31-05-2025
maggio 31, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
L’australiano Chris Harper (Team Jayco AlUla) si è imposto nella ventesima tappa, Verrès – Sestriere (Vialattea), percorrendo 205 Km in 5h27′29″, alla media di 37.559 Km/h. Ha preceduto di 1′49″ l’italiano Alessandro Verre (Arkéa – B&B Hotels) e il britannico Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike). Yates è la nuova maglia rosa con 3′56″ sul messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) e 4′43″ sull’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education – EasyPost). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 5° a 7′32″
TOUR OF NORWAY
Il belga Maxim Van Gils (Red Bull – BORA – hansgrohe) si è imposto nella terza tappa, Jørpeland – Heja, percorrendo 141.6 Km in 3h23′17″, alla media di 41.794 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Matthew Brennan (Team Visma | Lease a Bike) e il monegasco Victor Langellotti (INEOS Grenadiers). Due italiani in gara: Alessandro Covi (UAE Team Emirates – XRG) 21° a 31″, Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty) 28° a 46″. Brennan è ancora leader della classifica con 16″ su Langellotti e 27″ sull’elvetico Jan Christen (UAE Team Emirates – XRG). Covi 12° a 1′02″, Rota 43° a 10′05″.
TOUR OF NORWAY WOMEN
La belga Justine Ghekiere (AG Insurance – Soudal Team) si è imposta nella prima tappa, Jørpeland – Heja, percorrendo 101 Km in 2h40′12″, alla media di 37.828 Km/h. Ha preceduto di 1″ la britannica Lauren Dickson (Handsling Alba Development Road Team) e di 5″ l’australiana Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team). Miglior italiana Elisa Valtulini (BePink – Imatra – Bongioanni), 27° a 4′07″. La Ghekiere è la prima leader della classifica con 5″ sulla Dickson e 11″ sulla Gigante. Miglior italiana la Valtulini, 28° a 4′17″
BOUCLES DE LA MAYENNE – CRÉDIT MUTUEL
Il neozelandese Aaron Gate (XDS Astana Team) si è imposto nella seconda tappa, Sainte-Suzanne – Bais, percorrendo 210.2 Km in 5h07′37″, alla media di 40.999 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Pierre Latour (Team TotalEnergies) e di 5″ il belga Milan Menten (Lotto). Miglior italiano Alessandro Romele (XDS Astana Team), 30° a 5″. Gate è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Latour e 2″ sul francese Thibaud Gruel (Groupama – FDJ). Miglior italiano Vincenzo Albanese (EF Education – EasyPost), 12° a 17″
ALPES ISÈRE TOUR
Il tedesco Moritz Kretschy (Israel Premier Tech Academy) si è imposto nella quarta tappa, Primarette – Saint-Maurice-L’Exil, percorrendo 176.2 Km in 4h10′23″, alla media di 42.223 Km/h. Ha preceduto di 19″ il francese Aubin Sparfel (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) e l’italiano Thomas Pesenti (Soudal Quick-Step Devo Team). Kretschy è il nuovo leader della classifica con 1″ sull’elvetico Valentin Darbellay (Elite Fondations Cycling Team) e 2″ sul belga Viktor Soenens (Soudal Quick-Step Devo Team). Miglior italiano Pietro Mattio (Team Visma | Lease a Bike Development), 4° a 2″
FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
Il belga Kay De Bruyckere (Pauwels Sauzen – Cibel Clementines) si è imposto nella terza tappa, circuito di Canach, percorrendo 195.4 Km in 4h46′35″, alla media di 40.91 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Clément Petit (Veloce Club Rouen 76) e l’italiano Giovanni Bortoluzzi (General Store – Essegibi – F.Lli Curia). L’olandese Martijn Rasenberg (Parkhotel Valkenburg) è ancora leader della classifica con 6″ sul britannico Thomas Mein (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente) e 7″ sul belga Joppe Heremans (VolkerWessels Cycling Team). Miglior italiano Mattia Negrente (XDS Astana Development Team), 9° a 18″
OBERÖSTERREICH RUNDFAHRT (Austria)
Il messicano Edgar David Cadena (Petrolike) si è imposto nella terza tappa, Bad Schallerbach – Aigen-Schlägl, percorrendo 141.1 Km in 3h22′09″, alla media di 41.88 Km/h. Ha preceduto di 4″ il belga Aaron Dockx (Alpecin-Deceuninck Development Team) e l’ungherese Bálint Feldhoffer (Team United Shipping). Miglior italiano Mattia Gaffuri (Swatt Club), 4° a 6″. Cadena è il nuovo leader della classifica con 6″ su Feldhoffer e 9″ su Dockx. Miglior italiano Lorenzo Galimberti (Petrolike), 6° a 26″
TOUR OF ESTONIA
Il danese Marcus Sander Hansen (BHS – PL Beton Bornholm) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Tartu, percorrendo 164.8 Km in 3h52′37″, alla media di 42.508 Km/h. Ha preceduto di 3′04″ lo svedese Ville Merlöv (nazionale svedese) e di 5′04″ il connazionale Niklas Larsen (BHS – PL Beton Bornholm). Miglior italiano Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk), 10° a 1′14″. Hansen si impone in classifica con 1′34″ su Merlöv e 2′09″ sul connazionale Mads Andersen (AIRTOX – Carl Ras). Miglior italiano Ridolfo, 33° a 1′43″.
LADIES TOUR OF ESTONIA
La polacca Karolina Kumiega (nazionale polacca) si è imposta nella corsa estone, circuito di Tartu, percorrendo 104.2 Km in 3h01′13″, alla media di 34.5 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Malwina Mul (nazionale polacca) e di 31″ la finlandese Heidi Antikainen (nazionale finlandese). Nessuna italiana in gara
TOUR OF IRAN
Il turco Tahir Yiğit (Spor Toto Cycling Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Sareyn – Tabriz, percorrendo 198.4 Km in 4h53′05″, alla media di 40.616 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Milkias Maekele (BIKE AID) e l’iraniano Aidin Aliyari (nazionale iraniana). Nessun italiano in gara. L’iraniano Saeid Safarzadeh (nazionale iraniana) si impone in classifica con 3″ su Maekele e 30″ sull’eritreo Yoel Habteab (BIKE AID)
COURSE DE LA PAIX GRAND PRIX JESENÍKY (Repubblica Ceca – Under23)
Il danese Simon Dalby (nazionale danese) si è imposto nella terza tappa, Zábřeh – Dlouhé stráně, percorrendo 131 Km in 3h22′28″, alla media di 38.821 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Peter Øxenberg (nazionale danese) e lo spagnolo Pau Martí (nazionale spagnola). Miglior italiano Simone Gualdi (nazionale italiana), 4°. Martí è il nuovo leader della classifica con 2″ su Dalby e 6″ su Øxenberg. Miglior italiano Gualdi, 4° a 8″
LE FINESTRE PARLANO ANCORA INGLESE: YATES SI RIPRENDE QUELLO CHE AVEVA LASCIATO LASSÙ NEL 2018
Con una grande impresa Simon Yates vince il Giro d’Italia sulla stessa salita sulla quale lo aveva perduto nel 2018. Del Toro e Carapaz si marcano agevolando Yates ma gli errori più gravi sono di Del Toro e della UAE.
Una bellissima tappa ha ribaltato il Giro d’Italia grazie all’attacco di Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike), che si è inserito nella battaglia in corso tra Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) e Richard Carapaz (EF Education – EasyPost) e si è involato verso la Cima Coppi, trovando in discesa un passistone con un grande motore come Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike), che gli ha permesso di incrementare il vantaggio nel tratto in falsopiano.
Yates ha fatto una grande impresa come quella che il connazionale Froome aveva fatto proprio ai suoi danni nel 2018 e quindi bisogna attribuirgli il merito della sua stupenda azione, ma vanno parimenti sottolineati i gravissimi errori della UAE e di Del Toro.
Il primo errore della formazione emiratina è stato quello di non inserire un uomo nella fuga, che in una tappa come quella di oggi era una mossa praticamente obbligata vieppiù pensando a che corridore aveva inserito la squadra del terzo della classifica.
Quando Carapaz ha attaccato all’inizio della salita del Colle delle Finestre Del Toro ha risposto molto bene mentre Yates ha proseguito regolare con il suo passo, comunque ottimo, e si è riportato sulla coppia. Nella girandola di scatti e attacchi Yates è stato lasciato andare e sin lì ci può anche stare, visto che non si può rispondere a tutti colpo su colpo, ma quando il vantaggio di Yates aveva superato il minuto Del Toro e Carapaz hanno fatto quasi una sorta di surplace, al punto che Derek Gee (Israel – Premier Tech), che si staccava ad ogni scatto, non solo si riportava sulla coppia dei sudamericani ma rilanciava la velocità semplicemente proseguendo con il proprio passo.
Ora un uomo in maglia rosa sotto attacco non può permettersi di giocare a chi va più piano perché ovviamente per Carapaz arrivare secondo o terzo non fa grossa differenza.
Chi rischiava di perdere il giro era Del Toro che, quindi, doveva mettersi in testa e andare al massimo che poteva per cercare di evitare che il vantaggio lievitasse troppo.
Sicuramente sulla salita avrebbe limitato i danni, visto che il gioco tattico con Carapaz è andato avanti per diversi chilometri. Allo stesso modo in discesa e nel tratto in falsopiano verso il Sestriere invece di chiedere collaborazione a Carapaz e passeggiare dopo aver ricevuto un diniego avrebbe dovuto mettersi a testa bassa e andare a tutta.
Probabilmente avrebbe perduto lo stesso, visto che Yates aveva trovato Van Aert, ma sarebbe stato certamente meglio che consegnare il giro su un piatto d’argento al britannico.
Ovviamente questo non cancella tutte le cose ottime che Del Toro ha mostrato in questo Giro d’Italia, ma quello di oggi è stato un gravissimo errore che nemmeno un giovane deve commettere. Quando Yates è davanti con un minuto di vantaggio la maglia rosa deve prendere l’iniziativa. Non era Carapaz che rischiava di perdere il Giro ma Del Toro. Ora è possibile che Del Toro fosse al limite, però certamente poteva provare ad andare del suo passo senza quasi fermarsi nei momenti in cui Carapaz rallentava per costringerlo ad andare davanti.
Yates ha giocato di esperienza, ma certamente l’errore della Uae e quello di Del Toro hanno facilitato non poco la riuscita dell’impresa.
