BORA IN POPPA AL TOUR. POLITT SPACCA LA FUGA E VINCE IN SOLITARIA A NIMES.

luglio 8, 2021 by Redazione  
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A Nîmes Nils Politt (Team Bora Hansgrohe) corona una fuga di 13 uomini iniziata dopo una ventina di km ed ottiene una vittoria che gli mancava dal 2018. I velocisti, sulla carta favoriti, si prendono un giorno di riposo. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) conserva la maglia gialla.

Dopo le fatiche di Alpi e Mont Ventoux i velocisti dovrebbero tornare di scena nella dodicesima tappa da Saint-Paul-Trois-Châteaux a Nîmes. Diciamo dovrebbero perché, nonostante l’assenza quasi totale di insidie altimetriche, durante tutta la tappa è previsto vento moderato con raffiche superiori ai 20 km/h che potrebbe scompaginare le carte e dare vita a ventagli. Oltretutto a 1 km e 800 metri dall’arrivo, in un tratto in leggera di scesa, il gruppo dovrà attraversare – verosimilmente a tutta velocità – un angusto sottopassaggio ferroviario che potrebbe complicare il posizionamento dei velocisti. Ad ogni modo Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) è il principale favorito e si prepara per il quarto sigillo al Tour 2021. Inoltre con una vittoria il britannico eguaglierebbe il numero di tappe vinte al Tour da Eddie Merckx ed entrerebbe in qualche modo nella storia della Grande Boucle. Da segnalare che Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) non prendeva il via per un dolore al ginocchio che non gli dava pace da qualche giorno. Il tre volte campione del mondo termina così un Tour anonimo dopo un ottimo Giro d’Italia. La partenza era molto nervosa e le insidie del vento non si facevano attendere. Il gruppo si spezzava in vari tronconi e dopo 20 km in testa si trovava un drappello di tredici ciclisti: Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step), Andrè Greipel (Team Israel StartUp Nation), Edward Theuns (Team Trek Segafredo), Imanol Erviti (Team Movistar), Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Stefan Bissegger (Team EF Education First), Connor Swift (Team Arkea Samsic), Luka Mezgec (Team BikeExchange), Sergio Henao (Team Qhubeka NextHash), Edvald Boasson Hagen (Team TotalEnergies), Brent Van Moer ed Harry Sweeny (Team Lotto Soudal). Dopo 25 km il vantaggio della fuga era di 3 minuti sul gruppo maglia gialla. La fuga aumentava progressivamente il vantaggio sul gruppo e si capiva che i 13 di testa si sarebbero giocati la vittoria finale. Politt scollinava in prima posizione sulla Côte du belvédère de Tharaux posto al km 83.7. Politt si aggiudicava invece il traguardo intermedio di Uzes posto al km 132.7. La fuga andava d’amore e d’accordo fino ad una ventina di km dall’arrivo quando Erviti, Politt, Kung e Sweeny attaccavano e si avvantaggiavano sui compagni di fuga sfruttando anche il vento a favore. A sua volta Sweeny attaccava ai meno 15 ed il primo a non seguire le ruote del giovane australiano era Kung. Politt rilanciava l’azione ai meno 10, su un tratto al 3%, e questa volta il tedesco faceva il vuoto. Il ciclista tedesco, ottimo passista, andava tutto solo a vincere sul traguardo di Nîmes. A 31 secondi di ritardo Erviti anticipava Sweeny per la terza posizione. Il gruppo maglia gialla arrivava a quasi 16 minuti di ritardo regolato da Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step). In classifica generale tutto resta invariato nelle prime posizioni con Pogacar davanti a Rigoberto Uran (Team EF Education First) e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma). L’avvicinamento verso i Pirenei continua domani con la dodicesima tappa da Nîmes a Carcassonne di quasi 220 km e priva di insidie altimetriche se si esclude il GPM della Côte du Pic Saint-Loup posto dopo una cinquantina di km. Sulla carta è un a tappa che strizza l’occhio una volta ancora ai velocisti ma se la fuga di giornata sarà numerosa non escludiamo la vittoria di qualche fuggitivo, praticamente lo stesso discorso che abbiamo fatto per la tappa di oggi.

Giuseppe Scarfone

Nils Politt vince a Nimes (foto: Getty Images Photo)

Nils Politt vince a Nimes (foto: Getty Images Photo)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAINT-PAUL-TROIS-CHÂTEAUX – NÎMES

luglio 8, 2021 by Redazione  
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Il Tour torna in pianura, dove rimarrà per due giorni consecutivi. Oggi si disputerà una tappa altimetricamente molto simile a quella di Valence, che come quella potrà essere condizionata dal vento

Terminata la fase alpina del Tour il gruppo si mette in marcia in direzione dei Pirenei, prima dei quali bisognerà affrontare due frazioni di trasferimento che dovrebbero finire nel palmarès di un velocista. La prima di questa è quella più intricata altimetricamente, molto simile a quella disputata due giorni fa a Valence. Rispetto alla terza frazione vinta da Cavendish l’ultima salita – una “côte” di 4 Km al 3% – sarà più vicina al traguardo, ma anche le ascese che si dovranno superare in questa tappa non dovrebbero costituire un grosso grattacapo per gli sprinter e le loro formazioni. Oggi maggior problemi potrebbero essere offerti dal vento, che spesso ha creato non poca selezione all’Étoile de Bessèges, la prima corsa a tappe ufficiale del calendario europeo, che si disputa a febbraio sulle stesse strade che saranno oggi percorse dal gruppo. E le previsioni meteo per la giornata di oggi in quel di Nîmes e dintorni lasciano intuire che anche in questa occasione il vento non mancherà di far sentire i propri effetti

La Maison Carrée di Nîmes e l’altimetria della dodicesima tappa  (www.grizette.com)

