FESTIVAL NORVEGESE A LISIEUX, EROICO MALORI

luglio 7, 2011
Categoria: News

Nella frazione più lunga del Tour neocampione italiano a cronometro rimane in fuga per 217 km e viene ripreso a soli 3 dall’arrivo; a dominare nel finale sono gli scandinavi con Boasson Hagen che vince in volata e Hushovd che giunge 3° dietro a Goss e mantiene la maglia gialla. Leipheimer cade nel finale e perde 1′05” dagli altri uomini di classifica.

Foto copertina: Boasson Hagen festeggia il primo successo in carriera al Tour (foto AFP)

Dopo solo 6 dei 226,5 km che caratterizzavano la sesta tappa, la più lunga del Tour con partenza da Dinan e arrivo a Lisieux, è partita la fuga di giornata con Hoogerland e Westra (Vacansoleil), Roux (Fdj), Duque (Cofidis) e il nostro Malori (Lampre), per la prima volta all’attacco in questa Grande Boucle dopo che nei giorni scorsi la tattica dei blu-fucsia era sempre stata finalizzata a portare Petacchi a giocarsi la sprint: a differenza di quanto accaduto nelle tappe precedenti la fuga non ha avuto immediatamente il via libera del gruppo, tanto che il distacco è rimasto a lungo sotto il minuto e Chavanel e Pineau (Quickstep) e Roelandts (Omega Pharma) hanno tentato invano di riportarsi sui primi; in ogni caso dopo una prima ora corsa a quasi 50 di media finalmente i battistrada hanno potuto prendere il largo acquisendo un vantaggio massimo di 11′25” intorno km 100.
Mentre davanti Roux e Hoogerland, che alla fine ha avuto la meglio, si sono giocati la maglia a pois nei due gpm di 3a categoria presenti sul percorso e una forte pioggia ha iniziato a cadere e caratterizzerà quasi tutto il resto della tappa, all’inseguimento si sono portate la Garmin della maglia gialla Hushovd e l’HTC di Cavendish e Goss, più adatto rispetto al britannico a un finale che prevedeva uno strappo a 1,5 km dal traguardo, riducendo rapidamente il distacco fino a circa 2′; a 60 km dal traguardo Westra e Malori, di gran lunga i due più forti passisti del gruppetto di testa, hanno proseguito da soli tenendo a distanza il plotone, dal quale si sono staccati per un ventaglio una ventina di corridori tra cui Porte (Saxo Bank) e un Chavanel (Quickstep) sofferente per le cadute di ieri.
A 18 km dal traguardo, con il vantaggio ormai ridotto a 30”, Malori ha avuto la forza di staccare Westra e ha proseguito nell’azione resistendo alla rincorsa prima dell’HTC e poi dell’Omega Pharma di Gilbert, nonchè a quella di Roux che dopo essere stato ripreso è nuovamente fuoriuscito dal gruppo per un breve tratto forse a caccia del premio della combattività che comunque è stato giustamente assegnato al parmense, che ai piedi dello strappo finale quando mancavano 3 km ha dovuto alla arrendersi al ritorno degli inseguitori; poco prima Leipheimer (Radioshack) è stato vittima di una caduta che gli costerà 1′05” di ritardo al traguardo.
Nel tratto in salita, poco più di 1 km al 6,5% di pendenza, è stato Millar (Garmin) a portarsi in testa e Van den Broeck (Omega Pharma) e Voeckler (Europcar) a tentare l’allungo, mentre anche Vinokourov (Astana) e Contador (Saxo Bank), secondo dietro a Oscar Gatto in un finale simile nella tappa di Tropea del recente Giro d’Italia, si mantenevano nelle primissime posizioni a differenza di Cavendish, Petacchi e Farrar (Garmin) che perdevano terreno; in ogni caso Van den Broeck e Voeckler hanno guadgnato solo pochi metri e una volta che la strada è tornata pianeggiante sono stati ripresi dal gruppo guidato da Barredo (Rabobank) con a ruota la maglia bianca Thomas (Sky) che tirava la volata a Boasson Hagen: il norvegese, fin qui non al top a causa di qualche problema fisico che ne aveva messo addirittura in dubbio la partecipazione al Tour, è uscito dalla scia del compagno ai 200 metri e ha resistito al ritorno di Goss e Hushovd, conquistando il suo primo successo al Tour de France. 4° è giunto Romain Feillu (Vacansoleil) e 5° Rojas (Movistar), che come Gilbert 7° ha trovato un arrivo forse non abbastanza duro per le sue caratteristiche; 6° è arrivato Vichot (Fdj), 8° Ciolek (Quickstep) e 9° Marcato (Vacansoleil) in un gruppo che alla fine comprendeva 62 corridori tra cui tutti gli uomini di classifica ad eccezione di Leipheimer.
Il recente vincitore del Giro di Svizzera è scivolato dunque a 1′23” da Hushovd, ma per il resto le prime posizioni rimangono immutate con il campione del mondo che ha 1” su Evans (BMC), 4” su Frank Schleck (Leopard), 8” su Millar e 10” su Kloeden (Radioshack) e Wiggins (Sky). La settima tappa, 198 km da Le Mans a Chateauroux, dovrebbe essere la più facile di questo avvio di Tour molto più movimentato rispetto agli anni passati, senza neppure un gran premio della montagna; spazio dunque ai velocisti in quella che sarà la loro ultima occasione prima dei tre giorni sul Massiccio Centrale e poi dei Pirenei.

Marco Salonna

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