11-10-2019

ottobre 11, 2019 by Redazione  
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TOUR OF TAIHU LAKE (Cina)

L’italiano Matteo Pelucchi (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Hufuzhen, percorrendo 101 Km in 1h51′20″ alla media di 47.86 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Dylan Kennett (St George Continental Cycling Team) e l’estone Mihkel Räim. Kennett è ancora leader della classifica con 12″ sull’austriaco Matthias Brändle e 20″ sul connazionale Michael Vink. Miglior italiano Imerio Cima (Nippo Vini Fantini Faizanè), 8° a 27″

BERNAL SENZA RIVALI AD OROPA. IL TEAM INEOS DOMINA IL GRAN PIEMONTE

ottobre 10, 2019 by Redazione  
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Il Team INEOS domina il Gran Piemonte adottando un’impeccabile tattica di squadra che consente ad Egan Bernal di involarsi tutto solo sulla salita di Oropa, a circa 2 km dal termine. Seconda posizione per Iván Sosa, compagno di squadra di Bernal, a dimostrazione della forza della formazione britannica. Terzo un buon Nans Peters (AG2R La Mondiale), mentre il primo italiano è Davide Villella Team Astana), settimo. Ed ora grande attesa per il Giro di Lombardia di sabato, atto finale di una stagione ancora una volta entusiasmante.

Se nel recente passato il tracciato del Gran Piemonte aveva strizzato l’occhio a uomini veloci e volate più o meno di massa, per l’edizione 2019 gli organizzatori hanno optato per un radicale cambiamento di prospettive. Sono 183 i km da percorrere tra Agliè e il santuario di Oropa, con la salita finale che premierà scalatori e uomini da grandi giri. Uno su tutti, Egan Bernal, vincitore del Tour e faro del Team INEOS che conta tra le sue fila anche gente del calibro di Gianni Moscon, Diego Rosa e Iván Sosa. Per la Bahrain Merida è presente Sonny Colbrelli, vincitore di questa gara nel 2018, ma la squadra rosso blu dovrebbe puntare sull’austriaco Hermann Pernsteiner, che si è già fatto notare alla recente Vuelta. La Movistar schiera tra le sue fila Richard Carapaz, vincitore del Giro ma in forma ancora precaria dopo l’infortunio di agosto che lo ha escluso dalla Vuelta. Molto ben strutturata è la Bora Hansgrohe che presenta un roster di tutto rispetto con Patrick Konrad, Emanel Buchmann, Rafał Majka e il campione italiano Davide Formolo. Nell’Astana a dividersi i gradi di capitano, in assenza di Jakob Fuglsang, sono Gorka Izagirre e Davide Villella, mentre altre squadre WT come AG2R La Mondiale, EF Education First e UAE-Team Emirates puntano sull’imprevedibilità. E poi ci sono le squadre professional che possono sempre dire la loro come la variegata Androni Giocattoli o la Neri Sottoli – Selle Italia che avrà in Giovanni Visconi il capitano designato. La fuga di giornata vedeva protaconisti Stéphane Rossetto (Cofidis), Carlos Barbero (Movistar), Élie Gesbert (Arkéa Samsic), Francesco Romano (Bardiani CSF), Mattia Bais (Androni Giocattoli) ed Enrico Battaglin (Katusha Alpecin). Dopo 25 km la fuga aveva 2 minuti e 30 secondi di vantaggio sul gruppo, tirato da Neri Sottoli ed INEOS. A 100 kn dall’arrivo il vantaggio della fuga si attestava sui 3 minuti, per poi scendere a 1 minuto e 50 secondi a 40 Km dal termine. I fuggitivi iniziavano la salita verso Nelva con 50 secondi di vantaggio sul gruppo, ora tirato dall’UAE-Team Emirates. Rossetto e Bais restavano in testa ma quest’ultimo si staccava a 30 km dall’arrivo. Il francese era nel mirino del gruppo ed in particolare del Team INEOS, tutto schierato per Bernal. Rossetto veniva ripreso a 25 km dal termine. L’inizio della salita verso Oropa vedeva il gruppo composto da una trentina di unità ma il forcing imposto dall’INEOS lo riduceva progressivamente grazie ad una collaudata tattica di squadra: dopo il prezioso lavoro di Jonathan Castroviejo, erano nell’ordine Salvatore Puccio, Gianni Moscon, Diego Rosa ed infine Sosa a creare i presupposti per Bernal di scattare a poco meno di 2 km dall’arrivo e salutare la compagnia, ridotta ormai a cinque – sei unità. Bernal aumentava il vantaggio sui diretti inseguitori – Buchmann e Nans Peters (AG2R La Mondiale) – andando a conquistare la vittoria a braccia alzate proprio laddove Marco Pantani aveva compiuto uno delle più belle imprese del ciclismo vent’anni orsono. Al secondo posto si piazzava Sosa, abile a recuperare nelle ultime centinaia di metri, a 6 secondi da Bernal, mentre terzo era Peters a 8 secondi di ritardo dal colombiano. Chiudevano la top five Buchmann e Daniel Martin (UAE-Team Emirates), mentre nella top ten si segnalavano il settimo posto di Davide Villella (Astana) e l’ottavo di Giovanni Visconti (Neri Sottoli). Bernal vince con autorità una corsa cucita su misura per lui ed ora si appresta a recitare un ruolo da protagonista anche nell’attesissimo Giro di Lombardia in programma dopodomani; tra i grandi avversari da temere nell’ultimo appuntamento italiano della stagione e ultima corsa WT, il talento colombiano troverà Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), Primož Roglič (Jumbo-Visma) ed Alejandro Valverde (Movistar).

