LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MURET – CARCASSONNE
luglio 20, 2025 by Redazione
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Tappa di trasferimento per il Tour, che si accinge poi a affettuare il secondo giorno di riposo alla vigilia dell’arrivo in salita al Mont Ventoux. Oggi, molto probabilmente, andrà in porto la fuga da lontano; più difficile l’arrivo allo sprint in quel di Carcassonne.
“Un’altra domenica sprecata dal Tour de France!”: ecco come potrebbe sbottare oggi l’appassionato di ciclismo. Come una settimana fa il giorno del dì di festa gli organizzatori, anzichè proporrà una frazione decisiva ai fini della classifica, hanno ancora piazzato un’inutile tappa di trasferimento. A differenza di quella terminata a Châteauroux con la vittoria allo sprint di Tim Merlier, stavolta l’epilogo molto probabilmente sarà differente perchè il tracciato che si dovrà percorrere tra Muret e Carcassonne non avrà la fisionimia di un tavolo da biliardo. Per spostarsi tra le due città di tappa si dovranno, infatti, quasi 2300 metri di dislivello e le difficoltà altimetriche inserite nel tracciato potrebbero impedire l’arrivo allo sprint ai piedi della celebre cittadella fortificata. Che si arrivi in volata, a dire il vero, non è del tutto scongiurato, ma per come è stato “confezionato” il tracciato e per le molte energie profuse durante la tre giorni pirenaica le squadre degli sprinter potrebbero far fatica a tenere a bada la fuga di giornata, che oggi più che in altre tappe avrà maggiori possibilità di andare fino al traguardo. Per entrare nelle specifico del tracciato odierno, si dovranno affrontare tre Gran Premi della Montagna, due di terza e uno di seconda categoria, collocati tra il 70° e il 130° Km di gara, con 25 Km da percorrere tra l’ultimo scollinamento e il traguardo. Il principale ostacolo sarà costituito dall’ascesa ai quasi 900 metri del Col de Fontbruno, 15.3 Km al 4.1% in vetta ai quali non saranno assegnati i punti per la classifica degli scalatori per la scelta degli organizzatori di considerare validi come GPM solamente primi 3 Km dell’ascesa, i più difficili per via della loro pensenza media del 9.5%.
Dopo questa 15a frazione il Tour osserverà la sua seconda ed ultima giornata di riposo, alla vigilia del temuto arrivo in salita al Mont Ventoux, un nome che fa paura a tutti, dalla maglia gialla Tadej Pogacar giù giù fino all’ultimo corridore della classifica.
METEO TOUR
Muret: parzialmente nuvoloso, 28°C, vento moderato da NO (16-38 Km/h), umidità al 41%
Villefranche-de-Lauragais (Km 41): parzialmente nuvoloso, 29°C, vento moderato da NO (15-37 Km/h), umidità al 38%
Côte de Sorèze (GPM – Km 86.6): nubi sparse, 29°C, vento moderato da NO (11-30 Km/h), umidità al 43%
Les Martys (Km 136.3): nubi sparse, 26°C, vento moderato da NO (11-33 Km/h), umidità al 46%
Carcassonne: nubi sparse, 32°C (percepiti 31°C), vento moderato da NO (17-39 Km/h), umidità al 32%
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.30: partenza da Muret
14.00: inizio diretta su Rai2
14.45-14.55: traguardo volante di Saint-Félix-Lauragais
15.00-15.15: GPM della Côte de Saint-Ferréol
15.25-15.40: GPM della Côte de Sorèze
17.05-17.30: arrivo a Carcassonne
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79564
RASSEGNA STAMPA
Italia
Vingegaard ci prova, ma con questo Pogacar… Arensman vince, Remco va a casa
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Arensmanu etapa, Roglič je že šesti (Arensman vince la tappa, Roglič è già sesto)
Delo
Danimarca
Hollænderen Arensman kupper favoritterne på Tour-bjergetape (L’olandese Arensman batte i favoriti nella tappa di montagna del Tour)
Politiken
Francia
Le grand numéro d’Arensman, Pogacar grignote quelques secondes – Evenepoel jette l’éponge dans le Tourmalet (Il grande numero di Arensman, Pogacar rosicchia qualche secondo – Evenepoel getta la spugna al Tourmalet)
L’Équipe
Arensman holds off Pogacar and Vingegaard for solo stage win in Pyrenees (Arensman supera Pogacar e Vingegaard e vince la tappa in solitaria nei Pirenei)
The Guardian
Spagna
Arensman frena a Pogacar
AS
Portogallo
Pogacar não ganhou a etapa, mas ganhou segundos (Pogacar non ha vinto la tappa, ma ha guadagnato secondi)
Público
Belgio
IJzersterke Thymen Arensman blijft favorieten voor en wint bovenop Superbagnères, Remco Evenepoel stapt uit Tour (Il forte Thymen Arensman rimane davanti ai favoriti e vince a Superbagnères, Remco Evenepoel abbandona il Tour)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Thymen Arensman boekt schitterende etappezege in Tour de France: Nederlander wint loodzware Pyreneeën-rit (Thymen Arensman conquista una splendida vittoria di tappa al Tour de France: l’olandese vince la massacrante tappa dei Pirenei)
De Telegraaf
Norvegia
Arensman seiret da Halland Johannessen gikk «all in» (Arensman ha vinto quando Halland Johannessen è andato “all in”)
Verdens Gang
Germania
Nach Evenepoels Aus: Lipowitz Dritter und im Weißen Trikot (Dopo l’uscita di Evenepoel: Lipowitz terzo e in maglia bianca)
Kicker
USA
Arensman wins Tour de France’s toughest stage after grueling solo effort (Arensman vince la tappa più dura del Tour de France dopo un estenuante sforzo in solitaria)
The Washington Post
Colombia
Tadej Pogacar no ganó la etapa 14 del Tour de Francia: brutal ataque de Vingegaard y retiro de Evenepoel (Tadej Pogacar non è riuscito a vincere la 14a tappa del Tour de France: il brutale attacco di Vingegaard e il ritiro di Evenepoel)
El Tiempo
Australia
Arensman wins toughest stage as Pogacar stretches lead (Arensman vince la tappa più dura, Pogacar allunga)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa
1° Mauro Schmid
2° Dylan Groenewegen s.t.
3° Edward Theuns a 31″
4° Davide Ballerini s.t.
5° Simone Consonni a 41″
Classifica generale
1° Jordi Meeus
2° Mattéo Vercher a 1′40″
3° Edward Theuns a 1′58″
4° Roel van Sintmaartensdijk a 2′24″
5° Fabian Lienhard a 2′27″
Miglior italiano Simone Consonni, 6° a 2′40″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
13 LUGLIO 1985 – 14a TAPPA: AUTRANS – SAINT-ÉTIENNE (179 Km)
HINAULT CADE E SI ROMPE IL NASO – CANINS, MEZZO TOUR È TUO
Forse compromessa per un banale incidente una gara già vinta
Scontro con Andersson* nella volata per il decimo posto, dopo la tappa in cui si è imposto il colombiano Herrera (ferito anche lui per un capitombolo) – Quattro punti di sutura e frattura del setto nasale – La Maglia gialla ripartirà, ma gli sarà difficile respirare
* Errore di stampa del quotidiano torinese, si trattava di Phil Anderson

I Pirenei visti dalla fortificazioni di Carcassonne e l’altimetria della quindicesima tappa (www.payscathare.org)
TAPPONE PIRENAICO: POGACAR CONTROLLA, RITIRO EVENEPOEL, IMPRESA ARENSMAN
Nel tappone di Superbagnères, Pogacar si limita a controllare il tentativo di Vingegaard per poi rifilargli qualche secondo in volata. All’arrivo, tutti i big della generale davanti, salvo Arensman che aveva accumulato un buon vantaggio e riesce a conservarlo sin sul traguardo.