La Maison Carrée di Nîmes e l’altimetria della dodicesima tappa (www.grizette.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Con quella disputata nel 2019 Nîmes è diventata “maggiorenne”. Finora sono state 18, infatti, le tappe del Tour terminate nel capoluogo del dipartimento del Gard, dove una sola volta s’è registrata una vittoria italiana, conquistata nel 1935 da Vasco Bergamaschi, il corridore mantovano che il mese precedente si era imposto nella classifica generale del Giro d’Italia. Il primo a tagliare vittorioso questo traguardo fu, invece, il francese Louis Trousselier nel 1905 – anno della terza edizione del Tour – mentre l’ultimo corridore ad imporsi a Nîmes è stato l’australiano Caleb Ewan nel citato precedente del 2019. Latitano, dunque, le affermazioni italiane in quel di Nîmes, così come anche nella classifica finale dell’Étoile de Bessèges, corsa che da diverse edizioni ha individuato nella cittadina di Alès la sede d’arrivo della frazione conclusiva. Infatti, delle 51 edizioni finora disputate (la prima si svolse nel 1971) solo una è stata conquistata da un italiano, quella del 2003 vinta da Fabio Baldato, mentre quattro sono state le edizioni che hanno visto un nostro connazionale piazzarsi al secondo posto sul podio finale e sempre per un soffio: nel 1998 vinse il belga Jo Planckaert con soli 5” su Alberto Elli, nel 2002 l’australiano Robbie McEwen precedette di 8” Andrea Ferrigato, nel 2011 il francese Anthony Ravard ha avuto la meglio per 7” su Marco Marcato mentre lo scorso anno il francese Benoît Cosnefroy ha distanziato di 13” Alberto Bettiol, al quale non è bastata la vittoria nella cronometro conclusiva. L’ultima edizione disputata ad inizio anno, invece, non ha visto italiani sul podio: ad imporsi è stato il belga Tim Wellens con poco meno di un minuto di vantaggio sul polacco Michał Kwiatkowski e sul tedesco Nils Politt.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Saint-Paul-Trois-Châteaux: cielo sereno, 27.3°C, vento moderato da N (21-27 km/h), umidità al 44%
Uzès (traguardo volante – Km 132.7) : nubi sparse, 28°C, vento moderato da NNW (17-18 km/h), umidità al 33%
Nîmes: nubi sparse, 28.8°C, vento moderato da NNW (17-21 km/h), umidità al 31%

GLI ORARI DEL TOUR

13.25: inizio diretta su Eurosport1
13.30: partenza da Saint-Paul-Trois-Châteaux
13.40: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 15 Km dalla partenza)
15.30-15.45: scollinamento Côte du Belvédère de Tharaux
16.40-16.55: traguardo volante di Uzès
17.10-17.35: arrivo a Nîmes

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa, Sorgues – Malaucène

1° Søren Kragh Andersen
2° Nacer Bouhanni a 4′11″
3° Jérémy Cabot a 6′56″
4° Mads Pedersen s.t.
5° Carlos Barbero s.t.

Miglior italiano: Davide Ballerini, 11° a 6′56″

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen 3′41″
3° Mads Pedersen a 7′06″
4° Jérémy Cabot a 7′55″
5° Marco Haller a 13′43″

Miglior italiano: Daniel Oss, 21° a 25′19″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Antony Rolland” (Pierre Rolland)
Conti: “Merckx ha contestato il ritiro di Adrie Van der Poel” (Adri non corre più dal 2000, si parlava del ritiro dal Tour di suo figlio Mathieu)
De Luca: “Sagan lascia le code del gruppo”
De Luca: “Una delle tappe più belle in previsione di questo Tour”
Garzelli: La parte più importante è quella che Carapaz si è mesto in testa a tutta”
Garzelli: “Come ho detto più volta”
Garzelli: “Questa tappa rimarrà a tanti”
De Luca: “Gaudu ha perso un centinaio di metri da parte del gruppo maglia gialla”
De Luca (ricordando la tappa del Ventoux del 2016, quando una moto della tv francese fece cadere alcuni corridori): “L’urto della televisione francese”
De Luca: “Froome camminava con in ginocchio che batteva sul mento”
De Luca (commentando una ripresa aerea del Ventoux): “Eccolo in tutta la sua crudeltà il Mont Ventoux” (ma in quelle immagini non si vedeva nulla a causa delle nuvole basse)
Conti: “In passato ho vissuto con il Mont Ventoux”
Garzelli: “Questi accelerazione fanno male”
De Luca: “Arriva in pieno laterale la forza del vento”
Orlando (parlando dell’uscita di Démare dal tempo massimo nella tappa di Tignes): “Démare ci ha lasciato le penne”
Garzelli: “Gli altri nemmeno c’ha provato”
Garzelli: “I piedi dell’ultima ascesa”
Garzelli: “Compagni di squadra maglia gialla”
Garzelli: “Le sensazione non erano sbelle”
Garzelli: “Va via Kenny Elissonde” (si era staccato)
De Luca: “Si voltano indietro nel sostegno della sua ammiraglia”
Garzelli: “Katossi” (Kwiatkowski)
De Luca: “Questo tratto continua a perdere”
Garzelli: “Ne parlava moe bene”
Garzelli: “Rolf Soresen” (Sorensen)
Garzelli: “Discesa nella quale si potrà aprire o chiudere i tempi”
Garzelli: “Due o tre collaboratori possono collaborare”
Garzelli: “Il morale alto di essere sul podio”
Garzelli: “Luz Ardiden, un arrivo lungo più di 20 Km” (la salita di Luz Ardiden, che si affronterà settimana prossima, è lunga circa 13 Km)
De Luca: “La tappa con l’inedita scalata al Mont Ventoux” (ad essere inedita era la doppia scalata, il Ventoux finora è stato scalato 16 volte al Tour”
De Luca: “Una vittoria dopo tanta sofferenza meritata” (ben ti stà a sfidare il Ventoux)

