MELIDE – VERBANIA: LA CENERENTOLA (CATTIVA) DELLE MONTAGNE
È la prima e, sulla carta, la meno impegnativa delle tre frazioni di montagna che costituiscono il gran finale del Giro 2015. Ma guai a sottovalutarla! I 10,4 Km al 9% del Monte Ologno sono numeri da temere, soprattutto alla luce del fatto che siamo oramai nella terza settimana di gara e che le energie complessive vanno scemando. Ma ci sono altri numeri, quelli dei 35 Km da percorrere tra la cima della montagna di giornata e il traguardo, che potrebbero indurre a credere che ci sia tutto il tempo per ricucire eventuali ritardi: errore gravissimo, perché ci saranno altri tratti da percorrere all’insù in quel tratto di strada e la discesa dal Piancavallo è tra quelle meno indicate per le operazioni di riaggancio.
È, apparentemente, la “Cenerentola” delle tre tappe di montagna che costituiscono il gran finale del Giro 2015, quasi striminzita al confronto delle più corpose frazioni che condurrano il giorno successivo a Cervina e, 48 ore più tardi, sul Colle delle Finestre e al Sestriere. È la più breve delle tre e presenta una sola salita, l’inedito Monte Ologno (i cui “numeri” sono comunque importanti e potrebbero rivelarsi oltremodo selettivi, collocati come sono nell’ultima settimana di corsa), piazzata a 35 Km dall’arrivo, una distanza che potrebbe trarre in errore e far così sottostimare il tracciato, pensando che ci sia tutto il tempo e la strada per recuperare l’eventuale distacco accusato sotto il GPM. Non è affatto così poiché quello striscione in realtà non rappresenta il termine della salita che, dopo un breve accenno di discesa, continuerà a scorrere sotto le ruote per altri 3 Km, che dilateranno sforzi e minuti perduti prima di potersi lanciare nella discesa vera e propria, a tratti tortuosa, spezzata da un ultimo tratto di strada all’insù e quindi poco incline ad agevolare le grandi manovri di chi si troverà nell’esigenza di recuperare il tempo perduto e che troverà terreno fertile nel tratto pianeggiante finale. Peccato per loro, però, che a quel punto di chilometri al traguardo ne mancheranno poco più di 5, troppo pochi e troppo tardi per rimediare ed evitare che la tappa passi alla storia come quella decisiva per le loro sorti, in negativo.
Il lungo preambolo all’insidioso epilogo di questa 18a frazione, che non presenterà difficoltà altimetriche per 124 dei 170 Km in programma (a parte lo strappo di Bieno, valevole come traguardo volante), inizierà nella località elvetica di Melide, situata all’estremità occidentale del ponte-diga che taglia in due il Lago di Lugano e che è conosciuta ai turisti per la presenza del parco Swissminiatur, teatro del raduno di partenza. Il tratto iniziale vedrà i “girini” pedalare proprio sul ponte-diga in direzione dell’exclave di Campione d’Italia, che non vanta solo il celebre casinò ma anche tre interessanti luoghi di culto, le chiese di San Zenone e San Pietro e lo scenografico Santuario della Madonna dei Ghirli, affacciato sul lago al quale scende una monumentale scalinata e il cui nome fa riferimento ai rondoni, volati che localmente vengono per l’appunto chiamati “ghirli”.
A 16 Km dal via la corsa rientrerà sul suolo italiano, iniziando la dolcissima risalita della Valceresio, terra che offre la bellissima Villa Cicogna Mozzoni – una delle più belle dell’alta Lombardia, situata in comune di Bisuschio – e che rappresenta una vera e propria “fucina” di campioni a pedali con la C maiuscola. Sono, infatti, originari di questa valle una campionessa del mondo (Noemi Cantele, di Arcisate), tre campioni nazionali (la stessa Cantele, Daniele Nardello e Ivan Santaromita, il primo pure di Arcisate, il secondo di Clivio), due vincitori del Tour de Suisse (Stefano Garzelli di Besano e Giuseppe Fezzardi di Arcisate) e, dulcis in fundo, due vincitori del Giro, il già citato Garzelli (2000) e, soprattutto, Luigi Ganna di Induno Olona, che nel 1909 s’impose nella prima, storica edizione della corsa rosa. Attraversato il suo paese natale (dove si trova lo storico Birrificio Angelo Poretti, tuttora in attività e le cui strutture rappresentano uno dei più fulgidi esempi di archeologia industriale presenti in Italia), il gruppo sfreccerà poi sulle strade di Varese, soprannominata “città giardino” per i parchi che circondando le numerose ville erette tra il XVIII e il XX secolo, alle quali tirano idealmente la volata Palazzo Estense, attuale sede del municipio concepita nel 1766 come residenza del duca di Modena e Reggio Francesco III d’Este, e Villa Panza, definita il “Guggenheim varesino” per la sua ampia collezione d’arte contemporanea.
