28-09-2025
settembre 28, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CAMPIONATI DEL MONDO – GARA IN LINEA ELITE MASCHILE (Ruanda)
Lo sloveno Tadej Pogacar si è imposto nella gara in linea, circuito di Kigali, percorrendo 267.5 Km in 6h21′20″, alla media di 42.089 Km/h. Ha preceduto di 1′28″ il belga Remco Evenepoel e di 2′16″ l’irlandese Ben Healy. Miglior italiana Giulio Ciccone, 6° a 6′47″.
PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’italiano Matteo Malucelli (XDS Astana Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kuah, percorrendo 96.7 Km in 2h00′22″, alla media di 48.203 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Erlend Blikra (Uno-X Mobility) e l’olandese Arvidde Kleijn (Tudor Pro Cycling Team). Malucelli è il primo leader della classifica con 3″ sul malese Muhammad Nur Aiman Bin Rosli (Terengganu Cycling Team) e 4″ su Blikra
PARIGI-CHAUNY
Il belga Arnaud De Lie (Lotto) si è imposto nella corsa francese, Margny-lès-Compiègne – Chauny, percorrendo 188.8 Km in 4h12′53″, alla media di 44.795 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Max Kanter (XDS Astana Team) e lo sloveno Lukáš Kubiš (Unibet Tietema Rockets). Miglior italiano Luca Mozzato (Arkéa – B&B Hotels), 9°.
27-09-2025
settembre 27, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CAMPIONATI DEL MONDO – GARA IN LINEA ELITE FEMMINILE (Ruanda)
La canadese Magdeleine Vallieres si è imposta nella gara in linea, circuito di Kigali, percorrendo 164.6 Km in 4h34′48″, alla media di 35.939 Km/h. Ha preceduto di 23″ la neozelandese Niamh Fisher-Black e di 27″ la spagnola Margarita Victoria García. Miglior italiana Elisa Longo Borghini, 15° a 1′50″.
CAMPIONATI DEL MONDO – GARA IN LINEA JUNIORES FEMMINILE (Ruanda)
La spagnola Paula Ostiz si è imposta nella gara in linea, circuito di Kigali, percorrendo 74 Km in 2h09′19″, alla media di 34.334 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Chantal Pegolo e l’elvetica Anja Grossmann
GRAND PRIX CERAMI
Il tedesco Tobias Müller (Wanty – Nippo – ReUz) si è imposto nella corsa belga, Mons – Frameries, percorrendo 176.3 Km in 3h45′01″, alla media di 47.01 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Aldo Taillieu (Lotto Development Team) e Artuur Torney (Mini Discar Cycling Team). Miglior italiano Juan David Sierra (Tudor Pro Cycling Team U23), 43°.
ARNO WALLAARD MEMORIAL
Il danese Stian Rosenlund (AIRTOX – Carl Ras) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Meerkerk, percorrendo 187.9 Km in 3h51′27″, alla media di 48.71 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Daniel Stampe (BHS – PL Beton Bornholm) e di 5″ l’olandese Jan-Willem van Schip (Parkhotel Valkenburg). Non hanno terminato la corsa i due italiani in gara, Simone Carrò (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente) e Matteo Spreafico (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente)
MIRABELLE CLASSIC (Donne)
L’olandese Quinty Schoens (VolkerWessels Cycling Team) si è imposta nella corsa francese, Pont-à-Mousson – Mont-Saint-Martin, percorrendo 127.5 Km in 3h02′56″, alla media di 41.819 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Sabrina Stultiens (VolkerWessels Cycling Team) e di 1′27″ la connazionale Anne Knijnenburg (VolkerWessels Cycling Team). Nessuna italiana in gara
CARNEADE VALLIERES VINCE L’ORO NELLA PROVA IN LINEA DONNE ELITE. DELUDONO LE AZZURRE
Magdeleine Vallieres porta in Canada una insperata medaglia d’oro nella prova in linea elite donne. Sul circuito di Kigali assistiamo ad una corsa anarchica in cui non c’è una nazionale precisa che controlla la corsa e ne esce così una sorta di tutte contro tutte. Argento all’Australia con Niamh Fisher-Black e bronzo alla Spagna con Mavi García. Italia deludente nonostante la prova generosa di Barbara Malcotti, calata nel finale
