NIBALI, ADESSO E’ FATTA: UN ITALIANO IN GIALLO DOPO 16 ANNI

luglio 27, 2014 by Redazione  
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Marcel Kittel coglie il suo quarto successo personale sui Campi Elisi, rimontando negli ultimi metri un ottimo Kristoff, nel giorno che consacra Vincenzo Nibali quale sesto uomo nella storia a conquistare le tre grandi corse a tappe. Péraud e Pinot affiancano il siciliano sul podio. Il Tour torna a parlare italiano dopo 16 anni.

Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador e Vincenzo Nibali; l’esclusivo club dei campioni capaci di conquistare in carriera le tre grandi corse a tappe conta, da qualche ora, un sesto membro, il secondo italiano. Un ingresso in realtà scontato già da alcuni giorni, non fosse che il Tour 2014, forse più di qualsiasi altra corsa recente, ha ricordato a tutti quanto ogni curva sia buona per frantumare certezze e sovvertire gerarchie, come gli imprevisti possano annidarsi nelle pieghe all’apparenza più banali della gara.
Per assicurarsi la diciannovesima e più importante maglia gialla (record in singola edizione dal 1981), Nibali non ha dovuto far altro che tenersi alla larga dai guai una volta di più, come aveva già mirabilmente saputo fare nei primi 20 giorni di gara: un risultato non da poco, in un Tour funestato da cadute, nervosismo e condizioni meteorologiche che poco hanno a che spartire con la stagione in corso. Certo, non è mancato quel pizzico di fortuna necessario a tante imprese sportive di questa portata, ma le ragioni vanno cercate perlopiù in una lucidità mai venuta meno, e in una capacità di guidare la bicicletta che è requisito spesso sottovalutato (come il siciliano ha del resto imparato a sue spese lo scorso anno, al Mondiale di Firenze). Tanto più che nemmeno l’ultima frazione ha rinunciato a distribuire una discreta dose di inconvenienti: Péraud ha visto per un attimo in pericolo la sua piazza d’onore a causa di una caduta, mentre una foratura ha rischiato di escludere Kristoff da una volata della quale sarebbe poi stato grande protagonista.
Nel giorno che ha portato a dieci il computo dei Tour de France italiani, (con sette corridori diversi: altro circolo elitario al quale Nibali viene ammesso; prima di lui, solo Bottecchia, Bartali, Coppi, Nencini, Gimondi e Pantani), a mettere la firma sulla passerella dei Campi Elisi è stato – per il secondo anno consecutivo – Marcel Kittel. Allo sprint si è arrivati secondo il più classico dei canovacci parigini: brindisi e foto ricordo fino all’ingresso sul circuito conclusivo, quindi gara vera e andatura forsennata, con Chavanel, Porte, Serpa, Morkov, Fonseca, Clarke e altri a tentare improbabili colpi di mano, sempre rintuzzati dal plotone.
L’australiano della Orica, evaso a 5 km dal traguardo, è stato l’ultimo ad essere riassorbito, 2 km più tardi, quando i treni dei velocisti hanno alzato il ritmo a tal punto da rendere impossibili tentativi di colpi di mano à la Vinokourov.
Kittel e la Giant hanno fatto tutto quanto in loro potere per gettare al vento la vittoria: il tedesco ha perso all’ultima curva la ruota di Veelers, che ha fatto il suo piantandosi all’imbocco del rettilineo finale, e lanciando così lo sprint a velocità troppo bassa per le caratteristiche del capitano. Il solito Kristoff ha provato ad approfittarne giocando d’anticipo, riuscendo ad affiancare il tedesco e prendendo fino ad una mezza bicicletta di vantaggio; in una dimostrazione di potenza comparabile alla rimonta di Belfast al Giro, però, Kittel ha invertito la tendenza a 100 metri dal traguardo, colmando lo svantaggio e procedendo al contro-sorpasso poco prima del colpo di reni, ribadendo una volta di più – caso mai non fosse sufficientemente palese – il proprio status di velocista principe del gruppo.
La pur interessante volata è stata in ogni caso il preludio all’evento più atteso, ossia la premiazione che ha visto sfilare Rafal Majka in maglia a pois, Peter Sagan in maglia verde, Alessandro De Marchi quale supercombattivo del Tour, la Ag2r al completo come vincitrice della classifica a squadre, Thibaut Pinot in maglia bianca, e soprattutto Vincenzo Nibali in maglia gialla, facendo risuonare l’Inno di Mameli all’ombra dell’Arco di Trionfo per la prima volta nel terzo millennio. Una cerimonia nella quale lo Squalo non ha perso neppure per un istante la compostezza che lo ha contraddistinto perfino nel momento dell’arrivo, quando Michele Scarponi ha dovuto alzare le braccia al suo posto.
Ci fermiamo qui, nel racconto del podio, prima di scadere nella facile e già imperversante retorica sul campione che indica la via ad un paese a forza di sacrifici, sul vincitore umano dopo edizioni dominate da cyborg e sui francesi che si incazzano (cosa peraltro non accaduta, ad eccezione di alcune testate interessate comunque più a cercare il torbido ovunque che ad esprimere astio nei confronti dei cugini; i più, in compenso, hanno dedicato a Nibali le prime pagine anche in giorni, come quello del pavé, in cui i corrispettivi italiani si concentravano sulla semifinale mondiale tra Argentina ed Olanda, tra le più raccapriccianti gare di tale livello mai materializzatesi di fronte agli incolpevoli spettatori).
Meno ancora intendiamo tentare di leggere la vittoria di Nibali nella più generale ottica di un successo del movimento ciclistico italiano, come ha naturalmente e prevedibilmente suggerito alla prima occasione il presidente Di Rocco. Dimenticando forse (ma più probabilmente no) che Nibali è il solo campione all’apice della carriera di un movimento che paga uno spaventoso buco nero tra la generazione dei nati negli anni ’70 e quella dei giovani Aru e Formolo (parliamo di corse a tappe, ma, a livello di classiche, la situazione non è molto più rosea).
Ci sembra giusto, invece, che i meriti della vittoria rimangano circoscritti a Nibali, a chi lo circonda, al suo staff, alla sua squadra, e a chi lo ha seguito nel corso degli anni, fra Sicilia e Toscana. A loro si deve il ritorno del tricolore sul gradino più alto del podio parigino, e da loro passa la possibilità di rivederlo in tempi brevi. Quantomeno – si spera – senza dover attendere altri 16 anni.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano 3:20:50
2 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
3 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp
4 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
5 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
6 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
7 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
8 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma-Quick Step
9 Peter Sagan (Svk) Cannondale
10 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
11 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
12 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr
13 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
14 Adrien Petit (Fra) Cofidis, Solutions Credits
15 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
16 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
17 Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida
18 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:04
19 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
20 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp
21 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 0:00:06
22 Kévin Reza (Fra) Team Europcar
23 Jack Bauer (NZl) Garmin – Sharp
24 Tom Veelers (Ned) Team Giant-Shimano
25 Elia Viviani (Ita) Cannondale 0:00:09
26 Jens Voigt (Ger) Trek Factory Racing
27 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
28 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
29 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
30 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
31 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
32 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
33 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
34 Sébastien Minard (Fra) AG2R La Mondiale
35 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale
36 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
37 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
38 Nelson Oliveira (Por) Lampre – Merida
39 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
40 Mickaël Delage (Fra) FDJ.fr 0:00:15
41 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
42 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
43 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
44 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement
45 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
46 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
47 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
48 William Bonnet (Fra) FDJ.fr
49 Lars Boom (Ned) Belkin Pro Cycling
50 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling

CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 89:59:06
2 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:37
3 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:08:15
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:09:40
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:11:24
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:26
7 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:14:32
8 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:17:57
9 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:18:11
10 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:21:15
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:23:07
12 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:25:48
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:34:01
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:36:41
15 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:38:15
16 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:43:59
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:44:31
18 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:46:31
19 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:47:30
20 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:52:11
21 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:58:00
22 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:59:14
23 Richie Porte (Aus) Team Sky 1:01:08
24 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 1:06:28
25 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 1:08:47
26 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:17:53
27 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 1:19:38
28 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:21:55
29 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 1:29:24
30 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:33:27
31 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:36:52
32 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:38:27
33 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:48:00
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:48:13
35 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:52:36
36 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:54:50
37 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:56:28
38 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:56:34
39 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:58:45
40 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:59:02
41 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 2:00:50
42 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 2:08:38
43 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 2:09:43
44 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 2:17:53
45 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 2:19:13
46 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 2:21:18
47 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 2:25:35
48 José Serpa (Col) Lampre – Merida 2:29:06
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 2:31:40
50 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 2:32:48

