21-03-2013

marzo 22, 2013 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

L’irlandese Daniel Martin (Garmin – Sharp) si è imposto nella quarta tappa, Llanars-Vall de Camprodon – Port Ainé-Rialp, percorrendo 217,7 Km in 6h02′40″ alla media di 36,016 Km/h. Ha preceduto di 36″ lo spagnolo Rodríguez Oliver e il colombiano Quintana Rojas. Miglior italiano Michele Scarponi (Lampre – Merida), 8° a 1′02″. Martin è il nuovo leader della classifica, con 10″ su Rodríguez Oliver e 32″ su Quintana Rojas. Miglior italiano Scarponi, 5° a 39″.

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

L’italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida) si è imposto nella seconda tappa, Gatteo – Sogliano al Rubicone, percorrendo 162,3 Km in 4h33′23″ alla media di 35,620 Km/h. Ha preceduto di 34″ il colombiano Rubiano Chávez e di 1′11″ l’italiano Damiano Cunego (Lampre – Merida). Ulissi è il nuovo leader della classifica, con 58″ su Rubiano Chávez e 1′17″ su Cunego.

TOUR DE TAIWAN

Il canadese Zachary Bell (Champion System Pro Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Taichung City, percorrendo 111,2 Km in 2h39′10″ alla media di 41,918 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Vaubourzeix e l’australiano Bernard Sulzberger (Drapac Cycling), nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo del sudafricano Meintjes e 25″ sul russo Pozdnyakov.

TOUR DE NORMANDIE

Il francese Alexandre Blain (Team Raleigh) si è imposto nella terza tappa, Thuit-Signol – Argentan, percorrendo 158 Km in 3h43′21″ alla media di 42,444 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Berthou e di 20″ l’elvetico Dillier. Miglior italiano Marco Benfatto (Continental Team Astana), 18° a 47″. Blain è il nuovo leader della classifica, con 13″ sul neozelandese Scully e Dillier. Miglior italiano Benfatto, 20° a 1′08″.

VOLTA AO ALENTEJO – CREDITO AGRICOLA COSTA AZUL (Portogallo)

Il belga Jasper Stuyven (Bontrager Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Sousel – Portel, percorrendo 172,1 Km in 4h08′19″ alla media di 41,584 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Haga e il cileno Oyarzun Guinez. Ritirato l’unico italiano in gara, Dimitri Pagnoni (Zappi’s Pro Cycling Team). Stuyven è il nuovo leader della classifica, con 11″ su Haga e 16″ sullo spagnolo Marque Porto.

TOUR DE BLIDA (Algeria)

Il turco Mustafa Sayar (Torku Sekerspor) si è imposto nella prima tappa, Blida – Chebli, percorrendo 151 Km in 3h41′23″ alla media di 40,924 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo De La Parte e l’algerino Chaabane. Unico italiano in gara Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 37° a 15′35″

GATTO, RIMONTA DA OSCAR

marzo 21, 2013 by Redazione  
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Finale entusiasmante alla Dwars door Vlaanderen con Thomas Voeckler, apparentemente lanciato verso il successo dopo essere scattato dal gruppetto di testa a 7 km dal traguardo, che viene raggiunto nelle battute finali e saltato a non più di 10 metri dal traguardo di Waregem dal trevigiano della Farnese Vini, che si produce una volata lunghissima e precede Borut Bozic, Mathew Hayman e il 28enne di Pescia Mirko Selvaggi ed è il primo italiano nella storia ad imporsi nella semiclassica fiamminga.

Foto copertina: Gatto in azione su uno dei muri della corsa belga (foto Bettini)