La prova in linea donne elite dei Mondiali di Ciclismo in Rwanda presenta lo stesso percorso degli uomini under 23 con l’ormai mitica Côte de Kimihurura preceduta dall’altrettanto insidiosa salitella del Kigali Gold Club di 800 metri con pendenze spesso in doppia cifra. In totale sono 164.6 km con 11 giri del circuito di Kigali che ci diranno quale sarà la ciclista che succederà alla belga Lotte Kopecky, assente quest’anno. Tra le squadre da tenere d’occhio c’è sempre l’Olanda ma anche Spagna, Francia, Australia e lo stesso Belgio puntano a fare bene. Tra le nazioni po’ più defilate ma capaci comunque di ben figurare citiamo l’Italia, il Canada, la Germania e gli USA. La grande protagonista della prima parte di corsa è stata l’austriaca Carina Schrempf, al comando da sola per una sessantina abbondante di km. Partita intorno al km 20 senza che nessun’altra ciclista le facesse compagnia, la Schrempf veniva ripresa dal gruppo solamente a 66 km dalla conclusione. A questo punto iniziavano attacchi e contrattacchi e la corsa diventava molto anarchica, visto che nessuna nazione sembrava in grado di controllarla. A 34 km dalla conclusione erano in testa la svizzera Noemi Rüegg e la spagnola Mireia Benito. Ma il gruppo reagiva grazie ad un’accelerazione dell’Australia. L’attacco decisivo veniva portato a 22 km dalla conclusione da Niamh Fisher-Black (Australia), Mavi García (Spagna) e Magdeleine Vallieres (Canada). Il terzetto aumentava il vantaggio sul primo gruppo inseguitore in cui era presente anche l’azzurra Barbara Malcotti e riusciva a mantenere una distanza tale da giocarsi la vittoria finale. Sull’ultima Côte de Kimihurura la Vallieres aumentava la cadenza delle pedalate riuscendo a staccare le compagne d’attacco ed andava a vincere in solitaria con 23 secondi di vantaggio sulla Fisher-Black e 27 secondi di vantaggio sulla García, Completavano la top five la svizzera Elise Chabbey in quarta posizione e l’olandese Riejanne Markus in quinta posizione, rispettivamente a 41 secondi ed a 57 secondi di ritardo dalla Vallieres mentre l’Italia disputava una delle peggiori prove degli ultimoi anni visto che la prima azzurra al traguardo era Elisa Longo Borghini in quindicesima posizione. La Vallieres che a 24 anni ottiene la vittoria più importante della sua carriera. Domani atto finale dei Mondiali con la prova su strada uomini elite. Tutti aspettano il duello tra Pogačar ed Evenepoel ma abbiamo visto le insidie del percorso di Kigali e non sempre i più forti hanno vinto – vedi ad esempio proprio Magdaleine Vallieres. Domani mettiamoci comodi e vediamo che succede, magari anche i vari Ayuso e Ciccone possono dire la loro nonostante siano due ciclisti che nell’analisi dei favoriti de Ilciclismo non sembravano avere molto credito.
Antonio Scarfone

Magdeleine Vallieres vince è campionessa donne elite ai Mondiale del Rwanda (foto: Getty Images)
HIC SUNT LEONES: DI CHI SARA’ IL RUGGITO PIÙ FORTE AI PRIMI MONDIALI AFRICANI DELLA STORIA?
Il primo Mondiale di ciclismo in Africa sul durissimo circuito di Kigali può dare conferme o riservare sorprese. Abbiamo già visto nelle prove a cronometro le insidie del percorso su cui spicca il pavè della Côte de Kimihurura, a cui si aggiungerà a metà gara la non trascurabile salita del Mount Kigali. Di seguito l’analisi dei favoriti de Ilciclismo.it
Tadej Pogačar parte in pole position e vuole la seconda maglia iridata consecutiva nonostante la giornata no nella cronometro di domenica scorsa. Il sorpasso di Remco Evenepoel ai suoi danni sulla salita finale della Côte de Kimihurura resta un’immagine quasi storica del ciclismo attuale, ma una corsa in linea è molto diversa da una cronometro. La nazionale slovena sarà a completa disposizione di Pogačar ma in caso di difficoltà ha valide alternative in Primož Roglič e Matej Mohorič, che possono sfruttare l’elemento sorpresa.