Vincenzo Nibali sfoggia la maglia gialla sul podio di Parigi (foto AFP)

Vincenzo Nibali sfoggia la maglia gialla sul podio di Parigi (foto AFP)

YATES, UN NEOPROFESSIONISTA TRIONFA A LARCIANO

luglio 27, 2014 by Redazione  
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Il neoprofessionista britannico Adam Yates va a segno nella classifica toscana, dopo aver fatto selezione nel gruppetto di attaccanti sulla salita del San Baronto, affrontata sotto il diluvio. Con lui rimangono solo gli italiani Bongiorno e Formolo, con il primo che si stacca nella discesa verso Larciano e l’altro, anch’egli al primo anno tra i “grandi”, che viene giustiziato da Yates sul traguardo, dove è preceduto di 2 secondi

Sotto una pioggia battente si è corsa quest’oggi la classicissima italiana di Larciano, spostata per l’edizione n°38 da maggio a luglio. Dopo un lungo tentativo che caratterizza tutti i giri effettuati sul primo dei due ciircuiti previsti, la corsa si infiamma lungo la seconda ascesa al San Baronto, salita che caratterizza il secondo anello di 27 km di cui si compone in Gp Industria & Commercio.
Il primo a partire è Zilioli (Androni) seguito da Formolo, Filosi, Villella (Italia), Bongiorno, Canola (Bardiani), De Negri (Vini Fantini), Mucelli (Meridiana), Maidos, Kozhatayev (Astana), Yates (Orica), Busato (MGK-Vis), Rabottini, Fedi, Taborre (Neri), Parrinello (Androni), Selvaggi (Wanty), Firsanov e Lagutin (Rusvelo). Il poco accordo fa si che, in breve, rientrino altri corridori fino a formare un gruppo di 40 unità.
Parrinello accende nuovamente la miccia, ma sono Bongiorno, Formolo e Yates a sfruttare il momento per andarsene, scollinano con 9” su Zilioli, Parrinello, Firsanov e Baugnies che, però, non riescono a rientrare lungo la discesa, tratto fatale anche per Bongiorno che perde contatto dai primi ed è costretto ad accontentarsi del gradino più basso del podio. In volata poi Formolo cede a Yates che si aggiudica la sua seconda corsa da professionista succedendo nell’albo d’oro a Mauro Santambrogio.

Andrea Mastrangelo

Adam Yates subito dopo aver tagliato il traguardo di Larciano (foto Bettini)

Adam Yates subito dopo aver tagliato il traguardo di Larciano (foto Bettini)

26-07-2014

luglio 27, 2014 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il tedesco Tony Martin (Garmin – Sharp) si è imposto nella ventesima tappa, cronometro Bergerac – Périgueux, percorrendo 54 Km in 1h06′21″ alla media di 48,832 Km/h. Ha preceduto di 1′39″ l’olandese Dumoulin e di 1′47″ il ceco Bárta. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 4° a 1′58″ che è ancora maglia gialla con 7′52″ sul francese Péraud e 8′24″ sul francese Pinot

TOUR DE WALLONIE (Belgio)

Il belga Jens Debusschere (Lotto Belisol Team) si è imposto nella prima tappa, Frasnes-les-Anvaing – Tournai, percorrendo 147,9 Km in 3h39′18″ alla media di 40,465 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Meersman e lo spagnolo Lobato del Valle. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Trek Factory Team), 4°. Debusschere è il primo leader della classifica con 1″ sul connazionale Waeytens e 4″ su Meersman. Miglior italiano Nizzolo, 5° a 10″.

GP INDUSTRIA & ARTIGIANATO – LARCIANO

Il britannico Adam Yates (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Larciano, percorrendo 199,2 Km in 4h38′57″ alla media di 42,846 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Davide Formolo (Cannondale Pro Cycling Team) e 7″ l’italiano Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani Valvole – CSF Inox)

CENTRAL EUROPEAN TOUR – SZERENCS – IBRANY

Il russo Mamyr Stash (Itera – Katusha) si è imposto nella corsa ungherese, Szerencs – Ibrany, percorrendo 127 Km in 2h52′57″ alla media di 44,060 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Buts e il norvegese Eidsheim. Miglior italiano Riccardo Bolzan* (Cycling Team Friuli), 27°

* dilettante

ALENTOUR DU TOUR… A PÉRIGUEUX

luglio 26, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Nibali, che la festa cominci – Nibali: “Realizzo un sogno. La gialla per mamma Pantani” – Crono a Tony Martin – Lo sforzo e la gioia sul podio- Lo Squalo morde pure la crono – Nibali: “Parigi da pelle d’oca” (Gazzetta dello Sport)

Nibali quarto nella cronometro: il Tour è tutto suo (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Valverde, fuera del podio – “Las piernas no respondían” – Unzue: “Valverde volverá con otros objetivos” – Pinot: “Espero que el tercer puesto sea solo el principio” (AS)

Valverde, fuera del podio – Termina en la cuarta plaza – De Marchi, el ’supercombativo’ del Tour (Marca)

La misión imposible de Valverde (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Vincenzo Nibali secures his maiden Tour title as fourth place in time-trial sees him ride to Paris glory on Sunday (The Independent)

Martin’s stage but Nibali’s Tour (The Time)

Nibali secures title as Martin claims stage 20 win (The Daily Telegraph)

Francia

Péraud et Pinot, un grand bravo! – Une première depuis 30 ans – Tony Martin «au rendez-vous» – Bardet : «Deux secondes, c’est rageant» – Valverde : «Mon corps a dit non» – De Marchi élu super combatif – Peraud «On va fêter ça» – Van Garderen «Je me sens mal pour Bardet» – Peraud et Pinot sur le podium (L’Equipe)

Germania (Tony Martin)

Tony Martin gewinnt Zeitfahren (Berliner Zeitung)

Tony Martin Sieger im Zeitfahren bei vorletzter Tour-Etappe (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Sebbene di fronte alla rimonta di un Jean-Christophe Péraud, molto più avvezzo di lui alle prove contro il tempo, non ci sia stato nulla da fare Thibaut Pinot si è reso protagonista, su di un percorso non certo adatto alle sue caratteristiche di scalatore, di un’ottima prova lungo i 54 km della Bergerac-Périgueux che ha chiuso al 12° posto, a 3′01” dall’inavvicinabile Tony Martin ma a solo 1′14” da Vincenzo Nibali, che ancora una volta è stato il migliore tra gli uomini di classifica, e nettamente davanti sia a Romain Bardet (con il quale è stato a lungo in lotta per la maglia bianca), sia soprattutto a quell’Alejandro Valverde che sembrava destinato a togliergli il gradino più basso del podio. Meritato, tuttavia, il terzo posto finale per il capitano della Fdj.fr se si considera che aveva perso 1′ nei confronti del murciano nei ventagli di Reims e che – pur palesando chiari limiti in discesa, ai quali ha intelligentemente sopperito cercando sempre di affrontarle con qualche secondo di margine sui diretti rivali e pur peccando, a volte, di generosità, il che lo ha portato talvolta ad avere flessioni negli ultimi chilometri – ha sempre cercato in quasi tutte le tappe di montagna di fare esplodere la corsa. Non sappiamo se davvero Pinot potrà essere il primo transalpino a vincere il Tour de France dopo Bernard Hinault, dal momento che nei prossimi anni dovrà vedersela oltre che con Nibali anche con Chris Froome, Alberto Contador e Nairo Quintana e in futuro con altri talenti emergenti tra i quali, magari, il nostro Fabio Aru; per il momento, insieme a Péraud che è di 13 anni più anziano, ha riportato la Francia su un podio che mancava dai tempi di Richard Virenque. Le sue doti di recupero dimostrate nella crono di Périgueux, unite a quelle di scalatore, fanno ben sperare.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Primo come da programma Martin a 48,832 Km/h. Nibali 4° a 1′58″, Peraud 7° a 2′27″, Pinot 12° a 3′12″, Valverde 28° a 4′28″. Classifica: Nibali, Peraud 2° a 7′52″, Pinot 3° a 8′24″, 4° Valverde a 9′55″. Commenti?

Ceemo: Nibali, si dimostra solido anche nella crono. Disastroso Valverde che evidentemente non ne aveva più. Mollema oggi avrebbe perso anche da qualcuno del forum!

