POLONIA, LA PRIMA È DI OLAV KOOIJ: VOLATA VINCENTE DAVANTI A MAGNIER.

agosto 5, 2025 by Redazione  
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Il talento olandese della Visma | Lease a Bike sceglie il momento giusto e resiste al ritorno di Magnier. Caduta nel finale a 1,7 km dal traguardo complica l’avvicinamento.

La corsa polacca si apre subito nel segno dei velocisti. In una frazione apparentemente disegnata per loro, i tentativi di fuga non hanno vita facile. Ci provano fin dalle prime pedalate Patryk Stosz (Polonia), Donavan Grondin (Arkéa-B&B Hotels), Lars Boven (Alpecin-Deceuninck) e Nadav Raisberg (Israel-Premier Tech). Quest’ultimo perde presto contatto, lasciando ai compagni di avventura la responsabilità di tenere viva la fuga, che raggiunge un vantaggio massimo di 2’30”.
Il gruppo, però, non concede troppo spazio: a dettare il ritmo ci pensano le corazzate Ineos Grenadiers, Visma | Lease a Bike e Soudal Quick-Step, che riducono il gap a un minuto e mezzo già dopo due ore di gara, con ancora oltre cento chilometri da percorrere.
Il momento più caldo della fase centrale arriva al traguardo volante di Polkowice, dove Stosz decide di alzare bandiera bianca e farsi riprendere. Grondin e Boven resistono ancora per una ventina di chilometri, ma anche loro vengono risucchiati dal plotone a 38 km dalla linea d’arrivo. È allora che Bauke Mollema (Lidl-Trek) rompe gli schemi: uno scatto deciso gli permette di conquistare il GPM di Prochowice, prima di rialzarsi e lasciare di nuovo spazio al gruppo compatto.
Da lì in poi, è pura bagarre. Negli ultimi sette chilometri le squadre dei velocisti si sfidano senza riuscire a costruire un vero treno. L’adrenalina sale, una caduta a 1,7 km dall’arrivo complica ulteriormente la situazione e il finale diventa un concentrato di caos e nervi saldi. Tim Torn Teutenberg (Lidl-Trek) lancia lo sprint troppo lungo e viene rimontato negli ultimi metri da Olav Kooij (Visma | Lease a Bike), che azzecca il timing perfetto e firma il primo successo della corsa, resistendo al ritorno rabbioso di Paul Magnier (Soudal Quick-Step).

Antonio Scarfone

04-08-2025

agosto 4, 2025 by Redazione  
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TOUR DE POLOGNE

L’olandese Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto nella prima tappa, Breslavia – Legnica, percorrendo 199.7 Km in 4h26′36″, alla media di 44.944 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step) e l’australiano Jensen Plowright (Alpecin – Deceuninck). Miglior italiano Giosuè Epis (Arkéa – B&B Hotels), 17°. Kooij è il primo leader della classifica con 2″ sul francese Donavan Grondin (Arkéa – B&B Hotels) e 4″ su Magnier. Miglior italiano Epis, 20° a 10″.

KREIZ BREIZH ELITES (Francia)

Il francese Gari Lagnet (AC Bisontine) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Grâces – Rostrenen, percorrendo 181.8 Km in 4h12′13″, alla media di 43.249 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Niels Vandeputte (Alpecin-Deceuninck Development Team) e il danese Niklas Larsen (BHS – PL Beton Bornholm). Miglior italiano Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk), 12° a 26″. L’irlandese Finn Crockett (VolkerWessels Cycling Team) si impone in classifica con lo stesso tempo di Larsen e 2″ sul ceco Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk). Miglior italiano Ridolfo, 12° a 1′08″

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Diego Andrés Camargo (Team Medellín – EPM) si è imposto nella quarta tappa, Duitama – Alto Cogollo, percorrendo 152 Km in 2h42′27″, alla media di 56.14 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Rodrigo Contreras (Nu Colombia) e di 2″ il connazionale Wilson Estiben Peña (Team Sistecredito). Nessun italiano in gara. Contreras è ancora leader della classifica con 2′31″ su Camargo e 4′26″ sul colombiano Yeison Sebastian Reyes (Orgullo Paisa)

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE

Il tedesco Philipp Freyer (Embrace The World) si è imposto nella terza tappa, Baie-Mahault – Deshaies, percorrendo 146 Km in 3h19′03″, alla media di 44.009 Km/h. Ha preceduto di 8″ il francese Ronald Geran (Team Cama CCD) e l’olandese Delano Swenne (GRC Jan van Arckel). Nessun italiano in gara. Il polacco Jakub Jaczmarek (Mazowsze Serce Polski) è ancora leader della classifica con 12″ sul francese Benjamin Le Ny (Team CAMA CCD) e 25″ sul francese Taïno Cailliau (Rayon d’Argent)

AGOSTO 2025, UN TUFFO DAL TOUR NELLA VUELTA

agosto 4, 2025 by Redazione  
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Arriva l’estate, arriva la Vuelta. Quest’anno la corsa iberica scatterà dall’Italia e come il solito sarà anticipata da una piccola ma golosa serie di corse a tappa di preparazione, seppur non appetitose come quelle che tradizionalmente anticipano Giro e Tour.

È già il momento di pensare al Giro di Spagna, la cui partenza quest’anno sarà fissata dall’Italia il 23 agosto, meno di un mese dopo la conclusione del Tour. Come il solito le prime settimane di agosto proporranno una serie di corse a tappe preparatorie, anche se gli scalatori in quest’occasione avranno meno possibilità di scelta rispetto ai periodi precedenti il Giro d’Italia e il Tour, ricchi di gare infarcite di salite. Delle corse a tappe prevista dal calendario in questa fase solo una, infatti, presenta un percorso adatto ai “grimpeurs” e si tratta della Vuelta a Burgos (5-9 agosto). A inaugurare la 47a edizione sarà la più lunga tra le cinque tappe, circa 205 Km da percorrere tra Olmillos de Sasamón e Burgos, dove il traguardo sarà posto al termine dello strappo del Castillo, 900 metri al 5%. Niente da fare per i velocisti stavolta – negli ultimi due anni, senza il “Castillo”, qui s’imposero il ceco Pavel Bittner e il colombiano Juan Sebastián Molano – con le ruote veloci che avranno a disposizione solo la seconda frazione, tracciata senza alcun GPM tra Cilleruelo de Abajo e Buniel. Il Monastero di San Pedro de Cardeña, situato a Castrillo del Val, accoglierà l’avvio della terza tappa, la prima nella quale potrebbero entrare in scena i corridori che puntano alla vittoria finale per la presenza della salita del Puerto de Orduña, 8 Km al 7.4% che si dovranno affrontare a una trentina di chilometri dal traguardo di Valpuesta. Seguirà una tappa di trasferimento che condurrà da Doña SantosRegumiel de la Sierra e che potrebbe terminare allo sprint, almeno per quei velocisti che non saranno stati respinti dall’Alto del Cargadero (7.6 Km al 3% con gli ultimi 1500 metri al 6.3%), in cima al quale si transiterà a una dozzina di chilometri dall’arrivo.  La tradizionale ascesa alle Lagunas de Neila, simbolo della Vuelta a Burgos, ospiterà l’approdo della decisiva e conclusiva frazione, che prenderà le mosse da Quintana del Pidio e proporrà l’arrivo poco sotto i 1900 metri di quota, percorsa una salita finale di 6.4 Km al 9% che sarà preceduta dai circa 3 Km al 9.6% dell’Alto de Rozavientos (che poi altro non è che la prima metà dell’ascesa conclusiva).