Remco Evenepoel tenterà la doppietta cronometro-strada e lo mettiamo subito dietro Pogačar. La gamba mostrata dal campione belga nella cronometro la dice lunga sulle possibilità di bissare l’oro di Wollongong. Lo scorso anno a Zurigo, su un percorso probabilmente meno duro, chiuse in quinta posizione non dando l’impressione di poter lottare per la zona medaglie. Siamo curiosi di vedere cosa farà questa volta. Nonostante l’assenza di Wout van Aert, Tiesj Benoot e Tim Wellens, il Belgio schiera una delle squadre più forti, se non la più forte. Se Evenepoel dovesse venire meno, nel ruolo di capitano possono può subentrare gente del calibro di Cian Uijtdebroecks, Ilan van Wilder, Quinten Hermans e Florian Vermeersch.
Alle spalle di Pogačar ed Evenepoel, molte attese ricadono su Tom Pidcock, terzo alla Vuelta e anche lui forte di un’ottima condizione. Una top five potrebbe essere alla sua portata. In seconda battuta la Gran Bretagna può puntare Oscar Onley, ma non trascuriamo neppure Joseph Blackmore e Mark Donovan.
Nel 2025 Isaac Del Toro ha stupito tutti con la vittoria del Giro d’Italia e altre numerose affermazioni, basti pensare il recente poker italiano nel giro di una settimana (GP Industria & Artigianato, Giro della Toscana, Coppa Sabatini e Trofeo Matteotti). Ma è già da inizio stagione che il giovane ciclista messicano va fortissimo, a cominciare dalla vittoria della Milano – Torino. La gamba è ottima, ma i quasi 270 km del percorso di Kigali influiranno sulla sua giovane età? Da notare che la nazionale messicana schiererà al via solo 3 corridori, 5 in meno rispetto all’Italia e alle principali nazionali al via.
La Danimarca è priva di Mads Pedersenm che ha mostrato di avere un’ottima condizione alla Vuelta e punterà gli Europei di inizio Ottobre. In Rwanda il capitano unico sarà Mattias Skjelmose Jensen, reduce da buone prestazioni nelle corse canadesi e da un secondo posto al Giro del Lussemburgo.
L’Olanda senza Mathieu van der Poel sembra essere poca cosa ma le doti da fondista ed il buon feeling con le salite alzano le quotazioni di Thymen Arensman. Citiamo anche Wout Poels, che in passato ha mostrato di essere a suo agio su percorsi simili a quello di Kigali.
L’Australia non avrà il Pogačar di turno ma ha sicuramente una delle rose più intriganti con Jay Vine e Jai Hidley che condivideranno il ruolo di capitano. Il ciclista dell’UAE Team Emirates XRG ha vinto un argento e un bronzo in questi mondiali e la sua gamba fa invidia a quella di Evenepoel, venendo anche da una Vuelta da protagonista (per lui tre vittorie di tappa, compresa la cronosquadre di Figueres, e la vittoria nella classifica dei GPM). Hindley è, invece, reduce dal quarto posto alla Vuelta ed è sempre stato tra i primi nelle tappe che contavano. Da segnalare anche Michael Storer, che può dire la sua sfruttando l’effetto sorpresa.
Nella Francia occhi puntati su Julian Alaphilippe, che ha vinto alla grande il recente GP del Quebec. Le vittorie iridate del 2020 e del 2021 sembrano lontane ma mai fidarsi di “Loulou”, che parte da outsider ma potrebbe stupire. Altro nome caldo della formazione transalpina è quello di Valentin Madouas.
Nonostante abbia una rosa di soli cinque ciclisti, la Svizzera ha quattro opzioni da sfruttare con Jan Christen, Fadio Christen, Mauro Schmid e soprattutto Marc Hirschi, altro ‘outsider di lusso’.
Juan Ayuso ha candidamente dichiarato nei giorni scorsi di voler lottare per il podio. Restano i dubbi sulla condizione non propriamente spumeggiante dello spagnolo, che si porta dietro le delusioni di Giro e Tour. La Spagna non è più protagonista ai Mondiali dai tempi di Valverde e anche quest’anno non sembra poter ambire a chissà cosa. Roger Adrià e Marc Soler possono essere l’alternativa ad Ayuso, ma a nostro giudizio al massimo per una top ten.
Peggio sembra essere messa l’Italia che con il forfait di Giulio Pellizzari pare definitivamente poter dire addio ai già flebili sogni di gloria. Il venticinquesimo posto di Giulio Ciccone a Zurigo pesa ancora sulla considerazione del ciclismo italiano, che non otteneva un risultato così deludente ai Mondiali da tempo immemore. Magari chissà che lo stesso Ciccone in un impeto di orgoglio riesca a fare meglio. La top ten sembra comunque un risultato difficile ma non impossibile da ottenere.
