05-03-2025
marzo 5, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TROFEO LAIGUEGLIA
Lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Laigueglia, percorrendo 197 Km in 4h46′36″, alla media di 41.242 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Christian Scaroni (XDS Astana Team) e l’australiano Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team)
TROFEJ UMAG – UMAG TROPHY
Lo slovacco Matthias Schwarzbacher (UAE Team Emirates Gen Z) si è imposto nella corsa croata, circuito di Umago, percorrendo 142.3 Km in 3h03′58″, alla media di 46.411 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Filippo Fortin (Team Solution Tech – Vini Fantin) e il polacco Tobiasz Pawlak (Voster ATS Team)
UMAG TROPHY LADIES
L’italiana Lara Crestanello (Born to Win BTC City Ljubljana Zhiraf) si è imposta nella corsa croata, circuito di Umago, percorrendo 114.3 Km in 2h51′48″, alla media di 39.919 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Emma Bernardi (Team Mendelspeck E-Work) e la belga Cato Cassiers (DD Group Pro Cycling Team)
AYUSO PORTA IL LAIGUEGLIA IN SPAGNA, BATTUTO SCARONI
Nella 62° edizione della corsa che apre il calendario ciclistico italiano Juan Ayuso (UAE Team Emirates) si impone in una volata ristretta davanti a Christian Scaroni (Team XDS Astana) e Micahel Storer (Team Tudor Pro Cycling). È la prima vittoria di uno spagnolo al Laigueglia
Il calendario ciclistico italiano scatta come da tradizione con il Trofeo Laigueglia, corsa di 197 km il cui percorso abbraccia per la maggior parte l’entroterra savonese e specialmente nel finale si conclude sulla riviera. Non mancano le insidie altimetriche con la prima tre quarti di corsa caratterizzata dai gpm di Cima Paravenna e di Testico. Il finale è invece vedrà protagonista il circuito conclusivo di Laigueglia da affrontare quattro volte con le altrettanto quadruple scalate di Colla Micheri e Capo Mele. La fuga di giornata, partita dopo una decina di km, vedeva la presenza di Victor Guernalec (Team Arkea B&B Hotels), Kevin Colleoni (Team Intermarchè Wanty), Asbjørn Hellemose (Team Jayco AlUla), Matteo Badilatti (Team 36.5 Pro Cycling), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta), Odd Christian Eiking (Team UnibetTietema Rockets), Alex Tolio (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Johan Meens (Team Wagner Bazin WB) e Lorenzo Nespoli (Team MBH Bank Ballan CSB). All’inizio della prima salita verso Cima Paravenna il vantaggio dei nove battistrada sul gruppo tirato dall’UAE Team Emirates XRG era di 3 minuti 30 secondi. Dopo lo scollinamento di Cima Paravenna il Team INEOS Grenadiers dava man forte all’UAE Team Emirates Xrg in testa al gruppo e così il vantaggio della fuga iniziava a scendere. All’inizio del successivo gpm del Testico il vantaggio della fuga era di nuovo aumentato a oltre 3 minuti. Dopo lo scollinamento dal Testico anche il Team EF Education EasyPost si metteva a tirare in testa al gruppo inseguitore anche se Lukas Nerurkar, uno dei possibili protagonisti della squadra statunitense, era costretto al ritiro dopo una caduta. A 60 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti. A 40 km dalla conclusione dopo le prime scalate di Colla Micheri e Capo Mele restavano in testa Eiking, Bais, Badilatti, Colleoni e Tolio. I primi movimenti nel gruppo portavano la fima di Ewen Costiou (Team Arkea B&B Hotels) e Louis Barré (Team Intermarché Wanty). Igor Arrieta (UAE Team Emirates XRG) si sacrificava a tirare nelle prime posizioni di quel che restava del gruppo dei migliori. A 20 km dal traguardo erano una ventina i ciclisti in testa alla corsa. Era il momento dell’attacco di Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che trascinava con sé un indomito Christian Scaroni (Team XDS Astana). I due battistrada venivano raggiunti da Neilson Powless (Team EF Education Easy Post) e Micahel Storer (Team Tudor Pro Cycling). Dopo il quarto ed ultimo scollinamento da Colla Michieri restavano in testa Ayuso, Scaroni e Powless. Anche Storer rientrava sul terzetto di testa proprio in vista dell’ultimo km. Nella volata a quattro si imponeva Ayuso davanti a Scaroni mentre Storer era terzo e Powless Quarto. A 3 secondi di ritardo chiudeva la top five Giovanni Carboni (Team Unibet Tietema Rockets). Nella top ten si segnavano anche il settimo posto di Andrea Bettiol (Team XDS Astana) a 23 secondi di ritardo da Ayuso ed il decimo posto di Simone Gualdi (Team Intermarché Wanty) a 23 secondi di ritardo da Ayuso. Per il 22enne spagnolo dell’UAE Team Emirates XRG si tratta della seconda vittoria stagionale dopo quella ottenuta alla Faun Drôme Classic e sarà certamente uno degli uomini da tenere in considerazione alla prossima Tirreno – Adriatico. Per la Spagna, invece, si tratta della primo successo in questa corsa, che lo stesso Ayuso aveva già sfiorato nel 2022, quando si era piazzato secondo alle spalle dello sloveno Jan Polanc, e lo scorso anno, preceduto dal francese Lenny Martinez e dall’italiano Andrea Vendrame. Prima di lui un solo altro spagnolo era riuscito a salire sul podio a Laigueglia, quando nel 2011 Ángel Vicioso si era piazzato terzo dietro Daniele Pietropolli e Simone Ponzi.