DISCOTOUR

Sous le vent (Céline Dion – Garou)

07-07-2021

luglio 7, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il belga Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma) si è imposto nell’undicesima tappa, Sorgues – Malaucène, percorrendo 198.9 Km in 5h17′43″, alla media di 37.562 Km/h. Ha preceduto di 1′14″ il francese Kenny Elissonde (Trek – Segafredo) e l’olandese Bauke Mollema (Trek – Segafredo). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 16° a 5′35″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Cattaneo, 11° a 15′35″

GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE

La danese Emma Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) si è imposta nella sesta tappa, circuito di Colico, percorrendo 155 Km in 3h41′39″, alla media di 41.958 Km/h. Ha preceduto allo sprint la statunitense Coryn Rivera (Team DSM) e l’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 4°. L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) è ancora in maglia rosa con 2′51″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′03″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′35″

GIRO ROSA, IL LAGO DI COMO SORRIDE A EMMA NORSGAARD

luglio 7, 2021 by Redazione  
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La diciannovenne Emma Norsgaard (Movistar Team) ha vinto a Colico la sesta tappa del Giro Rosa battendo in volata Coryn Rivera (Team DSM) e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). Altra giornata tranquilla per Anna Van der Breggen (Team SD Worx) che conserva senza patemi la sua maglia rosa.

La sesta tappa del Giro Rosa prevedeva un percorso tendenzialmente pianeggiante attorno al Giro di Como con partenza e arrivo a Colico dopo 157 chilometri.
La corsa veniva percorsa a ritmo altissimo non permettendo attacchi nella prima ora di corsa percorsa a 43.2 chilometri orari con solo la campionessa americana in carica Lauren Stephens (Team TIBCO-Silicon Valley Bank) a tentare un attacco venendo però ripresa dal gruppo. La vera fuga avveniva al km 60 di corsa con la campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) e la seconda in classifica generale Ashleigh Moolman-Pasio (Team SD Worx), andando ad accumulare fino a due minuti e 25 secondi con 50 chilometri da percorrere. Team DSM e Jumbo-Visma principalmente si occupavano dell’inseguimento andando a ricucire sulla pericolosa coppia ai -13.
Un’altra campionessa nazionale provava quindi ad attaccare con quattro chilometri all’arrivo, era l’australiana Sarah Roy (Team BikeExchange) in compagnia di Tiffany Cromwell (Canyon-SRAM), che aveva il suo ragazzo Valtteri Bottas, pilota della Mercedes in F1, a sostenerla al traguardo. La forte lotta nel finale non permettava al duetto di proseguire la loro azione venendo stoppata a due chilometri dall’arrivo. Team DSM ancora una volta impostava un treno molto forte con Maria Giulia Confalonieri (Ceratizit-WNT Pro Cycling) in grado però di mantenere un ritmo ancora più alto fino agli ultimi 700 metri, quando i treni dominanti diventavano la stessa Team DSM e la Trek-Segafredo. Quest’oggi era Lorena Wiebes a lanciare la sua compagna di squadra Coryn Rivera che veniva superata negli ultimi metri da Emma Norsgaard (Movistar Team) capace così di trionfare davanti alla stessa Rivera e a Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) nuovamente terza. Per Anna Van der Breggen (Team SD Worx) un’altra giornata tranquilla mantenendo la maglia rosa. Nella tappa di domani un percorso vallonata da Soprazocco di Gavardo a Puegnano sul Garda con un circuito da compiere cinque volte che potrebbe cambiare la classifica generale.

Carlo Toniatti.

Emma Norsgaard conquista il successo a Colico. (Getty Images Sport)

Emma Norsgaard conquista il successo a Colico. (Getty Images Sport)

IL DOPPIO VENTOUX PORTA LA FIRMA DI VAN AERT, POGACAR SOFFRE MA RESTA IN GIALLO

luglio 7, 2021 by Redazione  
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Una delle tappe più dure se non la più dura del Tour de France 2021 vede Wout van Aert (Team Jumbo Visma) vincere in solitaria sul traguardo di Malaucène dopo la doppia ascesa del Mont Ventoux. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) soffre negli ultimi due km prima dell’ultimo scollinamento ma rientra in discesa e nonostante tutto mantiene la maglia gialla e resta il grande favorito per la vittoria finale.