Tappone pirenaico, una sorta di giro della morte con la salita di Superbagnères al posto dell’Aubisque, quattro salite dure. Ci si aspettava grande battaglia tra i big e nel finale in effetti Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) ha proposto due scatti, riuscendo a staccare tutti eccetto la maglia gialla, che non ha però contrattaccato e, nell’intervista post gara, ha ammesso di non essersi sentito al top dopo due giorni di straordinari in cui ha maltrattato (sportivamente parlando) gli avversari.
Dopo il gran caldo un tappone con pioggia, nebbia e freddo.
Le discese pirenaiche con la nebbia fanno impressione per via delle strade strette, spesso senza protezioni laterali, e i primi chilometri di discesa dal Tourmalet hanno fatto tornare alla mente la discesa da brividi di Marco Pantani dal Col d’Agnès nel 1995 nella tappa vinta dal romagnolo sul traguardo di Guzet Neige, alla vigilia della morte di Fabio Casartelli (della quale ieri ricorreva il quarantesimo anniversario).
La discesa non è stata percorsa da Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che si è ritirato quando al traguardo mancavano 100 chilometri. Il belga, che prima di salire in ammiraglia ha lasciato una borraccia in souvenir a un giovane tifoso, non ha mai trovato la condizione in salita in questo Tour. La vittoria nella cronometro di Caen e la reazione dell’altro ieri, dopo la crisi sul Soulor, avevano fatto pensare che il capitano della Soudal potesse stringere i denti, sperando in un miglioramento nella terza settimana, ma evidentemente lo sforzo che già ieri si era fatto sentire era eccessivo per le attuali condizioni dell’olimpionico, che lascia la maglia bianca e il terzo posto in generale a Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe), virtualmente già conquistati ieri.
Mentre Evenepoel saliva in ammiraglia, davanti c’era una fuga composta da fior di scalatori come Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck), Enric Mas (Movistar Team), Gregor Mühlberger (Movistar Team), Einer Rubio (Movistar Team), Sergio Higuita (XDS Astana Team), Jordan Jegat (TotalEnergies), Aleksandr Vlasov (Red Bull – BORA – hansgrohe), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike), Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step), Michael Woods (Israel – Premier Tech) e soprattutto Lenny Martinez (Bahrain Victorious), che si avvantaggia sul resto degli attaccanti e va a scollinare in solitudine il Tourmalet con 2 minuti di vantaggio, aggiudicandosi anche il prestigioso souvenir Jacques Goddet.
In discesa si avvantaggiano Kuss e Paret-Peintre, che si riportano su Martinez lungo la discesa del Col d’Aspin, mentre nel falsopiano che precede il Peyresourde, arrivano anche Arensman, Johannessen, Rodriguez, O’Connor, Yates e Rubio.
Il gruppo, sempre tirato dagli uomini della maglia gialla, tiene un ritmo regolare ma sostenuto e inizia ad avvicinarsi alla fuga, cosicché Arensman decide di dare nuova linfa all’azione con un primo scatto al quale rispondono Johansenn e Martinez e con un secondo allungo grazie al quale resta da solo in testa alla corsa a 36 chilometri dall’arrivo.
Il portacolori della Ineos prosegue con un ottimo ritmo e relega i primi inseguitori a oltre due minuti, mentre il gruppo maglia gialla mantiene un distacco di poco superiore, che resta stabile per buona parte della salita finale, nonostante il ritmo imposto da Yates sia tale da continuare ad assottigliare sempre di più il gruppo. Non si tratta di un ritmo per preparare l’attacco della maglia gialla, bensì un’andatura di controllo, cosa che si capisce quando Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) accelera senza reazioni da parte dei big.
Quando le pendenze si fanno più severe con il gruppo maglia gialla restano solo Vingegaard, Primoz Roglic (Red Bull – BORA – hansgrohe), Lipowitz, Oscar Onley (Team Picnic PostNL), Johannessen e Ben Healy (EF Education-EasyPost), mentre Kevin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) si stacca ma resiste e riesce a mantenere una distanza costante.
Una volta compreso che Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) oggi aveva intenzione di controllare, prova a partire Vingegaard con uno scatto imperioso e solo Pogacar riesce a seguirlo. Gall viene ripreso in un amen e Lipowitz riesce a difendersi, contenendo il distacco ma soprattutto distanziando i rivali in classifica.
Arensman, pur molto provato, riesce a resistere benissimo e conquista una meritatissima vittoria alla sua prima partecipazione alla corsa francese.
Poco più di un minuto più tardi Pogacar non ha difficoltà a conquistare la volata contro un Vingegaard che molla negli ultimi metri, lasciando anche qualche secondo sulla strada. Gall e Lipowitz giungono ad una manciata di secondi, mentre più distanziato arriva Onley, che comunque si difende bene. Alle sue spalle, Roglic ed Healy giungono insieme, con l’irlandese che oggi si è gestito bene e rientra in top ten. Johansenn e Vaquelin chiudono la top ten di giornata.
L’ordine di arrivo, con la sola eccezione del vincitore di tappa, riflette grossomodo le posizioni della classifica genrale che quindi il tappone pirenaico ha sostanzialmente confermato.
Vingegaard, tornato in palla già ieri, ha dimostrato che non intende darsi per vinto, nonostante il cospicuo ritardo in classifica, mentre Pogacar, pur non sentendosi al top, ha risposto senza troppe difficoltà. La lotta per il podio si fa appassionante con almeno cinque uomini in corsa. Lipowitz è giovane ed è alla prima esperienza al Tour de France e quindi è da verificare come reggerà la terza settimana, specialmente rispetto al suo compagno di squadra Roglic, che ha grande esperienza e sembra in crescita. In lizza ci sono anche Vaquelin e Onley, che sono in lotta con Lipowitz anche per la conquista della maglia bianca.
Domani tappa da fughe prima del riposo e della tappa del Monte Ventoso che aprirà la terza settimana.
