ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI VERBANIA

maggio 29, 2015 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Gilbert, doppietta regale. Contador dà 1′13” a Landa (Gazzetta dello Sport)

Giro, doppietta di Gilbert Contador guadagna 1’13’’ (Corriere della Sera)

Francia

Gilbert remet ça – Gilbert: «Moinard et moi, c’était parfait» – Il y a eu de la casse (L’Equipe)

Spagna

Contador ajusta cuentas con el Astana y mete 1:13 a Landa – Contador: “Aru ha sido mucho más valiente que Landa” (AS)

Una ‘vendetta’ con sabor a Giro – Amplía su liderato con Mikel Landa a 5:15 – Contador: “Aún queda mucho” – Landa: “El Giro está sentenciado” (Marca)

Contador, más líder – Contador: “Estoy feliz por haber ganado más tiempo” – Landa: “El Giro está sentenciado” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Philippe Gilbert gagne en solitaire la 18e étape du Giro (Le Soir)

Gilbert pakt tweede ritzege na fraai solonummer (De Standaard)

Philippe Gilbert remporte la 18e étape du Giro (L’Avenir)

Gilbert, à nouveau vainqueur au Giro: “Il faut savoir prendre des risques pour gagner!” (La Dernière Heure/Les Sports)

Philippe Gilbert: “Une deuxième victoire sur ce Tour d’Italie, c’est fantastique” (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Contador pakt Astana terug – Giro: Gilbert pakt tweede zege (De Telegraaf)

Germania

18. Etappe: Gilbert siegt – Contador baut Führung aus (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro d’Italia: Gilbert s samostojnim pobegom do etapne zmage (Delo)

Russia

Бельгиец Филипп Жильбер выиграл 18-й этап «Джиро д’Италия» (Sovetsky Sport)

Stati Uniti

Contador Extends Giro Lead, Gilbert Wins Stage 18 (The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador: ‘Soy optimista ante la posibilidad de subir al podio’ (La Nación)

Colombia

Gilbert ganó la etapa 18 del Giro; Contador reforzó su liderato (El Tiempo)

Alberto Contador se acerca al título del Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Contador extends Giro lead – Payback time for Contador and teammates at Giro – Contador is a fighter like no other, says Rogers (The Age)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria di Gilbert. Attacco di Contador sul Monte Ologno: 1′13″ a Landa ed Aru, che erano rimasti attardati da una caduta che aveva spezzato il gruppo subito prima dell’inizio della salita. Commenti?

MirkoBL: Sinceramente, ma chi se ne frega se Contador non riuscirà a centrare la doppietta Giro-Tour. Questo è, in ogni caso, spettacolo!

Howling Wolf14: Bella tappa. Appassionante. Per decine di motivi. L’ennesima dimostrazione che la corsa la rendono avvincente i corridori. Non i percorsi. Basta una salita, a volte. Dura, ma non estrema. Le critiche al percorso del Giro vengono a cadere. Zittite le cassandre.

Profpivo: A parte Contador, un grandissimo Hesjedal

Howling Wolf14: E’ vero, Hesjedal merita davvero un plauso. Poca classe, ma un impegno ed un orgoglio ineguagliabili. E’ un autentico guerriero. Ammirevole.
Mi è piaciuto molto anche Philippe Gilbert. Si è gestito magnificamente in salita, lasciando sfogare De la Cruz, Bongiorno e Sioutsou. Ha limitato il distacco e al momento buono ha ripreso i battistrada saltandoli a velocità doppia. Classe e lucidità.

Jack.ciclista: Per quel poco che ho visto bellissimo Giro, se consideriamo ogni tappa come una singola gara non ci si è mai annoiati. E’ mancato solo un poco di pepe per la classifica generale, peccato ! Ci fossero stati due Campioni in più…

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicata a Gilbert e Contador

“Sei un mito” (883)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Gravellona Toce – Verbania

Gravellona Toce: poco nuvoloso, 19,9°C (percepiti 19°C), vento debole da SSE (6-10 Km/h), umidità al 70%
Biella (Km 70,7) : poco nuvoloso, 20,3°C (percepiti 19,5°C), vento debole da SSE (7-12 Km/h), umidità al 62%
Pont-Saint-Martin – traguardo volante (Km 105,9) : poco nuvoloso con qualche goccia di pioggia, 21,4°C (percepiti 20°C), vento debole da ESE (9 Km/h), umidità al 61%
Fenis – traguardo volante (Km 144) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 24,5°C (percepiti 22°C), vento moderato da SSE (13 Km/h), umidità al 49%
Saint Barthélemy – GPM (Km 167,6) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16,6°C (percepiti 14°C), vento moderato da SSE (13 Km/h), umidità al 48%
Col Saint-Pantaléon – GPM (Km 207,9) : pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 16°C (percepiti 13°C), vento moderato da SSE (13 Km/h), umidità al 50%
Cervinia: poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 13,5°C (percepiti 10°C), vento moderato da SSE (13-15Km/h), umidità al 38%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Sgarbozza: “Ho fatto gli ultimi 45 km della gara”
Bartoletti: “Mina è scelta di vivere”
Conti: “Da Melide si fa la Serra di Biella” (la Serra di Biella è in programma domani)
Pancani: “Nippo Vini Fantina” (Fantini)
Pancani: “Ci sono voluti 40 Km perchè andasse via un attacco”
De Stefano: “La sponda maggiore” (la sponda del Lago Maggiore)
Garzelli: “La clavicola, sarà qualche giorno di riposo” (parlando della frattura della clavicola di Cunego)
Martinello: “La scaleta verso Monte Ologno”
Martinello: “Saltendo verso Monte Ologno”
Martinello: “Contador si scioglie, è umano anche lui”
Pancani: “Un flash prima del traguardo di Lelli” (Gilbert)
De Stefano: “Contador ha ipotecato qualche energia di troppo”
De Stefano: “Giornata no per il B capitano dell’Astana”
De Stefano: “Contador sempre più maglia gialla”
De Stefano: “La terza della sua carriera qua sul traguardo di Verbania” (Gilbert ne ha vinto solo una a Verbania, quella di oggi)
Pizzul: “Gilbert stava mangiando un panino di pane e salame”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Melide – Verbania

1° Jon Izagirre Insausti
2° Aleksejs Saramotins a 20″
3° Serghei Țvetcov s.t.
4° Enrico Battaglin s.t.
5° Luca Paolini a 1′40″

Classifica generale

1° Marco Coledan
2° Aleksejs Saramotins a 2′41″
3° Roger Kluge a 9′15″
4° Ji Cheng a 12′00″
5° Nicola Boem a 17′56″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

4 GIUGNO 1975 – 18a TAPPA: BRESCIA – BASELGA DI PINÈ

A BASELGA DI PINÈ (DOPO IL BONDONE) VOLATA A NOVE: ANCORA DE VLAEMINCK!
Giro d’Italia: sfortunata fuga di Conti nella discesa dal monte
Battuti nell’ordine Gimondi, Santambrogio, Lasa, l a maglia rosa Bertoglio, Riccomi, Baronchelli, Galdos e Panizza – Conclusione sullo Stelvio (salvo imprevisti) – Tutto da indovinare, tutto da scoprire

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)
12a tappa: Imola – Vicenza (Monte Berico)
13a tappa: Montecchio Maggiore – Jesolo
14a tappa: cronometro Treviso – Valdobbiadene
15a tappa: Marostica – Madonna di Campiglio
16a tappa: Pinzolo – Aprica
17a tappa: Tirano – Lugano

Il gruppetto con gli Astana allinseguimento della lepre Contador sullOlogno (foto Bettini)

Il gruppetto con gli Astana all'inseguimento della lepre Contador sull'Ologno (foto Bettini)

LA DURA LEGGE DEL GIRO: VERBANIA VIOLENTA, CAMPIONI SUGLI SCUDI

maggio 29, 2015 by Redazione  
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Non c’è pace al Giro: e se in testa alla corsa Gilbert fa la corsa con la testa per andare a cogliere un bis da campione, per la generale Contador infila la forchetta in un piatto di vendetta ancora tiepido. Le pietanze fredde non fanno per lo spagnolo, che manda in ebollizione la gara assieme a un Hesjedal in stato di grazia: l’Astana resta in frigo per domani, con la speranza che Alberto non stia finendo per bruciarsi il Tour.