La doppia scalata verso il Mont Ventoux, anche se da due versanti differenti, è il piatto forte dell’undicesima tappa ed uno dei momenti certamente più attesi di questo Tour de France 2021. Il vantaggio di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) sugli avversari diretti è già notevole dopo dieci tappe e lo sloveno vuole suggellare il suo dominio con una vittoria speciale, magari proprio oggi nella tappa che parte da Sorgues e si conclude a Malaucène dopo quasi 200 km. Ma anche la fuga potrebbe avere le sue possibilità, con gente come Michael Woods (Israel StartUp Nation), Simon Yates (Team BikeExchange), Wout Poels (Team Bahrain Victorious) e Nairo Quintana (Team Arkea Samsic), quest’ultimo attuale maglia a pois. Insomma oggi assisteremo sulla carta ad una tappa vivace e dai presupposti interessanti. Da considerare anche che il secondo scollinamento sul Mont Ventoux darà ai primi tre speciali abbuoni di tempo. La notizia più importante dopo la partenza da Sorgues era la caduta di Tony Martin (Team Jumbo Visma) dopo poco meno di 20 km. Il tedesco era costretto ad abbandonare il Tour. Sul GPM della Cote de Fontaine de Vaucluse Julian Alaphilippe scollinava per primo trainando con sè altri quattro ciclisti, ovvero Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation), Anthony Perez (Team Cofidis) e Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM). I cinque di testa aumentavano il vantaggio sul gruppo e Alaphilippe transitava ancora primo siaa sul traguardo volante di Les Imberts posto al km 40.2 che sul GPM della Cote de Gordes posto al km 32.1. Lungo le rampe del successivo Col de la Liguiere i quattro di testa venivano raggiunti da un nutrito gruppo di contrattaccanti, ben 13, ovvero Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates), Wout Van Aert (Team Jumbo Visma), Julien Bernard, Kenny Ellissonde e Bauke Mollema (Team Trek Segafredo), Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Pierre-Luc Perichon (Team Cofidis), Xandro Meuriss e Kristian Sbaragli (Team Alpecin Fenix), Bemoit Cosnefroy e Greg Van Avermaet (Team AG2R Citroen), Luke Durdbridge (Team BikeExchange) e Quentin Pacher (Team B&B Hotels KTM). Daniel Martin scollinava in prima posizione sul Col de la Liguiere posto al km 83.6. Sulle prime rampe della prima scalata verso il Mont Ventoux il gruppo di testa aveva 5 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla il quale era tirato dagli uomini della INEOS Grenadiers. Nel frattempo si registravano anche i ritiri di Miles Scotson (Team Groupama FDJ), Daniel McLay (Team Arkea Samsic), Tosh van der Sande e Tiesj Benoot (Team Lotto Soudal). Alaphilippe scollinava in prima posizione sul primo passaggio in cima al Mont Ventoux. Nella successiva discesa restavano in testa otto ciclisti, ovvero Alaphilippe, Van Aert, Mollema, Ellissonde, Bernard, Perez, Durbridge e Meurisse. All’inizio dell’ultima scalata verso il Mont Ventoux la testa della corsa aveva 4 minuti e 45 secondi sul gruppo. La maggioranza degli uomini della Trek Segafredo dava una bella spinta affinchè la fuga potesse avere chance di riuscita ma il gruppo maglia gialla a sua volta poteva rientrare grazie al lavoro della UAE Team Emirates e del Team INEOS Grenadiers. Tutto si sarebbe deciso su quest’ultima salita, la più dura ed iconica della tappa odierna. Ellissonde provava l’azione personale e prendeva qualche centinaio di metri di vantaggio su Alaphilippe, Van Aert e Mollema. Van Aert a sua volta scattava e riprendeva il francese quando mancavano circa 11 km allo scollinamento. Sotto la spinta dell’INEOS il primo nome caldo a venire meno era quello di Ben O’Connor (Team AG2R Citroen), secondo in classifica generale. Nel frattempo Van Aert restava da solo in testa. Il belga scollinava con 1 minuto e 15 secondi di vantaggio su Mollema ed Ellissonde. Subito dietro Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) che aveva staccato la maglia rosa Pogacar, Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) e Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo). Van Aert vinceva dopo la discesa finale con un vantaggio di 1 minuto e 14 secondi di vantaggio su Ellissonde e Mollema. In quarta posizione Pogacar regolava il gruppo con Vingegaard, Uran e Carapaz ad 1 minuto e 38 secondi di ritardo da Van Aert. Dopo il forte ritardo accusato da O’Connor sul traguardo, Alle spalle della maglia gialla c’è adesso Rigoberto Uran (Team EF Education) secondo a 5 minuti e 18 secondi dallo sloveno mentre Vingegaard è terzo a 5 minuti e 32 secondi di ritardo. Domani è in programma la dodicesima tappa da Saint-Paul-Trois-Chateaux a Nimes. Tornano di scena le ruote veloci visto che il percorso è quasi totalmente piatto, se si esclude l’unico GPM della Côte du Belvédère de Tharaux situato a metà tappa. Cavendish può raggiungere Merckx nel computo totale di vittorie al Tour.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Wout van Aert a Malaucène (foto: Getty Imager Sport)

La vittoria di Wout van Aert a Malaucène (foto: Getty Imager Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SORGUES – MALAUCÈNE

luglio 7, 2021 by Redazione  
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È arrivato il giorno di una delle tappe più attese e impegnative del Tour de France 2021, il giorno del Mont Ventoux che oggi sarà scalato, per la prima volta nella storia della Grande Boucle, per ben due volte nel corso della medesima frazione

Una cosa inaudita! In quasi 120 anni di Tour de France non è mai successo che il tremendo Mont Ventoux fosse affrontato per due volte nella medesima tappa e tutto ciò accadrà oggi, dopo che un mese fa era stata proposta un’anteprima di questa frazione nella terza edizione della Mont Ventoux Dénivelé Challenges, la corsa in linea espressamente dedicata al “Gigante della Provenza” che è stata conquistata dallo scalatore colombiano Miguel Ángel López, vincitore ai piedi dell’osservatorio con 2’26” di vantaggio sullo spagnolo Óscar Rodríguez. In quest’occasione l’arrivo era collocato in vetta, mentre stavolta il traguardo sarà collocato esattamente al termine della discesa dal versante settentrionale, a completamento di una frazione che proporrà tre GPM “introduttivi” – il più impegnativo dei quali è il Col de la Liguière (9.3 Km al 6.7%) – che anticiperanno la doppia ascesa al “Monte Calvo”. Questa sarà intrapresa da due versanti differenti e la prima volta si salirà da Sault percorrendo 22 Km al 5.1% e andandosi a innestare sul versante classico all’altezza di Chalet Reynard. Così il tratto più duro e celebre del Ventoux – gli ultimi 6.3 Km al 7.5% da percorrere in mezzo ad una pietraia lunare spesso spazzata dal vento, altre volte resa accecante dal sole e resa ancora più ostica dalla rarefazione dell’aria – sarà percorso in entrambe le scalate, la seconda delle quali inizierà 33 Km più avanti, quando da Bédoin si sfiderà il “mostro” dal versante tradizionale, quasi 16 Km all’8.7% nel corso dei quali si dovranno superare quasi 1350 metri di dislivello. Una tappa tutta da vedere.