Di una cosa siamo sicuri di Ben Haely: attaccherà. L’irlandese si era già messo in luce a Zurigo e viene da un Tour de France in cui ha vinto una tappa ed è andato spesso in fuga. Il sesto posto al recente Giro del Lussemburgo dimostra che la condizione c’è.
Se è nella giornata buona, Richard Carapaz è uno di quei ciclisti che può sorprendere. Terzo al Giro, ha fin qui passato una seconda parte di stagione senza acuti ma affinando la condizione per l’appuntamento mondiale, nel quale ritorna a partecipare dopo cinque anni di assenza. Come Del Toro, correrà con l’handicap di una nazionale ridotta a soli tre elementi.
Gli Stati Uniti puntano su Quinn Simmons, ciclista simil-Healy dall’attacco facile.
Tra i ciclisti africani, tra i pochi che possono ben figurare citiamo l’eritreo Biniam Girmay, anche se per lui dovrebbe essere difficile (se non impossibile) anche la top ten.
Ultimo outsider che citiamo è il lettone Toms Skujiņš, il ciclista che chiuse in quarta posizione lo scorso anno a Zurigo. Il suo 2025 fin qui è stato piuttosto anonimo, se si eccettua le vittorie su strada a cronometro a campionati nazionali. Vedremo di che pasta è fatto su un percorso come quello di Kigali.
Antonio Scarfone

26-09-2025
settembre 26, 2025 by Redazione
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CAMPIONATI DEL MONDO – GARA IN LINEA UNDER23 MASCHILE (Ruanda)
L’italiano Lorenzo Finn si è imposto nella gara in linea, circuito di Kigali, percorrendo 164.6 Km in 3h57′27″, alla media di 41.592 Km/h. Ha preceduto di 31″ l’elvetico Jan Huber e di 1′13″ l’austriaco Marco Schrettl.
CAMPIONATI DEL MONDO – GARA IN LINEA JUNIORES MASCHILE (Ruanda)
Il britannico Harry Hudson si è imposto nella gara in linea, circuito di Kigali, percorrendo 119.3 Km in 2h55′19″, alla media di 40.829 Km/h. Ha preceduto di 16″ il francese Johan Blanc e il polacco Jan Michal Jackowiak. Miglior italiano Roberto Capello, 18° a 54″
TOUR DE LA MIRABELLE
L’italiano Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta) si è imposto nella corsa francese, Jarny – Nomeny, percorrendo 180.9 Km in 4h14′41″, alla media di 42.618 Km/h. Ha preceduto di 1′08″ il francese Lucas Bénéteau (St Michel – Preference Home – Auber93) e di 1′13″ il francese Victor Jean (St Michel – Preference Home – Auber93)
TOUR OF POYANG LAKE (Cina)
L’estone Martin Laas (Quick Pro Team) si è imposto nell’undicesima ed ultima tappa, circuito di Shangyou, percorrendo 124.2 Km in 2h44′25″, alla media di 45.324 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Norman Vahtra (China Anta – Mentech Cycling Team) e il russo Sergey Rostovtsev (Shenzhen Kung Cycling Team). Miglior italiano Lorenzo Cataldo (Gragnano Sporting Club). Il russo Petr Rikunov (Chengdu DYC Cycling Team) si impone in classifica con 1′05″ sul tedesco Oliver Mattheis (BIKE AID) e 1′20″ sull’olandese Nils Sinschek (Parkhotel Valkenburg). Miglior italiano Simone Lucca (Gragnano Sporting Club), 12° a 6′16″.
