KRISTIAN SBARAGLI…A DEGENKOLB ALLA VUELTA

agosto 31, 2015 by Redazione  
Filed under News

Vittoria a sorpresa ma meritatissima del 25enne empolese della Mtn-Qhubeka che, dopo aver resistito in salita, si impone in quel di Castellón davanti al tedesco della Giant-Shimano, a José Joaquin Rojas e a Tosh Van der Sande, che era stato il primo a lanciare lo sprint, mentre Matteo Montaguti e Valerio Conti chiudono rispettivamente al 6° e al 10° posto. Italia protagonista anche con il redivivo Alessandro De Marchi e con Gianluca Brambilla, in evidenza sull’Alto de Desierto de Las Palmas e nella successiva discesa, mentre i big si controllano in vista del primo giorno di riposo e della tremenda frazione di Cortals d’Encamp.

La decima tappa della Vuelta, 146,6 km da Valencia a Castellón, si presentava come una frazione di transizione in virtù di un percorso non particolarmente selettivo ma comunque caratterizzato nel finale dalla scalata dell’Alto del Desierto de Las Palmas, 7,5 km al 5,3% con la vetta posta ai -17 da un traguardo sulla carta non alla portata degli sprinter più puri. Peraltro l’assenza di un favorito d’obbligo quale sarebbe stato Peter Sagan, costretto al ritiro dopo l’assurda caduta nella tappa di Murcia, e pertanto di una squadra particolarmente interessata a tenere chiusa la corsa hanno fatto sì che almeno un buon terzo dei corridori ancora presenti in gruppo abbiano tentato la fuga. Infatti, in corrispondenza del Puerto del Oronet, GPM di 3a categoria posto dopo 29 km, si sono avvantaggiati ben 40 atleti, tra i quali Daniel Navarro (Cofidis), Rubén Plaza (Lampre-Merida), Luis León Sánchez (Astana), Maxime Monfort e Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol), Andrey Amador (Movistar), i nostri Salvatore Puccio (Team Sky), Dario Cataldo (Astana), Matteo Montaguti (Ag2r) e Davide Villella (Cannondale-Garmin) e soprattutto il colombiano Sergio Henao (Team Sky) che, sebbene non abbia avuto un rendimento esaltante fin qui, era comunque distanziato alla partenza di soli 3′13” dalla maglia roja Tom Dumoulin, il che ha obbligato a inseguire la Giant-Alpecin che, tra l’altro, oltre all’olandese leader della generale poteva contare nelle proprie fila su di un uomo come John Degenkolb, capace di tenere sull’ascesa finale e imporsi in una volata di un gruppo ristretto. Inoltre, come spesso accade quando il drappello dei battistrada è troppo numeroso, l’accordo ha lasciato a desiderare, tanto che Carlos Verona (Etixx-QuickStep) e Ricardo Zoidl (Trek) hanno tentato l’avventura solitaria e il plotone – in testa al quale si è successivamente portata anche la Movistar di Nairo Quintana e Alejandro Valverde, evidentemente tornato alla massima efficienza fisica dopo la caduta che ne ha in parte condizionato il rendimento sulle rampe di Cumbre del Sol, dove ha ceduto terreno rispetto agli avversari diretti per la generale – ha gradatamente chiuso un gap che aveva toccato i 2′20” intorno a metà percorso, fino al ricongiungimento avvenuto a pochi chilometri dall’inizio della salita dell’Alto del Desierto de Las Palmas. Inoltre, alcuni successivi velleitari tentativi di fuoriuscire dal gruppo non hanno avuto esito.
E’ iniziata dunque una nuova corsa che ha avuto tra i principali protagonisti Alessandro De Marchi (Bmc), finalmente recuperato dopo i problemi fisici che l’hanno costretto a fermarsi per diversi mesi dopo la Milano-Sanremo: il “Rosso di Buja”, già premiato come atleta più combattivo al Tour de France 2014, è stato il primo a muoversi quando la strada ha iniziato a salire e su di lui si sono portati dapprima Romain Sicard (Europcar) e quindi uno scatenato Kenny Elissonde (Fdj), già presente nella fuga dei 40, che ha lasciato sul posto Jérôme Coppel (Iam Cycling) che ne aveva seguito il primo scatto, ha raggiunto i due atleti che lo precedevano e ha proseguito in solitudine. Contemporaneamente nel plotone la Giant-Shimano ha scandito un ritmo non esagerato ma comunque piuttosto sostenuto, tanto che davanti sono rimasti una settantina di corridori, mentre si staccavano corridori che potevano far bene nel finale come Ariel Richeze (Lampre-Merida), Danny Van Poppel (Trek) e Simon Gerrans (Orica-GreenEdge), oltre a un Mikel Landa (Astana) ormai uscito dalle zone alte della generale dopo essere anch’egli caduto nella tappa di Cumbre del Sol. Questi uomini hanno perso contatto con il basco 3° al Giro d’Italia, che arriverà al traguardo distanziato di 10′50” in un gruppo comprendente anche Henao, attardato per via di una caduta nella successiva discesa. In vista dello scollinamento, dove Elissonde è passato per primo seguito a pochi metri da Sicard e De Marchi, ci ha provato anche Gianluca Brambilla (Etixx-QuickStep), protagonista fin qui di una Vuelta in cui non è stato particolarmente attivo ma nella quale ha comunque palesato un ottimo stato di forma, tanto da occupare il 14° posto nella generale a 3′46” da Dumoulin. Il 28enne di Bellano, sfruttando le sue eccellenti doti di discesista, si è quasi riportato sui tre atleti che lo precedevano ma nel momento in cui la strada è tornata pianeggiante ha dovuto desistere, venendo riassorbito da un gruppo che, con la maglia “roja” spesso in prima persona a condurre l’inseguimento, ha messo nel mirino De Marchi e compagni che, a loro volta, sono stati costretti ad alzare bandiera bianca ai -4 dal traguardo.
A tentare di scongiurare lo sprint finale ci hanno provato dapprima Sergio Oliveira (Lampre-Merida), quindi l’immancabile Adam Hansen (Lotto-Belisol) e infine Luis León Sánchez, ma per tutti e tre non c’è stato nulla da fare: vuoi per le diverse curve poste negli ultimi km e vuoi per la mancanza di una formazione in grado di organizzare un vero e proprio treno, anche se ci ha provato la Tinkoff-Saxo per un Daniele Bennati bravo a rimanere nel gruppo dei migliori in salita, ne è venuta fuori una volata piuttosto caotica in cui Tosh Van Der Sande (Lotto-Belisol) è stato il primo a lanciarsi ma è stato saltato da un bravissimo Kristian Sbaragli (Mtn-Qhubeka), che ha in seguito resistito al ritorno di Degenkolb andando a conquistare il più importante successo della sua ancor breve carriera, nonchè il primo del 2015. Il 25enne empolese, che comunque si era già piazzato per tre volte nei primi 6 in altrettanti arrivi in volate di gruppi più o meno numerosi in questa Vuelta, ha preceduto nell’ordine il tedesco della Giant-Shimano, José Joaquin Rojas (Movistar), Van Der Sande, il sempre brillante José Gonçalves (Caja Rural) e Montaguti che, dopo essere stato in fuga, si è lanciato anche nello sprint finale piazzandosi 6°. Un altro italiano, Valerio Conti (Lampre-Merida), ha quindi chiuso la top ten. La classifica generale rimane invariata nelle prime posizioni e vede Dumoulin al comando con 57” su Joaquim Rodríguez (Katusha), 59” su Johan Esteban Chaves (Orica-GreenEdge), 1′07” su Nicolas Roche (Team Sky), 1′13” su Fabio Aru (Astana), 1′17” su Valverde e Quintana e 1′18” su Chris Froome (Team Sky), il tutto alla vigilia del giorno di riposo che precede quella che, a detta degli organizzatori, è addirittura la tappa più dura nella storia della Vuelta, 138 km da Andorra La Vella a Cortals d’Encamp. Vero che la distanza non è eccessiva ma verranno scalati praticamente senza soluzione di continuità la Collada de Beixalis, il Col d’Ordino, il Col de la Rabassa, la durissima Collada de la Gallina, già teatro di due arrivi di tappa nel 2012 e nel 2013, il breve ma arcigno Alto de Cornella e infine l’ascesa conclusiva di 8,7 km al 9,2% che, unita a quelle precedenti, potrebbe fare sfracelli. Si tratterà dunque del momento della verità, in particolare per tre corridori: per Dumoulin, che, oltre al vantaggio in classifica, ha la cronometro di Burgos dalla sua ma che fin qui non ha mai dimostrato di poter rimanere con i migliori sulle grandi montagne; per Quintana, che fin qui è apparso sotto tono rispetto all’atleta dominante visto sulle Alpi all’ultimo Tour de France; per Froome che, dopo un avvio di Vuelta difficile, è sembrato aver ritrovato la miglior condizione ma, in virtù degli ottimi segnali palesati fin qui, molto ci attendiamo da Fabio Aru, atteso al definitivo salto di qualità che può portarlo per la prima volta a conquistare un grande Giro.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka 3:12:43
2 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Alpecin
3 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team
4 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
5 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA
6 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
7 Jens Keukeleire (Bel) Orica GreenEdge
8 Daryl Impey (RSA) Orica GreenEdge
9 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step
10 Valerio Conti (Ita) Lampre-Merida
11 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
12 Timo Roosen (Ned) Team LottoNL-Jumbo
13 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
14 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
15 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team
16 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
17 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
18 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
19 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha
20 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
21 Laurent Pichon (Fra) FDJ.fr
22 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Alpecin
23 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
24 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
25 Christopher Froome (GBr) Team Sky
26 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin
27 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha
28 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
29 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka
30 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
31 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
32 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal
33 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
34 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha
35 Nelson Oliveira (Por) Lampre-Merida
36 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
37 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
38 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
39 Nicolas Roche (Irl) Team Sky
40 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
41 Romain Sicard (Fra) Team Europcar
42 Kristijan Durasek (Cro) Lampre-Merida
43 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
44 Tiago Machado (Por) Team Katusha
45 Fabrice Jeandesboz (Fra) Team Europcar
46 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
47 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr
48 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing
49 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
50 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits

CLASSIFICA GENERALE

1 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 38:34:56
2 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:00:57
3 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:00:59
4 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:01:07
5 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:01:13
6 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:01:17
7 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
8 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:01:18
9 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:47
10 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:52
11 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:02:17
12 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:02:25
13 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:02:26
14 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:03:46
15 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:04:04
16 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 0:04:28
17 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:04:43
18 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:04:47
19 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:05:07
20 Fabrice Jeandesboz (Fra) Team Europcar 0:05:26
21 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:06:00
22 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:06:45
23 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:10:27
24 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:12:38
25 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:13:47
26 Sergio Luis Henao (Col) Team Sky 0:14:03
27 George Bennett (NZl) Team LottoNL-Jumbo 0:14:12
28 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:16:58
29 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 0:17:16
30 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:17:56
31 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:19:57
32 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:20:22
33 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:21:21
34 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:21:35
35 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:23:24
36 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal 0:25:01
37 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:26:26
38 Jerome Coppel (Fra) IAM Cycling 0:27:04
39 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Etixx – Quick-Step 0:29:18
40 Rodolfo Torres (Col) Colombia 0:31:05
41 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:32:44
42 Nelson Oliveira (Por) Lampre-Merida 0:32:52
43 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:34:14
44 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin 0:34:37
45 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:35:15
46 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:36:39
47 Amets Txurruka (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:37:47
48 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha 0:37:55
49 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 0:38:02
50 Tiago Machado (Por) Team Katusha 0:38:04

In quel di Castellón Kristian Sbaragli regala allItalia il primo successo alla Vuelta a España 2015 (foto Bettini)

In quel di Castellón Kristian Sbaragli regala all'Italia il primo successo alla Vuelta a España 2015 (foto Bettini)

31-08-2015

agosto 31, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

L’italiano Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka) si è imposto nella decima tappa, Valencia – Castellón, percorrendo 146.6 Km in 3h12′43″, alla media di 45.642 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Degenkolb e lo spagnolo Rojas Gil. L’olandese Tom Dumoulin (Team Giant – Alpecin) è ancora maglia rossa con 57″ sullo spagnolo Rodríguez Oliver e 59″ sul colombiano Chaves Rubio. Miglior italiano Fabio Aru (Astana Pro Team), 5° a 1′13″.

TOUR OF BULGARIA

Il bulgaro Stefan Koychev Hristov si è imposto nella seconda tappa, Plovdiv – Troyan, percorrendo 121 Km in 2h55′28″, alla media di 41.375 Km/h. Ha preceduto di 1′23″ il kazako Zemlyakov e di 2′01″ il kazako Stalnov. Hristov è il nuovo leader della classifica con 1′27″ su Zemlyakov e 1′52″ sullo slovacco Tybor

CUMBRE DEL SOL, LA CIMA DEI MIRACOLI: FROOME RISORGE, DUMOULIN DECOLLA

agosto 31, 2015 by Redazione  
Filed under News

Ancora un’erta breve e ripidissima nel finale, ripetuta due volte, sì, ma al primo giro abbastanza lontana dal traguardo da assumere un valore puramente esplorativo, senza alcuna implicazione tattica possibile. Ecco quindi la solita giostra di scatti, compressa nei dieci minuti finali di gara: i risultati sono quanto mai imprevedibili e avventizi, ma l’emozione resta superficiale.

C’è una fuga, certo, nella quale segnaliamo l’italiano Cattaneo per spirito combattivo, o Bouet e Geraint Thomas per pedigree, e magari anche Fraile, della piccola Caja Rural, che lotta col coltello tra i denti per mantenere la maglia di leader dei Gpm; però la sorte dell’evasione è segnata chiaramente, ben prima del finale, da un gruppo in cui è la Katusha a tirare a tutta forza: “Purito” ha in mente la rampa di garage conclusiva, una chiusura di tappa su cui è abitualmente imbattibile.
Ci sono cadute, e come no?, già nella prima ora di gara, oltretutto con vittime importanti, anche se niente a che vedere con i ritiri illustrissimi di ieri. Ci vanno di mezzo la maglia rossa del leader Chaves, e poi Aru, Pozzovivo, Dumoulin, Visconti… ma chi ha la peggio sono Landa, che non riuscirà a tenere il passo del gruppo e taglierà il traguardo a oltre un quarto d’ora, e Valverde, che accusa forti dolori al braccio e alla spalla, lamentando di non riuscire ad alzarsi sui pedali. Un bel problema con il finale odierno.
Il primo transito sul muro non suscita velleità di sorta, dato che il primo scollinamento e l’arrivo sono separati da oltre 40 km. Nel rush conclusivo si assommano agli sforzi dei Katusha anche i Movistar e gli Astana, mettendo fuori gioco la fuga molto prima che la faccenda si faccia seria.
Si arriva quindi alle durissime rampe della Cumbre del Sol con il gruppo compatto. È Quintana a sferrare il primo assalto: il colombiano, non è la prima volta in questa prima metà di Vuelta, cerca di alzare il ritmo fin da subito, di stirare il più possibile l’estensione di salita su cui davvero sia importante lo sforzo ascensionale, per far assomigliare il più possibile la musica del finale ai ritmi a lui più congeniali; vale a dire, non scatti da velocisti col naso all’insù ma semmai progressioni estenuanti, protratte. Ma non c’è verso, il terreno non lo consente, non solo quello dell’ultima ascesa, troppo a gradoni, bensì l’intero disegno di tappa, che consegna alle ultime rampe un “peloton” ancora numeroso e con le gambe frizzanti. È “Purito”, naturalmente, a non fidarsi e chiudere sul colombiano, con Aru attento subito dietro. Parte poi Valverde, in un bell’uno-due da parte dei Movistar che avremmo voluto vedere, magari, al Tour e possibilmente lontano dal traguardo – dato che, là sì, il terreno c’era.
La vittima di spicco e in un certo senso attesa è Froome, che si sgancia dalla coda del gruppetto dei migliori e resta isolato frullando disperatamente a vuoto.
Qui emerge un altro grosso problema legato al disegno delle tappe che la Vuelta propone quest’anno con ossessiva insistenza: l’assenza di difficoltà preventive fa sì che sia molto prevedibile lo stato di forma con cui si arriva al finale, perché non si apre un ventaglio di incognite legato al “come” si affrontino eventuali salite pregresse; una volta alla salita finale, essendo essa brevissima, compresa nei 10-15 minuti, è altresì calcolabilissimo quale sia lo sforzo da erogare per garantirsi la percorrenza ottimale; infine, trattandosi di veri e propri muri, su cui perfino i professionisti faticano a toccare i 15km/h, non c’è alcun rischio nel perdere contatto dal gruppo di testa, che avanza a scatti e fermate, perché la scia è irrilevante, e dunque non è importante rimanervi in contatto. Il risultato dell’equazione è che gli amanti dei ciclocomputer – e del compuciclismo – hanno vita facilissima nel giocare a mantenere come da copione i numeretti sullo schermo e raccoglierne i frutti, mentre chi duella, come da tradizione, in uno scontro diretto, finisce per pagare dazio.
Si sarà ormai capito che il tentennamento di Froome è stato, come tante volte ci è toccato vedere, naturalmente seguito da un puntuale rientro, e addirittura… ma non anticipiamo oltre.
Il discorso, comunque, non era ad personam: c’è anche Tom Dumoulin che, da bravo cronoman, dichiara di essersi avvantaggiato di questo tipo di approccio anche se, a dir la verità, lui indietro non c’è mai rimasto, anzi! E va pure detto che con tutti i “sono molto dimagrito” di questo mondo parliamo pur sempre di un atleta che a parità di statura pesa 5-6 kg più di Froome (almeno) e, insomma, la forza di gravità dovrebbe pur fare la propria parte.
La Vuelta tuttavia, si sa, riserva sorprese variegate, e così è proprio Dumoulin il primo a lanciarsi all’attacco dopo che Aru ha ricondotto Valverde alla ragione. Chaves, il leader, chiude su di lui, tallonato da Quintana, e i migliori tornano assieme – salvo Froome, ancora intento a risparmiare il fiato a una certa distanza dal fondo del gruppetto dei migliori. Valverde è in sofferenza, dopo il proprio allungo precedente, e forse comincia a sentire il dolore alla spalla, dato che oltre pendenze del 15% alzarsi sui pedali è un “must”… perfino per Chris Froome.
Tocca ad Aru attaccare, ma stavolta non riesce a fare la differenza: il sardo, per scalatore puro che sia, tende a inchiodarsi quando si va troppo oltre il 10%.
Dumoulin, ad ogni modo, che scalatore puro proprio non è, non ha di questi problemi, anzi senz’altro sente una gran gamba, tant’è che riparte in solitaria. Una breve contropendenza lo aiuta a spingere a fondo e aprire un buco significativo, mentre dietro si alternano all’inseguimento Chaves e… – è lui o non è lui? – certo che è lui! Il gomito largo è inconfondibile, parliamo proprio di Chris Froome! Sarà una trenata a fondo per riportare sotto il compagno Nicolas Roche? O Froome si spende in prima persona in questa sezione interlocutoria, lottando in un segmento di falsopiano contro un cronoman puro, perché di colpo ha energie da vendere?
Si scoprirà a breve, negli ultimi 800 metri che nuovamente tornano a impennarsi verso il cielo con punte del 18%.
Dumoulin vi entra con un vantaggio, piccolo ma indiscutibile: c’è da chiedersi quanto gli sarà costato fare a tutta il falsopiano, e lo stesso, naturalmente, vale per Froome.
Appena la strada torna a salire, si fa avanti Majka, ma è questione di pochi istanti prima che Froome riaccenda il motorino (figurativamente parlando) e in un lampo si riporti sul polacco, trascinandosi dietro solo un “Purito” digrignante. Chaves va in bambola, Quintana non ama queste fiammate, Aru si pianta dondolando da un lato all’altro della bici con il suo rapporto troppo duro.
Tocca a “Purito” provare la mossa d’orgoglio, sperare che quello di Froome sia stato un bluff e provare la sua tipica accelerazione da spaccamuri. Ma, anche se Majka accusa, Froome è ben lungi dal mollare. E Dumoulin è in vista.
Altra micidiale frullata dell’uomo Sky e “Purito”, dopo una lunghissima, straziante resistenza deve cedere una mezza dozzina di metri. Froome invece piglia e passa Dumoulin, ormai pronto a tagliare esultante il traguardo – se non che…
Se non che Dumoulin si appiccica alla ruota dell’inglese e, forte di uno sprint senza dubbio più efficace, a quanto pare per nulla spento dallo sforzo profuso, con autorevolezza lo salta senza ammettere repliche. Il cronoman olandese assicura di “essere migliorato molto in salita quest’anno” (lo saprà lui, perché noi gli abbiamo visto fare, prima della Vuelta, solo una top ten in un arrivo in salita degno di questo nome, e pure per un pelo, cioè arrivando decimo: ai ghiacciai di Sölden nel Giro di Svizzera, pur sempre a 1’40” dal vincitore Pinot e a un minuto da onestissimi comprimari come Spilak o Pozzovivo).
Scopriremo l’entità di questi miglioramenti mercoledì, nel tappone andorrano. Intanto, da parte dei colleghi, si sprecano gli “unbelievable” e gli “incredible”, anche se nel caso di alcune di queste uscite si potrebbe chiosare “da che pulpito”.
Froome si conferma pericolosissimo, nonostante la battuta a vuoto dell’altroieri e le incertezze viste nella facile salita di ieri (vanificate dall’arrivo in discesa). L’altalena prestazionale dell’inglese, sia a livello di carriera, sia di annata, sia… di singola ascesa!… è ormai un classico, quindi non ci stupiamo più, e ci limitiamo a prendere atto di un suo possibile, minacciosissimo rientro in gioco; c’è da augurarsi, per lo spettacolo, che ne prendano atto anche gli avversari, che badino un po’ di più a cercare di eliminarlo irreparabilmente al prossimo affanno (se mai ci sarà), invece che snobbarlo come troppo spesso in passato. Per un Nibali appiedato dalla caduta si sprecano le collaborazioni incrociate al fine di farlo fuori, a Froome invece non si fa la scortesia nemmeno quando si stacca per motivi puramente atletici. Ricordino, i rivali, che mentre l’anno scorso lor signori si dilettavano nelle ripicche tra i “tre tenori”, Froome storceva il collo, si spremeva, e alla fine della fiera il secondo, dietro al solo Contador, fu lui.
Aru, Valverde, “Purito” considerano, guardando alla propria carriera, di possedere quel “killer instinct” che invece ha da sempre contraddistinto il madrileno? Lo speriamo, sempre per lo spettacolo, perché altrimenti si fa incombentissimo il rischio di vedere un replay del Tour, tra un Froome traballante ma con un solido cuscinetto (lì La-Pierre-Sant-Martin, qui presumibilmente la crono) e un Quintana frenato dalla comproprietà con Valverde.
Intanto, comunque, “Purito”è terzo di giornata a una manciata di secondi, nonché, visto il crollo di Chaves, secondo nella generale. I podi, lo sappiamo, sono un po’ la sua specialità. Più indietro gli altri, con Aru che si riprende bene e arriva in spinta sull’arrivo, passando Majka; poi Quintana che segue col suo passo a venti, pesantissimi secondi, e quindi, dopo una bella pausa, entrano intorno al mezzo minuto e in rapida successione Valverde, Roche (l’altro uomo Sky, ancora quarto nella generale!) e Pozzovivo. Sono gli uomini della top ten della classifica, con l’aggiunta di Chaves che vi rimane in virtù del grosso vantaggio accumulato finora, ma che in un solo km perde quasi un minuto. Saranno loro a darci più credibili responsi nell’imperdibile tappone di mercoledì, disegnato – e non è un modo di dire – da “Purito” in persona.