Coevo alla gara spagnola ma più lungo nella durata sarà il Giro di Polonia (4-10 agosto), nel 2025 giunto all’82a edizione. Come lo scorso anno la corsa partirà da Breslavia, mentre l’arrivo della prima frazione sarà previsto nel centro di Legnica, percorsi quasi 200 Km del tutto privi di ostacoli altimetrici. Non saranno previsti traguardi in salita ufficiali, ma “fisicamente” se ne dovranno affrontare due e il primo di questi sarà offerto dalla località di villeggiatura di Karpacz, sede di partenza e arrivo della seconda tappa con gli ultimi 3 Km al 6.7% che nel 2024 furono affrontati contro il tempo al termine di una cronoscalata vinta dal belga Tim Wellens. La cittadina di Wałbrzych, che nelle ultime due edizioni era stata sede di partenza della terza tappa, si confermerà nel medesimo ruolo quest’anno, ma stavolta ospiterà anche il traguardo, al termine di un complicato circuito di media montagna che proporrà le triplici ascensioni ai passi Niedzwiedzica (1.2 Km all’8.5%) e Walimska, con quest’ultimo che prevede solo all’ultimo passaggio (3 Km al 7.5%) un muro iniziale di 800 metri al 12%. L’ultimo sipario sui velocisti si alzerà in occasione della Rybnik – Cieszyn, frazione lunga 200 Km e altimetricamente più movimentata di quella di Legnica, anche se il pianeggiante circuito finale di 6.5 Km, da ripetere quattro volte, allontanerà dal traguardo il settore più impegnativo di questa tappa, che prevede tre Gran Premi della Montagna non particolarmente difficili. La città di Katowice, solitamente proposta come sede d’arrivo, quest’anno ospiterà la partenza della tappa diretta a Zakopane, la principale stazione di sport invernali della Polonia, ma questo non si tradurrà in una frazione particolarmente difficile, con le ascese principali – nemmeno in questo caso caratterizzate da pendenze impegnative – da scavalcare tra l’80° e il 140° Km di gara in una tappa che di chilometri ne misurerà quasi 210. Anche nel 2025 ci sarà l’immancabile tappa disegnata in circuito attorno alla località termale di Bukowina Tatrzańska, che è stata una presenza fissa dal 2010 al 2021 ed è stata reintrodotta lo scorso anno, quando il belga Thibau Nys precedette in volata il toscano Diego Ulissi al termine della rampa finale di 1.8 Km al 7.5%, immediatamente preceduta dalla più difficile ascesa di Sciana Bukowina, 2.5 Km all’8.1% conditi con il pepe di un micidiale muro di mezzo chilometro al 15.4%. Doppia novità, infine, per l’atto conclusivo della corsa polacca, poiché l’organizzazione ha scelto di non far terminare la corsa nella solita Cracovia con la solita passerella pro velocisti, ma di collocare all’ultimo giorno una cronometro di 12.5 Km che si correrà in circuito attorno a Wieliczka, cittadina famosa per la sua miniera di sale iscritta nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Nel medesimo periodo di svolgimento di queste due corse si disputerà anche la 12a edizione dell’Arctic Race of Norway (7-10 agosto), corsa organizzata da ASO nei territori della Norvegia situati a nord del Circolo Polare Artico. A dare il “la” alla gara scandinava sarà una tappa di 182 Km che da Borkenes condurrà ad Harstad, dove andrà in scena un arrivo in volata a ranghi selezionati dalla salita di Storjorda (1500 metri al 7.4%), che sarà affrontata per l’ultima volta a 30 Km dal traguardo. Dopo la “prima volta” dello scorso anno, anche nel 2025 è stata inserita una tappa caratterizzata da tratti sterrati e si tratterà della seconda, che prenderà il via da Tennevoll per concludersi a Sørreisa, dove si dovranno percorrere tre giri di un circuito di circa 16 Km che contiene un settore bianco lungo quasi 2 Km e tracciato in lieve salita. L’arrivo più difficile sarà quello della terza tappa che, dopo la partenza da Husøy, proporrà il traguardo presso il villaggio alpino di Målselv, al termine di una salita di 3.7% all’8% che già in due precedenti occasioni è stata proposta come finale di gara ed entrambe le volte a imporsi è stato Ben Hermans, corridore belga che non potrà aspirare alla tripletta essendosi ritiratosi dalle competizioni lo scorso anno. Molto probabilmente la breve ascesa di Målselv non provocherà grandissimi distacchi e così potrebbe risultare determinante la conclusiva frazione di Tromsø, il cui circuito prevede di ripetere per ben 8 volte la salita di Prestvannet (1.2 Km al 6.9%).

Altre corse a tappe saranno previste nella settimana di Ferragosto, ma l’unica a riscuotere un certo interesse tra gli appassionati sarà il Giro di Danimarca (12-16 agosto), la cui 35a edizione si aprirà con una novità perché finora la corsa danese non aveva mai “visitato” l’isola di Bornholm, situata nel bel mezzo del Baltico e sulle cui strade si snoderà la tappa d’apertura, 178 Km tracciati tra Nexø e Rønne, che dovrebbe vedere imporsi un velocista, anche se il gruppo potrebbe essere scremato dal circuito che prevede la triplice ripetizione dello strappo di Helligpeder (700 metri al 7%), da superare per l’ultima volta a 20 Km dall’arrivo. Con un lungo trasferimento aereo si raggiungerà la Danimarca continentale per affrontare una tappa di soli 115 Km quasi del tutto pianeggiante (Rødovre – Gladsaxe) e ancora più piatta sarà la successiva frazione di Kerteminde, che però avrà un maggiore impatto in classifica trattandosi di una cronometro di 14 Km. Per ultime si affronteranno le tappe altimetricamente più complicate, con la quarta che da Svendborg condurrà in 227 Km a Vejle, dove saranno previsti tre passaggi sul breve ma ripido “muro del mulino a vento” (300 metri al 12.7%), che terminerà in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro. In salita sarà, invece, il traguardo della conclusiva Hobro – Silkeborg, con l’ultimo dei cinque traguardi posto al termine di un’ascesa di 1000 metri esatti al 5% che dovrà essere ripetuta 4 volte.