Una matrioska: altro che le due gare in una che deliziano i tifosi, specie al Tour, quando la sfida si sdoppia tra tappa, contesa dai fuggitivi, e classifica generale, con la lotta dei migliori qualche minuto più indietro. No, quattro, otto, sedici gare in una, in un gioco di scomposizioni e simmetrie che ricorda un frattale o la magia di un caleidoscopio.
Siamo alla 18esima tappa, e finora solo un paio di giornate non hanno visto convulsioni – o veri e propri sconvolgimenti – nella classifica generale. Tra cadute, penalizzazioni, scaramucce, scatti in faccia, pioggia battente, forature o attacchi a tradimento se ne sono viste di tutti i colori, almeno fino alle sponde placide del Lago di Lugano, che ieri hanno regalata sole e tregua.
Ci si aspettava, ormai, che il Lago Maggiore non offrisse altro che un riflesso appena appena sfalsato della giornata appena trascorsa. Il tracciato era promettente, promettentissimo, ma con la due giorni in alta quota e da duecento o più km a botta che sia inaugura domani, l’ovvia aspettativa di tutti e che si sarebbe concessa via libera alla fuga, e dietro tutti assieme a rifiatare. Un copione già scritto, insomma: volata ieri, fuga fiume oggi.
Curiosamente, però, la fuga ce ne mette per partire: la fatica fa paura, e il retropensiero di finire travolti dalle sfuriate dei grandi nomi forse ingolfa molti. Alla fin fine, però, la fuga si fa, e com’era ovvio con queste premesse si tratta di gente scafata – oppure molto affamata.
Alla prima categoria appartengono veri e propri monumenti come Gilbert, Chavanel e Nocentini, oppure anche gregari di lungo corso come De La Cruz, Siutsou, Moinard, Weening. Alla seconda, un fresco pro come Busato, secondo a Forlì, o giovani come Villella, o ancora Bongiorno, forse il più affamato dopo la beffa dello Zoncolan dell’anno scorso quando fu abbattuto da un tifoso che voleva spingerlo e così finì per fare terzo. C’è pure Cunego, che non si saprebbe in quale delle due categorie inserire, forse entrambe o forse nessuna, ma fatto sta che in una giornata per lui adattissima la sfortuna lo fulmina in forma di caduta e frattura, con triste addio al Giro.
Così la fuga va, si prende i suoi dieci e passa minuti, insomma si gioca la tappa.
E subito sdoppia la propria storia: sull’impervia salita principale di giornata, prima del finale tutto chicane e toboga, comincia la gara tra scalatori e scattisti da classiche. Davanti tirano De La Cruz e uno scatenato Bongiorno, con Moinard sulle ruote (ha dietro il capitano Gilbert) e Siutsou a traino. Dietro arrancano Chavanel, Gilbert, Nocentini, ai quali si aggregherà poi un irriduccibile Busato. Dal Gpm in poi, la lotta di quelli che inseguono e per rientrare, ma tra quelli davanti è per staccarsi, con Bongiorno sempre più infiammato: col senno di poi, un grave errore (qualche dritta dall’ammiraglia non sarebbe stata male), perché il giovane scalatore era l’uomo con più energie in vista di una volata a quattro. Ma la discesa incombe, e i cacciatori agguantano le prede. E qui comincia subito un’altra corsa, un one-man-show: perché Gilbert catturati i fagiani, li infilza allo spiedo seduta stante, e approfittando di una contropendenza a salire invece che rifiatare, rilancia lo scatto, ben supportato alle spalle dal compagno Moinard che fa da guardiano. Il gesto tecnico è splendido e porta le stimmate della vittoria, anche se la meta è lontana una ventina di km e la sfida è di sei contro uno. La strada è quasi tutta all’ingiù e Gilbert traccia ogni curva con la violenta precisione di un calligrafo giapponese. La pedalata è rotonda, potente, insensibile ai cambi di pendenza. Il belga esulta senza scaramanzia e sorride agli spettatori quando ancora i km all’arrivo sono almeno cinque. Maestoso. Agli altri non resta che bisticciare in una sottocorsa che si apre dentro quella principale, e dalla quale uscirà vincitore Bongiorno, allungando su un falsopiano nel finale: ma di questa corsa nella corsa è più piccolino pure il premio, solo il secondo posto.
Se però guardiamo attraverso l’arco del traguardo come attraverso uno specchio, e ripercorriamo la strada correndo indietro nel tempo, scopriamo che si corre un’altra gara, lì dietro – e che gara!
L’avvicinamento all’imbocco della salita è frenetico, la strada serpeggia intrappolata tra lago e montagna e la Tinkoff si è messa in testa per tutelare Contador. Una caduta, però, spezza il gruppo: finisce a terra in massa la Sky, con tutti i marginali vantaggi di ruote a 10 atm e cerchi superrigidi, ma finisce a terra pure Landa, il numero due in generale, lo scalatore prodigio al top della forma di casa Astana, colpevolmente fuori posto tra i rischi della retroguardia. La Tinkoff non scorda le premesse che ci han regalato un meraviglioso Mortirolo, e pesta ancor di più sul gas. Landa insegue a tutta con un paio di compagni e un’ammiraglia a fargli la scia.
Bastan due rampe per fare esplodere la corsa, e pure la Tinkoff. Kreuziger prova a imbastire due trenatine, ma proprio non ne ha. E allora è Contador che lancia un paio d’occhiate a destra e a manca, e poi se ne va, sinuoso com’è nel suo peculiare stile, leggerissimo, come ignaro dei quasi cinquanta km che lo separano dall’arrivo, e dal nulla che lo precede (troppo enorme la voragine di spazio-tempo che separa gli universi paralleli di fuga e gruppo).
Accenna un tentativo di tenergli le ruote Kruijswijk, e poi Hesjedal, ma a breve svaniscono, evaporano, lasciando nella bolla dell’universo in maglia rosa un unico abitante, che ascende solo, pensando chissà cosa, forse a chi gli dà la caccia li dietro, forse all’enorme cronometro che l’attende, quasi sicuramente non al Tour, però.
Non si volta più per un bel pezzo, Alberto, mentre dietro un gruppo piccolo piccolo si stringe nelle proprie incertezze, con Aru che si prepara a fare ancora tanta e tanta fatica, la Movistar che tira per attaccare il secondo posto di Landa o sai tu perché. E ancora più indietro, nel nastro di tempo e di strada, c’è Landa, solo pure lui simmetricamente a Contador, e specularmente al compatriota costretto a un inseguimento disperato a un rivale che ha quasi un minuto di vantaggio.
La salita è dura, interminabile. Aru vive scortato da Kangert la sua particolare agonia, attaccato di grinta e coraggio alla coda del gruppetto dei “migliori”. Contador comincia a stentare, Landa rientra sul resto della compagnia.
E là davanti a Contador scende la catena, materialmente. Potrebbe essere la svolta, ma lo spagnolo mette mano al deragliatore e torna in pista appena in tempo per ricevere giusto una spinta dal meccanico sceso di corsa dall’ammiraglia. La sua pedalata è via via più stentata, la ruota anteriore serpeggia come sulle pendenze più aspre Mortirolo, il distacco rimane stabile anche se l’inseguitore è un encomiabilissimo Visconti.
La chiave di volta sarà il canadese Hesjedal, unico inseguitore che non si è dato per vinto e che resta lungo tutta la salita a qualche centinaio di metri da Contador, reggendosi a un elastico più o meno stirato ma mai rotto.
Appena la maglia rosa si accorge di essere pedinato da vicino, allenta il ritmo, anche se progressivamente, e si fa riprendere dall’indomito canadese proprio sul Gpm. Dopo qualche tentennamento (Hesjedal si era infuriato con la Tinkoff per non aver ricevuto via libera sui propri tentativi di fuga della prima ora nella tappa del Mortirolo), la collaborazione si trova, e sarà fondamentale, anche grazie all’apporto del giovane Villella, fermato apposta raccogliendo i dividendi della sua posizione di fuggitivo.
Inizia così un confronto a distanza, reso ancor più confuso dai rilevamenti GPS impazziti, su un terreno quantomai imprevedibile.
Aru si mette anche a lavorare in prima persona, collaborando con Movistar e Katusha all’inseguimento: alla fine la lunga caccia si tradurrà in un pareggio, poco più di un minuto al traguardo proprio come allo scollinamento, ma è un pareggio amaro per chi insegue, visto che congela il vantaggio ottenuto in salita da Contador; oltretutto gli inseguitori avevano dalla loro la forza dei numeri.
Hesjedal irrompe in top ten con il suo approccio aggressivo e promette di continuare la battaglia, Contador, pur avendo cercato di collaborare con misura, taglia il traguardo affaticato ma con un consolidamento importante del proprio primato. La girandola di cambiamenti nel caleidoscopio della gara l’ha favorito affiancandogli Hesjedal e addirittura il relativo gregario, Villella: ma è stato un giusto premio al coraggio dimostrato lanciandosi in un attacco solitario a fondo quando mancavano quasi 50 km alla fine, a dispetto della superiorità numerica di chi inseguiva. Così corrono i grandi. Sono volati pugni a tutto guantone e guardia bassa. L’Astana è apparsa distratta nel proteggere Landa e poi timida, propensa a difendere il podio più che ad attaccare la maglia rosa. O si trattava di risparmiare le forze in vista di una battaglia campale domani? Sarebbe bello, ma non facile.
D’altronde con il Giro eclatante che abbiamo avuto fin qui, non ci sarebbe di che lamentarsi nemmeno se, ahinoi, finissero con una volata di gruppo pure i tapponi alpini, e non solo la passerella di Milano!

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 4:04:14
2 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:00:47
3 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:01:01
4 Matteo Busato (Ita) Southeast Pro Cycling
5 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
6 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step
7 Rinaldo Nocentini (Ita) AG2R La Mondiale
8 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
9 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 0:02:42
10 Pieter Weening (Ned) Orica GreenEdge 0:03:55
11 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:05
12 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
13 Davide Villella (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:38
14 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:07:18
15 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
16 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
17 Leopold Konig (Cze) Team Sky
18 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF
19 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
20 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
21 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
22 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
23 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
24 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
25 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
26 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr
27 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
28 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
29 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha
30 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:11:34
31 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
32 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:14:45
33 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
34 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
35 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
36 Nikolay Mihaylov (Bul) CCC Sprandi Polkowice
37 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
38 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida
39 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
40 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
41 Clement Chevrier (Fra) IAM Cycling
42 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
43 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team
44 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
45 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
46 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
47 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
48 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal
49 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
50 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 72:23:09
2 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:05:15
3 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:06:05
4 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:07:01
5 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:09:40
6 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:10:44
7 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:11:05
8 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:12:53
9 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:13:01
10 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:14:01
11 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:15:17
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:17:12
13 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:21:15
14 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:21:25
15 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:28:11
16 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:30:52
17 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:33:24
18 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:41:13
19 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:42:22
20 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:46:40
21 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:53:39
22 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:57:01
23 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 1:02:01
24 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 1:07:17
25 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:10:07
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 1:11:23
27 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 1:12:25
28 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 1:23:16
29 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 1:26:50
30 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:31:47
31 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 1:33:01
32 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 1:34:43
33 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 1:35:35
34 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:36:07
35 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 1:40:16
36 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 1:44:58
37 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 1:46:57
38 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 1:47:20
39 Igor Anton (Spa) Movistar Team 1:47:27
40 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:47:40
41 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice 1:48:39
42 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 1:49:10
43 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 1:51:45
44 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 1:55:25
45 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 2:01:54
46 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 2:02:16
47 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 2:04:27
48 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 2:04:59
49 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling 2:05:15
50 Sebastian Henao (Col) Team Sky 2:07:35

Contador allattacco sul Monte Ologno (foto Bettini)

Contador all'attacco sul Monte Ologno (foto Bettini)

28-05-2015

maggio 28, 2015 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il belga Philippe Gilbert (BMC Racing Team) si è imposto nella diciottesima tappa, Melide – Verbania, percorrendo 170 Km in 4h04′14″, alla media di 41,763 Km/h. Ha preceduto di 47″ l’italiano Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani – CSF Pro Team) e di 1′01″ il francese Sylvain Chavanel. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è ancora maglia rosa con 5′15″ sullo spagnolo Landa Meana e 6′05″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team).

BALOISE BELGIUM TOUR

Il belga Tom Boonen (Etixx – Quick Step) si è imposto nella prima tappa, Lochristi – Knokke-Heist, percorrendo 178,5 Km in 4h19′21″, alla media di 41,295 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Démare e il belga Debusschere. Miglior italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec), 14°. L’austriaco Matthias Brändle (IAM Cycling) è ancora leader della classifica con 2″ sull’australiano Dennis e 9″ sul belga Bille. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 37° a 31″

TOUR DES FJORDS (Norvegia)

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto anche nella seconda tappa, Jondal – Haugesund, percorrendo 205 Km in 5h42′11″, alla media di 35,946 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Stuyven e il danese Andersen. Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka), 6°. Kristoff è ancora leader della classifica con 14″ su Stuyven e sull’austriaco Haller. Miglior italiano Sbaragli, 6° a 20″.