Il primo tornante della discesa dal Mont Ventoux a Malaucène e l’altimetria dell’undicesima tappa (www.tomtom.com)

Il primo tornante della discesa dal Mont Ventoux a Malaucène e l’altimetria dell’undicesima tappa (www.tomtom.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Fu nel 1951 che Jacques Goddet decise d’inserire per la prima volta il Mont Ventoux nel percorso del Tour, ma la storia ciclistica di questa mitica ascesa era iniziata molti anni prima, quando il cicloamatore Adolphe Benoît l’affrontò durante un’uscita in bici il 14 luglio del 1902 e, giunto in vetta, spedì una cartolina dall’osservatorio a un amico annotandoci che “la salita al Mont-Ventoux dura 7 ore con l’auto, 6 ore a piedi e 3 ore e mezzo per un ciclista allenato (sviluppo massimo 3 m). La vertiginosa discesa a ruota libera su pendii sassosi al 12% è un’acrobazia pericolosa. Ho bruciato due freni e un paio di cerchi in legno. Avviso agli amatori”. Sei anni più tardi si disputò la prima corsa ciclistica ufficiale, la “Marathon du Ventoux”, suddivisa in due gare – una podistica e una ciclistica – e che fu conquistata da Jacques Gabriel, un boscaiolo che impiegò 2 ore e 29 minuti per percorrere gli ultimi 21.6 Km. A causa del basso numero d’iscritti e degli alti costi di gestione questa corsa si disputò per sole tre edizioni, salvo poi tornare in calendario nel 1922 con il nome di “Critérium du Ventoux”, occasione nella quale fu innalzata al termine dell’ascesa una lapide dedicata a Gabriel, scomparso durante la Prima Guerra Mondiale. Altre interruzioni, dovute sempre a problemi finanziari, caratterizzarono lo svolgimento di questa corsa, che si disputò l’ultima volta nel 1931. Otto anni più tardi sarà lanciata una nuova competizione, il “Circuit du Ventoux”, che fu la prima destinata ai professionisti e la cui edizione del debutto fu conquistata dal francese René Vietto. Nel frattempo si tentò di far risorgere il Critérium, ma anche questa volta la corsa ebbe vita breve poiché se ne riuscirono a organizzare sole due edizioni, l’ultima delle quali – disputata nel 1949 – fu conquistata da un corridore italiano: fu così il toscano Agostino Bettini, nativo di Calci (Pisa), il primo nostro connazionale a imporsi in vetta al Ventoux, 45 anni prima del passaggio solitario in vetta di Eros Poli nel corso della Montpellier-Carpentras del 1994 e 51 anni prima della vittoria di Pantani al Tour del 2000.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Sorgues : cielo sereno, 29.2°C (percepiti 30°C), vento debole da N (7 km/h), umidità al 50%
Côte de Fontaine-de-Vaucluse (Km 32.1) : sole e caldo, 30.4°C, vento debole da W (3 km/h), umidità al 44%
Sault – inizio prima scalata al Mont Ventoux (99.2 Km): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.3 mm), 23.4°C, vento debole da SW (8-9 km/h), umidità al 24%
Mont Ventoux – 1° passaggio (122.5 Km): cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.4°C, vento moderata da SSW (14-19 km/h), umidità al 47%
Mont Ventoux – 2° passaggio (176.9 Km): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 14.7°C, vento moderato da SW (14-20 km/h), umidità al 54%
Malaucène : nubi sparse, 30.3°C, vento debole da SW (8-10 km/h), umidità al 42%

GLI ORARI DEL TOUR

11.55: inizio diretta su Eurosport1
12.00: partenza da Sorgues
12.15: partenza ufficiale
13.00-13.10: scollinamento Côte de Fontaine-de-Vaucluse
13.10-13.20: traguardo volante di Les Imberts
13.20-13.25: scollinamento Côte de Gordes
13.30: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 71 Km dalla partenza)
14.40-14.55: passaggio da Sault e inizio prima ascesa al Mont Ventoux
15.30-16.00: primo passaggio dal Mont Ventoux
16.10-16.40: passaggio da Bédoin e inizio seconda ascesa al Mont Ventoux
17.00-17.35: secondo passaggio dal Mont Ventoux
17.20-18.00: arrivo a Malaucène

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della decima tappa, Albertville – Valence

1° Danny Van Poppel
2° Victor Campenaerts s.t.
3° Julien Simon s.t.
4° Mads Pedersen s.t.
5° Tosh Van Der Sande s.t.

Miglior italiano: Lorenzo Rota, 14° a 3′22″

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen 3′54″
3° Daniel McLay a 6′54″
4° Marc Hirschi a 8′20″
5° Clément Russo a 9′51″