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 4:09:55
2 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:02
3 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:00:05
4 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:16
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:18
6 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:00:20
7 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
8 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:00:31
9 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:33
10 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:00:34
11 Sergio Luis Henao (Col) Team Sky 0:00:49
12 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:00:55
13 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:00:56
14 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:00:59
15 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
16 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:01:08
17 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:01:14
18 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 0:01:18
19 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:01:21
20 Fabrice Jeandesboz (Fra) Team Europcar 0:01:31
21 George Bennett (NZl) Team LottoNL-Jumbo 0:01:37
22 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:01:48
23 Rodolfo Torres (Col) Colombia 0:01:52
24 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
25 Jerome Coppel (Fra) IAM Cycling
26 Romain Sicard (Fra) Team Europcar
27 Larry Warbasse (USA) IAM Cycling
28 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:02:06
29 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits
30 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:02:16
31 Nelson Oliveira (Por) Lampre-Merida 0:02:17
32 Romain Hardy (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:02:30
33 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:02:45
34 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:02:49
35 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
36 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
37 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
38 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:03:01
39 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:03:03
40 Amets Txurruka (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
41 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:03:21
42 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:04:13
43 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:25
44 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
45 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha
46 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
47 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
48 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
49 Luis Mas (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
50 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal 0:04:43

CLASSIFICA GENERALE

1 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 35:22:13
2 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:00:57
3 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:00:59
4 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:01:07
5 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:01:09
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:01:13
7 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:01:17
8 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:01:18
9 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:47
10 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:52
11 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:02:17
12 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:02:25
13 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:02:26
14 Sergio Luis Henao (Col) Team Sky 0:03:13
15 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:03:46
16 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:04:04
17 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 0:04:28
18 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:04:43
19 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:04:47
20 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:05:07
21 Fabrice Jeandesboz (Fra) Team Europcar 0:05:26
22 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:06:00
23 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:06:45
24 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:09:32
25 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:10:27
26 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:12:38
27 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:13:47
28 George Bennett (NZl) Team LottoNL-Jumbo 0:14:12
29 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:15:36
30 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:16:58
31 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 0:17:16
32 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:17:56
33 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Etixx – Quick-Step 0:18:28
34 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:19:57
35 Rodolfo Torres (Col) Colombia 0:20:15
36 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:21:21
37 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:21:34
38 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:21:54
39 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:23:24
40 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal 0:25:01
41 Amets Txurruka (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:26:57
42 Jerome Coppel (Fra) IAM Cycling 0:27:04
43 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin 0:28:23
44 Jesper Hansen (Den) Tinkoff-Saxo 0:28:57
45 Nelson Oliveira (Por) Lampre-Merida 0:32:52
46 Ruben Plaza Molina (Spa) Lampre-Merida 0:34:08
47 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:34:14
48 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:35:15
49 Ricardo Vilela (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:35:48
50 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:36:39

Dumoulin vince in vetta allarcigno traguardo di Cumbre del Sol mentre sullo sfondo si staglia minaccioso Froome (Getty Images Sport)

Dumoulin vince in vetta all'arcigno traguardo di Cumbre del Sol mentre sullo sfondo si staglia minaccioso Froome (Getty Images Sport)

KRISTOFF DETTA LA SUA LEGGE ANCHE IN FRANCIA

agosto 31, 2015 by Redazione  
Filed under News

Alexander Kristoff coglie la sua ventesima vittoria stagionale centrando un altro successo sotto le insegne del World Tour dopo il Giro delle Fiandre. In un circuito finale ostico per i velocisti classici il norvegese ha dato un chiaro segnale in previsione dei prossimi Mondiali in terra statunitense. A sorpresa le posizioni d’onore sono andate a Simone Ponzi e a Ramunas Navardaskas.