GRAND PRIX CYCLISTE DE SAGUENAY (Canada)

Il canadese Matteo Dal-Cin (Silber Pro Cycling) si è imposto nella prima tappa, circuito di La Baie, percorrendo 166,1 Km in 4h13′35″, alla media di 39,301 Km/h. Ha preceduto di 14″ il connazionale Roth e il dominicano Milan, distanziati di 12″ e 19″ nella prima classifica generale

VOLTA CICLISTICA INTERNACIONAL DO PARANÁ (Brasile)

Il brasiliano Rodrigo Araujo Melo si è imposto anche nella seconda tappa, Londrina – Tamarana, percorrendo 153 Km in 3h36′27″, alla media di 42,412 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Manarelli e Knapp. Araujo Melo è ancora leader della classifica con 6″ su Manarelli e 21″ su Knapp.

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

Il kazako Alexandr Shushemoin (Vino 4ever) si è imposto nella prima tappa, Tabriz – Meshgin, percorrendo 163,8 Km in 3h27′25″, alla media di 47,383 Km/h. Ha preceduto di 41″ gli iraniani Poorseyedigolakhour e Askari, distanziati di 48″ e 50″ nella prima classifica generale.

TOUR DE KUMANO (Giappone)

L’australiano Neil Van Der Ploeg (Avanti Racing Team) si è imposto nel prologo, circuito di Shingu City, percorrendo 0,7 Km in 50″, alla media di 50,400 Km/h. Ha preceduto di 1″ i giapponesi Okubo e Fukuda. Unico italiano in gara Flavio Valsecchi (Ciervo Nara – Merida Cycling Team), 13° a 2″

TOUR DE PAYS DE VAUD (Svizzera)

L’elvetico Gino Mäder si è imposto nel prologo, circuito di Lucens, percorrendo 2,6 Km in 3′21″, alla media di 46,567 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Müller e di 4″ il marocchino Chokri. Miglior italiano Simone Piccolo* (GB Junior-Pedale Castanese), 11° a 5″

*juniores

MELIDE – VERBANIA: LA CENERENTOLA (CATTIVA) DELLE MONTAGNE

maggio 28, 2015 by Redazione  
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È la prima e, sulla carta, la meno impegnativa delle tre frazioni di montagna che costituiscono il gran finale del Giro 2015. Ma guai a sottovalutarla! I 10,4 Km al 9% del Monte Ologno sono numeri da temere, soprattutto alla luce del fatto che siamo oramai nella terza settimana di gara e che le energie complessive vanno scemando. Ma ci sono altri numeri, quelli dei 35 Km da percorrere tra la cima della montagna di giornata e il traguardo, che potrebbero indurre a credere che ci sia tutto il tempo per ricucire eventuali ritardi: errore gravissimo, perché ci saranno altri tratti da percorrere all’insù in quel tratto di strada e la discesa dal Piancavallo è tra quelle meno indicate per le operazioni di riaggancio.


È, apparentemente, la “Cenerentola” delle tre tappe di montagna che costituiscono il gran finale del Giro 2015, quasi striminzita al confronto delle più corpose frazioni che condurrano il giorno successivo a Cervina e, 48 ore più tardi, sul Colle delle Finestre e al Sestriere. È la più breve delle tre e presenta una sola salita, l’inedito Monte Ologno (i cui “numeri” sono comunque importanti e potrebbero rivelarsi oltremodo selettivi, collocati come sono nell’ultima settimana di corsa), piazzata a 35 Km dall’arrivo, una distanza che potrebbe trarre in errore e far così sottostimare il tracciato, pensando che ci sia tutto il tempo e la strada per recuperare l’eventuale distacco accusato sotto il GPM. Non è affatto così poiché quello striscione in realtà non rappresenta il termine della salita che, dopo un breve accenno di discesa, continuerà a scorrere sotto le ruote per altri 3 Km, che dilateranno sforzi e minuti perduti prima di potersi lanciare nella discesa vera e propria, a tratti tortuosa, spezzata da un ultimo tratto di strada all’insù e quindi poco incline ad agevolare le grandi manovri di chi si troverà nell’esigenza di recuperare il tempo perduto e che troverà terreno fertile nel tratto pianeggiante finale. Peccato per loro, però, che a quel punto di chilometri al traguardo ne mancheranno poco più di 5, troppo pochi e troppo tardi per rimediare ed evitare che la tappa passi alla storia come quella decisiva per le loro sorti, in negativo.
Il lungo preambolo all’insidioso epilogo di questa 18a frazione, che non presenterà difficoltà altimetriche per 124 dei 170 Km in programma (a parte lo strappo di Bieno, valevole come traguardo volante), inizierà nella località elvetica di Melide, situata all’estremità occidentale del ponte-diga che taglia in due il Lago di Lugano e che è conosciuta ai turisti per la presenza del parco Swissminiatur, teatro del raduno di partenza. Il tratto iniziale vedrà i “girini” pedalare proprio sul ponte-diga in direzione dell’exclave di Campione d’Italia, che non vanta solo il celebre casinò ma anche tre interessanti luoghi di culto, le chiese di San Zenone e San Pietro e lo scenografico Santuario della Madonna dei Ghirli, affacciato sul lago al quale scende una monumentale scalinata e il cui nome fa riferimento ai rondoni, volati che localmente vengono per l’appunto chiamati “ghirli”.
A 16 Km dal via la corsa rientrerà sul suolo italiano, iniziando la dolcissima risalita della Valceresio, terra che offre la bellissima Villa Cicogna Mozzoni – una delle più belle dell’alta Lombardia, situata in comune di Bisuschio – e che rappresenta una vera e propria “fucina” di campioni a pedali con la C maiuscola. Sono, infatti, originari di questa valle una campionessa del mondo (Noemi Cantele, di Arcisate), tre campioni nazionali (la stessa Cantele, Daniele Nardello e Ivan Santaromita, il primo pure di Arcisate, il secondo di Clivio), due vincitori del Tour de Suisse (Stefano Garzelli di Besano e Giuseppe Fezzardi di Arcisate) e, dulcis in fundo, due vincitori del Giro, il già citato Garzelli (2000) e, soprattutto, Luigi Ganna di Induno Olona, che nel 1909 s’impose nella prima, storica edizione della corsa rosa. Attraversato il suo paese natale (dove si trova lo storico Birrificio Angelo Poretti, tuttora in attività e le cui strutture rappresentano uno dei più fulgidi esempi di archeologia industriale presenti in Italia), il gruppo sfreccerà poi sulle strade di Varese, soprannominata “città giardino” per i parchi che circondando le numerose ville erette tra il XVIII e il XX secolo, alle quali tirano idealmente la volata Palazzo Estense, attuale sede del municipio concepita nel 1766 come residenza del duca di Modena e Reggio Francesco III d’Este, e Villa Panza, definita il “Guggenheim varesino” per la sua ampia collezione d’arte contemporanea.
Varese è anche la “culla” della Tre Valli e, infatti, uscendone i corridori ne incontreranno uno dei tratti più conosciuti, la salita dei Ronchi, imboccandola nel verso della discesa e planando in direzione del sottostante lago. I chilometri successivi vedranno il gruppo portarsi a Varano Borghi, il paese natale di Giulia Occhini, la celebre “Dama Bianca” che fu compagna di Fausto Coppi dal 1953 alla drammatica scomparsa del Campionissimo, stroncato dalla malaria il 2 gennaio 1960.
Più avanti, superato il corso del Ticino la corsa rosa farà ufficialmente l’ingresso in Piemonte, regione che, esclusa la lunga escursione in Val d’Aosta per il tappone di Cervinia e il ritorno a Milano per l’atto conclusivo, ospiterà gran parte delle ultime pedalate del Giro 2015. Ci sarà ancora parecchia strada pianeggiante da percorrere per giungere ai piedi del Monte Ologno e prevalentemente sarà quella che costeggia la sponda “grassa” del Lago Maggiore, così chiamata per distinguera da quella lombarda, definitiva “magra” poiché meno ricca di ville e rigogliosi parchi, soprattutto a causa dell’esposizione a ovest. Il primo centro della sponda grassa toccato dall’itinerario di gara sarà Arona, nota soprattutto per il “Sancarlone”, colossale statua di rame riproducente le fattezze di San Carlo Borromeo, realizzata su progetto di Giovanni Battista Crespi e innalzata a breve distanza dal luogo dove all’epoca (fu inaugurata nel 1698) ancora si trovava il luogo natale del santo, la Rocca Borromea, smantellata nel 1800 dall’esercito di Napoleone.
Da una mirabilia all’altra si giungerà a Stresa, una delle più incantevoli località del litorale verbano, affacciata sul magnifico Golfo Borromeo – punteggiato dalla rustica Isola dei Pescatori, dalla verde Isola Madre e dalla pomposa Isola Bella – e nobilitata da lussuosi alberghi pluristellati tra i quali c’è l’Hotel Regina Palace che nel 1948 fu set delle sequenze iniziali del film “Totò al Giro d’Italia”, ambientate durante le selezioni del concorso Miss Italia, che ebbero effettivamente sede a Stresa dal 1946 – anno della prima edizione del concorso – al 1949.
Poco dopo il tracciato abbandonerà temporaneamente la litoranea del Lago Maggiore e compierà un breve giro lontano dalla costa per attraversare Gravellona Toce, il centro che ospiterà il via della frazione successiva, e quindi sfiorare anche il lago di Mergozzo, piccolo bacino che si può vantare d’essere uno dei più puliti d’Italia. Tornati in riva al Verbano, lo si lascerà quasi subito per bypassare Pallanza (la frazione di Verbania dove, circa due ore pià tardi, si concluderà la tappa) andando ad affrontare la facile salitella verso Bieno (2,8 Km al 4,4%, massima dell’11,3%), unica ascesa inserita a spezzare la monotonia altimetrica dei primi 124 Km. A Intra si ritroverà il lago e si riprenderà la litoranea per gli ultimi 13 Km tranquilli di questa frazione, durante i quali si toccherà il centro di Ghiffa, presso il quale si trova un piccolo Sacro Monte, bene protetto dall’UNESCO realizzato tra il ‘600 e il ‘700 e rimasto incompiuto dopo l’erezione delle prime tre cappelle, innalzate nei pressi di un preesistente santuario intitolato alla Santissima Trinità.
La “pacchia” terminerà una volta giunti a Cannero Riviera, ridente località di villeggiatura situata nei pressi dei tre isolotti rocciosi noti appunto come “Castelli di Cannero” perché ospitano i resti di due manieri nei quali, alla fine del XIV secolo, dimoravano i tremendi e sanguinari fratelli Mazzarditi, autori di vere e proprie incursioni nell’intera area del Verbano, intenzionati a costruirsi un loro stato “privato”. Una secca svolta a sinistra porrà termine alla pianura e introdurrà bruscamente la salita del Monte Ologno, che presenta i picchi più brutali delle sue pendenze (massima del 13%, media del 9%) proprio all’inizio dei 10,4 Km dell’ascesa che, superati 931 metri di dislivello, condurrà sino a 1168 metri di quota dopo aver sfiorato il centro di Trarego, che il 25 febbraio del 1945 fu teatro di un feroce eccidio fascista, quando furono uccisi dalla milizia sette partigiani, due civili che si trovarono a transitare in quel luogo e un paesano reo d’aver commentato ad alta voce l’accaduto.
Come anticipato, dopo il Gran Premio della Montagna e un primo tratto di discesa la strada tornerà sensibilimente a puntare verso l’alto per ulteriori 3 Km, non certo trascurabili avendo una pendenza media del 6,1%, che faranno raggiungere lo spettacolare balcone panoramico di Pian Cavallo, presso il quale si trova il Centro Auxologico Italiano, ospitato in un edificio costruito alla fine degli anni ‘40 come colonia montana e in seguito divenuto un importante ospedale specializzato nella cura delle malattie metaboliche, di quelle neurologiche e delle anomalie dello sviluppo.
Solo a questo punto avrà inizio la discesa che, prima di giungere nella località di villeggiatura di Premeno, sarà interrotta da un’altra salita, poco più di un pedalabile zampellotto per rimontare il Pian di Sole, sul quale si trova una piccola stazione di sport invernali, molto frequentata nonostante la bassa quota, inferiore ai 1000 metri, grazie ad un ottimo impianto di innevamento artificiale che ha permesso, tra l’altro, di farne tra il 2008 e il 2009 la sede degli allenamenti della nazionale di slalom speciale.
Ricalcando in parte il tracciato della scomparsa linea ferroviaria Intra-Premeno, attiva dal 1926 al 1960, si concluderà la planata con il ritorno a Intra, dove farà la ricomparsa la pianura, terreno di gara degli ultimi 5000 metri, durante i quali i corridori sfileranno di fronte all’ingresso di una delle perle di Verbania, i lussureggianti giardini di Villa Taranto, creati tra il 1931 e il 1940 su iniziativa del capitano scozzese Neil McEacharn, il quale ne farà poi dono allo Stato Italiano. Una bella distrazione per ingannare l’attesa dell’arrivo dei “girini” che, invece, avranno ben altro cui pensare…. E magari qualcuno troverà pure il tempo per maledire la Cenerentola Verbania che, per una volta, si sarà dimostrata ben più perfida delle due sorellastre Cervinia e Sestriere.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella Induno Olona (397). Coincide con l’omonimo centro della provincia di Varese.

