racchiusi in 53 secondi e ci aspettiamo attacchi dell’ecuadoriano e del britannico per provare a insidiare la maglia rossa dello sloveno.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Magnus Cort Nielsen a Ciudad Rodrigo (foto Getty Images)