COLPO GROSSO PER BRAMBILLA NELLE ALPI MARITTIME

febbraio 21, 2021 by Redazione  
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Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo) ha conquistato la vittoria nell’ultima frazione del Tour des Alpes Maritimes et du Var al termine di una fuga che lo ha visto resistere al ritorno del gruppo. Il vantaggio al traguardo gli ha inoltre permesso di portare a casa il successo finale con 5” su Michael Woods (Israel Start-Up Nation) e 6” sul compagno di squadra Bauke Mollema (Trek – Segafredo). Nella classifica di tappa il secondo posto è andato all’appannaggio di Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) su Ben O’Connor (AG2R – Citroen).

La tappa conclusiva del Tour des Alpes Maritimes et du Var prometteva spettacolo con i suoi 131 chilometri che si svolgevano sulle montagne delle Alpi Marittime al confine con l’Italia. La partenza e l’arrivo erano poste a Blausasc, mentre il percorso erano un continuo su e giù con un totale di 3500 metri di dislivello. Le salite da affrontare, alcune categorizzate come GPM e altre no, erano la salita di Berre-les-Alpes a inizio tappa lunga 4.5 km al 6.1%. Dopo la discesa veniva affrontata un’accoppiata di salite con Coaraze (6 km al 5.8%) seguita dopo un riascquio dal Col Saint-Roch (5.8 km al 7.2%), prima salita categorizzata. Un’altra discesa anticipava il secondo GPM di giornata del Col de Braus (10 km al 6.3%) che portava la carovana nei pressi di Sospel, dove scalando il Col de Castillon (6.2 km al 5.7%) si riscendeva sfiorando Menton. Da qui si scalava l’ultimo gran premio di montagna del Col de La Madone de Gorbio che con i suoi 11.2 chilometri al 6.9% prometteva attacchi da parte di chi volesse conquistare il successo finale. Dalla vetta mancano 25 chilometri alla conclusione, dei quali metà in discesa, seguiti da un doppio strappo dove l’azione decisiva poteva anche prendere piede e gli ultimi 7 chilometri nuovamente in discesa fino all’arrivo di Blausasc.

La St Michel-Auber 93 non prendeva il via in mattinata a causa di un caso di covid-19 all’interno della formazione francese. Michael Woods (Israel Start-Up Nation) partiva coi favori del pronostico avendo la maglia di leader, ma i distacchi sui rivali erano molto ridotti, con in particolare Bauke Mollema (Trek – Segafredo) distante soltanto un secondo.
Nei primi chilometri erano tantissimi i corridori che provavano la fuga con la Israel Start-Up Nation a controllare la corsa. Il primo tentativo che riusciva a prendere un margine sul gruppo era rappresentato da Anthony Perez (Codifis), Rudy Molard (Groupama – FDJ), Fabio Felline e Hugo Houle (Astana-Premier Tech), Martijn Tusveld (Team DSM), Julien El Farès (EF Education-Nippo) e Quentin Pacher (B&B Hotels p/b KTM). Al loro inseguimento era presente un secondo gruppo formato da Jimmy Janssens (Alpecin-Fenix), Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers), Julien Bernard (Trek-Segafredo) e Simon Clarke (Team Qhubeka ASSOS), con David De la Cruz (UAE – Emirates) che riusciva ad unirsi a loro poco dopo. Un terzo gruppo di fuggitivi era quindi composto da Valentin Madouas (Groupama – FDJ), Nans Peters (AG2R Citroen), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Alexis Vuillermoz (Team Total Direct Energie).

Lungo la salita di Coaraze questi gruppi si univano con un vantaggio sul gruppo di 50”. Sul Col Saint-Roch anche Angel Madrazo (Burgos-BH), Bruno Armirail (Groupama – FDJ) e Gorka Izagirre (Astana – Premier Tech) attaccavano dal gruppo. Madrazo restava però attardato rispetto ai compagni di attacco, mentre il gruppo scollinava il primo GPM con 1’20” di ritardo da De la Cruz, il quale attaccava in solitaria andando a iniziare la scalata al Col de Braus con 25” sul resto della fuga che comprendeva anche Armirail e Izagirre, mentre il gruppo si trovava a 2’. Appena iniziava la salita, erano Janssens, Geoghegan Hart, Molard ed El Fares ad attaccare rientrando su De La Cruz, che rimaneva attardato a causa di un problema meccanico. Inoltre, riuscivano a rientrare su di loro anche Armirail, Brambilla, Perez, Madouas, Molard, Tusveld e Vuillermoz; formando così un gruppo di undici elementi in testa alla corsa. Nel finale di salita restava attardato El Fares che scollinava in compagnia di Houle e Izagirre, i quali erano quindi i primi inseguitori attardati di 40”, mentre il gruppo principale si trovava a 2’10” nel momento dello scollinamento. Il primo gruppo inseguitore riusciva a sfruttare la discesa per rientrare sui primi fuggitivi, dal quale si staccava De la Cruz, probabilmente per un problema meccanico. Sul Col de Castillon la fuga, comandata principalmente dalla Groupama – FDJ, aumentava il suo vantaggio fino a tre minuti sul gruppo guidato dalla AG2R – Citroen, mentre El Fares rimaneva nuovamente attardato.