La tappa è stata caratterizzata da una fuga di circa 30 corridori formatasi in più tempi, che è andata via nelle fasi iniziali della corsa e ha raggiunto un vantaggio massimo di circa 10 minuti
Il tentativo era composto da Timo Kielich (Alpecin-Deceuninck), Sylvain Moniquet (Cofidis), Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Enzo Paleni (Groupama-FDJ), Kim Heiduk (Ineos Grenadiers), Jacopo Mosca (Lidl-Trek) e Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step),Francesco Busatto (Intermarché – Wanty), Mads Pedersen (Lidl-Trek), Carlos Verona (Lidl-Trek), Jon Barrenetxea (Movistar Team), Ethan Hayter (Soudal Quick-Step) e Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani CSF – Faizanè),Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), Alessandro Verre (Arkea-B&B Hotels), Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Fran Miholjević (Bahrain Victorious), Stefano Oldani (Cofidis), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Sven Erik Bystrøm (Groupama-FDJ), Kévin Geniets (Groupama-FDJ), Rémy Rochas (Groupama-FDJ), Kevin Colleoni (Intermarché – Wanty), Simon Clarke (Israel – Premier Tech), Jefferson Cepeda (Movistar Team), Chris Harper (Team Jayco AlUla), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta), Mirco Maestri (Team Polti VisitMalta), Wout van Aert (Team Visma | Lease A Bike) e Martin Marcellusi (VF Group Bardiani CSF – Faizanè).
Sul Colle delle Finestre la fuga ha perso via via pezzi, finché non sono restati davanti solo Harper e Verre. Quest’ultimo ha provato a tenere il ritmo dell’australiano ma non è riuscito nell’impresa. Verre è stato, però, bravo e gestirsi e a non naufragare, cosa che gli ha permesso di resistere al ritorno di Yates e di guadagnare il secondo posto.
La corsa dei big è stata tutta un’altra cosa. La EF di Carapaz ha tirato per lunghi tratti sino alle prime rampe del Colle delle Finestre, quando l’ultimo uomo ha aperto il gas per lanciare l’attacco di Carapaz, che è stato molto violento e potrebbe aver causato problemi allo stesso corridorre. Del Toro ha risposto prontamente, mentre Yates ha proseguito regolare in progressione ed è riuscito a riportarsi sulla coppia di sudamericani. I primi 3 della generale hanno proseguito assieme per qualche chilometro, alternandosi negli scatti, mentre il quarto, Gee, andava su costante, come da sue caratteristiche. L’ennesimo scatto di Yates ha visto un rallentamento da parte di Carapaz e Del Toro, che si guardavano in faccia perché probabilmente entrambi aspettavano che fosse l’altro a rispondere e così, pian piano, Yates ha guadagnato secondi. L’impressione è stata che Carapaz fosse in grado di seguire Yates e questo è stato forse il più grave errore commesso dall’ecuadoriano, non certo quello di non collaborare con Del Toro (come pure vari opinionisti hanno sostenuto).
Il patatrac ha iniziato a materializzarsi quando Carapaz e Del Toro non inseguivano affatto e anzi quasi si fermavano, consentendo diverse volte il rientro di Gee. In questa fase Yates ha guadagnato oltre un minuto, divenuti un minuto e mezzo in vetta al Finestre. Nei primi chilometri della discesa il britannico ha trovato Van Aert, che si era inserito nella fuga proprio con lo scopo di aiutare il capitano, in un tratto adattissimo alla caratteristiche del belga e, a quel punto, è finita la corsa. Dietro Del Toro e Carapaz non potevano certo competere con un motore come quello di Van Aert, ciò tuttavia non giustifica comunque la totale arrendevolezza dei due, che litigavano su chi dovesse tirare.
Ovviamente, le colpe maggiori ricadono su Del Toro perché era lui in maglia rosa e Carapaz, non essendo riuscito a staccarlo sul Colle delle Finestre, non aveva più alcun interesse a collaborare, dato che per lui arrivare secondo o terzo non avrebbe fatto certo la differenza.
Se Carapaz avesse collaborato con Del Toro, anche nell’ipotesi in cui fossero riusciti a chiudere su Yates, l’ecuadoriano non avrebbe comunque vinto ma avrebbe al massimo fatto secondo, invece che terzo (cosa che per uno che il Giro lo ha vinto non avrebbe fatto grande differenza).
Del Toro, a quel punto, avrebbe dovuto provare ad andare a tutta, invece che proseguire a velocità da gita domenicale, anche se con Van Aert davanti sarebbe stato comunque difficile recuperare.
L’andatura blanda ha consentito il rientro del gruppo di Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) e Damiano Caruso (Bahrain – Victorious) che era in ritardo di ben due minuti al GPM di Colle delle Finestre.
Terminato il lavoro di Van Aert, Yates ha proseguito di ottimo ritmo sulle dolci rampe verso Sestriere e, mentre Harper tagliava il traguardo braccia al cielo, il britannico pregustava quella maglia rosa che aveva dovuto cedere a Chris Froome proprio sul Colle delle Finestre nel 2018 (quando la tappa, però, terminò sopra Bardonecchia).
Il gruppo maglia rosa con tutti i big, eccetto Egan Bernal (INEOS Grenadiers), è arrivato con quasi 6 minuti di ritardo da Yates, che si ritrova quindi in maglia rosa con un vantaggio di poco inferiore ai 4 primi su Del Toro, con Carapaz sul gradino più basso del podio.
Ottimo Caruso che, a 38 anni, entra in top five grazie alla sua grande esperienza e solidità, mentre Pellizzari ha conquistato un ottimo sesto posto dopo aver lasciato diversi minuti sulla strada per aiutare il capitano Primoz Roglic, ritiratosi a causa di vari problemi fisici in gran parte dovuti alla cadute.
Si chiuderà domani un Giro d’Italia molto emozionante che ha visto delle belle sfide nelle tappe intermedie e insidiose forse più che sulle grandi montagne, con l’eccezione della tappa di oggi.
A questo punto, occhi puntati sul Tour de France e sulle storiche corse di preparazione, Criterium del Delfinato e Giro di Svizzera.
Benedetto Ciccarone

Yates all'attacco verso il Colle delle Finestre (Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VERRÈS – SESTRIERE
maggio 30, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il Colle delle Finestre sarà l’ultimo giudice del Giro d’Italia. Sugli 8 Km privi d’asfalto che si dovranno percorrere per arrivare fino alla Cima Coppi potrà accadere di tutto e ribaltarsi proprio in extremis la classifica generale della Corsa Rosa
Siamo arrivati all’ultima grande salita del Giro d’Italia 2025. Anzi, la salita per eccezione del Giro 2025 e non soltanto perchè sarà una delle più lunghe di questa edizione (18.4 Km), per la sua pendenza media di tutto riguardo (9.2%) e perchè porterà il gruppo fino a 2178 metri sul livello del mare assegnando così la Cima Coppi. Ma, soprattutto, perchè risponde al nome di Colle delle Finestre e questo vorrà dire che nel finale bisognerà percorrere otto chilometri sullo sterrato. Sulla strada bianche che nel 2018 vide nascere una delle ultime grandi imprese siglate sulle strade della Corsa Rosa – se ne parla più in basso – potrebbe davvero capitare di tutto. Il tappone valdostano ha detto poco o nulla, se non ribadire che al momento i corridori che ne hanno di più sono Isaac Del Toro e Richard Carapaz, con l’ago della bilancia tendente a pendere leggermente a favore del messicano. Ma per portare a termine la frazione di Champoluc di fatica ne hanno fatta molta, molta, moltissima e oggi il Finestre potrebbe chiederne il conto, magari già dai tronconi ancora in asfalto. Si prospetta un’altra giornata storica per il ciclismo e stavolta il percorso potrebbe più favorire un corridore come Carapaz, che è abituato “geneticamente” alle alte quote essendo originario di El Carmelo, centro dell’Ecuador situato ad oltre 2800 metri d’altezza, esattamente agli antipodi rispetto a Ensenada, il centro affacciato sull’Oceano Pacifico del quale è nativa l’attuale maglia rosa. Ma crisi clamorose o sfortune raccolte lungo lo sterrato, naturale fonte di forature, potrebbero anche rimettere in discussione la vittoria finale per questi due corridori e favorire chi li segue in classifica. Anche perchè se uno dei big dovesse forare sicuramente gli avversarsi, in queste particolare situazione, non staranno certo lì a “fairplayzzare”
Mauro Facoltosi

Il Colle delle Finestre e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.mondociclismo.it)
I VALICHI DELLA TAPPA
Col San Giovanni (1116 metri). Valicato dalla Strada Provinciale 197 “del Colle del Lys” nel corso della salita da Viù al Colle del Lys.
Colle del Lys (1311 metri). Aperto tra i monti Arpone e Pelà, è valicato dalla Strada Provinciale 197 “del Colle del Lys” e mette in comunicazione Viù con Almese. Talvolta il suo nome viene scritto “Lis”. Il Giro d’Italia l’ha inserito nel tracciato per la prima volta nel 2018, all’inizio del tappone che da Venaria Reale conduceva a Bardonecchia, vinto dal britannico Chris Froome, dopo che in vetta al Lys era transitato per primo lo spagnolo Luis León Sánchez. L’anno successivo è stato affrontato in occasione della tappa Pinerolo – Ceresole Reale, terminata ai 2247 metri del Lago Serrù con l’affermazione del russo Il’nur Zakarin: in questa occasione era stato l’abruzzese Giulio Ciccone a transitare per primo in vetta.
Colletto di Meana (1455 metri). Segnalato semplicemente come “Il Colletto” sulle cartine del Giro, viene toccato dalla Strada Proviciale 172 “del Colle delle Finestre” lungo la salita al Colle delle Finestre. Il valico si trova nel punto nel quale inizia il tratto sterrato.
Colle delle Finestre (2176 metri). Quotato 2178 sulle cartine del Giro, è costituito dai monti Carlei e Pintas ed è valicato dalla Strada Proviciale 172 “del Colle delle Finestre”, che mette in comunicazione Meana di Susa con Fenestrelle. Il Giro d’Italia l’ha valicato per la prima volta il 28 maggio del 2005, nel finale della tappa Savigliano – Sestriere, che vide Danilo Di Luca transitare primo in vetta mentre il successo di giornata andò al venezuelano José Rujano. Nel 2011, partendo da Verbania, il bielorusso Vasil’ Kiryenka fece man bassa conquistando prima il GPM e poi il traguardo di tappa, sempre fissato al Sestriere. Nel 2015 la tappa, partita da Saint-Vincent, sarà dominata dai corridori dell’Astana con Mikel Landa primo sul Finestre e Fabio Aru vincitore di tappa, nuovamente al Sestriere, bissando il successo conseguito ventiquattrore prima a Cervinia. La scalata che consacrerà il Colle delle Finestre nell’olimpo delle grandi salite porta, invece, la data del 25 maggio del 2018, giorno della storica impresa di Froome durante la già citata Venaria Reale – Bardonecchia: il britannico partì sullo sterrato a più di 80 Km dall’arrivo e percorse in solitaria tutta la restante parte della tappa, giungendo al traguardo con tre minuti spaccati di vantaggio sul corridore che gli terminò più vicino, l’ecuadoriano Richard Carapaz. Lo scorso anno, infine, proprio in vetta al passo è terminato la tappa conclusiva, vinta dallo spagnolo Pablo Torres, del Tour de l’Avenir, la Grande Boucle riservata ai dilettanti: si dice che questo arrivo sia stato organizzato per valutare la possibilità, in futuro, di farvi concludere una tappa del Tour dei professionisti.