Benedetto Ciccarone

Arensman si impose sul ritrovato traguardo di Superbagnères (foto Marco Bertorello / AFP via Getty Images)
19-07-2025
luglio 19, 2025 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
L’olandese Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) si è imposto nella quattordicesima tappa, Pau – Luchon-Superbagnères, percorrendo 182.6 Km in 4h53′35″, alla media di 37.318 Km/h. Ha preceduto di 1′08″ lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) e di 1′12″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 57° a 31′34″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 4′13″ su Vingegaard e 7′53″ sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Velasco, 40° a 1h32′44″
GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC (Under23)
Il belga Jarno Widar (Lotto Development Team) si è imposto anche nella quarta tappa, Saint-Pierre – Valsavarenche (Pont), percorrendo 160.6 Km in 4h52′08″, alla media di 32.985 Km/h. Ha preceduto di 9″ lo sloveno Jakob Omrzel (Bahrain Victorious Development Team) e di 15″ l’irlandese Liam O’Brien (Lidl – Trek Future Racing). Miglior italiano Matteo Scalco (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 5° a 29″. Widar è ancora leader della classifica con 3′01″ sul francese Jean-Loup Fayolle (Arkéa – B&B Hôtels Continentale) e 3′02″ sull’ecuadoriano Mateo Pablo Ramírez (UAE Team Emirates Gen Z). Miglior italiano Scalco, 5° a 4′13″
BALOISE LADIES TOUR (Belgio)
Terza tappa suddivisa in due semitappe
La britannica Zoe Bäckstedt (CANYON//SRAM zondacrypto) si è imposta nella prima semitappa, circuito di Maldegem, percorrendo 87.4 Km in 2h08′09″, alla media di 40.921 Km/h. Ha preceduto allo sprint la lussemburghese Marie Schreiber (Team SD Worx – Protime) e l’italiana Barbara Guarischi (Team SD Worx – Protime). L’olandese Charlotte Kool (Team Picnic PostN) è ancora leader della classifica con 2″ sulla Bäckstedt e 5″ sull’olandese Nienke Veenhoven (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiana la Guarischi, 4° a 8″
La Bäckstedt si è imposta anche nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Maldegem, percorrendo 10.4 Km in 13′23″, alla media di 46.625 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’olandese Ellen van Dijk (Lidl – Trek) e di 14″ la belga Marthe Goossens (AG Insurance – Soudal Team). Miglior italiana Chiara Consonni (CANYON//SRAM zondacrypto), 21° a 38″. La Bäckstedt è tornata leader della classifica con 12″ sulla Van Dijk e 26″ sullA Goossens. Miglior italiana la Consonni, 15° a 51″
LA PÉRIGORD LADIES
La spagnola Paula Blasi (UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa francese, Lac de Rouffiac – Boulazac-Isle-Manoire, percorrendo 120.7 Km in 3h17′28″, alla media di 36.674 Km/h. Ha preceduto di 2′01″ l’olandese Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ) e la belga Margot Vanpachtenbeke (VolkerWessels Cycling Team). Miglior italiana Francesca Pellegrini (UAE Team ADQ), 15° a 6′00″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PAU – LUCHON-SUPERBAGNÈRES
luglio 19, 2025 by Redazione
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Ultima giornata sui Pirenei per il Tour 2025, che oggi proporrà il primo dei tre tapponi inseriti nel tracciato. La tappa proporrà il tradizionale “Giro della morte” prima di recuperare lo storico arrivo in salita a Luchon-Superbagnères, che non veniva affrontato dal 1989
Da qualche anno per il Tour è iniziato una sorta di “girone di recupero”, fase nella quale la Grande Boucle sta andando a riscoprire salite storiche che da parecchio tempo erano parcheggiata in “panchina”. Così nell’edizione del 2023 si è tornati ad affrontare una delle più iconiche ascese della Grande Boucle, quel Puy de Dôme sul quale non si arrivava dal 1988 per problemi logistici, tra mancanza di parcheggi in vetta e la sede stradale molto stretta. Quest’anno, invece, il Tour tornerà ad arrampicarsi verso le stazioni sciistiche della Plagne (ultimo arrivo nel 2002), sulle Alpi, e di Luchon-Superbagnères, che oggi accoglierà l’arrivo dell’ultima frazione pirenaica, il primo dei tre tapponi inseriti nel tracciato di questa edizione. A Superbagnères non si saliva dal 1989 e stavolta i problemi non erano di natura logistica ma “statica”, a causa della fragilità di un ponte ad inizio ascesa che non presentava problemi per gli autobus turistici ma che non avrebbe retto all’urto con i pesanti mezzi di una carovana che nel corsi dei decenni è divenuta sempre più mastodontica. In tempi recenti è stato costruito un nuovo ponte accanto al precedente e questo ha consentito al Tour di tornare ad inserire nel tracciato questa salita di 12.7 Km al 7.5%, che non presenta comunque le pendenze estreme del Puy de Dôme – i cui ultimi 4 Km salgono all’11.8% medio – e che ha in comune con il celebre vulcano il numero di arrivi di tappa finora disputati lassù, 6 a testa. Il primo a iscrivere il suo nome su questo traguardo fu il vincentino Imerio Massignan, che nel 1961 si impose mentre infuriava un vero e proprio uragano che rischiò di far collassare lo striscione dell’arrivo; l’anno successivo qui vinse lo spagnolo Federico Bahamontes, nel 1971 il suo connazionale José Manuel Fuente, nel 1979 Bernard Hinault, nel 1986 Greg LeMond e nel 1989 Robert Millar: un parterre de roi che rende particolarmente “nobile” questa traguardo, quest’anno proposto al termine di una tappa che nei chilometri precedenti proporrà il cosiddetto “giro della morte”. Così fu soprannominata, all’epoca del ciclismo eroico, l’infilata di colli Aubisque-Tourmalet-Aspin-Peyresourde, che quest’anno sarà proposta proprio in questo senso di marcia, ma senza l’Aubisque. Il primo colle di giornata sarà così il Tourmalet, che s’incontererà a 70 Km dalla partenza da Pau e che sarà affrontato dal suo versante più impegnativo, 19 Km al 7.4% per arrivare sino ai 2115 metri sul livello del mare. Più semplice sarà il successivo Col d’Aspin, unico GPM di 2a categoria al termine di 5 Km d’ascesa al 7.4%, poi si ricalcherà un tratto della cronoscalata di ieri al momento d’approcciare il Col de Peyresourde (7.1 Km al 8.1%). Alla fine di questa dura giornata i corridori avranno coperto un totale di quasi 44 Km di salita, per un dislivello complessivo di 5020 metri: teoricamente c’è lo spazio per un altro numerone di Pogacar, ma con un percorso così complicato anche un corridore come lo sloveno deve stare attento a non commettere passi falsi, memore anche delle pesantissime crisi che lo stesso ha patito sotto i colpi degli avversari nei tapponi del Col du Granon nel 2022 e del Col de la Loze nel 2023
METEO TOUR
Pau: cielo coperto, 20°C, vento moderato da O (9-23 Km/h), umidità al 78%
Lourdes (Km 37.3): cielo coperto, 20°C, vento moderato da O (7-23 Km/h), umidità al 73%
Esquièze-Sère (sprint – Km 70.1): pioggia debole (0.2 mm), 21°C, vento moderato da N (6-28 Km/h), umidità al 82%
Col du Tourmalet (GPM – Km 89.5): pioggia debole (0.3 mm), 14°C, vento moderato da N (7-23 Km/h), umidità al 91%
Col de Peyresourde (Km 150.1): pioggia debole (0.4 mm), 15°C, vento moderato da N (7-25 Km/h), umidità al 87%
Luchon-Superbagnères: pioggia debole (0.3 mm), 16°C, vento moderato da N (7-28 Km/h), umidità al 80%
GLI ORARI DEL TOUR
11.45: inizio diretta su Eurosport
12.15: partenza da Pau
13.45-14.00: traguardo volante di Esquièze-Sère e inizio salita del Tourmalet
14.10: inizio diretta su Rai2
14.35-14.55: GPM del Col du Tourmalet
15.20-15.45: GPM del Col d’Aspin
16.10-16.45: GPM del Col de Peyresourde