A 36 chilometri dall’arrivo la strada iniziava a salire verso il Col de La Madone de Gorbio con il gruppo attardato di 2’40” guidato dalla Israel Start-Up Nation. Perez, Tusveld e Houle erano i primi a cedere contatto, mentre ai -34 Geoghegan Hart provava ad aumentare il ritmo senza però fare la differenza. Il ritmo della Israel Start-Up Nation era importante riducendo a una ventina di unità il gruppo e a 2’ il ritardo dalla fuga ai -32. Dal gruppo provavano ad evadere molti atleti con Ben O’Connor (AG2R – Citroen) e Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers), poco dopo anche Simon Carr tentava un attacco, senza grande successo però. Dalla fuga, nel frattempo, perdeva contatto Vuillermoz, dal gruppo faceva lo stesso un Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) evidentemente ancora in fase di preparazione. A trenta chilometri dalla conclusione, anche Janssens cedeva il passo della fuga, mentre in gruppo Dan Martin (Israel Start-Up Nation) aumentava considerevolmente il ritmo, mentre in testa era stato Armirail a tirare per tutta la salita con un vantaggio ai -28 che segnava ancora 1’30”. In questa fase, Madouas accelerava, con il solo Brambilla in grado di resistere al suo attacco, e addirittura in grado di rilanciare poco dopo, anche se Madouas era pronto a rispondere. In gruppo, Jakob Fuglsang (Astana – Premier Tech) attaccava con Michael Woods (Israel Start-Up Nation), Nairo Quintana (Team Arkéa Samsic) e David Gaudu (Groupama – FDJ), mentre Bauke Mollema (Trek – Segafredo) rimaneva leggermente attardato. Era poi il turno di Woods, poco prima dello scollinamento, ad attaccare riuscendo a iniziare la discesa con un piccolo gap sul resto del gruppo che a sua volta aveva un piccolo margine su Mollema. Questo gruppo perdeva 55” da Brambilla e Madouas, che avevano inoltre 25” su Geoghegan Hart. In discesa Molard e Izagirre rientravano su Geoghegan Hart. Mentre nel gruppo maglia gialla, Sivakov e O’Connor venivano ripresi dal gruppetto maglia gialla che si ricompattava, con l’atleta russo che incappava in una foratura venendo costretto a restare attardato.

La discesa terminava a 12 chilometri dalla conclusione con il duetto di testa che aveva 15” sul resto della fuga e 1’10” sul gruppo maglia gialla. Woods attaccava nuovamente sullo strappo e nessuno riusciva a chiudere su di lui in un primo momento, ma, poco dopo, Fuglsang, Quintana e Gaudu trovavano la collaborazione necessaria per chiudere su Woods, mentre Mollema riusciva a rientrare nel falsopiano seguente. Era però davanti che si decideva la corsa, quando Brambilla riusciva a liberarsi di Madouas vittima di crampi. Nel gruppetto inseguitore, invece, Izagirre cedeva contatto e si sacrificava per il suo capitano Fuglsang, in un gruppo sul quale riusciva a rientrare O’Connor. Seguiva una lunga fase di attacchi a ruota di tutti i componenti del gruppo, con il solo O’Connor a riuscire ad avvantaggiarsi, evidentemente meno marcato degli avversari.
Nel frattempo, Madouas veniva ripreso da Molard e Geoghegan Hart scollinando con un ritardo di 25” da Brambilla, il quale poteva inoltre contare di un margine di 40” sul gruppo maglia gialla. In discesa, Madouas scivolava attardando anche Geoghegan Hart, mentre O’Connor riusciva a chiudere su questo gruppetto, che in seguito rientrava su Molard che aveva sfruttato la situazione per avvantaggiarsi momentaneamente.
Il gruppo di Woods riusciva ad avvicinarsi su tutti questi ex fuggitivi con anche la collaborazione di Mollema, senza però mai riuscire a chiudere il buco. Brambilla, autore di una bellissima azione, riusciva a difendersi in discesa sia per conquistare il successo di tappa, ma soprattutto per conquistare il successo finale della corsa. Infatti, il gruppo inseguitore chiudeva a 13” con Geoghegan Hart che regolava la volata su O’Connor, e il gruppo maglia gialla arrivava a 18” sufficienti per garantire all’atleta italiano di conquistare il successo finale.
Dietro al corridore azzurro la classifica generale finale ha visto Michael Woods 2° a 5”, Bauke Mollema 3° a 6”, Rudy Molard 4° a 9” e David Gaudu 5° a 11”.

