VERONA NON SI ARENA E VINCE A VAUJANY. ROGLIC E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA

giugno 11, 2022 by Redazione  
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Carlos Verona (Team Movistar), unico superstite della maxi-fuga della settima tappa, resiste sulla salita finale all’inseguimento di uno scatenato Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) e vince sul traguardo di Vaujany. Roglic è la nuova maglia gialla e se non l’ha ipotecata, poco ci manca, visto il netto vantaggio sugli immediati inseguitori. Domani ultima tappa del delfinato 2022 con la durissima salita finale di Solaison.

Il Giro del Delfinato affronta le ultime due tappe dell’edizione 2022. Un gran finale sulle Alpi che comincia con la settima tappa da Saint-Chaffrey a Vaujany per un totale di 135 km, la metà dei quali in salita. Si inizia con il Col du Galibier, si continua con il Col de la Croix de Fer , entrambe hors categorie, e si finisce sulla salita verso Vaujany, un seconda categoria che farà la differenza dopo la fatica accumulata precedentemente. La domanda è una sola: riuscirà Wout van Aert (Team Jumbo Visma) a difendere la maglia gialla? Non vediamo l’ora di scoprirlo. Chris Froome (Team Isreal Premier Tech) non prendeva il via della settima tappa a causa di un’influenza. Al britannico si aggiungevano i forfait di Dylan Groenewegen (Team BikeEnchange jayco) e Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe). Il gruppo pedalava compatto nei primi km ed Ethan Hayter (Team INEOS) si aggiudicava il traguardo volante di Le Monetier-les-Bains posto al km 5.2. Sulle prime rampe del Col du Galibier si formava una fuga di tredici uomini composta da Matteo Fabbro (Team BORA Hansgrohe), Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM), Andres Camilo Ardila (UAE Team Emirates), Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Laurens Huys (Team Intermarchè Wanty Gobert), Victor Lafay (Team Cofidis), Andrei Amador (Team INEOS), Carlos Verona (Team Movistar), Omer Goldstein (Team Israel Premier Tech), Dries Devenyns (Team Quick Step Alpha Vinyl), Kenny Vermaerke (Team DSM) e Kenny Elissonde e Toms Skujins (Team Trek Segafredo). A questi tredici si univano altri cinque ciclisti nei successivi km, ovvero Mark Donovan (Team DSM), Simon Guglielmi (Team Arkea Samsic), Jasper Styven (Team Trek Segafredo), Gregor Muhlberger (Team Movistar) e Luis Leon Sanchez (Team Bahrain Victorious). Rolland scollinava in prima posizione mentre il gruppo maglia gialla era segnalato a circa 2 minuti di ritardo. La corsa si animava sul successivo GPM del Col de la Croix de Fer, quando il gruppo di testa esplodeva in tanti pezzi e restavano in testa Lafay, Rolland, Verona, Ellissonde e Muhlberger in testa a 2 km dallo scollinamento. Intanto nel gruppo maglia gialla si segnalavano alcuni ciclisti in difficoltà. Tra i nomi caldi si staccavano prima Enric Mas (Team Movistar) e successivamente proprio la maglia gialla Wout van Aert (Team Jumbo Visma). Era Rolland a scollinare in prima posizione. Il Team Bahrain Victorious e il Team Groupama FDJ aumentavano l’andatura e Van Aert si perdeva nelle retrovie della corsa. Nella discesa verso l’ultima salita di Vaujany Verona ed Elissonde restavano da soli in testa alla corsa. La coppia al comando iniziava affrontava l’ultimasalita verso il traguardo di Vaujany con oltre due minuti di vantaggio sul drappello dei migliori. A meno di 3 km dall’arrivo Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) aumentava violentemente l’andatura ed il gruppo dei migliori si riduceva ad una decina di unità. A 2 km dall’arrivo Verona, rimasto da solo in testa alla corsa, aveva ancira circa 50 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Ad 1 km e 400 metri dall’arrivo, scattava Primoz Roglic (Team Jumbo Visma). Lo sloveno faceva subito il vuoto e si portava all’inseguimento di Verona. Lo spagnolo, favorito dall’ultimo km praticamente in discesa, riusciva a mantenere un esiguo vantaggio sullo scatenato sloveno ed andava a vincere sul traguardo di Vaujany. Roglic era secondo a 13 secondi di ritardo. Vingegaard chiudeva in terza posizione a 25 secondi di ritardo da Verona. Chiudevano la top five Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) e Tobias Johannessenn (Team Unono.X Pro Cycling), rispettivamente a 39 ed a 40 secondi di ritardo da Verona. Lo spagnolo otteneva non solo la prima vittoria stagionale, ma addirittura la prima vittoria in una carriera già abbastanza lunga. La classifica generale, come ampiamente previsto, è cambiata radicalmente ed ora Roglic è la nuova maglia gialla con 44 secondi di vantaggio su Vingegaard ed 1 minuto e 24 secondi di vantaggio su O’Connor. Domani è in programma l’ottava ed ultima tappa da Saint-Alban-Leysse al Plateau de Solaison. Il Col de Plainpalais dopo 9 km, il Col des Leschaux dopo 31 km e il Col de la Colombière dopo 101 km, faranno da antipasto alla salita finale verso il Plateau de Solaison, un hors categorie di oltre 11 km di altezza ad oltre il 9% di pendenza media. La durezza dell’ultima salita stimolerà gli scalatori puri ad attaccare e ci svelerà il vincitore del Giro del Delfinato 2022, con Roglic che parte in pole position.