Miglior italiano: Daniel Oss, 32° a 25′32″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Orlando: “Arrivano ai 70 Km a 250 dall’arrivo”
Orlando: “È arrivato con 50 minuti di differenza”
Orlando: “Classifica gerale”
Orlando: “Prima degli arrivi a Parigi”
Garzelli: “Speriamo che Colbrelli riesca a muoversi sulle ruote di Cavendish”
De Luca: “Alex Carrera” (Carera, procuratore di Pogacar)
Garzelli: “Le scarpe gialle, l’azienda che li fabbrica”
Garzelli: “Il piede, la scarpa sono fatte su misura” (le scarpe ok, i piedi un po’ meno)
De Luca (ricordando la tappa dello Jafferau del Giro 2013: “La tappa dello Jungfrau” (la Jungfrau è una montagna elvetica, lo Jafferau è sopra Bardonecchia)
De Luca: “Se ci sono i controlli antidoping è perchè noi siamo tranquilli nel raccontare questi ragazzi”
Garzelli: “Valens” (il nome di Valence si pronuncia Valons)
De Luca: “Valans” (vedi sopra)
Garzelli: “La bandiere soffiano a favore”
Garzelli: “Vediamo la Deceuninck che parlano”
De Luca: “32 vittarie”
Martini (traducendo Cavendish): “Mi piacerebbe arrivare in finale e provare la volata”
De Luca (parlando della vittoria che ha convinto la squadra a portare Cavendish al Tour): “Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”
De Luca (parlando dell’arrivo di Cavendish entro il tempo massimo a Tignes): “È riuscito a superare il taglio del tempo massimo”
Garzelli: “Stanno avanzando una squadra”
De Luca: “Il gruppo ha appena saltato una difficoltà altimetrica”
Garzelli: “Andrea Fraile” (Omar Fraile)
Genovesi: “Le noci si possono mangiare staccandole da qualche albero” (basta essere alti 25 metri)
De Luca: “Una grande possabilità”
Garzelli: “L’aiuto della scia delle ammiraglie”
Garzelli: “Ha bucato nel momento peggiore che poteva bucare”
De Luca: “Sarebbe bello che ci sarebbe il Giro d’Italia con il Giro d’Italia”
Garzelli: “Colbrelli deve passare una macchina all’altra”
Garzelli: “In poco deve andare in testa al gruppo”
De Luca: “Pota è un intercalare di alcune provincie di Brescia e Bergamo”
Garzelli: “Bora Hansgroho” (Bora Hansgrohe)
Garzelli: “Se si mettono in doppia fila si potrebbero rompere il gruppo”
De Luca: “Alcuni squadre, alcuni treni”
De Luca: “Colbrelli sta lottando sulla ruota di Asgreen”
De Luca: “Si entra nel viale di tappa”

dal Giro Donne

Borgato: “Piazza San Babilia” (San Babilia)
Borgato: “Grande caldo sulle stradi milanesi”
Rizzato: “Le ultime due Giri d’Italia”
Rizzato: “Otto degli ultimi dieci vinti”
Rizzato (traducendo Lorena Wiebes):”All’ultima curva abbiamo portato via una velocità perfetta”
Rizzato: “Protagonisti anche della ciclismo alla maschile”

DISCOTOUR

Ad un passo dalla luna (Rocco Hunt)

06-07-2021

luglio 6, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il britannico Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella decima tappa, Albertville – Valence, percorrendo 190.7 Km in 4h14′07″, alla media di 45.027 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma) e Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 17°. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 2′01″ sull’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team) e 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 12° a 11′38″

GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE

Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella quinta tappa, Milano – Carugate, percorrendo 120.1 Km in 2h49′15″, alla media di 42.576 Km/h. Ha preceduto allo sprint la danese Emma Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) e la connazionale Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 5°. L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) è ancora in maglia rosa con 2′51″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′03″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′35″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

Il tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) si è imposto nella terza e ultima tappa, circuito di Sibiu, percorrendo 205.3 Km in 4h26′16″, alla media di 46.262 Km/h. Ha preceduto di 2″ il rumeno Eduard-Michael Grosu (nazionale rumena) e il britannico Matthew Walls (Bora-Hansgrohe). Miglior italiano Marco Canola (Gazprom – RusVelo), 5° a 2″. L’italiano Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) si impone in classifica con 19″ sull’italiano Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash) e 26″ sul ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper)

SUCCESSO DI LORENA WIEBES A CARUGATE

luglio 6, 2021 by Redazione  
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Lorena Wiebes (Team DSM) ha vinto la quinta frazione del Giro Rosa 2021 davanti a Emma Norsgaard (Movistar Team) e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). Anna Van der Breggen (SD Worx) conserva la maglia rosa.

La quinta tappa da Milano a Carugate di 120 chilometri presentava un percorso interamente pianeggiante con un breve trasferimento ad anticipare il percorso finale svolto su un circuito da ripetere quattro volte. La fuga di giornata prendeva piede soltanto durante il secondo giro con Matilde Vitillo e Silvia Zanardi (BePink), Noemi Lucrezia Eremita (Isolmant-Premac-Vittoria), Giorgia Vettorello (Top Girls Fassa Bortolo), Federica Piergiovanni (Valcar-Travel & Service) e Maria Novolodskaya (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team). Queste atlete raggiungevano un margine di 2’23” a due giri dal termine della prova, ma il Team DSM controllava senza problemi la corsa con l’aiuto di altre squadre. A 15 chilometri dall’arrivo era Novolodskaya a tentare un attacco solitario avendo ancora 38” sul gruppo che le permettevano di difendersi dal ritorno del gruppo fino agli ultimi quattro chilometri dove doveva arrendersi. Trek-Segafredo prendeva il comando del plotone finché Elisa Longo Borghini ai -2 terminava il suo sforzo vedendo la Canyon-SRAM prendere la testa della corsa con un treno ben organizzato, alla loro sinistra usciva però il treno della Team DSM nell’ultimo chilometro. Coryn Rivera (Team DSM) lanciava perfettamente Lorena Wiebes per gli ultimi 150 metri riuscendo a sfruttare il lavoro perfetto della sua squadra e conquistando così il successo con una bicicletta di vantaggio su Emma Norsgaard (Movistar Team) e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). La migliore delle italiane era Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) concludendo al quinto posto. Giornata ideale per Anna Van der Breggen e la sua SD Worx che non hanno nemmeno dovuto lavorare conservando agilmente la maglia rosa. Per domani frazione interessante con giro attorno a tutto il Lago di Como con partenza e arrivo a Colico, sulla carta per velocisti, ma qualche strappo e il lungo chilometraggio (155 chilometri) potrebbero condizionare la corsa.

Carlo Toniatti.