Proprio a ridosso della Vuelta – e per questo motivo non potranno schierare al via i corridori iscritti al Giro di Spagna – si disputeranno due brevi corse a tappe, entrambe calendarizzate tra il 20 e il 24 agosto, il Renewi Tour e il Giro di Germania. Sorvoliamo sul facilissimo tracciato della gara tedesca – composta da un brevissimo cronoprologo e quattro tappe tutte destinate all’arrivo allo sprint – e concentriamo la nostra descrizione sul percorso, a dire il vero non molto più impegnativo, del Renewi Tour, corsa nata nel 2005 sulle ceneri del Giro dei Paesi Bassi e voluta dall’UCI con l’ideale intenzione di farne una sorta di Giro del Benelux previa la cancellazione dal calendario anche dei giri del Belgio e del Lussemburgo. Il progetto, in realtà, non è mai andato in porto perché le altre due corse sono ancora oggi in “attività” (e alla fine di questa stagione tornerà in calendario anche la corsa olandese) e gara corsa che oggi si chiama Renewi Tour (in passato Eneco Tour e BinckBank Tour) mai ha coinvolto il granducato nel suo tracciato. Nel corso degli anni il Belgio si è poi accaparrato l’organizzazione di quasi tutte le tappe lasciando le briciole all’Olanda e sarà così anche nel 2025, quando la corsa si aprirà con l’unica tappa tracciata sulle strade dei Paesi Bassi, disegnata in totale pianura tra Terneuzen e Breskens, 183 Km comunque non privi d’insidie perché si correrà nella zona dei “polder”, le terre strappata al mare nelle quali spesso impazza il vento. Del tutto sgombra da difficoltà altimetriche sarà anche la seconda frazione, che da Blankenberge condurrà fino ad Ardooie, presenza fissa nel tracciato di  questa gara fin dal 2008. La tappa più attesa dagli appassionati sarà come il solito quella che, dopo la partenza da Aalter, proporrà l’arrivo a Geraardsbergen, la cittadina situata alle porte del mitico Muro di Grammont (1200 metri al 7% e punte al 20%), con l’iconica salita del Giro delle Fiandre che dovrà essere affrontata due volte negli ultimi 66 Km. La penultima frazione si svolgerà su di un nervoso tracciato di quasi 200 Km che da Riemst condurrà a Bilzen, ricalcando a tratti quello che fu il percorso della prima tappa dell’edizione 2024, terminata con il volatone di un’ottantina di corridori regolati dal nostro Jonathan Milan. Sarà, infine, la città di Lovanio ad accogliere partenza e arrivo della tappa conclusiva, anche questa predestinata a una volata finale a gruppo scremato dai tanti piccoli saliscendi che si dovranno affrontare, soprattutto nel circuito finale.

Lo stesso giorno nel quale partirà la Vuelta inizierà anche la 61a edizione del Tour de l’Avenir (23-29 agosto), la Grande Boucle riservata agli under23, gara che lo scorso anno terminò in Italia con lo spettacolare arrivo ai 2176 metri del Colle delle Finestre e anche nel 2025 le strade nostrane saranno il palcoscenico di quella che potrebbe rivelarsi come la tappa decisiva. Le Alpi ospiteranno sia il gran finale della corsa, sia l’apertura perché il Tour inizierà con un insolito cronoprologo in salita, 3 Km all’8% da percorrere verso la più bassa tra le due località che compongono la stazione di sport invernali di Tignes, con il traguardo fissato a quota 1800 metri. Effettuata questa prova contro il tempo con un trasferimento di quasi 170 Km i professionisti del futuro raggiungeranno Aoste (nulla a che vedere con il capoluogo dell’omonima valle italiana) per il via della prima tappa in linea, una frazione di media montagna che terminerà a Saint-Galmier dopo 192 Km e aver affrontato la salita, lunga ma dolcissima nelle pendenze, del Col des Brosses (15.4 Km al 3.3%). Le tre tappa successive – Saint-Symphorien-sur-Coise – Vitry-en-Charollais, Etang-sur-Arroux – Châtillon-sur-Chalaronne e Montagnat – Val-Suran, saranno terreno di caccia per i velocisti, poi si farà ritorno a Tignes, dove stavolta si salirà più in quota: l’arrivo del tappone, che prenderà le mosse da Saint-Gervais-Mont-Blanc, sarà previsto a quasi 2100 metri sul livello del mare, affrontata un’ascesa finale di 26 Km al 4.8% che sarà preceduta da due colli presi dal tracciato dell’ultima tappa alpina del Tour de France, il Col de Saisies (14 Km al 5%) e il Cormet de Roselend (20.3 Km al 6%). Il giorno successivo la corsa si concluderà con una frazione suddivisa in due semitappe, la prima delle quali sarà quella “semi italiana”: il raduno di partenza si svolgerà a La Rosière, stazione di sport invernali situata sul versante francese del Colle del Piccolo San Bernardo, poi i corridori saliranno in auto per percorrere un tratto di trasferimento di una trentina di chilometri fino alla località valdostana di Morgex, dove sarà data il via ufficiale a una semitappa lunga appena 42 Km e che prevede in partenza il durissimo Colle San Carlo (10.3 Km al 10%), quindi il rientro in Francia dal lato italiano del Piccolo San Bernardo (13.2 Km al 5.6%) e un’ascesa finale di 2 Km al 6.3%. Il pomeriggio La Rosière accoglierà l’arrivo di una cronoscalata più consistente rispetto a quella d’apertura, che prenderà il via da Montvalezan e si snoderà sul tratto centrale del versante francese del Piccolo San Bernardo, 10.4 Km al 6.6%.