La 68a edizione della Dwars door Vlaanderen, in precedenza nota come Attraverso il Belgio si è disputata lungo il tradizionale tracciato degli ultimi anni, 199,7 km da Roeselare a Waregem con 13 muri da scalare nella seconda metà del percorso, tra cui l’Oude Kwaremont e il Paterberg che hanno fatto la storia del Giro delle Fiandre e per ultimo il Nokereberg a 8 km dal traguardo: al via molti degli atleti che saranno protagonisti alla Ronde in programma domenica 31 marzo, dal campione uscente Niki Terpstra (Omega-QuickStep) a Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) passando per Stijn Devolder e Tony Gallopin (RadioShack), Thomas Voeckler (Europcar), Yauheni Hutarovich (Ag2r), David Millar e Martij Maaskant (Garmin-Sharp), Alexander Kristoff (Katusha), José Joaquín Rojas e Francisco Ventoso (Movistar), Geraint Thomas e Ian Stannard (Team Sky) e Sébastien Hinault (Iam Cycling) mentre in casa Italia i nomi più accreditati erano quelli di Davide Appollonio (Ag2r), Jacopo Guarnieri (Astana), Mirko Selvaggi (Vacansoleil), Giovanni Visconti (Movistar), Giacomo Nizzolo (RadioShack) e Oscar Gatto (Farnese Vini).
La corsa, malgrado condizioni meteo non lontane da quelle che hanno reso leggendaria l’ultima Milano-Sanremo con pioggia e temperature poco al di sopra dello zero, è stata combattuta fin dalle prime fasi e solo dopo 80 km ha preso il largo una fuga, composta peraltro da atleti da non sottovalutare come Gert Steegmans (Omega-QuickStep), Assan Bazayev (Astana) e Steven Hayman (Team Sky) oltre che da Wouter Mol e Frederik Veuchelen (Vacansoleil), Juul Jensen (Saxo-Tinkoff), Tom Stamsnijder (Argos), Tosh Van der Sande (Lotto-Belisol), Aleksejs Saramotins (Iam Cycling), Nico Sijmens e Roman Zingle (Cofidis), Yohann Gène (Europcar), Matthew Brammeier (Champions System) e l’esperto velocista di Siracusa Danilo Napolitano (Accent Jobs), che non hanno mai acquisito oltre 2′ di vantaggio sul gruppo e si sono via via selezionati sui vari muri finchè davanti non sono rimasti i soli Hayman, Steegmans e Saramotins mentre alle loro spalle sul Knokteberg sono venuti fuori Stijn Vandenbergh e Nikolas Maes (Omega-QuickStep), Maxim Iglinskiy e Borut Bozic (Astana), Bertjan Lindeman, Leukemans e Selvaggi (Vacansoleil), Maxime Vantomme (Crelan-Euphony), Devolder, Stannard, Gatto, Voeckler e infine Bjorn Thurau (Europcar), che per diversi km ha navigato in solitudine alla rincorsa dei tre atleti di testa, mentre tutti gli altri sono stati tagliati fuori e non riusciranno più a rientrare: sull’Oude Kwaremont si è prodotta ulteriore selezione con Hayman che è rimasto da solo al comando prima di essere raggiunto da un brillantissimo Vandenbergh mentre Steegmans e Bazayev sono stati riassorbiti e staccati dal gruppetto inseguitore, dal quale hanno inoltre perso contatto Lindeman, Leukemans, Vantomme, Thurau e Devolder.
Sul Paterberg è stato in prima persona Gatto a chiudere sulla coppia di testa portandosi dietro il resto del gruppetto e la situazione non è più cambiata fino a 7 km dal traguardo quando, una volta scollinato anche il Nokereberg ed entrati nel tratto finale pianeggiante che portava al traguardo, Voeckler si è prodotto in un’azione che sulle prime sembrava dimostrativa ma che, complice un attimo di distrazione degli inseguitori che avrebbe potuto rivelarsi fatale, lo hanno portato ad avere fino ai 17” di margine quando mancavano 3 km: le potenti trenate di Vandenbergh e Stannard, che lavoravano per i rispettivi compagni Maes e Hayman, hanno ridotto drasticamente il vantaggio dell’alsaziano che si è comunque presentato sul rettilineo d’arrivo e sembrava ormai impossibile da raggiungere ma qui è nato il capolavoro di Oscar Gatto, che si è lanciato a 300 metri dal traguardo resistendo a tutti coloro che si trovavano alla sua ruota e, ormai in prossimità della linea bianca, saltando l’esausto Voeckler che ha dovuto accontentarsi del 5° posto alle spalle dell’atleta della Farnese Vini, di Bozic, di Hayman e di un Selvaggi molto positivo in questo inizio di stagione, con Maes, Keukeleire, Iglinskiy, Stannard e Vandenbergh che hanno chiuso il gruppetto di testa. Per il 28enne di Treviso si tratta del primo successo stagionale nonchè il primo in assoluto di un italiano nella storia della Dwars door Vlaanderen, che rappresenta un buon viatico per il prossimo Giro delle Fiandre in cui potrà correre da capitano dopo che un anno fa svolse un importante ruolo di supporto a Filippo Pozzato, trasferitosi ora alla Lampre-Merida: purtroppo la Farnese Vini non è stata invece invitata al Gp di Harelbeke e alla Gand-Wevelgem, che saranno le prossime corse del calendario fiammingo in programma il 22 e il 24 marzo.

Marco Salonna

GATTEO, TERRA DI FELLINE E DI KATUSHA

marzo 21, 2013 by Redazione  
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Nella prima semitappa della Settimana Coppi e Bartali il 23enne di Torino, in testa per tirare la volata al compagno Mattia Gavazzi, prende il largo su una rotonda a 700 metri dal traguardo e si impone per distacco nella cittadina romagnola davanti allo sprinter di Iseo, ad Alessandro Bazzana e a Filippo Baggio. Nella cronosquadre del pomeriggio, disputata con un’inedita formula, il successo va alla Katusha davanti a Cannondale, NetApp-Endura e Lampre-Merida con il russo Maxim Belkov che conquista la maglia rossa di leader.

Foto copertina: la Katusha in azione nella crono pomeridiana (foto Giuseppe De Socio)