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

The Final Countdown (Europe)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: ÉVRY – PARIGI (137,5 Km)

Il Tour è arrivato all’ultimo passo del suo cammino, un passo di poco meno di 140 Km e dal suolo agevole. L’altimetria dell’ultima frazione ricalca quella solitamente proposta all’ultimo giorno di gara della Grande Boucle, con una prima parte dolcemente vallonata, anche se quest’anno non ci sarà il quasi tradizionale passaggio dalla vallata della Chevreuse, dove si andava ad affrontare gli ultimi GPM. Il traguardo della montagna ci sarà, comunque, anche in questa tappa, in vetta alla facilissima Côte de Briis-sous-Forges, ascesa lunga appena 800 metri (media del 5,2%) che s’incontrerà a 31 Km dal via. Toccati i comuni di Châtenay-Malabry e Issy-les-Moulineaux, sede rispettivamente dei più celebri laboratori francesi e degli uffici di ASO (la società che organizza il Tour), una quarantina di chilometri più avanti il gruppo farà il suo ingresso in Parigi, per poi transitare per la prima volta sul rettilineo d’arrivo 9,5 Km più avanti. Attorno alle 18 (la conclusione avverà un’ora più tardi) inizierà l’anello conclusivo sugli Champs-Élysées, quello tradizionale con l’aggiunta del girotondo attorno all’Arco di Trionfo, reintrodotto dopo molti anni in occasione dello scorso Tour. Settemila metri da ripetere 8 volte e che nel primo pomeriggio avrà accolto anche “La Tour by Tour de France”, gara riservate alle cicliste e che vuol rappresentare il primo gradino verso la rinascita del Tour de France femminile, che non viene più organizzata dal 2009. In entrambi i casi, sarà un occasione d’oro per i virtuosi della volata, sia che portino i pantaloni che la gonna.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Évry : poco nuvoloso, 26,7°C (percepiti 25°C), vento moderato da WNW (12-15 Km/h), umidità al 51%
Antony (60 Km): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 26,5°C (percepiti 24°C), vento moderato da WNW (15-20 Km/h), umidità al 51%
Parigi – 1° passaggio (83 Km): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 25,6°C (percepiti 23°C), vento moderato da WNW (15-21 Km/h), umidità al 52%
Parigi – arrivo : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 24,5°C (percepiti 21°C), vento moderato da NW (16-21 Km/h), umidità al 57%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Aiello (Eurosport): “Tony Barta” (Jan Barta)
Martinello: “Nonostrante”
Pancani: “La primo pezzo”
De Luca: “La cronometro della ventesima tappa”
Pancani: “La formazione belg.. Belkin” (la Belkin è olandese)
Martinello: “Il giorno in gara” (di gara)
Pancani: “Secondo intermadio”
De Luca: “La sua prestazione va a piazzarsi nei piani alti della classifica”
Pancani: “Richie Porte arriva al traguardo con una cronometro”
Martinello: “Thibaut Pinot si confermano”
Nibali: “L’arco del trionfo”
De Luca: “Parc de Prenz” (pronuncia di Parc des Princes)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, cronometro Bergerac – Périgueux

1° Luca Paolini (Team Katusha)
2° Mikael Cherel (AG2R La Mondiale) a 9″
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 17″
4° Alex Howes (Garmin – Sharp) a 45″
5° Alessandro Vanotti (Astana Pro Team) a 48″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 41′01″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 42′28″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 46′32″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 50′30″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

22a TAPPA: ORLÉANS – PARIGI (146 Km)

E CINQUE! EDDY MERCKX COME ANQUETIL – LUNGO SPRINT DI SERCU – RETROCESSO: 1° MERCKX – UNA PAGELLA ECCEZIONALE (E LA VOGLIA DI SMETTERE)
Stagione record: dopo il Giro d’Italia e il Giro della Svizzera, il campione belga ha fatto centro anche al Tour – Il guerriero stravince ma è stanco – Movimentato arrivo dell’ultima tappa del Tour – Giorgio Albani scrive: “Non è stato facile”
L’atleta della Brooklyn avrebbe, secondo la giuria, danneggiato Van Roosbroeck – Trionfo del fuoriclasse belga che festeggia due record nelle stessa giornata – Grossa prestazione dell’anziano Poulidor – Ottimo il quarto posto ottenuto dall’italiano Panizza – Il tecnico della “Molteni” per i lettori dell’”Unità” – Allo spagnolo E. Martinez il Tour dell’Avvenire – Terzo Mirri

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

La cittadina di Périgueux (perigueux.fr)

La cittadina di Périgueux (perigueux.fr)

MARTIN E NIBALI… SEMPRE LORO

luglio 26, 2014 by Redazione  
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Tappa all’uomo nettamente più forte a cronometro al mondo e Tour de France all’uomo nettamente più forte nell’arco di tutte le tre settimane di questa 101a edizione della Grande Boucle. Come era prevedibile, la crono ha avuto il ruolo di sistemare definitivamente la top ten, con alcuni cambiamenti in classifica tutto sommato prevedibili. eccetto la débâcle di Valverde, in grave ritardo nei confronti degli avversari. Buona prova di Nibali che aumenta il distacco nei confronti degli altri uomini di classifica