Carlo Toniatti.

Brambilla festeggia la vittoria della frazione conclusiva del Tour du Var (Getty Images)

Brambilla festeggia la vittoria della frazione conclusiva del Tour du Var (Getty Images)

21-02-2021

febbraio 21, 2021 by Redazione  
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UAE TOUR

L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) si è imposto nella prima tappa, Al Dhafra Castle – Al Mirfa, percorrendo 176 Km in 3h45′47″, alla media di 46.770 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale David Dekker (Team Jumbo-Visma) e il danese Michael Mørkøv Christensen (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits), 5°. Van der Poel è il primo leader della classifica con 4″ su Dekker e 6″ su Mørkøv Christensen. Miglior italiano Viviani, 7° a 10″

TOUR DES ALPES MARITIMES ET DU VAR

L’italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Blausasc, percorrendo 134.7 Km in 3h43′22″, alla media di 36.183 Km/h. Ha preceduto di 13″ il britannico Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) e l’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team). Brambilla si impone in classifica con 5″ sul canadese Michael Woods (Israel Start-Up Nation) e 6″ sull’olandese Bauke Mollema (Trek – Segafredo)

GRAN PRIX VELO ALANYA

Il colombiano Carlos Julián Quintero Norena (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, Okurcalar – Gündoğmuş, percorrendo 104.5 Km in 2h40′33″, alla media di 39.053 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Alex Hoehn (Wildlife Generation Pro Cycling) e l’eritreo Metkel Eyob (Terengganu Cycling Team). Miglior italiano Davide Gabburo (Bardiani-CSF-Faizanè), 5° a 3″

20-02-2021

febbraio 20, 2021 by Redazione  
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TOUR DES ALPES MARITIMES ET DU VAR

Il canadese Michael Woods (Israel Start-Up Nation) si è imposto nella seconda tappa, Biot – Gourdon, percorrendo 177.4 Km in 4h16′54″, alla media di 41.432 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Bauke Mollema (Trek – Segafredo) e di 4″l’ecuadoriano Jhonatan Manuel Narváez Prado (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 13° a 13″. Woods è il nuovo leader della classifica con 1″ su Mollema e 7″ sul francese David Gaudu (Groupama – FDJ). Miglior italiano Ciccone, 7° a 13″

GRAN PRIX VELO MANAVGAT

Il malesiano Mohd Harrif Saleh (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, circuito di Manavgat, percorrendo 147.5 Km in 4h13′45″, alla media di 45.72 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Alan Banaszek (Mazowsze Serce Polsk) e l’ucraino Andriy Kulyk (nazionale ucraina). Miglior italiano Andrea Guardini (Giotti Victoria – Savini Due), 4°.

IL MAESTRO DEI MURI MICHEAL WOODS VINCE A FAYENCE

febbraio 20, 2021 by Redazione  
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Michael Woods (Israel Start-Up Nation) ha conquistato il successo nella seconda frazione del Tour des Alpes Maritimes et du Var con una prova di forza notevole sul muro conclusivo, Bauke Mollema (Trek – Segafredo) si è comunque difeso bene concludendo al secondo posto e perdendo però la prima posizione in classifica generale ai danni del canadese. Jhonatan Narvaez (INEOS Grenadiers) ha concluso al terzo posto. Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) nel gruppo di testa rimane sesto in classifica generale a 13” dal capitano di squadra.