Antonio Scarfone

Juan Ayuso vince la 62° edizione del Trofeo Laigueglia (foto: Getty Images)
VAN DER POEL, DEBUTTO COI FIOCCHI SULLE STRADE DEL BELGIO
Era il corridore più titolato al via della Ename Samyn Classic e ha mantenuto le attese: l’olandese Mathieu van der Poel, al suo esordio stagionale, ha vinto sulle strade del Belgio la Ename Samyn Classic, semiclassica vallone caratterizzata più dai numerosi tratti di pavè, comunque non terribili, che dalle salite, brevi e poco pendenti. Inevitabile l’arrivo in volata, dove il campione del mondo 2023 si è imposto alla sua maniera, senza praticamente rivali in grado di arginarne la potenza
Da sempre è marzo il mese in cui inizia veramente la stagione del ciclismo su strada. Nel mese di febbraio si disputano molte corse in luoghi più o meno esotici, come l’Australia o la penisola arabica, ma è a marzo, quando si torna a correre in Belgio, in Olanda, nel nord della Francia, che si inizia a fare sul serio. Fra le corse minori, ma ricche di tradizione, spicca la belga Ename Samyn Classic, il cui nome ricorda il suo primo vincitore, il giovane e promettente francese José Samyn, morto durante un criterium nell’estate del 1969: oltre ad aver vinto la prima edizione di questa gara, allora chiamata “Grand Prix de Fayt-le-Franc” aveva al suo attivo una tappa del Tour, da lui corso in tutto tre volte.
L’edizione di quest’anno parte dal paese di Quaregnon e dopo una prima metà pianeggiante torna indietro verso il traguardo situato nel paese di Dour, a pochi chilometri dalla partenza, dove andrà percorso quattro volte un circuito di 29 chilometri che presenta due salitelle, la Côte de la Roquette e la Côte des Nonnettes, peraltro corte e tutt’altro che ripide. I veri problemi verranno dai numerosi tratti in pavé, ben 22: forse non basteranno per impedire che la corsa si decida in volata, come è sempre accaduto nelle ultime cinque edizioni, ma la presenza di Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck), al suo esordio stagionale, fa ben sperare; da tener d’occhio è anche il giovane talento belga Arnaud De Lie (Lotto), che ha già una trentina di vittorie al suo attivo in carriera e quest’anno ha già vinto una tappa all’Étoile de Bessèges, un mese fa. Doveva essere presente anche il vincitore della scorsa edizione, il passista belga Laurenz Rex (Intermarché – Wanty), che però ha dovuto rinunciare poco prima della partenza a causa di una “malattia” non specificata.