Si è aperta con due semitappe, la prima in linea di 99,5 km con partenza e arrivo a Gatteo e la seconda una cronosquadre di 11,2 km da Sant’Angelo a Gatteo Mare, la 27a edizione della Settimana Internazionale Coppi e Bartali, corsa a tappe di cinque giorni che a partire dal 2001 ha assunto questa denominazione e che si disputa sulle strade dell’Emilia Romagna. Tra i protagonisti al via il vincitore uscente Jan Barta (NetApp Endura) che dovrà difendere il titolo dall’assalto dalla coppia della Lampre-Merida composta da Damiano Cunego, che si è imposto nel 2006 e nel 2009 ed è l’unico ad aver centrato la doppietta, e da un Diego Ulissi terzo un anno fa e in grande evidenza alla Parigi-Nizza, e da quelli dal trio della Cannondale formato da Ivan Basso, Damiano Caruso e Moreno Moser, tutti a caccia di un riscatto dopo un inizio di marzo non esaltante, degli esperti atleti dell’Androni Franco Pellizotti ed Emanuele Sella, vincitori rispettivamente nel 2005 e nel 2011, del cronoman svedese Fredrik Kessiakoff (Astana), dello scalatore spagnolo Sergio Pardilla (Mtn Qhubeka) e del 41enne ma ancora competitivo Davide Rebellin (Ccc Polsat) anche se dopo quanto fatto alla Tirreno-Adriatico in cui ha lottato alla pari con atleti del calibro di Vincenzo Nibali, Chris Froome, Alberto Contador e Joaquim Rodriguez l’uomo da battere per la classifica generale potrebbe essere Mauro Santambrogio (Farnese Vini), che potrà contare su un gregario di lusso come Stefano Garzelli: altri nomi di spicco nella start list sono Roberto Ferrari e Adriano Malori (Lampre-Merida), Simone Ponzi (Astana), Mikhail Ignatiev (Katusha), Enrico Battaglin e Stefano Pirazzi (Bardiani-CSF), Matteo Rabottini (Vini Fantini), Fabio Felline e Mattia Gavazzi (Androni), Artem Ovechkin (RusVelo), Marec Rutkiewicz (CCC Polsat), Marc De Maar (UnitedHealtCare), Jurgen Van Goolen (Accent Jobs), Fabio Duarte e Leonardo Duque (Colombia) e Dominique Cornu (Topsport Vlaanderen).
La prima semitappa si è disputata lungo lo stesso percorso che vide un anno fa il successo di Elia Viviani, caratterizzato dalle ascese in rapida successione di Sogliano al Rubicone e Passo delle Siepi prima degli ultimi 35 km in discesa e pianura verso il traguardo, ed è vissuta sulla fuga del neoprofessionista veronese Alessandro Mazzi (Utensilnord) che ha acquisito fino a 5′ di margine ma a 11 km dal traguardo ha dovuto arrendersi di fronte al ritorno del gruppo dal quale, sotto la spinta degli uomini dell’Androni, hanno perso contatto in salita un’ottantina di atleti tra cui piuttosto sorprendemente Duarte mentre Ferrari, probabilmente il favorito in caso di arrivo allo sprint, ha scollinato con i migliori ma è rimasto vittima di una foratura nella discesa del Passo delle Siepi e non è più riuscito a rientrare malgrado il supporto dei compagni Matteo Bono e Luca Wackermann. Negli ultimi km è sempre stata la formazione di Gianni Savio a condurre il plotone per Mattia Gavazzi, già vincitore in stagione di una tappa al Tour de San Luis, con Fabio Felline deputato a lanciargli la volata, ma ai 700 metri dall’arrivo il 23enne torinese si è portato in testa e ha approcciato una rotonda talmente velocemente da guadagnare diversi metri nel confronti del resto del gruppo e ha quel punto ha tirato dritto fino al traguardo dove si è imposto con 1” su Gavazzi che a sua volta ha regolato nettamente il bergamasco Alessandro Bazzana (UnitedHealtCare), il padovano Filippo Baggio (Ceramica Flaminia), il belga Thomas Sprengers (Topsport Vlaanderen) e il campione mondiale under 23 kazako Alexey Lutsenko (Astana): nel finale una caduta che ha coinvolto Christopher Jones (UnitedHealtCare) e Iker Camaño (NetApp-Endura) ha spezzato in diversi tronconi il plotone ma tutti gli uomini di classifica hanno chiuso assieme con un distacco di 19” da Felline.
La cronosquadre del pomeriggio si è disputata con pioggia a intermittenza e una formula del tutto inedita, fortemente voluta dall’organizzatore Adriano Amici: ciascuna delle 25 squadre in gara è stata infatti suddivisa in due gruppi da 4 corridori e a ciascun gruppo è stato assegnato il tempo effettivo al traguardo, come se a gareggiare ci fossero 50 formazioni differenti, che veniva preso nel momento in cui il secondo atleta tagliava la linea bianca. Una simile formula ha fatto sì che le squadre con ambizioni di classifica generale abbiano schierato i loro big insieme ai migliori passisti, come ad esempio hanno fatto la Lampre-Merida con Malori ad affiancare Cunego, Ulissi e Pietropolli e la Cannondale con Paolo Longo Borghini insieme a Basso, Caruso e Moser, lasciando gli atleti meno dotati nel secondo quartetto: questo scenario ha avvantaggiato le formazioni che potevano contare su più specialisti a partire dalla Katusha, che ha schierato Maxim Belkov, Alexander Porsev, Sergey Chernetskiy e l’iridato under 23 a cronometro Anton Vorobev e si è imposta con 5” sulla Cannondale, 8” sulla NetApp-Endura (Barta, Camaño, Huzarski, Pimenta), che si era imposta un anno fa a Crevalcore in una cronosquadre tradizionale, 11” sulla Lampre-Merida e sulla Lokosphinx (Shilov, Sokolov, Shpilevsky, Argueyles) e 17” sulla RusVelo (Solomennikov, Zakarin, Ovechin, Firsanov) mentre l’Astana di Kessiakoff ha chiuso a 21”, la Vini Fantini di Santambrogio a 23”, la CCC Polsat di Rebellin a 26” ed entrambi i quartetti dell’Androni a 31”, facendo sì che Felline dovesse immediatamente cedere la leadership della generale a Belkov, che guida ora con 2” sul compagno Chernetskiy, 5” su Caruso, Basso e Moser, 6” su Longo Borghini e 8” su Barta e Huzarski: difficilmente però il 28enne russo potrà conservare la maglia rossa al termine della seconda tappa, 162,3 km da Gatteo Mare a Sogliano al Rubicone che prevede un circuito di 22,1 km da affrontare per cinque volte con la scalata di Ville di Monte Tiffi, 3 km al 7% di pendenza media con punte al 16 e ultimo scollinamento a 9 km dal traguardo, in vista del quale è posto un ulteriore muro al 17% prima degli ultimi 100 metri ancora in salita al 6%.