Giuseppe Scarfone

Egan Bernal vince il Gran Piemonte (Getty Images Sport)

Egan Bernal vince il Gran Piemonte (Getty Images Sport)

10-10-2019

ottobre 10, 2019 by Redazione  
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GRAN PIEMONTE

Il colombiano Egan Arley Bernal Gómez (Team INEOS) si è imposto nella corsa italiana, Agliè – Santuario di Oropa, percorrendo 183 Km in 4h24′16″ alla media di 41.55 Km/h. Ha preceduto di 6″ il connazionale Iván Ramiro Sosa Cuervo e di 8″ il francese Nans Peters. Miglior italiano Davide Villella (Astana Pro Team), 7° a 46″.

PARIGI – BOURGES

Il francese Marc Sarreau (Groupama – FDJ) si è imposto nella corsa francese, Gien – Bourges, percorrendo 193.9 Km in 4h46′54″ alla media di 40.55 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Tom Van Asbroeck e Amaury Capiot. Miglior italiano Andrea Pasqualon (Wanty – Gobert Cycling Team), 4°.

TOUR OF TAIHU LAKE (Cina)

L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella prima tappa, circuito di Wuxi, percorrendo 88.8 Km in 1h51′20″ alla media di 47.86 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Dylan Kennett (St George Continental Cycling Team) e l’australiano Brenton Jones. Kennett è il nuovo leader della classifica con 6″ sull’austriaco Matthias Brändle e 14″ sul connazionale Michael Vink. Miglior italiano Imerio Cima (Nippo Vini Fantini Faizanè), 6° a 21″

WOODS PRIMO A SUPERGA, IL CANADESE VINCE LA MILANO – TORINO

ottobre 9, 2019 by Redazione  
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Attacchi e contrattacchi a ripetizione negli ultimi 3 km consentono a Michael Woods (EF Education First) di scrollarsi di dosso tutti gli avversari più temibili nella 100° edizione della Milano – Torino e di imporsi tutto solo sul colle di Superga. Battuti Alejandro Valverde (Movistar) e Adam Yates (Mitchelton Scott): un podio che promette scintille al Giro di Lombardia di sabato