Sella della Cappella di Sant’Antonio (350). Valicata dalla SP 61 “Trobaso-Fondotoce” che mette in comunicazione Fondotoce con Trobaso, esattamente alle porte dell’abitato di Bieno, frazione di San Bernardino Verbano. Coincide con lo scollinamento della salita indicata come “Bieno” sulle cartine del Giro 2015, dove è quotata 359. Fu affrontata al Giro del 1992, nel finale della tappa Saint-Vincent – Verbania, vinta da Chioccioli, che prevedeva la scalata al Pian Cavallo dal durissimo versante di Aurano (Alpe Segletta)

Passo della Piazza (1048). Valicato dalla SP 92 “Colle-Trarego” fra Trarego e Pian Cavallo. Coincide con il punto dove ha termine il tratto di discesa immediatamente successivo al GPM del Monte Ologno.

Il Colle (1238). Valicato dalla SP 92 “Colle-Trarego” fra Trarego e Pian Cavallo, poco prima di giungere in quest’ultima località.

Sella Pian Cavallo (1243). Quotata 1234 sulle cartine del Giro 2015, concide con l’omonima località, attraversata dalla SP 56 “Premeno-Colle”. Alle porte di Pian Cavallo si trova l’Alpe Segletta, dove nel 1992 Claudio Chiappucci conquistò il GPM della citata tappa di Verbania.

Sella Pian di Sole (930). Concide con l’omonima località, attraversata dalla SP 56 “Premeno-Colle” tra Pian Cavallo e Premeno. Fu affrontato come GPM nel 1992, nel finale della tappa di Verbania, ed anche quassù scollinò in testa Chiappucci.

Sella Pian di Nava (725). Valicata dalla SP 55 “Intra-Premeno” tra Premeno e Bee e coincide con il bivio per Esio.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Il parco Swissminiatur di Melide

Santuario della Madonna dei Ghirli, Campione dItalia (www.sito-campanili.ch)

Santuario della Madonna dei Ghirli, Campione d'Italia (www.sito-campanili.ch)

Villa Cicogna Mozzoni, Bisuschio (www.mondimedievali.net)

Villa Cicogna Mozzoni, Bisuschio (www.mondimedievali.net)


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Un gruppo di cicloamatori transitano di fronte allo storico Birrificio Poretti di Induno Olona


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Varese, Palazzo Estense


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Il lago di Varese fa capolino dietro le case della discesa dei Ronchi, tradizionale passaggio della Tre Valli Varesine


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Arona, il “Sancarlone”


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L’Isola Bella vista da Stresa

Scena di Totò al Giro dItalia girata allhotel Regina Palace di Stresa (www.davinotti.com)

Scena di ''Totò al Giro d'Italia" girata all'hotel Regina Palace di Stresa (www.davinotti.com)


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Lago di Mergozzo


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Uno scorcio del piccolo Sacro Monte di Ghiffa


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I castelli di Cannero


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Il Centro Auxologico Italiano di Pian Cavallo

I giardini di Villa Taranto a Verbania

Il Golfo Borromeo, Verbania (sullo sfondo) e, in trasparenza, l’altimetria della diciottesima tappa del Giro 2015 (www.isolelagomaggiore.com)

Il Golfo Borromeo, Verbania (sullo sfondo) e, in trasparenza, l’altimetria della diciottesima tappa del Giro 2015 (www.isolelagomaggiore.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LUGANO

maggio 28, 2015 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Modolo, doppietta a Lugano. E la Lampre fa poker al Giro(Gazzetta dello Sport)

Giro, tappa per velocisti all’italiano Modolo. Contador resta in rosa(Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Giro d’Italia 2015: Riders pay the penalty as climbs take their toll (The Independent)

Contador safe in Giro lead as Modolo wins again (The Time)

Francia

Modolo remet ça (L’Equipe)

Spagna

Modolo repite y Contador llegó de rosa a su casa de Lugano – Contador: “Estoy contento, todos los días me pasaba algo” – Landa: “Aru y yo tenemos que hacer la guerra a Contador” (AS)

Lampre saca el póker con Modolo – Día tranquilo para Contador (Marca)

Segunda victoria de Sacha Modolo – Contador: “Muy rápido, no hemos podido recuperar” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Modolo pakt tweede sprintzege in de Giro (De Standaard)

Tour d’Italie : victoire au sprint de Modolo dans la 17e étape (L’Avenir)

Giro: victoire au sprint de Modolo (La Dernière Heure/Les Sports)

17e étape du Tour d’Italie: victoire au sprint de Modolo malgré une attaque tardive de Gilbert (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Modolo wint uitstapje Giro 17 (De Telegraaf)

Germania

Italiener Modolo sprintet zum zweiten Tagessieg (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro: Mezgec tretji v etapi, Contador ostaja premočno v rožnatem (Delo)

Russia

Порсев стал восьмым на «Джиро д’Италия» – Итальянец Модоло выиграл 17-й этап «Джиро д’Италия» (Sovetsky Sport)

Stati Uniti

Contador Survives Astana Onslaught to Extend Giro Lead (The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador mantiene cuarto lugar en la general y ahorra fuerzas para la montaña (La Nación)

Colombia

Sacha Modolo ganó la etapa 17; Contador mantiene el liderato (El Tiempo)

Sacha Modolo gana en Lugano y Contador se mantiene de líder del Giro (El Espectador)

Australia

Contador holds lead at home – Richie Porte’s pain in early Giro d’Italia exit could pay in Tour de France (The Age)

Contador boosts his Giro lead (The Australian)

Contador keeps Giro lead, Modolo wins stage (Herald Sun)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Colonna sonora di “Pane e cioccolata”, film di Franco Brusati del 1973 che parla di un italiano emigrato in Svizzera

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Melide – Verbania

Melide: poco nuvoloso, 21,8°C (percepiti 20°C), vento debole da S (5-6 Km/h), umidità al 55%
Vergiate (Km 50,5) : cielo sereno, 21,1°C (percepiti 22°C), vento debole da SSE (5-6 Km/h), umidità al 57%
Stresa – traguardo volante (Km 80,9) : cielo sereno, 23,2°C (percepiti 24°C), vento debole da SSE (5-6 Km/h), umidità al 57%
Trarego (Km 130,3) : cielo sereno, 20,3°C (percepiti 21°C), vento debole da S (6-8 Km/h), umidità al 45%
Verbania : cielo sereno, 23,5°C, vento debole da S (6-8 Km/h), umidità al 59%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Giro d’Italia n° 91″ (è il 98°)
De Stefano: “E’ il Giro degli ultimi vent’anni?” (intendeva dire: il più duro degli ultimi vent’anni)
Cataldo: “Stiamo combattendo contro un colosso del ciclismo che da alcuni anni non appare”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Tirano – Lugano

1° Roger Kluge
2° Cédric Pineau a 13″
3° Nicola Boem a 45″
4° Ji Cheng s.t.
5° Caleb Fairly s.t.

Classifica generale

1° Marco Coledan
2° Aleksejs Saramotins a 5′09″
3° Roger Kluge a 7′34″
4° Ji Cheng a 11′06″
5° Nicola Boem a 17′56″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

3 GIUGNO 1975 – 17a TAPPA (1a SEMITAPPA): OMEGNA – PONTOGLIO
3 GIUGNO 1975 – 17a TAPPA (2a SEMITAPPA): PONTOGLIO – MONTE MADDALENA

PANIZZA SULLA MADDALENA (MA BERTOGLIO TIENE)
Prima semitappa a Sercu (Van Linden, vittorioso, retrocesso)
La maglia rosa e Baronchelli a 11 , Galdos e Perletto a 15”, Oliva e Gimondi a 24″ , poi De Vlaeminck a 35″, Conti e Lasa a 49″ – Oggi la Brescia-Baselga di Pinè col monte Bondone

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)
12a tappa: Imola – Vicenza (Monte Berico)
13a tappa: Montecchio Maggiore – Jesolo
14a tappa: cronometro Treviso – Valdobbiadene
15a tappa: Marostica – Madonna di Campiglio
16a tappa: Pinzolo – Aprica

La folla a bordo strada attende il passaggio della corsa rosa (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

La folla a bordo strada attende il passaggio della corsa rosa (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

27-05-2015

maggio 27, 2015 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’italiano Sacha Modolo (Lampre – Merida) si è imposto nella diciassettesima tappa, Tirano – Lugano, percorrendo 134 Km in 3h07′51″, alla media di 42,800 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing) e lo sloveno Mezgec. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è ancora maglia rosa con 4′02″ sullo spagnolo Landa Meana e 4′52″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team).