Marco Salonna

NAIRO METTE LA QUINTA(NA)

marzo 21, 2013 by Redazione  
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La prima tappa di montagna della Volta Catalunya va allo scalatore colombiano Nairo Quintana (Movistar), che sul traguarda di Vallter 2000 precede il suo compagno di squadra, Alejandro Valverde, Joaquim Rodriguez (Katusha) e Bradley Wiggins (Team Sky) di 6 secondi. Buon settimo posto per Michele Scarponi (Lampre-Merida). In classifica generale, come era nelle previsioni, Meersman perde la maglia bianca simbolo del primato a vantaggio di Valverde.

Foto copertina: Quintana a pochi passi dalla vittoria (foto Fran Reyes)

Ci ha pensato un ragazzo colombiano di 23 anni a scaldare una tappa, che fino ad allora, ovvero al suo scatto, non aveva regalato chissà quali emozioni. Nemmeno gli ordini di squadra, che gli imponevano di aiutare Valverde, sono riusciti a fermarlo, perché, oggi, era lui il più forte sulla salita che conduceva verso Vallter 2000. Ebbene questo ragazzo si chiama Nairo Quintana e in salita va molto, molto forte; e di questo passo potrà diventare il più forte.
La tappa odierna era la prima che si concludeva in quota (addirittura a 2200 metri s.l.m) dopo una salita di dodici chilometri, tutto sommato abbastanza pedalabile e quindi da poter rendere più complicata solo attraverso un ritmo elevato.
In avvio di tappa parte la fuga che contraddistinguerà la giornata, composta da quattro corridori: Edet (Cofidis), Haedo (Cannondale), Domagalski (Caja Rural) e Kohler (BMC).
I quattro coraggiosi riusciranno in seguito a guadagnare un vantaggio massimo di oltre 7 minuti e mezzo, anche perché all’inseguimento non si è portata nessuna squadra. Saranno la Movistar, il Team Sky e la Blanco a condurre “la caccia” ai battistrada, e per effetto di tale azione il vantaggio inizia già a calare dopo pochi chilometri.
Sulla penultima salita, l’Alto de Collabos, rimangono davanti solamente Edet e Domagalski, mentre il gruppo se la prende comoda visto il carattere al limite dell’innocuo della fuga.
Sull’ultima salita, come da pronostico (semplice..), ci si gioca la tappa: in testa alla corsa è rimasto il solo Nicolas Edet, e il suo vantaggio sul gruppo è nell’ordine dei due minuti; ma purtroppo per lui, ai meno quattro chilometri, iniziano gli scatti. Il primo in assoluto è Marcos Garcia, seguito subito da Van den Broeck, che staccherà lo spagnolo nel giro di poche centinaia di metri. Il belga sarà anche colui che per primo raggiungerà l’impavido Edet, che vedendosi sorpassare dal corridore della Lotto, proverà a restare alla sua ruota..vanamente.
Ad inseguire Van den Broeck sono i fidi gregari di Bradley Wiggins tra cui Cataldo e Lopez, che riprenderanno il belga a due chilometri dal traguardo. Tuttavia il gruppo, anche se allungato, è ancora composto da una quarantina di unità, segno evidente della non impossibilità della salita.
Lo scatto successivo è per “gamba” dell’americano Thomas Danielson (Garmin), che parte quando manca un chilometro e mezzo dalla vetta, ma è parato da Simon Spilak (Katusha) che sta preparando il terreno per un tentativo del suo capitano Rodriguez. Dopo aver ripreso Danielson non succede nulla per duecento metri, fino a sotto il triangolo rosso dell’ultimo chilometro, quando parte fortissimo Wiggins che spacca letteralmente il gruppo fin lì ancora folto. Il primo a seguirlo è Quintana, poi giunge Pinot con Scarponi, Niemec, Valverde, Rodriguez, Stetina, Pozzovivo e Uran.
A circa cinquecento metri dall’arrivo si decide la tappa: su un allargamento della carreggiato sta per partire da dietro “Purito” Rodriguez, ma Quintana non gli da nemmeno il tempo di fargli prendere velocità che già scatta. Una sparata vera e propria che soppianta quella che stava preparando Rodriguez. Il colombiano guadagna subito una ventina di metri, e rende impossibile il rientro degli avversari. Purito non sembra avere a disposizione molte energie e difatti, dopo un inseguimento tutt’altro che convinto, viene battuto sul traguardo da Valverde che lo anticipa. Ma, purtroppo per loro, ciò avviene 6 secondi dopo l’arrivo di Quintana che si lascia andare ad una specie di inchino quale “modus festeggiandi”. Con lo stesso tempo di Valverde e Rodriguez giunge anche Wiggins, mentre si classifica in quinta posizione Thibault Pinot, che regola, con 9 secondi di ritardo, un gruppo composto da Stetina, Scarponi, Niemec e Uran. Decimo a 21 secondi si piazza, invece, Domenico Pozzovivo. Deludono Anton (14° a 27 secondi), Gesink (18° a 32 secondi) e D.Martin (19° a 32 secondi).
Rivoluzione in classifica generale con Valverde che spodesta Meersman (giunto 130° a 14 minuti). Ad inseguire il murciano, c’è Rodriguez con un ritardo di 6 secondi, Wiggins a 10 e la coppia Scarponi-Niemec a 13.
Domani si affronterà il vero e proprio tappone, che propone negli ultimi 50 chilometri 2 GPM Especial, compreso l’arrivo in quota a Port Ainé (18 chilometri al 6,6% di pendenza media). Quindi chi vuole rifarsi ha spazio, anche se Movistar e Team Sky la faranno da padrone.

