L’ECATOMBE CONTINUA: RITIRI PER VAN DEN BROECK E VINOKOUROV
I leader di Omega Pharma e Astana cadono nella discesa del Pas de Peyrol, riportando le fratture di scapola e femore rispettivamente, e dovendo pertanto abbandonare la Grande Boucle. La tappa va a Luis Leon Sanchez, che distanzia sull’ultimo strappo Thomas Voeckler, nuova maglia gialla, e Sandy Casar. I big giungono staccati di 4’, regolati da Gilbert. Ivan Basso lascia per strada 8’’ a causa di un buco formatosi nel gruppo dei migliori nel finale.
Foto copertina: Luis Leon Sanchez si concede il gesto del trionfo dopo aver sbaragliato i compagni di fuga (foto AFP)
Il Tour de France continua a non entrare nel vivo, di grandi scontri frontali tra i big neppure l’ombra, eppure dopo nove giorni di corsa il lotto dei pretendenti al podio finale continua a perdere elementi su elementi. Ai ritiri di Bradley Wiggins, Chris Horner e Janez Brajkovic – cui andrebbero aggiunti almeno i già pesanti ritardi di Leipheimer e Kreuziger – si sono oggi aggiunti quelli di Jurgen Van den Broeck e Alexander Vinokourov, finiti a terra nella discesa del Pas de Peyrol, ad un centinaio di chilometri dalla conclusione della 9a tappa. E se la frattura della scapola ha posto fine al Tour del belga, quella del femore ha probabilmente scritto la parola fine alla splendida carriera del kazako, ormai prossimo ai 38 anni. Considerando anche le condizioni problematiche di Robert Gesink, oggi parso in ripresa ma ieri giunto a 1’ dai migliori, appare lecito dire che per Ivan Basso e Damiano Cunego l’occasione di podio è di quelle che non si presentano tutti gli anni.
La caduta che ha estromesso dalla corsa altri due nomi di spicco ha fatto invece la fortuna dei fuggitivi del mattino – Voeckler, Casar, Hoogerland, Flecha, Terpstra e L.L. Sanchez -, evasi dopo una cinquantina di chilometri di attacchi e ritmi elevati. Il sestetto, tenuto a lungo ad una distanza di sicurezza di 3-4 minuti dalla Garmin-Cervélo di Thor Hushovd e dalla Omega Pharma di Philippe Gilbert, ha infatti approfittato della confusione creatasi in gruppo in seguito alla caduta di Van den Broeck e Vinokourov, con i corridori intenti più a chiedere delucidazioni all’ammiraglia che a pedalare, per guadagnare 4’ circa nello spazio di pochissimi chilometri, acquisendo un margine di 7’ e mezzo rivelatosi ben presto irrecuperabile.
Non sono riuscite a tarpare le ali all’azione neppure la perdita di Niki Terpstra, il miglior passista fra i sei al comando, staccatosi sul Pas de Peyrol, e l’imperizia (a caldo avremmo voluto impiegare termini ben peggiori) di un autista della TV francese, che ad una trentina di chilometri dalla conclusione, dopo aver audacemente tentato di sorpassare sull’erba il drappello di testa, trovandosi di fronte un albero, ha preferito alla frenata una brusca sterzata verso il centro della strada, anche a costo di abbattere Juan Antonio Flecha e, indirettamente, Johnny Hoogerland. A riportare le conseguenze peggiori è stato proprio il belga, che, per evitare l’iberico, ha virato bruscamente fuori strada, venendo sbalzato dalla sella con una spettacolare capriola aerea che lo ha proiettato sul filo spinato, riportando svariate ferite ad entrambe le gambe.
