LA POOLEY VINCE A CANCANO, MA LA VOS NON MOLLA UN METRO
L’inglese vince il duello sull’arrivo in salita di Valdidentro, con la maglia rosa che le resta perennemente in scia. Perde terreno la Guderzo che cede la terza posizione a Judith Arndt. Domani in Piemonte il secondo ed ultimo arrivo in salita a Ceresole Reale.
Foto copertina: Emma Pooley precede Marianne Vos sul traguardo di Valdidendro (foto CJ Farquharson/WomensCycling.net)
Siamo agli sgoccioli del 22mo Girodonne e con esso sono iniziati i duelli in montagna. Dopo il dominio di Marianne Vos ieri sul Mortirolo, l’arrivo in salita ai Laghi di Cancano ha sancito la quasi imbattibilità della fuoriclasse olandese, che ha ceduto la vittoria di tappa alla Pooley, restando però saldamente al comando della classifica generale.
Una tappa breve ma molto impegnativa, corsa per intero col naso all’insù, da Teglio a Valdidentro.
Settanta chilometri, con un finale molto impegnativo ed inedito con gli ultimi inediti dieci chilometri interamente in salita. Nonostante il pallido sole alla partenza nella località patria del pizzocchero, il tempo diventava sempre peggiore in direzione del traguardo. A Grosio parte una fuga a due con la australiana Ruth Corset e l’americana Amanda Miller, che riescono a resistere in testa alla corsa fino a poco dopo lo scollinamento della salita delle Motte. Proprio qui che avviene lo scatto decisivo delle prime due della generale, che partono all’inseguimento delle fuggitive. Il ricongiungimento avviene all’inizio dell’erta conclusiva verso Cancano, mentre dietro si forma un gruppetto con Arndt, Guderzo, Antoshina e Abbott. Alle Torri di Fraele inizia l’ultimo tratto di circa due chilometri in sterrato che porta verso l’arrivo. Non c’è volata con la Pooley che vince davanti alla maglia rosa. Resiste in terza posizione la Corset, mentre la Arndt compie uno scatto che le consente di guadagnare i secondi per balzare al terzo posto della generale ai danni di Tatiana Guderzo. Ancora ottima la prova di Elena Berlato che grazie alla conquista della decima posizione di tappa, si mantiene saldamente al comando della classifica delle giovani.
Domani un altro grande appuntamento in montagna, col trasferimento in Piemonte verso Ceresole Reale, sulla cui salita finale ci sarà il secondo round dei duelli tra Vos e Pooley per la vittoria finale e tra Guderzo e Arndt per il terzo posto. Che vinca la migliore.
Andrea Giorgini
COMMENTOUR DE FRANCE: “RADIOSHOCK”!
luglio 8, 2011 by Redazione
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L’ultima frazione pianeggiante in questa prima settimana di Tour è stata nuovamente falcidiata da un infinito numero di cadute, in cui sono stati coinvolti soprattutto i capitani del team guidato da Bruyneel, ad esclusione di Andreas Klöden. Ma è il capitano del Team Sky Bradley Wiggins ad avere avuto la peggio, ritirandosi dopo essere finito rovinosamente a terra in una caduta di massa, mentre a metà frazione abbandona anche Tom Boonen.
Foto copertina: Bradley Wiggins caricato in ambulanza: lui e i leader Radioshack Leipheimer e Horner sono state le vittime illustri di un’altra giornata segnata dalle cadute (foto AFP)
Le cadute non hanno nemmeno risparmiato la tappa più facile di questo Tour. Doveva essere una giornata di relativo riposo per gli uomini di classifica, ma alcuni di loro nel finale ne hanno avuto amare conseguenze. In particolare ne sono usciti malconci gli uomini Radioshack: Popovych prima, Leipheimer e Horner dopo, in una caduta di massa dove è stato costretto al ritiro Bradley Wiggins.
Nessuna colpa da parte del fondo stradale o di qualche tifoso, solamente alcune distrazioni che, in particolare per il britannico del Team Sky, hanno fatto svanire nel nulla il grande obiettivo stagionale. Bradley Wiggins stava molto bene, dopo il Giro del Delfinato vinto brillantemente e che aveva alzato le quotazioni dell’atleta britannico in ottica Tour.
Si complica la situazione per Leipheimer ed Horner, ormai usciti fuori classifica con un distacco già elevato: e la cosa è molto problematica visto che da domani si comincia seriamente a salire. Il Massiccio Centrale darà i primi delineamenti della classifica generale e tocca al tedesco Klöden assumersi il ruolo di capitano della squadra guidata da Bruyneel.