Tour de France ultimo atto. La classifica ha ridotto questa frazione contro il tempo ad una lotta per le posizioni di rincalzo, ma la tappa di oggi si presentava sulla carta tutt’altro che semplice. Una cronometro di ben 54 chilometri per specialisti. Il chilometraggio era ben diverso da quello che siamo abituati a vedere nei GT degli ultimi anni, più simile a quelli proposti nei Tour de France degli anni 90 e dei primi anni 2000. Il tracciato era ondulato e presentava diverse salitelle e discese facili ed adatte ancor più agli specialisti. Nel 1994 si disputò una tappa a cronometro con le stesse località di arrivo e partenza invertite rispetto ad oggi, ma su un tracciato parzialmente diverso e più lungo (64 Km), crono vinta da Miguel Indurain che inflisse distacchi pesantissimi a tutti gli avversari, raggiungendo anche un giovane Lance Armstrong in maglia iridata.
Si trattava quindi di una tappa durissima, da distacchi potenzialmente abissali se non fosse per la collocazione al penultimo giorno che favoriva i corridori dotati di un buon recupero. Si trattava, inoltre, dell’unica tappa a cronometro proposta dal Tour, novità assoluta per un GT che negli ultimi vent’anni ha sempre proposto percorsi decisamente favorevoli agli specialisti delle corse contro il tempo.
Tra i favoriti il maggior indiziato era senz’altro Tony Martin, campione del mondo contro il tempo e grande specialista. I dubbi su di lui, poi rivelatisi completamente infondati, riguardavano soprattutto le energie spese nelle tappe su Vosgi, nelle quale è stato grande sia nell’impresa personale a Mulhouse, sia nell’aiuto al capitano il giorno successivo.
Gli altri favoriti potevano essere Kwiatkowsky, che ha già dimostrato buone doti in questo tipo di corse, e Van Gardeeren, che doveva tentare di dare tutto per entrare nella top five. Anche Rogers, apparso ultimamente in gran forma con una vittoria di tappa e ottimo elemento per le prove contro il tempo, poteva giocarse le sue carte, ma ha preferito disputare una crono tranquilla ed ha chiuso in forte ritardo.
Gli uomini di classifica, dal canto loro, potevano sperare legittimamente di limitare i danni, proprio in ragione della collocazione al penultimo giorno di questa difficile frazione aquitana.
Un grosso interrogativo della vigilia riguardava la prestazione del capoclassifica. Da un lato, infatti, Nibali, pur non essendo uno specialista delle corse contro il tempo, si è sempre difeso dignitosamente in questa specialità con alcuni acuti in carriera. Per questo motivo, con la condizione attuale e considerate le caratteristiche degli avversari, si poteva pensare ad un Nibali con qualche chances di vittoria. Ma era anche ipotizzabile una cronometro tranquilla da parte di una maglia gialla solidamente in testa alla generale e, quindi, senza alcun interesse a prendere dei rischi inutili.
La corsa vera iniziava con la partenza di Tony Martin, che non sembrava minimanente aver pagato gli sforzi di questo Tour e volava imprendibile a segnare il miglior tempo. Kwiatkowski, invece, sembrava aver perso la condizione nel corso di questo Tour e anche la frazione di oggi non gli sorrideva, poichè il distacco finale da Martin superava i 3 minuti.
La lotta per il podio iniziava con la partenza di Alejandro Valverde, bramoso di riconquistare il podio perduto e, possibilmente, anche la seconda posizione. Pinot, invece, che era il meno performante dei tre contendenti nelle prove a cronometro, partiva per cercare di difendere la seconda posizione, impresa che non appariva semplicissima a causa della minima entità dei distacchi rispetto ai rivali.
Al primo intermedio, si cominciavano a capire molte cose: Valverde non era in giornata, oltre un minuto da Péraud, mentre Pinot cedeva la seconda posizione al connazionale, pur riuscendo a offrire una buona prima parte di crono, considerate le sue caratteristiche. Nibali, invece, al primo intertempo era in nona posizione a soli 6 secondi da Péraud.
Al secondo intertempo si confermava la tendenza nella top ten: Konig toglieva la settima posizione a Mollema, che scivolava in nona, mentre Ten Dam manteneva l’ottava. Van Garderen, dal canto suo, si avvicinava pericolosamente a Bardet. Poco dopo il passaggio di Van Garderen al secondo intertempo, avveniva un colpo di scena: Péraud forava e il cambio di bicicletta era tutt’altro che veloce. Valverde pagava oltre tre minuti e mezzo a Martin al secondo intertempo, mentre Konig chiudeva la sua ottima prova in quarta posizione, scalzando il campione nazionale francese a cronometro Chavanel.
Péraud, che sembrava essersi ripreso dopo la caduta, cedeva 1 minuto e 50″ a Martin e guadagnava poco meno di due minuti su Valverde. Pinot, invece, aveva una piacevole sopresa poiché cedeva solo 25 secondi a Péraud, che aveva perso secondi preziosi dopo la foratura. Migliorava il ritmo di Nibali che cedeva solo 1 minuto e 21″ a Martin al secondo intertempo ed era nettamente il migliore degli uomini di classifica. Pesante il ritardo di Mollema che cedeva 9 minuti e mezzo a Martin. Bardet, invece, perdeva per soli 2 secondi la quinta posizione, dopo aver patito anch’egli una foratura nel finale, inconveniente che si rivelava decisivo per la top five di questo Tour.
Valverde, in giornata negativa, chiudeva con un ritardo di 4 minuti e mezzo dal vincitore di tappa Tony Martin, mentre Péraud concludeva una buona prova a soli 2 minuti e 27″ dal leader.
Pinot perdeva la seconda posizione, ma può essere più che soddisfatto per aver raggiunto il podio e per aver disputato una buona cronometro.
Vincenzo Nibali, che aveva costantemente alzato il ritmo nel corso della tappa, chiudeva in quarta posizione a meno di due minuti da Martin.
Come era prevedibile la crono fissava solo le posizioni di rincalzo mentre Nibali aumentava il vantaggio sui diretti insegutori.
Valverde cedeva e si era capito subito che era fuori dalla lotta per il podio, Van Garderen penava un po’ per agguantare la top five, ma riusciva nell’intento grazie ad una sfortunata foratura per Bardet nel finale. Anche per il secondo posto la tendenza in favore di Péraud appariva chiara sin dall’inizio, anche se Pinot cercava comunque di stringere i denti, disputando una discreta cronometro lui che non è uno specialista sui tracciati molto lunghi.
Nibali si impegnava, senza però prendere rischi, e legittimava ancor una volta la sua maglia gialla che domani potrà portare a Parigi nella passerella finale.
È stato un Tour senza storia, la superiorità di Nibali è apparsa sin dalla seconda tappa, gli infortuni e i ritiri di Froome Contador hanno facilitato le cose al siciliano ma, vista la sua grande condizione, si può avere la certezza che non sarebbe stato facile strappare il primato allo “Squalo”.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:06:21
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:01:39
3 Jan Barta (Cze) Team Netapp-Endura 0:01:47
4 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:01:58
5 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:02:02
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:02:08
7 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:27
8 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:02:36
9 Markel Irizar Arranburu (Spa) Trek Factory Racing 0:02:39
10 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:02:58
11 Danny Pate (USA) Team Sky 0:03:01
12 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:03:12
13 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
14 Maciej Bodnar (Pol) Cannondale 0:03:13
15 Svein Tuft (Can) Orica Greenedge 0:03:23
16 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:03:24
17 Nelson Oliveira (Por) Lampre – Merida 0:03:30
18 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:03:35
19 Luke Durbridge (Aus) Orica Greenedge 0:03:38
20 Lieuwe Westra (Ned) Astana Pro Team 0:03:44
21 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:03:45
22 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 0:04:00
23 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:04:05
24 Gatis Smukulis (Lat) Team Katusha 0:04:06
25 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:04:15
26 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:17
27 José Pimenta Costa Mendes (Por) Team Netapp-Endura 0:04:23
28 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:04:28
29 Jérémy Roy (Fra) FDJ.fr 0:04:30
30 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:04:31
31 Rein Taaramäe (Est) Cofidis, Solutions Credits 0:04:41
32 Imanol Erviti Ollo (Spa) Movistar Team 0:04:44
33 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team 0:04:56
34 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:05:01
35 Florian Vachon (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:05:06
36 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp 0:05:11
37 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ.fr 0:05:13
38 Vladimir Isaichev (Rus) Team Katusha
39 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:05:16
40 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team
41 Benjamin King (USA) Garmin – Sharp 0:05:18
42 Bartosz Huzarski (Pol) Team Netapp-Endura 0:05:19
43 Adrien Petit (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:05:25
44 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:05:31
45 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:05:34
46 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:05:43
47 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:05:47
48 José Serpa (Col) Lampre – Merida 0:05:48
49 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:05:50
50 Sergio Miguel Moreira Paulinho (Por) Tinkoff-Saxo 0:05:59

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 86:37:52
2 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:52
3 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:08:24
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:09:55
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:11:44
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:46
7 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:14:41
8 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:18:12
9 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:18:20
10 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:21:24
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:23:16
12 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:25:57
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:34:01
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:36:50
15 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:38:15
16 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:43:59
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:44:46
18 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:46:40
19 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:47:30
20 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:52:11
21 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:58:00
22 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:59:29
23 Richie Porte (Aus) Team Sky 1:00:35
24 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 1:06:11
25 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 1:08:56
26 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:17:43
27 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 1:19:53
28 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:20:49
29 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 1:28:28
30 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:32:31
31 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:37:01
32 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:38:27
33 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:48:09
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:48:28
35 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:52:45
36 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:54:50
37 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:55:57
38 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:56:58
39 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:58:28
40 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:59:17
41 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 2:00:50
42 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 2:08:07
43 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 2:09:52
44 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 2:17:53
45 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 2:18:40
46 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 2:21:18
47 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 2:25:20
48 José Serpa (Col) Lampre – Merida 2:29:06
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 2:31:40
50 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 2:32:25

Tony Martin sfodera la sua bella maglia di campione del mondo di specialità nella vittoriosa crono di Périgueux (foto Bettini)

Tony Martin sfodera la sua bella maglia di campione del mondo di specialità nella vittoriosa crono di Périgueux (foto Bettini)

ALENTOUR DU TOUR… A BERGERAC

luglio 26, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Tour: vince Navardauskas, spavento Nibali – Nibali, la Francia si inchina. Ma c’è anche qualche critica – Tinkov: “Nibali? Con Froome e Contador altra storia” – Nibali: “Voglio far divertire, non essere una leggenda” (Gazzetta dello Sport)

Tour, lo sprint è con il brivido:Nibali dribbla caduta nel finale (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Navardauskas sorprende en un final de etapa accidentado – Valverde: “Tengo confianza en poder alcanzar el podio” – Nibali: “Correré la contrarreloj como un líder por respeto al Tour” – Unzué: “Valverde aún puede conseguir el segundo puesto” – José Joaquín Rojas: “Ha sido una expulsión injusta” (AS)

Navardauskas se exhibe en solitario bajo la lluvia – Atacó a falta de 13 kilómetros – (Marca)

Navardauskas vence en la meta de Bergerac – Valverde: “Tengo confianza en poder alcanzar el podio” – Nibali: “Correré la contrarreloj como un líder” – Eusebio Unzue:”Valverde puede volver al segundo puesto” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Navardauskas in late escape to win stage 19 (The Independent)

Navardauskas beats the rain for stage win (The Time)

Navardauskas seals first stage win (The Daily Telegraph)