Paolo Terzi

20-03-2013

marzo 21, 2013 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

Il colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas (Movistar Team) si è imposto nella terza tappa, Vidreres – Vallter 2000, percorrendo 180,1 Km in 5h01′20″ alla media di 35,860 Km/h. Ha preceduto di 6″ gli spagnoli Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) e Rodríguez Oliver. Miglior italiano Michele Scarponi (Lampre – Merida), 7° a 9″. Valverde Belmonte è il nuovo leader della classifica, con 6″ su Rodríguez Oliver e 10″ sul britannico Wiggins. Miglior italiano Scarponi, 4° a 13″.

DWARS DOOR VLAANDEREN

L’italiano Oscar Gatto (Vini Fantini – Selle Italia) si è imposto nella corsa belga, Roeselare – Waregem, percorrendo 199,7 Km in 4h43′22″ alla media di 42,284 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Bozic e l’australiano Hayman.

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

Prima giornata di gara strutturata in due semitappe.
Il mattino l’italiano Fabio Felline (Androni Giocattoli – Venezuela) si è imposto nella prima semitappa, circuito di Gatteo, percorrendo 99,5 Km in 2h22′15″ alla media di 41,968 Km/h. Ha preceduto di 1″ gli italiani Mattia Gavazzi (Androni Giocattoli – Venezuela) e Alessandro Bazzana (Unitedhealthcare Pro Cycling Team), distanziati di 3″ e 5″ nella prima classifica generale.
Il pomeriggio la formazione russa Katusha A si è imposta nella seconda semitappa, cronosquadre Sant’Angelo – Gatteo Mare, percorrendo 11,2 Km in 13′15″ alla media di 50,717 Km/h. Ha preceduto di 5″ la formazione italiana Cannondale Pro Cycling B e di 8″ la formazione tedesca Team Netapp Endura A. Il russo Maxim Belkov (Katusha) è il nuovo leader della classifica, con 2″ sul connazionale Chernetski e 5″ sull’italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling).

TOUR DE TAIWAN

Il malaysiano Mohamed Shahrul Mat Amin (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, circuito di Changhua County, percorrendo 143 Km in 3h15′33″ alla media di 43,876 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Sulzberger e il l’austriaco Müller. Il russo Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku Cycling Project) è ancora leader della classifica, con 1″ su Sulzberger e 3″ sull’australiano Earle.

TOUR DE NORMANDIE

Il danese Martin Mortensen (Concordia Forsikring – Riwal) si è imposto nella seconda tappa, Forges-les-Eaux – Elbeuf-sur-Seine, percorrendo 161 Km in 3h58′14″ alla media di 40,548 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Hansen e di 7″ l’italiano Marco Benfatto (Continental Team Astana). Il portoghese Fabio Silvestre (Leopard Trek Continental Team) è ancora leader della classifica, con 5″ sul neozelandese Scully e 7″ sullo svedese Ludvigsson. Miglior italiano Benfatto, 24° a 31″.

VOLTA AO ALENTEJO – CREDITO AGRICOLA COSTA AZUL (Portogallo)

Il portoghese Daniel Eduardo Moreira Silva (Radio Popular – Onda) si è imposto nella prima tappa, Castelo de Vide – Marvão, percorrendo 167 Km in 4h08′16″ alla media di 40,360 Km/h. Ha preceduto di 2″ il ceco Hnik e lo spagnolo Prades Reverte. Unico italiano in gara Dimitri Pagnoni (Zappi’s Pro Cycling Team), 137° a 12′19″. La prima classifica vede in testa Moreira Silva con 6″ su Hnik e 8″ su Prades Reverte. Pagnoni 137° a 12′29″

TOUR DE TIPAZA (Algeria)

Il greco Georgios Karatzios (SP Tableware) si è imposto nella terza tappa, circuito di Tipaza, percorrendo 120 Km in 3h28′03″ alla media di 34,607 Km/h. Ha preceduto di 12″ il britannico Lewis e di 2′00″ l’algerino Hannachi. Lo spagnolo Constantino Zaballa Gutiérrez (Christina Watches – Onfone) è ancora leader della classifica, con 1′05″ sul marocchino Jelloul e 1′10″ sul danese Pedersen.

A BANYOLES MEERSMAN SI MANGIA RATTO

marzo 20, 2013 by Redazione  
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Nella seconda tappa della Volta Catalunya, il belga Gianni Meersman si ripete, dopo la vittoria di ieri, concedendo il bis. Il corridore della Omega-Quick Step precede all’arrivo Daniele Ratto (Cannondale), e l’australiano Brett Lancaster (Orica-GreenEdge). Meersman si conferma, quindi, leader della corsa, nonostante sia per lui impossibile mantenere il primato anche domani sul primo arrivo in salita.