Giuseppe Scarfone

Carlos Verona vince a Vaujany (foto: Getty Images)

Carlos Verona vince a Vaujany (foto: Getty Images)

10-06-2022

giugno 10, 2022 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Il francese Valentin Ferron (TotalEnergies) si è imposto nella sesta tappa, Rives – Gap, percorrendo 196.5 Km in 3h38′35″, alla media di 44.551 Km/h. Ha preceduto di 3″ i connazionali Pierre Rolland (B&B Hotels-KTM) e Warren Barguil (Team Arkéa-Samsic). Miglior italiano Andrea Bagioli (Quick-Step Alpha Vinyl Team) 4° a 3″. Il belga Wout van Aert (Jumbo-Visma) è ancora leader della classifica con 1′03″ sull’italiano Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 1′06″ sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma)

ZLM TOUR (Paesi Bassi)

L’italiano Jakub Mareczko (Alpecin-Fenix) si è imposto nella terza tappa, Heythuysen – Buchten, percorrendo 192.5 Km in 4h27′36″, alla media di 48.716 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) e il danese Alexander Salby (Riwal Cycling Team). In gara anche l’italiano Elia Viviani (INEOS Grenadiers), 4°. Kooij è ancora leader della classifica con 12″ su Mareczko e 15″ su Viviani

TOUR D’EURE-ET-LOIR

Il francese Emilien Jeannière (Vendée U) si è imposto nella prima tappa, La Loupe – Châteaudun, percorrendo 161.5 Km in 3h23′36″, alla media di 47.593 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Robert Donaldson (nazionale britannica) e il connazionale Samuel Leroux (GO Sport-Roubaix Lille Métropole). Nessun italiano in gara. Jeannière è il primo leader della classifica con 4″ su Donaldson e 6″ su Leroux

GROSSER PREIS DES KANTONS AARGAU

L’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa elvetica, circuito di Leuggern, percorrendo 173.8 Km in 4h14′05″, alla media di 41.042 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Maximilian Schachmann (BORA-hansgrohe) e il danese Andreas Kron (Lotto Soudal). Miglior italiano Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), 4°.

RAIFFEISEN OBERÖSTERREICH RUNDFAHRT (Austria)

Il danese Andreas Stokbro (Team Coop) si è imposto nella prima tappa, Wels – Ranshofen, percorrendo 168.5 Km in 3h54′08″, alla media di 43.181 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Daan Soete (Team Deschacht Hens Maes Containers) e il ceco Jakub Toupalik (Elkov-Kasper). Unico italiano in gara Filippo Fortin (Maloja Pushbikers), 8° a 7″. Soete è ancora leader della classifica con 3″ su Stokbro e 9″ su Toupalik. Fortin 12° a 17″

TOUR DU CAMEROUN

Giorno di riposo

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Aldemar Reyes (Team Medellin-EPM) si è imposto nell’ottava tappa, Sopo – Somondoco, percorrendo 96.3 Km in 2h09′45″, alla media di 44.532 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Fabio Duarte (Team Medellin-EPM) e di 18″ il connazionale Angel Alexander Gil (Orgullo Paisa). Nessun italiano in gara. Duarte è il nuovo leader della classifica con 59″ sul connazionale Hernando Bohórquez (EPM Scott) e 2′54″ sul connazionale Bernardo Suaza (Supergiros-Alc.Manizales)

WOMEN’S TOUR (Regno Unito)

L’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) si è imposta nella quinta tappa, Pembrey Country Park – Black Mountain, percorrendo 106.6 Km in 3h01′49″, alla media di 35.178 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM Racing) e l’australiana Grace Brown (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope). La Brown è ancora leader della classifica con lo stesso tempo della Longo Borghini e 2″ sulla Niewiadoma

FERRON INOSSIDABILE A GAP. VITTORIA DEL FRANCESE, VAN AERT RESTA IN GIALLO

giugno 10, 2022 by Redazione  
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Nella sesta tappa del Delfinato 2022 arriva la fuga con cinque francesi e un italiano a giocarsi la vittoria di tappa. Valentin Ferron (Team TotalEnergies) parte a circa 400 metri dall’arrivo e resiste al ritorno dei compagni di fuga, trionfando sul traguardo di Gap. Wou van Aert (Team Jumbo Visma) resta in maglia gialla e prepara la difesa o – perché no – l’attacco nelle ultime due tappa decisive ai fini della classifica generale.