Francia

Navardauskas tire son épingle du jeu – Nibali a «laissé filer» – Quand la pluie s’en mêle, le peloton s’emmêle…(L’Equipe)

Lituania (Ramunas Navardauskas)

Istoriją perrašęs R. Navardauskas laimėjo „Tour de France“ etapą (Lietuvos Rytas)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Arriva in quel di Bergerac il riscatto in un Tour che, soprattutto a causa del ritiro di un Andrew Talansky partito con grandi aspettative dopo il successo al Giro del Delfinato, era stato fin qui da dimenticare per la Garmin-Sharp e il merito è di Ramunas Navardauskas, involatosi nella discesa bagnata della Côte de Monbazillac, ma anche di Tom Jelle Slagter che, dopo essere andato in fuga nelle prime battute con altri quattro corridori, è rimasto al comando fino a 10 km dal traguardo, dando un sia pure piccolo aiuto al lituano nel proseguire la sua azione. Il 24enne di Groningen, passato professionista nelle fila della Rabobank in un 2011 sfortunato, a causa di una bruttissima caduta nella tappa di Orvieto del Giro d’Italia che l’ha costretto a saltare l’intera stagione, è pian piano cresciuto negli anni successivi nei quali, grazie alla sua tenuta sulle brevi salite e a un buono spunto veloce, si è distinto sia nelle brevi corse a tappe – aggiudicandosi nel 2013 una tappa e la classifica generale del Tour Down Under e in questa stagione due tappe alla Parigi-Nizza – sia nelle classiche delle Ardenne nelle quali, sempre nel 2014, è stato 5° alla Freccia Vallone e 6° alla Liegi-Bastogne-Liegi. Anche il Tour de France è iniziato decisamente bene per il corridore olandese, corso sempre al fianco di Talansky anche in frazioni impegnative come quelle dei Vosgi, che ha avuto poi un calo di rendimento che non gli ha comunque impedito di essere ancora protagonista nella tappa di Bagnères-de-Luchon, chiusa al 9° posto, e appunto in quella di Bergerac. Attendiamocelo ora come possibile mina vagante nell’imminente Clásica San Sebastián e magari anche ai Mondiali di Ponferrada.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Scende la pioggia (Morandi)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: BERGERAC – PÉRIGUEUX (cronometro individuale – 54 Km)

L’11 luglio del 1994, viaggiando tra Périgueux e Bergerac, lo spagnolo Miguel Indurain si espresse con una delle più potenti cronometro della sua carriera, letteralmente “volando” i 64 Km in programma a 50,548 Km/h e infliggendo distacchi abissali agli avversari: due minuti netti al secondo classificato, l’elvetico Rominger, e più di 4 al terzo, il francese ex suo compagna di squadra De las Cuevas. Esattamente vent’anni dopo si tornerà sul luogo dell’impresa navarra, ma difficilmente, gareggiando sul percorso inverso, rivedremo una simile giornata di gara, per almeno tre motivi. Innanzitutto, perchè quella crono veniva affrontata prima di tutte le salite, con le forze generali ancora fresche, mentre ora saremo al termine di un Tour molto duro e corso sempre a tutta. In seconda battuta, non solo la direzione di marcia sarà opposta ma anche il tracciato di gara si presenterà disegnato in maniera differente: se la tappa del 1994 era dolcemente vallonata, questa avrà un tracciato più movimentato nel corso del quale, a partire dall’11° Km di gara, quattro salitelle interveranno a spezzare ritmo e pianura. Di certo influiranno non poco l’esito della gara, anche perchè si faranno più impegnative man mano che ci si avvicinerà al traguardo, preceduto di 6 Km dall’ascesa più rilevante, gli 1,4 Km al 6,4% della Côte de Coulounieix-Chamiers. Successo di tappa a parte, per il quale il grande favorito è il tre volte campione del mondo di specialità Tony Martin, e leadership di Nibali oramai corazzata di minuti e inattaccabile, l’interesse su questa tappa ruoterà principalmente attorno alla lotta per i gradini più bassi del podio: attualmente, infatti, tra il secondo e il quarto della generale ci sono appena 15″.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Bergerac – partenza primo corridore: poco nuvoloso, 22°C (percepiti 23°C), vento debole da W (5-6 Km/h), umidità al 88%
Bergerac – partenza Vincenzo Nibali: poco nuvoloso, 28,7°C (percepiti 27°C), vento moderato da NW (11-13 Km/h), umidità al 52%
Périgueux – arrivo primo corridore : cielo sereno, 23,1°C, vento debole da WSW (4-5 Km/h), umidità al 79%
Périgueux – arrivo Vincenzo Nibali : poco nuvoloso, 27,2°C (percepiti 26°C), vento moderato da NW (11-13 Km/h), umidità al 58%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Si starà tutto a vedere”
Adorni: “Quando ci sono molti velocista”
Adorni: “Per i velocisti oggi è l’ultima tappa” (e Parigi?)
Garzelli: “Scuoli differenti”
Pancani: “Mi lascia sospetta” (Francesca Pancani?)
Pancani: “Palcoscenico adatto per la seconda recita dei velocisti”
Pancani: “Non si poteva non far impensierire per le altezze”
Pancani: “Ponte sul Bergerac” (il fiume di Bergerac è la Dordogna)
Garzelli: “Manca una tappa meno”
Adorni: “L’ultimo chilometro era sempre delle cadute”
De Luca: “Vanotti Scarponi”
Di Rocco: “Santeromita” (Santaromita)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Maubourguet (Pays du Val d’Adour) – Bergerac

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Jack Bauer (Garmin – Sharp) a 3′34″
3° Arnaud Gérard (Bretagne – Seche Environnement) a 3′49″
4° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 4′38″
5° Rébastien Reichenbach (IAM Cycling) a 4′44″
Miglior italiano Elia Viviani (Cannondale), 16° a 4′44″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 37′46″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 40′13″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 43′54″
5° Arnaud Gérard (Bretagne – Seche Environnement) a 47′03″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

21a TAPPA (1a SEMITAPPA): VOUVRAY – ORLÉANS (112,5 Km)
21a TAPPA (2a SEMITAPPA): CIRCUITO DI ORLÉANS (cronometro individuale – 37,5 Km)

MERCKX PRIMO A ORLÉANS, E’ BATTUTO NELLA “CRONO”
Il Tour de France si conclude oggi
Nella prima semitappa il campione belga è fuggito a 10 Km dall’arrivo e ha guadagnato 1’25” sul plotone regolato in volata da Sercu – Nella seconda il connazionale Pollentier gli ha rifilato 9” – Tour-baby: tappa a Iwan Schmid

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Uno scorcio di Bergerac (camping-lachataigneraie24.com)

Uno scorcio di Bergerac (camping-lachataigneraie24.com)

25-07-2014

luglio 25, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il lituano Ramunas Navardauskas (Garmin – Sharp) si è imposto nella diciannovesima tappa, Maubourguet (Pays du Val d’Adour) – Bergerac, percorrendo 208,5 Km in 4h43′41″ alla media di 44.098 Km/h. Ha preceduto di 7″ il tedesco Degenkolb e il norvegese Kristoff. Miglior italiano Daniele Bennati (Tinkoff – Saxo), 5° a 7″. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia gialla con 7′10″ sul francese Pinot e 7′23″ sul francese Péraud

PUEBRA VILLAFRANCA – ORDIZIAKO KLASIKA

Lo spagnolo Gorka Izagirre Insausti (Movistar Team) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Ordizia, percorrendo 170 Km in 4h22′22″ alla media di 38,877 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Sánchez Gil ed Herrada López. Miglior italiano Matteo Di Serafino (Androni Giocattoli – Venezuela), 25° a 1′36″.

CENTRAL EUROPEAN TOUR – KOSICE-MISKOLC

Lo slovacco Erik Baska (Dukla Trencin Trek) si è imposto nella corsa ungherese, Kosice – Miskolc, percorrendo 122 Km in 2h28′45″ alla media di 49,210 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Otonicar e il tedesco Bissinger. Miglior italiano Riccardo Bolzan* (Cycling Team Friuli),, 91° a 32″

* dilettante

NAVARDAUSKAS BRINDA TRA I VIGNETI, NIBALI SEMPRE PRIMO

luglio 25, 2014 by Redazione  
Filed under News

A Bergerac Navardauskas (Garmin) si impone al termine di un’azione personale maturata sulla Côte de Monbazillac, a meno 14 km dall’arrivo. Tappa caratterizzata da maltempo e da una fuga a cinque ripresa negli ultimi 20 km, quando il lituano ha sferrato il decisivo attacco, favorito anche da una caduta in gruppo a meno 3 km dall’arrivo che coinvolgeva anche Sagan. Nibali resta saldamente al comando e domani la cronometro di Perigueux servirà più che altro a definire le posizioni del podio alle spalle del siciliano, con la lotta serrata tra Pinot, Péraud e Valverde, racchiusi in 15 secondi.