16.35-17.10: inizio salita finale
17.05-17.45: arrivo a Luchon-Superbagnères
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79515
RASSEGNA STAMPA
Italia
Pogacar “stile 007″ domina pure la cronoscalata. Crollo Remco, si salva Vingegaard
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Pogačarju še četrta etapna zmaga, Roglič odličen tretji (Pogačar conquista la quarta vittoria di tappa, Roglič ottimo terzo)
Delo
Danimarca
Pogacar vinder enkeltstarten suverænt – stærk Vingegaard indhenter Evenepoel og bliver 2′er (Pogacar vince in modo convincente la cronometro – il forte Vingegaard raggiunge Evenepoel e diventa 2°)
Politiken
Francia
La démonstration du patron – Pogacar meilleur temps sur le plat avec son vélo traditionnel (La dimostrazione del capo – Pogacar ha fatto registrare il miglior tempo in pianura con la sua bici tradizionale)
L’Équipe
Regno Unito
Pogacar pulls more than four minutes clear with stage 13 victory (Pogacar conquista la vittoria nella 13a tappa con oltre quattro minuti di vantaggio)
The Guardian
Irlanda
‘I almost blew up in the end’ – Stunning time-trial display stretches Tadej Pogacar’s lead in Tour de France (”Alla fine ho quasi perso la testa” – La straordinaria prestazione a cronometro allunga il vantaggio di Tadej Pogacar al Tour de France)
Irish Independent
Spagna
Pogacar da la puntilla (Pogacar dà il colpo di grazia)
AS
Portogallo
Mais um dia de Tour, mais um dia para Pogacar (Un altro giorno di Tour, un altro giorno per Pogacar)
Público
Belgio
Niks aan te doen: Tadej Pogacar is opnieuw veruit de sterkste en wint klimtijdrit, Vingegaard snelt teleurstellende Evenepoel nog voorbij in slotmeters (Non c’è più niente da fare: Tadej Pogacar è di nuovo di gran lunga il più forte e vince la cronoscalata, Vingegaard supera il deludente Evenepoel negli ultimi metri)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Tadej Pogacar trekt Tour de France nog verder naar zich toe: Sloveen heerst in klimtijdrit naar Peyragudes (Tadej Pogačar allunga sul Tour de France: lo sloveno domina la cronometro di Peyragudes)
De Telegraaf
Norvegia
Pogacar tok nok en seier da Halland Johannessen tapte terreng (Pogačar ha ottenuto un’altra vittoria mentre l’Halland Johannessen ha perso terreno)
Verdens Gang
Germania
Pogacar gewinnt auch das Bergzeitfahren – Lipowitz schnuppert am Podium (Pogacar vince anche la cronometro in montagna – Lipowitz annusa il podio)
Kicker
USA
Pogačar crushes rivals in brutal uphill time trial, solidifies Tour de France lead (Pogačar schiaccia i rivali in una brutale cronometro in salita e consolida la leadership al Tour de France)
The Washington Post
Colombia
Tadej Pogacar está intratable en el Tour de Francia: ganó la etapa 13, la cronoescalada, y tiene el título en el bolsillo (Tadej Pogacar è inarrestabile al Tour de France: ha vinto la 13a tappa, la cronoscalata, e ha il titolo in tasca)
El Tiempo
Australia
‘Happy’ Plappy shines at Tour as Pogacar reigns supreme (’Happy’ Plappy brilla al Tour mentre Pogacar regna sovrano)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della tredicesima tappa
1° Luka Mezgec
2° Tim Merlier a 63 centesimi di secondo
3° Elmar Reinders a 19″
4° Arnaud Démare a 29″
5° Biniam Girmay a 34″
Miglior italiano Gianni Moscon, 23° a 1′41″
Classifica generale
1° Mattéo Vercher
2° Jordi Meeus a 5′16″
3° Roel van Sintmaartensdijk a 7′00″
4° Fabian Lienhard a 7′16″
5° Edward Theuns a 8′34″
Miglior italiano Simone Consonni, 6° a 9′06″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
11 LUGLIO 1985 – 13a TAPPA: CIRCUITO DI VILLARD-DE-LANS (cronometro individuale, 31.8 Km)
BATTUTO IL RE DELLE CRONO – CANINS SICURA CONTROLLA TUTTO
Continua il calvario dell’italiano Visentini solo ottantaduesimo a 4’12″ dal vincitore
Il belga Vanderaerden infligge a Hinault (sempre in giallo) la prima sconfitta francese in una prova contro il tempo – La colpa è del vento? – Oggi riposo – La tappa vinta dalla francese Simonnet
12 LUGLIO 1985 – GIORNO DI RIPOSO
CANINS ANCHE A CRONOMETRO
Ieri quarta vittoria dell’italiana, gli uomini riposavano – Hinault contro gli italiani: “Non sanno più correre”
Dominio assoluto della ciclista della Val Badia – Oggi la prima parte della corsa femminile finisce a St. Etienne

Luchon-Superbagnères e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.hautegaronnetourisme.com)
IN LINEA O CONTRO IL TEMPO LA MUSICA NON CAMBIA, POGACAR FA POKER A PEYRAGUDES
Pronostico rispettato da Pogacar che si impone anche nella cronoscalata di Peyragudes davanti al principale avversario. Il danese va a riprendere Evenepoel, in grande crisi negli ultimi metri. Il belga difende la terza posizione da Lipowitz per soli 6 secondi e domani ci sarà il tappone pirenaico.
Una classica cronoscalata di soli 13 Km con una salita secca da affrontare e la musica è la stessa vista sull’ultima salita di ieri, che è stata anch’essa una sorta di cronoscalata da quando sono rimasti quasi tutti da soli.
Ha trovato conferma soprattutto il fatto che i primi due posti, salvo imprevisti, sono blindati: Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) ha vinto anche questa tappa e Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) si è classificato secondo, unico a contenere il distacco sotto il minuto (36 secondi), visto che Primoz Roglic (Red Bull – BORA – hansgrohe), classificatosi terzo, ha accusato un ritardo di 1′20″, ossia ben 6 secondi al chilometro.
Confermato anche il momentaccio di Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che ieri era riuscito alla meno peggio ad arrivare al traguardo non troppo distante dagli altri uomini di classifica, mentre oggi, dopo aver fatto segnare il secondo tempo al primo intermedio, ha avuto gravi difficoltà lungo la salita, tanto che, nel rettilineo finale, quando sembrava quasi fermo, è stato raggiunto e superato da Vingegaard, partito due minuti dopo di lui. Il belga, campione del mondo ed olimpico di specialità, è addirittura uscito dalla top 10 di giornata e si è classificato dodicesimo con un ritardo di 2′39″ dal vincitore
Roglic, come si diceva, pur avendo accusato un ritardo pesante si è classificato terzo e ha quindi migliorato la prestazione di ieri, quando aveva pagato un dazio altissimo, soprattutto nel finale.
Il suo compagno di scuderia Florian Lipowitz, quarto ad 1′56″, ha mancato per soli 6 secondi l’aggancio al podio provvisorio che potrà però conquistare domani, viste le gravi difficoltà in salita di Evenepoel.
Pogacar ha fatto un po’ quello che aveva fatto ieri sull’ultima salita, andando a tutta e mostrando semplicemente che il suo ritmo è superiore a quello degli altri, portandosi in testa già al primo intermedio, e la stessa cosa ha fatto Vingegaard rispetto agli altri uomini di classifica.
Il danese, che forse ieri ha avuto una giornata no, è riuscito a contenere il distacco in 36 secondi (meno di 3 secondi al chilometro) mentre ieri aveva accusato ben due minuti (sempre in 12 chilometri), tuttavia l’attuale ritardo in classifica del vincitore delle edizioni 2022 e 2023 è superiore ai 4 minuti.
Lontanissimi tutti gli altri, con il cronoman Luke Plapp (Team Jayco AlUla) che è riuscito a conquistare la quinta piazza di giornata e Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike) che è giunto sesto e sembra aver superato la brutta giornata di ieri.
Anche Oscar Onley (Team Picnic PostNL), settimo a 2 minuti, conferma quanto visto sinora e conquista la top five ai danni di Kévin Vauquelin (Arkéa – B&B Hotels).