Concludiamo l’excursus sulle corse a tappe estive della stagione 2025 con il Giro della Gran Bretagna (2-7 settembre), che si correrà in concomitanza con la seconda settimana della Vuelta. Nel momento nel quale pubblichiamo quest’articolo l’organizzazione della corsa britannica ha comunicato solo la lista delle tappe senza mostrarne i dettagli, ma appare già evidente da questo elenco che ci sarà solo una frazione che spicca sulle altre e sarà la penultima, che proporrà l’arrivo in vetta all’ascesa gallese di The Tumble, 5 Km all’8% che nel 2014 videro imporsi e conquistare la maglia di leader della classifica il corridore veronese Edoardo Zardini, anche se poi alla fine della corsa porterà a casa la vittoria l’olandese Dylan van Baarle.

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO

Vuelta a Burgos

www.vueltaburgos.com/es

Tour de Pologne

www.tourdepologne.pl/en

Arctic Race of Norway

www.arctic-race-of-norway.com/en

PostNord Tour of Denmark

https://postnorddanmarkrundt.dk

Renewi Tour

https://renewitour.com/en

Deutschland Tour

www.deutschland-tour.com/en/home

Tour de l’Avenir

https://tourdelavenir.com/en

Lloyds Bank Tour of Britain Men

www.britishcycling.org.uk/tourofbritain/men/route

Vuelta a España

www.lavuelta.es/en

Le Lagunas de Neila, sede darrivo della tappa regina della Vuelta a Burgos (wikipedia)

Le Lagunas de Neila, sede d'arrivo della tappa regina della Vuelta a Burgos (wikipedia)

TOUR DE FRANCE FEMMES: PAULINE FERRAND-PRÉVOT VINCE ANCHE L’ULTIMA TAPPA E CHIUDE DA REGINA IN GIALLO

agosto 3, 2025 by Redazione  
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La campionessa francese si prende tutto: vittoria di tappa e maglia gialla. Vollering e Niewiadoma completano il podio. Gigante cede, Włodarczyk e Fisher-Black in top five.

Il Tour de France Femmes 2025 si chiude con un trionfo totale per Pauline Ferrand-Prévot. Dopo l’impresa sul Col de la Madeleine, la fuoriclasse della Visma ha dominato anche la nona e ultima tappa, con arrivo a Châtel, regalando alla Francia una vittoria dal sapore epico. A 44 anni dall’accoppiata di Hinault, il tricolore torna sul gradino più alto sia alla Parigi-Roubaix, sia al Tour.
Il finale è stato un copione perfetto per la Ferrand-Prévot: dopo aver controllato la corsa fino a 6.5 chilometri dal traguardo, ha piazzato l’attacco decisivo sullo strappo di Châtel, lasciando sul posto anche le più agguerrite inseguitrici. Demi Vollering (FDJ – SUEZ) e Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto) hanno completato il podio di tappa e quello finale, ma senza mai riuscire a impensierire la “regina” del Tour.
La giornata è iniziata con il tentativo di fuga delle compagne di squadra Anna van der Breggen e Femke Gerritse (Team SD Worx – Protime), poi raggiunte da Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) e Lucinda Brand (Lidl – Trek). Nella discesa prevista in partenza incappavano in difficoltà la Ferrand-Prévot e Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team), con la Visma costretta a ricucire lo strappo insieme alla AG Insurance. Sulla Côte d’Arâches-la-Frasse, la Van der Breggen ci riprova, mentre il gruppo delle big si assottiglia.
Sul Col du Joux Plane, salita più dura di giornata, cadono la Niewiadoma e Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatly). La polacca si rialza subito, la francese fatica a rientrare. Intanto la Gigante lancia un primo attacco, ma poi cede in discesa sotto il forcing della Vollering. Sul Col du Corbier il gruppo si riduce a sei atlete: la Vollering, la Niewiadoma, la Ferrand-Prévot, Niamh Fisher-Black (Lidl – Trek), Dominika Włodarczyk (UAE Team ADQ) e Juliette Labous (FDJ – SUEZ).
Lo strappo finale di Châtel segna la svolta: la Vollering ci prova, ma è la Ferrand-Prévot a spezzare gli equilibri. Parte con potenza, lascia tutte dietro e vola verso il traguardo con la grazia e la ferocia delle grandi campionesse. Il suo Tour, il suo momento, la sua apoteosi.
Alle sue spalle la Vollering chiude a 20”, terza vittoria di tappa sfumata ma secondo posto in classifica generale confermato. La Niewiadoma è terza a 4’09”, ancora sul podio per il quarto anno consecutivo. La Gigante crolla in discesa, perde oltre tre minuti e scivola dalla seconda alla sesta posizione, mentre la Włodarczyk sorprende tutti con un quarto posto inatteso. La Fisher-Black, quinta, chiude un weekend da incorniciare.
La top ten si completa con la Labous, Évita Muzic (FDJ – SUEZ), la Kerbaol e Paul Rooijakkers (Fenix-Deceuninck), mentre per incontrare la prima ciclista italiana occore far scorrere la classifica fino al 13° posto, occupato dalla trentina Barbara Malcotti (Human Powered Health) con un passivo che sfiora la mezzora. Per quanto concerne le classifiche “secondarie”, Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) imita
Jonathan Milan e si porta a casa a classifica a punti, Elise Chabbey (FDJ – SUEZ) è la leader tra le scalatrici, Nienke Vinke (Team Picnic PostNL) è la migliore tra le giovani, mentre la FDJ – SUEZ fa sua la speciale challenge riservata alle squadra.

Mario Prato

Pauline Ferrand-Prévot vince anche lultima tappa: è trionfo totale per la maglia gialla (foto Szymon Gruchalski/Getty Images)

Pauline Ferrand-Prévot vince anche l'ultima tappa: è trionfo totale per la maglia gialla (foto Szymon Gruchalski/Getty Images)

03-08-2025

agosto 3, 2025 by Redazione  
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CIRCUITO DE GETXO – MEMORIAL HERMANOS OTXOA

Il messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella corsa spagnola, Bilbao – Getxo, percorrendo 172.2 Km in 3h59′10″, alla media di 43.2 Km/h. Ha preceduto di 20″ gli spagnoli Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG) e Alex Aranburu (Cofidis). Miglior italiano Ludovico Crescioli (Team Polti VisitMalta), 10° a 32″

TOUR DE FRANCE FEMMES

La francese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta anche nella nona ed ultima tappa, Praz-sur-Arly – Châtel, percorrendo 124.1 Km in 3h38′23″, alla media di 34.096 Km/h. Ha preceduto di 20″ l’olandese Demi Vollering e di 23″ la polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto). Miglior italiana Barbara Malcotti (Human Powered Health), 18° a 10′10″. La Ferrand-Prévot si impone in classifica con 3′42″ sulla Vollering e 4′09″ sulla Niewiadoma. Miglior italiana la Malcoltti, 13° a 25′08″.