Parliamo degli italiani: Basso e Cunego avranno molto da sbrigare domani. Il primo dovrà cercare inequivocabilmente di rimanere coi big, Damiano ha invece due possibili soluzioni scattando negli ultimi chilometri o tentare di vincere allo sprint. Super Besse è un arrivo conosciuto, ricordiamo quando qualche anno fa vinse Riccò in quel Tour maledetto per il Cobra di Formigine. E’ una salita in stile Montevergine ed è facile che si assista ad una volata di gruppo. Ma attenzione, perchè coi primi dieci della generale racchiusi in soli venti secondi può accadere di tutto. Stiamo a vedere.
Andrea Giorgini
I DUE VOLTI DELLA GRAN BRETAGNA: CAVENDISH OK, WIGGINS KO
Il velocista dell’HTC conquista il suo 17° successo al Tour davanti a un finalmente brillante Petacchi e a Greipel mentre il capitano della Sky cade a 40 km dal traguardo ed è costretto al ritiro. Anche Boonen mette piede a terra, giornata nera per la Radioshack con Leipheimer che perde altri 3′ e Horner addirittura 12.
Foto copertina: Mark Cavendish anticipa nettamente Alessandro Petacchi a Chateauroux (foto AFP)
Non succede praticamente niente nei primi 170 dei 218 km, pressochè interamente pianeggianti, lungo i quali si snodava la settima tappa del Tour de France da Le Mans a Chateauroux, con la fuga di giornata iniziata poche centinaia di metri dopo la partenza ad opera di Delage e Meersman (Fdj), Talabardon (Saur) e Urtasun (Euskaltel), il ritiro di Boonen (Quickstep) per le conseguenze della caduta nella tappa di Cap Frehel e il gruppo che, complice un forte vento laterale/contrario, controlla la situazione guidato dalla Garmin di Hushovd e Farrar e dall’Htc di Cavendish, grande favorito di giornata.
Ad accendere la corsa è purtroppo ancora una volta una prima caduta nella quale sono coinvolti tra gli altri Kreuziger (Astana), Popovych (Radioshack) e Gallopin (Cofidis) e successivamente a 35 km dal traguardo un secondo ruzzolone di massa, ben più grave del precedente: ad avere la peggio sono il recente vincitore del Giro del Delfinato Wiggins (Sky) che è costretto al ritiro per una sospetta frattura della clavicola e Horner (Radioshack), che si era invece imposto al Giro di California, che riuscirà a ripartire ma piuttosto malconcio e taglierà il traguardo in ultima posizione con 12′41” di ritardo, dando comunque addio ai sogni di classifica generale; in seguito alla caduta il gruppo si è spezzato in tre tronconi, e se Vinokourov (Astana), rimasto nel secondo, è riuscito a rientrare ciò non è accaduto a Hesjedal e Farrar (Garmin), Mollema (Rabobank), agli uomini della Sky, tra cui Boasson Hagen e la maglia bianca Thomas, che si erano fermati sperando in una ripartenza di Wiggins e soprattutto a Leipheimer (Radioshack), che aveva già perso 1′05” nella tappa di ieri a Lisieux.
Gli ultimi 35 km, salvo brevi tratti in cui a condurre sono state la Leopard e una Liquigas molto cresciuta negli ultimi giorni, sono stati praticamente una cronosquadre dell’HTC, rimasta in blocco nel primo gruppo ad eccezione di Bak e Pate che avevano lavorato in precedenza, che ha condotto Cavendish al successo nella volata di gruppo per lo sprint intermedio, è andata a riprendere il quartetto di testa ai -12 e aveva ancora 6 uomini a supportare il britannico ai -3: non c’è stato nulla da fare per gli altri e l’atleta dell’isola di Man, alla cui ruota si è posizionato saldamente un Petacchi (Lampre) indubbiamente agevolato da una volata meno caotica dei giorni scorsi, è uscito dalla scia di Goss ai 200 metri e si è aggiudicato facilmente il successo; bravo lo spezzino a chiudere 2° resistendo al ritorno di Greipel (Omega Pharma), che per la prima volta ha potuto disputare la sua volata dopo che nei giorni precedenti era stato Gilbert a farlo per la squadra belga. 4° è giunto Romain Feillu (Vacansoleil) davanti a Bonnet (Fdj), Galymzyanov (Katusha) e a un Hushovd che sembra avere smarrito la brillantezza dei primi giorni, mentre il gruppo di Leipheimer, Hesjedal e Kreuziger è giunto al traguardo con un ritardo di 3′06”.