A questo punto, con una classifica assestata pur con diverse posizioni contese, sarà interessante vedere cosa accadrà domani nel tappone pirenaico. Il percorso prevede il classico giro della morte con Tourmalet, Aspin e Peyresourde ma l’arrivo sarà a Superbagnères, località che manca al Tour da 36 anni. La salita finale presente classici numeri da ascesa pirenaica, 12 Km al 7,3%. Le precedenti tre salite senza tratti intermedi rappresentano una notevole difficoltà, specialmente dopo due tappe dure come quelle di ieri e oggi che sicuramente si faranno sentire nelle gambe dei corridori. E siamo solo alla seconda settimana…
Benedetto Ciccarone

Pogacar esulta al termine della cronoscalata (foto Tim de Waele/Getty Images)
18-07-2025
luglio 18, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto anche nella tredicesima tappa, cronoscalata Loudenvielle – Peyragudes, percorrendo 10.9 Km in 23′00″, alla media di 28.431 Km/h. Ha preceduto di 36″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e di 1′21″ il connazionale Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 39° a 4′34″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 4′07″ su Vingegaard e 7′24″ sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 35° a 1h02′12″
GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC (Under23)
Il belga Jarno Widar (Lotto Development Team) si è imposto nella terza tappa, Pré-Saint-Didier – Colle del Gran San Bernardo, percorrendo 81.7 Km in 2h43′39″, alla media di 29.954 Km/h. Ha preceduto di 1′53″ il francese Jean-Loup Fayolle (Arkéa – B&B Hôtels Continentale) e di 2′34″ l’ecuadoriano Mateo Pablo Ramírez
(UAE Team Emirates Gen Z). Miglior italiano Matteo Scalco (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 8° a 3′43″. Widar è il nuovo leader della classifica con 1′48″ sul connazionale Aaron Dockx (Alpecin-Deceuninck Development Team) e 1′53″ su Fayolle. Miglior italiano Edoardo Zamperini (Arkéa – B&B Hôtels Continentale), 5° a 2′07″
BALOISE LADIES TOUR (Belgio)
L’olandese Nienke Veenhoven (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Olsene, percorrendo 127.3 Km in 6h08′18″, alla media di 42.083 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Barbara Guarischi (Team SD Worx – Protime) e la polacca Karolina Kumięga (KDM – Pack Cycling Team vzw) L’olandese Charlotte Kool (Team Picnic PostN) è ancora leader della classifica con 5″ sulla Veenhoven e 8″ sulla britannica Zoe Bäckstedt (CANYON//SRAM zondacrypto). Miglior italiana la Guarischi, 5° a 10″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LOUDENVIELLE – PEYRAGUDES (cronoscalata)
luglio 18, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il secondo capitolo pirenaico del Tour 2025 è una cronoscalata, una prova contro il tempo in salita che andrà in scena sulla strada diretta alla stazione di sport invernali di Peyragudes, scoperta recente della Grande Boucle
Ventun anni dopo la cronoscalata all’Alpe d’Huez – tappa rimasta senza un vincitore ufficiale dopo la cancellazione di tutte le affermazioni di Lance Armstrong – il Tour de France torna a proporre nel suo tracciato una prova contro il tempo in salita. In realtà in tempi recenti ci sono state le cronometro con arrivo in salita alla Planche des Belles Filles (2020) e a Combloux (2022) ma non si trattava di cronoscalate in senso stretto perchè la salita era solo un ingredente del percorso, che in precedenza prevedeva diversi chilometri da percorrere in pianura. Quella odierna, invece, sarà una cronoscalata classica, anche se pure stavolta non tutto il percorso si svolgerà in salita. Scesi dalla rampa di lancio di Loudenvielle, cittadina situata ai piedi di due colli storici del Tour, il Peyresourde e il Val Louron, bisognerà infatti percorrere 2 Km e mezzo quasi del tutto privi di difficoltà prima di andare ad imboccare la salita diretta a Peyragudes, stazione di sport invernali entrata nella storia del Tour nel 2012, quando vi terminò una tappa partita dalla sottostante località termale di Bagnères-de-Luchon e vinta dallo spagnolo Alejandro Valverde, al quale succederanno nel ristretto albo d’oro degl arrivi in questa località il francese Romain Bardet nel 2017 (nel giorno della conquista della maglia gialla da parte del sardo Fabio Aru) e lo sloveno Tadej Pogacar nel 2022. Dei 10 Km e 900 metri che misurerà questa tappa, gli ultimi 8 Km e 100 metri saranno costantemente in salita, caratterizzati da una pendenza media esigente ma non eccezionale (7.9%), con un alternanza di brevi tratti molti impegnativi ad altri più pedalabili. L’abbrivio della salita è semplice, si parte con 900 metri al 5.9% seguiti da 300 metri perfettamente pianeggianti che termineranno in località Escadaoux, dove saranno presi per la prima volta i tempi di gara e dove i corridori svolteranno a sinistra per imboccare il versante occidentale del Col de Peyresourde. Dopo la svolta inizia la prima delle tre balze principali della quale si compone la salita, 3.4 Km all’8.3% che terminano poco prima di arrivare al secondo punto di rilevamento degli intermedi, in località Loudervielle (da non confondere con il quasi omonimo comune dal quale si è partiti). Un breve “intervallo” con facile pendenza (200 metri al 3.7%) separa la prima balza da quella successiva, 900 metri al 9% al termine dei quali si abbandonerà la salita del Peyresourde per svoltare in direzione di Peyragudes e iniziare un’ultimo tratto facile, 600 metri al 2.8% d’inclinazione media. Da qui all’arrivo sarà tutta salita, pedalando per 1500 metri al 9% fino a 400 metri dal traguardo, quando i corridori imboccheranno una stradina asfaltata appositamente in occasione della tappa del 2012 per permettere l’ingresso sul rettilineo d’arrivo, disegnato sulla pista dell’altiporto di Peyresourde-Balestas, luogo conosciuto anche agli appassionati della saga di “007″ perchè vi furono girate le scene d’apertura de “Il domani non muore mai”, il secondo film nel quale James Bond fu interpretato dall’attore statunitense Pierce Brosnan. Ed è proprio sulla pista dell’aeroporto che le pendenze letteralmente “decollano”, registrandosi sulla ripissima retta d’arrivo una media del 13% e un picco massimo del 16%.