La Milano-Torino giunge alla sua 100° edizione, testimoniando di essere la corsa ciclistica più antica d’Italia. Il percorso non di discosta da quello proposto degli ultimi anni, con la pianura a fare da padrona incontrastata per oltre 150 km, prima degli ultimi 25 km nei quali si affronterà la doppia scalata al colle di Superga. È una corsa nella quale scalatori e finisseur vanno a nozze e che vede ai nastri di partenza gente del calibro di Alejandro Valverde (Movistar), Michael Woods (Team Education First), Jakob Fuglsang (Astana), Adam Yates (Mitchelton Scott) ed Egan Bernal (Team INEOS). Tra gli italiani occhi puntati su Davide Formolo (Bora Hansgrohe), che dopo la caduta alla Vuelta sta recuperando la condizione per questo rush finale di stagione. La fuga di giornata partiva dopo circa 5 km grazie all’azione di Daniel Savini (Bardiani-CSF), Nicolas Dalla Valle (UAE-Team Emirates), Joan Bou (Nippo-Vini Fantini), Joey Rosskopf (CCC Team) e Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick-Step). Dopo 20 km di corsa il vantaggio dei fuggitivi sfiorava già i 5 minuti. In testa al gruppo inseguitore erano in particolare la Movistar e il Team EF Education First ad imprimere l’andatura. Dopo 50 km il vantaggio della fuga si stabilizzava intorno ai 5 minuti. Il gruppo inseguitore iniziava a recuperare sui fuggitivi lentamente ma progressivamente. Cavagna, ultimo ad essere ripreso, alzava bandiera bianca poco prima dell’inizio della scalata iniziale verso il Colle di Superga. Molto concentrati i ciclisti del Team INEOS che con Diego Rosa e Tao Geoghegan Hart conducevano al meglio Bernal. Il gruppo si controllava durante la prima ascesa imponendo un ritmo costante. Gianluca Brambilla (Trek Segafredo) scattava a un centinaio di metri dallo scollinamento e iniziava la discesa in testa ma il gruppo non si faceva sorprendere. Alex Howes (EF Education First) si alternava con Geoghegan Hart in testa al gruppo nel tratto pianeggiante di circa 5 km che precedeva l’ultima e decisiva ascesa verso Superga. La prima vera accelerazione la portava Fuglsang ai meno 4. Subito dovo ripartiva il compagno di squadra Gorka Izagirre, che trainava con sè con sè Woods e Jack Haig (Mitchelton Scott). Dal gruppo inseguitore partiva David Gaudu (Groupama – FDJ) mentre Woods accelerava in testa. Si muovevano a loro volta Yates, Valverde e Bernal. Haig chiudeva il distacco con Gaudu e Woods, che rilanciava ancora una volta a meno di 2 km dal termine. All’ultimo chilometro rientravano anche Bauke Mollema (Trek Segafredo) e Tiesj Benoot (Lotto Soudal). Era ancora una volta Woods a partire a 300 metri dall’arrivo ed era l’accelerazione decisiva, alla quale Valverde non riusciva a rispondere. Il canadese vinceva sullo spagnolo mentre terzo era Yates. Completavano la top five Benoot e Gaudu. Da segnalare l’assenza di ciclisti italiani nella top ten. Woods, che non aveva mai vinto in carriera sul suolo italiano, raccoglie i frutti di una forma fisica che è migliorata nel finale di stagione e guarda con ottimismo al Giro di Lombardia di sabato. Domani ancora Piemonte protagonista con il Gran Piemonte, ancora una volta organizzato da RCS Sport, che prevede la partenza da Agliè e l’arrivo in salita al santuario di Oropa dopo 183 Km di gara e un’ascesa finale di 10 Km e mezzo al 6.6% di pendenza media. Sarà l’ultima corsa che consentirà ai ciclisti di affinare la gamba prima dell’atteso Giro di Lombardia di sabato.

Giuseppe Scarfone

Michael Woods precede Alejandro Valverde al termine dellimpegnativa salita di Superga (Getty Images Sport)

Michael Woods precede Alejandro Valverde al termine dell'impegnativa salita di Superga (Getty Images Sport)

09-10-2019

ottobre 9, 2019 by Redazione  
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MILANO – TORINO

Il canadese Michael Woods (EF Education First) si è imposto nella corsa italiana, Magenta – Torino (Superga), percorrendo 179 Km in 4h03′48″ alla media di 44.05 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte e di 5″ il britannico Adam Yates. Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), 16° a 40″

TOUR OF TAIHU LAKE (Cina)

L’austriaco Matthias Brändle (Israel Cycling Academy) si è imposto nel prologo, circuito di Wuxi, percorrendo 5.5 Km in 06′07″ alla media di 53.95 Km/h. Ha preceduto di 2″ il neozelandese Dylan Kennett e di 8″ il neozelandese Michael Vink. Miglior italiano Imerio Cima (Nippo Vini Fantini Faizanè), 7° a 15″. Brändle è il primo leader della classifica con 2″ su Kennett e 8″ su Vink. Miglior italiano Imerio Cima, 7° a 15″