Foto copertina: gli ultimi istanti della volata nella quale Meersman ha “giustiziato” Ratto (foto Pasados de Volta)

Dopo la tappa con esito “a sorpresa” di ieri, oggi, è stata una frazione dall’andamento classico, ossia con un tipico arrivo in volata; ma fino ad un certo punto, perché la strada che tendeva a salire ha sparigliato le carte consentendo di giocarsi la tappa a quei corridori, sì veloci, ma che sono in grado di esprimere potenza anche in salita. E così è spuntato di nuovo Gianni Meersman, il quale si conferma sempre di più su questi arrivi che tirano all’insù, dopo averlo scoperto vincente nel 2012 alla Parigi-Nizza.
Il percorso di questa seconda tappa era quello più semplice dell’intera corsa a tappe spagnola: su una lunghezza standard di 160 chilometri, l’altimetria era quasi totalmente pianeggiante, salvo un GPM di 3a categoria all’inizio della gara, e quel tratto di 600 metri in leggera salita che conduceva all’arrivo.
Dopo la partenza da Girona, il gruppo lasciava immediatamente il via libera al tentativo di fuga di giornata, stavolta composto da tre corridori: Kaisen (Lotto-Belisol), Meier (Orica-Greenedge) e Laborie (Sojasun). I fuggitivi riusciranno a guadagnare fino a tre minuti sul gruppo, che tirato da Team Sky e Blanco, non vuole dare possibilità alcuna al trio in testa alla corsa di poter andare fino al traguardo.
I battistrada vengono ripresi quando all’arrivo mancano ancora venti chilometri circa, durante il penultimo passaggio prima della volata finale, che a parte altri tentativi velleitari appare sempre più certa.
All’ultimo chilometro è ancora la Blanco che cerca di tenere il gruppo in fila, ma pur volendo cercare di lanciare Robert Wagner nel miglior dei modi, i meccanismi degli olandesi sono apparsi poco efficaci, perché a 600 metri dal traguardo, due Blanco tentano di andare via da soli, lasciando senza aiuto il capitano designato. Ripresi i due, è un corridori dell’Omega che prende la testa del gruppo e scandisce il ritmo fino ai 200 metri, quando, a partire a mani basse, è proprio Gianni Meersman, che, dopo un testa a testa con Daniele Ratto, mantiene la prima posizione e si aggiudica la tappa. Completano l’ordine d’arrivo: Ratto, Lancaster, Dumoulin, Wagner, Simon, Lammertink, Pichon, Wyss e Mori.
In classifica generale è ancora Meersman che comanda, con un vantaggio di 14 secondi su Valerio Agnoli.
Domani primo arrivo in salita di una certa durezza a Vallter 2000, un’ascesa che favorirà certamente lo spettacolo, soprattutto negli ultimi chilometri. In prima fila ci saranno Valverde, Rodriguez, Wiggins, Gesink e Scarponi

Paolo Terzi

19-03-2013

marzo 20, 2013 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

Il belga Gianni Meersman (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto anche nella seconda tappa, Girona – Banyoles, percorrendo 160,7 Km in 3h48′10″ alla media di 42,258 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Daniele Ratto (Cannondale Pro Cycling Team) e l’australiano Lancaster. Meersman è ancora leader della classifica, con 14″ sull’italiano Valerio Agnoli (Astana Pro Team) e 16″ sullo spagnolo Valverde Belmonte.

TOUR DE TAIWAN

L’australiano Nathan Earle (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella seconda tappa, Tainan City – Guanzihling, percorrendo 128,7 Km in 2h53′15″ alla media di 44,571 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Sulzberger e il norvegese Andersen. Il russo Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku Cycling Project) è ancora leader della classifica, con 3″ su Earle e 7″ su Sulzberger.

TOUR DE NORMANDIE

Il portoghese Fabio Silvestre (Leopard Trek Continental Team) si è imposto nella prima tappa, Colombelles – Forges-les-Eaux, percorrendo 201 Km in 4h39′51″ alla media di 43,094 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Vermeltfoort e il francese Blain. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team) , 9°. Silvestre è il nuovo leader della classifica, con 7″ sullo svedese Ludvigsson e 8″ sull’elvetico Dillier. Miglior italiano Ignazio Moser (BMC Development Team), 38° a 29″.

TOUR DE TIPAZA (Algeria)

L’algerino Abdelbaset Hannachi (Groupement Sportif Petrolier Algerie) si è imposto nella seconda tappa, Algieri – Ain-Benian, percorrendo 117 Km in 2h24′12″ alla media di 43,280 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Sobrino Martínez e l’ucraino Metlushenko. Lo spagnolo Constantino Zaballa Gutiérrez (Christina Watches – Onfone) è ancora leader della classifica, con 1′05″ sul marocchino Jelloul e 1′10″ sul danese Pedersen.

PAGELLE 2013: PROMOSSI E BOCCIATI DELLA MILANO – SANREMO

marzo 19, 2013 by Redazione  
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Magistrale Ciolek, ottime prestazioni anche di Chavanel e Stannard. Male invece gli italiani Nibali e Pozzato, grandi attesi della vigilia.

Foto copertina: Ciolek giù dal Poggio (foto Bettini)

Gerald Ciolek: fino a qualche anno fa, dopo il ritiro di Zabel, contendeva insieme ad Haussler il titolo di miglior velocista di Germania. Il secondo fu battuto da Cavendish alla Classicissima 2009 per pochi millimetri, al termine di una volata tiratissima mentre Ciolek, erede designato di Zabel nonché suo pupillo, nelle ultime stagioni si era un po’ perso. Nelle volate di gruppo nei Grandi Giri risultava molto spesso piazzato e quasi mai vincente forse perché gli mancava la potenza necessaria per competere con gli sprinter puri più forti al mondo. La Sanremo ha dimostrato, infatti, che Gerald non può essere considerato solo un velocista ma un atleta completo capace, dopo tanti chilometri percorsi al freddo sotto la pioggia, di resistere agli allunghi degli scattisti sul Poggio. Nella volata finale, poi, è emerso il suo istinto da velocista che gli ha permesso di “saltare” agevolmente lo slovacco Sagan, autore di una volata totalmente sbagliata. Voto: 10 e lode