La corsa, lunga in tutto 199 chilometri, parte alle 12,35. Il tempo è ottimo; non fa caldo, ma la temperatura supera comunque i 10 gradi. Una caduta nelle fasi iniziali raffredda un po’ gli entusiasmi dei corridori e, anche se le sue conseguenze non sono serie, la fuga di giornata non parte che dopo una trentina di chilometri, con dentro otto corridori di secondo piano, dei quali il più titolato è forse il passista belga Loïc Vliegen (Wagner Bazin WB), che ha vinto due volte il Giro di Vallonia, breve corsa a tappe che si disputa proprio su queste strade poco dopo la conclusione del Tour. Il vantaggio dei fuggitivi, complice una seconda caduta in gruppo, sale lentamente sino a sfiorare i tre minuti all’ingresso del circuito conclusivo. Alle 15 gli otto corridori in fuga transitano per la prima volta sotto la linea del traguardo, dopo un primo giro in cui non è successo nulla e il distacco si è sempre mantenuto poco sotto i tre minuti, senza mai salire o scendere; nessuno tira, né davanti né dietro, e i corridori sembrano più impegnati in una scampagnata sui prati – che a differenza dei boschi da queste parti non mancano – che in una competizione ciclistica. Nel corso del secondo giro la fatica inizia a farsi sentire: ben poco succede, a parte un’ennesima caduta senza conseguenze, ma la squadra di Van der Poel comincia a tirare il gruppo, e non è un caso: quando il distacco si è dimezzato è proprio il fuoriclasse olandese ad accelerare sulla salita della Côte des Nonettes, dove si trova uno dei tratti in pavé. Inesorabilmente alle sue spalle si fa il vuoto e per qualche minuto il pubblico assapora la grande impresa. Ma il tratto difficile non è lungo e il tentativo dell’olandese serve solo a saggiare il terreno, anche perchè il gruppo si ricompatta ben presto. In compenso questa azione fa calare ulteriormente il vantaggio dei fuggitivi, rimasti in sette, che transitano alla fine del secondo giro con soli 20 secondi di vantaggio. La loro sorte è ormai segnata e dopo un altro paio di chilometri il gruppo, adesso allungato, è di nuovo compatto. Nel terzo giro non succede molto, tranne una nuova accelerazione di Van der Poel che allunga notevolmente il gruppo. Lungo la discesa della Côte de la Roquette, sotto la spinta del giovane francese Axel Huens (Unibet Tietema Rockets) si forma un nuovo gruppetto di fuggitivi, in tutto nove corridori di secondo piano: il più titolato è probabilmente Taco van der Hoorn (Intermarché – Wanty, una vittoria nella corsa un tempo nota come Parigi-Bruxelles, e una tappa al Giro). La fuga acquista consistenza col passare dei chilometri e il terzo e penultimo passaggio dal traguardo vede i nove transitare con una trentina di secondi sul gruppo. Il vantaggio non è enorme, ma i nove sembrano crederci e non vengono ripresi che a metà dell’ultimo giro, sotto la spinta degli uomini dell’Arkéa – B&B Hotels, della Uno-X Mobility e della Lidl – Trek. L’ultima fuga degna di questo nome si verifica a 6 chilometri dall’arrivo, quando ci provano in tre, fra i quali il giovane belga Alec Segaert (Lotto), più volte campione europeo (Under 23) a cronometro, ma in pochi minuti il gruppo è di nuovo compatto. Neanche l’ultimo tratto di pavé, a 2 chilometri dal traguardo, riesce a fare selezione, anche se il gruppo si divide in due tronconi. L’arrivo a ranghi quasi compatti è inevitabile, ma nessun velocista di rango ha preso il via stamattina, per cui la vittoria arride proprio a Van der Poel, che non ha problemi a lanciare una volta lunga alla quale nessuno può resistere. Il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step), già secondo pochi giorni fa all’Omloop Het Nieuwsblad (una volta Het Volk), è secondo anche oggi. Terzo il francese Emilien Jeannière (Team TotalEnergies), solo 14esimo De Lie. Primo degli italiani è il giovane gregario dell’Astana Alessandro Romele.
La gara non è stata tra le più appassionanti, anche perché il percorso, privo di vere salite e di tratti di pavé davvero impegnativi, non permetteva più di tanto. Van der Poel, vincendo all’esordio stagionale col minimo sforzo, sembra volerci ricordare il noto proverbio che recita “il buongiorno si vede dal mattino”. Pogacar, che ha nel mirino la Sanremo, il Fiandre, e forse anche la Roubaix, è avvertito.
