FINN COLORA KIGALI D’AZZURRO. LA MEDAGLIA D’ORO E’ NOSTRA
Nella prova in linea degli uomini under 23, prova maiuscola di Lorenzo Finn che attacca al momento giusto in tutte le fasi della corsa fino alla stoccata finale a 6 km dall’arrivo nel tratto più duro del circuito di Kigali con pendenze al 16%. L’oro torna in Italia dopo quattro anni, quando Filippo Baroncini vinse a Lovanio
La prova in linea degli Under 23 uomini ai mondiali di ciclismo del Rwanda è un concentrato di quella che aspetta domenica gli uomini elite e darà interessanti informazioni su tattiche, giochi di squadra e quant’altro. Sono undici i passaggi sul circuito di Kigali per un totale di 164.6 km. Tra i favoriti spicca il nome di Jarno Widar, ciclista belga dalle caratteristiche molto simili a quelle di Evenepoel che non ha preso parte alla prova a cronometro per migliorare la condizione dopo alcuni problemi fisici. L’Italia schiera probabilmente la seconda scelta nei pronostici della viglia con Lorenzo Finn pronto a entrare in zona medaglie. La fuga iniziale dopo la partenza da Kigali era formata da tre ciclisti ovvero Michał Pomorski (Polonia), Danylo Kozoriz (Ucraina) e Ramazan Yilmaz (Turchia). Kozoriz restava da solo al comando per una ventina di km prima di essere ripreso dal gruppo tirato in particolare dal Belgio. La corsa assumeva a grandi linee so stesso svolgimento di ieri delle donne U23 visto che anche in questo caso la selezione si faceva da dietro. A 60 km dalla conclusione restavano in testa una quindicina di ciclisti con l’Italia a pieno regime, avendo ancora tutti e quattro i suoi ciclisti presenti. Mattio, Borgo e Gualdi tiravano a sostegno di Finn finchè si steccava un gruppetto di cinque uomini formato proprio da Finn, Héctor Álvarez (Spagna), Mateusz Gajdulewicz (Polonia), Jan Huber (Svizzera) e Marco Schrettl (Austria). Era proprio Finn tra i più attivi ed infatti l’italiano rilanciava più volte l’andatura riuscendo ad avvantaggiarsi di una decina di secondi sugli immediati inseguitori. A 31 km dalla conclusione Huber raggiungeva Finn in testa alla corsa. A due giri dal termine il primo gruppo inseguitore era segnalato a 16 secondi di ritardo mentre il gruppo Widar, ancora più dietro, aveva 1 minuto circa da recuperare sulla coppia di testa. Finn sferrava l’attacco decisivo a circa 6 km dalla conclusione, accelerando nel tratto di 800 metri con pendenze che arrivavano al 16%. Il ciclista italiano staccava Huber che negli ultimi km avrebbe perso altro terreno. Finn andava a vincere in solitaria con 31 secondi di vantaggio su Huber ed 1 minuto e 31 secondi di vantaggio su Schrettl. Chiudevano la top five Álvarez in quarta posizione e Gajdulewicz in quinta posizione, rispettivamente a 1 minuto e 38 secondi ed a 1 minuto e 42 secondi di ritardo da Finn mentre il belga Widar, favorito della vigilia, crollava drasticamente nel finale di corsa chiudendo addirittura in 34° posizione. Dopo la vittoria tra i juniores a Zurigo lo scorso anno, Finn fa un upgrade vincendo l’anno successivo tra gli under 23 e non ha ancora 20 anni. Chissà se per lui sarà già tempo di nazionale maggiore ai prossimi mondiali in Canada di settembre 2026. Nel frattempo l’importante è che cresca bene perchè il talento non gli manca e può essere uno dei protagonisti del ciclismo che verrà. Intanto da domani si fa sul serio con le prove riservate alle formazioni Elite. Iniziano le donne con lo stesso percorso e lo stesso chilometraggio degli uomini U23. Non ci sta una chiara favorita anche se Francia e Olanda sembrano partire in pole position con Pauline Ferrand-Prevot e Demi Vollering, ma alle loro spalle ci sarà la solita Italia agguerrita con Elisa Longo Borghini alla ricerca di una medaglia per i colori azzurri.
Antonio Scarfone

Lorenzo Finn vince la prova iridata uomini under 23 (foto: Getty Images)