TOUR ALSACE

Il francese Aubin Sparfel (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Ribeauvillé – Champ du Feu, percorrendo 134.6 Km in 3h33′57″, alla media di 37.747 Km/h. Ha preceduto di 1″ il belga Jasper Schoofs (Soudal Quick-Step Devo Team) e di 5″ l’olandese Jack Ward (Lidl – Trek Future Racing). Miglior italiano Alex Tolio (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 16° a 14″. Lo spagnolo Markel Beloki (EF Education – Aevolo) si impone in classifica con 23″ sul belga Kamiel Eeman (Lotto Development Team) e 29″ sul francese Axel Mariault (CIC – U – Nantes). Miglior italiano Tolio, 11° a 56″

KREIZ BREIZH ELITES (Francia)

Il danese Niklas Larsen (BHS – PL Beton Bornholm) si è imposto nella seconda tappa, Domaine de Trévarez – Carhaix, percorrendo 161.3 Km in 3h43′08″, alla media di 43.373 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Finn Crockett (VolkerWessels Cycling Team) e di 2″ il ceco Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk). Miglior italiano Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk), 18° a 26″. Il francese Jean-Louis Le Ny (Veloce Club Rouen 76) è ancora leader della classifica con 1″ su Crockett e Larsen. Miglior italiano Ridolfo, 23° a 42″

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Rodrigo Contreras (Nu Colombia) si è imposto nella terza tappa, cronoscalata Curisí – Toquilla, percorrendo 33.2 Km in 1h14′26″, alla media di 26.762 Km/h. Ha preceduto di 2′36″ il connazionale Diego Andrés Camargo (Team Medellín – EPM) e di 3′51″ il connazionale Yeison Sebastian Reyes (Orgullo Paisa). Nessun italiano in gara. Contreras è il nuovo leader della classifica con 2′36″ su Camargo e 3′45″ su Reyes

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE

Il polacco Jakub Jaczmarek (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella seconda tappa, Sainte-Anne – Trois-Rivières, percorrendo 137 Km in 3h17′06″, alla media di 41.704 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Benjamin Le Ny (Team CAMA CCD) e di 12″ il francese Axel Taillandier (Team Madras Cycling Belle-Eau). Nessun italiano in gara. Jaczmarek è il nuovo leader della classifica con 12″ su Le Ny e 26″ sul francese Taïno Cailliau (Rayon d’Argent)

PUPKEWITZ MEGABUILD WINDHOEK WOMEN TOUR (Namibia)

La sudafricana Taneal Otto (Cycle Nation Enza Construction) si è imposta nella quarta ed ultima tappa, circuito di Matchless, percorrendo 65.9 Km in 1h44′36″, alla media di 37.801 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Lisa Bone (Cycle Nation Enza Construction) e la namibiana Delsia Janse van Vuuren (Pirtek Customized Cycling). Nessun italiana in gara. La ruandese Xaverine Nirere (Team Amani Women) si impone in classifica con 9′54″ sull’etiope Hadush Merhawit Asgodom (Team Amani Women) e 10′12″ sull’etiope Serkalen Taye Watango (Team Amani Women).

PAULINE FERRAND-PRÉVOT DOMINA IL COL DE LA MADELEINE E CONQUISTA LA MAGLIA GIALLA

agosto 3, 2025 by Redazione  
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Nell’ottava e penultima tappa del Tour de France Femmes 2025, Pauline Ferrand-Prévot ha dato spettacolo sul leggendario Col de la Madeleine, imponendosi con autorità e guadagnandosi la prestigiosa maglia gialla a una tappa dal termine. La campionessa francese della Visma | Lease a Bike ha staccato tutte le avversarie nella lunga salita finale, tagliando il traguardo con un vantaggio di 1’45” su Sarah Gigante (AG Insurance-Soudal Team) e di 2’15” su Niamh Fisher-Black (Lidl-Trek), ultima superstite della fuga di giornata.

Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike), nata a Reims nel 1992, è una ciclista poliedrica, capace di eccellere sia in corse a tappe, sia nelle gare di un giorno e nelle cronometro. Dopo un anno di transizione dalla mountain bike alla strada, la sua vittoria al Tour de France Femmes 2025 segna il coronamento di un sogno a lungo inseguito: indossare la maglia gialla nella gara più importante di Francia. Nel suo palmarès spiccano il Campionato del Mondo su strada nel 2014, La Freccia Vallone nel 2014 e la Parigi-Roubaix nel 2025, confermando il suo status di leader nel ciclismo femminile mondiale.
La tappa di 111,9 km, partita da Chambery, ha visto fin dai primi chilometri un susseguirsi di attacchi e tentativi di fuga. Riejanne Markus (Lidl – Trek) e Usoa Ostolaza (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi) sono state le prime a guadagnare terreno, seguite da altre atlete di spicco come Elise Chabbey (FDJ – SUEZ) e Marion Bunel, compagna di squadra di Ferrand-Prévot. Il gruppo maglia gialla ha mantenuto un ritmo alto, soprattutto nelle discese, grazie a Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) e Kimberly Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team), con l’obiettivo di tenere sotto controllo la fuga e preparare l’attacco decisivo.
Ai piedi della salita finale il vantaggio delle fuggitive si è assottigliato fino a circa un minuto e mezzo. È qui che la Ferrand-Prévot ha sferrato il suo attacco vincente, coadiuvata dal prezioso lavoro della compagna Bunel. La francese ha staccato prima Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team), poi ha recuperato e superato anche le ultime fuggitive, lasciandosi alle spalle ogni rivale.
“Sono emozionata e felice,” ha dichiarato Ferrand-Prévot. “La maglia gialla è il mio sogno da bambina. Questa vittoria è il risultato di un lavoro di squadra incredibile e di una preparazione maniacale. Il finale è stato durissimo, ma sono riuscita a gestire lo sforzo come in mountain bike, mantenendo la giusta soglia. Domani c’è l’ultima tappa, sarà difficile e dovrò dare ancora il massimo, ma oggi mi godo questo momento.”
Anche la compagna di squadra Marion Bunel ha espresso soddisfazione: “Siamo riuscite a mettere in pratica il piano alla perfezione. È stato un lavoro di squadra straordinario, proprio come quello visto in passato da Wout van Aert al Giro d’Italia. Ora dobbiamo restare concentrate fino alla fine.”
La Gigante, seconda a 1’45”, ha ammesso la forza della vincitrice e la fatica della sua giornata, specialmente nelle discese dove ha subito qualche difficoltà. “Sono felice del risultato e della mia squadra. Sto migliorando e il secondo posto è un ottimo segnale.”
Niamh Fisher-Black (Lidl – Trek), terza, ha conseguito il medesimo piazzamento anche in classifica generale, mentre Demi Vollering (FDJ – SUEZ), pur tentando la rimonta, ha pagato uno scarto di oltre tre minuti, complici gambe non al massimo secondo il suo direttore sportivo Lars Boom.
Nonostante il dominio della Ferrand-Prévot, l’ultima tappa con salite impegnative potrebbe riservare sorprese. Jos van Emden, DS della Visma-Lease a Bike, ha invitato alla prudenza: “Ora siamo sulla hot seat, non è ancora finita. Pauline è speciale, ma dovremo lottare fino all’ultimo chilometro.”
Il Tour de France Femmes 2025 entra quindi nell’atto conclusivo con la campionessa francese pronta a difendere il suo primato e la maglia gialla per la gioia dei tifosi di casa e degli appassionati di ciclismo femminile in tutto il mondo.