Andrea Carta

Van der Poel vince l'edizione 2025 della Ename Samyn Classic (Getty Images)
04-03-2025
marzo 4, 2025 by Redazione
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ENAME SAMYN CLASSIC
L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) si è imposto nella corsa belga, Quaregnon – Dour, percorrendo 199.1 Km in 4h19′58″, alla media di 45.961 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Paul Magnier (Soudal Quick-Step) e Emilien Jeannière (Team TotalEnergies). Miglior italiano Alessandro Romele (XDS Astana Team), 8°.
LE SAMIN DES DAMES
L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella corsa belga, Quaregnon – Dour, percorrendo 122 Km in 3h10′35″, alla media di 38.408 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetica Linda Zanetti (Uno-X Mobility) e l’irlandese Lara Gillespie (UAE Team ADQ). Miglior italiana Letizia Paternoster (Liv AlUla Jayco), 9°
MAGNUS CORT CHIUDE IN BELLEZZA, DEREK GEE TRIONFA ALLA O GRAN CAMIÑO 2025
Magnus Cort conquista la tappa finale della O Gran Camiño 2025 con una volata perfetta a Santiago di Compostela, firmando il terzo successo in questa edizione. Derek Gee controlla la corsa e si aggiudica la classifica generale davanti a Davide Piganzoli e allo stesso Cort. Il canadese si porta a casa anche la classifica degli scalatori, mentre il danese vince la maglia a punti.
La O Gran Camiño 2025 si conclude con il sigillo di Magnus Cort, che chiude la corsa con un incredibile tris di vittorie di tappa. Il danese della Uno-X Mobility si è imposto anche nella frazione finale con arrivo a Santiago di Compostela battendo in volata Carlos Canal della Movistar e Giovanni Lonardi della Polti-VisitMalta. A seguire si sono classificati César Macías della Petrolike, Mirco Maestri della Polti-VisitMalta, Xavier Cañellas della Anicolor-Tien21, Davide Piganzoli della Polti-VisitMalta, Francisco Joel Peñuela della Caja Rural-RGA, José Antonio Prieto della Petrolike e Thomas Pesenti della Soudal-Quick Step.
La classifica generale ha visto il successo di Derek Gee della Israel-Premier Tech, che ha controllato la situazione senza problemi nell’ultima frazione e ha potuto festeggiare il trionfo. Il canadese ha chiuso con 35 secondi di vantaggio su Piganzoli e 38 su Cort, che grazie agli abbuoni ha conquistato il terzo gradino del podio. Seguono in classifica Iván Cobo della Kern Pharma a 1 minuto e 15 secondi, Eric Fagúndez della Burgos-Burpellet-BH a 1 minuto e 34 secondi, Sergio Geovani Chumil della Burgos-Burpellet-BH a 1 minuto e 53 secondi, Jefferson Cepeda della Movistar a 1 minuto e 56 secondi, Viktor Soenens della Soudal-Quick Step a 1 minuto e 59 secondi, Mauri Vansevenant della Soudal-Quick Step a 2 minuti e 2 secondi e Johannes Kulset della Uno-X Mobility a 2 minuti e 22 secondi.
L’ultima tappa è stata caratterizzata da un avvio molto combattuto, con numerosi tentativi di fuga. Dopo vari attacchi rintuzzati dal gruppo, una fuga di nove uomini è riuscita a prendere il largo. Clément Braz Afonso (Groupama – FDJ), Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility), Mats Wenzel (Equipo Kern Pharma), Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Josh Burnett (Burgos Burpellet BH), Nicolás Alustiza (Euskaltel – Euskadi), Rafael Reis (Anicolor / Tien 21), Pedro Pinto (Efapel Cycling) e Asier Pablo Gonzalez (Illes Balears Arabay) hanno guadagnato fino a due minuti di vantaggio, ma la Israel-Premier Tech ha tenuto la situazione sotto controllo. La prima scalata all’Alto de Lampai ha visto un tentativo in solitaria di Marcellusi, ripreso poco dopo da Burnett, Dversnes e altri attaccanti. Sui settori sterrati che caratterizzavano il tratto successivo la Soudal-Quick Step ha aumentato il ritmo, riducendo progressivamente il vantaggio dei fuggitivi. A dodici chilometri dal traguardo il gruppo si è ricompattato, dando il via a una serie di nuovi scatti. Luca Paletti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) ha provato un’azione solitaria, ma la Uno-X ha chiuso ogni varco per preparare lo sprint a Cort.