Colle di Sestriere (2033 metri). È l’ampia depressione che separe il Monte Fraitève e dalla Punta Rognosa di Sestriere. Vi transita la Strada statale 23 “del Colle di Sestriere” tra Cesana Torinese e Pragelato. Da Cesana vi sale anche il vecchio tracciato della statale, che transita per Sauze di Cesana. Sull’altimetria ufficiale della tappe è riportata l’erronea grafia francese spesso utilizzata di Sestrière. La corsa l’ha superato per la prima volta nel 1911, nel corso della Mondovì – Torino vinta dal francese Lucien Georges Mazan, più conosciuto con il soprannome di “Petit Breton”. Dal 1933, anno dell’istituzione della classifica GPM, è stato inserito 19 volte sul tracciato della corsa rosa, con le ultime tre scalate che sono state effettuate nel 2020 in occasione della penultima tappa, modificata all’ultimo momento per la neve e partita da Alba: al termine della prima ascensione (dal versante di Pragelato) scollinò per primo il siciliano, mentre le altre due scalate – dal versante di Sauze – videro la prima il passaggio in testa del colombiano Einer Rubio e la seconda la vittoria (era arrivo di tappa) del britannico Tao Geoghegan Hart. Il Sestriere è stato spesso inserito anche nel tracciato del Tour, l’ultima volta lo scorso anno subito dopo la partenza della tappa Pinerolo – Valloire, vinta dallo sloveno Tadej Pogacar, con il Sestriere andato ad arricchire il palmares del gallese Stephen Williams.
SALA STAMPA
Italia
Del Toro, altro mattoncino rosa: resiste agli attacchi di Carapaz, ora manca solo il Finestre
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Francozu kraljevska etapa, Mehičan še bližje zmagi na Giru – Slovenija bo žezlo Gira predala Latinski Ameriki (Tappa regale per il francese, il messicano ancora più vicino alla vittoria al Giro – La Slovenia cederà lo scettro del Giro all’America Latina)
Delo
Regno Unito
Del Toro tightens grip on pink jersey as Prodhomme wins stage 19 (Del Toro rafforza la maglia rosa mentre Prodhomme vince la 19a tappa)
The Guardian
Francia
Prodhomme triomphe, Del Toro grappille (Prodhomme trionfa, Del Toro agguanta)
L’Équipe
Spagna
Finestre dictará sentencia (Il Colle delle Finestre emetterà una sentenza)
AS
Belgio
Nicolas Prodhomme rondt vroege vlucht succesvol af, favorieten bestoken elkaar nauwelijks in loodzware negentiende etappe (Nicolas Prodhomme completa con successo la fuga iniziale, i favoriti si attaccano a malapena a vicenda nell’estenuante diciannovesima tappa)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Prodhomme wint negentiende etappe in Giro, roze trui blijft voor Del Toro (Prodhomme vince la 19a tappa del Giro, la maglia rosa resta a Del Toro)
De Telegraaf
Germania
Prodhomme gewinnt Königsetappe als Solist – Finales Duell um Rosa vertagt (Prodhomme vince la tappa regina da solista – Rinviato il duello finale la maglia rosa)
Kicker
Repubblica Ceca
Carapaz na Giru útočil, ale Del Toro s přehledem odolal a dál hájí růžový dres (Carapaz ha attaccato al Giro, ma Del Toro ha resistito facilmente e continua a difendere la maglia rosa)
Mladá Fronta Dnes
Usa
Del Toro stays in pink at Giro d’Italia after first of two mountain showdowns (Del Toro resta in rosa al Giro d’Italia dopo la prima delle due sfide in montagna)
The Washington Post
Colombia
Egan Bernal y Einer Rubio no bajan los brazos y siguen en la pelea del Giro de Italia tras la montañosa etapa 19 (Egan Bernal ed Einer Rubio non si arrendono e sono ancora in lizza per il Giro d’Italia dopo la 19a tappa montuosa)
El Tiempo
Ecuador
Richard Carapaz llega tercero en etapa 19 del Giro de Italia, que la ganó el francés Nicolas Prodhomme (Richard Carapaz è arrivato terzo nella tappa 19 del Giro d’Italia, vinta dal francese Nicolas Prodhomme)
El Universo
Messico
Del Toro refuerza liderato en el Giro de Italia al subir al podio (Del Toro rafforza la sua leadership al Giro d’Italia con un podio)
La Jornada
Australia
Del Toro touches the heights as Giro triumph beckons (Del Toro tocca le vette mentre il trionfo del Giro si avvicina)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
10.50: partenza da Verrès
12.05-12.20: traguardo volante di Rocca Canavese
12.15-12.25: GPM di Corio
13.20-13.40: GPM del Colle del Lys
13.50-14.10: traguardo volante di Chiusa di San Michele
14.15-14.40: inizio salita Finestre
14.45-15.20: inizio sterrato
14.55-15.30: traguardo volante di Bergerie Le Casette (con abbuoni)
15.10-15.45: GPM del Colle delle Finestre (Cima Coppi)
15.25-16.00: inizio salita finale
15.55-16.35: arrivo al Sestriere
METEO GIRO
Verrès: nubi sparse, 28°C (percepiti 27°C), vento moderato da SE (3-25 Km/h), umidità al 38%
Corio (GPM – Km 69.2): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da SE (6-22 Km/h), umidità al 61%
Viù (Km 100): pioggia debole (0.1 mm), 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da SE (7-27 Km/h), umidità al 65%
Chiusa di San Michele (traguardo volante – Km 137.1): nubi sparse, 26°C (percepiti 27°C), vento moderato da SE (6-28 Km/h), umidità al 62%
Sestrière: pioggia debole (0.6 mm), 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da SE (4-29 Km/h), umidità al 37%
DISCOGIRO
Sud America (Paolo Conte)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della diciannovesima tappa
1° Matevz Govekar
2° Sam Bennett s.t.
3° Tord Gudmestad s.t.
4° Maikel Zijlaard s.t.
5° Niklas Märkl s.t.
Miglior italiano: Filippo Fiorelli, 9° (s.t.)
Classifica generale
1° Alexander Krieger
2° Gerben Thijssen a 15′46″
3° Jensen Plowright a 16′21″
4° Niklas Märkl a 18′04″
5° Gijs Van Hoecke a 24′56″
Miglio italiano Matteo Moschetti, 8° a 28′25″
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
3 GIUGNO 1955 – 19a TAPPA: CORTINA D’AMPEZZO – TRENTO (227 Km)
FALLISCE L’ATTACCO DI COPPI SUL PASSO ROLLE – DOTTO VINCE A TRENTO E NENCINI CONSERVA LA MAGLIA ROSA
Fausto racconta la sua corsa – “Ho capito che non c’era niente da fare
La grande tappa dolomitica non ha mantenuto le promesse – Il francese stacca tutti sull’ultima salita e giunge solo al traguardo – Magni batte in volata il gruppo inseguitore – Classifica generale immutata – Oggi la Trento-San Pellegrino di Km. 210 – Il vincitore della tappa è nato in Bretagna da genitori veneti – Geminiani ha dato lo spunto all’offensiva del compagno di squadra – La gioia di Nencini – Niente di deciso per il Tour
NEL TAPPONE NON SUCCEDE (QUASI) NULLA: A CHAMPOLUC VINCE PRODHOMME, DEL TORO E CARAPAZ ASSIEME ALL’ARRIVO
Era la tappa più dura ma la montagna ha partorito il topolino di un solo attacco sull’ultima e più facile delle cinque salite previste, con la maglia rosa Del Toro e il suo più diretto avversario Carapaz da soli all’arrivo con una ventina di secondi di vantaggio sugli altri “big” della classifica. Troppo tardi per la vittoria di tappa, che grazie alla scarsa belligeranza in gruppo è andata al fuggitivo Nicolas Prodhomme
La diciannovesima e terzultima tappa del 108esimo Giro d’Italia è considerata da molti appassionati la più importante di questa edizione presentando ben 5 GPM, di cui tre di prima categoria, e una lunghezza che, pur inferiore a quella dei famosi tapponi di una volta, è pur sempre ragguardevole con i suoi 166 chilometri. La partenza è fissata a Biella, alle ore 12.30, e il percorso, dopo avere oltrepassato Ivrea, supera il valico di Croce Serra (GPM di terza categoria, 11 chilometri al 5%, abbastanza regolari), piega verso Nord e imbocca la valle della Dora Baltea, la più importante della Val d’Aosta, risalendo verso il capoluogo. All’altezza di Verres si devia in una valle laterale che conduce al Col Tzecore (GPM di prima categoria, ben 16 chilometri all’8% con punte del 15%), da cui si ridiscende nuovamente nella valle della Dora Baltea, passando per Saint-Vincent e Chatillon. Ben presto il percorso devia nuovamente verso Nord, arrampicandosi sino al colle di Saint Pantaléon (GPM di prima categoria, altri 16 chilometri al 7% con punte del 12%), per poi ridiscendere a Saint-Vincent, proseguire in direzione del Col de Joux (terzo GPM di prima categoria: 15 chilometri al 7% con punte del 12%) e scendere infine a Brusson nella Val d’Ayas, dove mancheranno 15 chilometri al traguardo. Da Brusson si risale al paese di Antagnod (GPM di seconda categoria, gli ultimi 4 chilometri hanno una pendenza del 6% con punte dell’11%), e infine si scende al traguardo, situato a Champoluc dopo 5 chilometri di discesa.
In un Giro caratterizzato dal crollo di buona parte dei favoriti a causa di incidenti di ogni tipo e che presenta una classifica molto corta, con i primi cinque racchiusi in tre minuti e con nessun corridore che ha mai dato l’impressione di poter dominare a suo piacimento, pronosticare l’esito di una tappa come quella odierna è molto difficile. Certamente l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), secondo a 41 secondi, il colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers), sesto a 4’43” e il nostro giovane Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe), settimo a 5’02”, tutti ottimi scalatori, sono tra i corridori più accreditati, sia per vincere la tappa, sia per insidiare il primato dell’attuale leader della classifica, il sorprendente messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG), vincitore mercoledì sul traguardo di Bormio dopo un cedimento nella tappa precedente. Ma molti altri corridori, che sinora hanno risparmiato energie e non si sono fatti notare, potrebbero sorprendere, a partire dal terzo in classifica, il britannico Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike), leader di una squadra orfana del grande Jonas Vingegaard e del desaparecido americano Sepp Kuss, del quale si sono perse le tracce dopo le grandi fatiche della stagione 2023.