BALOISE BELGIUM TOUR

L’austriaco Matthias Brändle (IAM Cycling) si è imposto nel prologo, circuito di Bornem, percorrendo 6,85 Km in 7′54″, alla media di 52,025 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiano Dennis e di 9″ il belga Bille. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 37° a 31″

TOUR DES FJORDS (Norvegia)

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella prima tappa, Bergen – Norheimsund, percorrendo 177 Km in 4h31′55″, alla media di 39,056 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Haller e il sudafricano Impey. Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka), 4°. Kristoff è il primo leader della classifica con 4″
su Haller e 6″ su Impey. Miglior italiano Sbaragli, 4° a 10″.

VOLTA CICLISTICA INTERNACIONAL DO PARANÁ (Brasile)

Il brasiliano Rodrigo Araujo Melo si è imposto nella prima tappa, Bela Vista do Paraíso – Primeiro de Maio, percorrendo 128,4 Km in 3h11′28″, alla media di 40,237 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Manarelli e il cubano Fernandez, distanziati di 2″ e 6″ nella prima classifica generale.

LAMPRE MACHINE E A LUGANO VINCE MODOLO

maggio 27, 2015 by Redazione  
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Sacha Modolo ha vinto allo sprint la diciassettesima tappa del Giro con arrivo a Lugano, conquistando così una doppietta dopo la vittoria di Jesolo. Ancora una volta è stato perfetto il lavoro del treno della Lampre-Merida, che ha spianato la strada al proprio capitano. Nel finale attacchi alla “finisseur” di Slagter, Gilbert e Paolini. Tutto tranquillo per gli uomini di classifica.

Giro d’Italia. 17° tappa, 134 km da Tirano a Lugano. La calma in mezzo alla tempesta di montagne dell’ultima settimana di Giro. Un’occasione per rifiatare e riordinare le idee in vista delle ultime (ma ancora tantissime) salite della corsa. A dire la verità anche oggi si è rifiatato poco, in gruppo, e la tappa, come del resto tutto il Giro ormai, è stata molto bella. Più tranquilla nella prima parte, con la fuga di giornata di Berlato (Nippo-Fantini), Bandiera (Androni) e Keisse (Etixx) che è sempre stata tenuta a tiro dal gruppo, in una giornata finalmente bellissima e soleggiata.
A 35 km dall’arrivo il vantaggio del terzetto si è ridotto ad un minutino e qualche chilometro dopo la fuga è stata annullata, dopo che i tre si sono scambiati la classica e leale stretta di mano. Da qui in avanti è cominciata la parte più scoppiettante della tappa, con lo strappo di Menaggio che è subito servito da trampolino di lancio per i corridori più coraggiosi. L’andatura è salita e il gruppo, stanco, ha subito cominciato a perdere pezzi. Sulla salita si sono avantaggiati Adam Hansen (Lotto Soudal) e Patrick Gretsch (Ag2r), raggiunti poco dopo da Darwin Atapuma (Bmc). L’australiano della Lotto è subito partito in contropiede e un Atapuma senza fiato non è riuscito a dare nessuna mano a Gretsch nell’inseguimento. Hansen è così scappato in fuga solitaria, meritandosi qualche inquadratura sulle particolarissime scarpe auto-costruite a mano. I due all’inseguimento sono presto stati ripresi da un gruppo tirato dalla Giant-Alpecin, al lavoro per Luka Mezgec. A 10 km dall’arrivo, lungo le tortuose e bellissime strade che costeggiano il lago di Lugano, è stato annullato anche il tentativo di Hansen. La Tinkoff-Saxo si è messa in controllo del gruppo per nulla far rischiare ad Alberto Contador. Poco dopo il gruppo è sfrecciato attraverso la dogana, sotto lo sguardo vigile dei carabinieri, sconfinando così in territorio svizzero. Ma la strada per Lugano era ancora tutt’altro che facile: a 6,5 chilometri dall’arrivo lo strappo di Castagnola ha propriziato l’attacco di Tom Slagter (Cannondale), già protagonista a San Giorgio del Sannio. Poco dopo anche Philippe Gilbert in persona è evaso dal gruppo, mettendosi in caccia dell’olandese. L’attacco del campione belga è forse arrivato un pò tardi e il gruppo è rimasto molto vicino. Nella successiva discesa anche Luca Paolini è andato all’attacco, dando per un pò l’impressione agli spettatori di assistere al finale di una grande classica, con la discesa dalla Castagnola a fare le veci della picchiata del Poggio di Sanremo. Paolini è partito subito in contropiede pennellando le curve al limite, mentre Gilbert è stato costretto ad un motociclistico “lungo” in curva che gli ha fatto perdere la scia dello scatenato “Gerva”. Il gruppo, però, guidato da Felline (Trek), al lavoro per Nizzolo, è ritornato sotto e all’ultimo chilometro il comunque spettacolare Paolini è stato ripreso.
Nei mille metri conclusivi come già era successo a Jesolo è andato in scena il “Lampre-show” con Roberto Ferrari e Max Richeze che hanno letteralmente spianato la strada per la volata vincente di Sacha Modolo. Lo sprint del veneto è stato imperioso e nessuno è riuscito ad uscire dalla sua ruota. In un ciclismo (ed in particolare questo Giro d’Italia) in cui sono molti i velocisti fai-da-te che agiscono senza treno, il terzetto della Lampre sta facendo una netta differenza, come ha sottolineato lo stesso Modolo che, dopo aver ringraziato i compagni, ha detto che “dopo mesi di prove, il treno Lampre è uno dei più forti in gruppo”. Modolo ha battuto l’ormai eterno secondo (siamo a 7 secondi posti al Giro!!) Giacomo Nizzolo, che si consola con la conquista della maglia rossa ai danni di Elia Viviani (solo 11°). Luka Mezgec ha completato oggi il podio di tappa, davanti ad Haussler ed Appollonio.
La classifica generale rimane invariata, con big e scalatori che si sono presi una giornata di relativa tranquillità. Domani si rimarrà in ambito lacustre, con l’arrivo a Verbania, ma ci sarà da affrontare immediatamente prima la lunga salita del Monte Ologno, che apre il trittico di tappe durissime che concluderanno questo Giro prima della sospirata passerella finale a Milano. Tempi duri per i velocisti.

Francesco Bertone

ORDINE D’ARRIVO

1 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida 3:07:51
2 Giacomo Nizzolo (Ita) TrekRacing
3 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Alpecin
4 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
5 Davide Appollonio (Ita) Androni Giocattoli
6 Stig Broeckx (Bel) Lotto Soudal
7 Juan Jose Lobato (Spa) Movistar Team
8 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
9 Kévin Reza (Fra) FDJ.fr
10 Nick Van Der Lijke (Ned) Team LottoNL-Jumbo
11 Elia Viviani (Ita) Team Sky
12 Maximiliano Richeze (Arg) Lampre-Merida
13 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
14 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
15 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice
16 Alessandro Petacchi (Ita) Southeast Pro Cycling
17 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
18 Leopold Konig (Cze) Team Sky
19 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
20 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
21 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
22 Manuele Mori (Ita) Lampre-Merida
23 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
24 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
25 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
26 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
27 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha
28 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
29 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
30 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team
31 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
32 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini
33 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
34 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
35 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
36 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
37 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
38 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
39 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
40 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
41 Sam Bewley (NZl) Orica GreenEdge
42 Roberto Ferrari (Ita) Lampre-Merida 0:00:12
43 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
44 Boy Van Poppel (Ned) TrekRacing
45 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
46 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
47 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:00:17
48 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
49 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale
50 Fabio Felline (Ita) TrekRacing

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 68:12:50
2 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:04:02
3 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:04:52
4 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:05:48
5 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:08:27
6 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:09:31
7 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:09:52
8 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:40
9 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:12:48
10 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:13:01
11 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:14:04
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:15:59
13 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:20:12
14 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:22:12
15 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:26:21
16 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:26:30
17 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:26:58
18 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:27:55
19 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:32:33
20 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:38:00
21 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:38:24
22 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:38:34
23 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:46:09
24 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 1:20:10
25 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:48:21
26 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:01:27
27 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 1:02:43
28 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 1:06:56
29 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 1:19:38
30 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 1:19:43
31 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:20:15
32 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:23:07
33 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 1:25:37
34 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 1:29:37
35 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice 1:30:45
36 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 1:31:36
37 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 1:32:15
38 Igor Anton (Spa) Movistar Team 1:32:22
39 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 1:34:05
40 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 1:38:07
41 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 1:38:17
42 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 1:39:33
43 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 1:46:02
44 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:48:35
45 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 1:50:02
46 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling 1:50:10
47 Sebastian Henao (Col) Team Sky 1:51:43
48 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:52:48
49 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha 1:53:15
50 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 1:53:36

Modolo a segno nella tappa numero 17 del Giro dItalia 2015: è il quarto successo per la Lampre Merida in questa edizione della corsa rosa  (foto Bettini)

Modolo a segno nella tappa numero 17 del Giro d'Italia 2015: è il quarto successo per la Lampre Merida in questa edizione della corsa rosa (foto Bettini)

TIRANO – LUGANO: IL GIRO E’ UN APOSTROFO ROSA TRA LE PAROLE € E $

maggio 27, 2015 by Redazione  
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Penultima occasione per gli sprinter, la tappa di Lugano non sarà comunque una passeggiata per i velocisti e le loro formazioni, chiamate a esibirsi su di un palcoscenico non molto esigente in termini di chilometraggio ma che presenterà alcune piccole insidie nel finale. La più breve tra le 19 frazioni in linea proporrà, infatti, due facili salitelle negli ultimi 30 Km, prive di pendenze temibili che potrebberò mandare all’aria i piani dei treni, soprattutto a causa dello zampellotto posto proprio a ridosso del traguardo di Lugano, unico sconfinamento del Giro 2015.