Negli ultimi chilometri ha provato ad attaccare anche il leader della classifica Gee, ma la Uno-X ha annullato ogni tentativo e ha lanciato alla perfezione il danese, che si è imposto con una volata irresistibile su Canal e Lonardi. Per Cort si è trattato del terzo successo di tappa in questa edizione, a conferma del suo ottimo stato di forma. Giovanni Lonardi, terzo anche nella tappa inaugurale, ha commentato così la sua prova: “La tappa è stata super tirata, c’è stato tanto nervosismo. sono riuscito a tenere duro, ma sapevamo che Cort era favorito. Ho provato a tenergli la ruota, l’ho perso alla fine ma in questo momento è davvero difficile batterlo perchè sta davvero bene. Puntavo al secondo posto ma sono rimasto un po’ chiuso. La settimana? In generale il morale è alto, la condizione è buona e così adesso andiamo alla Tirreno”. Il premio di corridore più combattivo della giornata è andato a Martin Marcellusi, protagonista della fuga, che ha dichiarato: “L’obiettivo di oggi della squadra era quello di entrare in fuga e provare a fare il colpo. Io ho sfruttato la tappa anche per testare un po’ la gamba visto che la condizione è buona. Purtroppo davanti non c’era grande collaborazione tant’è che ho provato anche ad andar via da lontano ma era impossibile. Però ci abbiamo provato, mi consolo con il riconoscimento di più combattivo. Prossime corse? Sarò in gara al Laigueglia, Tirreno-Adriatico e poi quasi sicuramente la Sanremo. Esco da questa O Gran Camiño consapevole dei miei mezzi: dopo il 2° posto a Maiorca ho fatto un altro secondo posto qui che dimostra che posso esserci. Come ho già detto, da adesso in poi, correrò in modo differente”.
La O Gran Camiño 2025 si chiude così con il trionfo di Derek Gee, che si conferma corridore solido e maturo. Oltre al successo in classifica il canadese si è portato a casa anche la classifica degli scalatori precedendo Ander Okamika della Burgos-Burpellet-BH e Chumil. Cort grazie ai tre successi di tappa ha, invece, conquistato la classifica a punti, battendo Piganzoli e lo stesso Gee. Il miglior giovane è stato Viktor Soenens della Soudal-Quick Step, mentre la migliore squadra è risultata la Burgos-Burpellet-BH.Magnus. Ora lo sguardo si sposta sulle prossime gare, con molti protagonisti di questa corsa attesi alla Tirreno-Adriatico e alla Milano-Sanremo.
Mario Prato

Magnus Cort trionfa nell'ultima tappa della corsa galiziana (foto Lavandeira / EFE)
DRÔME CLASSIC, ASSOLO DI AYUSO
Juan Ayuso trionfa nella classica animata da un appassionante duello a distanza con Mathias Skjelmose
L’azione decisiva è arrivata a circa 40 chilometri dal traguardo, quando Ayuso ha sferrato un attacco deciso sul Col de la Grande Limite. Mathias Skjelmose (Lidl-Trek) ha reagito dopo qualche esitazione, riducendo il distacco fino a 20 secondi, ma nel finale lo spagnolo ha trovato le energie per consolidare il suo vantaggio e tagliare per primo il traguardo di Étoile-sur-Rhône, conquistando così il suo primo successo della stagione 2025.
Alle loro spalle, Ben Tulett (Visma | Lease a Bike) ha saputo imporsi nello sprint del gruppo, chiudendo in terza posizione sulla Côte Chaude e completando così il podio. Buona prestazione anche per Andrea Bagioli (Lidl-Trek), che ha terminato quinto, mentre Lorenzo Fortunato (XDS Astana) si è assicurato un posto nella top ten.
Lorenzo Alessandri

Juan Ayuso esulta in solitaria. Photo Credit: Getty Images
02-03-2025
marzo 2, 2025 by Redazione
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KUURNE – BRUXELLES – KUURNE
Il belga Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck) si è imposto nella corsa belga, Kortrijk – Kuurne, percorrendo 196.9 Km in 4h26′30″, alla media di 44.33 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike) e il francese Hugo Hofstetter (Israel – Premier Tech). Miglior italiano Jonathan Milan (Lidl – Trek). 6°.
FENIX OMLOOP VAN HET HAGELAND (Donne)
L’olandese Femke Gerritse (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella corsa belga, Aarschot – Tielt-Winge, percorrendo 135.6 Km in 3h24′42″, alla media di 39.746 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Lara Gillespie (UAE Team ADQ) e la norvegese Susanne Andersen (Uno-X Mobility). Miglior italiana Barbara Guarischi (Team SD Worx – Protime), 13° a 35″.