Varese è anche la “culla” della Tre Valli e, infatti, uscendone i corridori ne incontreranno uno dei tratti più conosciuti, la salita dei Ronchi, imboccandola nel verso della discesa e planando in direzione del sottostante lago. I chilometri successivi vedranno il gruppo portarsi a Varano Borghi, il paese natale di Giulia Occhini, la celebre “Dama Bianca” che fu compagna di Fausto Coppi dal 1953 alla drammatica scomparsa del Campionissimo, stroncato dalla malaria il 2 gennaio 1960.
Più avanti, superato il corso del Ticino la corsa rosa farà ufficialmente l’ingresso in Piemonte, regione che, esclusa la lunga escursione in Val d’Aosta per il tappone di Cervinia e il ritorno a Milano per l’atto conclusivo, ospiterà gran parte delle ultime pedalate del Giro 2015. Ci sarà ancora parecchia strada pianeggiante da percorrere per giungere ai piedi del Monte Ologno e prevalentemente sarà quella che costeggia la sponda “grassa” del Lago Maggiore, così chiamata per distinguera da quella lombarda, definitiva “magra” poiché meno ricca di ville e rigogliosi parchi, soprattutto a causa dell’esposizione a ovest. Il primo centro della sponda grassa toccato dall’itinerario di gara sarà Arona, nota soprattutto per il “Sancarlone”, colossale statua di rame riproducente le fattezze di San Carlo Borromeo, realizzata su progetto di Giovanni Battista Crespi e innalzata a breve distanza dal luogo dove all’epoca (fu inaugurata nel 1698) ancora si trovava il luogo natale del santo, la Rocca Borromea, smantellata nel 1800 dall’esercito di Napoleone.
Da una mirabilia all’altra si giungerà a Stresa, una delle più incantevoli località del litorale verbano, affacciata sul magnifico Golfo Borromeo – punteggiato dalla rustica Isola dei Pescatori, dalla verde Isola Madre e dalla pomposa Isola Bella – e nobilitata da lussuosi alberghi pluristellati tra i quali c’è l’Hotel Regina Palace che nel 1948 fu set delle sequenze iniziali del film “Totò al Giro d’Italia”, ambientate durante le selezioni del concorso Miss Italia, che ebbero effettivamente sede a Stresa dal 1946 – anno della prima edizione del concorso – al 1949.
Poco dopo il tracciato abbandonerà temporaneamente la litoranea del Lago Maggiore e compierà un breve giro lontano dalla costa per attraversare Gravellona Toce, il centro che ospiterà il via della frazione successiva, e quindi sfiorare anche il lago di Mergozzo, piccolo bacino che si può vantare d’essere uno dei più puliti d’Italia. Tornati in riva al Verbano, lo si lascerà quasi subito per bypassare Pallanza (la frazione di Verbania dove, circa due ore pià tardi, si concluderà la tappa) andando ad affrontare la facile salitella verso Bieno (2,8 Km al 4,4%, massima dell’11,3%), unica ascesa inserita a spezzare la monotonia altimetrica dei primi 124 Km. A Intra si ritroverà il lago e si riprenderà la litoranea per gli ultimi 13 Km tranquilli di questa frazione, durante i quali si toccherà il centro di Ghiffa, presso il quale si trova un piccolo Sacro Monte, bene protetto dall’UNESCO realizzato tra il ‘600 e il ‘700 e rimasto incompiuto dopo l’erezione delle prime tre cappelle, innalzate nei pressi di un preesistente santuario intitolato alla Santissima Trinità.
La “pacchia” terminerà una volta giunti a Cannero Riviera, ridente località di villeggiatura situata nei pressi dei tre isolotti rocciosi noti appunto come “Castelli di Cannero” perché ospitano i resti di due manieri nei quali, alla fine del XIV secolo, dimoravano i tremendi e sanguinari fratelli Mazzarditi, autori di vere e proprie incursioni nell’intera area del Verbano, intenzionati a costruirsi un loro stato “privato”. Una secca svolta a sinistra porrà termine alla pianura e introdurrà bruscamente la salita del Monte Ologno, che presenta i picchi più brutali delle sue pendenze (massima del 13%, media del 9%) proprio all’inizio dei 10,4 Km dell’ascesa che, superati 931 metri di dislivello, condurrà sino a 1168 metri di quota dopo aver sfiorato il centro di Trarego, che il 25 febbraio del 1945 fu teatro di un feroce eccidio fascista, quando furono uccisi dalla milizia sette partigiani, due civili che si trovarono a transitare in quel luogo e un paesano reo d’aver commentato ad alta voce l’accaduto.