La prima settimana della Grande Boucle va dunque in archivio con il norvegese in maglia gialla con 1” su Evans, 4” su Frank Schleck, 8” su Millar, 10” su Kloeden, 12” su Fuglsang e Andy Schleck e 13” su Martin e Peter Velits: la classifica dei favoriti vede poi Gesink a 20”, Vinokourov a 32”, Van den Broeck a 39”, Basso a 1′03”, Roche e Cunego a 1′12”, Karpets a 1′29”, Contador a 1′42”, Danielson e Vandevelde a 1′57”, Samuel Sanchez a 2′36”, Hesjedal a 4′28”, Leipheimer a 4′29” e Kruziger a 5′35”. Un ottimo inizio di Tour quindi per Basso e Cunego che sono rimasti lontani dalle cadute e nonostante la cronosquadre hanno guadagnato terreno su alcuni avversari diretti, ma per loro e tutti coloro che puntano la maglia gialla il primo vero esame sarà quello dell’8a tappa, 189 km da Aigurande a Superbesse nel Massiccio Centrale: nulla di trascendentale ma a 25 km dal traguardo si scala la Croix Saint-Robert, 6,2 km al 6,2%, e gli ultimi 7 km sono gli stessi che nel 2008 videro il successo di Riccò, poi squalificato per doping, davanti a Valverde; vedremo dunque sicuramente gli uomini di classifica darsi battaglia nel finale anche se a giocarsi il successo parziale potrebbero essere i superstiti di una fuga da lontano.
Marco Salonna
TOUR NOSTRUM – 5a TAPPA: TROYES – VÉZELAY
Dopo il “Giro Nostrum” abbiamo provato a metterci nei panni anche di Christian Prudhomme e a tracciare un ipotetico percorso del Tour de France. L’unico filo conduttore è stato, come per la corsa rosa, il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Non ci siamo basati sulle candidature ufficiali, con l’esclusione di Liegi e della tappa pirenaica della Pierre-Saint-Martin. Seguiteci
5a TAPPA: TROYES – VÉZELAY
Seconda occasione per i finisseur, inserita per spezzare l’egemonia della pianura nella prima settimana di Tour. Il finale ricorda quello di Mûr-de-Bretagne, con un muro finale di 1,2 Km, caratterizzato da una pendenza media del 7% e da uno strappo fino al 15%. Lo scollinamento, che per 500 metri non coinciderà col traguardo, sarà preceduto da una una sessantina di chilometri frastagliati, mentre le fasi iniziali saranno totalmente pianeggianti.
Siti UNESCO
Marmagne: Abbazia di Fontenay
Asquins (chiesa di Saint-Jacques): Strade francesi per Santiago de Compostela
Vézelay: Basilica e collina di Vézelay, Strade francesi per Santiago de Compostela
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Tour de France 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria
ARCHIVIO TOUR NOSTRUM
1a tappa: Liegi (cronosquadre)
2a tappa: Tongres / Tongeren – Longwy
3a tappa: Longwy – Nancy
4a tappa: Nancy – Troyes
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LISIEUX
luglio 8, 2011 by Redazione
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Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Foto copertina: Lisieyx, Basilica di Santa Teresa (de.123rf.com)
TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE
Il Tour esalta Boasson e applaude Malori(Gazzetta dello Sport)
Foreldrene tok til tårene da seieren var sikret: “vi vet det betyr mye for Edvald” (Aftenposten)
Boasson Hagen spurtet inn til etappeseier (Adresseavisen)
Team Sky breaks Tour duck (The Daily Telegraph)
Team Sky rider Hagen wins sixth stage (The Independent)
Boasson Hagen hands Team Sky first Tour win (The Times)
Boasson Hagen avec aplomb (L’Equipe)
Thomas Voeckler, l’éternel attaquant (Le Monde)
«La vache va finir par être condamnée» (Tageblatt)
Sechster Etappensieg geht an Hagen (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Hagen gana la sexta etapa(AS)
Boasson Hagen toma la alternativa(Marca)
Boasson Hagen se impone al esprint (El Mundo Deportivo)
La Norvège en fête au Tour de France (Le Soir)
Gilbert: “Mon plan avec Vanendert n’a pas fonctionné” (Sud Presse)
Gilbert: ‘Geen probleem met Greipel’ (De Standaard)
Emprunte norvégienne sur le Tour de France(La Dernière Heure/Les Sports)
Boasson Hagen comme un poisson dans l’eau à Lisieux, Gilbert 7e (L’Avenir)
Boasson Hagen klopt Goss en Hushovd in sprint bergop (Het Nieuwsblad)
Hoogerland: iedereen wil die trui hebben (De Telegraaf)
Boasson Hagen Wins as Sky Come of Age on Tour (The New York Times)
Thor Hushovd stays in yellow at Tour de France (USA Today)
Norwegian edges Goss in sprint (Herald Sun)
Hagen claims maiden Tour win in 6th stage (The Age)
Norwegian Hagen wins sixth Tour stage (The Australian)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Volata o tentativo a sorpresa?
Segnalo che il finale è praticamente la fotocopia di quello di Tropea
Pedale Pazzo: é un finale molto simile, anche se c’è da dire che a Tropea c’era uno strappo più secco di un km all’8% che permetteva di fare uno scatto secco.