FAUN DRÔME CLASSIC
Lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella corsa francese, circuito di Étoile-sur-Rhône, percorrendo 189 Km in 4h31′48″, alla media di 41.722 Km/h. Ha preceduto di 23″ il danese Mattias Skjelmose (Lidl – Trek) e di 1′15″ il britannico Ben Tulett (Team Visma | Lease a Bik). Miglior italiano Andrea Bagioli (Lidl – Trek), 5° a 1′15″.
O GRAN CAMIÑO – THE HISTORICAL ROUTE
Il danese Magnus Cort (Uno-X Mobility) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Betanzos – Santiago di Compostela, percorrendo 159.9 Km in 3h43′52″, alla media di 42.848 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Carlos Canal (Movistar Team) e l’italiano Giovanni Lonardi (Team Polti VisitMalta). Il canadese Derek Gee (Israel – Premier Tech) si impone in classifica con 35″ sull’italiano Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta) e 38″ su Cort
VISIT SOUTH AEGEAN ISLANDS TOUR (Grecia)
Il norvegese Ulrik Tvedt (Lillehammer CK Continental Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Rodi – Salakos, percorrendo 160.9 Km in 3h30′58″, alla media di 45.761 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Marcin Budziński (ATT Investments) e il danese Alexander Arnt Hansen (Airtox – Carl Ras). Miglior italiano Ludovico Maria Mellano (XDS Astana Development Team), 4°. Hansen si impone in classifica generale con lo stesso tempo dell’italiano Mattia Negrente (XDS Astana Development Team) e di Tvedt
TOUR DU RWANDA
La settima ed ultima tappa, circuito di Kigali (74 Km), è stata annullata a causa del maltempo. Il francese Fabien Doubey (Team TotalEnergies) si impone in classifica con 6″ sull’eritreo Henok Mulubrhan (nazionale eritrea) e 11″ sul tedesco Oliver Mattheis (BIKE AID). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (May Stars), 63° a 1h33′05″
JASPER PHILIPSEN SENZA RIVALI ALLA KUURNE-BRUXELLES-KUURNE
Pilotato alla perfezione dai suoi compagni di squadra, Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceunick) non lascia scampo agli avversari e vince con autorità la KBK 2025 davanti ad Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) ed Hugo Hofstetter (Team Israel Premier Tech)
La Kuurne – Bruxelles – Kuurne si conferma corsa di difficile lettura con la parte centrale disseminata di strappi, nell’ordine Tiegemberg, Volkegemberg, Boembeek, Bossenaarstraat, Berg Ten Houte, La Houppe, Hameau des Papins, Le Bourliquet, Mont Saint-Laurent, Kruisberg, Hotond, Côte de Trieu, Kluisber. Ad essi si aggiungono quattro tratti in pavè ovvero Holleweg, Maarke-Kerkem, Etikhove e Kortrijk-Bellegem. Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike) prova a confermarsi dopo la vittoria del 2024 anche se finora, dopo la stagione del cross, il ciclista belga deve ancora carburare ed ha all’attivo solamente un secondo posto nella cronometro individuale della Volta ao Algarve. La schiera dei velocisti è anch’essa agguerrita con alcuni nomi di primissimo ordine come, per citarne alcuni, Tim Merlier (Team Soudal Quick Step), Jonathan Milan (Team Lidl Trek), Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike), Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), Arnaud Demare (Team Arkea B&B Hotels), Arne Marit (Team Intermarchè Wanty), Jordi Meeus (Team Redbull BORA Hansgrohe) e Søren Wærenskjold (Team Uno X Mobility), ieri vittorioso alla Omloop het Nieuwsblad. La fuga,partita dopo una trentina di km, era formata da sette ciclisti ovvero Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Huub Artz (Team Intermarché – Wanty), Ward Vanhoof(Team Flanders – Baloise), Marius Mayrhofer (Tudor Pro Cycling Team), Tomáš Kopecký (Team Unibet Tietema Rockets), Ceriel Desal e Axandre van Petegem (Team Wagner Bazin WB). Dopo 60 km il vantaggio dei sette battistrada sul gruppo inseguitore era di 4 minuti e 30 secondi. A 95 km dalla conclusione un contrattacco