Sarà una vera e propria rivoluzione. Per qualche ora al fruscio delle banconote si sostituirà quelle delle ruote, mentre uomini in gessato e doppiopetto, lasciati momentaneamente i grattacapi dell’alta finanza nei loro uffici luganesi, si uniranno alla colorata marea di gente che scenderà sulle strade della capitale economica della Confederazione Elvetica per applaudire i “girini” impegnati nella 17a frazione della corsa rosa, una delle più facili, vero e proprio apostrofo rosa piazzato a separare i primi due tapponi alpini dal trittico che, verosimilmente, definirà le sorti della classifica generale. Tappa per velocisti, dunque, sarà quella tracciata tra Tirano e Lugano, facile nel chilometraggio (tolte le due crono, sarà la più breve di tutte) e un pelo meno nell’altimetria per le tre ascese – comunque pedalabili – che spezzeranno la pianura e che potrebbero dar qualche grattacapo – le ultime due – agli sprinter e alle loro formazioni, tenuto conto che siamo oramai nell’ultima settimana di corsa e le forze generali tendono al lumicino. Di certo ci saranno sprinter che perderanno le ruote del gruppo sulle salitelle più prossime all’arrivo, oppure finisseur che, cogliendo i treni alla sprovvista, riusciranno a guadagnare un margine risicato ma incolmabile, sempre che non riesca ad andare in porto il tentativo da lontano, se non ci sarà stata la forza di rintuzzarlo per tempo.
La tappa italo-elvetica prenderà le mosse da Tirano e, percorsi i primi 8 Km in piano, andrà subito ad affrontare la più corposa delle tre ascese in programma, quella che condurrà a Teglio (7,4 Km al 6,2%), antico capoluogo della Valtellina e piccola città d’arte (chiesa di San Pietro, Palazzo Besta, Torre de li Beli Miri) conosciuta ai più come patria dei pizzoccheri, tagliatelle di grano saraceno alle quali è dedicata una sagra che annualmente si svolge alla fine di luglio. Potrebbe essere il trampolino di lancio del tentativo di giornata, che subito dopo si lancerà in discesa lungo la tortuosa Panoramica dei Castelli, itinerario che si snoda inizialmente tra boschi che poi lasciano il posto a meleti e vigneti, toccando, tra gli altri, i centri di Ponte in Valtellina e Tresivio. Il primo – che presenta sulla facciata della parrocchiale di San Maurizio una lunetta affrescata da Bernardino Luini, uno dei principali allievi di Leonardo Da Vinci – è il paese natale di Giuseppe Piazzi, l’astronomo che nel 1801 fu l’autore della prima scoperta di un asteroide (Cerere), mentre il secondo – che pure presenta un notevole luogo di culto (la Santa Casa Lauretana, imponente santuario che costituisce una delle chiese più grandi della valle) – si vanta d’esser stata la patria di William Shakespeare, che secondo una falsa leggenda sarebbe il valtellinese Guglielmo Crollalanza, nome che poi il poeta si sarebbe tradotto in inglese quando fuggirà nel Regno Unito per sfuggire, essendo protestante, dalle grinfie della Santa Inquisizione. Lambiti i resti di Castel Grumello, recentemente ristrutturati a cura del FAI, la discesa dal GPM di Teglio avrà termine con l’attravesamento di Sondrio, l’odierno capoluogo della provincia di Sondrio, posto alla confluenza tra l’Adda e il torrente Mallero, che discende dalla Val Malenco, molto conosciuta dagli appassionati di alpinismo tra i quali ci fu il conte Alberto Bonacossa, al quale è dedicato un rifugio situato su quelle montagne, che fu proprietario della Gazzetta dello Sport dal 1929 al 1953 e che viene ogni anno ricordato al Giro con l’assegnazione di un trofeo all’autore dell’impresa più bella.
Conquistata la pianura, questa sarà compagna di viaggio nei successivi 70 Km, che traghetteranno il gruppo dalla Valtellina all’Alto Lario, dove si costeggerà per un buon tratto il lago di Como, attraversando tra gli altri centri rivieraschi quello di Gravedona, dove si possono visitare alcuni interessanti luoghi di culto sui quali spicca la chiesa romanica di Santa Maria del Tiglio. Si giungerà poi a Dongo, paese natale dell’ex corridore Marco Lietti, che per i più è il luogo dove il 27 aprile 1945 Benito Mussolini fu catturato dai partigiani mentre cercava di espatriare in Svizzera. Giunti nella ridente località di villeggiatura di Menaggio, una delle principali della sponda comasca del Lario, si lasceranno le rive del lago e la pianura per andare ad affrontare la seconda salita prevista dal tracciato che, con sei tornanti e poco più di 4 pedalabili chilometri (media del 5,2%, massima dell’11,1%), farà “lievitare” il tracciato sino ai 383 metri della località Croce di Menaggio, nei cui pressi si trova l’ex hotel Miravalle, edificio che fu trasformato in caserma negli anni del fascismo e che, in quelle vesti, ospitò Mussolini durante il citato tentativo di fuga verso la Confederazione Elvetica. Pochi sanno che il “duce” tornerà virtualmente in quel luogo nel 1974, quando il compiato regista romano Carlo Lizzani salirà al Miravalle per girare “Mussolini, ultimo anno”, pellicola nella quale il ruolo dell’ex capo del governo era interpretato dalla star hollywoodiana Rod Steiger, celebre in particolare per aver rivestito spesso in carriera ruoli da “cattivo”.
Con una discesa dolcissima e molto breve si andrà subito a ritrovare la pianura, portandosi quindi sulle rive di un altro lago, quello che prende il nome dalla città alla quale il gruppo è diretto, Lugano, ma che è noto anche come Ceresio, toponimo d’origine latina sulla cui genesi gli studiosi si sono divisi tra chi sostiene che facesse riferimento alla ciliegia (cerasa) e chi al colore delle acque (ceresium, ovvero “più blu del cielo”), anche se esiste una versione che parla di una genesi celtica del nome, seconda la quale deriverebbe da “keresius”, che significa ramificato (come, in effetti, è la forma del lago).
L’ultima porzione italiana della tappa vedrà i “girini” sfrecciare tra le frazioni lacustri del comune di Valsolda, la più nota delle quali è Oria, dove lo scrittore Antonio Fogazzaro – che soggiornava nella villa di famiglia, oggi aperta al pubblico grazie al lavoro del FAI – scrisse e ambientò la maggior parte delle pagine del suo romanzo più conosciuto, “Piccolo Mondo Antico”, come quella della drammatica morte di Ombretta, annegata proprio nelle acque del Lago di Lugano.
Superato il confine di stato in vista del cartello dei – 7 Km all’arrivo, sotto le ruote torneranno a farsi sentire delle pendenze, sempre molto dolci, risalendo le primissime pendici del Monte Brè, la montagna più soleggiata della Svizzera, raggiungibile in funicolare e che offre un panorama che, nelle giornate più limpide, permette di raggiungere con lo sguardo le lontane Alpi marittime, distanti in linea d’aria quasi 230 Km. Chi punterà al successo di tappa allo sprint, invece, a questo punto avrà ben altro da guardare, con le antenne ben dritte per “catturare” tutti quei tentativi che saranno ispirati da questo zampellotto. Mai distrarsi, il traguardo è prossimo e un momento di disattenzione può compromettere il lavoro fatto finora dalla propria squadra, alla vigilia di un trittico di tapponi montani che potranno mandare a casa molti pretendendi al successo della volata più prestigiosa, quella di Milano. La prossima. E l’ultima.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Teglio (851). Non citata sul testo di riferimento Valichi stradali d’Italia” (Georges Rossini, Ediciclo), è costituita dalle prime pendici delle Alpi Retiche e dall’elevazione sulla quale sorge la torre “de li beli miri”. Vi sorge l’omonimo abitato. Il Giro vi è transitato in due occasioni: la prima volta, nel 1991, ci fu semplicemente un traguardo volante Intergiro in vetta (si saliva dal versante più facile, percorso quest’anno in discesa) durante la tappa Morbegno – Aprica, vinta da Franco Chioccioli; un GPM, conquistato da Matteo Rabottini, fu invece affrontato nel corso della Caldes – Passo dello Stelvio del 2012, vinta dal belga De Gendt

Sella di Tresivio. Non citata sul testo di riferimento Valichi stradali d’Italia” (Georges Rossini, Ediciclo), coincide con l’omonimo abitato ed è costituita dalle prime pendici delle Alpi Retiche e dalla rupe del Calvario. Il Giro d’Italia vi è transitato nel 1980 (nel finale della tappa Cles – Sondrio, vinta dal francese Jean-René Bernaudeau), nella citata tappa dell’Aprica del 1991 e in quella dello Stelvio nel 2012, mentre saltò un mese prima del via della corsa rosa il passaggio previsto nella Feltre – Sondrio del 2012, che fu modificata e trasformata in Feltre – Tirano. Il 19 maggio del 1970 fu inserita nel circuito finale della Roncola – Sondrio, settima tappa del Giro d’Italia dei dilettanti vinta da Paolo Pè.

Colma di Cardano (384 metri). Quotata 383 sulle cartine del Giro 2015, vi transita la SS 340 “Regina” tra Menaggio e Cardano. Il Giro l’ha scalata nel 2008, come stavolta senza traguardo GPM, nella tappa Sondrio – Locarno, vinta allo sprint dal tedesco Greipel

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


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Teglio, chiesa di San Pietro


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Ponte in Valtellina, chiesa di San Maurizio


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Tresivio, Santa Casa Lauretana


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Montagna in Valtellina, Castel Grumello


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Sondrio, Piazza Garibaldi


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Gravedona, Santa Maria del Tiglio


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Salendo verso Croce di Menaggio

Lex hotel Miravalle di Cardano visto nel film Mussolini: ultimo atto (www.davinotti.com)

L'ex hotel Miravalle di Cardano visto nel film ''Mussolini: ultimo atto'' (www.davinotti.com)

Oria di Valsolda, Villa Fogazzaro (www.fondoambiente.it)

Oria di Valsolda, Villa Fogazzaro (www.fondoambiente.it)

Panorama su Lugano dal Monte Brè e, in trasparenza, l’altimetria della diciassettesima tappa del Giro 2015 (wikipedia)

Panorama su Lugano dal Monte Brè e, in trasparenza, l’altimetria della diciassettesima tappa del Giro 2015 (wikipedia)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI APRICA

maggio 26, 2015 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Mortirolo, Contador show. Fantastico bis di Landa. Aru crolla: adesso è terzo (Gazzetta dello Sport)

Aru crolla sul Mortirolo. Vince Landa, ora secondo dietro a super Contador (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Aru cracks on Mortirolo as Contador extends Giro lead (The Time)

