ADAM YATES, TRIONFO ALLA CRO RACE

ottobre 7, 2019
Categoria: News

Adam Yates (Mitchelton – Scott) ha vinto la CRO Race dopo aver trionfato nella frazione regina di Platak. Davide Villella (Astana) ha concluso al secondo posto davanti a David De La Parte (CCC Team).

Nella settimana appena conclusa si è disputata la quattordicesima edizione della CRO Race, fino allo scorso anno disputata nel mese di aprile e conosciuta come Tour of Croatia. Grazie alla nuova collocazione ha trovato una startlist di livello internazionale grazie alla presenza di corridori come Matej Mohorič (Bahrain – Merida), Adam Yates (Mitchelton – Scott) e Pierre Rolland (Vital Concept – B&B Hotels).
Nei sei giorni di corsa i corridori hanno affrontato inizialmente due tappe a favore dei velocisti, seguite da altrettante frazioni che potevano favorire le ruote veloci capaci di resistere su percorsi più mosso nel tratto conclusivo. Era invece la quinta tappa la frazione regina con l’arrivo in salita a Platak che probabilmente avrebbe deciso la classifica conclusiva, prima del finale a Zagabria con un circuito insidioso dall’esito non scontato.
La corsa partiva martedì da Osijek per approdare a Lipik dopo 202 chilometri privi di particolari difficoltà, lungo i quali quali era il solo Markus Wildauer (Tirol KTM) a tentare la fuga, tentativo che veniva ripreso senza patemi dal gruppo a quattro chilometri dall’arrivo; nell’ultimo chilometro era la Adria Mobil a controllare la corsa lanciando molto bene il proprio velocista Marko Kump, che riusciva a difendersi al fotofinish dal prepotente ritorno di Yevgeniy Gidich (Astana) e da Eduard-Michael Grosu (Delko Marseille Provence), rispettivamente secondo e terzo. Mattia Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec) concludeva dodicesimo come migliore degli italiani. La seconda tappa con partenza da Slunj prevedeva l’arrivo a Zara dopo 183 chilometri; il percorso era più impegnativo della giornata precedente, ma comunque ancora adatto ai velocisti. La tappa vedeva due fughe in atto, con la seconda di queste attiva nell’ultimo terzo di corsa. Gli ultimi contrattaccanti venivano ripresi ai -6, poco dopo una grossa caduta che aveva coinvolto metà del gruppo e ridotto di due terzi i pretendenti alla vittoria di tappa. In quest’occasione perdevano diversi minuti uomini di classifica come Rolland, Amaro Antunes (CCC Team) e Sam Bewley (Mitchelton – Scott), con il primo che riusciva in parte a recuperare e a limitare il ritardo a 36 secondi. Nel tecnico finale di Zara era Mohorič a provare ad anticipare la volata, ma lo stesso Grosu andava a chiudere su di lui portandosi dietro Mirco Maestri (Bardiani – CSF). La loro azione veniva ripresa a quattro chilometri dalla conclusione dal lavoro della Mitchelton – Scott e poco dopo erano Vadim Pronskiy (Astana) e Michel Aschenbrenner (P&S Metalltechnik) a provare la sortita vincente, ma anche il loro attacco veniva chiuso poco prima del chilometro conclusivo. Grosu riusciva ad anticipare il gruppo nella curva che apriva un finale estremamente tecnico e, sfruttando l’azione che gli era riuscito anche nell’edizione passata su questo traguardo, beffava i suoi avversari andando a conquistare tappa e maglia. La volata dei battuti era appannaggio di Alex Edmondson (Mitchelton – Scott) davanti a Kump e Frapporti. Dopo l’arrivo uno sconsiderato spettatore attraversava la strada venendo centrato dallo stesso Frapporti e causava la caduta di altri atleti, tra i quali Edmondson e Mohorič, costretto al ritiro con due costole fratturate. La terza frazione prevedeva sulla carta un percorso di 154 km con partenza da Okrug e arrivo a Macarsca, ma a causa del vento la corsa veniva interrotta dopo un’oretta dall’avvio e ripresa negli ultimi 47 chilometri, che prevedavano la salita di Biokovo, 5.3 km al 5.3%, da scalare dieci chilometri prima della conclusione. La corsa ripartiva con la situazione in atto prima della sospensione, la fuga di Wildauer (Tirol KTM), Stephan Rabitsch (Felbermayr-Simplon Wels), Ben Hill (Ljubljana Gusto Santic), Lars van den Berg (Metec-TKH), Timon Loderer (Hrinkow Advarics) e Robert Jägeler (P&S Metalltechnik). Questi atleti potevano vantare un vantaggio nell’ordine dei due minuti e venivano inseguiti principalmente dalla Mitchelton – Scott. Lungo la salita erano prima Kump e poi il leader Grosu a staccarsi, mentre in gruppo era lo stesso Yates ad seguito a ruota da Mauro Finetto (Delko Marseille Provence), ma non veniva lasciato loro spazio. Alex Edmonson riusciva ad avvantaggiarsi ad una dozzina di chilometri dall’arrivo, prima di venir ripreso da Yates, Finetto, Davide Villella (Astana) e David De La Parte (CCC Team). Questo quintetto scollinava insieme agli ultimi due fuggitivi ad arrendersi, Rabitsch e Van der Berg; successivamente, nonostante il lavoro di Yates per il suo compagno di squadra, alcuni corridori riuscivano a rientrare in discesa portando il gruppo al comando ad una ventina di componenti. La volata finale veniva lanciata molto bene dall’Astana per Gidich, che riusciva ad imporsi davanti a Grega Bole (Bahrain Merida) ed Edmondson, mentre Frapporti restava sempre il migliore degli italiani con la settima piazza. Gidich conquistava anche la maglia di leader.