La sesta tappa del Delfinato 2022 si avvicina alle Alpi e propone un percorso interessante, lungo il quale non escludiamo qualche attacco tra i big di classifica, anche se potrebbe anche prevalere l’attendismo in considerazione delle ultime due tappe decisamente più impegnative. La fuga d’altro canto ha le sue buone possibilità di successo e può avvantaggiarsi sul gruppo maglia gialla nei primi 70 km, nei quali sono presenti i GPM della Côte de Sainte-Eulalie-en-Royans, della Côte des Grands Goulet e del Col de Rousset, rispettivamente di quarta, terza e seconda categoria. L’ultimo dei quattro GPM in programma, il Col de Cabre, è il più lungo della tappa con i suoi 9 km di lunghezza e servirà a capire quanto vantaggio avrà ancora la fuga sul gruppo. Ieri i fuggitivi sono stati ripresi a soli 200 metri dall’arrivo, quindi vedremo se oggi sapranno essere capaci di resistere fino alla fine. Wout van Aert (Team Jumbo Visma) può ancora far lavorare la sua squadra e provare a fare la volata, che gli assicurerebbe in caso di arrivo nei primi tre, altri secondi d’abbuono. Ormai il belga non può più nascondersi e proverà a difendere la maglia gialla fino alla fine. Alla partenza di Rives non si presentava Juan Ayuso (UAE Team Emirates) a causa di uno stato influenzale che lo costringeva al forfait. Il primo concreto attacco per portare via la fuga vedeva un terzetto di ciclisti che provava ad evadere dal gruppo dopo una ventina di km. I tre erano Andrea Bagioli (Team Quick Step Alpha Vinyl), Jasper Stuyven (Team Trek Segafredo) e Lukasz Owsian (Team Arkea Samsic). Il gruppo reagiva ed annullava questo tentativo di fuga. Alexis Vuillermoz (Team TotalEnergies) scollinava per primo sul GPM della Côte de Sainte-Eulalie-en-Royans posto al km 41.6. Il francese restava in avanscoperta e veniva raggiunto da Kevin Geniets (Team Groupama FDJ), Mikkel Honoré (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan). Il gruppo reagiva nuovamente ed annullava anche questo tentativo di fuga. Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM) scollinava in prima posizione sul GPM della Côte des Grands Goulet posto al km 50.2. Lungo la successiva ascesa del Col de Rousset si formava finalmente la fuga di giornata. A Rolland si univano Geoffrey Bouchard (Team AG2R Citroen), Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Victor Lafay (Team Cofidis), Valentin Ferron (Team TotalEnergies), Warren Barguil (Team Arkea Samsic) e di nuovo Andrea Bagioli. Rolland scollinava in prima posizione sul GPM del Col de Rousset, posto al km 74.3. Il gruppo maglia gialla era segnalato a 4 minuti di ritardo. Barguil si aggiudicava il traguardo volante di Beaurières posto al km 128.9. All’inizio dell’ascesa verso il Col de Cabre, ultima difficoltà della tappa, il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo si manteneva intorno ai 4 minuti. Era Rolland a scollinare per primo mentre Armirail si faceva riprendere dal gruppo. In testa alla corsa restavano così sei ciclisti. Il Team Jumbo Visma era schierato in testa al gruppo ma l’andatura non sembrava tale da poter impensierire i fuggitivi, che a 18 km dall’arrivo avevano 2 minuti e 35 secondi di vantaggio. Nelle prime posizioni del gruppo si portavano anche gli uomini della Trek Segafredo, della BikeExchange Jayco e dell’UAE Team Emirates ma sembrava oggettivamente tardi per riprendere la fuga. A 10 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso ad 1 minuto e 55 secondi. I fuggitivi pedalavano di comune accordo fin sotto lo striscione dell’ultimo km. A 500 metri dall’arrivo con una poderoso scatto Ferron si avvantaggiava sui diretti avversari mantenendo un margine tale da consentirgli di vincere sul traguardo di Gap. In seconda posizione a 3 secondi di ritardo si piazzava in seconda posizione Rolland davanti a Barguil. Chiudevano la top five Bagioli in quarta posizione e Bouchard in quinta posizione. Il gruppo maglia gialla veniva regolato a 32 secondi di ritardo da Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates). Il colombiano verrà squalificato nel post gara per aver colpito Hugo Page (Team Intermarchè Wanty Gobert) ad una decina di km dalla conclusione della tappa. Ferron, dopo qualche buon risultato in stagione, ottiene la prima vittoria del 2022. In classifica generale resta tutto invariato quando mancano le ultime due tappe, le più esigenti dal punto di vista altimetrico. Van Aert è primo con un vantaggio di 1 minuto e 3 secondi su Mattia Cattaneo (Team Quick Step Alpha Vinyl) ed 1 minuto e 6 secondi di vantaggio su Primoz Roglic (Team Jumbo Visma). Domani è in programma la settima tappa da Saint-Chaffrey a Vaujany, che ricalca per grandi tratti la tappa dell’Alpe d’Huez del prossimo Tour de France. Si parte subito in salita affrontando il Col du Galibier. Dopo una lunga discesa inframmezzata da un breve passaggio sul Col du Telegraphe, si risale verso il Col de la Croix de Fer. Si scaleranno oltre 50 km in poco più di 100 km, mentre la salita finale di Vaujany è lunga soltanto 5,7 km ma concentra le maggiori difficoltà altimetriche avendo una pendenza media superiore al 7%. I big questa volta sono chiamati decisamente all’azione.