La partenza avviene con un tempo eccellente, anche troppo (ben 26 gradi di temperatura), che arriva dopo il maltempo e il freddo dei giorni scorsi e potrebbe causare ulteriori difficoltà ai corridori. Sulla salita di Croce Serra diversi uomini escono dal gruppo e un po’ per volta si viene a ricreare la situazione della tappa di ieri, con una trentina di uomini in fuga e tra questi ci sono molti cacciatori di tappe, come Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike), Mads Pedersen (Lidl – Trek) e il nostro Christian Scaroni (XDS Astana Team), tutti già vincitori nei giorni scorsi, ma anche Romain Bardet (Team Picnic PostNL), David Gaudu (Groupama – FDJ) e Pello Bilbao (Bahrain – Victorious). Il solo uomo di classifica presente nella fuga è il nostro Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 15esimo a un quarto d’ora dalla maglia rosa, ma che non è apparso brillante nei giorni scorsi e non rappresenta un pericolo per gli uomini di classifica, tutti riuniti nel gruppo principale che segue a un paio di minuti.
A transitare primo sul GPM di Croce Serra è Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step); il leader della classifica degli scalatori, Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), non è presente nella fuga in quanto ha ormai vinto matematicamente questa classifica e non ha più interesse a transitare primo sui GPM che si succederanno oggi e domani. Sulla dura salita del Col Tzecore il vantaggio dei fuggitivi supera i due minuti e mezzo, ma qualcuno inizia a perdere terreno; cedono, fra gli altri, Pedersen e Van Aert, ma sia davanti, sia dietro nessuno si muove e pochissimo cambia nella composizione dei vari gruppi e nei distacchi. Il plotoncino dei migliori è comunque capeggiato dagli uomini della maglia rosa, che forse teme un attacco di Carapaz, il quale a sua volta ha due uomini nella fuga (fra questi il forte scalatore Georg Steinhauser, molto brillante l’anno scorso proprio al Giro, dove ha anche vinto la tappa con arrivo al passo Brocon davanti a Pogacar).
Sul Col Tzecore passa per primo Scaroni, secondo nella classifica degli scalatori; l’Astana, con ogni evidenza, vuole anche ottenere il secondo posto in questa classifica dopo essersi già assicurata il primo. Il gruppo dei fuggitivi è composto ancora da 24 corridori, mentre il gruppo dei migliori transita a quasi tre minuti. Nella discesa, lunga e pericolosa, non ci sono cadute ed è già molto di questi tempi; il vantaggio dei fuggitivi aumenta sino a tre minuti e mezzo. Dopo 92 chilometri inizia la terza salita, il Colle di Saint Pantaléon. La fatica inizia a farsi sentire e i fuggitivi cominciano a cedere. Alcuni di loro, come Scaroni, Gaudu e Bardet, si staccano mentre nel gruppo principale iniziano a tirare gli uomini di Carapaz, sia pure senza dare il massimo. Il ritardo del gruppo scende molto lentamente e la situazione cambia solo quando a tirare si mettono gli uomini di Yates, gli olandesi Wilco Kelderman e Steven Kruijswijk. A questo punto il gruppo con i primi in classifica si riduce a una quindicina di unità e il suo ritardo scende a due minuti. Nessuno dei migliori sembra voler cedere, anche se occasionalmente Bernal appare in difficoltà. In cima al colle di Saint Pantaléon i fuggitivi sono rimasti in otto: è il francese Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), quest’anno in evidenza al Tour of des Alps, a transitare per primo. Il gruppo con i migliori passa a due minuti. La discesa allunga di nuovo le distanze e all’attacco del Col de Joux i migliori sono nuovamente a tre minuti dai fuggitivi. Mancano 36 chilometri all’arrivo e non è ancora successo niente di importante, se non un po’ di schermaglie fra Del Toro, Carapaz e Yates, i cui uomini si sono alternati in testa al gruppetto dei migliori. Nessuno di questi ha ceduto e l’unico motivo di interesse sembra, al momento, la prova d’orgoglio del nostro Tiberi, che è ancora nel gruppetto dei fuggitivi. Il Col de Joux inizia a mietere vittime e davanti rimangono in tre (Tiberi, Prodhomme e Carlos Verona della Lidl – Trek, vincitore ad Asiago qualche giorno fa), mentre il gruppetto dei migliori perde prima Adam Yates (UAE Team Emirates – XRG), nono in classifica, e poi Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta), Kruijswijk, Kelderman e Bilbao, quest’ultimo reduce dalla fuga. A metà salita il gruppetto ha ancora un minuto e mezzo da recuperare ai primi tre, dai quali si è staccato Prodhomme che sta tentando l’azione solitaria. A 5 chilometri dallo scollinamento i migliori si riportano su Verona e Tiberi e resta quindi in fuga il solo Prodhomme. Gli uomini della UAE, ancora numerosi, iniziano a tirare il gruppetto, con Rafał Majka particolarmente attivo: a due chilometri dal GPM sono ancora insieme i primi dieci della classifica generale, tranne Yates, e in più Majka, l’americano Brandon McNulty (UAE Team Emirates – XRG) e Tiberi. Prodhomme è sempre in fuga e mantiene un minuto di vantaggio. A un chilometro dalla cima Carapaz accelera, ma Yates e Del Toro gli sono subito a ruota. Prodhomme scollina per primo con 50 secondi di vantaggio sugli inseguitori e nulla cambia lungo la discesa. Sulla salita verso Antagnod Prodhomme insiste con molta convinzione, nella speranza che dietro tutti continuino a guardarsi come hanno fatto per tutta la tappa, e aumenta il suo vantaggio sino a 1 minuto e mezzo quando mancano 11 chilometri al traguardo. A 9 chilometri nulla è cambiato: Majka e McNulty tirano sempre il gruppetto dei migliori cercando di impedire ogni attacco. A 7 chilometri, infine, Carapaz attacca e Del Toro gli rimane incollato. Nessun altro riesce a seguirli, mentre davanti Prodhomme mantiene più di un minuto di vantaggio. Il solo Peliizzari fa un paio di tentativi, ma invano, mentre la coppia in fuga guadagna qualcosa, ma senza fare il vuoto sugli inseguitori. Prodhomme è primo anche ad Antagnod, a 5 chilometri dal traguardo, con un minuto di vantaggio sulla coppia Carapaz-Del Toro. Dopo altri 20 secondi passano gli altri dieci corridori rimasti nel gruppetto dei migliori. La discesa è rapida e non succede più nulla: dopo pochi minuti Prodhomme va a vincere la tappa (con un tempo complessivo di 4 ore e 50 minuti) e alle sue spalle Carapaz e Del Toro, che arrivano a 58 secondi, sprintano per il secondo posto, col messicano che prevale e guadagna un paio di secondi (solo di abbuono) sul rivale. A un minuto e 22 secondi arrivano gli altri dieci e la tappa si chiude senza il minimo scossone, sia pure con un brivido finale causato da una caduta di Pellizzari a pochi metri dal traguardo, per fortuna senza gravi conseguenze. Come ribadiscono anche in telecronaca, la montagna ha partorito il proverbiale topolino e nulla è cambiato in classifica generale. Anche il fatto che la tappa sia stata vinta da un uomo rimasto in fuga sin dai primi chilometri fa capire come tutti i migliori si siano sostanzialmente guardati dall’inizio alla fine senza mai attaccare seriamente. Isaac Del Toro è sempre più vicino a vincere, a sorpresa, il Giro d’Italia e domani si corre l’ultima tappa che potrebbe cambiare la classifica, nella speranza che chi vuole vincere il Giro si dia veramente da fare.
Andrea Carta

Carapaz attacca Del Toro sulla salita verso Antagnod (foto Tim de Waele/Getty Images)
30-05-2025
maggio 30, 2025 by Redazione
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GIRO D’ITALIA
Il francese Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella diciannovesima tappa, Biella – Champoluc, percorrendo 166 Km in 4h50′35″, alla media di 34.276 Km/h. Ha preceduto di 58″ il messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) e l’ecuadoriano Richard Carapaz (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 4° a 1′22″. Del Toro è ancora in maglia rosa con 43″ su Carapaz e 1′21″ sul britannico Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Caruso, 5° a 3′36″
TOUR OF NORWAY
Il britannico Matthew Brennan (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto nella seconda tappa, Egersund – Oltedal, percorrendo 208.1 Km in 5h09′12″, alla media di 40.382 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Maxim Van Gils (Red Bull – BORA – hansgrohe) e il monegasco Victor Langellotti (INEOS Grenadiers). Due italiani in gara: Alessandro Covi (UAE Team Emirates – XRG) 20° a 5″, Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty) 43° a 22″. Brennan è il nuovo leader della classifica con 12″ su Langellotti e 15″ sull’olandese Tibor Del Grosso (Alpecin – Deceuninck). Covi 13° a 21″, Rota 63° a 9′09″.
BOUCLES DE LA MAYENNE – CRÉDIT MUTUEL
Il francese Pierre Latour (Team TotalEnergies) si è imposto nella prima tappa, Saint-Berthevin – Juvigné, percorrendo 166 Km in 3h54′03″, alla media di 42.555 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’eritreo Biniam Girmay
(Intermarché – Wanty) e il connazionale Paul Penhoët (Groupama – FDJ. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Q36.5 Pro Cycling Team), 5° a 3″. Il francese Thibaud Gruel (Groupama – FDJ) è ancora leader della classifica con 3″ sul connazionale Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e 6″ sull’irlandese Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team). Miglior italiano Manlio Moro (Movistar Team), 19° a 14″
ALPES ISÈRE TOUR
L’italiano Matteo Milan (Lidl – Trek Future Racing) si è imposto nella terza tappa, Colombier-Saugnieu – Jons, percorrendo 159.2 Km in 3h37′55″, alla media di 43.833 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Aubin Sparfel (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) e Antoine Raugel (Vélo Club Villefranche Beaujolais). L’elvetico Valentin Darbellay (Elite Fondations Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1″ sull’italiano Pietro Mattio (Team Visma | Lease a Bike Development) e 4″ sul belga Viktor Soenens (Soudal Quick-Step Devo Team).
FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
Il britannico Thomas Mein (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Sanem, percorrendo 160.2 Km in 3h43′09″, alla media di 43.074 Km/h. Ha preceduto di 11″ l’italiano Mattia Negrente (XDS Astana Development Team) e il ceco Šimon Vaníček (ATT Investments). L’olandese Martijn Rasenberg (Parkhotel Valkenburg) è il nuovo leader della classifica con 6″ su Mein e 7″ sul belga Joppe Heremans (VolkerWessels Cycling Team). Miglior italiano Negrente, 11° a 18″
OBERÖSTERREICH RUNDFAHRT (Austria)
Il polacco Marcin Budziński (ATT Investments) si è imposto nella seconda tappa, Eferding – Ried im Innkreis, percorrendo 178.1 Km in 4h12′49″, alla media di 42.268 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Bartłomiej Proć (Run & Race – Wibatech) e l’olandese Corné van Kessel (Deschacht – Hens – FSP). Miglior italiano Francesco Carollo (Swatt Club), 8°. Il messicano Carlos Alfonso Garcia (Petrolike) aveva tagliato il traguardo in prima posizione, ma è stato retrocesso al 95° posto per una scorrettezza. L’italiano Lorenzo Galimberti (Petrolike) è ancora leader della classifica con 4″ sull’ungherese Bálint Feldhoffer (Team United Shipping) e 6″ sul messicano Edgar David Cadena (Petrolike)
TOUR OF ALBANIA
Il serbo Jovan Divnić (BK Pljevlja) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Valona – Fier, percorrendo 117.8 Km in 2h46′10″, alla media di 42.536 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bulgaro Georgi Lumparov (Hemus Troyan) e il serbo Marko Stanković (Novapor Theseus SportsClub). Miglior italiano Filippo Cecchi (Bike Academy Marchini Costruzioni), 7°. L’olandese Tom Jonkmans (Wielerploeg Groot Amsterdam) si impone in classifica con 2′56″ sull’albanese Gabriele De Fabritiis (nazionale albanese) e 3′23″ sul serbo Ognjen Ilić (BK Pljevlja). Miglior italiano Alessio Gasparini (P.A.S. Ioanninon – P&I), 9° a 5′43″.
TOUR OF ESTONIA
Il polacco Marceli Bogusławski (ATT Investments) si è imposto nella prima tappa, Tallinn – Tartu, percorrendo 196.4 Km in 3h59′23″, alla media di 49.226 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Mads Andersen (AIRTOX – Carl Ras) e il ceco Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 53° a 32″. Bogusławski è il primo leader della classifica con 4″ su Andersen e 10″ sull’estone Norman Vahtra
(nazionale estone). Miglior italiano Peron, 53° a 42″.
TOUR OF IRAN
L’iraniano Saeid Safarzadeh (nazionale iraniana) si è imposto nella quarta tappa, Tabriz – Sareyn, percorrendo 195.6 Km in 4h32′07″, alla media di 43.129 Km/h. Ha preceduto di 31″ l’eritreo Milkias Maekele (BIKE AID) e il turco Ahmet Örken (Spor Toto Cycling Team). Nessun italiano in gara. Safarzadeh è il nuovo leader della classifica con 11″ su Maekele e 30″ sull’eritreo Yoel Habteab (BIKE AID)
COURSE DE LA PAIX GRAND PRIX JESENÍKY (Repubblica Ceca – Under23)
Lo sloveno Anže Ravbar (nazionale slovena) si è imposto nella seconda tappa, Uničov – Rýmařov, percorrendo 148.7 Km in 3h32′58″, alla media di 41.894 Km/h. Ha preceduto allo sprint i norvegesi Sebastian Veslum (nazionale norvegese) e Morthen Wang Baksaas (nazionale norvegese). Miglior italiano Simone Gualdi (nazionale italiana), 5°. Il francese Victor Loulergue (nazionale francese) è ancora leader della classifica con 1″ su Ravbar e 3″ sullo spagnolo Pau Martí (nazionale spagnola). Miglior italiano Gualdi, 4° a 7″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BIELLA – CHAMPOLUC
maggio 29, 2025 by Redazione
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Siamo arrivati al gran finale del Giro d’Italia che in questi giorni proporrà le ultime grandi ascese alpine. Se domani si affronterà la salita regina della Corsa Rosa n° 108, che porterrà i corridori fino ai 2178 metri del Colle delle Finestre, oggi andrà in scena un micidiale tappone che proporrà qualcosa come 5000 metri di dislivello.
Se il tappone di San Valentino vi aveva stupito per la sua durezza allora farete un salto sulla sedie e leggere i dati della frazione che oggi riporterà i corridori in alta montagna. Pedalando da Biella e Champoluc si dovranno superare quasi 5000 metri di dislivello, 300 in più rispetto a quelli previsti dalla tappa di martedì scorso, che come quella odierna presentava tre colli di prima categoria, ai quali oggi se ne affiancheranno due appartenente a categorie inferiori. Eccetto lo Tsecore, nessuna proporrà pendenze particolarmente estreme ma le fatiche fin qui sopportate e i quasi 70 Km che si dovranno trascorrere in salita potranno causare tra i grandi favoriti crisi paragonabili a quelle vissute da Ayuso, Del Toro e Tiberi, ma con effetti moltiplicati.
La tappa inizierà con una fase di “lancio” di una cinquantina di chilometri, nel corso della quale già si dovrà superare una salita, quella pedalabile di 11 Km al 4.6% che subito dopo la partenza condurrà sino agli 850 metri della Croce Serra. Entrati in Valle d’Aosta si giungerà a Verrès dove, all’ombra di uno dei più spettacolari castelli della regione autonoma, si aprirà il sipario sulla fase più impegnativa di questa tappa, gli ultimi 115 Km caratterizzati da tre colli di prima categoria proposti di seguito e quasi senza respiro. Il primo sarà il più basso di questo trittico, ma arrivare fino ai 1623 metri del Colle Tsecore comporterà affrontare la salita più ostica di giornata, quasi 16 Km al 7.7% che riservano nel finale un tremendo tratto di 4.4 Km all’11.4% di pendenze media. Scesi a Saint-Vincent si andrà quindi ad affrontare l’ascesa più lunga di giornata, 16 Km e mezzo al 7.2% per andare a svalicare i 1664 metri del Col Saint Pantaléon, superato il quale si scenderà nuovamente a Saint-Vincent, dove i “girini” si ritroveranno ai piedi del Col de Joux, salita meno difficile delle precedenti, ma si dovranno comunque percorrere 15 Km al 6.9% per arrivare al Gran Premio della Montagna ed è risaputo che l’abbinamento tra salite dure e altre più pedalabili ha spesso contribuito a rendere le seconde molto più indigeste. Il Joux rappresenta una sorta di porta d’accesso laterale all’alta Val d’Ayas, sulle cui strade si svolgeranno gli ultimi 20 Km di gara, denotati dalla salita – sulla carta pedalabile (sono 9.5 Km al 4.6%, ma con un tratto di quasi 3 Km al 7.2%) – verso il borgo di Antagnod, divenuto famoso alla fine degli anni ‘60 per esser stato scelto dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat per trascorrervi le vacanze estive. Come l’ascesa delle Motte nel finale di Bormio costituisce di fatto un arrivo in salita perchè dopo rimarranno solo 5 Km da percorrere per andare al traguardo, tutti in discesa fino alla “flamme rouge”, lo striscione con il triangolino rosso che identifica l’inizio dei mille metri conclusivi, dove la strada tornerà dolcemente a riprender quota.
Mauro Facoltosi

Il lago Ciarciero sulle montagne sopra Champoluc e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.highmountains.it)
I VALICHI DELLA TAPPA
Valico di Croce Serra (845 metri). Quotato 850 metri sulle cartine del Giro – sulle quali è chiamata semplicemente “Croce Serra” – e 853 metri sul testo “Piemonte” della Guida d’Italia del TCI, è valicato dalla Strada Provinciale 72 “di Nomaglio” tra Donato e Andrate. Il Giro d’Italia vi è salito in due occasioni, sempre dal versante occidentale (quello che oggi si percorrerà in discesa): nel 1964 fu l’allora neoprofessionista lombardo Gianni Motta a conquistarne la vetta, durante la penultima tappa di quella edizione, disputata tra Torino e Biella e vinta dallo stesso corridore; nel 1992 fu scalata nelle fasi iniziali della tappa Saint-Vincent – Verbania, vinta dal toscano Franco Chioccioli dopo che al GPM della Croce Serra era scollinato per primo il varesino Claudio Chiappucci. Altre volte il Giro si è limitato a percorrere la salita che conduce alla sottostante galleria-traforo, dalla quale transiterà anche la prossima edizione del Giro di Spagna in occasione della frazione inaugurale (Torino – Novara)
Colle di Zuccore (1623 metri). È il nome italiano del Col Tsecore, valicato dalla strada comunale che mette in comunicazione Quincod (Challand-Saint-Anselme) con Sommarese (Emarèse). Fino al 2018 l’unica corsa professionistica a essere transitata in vetta a questo valico era stata la tappa di Gressoney-La-Trinité del Trofeo dello Scalatore del 1992, vinta dal brianzolo Alberto Elli dopo che il calabrese Michele Coppolillo era transitato per primo in cima allo Zuccore. Nel 2018 c’è stato il debutto alla corsa rosa in occasione della penultima tappa, disputata tra Susa e Cervinia e vinta dallo spagnolo Mikel Nieve, con l’abruzzese Giulio Ciccone finora unico nome dell’albo d’oro dello Tsecore al Giro d’Italia. Questa salita è comunque molto nota tra i corridori perchè è stato spesso inserita nel tracciato del Giro della Valle d’Aosta, una delle principali corse a tappe riservate alla categoria Under23 (gli ex dilettanti)
Colle di San Pantaléon (1645 metri). Quotato 1664 sulle cartine del Giro, è valicato dalla Strada Regionale 42 tra Semon e Torgnon. Il Giro d’Italia l’ha scalato quattro volte, la prima volta nel 1992 nel corso della Saluzzo – Pila, vinta dal tedesco Udo Bölts dopo che sul passo era transitato in testa il portoghese Acacio Da Silva. Ci si tornerà nel 1997 nel finale della tappa Racconigi – Cervinia vinta dal bergamasco Ivan Gotti, mentre il GPM del San Pantaléon era finito nel carniere del colombiano José Jaime González Pico. La penultima volta risale al 2015 quando, in occasione della Gravellona Toce – Cervinia conquista dal sardo Fabio Aru, il colle valdostano era svalicato per primo dal siciliano Giovanni Visconti. Ed è sempre legato a Cervinia – si tratta della tappa del 2018 citata pocanzi – l’ultimo passaggio su questo colle, che quel giorno fu “vidimato” proprio da Nieve, che poi andrà ad imporsi anche ai piedi del Cervino.