ROGLIČ, “MOTO” PERPETUO A VARESE. ALLO SLOVENO LA 99° EDIZIONE DELLA TRE VALLI VARESINE

ottobre 8, 2019 by Redazione  
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Dopo aver vinto il Giro dell’Emilia, Primož Roglič (Jumbo Visma) si ripete a Varese facendo sua la Tre Valli Varesine 2019. Lo sloveno sfrutta l’indecisione del gruppo a meno di un chilometro dall’arrivo piazzando uno scatto irresistibile, che gli consente di ottenere la prima vittoria in carriera in una corsa del Trittico Lombardo. Da segnalare, a meno di 20 km dall’arrivo, una ‘disfunzione’ nell’organizzazione ad una rotonda mal segnalata che manda su di una strada sbagliata un gruppetto del quale facevano parte Alejandro Valverde (Movistar) e Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), che sembravano avere grosse chances di contendersi la vittoria finale.

Ultimo appuntamento del Trittico Lombardo, dopo Coppa Agostoni e Coppa Bernocchi, la Tre Valli Varesine giunge alla sua 99° edizione sfornando una lista partenti di grande livello. Sono ben 14 le squadre WT alla partenza sulle 22 totali. Presente, con il dorsale n°1, il neo campione del mondo Mads Pedersen (Trek Segafredo), a cui si aggiungono altri nomi altisonanti come il campione spagnolo Alejandro Valverde (Movistar), già in gran spolvero al Giro dell’Emilia ed al GP Beghelli, lo sloveno Primož Roglič (Jumbo Visma) che ha fatto faville al Giro dell’Emilia, Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) che forma una temibilissima coppia con il compagno di squadra Sonny Colbrelli. Molto variegate e forti sono anche l’EF Education First con Michael Woods e Sergio Higuita, la Bora Hansgrohe con Davide Formolo e Rafał Majka, il Team Astana con Luis León Sánchez e Jakob Fuglsang, il Team INEOS con Gianni Moscon, che sembra aver recuperato la miglior forma in questo finale di stagione, il Team Lotto Soudal con Tim Wellens, che ritorna a correre sulle strade italiane, e l’UAE-Team Emirates con un Diego Ulissi anch’egli in un’ottima condizione. Ma anche le squadre Continental e Professional possono vantare tra le loro fila gente agguerrita ed esperta che può dire la sua, come Giovanni Visconti (Neri Sottoli Selle Italia) e Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli). La fuga di giornata è stata caratterizzata dall’azione di sei ciclisti: Valerio Agnoli (Bahrain Merida), Davide Ballerini (Astana), Mattia Frapporti (Androni Giocattoli), Umberto Marengo (Neri Sottoli), Michael Gogl (Trek Segafredo) e Josè Herrada (Cofidis). I sei fuggitivi erano tenuti a bada dalla Jumbo Visma, che non lasciava loro troppo spazio concedendo un vantaggio massimo di poco superiore ai 3 minuti. Le cose cambiano piuttosto drasticamente durante il secondo dei cinque giri del circuito finale con una decisa accelerazione del Team Lotto Soudal e alcune difficoltà palesate da alcuni dei fuggitivi, in particolare da Agnoli e Frapporti che si staccano dalla testa. Da segnalare anche il ritiro in questi frangenti del campione del mondo Mads Pedersen (Team Trek Segafredo). A circa 60 km dal termine ai fuggitivi resta un margine di poco più di un minuto sul gruppo inseguitore, con la Jumbo Vusma sempre molto attiva. Gli ultimi due rinnovati giri del circuito finale di Varese sono indigesti per Herrada, altro fuggitivo a staccarsi. Sono Wellens e David Gaudu (Groupama FDJ) a far esplodere la corsa a meno di 40 km dall’arrivo. I fuggitivi della prima ora vengono tutti ripresi e si forma un nuovo gruppo in testa alla corsa composto da nomi altisonanti come Ulissi e Daniel Martin (UAE-Team Emirates), Valverde, Formolo , George Bennett (Jumbo Visma) e Sánchez. All’inizio dell’ultimo giro proprio quest’ultimo scatta sulla salita di Via Montello. Tentano di accodarsi in discesa Valverde, Bauke Mollema (Trek Segafredo), Alex Aranburu (Caja Rural) ed un pimpante Nibali, ma in una rotatoria la moto della RAI che precede questo drappello fa sbagliare loro strada, mettendoli fuori gioco. Nel frattempo Sánchez aumenta il vantaggio su un altro drappello di inseguitori segnalati ad una quarantina di secondi di ritardo. Lo spagnolo dà tutto in vista del traguardo ma evidenti movimenti di stretching testimoniano problemi alla schiena. E così il gruppo inseguitore lo riprende a poco meno di un chilometro dall’arrivo. Scattano dal gruppo Moscon, Pierre-Roger Latour (AG2R La Mondiale) e Jakob Fuglsang (Astana), che riprendono il corridore spagnolo a poco più di 600 metri dall’arrivo. A questo punto Roglič sferra una rasoiata delle sue, che gli consente di fare il vuoto ed di andare ad imporsi sul traguardo di Varese, ottenendo in pochi giorni una doppietta di grande pregio, dopo il Giro dell’Emilia conquistato sabato scorso, nonchè la dodicesima vittoria stagionale. A 3 secondi dallo sloveno è Visconti a piazzarsi in seconda posizione, anticipando Toms Skujiņš (Trek Segafredo), vincitore dell’edizione 2018. Chiudono la top five Andrea Vendrame (Androni Giocattoli) ed Higuita. Dalla Lombardia ci si sposta ora in Piemonte per altre due gare altrettanto interessanti come la Milano-Torino di domani e il Gran Piemonte di giovedì prima del gran finale del programma autunnale italiano con il Giro di Lombardia di sabato 12 Ottobre.