METEO TOUR
Loudenvielle – partenza primo corridore (ore 13.10=: nubi sparse, 27°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (1-25 Km/h), umidità al 52%
Loudenvielle – partenza maglia gialla (ore 17.05): pioggia debole (0.1 mm), 27°C, vento moderato da NE (3-33 Km/h), umidità al 53%
Peyragudes – arrivo primo corridore (ore 13.35): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NE (2-26 Km/h), umidità al 60%
Peyragudes – ore 14.30: nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NE (3-32 Km/h), umidità al 60%
Peyragudes – ore 15.30: pioggia debole (0.1 mm), 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da N (3-33 Km/h), umidità al 60%
Peyragudes – ore 16.30: nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da N (4-34 Km/h), umidità al 59%
Peyragudes – arrivo maglia gialla (ore 17.30): pioggia debole (0.1 mm), 22°C, vento moderato da N (5-37 Km/h), umidità al 63%
GLI ORARI DEL TOUR
12.45: inizio diretta su Eurosport
13.10: partenza del primo corridore da Loudenvielle
13.35: arrivo del primo corridore a Peyragudes
14.00: inizio diretta su Rai2
17.05: partenza della maglia gialla da Loudenvielle
17.30: arrivo della maglia gialla a Peyragudes
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79409
RASSEGNA STAMPA
Italia
Pogacar domina a Hautacam e torna in giallo. Poi la dedica a Samuele: “Pensavo a lui negli ultimi km”*
* riferimento a Samuele Privitera, il corridore deceduto ieri dopo una caduta al Giro della Valle d’Aosta
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Tadej Pogačar sanjski dan posvetil nesrečnemu Italijanu (Tadej Pogačar ha dedicato la sua giornata da sogno allo sfortunato italiano)
Delo
Danimarca
Vingegaard tabte meget tid – Vingegaard fik en opmuntrende besked, lige inden nederlaget til Pogacar blev uundgåeligt (Vingegaard ha perso molto tempo – Vingegaard riceve un messaggio incoraggiante poco prima che la sconfitta contro Pogacar diventasse inevitabile
Jyllands-Posten
Francia
Pogacar assomme le Tour – Une marge inédite pour Pogacar sur une étape d’un Grand Tour (Pogacar stupisce il Tour – Un margine senza precedenti per Pogacar in una tappa di un Grande Giro
L’Équipe
Regno Unito
Pogacar demolishes Tour rivals with devastating stage 12 win in Pyrenees (Pogacar annienta i rivali del Tour con una devastante vittoria nella 12a tappa nei Pirenei)
The Guardian
Irlanda
Ben Healy loses yellow jersey in searing heat as Tadej Pogacar makes huge statement in Pyrenees (Ben Healy perde la maglia gialla sotto il sole cocente mentre Tadej Pogacar fa una grande affermazione sui Pirenei)
Irish Independent
Spagna
C’est fini le Tour (È finito il Tour)
AS
Portogallo
Pogacar recupera a amarela nos Pirenéus (Pogacar recupera la maglia gialla sui Pirenei)
Público
Belgio
Tadej Pogacar blaast tegenstand weg en wint op Hautacam, Remco Evenepoel kent moeilijke dag maar beperkt schade (Tadej Pogacar travolge gli avversari e vince sull’Hautacam, Remco Evenepoel vive una giornata difficile ma limita i danni)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Tadej Pogacar deelt gigantische tik uit op Hautacam en pakt gele trui terug (Tadej Pogacar assesta un duro colpo sull’Hautacam e si riprende la maglia gialla)
De Telegraaf
Norvegia
Pogacar knuste Vingegaard da Halland Johannessen klatret i sammendraget (Pogacar ha schiacciato Vingegaard mentre Halland Johannessen è salito nella classifica generale)
Verdens Gang
Germania
Pogacar hängt Vingegaard ab und holt sich Gelb – Lipowitz starker Dritter (Pogacar sorpassa Vingegaard e prende la maglia gialla – Lipowitz terzo in classifica)
Kicker
USA
Pogačar powers to big Pyrenees win to reclaim Tour de France yellow jersey (Pogačar conquista la grande vittoria sui Pirenei e si riprende la maglia gialla del Tour de France)
The Washington Post
Colombia
Tadej Pogacar no tuvo piedad: despedazó el Tour de Francia y le asestó duro golpe a Jonas Vingegaard en la etapa 12 (Tadej Pogacar non ha avuto pietà: ha fatto a pezzi il Tour de France e ha inferto un duro colpo a Jonas Vingegaard nella dodicesima tappa.)
El Tiempo
Ecuador
Tadej Pogacar gana la etapa 12 y recupera el liderato de la general del Tour de Francia 2025 (Tadej Pogacar vince la 12a tappa e riprende la testa della classifica generale del Tour de France 2025.)
El Universo
Australia
Pogacar soars to the heights with awesome stage victory – Pogacar emotional after death of Aussie team cyclist (Pogacar vola alto con una fantastica vittoria di tappa – Pogacar emozionato dopo la morte del ciclista della squadra australiana)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della dodicesima tappa
1° Bryan Coquard
2° Luka Mezgec s.t.
3° Elmar Reinders a 32″
4° Magnus Cort s.t.
5° Matteo Trentin a 34″
Classifica generale
1° Mattéo Vercher
2° Jordi Meeus a 4′49″
3° Roel van Sintmaartensdijk a 6′13″
4° Fabian Lienhard a 7′46″
5° Edward Theuns a 8′19″
Miglior italiano Simone Consonni, 6° a 8′32″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
10 LUGLIO 1985 – 12a TAPPA: MORZINE – LANS-EN-VERCORS (269 Km)
LA CANINS E I COLOMBIANI FANNO IL BIS
Al traguardo in salita di Lans l’azzurra stacca tutte di 8′, Parra e Herrera arrivano in coppia
Ora l’altoatesina ha la corsa in mano – La sua grande rivale francese Longo, ieri in grave crisi, ha oltre 13’ di ritardo – «Non avevo mai scalato montagne così dure» – La tappa non ha mutato quasi niente nella classifica maschile: il gruppo di Hinault ha limitato i danni a poco più di trenta secondi

Peyragudes e l’altimetria della tredicesima tappa (www.vacanceole.com)
LECTIO MAGISTRALIS DI POGACAR AD HAUTACAM, MATTONATA PER GLI AVVERSARI
Tadej Pogacar parte su una accelerazione tremenda di Narvaez che lascia Vingegaard a qualche metro. Da lì in poi, è un assolo dell’iridato che si vendica del danese, che sulla stessa salita lo staccò due anni fa. Lontanissimi gli altri avversari, salvo un ottimo Lipowitz che conferma quanto di buono aveva fatto vedere al Delfinato.
Era dall’inizio del Tour de France che gli appassionati aspettavano il duello in salita tra i due principali favoriti per la vittoria. Complice anche un percorso un po’ in controtendenza rispetto a quello degli ultimi anni, la salita si è fatta attendere e si cercava di scrutare, di capirci qualcosa nelle piccole scaramucce che c’erano state sugli strappetti del nord della Francia.
L’indicazione esatta era, però, arrivata dalla tappa a cronometro e parlava di un Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) in splendida forma e di un Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) che invece sembrava un po’ in difficoltà, anche se comunque era stato sempre pronto a rispondere alle stilettate del campione del mondo.
L’atteso duello in realtà non c’è stato. Vingegaard ha cominciato a perdere metri già sulla tremenda accelerazione impressa da Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates – XRG) sulle prime rampe della salita verso Hautacam.
Il danese certamente non ha il cambio di ritmo e ha voluto evitare il fuori giri, ma se in un primo momento sembrava potesse contenere lo svantaggio, andando in progressione, è bastato poco per capire che non era giornata.
Pogacar ha proseguito la salita a un ritmo impressionante, guadagnando costantemente, e l’aver attaccato a inizio salita gli ha permesso di arrivare in cima con oltre 2 minuti sul rivale.
I distacchi sugli altri corridori, però, dimostrano che il marziano è solo il campione del mondo.
L’ordine d’arrivo, infatti, parla di un Vingegaard che, a fronte di un distacco di 2′10″, da Pogacar, è riuscito a infliggere solo 13 secondi a un ottimo Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe), issatosi in quarta posizione a meno di un minuto dal terzo gradino del podio di Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che ora scricchiola pericolosamente.
Il belga si era staccato sul Col de Soulor, quando il gruppo era tirato da Tiesj Benoot (Team Visma | Lease a Bike), ed era poi faticosamente riuscito a rientrare, salvo poi staccarsi nuovamente sulla salita finale e giungere con un ritardo di 3′35″. Se si calcola il fatto che Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) sono giunti a 3 minuti (e quindi a 50 secondi dal danese) e che Kévin Vauquelin
(Arkéa – B&B Hotels) – che era sembrato in crisi – è giunto a 3′33″, ci si rende conto che, alle spalle di Pogacar, sebbene Vingegaard sia nettamente il più forte tra gli avversari dello sloveno, i distacchi subiti dagli altri nei confronti del danese non sono stai abissali. Il vantaggio in generale di Pogacar su Vingegaard (3′31″) è maggior del distacco che il danese vanta sul sesto (Onley, a 6′05″).
Insomma, in un quadro del genere, non si può far altro che constatare la superiorità netta dello sloveno su tutti gli altri. Solo una grossa crisi di Pogacar potrebbe rimettere tutto in discussione. La cosa non è affatto esclusa, visto che non solo Pogacar ha perso due Tour da Vingegaard proprio a causa di una giornata di crisi nera, ma anche che la crisi è qualcosa che in un grande giro può sempre colpire anche chi sembra padrone della corsa (vedi Ullrich nel 1998 e Simon Yates nel 2017).