Francia

Contador achève le suspense – Contador: «C’était compliqué» – Landa: «Faire la guerre ensemble» – Geniez: «Un bon point» (L’Equipe)

Spagna

Contador humilla a Aru en el Mortirolo y Landa gana otra vez – Contador: “Estoy muy feliz, pero me está pasando de todo” – Landa: “Aru dijo que me fuera con Contador, fue complicado” (AS)

Contador, el Giro es tuyo – Mikel Landa: “A Contador le ha hecho daño tener que cogernos” (Marca)

Contador, ‘Il Padrone’ – Contador: “Este es el ciclismo con el que disfruto” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tour d’Italie: Richie Porte renonce (Le Soir)

Contador zet Giro definitief naar zijn hand op moordcol (De Standaard)

L’Espagnol Mikel Landa remporte la 16e étape du Giro (L’Avenir)

Giro: Landa vainqueur, Contador toujours en rose – Monfort: “Je me suis sous-estimé” (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: l’Espagnol Mikel Landa remporte la 16e étape. Grand numéro de Contador dans le Mortirolo (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Contador zet Giro naar hand – Kruijswijk nummer 2 (De Telegraaf)

Germania

Contador baut Führung beim Giro d’Italia aus (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro: Landa po drugi etapni zmagi postal prvi Contadorjev zasledovalec (Delo)

Russia

Юрий Трофимов вошел в пятерку лучших в общем зачете Джиро после 16-го этапа – Лука Паолини остается в «Катюше» еще на один сезон (Sovetsky Sport)

Stati Uniti

Contador Survives Astana Onslaught to Extend Giro Lead (The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador: ‘Lucharé con todo para subir al podio en Milán’ (La Nación)

Colombia

Carlos Betancur, décimo en la etapa 16; Contador defendió el liderato (El Tiempo)

Alberto Contador sentencia el Giro en Aprica (El Espectador)

Australia

Rogers braces for high-stakes stoush in Giro d’Italia finale – Contador boosts Giro lead – Porte’s pledge ‘I think I can still be strong’ – Porte withdraws from Giro d’Italia (The Age)

Porte ‘gutted’ after quitting Giro (The Australian)

Puncture no deterrent for flying Contador (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Howling Wolf14: Certo che l’Astana deve avere come tecnici degli autentici cervelloni. Innanzitutto hanno impiegato due settimane abbondanti per capire chi va più forte tra Landa e Aru. O forse l’avevano capito prima ma lo tenevano nascosto. Non certo per una scelta tattica ma per servilismo nei confronti della Rai e dei media, che imploravano un protagonista italiana.
In secondo luogo hanno logorato la squadra in un ottuso e insensato attacco in discesa, proseguito poi, ancor più stupidamente, tra la fine della discesa dell’Aprica e l’inizio del Mortirolo. Possibile che non si siano accorti che Aru era alla canna del gas? Hanno spolmonato Cataldo, Leòn Sanchez, Kangert e Tiralongo per ritrovarsi con un pugno di mosche. La Saxo avrà un team debole, ma l’Astana farebbe bene a far fare ai suoi tecnici un corso accelerato Cepu per imparare come si dirige una squadra ciclistica.
Attaccare in discesa è solo dimostrazione di debolezza. In discesa si attacca, eventualmente, solo al termine della discesa c’è l’arrivo. Se dopo c’è una salita come il Mortirolo che cosa si vuol ricavare da un’azione così stupida? I pivelli dell’Astana hanno ottenuto il solo risultato che alla fine della salita del Mortirolo il tanto atteso Aru è risultato doppiamente avvilito. Partito con 50″ di vantaggio su Contador ha finito la salita con quasi due minuti di distacco. Compromessa la sua immagine per la stolta tattica dei suoi tecnici. Per fortuna è giovane e ricaverà preziosi suggerimenti da quest’esperienza. Ma forse farà bene a cambiare aria e a cercarsi più abili consiglieri.

Nebe1980: Non sono del tutto d’accordo. Hai ragione quando dici che hanno impiegato due settimane per capire chi va più forte però l’attacco in discesa ha costretto Contador a fare uno sforzo mica da ridere per rientrare ed è stato proprio questo che ha permesso a Landa che è restato a ruota per 40 chioometri di vincere dando 40 secondi più abbuono a Contador. Se non avessero tirato Contador poteva giocare di rimessa sul Mortirolo o comunque spendere meno energie e poi nel finale restare con Landa. Senza dire che lo sforzo fatto potrebbe pagarlo nei prossimi giorni

Howling Wolf14: Giusta puntualizzazione. Effettivamente avevo in mente di inserirla nel mio messaggio, poi l’ho dimenticata. Diciamo che nell’ottica successo di tappa e insediamento di Landa al 2° posto della generale la tattica dell’Astana è stata ripagata. Ma è costata anche il macroscopico ridimensionamento di Aru. Certo, Aru prima o poi, oggi o domani o dopodomani, avrebbe mostrato i suoi limiti, ma in questi termini si tratta di una vera umiliazione, anche se non nascondo la massima ammirazione per l’orgoglio e la reazione del sardo. Landa ha sicuramente tratto beneficio dall’attacco dell’Astana, però io credo che al 2° posto in classifica ci sarebbe arrivato comunque. Il team kazako ha raggranellato una tappa in più. E’ già qualcosa. Ma nulla vieta di pensare che Landa avrebbe vinto ugualmente. Se anche avesse iniziato la salita con Contador, il basco probabilmente non avrebbe perso la sua ruota, con la scusa di aspettare Aru non avrebbe comunque tirato e non avrebbe compromesso la sua freschezza sulla salita finale dell’Aprica. E con un Contador sempre prodigo di concessioni avrebbe avuto buone possibilità comunque di conquistare la tappa.

Nebe1980: Ma così ha fatto stancare Contador per rientrare (sforzo che Contador potrebbe accusare prossimamente) in più gli ha ripreso 44 secondi. Se avesse fatto come dici tu avrebbe vinto senza staccare Contador e senza fargli fare un grande sforzo sul Mortirolo

Howling Wolf14: Può essere. E’ un’ipotesi. Vediamo nei prossimi giorni. Entro due giorni direi. Sennò ha spazio per recuperare.

Jack.ciclista: Se si fosse stancato, una raggiunto Aru non sarebbe scattato ancora.

Nisky: Beh…..aru era proprio fermo! Non è che contador abbia fatto sto scatto incredibile! Si è solo levato di ruota aru che non riusciva piu a mantenere un passo decente! Io poi non sono in accordo con alcune considerazioni sul sardo! Aru dell altro anno andava più forte ed era piu brillante! Quest anno ha avuto il problema ad aprile ed ha saltato tutta la rifinituta della preparazione! Per me è gia un miracolo sia la! Fosse stato di un altra squadra e non italiano con ogni probabilità non sarebbe nemmeno venuto al giro! Poi lui ha erroneamente calcato la mano la prima settimana……che non è stato d aiuto…..ma ripensando al fatto del brutto virus che ha avuto che non gli ha consentito di fare ne trentino ne romandia considero l attuale terzo posto di aru un buon risultato

Jack.ciclista: Anche secondo me deve essere molto contento di ciò che sta facendo. Quello che volevo dire io è che ci si attacca ad ipotesi fantasiose per tnere aperta la corsa quando è evidente che Contador è due spanne sopra gli altri

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicato a Landa e Contador

“We Are The Champions” (Queen)

Dedicato ad Aru

“Non mollare mai” (Gigi D’Alessio)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Tirano – Lugano

Tirano : cielo sereno, 20,9°C (percepiti 20°C), vento debole da NNE (7-15 Km/h), umidità al 38%
Morbegno – traguardo volante (Km 63,5) : cielo sereno, 23°C (percepiti 24°C), vento debole da NNW (4-7 Km/h), umidità al 32%
Nobiallo – traguardo volante (Km 104,4) : cielo sereno, 23,8°C, vento debole da NNW (6-7 Km/h), umidità al 30%
Lugano: cielo sereno, 23,5°C, vento debole da NNW (6-7 Km/h), umidità al 30%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Presentazione della tappa sul Garibaldi: “In gran parte è la salita del giorno precedente” (il giorno precedente c’era il riposo)
De Stefano: “Garzelli vinse all’Aprica nel 2004″ (vinse alla Presolana)
De Stefano a Garzelli: “Il Mortirolo, dove tu conquistati un successo straordinario nel 2004″ (e ridaglie)
Pancani: “Vezzo d’Oglio” (Vezza d’Oglio)
De Stefano: “Specializza gigante” (specialità)
Gimondi: “Sarà più prudente di Auro” (Aru)
Lelli: “Qui c’è il diavolo a quattro”
Martinello: “Kruizeg” (Kruijswijk)
De Luca: “Ci sono una serie di tornanti che si guardano in faccia”
Martinello: “Amador ha avuto una sbavatura in questo tornante”
Pancani: “C’è una variazione rispetto al percorso storico del Mortirolo” (la variazione era della salita dell’Aprica)
Pancani, ricordando i fatti di Madonna di Campiglio: “Prima che ci fosse quella disgraziata giornata di riposo” (non ci fu nessun riposo in quei giorni)
Garzelli: “Stanno andando molto forti”
Televideo: “Lo spagnolo lascia andare Landa e Kruijswijk” (è scattato solo Landa, Kruijswijk ha concluso la tappa con Contador)
Televideo: “Aru perde il 2° posto proprio a spese del basco” (a dire il vero, c’ha guadagnato Landa)
De Stefano: “Sta facendo un grande Giro Damiano Cunego” (Caruso)
Lelli: “Le gambe sono oramai 20 Km che sono finite”
De Luca: “Seconda posizione di generale”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Pinzolo – Aprica

1° Simon Geschke
2° Fabio Silvestre s.t.
3° Bert De Backer s.t.
4° Roger Kluge s.t.
5° Jérôme Pineau a 29″
Primo italiano Luca Paolini, 8° a 2′00″

Classifica generale

1° Aleksejs Saramotins
2° Marco Coledan a 11″
3° Roger Kluge a 9′21″
4° Ji Cheng a 12′08″
5° Michael Hepburn a 14′46″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

2 GIUGNO 1975 – 16a TAPPA: ARENZANO – ORTA SAN GIULIO

GRAN REGIA DI GIMONDI: ATTACCA E VINCE IL SUO GREGARIO FABBRI
Al “Giro” lunga fuga a quattro andata a buon fine per 3 secondi – Bertoglio resisterà?
Con il vincitore erano Lualdi , Pozo (classificatisi nell’ordine) e Fraccaro (pure della Bianchi) scavalcato in extremis da Van Linden – Molto lavoro per Bertoglio, Baronchelli e Galdos – Da 48 ore nevica sullo Stelvio: si passerà? – I corridori non vogliono spinte

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)
12a tappa: Imola – Vicenza (Monte Berico)
13a tappa: Montecchio Maggiore – Jesolo
14a tappa: cronometro Treviso – Valdobbiadene
15a tappa: Marostica – Madonna di Campiglio

Aprica: ora il gioco di sguardi è tra Contador e Landa (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Aprica: ora il gioco di sguardi è tra Contador e Landa (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

LANDA SECONDO SIGILLO E SECONDO POSTO. COME PANTANI NEL 94

maggio 26, 2015 by Redazione  
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Mikel Landa Meana ha vinto la tappa del Mortirolo, una delle più attese di questo Giro d’Italia. Contador, staccatosi nella discesa dell’Aprica dal gruppo di Aru, è partito sul Mortirolo, superando tutti gli avversari e andando a riprendere la testa della corsa. Vista la difficoltà di Aru su ulteriore accelerazione di Contador, Meana ha avuto via libera e nel finale, ha staccato i compagni di avventura, infilando il secondo successo consecutivo e il secondo posto.