Il percorso della seconda tappa del Tour des Alpes Maritimes et du Var era tutt’altro che pianeggiante, ma senza nessuna salita lunga, con un circuito finale da ripetere due volte includendo tre strappi, dei quali solo l’ultimo con pendenze importanti. Infatti il muro di Fayence presentava una pendenza media del 9.8% per 1200 metri, con picchi nel finale che raggiungevano il 20%.
La fuga di giornata veniva rappresentata da Clément Berthet e Biniam Girmay Hailu (Delko), Hugo Houle (Astana-Premier Tech), Víctor de la Parte e Cyril Berthe (B&B Hôtels p/b KTM), Dylan Kowalski (Xelliss-Roubaix Lille Métropole) e Andrea Mifsud (Swiss Racing Academy). Trek – Segafredo e Groupama – FDJ si occupavano principalmente dell’inseguimento lasciando un vantaggio massimo di 4’50”. Sul primo passaggio del muro finale il gruppo di testa perfeda Mifsud e Kowalski, mentre il ritmo aumentava in gruppo portando il ritardo a 2’10” quando mancavano 33 chilometri alla conclusione. Nella prima parte del circuito conclusivo avveniva una caduta che coinvolgeva Nans Peters (AG2R Citroën Team) e Ryan Gibbons (UAE Team Emirates), Anthony Turgis e Pierre Latour (Total Direct Energie); quest’ultimo subiva le peggiori conseguenze essendo costretto al ritiro. Mentre sul penultimo strappo Girmay perdeva contatto mentre il gruppo restava ad una distanza di 1’20” fino al tratto più ripido dove la INEOS – Grenadiers accelerava notevolmente in gruppo. Berthet perdeva contatto negli ultimi dieci chilometri col gruppo che inesorabilmente andava a chiudere su Houle e Barthe, ultimi a resistere, negli ultimi 2 chilometri dove si scatenava la bagarre per prendere il muro finale. Il primo attacco veniva lanciato da Vuillermoz chiuso però dalla AG2R che controllava perfettamente la corsa per Van Avermaet,il quale però, cedeva qualche metro nella parte più ripida del muro. Qui avveniva una fortissima accelerazione di Michael Woods (Israel Start-Up Nation) che faceva cedere gli avversari uno alla volta portandosi a casa il successo con due secondi su Bauke Mollema (Trek – Segafredo) e quattro su Jhonatan Narvaez (INEOS Grenadiers). Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) concludeva nel gruppo all’undicesimo posto a 13”.
Mollema perde la leadership della corsa per un secondo dallo stesso Woods, mentre David Gaudu si trova ora al terzo posto a 7”. Ciccone 6° a 13”.

Domani il tappone finale di Blausasc che deciderà la classifica finale.

Carlo Toniatti.

Michael Woods vince sul muro di Fayence (Bettini Photo)

Michael Woods vince sul muro di Fayence (Bettini Photo)

MOLLEMA, PRIMO LEADER DELLE ALPI MARITTIME

febbraio 19, 2021 by Redazione  
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Bauke Mollema (Trek – Segafredo) conquista in volata la prima frazione del Tour des Alpes Maritimes et du Var anticipando Greg Van Avermaet (AG2R Citroën Team) e Valentin Madouas (Groupama – FDJ). Bene Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) arrivato quinto nel gruppo di testa dove compare anche Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo). Invece Fabio Aru (Team Qhubeka ASSOS) accusa già un primo piccolo ritardo. Domani seconda frazione a Fayence con arrivo in cima ad un muro di 1500 metri.

La cinquantatreesima edizione del Tour des Alpes Maritimes et du Var ha sfruttato la cancellazione e posticipazione di molte corse inaugurali della stagione per avere un palcoscenico di primo livello. La corsa come di consueto si svolge su tre giorni e con un percorso piuttosto selettivo. La prima tappa presenta un percorso impegnativo con un arrivo in salita, seppur senza pendenze importanti. La seconda tappa invece avrà un arrivo su un muro ripido, ma breve dopo una tappa senza molto dislivello. Mentre la tappa in programma domenica può essere considerata il tappone finale con 3500m di dislivello in 130 km e la salita del Col de la Madone come punto chiave.
I corridori favoriti per il successo finale erano sicuramente Nairo Quintana (Team Arkéa Samsic), Bauke Mollema e Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), Thibaut Pinot e David Gaudu (Groupama – FDJ), Geraint Thomas e Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers), Jakob Fuglsang (Astana – Premier Tech), Michael Woods e Dan Martin (Israel Start-Up Nation). Erano però alla partenza tanti altri corridori interessanti quali Jesus Herrada (Cofidis, Solutions Crédits) autore di una buona prova nel recente Tour de Provence, il campione olimpico Greg Van Avermaet e Oliver Naesen (AG2R Citroën Team), oltre all’esordio tra i professionisti di Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e Marco Brenner (Team DSM), i quali hanno fatto vedere ottimi risultati nelle competizioni riservate a Junior e Under23. Pidcock è inoltre reduce da una buona stagione di ciclocross con diversi piazzamenti culminati con il quarto posto nel mondiale.