Giuseppe Scarfone

Dopo aver fatto suo pochi giorni prima il Giro dellEmilia Primož Roglič vince anche la Tre Valli Varesine (Getty Images Sport)

Dopo aver fatto suo pochi giorni prima il Giro dell'Emilia Primož Roglič vince anche la Tre Valli Varesine (Getty Images Sport)

08-10-2019

ottobre 8, 2019 by Redazione  
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TRE VALLE VARESINE

Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa italiana, Saronno – Varese, percorrendo 197.8 Km in 4h40′46″ alla media di 42.27 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’italiano Giovanni Visconti (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM) e il lettone Toms Skujiņš.

BINCHE – CHIMAY – BINCHE (MÉMORIAL FRANK VANDENBROUCKE)

Il belga Tom Van Asbroeck (Israel Cycling Academy) si è imposto nella corsa belga, circuito di Binche, percorrendo 198.6 Km in 4h32′37″ alla media di 43.71 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Oliver Naesen e l’olandese Jos van Emden. Due italiani in gara: Andrea Pasqualon (Wanty – Gobert Cycling Team) si è piazzato 15° con lo stesso tempo dei primi, Jacopo Guarnieri (Groupama – FDJ) si è piazzato 66° a 5′40″

07-10-2019

ottobre 7, 2019 by Redazione  
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VUELTA AL ECUADOR

Dopo aver cancellato le prime due frazioni, l’organizzatore ha deciso di annullare totalmente la manifestazione, prevista su un totale di 8 tappe. Si tenterà di recuperarla più avanti, una volta ritornata alla normalità la situazione nello stato sudamericano, in questi giorni teatro di numerose manifestazioni di protesta di carattere politico.

ADAM YATES, TRIONFO ALLA CRO RACE

ottobre 7, 2019 by Redazione  
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Adam Yates (Mitchelton – Scott) ha vinto la CRO Race dopo aver trionfato nella frazione regina di Platak. Davide Villella (Astana) ha concluso al secondo posto davanti a David De La Parte (CCC Team).