Qui invece lo strappo è di 2 km ma meno ripido al 5% ed è difficile andare via soprattutto perchè si arriverà sparati dalla lieve discesa.
Credo che sarà difficile rivedere un Contador che parte come a Tropea, più probabile qualche attacco dalle secondo linee e non escludo che un Petacchi in forma possa reggere bene in quei 2km senza perdere troppe posizioni e poi fare la sparata finale (a Tropea vinse la “volata di gruppo” dietro a gatto e Contador).
Poi come sempre occhio a Gilbert (che ormai fa anche le volatone di gruppo e al solito Hushovd.
Ceemo: A vederlo così sembra tanto simile a quello della prima tappa.
Non avevo guardato con attenzione le altimetrie delle prima tappe prima della partenza ma per quello che ho visto sembra abbiano quasi disegnato il percorso pensando a Gilbert in questa prima settimana!!
Hotdogbr: intanto sono già andati via in 5 tra cui Malori e visto il percorso non sarà facile per il gruppo andarli a prendere anche se alla fine non ci riuscirà, da come è l’arrivo sembra più per Rojas o per il miglior Hushovd o, anche se per quanto visto finora sembra inverosimile, per il miglior Petacchi che per Gilbert
Vedo23: Certo che oltre 9 minuti di vantaggio concessi a 5 corridori sono tanti!! Ok che mancano ancora 140 Km, ma se sono stati furbi i fuggitivi e hanno guadagnato senza sprecare troppo… arrivano tranquillamente!!
(purtroppo non avendo ancora le immagini è difficile capire se si siano spremuti già molto o meno. La media, comunque, non mi sembra esageratissima contando che l’inizio tappa è il più pianeggiante…)
Speriamo in una buona dimostrazione da parte di Adriano!
Vedo23 (dopo la tappa): Grande dimostrazione di talento per Malori!
Purtroppo per una gestione non ottimale della fuga da parte dei 5, quando avevano grande vantaggio. Ma in gruppo han tirato in molti ed era durissima!
Gibosimoni: Tappa a Boasson Hagen ma “man of the match” Adriano Malori senza ombra di dubbio. Leiphemer dovrebbe aver perso almeno 1′, a quanto ho visto non era nel gruppetto dei primi ed è caduto fuori spazio-neutralizzazione.
Hotdogbr: Malori è andato fortissimo nel finale però quoto quanto detto da Vedo, questa tattica dei fuggitivi di risparmiarsi per poi dare tutto nel finale mi sembra controproducente, se nel momento in cui avevano 11′ avessero deciso di proseguire con ritmo regolare ma comunque senza risparmiarsi e senza permettere al gruppo di ridurre il distacco a 2′ in brevissimo tempo allora forse sarebbero arrivati
Vedo23: L’assurdo è stato proprio il rallentamento esagerato che hanno avuto in certi punti, per poi riaccelerare notevolmente.
Indagando poi meglio s’è capito che nelle prime due ore avevano già dovuto spingere molto forte e che conquistare quel vantaggio gli era costato fatica (tanto valeva limitarsi a 7-8 minuti e salvare di più la gamba secondo me: così hanno fatto spaventare, giustamente, le squadre dei velocisti!). Eppure poi nel finale alcuni ne avevano ancora, come ha dimostrato Malori (ma anche Westra). Peccato, poteva essere un’occasione più ghiotta ancora!
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Iglinskiy andò a battere contro una signora” (vabbè che il ciclismo è uno sport di strada…)
De Stefano: “dal 2000, è il 13° tour che commento” (il 12°, ma dobbiamo capirla poverina… con tutti i chilometri che deve farsi ogni giorno tra partenza e arrivo… si fa tutte le volte un tour nel tour)
De Luca: “Arrivo che regolerà emozioni”
De Luca: “Alessandro Malori” (Adriano)
De Luca: “Passaggio volante del gruppo” (passaggio al traguardo volante)
Cunego: “Le strappe” (non è Cunego che ha ripetuto l’errore dell’altro giorno…. è stata la RAI che ha per sbaglio mandato in onda un’intervista vecchia)
Cassani: “Tappa del Giro con arrivo a Gardeccia” (al Gardeccia)
Pancani: “Il grand depart” (partenza è femminile)
Pancani, a proposito di Yohann Gene: “Primo corridore di colore a prendere parte al Giro d’Italia”
Pancani: “La tappa di domani sarà l’unica in linea senza GPM” (c’è anche l’ultima di Parigi)
Cassani: “Sgocciola” (piove)
TelevideoRAI: “Tour, primo vittoria per Boasson Hagen”, “Edval Boasson Hagen” (Edvald), “Mathew Goss” (Matthew), “Jeanneson” (Jeannesson)
LA TAPPA CHE VERRA’
I corridori avranno tirato un bel sospiro di sollievo alla vista dell’altimetria di questa tappa. Oramai capita di rado, nelle corse a tappe, di trovarne di così piatte a causa del “vezzo” degli organizzatori di piazzare salite un po’ ovunque per movimentare la corsa, talvolta mettendole proprio a ridosso del traguardo. A Châteauroux non sarà così, anche per la natura pianeggiante delle terre circostanti la cittadina francese che sempre, nei precedenti approdi del Tour, ha accolto l’arrivo di tappe totalmente sgombre di gran premi della montagna. Una città votata alla volata, dunque, nella quale sono per ora sfrecciate per prime le ruote delle biciclette di Cipollini nel 1998 e di Cavendish nel 2008, candidato ad un prestigioso bis.