La corsa è stata animata da un attacco di ben 50 corridori che ha conseguito un vantaggio massimo di circa 2 minuti. Il foltissimo gruppo era composto da Tim Wellens (UAE Emirates XRG), Tiesj Benoot (Visma | Lease a Bike), Maximilian Schachmann (Soudal Quick-Step), Harrison Sweeny (EF Education-EasyPost), Louis Barré (Intermarché-Wanty), Laurenz Rex (Intermarché-Wanty), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Lenny Martinez (Bahrain Victorious), Robert Stannard (Bahrain Victorious), Fred Wright (Bahrain Victorious), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Tobias Foss (INEOS Grenadiers), Axel Laurance (INEOS Grenadiers), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Connor Swift (INEOS Grenadiers), Laurence Pithie (Red Bull – BORA – hansgrohe), Aleksandr Vlasov (Red Bull – BORA – hansgrohe), Thibau Nys (Lidl-Trek), Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Edward Theuns (Lidl-Trek), Guillaume Martin (Groupama-FDJ), Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Paul Penhoët (Groupama-FDJ), Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), Julian Alaphilippe (Tudor), Marc Hirschi (Tudor ), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Matteo Trentin (Tudor), Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), Luke Durbridge (Jayco AlUla), Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels), Clément Venturini (Arkéa-B&B Hotels), Pablo Castrillo (Movistar Team), Iván Romeo (Movistar Team), Einer Rubio (Movistar Team), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale), Emanuel Buchmann (Cofidis), Bryan Coquard (Cofidis), Ion Izagirre (Cofidis), Dylan Teuns (Cofidis), Harold Tejada (XDS Astana Team), Simone Velasco (XDS Astana Team), Steff Cras (TotalEnergies), Thomas Gachignard (TotalEnergies), Anthony Turgis (TotalEnergies), Michael Woods (Israel – Premier Tech), Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech), Alexey Lutsenko (Israel – Premier Tech) e Jarrad Drizners (Lotto).
L’armonia si spezza sul Col de Soulor e, mentre in gruppo i capitani fanno alzare il ritmo, davanti restano solo 14 dei 50 attaccanti.
La Visma fa il ritmo sulla salita ma la squadra non si dimostrerà all’altezza, tanto che Vingegaard rimarrà solo ai piedi della salita finale in balia degli UAE.
Davanti si mette in mostra Armirail che, quando il gruppo dei battistrada esplode, riesce a riportarsi su Woods e Skjelmose, che avevano attaccato a loro volta, ed a staccarli, presentandosi da solo ai piedi della salita finale.
Il gruppo è a quel punto tirato da Wellens che, dopo la lunga fuga, si mette al servizio di Pogacar e va chiudere sulla fuga, fino a quando Narvaez non piazza una spaventosa accelerata che mette in difficoltà anche Vingegaard.
Dai -12 sarà un assolo di Pogacar, con Vingegaard che tenterà di gestirsi ma pagherà un passivo pesante di oltre due minuti.
Grande battaglia alle spalle del danese tra Lipowitz, Onley, Johannessen, Primoz Roglic (Red Bull – BORA – hansgrohe) e Vauquelin. Alla fine Roglic pagherà il passivo più pesante, mentre Lipowitz per poco non va a riprendere Vingegaard. Gli altri arrivano tutti separati da pochi secondi con Evenepoel che arriverà insieme a Vaquelin e riuscirà a salvare la terza posizione da Lipowitz per soli 49 secondi.
Domani la cronoscalata a Peyragudes sarà un test importante per avere conferme o smentite di quanto visto oggi, in attesa del vero e proprio tappone pirenaico con il “Giro della morte” e l’arrivo a Luchon-Superbagnères
Benedetto Ciccarone

Pogacar in azione sulla salita di Hautacam (foto Marco Bertorello / AFP via Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): AUCH – HAUTACAM
luglio 17, 2025 by Redazione
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Finalmente le grandi salite, finalmente i Pirenei! Il primo trittico d’alta montagna si apre con una frazione che terminerà ai 1520 metri di Hautacam, al termine di una salita che 31 anni fu palcoscenico della prima recita di Marco Pantani al Tour, una recita che non andò a buon fine e che due decenni più tardi sarà portata a termine da Vincenzo Nibali
Le abbiamo attese per oltre una settimana e finalmente è arrivato il turno delle grandi salite. Si comincia con i Pirenei che, così come le Alpi settimana prossima, saranno interessati da un trittico di impegnative frazioni che vedranno i corridori affrontare 8 mitiche salite nel volgere di 72 ore, 3 oggi, una domani quando si disputerà la cronoscalata a Peyragudes e le rimanenti 4 nel tappone in programma sabato. A inaugurare la tre giorni pirenaica sarà l’arrivo in salita ad Hautacam, stazione di sport invernali tradizionalmente legata nel nome alla città di Lourdes, nonostante di trovi a 25 Km da essa, nel territorio del comune di Beaucens. Lassù il Tour è arrivato per la prima volta il 13 luglio del 1994, giorno della prima esibizione di Marco Pantani sulle strade della Grande Boucle. Lo scalatore di Cesenatico era stato consacrato nell’olimpo dei grandi il mese precedente al Giro, dove si era imposto nei tapponi consecutivi di Merano e dell’Aprica, risalendo fino al secondo posto finale in classifica, dietro alla sorpresa Evgenij Berzin e davanti al grande favorito Miguel Indurain. Dopo l’exploit al Giro la Carrera decise di schierare il “Pirata” al via di un Tour che, esattamente come quest’anno, proponeva Hautacam dopo dieci giorni insignificanti altimetricamente (anche se la prima settimana del Tour 2025 è stata più impegnativa rispetto a quella del 1994) e alla prima occasione utile Pantani mise in scena il suo primo show sulle strade della Grande Boucle. Guadagnò fino a una quarantina di secondi ma, per sua sfortuna, Indurain in quegli stessi momenti si accorgeva che il suo principale avversario, l’elvetico Tony Rominger, era in crsi e lo attaccava assieme al francese Luc Leblanc, con il quale andava a riprendere e staccare Pantani, dai due preceduto di 18″ al traguardo, dove si imponeva il corridore transalpino. Dopo questo precedente altre cinque volte il Tour ha inserito questa salita nel tracciato ed esattamente dieci anni dopo l’impresa sfumata del Pirata questa sarà idealmente portata a compimento da Vincenzo Nibali, che qui ottenne la sua terza ed ultima vittoria di tappa nell’edizione da lui vinta. Se nel 1994 la salita finale verso Hautacam – 13.5 Km al 7.9% e un tratto di 3.5 km al 9.7% – era l’unica prevista dal tracciato al termine di una tappa interminabile (oltre 260 Km), quest’anno ci si arriverà con un tracciato relativemente più breve (181 Km) e impegnativo, perchè l’ascesa finale non sarà l’unica prevista dal tracciato. In particolare quando mancheranno 60 Km al traguardo terminerà la fase d’avvicinamento alla catena pirenaica, movimentata da un neanche tanto semplice GPM di 4a categoria – Côte de Labatmale, 1.3 Km al 6.9% e un muretto iniziale di 300 metri al 10% – e i corridori si troveranno ai piedi del Col du Soulor, salita di quasi 12 Km al 7.6% che spesso viene affrontata in “combine” con il vicino e mitico Col d’Aubisque, che quest’anno non si scalerà. Seguirà l’apparentemente più modesto Col des Bordères (ufficialmente 3.1 Km al 7.7%. ma in realtà la pendenza media rasenta il 9%) prima dell’ultima discesa di giornata, terminata la quale si riprenderà subito a salire verso Hautacam per l’epilogo del primo atto pirenaico.