Nella settimana appena conclusa si è disputata la quattordicesima edizione della CRO Race, fino allo scorso anno disputata nel mese di aprile e conosciuta come Tour of Croatia. Grazie alla nuova collocazione ha trovato una startlist di livello internazionale grazie alla presenza di corridori come Matej Mohorič (Bahrain – Merida), Adam Yates (Mitchelton – Scott) e Pierre Rolland (Vital Concept – B&B Hotels).
Nei sei giorni di corsa i corridori hanno affrontato inizialmente due tappe a favore dei velocisti, seguite da altrettante frazioni che potevano favorire le ruote veloci capaci di resistere su percorsi più mosso nel tratto conclusivo. Era invece la quinta tappa la frazione regina con l’arrivo in salita a Platak che probabilmente avrebbe deciso la classifica conclusiva, prima del finale a Zagabria con un circuito insidioso dall’esito non scontato.
La corsa partiva martedì da Osijek per approdare a Lipik dopo 202 chilometri privi di particolari difficoltà, lungo i quali quali era il solo Markus Wildauer (Tirol KTM) a tentare la fuga, tentativo che veniva ripreso senza patemi dal gruppo a quattro chilometri dall’arrivo; nell’ultimo chilometro era la Adria Mobil a controllare la corsa lanciando molto bene il proprio velocista Marko Kump, che riusciva a difendersi al fotofinish dal prepotente ritorno di Yevgeniy Gidich (Astana) e da Eduard-Michael Grosu (Delko Marseille Provence), rispettivamente secondo e terzo. Mattia Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec) concludeva dodicesimo come migliore degli italiani. La seconda tappa con partenza da Slunj prevedeva l’arrivo a Zara dopo 183 chilometri; il percorso era più impegnativo della giornata precedente, ma comunque ancora adatto ai velocisti. La tappa vedeva due fughe in atto, con la seconda di queste attiva nell’ultimo terzo di corsa. Gli ultimi contrattaccanti venivano ripresi ai -6, poco dopo una grossa caduta che aveva coinvolto metà del gruppo e ridotto di due terzi i pretendenti alla vittoria di tappa. In quest’occasione perdevano diversi minuti uomini di classifica come Rolland, Amaro Antunes (CCC Team) e Sam Bewley (Mitchelton – Scott), con il primo che riusciva in parte a recuperare e a limitare il ritardo a 36 secondi. Nel tecnico finale di Zara era Mohorič a provare ad anticipare la volata, ma lo stesso Grosu andava a chiudere su di lui portandosi dietro Mirco Maestri (Bardiani – CSF). La loro azione veniva ripresa a quattro chilometri dalla conclusione dal lavoro della Mitchelton – Scott e poco dopo erano Vadim Pronskiy (Astana) e Michel Aschenbrenner (P&S Metalltechnik) a provare la sortita vincente, ma anche il loro attacco veniva chiuso poco prima del chilometro conclusivo. Grosu riusciva ad anticipare il gruppo nella curva che apriva un finale estremamente tecnico e, sfruttando l’azione che gli era riuscito anche nell’edizione passata su questo traguardo, beffava i suoi avversari andando a conquistare tappa e maglia. La volata dei battuti era appannaggio di Alex Edmondson (Mitchelton – Scott) davanti a Kump e Frapporti. Dopo l’arrivo uno sconsiderato spettatore attraversava la strada venendo centrato dallo stesso Frapporti e causava la caduta di altri atleti, tra i quali Edmondson e Mohorič, costretto al ritiro con due costole fratturate. La terza frazione prevedeva sulla carta un percorso di 154 km con partenza da Okrug e arrivo a Macarsca, ma a causa del vento la corsa veniva interrotta dopo un’oretta dall’avvio e ripresa negli ultimi 47 chilometri, che prevedavano la salita di Biokovo, 5.3 km al 5.3%, da scalare dieci chilometri prima della conclusione. La corsa ripartiva con la situazione in atto prima della sospensione, la fuga di Wildauer (Tirol KTM), Stephan Rabitsch (Felbermayr-Simplon Wels), Ben Hill (Ljubljana Gusto Santic), Lars van den Berg (Metec-TKH), Timon Loderer (Hrinkow Advarics) e Robert Jägeler (P&S Metalltechnik). Questi atleti potevano vantare un vantaggio nell’ordine dei due minuti e venivano inseguiti principalmente dalla Mitchelton – Scott. Lungo la salita erano prima Kump e poi il leader Grosu a staccarsi, mentre in gruppo era lo stesso Yates ad seguito a ruota da Mauro Finetto (Delko Marseille Provence), ma non veniva lasciato loro spazio. Alex Edmonson riusciva ad avvantaggiarsi ad una dozzina di chilometri dall’arrivo, prima di venir ripreso da Yates, Finetto, Davide Villella (Astana) e David De La Parte (CCC Team). Questo quintetto scollinava insieme agli ultimi due fuggitivi ad arrendersi, Rabitsch e Van der Berg; successivamente, nonostante il lavoro di Yates per il suo compagno di squadra, alcuni corridori riuscivano a rientrare in discesa portando il gruppo al comando ad una ventina di componenti. La volata finale veniva lanciata molto bene dall’Astana per Gidich, che riusciva ad imporsi davanti a Grega Bole (Bahrain Merida) ed Edmondson, mentre Frapporti restava sempre il migliore degli italiani con la settima piazza. Gidich conquistava anche la maglia di leader.