La prima tappa di 187km con partenza da Biot e arrivo a Gourdon prevedeva un circuito conclusivo da ripetersi tre volte con una salita di 14 chilometri al 3.9% e l’arrivo posto sulla sommità. La salita con pendenza media ridotta presentava due tratti più impegnativi, con i tre chilometri centrali intorno al 7% e gli ultimi 500 metri all’8%.
La fuga di giornata era composta da Flavien Maurelet (St-Michel-Auber 93), Otto Vergaerde (Alpecin-Fenix), Jérémy Leveau (Xelliss-Roubaix Lille Métropole), Tom Wirtgen (Bingoal-WB) and Oscar Cabedo Carda (Burgos-BH). Il loro vantaggio massimo saliva fino a 7’20”. Le squadre che si occupavano dell’inseguimento erano principalmente EF Education – Nippo, Trek – Segafredo e INEOS Grenadiers. Sulla prima delle tre scalate finali si staccava Leveau dal gruppo di testa, mentre in gruppo Romain Hardy (Team Arkéa Samsic) restava coinvolto in una caduta e doveva ritirarsi, anche Geoghegan Hart era caduto, riuscendo a rientrare con un po’ di fatica. Il gruppo scollinava con circa due minuti di ritardo dal quale evadeva Andréa Mifsud (Swiss Racing Academy). La INEOS Grenadiers aumentava sostanzialmente il ritmo sulla seconda scalata riuscendo in breve tempo a riprendere Mifsud e recuperare vari secondi sulla fuga dalla quale Vergaerde attaccava in solitaria. Nel frattempo il gruppo iniziava a perdere diversi componenti e tutti i fuggitivi venivano ripresi prima del termine del GPM, mentre dopo lo scollinamento era Naesen ad allungare riuscendo ad avvantaggiarsi leggermente in discesa. Venendo ripreso appena si riprendeva a salire, nel gruppo era la sua squadra (AG2R Citroën Team) e la Trek – Segafredo ad incaricarsi del ritmo in gruppo. Erano poi Israel Start-Up Nation e B&B Hotels p/b KTM ad occuparsi di un ulteriore accelerazione, fin quando non iniziavano gli attacchi scatenati da Valentin Madouas (Groupama – FDJ) seguito da Ben O’Connor (AG2R Citroën Team), Krists Neilands (Israel Start-Up Nation) e Quentin Pacher (B&B Hotels p/b KTM). Quest’ultimo riusciva in seguito ad allungare in solitaria quando mancavano 5 chilometri alla conclusione, seguito a poca distanza da un gruppo trainato da Thomas in prima persona. Pacher veniva ripreso negli ultimi 3km con la Groupama – FDJ a controllare il finale. Mollema accelerava a 250 metri dalla conclusione sfruttando un buco creato dal suo compagno di squadra Ciccone, garantendogli la possibilità di riuscire ad avere la meglio su Van Avermaet e Madouas. Buon quinto posto per Ciccone. Il corridore olandese riusciva inoltre a guadagnare un secondo sul resto del gruppo di 28 unità. Un piccolo buco faceva perdere 14” a una dozzina di corridori tra i quali Geoghegan Hart e Fabio Aru.

Nella giornata di domani, come anticipato, la frazione non avrà grandi difficoltà se non nel breve strappo conclusivo che potrebbe creare comunque distacchi.

Carlo Toniatti.

Bauke Mollema a braccia alzate allarrivo di Gourdon (foto Getty Images)

Bauke Mollema a braccia alzate all'arrivo di Gourdon (foto Getty Images)

19-02-2021

febbraio 19, 2021 by Redazione  
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TOUR DES ALPES MARITIMES ET DU VAR

L’olandese Bauke Mollema (Trek – Segafredo) si è imposto nella prima tappa, Biot – Gourdon, percorrendo 183.9 Km in 4h50′19″, alla media di 38 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Greg Van Avermaet (AG2R Citroën) e il francese Valentin Madouas (Groupama-FDJ). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 5° a 3″. Mollema è il primo leader della classifica con 2″ su Van Avermaet e Madouas. Miglior italiano Ciccone, 5° a 3″

NIZZOLO VOLATA IMPERIALE, LA CLÁSICA DE ALMERÍA E’ SUA.

febbraio 14, 2021 by Redazione  
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Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos) vince allo sprint la Clasica de Almeria 2021. In un finale funestato da alcune cadute, il ciclista lombardo si impone nettamente su Florian Senechal (Team Deceuninck Quick Step) e sul giovanissimo Martin Laas (Team Bora Hansgrohe), confermando la buona forma già mostrata all’Etoile des Besseges.