METEOTOUR
Le Mans: alternanza di piogge deboli (0,3 mm) e schiarite, 16,9°C, venti moderati da SSW (25-33 Km/h), umidità al 78%
Chateauroux : cielo coperto, 23,3°C, venti moderati da SW (22-28 Km/h), umidità al 47%
IL PRIMO INDURAIN
Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)
6a TAPPA: ARRAS – LE HAVRE (259 Km)
Marie, la gloria en solitario
Marie, escapada histórica y amarilla – Los españoles siguen durmiendo – La Volta echa el anzuelo a Mauri – Marie: especialidad, sus prólogos
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
07-07-2011
luglio 8, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il norvegese Edvald Boasson Hagen (Sky Procycling) si è imposto nella sesta tappa, Dinan – Lisieux, percorrendo 226 Km in 5h13′37″, alla media di 43,237 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Harley Goss e il norvegese Thor Hushovd (Team Garmin-Cervelo). Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 9°. Hushovd ha conservato la maglia gialla, con 1″ sull’australiano Evans e 4″ sul lussemburghese Fränk Schleck. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 20° a 1′03″. Damiano Cunego (Lampre – ISD) 24° a 1′12″, Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 34° a 1′42″.
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’ucraino Yuriy Metlushenko si è imposto nella sesta tappa, circuito di Qilian, percorrendo 103 Km in 2h13′03″, alla media di 46,448 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Forster e l’italiano Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox). Lo sloveno Gregor Gazvoda (Perutnina Ptuj) ha conservato la testa della classifica, con 4″ sul kazako Gruzdev e 1′02″ sul polacco Taciak. Miglior italiano Omar Lombardi (Colnago – CSF Inox), 7° a 1′32″.
GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE
L’olandese Marianne Vos (Nederland Bloeit) si è imposta anche nella settima tappa, Rovato – Grosotto, percorrendo 122 Km in 3h39′00″, alla media di 33,424 Km/h. Ha preceduto di 1′13″ l’italiana Tatiana Guderzo (SC MCipollini Giordana) e di 1′21″ l’olandese Brand. La Vos ha conservato la testa della classifica, con 2′36″ sulla britannica Pooley e 4′51″ sulla Guderzo.
INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA
Il britannico Ian Stannard (Sky Procycling) si è imposto nella quinta tappa, St. Johann/Alpendorf – Schladming, percorrendo 157,2 Km in 3h33′50″, alla media di 44,109 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Smukulis e l’austriaco Denifl. Miglior italiano Pier Paolo De Negri (Farnese Vini – Neri Sottoli), 10° a 49″. Lo svedese Fredrik Kessiakoff (Pro Team Astana) ha conservato la testa della classifica, con 1′18″ sull’italiano Mauro Santambrogio (BMC Racing Team) e 1′26″ sul ceco Konig.
VUELTA A LA COMUNIDAD DE MADRID SUB 23
Lo spagnolo Jordi Simon Casulleras si è imposto nella prima tappa, Robledo de Chavela – Villa del Prado, percorrendo 137,5 Km in 3h11′41″, alla media di 43,039 Km/h. Ha preceduto di 2″ i russi Vorobev e Tsatevich. Miglior italiano Luca Galvani (S.C. Sergio Dal Fiume), 23° a 2″.
GP INTERNACIONALES TORRES VEDRAS – TROFEU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)
Il portoghese Ricardo Mestre (Tavira – Prio) si è imposto nella prima tappa, Ramalhal – Sobral de Monte Agraço, percorrendo 161 Km in 4h07′28″, alla media di 39,035 Km/h. Ha preceduto di 1′16″ lo spagnolo Marque Porto e di 1′18″ il britannico Bibby, distanziati di 1′19″ e 1′27″ nella prima classifica generale.
CZECH CYCLING TOUR
La formazione britannica Endura Racing si è imposta nella prima tappa, cronometro a squadre di Olomouc, percorrendo 24 Km in 27′52″, alla media di 51,674 Km/h. Ha preceduto di di 4″ la ceca PSK Whirlpool – Author e di 5″ la russa Itera-Katusha.