Navardauskas, con un’azione da passista consumato, conquista la vittoria nella diciannovesima tappa con arrivo a Bergerac. La Garmin finalmente si sblocca in questo Tour dopo gli svariati tentativi di di Slagter e di Bauer e dopo il forfait di Talansky che aveva compromesso gli obiettivi di classifica generale della squadra statunitense. La terz’ultima tappa, da Maubourguet a Bergerac per 208,5 km, iniziava subito con diversi tentativi di attacco in testa al gruppo. La fuga buona riusciva a evadere intorno al 15° km, quando Gérard (Bretagne), Elmiger (IAM), Slagter (Garmin), Gautier (Europcar) ed Taaramäe (Cofidis) – quest’ultimo aggregatosi dopo un inseguimento di qualche chilometro – si involavano in un’azione a cinque sotto un cielo plumbeo. La fuga aumentava il suo vantaggio ed al 38° km erano quasi 4 i minuti che dividevano la testa della corsa dai cinque davanti. Il gruppo iniziava ad organizzarsi, tirato da uomini di Lotto, Cannondale, Katusha e Giant. La penultima tappa adatta ai velocisti prima della passerella finale di Parigi non voleva proprio sfuggire dalle ruote degli sprinter più quotati, in particolare da un Sagan che, già ampiamente titolare della maglia verde, non ha ancora ottenuto la vittoria al Tour 2014. Ai meno 31 Slagter provava tutto solo ad allungare, visto che ormai il vantaggio della fuga era di poco più di un minuto. Il gruppo dietro aveva iniziato a imprimere un ritmo più elevato alla corsa, nonostante la strada zuppa di pioggia poteva riservare imprevisti in ogni momento. Il belga Bakelants (Omega Pharma) provava lo scatto ai meno 20 ma la Cannondale ricuciva nel giro di un chilometro. L’unico GPM di Monbazillac vedeva qualche schermaglia in testa al gruppo. In particolare, Navardauskas raggiungeva il compagno di squadra Slagter in vetta al GPM e provava a rilanciare l’azione da solo. Il lituano, ottimo passista, riusciva a racimolare oltre 20 secondi di vantaggio, grazie anche alla discesa su strade molto strette e sulle quali era molto abile a rilanciare l’azione. Gli ultimi 8 km erano corsi a tutta dall’uomo della Garmin che poteva anche ‘sfruttare’ una caduta di una decina di ciclisti all’interno del gruppo che spezzava l’azione di inseguimento. La caduta accadeva quando mancavano meno di 3 km all’arrivo, quindi il tempo veniva neutralizzato e molti ciclisti d’alta classifica rimasti attardati, tra i quali Valverde, Pinot, Bardet, Péraud e lo stesso Nibali, potevano tirare un sospiro di sollievo. Purtroppo anche Sagan veniva coinvolto nella caduta e a questo punto l’ultima speranza di vittoria in una tappa del Tour per la maglia verde è rimandata alla passerella finale di domenica a Parigi. Navardauskas andava così a vincere a Bergerac la sua prima prova su strada del 2014, dopo aver brillantemente fatto suo il Campionato Nazionale a cronometro. A 7 secondi dal lituano si piazzavano John Degenkolb in seconda posizione e Alexander Kristoff in terza, mentre Bennati era il primo degli italiani, quinto. La cronometro individuale di domani tra Bergerac e Périgueux servirà più che altro a delineare le posizioni del podio dietro Vincenzo Nibali, con il siciliano che conserva un tranquillissimo margine di oltre 7 minuti su Pinot. Quest’ultimo, Péraud terzo e Valverde quarto, racchiusi in soli 15 secondi, si daranno sicuramente battaglia con il duo francese che nell’arco di tutto il Tour ha fatto vedere di stare meglio del murciano. Ovviamente, nemmeno a dirlo, il principale favorito della cronometro di domani sarà Tony Martin.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp 4:43:41
2 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano 0:00:07
3 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
4 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
5 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
6 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma-Quick Step
7 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
8 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
9 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
10 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol
11 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
12 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step
13 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
14 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
15 Marco Marcato (Ita) Cannondale
16 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
17 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
18 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
19 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
20 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
21 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma-Quick Step
22 Cedric Pineau (Fra) FDJ.fr
23 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
24 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
25 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
26 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
27 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
28 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
29 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
30 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
31 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
32 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
33 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
34 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
35 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
36 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
37 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
38 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
39 Christian Meier (Can) Orica Greenedge 0:02:17
40 Gregory Rast (Swi) Trek Factory Racing 0:00:07
41 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
42 Adam Hansen (Aus) Lotto-Belisol
43 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
44 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
45 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida
46 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
47 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
48 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
49 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
50 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:02:17

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 85:29:33
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:07:10
3 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:23
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:07:25
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:09:27
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:11:34
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:13:56
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:14:15
9 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:14:37
10 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:16:25
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:17:48
12 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:21:33
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:29:58
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:32:30
15 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:34:30
16 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:39:28
17 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:41:30
18 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:41:34
19 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:41:41
20 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:50:34
21 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:52:40
22 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:55:52
23 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:56:26
24 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 1:01:06
25 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 1:02:20
26 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:12:36
27 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:16:45
28 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 1:18:27
29 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 1:24:55
30 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:26:53
31 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:33:56
32 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:34:00
33 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:47:01
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:47:50
35 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:47:55
36 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:50:32
37 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:52:35
38 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:52:47
39 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:52:52
40 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:53:40
41 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:58:48
42 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:59:17
43 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 2:04:23
44 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 2:12:53
45 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 2:13:41
46 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 2:15:10
47 José Serpa (Col) Lampre – Merida 2:25:16
48 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 2:26:29
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 2:27:01
50 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 2:27:18

Bagnato fradicio, Navardauskas esulta sotto il traguardo di Bergerac (foto AFP)

Bagnato fradicio, Navardauskas esulta sotto il traguardo di Bergerac (foto AFP)

GUZET-NEIGE, BONETTE, ALPE D’HUEZ E PLANCHE DES BELLES FILLES: ET VOILA’ LES “RUMORS” DU TOUR 2015

luglio 25, 2014 by Redazione  
Filed under News

Interessanti le prime indiscrezioni sul Tour de France dell’anno prossimo, che scatterà il 4 luglio 2015 dai Paesi Bassi e che dovrebbe affrontare prima i Pirenei, successivamente le Alpi e potrebbe offrire gli ultimi problemi tattici sui Vosgi. La notizia più intrigante è quella dell’arrivo ai 2802 metri della Bonette, punto più elevato della rete stradale francese, un traguardo che, però, riteniamo improbabile, anche se la notizia potrebbe avere più d’un fondamento di verità