FINN COLORA KIGALI D’AZZURRO. LA MEDAGLIA D’ORO E’ NOSTRA
Nella prova in linea degli uomini under 23, prova maiuscola di Lorenzo Finn che attacca al momento giusto in tutte le fasi della corsa fino alla stoccata finale a 6 km dall’arrivo nel tratto più duro del circuito di Kigali con pendenze al 16%. L’oro torna in Italia dopo quattro anni, quando Filippo Baroncini vinse a Lovanio
La prova in linea degli Under 23 uomini ai mondiali di ciclismo del Rwanda è un concentrato di quella che aspetta domenica gli uomini elite e darà interessanti informazioni su tattiche, giochi di squadra e quant’altro. Sono undici i passaggi sul circuito di Kigali per un totale di 164.6 km. Tra i favoriti spicca il nome di Jarno Widar, ciclista belga dalle caratteristiche molto simili a quelle di Evenepoel che non ha preso parte alla prova a cronometro per migliorare la condizione dopo alcuni problemi fisici. L’Italia schiera probabilmente la seconda scelta nei pronostici della viglia con Lorenzo Finn pronto a entrare in zona medaglie. La fuga iniziale dopo la partenza da Kigali era formata da tre ciclisti ovvero Michał Pomorski (Polonia), Danylo Kozoriz (Ucraina) e Ramazan Yilmaz (Turchia). Kozoriz restava da solo al comando per una ventina di km prima di essere ripreso dal gruppo tirato in particolare dal Belgio. La corsa assumeva a grandi linee so stesso svolgimento di ieri delle donne U23 visto che anche in questo caso la selezione si faceva da dietro. A 60 km dalla conclusione restavano in testa una quindicina di ciclisti con l’Italia a pieno regime, avendo ancora tutti e quattro i suoi ciclisti presenti. Mattio, Borgo e Gualdi tiravano a sostegno di Finn finchè si steccava un gruppetto di cinque uomini formato proprio da Finn, Héctor Álvarez (Spagna), Mateusz Gajdulewicz (Polonia), Jan Huber (Svizzera) e Marco Schrettl (Austria). Era proprio Finn tra i più attivi ed infatti l’italiano rilanciava più volte l’andatura riuscendo ad avvantaggiarsi di una decina di secondi sugli immediati inseguitori. A 31 km dalla conclusione Huber raggiungeva Finn in testa alla corsa. A due giri dal termine il primo gruppo inseguitore era segnalato a 16 secondi di ritardo mentre il gruppo Widar, ancora più dietro, aveva 1 minuto circa da recuperare sulla coppia di testa. Finn sferrava l’attacco decisivo a circa 6 km dalla conclusione, accelerando nel tratto di 800 metri con pendenze che arrivavano al 16%. Il ciclista italiano staccava Huber che negli ultimi km avrebbe perso altro terreno. Finn andava a vincere in solitaria con 31 secondi di vantaggio su Huber ed 1 minuto e 31 secondi di vantaggio su Schrettl. Chiudevano la top five Álvarez in quarta posizione e Gajdulewicz in quinta posizione, rispettivamente a 1 minuto e 38 secondi ed a 1 minuto e 42 secondi di ritardo da Finn mentre il belga Widar, favorito della vigilia, crollava drasticamente nel finale di corsa chiudendo addirittura in 34° posizione. Dopo la vittoria tra i juniores a Zurigo lo scorso anno, Finn fa un upgrade vincendo l’anno successivo tra gli under 23 e non ha ancora 20 anni. Chissà se per lui sarà già tempo di nazionale maggiore ai prossimi mondiali in Canada di settembre 2026. Nel frattempo l’importante è che cresca bene perchè il talento non gli manca e può essere uno dei protagonisti del ciclismo che verrà. Intanto da domani si fa sul serio con le prove riservate alle formazioni Elite. Iniziano le donne con lo stesso percorso e lo stesso chilometraggio degli uomini U23. Non ci sta una chiara favorita anche se Francia e Olanda sembrano partire in pole position con Pauline Ferrand-Prevot e Demi Vollering, ma alle loro spalle ci sarà la solita Italia agguerrita con Elisa Longo Borghini alla ricerca di una medaglia per i colori azzurri.