Giuseppe Scarfone

Valentin Ferron vince a Gap (foto: Dario Belingheri/Getty Images)

Valentin Ferron vince a Gap (foto: Dario Belingheri/Getty Images)

09-06-2022

giugno 9, 2022 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Il belga Wout van Aert (Jumbo-Visma) si è imposto nella quinta tappa, Thizy-les-Bourgs – Chaintré, percorrendo 162.3 Km in 3h38′35″, alla media di 44.551 Km/h. Ha preceduto allo spint il connazionale Jordi Meeus (BORA-hansgrohe) e il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Andrea Bagioli (Quick-Step Alpha Vinyl Team). 7°. Van Aert è ancora leader della classifica con 1′03″ sull’italiano Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 1′06″ sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma)

ZLM TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) si è imposto anche nella seconda tappa, Veere – Goes, percorrendo 183.2 Km in 3h45′38″, alla media di 48.716 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Elia Viviani (INEOS Grenadiers) e il belga Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen-Baloise). In gara anche l’italiano Jakub Mareczko (Alpecin-Fenix), 17°. Kooij è ancora leader della classifica con 9″ su Viviani e 12″ su Van Poucke. Mareczko 4° a 16″

RAIFFEISEN OBERÖSTERREICH RUNDFAHRT (Austria)

Il belga Daan Soete (Team Deschacht Hens Maes Containers) si è imposto nel prologo, cronoscalata dello Schlossberg (Lienz), percorrendo 0.6 Km in 1′04″, alla media di 36.562 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Lander Loockx (Team Deschacht Hens Maes Containers) e l’olandese Rick Pluimers (Jumbo-Visma Development Team). Unico italiano in gara Filippo Fortin (Maloja Pushbikers), 5° a 4″. Soete è il primo leader della classifica con 1″ su Loockx e Pluimers. Fortin 5° a 4″

TOUR DU CAMEROUN

Il marocchino Nasser Eddine Maatougui (nazionale marocchina) si è imposto nella sesta tappa, Douala – Kribi, percorrendo 152.7 Km in 3h53′10″, alla media di 39.294 Km/h. Ha preceduto di 2″ i connazionali Mounir Makhchoun (nazionale marocchina) e Anass Ait El Abdia (nazionale marocchina). Nessun italiano in gara. Il bulgaro Yordan Andreev (Martigues SC-Payden & Rygel) è ancora leader della classifica con 5″ sul camerunense Artuce Jodele Tella (SNH Velo Club Cameroun) e 19″ sul burkinabè Paul Daumont (nazionale burkinabè)

VUELTA A COLOMBIA

Il messicano Edgar Cadena (Canel´s-ZeroUno) si è imposto nella settima tappa, Mariquita – Alto del Vino, percorrendo 140.4 Km in 4h24′25″, alla media di 31.859 Km/h. Ha preceduto di 45″ il colombiano Wilson Estiben Pena (Colombia Tierra de Atletas) e di 1′05″ il colombiano Heiner Rodrigo Parra (Canel´s-ZeroUno). Nessun italiano in gara. Il colombiano Cristian David Rico (Colombia Tierra de Atletas) è ancora leader della classifica con 29″ sul connazionale Hernando Bohórquez (EPM Scott) e 1′23″ sul connazionale Julian Cardona (Sistecredito-GW)

WOMEN’S TOUR (Regno Unito)

L’australiana Grace Brown (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope) si è imposta nella quarta tappa, Wrexham – Welshpool, percorrendo 144.7 Km in 3h48′34″, alla media di 37.985 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM Racing) e l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo). La Brown è la nuova leader della classifica con 4″ sulla Niewiadoma e 6″ sulla Longo Borghini

VAN AERT SENZA RIVALI A CHAINTRE’. IL CAMPIONE BELGA VINCE IN VOLATA E RAFFORZA IL PRIMATO IN CLASSIFICA GENERALE

giugno 9, 2022 by Redazione  
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Dopo un forcing sull’ultimo GPM di giornata che esclude Dylan Groenewegen (Team BikeExchange) dalla lotta per la vittoria, la Jumbo Visma consente a Wout van Aert di giocarsi ancora una volta in volata le sue chance sul traguardo di Chaintrè. Il belga non tradisce le aspettative e vince davanti a Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe) ed Ethan Hayter (Team INEOS), cogliendo la seconda vittoria nella breve corsa francese e rafforzando il primato in cg.