Primo leader della classifica è l’australiano John Anderson (Endura Racing), con lo stesso tempo del tedesco Voss e dello spagnolo Camaňo Ortuzar. Miglior italiano Mattia Rossi (Cycling Team Friuli), 120° a 2′51″.
SIBIU CYCLING TOUR (Romania) – 1a TAPPA (disputata il 6 luglio)
La formazione austriaca Arbo Wels Gourmetfein si è imposta nella prima tappa, cronometro a squadre Poplaca – Sibiu, percorrendo 10,6 Km in 10′17″, alla media di 61,847 Km/h. Ha preceduto di 44 centesimi l’ucraina ISD – Lampre Continental e di 7″ l’ucraina Kolss Cycling Team.
Primo leader della classifica è l’austriaco Ricardo Zoidl (Endura Racing), con lo stesso tempo dei connazionali Graf e Pöstlberger. Miglior italiano Alessio Marchetti (Centro Revisioni Cerone), 44° a 31″.
SIBIU CYCLING TOUR (Romania) – 2a TAPPA (disputata il 7 luglio)
L’ucraino Maksym Vasyliev (ISD – Lampre Continental) si è imposto nella seconda tappa, Sibiu – Avrig, percorrendo 197 Km in 4h41′23″, alla media di 42,006 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Martynenko e Kononenko. Miglior italiano Riccardo Pichetta (Centro Revisioni Cerone), 11°
Vasyliev è il nuovo leader della classifica, con 10″ sui connazionali Martynenko e Pakhtusov. Miglior italiano Riccardo Pichetta (Centro Revisioni Cerone), 32° a 41″.
MARIANNE VOS SI DIVORA ANCHE IL MORTIROLO
Poker della fuoriclasse olandese che si aggiudica anche la prima tappa di alta montagna conclusasi a Grosotto. Attacco decisivo nella discesa del Passo Mortirolo, affrontata dall’inedito versante di Grosio. Aumenta così il vantaggio su Emma Pooley e Tatiana Guderzo, ora ad oltre due minuti di ritardo.
Foto copertina: Marianne Vos celebra l’ennesima prova di forza del suo Giro (foto Giro Donne)
E’ la ciclista più forte e completa degli ultimi anni: Marianne Vos si conferma regina del Girodonne 2011, conquistando anche la prima tappa alpina e ottenendo uno storico poker.
E’ il giorno più atteso, quello della prima storica scalata in campo femminile del Passo del Mortirolo, salita resa mitica dal Giro d’Italia maschile nei primi anni ‘90, quella dove esplose il talento di Marco Pantani. Partenza da Rovato, cittadina in provincia di Brescia sede di Pasta Zara, uno dei maggiori sponsor del Girodonne. Ed è qui che si è svolto il momento toccante della commemorazione di Carly Hibberd, la sfortunata ciclista australiana morta ieri in allenamento, e che proprio al Girodonne partecipò nel 2009. Un lungo discorso tenuto dalla connazionale Bridie O’Donnel, con tutte le atlete australiane in gara posizionate in prima fila, ha commosso tutto il pubblico di Rovato e l’intera carovana.
Non è partita da Rovato Valentina Scandolara, già maglia verde, azzurra e bianca in questa edizione, ora con gli occhi puntati ai prossimi campionati europei. Al sedicesimo chilometro parte una fuga composta da dodici atlete, tra cui la russa Julia Martisova, le olandesi Chantal Blaak, Martine Bras, la gallese Nicole Cooke e Ina Yoko Teutenberg, raggiungendo un vantaggio di circa sei minuti. Ma è sulle rampe del Mortirolo che si hanno le principali emozioni con gli scatti di Emma Pooley e della maglia rosa Marianne Vos. Dietro tengono bene Guderzo, Arndt, Abbott e Brand. In cima al Mortirolo scollina al comando la Maglia Rosa, seguita dalla Pooley. Ad inizio discesa però Marianne Vos fa il vuoto, lanciandosi in picchiata verso Grosotto, mentre Emma Pooley viene raggiunta prima dalla Guderzo e poi da Arndt e Brand. Marianne Vos diventa irraggiungibile, aumentando il proprio vantaggio negli ultimi cinque chilometri, trionfando in solitaria a Grosotto. A poco più di un minuto arriva seconda Tatiana Guderzo, che sale al terzo posto in classifica generale, mentre la volata per la terza posizione è vinta dalla olandese Lucinda Brand sulla tedesca Arndt. Solo quinta Emma Pooley che però ha dalla sua i prossimi arrivi a Cancano/Valdidentro e Ceresole Reale.
