COMMENTOUR DE FRANCE: CONTADOR CONTRO TUTTI, MA INCOMBE L’OMBRA DI FANTOZZI

luglio 21, 2011 by Redazione  
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Il film della tappa conclusasi a Pinerolo, con un anticipo accaduto ieri, riprende a pieno la mitica scena della Coppa Cobram in un classico della comicità all’italiana. Nel copione la rottura della sella (ieri) di Basso, la location dell’arrivo odierno e la maglia gialla che finisce in una casa su un curvone. Ma attenzione a Contador, parso in gran forma.

Foto copertina: eccolo qui, ripreso con Street View il giù mitico “curvone” di San Pietro Val Lemina, sulla strada per Pinerolo (foto Google)

Il Tour è a Pinerolo, città importante non lontana da Torino, ed entrata nella storia anche del ciclismo. Ma a chi, tra noi italiani, non è venuta in mente una famosa scena del film “Fantozzi Contro Tutti” in cui Paolo Villaggio e soci erano costretti a diventare ciclisti per la fanatica passione del megadirettore? I presupposti ci sono tutti e vi diamo i tre principali: ieri Ivan Basso rompe la sella andando verso Gap (per fortuna sua niente ripartenza “alla bersagliera”), oggi invece i gravi errori di traiettoria scendendo da Pra Martino, con protagonisti Samuel Sanchez, Hivert (Saur-Sojasun) e Voeckler. Il primo va largo su un tornante, il secondo pure e più fa anche di peggio, prima cadendo e poi entrando nel parcheggio di una casa (semplice abitazione, non una trattoria) su un curvone, seguito a sua volta dalla maglia gialla. E gran finale, appunto, l’arrivo a Pinerolo, luogo in cui viveva “una vecchia zia” del geometra Calboni, che invitava i colleghi di andare tutti insieme a trovarla in bici.

Memorie fantozziane a parte, il finale di tappa ha dato segnali importantissimi in vista dei due grandi tapponi di Galibier ed Alpe d’Huez. Il più importante lo ha dato Alberto Contador, che nella ostica discesa di Pra Martino ha tentato di fare il vuoto, seguito però dal campione olimpico Sanchez. Il secondo, negativo, è di Basso e Voeckler. Poco brillante il primo, sfortunato il secondo, per l’errore su quella curva costatogli 26 secondi di ritardo: adesso all’azzurro tocca sferrare un importante attacco sulle dure salite di domani, il secondo dovrà difendersi da eventuali attacchi già sul Colle dell’Agnello, che nonostante la lontananza dall’arrivo, nasconde insidie ad ogni angolo. Chi vorrà vincere questo Tour non potrà aspettare l’imbocco del Galibier, bensì attaccare molto prima. Agnello e Izoard hanno le carte in regola per cambiare le carte in tavola in classifica generale.

Ultima nota di merito va al ciclismo norvegese: sta schierando due soli atleti, ma dei grandi fuoriclasse, che con due vittorie a testa (tre per Hushovd, contando la cronosquadre, senza scordare i sette giorni in maglia gialla) sono entrati nella storia della Grande Boucle. Complimenti.

Andrea Giorgini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PINEROLO

luglio 21, 2011 by Redazione  
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Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: panorama di Pinerolo (www.liceoporporato.it)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Boasson Hagen, gran rivincita. Contador non molla mai(Gazzetta dello Sport)

Suveren Edvald fikk sin revansj(Aftenposten)

En fantastisk dag (Adresseavisen)

Hagen triumphiert in Italien (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Die Favoriten riskieren viel (Süddeutsche Zeitung)

Team Sky rider Hagen wins in the Alps (The Independent)

Team Sky win stage 17 (The Daily Telegraph)

Team Sky score another Tour success (The Times)

Voeckler s’est fait peur (L’Equipe)

Victoire de Boasson Hagen, Voeckler limite la casse(Le Monde)

Hagen holt zweiten Etappensieg (Tageblatt)

Erneut ein norwegischer Triumph (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Contador vuelve a enseñar sus armas(AS)

Exhibición sin premio de Alberto Contador y Samuel Sánchez (Marca)

Hage se lleva la etapa y Contador enseña los dientes (El Mundo Deportivo)

Boasson Hagen fête encore la Norvège au Tour(Le Soir)

Andy Schleck: “L’étape du Galibier sera décisive”(Sud Presse)

Boasson Hagen wint alweer (De Standaard)

Appelez-le “Eddy” Boasson Hagen (La Dernière Heure/Les Sports)

Boasson Hagen gagne la 17e étape du Tour (L’Avenir)

Edvald Boasson Hagen voor tweede keer aan het feest in Tour (Het Nieuwsblad)

Ruijgh gelijk met Contador (De Telegraaf)

Boasson-Hagen Hands Norway Fourth Tour Stage Win (The New York Times)

Norwegian wins stage 17, Voeckler holds Tour lead(USA Today)

Cadel gets closer (Herald Sun)

Evans edges closer to Tour lead (The Age)

Evans claws back the gap (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Ne vedremo delle belle anche sul Pra Martino?

Succhiaruote: Credo proprio di sì.
Nel 2009 mi pare che il colletto fu il trampolino di lancio per Di Luca, oggi qualcuno si muoverà di sicuro. La tappa non sarà decisiva, ma i big non arriveranno tutti insieme.

Hotdogbr: ho visto Evans meno brillante degli altri giorni, in discesa si è staccato perchè Voeckler gli ha fatto il buco davanti e ci può stare ma anche in salita è sembrato faticare di più, rispetto a ieri sono salite le quotazioni di Contador e Sanchez e tutto sommato anche degli Schleck che però se non fanno la differenza nei prossimi due giorni non andranno nemmeno sul podio, mentre Basso più che puntare a quello dovrà pensare a cercare di tornare davanti a Cunego in classifica anche se per la verità oggi non era brillantissimo neppure il veronese, quanto a Voeckler ha superato la prova malgrado il dritto però le prossime due tappe sono comunque troppo dure per lui anche se non mi aspetto un crollo

Profpivo: Che grinta sto Contador! Non l’ho mai amato ma in questo Tour mi sta entusiasmando.

Versosella: piaciuto molto anche a me contador.
basso lo trovo sempre deludente. Anche quando fa del suo meglio. E’ questo “suo meglio” che è troppo poco. Non ci vedo poesia, grinta, solo una buona volontà da scolaretto modello. Niente di emozionante. Mai uno scatto che sia uno. Sempre un seguire e controllare.
Contador è di un altro pianeta. Ma a mio avviso, in giornata, anche gli shleck lo lasciano sul posto (basso intendo). Stiamo a vedere sua maestà il Galibier domani.