Come anticipato, dopo il Gran Premio della Montagna e un primo tratto di discesa la strada tornerà sensibilimente a puntare verso l’alto per ulteriori 3 Km, non certo trascurabili avendo una pendenza media del 6,1%, che faranno raggiungere lo spettacolare balcone panoramico di Pian Cavallo, presso il quale si trova il Centro Auxologico Italiano, ospitato in un edificio costruito alla fine degli anni ‘40 come colonia montana e in seguito divenuto un importante ospedale specializzato nella cura delle malattie metaboliche, di quelle neurologiche e delle anomalie dello sviluppo.
Solo a questo punto avrà inizio la discesa che, prima di giungere nella località di villeggiatura di Premeno, sarà interrotta da un’altra salita, poco più di un pedalabile zampellotto per rimontare il Pian di Sole, sul quale si trova una piccola stazione di sport invernali, molto frequentata nonostante la bassa quota, inferiore ai 1000 metri, grazie ad un ottimo impianto di innevamento artificiale che ha permesso, tra l’altro, di farne tra il 2008 e il 2009 la sede degli allenamenti della nazionale di slalom speciale.
Ricalcando in parte il tracciato della scomparsa linea ferroviaria Intra-Premeno, attiva dal 1926 al 1960, si concluderà la planata con il ritorno a Intra, dove farà la ricomparsa la pianura, terreno di gara degli ultimi 5000 metri, durante i quali i corridori sfileranno di fronte all’ingresso di una delle perle di Verbania, i lussureggianti giardini di Villa Taranto, creati tra il 1931 e il 1940 su iniziativa del capitano scozzese Neil McEacharn, il quale ne farà poi dono allo Stato Italiano. Una bella distrazione per ingannare l’attesa dell’arrivo dei “girini” che, invece, avranno ben altro cui pensare…. E magari qualcuno troverà pure il tempo per maledire la Cenerentola Verbania che, per una volta, si sarà dimostrata ben più perfida delle due sorellastre Cervinia e Sestriere.
Mauro Facoltosi
I VALICHI DELLA TAPPA
Sella Induno Olona (397). Coincide con l’omonimo centro della provincia di Varese.
Sella della Cappella di Sant’Antonio (350). Valicata dalla SP 61 “Trobaso-Fondotoce” che mette in comunicazione Fondotoce con Trobaso, esattamente alle porte dell’abitato di Bieno, frazione di San Bernardino Verbano. Coincide con lo scollinamento della salita indicata come “Bieno” sulle cartine del Giro 2015, dove è quotata 359. Fu affrontata al Giro del 1992, nel finale della tappa Saint-Vincent – Verbania, vinta da Chioccioli, che prevedeva la scalata al Pian Cavallo dal durissimo versante di Aurano (Alpe Segletta)
Passo della Piazza (1048). Valicato dalla SP 92 “Colle-Trarego” fra Trarego e Pian Cavallo. Coincide con il punto dove ha termine il tratto di discesa immediatamente successivo al GPM del Monte Ologno.
Il Colle (1238). Valicato dalla SP 92 “Colle-Trarego” fra Trarego e Pian Cavallo, poco prima di giungere in quest’ultima località.
Sella Pian Cavallo (1243). Quotata 1234 sulle cartine del Giro 2015, concide con l’omonima località, attraversata dalla SP 56 “Premeno-Colle”. Alle porte di Pian Cavallo si trova l’Alpe Segletta, dove nel 1992 Claudio Chiappucci conquistò il GPM della citata tappa di Verbania.
Sella Pian di Sole (930). Concide con l’omonima località, attraversata dalla SP 56 “Premeno-Colle” tra Pian Cavallo e Premeno. Fu affrontato come GPM nel 1992, nel finale della tappa di Verbania, ed anche quassù scollinò in testa Chiappucci.
Sella Pian di Nava (725). Valicata dalla SP 55 “Intra-Premeno” tra Premeno e Bee e coincide con il bivio per Esio.
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY
Il parco Swissminiatur di Melide

Santuario della Madonna dei Ghirli, Campione d'Italia (www.sito-campanili.ch)

Villa Cicogna Mozzoni, Bisuschio (www.mondimedievali.net)
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Un gruppo di cicloamatori transitano di fronte allo storico Birrificio Poretti di Induno Olona
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Varese, Palazzo Estense
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Il lago di Varese fa capolino dietro le case della discesa dei Ronchi, tradizionale passaggio della Tre Valli Varesine
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Arona, il “Sancarlone”
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L’Isola Bella vista da Stresa

Scena di ''Totò al Giro d'Italia" girata all'hotel Regina Palace di Stresa (www.davinotti.com)
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Lago di Mergozzo
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Uno scorcio del piccolo Sacro Monte di Ghiffa
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I castelli di Cannero
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Il Centro Auxologico Italiano di Pian Cavallo
I giardini di Villa Taranto a Verbania

Il Golfo Borromeo, Verbania (sullo sfondo) e, in trasparenza, l’altimetria della diciottesima tappa del Giro 2015 (www.isolelagomaggiore.com)