Entrambi hanno tagliato il traguardo circa 16’ dopo l’arrivo dei tre attaccanti superstiti, presentatisi compatti ai piedi dello strappo finale. Contro un Voeckler che, fiutando la maglia gialla, si era sobbarcato la stragrande maggioranza del lavoro nei chilometri conclusivi, e un Sandy Casar già apparso in difficoltà in precedenza, a Luis Leon Sanchez è bastata una fiondata a 300 metri dalla conclusione per rifilare 5’’ al nuovo capoclassifica e 13’’ all’uomo FDJ, cogliendo il terzo successo di tappa in carriera al Tour de France, dopo quelli di Aurillac del 2008 (anche in quel caso si scalava il Pas de Peyrol) e di Saint-Girons del 2010.
L’alsaziano si potrà consolare con qualche giorno di permanenza in maglia gialla, sfilata dalle spalle di un Thor Hushovd che ha cessato di far inseguire i suoi uomini ad una quindicina di chilometri dal traguardo, preso atto dell’impossibilità di recuperare almeno i 2’30’’ necessari a salvare il primato. Il gruppo ha così proseguito con ritmo piuttosto blando fino allo strappo finale, sul quale è stato ancora una volta Philippe Gilbert a partire lungo e regolare il plotoncino dei migliori, assottigliatosi negli ultimi 1600 metri ad una ventina di unità, davanti a Peter Velits e al sempre pimpante Cadel Evans. Meno brillanti Alberto Contador – vittima attorno a metà percorso dell’ennesima caduta del suo Tour, causata dal contatto con un tifoso -, 12° e apparso un po’ imballato sulle rampe più impegnative, e soprattutto Ivan Basso, che ha approcciato la salitella conclusiva nelle retrovie, pagando l’ingenuità con gli 8’’ di ritardo attribuitigli a causa di un buco tra De Weert e Roche.
Al di là dell’avvento al comando di Voeckler e di Luis Leon Sanchez al 2° posto, non ha comunque subito variazioni significative la classifica generale, perlomeno per quel che concerne i pretendenti al successo finale. L’attuale volto della graduatoria dovrebbe essere sostanzialmente quello con cui il Tour si presenterà giovedì ai piedi dei Pirenei, dove verosimilmente il primato dovrebbe finalmente giungere nelle mani di uno dei favoriti. Sempre che nel frattempo, tra pioggia, distrazioni, tifosi troppo calorosi e autisti incapaci, non intervengano altre cadute a sconvolgere la corsa.
Matteo Novarini
TOUR NOSTRUM – 7a TAPPA: LONS-LE-SAUNIER – CHAMBÉRY
Dopo il “Giro Nostrum” abbiamo provato a metterci nei panni anche di Christian Prudhomme e a tracciare un ipotetico percorso del Tour de France. L’unico filo conduttore è stato, come per la corsa rosa, il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Non ci siamo basati sulle candidature ufficiali, con l’esclusione di Liegi e della tappa pirenaica della Pierre-Saint-Martin. Seguiteci
7a TAPPA: LONS-LE-SAUNIER – CHAMBÉRY
Dopo una settimana di pianura e colline arrivano le prime montagne. O meglio, la prima montagna perchè oggi ci sarà una sola vera salita, giusto un assaggio per dare una piccola scossa alla classifica in vista dei due tapponi previsti nelle quarantottore successive. Fino a 50 Km dall’arrivo non s’incontrerà nulla di rilevante, poi si affronterà il pedalabile Col de la Crusille che farà da antipasto all’ascesa principale di giornata, gli 8 Km al 7% del Col de l’Epine. In fondo alla discesa il gruppo sarà già a Chambéry ma la tappa non sarà ancora conclusa, poichè si dovranno affrontare alcune ripide collinette poste a ridosso della cittadina francese, un tratto tortuoso nel quale sarà difficile inseguire e recuperare il distacco eventualmente patito.