Mauro 72: Non manca la grinta a Contador, di certo.
Anche Sanchez comunque ci sta provando e di ciò gli va dato atto.
Basso è fortissimo quando la pendenza va oltre il 12-13%, al di sotto non ce la fa a tenere il ritmo dei più forti e poi in discesa è penoso. A quel livello non puoi andare così piano in discesa.
Evans sta controllando il Tour alla grande e penso lo meriti.
Una sola osservazione curiosa. Ci sono 2 norvegesi al Tour e hanno vinto 4 tappe con salite, pur essendo tutt’altro che scalatori.
Miracoli della Norvegia, dopo i fenomeni super muscolo dello sci, adesso i campioni della bici. Mah!!!
Domani supertappa e io devo stare in riunione dalle 3 alle 5, sono a dir poco arrabbiato
Penso che ci sarà spettacolo, perchè o domani o mai più per molti.

Gibosimoni: Riguardando queste tappe, mi convinco sempre più di Basso al Giro e Nibali al Tour.. Basso a suo agio su Zoncolan, Glossglockner, Gardeccia, Nibali a suo agio sulla salita (e sulla discesa!) del Manse, oggi a Pinerolo, avrebbe forse patito solo l’arrivo all’Alpe.

Jack.ciclista: Più che condivisibile, ma credo che gli obiettivi li avessero posti ancora prima della presentazione dei percorsi.

Hotdogbr: teniamo però sempre conto del fatto che non sono solo le squadre ma anche i corridori a decidere quali corse vogliono fare, Basso ha vinto due volte il Giro e vincerlo una terza volta non gli aggiunge più di tanto mentre il Tour, a cui non partecipa dal 2005, per lui è ancora una sfida, viceversa Nibali il Giro non lo ha mai vinto ed è giusto che ci provi e inoltre ha anche il titolo della Vuelta da difendere

N@po: E poi, in partenza, al giro, era prevista la discesa del Crostis… se ha perso un minuto in queste discesine e due da arroyo sul Mortirolo versante facile….

Profpivo: Sono pienamente d’accordo, e spero che la Liquigas l’anno prossimo sia più avveduta. Basso ora al Tour è al massimo da primi 10, Nibali credo possa fare di più e comunque essendo ancora giovane è giusto che faccia esperienza al Tour. Basso invece è decisamente nella fase calante della carriera.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gazzetta.it: “Tutti gli uomini di classifica si daranno battaglia su queste salite durissime” (e lo Zoncolan s’incazza!)
De Luca: “Capitambolo”
De Luca: “Vedete, ci sono in fuga i corridori” (e certo… mica ci vanno le ammiraglie, in fuga)
De Luca: “Perez Moremo” (Perez Moreno)
De Luca: “Mogliema” (Mollema)
Pancani: “Questa è la pista di Cesana Torinese, dove sono state disputate le gare olimpiche di bob e skeleton” (Pancani si è scordato lo slittino)
Chiatellino, ideatore della tappa di Pinerolo: “Torriani mi diede la Serravalle Scrivia – Pinerolo” (Torriani è morto nel 1995, la tappa di Pinerolo del Giro si è corsa nel 2007, quando direttore era Zomegnan)
Cassani: “La sana stampa” (salastampa)
Pancani: “Prima azione completa” (concreta)
Pancani: “Edual Boasson Hagen” (Edvald)
Pancani: “Edual Boasson Haven” (Boassen Hagen)
Cassani: “Sono andato con Ivan Basso a controllare questa ricognizione”
Raisport2, scritta in sovraimpressione: “State vedendo la tappa CarpenTRANS – Mont Ventoux”
TelevideoRAI: “Quarta vittoria di tappa Norvegia”, “Moellema” (Mollema), “Tra i big ci prova, senza esito, Contador” (non proprio senza esito), “Chavanal” (Chavanel)

LA TAPPA CHE VERRA’

Agnello, Izoard e Galibier. Tre molossi alpini di tale stazza tutti assieme nella stessa tappa è uno spettacolo che il Tour non ci proponeva da un bel po’ di tempo. Poco importa che la salita finale verrà affrontata dal “lato B”, il più facile dei due versanti che salgono al Galibier. Primo perchè comunque il gigante alpino dal Lauteret non è certo una passeggiata, a dispetto di pendenze non proprio “mortiroliane” (ultimi 8,5 Km al 6,9%); in seconda battuta subentrerà in gioco anche la fatica, proprio perchè i partecipanti si presenteranno al cospetto del Galibier con nelle gambe le due precedenti ascese, ben più dure, e tappe finora sempre affrontata a tutta. I distacchi, stavolta, dovrebbero misurarsi a minuti e non più a secondi persi in seguito ad attacchi nel finale, su pendenze lievi e discese vertiginose. Tutto dovrebbe giocarsi sulle rampe finali, poichè – considerata la distanza mancante – sarà molto difficile assistere a tentativi solitari sull’Agnello o sull’Izoard: si rischierà solo di buttare al vento energie preziose, come capitò a Pantani nella tappa di Les Deux Alpes del Giro del 1994, partito sull’Agnello, resistito sull’Izoard e poi scontratosi col forte vento contrario che spirava sul facile stradone del Lautaret e che ne rallentò l’azione fino al riassorbimento nel gruppo.

METEOTOUR

Pinerolo: cielo poco nuvoloso, 21,6°C, assenza di vento, umidità al 53%
Col du Galibier (2645m): nuvole sparse, 7°C (percepiti 5°C), venti moderati da WNW (13-17 Km/h), umidità al 68%, 0°C a quota 2990m

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

17a TAPPA: GAP – ALPE D’HUEZ (125 Km)

INDURAIN: ASI’ SE GANA EL TOUR
Indurain ya solo depende de él
Indurain corrige y aumenta – Bugno repite en el coloso alpino – “He cumplido con mi deber” – “Ahora sí, esto ya está ganado” – Delgado: “A ver si hoy sale como ayer – Chiappucci: “Muy corto para mì” – Ultima prueba de fuego en los Alpes

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

20-07-2011

luglio 21, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il norvegese Edvald Boasson Hagen (Sky Procycling) si è imposto nella diciassettesima tappa, Gap – Pinerolo, percorrendo 179 Km in 4h18′00″, alla media di 41,628 Km/h. Ha preceduto di 40″ il norvegese Mollema e di 50″ il francese Casar. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 18° a 4′26″. Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) ha conservato la maglia gialla, con 1′18″ sull’australiano Evans e 1′22″ sul lussemburghese Fränk Schleck. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 7° A 3′34″. Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 6° a 3′15″, Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 8° a 3′49″.