La quarta frazione con partenza da Cittavecchia e arrivo a Cirquenizza dopo 155 chilometri prevedeva un percorso abbastanza pianeggiante, con uno strappo di un chilometro all’8% ad appena sette chilometri dalla conclusione che offriva la possibilità di anticipare la volata conclusiva o stroncare qualche ruota veloce. La fuga composta da Alexander Cataford (Israel Cycling Academy), Matthias Krizek (Felbermayr-Simplon Wels), John Mandrysch (P&S Metalltechnik), Samuele Rivi (Tirol KTM) e Javier Moreno (Delko Marseille Provence) veniva ripresa proprio prima di questo strappo. Jan Tratnik (Bahrain Merida) era il primo ad attaccare all’inizio dello strappo, seguito a ruota da Finetto e Maxime Chevalier (Vital Concept-B&B Hotels), incapaci però di tenere il passo dello sloveno che veniva in seguito ripreso allo scollinamento da Villella ed Edmondson. Il gruppo, ancora forte di una cinquantina di atleti, riusciva a chiudere su di loro all’imbocco del chilometro conclusivo estremamente tecnico. Grosu guidava il gruppo quando a 500 metri dalla conclusione scivolava in una curva andando a coinvolgere un paio di altri atleti, mentre Paolo Simion (Bardiani – CSF) conduceva il gruppo nelle restanti curve, dove avveniva un’altra caduta, da parte di un corridore della Vital Concept-B&B Hotels, nelle prime posizioni. Simion si trovava quindi a lanciare la volata con solo tre atleti alla sua ruota ed era il giovane velocista serbo Dušan Rajović (Adria Mobil) a sfruttare l’occasione andando a conquistare la tappa davanti allo stesso Simion e ad Heinrich Haussler (Bahrain Merida). Gidich riusciva a mantenere il primato di leader della generale alla vigilia della tappa regina, a lui non adatta.
Con partenza da Porto Albona, la frazione più impegnativa della corsa trovava nella salita di Ucka, 7 Km al 9.2%, collocata 76 chilometri dopo la partenza, una difficile ascesa che precedeva la salita conclusiva di Platak, in tutto 136 chilometri dei quali gli ultimi 14 con una pendenza media del 5.6%. La salita centrale non vedeva particolari azioni in atto, se non un’andatura in grado di selezionare il gruppo. Un attacco interessante avveniva a dodici chilometri dall’arrivo con l’azione di Matteo Badilatti (Israel Cycling Academy) che andava a riprendere e immediatamente staccare Quentin Pacher (Vital Concept-B&B Hotels). Nello stesso momento Gidich doveva rinunciare alla sua maglia di leader staccandosi dal gruppo guidato dalla Mitchelton – Scott. A cinque chilometri dalla conclusione veniva ripreso Badilatti e Yates attaccava con il solo Villella che provava a seguirlo, senza però riuscire a tenere il passo dell’inglese. Andrey Zeits (Astana) si occupava dell’inseguimento per il suo compagno di squadra, con i soli Rolland, De La Parte, Domen Novak (Bahrain Merida) e Nathan Earle (Israel Cycling Academy) capaci di restare con loro. Novak tentava un inseguimento solitario a 1500 metri dall’arrivo, ma Yates riusciva a mantenere un buon ritmo andando a conquistare tappa e maglia nella frazione più attesa. Novak nel frattempo veniva ripreso e Villella andava a chiudere al secondo posto con 10” di ritardo, davanti a De La Parte, Rolland e allo stesso sloveno. Così Villella prima della tappa finale aveva 15” da recuperare al britannico, mentre per De La Parte i secondi di distacco erano 17.
L’ultima giornata di corsa prevedeva 154 chilometri da Sveta Nedelja a Zagabria, quasi interamente pianeggianti con un circuito cittadino conclusivo di cinque chilometri da ripetere tre volte che proponeva uno strappo finale in acciottolato di 500 metri, ascesa che poteva favorire un’azione per tentare di ribaltare la classifica finale della corsa. La tappa veniva caratterizzata da una fuga composta da Alessandro Fedeli (Delko Marseille Provence), Matic Grošelj (Ljubljana Gusto Santic), Florian Kierner e Daniel Lehner (Felbermayr-Simplon Wels), Dylan Bouwmans e Stef Krul (Metec TKH) e Florian Gamper e il fratello Patrick (Tirol KTM). Questi atleti arrivavano a Zagabria con circa 40 secondi di margine sul gruppo guidato dalla Bahrain Merida. Nel secondo passaggio sullo strappo finale era Fedeli ad accelerare inseguito da Gamper, Kierner e Krul, mentre il gruppo frazionato transitava circa quindici secondi dopo, guidato nell’ultima tornata dalla Ljubljana Gusto Santic e dall’Adria Mobil. Fedeli riusciva a mantenere un piccolo margine sul resto degli attaccanti prima dello strappo conclusivo e riusciva a difendersi e trionfare per la seconda volta in questa stagione. Tratnik concludeva al secondo posto dopo una forte azione che per poco non riusciva a concludersi in qualcosa di più, mentre il terzo posto andava a Kierner.
Yates riusciva senza difficoltà a difendere la vittoria conclusiva, con Villella e De La Parte a completare il podio. Edmondson conquistava, invece, la classifica a punti e lo stesso Yates si portava a casa la classifica del miglior scalatore. Pronskiy era il miglior giovane davanti a Luca Covili (Bardiani – CSF), mentre la stessa Astana conquistava la classifica a squadre.

Carlo Toniatti

La vittoria di Adam Yates nella tappa di Platak (foto Bettini)

La vittoria di Adam Yates nella tappa di Platak (foto Bettini)

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