La vittoria di Lorena Wiebes a Carugate (Getty Images Sport)

La vittoria di Lorena Wiebes a Carugate (Getty Images Sport)

CAVEN…TRIS A VALENCE. VOLATA VINCENTE DEL BRITANNICO E POGACAR RESTA IN GIALLO

luglio 6, 2021 by Redazione  
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A Valence Mark Cavendish sfrutta ancora una volta al meglio il lavoro di una maestosa Deceuninck Quick Step ed ottiene la terza vittoria al Tour 2021. Il britannico batte con autorità Wout van Aert (Team Jumbo Visma) e jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix). Domani in programma l’undicesima tappa con l’attesa doppia scalata del Mont Ventoux.

Dopo il primo giorno di riposo ed una settimana iniziale che ha già detto molto, il Tour de France 2021 riparte da Albertville per una classica tappa di trasferimento post Alpi. Si arriva a Valence dopo quasi 191 km in cui l’unica difficoltà di giornata è il facile GPM di quarta categoria del Col de Couz posto dopo una sessantina di km dalla partenza. I velocisti avranno un’altra opportunità per sfidarsi in volata anche se i ritiri di gente come Tim Merlier (Team Alpecin Fenix), Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) ed Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) – quest’ultimo fuori tempo massimo nella tappa di Tignes di domenica – restringe un po’ il campo dei pretendenti alla vittoria. Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) sarà comunque caricato a mille, essendo a meno due vittorie dal record di Eddie Merckx, e sulla carta è il grande favorito per la vittoria, disponendo del treno migliore per lanciarlo in volata. La fuga di giornata si formava pochi km dopo la partenza. Erano Tosh van der Sande (Team Lotto Soudal) ed Hugo Houle (Team Astana) ad avvantaggiarsi sul gruppo maglia gialla che lasciava fare. Dopo 20 km il vantaggio della coppia di testa era di quasi 5 minuti. La Deceuninck Quick Step come previsto controllava la situazione e si posizionava in testa al gruppo scandendo un ritmo regolare. Sul Col de Couz, primo ed unico GPM di giornata posto al km 58.5, Houle scollinava per primo. Van der Sande transitava in prima posizione sul successivo traguardo volante di La Placette posto al km 82.3. I successivi 60 km, corsi all’interno della valle del Rodano, servivano al gruppo maglia gialla per accorciare progressivamente il distacco sulla coppia di testa. A 75 km dall’arrivo Van der Sande ed Houle avevano ormai solo 1 minuto e 25 secondi di vantaggio su un gruppo in forte rimonta. A meno di clamorose sorprese già ci si stava preparando per la volata in quel di Valence. A circa 65 km dall’arrivo una caduta nel gruppo maglia gialla coinvolgeva Mike Teunissen, Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) ed alcuni ciclisti della’INEOS Grenadiers tra i quali Richie Porte. Tutti gli atleti coinvolti non sembravano riportare conseguenze fisiche e rientravano in gruppo dopo alcuni km. Houle e Van der Sande venivano ripresi a 33 km dall’arrivo. Ai meno 29 la Deceuninck Quick Step aumentava l’andatura sotto la spinta di Julian Alaphilippe. Proprio in questo momento di ‘allungamento’ del gruppo Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) era vittima di una foratura. Grazie al compagno Marco Haller, il bresciano rientrava nel giro di un paio di km. Il ritmo aumentava vistosamente a 15 km dall’arrivo ed il gruppo si spezzava in diversi drappelli. A farne le spese erano Miguel Angel Lopez (Team Movistar), Geraint Thomas, Tao Geoghegan Hart e Richie Porte (Team INEOS Grenadiers) che si facevano sfilare nelle retrovie. Gli uomini di classifica e la maggior parte dei velocisti erano presenti nel gruppo di testa. L’ottimo lavoro della Deceuninck Quick Step dava ancora i suoi frutti e Cavendish veniva messo nelle migliori condizioni per lo sprint. Il britannico usciva dalla ruota di Morkov ai meno 200 metri e andava a vincere davanti a Wout van Aert (Team Jumbo Visma) e Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix). Chiudevano la top five Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) in quarta posizione e Michael Matthews (Team BikeExchange) in quinta posizione. Dopo lo sforzo del rientro in gruppo, Colbrelli non faceva meglio di un diciassettesimo posto. Adesso Cavendish ha sempre di più nel mirino il Cannibale, visto che adesso sono separati da una sola vittoria al Tour de France. In classifica generale resta tutto invariato con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che conserva senza problemi la maglia gialla davanti a Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) e Rigoberto Uran (Team EF Education First). Domani altro spartiacque con la decima tappa da Sorgues a Malaucene con la doppia scalata del Mont Ventoux. I ciclisti dovranno prima affrontare tre GPM nei primi 85 km, dopodiché il Monte Calvo si prenderà tutta la scena con la prima scalata, più facile, dal versante di Sault e quella successiva, dopo essere transitati per la prima volta sul traguardo, salendo per il v ersante di Bedoin, certamente il più difficile con i suoi quasi 16 km di scalata all’8.8%. Dal secondo scollinamento mancheranno 22 km all’arrivo, tutti in discesa. Tadej Pogacar potrebbe mettere un altro mattone sulla vittoria finale di questo Tour 2021.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Mark Cavendish a Valence (foto: Getty Images Sport)

La vittoria di Mark Cavendish a Valence (foto: Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ALBERTVILLE – VALENCE

luglio 6, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo un giorno di riposo il Tour si rimette in bici con una frazione destina ai velociste. Poche le insidie lungo la strada per Valence perchè le tre salite che s’incontreranno non turbano nè i velocisti, nè gli uomi di classifica, che oggi mireranno a risparmiare le energie in vista del tappone del Ventoux