La quarta frazione con partenza da Cittavecchia e arrivo a Cirquenizza dopo 155 chilometri prevedeva un percorso abbastanza pianeggiante, con uno strappo di un chilometro all’8% ad appena sette chilometri dalla conclusione che offriva la possibilità di anticipare la volata conclusiva o stroncare qualche ruota veloce. La fuga composta da Alexander Cataford (Israel Cycling Academy), Matthias Krizek (Felbermayr-Simplon Wels), John Mandrysch (P&S Metalltechnik), Samuele Rivi (Tirol KTM) e Javier Moreno (Delko Marseille Provence) veniva ripresa proprio prima di questo strappo. Jan Tratnik (Bahrain Merida) era il primo ad attaccare all’inizio dello strappo, seguito a ruota da Finetto e Maxime Chevalier (Vital Concept-B&B Hotels), incapaci però di tenere il passo dello sloveno che veniva in seguito ripreso allo scollinamento da Villella ed Edmondson. Il gruppo, ancora forte di una cinquantina di atleti, riusciva a chiudere su di loro all’imbocco del chilometro conclusivo estremamente tecnico. Grosu guidava il gruppo quando a 500 metri dalla conclusione scivolava in una curva andando a coinvolgere un paio di altri atleti, mentre Paolo Simion (Bardiani – CSF) conduceva il gruppo nelle restanti curve, dove avveniva un’altra caduta, da parte di un corridore della Vital Concept-B&B Hotels, nelle prime posizioni. Simion si trovava quindi a lanciare la volata con solo tre atleti alla sua ruota ed era il giovane velocista serbo Dušan Rajović (Adria Mobil) a sfruttare l’occasione andando a conquistare la tappa davanti allo stesso Simion e ad Heinrich Haussler (Bahrain Merida). Gidich riusciva a mantenere il primato di leader della generale alla vigilia della tappa regina, a lui non adatta.
Con partenza da Porto Albona, la frazione più impegnativa della corsa trovava nella salita di Ucka, 7 Km al 9.2%, collocata 76 chilometri dopo la partenza, una difficile ascesa che precedeva la salita conclusiva di Platak, in tutto 136 chilometri dei quali gli ultimi 14 con una pendenza media del 5.6%. La salita centrale non vedeva particolari azioni in atto, se non un’andatura in grado di selezionare il gruppo. Un attacco interessante avveniva a dodici chilometri dall’arrivo con l’azione di Matteo Badilatti (Israel Cycling Academy) che andava a riprendere e immediatamente staccare Quentin Pacher (Vital Concept-B&B Hotels). Nello stesso momento Gidich doveva rinunciare alla sua maglia di leader staccandosi dal gruppo guidato dalla Mitchelton – Scott. A cinque chilometri dalla conclusione veniva ripreso Badilatti e Yates attaccava con il solo Villella che provava a seguirlo, senza però riuscire a tenere il passo dell’inglese. Andrey Zeits (Astana) si occupava dell’inseguimento per il suo compagno di squadra, con i soli Rolland, De La Parte, Domen Novak (Bahrain Merida) e Nathan Earle (Israel Cycling Academy) capaci di restare con loro. Novak tentava un inseguimento solitario a 1500 metri dall’arrivo, ma Yates riusciva a mantenere un buon ritmo andando a conquistare tappa e maglia nella frazione più attesa. Novak nel frattempo veniva ripreso e Villella andava a chiudere al secondo posto con 10” di ritardo, davanti a De La Parte, Rolland e allo stesso sloveno. Così Villella prima della tappa finale aveva 15” da recuperare al britannico, mentre per De La Parte i secondi di distacco erano 17.
L’ultima giornata di corsa prevedeva 154 chilometri da Sveta Nedelja a Zagabria, quasi interamente pianeggianti con un circuito cittadino conclusivo di cinque chilometri da ripetere tre volte che proponeva uno strappo finale in acciottolato di 500 metri, ascesa che poteva favorire un’azione per tentare di ribaltare la classifica finale della corsa. La tappa veniva caratterizzata da una fuga composta da Alessandro Fedeli (Delko Marseille Provence), Matic Grošelj (Ljubljana Gusto Santic), Florian Kierner e Daniel Lehner (Felbermayr-Simplon Wels), Dylan Bouwmans e Stef Krul (Metec TKH) e Florian Gamper e il fratello Patrick (Tirol KTM). Questi atleti arrivavano a Zagabria con circa 40 secondi di margine sul gruppo guidato dalla Bahrain Merida. Nel secondo passaggio sullo strappo finale era Fedeli ad accelerare inseguito da Gamper, Kierner e Krul, mentre il gruppo frazionato transitava circa quindici secondi dopo, guidato nell’ultima tornata dalla Ljubljana Gusto Santic e dall’Adria Mobil. Fedeli riusciva a mantenere un piccolo margine sul resto degli attaccanti prima dello strappo conclusivo e riusciva a difendersi e trionfare per la seconda volta in questa stagione. Tratnik concludeva al secondo posto dopo una forte azione che per poco non riusciva a concludersi in qualcosa di più, mentre il terzo posto andava a Kierner.
Yates riusciva senza difficoltà a difendere la vittoria conclusiva, con Villella e De La Parte a completare il podio. Edmondson conquistava, invece, la classifica a punti e lo stesso Yates si portava a casa la classifica del miglior scalatore. Pronskiy era il miglior giovane davanti a Luca Covili (Bardiani – CSF), mentre la stessa Astana conquistava la classifica a squadre.