Mario Prato

Braccia al cielo per Pauline Ferrand-Prévot ai quasi 2000 metri del Col de la Madeleine (foto Tim de Waele/Getty Images)

Braccia al cielo per Pauline Ferrand-Prévot ai quasi 2000 metri del Col de la Madeleine (foto Tim de Waele/Getty Images)

02-08-2025

agosto 2, 2025 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

CLASSICA DI SAN SEBASTIAN

L’italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di San Sebastián, percorrendo 211.4 Km in 5h05′33″, alla media di 41.512 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’elvetico Jan Christen (UAE Team Emirates – XRG) e di 19″ il belga Maxim Van Gils (Red Bull – BORA – hansgrohe)

TOUR DE FRANCE FEMMES

La francese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta nell’ottava tappa, Chambéry – Saint-François Longchamp (Col de la Madeleine), percorrendo 111.9 Km in 3h47′24″, alla media di 29.525 Km/h. Ha preceduto di 1′45″ l’australiana Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team) e di 2′15″ la neozelandese Niamh Fisher-Black (Lidl – Trek). Miglior italiana Barbara Malcotti (Human Powered Health), 20° a 9′23″. La Ferrand-Prévot è la nuova maglia gialla con 2′37″ sulla Gigante e 3′18″ sull’olandese Demi Vollering (FDJ – SUEZ). Miglior italiana la Malcoltti, 14° a 14′48″.

TOUR ALSACE

Il norvegese Halvor Dolven (Wanty – Nippo – ReUz) si è imposto nella quarta tappa, Ferrette – Altkirch, percorrendo 133.5 Km in 2h53′21″, alla media di 46.475 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Silas Koech (Team Lotto Kern-Haus PSD Bank) e di 9″ l’italiano Simone Zanini (XDS Astana Development Team). Lo spagnolo Markel Beloki (EF Education – Aevolo) è ancora leader della classifica con 26″ sul belga Kamiel Eeman (Lotto Development Team) e 33″ sul colombiano Santiago Umba (XDS Astana Development Team). Miglior italiano Luca Covili (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 11° a 42″

KREIZ BREIZH ELITES (Francia)

Il francese Jean-Louis Le Ny (Veloce Club Rouen 76) si è imposto nella prima tappa, Calanhel – Gourin, percorrendo 192.5 Km in 4h23′15″, alla media di 43.875 Km/h. Ha preceduto di 9″ il connazionale Victor Loulergue (Bourg-en-Bresse Ain Cyclisme) e il danese Emil Schandorff Iwersen (BHS – PL Beton Bornholm). Miglior italiano Piergiorgio Cozzani (Gragnano Sporting Club), 17° a 16″. Le Ny è il primo leader della classifica con 9″ su Loulergue e Schandorff Iwersen. Miglior italiano Cozzani, 17° a 16″

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Sebastián Alexander Castaño (Team Sistecredito) si è imposto nella seconda tappa, Yopal – Alto del Porvenir, percorrendo 152.7 Km in 3h44′35″, alla media di 40.796 Km/h. Ha preceduto di 6″ i connazionali Yeison Sebastian Reyes (Orgullo Paisa) e Javier Ernesto Jamaica (Nu Colombia). Nessun italiano in gara. Castaño è il nuovo leader della classifica con 10″ su Reyes e 12″ su Jamaica

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE

L’olandese Delano Swenne (GRC Jan van Arckel) si è imposto nella prima tappa, Les Abymes – Saint-François, percorrendo 160 Km in 3h36′58″, alla media di 44.246 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Jonathan Guatibonza (Nu Colombia) e il francese Lucas Mainguenaud (Vendée U Pays de la Loire). Nessun italiano in gara. Il bermudiano Kaden Hopkins (Uni Sport Lamentinois) è ancora leader della classifica con 5″ sul francese Kévin Le Cunff (Team Madras Capesterre Belle-Eau) e 9″ sul francese Johan Chardon (Vendée U Pays de la Loire)

PUPKEWITZ MEGABUILD WINDHOEK WOMEN TOUR (Namibia)

La ruandese Xaverine Nirere (Team Amani Women) si è imposta nella terza tappa, circuito di Kupferberg, percorrendo 75.8 Km in 2h11′06″, alla media di 23.54 Km/h. Ha preceduto allo sprint di 10′35″ le etiopi Hadush Merhawit Asgodom (Team Amani Women) e Serkalen Taye Watango (Team Amani Women). Nessun italiana in gara. La Nirere è la nuova leader della classifica con 9′49″ sulla Asgodom e 10′07″ sulla Watango

CICCONE ACCENDE UN CERO A SAN SEBASTIAN, L’ABRUZZESE TORNA ALLA VITTORIA DOPO LA CADUTA AL GIRO

agosto 2, 2025 by Redazione  
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Due mesi dopo la caduta che lo aveva costretto al ritiro dal Giro d’Italia Giulio Ciccone torna alle corse e subito lascia il segno alla Classica di San Sebastian