Il Tour 2014 non è ancora concluso e già cominciano a intrecciarsi, come le stelle filanti durante i veglioni, le indiscrezioni sulla prossima edizione della Grande Boucle, la 102a di una storia iniziata il primo luglio 1903. Di certezze, al momento, non ce ne sono molte e, come il solito, per il resto si brancola nel campo dei “rumors” che spuntano come funghi dalla rete. Certo è che il Tour 2015 partirà ancora fuori dai confini nazionali e, nello specifico, vedrà radunarsi la “carovana gialla” in quel di Utrecht, nei Paesi Bassi, dove il 4 luglio si disputerà la tappa d’apertura che, dopo due anni di partenze con frazioni adatte ai velocisti, tornerà a disputarsi a cronometro e, tra l’altro, su una distanza atipica per i tradizionali prologhi dovendosi percorrere quasi 14 Km. Gli uomini di ASO hanno già annunciato anche il tracciato della seconda frazione, pure tracciata sulle strade olandesi e che si concluderà sull’isola artificiale di Neeltje Jans, un finale molto insidioso a causa del vento, che potrebbe provocare pericolosi ventagli e che fu affrontato anche al Giro d’Italia del 2010, in occasione della tappa terminata nella vicina Middelburg e vinta dal compianto Wouter Weylandt. L’indomani il gruppo ripartirà dal Belgio, da Anversa per l’esattezza e… calano qui i veli dell’ufficialità su di un percorso che, a questo punto, potrebbe far scalo a Liegi, candidatasi per un arrivo di tappa che, se sarà disputata, potrebbe rivelarsi come una delle più impegnative della prima settimana dal punto di vista altimetrico.
Entrato in territorio francese, il Tour si dirigerà velocemente verso l’ovest della nazione, dove s’incontreranno altre frazioni dal tracciato nervoso, come quella che potrebbe terminare in cima alla Côte de Cadoudal (1,7 Km al 6,2%), in quel di Plumelec. A questo punto, tra le notizie delle molte candidature già avanzate spiccano due notizie concernenti prenotazioni alberghiere che ASO avrebbe già compiuto e che prevedono di mandare a “nanna” i corridori nella zona di Cholet tra il 10 e il 12 luglio e in quella di Tarbes tra il 13 e il 15. Tre giorni in zona Cholet fanno pensare all’effettuazione di una cronometro individuale (come quella disputata nel 2008) e quindi a un giorno di riposo inserito alla vigilia dei Pirenei che, l’anno prossimo, in ossequio alla tradizionale alternanza tra i grandi massici montuosi francesi, saranno affrontati prima delle Alpi. La prima tappa pirenaica si disputerebbe, di conseguenza, il giorno della festa nazionale e viene ovvio pensare che gli organizzatori abbiano in mente un tracciato impegnativo, al momento ancora ignoto. Auspicabile anche un passaggio sul Col de Portet d’Aspet, nel 20° anniversario della tragica scomparsa di Casartelli, che potrebbe essere abbinato all’arrivo in salita a Guzet-Neige, nome sul quale girano diverse voci in ottica traguardo di tappa.
Ben più succulenti sono, invece, le notizie che arrivano dal fronte alpino, grazie al recentissimo “lancio” di una radio francese, che avrebbe anticipato “nientepopodimeno che” l’arrivo in salita più alto della storia del Tour, ai 2802 metri del Col de la Bonette! Sulle prime abbiamo pensato a una “sparata”, anche perché in vetta lo spazio per organizzare un arrivo in stile Tour è praticamente nullo, ma qualche fondamento di verità in questa notizia potrebbe esserci (magari non proprio per un arrivo in vetta, ma nella sottostante Jausiers, come nel 2008) e ce lo fa pensare un tweet di Thierry Gouvenou, il Mauro Vegni del Tour, che, nello scorso giugno, ha postato una foto del Col des Champs (2087 metri), scattata proprio durante un sopralluogo effettuato in vista del Tour 2015, e che si trova nello stesso dipartimento della Bonette.
Sarebbe certamente, in qualunque modo sia disegnata, una delle tappe “regine” della prossima edizione, per la quale si sono candidate diverse altre località della catena alpina, dalla solita Gap a Val d’Isère, da Tignes a Courchevel, da La Toussuire a Bourg-Saint-Maurice, da La Rosière a Morzine, passando per l’immarcescibile Alpe d’Huez che, notizia di ieri, dovrebbe accogliere la Grande Boucle per la 29a volta.
E i Vosgi? I monti che tanta parte hanno avuto nel tracciato del Tour 2014 potrebbero essere della partita anche nella prossima edizione, per la quale i “rumors” strombazzano un ritorno sulla Planche des Belles Filles, che stavolta sarebbe affrontata a ridosso dell’epilogo parigino.
Ancora tre mesi e sapremo se queste voci erano tali o si tramuteranno nella realtà del 102° Tour de France.

Mauro Facoltosi

La foto del Col des Champs twittata da Thierry Gouvenou sul suo profilo (https://twitter.com/tgouvenou)

La foto del Col des Champs twittata da Thierry Gouvenou sul suo profilo (https://twitter.com/tgouvenou)

ALENTOUR DU TOUR… AD HAUTACAM

luglio 25, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Nibali domina sull’Hautacam. Non c’è storia, il Tour è suo (Gazzetta dello Sport)

Nibali vince sui Pirenei: “Padrone del Tour”. E Renzi twitta: chapeau (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Valverde sale del podio tras una nueva exhibición de Nibali – Valverde: “Llevo varios días sufriendo. Voy al límite” – Rojas expulsado del Tour por apoyarse en los coches (AS)

Otro mordisco de CaNibali y Valverde pierde el podio – Exhibición del italiano (Marca)

Nibali sentencia el Tour y Valverde se cae del podio – Valverde:”Llevo días sufriendo” – El polaco Majka se asegura el maillot a puntos rojos de rey de la montaña (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Nibali closes in on Tour glory (The Independent)

Nibali win extends overall lead (The Time)

Nibali’s domination continues in the mountains (The Daily Telegraph)

Francia

C’est CaNibali! (L’Equipe)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Non può essere definito un giovane in senso assoluto dal momento che è nato il 12 agosto 1988, ed è pertanto escluso dai pretendenti alla maglia bianca, ma certamente Tejay Van Garderen può essere ancora definito tale dal punto di vista agonistico, anche perchè per la prima volta disputa il Tour de France come capitano, dopo che nel 2012 aveva iniziato come luogotenente di Cadel Evans per poi chiudere 5° nella generale, aggiudicandosi la classifica di miglior giovane, mentre un anno fa era partito con il ruolo di co-leader insieme all’australiano ma aveva fallito clamorosamente la prova, sfiorando il riscatto solo nella tappa dell’Alpe d’Huez, nella quale aveva visto sfumare il successo negli ultimi chilometri ad opera di Christophe Riblon. Lo statunitense di origini olandesi – che come principale successo in carriera vanta la classifica generale del Giro di California del 2013 e che, fin dai suoi esordi con l’HTC-Columbia e in seguito con la BMC, in cui milita tuttora, si è sempre ben comportato nelle brevi corse a tappe grazie alla sua capacità di andare molto forte a cronometro e di tenere bene in salita – ha cambiato preparazione rispetto alle passate stagioni, prendendosi una lunga pausa dopo il Giro di Romandia e partecipando prima della Grande Boucle a un Giro del Delfinato in cui non ha brillato più di tanto, piazzandosi 13°, ma, malgrado una caduta nella tappa di Nancy che gli ha fatto perdere 1′ nei confronti dei altri uomini di classifica e una bronchite che ne ha in parte condizionato il rendimento nei giorni successivi, è costantemente rimasto con i migliori in tutte le tappe di montagna, con l’eccezione, purtroppo, di quella di Bagnéres-de-Luchon, nella quale ha probabilmente risentito del precedente giorno di riposo e ha ceduto ben 3′36” compromettendo, forse definitivamente, le sue chances di salire sul podio di Parigi. Attualmente Van Garderen è 6° con un distacco di 11′34” dall’inavvicinabile Vincenzo Nibali mentre è di poco superiore ai 4′ quello da Thibaut Pinot, Alejandro Valverde e Jean-Christophe Péraud e, con a disposizione i 54 km a cronometro da Bergerac a Perigueux, non tutto è ancora perduto, soprattutto nei confronti del capitano della Fdj.fr, molto meno portato di lui per le prove contro il tempo, e del murciano, decisamente non brillante nelle tappe pirenaiche.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Nibali attaccherà ancora, secondo voi?

n@po: Il punto chiave sarà la lunghissima e selettiva discesa del tourmalet. Lì attaccheranno gli ag2r dopo aver tentato di isolare Pinot sul tratto da LaMongie in poi, Lì attaccherà Valverde, Lì un eventuale problema per Nibali si trasformerebbe in 20km di falsopiano (spesso controvento) ad inseguire da solo. Necessari, dunque, uomini davanti che scollinino il tourmalet in anticipo.