Colle di Joux (1640 metri). Quotato 1639 metri sulle cartine del Giro, è valicato dalla Strada Regionale 33 tra Saint-Vincent e Brusson. Finora è stato inserito sei volte nel percorso del Giro, iniziando con un doppio debutto nel 1962 perchè furono previste due scalate nel tracciato del “tappone delle Balconate Valdostane”, circuito di quasi 240 Km nel quale era inserito anche il tremendo Colle San Carlo – una delle salite più ripide della Valle d’Aosta – e che vide conquistare il Joux lo spagnolo Angelino Soler e il romagnolo Alberto Assirelli, poi vincitore sul traguardo di Saint-Vincent. Si tornerà lassù nel 1964 in occasione della Torino – Biella vinta da Motta (se ne parlava poco sopra), quando questo valico finì nel palmares di un altro romagnolo, Arnaldo Pambianco. Sarà lo spagnolo Julio Jiménez a scollinare per primo su questo passo nel 1968, nel finale della Novara – Saint Vincent vinta dal belga Eddy Merckx, poi ci si tornerà nel 1970 in occasione della Saint Vincent – Aosta, conquistata dal toscano Franco Bitossi con il piemontese Italo Zilioli primo al passaggio sul colle. L’ultimo passaggio risale al 1987, quando vi si salì durante la Como – Pila, tappa terminata con l’affermazione dello scozzese Robert Millar e la conquista del GPM intermedio da parte del veneto Massimo Ghirotto.
SALA STAMPA
Italia
A Cesano Maderno esulta Denz. L’italiano Maestri chiude 2°. Del Toro controlla e resta in rosa
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Rogličev pomočnik Denz do zmage, rožnata majica ostaja Mehičanu (L’assistente di Roglič Denz alla vittoria, la maglia rosa resta al messicano)
Delo
Regno Unito
Denz surges to stage win as Del Toro keeps hold of pink jersey (Denz conquista la vittoria di tappa mentre Del Toro mantiene la maglia rosa)
The Guardian
Francia
Denz remporte la 18e étape en solitaire (Denz vince la 18ª tappa in solitaria)
L’Équipe
Spagna
The last Denz – Ayuso abandona en el Giro tras terminar ayer con el ojo hinchado (Ayuso abbandona il Giro dopo aver concluso ieri con un occhio gonfio)
AS
Belgio
Eerste zege in bijna 600 dagen: Nico Denz verrast Van Aert en andere Belgen in vroege vlucht van Giro, Edward Planckaert mee op podium (Prima vittoria dopo quasxi 600 giorni: Nico Denz sorprende Van Aert e altri belgi in fuga al Giro, Edward Planckaert sul podio)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Nico Denz is Nederlanders te slim af in finale en maakt zegegebaar in achttiende etappe Giro d’Italia (Nico Denz supera l’olandese nel finale e vola alto nella diciottesima tappa del Giro d’Italia)
De Telegraaf
Danimarca
Forhåndsfavorit udgår af Giroen efter bistik ved øjet (Il favorito pre-torneo si ritira dal Giro dopo una puntura d’ape nell’occhio)
Politiken
Germania
Coup als Solist: Denz gewinnt 18. Giro-Etappe (Colpo di scena in solitaria: Denz vince la 18a tappa del Giro)
Kicker
Repubblica Ceca
Vacek byl v úniku, všechny ale zaskočil Denz. Lídr Del Toro přišel o Ayusa – Vacek: Byl to gambling. Van Aert hlídal Madse, já zase Wouta a ujeli jiní (Vacek è partito in contropiede, ma Denz ha sorpreso tutti. Il leader Del Toro ha perso Ayuso – Vacek: Era un gioco d’azzardo. Van Aert si prendeva cura di Mads, io mi occupavo di Wout e gli altri se la cavavano)
Mladá Fronta Dnes
Usa
Del Toro takes it easy during 18th stage of Giro as Denz wins with solo breakaway (Del Toro se la prende comoda durante la 18a tappa del Giro mentre Denz vince con una fuga solitaria)
The Washington Post
Colombia
Egan Bernal y Einer Rubio superaron otro desafío y están firmes en la pelea del Giro de Italia: Denz ganó la etapa – El Giro de Italia se sacude: Juan Ayuso, que llegó como favorito, se retira por insólita situación en la etapa 18 (Egan Bernal ed Einer Rubio hanno superato un’altra sfida e sono saldamente in lizza per il Giro d’Italia: Denz ha vinto la tappa – Il Giro d’Italia è scosso: Juan Ayuso, arrivato come favorito, si ritira per una situazione insolita nella tappa 18.)
El Tiempo
Ecuador
Alemán Nico Denz gana la etapa 18 del Giro de Italia y Richard Carapaz llega 63 y sigue segundo en la clasificación general – ¿Se ‘agrandó’?: ‘es un gran corredor, pero no creo que sea un gran rival’, el ácido comentario de Isaac del Toro, líder del Giro de Italia, sobre Richard Carapaz (Il tedesco Nico Denz vince la 18a tappa del Giro d’Italia e Richard Carapaz arriva 63°, mantenendosi secondo nella classifica generale – Ha “fatto le cose in grande”?: “È un grande corridore, ma non credo che sia un grande rivale”, è il commento acido del leader del Giro d’Italia Isaac del Toro a proposito di Richard Carapaz)
El Universo
Messico
Del Toro mantiene la ‘maglia’ rosa en el Giro de Italia (Del Toro mantiene la maglia rosa al Giro d’Italia)
La Jornada
Australia
Del Toro takes it easy as Denz wins with solo breakaway (Del Toro se la prende comoda mentre Denz vince in solitaria)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
12.30: partenza da Biella
12.55-13.05: GPM di Croce Serra
13.25-13.35: traguardo volante di Pont-Saint-Martin
13.40-13.50: inizio salita Tzecore
14.20-14.40: GPM del Col Tzecore
14.45-15.05: traguardo volante di Châtillon
14.50-15.10: inizio salita Saint Pantaléon
15.30-16.00: GPM del Col Saint Pantaléon
15.50-16.25: traguardo volante di Saint-Vincent (con abbuoni) e inizio salita Joux
16.25-17.05: GPM del Col de Joux
16.50-17.30: GPM di Antagnod
17.00-17.35: arrivo a Champoluc
METEO GIRO
Biella: cielo sereno, 25°C, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da S (5-20 Km/h), umidità al 60%
Verrès (inizio salita Colle Tzecore – Km 50.7): cielo sereno, 27°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (8-32 Km/h), umidità al 52%
Châtillon (traguardo volante – Km 87.3): cielo sereno, 29°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (7-36 Km/h), umidità al 37%
Col de Joux (GPM – Km 145.4): nubi sparse, 20°C, vento moderato da S (8-32 Km/h), umidità al 50%
Champoluc: nubi sparse, 19°C, vento moderato da S (2-24 Km/h), umidità al 49%
DISCOGIRO
Giorni di rose (Paola Turci)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della diciottesima tappa
1° Maikel Zijlaard
2° Timo Kielich s.t.
3° Quinten Hermans s.t.
4° Jimmy Janssens s.t.
5° Chris Harper s.t.
Miglior italiano: Luca Mozzato, 10° (s.t.)
Classifica generale
1° Alexander Krieger
2° Gerben Thijssen a 17’14″
3° Jensen Plowright a 17′49″
4° Niklas Märkl a 19′55″
5° Gijs Van Hoecke a 26’24”
Miglio italiano Enrico Zanoncello, 8° a 30’12”
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
1 GIUGNO 1955 – GIORNO DI RIPOSO
OGGI DA TRIESTE A CORTINA PRIMA TAPPA DELLE DOLOMITI
Tutti prevedono la vittoria di Coppi nelle due giornate decisive del Giro
Si attende l’attacco di Coppi rimasto finora sulla difensiva – Molti gli uomini di valore nelle prime posizioni della classifica – Magni spera nelle discese – La partenza avverrà alle 10 e il percorso è di 236 Km – Fausto ha ricevuto a Trieste una fotografia del bimbo nato in Argentina
2 GIUGNO 1955 – 18a TAPPA: TRIESTE – CORTINA D’AMPEZZO (236 Km)
CONTERNO STRAPPA LA VITTORIA A CORTINA DOPO LA FUGA D’UNA PATTUGLIA DI GREGARI
Tra Coppi e Moser duello con i fiocchi prevede Magni nella tappa d’oggi
Il Passo della Mauria non è riuscito ad impegnare gli assi – Il vincitore, fermato da una foratura dopo la prima fuga, riprende gli avversari a trenta chilometri dall’arrivo e li regola in volata – Coppi, due volte attardato, rientra facilmente in gruppo – Classifica generale immutata – Finalmente per Conterno una giornara buona – Fausto è deciso ad attaccare – Intanto Goddet sta trattando con Binda la squadra per il Tour – L’appuntamento odierno è sui cinque colli dolomitici della Cortina-Trento
29-05-2025
maggio 29, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il tedesco Nico Denz (Red Bull – BORA – hansgrohe) si è imposto nella diciottesima tappa, Morbegno – Cesano Maderno, percorrendo 144 Km in 3h12′07″, alla media di 44.973 Km/h. Ha preceduto di 1′01″ l’italiano Mirco Maestri (Team Polti VisitMalta) e il belga Edward Planckaert (Alpecin – Deceuninck). Il messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) è ancora in maglia rosa con 41″ sull’ecuadoriano Richard Carapaz (Team Visma | Lease a Bike) e 51″ sul britannico Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 5° a 3′06″
TOUR OF NORWAY
Il norvegese Storm Ingebrigtsen (Team Coop – Repsol) si è imposto nella prima tappa, circuito di Sola, percorrendo 179.2 Km in 4h06′57″, alla media di 43.539 Km/h. Ha preceduto di 3″ il britannico Matthew Brennan (Team Visma | Lease a Bike) e l’olandese Tibor Del Grosso (Alpecin – Deceuninck). Due italiani in gara: Alessandro Covi (UAE Team Emirates – XRG) 11° a 6″, Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty) 83° a 8′34″. Ingebrigtsen è il primo leader della classifica con 11″ su Brennan e 13″ su Del Grosso. Covi 11° a 17″, Rota 83° a 8′48″.
BOUCLES DE LA MAYENNE – CRÉDIT MUTUEL
Il francese Thibaud Gruel (Groupama – FDJ) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Laval (Espace Mayenne), percorrendo 5.4 Km in 6′46″, alla media di 47.882 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e di 6″ l’irlandese Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team). Miglior italiano Manlio Moro (Movistar Team), 17° a 14″. Gruel è il primo leader della classifica con 3″ su Cosnefroy e 6″ su Townsend. Miglior italiano Moro, 17° a 14″.
ALPES ISÈRE TOUR
Il tedesco Moritz Kretschy (Israel Premier Tech Academy) si è imposto nella seconda tappa, Dolomieu – Satolas-et-Bonce, percorrendo 153.8 Km in 3h44′33″, alla media di 41.096 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Maxime Decomble (Equipe continentale Groupama-FDJ) e di 5″ l’israeliano Rotem Tene (Israel Premier Tech Academy). Miglior italiano Matteo Milan (Lidl – Trek Future Racing), 6° a 5″. L’elvetico Valentin Darbellay (Elite Fondations Cycling Team) è il nuovo leader della classifica con 1″ sull’italiano Pietro Mattio (Team Visma | Lease a Bike Development) e 4″ sul belga Viktor Soenens (Soudal Quick-Step Devo Team).
FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
Il belga Seppe Van Den Boer (Baloise Glowi Lions) si è imposto nella prima tappa, circuito di Rumelange, percorrendo 151.2 Km in 3h30′30″, alla media di 43.097 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Timo de Jong (VolkerWessels Cycling Team) e l’australiano Matthew Fox (Veloce Club Rouen 76). Miglior italiano Kevin Pezzo Rosola (General Store – Essegibi – F.Lli Curia), 6°. Rosola è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dell’olandese Martijn Rasenberg (Parkhotel Valkenburg) e 3″ su De Jong.
OBERÖSTERREICH RUNDFAHRT (Austria)
L’italiano Lorenzo Galimberti (Petrolike) si è imposto nella prima tappa, Linz – Pöstlingberg, percorrendo 4.3 Km in 8′30″, alla media di 30.353 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ungherese Bálint Feldhoffer (Team United Shipping) e il messicano Edgar David Cadena (Petrolike). Galimberti è il primo leader della classifica con 4″ su Feldhoffer e 6″ su Cadena
TOUR OF ALBANIA
Il britannico Callum Macleod (Schils – Doltcini) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Valona, percorrendo 148.3 Km in 3h43′48″, alla media di 38.257 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Jelle Boonstra (Wielerploeg Groot Amsterdam) e l’italiano Alessio Gasparini (P.A.S. Ioanninon – P&I). L’olandese Tom Jonkmans (Wielerploeg Groot Amsterdam) è il nuovo leader della classifica con 3′15″ sull’albanese Gabriele De Fabritiis (nazionale albanese) e 3′42″ sul serbo Ognjen Ilić (BK Pljevlja). Miglior italiano Gasparini, 10° a 6′02″.
TOUR OF IRAN
L’eritreo Dawit Yemane (BIKE AID) si è imposto nella terza tappa, Aras Free Zone – Benis (Shabestar), percorrendo 128.3 Km in 3h26′48″, alla media di 37.224 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’iraniano Hasan Seyfollahifard (nazionale iraniana) e il connazionale Even Yemane (Istanbul Büyükșehir Belediye Spor Türkiye). Nessun italiano in gara. Dawit Yemane è il nuovo leader della classifica con 4″ sul connazionale Milkias Maekele (BIKE AID) e 5″ su Seyfollahifard
COURSE DE LA PAIX GRAND PRIX JESENÍKY (Repubblica Ceca – Under23)
Il francese Victor Loulergue (nazionale francese) si è imposto nella prima tappa, Krnov – Šternberk, percorrendo 167.7 Km in 4h04′39″, alla media di 41.128 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Pau Martí
(nazionale spagnola) e l’italiano Simone Gualdi (nazionale italiana). Loulergue è il primo leader della classifica con 4″ su Martí e 6″ su Gualdi
NICO DENZ, FUGA PER LA VITTORIA A CESANO MADERNO. ISAAC DEL TORO CONSERVA LA MAGLIA ROSA
In una tappa in cui si capisce quasi subito che la fuga avrebbe avuto le migliori chance per la vittoria, Nico Denz (Team Redbull BORA Hansgrohe) emerge dalla fuga stessa allungando a circa 20 km dalla conclusione e non venendo più ripreso dagli altri ciclisti. Per il ciclista tedesco è la terza vittoria di tappa al Giro dopo le due conquistate nel 2023. Domani prima resa dei conti tra i big di classifica sulle montagne aostane
Prima della battaglia finale della diciannovesima e ventesima tappa, il Giro ne affronta una interlocutoria, la diciottasima, con partenza da Morbegno e arrivo a Cesano Maderno. Sono in totale 144 km in cui lo spartito tattico si dividerà equamente tra la voglia dei fuggitivi di battersi per la vittoria e quella dei velocisti di giocarsi la penultima volata dl Giro 2025. I tre gpm di Parlasco, Colle Balisio e Ravellino favoriscono i primi mentre gli ultimi 55 km completamente pianeggianti i secondi. Sarà una bella lotta per una tappa che si prevede quindi piuttosto incerta. Di sicuro i big di classifica si riposeranno per i due tapponi di venerdì e di sabato. Dopo diversi attacchi e contrattacchi si formava la fuga di una quarantina di ciclisti intorno al km 20, inaugurata da una decisa azione di Mads Pedersen (Team Lidl Trek). Oltre al danese, tra i nomi più altisonanti si segnalava quello di Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike), mentre anche gli italiani erano presenti in buon numero con, tra gli altri, Stefano Oldani (Team Cofidis), Edoardo Zambanini (Team Bahrain Victorious), Andrea Vendrame (Decathlon AG2R LA Mondiale), Mattia Cattaneo (Team Soudal Quick Step), Davide De Pretto (Team Jayco ALUla), Diego Ulissi e Christian Scaroni (Team XDS Astana). Dopo 34 km si ritirava Juan Ayuso (UAE Team Emirates), punto da un calabrone nella tappa di ieri e ancora sofferente al ginocchio destro dopo le cadute patite in questo Giro. Scaroni vinceva il primo gpm di Parlasco posto al km 37.7. Pedersen vinceva invece il primo traguardo volante di Primaluna posto al km 45.4. Scaroni scollinava in prima posizione sul Colle Balisio, secondo gpm di giornata posto al km 54.5. Pedersen vinceva il secondo traguardo volante di Galbiate posto al km 72.1. Manuel Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) oltre a vincere il traguardo volante di Sirtori posto al km 87.1, si avvantaggiava sul gruppone di testa insieme a Rémy Rochas (Team Groupama FDJ) ed al compagno di squadra Martin Marcellusi. A 42 km dalla conclusione il terzetto di testa aveva 20 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Una volta ripresi i tre ciclisti di testa, ricominciavano scatti e controscatti tra i componenti della fuga. SI staccava un drappello di nove ciclisti formato da De Pretto, Nico Denz (Team Redbull BORA Hansgrohe), Edward Planckaert (Team Alpecin Deceuninck), Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale), Daan Hoole (Team Lidl Trek), Alex Edmondson (Team Picnic PostNL), Mirco Maestri (Team Polti VisitMalta), Dylan Van Baarle (Team Visma Lease a Bike), Larry Warbasse (Team Tudor Pro Cycling), Filippo Magli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Nicola Conci (Team XDS Astana). A 20 km dalla conclusione gli undici battistrada avevano raggiunto quasi 2 minuti di vantaggio sul primo gruppo inseguitore, che sembrava ormai tagliato fuori dalla vittoria di tappa. A 17 km dalla conclusione Denz accelerava a sua volta ed in poco tempo raggiungeva una ventina di secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Il ciclista tedesco sfruttava le sue qualità da passista ed andava a vincere in solitaria sul traguardo di Cesano Maderlo, ottenendo un invidiabile tris di vittorie di tappa al Giro dopo le due del 2023. In seconda posizione si piazzava Maestri a 1 minuto ed 1 secondo di ritardo da Denz mentre Planckaert era terzo. Chiudevano la top five Magli in quarta posizione ed Edmondson in quinta posizione. Calma piatta nel gruppo maglia rosa che giungeva al traguardo con oltre 12 minuti di ritardo. Isaac Del Toro (UAE Team Erirates XRG) resta in maglia rosa davanti a Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) ed a Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) e si prepara per i prossimi due giorni che decideranno le sorti del Giro 2025. Domani è in programma il tappone della diciannovesima tappa da Biella a Champoluc di 166 km con cinque gpm e pochissima pianura. Saranno in particolare il Col Tzecore, il Col Saint-Pamtaléom ed il Col de Joux, tutti di prima categoria e con diversi tratti con pendenze in doppia cifra, a scatenare la guerra tra gli uomini di classifica.
Antonio Scarfone

Nico Denz vince a Cesano Maderno (foto: Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MORBEGNO – CESANO MADERNO
maggio 29, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il Giro ritorna in pianura per offrire ai big della classifica una giornata per rifiatare e ai velocisti rimasti in gara la penultima occasione prima delle dure tappe previste sulle Alpi Occidentali e della passerella finale di Roma
Passata la tempesta delle prime tre tappe alpine il Giro torna ad adagiarsi nella quiete della pianura per quella che è stata pensata come a una frazione per far rifiatare i campioni in vista delle prossime, durissime tappe di montagna, e per offrire ai velocisti un traguardo alla loro portata, il penultimo prima della passerella finale romana. La 18a tappa della Corsa Rosa, però, non sarà di sola pianura perchè nella prima parte dovranno essere affrontate alcune pedalabili salite sulle quali molto probabilmente si sgancerà la fuga di giornata. Si tratta di difficoltà altimetriche prese a piene mani dall’albo d’oro dei percorsi del Giro di Lombardia, cominciando con quella che – a una trentina di chilometri dal via – condurrà a Parlasco (7.6 Km al 5.8%), vera e propria porta d’accesso alla Valsassina dalla quale si uscirà 17 Km più avanti attraverso il facilissimo Colle di Balisio (4.6 Km al 3.3%). Scesi a Lecco inizierà la traversata della Brianza, che comporterà la salita diretta al GPM di Ravellino (più nota come Colle Brianza, 9 Km al 4.4%) e lo strappo – valido come traguardo volante ad abbuoni – di Sirtori (3.1 Km al 4%), che si trova nel pressi del celebre Lissolo, la salita simbolo della Coppa Agostoni. A quel punto mancheranno 57 Km all’arrivo e non s’incontreranno più salite lungo il tracciato, sempre che si voglia considerare come tale il microscopico zampellotto – tre tornanti in 500 metri di strada inclinata al 4.8% medio – che si dovrà scavalcare all’altezza di Albiate, quando mancheranno una decina di chilometri al primo passaggio dal traguardo. La tappa, infatti, si concluderà con un circuito cittadino perfettamente pianeggiante di 12.5 Km che dovrà essere ripetuto due volte e mezza e che consentirà ai velocisti non solo di prendere le misure del rettilineo d’arrivo ma anche di visionare più volte le ben 25 curve che lo caratterizzano, alcune delle quali meritevoli di attenzione.
Mauro Facoltosi

Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno e l’altimetria della diciottesima tappa (blog.unisr.it)
I VALICHI DELLA TAPPA
Sella di Piona. Valicata dalla Strada Provinciale 72 “del lago di Como” tra Colico e Dervio, all’altezza della penisoletta sulla quale si trova l’omonima abbazia.