Peter Sagan: il secondo posto costituisce il meritato riconoscimento per chi, come lo slovacco, non dimostra rispetto per gli avversari in gara. Sempre smargiasso e un po’ arrogante, anche in questa Sanremo ha aspettato che altri ciclisti prendessero l’iniziativa per poi, eventualmente, batterli in volata. Molto lesto nel seguire Paolini e Cancellara sul Poggio, sperava che quest’ultimo si mettesse come suo solito in testa a tirare a tutta fin sul traguardo, per poi ripagare questa generosità bruciandolo sulla linea del traguardo. Invece, lo svizzero quest’anno (memore delle due passate edizioni) ha collaborato con il gruppetto degli attaccanti ma con meno foga e così lo slovacco ha dovuto esporsi maggiormente per riuscire a tenere compatto il drappello fin sull’arrivo. In volata, poi, ha incredibilmente sottovalutato le potenzialità di Ciolek (che, da bravo velocista, gli si era incollato a ruota) impostando un lungo sprint e partendo spavaldamente dalla testa del gruppo, nell’assoluta certezza di poter comunque battere tutti. Con questa sbruffoneria non si vincono le corse, né tantomeno una gara difficile e ambita come la Classicissima. Voto: 8

Fabian Cancellara: l’impressione è che nelle ultime due stagioni abbia perso parte della potenza che lo ha reso famoso e questo spiegherebbe la condotta di gara meno arrembante tenuta alla Sanremo. Oltre a questo aspetto è necessario, tuttavia, sottolineare il fatto che tra lo svizzero e Sagan non corre buon sangue e quindi per nessuna ragione Cancellara avrebbe favorito una vittoria dello slovacco. Inoltre, già nelle edizioni 2011 e 2012 la Locomotiva di Berna era stata beffata proprio sul traguardo da avversari che, in entrambe le occasioni, avevano sfruttato indecorosamente la sua generosità. Conquista comunque un podio prestigioso che non può non confortarlo in vista delle sue classiche preferite: Giro delle Fiandre e Parigi – Roubaix. Voto: 8

Luca Paolini: senza questa vecchia guardia del ciclismo molto probabilmente il drappello di uomini che è giunto a giocarsi la corsa non si sarebbe mai formato. Infatti è stato proprio il lombardo a dar fuoco alle polveri sul Poggio, e nel momento dello scatto abbiamo intravisto lo stesso corridore che risultò fondamentale per la conquista della Sanremo 2003 da parte di Bettini. Purtroppo gli anni passano e Luca ha perso parte dello spunto veloce che aveva un tempo e nella volata finale non è riuscito a cogliere un risultato migliore di un pur ottimo quinto posto. Voto: 7,5

Sylvain Chavanel: protagonista dell’azione più pericolosa condotta tra Cipressa e Poggio. Se si fosse risparmiato maggiormente, magari evitando di rispondere alla forte progressione di Stannard su quest’ultima salita, avrebbe potuto resistere al rientro degli inseguitori. Coglie comunque un onorevole quarto posto che fa ben sperare il francese in prospettiva delle classiche fiamminghe. Voto: 7,5

Ian Stannard: questo massiccio ciclista britannico è tra i promotori, insieme a Chavanel, di un’ottima azione fin sul Poggio. Nonostante abbia corso tutta la gara come punto di appoggio per il capitano Boasson Hagen, mette addirittura in difficoltà il transalpino su di un terreno, la salita, apparentemente sfavorevole alle sue caratteristiche fisiche. Stannard rappresenta l’ennesima sorpresa che ci ha riservato una formazione, quella del Team Sky, sempre più protagonista assoluta del ciclismo internazionale. Voto: 7,5

Vincenzo Nibali: sperava di correre la Sanremo sotto la pioggia così da veder esaltate le sue doti da discesista. Purtroppo per il siciliano, insieme alla pioggia, è sopraggiunto un freddo artico che lo ha costretto ad abdicare. Voto: 5

Philippe Gilbert: giunto all’appuntamento con la Classicissima ancora un po’ in sovrappeso, prova ad anticipare gli altri favoriti, promuovendo un’azione prima di affrontare la salita del Poggio. Purtroppo il suo tentativo è naufragato prima ancora di imboccare lo strappo. Voto: 5,5

Mark Cavendish: evidentemente a suo agio con pioggia e freddo, è tra i pochi velocisti (Petacchi, Goss – Voto: 4) a resistere fin sul Poggio. Il risultato finale non premia la sua tenacia ma la sua prova è comunque da apprezzare. Voto: 5,5

Filippo Pozzato: aveva dichiarato alla vigilia di essere in ottima forma, bisogna sperare che si sia sbagliato. Infatti, dopo essere riuscito a rientrare sul gruppetto degli attaccanti (fra cui Gilbert) lungo la discesa della Cipressa, speravamo di vederlo attaccare sul Poggio. Invece, non solo non ha promosso nessuna azione, ma non è stato nemmeno capace di reggere il ritmo imposto da Paolini. Voto: 4,5

Tom Boonen, Thor Hushovd, Edvald Boasson Hagen: questi imponenti ciclisti del nord, amanti delle condizioni estreme che si trovano spesso nelle Classiche fiamminghe, si sono arresi all’eccezionale ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Milano – Sanremo. Voto: 3

Francesco Gandolfi
gandolfi.francesco@libero.it

SUA LESTEZZA GIANNI MEERSMAN

marzo 19, 2013 by Redazione  
Filed under News

Il belga Gianni Meersman (Omega-Quick Step) si aggiudica la prima tappa della corsa catalana regolando un gruppetto di tredici corridori selezionatosi nella discesa che conduceva all’arrivo grazie ad un attacco di massa del Team Sky. Alle sue spalle si piazza Valerio Agnoli (Astana) in seconda posizione e Alejandro Valverde in terza. Il corridore dell’Omega-Quick Step comanda anche la classifica generale.