Carlo Toniatti

La vittoria di Adam Yates nella tappa di Platak (foto Bettini)

La vittoria di Adam Yates nella tappa di Platak (foto Bettini)

06-10-2019

ottobre 6, 2019 by Redazione  
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GRAN PREMIO BRUNO BEGHELLI

L’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Monteveglio, percorrendo 199.3 Km in 4h35′59″ alla media di 43.33 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte e l’australiano Jack Haig

TOUR DE VENDÉE

Il francese Marc Sarreau (Groupama – FDJ) si è imposto nella corsa francese, Challans – La Roche-sur-Yon, percorrendo 199.5 Km in 4h26′21″ alla media di 44.94 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Christophe Laporte e Bryan Coquard. Due italiani in gara: Jacopo Guarnieri (Groupama – FDJ) si è piazzato 40° a 44″, Davide Orrico (Team Vorarlberg Santic) non ha concluso la corsa.

LA DH FAMENNE ARDENNE CLASSIC

Il belga Dimitri Claeys (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella corsa belga, circuito di Marche-en-Famenne, percorrendo 180 Km in 4h06′40″ alla media di 43.78 Km/h. Ha preceduto di 5″ il connazionale Baptiste Planckaert e di 7″ l’olandese Timo Roosen.

CRO Race (Croazia)

L’italiano Alessandro Fedeli (Delko Marseille Provence) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Sveta Nedelja – Zagabria, percorrendo 154 Km in 3h22′14″ alla media di 45.69 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo sloveno Jan Tratnik e l’austriaco Florian Kierner. Il britannico Adam Yates (Mitchelton-Scott) si impone in classifica con 22″ sull’italiano Davide Villella (Astana Pro Team) e 29″ sullo spagnolo Víctor de la Parte González.

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

Il belga Thomas Joseph (Tarteletto – Isorex) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Sarein – Tabriz, percorrendo 188.9 Km in 5h24′52″ alla media di 34.89 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’iraniano Mohammad Ganjkhanlou e l’algerino Youcef Reguigui. Il russo Savva Novikov (Lokosphinx) si impone in classifica con 24″ sul moldavo Cristian Raileanu e 26″ su Reguigui

VUELTA AL ECUADOR

Anche la seconda tappa, Charapotó – Bahía de Caráquez di 127.5 Km, è stata cancellata a causa delle manifestazioni di protesta di carattere politico che stanno avvenendo in questi giorni nel paese sudamericano.

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