Una prova di forza, ecco come si può definire il successo odierno di Alexander Kristoff (Katusha) al GP Plouay. In un circuito finale ostico per la quasi totalità delle ruote veloci presenti, il norvegese ha spianato nei vari passaggi la Côte du Lezot, quella di Ty Marrec e le altre salitelle, numerose ma non impossibili, e si è presentato pilotato dal fido Guarnieri a giocarsi imperiosamente il successo finale. Giocato e vinto regolando allo sprint Simone Ponzi (Southeast) e Ramunas Navardauskas (Cannondale-Garmin).
La gara odierna si è svolta, come spesso accade, in due tempi. Il primo ha visto l’entrata in scena dei fuggitivi della prima ora: Fumiyuki Beppu (Trek), il belga Frederik Backaert (Wanty) e tre francesi Anthony Delaplace (Bretagne), Quentin Jauregui (Ag2r) e Alexandre Pichot (Europcar). Per loro vantaggio massimo di quasi 12’ e fine della libera uscita quando mancavano poco più di una quarantina di km all’arrivo.
Ripresa la fuga la calma è stata solo apparente. In un susseguirsi di scatti e contro scatti è, infatti, nato un nuovo tentativo che ha per così dire dato il via al secondo atto del GP Plouay 2015.
Si invola Tim Wellens (Lotto Soudal) seguito prontamente da Matteo Bono (Lampre), Silvan Dillier (BMC), Simon Clarke (Orica), Aleksey Lutsenko (Astana), Michael Rogers (Tinkoff) e Philip Deignan (Sky).
I sette non riescono a mettere tra loro e gli inseguitori un congruo vantaggio ma comunque fanno scattare l’allarme nelle squadre che ambiscono ad un arrivo allo sprint. A condurre è soprattutto la Etixx, già molto attiva nell’inseguimento dei 5 fuggitivi della prima ora. Con il passare dei km però sembra che i fuggitivi abbiano la meglio. Più volte gli inseguitori sembrano lì per chiudere il gap ma il vantaggio torna ad aumentare, a causa anche di un certo disordine tattico in testa al plotone, dove sembra regnare l’anarchia più che il raggiungimento di un fine comune. Gli ultimi a giocarsi le loro carte sono Wellens, Lutsenko e Dillier, che forzano l’andatura sperando di sorprendere il plotone. Per Wellens però l’avventura finisce quasi subito a causa di problemi con le calzature.
Dall’anarchico gruppo inseguitore si avvantaggia Matti Breschel (Tinkoff), che chiude prontamente il gap che lo divideva dai due fuggitivi, imitato immediatamente anche da Tiesj Benoot (Lotto Soudal), Christophe Laporte (Cofidis) e Greg Van Avermaet (BMC). Per questi nuovi battistrada c’è vita breve, però, con il portacolori della BMC autore dell’ultima sparata, neanche velleitaria, prima che il plotone si ricompattasse.
In un gruppo compatto con molte ruote veloci assenti per il duo Guarnieri-Kristoff è stato gioco facile andare a centrare il bersaglio grosso. Oltre ai già citati Ponzi e Navardauskas alle spalle del vincitore si sono piazzati anche Grega Bole, Jurgen Roelandts, Anthony Roux, Armindo Fonseca, ottavo Wouter Poels, Rasmus Guldhammer, Magnus Cort Nielsen e Bryan Coquard.

Mario Prato

ORDINE D’ARRIVO

1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 5:31:32
2 Simone Ponzi (Ita) Southeast Pro Cycling
3 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
4 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice
5 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal
6 Anthony Roux (Fra) FDJ.fr
7 Armindo Fonseca (Fra) Bretagne-Séché Environnement
8 Wouter Poels (Ned) Team Sky
9 Rasmus Guldhammer (Den) Cult Energy Pro Cycling
10 Magnus Cort Nielsen (Den) Orica GreenEdge
11 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
12 Roy Curvers (Ned) Team Giant-Alpecin
13 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
14 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
15 Luke Rowe (GBr) Team Sky
16 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
17 Tom Boonen (Bel) Etixx – Quick-Step
18 Nick Van Der Lijke (Ned) Team LottoNL-Jumbo
19 Arman Kamyshev (Kaz) Astana Pro Team
20 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha
21 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal
22 Tiesj Benoot (Bel) Lotto Soudal
23 Julien Vermote (Bel) Etixx – Quick-Step
24 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
25 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team
26 Rui Costa (Por) Lampre-Merida
27 Fabian Wegmann (Ger) Cult Energy Pro Cycling
28 Dayer Quintana (Col) Movistar Team
29 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling
30 Enrico Gasparotto (Ita) Wanty – Groupe Gobert
31 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing
32 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
33 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne-Séché Environnement
34 Björn Leukemans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
35 Jérôme Baugnies (Bel) Wanty – Groupe Gobert
36 Jonathan Castroviejo (Spa) Movistar Team
37 Christophe Laporte (Fra) Cofidis, Solutions Credits
38 Florian Vachon (Fra) Bretagne-Séché Environnement
39 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
40 Sep Vanmarcke (Bel) Team LottoNL-Jumbo
41 Karel Hnik (Cze) Cult Energy Pro Cycling
42 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step
43 Florian Senechal (Fra) Cofidis, Solutions Credits
44 Juan Jose Lobato (Spa) Movistar Team
45 Michael Valgren Andersen (Den) Tinkoff-Saxo
46 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale
47 Arnaud Gerard (Fra) Bretagne-Séché Environnement
48 Davide Rebellin (Ita) CCC Sprandi Polkowice
49 Marco Marcato (Ita) Wanty – Groupe Gobert
50 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
51 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
52 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal
53 Luis Angel Mate (Spa) Cofidis, Solutions Credits
54 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
55 Luca Wackermann (Ita) Southeast Pro Cycling
56 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin
57 Jean-Marc Bideau (Fra) Bretagne-Séché Environnement
58 José Herrada (Spa) Movistar Team
59 David Lopez (Spa) Team Sky
60 Dylan Van Baarle (Ned) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
61 Louis Vervaeke (Bel) Lotto Soudal
62 Marco Haller (Aut) Team Katusha
63 Michael Albasini (Swi) Orica GreenEdge
64 Paul Martens (Ger) Team LottoNL-Jumbo
65 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
66 Simon Yates (GBr) Orica GreenEdge
67 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
68 Pierrick Fedrigo (Fra) Bretagne-Séché Environnement
69 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling
70 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:00:12
71 Matti Breschel (Den) Tinkoff-Saxo 0:00:20
72 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
73 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
74 Andrea Fedi (Ita) Southeast Pro Cycling 0:00:28
75 Sébastien Turgot (Fra) AG2R La Mondiale
76 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits
77 Manuele Mori (Ita) Lampre-Merida
78 Luka Pibernik (Slo) Lampre-Merida
79 Philip Deignan (Irl) Team Sky
80 Nathan Earle (Aus) Team Sky
81 Ben Swift (GBr) Team Sky
82 Bram Tankink (Ned) Team LottoNL-Jumbo
83 Pieter Weening (Ned) Orica GreenEdge
84 Bert De Backer (Bel) Team Giant-Alpecin
85 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team
86 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
87 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step
88 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
89 Clement Chevrier (Fra) IAM Cycling
90 Alan Marangoni (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:03:50
91 Sondre Holst Enger (Nor) IAM Cycling
92 Jonas Vangenechten (Bel) IAM Cycling
93 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team
94 Damien Gaudin (Fra) AG2R La Mondiale
95 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal
96 Leigh Howard (Aus) Orica GreenEdge
97 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge
98 Angelo Tulik (Fra) Team Europcar
99 Xabier Zandio Echaide (Spa) Team Sky
100 Eduardo Sepulveda (Arg) Bretagne-Séché Environnement

Il norvegese Kristoff a Plouay vince la sua seconda corsa dellUCI World Tour 2015 dopo il Giro delle Fiandre (Tim de Waele/TDWSport.com)

Il norvegese Kristoff a Plouay vince la sua seconda corsa dell'UCI World Tour 2015 dopo il Giro delle Fiandre (Tim de Waele/TDWSport.com)

30-08-2015

agosto 30, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

L’olandese Tom Dumoulin (Team Giant – Alpecin) si è imposto nella nona tappa, Torrevieja – Cumbre del Sol (Benitatxell), percorrendo 168.3 Km in 4h09′55″, alla media di 40.405 Km/h. Ha preceduto di 2″ il britannico Froome e di 5″ lo spagnolo Rodríguez Oliver. Miglior italiano Fabio Aru (Astana Pro Team), 4° a 16″. Dumoulin è tornato in maglia rossa con 57″ su Rodríguez Oliver e 59″ sul colombiano Chaves Rubio. Miglior italiano Aru, 5° a 1′13″.

GP OUEST FRANCE – PLOUAY

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella corsa francese, circuito di Plouay, percorrendo 229.1 Km in 5h31′32″, alla media di 41.462 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Simone Ponzi (Southeast) e il lituano Navardauskas.

SCHAAL SELS

Il belga Robin Stenuit (Veranclassic – Ekoi) si è imposto nella corsa belga, circuito di Merksem, percorrendo 208.8 Km in 4h46′39″, alla media di 43.705 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Naesen e di 4″ il connazionale Merlier.

RONDE VAN MIDDEN-NEDERLAND (Paesi Bassi)

L’italiano Alberto Cecchin (Roth Skoda) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Utrecht, percorrendo 203.6 Km in 4h08′28″, alla media di 49.166 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Opie e l’olandese Looij. Il belga Olivier Pardini (Verandas Willems Cycling Team) si impone in classifica con lo stesso tempo dei connazionali Bille e Prémont. Miglior italiano Cecchin, 63° a 40″

CROATIA-SLOVENIA

Lo sloveno Marko Kump (Adria Mobil) si è imposto nella corsa croato-slovena, Zagabria – Novo Mesto, percorrendo 177.8 Km in 4h05′06″, alla media di 43.525 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Filippo Fortin (GM Cycling Team) e Mattia Gavazzi (Amore & Vita – Selle SMP).