In Spagna non si corrono classiche “Monumento”, ma la corsa denominata “Classica di San Sebastian”, che si corre nel nord del paese nel mese di agosto, è di gran lunga la più importante gara in linea della penisola iberica, con nomi importanti nel suo palmares, fra cui quello di Miguel Indurain (è fra le pochissime corse in linea vinte dal campione navarro), e i nostri Bugno, Chiappucci, Casagrande, Rebellin e Bettini. In tempi recenti è stata vinta per ben tre volte da Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), quest’anno assente dopo la tremenda crisi sofferta al Tour e dalla quale non sembra ancora essersi ripreso. In sua assenza vanno senz’altro annoverati tra i favoriti alcuni corridori che si sono messi in luce al Giro, come lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG), il suo compagno di squadra Isaac Del Toro, i nostri Giulio Ciccone (Lidl – Trek, Tiberi), Christian Scaroni (XDS Astana Team) e Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) e diversi reduci del Tour, fra i quali Oscar Onley (Team Picnic PostNL), Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe), Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team), qui vincitore l’anno scorso, Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) e Lenny Martinez (Bahrain – Victorious).
La corsa parte dalla città di San Sebastian, importante località turistica sulle rive dell’Atlantico, e vi torna dopo 211 chilometri e altri due passaggi intermedi, dopo avere effettuato molti giri nell’entroterra dove si affrontano diversi GPM: l’Alto de Andazarrate (5.9 km al 5.7%) dopo soli 28 chilometri (3a categoria), la salita di Urraki (8.6 km al 6.9%) dopo 81 (2a categoria), quella di Alkiza (4.4 km al 6.2%) al chilometro 102 (3a categoria), il famoso Alto de Jaizkibel (7.9 km al 5.6%) al chilometro 149 (2a categoria, spesso vi si decide la corsa), il breve ma ripido Erlaitz (3.8 km al 10.6%) al chilometro 170 (1a categoria) e infine la salita di Murgil-Tontorra (2.1 km al 10.1%, 2a categoria), la cui cima è a soli 7 chilometri dall’arrivo.
Si parte alle 11.30 con un tempo sereno ma non troppo caldo e quasi subito si forma un gruppo di una dozzina di uomini di secondo piano (il più noto è probabilmente il non più giovane passista inglese Ben Swift della INEOS Grenadiers) che prende rapidamente un paio di minuti di vantaggio. Sul primo GPM transita in testa il giovane francese Alexy Faure Prost (Intermarché – Wanty), poi i chilometri passano senza che succeda nulla di importante, anche se nel gruppo gli uomini della UAE cercano di non far prendere troppo vantaggio ai fuggitivi. Anche sul secondo e sul terzo GPM è Faure Prost a passare per primo, col gruppo che segue a due minuti scarsi, ed è solo sul Jaizkibel che i fuggitivi si sfaldano, mentre dal gruppo esce il forte passista australiano Luke Plapp (Team Jayco AlUla), quest’anno in evidenza sia al Giro (dove ha vinto una tappa), sia al Tour. Tra i fuggitivi resta presto da solo il giovane francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che transita primo in cima alla salita, seguito dagli ultimi reduci della fuga ai quali si è unito Plapp, che insegue con molta decisione anche grazie all’aiuto del compagno di squadra Paul Double, che era uno dei fuggitivi. Il gruppo segue a circa un minuto e mezzo. Alla fine della discesa Plapp, in compagnia di un altro reduce della fuga, il lussemburghese Mats Wenzel (Equipo Kern Pharma), raggiunge Labrosse, mentre il gruppo si avvicina lentamente ma inesorabilmente e, ai piedi dell’Erlaitz, si trova ad un minuto soltanto di distanza. Sulle rampe del duro GPM i tre fuggitivi accusano la fatica, mentre in gruppo sia Roglic, sia Del Toro iniziano a darsi da fare in prima persona. Ben presto Roglic, Del Toro e altri corridori, fra cui il nostro Ciccone, si riportano sui fuggitivi; a cedere per ultimo è Plapp. Ciccone tenta più volte l’azione solitaria, ma in cima alla salita di Erlaitz è Del Toro a passare primo. La coppia di testa si invola in discesa, seguita da un terzetto con Roglic, Jan Christen (UAE Team Emirates – XRG) e il belga Maxim Van Gils (Red Bull – BORA – hansgrohe), presto ripresi da alcuni corridori usciti dal gruppo principale. Si forma così un gruppetto con nove uomini fra i quali si trova anche Scaroni, che rimane a lungo a circa 40 secondi da Ciccone e Del Toro. Terminata la discesa dietro il primo gruppetto di inseguitori se ne è formato un altro, che comprende Ayuso, e che segue a circa un minuto e mezzo. Col passare dei minuti la coppia di testa incrementa il vantaggio e transita dal traguardo, dove inizia il circuito finale di 17 chilometri, con un minuto sui primi inseguitori e circa due sui secondi, che poco dopo vengono riassorbiti dal gruppo principale. All’inizio della salita di Murgil-Tontorra il gruppetto con Roglic e Scaroni si avvicina sino a 35 secondi: a questo punto parte con decisione Christen, nonostante in fuga vi sia un suo compagno di squadra, e riesce velocemente a riportarsi sulla coppia di testa, che appare un po’ in crisi sulla ripida salita. A questo punto c’è il colpo di scena: Christen non si ferma e prosegue nella sua azione, con Del Toro che cede di schianto. Invece Ciccone resiste e contrattacca a sua volta staccando Christen e passando per primo in vetta alla salita con un vantaggio di una decina di secondi. Più indietro vi sono Del Toro e gli altri componenti del gruppetto in cui si trovano anche Roglic, Van Gils e Scaroni. Ciccone, ormai da solo, tenta di resistere al ritorno degli inseguitori: a 3 chilometri dalla fine i corridori rientrano a San Sebastian, dove Ciccone ha ancora 8 secondi su Christen; tutti gli altri sembrano ormai tagliati fuori dalla lotta per la vittoria. Sullo scenografico lungomare di San Sebastian Christen vede Ciccone davanti a sé, ma il corridore abruzzese non cede: entrambi pennellano le curve alla perfezione, correndo più volte il rischio di toccare il marciapiede, ma la distanza fra di loro né aumenta. né diminuisce. Ed è così, dopo un ultimo chilometro di sofferenza, che Ciccone vince a braccia alzate, riportando i nostri colori sul gradino più alto del podio in una corsa davvero importante, dopo un digiuno che durava ormai dal 2021, quando Sonny Colbrelli vinse la Parigi-Roubaix. Secondo è Christen, a 8 secondi, terzo Van Gils, che regola dopo 19 secondi il gruppetto degli inseguitori, fra i quali Del Toro, quinto, e Scaroni, ottavo. Roglic, che nel finale ha ceduto, è solo 22esimo.