Dopo la cronometro di ieri il Giro del Delfinato 2022 è al giro di boa e si avvicina alle dure tappe finali del week end con una tappa di trasferimento da Thizy-les-Bourgs a Chaintrè. I quattro GPM che la caratterizzano sono brevi e piuttosto facili, non avendo pendenze eccessive. Anche se gli ultimi due sono posizionati rispettivamente a 24 ed a 13 km dal traguardo, oggi potrebbe quindi essere l’occasione per i velocisti e in particolare per Dylan Groenewegen (Team BikeExchange), che fino adesso non è mai riuscito ad esprimere le sue qualità di velocista. Wout van Aert (Team Jumbo Visma) dal canto suo può far valere le sue doti in volata per prendersi qualche altro abbuono e rendere ancora più salda la sua maglia gialla. Nonostante alcuni attacchi dopo la partenza, la fuga oggi aveva difficoltà ad evadere dal gruppo, che transitava ancora sostanzialmente compatto sul primo GPM del Col des Ecorbans, posto al km 27.9. Era Jan Bakelants (Team Intermarchè Wanty Gobert) a transitare in prima posizione. Il belga manteneva la testa della corsa e su di lui si riportavano quattro ciclisti: Sebastian Shonbergen e Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM), Benjamin Thomas (Team Cofidis) e Fabien Doubey (Team TotalEnergies). Il quintetto di testa aumentava progressivamente il vantaggio sul gruppo maglia gialla e Bakelants si aggiudicava anche il traguardo volante di Chauffailles posto al km 43.8. All’inizio dell’ascesa verso il secondo GPM della Cote de Dun il vantaggio dei cinque fuggitivi era di circa 2 minuti e mezzo sul gruppo tirato dagli uomini del team Jumbo Visma. Rolland scollinava in prima posizione. Nella successiva discesa si segnalava la caduta di Enric Mas (Team Movistar). Rolland si rialzava facendosi riprendere dal gruppo. A 40 km dall’arrivo la fuga aveva 2 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. In testa al gruppo si erano messi a tirare gli uomini del Team BikeExchange Jayco. Anche l’INEOS con il solito Filippo Ganna si faceva vedere nelle prime posizioni. Sulla Cote de Vergisson. Il ritmo della squadra inglese metteva in difficoltà proprio Dylan Groenewegen che si staccava ancora una volta dal gruppo principale e precisamente lungo l’ascesa della Cote de Vergisson, a 13 km dall’arrivo, che vedeva gli ultimi 600 metri ad una pendenza costantemente in doppia cifra. La fuga scollinava con poco più di 30 secondi di vantaggio sul gruppo in forte rimonta, mentre Groenewegen era segnalato ancora più dietro a oltre 1 minuto di ritardo. La fuga veniva ripresa a poco più di 200 metri dall’arrivo con il gruppo che aveva già lanciato la volata. Era Wout van Aert (Team Jumbo Visma) che aveva la meglio su Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe) ed Ethan Hayter (Team INEOS). Chiudevano la top five Edvald Boasson Hagen (Team TotalEnergies) in quarta posizione ed Hugo Page (Team Intermarchè Wanty Gobert) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava il settimo posto di Andrea Bagioli (Team Quick Step Alpha Vinyl). Van Aert coglie la seconda vittoria al Giro del Delfinato 2022 e grazie all’abbuono consolida la sua maglia gialla. Adesso il campione belga ha 1 minuto e 3 secondi di vantaggio su Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) ed 1 minuto e 6 secondi di vantaggio su Mattia Cattaneo (Team Quick Step Alpha Vinyl). Domani è in programma la sesta tappa da Rives a Gap. Dei quattro GPM che i ciclisti dovranno affrontare, l’ultimo di questi è posizionato a circa 60 km dall’arrivo, perciò se la fuga di giornata non riuscirà a giocarsi la vittoria, è probabile che assisteremo ad un altro arrivo in volata.

Giuseppe Scarfone

Wout van Aert vince a Chaintrè (foto: Dario Belingheri/Getty Images)

Wout van Aert vince a Chaintrè (foto: Dario Belingheri/Getty Images)

SCARONI CONCEDE IL BIS AD ASCOLI PICENO. ZANA VINCE LA AIR 2022

giugno 8, 2022 by Redazione  
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Nell’ultima tappa dell’Adriatica Ionica Race 2022, una fuga di 13 ciclisti evade dal gruppo dopo una trentina di km e non viene più ripresa. Christian Scaroni (Team Nazionale Italiana) vince in volata ottenendo la sua seconda vittoria all’AIR. Filippo Zana (Team Bardiani CSF) vince la breve corsa italiana.

La quinta ed ultima tappa dell’Adriatica Ionica Race 2022 parte da Castelraimondo e termina ad Ascoli Piceno dopo poco più di 152 km L’appennino marchigiano verrà attraversato nella parte centrale della tappa, prima con l’ascesa verso Sarnano (unico GPM in programma oggi) e poi con il Valico della Croce di Casale, non categorizzato come GPM. Gli ultimi 35 km si dividono tra discesa – con tratti anche in forte pendenza – e pianura, che favorirà le ruote veloci per la probabile volata finale di Ascoli Piceno, dove si dovrà percorrere un circuito di due giri. Soltanto intorno al km 30 si formava la fuga di giornata grazie all’azione di tredici ciclisti: Alessandro Fancellu, Alex Martin e Diego Pablo Sevilla (Team EOLO Kometa), Manuele Boaro (Team Astana Qazaqstan), Veljko Stojnic (Team Corratec), Edoardo Zardini (Team Drone Hopper-Androni Giocattoli), Raul Garcia, Diego Lopez e Pau Miquel (Team Equipo Kern Pharma), Mikel Iturria (Team Euskaltel Euskadi), Christian Scaroni (Team Nazionale Italiana), Negasi Abreha (Team Qhubeka) e Paul Wright (Team Mg K Vis). Il vantaggio della fuga aumentava km dopo km sul gruppo tirato piuttosto blandamente dal Team Bardiani CSF. A circa metà tappa il vantaggio della fuga sul gruppo era superiore ai 4 minuti. Fancellu si aggiudicava il GPM di Sarnano, mentre il gruppo, pur recuperando qualcosa sui fuggitivi, non sembrava così convinto di rientrare sulla testa della corsa. Negli ultimi 30 km si mettevano a tirare gli uomini del Team CT Friuli e del Team Work Service. Intanto nel circuito di Ascoli iniziavano gli scatti tra i 13 di testa. Martin si staccava negli ultimi km dopo aver lavorato per Sevilla e Fancellu. In volata era Scaroni ad avere la meglio su Miquel e Stojnic mentre chiudevano la top five Boaro in quarta posizione e Wright in quinta posizione. La volata del gruppo, a 1 minuto e 29 secondi di ritardo da Scaroni, la vinceva Manlio Moro (Team Zalf Euromobil Fior). Scaroni concede il bis all’Adriatica Ionica Race 2022 dopo aver già vinto la prima tappa da Tarvisio a Monfalcone. In classifica generale rimane tutto invariato e così Filippo Zana (Team Bardiani CSF) vince la AIR 2022 davanti a Natnae Tesfatsion (Team Drone Hopper-Androni Giocattoli) e Vadim Pronskiy (Team Astana Qazaqstan). Per quanto riguarda le altre classifiche, Scaroni vince quella a punti, Tesfatsion quella dei GPM e Zana quella del miglior giovane.