La Clásica de Almería è l’unica corsa Pro Tour che si disputa nella penisola iberica a Febbraio, in considerazione dei probabili rinvii a Maggio della Volta a la Comunitat Valenciana, della Volta ao Algarve e della Vuelta a Andalucia. E’ la prima vera e propria corsa di un giorno di questa stagione che offre concrete chances di arrivo in volata. Assente Pascal Ackermann, qui vincitore lo scorso anno, la Bora Hansgrohe si affida al un giovane talento belga Jordi Meeus, al debutto tra i pro. Agguerrita la concorrenza, con la Deceuninck Quick Step che porta una coppia di tutto rispetto formata da Mark Cavendish e da Alvaro Hodeg. L’UAE Team Emirates punto tutto o quasi su Fernando Gaviria, ma non è da escludere un ruolo da protagonista per l’atro colombiano Juan Molano. Tra le formazioni di casa, la Movistar punta sullo spunto veloce di Ivan Garcia Cortina con Alejandro Valverde, al debutto stagionale, che dovrebbe fare il gregario di lusso. Da seguire anche le prove di Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos) e Timothy Dupont (Team Bingoil WB), messisi in luce di recente in Francia all’Etoile des Besseges. Altri uomini veloci, leggendo la lista ufficiale dei partenti, si possono trovare in Marc Sarreau (Team AG2R Citroen), Juan Lobato (Team Euskaltel Euskadi), Jetse Bol (Team Burgos BH), Edward Theuns (Team Trek Segafredo), Jon Aberasturi (Team Caja Rural Seguros RGA), Chris Lawless (Team Total Direct Energie) e la coppia olandese Boy e Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert). Insomma, una bella sfilza di velocisti che si daranno battaglia sul traguardo di Roquetas de Mar. Ma prima le squadre dei velocisti hanno dovuto fare i conti con la fuga, iniziata poco dopo la partenza e fomata da Amanuel Ghebreigzabhier (Team Trek Segafredo), Robbe Ghys (Team Sport Vlaanderen Baloise), Luis Angel Maté Mardones (Team Euskaltel Euskadi), Alex Molenaar (Team Burgos BH), Davide Bais (Eolo Kometa Cycling Team) ed Oier Lazkano (Team Caja Rural Seguros RGA). Sull’Alto de Celin Matè Mardones transitava in prima posizione mentre il gruppo, tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates e della Deceuninck Quick Step, inseguiva a circa 3 minuti di ritardo. Tra due successivi GPM, l’Alto de la Alqueria e l’Alto de Fonte Marbella, il gruppo accelerava vistosamente e riprendeva la fuga a circa 100 km dall’arrivo. In particolare era il Team Astana a imprimere un ritmo forsennato in testa alla corsa, mettendo il gruppo in una lunga fila indiana. Una nuova fuga riusciva a prendere il largo a circa 80 km dall’arrivo grazie all’azione di Angel Madrazo (Team Burgos BH), Samuele Rivi (Eolo Kometa Cycling Team), Samuele Zoccarato (Team Cardiani CSF) e Savva Novikov (Team Kern Pharma), che ci riprovava dopo essere già stato protagonista nella fuga precedente. Erano sempre UAE Team Emirates e Deceuninck Quick Step a prendersi la responsabilità dell’inseguimento. A 65 km dall’arrivo la fuga aveva 1 minuto di vantaggio sul gruppo. A 42 km dall’arrivo il gruppo riprendeva la seconda fuga di giornata. Il gruppo non concedeva più spazio ad ulteriori attacchi e tutto si sarebbe così deciso nella volata conclusiva di Roquetas de Mar. A 17 km dall’arrivo una caduta nel gruppo metteva fuori causa Meeus, Hodeg e Garcia Cortina, attesi nel finale. Lo sprint finale, privo di una squadra che organizzasse un treno ordinato, vedeva la vittoria di Giacomo Nizzolo su un redivivo Mark Cavendish, mentre chiudeva il podio Martin Laas (Team Bora Hansgrohe). La top five venova completata al quato posto da Jon Aberasturi (Team Caja Rural) ed al quinto posto da Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert). E’ la prima vittoria stagionale per il ciclista lombardo, che aveva già dato dei segnali positivi, come accennato precedentemente, all’Etoile des Besseges. Da un punto di vista prettamente ‘velocistico’, la prossima corsa in programma in calendario è la Kurne-Bruxelles-Kuurne che si disputerà il 28 Febbraio, mentre per rivedere i ciclisti impegnati nuovamente sul suolo iberico si dovrà attendere oltre un mese quando il 22 Marzo prenderà il via il Giro di Catalogna. Tutto ciò Covid permettendo, come sempre.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Nizzolo a Roquetas de Mar (foto Getty Images)

La vittoria di Nizzolo a Roquetas de Mar (foto Getty Images)

BAUHAUS, VOLATA VINCENTE A SALON-DE-PROVENCE. SOSA VINCE LA GENERALE

febbraio 14, 2021 by Redazione  
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Va a Phil Bauhaus la tappa finale del Tour de la Provence, l’uomo della Bahrain Victorious si impone in volata su Davide Ballerini (Deceuninck-Quickstep) e Nacer Bouhanni (Arkea Samsic). Ivan Sosa (Ineos Grenadeirs) invece controlla ed arrivando con i migliori fa sua la corsa con 18″ di vantaggio su Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quickstep) grazie alla conquista di un abbuono odierno al primo intermedio, e 19″ sul compagno di squadra Egan Bernal.