di Lewis Askey (Team Groupama FDJ), Timo Kielich (Team Alpecin Deceuninck) e Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates XRG) provava a scombinare i piani dei velocisti. I tre contrattaccanti venivano però ripresi nel giro di una decina di km. Il gruppo, aumentando l’andatura, vedeva contemporaneamente ridursi il suo ritardo nei confronti dei sette battistrada. A 55 km dalla conclusione dopo un forcing della Visma Lease a Bike ed alcuni attacchi solitari in testa restavano De Bondt, Vanhoff, Mayrhofer, Kopecký, Desal e Van Petegem ai quali si erano aggiunti Tim Wellens (UAE Team Emirates XRG) e Stefan Bissegger (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Alle spalle dei battistrada si erano avvantaggiati Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike) e Roger Adrià (Team Redbull BORA Hansgrohe). Sotto la spinta della Lidl Trek e della Soudal Quick Step Van Aert ed Adrià venivano ripresi a 50 km dalla conclusione. Desal, Wellens, Mayrhofer e De Bondt erano gli ultimi a resistere all’impetuoso ritorno del gruppo. A 11 km dalla conclusione il gruppo tornava compatto ed era forte di una ottantina di unità. L’Alpecin Deceuninck era la squadra che lavorava meglio nel lanciare la volata al suo capitano e Philipsen non si faceva pregare andando a vinvere nettamente davanti ad Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) ed Hugo Hofstetter (Team Israel Premier Tech). Chiudevano la top five Arne Marit (Team Intermarchè Wanty) in quarta posizione e Rick Pluimers (Tudor Pro Cycling Team) in quinta posizione, mentre Jonathan Miola (Team Lidl Trek) era soltanto sesto. Per Philipsen è la prima vittoria stagionale ed un buon viatico per la Milano – Sanremo, dove tornerà per difendere la vittoria del 2024.
Antonio Scarfone

Jasper Philipsen vince la KBK (foto: Getty Images)
O GRAN CAMIÑO 2025: SERGIO CHUMIL SORPRENDE TUTTI A O CEBREIRO, GEE CONSOLIDA LA LEADERSHIP
Sergio Chumil sorprende tutti nella quarta tappa della O Gran Camiño 2025 battendo in volata il leader della corsa Derek Gee. Il canadese della Israel-Premier Tech, però, consolida la sua maglia gialla aumentando il vantaggio in classifica generale su Davide Piganzoli e Magnus Cort Nielsen. Domani il gran finale a Santiago di Compostela con sei settori di sterrato che potrebbero riservare sorprese.
Colpo di scena nella quarta tappa della O Gran Camiño 2025, dove a sorpresa ha tagliato per primo il traguardo Sergio Chumil (Burgos-Burpellet BH), campione nazionale del Guatemala, che ha conquistato la vittoria precedendo in volata il leader della corsa Derek Gee (Israel-Premier Tech).
Alle loro spalle, a completare la top ten di giornata, sono arrivati Davide Piganzoli (Polti-VisitMalta) a 18″, Jefferson Cepeda (Movistar) a 19″, David Jesús Peña (AP Hotels & Resorts-Tavira) a 41″, Magnus Cort (Uno-X Mobility) a 42″, Eric Fagúndez (Burgos-Burpellet-BH) a 42″, Jonathan Klever Caicedo (Petrolike) a 42″, Viktor Soenens (Soudal-Quick Step) a 43″ e Mauri Vansevenant (Soudal-Quick Step) a 44″.
Nonostante il secondo posto di tappa, Gee ha così incrementato il suo vantaggio in classifica generale grazie agli abbuoni e al distacco inflitto ai rivali. Ora il canadese guida la corsa con 37″ su Piganzoli e 49″ su Cort . Seguono Iván Cobo (Kern Pharma) a 1′14″, Eric Fagúndez (Burgos-Burpellet-BH) a 1′33″, Cepeda a 1′48″, Soenens a 1′51″, Chumil a 1′52″, Vansevenant a 2′01″ e Johannes Kulset (Uno-X Mobility) a 2′14″.
A differenza delle precedenti frazioni in linea, gli attacchi iniziali non si sono concretizzati in tentativi di fuga. Il gruppo ha viaggiato compatto fino al traguardo volante di Sarria, vinto dall’ex leader della classifica Cort. Subito dopo è partita l’azione di Fredrik Dversnes (Uno-X) e Unai Esparza (Illes Balears Arabay), che hanno guadagnato fino a 1′40″ prima della reazione della Israel-Premier Tech.