Colle di Balisio (723 metri). Quotato 725 metri sulle cartine del Giro 2025, è valicato dalla Strada Provinciale 62 “della Valsassina”, tra Introbio e Ballabio e Lecco. Presenza fissa al Giro di Lombardia dagli anni ’60 al 2010, il Giro d’Italia vi è finora transitato in quattro occasioni (1962, 1989, 1995 e 2010), anche se solo nella seconda ci fu il traguardo GPM (primo in vetta l’abruzzese Stefano Giuliani), affrontato nella tappa Sondrio – Meda vinta dall’australiano Phil Anderson.
Sella di Galbiate (371 metri). Vi sorge l’omonimo abitato, la cui ascesa è stata in diverse occasioni inserita nel percorso del Giro di Lombardia. Il Giro d’Italia vi è transitato una sola volta, senza GPM in vetta, durante la tappa Livigno – Lissone dell’edizione 2005, che terminò con il successo allo sprint dello spezzino Alessandro Petacchi.
Sella di Piecastello (534 metri). Vi sorge l’omonimo abitato, frazione del comune di Colle Brianza. I corridori vi transiteranno in discesa, proveniente dal GPM di Ravellino. La salita a Colle Brianza è uno degli “ingredienti” della Coppa Agostoni e negli anni 90 è stata inserita in alcune edizioni del Giro di Lombardia, in particolare in quelle con arrivo fissato a Monza.
Sella di Sirtori (457 metri). Vi sorge l’omonimo abitato. L’ascesa a questo centro viene annualmente affrontata alla Coppa Agostoni grazie alla vicinanza al Lissolo, salita simbolo della corsa lombarda.
SALA STAMPA
Italia
Del Toro, classe e cuore: nel giorno del Mortirolo si prende la tappa e allunga su Carapaz e Yates
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Del Toro z rožnatimi krili poletel do etapne zmage (Del Toro vola verso la vittoria sul palco con le ali rosa)
Delo
Regno Unito
Del Toro breaks from Bardet and Carapaz to win stage 17 and extend overall lead (Del Toro stacca Bardet e Carapaz, vince la 17a tappa e allunga in classifica generale)
The Guardian
Francia
Del Toro remporte la 17e étape devant Bardet et Carapaz (Del Toro vince la 17a tappa davanti a Bardet e Carapaz)
L’Équipe
Spagna
Capotazo de Del Toro (Capotazo* di Del Toro)
* mossa del torero eseguita con la cappa per fermare il toro
AS
Belgio
Lefgozer Isaac del Toro zet roze trui wat meer in de verf met knappe ritzege: Giro blijft voor spektakel zorgen (Il temerario Isaac del Toro mette la maglia rosa sotto i riflettori con una grande vittoria di tappa: il Giro continua a regalare spettacolo)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Del Toro geeft visitekaartje af, ritzege rozetruidrager: ’Ongelofelijke Giro tot dusverre’ (Del Toro lascia un biglietto da visita, vittoria di tappa per il maglia rosa: “Giro incredibile finora”)
De Telegraaf
Danimarca
Førende mexicaner rejser sig og tager flot Giro-sejr (Il messicano leader sale sul gradino più alto del podio e conquista una sorprendente vittoria al Giro)
Politiken
Germania
Giro: Del Toro meldet sich mit Etappensieg zurück (Giro: Del Toro torna con vittoria di tappa)
Kicker
Repubblica Ceca
Místo další krize velké vítězství. Del Toro triumfuje na Giru v růžovém dresu – Upovídaný šéf, maršmelou i pět minut klidu. Jak vypadá Černého den na Giru (Invece di un’altra crisi, una grande vittoria. Del Toro trionfa al Giro in maglia rosa – Un capo chiacchierone, un marshmallow e cinque minuti di pace. Come si svolge la giornata di Černý al Giro?)
Mladá Fronta Dnes
Usa
From disappointment to triumph: Giro leader Isaac Del Toro claims statement win on stage 17 (Dalla delusione al trionfo: il leader del Giro Isaac Del Toro conquista la vittoria decisiva nella 17a tappa)
The Washington Post
Colombia
Egan Bernal cedió en la batalla del Giro de Italia: Carapaz y Del Toro dieron espectáculo en la despiadada etapa 17 – Egan Bernal aflojó en la montaña y Einer Rubio escaló: así van los colombianos en la general del Giro de Italia (Egan Bernal rallenta in montagna ed Einer Rubio sale: ecco la classifica generale dei colombiani del Giro d’Italia – Egan Bernal ha perso la battaglia del Giro d’Italia: Carapaz e Del Toro hanno dato spettacolo nella brutale 17a tappa)
El Tiempo
Ecuador
Richard Carapaz culmina tercero y mete presión en la general a Isaac del Toro, ganador de la 17.ª etapa (Richard Carapaz arriva terzo e mette pressione a Isaac del Toro, vincitore della 17a tappa, nella classifica generale)
El Universo
Messico
¡Isaac del Toro sorprende en el Giro d’Italia con histórico triunfo! (Isaac del Toro stupisce al Giro d’Italia con una vittoria storica!)
La Jornada
Australia
Comeback kid Del Toro claims stage but Aussie aces quit (Ragazzo di ritorno: Del Toro conquista il palco ma gli assi australiani si ritirano)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
14.00: partenza da Morbegno
14.50-15.00: GPM di Parlasco
15.00-15.10: traguardo volante di Primaluna
15.10-15.20: GPM di Colle Balisio
15.35-15.40: traguardo volante di Galbiate
15.40-16.00: GPM di Ravellino
15.55-16.10: traguardo volante di Sirtori
16.30-16.50: primo passaggio dal traguardo
16.45-17.10: secondo passaggio dal traguardo
17.00-17.25: arrivo a Cesano Maderno
METEO GIRO
Morbegno: nubi sparse, 25°C, vento moderato da NO (6-33 Km/h), umidità al 34%
Parlasco (GPM – Km 37.7): nubi sparse, 22°C, vento moderato da N (11-46 Km/h), umidità al 35%
Ravellino (GPM – Km 78): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (7-23 Km/h), umidità al 32%
Cesano Maderno: nubi sparse, 15°C, 27°C (percepiti 26°C), vento moderato da NO (4-20 Km/h), umidità al 32%
DISCOGIRO
Samarcanda (Roberto Vecchioni)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della diciassettesima tappa
1° Simon Guglielmi
2° Edward Planckaert a 51″
3° Luca Mozzato s.t.
4° Kaden Groves s.t.
5° Alessandro Verre s.t.
Classifica generale
1° Alexander Krieger
2° Gerben Thijssen a 17’14″
3° Jensen Plowright a 17′49″
4° Niklas Märkl a 19′55″
5° Gijs Van Hoecke a 26’24”
Miglio italiano Enrico Zanoncello, 8° a 30’12”
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
31 MAGGIO 1955 – 17a TAPPA: LIDO DI JESOLO – TRIESTE (146 Km)
VENTI UOMINI FUGGONO NEL FINALE E FANTINI LI BATTE TUTTI IN VOLATA
Scialba la gara che ha portato i corridori del Giro a Trieste – Coppi fora in vista della città ma riprende subito – Classifica immutata – Oggi riposo e domani prima tappa dolomitica
DEL TORO, CAPARBIETA’ E SOSTANZA A BORMIO. PRIMA VITTORIA AL GIRO PER IL MESSICANO
Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) vince la sua prima tappa in un GT sfruttando le sue doti da scattista al termine di una tappa dove il Mortirolo, seppur dal versante meno impegnativo di Monno, è stato il grande protagonista. Il messicano si avvantaggia su Richard Carapaz e Simon Yates che restano comunque in ballo per la maglia rosa
La diciassettesima tappa del Giro 2025 parte da San Michele all’Adige e termina a Bormio dopo 155 km. Sono tre i gpm da affrontare ovvero il Passo del Tonale, il Mortirolo (dal versante meno impegnativo di Monno) e le Motte, gpm di terza categoria posto lungo il falsopiano verso la località d’arrivo. Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) deve difendere la sua maglia rosa da Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) e Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost), i ciclisti che in questo momento sembrano avere qualcosa in più del giovane messicano, specialmente alla luce della tappa di ieri. Dopo una lunga fase interlocutoria, durante la quale si segnalava il passaggio in prima posizione sul primo traguardo volante di Cles da parte di Mads Pedersen (Team Lidl Trek) si formava la fuga di giornata prima dell’inizio del Passo del Tonale. Erano ben 37 gli uomini in fuga tra i quali, per elencarne alcuni, gli onnipresenti Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana), Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), Romain Bardet (Team Picnic PostNL), Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike). Fortunato scollinava in prima posizione mentre il gruppo maglia rosa iniziava a sfilacciarsi. La successiva scalata del Mortirolo mieterà vittime illustri come Thyman Arensman (Team INEOS Grenadiers), Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) ed Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) mentre ancora Fortunato scollinava per primo in gruppo di testa anch’esso ridottosi decisamente. Nonostante qualche scaramuccia negli ultimi due km del Mortirolo, specialmente da parte di Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) che provava uno scatto ma che veniva ripreso nei primi km di discesa, il gruppo maglia rosa affrontava regolarmente la discesa e il falsopiano verso Bormio, finchè sul gpm di Le Motte i big di classifica aumentano l’andatura specialmente con un pimpante Isaac Del Toro, che fiuta la possibilità di riprendere i fuggitivi, o meglio il fuggitivo, visto che restava in testa solo Bardet. A poco più di 5 km dall’arrivo Del Toro e Carapaz riprendono definitivamente Bardet: Il messicano allungava negli ultimissimi km andando a vincere praticamente in solitaria con 4 secondi di vantaggio su Bardet e Carapaz mentre chiudevano la top five Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) in quarta posizione e Giulio Pellizzari (Team Redbull BORA Hansgrohe) in quinta posizione, rispettivamente a 14 e 15 secondi di ritardo da Del Toro che ottiene la prima vittoria al Giro e con gli abbuoni al traguardo allunga in classifica generale visto che ora ha 41 secondi di vantaggio su Carapaz e 51 secondi di vantaggio su Simon Yates. Il discorso per la vittoria della maglia rosa sembra ormai riguardare questi tre ciclisti anche se gli ultimi due tapponi – il diciannovesimo ed il ventesimo – possono ancora offire qualche spunto di interesse. Nel frattempo domani è in programma la diciottesima tappa da Morbegno a Cesano Maderno di 144 km. I tre gpm di Parlasco, Colle Balisio e Ravellino favoriranno la fuga di giornata, che dovrà resistere al probabile ritorno del gruppo negli ultimi 50 km totalmente pianeggianti. I velocisti avranno anche loro delle buone possibilità per giocarsi la vittoria, ma la volata se la dovranno guadagnare.
Antonio Scarfone

Isaac Del Toro vince a Bormio (foto: Getty Images)