Andrea Carta

Ciccone torna al successo alla Classica di San Sebastian (foto Antonio Baixauli/Getty Images)

Ciccone torna al successo alla Classica di San Sebastian (foto Antonio Baixauli/Getty Images)

MAEVA SQUIBAN FA DOPPIETTA AL TOUR DE FRANCE FEMMES, LE COURT SOFFRE MA CONSERVA IL PRIMATO

agosto 2, 2025 by Redazione  
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Ancora Maeva Squiban, ancora un’impresa in solitaria. Dopo il trionfo di ieri ad Ambert la giovane francese del UAE Team ADQ bissa a Chambéry al termine di una tappa lunga e selettiva. Va in fuga sin dai primi chilometri e domina il Col du Granier, staccando tutte e tagliando il traguardo con 51 secondi di vantaggio. Kim Le Court soffre in salita, ma rientra in discesa e resta in maglia gialla.

È il Tour de France Femmes 2025 di Maeva Squiban. La ventitreenne bretone sta vivendo il momento più luminoso della sua carriera, firmando la seconda vittoria consecutiva con un’altra prestazione maiuscola. Partita all’attacco in una fuga a diciassette, ha resistito a ogni tentativo di ricucitura e ha fatto la differenza sull’ascesa del Col du Granier, prima di presentarsi da sola sul traguardo di Chambéry, conquistando la settima tappa della corsa transalpina.
Alle sue spalle, Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatly) ha sfruttato le sue doti di discesista per chiudere seconda a 51″, mentre Ruth Edwards (Human Powered Health), tra le ultime a mollare nella fuga, ha completato il podio. Tutte le big, comprese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) , Demi Vollering (FDJ – SUEZ) e Juliette Labous (FDJ – SUEZ), sono giunte al traguardo con un minuto di ritardo. Tra loro c’era anche Kimberlu Le Court-Pienaar (AG Insurance-Soudal), che sul Col du Granier ha perso contatto ma è riuscita a rientrare in discesa, evitando di perdere la maglia gialla.
La frazione, con partenza da Bourg-en-Bresse e sviluppo iniziale pianeggiante, ha visto formarsi una fuga corposa sin dai primi chilometri. Con la Squiban sono andate all’attacco atlete di peso come Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime), Chloé Dygert (CANYON//SRAM zondacrypto), Shirin Van Anrooij (Lidl – Trek), Justine Ghekiere (AG Insurance – Soudal Team) e Marie Le Net (FDJ – SUEZ). Il gruppo ha lasciato spazio e il vantaggio ha superato i quattro minuti. Solo nel finale, a 35 km dall’arrivo, la Fenix-Deceuninck ha provato a rimettere ordine, ma ormai il destino della tappa era segnato.
La Squiban ha dettato legge sull’ultima salita, lasciando sul posto tutte le compagne di avventura. Dietro, il forcing di Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) e Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) ha provocato la crisi della Le Court, che però ha saputo dosare le forze e contare sull’aiuto fondamentale della Ghekiere, rientrata dalla fuga. Quando il gruppo delle migliori ha rallentato, la mauriziana ha colto l’occasione per riportarsi sotto e salvare il simbolo del primato.
Nel finale la Kerbaol ha cercato di riaprire i giochi sfruttando la discesa, riuscendo a recuperare su alcune ex fuggitive ma non sulla vincitrice, che ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Un successo che proietta la Squiban tra le grandi protagoniste di questa edizione del Tour, in attesa della tappa decisiva di oggi, quando l’arrivo in salita al mitico Col de la Madeleine non lascerà più margine di attesa.
Sarà il giorno della verità per la classifica generale. Le big non potranno più nascondersi e la maglia gialla sarà chiamata a un’impresa se vorrà difendere il primato. Intanto, la regina delle ultime due giornate ha un nome e un volto ben chiari: Maeva Squiban.

Mario Prato

La Squiban vince anche la settima tappa (foto Szymon Gruchalski/Getty Images))

La Squiban vince anche la settima tappa (foto Szymon Gruchalski/Getty Images))

01-08-2025

agosto 1, 2025 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE FEMMES

La francese Maeva Squiban (UAE Team ADQ) si è imposta anche nella settima tappa, Bourg-en-Bresse – Chambéry percorrendo 159.7 Km in 3h58′26″, alla media di 40.187 Km/h. Ha preceduto di 51″ la connazionale Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatly) e la statunitense Ruth Edwards (Human Powered Health). Miglior italiana Barbara Malcotti (Human Powered Health), 27° a 2′34″. La mauriziana Kimberley Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team) è ancora in maglia gialla con 26″ sulla francese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) e 30″ sulla polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto). Miglior italiana la Malcoltti, 14° a 5′41″.

TOUR ALSACE

Lo spagnolo Markel Beloki (EF Education – Aevolo) si è imposto nella terza tappa, Velleminfroy – La Planche des Belles Filles, percorrendo 141.4 Km in 3h18′43″, alla media di 42.694 Km/h. Ha preceduto di 20″ il colombiano Santiago Umba (XDS Astana Development Team) e il belga Kamiel Eeman (Lotto Development Team). Miglior italiano Luca Covili (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 7° a 26″. Beloki è il nuovo leader della classifica con 27″ su Eeman e 34″ su Umba. Miglior italiano Covili, 11° a 43″

VUELTA A COLOMBIA

Il colombiano Wilmar Paredes (Team Medellín – EPM) si è imposto nella prima tappa, circuito di Yopal, percorrendo 156 Km in 4h40′51″, alla media di 44.009 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Cristian Damián Vélez (GW Erco Shimano) e Alejandro Osorio (Orgullo Paisa). Nessun italiano in gara. Paredes è il primo leader della classifica con 4″ su Vélez e sul costaricense Sebastian Calderón (7C – Economy).

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE

Il bermudiano Kaden Hopkins (Uni Sport Lamentinois) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Pointe-à-Pitre, percorrendo 3.6 Km in 4′07″, alla media di 52.47 Km/h. Ha preceduto di 5″ il francese Kévin Le Cunff (Team Madras Capesterre Belle-Eau) e di 10″ il francese Philgy Marc Palmiste (Convergence SC Abymienne Propreté 2000). Nessun italiano in gara. Hopkins è il primo leader della classifica con 5″ su Le Cunff e 10″ su Palmiste

PUPKEWITZ MEGABUILD WINDHOEK WOMEN TOUR (Namibia)

La mauriziana Lucie de Marigny-Lagesse (nazionale mauriziana) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Teufelsschlucht, percorrendo 83 Km in 2h11′06″, alla media di 37.986 Km/h. Ha preceduto allo sprint la ruandese Xaverine Nirere (Team Amani Women) e la connazionale Eleonore Saraiva (nazionale mauriziana). Nessun italiana in gara. L’etiope Hadush Merhawit Asgodom (Team Amani Women) è ancora leader della classifica con 18″ sulla connazionale Serkalen Taye Watango (Team Amani Women) e 28″ sulla De Marigny-Lagesse

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