Antonio Scarfone

Christian Scaroni vince ad Ascoli Piceno (foto: Sprint Cycling Agency)

Christian Scaroni vince ad Ascoli Piceno (foto: Sprint Cycling Agency)

08-06-2022

giugno 8, 2022 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

L’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) si è imposto nella quarta tappa, cronometro individuale Montbrison – La Bâtie d’Urfé, percorrendo 31.9 Km in 35′32″, alla media di 53.865 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Wout van Aert (Jumbo-Visma) e di 17″ il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers). Van Aert è ancora leader della classifica con 53″ sull’italiano Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 56″ sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma)

ADRIATICA IONICA RACE

L’italiano Christian Scaroni (nazionale italiana) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Castelraimondo – Ascoli Piceno, percorrendo 152.3 Km in 3h34′06″, alla media di 42.681 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Pau Miquel Delgado (Equipo Kern Pharma) e il serbo Veljko Stojnic (Team Corratec). L’italiano Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè) si impone in classifica con 15″ sull’eritreo Natnael Tesfazion (Drone Hopper-Androni Giocattoli) e 30″ su kazako Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan Team).

ZLM TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kapelle, percorrendo 100.9 Km in 2h08′27″, alla media di 47.131 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli unici due italiani in gara, Jakub Mareczko (Alpecin-Fenix) ed Elia Viviani (INEOS Grenadiers). Kooij è il priimo leader della classifica con 4″ su Mareczko e 5″ sul belga Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen-Baloise). Viviani 4° a 6″

TOUR DU CAMEROUN

Il marocchino Mounir Makhchoun (nazionale marocchina) si è imposto nella quinta tappa, Loum – Limbe, percorrendo 129.9 Km in 3h35′04″, alla media di 36.239 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Adil El Arbaoui (nazionale marocchina) e il burkinabè Paul Daumont (nazionale burkinabè). Nessun italiano in gara. Il bulgaro Yordan Andreev (Martigues SC-Payden & Rygel) è il nuovo leader della classifica con 5″ sul camerunense Artuce Jodele Tella (SNH Velo Club Cameroun) e 19″ su Daumont

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Juan Pablo Sossa (Boyaca Avanza) si è imposto nella sesta tappa, Rionegro – La Dorada, percorrendo 202.6 Km in 4h32′45″, alla media di 44.568 Km/h. Ha preceduto allo sprint i guatemaltechi Josè Canastuj (ALC La Vega 4WD-Deluxe) e Alex Rony Julajuj (ALC La Vega 4WD-Deluxe). Nessun italiano in gara. Il colombiano Cristian David Rico (Colombia Tierra de Atletas) è ancora leader della classifica con 30″ sul connazionale Yecid Arturo Sierra (Ag.Nectar-IMRD-Chia-Cundinamarca) e 40″ sul connazionale Hernando Bohórquez (EPM Scott)

WOMEN’S TOUR (Regno Unito)

L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta anche nella terza tappa, Tewkesbury – Gloucester, percorrendo 107.9 Km in 2h51′27″, alla media di 37.76 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiana Alexandra Manly (Team BikeExchange-Jayco) e la statunitense Coryn Labecki (Team Jumbo-Visma). Miglior italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), 5°. La Wiebes è la nuova leader della classifica con 13″ sull’italiana Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ) e sulla Manly

COPPA ZAPPI – TROFEO HOTEL ANTICO BORGO (U23)

Il belga Vincent Van Hemelen (Lotto Soudal U23) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Riolo Terme, percorrendo 156.5 Km in 3h27′04″, alla media di 45.275 Km/h. Ha preceduto di 8″ i connazionali Ramses Debruyne (Lotto Soudal U23) e Lorenz Van De Wynkele (Elevate p/b Home Solution Soenens). Miglior italiano Tommaso Dati (Maltinti-Banca di Cambiano), 6° a 8″

GANNA IMBATTIBILE A LA BATIE D’URFE’. VAN AERT AUMENTA IL VANTAGGIO IN CLASSIFICA GENERALE

giugno 8, 2022 by Redazione  
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Filippo Ganna (Team INEOS) vince la cronometro individuale da Montbrison a La Batie d’Urfé resistendo all’attacco di Wout van Aert (Team Jumbo Visma) che termina la sua prova a soli 2 secondi di ritardo dal campione del mondo. Van Aert è sempre più maglia gialla ma le vere salite devono ancora arrivare e quella sarà la prova del nove per vedere se il belga ha le carte in regola per vincere il Giro del Delfinato 2022.