METEO TOUR
Auch: cielo sereno, 29°C, vento moderato da NE (8-22 Km/h), umidità al 42%
Rabastens-de-Bigorre (Km 47.2): cielo sereno, 30°C (percepiti 29°C), vento moderato da NE (11-25 Km/h), umidità al 41%
Côte de Labatmale (GPM – Km 91.4): cielo sereno, 29°C, vento moderato da E (11-29 Km/h), umidità al 42%
Col du Soulor* (Km 134.1): temporale (0.2 mm), 29°C (percepiti 30°C), vento moderato da N (6-28 Km/h), umidità al 52%
Hautacam: nubi sparse, 24°C (percepiti 26°C), vento moderato da N (7-30 Km/h), umidità al 48%
* previsioni relative al sottostante centro di Arrens (882 metri, scollinamento a quota 1474 metri)
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.25: partenza da Auch
14.55: inizio diretta su Rai2
15.25-15.40: GPM della Côte de Labatmale
15.30-15.45: traguardo volante di Bénéjacq
16.30-16.55: GPM del Col du Soulor
16.45-17.10: GPM del Col des Bordères
17.10-17.40: inizio salita finale
17.30-18.00: arrivo ad Hautacam
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79403
RASSEGNA STAMPA
Italia
Tour de France, a Tolosa vince Abrahamsen. Pogacar cade nel finale, poi rientra
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Norvežanu etapa, Pogačarju okus po asfaltu (Un palcoscenico per il norvegese, il sapore dell’asfalto per Pogačar)
Delo
Danimarca
Nordmand vandt lumsk etape og skrev historie, mens Pogacar styrtede kort før mål – Pogacar blev »bange« – nu varsler Tour-vinderen en mulig eftervirkning efter forskrækkelse(Il norvegese ha vinto una tappa pericolosa e ha fatto la storia, mentre Pogacar è caduto poco prima del traguardo – Pogacar era “spaventato”: ora il vincitore del Tour avverte di possibili conseguenze dopo lo spavento)
Jyllands-Posten
Norvegia
Gladmelding for Jonas Abrahamsen: Rekker Tour de France (Buone notizie per Jonas Abrahamsen: vince al Tour de France)
Verdens Gang
Irlanda
‘It was pretty stressful’ – Ben Healy stays in yellow at Tour de France as Tadej Pogacar crashes near finish of stage 11 (”È stato piuttosto stressante” – Ben Healy rimane in giallo al Tour de France mentre Tadej Pogacar cade vicino al traguardo dell’undicesima tappa)
Irish Independent
Francia
Abrahamsen l’emporte, un final mouvementé – Fallait-il attendre Pogacar après sa chute ? (Abrahamsen vince in un finale movimentato – Avremmo dovuto aspettare Pogacar dopo la sua caduta?)
L’Équipe
Regno Unito
Pogacar crashes and protester disrupts sprint finish on chaotic Tour de France stage (Pogacar si schianta e un manifestante interrompe lo sprint finale nella caotica tappa del Tour de France)
The Guardian
Spagna
Perdón a Pogacar
AS
Portogallo
Pogacar caiu no Tour, mas os rivais decidiram esperar por ele (Pogacar è caduto al Tour, ma i rivali hanno deciso di aspettarlo)
Público
Belgio
Jonas Abrahamsen rondt dag in de aanval succesvol af, Tadej Pogacar komt ten val in de slotfase (Jonas Abrahamsen chiude la giornata in attacco con successo, Tadej Pogacar cade nella fase finale)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Mathieu van der Poel komt net tekort voor nieuwe ritzege in Tour de France, etappewinst voor Jonas Abrahamsen ondanks gek op de weg – Finish Tour de France ruw verstoord door demonstrant: beveiliger grijpt in bij hachelijk moment (Mathieu van der Poel sfiora la vittoria di tappa al Tour de France, vittoria di tappa per Jonas Abrahamsen nonostante la follia della strada – L’arrivo del Tour de France è stato interrotto brutalmente da un manifestante: la guardia di sicurezza interviene nel momento pericoloso
De Telegraaf
Germania
Starke Geste nach Pogacar-Sturz – Abrahamsen jubelt in Toulouse (Gesto forte dopo l’incidente di Pogacar – Abrahamsen festeggia a Tolosa)
Kicker
USA
Pogačar crashes as Abrahamsen wins Tour de France after 155-kilometer breakaway (Pogačar cade mentre Abrahamsen vince il Tour de France dopo una fuga di 155 chilometri)
The Washington Post
Colombia
Vingegaard volvió a atacar a un Pogacar que se cayó: Abrahamsen ganó la etapa 11 del Tour de Francia (Vingegaard attaccò nuovamente Pogacar, che cadde, mentre Abrahamsen vinse l’undicesima tappa del Tour de France)
El Tiempo
Australia
A protester, a crash and a near-miss for Jayco at Tour (Un manifestante, un incidente e una quasi collisione per Jayco al Tour)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa
1° Jordi Meeus
2° Phil Bauhaus s.t.
3° Edward Theuns s.t.
4° Harold Tejada s.t.
5° Lenny Martinez s.t.
Miglior italiano Simone Consonni, 38° (s.t.)
Classifica generale
1° Mattéo Vercher
2° Roel van Sintmaartensdijk a 5′28″
3° Jordi Meeus a 10′00″
4° Fabian Lienhard a 10′43″
5° Edward Theuns a 12′58″
Miglior italiano Davide Ballerini, 16° a 19′52″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
9 LUGLIO 1985 – 11a TAPPA: PONTARLIER – MORZINE-AVORIAZ (195 Km)
HINAULT DOMINA, MA ANCHE LA CANINS
Uomini, vince Herrera, ma è il regista è Bernard, tra le donne l’azzurra maglia gialla
Maria, tappa e primato

La salita verso Hautacam e l’altimetria della dodicesima tappa (Office de Tourisme de Lourdes)
17-07-2025
luglio 16, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella dodicesima tappa, Auch – Hautacam, percorrendo 180.6 Km in 4h21′19″, alla media di 41.467 Km/h. Ha preceduto di 2′10″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e di 2′23″ il tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 26° a 13′38″. Pogačar è tornato in maglia gialla con 3′31″ su Vingegaard e 4′45″ sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 35° a 57′38″
GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC (Under23)
La seconda tappa, cronoscalata Passy – Plaine Joux (10.5 Km), è stata annullata in seguito alla morte del corridore italiano Samuele Privitera (Hagens Berman Jayco), caduto durante la prima tappa. L’italiano Filippo Agostinacchio (Biesse – Carrera – Premac) rimane leader della classifica con 12″ sull”italiano Edoardo Zamperini (Arkéa – B&B Hôtels Continentale) e sul danese Magnus Carstensen (EF Education – Aevolo)
BALOISE LADIES TOUR (Belgio)
L’olandese Charlotte Kool (Team Picnic PostN) si è imposta nella prima tappa, Jabbeke – Knokke-Heist, percorrendo 127.2 Km in 3h02′50″, alla media di 39.833 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Chiara Consonni (CANYON//SRAM zondacrypto) e l’olandese Nienke Veenhoven (Team Visma | Lease a Bike). La Kool è la nuova leader della classifica con 8″ sulla britannica Zoe Bäckstedt (CANYON//SRAM zondacrypto) e 10″ sull’olandese Ellen van Dijk (Lidl – Trek). Miglior italiana la Consonni, 7° a 15″