TOUR OF BULGARIA

Lo slovacco Patrik Tybor (Kemo Dukla Trencin) si è imposto nella prima tappa, Nova Zagora – Plovdiv, percorrendo 124 Km in 2h40′49″, alla media di 46.264 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Samokhvalov e il bulgaro Georgiev. Tybor è il primo leader della classifica generale con 5″ su Georgiev e 6″ su Samokhvalov

TOUR DO RIO

L’italiano Andrea Dal Col (Southeast) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Teresópolis – Rio de Janeiro, percorrendo 145 Km in 3h05′43″, alla media di 46.846 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Liam Bertazzo (Southeast) e il brasiliano De Mattos Andriato. Lo spagnolo Gustavo César Veloso (W52-Quinta da Lixa) è ancora leader della classifica con 2′35″ sul brasiliano Ramos Da Silva e 2′58″ sul brasiliano Correia Diniz. Miglior italiano Bertazzo, 31° a 49′37″

TROFEO EMILIO PAGANESSI (juniores)

L’italiano Nicola Conci* (Team LVF) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Vertova, percorrendo 123 Km in 2h49′37″, alla media di 43.510 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Charmig e il belga Lambrecht

* juniores

PER JASPER AD ASTRA: STUYVEN VINCE A MURCIA CON UN POLSO ROTTO. CHAVES SEMPRE PRIMO.

agosto 30, 2015 by Redazione  
Filed under News

Nell’ottava tappa della Vuelta Jasper Stuyven (Team Trek) batte in una volata ristretta Pello Bilbao (Caja Rural Seguros) e Kévin Réza (FDJ.fr). La fuga di giornata, della quale faceva parte anche Mattia Cattaneo (Team Lampre Merida), doveva arrendersi al ritorno del gruppo già a 30 km dall’arrivo, in una tappa caratterizzata anche da alcuni ritiri eccellenti. Domani a Cumbre del Sol occhi puntati sugli uomini di classifica.

Saremo anche agli sgoccioli della prima settimana di Vuelta, ma di pioggia neanche l’ombra, visto che il solito caldo asfissiante della Spagna meridionale rendeva la tappa di oggi, da Puebla de Don Fadrique a Murcia di 182,5 km, altrettanto incandescente almeno dal punto di vista atmosferico. Ed il finale, con la doppia scalata dell’Alto della Cresta del Gallo, prometteva battaglia anche tra i ciclisti, con l’interrogativo principale dell’eventuale riassorbimento della fuga e della resistenza di quali e quanti velocisti su quelle rampe insidiose che si inerpicavano sulle colline nei dintorni di Murcia e che presentavano pendenze che arrivavano al 15 %. La prima parte della tappa era in leggera ma costante discesa e l’andatura del gruppo era sostenuta già dalle prime fasi della corsa. La fuga buona, infatti, riusciva a prendere il largo soltanto al km 34 grazie all’azione di Iljo Keisse (Etixx-Quick Step), Jimmy Engoulvent (Europcar), Alex Howes (Cannondale-Garmin), Tom Van Asbroeck (LottoNL-Jumbo), Mattia Cattaneo (Lampre-Merida) ed Angel Madrazo (Caja Rural-Seguros RGA). Al km 50 la fuga aveva già un vantaggio di circa 5 minuti e il gruppo era tirato principalmente dalla Tinkoff Saxo e dalla Giant Alpecin. Il vantaggio della fuga iniziava a scendere a poco a poco. A meno 60 km dall’arrivo era intorno a 2 minuti e 30 secondi e continuava a ridursi. Una caduta metteva KO nomi di rilievo tra cui Tejay Van Garderen (Team BMC), Nacer Bouhanni (Team Cofidis) e Daniel Martin (Cannondale Garmin), che erano costretti al ritiro. Il gruppo metteva nel mirino la fuga già all’inizio della prima scalata sull’Alto della Cresta del Gallo. Degli uomini di testa Howes era il più pimpante sulle rampe della breve ma arcigna scalata e riusciva a scollinare con poco più di 40 secondi di vantaggio sul gruppo. L’americano era, però, vittima di una scivolata nei primissimi metri di discesa ma ripartiva prontamente anche se Madrazo lo superava e diventava praticamente la testa della corsa. Il gruppo riprendeva Madrazo alla fine della discesa e a meno 30 km dall’arrivo tornava così compatto. La seconda scalata dell’Alto della Cresta del Gallo restava quindi l’ultima asperità che poteva riservare ancora qualche sorpresa, anche se a questo punto la volata sembrava sempre più probabile. La SKY imponeva subito un ritmo molto sostenuto nei primi metri della salita ma il primo a scattare con decisione era Gianluca Brambilla (Etixx Quick Step), a cui si univa Timo Roosenb (Team Lotto NL – Jumbo), ma ancora con più incisività a partire erano José Gonçalves (Caja Rural) e Kristijan Durasek (Lampre-Merida). Al gruppetto di testa si accodavano anche Alberto Losada (Katusha), Sergio Luis Henao (Sky) e José Joaquín Rojas (Movistar), ma proprio quest’ultimo era vittima di una caduta. Davanti rientravano anche alcuni nomi di spicco della classifica generale come Nairo Quintana e Alejandro Valverde (Team Movistar) con Esteban Chaves (Team Orica GreenEDGE) e Joaquim Rodriguez (Team Katusha). Il finale molto concitato vedeva a 8 km dall’arrivo Alberto Losada (Team Katusha) e Kenny Elissonde (Team FDJ.ft) che venivano raggiunti da José Gonçalves mentre Peter Sagan (Team Tinkoff) incappava in un incidente, venendo rallentato da una macchina dell’organizzazione, e perdeva terreno sul gruppo principale. Il terzetto in testa veniva ripreso ai meno 3 km e mezzo dall’arrivo. Nonostante un ultimo disperato tentativo di attacco da parte di Adam Hansen (Team Lotto Soudal), che veniva ripreso a un chilometro dall’arrivo, partiva una volata piuttosto anarchica, senza un treno evidente, anche perché i velocisti più attesi si erano persi nelle tortuosità della tappa, tra cadute, ritardi e incidenti vari. Era Jasper Stuyven (Team Trek), nonostante uno scafoide fratturato in una caduta precedente, a imporsi su Pello Bilbao (Caja Rural Seguros) e Kévin Réza (FDJ.fr). Il giovane belga metteva nel carniere la prima vittoria da professionista. Da segnalare il quarto posto di un pimpante Giovanni Visconti (Team Movistar). In classifica generale resta tutto invariato con Esteban Chaves (Team Orica GreenEDGE) che conduce su Tom Dumoulin (Team Giant Alpecin) e Nicolas Roche (Team SKY). Domenica la nona tappa anticipa il primo giorno di riposo e prevede nel finale la doppia scalata verso Cumbre del Sol, salita breve ma da togliere il fiato con punte del 19%: spazio dunque alla lotta tra gli uomini di classifica.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing 4:06:05
2 Pello Bilbao (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
3 Kévin Reza (Fra) FDJ.fr
4 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
5 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka
6 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
7 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
8 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step
9 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team
10 Nicolas Roche (Irl) Team Sky
11 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
12 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
13 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA
14 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha
15 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
16 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
17 Kristijan Durasek (Cro) Lampre-Merida
18 Miguel Angel Rubiano (Col) Colombia
19 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team
20 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka
21 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
22 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
23 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal
24 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin
25 Romain Sicard (Fra) Team Europcar
26 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
27 Christopher Froome (GBr) Team Sky
28 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha
29 Sergio Luis Henao (Col) Team Sky
30 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits
31 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha
32 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
33 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
34 Fabrice Jeandesboz (Fra) Team Europcar
35 Omar Fraile (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
36 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
37 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
38 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
39 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr
40 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits
41 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
42 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
43 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
44 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing
45 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
46 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
47 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
48 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
49 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:00:17
50 Jesper Hansen (Den) Tinkoff-Saxo 0:00:32

CLASSIFICA GENERALE

1 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 31:12:18
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 0:00:10
3 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:00:36
4 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:49
5 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:00:56
6 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:00:57
7 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
8 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:01:18
9 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:19
10 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:01:21
11 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:01:22
12 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:29
13 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:39
14 Louis Meintjes (RSA) MTN – Qhubeka 0:01:51
15 Sergio Luis Henao (Col) Team Sky 0:02:24
16 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:02:25
17 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:02:50
18 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:02:51
19 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:02:55
20 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:03:01
21 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 0:03:10
22 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:03:54
23 Fabrice Jeandesboz (Fra) Team Europcar 0:03:55
24 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:04:57
25 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:07:16
26 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:07:38
27 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:09:37
28 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:10:44
29 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Etixx – Quick-Step 0:11:23
30 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:11:59
31 George Bennett (NZl) Team LottoNL-Jumbo 0:12:35
32 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 0:12:51
33 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:15:07
34 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:15:59
35 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:16:40
36 Rodolfo Torres (Col) Colombia 0:18:23
37 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:18:36
38 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:18:59
39 Ricardo Vilela (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:20:17
40 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal 0:20:18
41 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:20:39
42 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:21:08
43 Jesper Hansen (Den) Tinkoff-Saxo
44 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin 0:22:14
45 Amets Txurruka (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:23:54
46 Jerome Coppel (Fra) IAM Cycling 0:25:12
47 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:26:57
48 Jérôme Cousin (Fra) Team Europcar 0:27:45
49 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:29:01
50 Ruben Plaza Molina (Spa) Lampre-Merida 0:29:14

Stuyen esulta sul traguardo su Murcia, nonostante un polso a pezzi (Getty Images Sport)

