CICCONE ACCENDE UN CERO A SAN SEBASTIAN, L’ABRUZZESE TORNA ALLA VITTORIA DOPO LA CADUTA AL GIRO

agosto 2, 2025
Categoria: News

Due mesi dopo la caduta che lo aveva costretto al ritiro dal Giro d’Italia Giulio Ciccone torna alle corse e subito lascia il segno alla Classica di San Sebastian

In Spagna non si corrono classiche “Monumento”, ma la corsa denominata “Classica di San Sebastian”, che si corre nel nord del paese nel mese di agosto, è di gran lunga la più importante gara in linea della penisola iberica, con nomi importanti nel suo palmares, fra cui quello di Miguel Indurain (è fra le pochissime corse in linea vinte dal campione navarro), e i nostri Bugno, Chiappucci, Casagrande, Rebellin e Bettini. In tempi recenti è stata vinta per ben tre volte da Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), quest’anno assente dopo la tremenda crisi sofferta al Tour e dalla quale non sembra ancora essersi ripreso. In sua assenza vanno senz’altro annoverati tra i favoriti alcuni corridori che si sono messi in luce al Giro, come lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG), il suo compagno di squadra Isaac Del Toro, i nostri Giulio Ciccone (Lidl – Trek, Tiberi), Christian Scaroni (XDS Astana Team) e Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) e diversi reduci del Tour, fra i quali Oscar Onley (Team Picnic PostNL), Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe), Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team), qui vincitore l’anno scorso, Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) e Lenny Martinez (Bahrain – Victorious).
La corsa parte dalla città di San Sebastian, importante località turistica sulle rive dell’Atlantico, e vi torna dopo 211 chilometri e altri due passaggi intermedi, dopo avere effettuato molti giri nell’entroterra dove si affrontano diversi GPM: l’Alto de Andazarrate (5.9 km al 5.7%) dopo soli 28 chilometri (3a categoria), la salita di Urraki (8.6 km al 6.9%) dopo 81 (2a categoria), quella di Alkiza (4.4 km al 6.2%) al chilometro 102 (3a categoria), il famoso Alto de Jaizkibel (7.9 km al 5.6%) al chilometro 149 (2a categoria, spesso vi si decide la corsa), il breve ma ripido Erlaitz (3.8 km al 10.6%) al chilometro 170 (1a categoria) e infine la salita di Murgil-Tontorra (2.1 km al 10.1%, 2a categoria), la cui cima è a soli 7 chilometri dall’arrivo.
Si parte alle 11.30 con un tempo sereno ma non troppo caldo e quasi subito si forma un gruppo di una dozzina di uomini di secondo piano (il più noto è probabilmente il non più giovane passista inglese Ben Swift della INEOS Grenadiers) che prende rapidamente un paio di minuti di vantaggio. Sul primo GPM transita in testa il giovane francese Alexy Faure Prost (Intermarché – Wanty), poi i chilometri passano senza che succeda nulla di importante, anche se nel gruppo gli uomini della UAE cercano di non far prendere troppo vantaggio ai fuggitivi. Anche sul secondo e sul terzo GPM è Faure Prost a passare per primo, col gruppo che segue a due minuti scarsi, ed è solo sul Jaizkibel che i fuggitivi si sfaldano, mentre dal gruppo esce il forte passista australiano Luke Plapp (Team Jayco AlUla), quest’anno in evidenza sia al Giro (dove ha vinto una tappa), sia al Tour. Tra i fuggitivi resta presto da solo il giovane francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che transita primo in cima alla salita, seguito dagli ultimi reduci della fuga ai quali si è unito Plapp, che insegue con molta decisione anche grazie all’aiuto del compagno di squadra Paul Double, che era uno dei fuggitivi. Il gruppo segue a circa un minuto e mezzo. Alla fine della discesa Plapp, in compagnia di un altro reduce della fuga, il lussemburghese Mats Wenzel (Equipo Kern Pharma), raggiunge Labrosse, mentre il gruppo si avvicina lentamente ma inesorabilmente e, ai piedi dell’Erlaitz, si trova ad un minuto soltanto di distanza. Sulle rampe del duro GPM i tre fuggitivi accusano la fatica, mentre in gruppo sia Roglic, sia Del Toro iniziano a darsi da fare in prima persona. Ben presto Roglic, Del Toro e altri corridori, fra cui il nostro Ciccone, si riportano sui fuggitivi; a cedere per ultimo è Plapp. Ciccone tenta più volte l’azione solitaria, ma in cima alla salita di Erlaitz è Del Toro a passare primo. La coppia di testa si invola in discesa, seguita da un terzetto con Roglic, Jan Christen (UAE Team Emirates – XRG) e il belga Maxim Van Gils (Red Bull – BORA – hansgrohe), presto ripresi da alcuni corridori usciti dal gruppo principale. Si forma così un gruppetto con nove uomini fra i quali si trova anche Scaroni, che rimane a lungo a circa 40 secondi da Ciccone e Del Toro. Terminata la discesa dietro il primo gruppetto di inseguitori se ne è formato un altro, che comprende Ayuso, e che segue a circa un minuto e mezzo. Col passare dei minuti la coppia di testa incrementa il vantaggio e transita dal traguardo, dove inizia il circuito finale di 17 chilometri, con un minuto sui primi inseguitori e circa due sui secondi, che poco dopo vengono riassorbiti dal gruppo principale. All’inizio della salita di Murgil-Tontorra il gruppetto con Roglic e Scaroni si avvicina sino a 35 secondi: a questo punto parte con decisione Christen, nonostante in fuga vi sia un suo compagno di squadra, e riesce velocemente a riportarsi sulla coppia di testa, che appare un po’ in crisi sulla ripida salita. A questo punto c’è il colpo di scena: Christen non si ferma e prosegue nella sua azione, con Del Toro che cede di schianto. Invece Ciccone resiste e contrattacca a sua volta staccando Christen e passando per primo in vetta alla salita con un vantaggio di una decina di secondi. Più indietro vi sono Del Toro e gli altri componenti del gruppetto in cui si trovano anche Roglic, Van Gils e Scaroni. Ciccone, ormai da solo, tenta di resistere al ritorno degli inseguitori: a 3 chilometri dalla fine i corridori rientrano a San Sebastian, dove Ciccone ha ancora 8 secondi su Christen; tutti gli altri sembrano ormai tagliati fuori dalla lotta per la vittoria. Sullo scenografico lungomare di San Sebastian Christen vede Ciccone davanti a sé, ma il corridore abruzzese non cede: entrambi pennellano le curve alla perfezione, correndo più volte il rischio di toccare il marciapiede, ma la distanza fra di loro né aumenta. né diminuisce. Ed è così, dopo un ultimo chilometro di sofferenza, che Ciccone vince a braccia alzate, riportando i nostri colori sul gradino più alto del podio in una corsa davvero importante, dopo un digiuno che durava ormai dal 2021, quando Sonny Colbrelli vinse la Parigi-Roubaix. Secondo è Christen, a 8 secondi, terzo Van Gils, che regola dopo 19 secondi il gruppetto degli inseguitori, fra i quali Del Toro, quinto, e Scaroni, ottavo. Roglic, che nel finale ha ceduto, è solo 22esimo.

Andrea Carta

Ciccone torna al successo alla Classica di San Sebastian (foto Antonio Baixauli/Getty Images)

Ciccone torna al successo alla Classica di San Sebastian (foto Antonio Baixauli/Getty Images)

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