Antonio Scarfone

Lorenzo Finn vince la prova iridata uomini under 23 (foto: Getty Images)
DONNE UNDER 23, VINCE LA FRANCESE GERI. QUARTA ELEONORA CIABOCCO
Sul circuito di Kigali iniziano le prime prove in linea e si capisce subito la durezza del percorso. A vincere la medaglia d’oro tra le donne Under 23 è la francese Célia Geri davanti alla slovacca Viktória Chladoňová ed alla spagnola Paula Blasi. Quarta Eleonora Ciabocco
I campionati del mondo di ciclismo entrano ancora di più nel vivo con l’inizio delle prove in linea. Le prime a essere impegnate saranno le ragazze under 23 su un percorso di 119.3 km nel quale il grande protagonista sarà l’ormai noto circuito di Kigali da ripetere otto volte con la Côte de Kimihurura che svetta a poco più di un chilometrro dalla linea del traguardo. Favorita d’obbligo è Cat Ferguson, la ciclista britannica che ha già vinto un oro e un argento nelle prove in linea dei mondiali precedenti, in Svizzera nel 2024 e in Scozia nel 2023. Altre nazioni partono comunque con buone possibilità di raggiungere la zona medaglie e citiamo tra le altre l’Australia, il Canada, la Francia, la Germania e la Spagna. Per l’Italia sarà presente in gara una sola ciclista, la marchigiana Eleonora Ciabocco che punta almeno alla top ten. La corsa è stata tatticamente molto chiusa anche perchè la fuga non ha mai trovato la disponibilità del gruppo a lasciarla andare, tant’è che col passare dei chilometri il gruppo stesso si riduceva più per la durezza del percorso che per attacchi o tentativi di attacco di qualche ciclista. A 64 km dalla conclusione proprio la Ferguson si defilava nelle retrovie del gruppo, staccandosene poco dopo. A 57 km dalla conclusione del gruppo principale faceva parte non più di una trentina di unità. La Ferguson provava a ritornare nella coda del gruppo, ma alzava definitivamente bandiera bianca a 47 km dalla conclusione. Dopo che il gruppo si era ridotto ad una quindicina di elementi a circa 15 km dalla conclusione, iniziavano i primi veri attacchi con la Francia protagonista, forte di tre cicliste ancora presenti davanti. A 11 km dalla conclusione ci provava la svedese Stina Kagevi. A 6 km dal termine alla svedese si univano Célia Gery (Francia), Paula Blasi (Spagna) e Viktória Chladoňová (Slovacchia). Era un continuo rimescolarsi dovuto anche alla strada che alternava tratti ripidi e discesa. Sotto lo striscione dell’ultimo chilometro si avvantaggiavano le francesi Geri, Bunel e nuovamente la Chladoňová. La Bunuel teneva alta l’andatura lavorando per la compagna di squadra, dotata di una buona progressione allo sprint. Una volta conclusosi il lavoro della Bunel, la Chladoňová lanciava lo sprint venendo raggiunta e superata dalla Geri, che vinceva davanti alla slovacca con un vantaggio di 2 secondi mentre bronzo era la spagnola Blasi che sopravanzava di pochi centimetri l’italiana Ciabocco. Chiudeva la top five un’esausta Bunel. Domani saranno di scena gli uomini Juniores e Under 23 con buone chance di medaglia per i ciclisti azzurri (su tutti Mattia Agostinacchio per gli juniores e Lorenzo Finn per gli under23).
Antonio Scarfone

Celia Gery vince il mondiale 2025 per la categoria under23 donne (foto Dario Belingheri/Getty Images)
25-09-2025
settembre 25, 2025 by Redazione
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CAMPIONATI DEL MONDO – GARA IN LINEA UNDER23 FEMMINILE (Ruanda)
La francese Célia Gery si è imposta nella gara in linea, circuito di Kigali, percorrendo 119.3 Km in 3h24′26″, alla media di 35.014 Km/h. Ha preceduto di 2″ la slovacca Viktória Chladoňová e di 12″ la spagnola Paula Blasi. Unica italiana in gara Eleonora Ciabocco, 4° a 12″
TOUR OF POYANG LAKE (Cina)
Il russo Petr Rikunov (Chengdu DYC Cycling Team) si è imposto nella decima tappa, Anyuan – Mount Sannai, percorrendo 117.8 Km in 2h49′21″, alla media di 41.736 Km/h. Ha preceduto di 5″ il tedesco Oliver Mattheis (BIKE AID) e l’italiano Simone Lucca (Gragnano Sporting Club). Rikunov è ancora leader della classifica con 1′01″ sul tedesco Oliver Mattheis (BIKE AID) e 1′10″ sull’olandese Nils Sinschek (Parkhotel Valkenburg). Miglior italiano Lucca, 12° a 6′10″.
24-09-2025
settembre 24, 2025 by Redazione
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CAMPIONATI DEL MONDO – CRONOMETRO A SQUADRE MISTA (Ruanda)
La nazionale australiana si è imposta nella cronometro a squadre mista, circuito di Kigali, percorrendo 41.8 Km in 54′30″, alla media di 46.018 Km/h. Ha preceduto di 5″ la nazionale francese e di 10″ la nazionale elvetica. La nazionale italiana si è piazzata 4° a 1′15″
OMLOOP VAN HET HOUTLAND
Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella corsa belga, Eernegem – Lichtervelde, percorrendo 198.7 Km in 4h18′27″, alla media di 46.129 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Max Kanter (XDS Astana Team) e il connazionale Arne Marit (Intermarché – Wanty). Miglior italiano Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), 10°.