Stuyen esulta sul traguardo su Murcia, nonostante un polso a pezzi (Getty Images Sport)

29-08-2015

agosto 29, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Il belga Jasper Stuyven (Trek Factory Racing) si è imposto nell’ottava tappa, Puebla de Don Fadrique – Murcia, percorrendo 182.5 Km in 4h06′05″, alla media di 44.497 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Bilbao López de Armentia e il francese Réza. Miglior italiano Giovanni Visconti (Movistar Team), 4°. Il colombiano Johan Esteban Chaves Rubio (Orica GreenEDGE) è ancora maglia rossa con 10″ sull’olandese Dumoulin e 36″ sull’irlandese Martin. Miglior italiano Fabio Aru (Astana Pro Team), 7° a 57″

TOUR DE L’AVENIR

Il russo Matvei Mamykin (Itera – Katusha) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Saint-Michel-de-Maurienne – Les Bottières-Les Sybelles, percorrendo 93.5 Km in 3h01′29″, alla media di 30.912 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Haig e di 12″ lo spagnolo Marc Soler Giménez (Movistar Team). Miglior italiano Giulio Ciccone* (Team Colpack), 6° a 1′51″. Soler Giménez si impone in classifica con 1′09″ su Haig e 2′50″ su Mamykin. Miglior italiano Simone Petilli (Unieuro – Wilier – Trevigiani), 5° a 3′23″

* dilettante

RONDE VAN MIDDEN-NEDERLAND (Paesi Bassi)

Il team olandese Verandas Willems Cycling Team si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Leersum, percorrendo 28.6 Km in 31′53″, alla media di 53.915 Km/h. Ha preceduto di 4″ il team britannico One Pro Cycling e di 10″ il team norvegese Team Joker. Il belga Joeri Calleeuw (Verandas Willems Cycling Team) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Prémont e Van Der Haeghen. Miglior italiano Giacomo Tomio (Roth Skoda), 83° a 40″

TOUR DO RIO

Il brasiliano Kléber Ramos Da Silva (Carrefour Funvic Soul Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Valença – Teresópolis, percorrendo 153 Km in 3h33′35″, alla media di 42.981 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Pereira Gaspar e 5″ lo spagnolo Sevilla Ribera. Miglior italiano Mirko Tedeschi (Southeast), 35° a 7′18″. Lo spagnolo Gustavo César Veloso (W52-Quinta da Lixa) è ancora leader della classifica con 2′36″ su Ramos Da Silva e 2′58″ sul brasiliano Correia Diniz. Miglior italiano Liam Bertazzo (Southeast), 33° a 49′43″

TROFEO COMUNE DI VERTOVA – MEMORIAL PIETRO MERELLI (juniores)

L’italiano Luca Mozzato* (GCD Contri Autozai Patos Cicli) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Vertova, percorrendo 81.2 Km in 1h49′27″, alla media di 44.513 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Stefano Oldani* (GB Team Castanese ASD) e il russo Malnev

* juniores

VUELTA A ESPAÑA 2015 – LA “SEGUNDA SEMANA”

agosto 29, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Se i sette giorni d’apertura della Vuelta erano ricchi di appuntamenti d’interesse (la cronosquadre di Marbella, i primi arrivi in salita, le prime volate), la seconda settimana della Vuelta sarà quasi esclusivamente incardinata attorno ad una frazione “faro”, quella durissima che mercoledì 2 settembre andrà in scena sulle strade del principato d’Andorra. I finali indecifrabili di Murcia e Castellón e l’arrivo sul muro a Cumbre del Sol quasi scompaiono “stritolati” dai 138 Km di sola e pura montagna disegnati nel cuore dei Pirenei, con sei durissime ascese d’affrontare in rapida successione. Una delle tappe da non perdere della 70a edizione del Giro di Spagna

8a TAPPA: PUEBLA DE DON FADRIQUE – MURCIA (182,5 Km)

Una volta Murcia era terreno di caccia quasi esclusivo dei velocisti, poi spuntò la Cresta del Gallo e la musica è un po’ cambiata. La Vuelta scoprì per la prima volta quest’ascesa di 4,2 Km al 7,5% di pendenza media nel 1979, proprio in occasione di una frazione con arrivo a Murcia nella quale fu protagonista lo spagnolo Juan Argudo, primo su quell’inedito GPM e poi al traguardo di tappa. Da allora la corsa spagnola c’è tornata altre cinque volte, in alcune occasioni riuscendo a rompere le uova nel paniere agli sprinter, in altre fallendo l’obiettivo d’impedire la volata sul traguardo di Murcia, oramai divenuto praticamente “proibitivo” per le ruote veloci meno attrezzate per la salite. Nel 2001 ci furono anche momenti d’autentico “pathos”, in particolar modo per gli spagnoli, quando nell’affrontare una curva della difficile discesa successiva cadde lo spagnolo Carlos Sastre, esperienza che nel 2009, lungo la medesima strada, sfiorerà d’un amen il connazionale Intxausti. Come andrà a finire stavolta? La “lotteria” della Cresta del Gallo riuscirà ancora ad arricchire il palmares di un velocista o andranno in porto la fuga da lontano o un tentativo nato proprio nel finale? Difficile dirlo perché quest’anno gli ultimi chilometri saranno più impegnativi rispetto agli ultimi arrivi murciani, che prevedevano una sola scalata alla “Cresta” tanto cara ad Alejandro Valverde, che la inserisce spesso nei suoi itinerari d’allenamento. Infatti, la tappa – pur presentando un solo passaggio sulla linea del traguardo – si concluderà con un circuito di una ventina di chilometri da ripetere due volte, così come l’ascesa alla Cresta del Gallo, da superarsi la prima volta a 36 Km dall’arrivo e l’ultima quando ne mancheranno 17.

9a TAPPA: TORREVIEJA – CUMBRE DEL SOL (BENITATXELL) (168.3 Km)

Siamo arrivati al “giro di boa” degli arrivi in salita: quattro ne sono stati già affrontati, compreso quello di oggi, e altrettanti ne rimangono, i più importanti, quelli destinati a definire le sorti della classifica della 70a Vuelta a España 2015. L’arrivo odierno è, per la brevità del chilometraggio, più fratello dei primi due proposti in questa edizione, Caminito del Rey e Sierra de Cazorla, ma per quanto concerne la salita è di tutt’altra pasta, quella dei “muri” a doppia cifra di pendenza. Il Puig Llorença, la collina che ospiterà il traguardo nella nona tappa, propone, infatti, negli ultimi 4,1 Km mitragliate fino al 19%, ma anche l’inclinazione media è importante essendo attestata all’8,9%. Dopo una marcia d’avvicinamento priva d’ostacoli naturali di circa 120 Km, i corridori affronteranno la verticale finale due volte poiché si dovrà percorrere un anello conclusivo di una quarantina di chilometri, anche se, come nella tappa precedente, si transiterà dal traguardo solo al momento dell’arrivo. Infatti, le due ascese al Puig Llorença, prese dal medesimo versante, saranno differenti nel chilometraggio: al primo passaggio se ne percorreranno i primi 3,3 Km, scollinando a 345 metri di quota, mentre il traguardo sarà collocato 70 metri più in alto, dopo aver percorso un’appendice di 800 metri. Invece, i punti di pendenza più “lancinanti” s’incontreranno nella prima parte e, dunque, saranno “subiti” in entrambi i passaggi.

10a TAPPA: VALENCIA – CASTELLÓN (146.6 Km)

E’ quasi una fotocopia della tappa disputata due giorni prima tra Puebla de Don Fadrique e Murcia. Come in quella frazione, infatti, ci sarà da fare i conti con una salita che spunta come un fungo da un finale altrimenti pianeggiante, che sembra messa lì apposta per far dannare l’anima ai velocisti, chiamati oggi a digerire i 7 Km al 5,6% dell’ascesa attraverso il parco naturale del “Deserto delle Palme”. Rispetto alla Cresta del Gallo la salita è lunga quasi il doppio e la classificazione maggiore (2a categoria), ma la pendenza più tenera offrirà meno disagi agli sprinter e, di conseguenza, maggior chanches di rientrare e poter quindi giocarsi il successo sul traguardo di Castellón, collocato a 17 Km dal GPM. A favore dei velocisti depone proprio l’ultima tappa della Vuelta terminata a Castellón, nel 2004, che prevedeva l’ascesa del Desierto de las Palmas e che si concluse con il successo allo sprint di Óscar Freire, in una frazione che proponeva un altro colle di 2a categoria. In quell’occasione, però, il GPM odierno era collocato a 25 Km dalla conclusiva e, dunque, anche oggi le squadre dei velocisti dovranno faticare per vedere coronati i loro sforzi, al termine di quella che sarà la terzultima occasione per i virtuosi dei finali a 70 all’ora, dopo la quale rimarranno soltanto i traguardi di Lleida e Madrid. Intanto, domani la carovana della Vuelta si godrà la prima delle due giornate di riposo, trasferendosi verso i Pirenei dove i corridori saranno attesi da una delle tappe più massacranti dell’edizione 2015.