Ecco le parole di Marianne Vos e Tatiana Guderzo ai nostri microfoni:
Marianne Vos: “Sono molto soddisfatta, l’obiettivo di oggi era solo quello di aumentare il mio vantaggio sulle avversarie, la vittoria di tappa era un obiettivo secondario”. “Vincere il Giro? Sinceramente trovarmi in rosa a questo punto sorprende pure me stessa. Però la mia condizione è ottima e ci devo provare”.
Tatiana Guderzo: “Oggi Marianne aveva dalla sua parte una discesa molto tecnica e stretta, ma attenzione ad Emma Pooley, i due prossimi arrivi rendono la inglese una avversaria molto pericolosa, ma io sono li e ci proverò”.
Da segnalare durante la discesa del Mortirolo alcune brutte cadute che hanno coinvolto Grace Verbeke, Elisa Longo Borghini e la ex maglia bianca Rasa Leleivyte, con quest’ultima che ha ceduto la leadership della speciale classifica dei giovani ad Elena Berlato (Top Girls Fassa Bortolo).
Andrea Giorgini
COMMENTOUR DE FRANCE: MALORI EROICO, LEVI SFORTUNATO
luglio 8, 2011 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Finalmente un lampo importante per il ciclismo italiano al Tour 2011, grazie al tentativo del parmense della Lampre che però è stato raggiunto a pochi chilometri da Lisieux. La iella e una caduta rendono più difficile il cammino del fresco vincitore del Tour de Suisse, ora a circa un minuto e mezzo dalla maglia gialla Hushovd.
Foto copertina: uno dei pochi attimi di tregua in una giornata in cui la pioggia ha flagellato il Tour de France (foto Roberto Bettini)
Nonostante il sogno infranto, tanti applausi per Adriano Malori. Il suo è stato un gesto eroico, spettacolare, che ha lasciato finalmente un segno positivo in questo per ora incolore Tour per l’Italia.
Sullo strappetto nel finale, l’ennesimo in questa prima settimana, gli uomini di classifica di sono visti praticamente tutti, escluso l’americano della Radioshack Leipheimer, a causa di una caduta. Diventa dura per il vincitore del Giro di Svizzera, ora ad oltre un minuto da Evans che resta il primo favorito, e non solo per sua la buonissima condizione. Ma Contador c’è sempre, e nonostante la sfortuna dei primi giorni, non si da per vinto, e ci prova comunque, appena può. Lo stesso vale per Vinokourov, molto presente la davanti e positivo durante la cronosquadre, e sui duri arrivi in leggera salita di questi primi giorni. Ma è grazie all’ottima prestazione del Team Sky, soprattutto di Millar e Geraint Thomas, che è giunta la prima vittoria al Tour del talento norvegese Boasson Hagen.
Ci si avvicina alle prime tappe decisive sul Massiccio Centrale. Chi punterà alla generale avrà però a disposizione una giornata (sulla carta) di relativo relax verso Chateauroux, poi però dovrà scoprire le sue carte, salendo a Super-Besse.
Andrea Giorgini
FESTIVAL NORVEGESE A LISIEUX, EROICO MALORI
Nella frazione più lunga del Tour neocampione italiano a cronometro rimane in fuga per 217 km e viene ripreso a soli 3 dall’arrivo; a dominare nel finale sono gli scandinavi con Boasson Hagen che vince in volata e Hushovd che giunge 3° dietro a Goss e mantiene la maglia gialla. Leipheimer cade nel finale e perde 1′05” dagli altri uomini di classifica.
Foto copertina: Boasson Hagen festeggia il primo successo in carriera al Tour (foto AFP)
Dopo solo 6 dei 226,5 km che caratterizzavano la sesta tappa, la più lunga del Tour con partenza da Dinan e arrivo a Lisieux, è partita la fuga di giornata con Hoogerland e Westra (Vacansoleil), Roux (Fdj), Duque (Cofidis) e il nostro Malori (Lampre), per la prima volta all’attacco in questa Grande Boucle dopo che nei giorni scorsi la tattica dei blu-fucsia era sempre stata finalizzata a portare Petacchi a giocarsi la sprint: a differenza di quanto accaduto nelle tappe precedenti la fuga non ha avuto immediatamente il via libera del gruppo, tanto che il distacco è rimasto a lungo sotto il minuto e Chavanel e Pineau (Quickstep) e Roelandts (Omega Pharma) hanno tentato invano di riportarsi sui primi; in ogni caso dopo una prima ora corsa a quasi 50 di media finalmente i battistrada hanno potuto prendere il largo acquisendo un vantaggio massimo di 11′25” intorno km 100.