Nebe1980: ono abbastanza d’accordo con te però devo dire che ho anche visto da parte di Valverde un atteggiamento molto attendista (quando mai?) e può essere che cerchi di risparmiarsi per dare tutto sull’Hautacam per tenere le ruote dei rivali per il secondo posto anche perchè c’è ancora la tappa a cronometro lunga e difficile ma si sa che la crono di fine giro fa meno distacchi rispetto a quelle all’inizio tra specilisti e non e soprattutto non è raro che invece che uno specialista vinca chi ha più energie residue soprattutto dopo un tour come quello di quest’anno in cui non vi erano i soliti dieci giorni di insopportabile piattume altimetrico.
In ogni caso se qualcuno volesse tantare l’assalto alla gialla dovrebbe fare un attacco stile Quintana al giro, nella discesa del tourmalet con compagni per il tratto pianeggiante anche se Nibali non è Uran, perchè Nibali è fortissimo in discesa anche se sinora giustamente non ha rischiato e soprattutto allo stato attuale è il più forte in salita. In caso di situazione favorevole potrebbe tentare ancora l’affondo negli ultimi 2 o 3 Km tanto le montagne sono finite e avversari in grado di riprendere quei minuti a crono anche nell’ipotesi di una defaillance di Vincenzo non ce ne sono

N@po: Valverde ha interesse a far fuori Pinot più degli ag2r. Dunque se può farlo saltare giù dal Tourmalet lo farà. Il problema , vale anche per Nibali, è che se arrivi in fondo al tourmalet staccato (per una foratura o per scarsezza) poi, se non hai compagni performanti, nel tratto in falsopiano accumuli minuti o ti tocca spendere energie per tirare (roba che poi paghi con gli interessi nell’ultima salita).

Mauro Facoltosi: Ennesima impresa di Nibali. Pinot a 1′00″, Valverde a 2′00″- Commenti?

n@po: Grande Nibali su tutti i terreni. Vittoria meritatissima, non facile, a prescindere da chi c’era e chi non c’era. Da oggi SA che nulla gli è precluso..
PS: Ma quanto pagherei per sapere chi andava più forte in salita questo inverno, in allenamento, tra lui e Aru (io un sospetto ce l’ho..)
PPS: L’impresa di Nibali ha anestetizzato ogni altra emozione, ma un Tour disegnato così da schifo nel finale, ha rovinato la splendida metà iniziale. Alla fine ha fatto la vera differenza l’unica tappa vera (non per dilettanti o Astani bolliti… voto 9 agli Astani bolliti perchè ne son venuti fuori bene visti tutti gli acciacchi) ovvero quella di 237km malgrado avesse praticamente una salita e mezza. Io lo ripeto da sempre:vuoi tenere aperta una corsa a tappe? Mantenere la suspance? Inserisci SEMPRE un ultima tappa over 5000mt dislivello (dislivello classico delle granfondo impegnative) e almeno 225km di lunghezza. Allora può succedere di tutto. E non ci saranno problemi di recupero dato che si tratterebbe dell’ultima tappa impegnativa.
PPPS: Il che non toglie che a questo tour son mancate pure vere tappe da 4000mt di dislivello nella seconda metà della corsa.

Ceemo: Nibali sontuoso, e quasi “arrogante” nel suo volersi prendere anche la 4 tappa. Ma, visto anche i tempi di scalata si evince la bassa qualità dei suoi avversari che neanche hanno provato a replicare al suo attacco. Sul percorso non concordo con N@po. La tappa di ieri, corta e molto nervosa secondo me era disegnata benissimo per attacchi di squadra. Quella di oggi poteva e doveva avere qualche km in più, ma in generale questo Tour ha dimostrato uno dei più bei percorsi degli ultimi anni.

Gigilasegaperenn3: Quella di ieri era in effetti disegnata bene, anche se con alcune pecche (tanta per dirne una: in tappe del genere, spesso le fasi più calde sono date dalla partenza in salita, che ieri è mancata; sarebbe costato molto mettere il Menté all’inizio, visto che l’avevano pure aggirato il giorno prima?). A me le tappe con chilometraggio da Under 23 fanno venire l’orticaria per principio, però posso capire che da un punto di vista spettacolare potesse risultare interessante, e anche tatticamente si prestava a più scenari.
Il problema è che, accanto ad una tappa brevissima come quella di ieri, dovrebbe sempre esserci almeno un tappone che esalti le caratteristiche dei fondisti e consenta di creare grandi distacchi. In questo Tour non c’era niente del genere. La tappa con più dislivello era (credo) quella di Risoul, che come tappone alpino o supposto tale fa ridere, se paragonato ad altri nemmeno troppo distanti nel tempo.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Sei un mito (883)

The Winner Takes It All (Abba)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: MAUBOURGUET (Pays du Val d’Adour) – BERGERAC (208,5 Km)

Ci sono tappe che, come in una galleria degli specchi, cambiano aspetto a seconda dell’angolazione con le quali le si scruta e quella di Bergerac è di una di queste. Se fossimo alla terza tappa la “bolleremo” all’istante come frazione adatta ai velocisti, che di certo non si farebbero spaventare troppo dai 1300 metri al 7,6% della Côte de Monbazillac, l’unico GPM previsto dal percorso, piazzata a 13 Km dall’epilogo. Ma ora siamo alla terza tappa… dalla conclusione parigina e la prospettiva cambia diametralmente poichè siamo agli sgoccioli di un’edizione del Tour lunga 3664 Km e all’uscita da un esigente trittico pirenaico. Con i corridori decisamente più stanchi e le file più ridotte, ora diventerà più problematico per le squadre degli sprinter rimasti in gara ricucire sul tentativo di giornata, che potrebbe anche andare in porto. E anche in caso di ricucitura, su quella salitella dalle pendenze non tenerissime qualche sprinter potrebbe non riuscire a tenere le ruote del gruppo. Tra l’altro, le loro squadre dovranno fare tutto da sole perchè le formazioni dei big, invece, si disinteresseranno del tutto alla corsa e cercheranno di rifiatare in questa giornata che traghetterà la corsa verso l’unica cronometro individuale; di certo si riposerà l’Astana di Nibali, la cui leadership è oramai in una “botte di ferro” e nulla può più impensierirla. Occhi aperte solo alle cadute, i pericoli sono sempre dietro l’angolo, vuoi per la stanchezza accumulata (oggi si percorreranno oltre 200 Km), vuoi per le insidie del clima che per questa terz’ultima tappa ha in programma tanta, tanta pioggia.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Maubourguet : temporale con pioggia moderata (1,4 mm), 19,8°C, vento debole da W (4-6 Km/h), umidità al 89%
Condom (71,5 Km): pioggia moderata (0,7 mm), 20,6°C, vento debole da W (4-5 Km/h), umidità al 84%
Tonneins (Sprint – 130,5 Km): pioggia debole (0,5 mm), 21,1°C, vento debole da SW (3 Km/h), umidità al 82%
Bergerac: pioggia debole (0,5 mm), 21,3°C, vento debole da SSW (3 Km/h), umidità al 82%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Vero e proprio frattura nella classifica”
Martinello: “La sua posizione è abbastanza lontano dal podio”
De Luca: “Ci stiamo avvicinando ad un Tourmalet di 17 Km”
Garzelli: “Un arrivo che tutti vorrebbero vincere”
De Luca: “Diamo modo di unirci a noi anche ai telespettatori di RAI 3″
Martinello: “La grande umiltà che la contraddistingue” (parlava di Alessandro De Marchi)
Pancani: “Il gran premio volante” (tirava vento?)
Pancani: “C’è una giostra che gira tra le moto dei fotografi”
Pancani: “Salita per arrivare al punto più alto del Tour” (Hautacam è a 1520 metri; sull’Izoard si era arriva a 2360 metri)
Pancani: “La sua quarta vittoria al Giro d’Italia”
Cassani: “4300 metri” (ricordando la lunghezza di un Tour da lui corso)
Garzelli: “Andai a provare la crono nella pomeriggio”
Garzelli: “L’orientazione della carovana del Tour” (dimensione)
De Luca: “Dicionnovesima”
Televideo: “Il mitico Tourmalet, conquistato da Kadri e Nieve”
Televideo: “Kruijwijk” ((Kruijswijk)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Tarbes – Hautacam

1° Davide Cimolai (Lampre – Merida)
2° Maciej Bodnar (Cannondale), s.t.
3° Michal Kwiatkowski (Omega Pharma-Quick Step), s.t.
4° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 10″
5° Roger Kluge (IAM Cycling), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 25′12″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 35′29″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 37′11″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 41′19″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

20a TAPPA: SAINT-GILLES-CROIX-DE-VIE – NANTES (117 Km)

VIANEN PRIMO NELLA SCIA DELLA MOTO
Tour: più che mai indisturbata la marcia trionfale di Merckx
Per Sercu ancora il secondo posto – La tappa decisa da un allungo negli ultimissimi chilometri – Cinque spettatori investiti dall’auto della KAS – Tour-baby: Mytnik vince la “cronometro”

ARCHIVIO ALMANACCO

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Salendo verso Hautacam (velopeloton.com)

Salendo verso Hautacam (velopeloton.com)

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