11a TAPPA: ANDORRA LA VELLA – CORTALS D´ENCAMP (138 Km)

Interamente tracciata sulle strade del Principato d’Andorra, l’unica frazione pirenaica del Vuelta 2015 sarà, a detta degli organizzatori, la tappa più dura della storia della corsa spagnola. Lo sarà certamente per l’altimetria, ma sicuramente non per il basso chilometraggio, tarato sugli standar adottati dalla Vuelta negli ultimi anni e che molti detrattori definiscono più adatti a una corsa per U23 che per una destinata ai professionisti. Rimane, comunque, una frazione a dir poco massacrante per la sua successione ininterrotta di sei durissime ascese, tra le quali s’interporranno rarissimi e brevi tratti nei quali rifiatare. Tanto per gradire, lasciando la capitale del principato si partirà subito in salita, diretti ai 1790 metri della Collada de Beixalis (6,5 Km all’8,7% con una punta massima del 14,2%, la più elevata della giornata), per poi andare a sfiorare i 2000 metri di quota in cima al Coll D’Ordino (9,9 Km al 7%). Rientrati ad Andorra La Vella si andranno poi ad affrontare consecutivamente le due salite centrali del percorso, il Coll de la Rabassa (13,8 Km al 6,6%) e, soprattutto, la Collada de la Gallina (11,7 Km all’8,5%), una delle due salite di questa edizione della Vuelta a essere considerata “Especial”, classificazione paragonabile all’Hors Catégorie del Tour de France e che è attribuita alle ascese più impegnative. Il breve ma erto Alto de la Comella (4 Km al 9,5%) farà, infine, d’antipasto all’impegnativa ascesa finale, diretta alla stazione invernale di Cortals d’Encamp, dove si giungerà dopo aver affrontato 8,7 Km di strada inclinata al 9,1% medio e raggiunta una quota di 2095 metri, “Cima Coppi” dell’edizione 2015, come tradizione intitolata alla memoria dello scalatore spagnolo Alberto Fernández Blanco, scomparso a soli 29 anni nel 1984 per un incidente stradale. In “soldoni”, al termine di quest’undicesima frazione si saranno percorsi 54,6 Km in salita (pari al 41% dell’intero percorso della tappa) e un totale di 4358 metri di dislivello, corrispondenti a una pendenza media “globale” dell’8%

12a TAPPA: ESCALDES-ENGORDANY (ANDORRA) – LLEIDA (173 Km)

Non è proprio la quiete dopo la tempesta ma si può dire che la definizione calzi a pennello per questa dodicesima frazione della Vuelta che, dopo la durissima tappa andorrana, si rimetterà in marcia in vista di quella che dovrebbe essere la quarta occasione per i velocisti, la penultima prima di Madrid e l’ultima per chi non reggerà alle tre dure giornate di montagna previste a cavallo tra la seconda e la terza settimana di gara. Non sarà quiete vera e propria perché il tracciato non sarà certamente un “velluto”, almeno nella prima parte del percorso che proporrà un colle di 2a categoria (il Coll de Bóixols, 1370 metri di quota e 15,8 Km d’ascesa al 5%) e, successivamente, altre salitelle non valide per valide per la classifica degli scalatori. Superato il 130° Km di gara, le difficoltà terminaranno e gli ultimi 40 Km scorrevoli permetteranno alle squadre degli sprinter di organizzare agevolmente le operazioni di rientro sui fuggitivi di giornata. Ma ci sarà un’insidia finale che l’altimetria non evidenzia: nell’ultimo chilometro, infatti, la strada procede in lievissima ascesa verso un traguardo che sarà per molti…. ma non per tutti!

13a TAPPA: CALATAYUD – TARAZONA (177 Km)

Si potrebbe ribattezzarla come la tappa del “chissenefrega” perché oggi graverà il disinteresse generale da parte di molti sullo sviluppo di questa frazione. In primis se ne infischieranno i velocisti, chiamati fuori causa da un tracciato di media montagna proibitivo per i loro mezzi e che, nel caso la fuga di giornata andasse a morire, al massimo potrebbero andare a segno sul traguardo di Tarazona con gli elementi più resistenti del gruppo, uomini alla Degenkolb per intenderci. Poi anche i big della classifica vivranno questa giornata con un certo “distacco”, cercando di non sprecar troppe energie alla vigilia del trittico di tappe di montagna che dovrebbe mettere i “sigilli” alla classifica generale. E così la tappa n° 13 sarà una delle occasioni d’oro per i cacciatori di traguardi, che avranno vita facile nell’andare in fuga e nell’accumulare un solido vantaggio strada facendo. Di “trampolini” di lancio ce ne saranno diversi, sin dalla partenza poiché la tappa debutterà con la salita del Puerto de Cavero, segnalata sulla tabella di marcia come “no puntuable”, ossia non valida come GPM. Le ascese ufficiali arriveranno più avanti, con il Collado de Oseja e gli alti del Beratón (1a categoria) e del Moncayo, quest’ultimo piazzato a 33 Km dall’arrivo e ideale per scollarsi di dosso i compagni d’avventura più stanchi. Tra chi resisterà si ergerà giudice lo zampellotto di circa 1,5 Km che terminerà sotto lo striscione del chilometro conclusivo.

Mauro Facoltosi

Salendo verso Cortals dEncamp, traguardo del tappone pirenaico (Google Street View)

Salendo verso Cortals d'Encamp, traguardo del tappone pirenaico (Google Street View)

IMBOSCATA ALLA ALPUJARRA: SCAMPA LA FUGA, ARU ALLUNGA

agosto 29, 2015 by Redazione  
Filed under News

Tappa prototipo di questa Vuelta dal percorso scipito: una lunga peregrinazione fino all’isolata salita finale, dove un’alternanza di ritmo e stasi mantiene il gruppo corposo fino all’ultimo paio di chilometri. La notizia del giorno è il cedimento di Froome.

C’è un corridore allampanato, abile scalatore anche se soggetto a qualche battuta a vuoto quando il gioco si fa duro, con un’accelerazione bruciante che nel breve apre varchi e manda in fuorigiri chi prova a tenergli la ruota. Un corridore che dà il meglio di sé quando le tappe si concretizzano in una singola salita finale, preferibilmente di una buona lunghezza e impegno ma, se possibile, senza rampe eccessivamente impervie – diciamo intorno al 7-8%. Pericolosissimo anche su salite più brevi, intorno ai 5 km complessivi, ma viceversa ancora incerto nei tapponi, in special modo quando il ritmo si alza prima della salita finale. Un corridore che in genere ama il caldo e che ha un feeling particolare, come prevedibile per quanto detto fin qui, con la Vuelta a España.
Si direbbe l’identikit di Chris Froome – con qualche strategica omissione, ovviamente – però è di Fabio Aru che stiamo parlando. Certamente le differenze tra i due sono notevoli, a cominciare dal palmarés e continuando poi con lo stile di pedalata quasi agli antipodi, benché nell’uno e nell’altro caso esso sia peculiare, molto personale, e, diciamo così, non certo all’insegna della compostezza (il fuorisella del sardo, comunque, rimane decisamente più bello a vedersi che le frullate albioniche). Aru, poi, non è un gran cronoman, anche se lo scorso inverno ha fatto dei passi avanti, ma ha il suo forte nel recupero quando si raschia il fondo della terza settimana: il viceversa vale per Froome, almeno nel suo stato ottimale (la Vuelta 2014 vissuta in crescendo si spiega soprattutto con un inizio della competizione a corto di forma).
Alcuni fra i pochi spunti della tappa odierna ce li offrono loro due, Fabio e Froome, entrambi attesi, visto il tracciato, a una prova della verità che offrisse una stima del punto di rodaggio dei rispettivi motori. La differenza che li separerà è di una trentina di secondi, con il gruppetto dei migliori di mezzo: il giovane sardo è colui che anticipa i rivali, mentre l’inglese è costretto ad arrancare. Tutto però si svolge in uno scenario ristretto e affollato, con oltre trenta corridori che arrivano assieme all’ultimo paio di km di gara.
L’emozione maggiore, oggi, è forse quella legata alla fuga: già, perché se nel gruppo la situazione appare a lungo congelata, in testa alla corsa, invece, l’ultima salita si traduce in una vera e propria lotta all’arma bianca, a suon di attacchi e contrattacchi. I cinque uomini che avevano preso un vantaggio abbastanza abnorme di oltre dieci minuti erano Lindeman del Team Lotto olandese, Txurruka al suo ultimo anno in Caja Rural, Cousin dell’Europcar (qui è proprio il team ad essere a fine corsa), il bielorusso Koshevoy della Lampre e Quintero, del Team Colombia. Il colombiano sarà il primo a cedere, il bielorusso il primo ad attaccare. Txurruka è il favorito, Cousin l’uomo più in palla. La lotta sembra doversi ridurre a loro due, ma la responsabilità affossa Txurruka, costretto a chiudere sul primo rush del corridore bielorusso, il quale, ben lungi dallo scoppiare, si dimostra molto più tenace di quanto non ci si potesse aspettare, pur tra smorfie indicibili. Mentre il basco scivola irrimediabilmente indietro, provato dalla fatica di tener cucito il drappello, un terzo incomodo, dapprima staccato, compare dando di spalle e stantuffando: è l’olandese che, sornione, va ad affiancare l’irruento bielorusso e il cocciuto francese. La girandola di allunghi e inseguimenti si arena verso l’ultimo km, quando con la stanchezza che ormai sgocciola perfino dalle orecchie, i tre zigzagano stremati: Cousin sta per cozzare con Koshevoy, perde l’equilibrio, casca: nonostante a tutta prima si pensi a un contatto con una moto, il transalpino confesserà a fine gara di aver fatto tutto da solo. Lindeman coglie l’attimo e vola alla meta, mentre la tensione sale per un distacco sempre più ridotto dal gruppo dei migliori: Aru riuscirà addirittura ad entrare terzo al traguardo, con tanto di abbuono, mangiandosi tutti i coraggiosi di giornata tranne, appunto, l’olandese e Koshevoy.
Vittoria preziosissima per il Team Jumbo – Lotto NL che, alle prese con un budget ridotto, stenta a raggranellare successi nel World Tour, a dispetto delle splendide Bianchi che hanno in dotazione.
Il distacco tra gruppo e fuga è un ottimo metro per valutare l’andamento di questa tappa: sonnolentissimo in una prima fase, a riprova, forse, di una forma non eccelsa di Froome, che è solito usare la tanta pianura di queste tappe tagliate a sua misura per cuocere a fuoco Sky gli avversari pesi piuma. Quando la fuga ha accumulato un margine faraonico, sono gli Astana ad attivarsi, dando prova di buone sensazioni nel seno del team. In vista della salita sarà infine la Movistar a prendere le redini della corsa, imponendo un ritmo martellante che fa temere un replay de La Pierre-Sant-Martin. Adesso sì che il distacco dei fuggitivi precipita, mentre gli Sky provano a mettere il naso fuori per pura pretattica o onor di firma. Una svolta importante si ha dopo la prima fase di ascesa, quando i Movistar sono ridotti ai due capitani scortati da Visconti: è Valverde a comandare platealmente una sosta, proprio in vista del lungo falsopiano che divide in due capitoli separati la salita finale. I fuggitivi riprendono fiato e probabilmente anche quegli uomini di classifica che cominciavano a notare il mal di gambe. Avremmo visto un arrivo quasi in volata – per la gioia dello stesso Valverde, magari – se non fosse stata ancora l’Astana a innestare una rinnovata progressione, con Luis León Sanchez prima, poi con Cataldo e infine con l’ottimo Rosa. Il blocco “del Giro” si dimostra ben più affidabile e affiatato che non quello affibbiato a Nibali per il Tour (Taaramae si è già venduto ad altri lidi, per fare un esempio!). La certezza di arrivare, per la fuga, traballa di nuovo, e alla fine, come detto, sarà questione di poco. Se guardiamo in prospettiva alle tre settimane, il problema, per l’Astana, è l’assenza maturata fin troppo presto di due uomini pesanti come Nibali e Tiralongo. Se la Movistar torna a sottomettersi ai diktat di Valverde come al Tour, sarà dura infierire su avversari del livello di Froome. La battuta a vuoto odierna potrebbe essere la premessa logica di una corsa difficile per il capitano Sky, del tutto naturale vista la stanchezza accumulata: in questo senso, il termine di paragone non è la Vuelta 2014, dato che nel Tour di quell’anno l’inglese non si era certo spremuto granché, bensì la Vuelta 2012, dove Chris era reduce da una corsa francese dominata ma tutta in prima fila, tradottasi in una Vuelta opaca e in calando. Questo Froome è però maturato molto tecnicamente, rispetto a tre anni fa, e non approfittare delle sue débâcle potrebbe costare carissimo, anche perché quest’anno, in giro per la penisola iberica, non c’è più un certo Alberto Contador. L’indizio più minaccioso in casa Sky è forse il via libera dato, nonostante le difficoltà del capitano, a Roche e Nieve, arrivati davanti, coi migliori: gioco psicologico con la testa degli avversari, certezza di non poter perdere molto in meno di due km, o forse la solita spietata aritmetica e rigidità mentale che tanto hanno fatto vincere – e tanto hanno fatto perdere – alla formazione d’oltremanica?