Quest’oggi fin dalla partenza da Avignone andatura sostenuta del gruppo che non permette nessuna fuga iniziale, si arriva così allo sprint intermedio di San Micheal De Frigolet al 16mo chilometro di gara per annotare la prima notizia del giorno con il campione del mondo Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quickstep) che transita per primo e va a prendersi i 3” di abbuono con cui scavalca in classifica generale Egan Bernal (Ineos Grenadeirs). Bisogna aspettare il Km 30 per registrare l’attacco di quattro uomini: Andreas Leknessund (Team DSM), Luis Mas (Movistar), Tony Gallopin (Ag2r La Mondiale) e Jeremy Leveau (Xeliss-Roubaix Lille Metropole). Il gruppo lascia fare, i quattro infatti riescono a guadagnare un vantaggio massimo di 4’:20”. Dietro sono le squadre dei velocisti pian piano ad affacciarsi in testa al plotone ed iniziare una lunga rincorsa che si concluderà soltanto nei 2 Km finali. Grazie al lavoro di Groupama-FJD e Ineos Granadiers al primo passaggio sulla linea di arrivo, da qui ha inizio un anello che riporterà il gruppo nuovamente all’arrivo, il vantaggio dei battistrada scende sotto i 3’. Superato il terzo ed ultimo gpm di giornata ai meno 35 Km dal traguardo il vantaggio della fuga si attesta a 2’. In testa al gruppo inseguitore si portano anche, rispettivamente, la (Deceuninck-Quickstep), la Bora – Hansgrohe, il Team Arkéa Samsic e la UAE – Team Emirates che con un uomo a testa e cambi regolari pian piano riescono a ricucire lo svantaggio. Entrati nei 10 Km conclusivi il vantaggio dei battistrada è di soli 28”, diventano 22” ai meno 7 Km con un gran lavoro di Kasper Asgren (Deceuninck-Quickstep) ad imprimere una accelerazione in testa. Si arriva così con un gruppo in fila indiana e lanciatissimo nell’annullare il distacco quando mancano 2 Km alla conclusione. La penultima curva è presa a folle velocità dal campione del mondo Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quickstep) che si trova tutto solo davanti dopo aver magistralmente coperto il compagno di squadra Davide Ballerini. Azione questa forse involontaria del francese che “destabilizza” la corazzata Wolfpack che, nonostante l’ultimo allungo di Zdeněk Štybar per lanciare Ballerini si fanno sorprendere da Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) che piazza la ruota davanti all’italiano negandogli così di fatto la terza vittoria su quattro tappe disputate, terzo BOUHANNI Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic), quarto Matteo Moschetti (Trek – Segafredo). Bravo quindi il tedesco ad acciuffare la sua prima vittoria stagionale, per Ballerini resta comunque la conquista della maglia a punti dopo le due affermazioni. A Ivan Ramiro Sosa (Ineos-Grenadiers) la vittoria del Tour de la Provence, sua anche la maglia di miglior giovane, secondo, come anticipato, un generosissimo campione del mondo Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quickstep) , terzo Egan Bernal Sosa (Ineos Grenadeirs), giù dal podio al quarto posto Wout Poels (Bahrain – Victorious) chiude la top five Patrick Konrad (BORA – Hansgrohe).

Antonio Scarfone

La vittoria di Bauhaus a Salon-de-Provence (foto: Getty Images)

La vittoria di Bauhaus a Salon-de-Provence (foto: Getty Images)

14-02-2021

febbraio 14, 2021 by Redazione  
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TOUR DE LA PROVENCE

Il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Avignone – Salon-de-Provence, percorrendo 163.2 Km in 3h47′01″, alla media di 43.1 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step) e il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic). Il colombiano Iván Ramiro Sosa Cuervo (INEOS Grenadiers) si impone in classifica con 18″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e 19″ sul connazionale Egan Arley Bernal Gómez (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 11° a 1′11″

CLÁSICA DE ALMERÍA

L’italiano Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS) si è imposto nella corsa spagnola, Puebla de Vícar – Roquetas de Mar, percorrendo 183.3 Km in 4h18′44″, alla media di 42.51 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Florian Sénéchal (Deceuninck – Quick Step) e l’estone Martin Laas (Bora – Hansgrohe).