Il Giro del Delfinato 2022 giunge ad uno dei giorni più importanti, ovvero a quello della cronometro individuale da Montbrison a La Batie d’Urfé di 32 km. Un chilometraggio esigente e che metterà in risalto le doti dei cronomen più forti, essendo il profilo del percorso completamente pianeggiante. All’orizzonte, per la vittoria di tappa, si staglia una bella lotta tra Remi Cavagna (Team Quick Step Alpha Vinyl), Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) e Filippo Ganna (Team INEOS), tutti e tre formidabili specialisti della specialità. Ma anche tra gli uomini di classifica più avvezzi alle corse contro il tempo vedremo cosa saranno capaci di fare, tra gli altri, Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious), Primoz Roglic e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), mentre scalatori puri come David Gaudu (Team Groupama FDJ) ed Enric Mas (Team Movistar) dovranno limitare i danni. Nonostante le previsioni di cattivo tempo che aleggiavano all’inizio, la pioggia ha risparmiato i ciclisti che hanno bene o male affrontato la prova con le stesse condizioni meteorologiche, se si eccettua qualche folata maggiore o minore di vento. Dopo una partenza abbastanza soft, Ganna ha dato il meglio di sé nella seconda parte del tracciato, tra il primo ed il secondo intertempo, dove ha costruito la vittoria con il tempo finale di 35 minuti e 32 secondi. Il suo avversario più pericoloso è stato a lungo Wout van Aert. Il belga ha dato una netta dimostrazione di forza al primo intermedio, quando prevaleva su Ganna di 11 secondi, salvo poi calare nella seconda parte del percorso e terminando dietro il campione del mondo per soli 2 secondi. Al terzo posto si è classificato Ethan Hayter (Team INEOS), con il tempo di 35 minuti e 49 secondi, a 17 secondi di ritardo da Ganna. Chiudevano la top five Mattia Cattaneo (Team Quick Step Alpha Vinyl), quarto a 39 secondi di ritardo da Ganna e Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), quinto a 42 secondi di ritardo da Ganna. Da sottolineare nella top ten il buon ottavo posto di Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious). E’ la quarta vittoria stagionale per Ganna, dopo le affermazioni a cronometro all’Etoile de Bessèges, al Tour de la Provence ed alla Tirreno-Adriatico. La classifica generale vede Van Aert aumentare il vantaggio sugli avversari diretti. Adesso il belga ha 53 secondi di vantaggio su Cattaneo e 56 secondi di vantaggio su Roglic. Domani è in programma la quinta tappa da Thizy-les-Bourgs a Chaintrè lunga poco più di 162 km. Sono presenti in tutto quattro GPM, non difficili, due nei primi 50 km ed altri due negli ultimi 30. La fuga, se ben assortita, potrebbe arrivare, ma anche un arrivo a ranghi compatti con una volata finale può essere un’eventualità da prendere in considerazione, mentre gli uomini di classifica dovrebbero riposarsi in vista delle difficoltà previste nel week end.

Giuseppe Scarfone

Filippo Ganna vince la cronometro de La Batie dUrfé (foto: Getty Images)

Filippo Ganna vince la cronometro de La Batie d'Urfé (foto: Getty Images)

RICCARDO LUCCA, PRIMA VITTORIA TRA I PROFESSIONISTI ALL’ADRIATICA IONICA RACE!

giugno 7, 2022 by Redazione  
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La quarta tappa dell’Adriatica Ionica Race 2022 è vinta da Riccardo Lucca (Work Service-Vitalcare-Dynatek) che dopo aver preso parte alla fuga iniziale va tutto solo a prendersi la prima vittoria tra i professionisti; al secondo posto Emil Dima (Giotti Victoria-Savini Due), terzo Riccardo Verza (Zalf Euromobil Fior). Nelle posizioni alte della classifica non cambia nulla con Filippo Zana (Bardiani-CSF Faizané) sempre al comando.