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Bert-Jan Lindeman (Ned) Team LottoNL-Jumbo 5:10:24
2 Maximiliano Richeze (Arg) Lampre-Merida 0:00:09
3 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:29
4 Jérôme Cousin (Fra) Team Europcar 0:00:34
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:36
6 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
7 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
8 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
9 Songezo Jim (RSA) MTN – Qhubeka
10 Nicolas Roche (Irl) Team Sky
11 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
12 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha
13 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
14 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin
15 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:00:45
16 Amets Txurruka (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:00:51
17 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:01:03
18 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal
19 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha
20 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
21 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
22 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
23 Fabrice Jeandesboz (Fra) Team Europcar 0:01:09
24 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
25 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:01:18
26 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:01:21
27 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits
28 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:01:25
29 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:01:31
30 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:01:33
31 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
32 Ruben Plaza Molina (Spa) Lampre-Merida
33 Rodolfo Torres (Col) Colombia
34 Sergio Luis Henao (Col) Team Sky
35 George Bennett (NZl) Team LottoNL-Jumbo 0:01:39
36 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits
37 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:01:48
38 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:02:00
39 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Etixx – Quick-Step
40 Fabio Duarte (Col) Colombia 0:02:15
41 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:02:43
42 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:06
43 Nelson Oliveira (Por) Lampre-Merida 0:03:40
44 Jerome Coppel (Fra) IAM Cycling
45 Jesper Hansen (Den) Tinkoff-Saxo 0:04:02
46 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:04:20
47 Angel Madrazo Ruiz (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:04:46
48 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:05:06
49 Carlos Quintero (Col) Colombia 0:05:14
50 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin 0:05:40

CLASSIFICA GENERALE

1 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 27:06:13
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Alpecin 0:00:10
3 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:33
4 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:00:36
5 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:49
6 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:00:56
7 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:00:57
8 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
9 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:01:18
10 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:19
11 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:01:21
12 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:01:22
13 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:29
14 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:39
15 Songezo Jim (RSA) MTN – Qhubeka 0:01:51
16 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:02:05
17 Sergio Luis Henao (Col) Team Sky 0:02:24
18 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:02:25
19 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:02:50
20 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:02:51
21 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:02:55
22 Daniel Navarro (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:03:01
23 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 0:03:10
24 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:03:25
25 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:03:54
26 Fabrice Jeandesboz (Fra) Team Europcar 0:03:55
27 George Bennett (NZl) Team LottoNL-Jumbo 0:04:10
28 Rodolfo Torres (Col) Colombia 0:04:40
29 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:04:57
30 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:05:16
31 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:05:27
32 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Etixx – Quick-Step 0:06:26
33 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:06:59
34 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:07:38
35 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Alpecin 0:08:31
36 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:09:37
37 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:11:59
38 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 0:12:51
39 Jérôme Cousin (Fra) Team Europcar 0:14:02
40 Nelson Oliveira (Por) Lampre-Merida 0:15:07
41 Ricardo Vilela (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:15:20
42 José Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA 0:15:59
43 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:16:40
44 Jerome Coppel (Fra) IAM Cycling 0:16:47
45 Ruben Plaza Molina (Spa) Lampre-Merida 0:17:32
46 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:18:32
47 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:18:36
48 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:18:39
49 Amets Txurruka (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:18:57
50 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal 0:20:18

Lolandese Lindeman si impone in solitaria nella prima, vera tappa di montagna della Vuelta mentre, qualche km più dietro, Aru va allattacco e coglie Froome in crisi (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

L'olandese Lindeman si impone in solitaria nella prima, vera tappa di montagna della Vuelta mentre, qualche km più dietro, Aru va all'attacco e coglie Froome in crisi (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

28-08-2015

agosto 28, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

L’olandese Bert-Jan Lindeman (Team LottoNL-Jumbo) si è imposto nella settima tappa, Jódar – La Alpujarra, percorrendo 191.1 Km in 5h10′24″, alla media di 36.939 Km/h. Ha preceduto di 9″ il bielorusso Koshevoy e di 29″ l’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team). Il colombiano Johan Esteban Chaves Rubio (Orica GreenEDGE) è ancora maglia rossa con 10″ sull’olandese Dumoulin e 33″ sull’irlandese Martin. Miglior italiano Aru, 8° a 57″.

TOUR DU POITOU CHARENTES

L’italiano Matteo Trentin (Etixx – Quick Step) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Gourge – Poitiers, percorrendo 197.8 Km in 4h46′58″, alla media di 41.357 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Coquard e Petit. Il tedesco Tony Martin (Etixx – Quick Step) si impone in classifica con 37″ sull’italiano Adriano Malori (Movistar Team) e 38″ sullo spagnolo Castroviejo Nicolás

TOUR DE L’AVENIR

Il francese Elie Gesbert (FDJ) si è imposto nella sesta tappa, Bourg-Saint-Maurice – Saint-Michel-de-Maurienne, percorrendo 128.2 Km in 3h34′05″, alla media di 35.930 Km/h. Ha preceduto di 24″ lo spagnolo Marc Soler Giménez (Movistar Team) e di 42″ il belga De Plus. Miglior italiano Giulio Ciccone* (Team Colpack), 8° a 2′02″. Soler Giménez è il nuovo leader della classifica con 1′01″ su De Plus e 1′21″ sull’australiano Haig. Miglior italiano Simone Petilli (Unieuro – Wilier – Trevigiani), 5° a 1′44″

* dilettante

TOUR DO RIO

Il colombiano Weimar Alfonso Roldán Ortíz (EPM-UNE-Área Metropolitana) si è imposto nella terza tappa, Valença – Rio das Flores, percorrendo 166 Km in 3h58′51″, alla media di 41.700 Km/h. Ha preceduto allo sprint i brasiliani Santos e Marques. Miglior italiano Mirko Tedeschi (Southeast), 4°. Lo spagnolo Gustavo César Veloso (W52-Quinta da Lixa) è ancora leader della classifica con 2′49″ sul brasiliamo Correia Diniz e 2′50″ sul colombiano Alarcón García. Miglior italiano Liam Bertazzo (Southeast), 27° a 33′33″

Pagina successiva »