Mentre davanti Roux e Hoogerland, che alla fine ha avuto la meglio, si sono giocati la maglia a pois nei due gpm di 3a categoria presenti sul percorso e una forte pioggia ha iniziato a cadere e caratterizzerà quasi tutto il resto della tappa, all’inseguimento si sono portate la Garmin della maglia gialla Hushovd e l’HTC di Cavendish e Goss, più adatto rispetto al britannico a un finale che prevedeva uno strappo a 1,5 km dal traguardo, riducendo rapidamente il distacco fino a circa 2′; a 60 km dal traguardo Westra e Malori, di gran lunga i due più forti passisti del gruppetto di testa, hanno proseguito da soli tenendo a distanza il plotone, dal quale si sono staccati per un ventaglio una ventina di corridori tra cui Porte (Saxo Bank) e un Chavanel (Quickstep) sofferente per le cadute di ieri.
A 18 km dal traguardo, con il vantaggio ormai ridotto a 30”, Malori ha avuto la forza di staccare Westra e ha proseguito nell’azione resistendo alla rincorsa prima dell’HTC e poi dell’Omega Pharma di Gilbert, nonchè a quella di Roux che dopo essere stato ripreso è nuovamente fuoriuscito dal gruppo per un breve tratto forse a caccia del premio della combattività che comunque è stato giustamente assegnato al parmense, che ai piedi dello strappo finale quando mancavano 3 km ha dovuto alla arrendersi al ritorno degli inseguitori; poco prima Leipheimer (Radioshack) è stato vittima di una caduta che gli costerà 1′05” di ritardo al traguardo.
Nel tratto in salita, poco più di 1 km al 6,5% di pendenza, è stato Millar (Garmin) a portarsi in testa e Van den Broeck (Omega Pharma) e Voeckler (Europcar) a tentare l’allungo, mentre anche Vinokourov (Astana) e Contador (Saxo Bank), secondo dietro a Oscar Gatto in un finale simile nella tappa di Tropea del recente Giro d’Italia, si mantenevano nelle primissime posizioni a differenza di Cavendish, Petacchi e Farrar (Garmin) che perdevano terreno; in ogni caso Van den Broeck e Voeckler hanno guadgnato solo pochi metri e una volta che la strada è tornata pianeggiante sono stati ripresi dal gruppo guidato da Barredo (Rabobank) con a ruota la maglia bianca Thomas (Sky) che tirava la volata a Boasson Hagen: il norvegese, fin qui non al top a causa di qualche problema fisico che ne aveva messo addirittura in dubbio la partecipazione al Tour, è uscito dalla scia del compagno ai 200 metri e ha resistito al ritorno di Goss e Hushovd, conquistando il suo primo successo al Tour de France. 4° è giunto Romain Feillu (Vacansoleil) e 5° Rojas (Movistar), che come Gilbert 7° ha trovato un arrivo forse non abbastanza duro per le sue caratteristiche; 6° è arrivato Vichot (Fdj), 8° Ciolek (Quickstep) e 9° Marcato (Vacansoleil) in un gruppo che alla fine comprendeva 62 corridori tra cui tutti gli uomini di classifica ad eccezione di Leipheimer.
Il recente vincitore del Giro di Svizzera è scivolato dunque a 1′23” da Hushovd, ma per il resto le prime posizioni rimangono immutate con il campione del mondo che ha 1” su Evans (BMC), 4” su Frank Schleck (Leopard), 8” su Millar e 10” su Kloeden (Radioshack) e Wiggins (Sky). La settima tappa, 198 km da Le Mans a Chateauroux, dovrebbe essere la più facile di questo avvio di Tour molto più movimentato rispetto agli anni passati, senza neppure un gran premio della montagna; spazio dunque ai velocisti in quella che sarà la loro ultima occasione prima dei tre giorni sul Massiccio Centrale e poi dei Pirenei.
Marco Salonna
TOUR NOSTRUM – 4a TAPPA: NANCY – TROYES
Dopo il “Giro Nostrum” abbiamo provato a metterci nei panni anche di Christian Prudhomme e a tracciare un ipotetico percorso del Tour de France. L’unico filo conduttore è stato, come per la corsa rosa, il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Non ci siamo basati sulle candidature ufficiali, con l’esclusione di Liegi e della tappa pirenaica della Pierre-Saint-Martin. Seguiteci
4a TAPPA: NANCY – TROYES
Non c’è molto da dire su questa quarta frazione che sarà, praticamente, la fotocopia di quella precedente. Anzi no, questa sarà ancora più facile poichè le salite saranno più facili – tutte di 4a categoria – e nessuna di esse verrà a trovarsi nella fasi finali.
Siti UNESCO
Nancy: Place Stanislas, Place de la Carrière e Place d’Alliance
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Tour de France 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria
ARCHIVIO TOUR NOSTRUM
1a tappa: Liegi (cronosquadre)
2a tappa: Tongres / Tongeren – Longwy
3a tappa: Longwy – Nancy