Nel 1994 Marco Pantani vinse due tappe di montagna consecutive; la seconda di esse transitava dal Mortirolo e, sul traguardo di Aprica, regalò a romagnolo il secondo posto in classifica generale. L’impresa di Pantani sul Mortirolo ebbe ben altro spessore rispetto a quella odierna di Mikel Landa, però anche il basco ha firmato oggi una bella pagina di sport. Landa, dopo aver guidato Aru nei primi chilometri del Mortirolo, è riuscito a seguire Alberto Contador che, rientrato su di lui e su Aru, era ripartito all’attacco. A quel punto Landa con Aru dietro ha avuto buon gioco nell’astenersi da qualsiasi forma di collaborazione con Contador e Steven Kruijswijk ed ha così recuperato le forze che gli sono servite per partire a tutta e staccarli a 4 chilometri dalla conclusione, andando a vincere in questa prestigiosa e tradizionale sede di arrivo.
La corsa, però, ha riservato un ottimo tentativo dell’Astana per mettere nel sacco la maglia rosa, sfruttando la diversa struttura della squadra. A seguito di una caduta nella discesa dell’Aprica e di una foratura da parte di Contador, gli Astana si sono ritrovati davanti con la maglia rosa staccata ed hanno cercato di tirare a tutta, mentre dietro i compagni di squadra di Contador riuscivano a recuperare solo una parte del gap creatosi.
La corsa è comunque entrata nel vivo subito, grazie alla partenza in salita verso il Campo di Carlo Magno. Un primo tentativo, animato da Giacomo Berlato (NIPPO – Fantini), Edoardo Zardini (Bardiani – CSF), Axel Domont (Ag2r La Mondiale), Maxime Bouet (Ag2r La Mondiale) e Simon Geschke (Giant – Alpecin), non riesce a prendere il largo, mentre nella discesa riescono ad evadere dalle grinfie del gruppo Franco Pellizotti (Androni – Sidermec), Fabio Felline (Trek), Brent Bookwalter (BMC) e il solito Zardini, sui quali rientrano Sander Armée (Lotto Soudal), David de la Cruz (Etixx – QuickStep), Ruben Fernandez (Movistar), Przemyslaw Niemiec (Lampre – Merida), Nikolay Mihaylov (CCC Sprandi) e Ryder Hesjedal (Cannondale – Garmin), che verrano poi raggiunti da Simon Clarke (Orica GreenEDGE) nel tratto finale della salita del Passo del Tonale. Il gruppo cerca di tenere un ritmo abbastanza allegro per evitare che la fuga possa sfuggire di mano e così i battistrada non riescono ad arrivare neppure ai due minuti di vantaggio. Hesjedal tenta l’azione solitaria nel tratto finale dell’Aprica e riesce ad avvantaggiarsi sui compagni di avventura, mentre dietro iniziano i guai che porteranno la corsa ad esplodere. La caduta di Malacarne porta un frazionamento nel gruppo ad esito del quale gli uomini di classifica devono cercare di capire chi c’è e chi no. Ne segue una fase piuttosto confusa che si consolida con un gruppo con tutti gli Astana che si ritrova avvantaggiato su quello di Contador di diversi secondi. I compagni di Aru tentano di tirare a tutta per distanziare il più possibile la maglia rosa, che riesce a recuperare qualcosa grazie ai compagni di squadra, ma attacca il Mortirolo in ritardo di quasi 50 secondi. Davanti, il gruppo degli Astana riesce a riprendere la testa della corsa e Landa inizia ad imprimere un ritmo elevato per tenere lontano Contador, o almeno per fargli pagare l’azione per un rientro.
Contador non è uno che si fa prendere dall’agitazione e resta a ruota dei compagni fino all’inizio della salita, quando parte con uno dei suoi cambi di ritmo e recupera progressivamente, raggiungendo uno ad uno tutti gli avversari e riuscendo ad agguantare la ruota di Landa che, nel frattempo, ha dovuto contenere il ritmo perchè Aru manifestava segni di affaticamento. Insieme a Landa e Aru, Contador trova anche Trofimov e Kruijswijk e si accoda, cercando di rifiatare per ripartire a tutta dopo qualche centinaio di metri. Non prova neppure a reagire Aru mentre, dopo qualche esitazione, Landa salta sulla ruota della maglia rosa e di Kruijswijk, accondandosi a loro senza ovviamente tirare un metro. Dietro Aru cerca di resistere, di tenere il passo, di gestire le energie, ma il momento è difficile e la salita presenta dei dritti spaventosi che non perdonano. Aru perde sia sui battistrada, sia sugli uomini dietro di lui, venendo difatti raggiunto dal sempiterno Hesjedal, in fuga dalla mattino, da Trofimov nonché, in vista del GPM, anche da Amador, perdendo le ruote di tutti questi atleti. Grazie al minimo distacco da Amador, il sardo riesce a rientrare su di lui nella discesa e, grazie alle traiettorie ottime del corridore costaricano, anche a recuperare qualcosa nei confronti dei battistrada, guidati in discesa dalla maglia rosa. I guai arrivano, però, in salita verso l’Aprica, dove Aru ha un inconveniente meccanico ed è costretto a fermarsi per cambiare la bicicletta, perdendo così la ruota di Amador, che va a raggiungere Hesjedal e Trofimov, che aveva tentato l’avanscoperta in discesa.
Davanti Landa resta a ruota, mentre Contador collabora con Kruijswijk per tentare di distanziare gli avversari. Ai – 4, dopo un timido tentativo di Kruijswijk, Landa riparte in contropiede. Contador accena una risposta ma decide di mollare e di andare all’arrivo con Kruijswijk, probabilmente per risparmiare energie in vista delle prossime tappe ma forse anche perchè ha pagato lo sforzo fatto sul Mortirolo per rientrare.
Landa riesce a guadagnare 40 secondi su Contador, mentre Amador, Trofimov e Hesjedal (attardato di qualche metro rispetto ai primi due) giungono con un ritardo intorno ai due minuti, mentre Aru paga un passivo di 2′51” dal compagno di squadra.
Con questa impresa Landa scalza Aru dalla seconda posizione in classifica generale e si porta a 4 minuti da Contador, mentre Aru è terzo a 4′52”.
Da segnalare l’ottima prestazione di Hesjedal che, pur essendo in fuga dalla mattina, è riuscito a giungere con Amador e davanti ad Aru, conquistando la top ten della generale. Il canadese in montagna è un osso duro, come dimostrò sia nel Giro che vinse, sia l’anno scorso in Val Martello, quando giunse a soli 8 secondi da Quintana. Peccato che viva sempre giornate negative perchè altrimenti sarebbe in lotta per la vittoria.
Landa confeziona un’ottima impresa e si pone in una posizione interessante per le tappe a venire. Contador, sia nella crono che oggi, ha speso molte energie. Inoltre, appare naturale notare che Landa ha preso esattamente 4 minuti da Contador nella cronometro e quindi, senza quella tappa, sarebbe più o meno con lo stesso tempo della maglia rosa in generale. Questo dato indica che il basco è allo stesso livello del connazionale in salita e potrebbe anche procurargli qualche grattacapo sulle molte asperità ancora da affrontare.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 5:02:51
2 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:38
3 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
4 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:02:03
5 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
6 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:02:10
7 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:02:51
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:03:16
9 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:03:19
10 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
11 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:06:18
13 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
14 Igor Anton (Spa) Movistar Team
15 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:08:13
16 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
17 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:10:31
18 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
19 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice
20 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
21 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
22 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
23 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
24 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:14:38
25 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
26 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
27 Luca Chirico (Ita) Bardiani CSF 0:18:01
28 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice 0:22:08
29 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida
30 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling
31 Sebastian Henao (Col) Team Sky
32 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling
33 Nikolay Mihaylov (Bul) CCC Sprandi Polkowice
34 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge
35 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
36 Nathan Brown (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
37 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha
38 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
39 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice
40 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
41 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
42 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
43 Fabio Felline (Ita) TrekRacing
44 Nick Van Der Lijke (Ned) Team LottoNL-Jumbo
45 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo
46 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
47 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team
48 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
49 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step
50 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 65:04:59
2 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:04:02
3 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:04:52
4 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:05:48
5 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:08:27
6 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:09:21
7 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:09:52
8 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:40
9 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:12:48
10 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:12:49
11 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:14:04
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:15:49
13 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:19:50
14 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:22:12
15 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:26:04
16 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:26:30
17 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:26:58
18 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:27:20
19 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:32:33
20 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:37:22
21 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:37:47
22 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:38:00
23 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:46:09
24 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:46:43
25 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:48:09
26 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:01:00
27 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 1:01:56
28 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 1:06:11
29 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 1:15:20
30 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 1:18:51
31 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:19:28
32 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:23:07
33 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 1:25:02
34 Igor Anton (Spa) Movistar Team 1:28:31
35 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 1:29:37
36 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice 1:30:45
37 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 1:31:36
38 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 1:31:58
39 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 1:32:53
40 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 1:36:23
41 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 1:36:27
42 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 1:37:50
43 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 1:45:27
44 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:48:35
45 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 1:49:00
46 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling 1:49:03
47 Sebastian Henao (Col) Team Sky 1:51:08
48 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:52:36
49 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice 1:52:44
50 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha 1:53:15

Landa si impone sul traguardo che, il 5 giugno 1994 (sullo sfondo, in trasparenza), consacrò Marco Pantani nellolimpo dei grandi campioni (foto Bettini)

Landa si impone sul traguardo che, il 5 giugno 1994 (sullo sfondo, in trasparenza), consacrò Marco Pantani nell'olimpo dei grandi campioni (foto Bettini)

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