Foto copertina: Meersaman si impone sul traguardo di Calella (foto Rafa’ Gómez)

In una Volta Catalunya che presenta due arrivi in salita e altre tappe intermedie, si pensava che almeno nella frazione inaugurale tutto procedesse tranquillamente con un arrivo allo sprint. Si pensava. Perché di fronte alla ormai nota imprevedibilità di questo sport, nessun ipotesi è fondata. Ed è così che un attacco di tre uomini Sky, in cui erano presenti altri dieci corridori, ha già dato una certa piega per la conquista della Volta.
Erano circa 160 i chilometri che la “carovana” doveva compiere per raggiungere il traguardo di Calella (sede anche della partenza): la prima parte comprendeva tre salitelle, mentre la seconda, più facile, un apparentemente facile GPM di 3a categoria a 20 chilometri dall’arrivo.
Pronti e via, parte senza particolari problemi la fuga che condizionerà la giornata, composta da due corridori: Cristiano Salerno (Cannondale) e Christian Meier (Orica-Greenedge). Il duo riuscirà a guadagnare facilmente un vantaggio massimo di nove minuti sul gruppo inseguitore, che ,proprio in coincidenza di quel distacco, inizia ad allertarsi e ad inseguire i due battistrada.
Quella che sembrava una tappa per velocisti si trasforma sull’ultimo Gran Premio della Montagna, quando in testa al gruppo si mettono a tirare gli uomini Sky, e lì sono iniziati i dolori, soprattutto per chi non ha la salita come dote migliore.
In cima all’Alt de Collsacreu il gruppo è, oltreché ridotto, in lunga fila indiana, segno che il ritmo è elevatissimo. Ma è in discesa che succede il “guaio”, perché, prendendo slancio da un buco creatosi intorno alla quindicesima posizione, quella che era la testa del gruppo inizia a guadagnare metri sugli altri corridori che, in confusione, non riescono a riorganizzarsi immediatamente. Davanti a tutti c’è così un gruppetto composto da 13 corridori, non sicuramente di secondo piano: Cataldo, Lopez e Wiggins (Team Sky), Herrada e Valverde (Movistar), Niemec e Scarponi (Lampre-Merida), “Purito” Rodriguez (Katusha), D.Martin (Garmin-Sharp), Wyss (BMC), Agnoli (Astana), Gesink (Blanco) e Meersman (Omega-Quick-Step). I battistrada colgono al volo l’occasione e non si sprecano a condurre il gruppetto (Sky e Movistar in primis). Si arriva così agli ultimi 200 metri con i fuggitivi che hanno ormai una trentina di secondi sugli inseguitori e che sono in procinto di disputarsi la tappa allo sprint. Il primo a partire è Wiggins, poi superato da Daniel Martin, ma anche lui sarà saltato proprio negli ultimissimi metri dal fulminante Meersman che arriva dalla sinistra ad altissima velocità. Dietro di lui si piazzano Agnoli (secondo) e Valverde (terzo). Completano la Top Ten: Martin (quarto), Wyss (quinto), Wiggins (sesto), Gesink (settimo), Rodriguez (ottavo), Scarponi (nono) e Cataldo (decimo).
Nel gruppo inseguitore regolato da Koldo Fernandez (con 28 secondi di ritardo), rimangono attardati alcuni big come Van den Broeck, De Gendt, Pozzovivo e Igor Anton.
In virtù del successo odierno, Meersman balza in prima posizione anche in classifica generale, che ora guida con 4 secondi di vantaggio su Agnoli.
Domani tappa abbastanza semplice con un circuito finale da ripetere quattro volte con l’arrivo che tende leggermente all’insù. Favoriti? ..No grazie!

Paolo Terzi

18-03-2013

marzo 19, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

Il belga Gianni Meersman (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella prima tappa, circuito di Calella, percorrendo 159,3 Km in 3h55′56″ alla media di 40,511 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Valerio Agnoli (Astana Pro Team) e lo spagnolo Valverde Belmonte, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

TOUR DE TAIWAN

Il russo Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku Cycling Project) si è imposto nella prima tappa, circuito di Dapeng Bay, percorrendo 144 Km in 3h15′24″ alla media di 44,217 Km/h. Ha preceduto allo sprint il cinese Cheung e di 8″ il tedesco Schweizer, distanziati di 5″ e 15″ nella prima classifica generale

TOUR DE NORMANDIE

Il neozelandese Tom Scully (Team Raleigh) si è imposto nel prologo, circuito di Saint-Lô, percorrendo 3,4 Km in 4′39″ alla media di 43,871 Km/h. Ha preceduto di 1″ il francese Gougeard e di 2″ il francese Naulleau. Miglior italiano Ignazio Moser (BMC Development Team), 90° a 24″.

TOUR DE TIPAZA (Algeria)

Lo spagnolo Constantino Zaballa Gutiérrez (Christina Watches – Onfone) si è imposto nella prima tappa, Algieri – Hamr El Ain, percorrendo 132 Km in 2h57′54″ alla media di 44,519 Km/h. Ha preceduto di 1′05″ il marocchino Jelloul e di 1′10″ il danese Pedersen.

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