BRIXIA TOUR
L’italiano Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella prima tappa, Ponte di Legno – Edolo, percorrendo 158 Km in 3h36′46″, alla media di 43,733 Km/h. Ha preceduto di 1″ e 1′46″ gli italiani Fortunato Baliani (D’Angelo & Antenucci – Nippo) e Fabio Felline (Geox-TMC), distanziati di 4″ e 1′54″ nella prima classifica generale.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Ottava tappa suddivisa in due semitappe.
Il mattino, il venezuelano Jose Chacon (Loteria Tachira-Drodi) si è imposto nella prima semitappa, circuito a cronometro di Araure, percorrendo 12 Km in 14′05″, alla media di 51,124 Km/h. Ha preceduto di 9″ e 24″ i connazionali Galviz e Gil. Il venezuelano Carlos Linares (Gobierno De Carabobo) ha conservato la testa della classifica, con 5″ e 7″ sui connazionali Jhon Nava e Gutierrez.
Il pomeriggio, il colombiano Marvin Angarita (Movistar Team) si è imposto nella seconda semitappa, Araure – Barquisimeto, percorrendo 65,1 Km in 1h27′48″, alla media di 44,487 Km/h. Ha preceduto allo sprint i venezuelani Ubeto e Yosuang Rojas. Invariate le prime tre piazze della classifica.

BOASSON HAGEN EGUAGLIA HUSHOVD, VOECKLER BRACCATO

luglio 20, 2011 by Redazione  
Filed under News

Il 22enne norvegese della Sky raggiunge il connazionale a quota 2 successi di tappa imponendosi per distacco a Pinerolo mentre l’alsaziano, nel tentativo di rispondere a un attacco di Contador e Samuel Sanchez in discesa, è vittima di un dritto e insieme a Basso perde 27” dagli avversari diretti, conservando solo 1′18” su Evans.

Foto copertina: Edvald Boasson Hagen sul podio di Pinerolo (foto Bettini)

Il Tour de France è approdato in Italia con la 17a tappa, 179 km da Gap a Pinerolo, che presentava caratteristiche molto simili a quella precedente con una salita non durissima, il Colle di Pra Martino, seguita da una discesa molto tecnica subito prima dell’arrivo; è vero che a metà percorso c’erano da scalare anche il Monginevro e il Sestriere ma i 45 km di falsopiano in discesa che separavano la vetta della montagna degli Agnelli dall’imbocco dell’ultima salita avrebbero scongiurato azioni da lontano degli uomini di classifica. Anche lo svolgimento è stato dunque analogo a quello di ieri con velocità altissima e decine di corridori che provavano ad andare in fuga nelle prime fasi finchè al km 52 sono riusciti a prendere il largo Perez Moreno (Euskaltel), Bozic e Leukemans (Vacansoleil), Casar (Fdj), Paterski (Liquigas), Fofonov (Astana), Muravyev (Radioshack), El Fares (Cofidis), Chavanel (Quickstep), Mollema e Tjallingii (Rabobank), Hivert (Saur), la lanterne rouge Amador (Movistar) e Boasson Hagen (Sky), reduce dalla beffa subita in volata da Hushovd in quel di gap.
Con Casar miglior piazzato in classifica a poco meno di un quarto d’ora dalla maglia gialla Voeckler la Europcar ha lasciato non più di 7′ ai battistrada e nulla di significativo è successo sulle due principali salite di giornata, ad eccezione dell’attacco sul Monginevro di Roche (Ag2r), Hoogerland (Vacansoleil) e soprattutto De Weert (Quickstep), 12° in classifica con un ritardo di 9 minuti da Voeckler, che sono riusciti ad arrivare fino a 1′ dal gruppo di testa senza però mai riuscire a completare l’aggancio. In prossimità della vetta del Sestriere c’è stata anche l’azione solitaria di Perez Moreno; sembrava che il suo fosse uno scatto finalizzato soltanto a passare per primo sulla mitica montagna teatro in passato delle imprese di Fausto Coppi e Claudio Chiappucci e invece il basco ha tirato dritto anche in discesa arrivando ai piedi del Pra Martino con circa 1′ sul gruppo di Boasson Hagen e Casar, 3′ su quello di De Weert e 6′ sul plotone tirato dalla Lampre e dalla Garmin, i cui capitani Cunego e Danielson rischiavano di perdere un posto in classifica a vantaggio dell’atleta della Quickstep.
Due corse nella corsa dunque sull’ascesa finale; quella dei fuggitivi ha visto prevedibilmente spegnersi l’azione di Perez Moreno ed è stata vinta da Boasson Hagen che ha dapprima risposto a un attacco di Chavanel e in seguito, malgrado tra i battistrada fosse il più forte sia in discesa che nell’eventuale volata si è involato in salita e conquistato il suo secondo successo in questo Tour, nonchè il quarto per la Norvegia malgrado solo lui e Hushovd siano presenti in corsa, tagliando il traguardo di Pinerolo con 40” su Mollema e 50” su Casar, El Fares e Chavanel mentre Hivert che si era lanciato all’inseguimento del norvegese si è reso autore di due dritti in discesa che lo hanno relegato in 9a posizione. La seconda corsa è stata quella degli uomini di classifica e ha visto Contador (Saxo Bank) tentare per due volte l’attacco ma in vetta al Pramartino tutti i migliori hanno scollinato insieme: in discesa è stato Voeckler il primo a provarci ma a fare la differenza sono stati, complice un dritto dell’alsaziano che si trovava in quel momento in terza posizione, Samuel Sanchez (Euskaltel) e lo stesso Contador. Nei km finali pianeggianti comunque i due spagnoli sono stati raggiunti da Andy e Frank Schleck (Leopard), Evans (Bmc), Cunego, Taaramae (Cofidis), Peraud (Ag2r) e la maglia a pois Vanendert (Omega Pharma) e questi uomini hanno concluso tutti insieme a 4′26” da Boasson Hagen mentre Coppel (Saur) e la maglia bianca Uran (Sky) hanno pagato 4′34” e Basso (Liquigas), ancora in difficoltà in discesa ma non apparso al meglio neppure in salita, 4′53” insieme alla maglia gialla; a poco è servita l’azione di De Weert che ha preceduto di poco il gruppetto dei migliori terminando con un ritardo di 4′00”.
La classifica generale vede ridursi inesorabilmente il vantaggio di Voeckler che ha ora 1′18” su Evans, 1′22” su Frank Schleck, 2′36” su Andy Schleck, 2′59” su Samuel Sanchez, 3′15” su Contador, 3′34” su Cunego e 3′49” su Basso che è stato scavalcato dal veronese. Tutto però potrà essere ribaltato nella diciottesima tappa, che vedrà in rapida successione le scalate del Colle dell’Agnello, la salita più dura di questo Tour, e dell’Izoard e, dopo il falsopiano che porta al Col du Lautaret, l’arrivo in salita ai 2645 metri del Galibier, affrontato dal versante meno duro ma comunque interminabile e con le pendenze più accentuate proprio nel finale; a rendere ancora più impegnativa la corsa potrebbe essere il maltempo che nei giorni scorsi aveva fatto paventare addirittura un possibile annullamento della tappa.