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Tour de France 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria
ARCHIVIO TOUR NOSTRUM
1a tappa: Liegi (cronosquadre)
2a tappa: Tongres / Tongeren – Longwy
3a tappa: Longwy – Nancy
4a tappa: Nancy – Troyes
5a tappa: Troyes – Vézelay
6a tappa: Avallon – Arc-et-Senans
09-07-2011
luglio 10, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il portoghese Rui Alberto Faria Da Costa (Movistar Team) si è imposto nell’ottava tappa, Aigurande – Super-Besse Sancy, percorrendo 190 Km in 4h36′46″, alla media di 41,189 Km/h. Ha preceduto di 12″ il belga Gilbert e di 15″ il canadese Evans. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 7°. Il norvegese Thor Hushovd (Team Garmin-Cervelo) ha conservato la maglia gialla, con 1″ sull’australiano Evans e 4″ sul lussemburghese Fränk Schleck. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 13° a 1′03″. Damiano Cunego (Lampre – ISD) 15° a 1′12″, Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 20° a 1′42″.
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Il neozelandese Rico Rogers (Giant Kenda Cycling Team) si è imposto nell’ottava tappa, Xining – Lanzhou, percorrendo 239,2 Km in 5h13′51″, alla media di 45,729 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’estone Kirsipuu e l’ucraino Metlushenko. Miglior italiano Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox), 21°. Lo sloveno Gregor Gazvoda (Perutnina Ptuj) ha conservato la testa della classifica, con 4″ sul kazako Gruzdev e 1′02″ sul polacco Taciak. Miglior italiano Omar Lombardi (Colnago – CSF Inox), 7° a 1′32″.
GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE
L’olandese Marianne Vos (Nederland Bloeit) si è imposta nella nona tappa, Agliè – Ceresole Reale, percorrendo 114,8 Km in 3h12′03″, alla media di 35,865 Km/h. Ha preceduto di 12″ la britannica Pooley e di 22″ la tedesca Arndt. Migliore italiana Tatiana Guderzo (SC MCipollini Giordana), 4° a 25″. La Vos ha conservato la testa della classifica, con 2′48″ sulla Pooley e 8′07″ sulla tedesca Arndt. Migliore italiana la Guderzo, 4° a 8′21″.
INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA
Il tedesco Bert Grabsch (HTC-Highroad) si è imposto nella settima tappa, circuito a cronometro di Podersdorf am Neusiedler See, percorrendo 30,1 Km in 34′36″, alla media di 52,196 Km/h. Ha preceduto di 22″ il neozelandese Sergent e di 32″ il tedesco Gretsch. Miglior italiano Manuele Boaro (Saxo Bank Sungard), 24° a 2′11″. Lo svedese Fredrik Kessiakoff (Pro Team Astana) ha conservato la testa della classifica, con 2′28″ sul ceco Konig e 3′05″ sullo spagnolo Sastre Candil. Miglior italiano Mauro Santambrogio (BMC Racing Team), 6° a 4′34″
VUELTA A LA COMUNIDAD DE MADRID SUB 23
Lo spagnolo Diego Rubio (Selección Española Sub23) si è imposto nella terza tappa, Colmenar del Arroyo – Fresnedillas de la Oliva, percorrendo 129,1 Km in 3h13′50″, alla media di 39,962 Km/h. Ha preceduto di 10″ il portoghese Brandão e di 11″ il francese Bob Rodriguez (Amical Velo Club Aixois). Miglior italiano Luca Galvani (S.C. Sergio Dal Fiume), 31° a 2′06″. Rodriguez è il nuovo leader della classifica, con 1′14″ sul belga Janssens e 1′19″ sull’olandese Kouwenhoven. Miglior italiano Luca Galvani (S.C. Sergio Dal Fiume), 14° a 2′25″.
GP INTERNACIONALES TORRES VEDRAS – TROFEU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)
Il portoghese Sergio Ribeiro (Barbot-Efapel) si è imposto nella terza tappa, Atouguia da Baleia – Vimeiro da Lourinhã, percorrendo 153 Km in 3h53′58″, alla media di 39,236 Km/h. Ha preceduto di 2″ il britannico Bibby e di 6″ il portoghese Cardoso. Il portoghese Ricardo Mestre (Tavira – Prio) ha conservato la testa della classifica con 1′06″ su Ribeiro e 1′26″ sullo spagnolo Marque.