Dopo le prime due tappe di montagna e in attesa della temuta frazione del doppio Ventoux il Tour – che nel frattempo ha osservato la prima delle due giornate di riposo obbligatorie – torna ad adagiarsi in pianura per la quarta frazione riservata ai velocisti. Il tracciato, disegnato ai margini della catena alpina, non è un velluto ma difficilmente le tre salite metteranno in croce gli sprinter, anche perché nessuna presenta pendenze impegnative. Curiosamente l’unica a presentare in vetta il traguardo GPM sarà quella caratterizzata dall’inclinazione media più tenera, perché i 7500 metri verso il Col de Couz salgono al 2.8% appena. A quel punto si saranno percorsi i primi 60 Km di gara e poco meno di 25 Km più avanti si affronterà la seconda delle tre ascese in programma, quella della Placette, 4 Km al 3.7% coronati da un traguardo volante “semplice”, di quelli che non fornisco abbuoni ma che sono validi solo per la classifica della maglia verde. Le pendenze più elevate di giornata oggi s’incontreranno a 36 Km dal traguardo, ma nemmeno i 5 Km che conducono alle porte del piccolo comune di Beauregard-Baret sono temibili perché le inclinazioni si tengono sempre sotto il 4%. In soldoni, oggi difficilmente si scapperà dal controllo delle formazioni degli sprinter che nel tratto conclusivo avranno parecchi porzioni di strada a loro favore nell’andare a riprendere i fuggitivi di giornata, in particolar modo nei 20 Km in lievissima ma costante discesa che termineranno in vista degli ultimi 11 Km, quando la strada tornerà a essere perfettamente pianeggiante.

Il “chiosco degli innamorati” a Valence e l’altimetria della decima tappa (structurae.net)

Il “chiosco degli innamorati” a Valence e l’altimetria della decima tappa (structurae.net)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Valence è il capoluogo del dipartimento della Drôme ma, nonostante questo importante ruolo istituzionale, è un centro che il Tour ha “snobbato” spesso se si pensa che in 118 anni sono state soltanto tre le tappe che qui sono terminate. La prima volta accadde nel 1996 al termine di una frazione di media montagna scattata da Gap e che vide andare in porto una fuga di giornata a più voci, la più squillante della quali fu quella del colombiano José Jaime González, noto con il soprannome di “Chepe”, che al traguardo precedette di un amen lo spagnolo Manuel Fernández e l’italiano Alberto Elli. Ci sarà un arrivo allo sprint nel 2015, quando a transitare lestamente sulla linea d’arrivo sarà il “Gorilla” André Greipel davanti al connazionale John Degenkolb e al norvegese Alexander Kristoff. E una volta porrà termine alla tappa di Valence anche nel 2018, quando sarà lo slovacco Peter Sagan ad aver ragione degli avversari precedendo ancora Kristoff e il transalpino Arnaud Démare.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Albertville : pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 25.7°C (percepiti 27°C), vento moderato da WSW (11-12 km/h), umidità al 75%
Chambéry (Km 41.7) : pioggia modesta e schiarite (0.1 mm), 25.6°C (percepiti 27°C), vento debole da W (8-10 km/h), umidità al 72%
La Placette (traguardo volante – 82.3 Km): temporale con pioggia moderata e schiarite (0.6 mm), 25.1°C (percepiti 26°C), vento debole da NW (8 km/h), umidità al 74%
Valence: cielo coperto, 20.8°C, vento debole da NNW (6-9 km/h), umidità al 62%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio diretta su Eurosport1
13.05: partenza da Albertville
13.20: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 27 Km dalla partenza)
14.35-14.45: scollinamento Col de Couz
15.05-15.15: traguardo volante de La Placette
17.20-17.45: arrivo a Valence

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della nona tappa, Cluses – Tignes

1° Greg Van Avermaet
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Jelle Wallays s.t.
4° Victor Campenaerts s.t.
5° Andrè Greipel a 47″

Miglior italiano: Daniel Oss, 46° a 5′38″

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Daniel McLay a 2′16″
3° Amund Grøndahl Jansen a 3′54″
4° Clément Russo a 5′42″
5° Marc Hirschi a 7′28″

Miglior italiano: Daniel Oss, 27° a 21′41″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Conti: “Tappa ancora una volta durissime”
Amadio: “Ha creato diversi corridori con cadute importanti”
De Luca: “Wouter van Poels” (Wouter Poels)
Garzelli: “Il vincitore di ieri Wouter Poels” (ieri ha vinto Dylan Teuns)
De Luca: “Tutti si sentono in voglia di andare in fuga”
Garzelli: “Oggi si va in alto con una discesa molto lunga”
De Luca: “Andiamo a vedere le immagini conseguenti alla caduta”
De Luca: “Gare di tre settimane che si vincono salendo sul podio a Parigi” (allora tanto vale effettuare solo la tappa conclusiva)
Conti: “Sul Puy de Dome Gimondi ha staccato il Tour”
Conti: “Gimondi è un campione, la gente ha fascino”
Garzelli: “La sfortuna del ritiro della caduta”
Garzelli: “Colbrelli gli pianta un urlo”
De Luca: “Teuns, ragazzo progigio”
De Luca: “È sparito dagli occhi della telecamera”
Garzelli: “La bicicletta con il numero sulla bicicletta”
Garzelli: “A baso di carboidrati”
De Luca: “I visi dei corridori che fanno parte della maglia gialla£
Garzelli: “Ha passato a doppia velocità Mattia Cattaneo a Nairo Quintana”
De Luca: “Classifica generuale”
De Luca (commentando lo scatto di Pogacar): “È la fotografia della differenza del divario”
De Luca: “Va a vincere la sua prima vittoria al Tour”
De Luca: “Quinto e sesto di tappa Tadej Pocagar”
Televideo: “Guillamene Martin” (terza o quarta grafia diversa per il nome di Guillaume Martin)

DISCOTOUR

Ma che musica maestro (Raffaella Carrà)

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