Marco Salonna

PRA LOUP, QUANDO ASSALTARONO LA “BASTIGLIA” DI MERCKX

luglio 20, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ogni grande campione ha una sua “Bastiglia”, una fortezza fatta d’imprese e successi che tutti i più diretti avversari tentano di assaltare. E, tranne rarissime eccezioni, ce la fanno. Ci riuscirono gli sfidanti di Indurain a Les Arcs nel 1996, ci riuscì – forse in maniera ancora più eclatante – il francese Thevenet al Tour del 1975, in una giornata che sembrava doversi concludere con l’ennesimo successo di Eddy Merckx. Riviviamo questa storica giornata attraverso la penna del nostro storico Mario Silvano.

Foto copertina: Merckx arranca a pochi metri dal traguardo di Pra Loup (filmato d’epoca della TV francese)

All’inizio degli anni 70 la località di Pra Loup era ben nota agli appassionati di sci alpino.
Fu proprio lassù che Rolando e Gustavo Thoeni, nel 72, realizzarono nello slalom di Coppa del Mondo la prima doppietta per i nostri colori.
Le gare di sci, seguitissime all’epoca (erano gli anni d’oro della valanga azzurra), avevano dato notorietà internazionale a quella stazione invernale delle Alpi Marittime, nel sud della Francia.

Gli organizzatori del Tour –che in quegli anni scoprivano località note agli appassionati di sport invernali- pensarono bene di far arrivare a Pra- Loup una frazione della Grande Boucle.
Neppure Goddet e Levitan avrebbero immaginato, quando resero noto il tracciato dell’edizione del 75, che su quella salita breve e neppure troppo impervia della valle dell’Ubaye, sarebbe stata scritta una pagina indimenticabile nella storia del ciclismo.
Quel Tour, infatti, era particolarmente ricco di salite.
Più che le tappe pirenaiche e il Puy de Dome erano le salite delle Alpi a far tremare i polsi, con quattro frazioni in successione che certamente avrebbero dato un volto definitivo alla classifica.
Le Alpi, quindi, come arbitri di una sfida il cui vincitore sarebbe stato incoronato nello scenario -inedito per il Tour- del Campi Elisi.

Non è neppure da escludere che un percorso così arcigno fosse stato concepito per rendere più difficile a Eddy Merckx l’impresa, fino a quel momento mai realizzata da alcun corridore, di conquistare il sesto successo in terra di Francia.
L’anno precedente Eddy aveva appaiato, ottenendo la quinta vittoria, il record di Anquetil e certamente i transalpini non vedevano di buon occhio che il belga strappasse al campione normanno il primato di plurivittorioso nella corsa più importante del mondo.
Merckx, d’altronde, era alla soglia dei trent’anni e due lustri di professionismo corsi alla sua maniera rischiavano di renderlo più vulnerabile.
Era il campione mondiale in carica, certo, e nel 74 aveva pur realizzato la terza doppietta Giro-Tour. In entrambi i casi, però, aveva dovuto sudare per salire sul gradino più alto del podio.
Fuente e Baronchelli lo avevano attaccato sulle strade italiane e solo un prodigioso rush finale sulle Tre Cime di Lavaredo gli aveva consentito di mantenere la maglia rosa.
E sulle strade del Tour – sofferente per un fastidioso disturbo al soprasella – aveva accusato qualche battuta a vuoto sui Pirenei.

Il1975 era cominciato bene, con le vittorie alla Sanremo, al Fiandre e alla Liegi. Ma era stato costretto a disertare il Giro per problemi di salute e, alla vigilia della partenza del Tour, più di un critico non scommetteva su una sua vittoria.
Bastava dare un’occhiata al campo dei partenti per rendersi conto che il belga avrebbe dovuto guardarsi da avversari vecchi e nuovi.
Poulidor, Gimondi, Ocana, Fuente, Zoetemelk, Agostinho, Van Impe, Thevenet, Pollentier, Kuiper, Galdos, Lopez Carrill: pareva che i più bei nomi del ciclismo a cavallo degli anni 60 e 70 si fossero dati un appuntamento con la Storia. E c’erano anche Moser e Battaglin, al loro esordio al Tour.
Non sarebbe stato facile, insomma, cogliere il sesto successo alla sesta partecipazione.