CZECH CYCLING TOUR
Il polacco Dariusz Baranowski (BDC Team) si è imposto nella terza tappa, Sternberk – Sumperk, percorrendo 198 Km in 5h13′41″, alla media di 37,872 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Stanislav Kozubek (PSK Whirlpool – Authore) di 28″ il ceco Hudecek. Miglior italiano Christian Grazian (Cycling Team Friuli), 80° a 12′21″. Kozubek è il nuovo leader della classifica, con 33″ su Baranowski e 34″ su Hudecek. Miglior italiano Grazian, 94° a 17′49″.
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
Il lussemburghese Christian Poos (Team Differdange) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Sibiu, percorrendo 4,4 Km in 6′01″, alla media di 43,878 Km/h. Ha preceduto di 5″ il greco Tamouridis e di 11″ il polacco Tomasiak. Miglior italiano Riccardo Pichetta (Centro Revisioni Cerone), 43° a 28″. Il bulgaro Vladimir Koev (Konya Torku Sekerspor – Vivelo) ha conservato la testa della classifica, con 44″ sull’italiano Alessio Marchetti (Centro Revisioni Cerone) e 1′21″ sull’ucraino Sheydyk.
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE MARTINIQUE
Il guadalupano Martial Gène (Sélection Guadeloupe) si è imposto nella prima tappa, Vauclin – Sante Anne, percorrendo 122 Km in 3h16′24” , alla media di 37,270 Km/h. Ha preceduto allo sprint il martinicano Eustache e il francese Malle.
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SUPER BESSE SANCY
luglio 10, 2011 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Foto copertina: uno degli scorci panoramici che offre il Puy de Sancy (www.geo.fr)
TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE
Rui Costa è imprendibile. Hushovd si tiene il giallo(Gazzetta dello Sport)
Rui Costa vence oitava etapa do Tour (Diário de Noticiás)
Português Rui Costa vence oitava etapa da Volta à França (Publico)
Hushovd beholdt den gule ledertrøyen(Aftenposten)
Hushovd fosser fortsatt fram (Adresseavisen)
Rui Costa wins tough stage (The Daily Telegraph)
Costa takes first Tour stage (The Times)
Costa et Hushovd, les résistants (L’Equipe)
Rui Costa se dépasse, Hushovd en impose (Le Monde)
Tagessieg an Portugiesen (Tageblatt)
Rui Costa gewinnt 8. Etappe – Hushovd in Gelb (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Gran victoria de Rui Costa y Hushovd sigue líder(AS)
Rui Costa da una alegría al Movistar(Marca)
Rui Costa se lleva la etapa (El Mundo Deportivo)
Super Gilbert à Super-Besse (Le Soir)
Tour de France: victoire du Portugais Da Costa, Gilbert récupère le maillot vert (Sud Presse)
Rui Costa triomfeert, Gilbert knap tweede (De Standaard)
8e étape: Costa, bravo! (La Dernière Heure/Les Sports)
Rui Costa vainqueur de la 8e étape à Super-Besse juste devant Philippe Gilbert (L’Avenir)
Portugees Rui Costa wint,
Gilbert (2e) herovert groen (Het Nieuwsblad)
Gesink: Zo heeft het geen zin (De Telegraaf)
Best Seat in the House Is in the House (The New York Times)
Costa wins 8th stage of Tour de France; Hushovd still leads (USA Today)
Evans narrowly misses yellow (Herald Sun)
Costa wins eighth stage of Tour de France, Evans third (The Age)
Hushovd holds yellow in fierce battle (The Australian)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Classica affermazione: oggi non si saprà chi potrà vincere il Tour, ma si saprà chi non potrà vincerlo. Secondo voi che nome ci sarà tra questi ultimi?