SOSA COL VENTOUX IN POPPA. TAPPA E MAGLIA PER IL COLOMBIANO

febbraio 13, 2021 by Redazione  
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Il Mont Ventoux è infiammato da Ivan Ramiro Sosa (Ineos-Grenadiers) con un attacco a 5 Km dall’arrivo di Chalet Reynard piazzato sul gruppetto dei migliori va vincere la tappa regina del Tour de la Provence, dietro il sudamericano il compagno di squadra Egan Bernal controlla e protegge la vittoria Ineos chiudendo al secondo posto sul campione del mondo Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step) ultimo ad arrendersi allo strapotere della corazzata britannica.

C’è neve in cima al Mont Ventoux e l’arrivo odierno è posto alla quota di Chalet Reynard come da programma dal versante di Bédoin, in avvio di tappa un pallido sole incoraggia successivamente, al Km 20, l’azione di un gruppo composto da sei uomini con dentro Jerome Cousin e Damien Gaudin (Total Direct Energie), Nicola Bagioli (B&B Hotels p/b KTM), Alessandro Fedeli (Delko), Louis Louvet (St. Michel – Auber 93), Florian Vermeesrch (Lotto Soudal). Il gruppo lascia fare concedendo un vantaggio massimo di 3’:50”. Dietro è la (Deceuninck-Quick-Step) del leader Davide Ballerini a controllare senza affanni la corsa. Verso i due gpm intermedi entrambi di terza categoria ed in rapida successione in testa al gruppo si portano Trek-Segafredo, Ineos-Granadiers e Astana Premier Tech con il distacco che cala a 2’:40” verso metà percorso. Il profilo di tappa non offre particolari difficoltà altimetriche se non l’ultima attesissima salita al Mont Ventoux avvolto da una coltre di nebbia già fin dall’inizio del bosco nei suoi tratti con pendenze superiori al 10%. Ai meno 20 Km dall’arrivo i fuggitivi iniziano i primissimi tratti di salita con una pendenza dolce al 3% di media dove il ritmo è sostenuto nel gruppo inseguitore. E’ una lunga “volata” per aggredire di slancio la rampa finale. Il gruppo insegue ormai a meno di 2’ tirato dagli uomini della Ineos-Grenadiers. Il destino dei fuggitivi è segnato, in successione il plotone assorbe prima Louvet, poi Gaudin ai meno 12 km con la strada sotto le ruote decisamente con pendenze più sempre più impegnative. Successivamente è il turno di Cousin e Fedeli, mentre davanti il duo composto da Vermeersch e Bagioli prova a resistere in testa alla corsa con 45” di vantaggio. La coppia di testa è ripresa ai meno 6 Km dall’arrivo con il leader della generale Davide Ballerini a perdere terreno. Il gruppo dei migliori è composto da una ventina di uomini, le squadre con più unità, ben tre per parte, sono la Astana per Aleksandr Vlasov con Alexey Lutsenko e Ion Izagirre e la Ineos-Grenadiers per Ivan Ramiro Sosa con Egan Bernal e Carlos Rodriguez, tra di loro i più in palla sono Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step), Giulio Ciccone e Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Wout Poels (Bahrain-Victorious), Patrick Konrad (Bora Hansgrohe), Jesùs Herrada (Cofidis Solutions Crédits) e Jack Haig (Bahrain – Victorious). Il primo vero affondo avviene una volta entrati nei 5 Km conclusivi ed è portato da Ivan Ramiro Sosa che in un attimo guadagna 20”, dietro il compagno di squadra Egan Bernal fa buona guardia. La prima reazione è di Vlasov ma appare subito inefficace tanto che in contropiede prova il campione del mondo Alaphilippe ad inseguire la testa della corsa. Alle ruote del francese si francobolla in copertura Bernal. Ormai è troppo tardi, il più forte è davanti ed è Sosa che tutto solo va a tagliare il prestigioso traguardo di giornata, al secondo posto proprio Egan Bernal che salta in vista dell’ultima curva prima del traguardo Julian Alaphilippe, quarto arriva Poels, quinto Herrada. In classifica generale sale al comando Ivan Ramiro Sosa mettendo in cassaforte la mini gara a tappa con 19″ su Bernal, 21″ su Alaphilippe, 39″ su Poels e 57” su Mollema. Domani in programma l’ultima tappa da Avignone a Salon de Provence con i suoi 163,2 km e tre gpm di terza categoria, l’ultimo a 35 Km dall’arrivo che non dovrebbe stravolgere la classifica generale, sarà con molta probabilità volata.

Antonio Scarfone

La vittoria di Ivan Sosa sul Mont Ventoux (fonte: Bettini Photo)

La vittoria di Ivan Sosa sul Mont Ventoux (fonte: Bettini Photo)

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