Il prologo di Charleroi, però, suona come un presagio: Merckx deve cedere il passo a Francesco Moser, e il trentino deve chiedere agli organizzatori di rimuovere l’adesivo della Molteni, troppo frettolosamente appiccicato sulla prima maglia gialla destinata al campione di casa.
Merckx non è più lui, dunque? Niente affatto, perche nella breve crono di Merlin Plage torna alla vittoria e passa in testa alla classifica. Vince anche la crono di Auch, alla nona tappa, ma i distacchi che infligge ai rivali sono contenuti.Thevenet è secondo a nove secondi appena e sui Pirenei il francese passa all’attacco.
In altri tempi Merckx avrebbe reagito, accettando la sfida lanciatagli dall’alfiere della Peugeot. Ora, invece, è costretto a difendersi sulle rampe di Pla d’Adet, cedendo al rivale 49 secondi.
E anche sul Puy de Dome non resiste al ritmo imposto da Thevenet e Van Impe.
In vista del traguardo, poi, è fatto oggetto di una vera e propria aggressione; un esagitato lo colpisce con un violento pugno al fegato che avrebbe steso un comune mortale.
Non crolla Eddy, ma – pur terzo al traguardo- è costretto a cedere altri 34 secondi al transalpino che, in classifica generale, riduce il suo ritardo a meno di un minuto.
Il giorno successivo il Tour riposa sulla Costa Azzurra, in attesa delle tappe alpine, quelle decisive.
La prima, da Nizza a Pra-Loup, prevede 5 colli prima della salita finale: un sali e scendi sulle Alpi Marittime per 217,5 Km con oltre cinquemila metri di dislivello, con salite vecchie e nuove.
E’ domenica 13 luglio e sulla Promenade des Anglais c’è un caldo asfissiante.
Sui primi tre colli non succede niente, ma la battaglia si accende sul Col de Champs.
Thevenet attacca ripetutamente Merckx, che rintuzza prontamente ogni assalto.
Sul Col d’Allos, storica ascesa del Tour, i migliori sono ancora insieme e pare ormai che la sfida si giocherà sull’ultima salita. Quando manca meno di un chilometro allo scollinamento, Merckx – tra la sorpresa generale – passa all’attacco.
E’ uno scatto deciso, bruciante, che consente al belga di distanziare gli avversari e tuffarsi a capofitto nella lunga discesa.
Il modo con cui viene affrontata non lascia dubbi: il campione del mondo gioca il tutto per tutto e affronta i tornanti in un modo che fa venire i brividi.
Che Merckx fosse atleta capace di primeggiare su tutti i terreni lo si sapeva da anni, ma quella discesa spericolata a 80 all’ora e forse più lascia a bocca aperta.
Affronta rischi incredibili a ogni curva, sfiora i costoni della montagna e lambisce il ciglio di una strada con un fondo stradale infido, non protetta da guard-rail.
Gli avversari preferiscono non rischiare e lo stesso Moser tira i freni su un terreno a lui pur congeniale.
La discesa dell’Allos è una prova ardua anche per le moto e per le auto al seguito dei corridori. Un motociclista della polizia finisce in un burrone, cosi come l’ammiraglia della Bianchi e per il direttore sportivo Ferretti e il meccanico Piazzalunga si vivono momenti di autentica paura. E’ quasi un miracolo se le conseguenze del pauroso incidente dopo un volo di cinquanta metri che finisce su un provvidenziale pianoro si risolvono con la frattura di una gamba per Piazzalunga e lo stato di choc per l’ex gregario di Gimondi il quale, impegnato a seguire il suo eterno rivale, neppure si avvede di quello che è successo alle sue spalle.
Chi assiste alla diretta televisiva scommette sulla vittoria finale di Merckx il quale affronta la salita finale con un vantaggio di un minuto su Gimondi e di un minuto e mezzo su Thevenet.
Poi, lungo l’ascesa verso i 1630 metri di Pra-Loup succede quello che non ti aspetti.
La maglia gialla sale con evidente difficoltà, fatica a spingere sui pedali, si pianta.
Forse risente dell’aggressione di due giorni prima, forse i medicinali che ha assunto per lenire il dolore hanno lasciato il segno.
Pochi pensano, in quel momento, che le immagini che scorrono sulla televisione saranno le ultime del belga in maglia gialla.
Quando mancano tre chilometri rinviene Gimondi, che supera quasi incredulo un Merckx in piena crisi.
Ma chi è veramente scatenato è Thevenet che, incoraggiato dal suo D.S., sale come una furia.
Ha Merckx nel mirino e, su un tratto ostico, lo salta . “ Vai, che è cotto!” gli urlano dall’ammiraglia e non c’è pietà per il più forte di tutti. A un chilometro dalla conclusione, il francese raggiunge Felice, si alza sui pedali e lo supera di slancio, avviandosi a conquistare tappa e maglia, fra il tripudio dei suoi connazionali.
Il bergamasco è secondo, a 23 secondi appena. Poi anche Zoetemelk a 1’12 e Van Impe a 1’42” precedono Merckx, quinto a 1’56” e distrutto dalla fatica.
La situazione in classifica si è ribaltata. La nuova maglia gialla ha, alla fine della frazione, 58 secondi sul belga, lo stesso distacco che separava i due, a ruoli invertiti, alla partenza da Nizza.
Meno di un minuto che potrebbero anche non bastare in vista delle successive, difficili tappe alpine.
Ma Thevenet bisserà il successo il giorno seguente, nella tappa dell’Izoard e a Merckx non servirà tentare un’improbabile fuga a inizio tappa.
Si batte sino alla fine come un leone, neppure segue i consigli dei medici che gli suggeriscono il ritiro per i postumi di una caduta al raduno di partenza della tappa di Valloire e onora con il secondo posto finale un Tour bellissimo e palpitante.

La tappa di Pra-Loup aveva segnato una svolta decisiva nella carriera di Merckx, ben al di là di quello che diceva l’ordine d’arrivo e la classifica generale: il monarca assoluto era stato deposto e ci fu chi paragonò quell’evento ad una sorta di “presa della Bastiglia”.
Il sogno del sesto successo al Tour si era infranto su una salita di seconda categoria delle Alpi Marittime, in un’assolata domenica di metà luglio nella quale Eddy aveva provato ad essere il semidio che conoscevamo.
Non c’era riuscito ed era tornato tra gli umani: sofferente, stremato, sconfitto.
Ma, ancora una volta, coraggioso e irriducibile.
Soprattutto per questo va ricordata Pra-Loup, tappa simbolo di un’epoca nella quale il ciclismo era autentica emozione.

Mario Silvano

COMMENTOUR DE FRANCE: BAGARRE SERRATA VERSO LE ALPI

luglio 20, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Grande spettacolo in avvicinamento alle decisive salite alpine, e già nella tappa verso Gap abbiamo visto grandi duelli che purtroppo sono mancati sui Pirenei. Contador si rende protagonista insieme ad Evans e Sanchez avvicinandosi sensibilmente alla leadership di Voeckler, ora alle prese con un trittico di montagne tremendo: Pinerolo, Galibier e Alpe D’Huez.

Foto copertina: l’attacco al vertice sul Col de Manse (foto Bettini)

Lo show ha inizio. E’ bastato il secondo giorno di riposo per fare scatenare la aspettata bagarre dell’ultima settimana di Tour. Ciò che non era successo nei grandi tapponi pirenaici, è accaduto nella frazione di media montagna di Gap, col il bellissimo bis di Thor Hushovd arrivato ancora una volta grazie ad una fuga da lontano. Il grande protagonista tra i big è stato Alberto Contador, che vuole dimostrare che il suo desiderio di vincere la Grande Boucle non è ancora svanito nonostante un consistente vantaggio su Evans, candidato principale al successo finale. Proprio i due, grazie all’attacco avvenuto sul Col de Manse, hanno rosicchiato preziosissimi secondi ai propri avversari, principalmente Basso ed Andy Schleck, con l’australiano ora in seconda posizione nella generale.

Può essere una botta di morale fondamentale per affrontare al meglio il trittico alpino che parte domani con la tappa che porterà qui in Italia, a Pinerolo. Monginevro, Sestriere e Pra Martino non sono salite estreme ma quest’ultima, essendo a pochi chilometri dal traguardo farà sicuramente selezione insieme alla successiva discesa. Aspettiamo i nostri Basso e Cunego, che col pubblico dalla loro parte andranno a cercare un bellissimo successo di tappa in territorio italiano.

Bentornato in Italia, Tour.