Quarta frazione in linea dell’Adriatica Ionica Race 20022 porta la corsa da Fano alla Riviera del Conero, la partenza è veloce e la fuga di giornata vede il sui nascere subito dopo il quindicesimo chilometro. In avanscoperta abbiamo sette uomini: Raul García Pierna (Equipo Kern Pharma), Emil Dima (Giotti Victoria-Savini Due), Alessandro Iacchi (Team Qhubeka), Simone Bevilacqua (Eolo-Kometa), Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk), Giulio Masotto e Stefano Gandin (Team Corratec). La testa della corsa non riesce a guadagnare troppo tempo infatti il loro vantaggio è racchiuso dentro il minuto, e così dopo 35 Km di corsa riescono a portarsi sotto i sette al comando altri 22 atleti, i loro nomi sono: Diego Pablo Sevilla (Eolo-Kometa), Manuele Boaro, Antonio Nibali (Astana Qazaqstan), Enrico Battaglin (Bardiani CSF Faizanè), Marco Murgano (Team Corratec), Luca Chirico, Alessandro Bisolti (Drone Hopper-Androni Giocattoli), Joan Bou, Unai Cuadrado (Euskaltel-Euskadi), Alessandro Monaco (Giotti Victoria-Savini Due), Giovanni Carboni (Italia), Riccardo Lucca (Work Service-Vitalcare-Dynatek), Edoardo Faresin, Riccardo Verza e Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Fior). Davanti il gruppetto in fuga è così composto da 29 unità, nessuno preoccupa il leader della classifica generale Filippo Zana (Bardiani-CSF Faizané) tanto che in pratica il gruppo dei migliori si rialza. Il vantaggio della fuga balza in un niente a toccare quasi 5’ nel tratto in pianura. A poco più di metà corsa le salite in successione di Santa Maria Nuova e Osteria Nuova producono una selezione da dietro nel drappello dei fuggitivi. Ai piedi di Recanati restano in undici: Chirico, Lucca, Carboni, Bou, Monaco, Battaglin, Nibali, Cuadrado, Garcia, Verza, con un vantaggio sul gruppo di 2’. La situazione di gara resta immutata fino al circuito finale che vede il doppio passaggio dalla salita del Poggio, la prima è subito fatale per Chirico e Cuadrado entrambi si sfilano dalla testa della corsa che resta composta da 9 uomini con 1’:15” di margine. Dietro il gruppo dei migliori è tirato dalla Drone Hopper-Androni Giocattoli mentre la Bardiani, giustamente, non si è dannata l’anima per ricucire pensando di proteggere la leadership di Filippo Zana evitando la possibilità di far prendere gli abbuoni a Natnael Tesfazion secondo della classifica generale. Dopo lo scollinamento Carboni è tagliato fuori dalla possbile vittoria di tappa per una caduta per fortuna senza conseguenze. A questo punto della corsa abbiamo in testa otto atleti che riescono ad avere un vantaggio maggiore rispetto al primo passaggio verso il Poggio, questa volta c’è da gestire 1’:40” segno che dietro non c’è accordo nel ricucire viste anche le tattiche di squadra. Davanti iniziano scatti e controscatti, a centrare quello decisivo a 10Km dal traguardo, poco prima dello scollinamento, è Lucca. Il venticinquenne di Rovereto attacca e guadagna subito 16” che poi diventano trenta allo scollinamento. Il portacolori della Work Service- Vitalcare-Dynatek va così tutto solo a gustarsi la prima vittoria tra i professionisti. Arrivano staccati rispettivamente di 24” e 28” Dima e Verza. Dietro tra gli uomini di classifica prova un attacco Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan) ma Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè) e Natnael Tesfazion (Drone Hopper-Androni Giocattoli) si incollano subito alla ruota del kazako. Stessa sorte ha l’attacco di Natnael Tesfazion con Zana subito a chiudere, non c’è più terreno per fare la differenza ed i tre arrivano insieme al traguardo. In classifica generale quindi non cambiano le posizioni di vertice, Zana guida con 15” su Tesfazion e 30’” su Pronskiy. Domani ultima tappa da Castelraimondo ad Ascoli Piceno di 152,3 Km con le difficoltà altimentriche poste nella parte centrale della tappa.

Antonio Scarfone

Riccardo Lucca alla sua prima vittoria da professionista allAdriatica Ionica Race! (Foto di Federciclismo)

Riccardo Lucca alla sua prima vittoria da professionista all'Adriatica Ionica Race! (Foto di Federciclismo)

07-06-2022

giugno 7, 2022 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Il francese David Gaudu (Groupama-FDJ) si è imposto nella terza tappa, Saint-Paulien – Chastreix-Sancy, percorrendo 169 Km in 4h09′38″, alla media di 40.62 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Wout van Aert (Jumbo-Visma) e il connazionale Victor Lafay (Cofidis) Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 7°. Van Aert è tornato leader della classifica con 6″ su Gaudu e 12″ su Lafay. Miglior italiano Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team), 15° a 16″

ADRIATICA IONICA RACE

L’italiano Riccardo Lucca (Work Service-Vitalcare-Dynatek) si è imposto nella quarta tappa, Fano- Sirolo (Riviera del Conero), percorrendo 164.5 Km in 3h47′41″, alla media di 43.35 Km/h. Ha preceduto di 24″ il rumeno Emil Dima (Giotti Victoria Savini Due) e di 28″ l’ìtaliano Riccardo Verza (Zalf Euromobil Désirée Fior). L’italiano Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè) è ancora leader della classifica con 15″ sull’eritreo Natnael Tesfazion (Drone Hopper-Androni Giocattoli) e 30″ su kazako Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan Team).

TOUR DU CAMEROUN

Il bulgaro Yordan Andreev (Martigues SC-Payden & Rygel) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Bangangté, percorrendo 129 Km in 3h16′00″, alla media di 39.489 Km/h. Ha preceduto di 20″ il camerunense Rodrigue Kuere (SNH Velo Club Cameroun) e il marocchino El Houcaine Sebbahi (nazionale marocchina). Nessun italiano in gara. Il francese Vincent Graczyk (Team France Défense) è ancora leader della classifica con 11″ sul camerunense Michel Tientcheu (SNH Velo Club Cameroun) e 21″ su Andreev

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Fabio Duarte (Team Medellin-EPM) si è imposto nella quinta tappa, Yarumal – La Unión, percorrendo 189.1 Km in 4h58′56″, alla media di 37.955 Km/h. Ha preceduto di 24″ il connazionale Hernán Ricardo Aguirre (Sistecredito-GW) e di 26″ il connazionale Rafael Pineda (Colombia Tierra de Atletas). Nessun italiano in gara. Il connazionale Cristian David Rico (Colombia Tierra de Atletas) è il nuovo leader della classifica con 30″ sul connazionale Yecid Arturo Sierra (Ag.Nectar-IMRD-Chia-Cundinamarca) e 40″ sul connazionale Hernando Bohórquez (EPM Scott)

WOMEN’S TOUR (Regno Unito)

L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Harlow, percorrendo 92.1 Km in 2h19′05″, alla media di 39.732 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Barbara Guarischi (Movistar Team) e la belga Shari Bossuyt (CANYON//SRAM Racing). La francese Clara Copponi (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope) è ancora leader della classifica con 3″ sull’olandese Maike van der Duin (Le Col Wahoo) e 4″ sulla Wiebes. Miglior italiana Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ), 4° a 7″

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