Sulle rampe del primo GPM di giornata, l’Alto Fonte da Saúde, la fuga si rimescola grazie all’ingresso di nuovi attaccanti, tra i quali si segnalano Matteo Scalco (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Ander Okamika (Burgos-Burpellet BH); ma anche in questo caso il gruppo inseguitore tiene tutto e tutti sotto controllo. Anche un successivo tentativo di Kulset, Vansevenant, Alessandro Tonelli (Polti-VisitMalta), Josh Burnett (Burgos-BH-Burpellet) e Samuel Fernandez (Caja Rural-Seguros RGA) viene neutralizzato sulla salita dell’Alto a Pitinidoira, l’ascesa più impegnativa della tappa.
A quel punto il leader della classifica Gee prende in mano la corsa e imprime un ritmo sostenuto che screma il gruppo, portandosi dietro solo Chumil. I due scollinano con 10″ su Cepeda e Piganzoli, mentre Cort perde progressivamente terreno fino a sfiorare il minuto di ritardo. Sulla salita che conduce verso il traguardo il vantaggio dei due si assottiglia, ma Chumil e Gee riescono a difendere il margine di sicurezza che gli consentirà di giocarsi la vittoria allo sprint, dove il guatemalteco beffa il canadese per pochi centimetri.
Alle loro spalle, Piganzoli strappa l’abbuono del terzo posto a Cepeda, mentre Cort, con il sesto posto a 42″, scivola in terza posizione in classificas.
Il verdetto finale della O Gran Camiño 2025 arriverà domani nella tappa conclusiva con arrivo a Santiago di Compostela. Se le gerarchie sembrano ormai definite, gli insidiosi sei settori in sterrato previsti nel finale potrebbero scardinale la classifica, regalando un ultimo colpo di scena.
Mario Prato

Chumil vince a sorpresa la tappa regina della corsa iberica (foto Iraia Calvo, www.marca.com)
GREGOIRE VINCE LA FAUN ARDECHE CLASSIC, ENNESIMO CAOS NEL FINALE PER UN ERRORE DI PERCORSO
Romain Grégoire vince la classica francese, ma con un nuovo caso di sbaglio di strada nel finale
L’Ardeche ospita una delle corse più impegnative di questa prima parte di stagione, su percorsi che tra qualche mese vedranno protagonisti gli Europei.
La fuga si forma subito con sette uomini ma il gruppo principale non concede troppo spazio, mantenendo il distacco intorno ai due minuti. Lo scenario rimane invariato fino agli ultimi 25 km, quando il plotone affronta la salita verso Saint Romain de Lerps, il tratto più duro del percorso, decisivo per il ritorno della corsa a ranghi compatti.
Ripresi i battistrada del mattino iniziano gli scatti: tra i più attivi ci sono Aurelien Paret-Peintre, Romain Gregoire e Juan Ayuso. Nessuno però riesce a prendere un vantaggio significativo, fino a quando Lorenzo Fortunato accelera e si porta in testa. Alle sue spalle il ritmo aumenta, ma l’italiano riesce a scollinare con circa 30 secondi di margine a 20 km dall’arrivo.
In discesa però il gruppo inseguitore, composto da circa venti corridori, recupera terreno e riduce il gap prima dello strappo del Val d’Enfer. L’azione di Fortunato si esaurisce a 7 km dal traguardo quando Enric Mas, in gran spolvero, lo raggiunge e stacca insieme a Marco Brenner. I due affrontano l’ultima salita con pochi secondi di vantaggio su un gruppetto comprendente Gregoire, Hirschi, Ayuso e Scaroni.
A 2 km dal termine anche questa coppia viene riassorbita, lasciando una dozzina di uomini a giocarsi la vittoria. Tuttavia, un errore di percorso manda fuori strada metà dei corridori, spianando la via al successo solitario di Romain Gregoire. Dietro di lui si piazzano Brenner e Fortunato, seguiti da Champoussin, Scaroni e poi gli sfortunati atleti finiti fuori rotta: Skjelmose, Romo, McNulty, Mas e Ayuso.
Lorenzo Alessandri

Gregoire esulta in solitaria. Photo Credit: Getty Images