Andrea Giorgini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI GAP

luglio 20, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: la cattedrale di Gap (panoramio)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Hushovd concede il bis. Contador lancia la sfida(Gazzetta dello Sport)

Hyller de norske sykkelstjernene(Aftenposten)

Dette er akkurat som NM i Gap (Adresseavisen)

Zweiter Etappensieg für Hushovd bei Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Hushovd sichert sich zweiten Tagessieg (Süddeutsche Zeitung)

Hushovd claims second stage win on Tour de France(The Independent)

Hushovd takes sprint win (The Daily Telegraph)

Hushovd wins 16th stage after sprint (The Times)

Andy Schleck laisse des plumes (L’Equipe)

Hushovd gagne à Gap, les Schleck à la traîne (Le Monde)

Hushovd siegt in Gap – Schlecks verlieren Zeit (Tageblatt)

Cadel Evans: Der große Gewinner des Tages (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Contador se luce antes de los Alpes(AS)

Contador da un golpe encima de la mesa en el Tour de Francia (Marca)

Alberto Contador: “Mejor de lo que pensaba” (El Mundo Deportivo)

Hushovd s’impose, Evans prend option(Le Soir)

Victoire d’étape pour Hushovd, Evans et Contador prennent du temps aux Schleck (Sud Presse)

Thor Hushovd wint ook eerste Alpenrit (De Standaard)

Contador flingue les Schleck en plein été norvégien (La Dernière Heure/Les Sports)

16e étape : une deuxième victoire personnelle pour Hushovd (L’Avenir)

Hushovd wint ook eerste Alpenrit, Schlecks verliezen dure seconden (Het Nieuwsblad)

Surprise Contador (De Telegraaf)

Hushovd Wins Tour Stage; Leader Vockler Loses Time (The New York Times)

Contador shines in Tour’s Stage 16, won by Hushovd(USA Today)

Cadel eyes yellow (Herald Sun)

Evans up to second place at Tour (The Age)

Evans throws down gauntlet in mountains (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa succederà sulla salita? Qualcuno potrebbe provarci in discesa (che, ricordo, è la stessa della famosa caduta di Beloki e del tornante che attraversò Armstrong)?

Gibosimoni: In un finale di Tour, TAPPA INUTILE. Non per velocisti, non per uomini di classifica, dato che qualcuno potrebbe anche tentare sul Manse (la vedrei dura) ma si vogliono tutti risparmiare per le tre tappe – veramente – Alpine.
O fuga o qualche scattista fuori classifica.

Mauro Facoltosi: due tappe veramente alpine…. temo che non accada nulla nemmeno a Pinerolo, a meno di sorprese

Pedale Pazzo: Non capisco come mai han messo quel cavalcavia alla fine, potevano fare una bella tappa alpina di pianura pura per velocisti puri già che c’erano.

Dopo la corsa

Pedale Pazzo: vabbeh mi autoquoto per rimangiarmi tutto. Un cavalcavia ha fatto più selezione (21 secondi) di Luz Ardiden e di Plateu de Bielle. Vabbeh non ho più parole (anche se è l’ennesima dimostrazione che non servono salite estreme per fare la differenza, certo che una salita di 8km al 5%……boh)
Poi la selezione ha fatto scoppiare la bagarre anche in discesa..e ora aspetto il distacco di Basso e Schleck che in discesa sono dei polli.
Ah proposito, ma gli Schleck? Lo sapevo che perdevano pure questo Tour, imbarazzanti.

Pedra85: I corridori sono la benzina, il percorso è solo la fonte di calore

N@po: Contador è un grande. Ci è voluto un suo scatto per mandare all’aria la corsa. Gli Schleck, finalmente, non hanno usufruito dello sceriffo Cancellara che ferma le corse quando le discese sono pericolose.
Risultato: staccati.

MirkoBL: Esatto. Se non ci fosse Contador, seppure forse all’80%, ci sarebbe stata anche oggi la solita processione.
I suoi avversari si pentiranno di non averlo fatto fuori giovedì.
Come intuito a Luz Ardiden, Frank ne ha più di Andy, ma entrambi riusciranno a perdere il Tour.
Evans è a questo punto il grande favorito; se non salta, per me, il Tour è suo, e se lo meriterebbe.
Un grandissimo appaluso a Hushovd, che riesce nell’impresa di vincere due tappe di mezza montagna.
Ma Cavendish ha fatto la salita in macchina?

Ceemo: Per fortuna ci sono Contador e S Sanchez. Bella azione, molto spettacolare. Non diamo per finiti però ne gli schleck ne Voeckler. Sono ancora tutti molto vicini in classifica.
Non capisco come un velocista come Hushovd possa staccare quasi tutti i fuggitivi in salita. Qualcosa non mi torna.

Profpivo: Che numero che ha fatto Contador! Non servono le pendenze in doppia cifra per fare la differenza, basta fare attacchi convinti, non gli scattini modello Schleck sui Pirenei. Andy l’ho proprio visto male, a un certo punto si è completamente spenta la luce e faticava anche a tenere le ruote del gruppetto Voeckler in salita.
A questo punto per il podio direi Evans, Contador, Voeckler

PS: Hushovd è un grande, corre in modo fantastico anche tatticamente.

Picchiarini: Basso imbarazzante, non ha gambe ne palle. A me sembra solo un pretino dismesso

Profpivo: Basso non può andare sul podio al Tour: in salita non fa la differenza, in discesa perde, a cronometro è fermo. Sta andando come mi aspettavo, costante e da primi 10 in classifica.

Pedale Pazzo: C’è da notare che ancora una volta Contador ha fatto la differenza su pendenze abbastanza contenute come sull’Etna. Su questo terreno ha una sparata davvero impressionante.
Andy Schleck proprio non lo capisco, ha risposto a Contador e dopo ha provato uno scatto deciso ma come al solito dopo 12 metri ha iniziato a voltarsi e voltarsi e voltarsi. Bisognerebbe promuovere la campagna “Uno specchietto retrovisore per Andy”.
Quest’anno dimostra di non essere affatto cresciuto nè come prestazioni nè tatticamente nè tecnicamente (l’anno scorso spaccava il cambio in ogni salita, quest’anno prende le curve con traiettorie esagonali).
Su Basso c’è poco da dire: il basso del 2006 è morto, quello che saliva il Bondone in 49 netto senza neanche aprire la bocca. Adesso è uno discreto, con troppi punti deboli (soffre gli scatti, non sa fare le discese, in crono è fermo) per vincere o fare podio in una corsa a tappe.
Vockeler oggi andava molto più duro. AL primo scatto di Contador è stato il primo a rispondere ma col rapportone, poi ha ceduto. Tornato sulla terra ma a me puzza: tapponi pirenaici con migliaia di metri di dislivello, decine di km di salite dure e lui agile agile. E oggi questo? Boh.
Evans il più completo, va forte su qualsiasi terreno e tatticamente non sta sbagliando nulla. E’ un maestro nel perdere i grandi giri, ma spero che alla fine vinca lui!