TOUR OF POYANG LAKE (Cina)
L’estone Martin Laas (Quick Pro Team) si è imposto nella nona tappa, Shukou – Taihe, percorrendo 107 Km in 2h17′41″, alla media di 46.629 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Sergey Rostovtsev (Shenzhen Kung Cycling Team) e l’ecuadoriano Cristian David Pita (Huansheng – Vonoa – Taishan Sport Team). Miglior italiano Lorenzo Cataldo (Gragnano Sporting Club), 4°. Il russo Petr Rikunov (Chengdu DYC Cycling Team) è ancora leader della classifica con 40″ sull’olandese Nils Sinschek (Parkhotel Valkenburg) e 56″ sul tedesco Oliver Mattheis (BIKE AID). Miglior italiano Simone Lucca (Gragnano Sporting Club), 16° a 6′05″.
L’AUSTRALIA E’ ORO NELLA CRONOSTAFFETTA MISTA. ARGENTO ALLA FRANCIA, BRONZO ALLA SVIZZERA
Ai Mondiali di Kigali,l’Australia vince la medaglia d’oro nella cronostaffetta mista, confermando quella di Zurigo dello scorso anno. Seconda la Francia e terza la Svizzera (con qualche rimpianto), mentre l’Italia non fa meglio della quarta posizione
La cronostaffetta mista per nazioni ai Mondiali di Kigali prevede un percorso di 41.8 Km con due giri di un circuito lungo 20.9 Km. Fasi clou saranno le doppie scalate della Côte de Nyanza e della Côte de Kimihurura,. La grande favorita è l’Australia con un sestetto formato da Jay Vine, Michael Matthews, Lucas Plapp, Brodie Chapman, Amanda Spratt e Felicity Wilson-Haffenden, ma Francia e Svizzera proveranno a rendere dura la vita agli “aussie”. Più defilate appaiono Germania e Italia, che rispetto agli anni passati non sembrano in grado di poter competere per la lotta medaglie. L’Australia mantiene le promesse della vigilia facendo segnare il miglior tempo già nella prima metà della prova con il terzetto maschile. A metà percorso l’Australia è, infatti, prima davanti alla Francia e alla Svizzera, staccate rispettivamente di 33 e di 34 secondi. Le cose cambiano al quarto intertempo, il primo del terzetto femminile, quando la Svizzera ribalta la situazione a suo favore recuperando oltre 30 secondi all’Australia e facendo segnare il miglior tempo in 39 minuti e 27 secondi, con l’Australia seconda a 3 secondi e la Francia terza a 20 secondi. Ma qui succede l’imprevisto, quando un problema meccanico costringe l’elvetica Marlene Reusser al cambio della bici, guasto che ha come conseguenza la riduzione del terzetto svizzero a due unità, con l’atleta più forte apparentemente messa fuori dai giochi. Invece la Reusser riuscirà a rientrare sulla Rüegg e sulla Liechti a 2 km dalla conclusione, proprio all’inizio della scalata della Côte de Kimihurura, ma ormai il danno era fatto perchè la Svizzera intanto perdeva parecchi tempo sull’Australia e anche sulla Francia, che avevano mantenuto un livello di pedalata costante. Al traguardo finale la prima posizione era così un affare tra Australia e Francia, con la prima che chiudeva con il tempo di 54 minuti e 30 secondi davanti alla Francia che, si piazzava seconda a 5 secondi di ritardo. La Svizzera chiudeva in terza posizione a 10 secondi di ritardo dall’Australia. L’Italia, dopo aver fatto segnare il secondo miglior tempo al primo intertempo, è calata alla distanza e è soltanto quarta a 1 minuto e 15 secondi di ritardo dall’Australia, mentre chiude la top five la Germania a 1 minuto e 34 secondi. Oggi si sono così chiuse le prove a cronometro dei Mondiali di ciclismo 2025 e da domani inizieranno le prove in linea con la gara riservata alle donne under 23.
Antonio Scarfone

Il terzetto maschile dell'Australia lanciato sulle strade di Kigali (foto Alex Whitehead/SWpix.com)