Hotdogbr: l’impressione è che oggi abbiamo trovato il podio di Parigi (Evans-Contador-Sanchez) con l’incertezza su chi tra l’australiano e lo spagnolo lo vincerà, il Voeckler visto oggi è destinato non dico a saltare ma comunque a perdere terreno da questi tre, per il resto Frank Schleck non è brillante, Andy ha avuto una giornata nera che non mi spiego se non con il giorno di riposo e il brutto tempo, Basso è probabile che dopo la caduta dell’Etna abbia forzato la preparazione per recuperare il che l’ha fatto arrivare con una buona condizione a inizio Tour e probabilmente a pagare adesso, Cunego da buon regolarista è 8° e potrebbe anche guadagnare posizioni di qui a Parigi, Hushovd stupisce ma fino a un certo punto, già nel 2002 fu 5° a Cluses in una vera tappa di montagna con Roselend, Saisies, Aravis e Colombiere in rapida successione

N@po: A proposito di Cunego. Zitto zitto rimane a poco più di 2 minuti da Evans, dei quali 1 perso nella cronosquadre (Lampre diamoci una mossa e facciamo una squadra decente) e circa 1min rubato dalla neutralizzazione della prima tappa senza la quale accumulavano ritardo anche Basso, Andy e sospetto anche Voeckler. Insomma è lì con lo sputo ma per ora lo si può solo apprezzare.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gazzetta.it: “Saint Paul Trois Chataux” (Châteaux)
Pancani: “Vacaggio” (crasi tra vantaggio e Vacansoleil)
Basso: “Ho già corso questo finale”
Cassani: “Eddy Schleck”
Pancani: “Pausa pubblicitaria”… segue momento di silenzio su immagini di corsa…. riprende la cronaca… “13 Km al…”… e tolgono il microfono a Pancani per mandare la pubblicità.
Pancani: “Samuel Sanscez”
Pancani: “Stasera la classifica potrebbe riaprirsi senza arrivare ai tapponi alpini”
Conti: “Hushovd corre in modo da insegnare ai giovani”
Motta: “Perché il Giro d’Italia è molto bello”
De Luca, replicando all’affermazione di Motta: “Sì, è molto bello il Giro d’Italia”
De Stefano: “Tanti colleghi che sono sotto al pullman” (e io mi sono salvata!!)
De Luca: “L’eroe di Plateau Beille”
De Stefano: “Si scendeva per la discesa” (ovviamente)
TelevideoRAI: “Hushovd s’impone su Hagen” (Boasson Hagen)

LA TAPPA CHE VERRA’

I francesi saranno altezzosi e attaccatissimi alla loro “grandeur”, ma di fronte ad un evento come il 150° anniversario della nostra unità nazionale hanno “capitolato” e ci hanno ceduto una frazione della loro amatissima corsa. E così oggi il Tour farà scalo in Italia, al termine di una frazione che, sul piano delle difficoltà, può essere di primo acchito paragonata a quella del giorno precedente e cioè, come l’ha definita uno dei partecipanti al nostro “Box populi”, squisitamente inutile. Perchè è vero che ci sono Monginevro e Sestriere, ma avranno l’aspetto di due giganti ridimensionati, collocati lontani dal traguardo e privi di pendenze severe. Ci sarebbe quel Pra Martino piazzato a ridosso del traguardo, ma anche le sue inclinazioni (media del 6%, massima del 12%) non sembrano di quelle adatte alla selezione. Tutto vero ma ieri si è disputata la tappa di Gap che ha dimostrato che, se c’è voglia di battagliare, “i corridori sono la benzina, il percorso è solo la fonte di calore”, per citare un’altro dei nostri amici. Con queste premesse ci si attenda, dunque, un altro finale ad altissimo livello d’adrenalina, anche perchè chi si staccherà sull’ultimo colle, piazzato a soli 8 Km dall’arrivo, molto difficilmente riuscirà a rientrare, complice anche una discesa stretta e ripida, già conosciuta a parte del gruppo poichè fu affrontata nella versione riveduta e corretta della Cuneo-Pinerolo proposta al Giro d’Italia del 2009.

METEOTOUR

Gap: cielo sereno, 15,5°C (percepiti 14°C), venti moderati da NNW (15-24 Km/h), umidità al 63%
Pinerolo : cielo sereno, 24,2°C (percepiti 26°C), venti deboli da WNW (8-15 Km/h), umidità al 37%

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

16a TAPPA: ALES – GAP (215 Km)

VAN A POR INDURAIN
Todos contra Indurain
Susto de muerte para Indurain – Lietti le debe un favor a LeMond – Indurain, ante su peor día – Los especialistas le ven ganador – El monte de los holandes

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

19-07-2011

luglio 20, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il norvegese Thor Hushovd (Team Garmin-Cervelo) si è imposto nella sedicesima tappa, Saint-Paul-Trois-Châteaux – Gap, percorrendo 163 Km in 3h31′38″, alla media di 46,212 Km/h. Ha preceduto allo sprint allo sprint il connazionale Boasson Hagen e di 2″ il canadese Hesjedal. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 8° a 1′55″. Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) ha conservato la maglia gialla, con 1′45″ sull’australiano Evans e 1′49″ sul lussemburghese Fränk Schleck. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 7° a 3′49″. Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 6° a 3′42″, Damiano Cunego (Lampre – ISD) 8° a 4′01″

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il venezuelano Gil Cordoves (Alcaldia De Maracaibo) si è imposto nella settima tappa, Tinaquilo – El Playon, percorrendo 209,5 Km in 4h40′59″, alla media di 44,735 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Ulloa e il venezuelano Machado. Il venezuelano Carlos Linares (Gobierno De Carabobo) ha conservato la testa della classifica, con 9″ e 10″ sui connazionali Contreras e Gutierrez.

HUSHOVD STREPITOSO BIS, CONTADOR RIACCENDE IL TOUR

luglio 19, 2011 by Redazione  
Filed under News

Il campione del mondo va in fuga e trionfa a Gap in una volata a tre con il connazionale Boasson Hagen e il compagno di squadra Hesjedal mentre lo spagnolo attacca sul Col de Manse e insieme a Evans e Samuel Sanchez guadagna terreno su Voeckler che conserva la maglia gialla e soprattutto su Basso e Andy Schleck, staccati nell’ultima discesa.

Foto copertina: Thor Hushovd coglie il secondo successo di tappa in questo Tour de France (foto Bettini)

Dopo le frazioni pirenaiche piuttosto deludenti dal punto di vista dello spettacolo la 16a tappa, 162,5 km da Saint-Paul-Trois-Châteaux a Gap, si è rivelata di gran lunga quella più entusiasmante di questa edizione della Grande Boucle. Dopo ben 100 km di scatti e controscatti senza che però riuscisse a nascere la fuga buona finalmente sono riusciti ad avvantaggiarsi Marcato (Vacansoleil), Perez Lezaun (Euskaltel), Grivko (Astana), Ignatiev (Katusha), Devenyns (Quickstep), Martin (Htc), Hesjedal e Hushovd (Garmin), Roy (Fdj) e Boasson Hagen (Sky), con gli ultimi tre citati in fuga già nella tappa di Pau vinta dal campione del mondo: anche Mollema (Rabobank), Jeandesboz (Saur) e Dumoulin (Cofidis) hanno tentato di agganciarsi ma senza successo e il vantaggio ha rapidamente raggiunto i 6 minuti sul gruppo tirato dall’Ag2r, interessata probabilmente a non far guadagnare troppo terreno alla Garmin in chiave classifica a squadre, mentre una fitta pioggia ha iniziato per l’ennesima volta in questo Tour a cadere sul percorso.
Ai piedi del Col de Manse, unica vera difficoltà altimetrica della giornata con la vetta posta a 11 km dal traguardo, Ignatiev ha guadagnato un centinaio di metri sui compagni di fuga ma a fare la differenza a metà dell’ascesa è stato Hesjedal, già 7° al Tour 2010, al cui inseguimento si sono portati Boasson Hagen e Hushovd, ormai non più sorprendenti per queste loro prestazioni quando la strada sale. A sorprendere tutti è stato invece Contador (Saxo Bank) che malgrado la salita non presentasse grandi pendenze improvvisamente ha piazzato uno scatto al quale hanno risposto Andy e Frank Schleck (Leopard), aiutati per un breve tratto da Cancellara, ed Evans (BMC) e immediatamente dopo anche la maglia gialla Voeckler (Europcar) e Samuel Sanchez (Euskaltel); più in difficoltà i nostri Basso (Liquigas) e Cunego (Lampre) rientrati in seguito insieme a un’altra decina di corridori. Dopo una breve fase di studio Navarro (Saxo Bank) ha rilanciato l’azione per il suo capitano che a circa 3 km dalla vetta è ripartito con a ruota Voeckler e Andy Schleck; sia l’alsaziano che il lussemburghese hanno però peccato di presunzione e sono stati costretti a lasciare andare il vincitore del Giro d’Italia, sul quale invece sono riusciti a portarsi Evans e Andy Schleck: la maglia gialla è rimasta a inseguire con Frank Schleck, Cunego, un brillante Velits (Htc), Danielson (Garmin), Jeannesson (Fdj) e Taaramae (Cofidis) mentre Basso ha faticato moltissimo e solo in un secondo momento è riuscito ad accodarsi in compagnia tra gli altri di Gilbert (Omega Pharma) e Rojas (Movistar), a caccia di punti per la maglia verde.
Nella bagnata discesa finale, già di suo molto tecnica in condizioni di asciutto, Boasson Hagen e Hushovd sono riusciti a riportarsi su Hesjedal e il canadese si è messo al servizio del compagno di squadra che non ha avuto difficoltà a battere l’atleta della Sky allo sprint; per il campione del mondo si tratta del secondo successo in questo Tour dopo quello di Pau ed è comunque straordinario che entrambi siano arrivati in tappe sulla carta troppo impegnative per lui. Terzo posto per Hesjedal davanti agli altri reduci della fuga con Marcato 8° a 1′55”; nel tratto più impegnativo della picchiata Evans ha guadagnato qualche metro su Contador e Samuel Sanchez e ha chiuso 11° a 4′23” da Hushovd con i due spagnoli a 4′26”, il gruppo di Voeckler, Frank Schleck e Cunego regolato in volata da Rojas su Gilbert a 4′44” e Basso, come di consueto in difficoltà nelle discese bagnate, a 5′17” comunque davanti a un Andy Schleck del tutto fuori fase nel finale e giunto al traguardo con un ritardo di 5′32” che sarebbe potuto anche essere maggiore se negli ultimi km non avesse avuto l’aiuto del compagno Monfort: da segnalare in positivo invece in chiave maglia verde la prestazione di Cavendish (Htc), che nei piani di Rojas e Gilbert dovrebbe andare fuori tempo massimo in uno dei prossimi tapponi di montagna e che invece sul Col de Manse si è difeso egregiamente terminando 42° con 6′48” di ritardo da Hushovd.
La nuova classifica generale vede Voeckler ancora in maglia gialla con 1′45” su Evans, 1′49” su Frank Schleck, 3′03” su Andy Schleck, 3′26” su Sanchez, 3′42” su Contador, 3′49” su Basso e 4′01” su Cunego. Per quanto si è visto oggi l’alsaziano è attaccabile e salgono prepotentemente le quotazioni di Evans e Contador e in seconda battuta di Sanchez, mentre Andy Schleck e Basso hanno avuto una battuta d’arresto ma potrebbero rifarsi nelle prossime tappe più adatte ai fondisti: il lussemburghese e il varesino dovranno però prima superare l’ostacolo della discesa del Colle di Pramartino che porta al traguardo di Pinerolo, là dove si concluderà la 17a tappa con partenza da Gap: il percorso di 179 km prevede a metà strada la scalata del Monginevro e del Sestriere e un finale identico a quello della tappa del Giro 2009 vinta da Di Luca.

Marco Salonna

TOUR NOSTRUM – 13a TAPPA: SÈTE – PORT-BARCARÈS

luglio 19, 2011 by Redazione  
Filed under News

Dopo il “Giro Nostrum” abbiamo provato a metterci nei panni anche di Christian Prudhomme e a tracciare un ipotetico percorso del Tour de France. L’unico filo conduttore è stato, come per la corsa rosa, il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Non ci siamo basati sulle candidature ufficiali, con l’esclusione di Liegi e della tappa pirenaica della Pierre-Saint-Martin. Seguiteci

13a TAPPA: SÈTE – PORT-BARCARÈS

Giornata di riposo e poi si riparte alla volta dei Pirenei, ai cui piedi si partirà domani per la prima delle cinque frazioni disegnate sulla catena al confine con la Spagna. Alla vigilia delle frazioni decisive si correrà una tappa facile, l’ultima per velocisti prima della passerella di Parigi. Non sarà totalmente pianeggiante ma l’ottovolante sul quale si infilirà il gruppo tra i – 70 e i -20 Km all’arrivo, pur impegnando non poco le formazioni dei velocisti, non dovrebbe costituire un ostacolo insormontabile per gli sprinter.

Siti UNESCO del giorno
Sète, Béziers: Canal du Midi

Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Tour de France 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria

13a_tour

plan_barcares

alt_barcares

ARCHIVIO TOUR NOSTRUM

1a tappa: Liegi (cronosquadre)
2a tappa: Tongres / Tongeren – Longwy
3a tappa: Longwy – Nancy
4a tappa: Nancy – Troyes
5a tappa: Troyes – Vézelay
6a tappa: Avallon – Arc-et-Senans
7a tappa: Lons-le-Saunier – Chambery
8a tappa: Albertville 1992 – Sestriere 2006
9a tappa: Bardonecchia – Station de Vars
10a tappa: Guillestre – Orange
11a tappa: Avignone – Mont Ventoux
12a tappa: Arles – Parc National des Cévennes (Florac)

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