Ceemo: Oggi è un altro arrivo su uno strappo. Nel finale non ci sono salite vere quindi altra tappa adatta a “Liegisti” più che alla gente che lotta per il podio. Pochi distacchi tra i migliori.
Gibosimoni: Oggi Basso deve tener duro è un’altra tappa dove se se ne esce con 10/15 secondi di ritardo dal primo dei big è un buon risultato. Da una parte non ne sono sicuro, ma penso che Cunego oggi possa forse tentare qualcosa. Se si sente bene oggi Gilbert si prende la tappa, ma se parte una fuga corposa può darsi che qualcuno possa anche arrivare.
Hotdogbr: in effetti l’arrivo del 2008, anche se la salita finale era più lunga, hanno visto davanti gli uomini che poi si sono giocati le posizioni alte della classifica a cominciare da Sastre che su un arrivo non adatto a lui fu 8°, questo per dire che i 3 nomi che saranno sul podio di Parigi oggi finiranno tra i primi 10 almeno per quanto riguarda gli uomini di classifica (probabilissima la fuga), e questo vale anche per i fondisti come Gesink, Basso e lo stesso Andy Schleck che però oggi mi aspetto molto più protagonista rispetto al Mur de Bretagne, vedremo anche se Kloeden che ha stupito in positivo fin qui può davvero puntare al podio e se Samuel Sanchez, che al di là dei minuti persi è sembrato brillante, può recuperare il gap che ha ora in classifica, chiaramente per quanto visto finora Contador ed Evans su un arrivo del genere sembrano avere qualcosa in più rispetto agli avversari diretti
Salitepuntocià: Cunego e Basso devono giungere intatti prima dei pirenei, come ho scritto nell’altro topic, devono stare attenti a non cadere, e a non perdere tempo per disattenzioni e sfortune
Gibosimoni: Tappa a Rui Costa. Secondo Gilbert a 12″, poi un gruppetto con tutti i migliori. Buono spunto di Vinokourov almeno per lo spettacolo anche se poi non ha fruttato niente (si è piantato sull’ultimo muro). Ottimo Cunego col suo scatto ha dimostrato freschezza, ottimo anche Basso che è riuscito su un percorso del tutto non idoneo a salvare la pella senza lasciare secondi prezioni. Ha perso qualcosa Gesink ma non troppo, Evans invece c’è sempre ma c’è ancora 2 settimane.
Hotdogbr: oggi Evans non si è mosso e quando la BMC tirava l’andatura era regolare, l’impressione è che l’australiano non ne avesse per fare la differenza e c’è da capire se è solo dipeso dalla pioggia o se la sua condizione è già in calo, mentre Contador probabilmente vedendo Andy Schleck alla sua ruota ha deciso di lasciar perdere ma non è che abbia provato veramente a staccarlo; quanto a Gilbert non poteva mettere la squadra davanti perchè altrimenti la corsa sarebbe venuta più dura a tutto vantaggio degli uomini di classifica e non del vallone. Benissimo Cunego, senz’altro il brutto tempo lo ha agevolato ma era tutt’altro corridore rispetto a quello che arrancava sullo stesso percorso nel 2008, mentre Gesink non è stato fatto fuori e se domani tiene ha 5 giorni per mettersi a posto dalle cadute ed essere ancora pericoloso
Profpivo: Grande impresa del vincitore, che è resistito da solo davanti nonostante fosse in fuga dall’inizio. Ma l’applauso più grande va a Hushovd, incredibile il modo in cui ha conservato la maglia. Per il resto, Vinokourov grande cuore ma poche gambe, bene Cunego e soprattutto Basso che mi sembra in crescita di condizione. E mi sembra che Contador non sia proprio quello del Giro, va in testa e prova a scattare ma non fa mai il vuoto.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
De Luca: “E’ partita già stamattina” (infatti, sono partiti alle 12.20)
Pancani: “Stanno tagliando il traguardo sullo sprint intermedio” (volavano?)
Conti, polemizzando sull’esclusione di Petacchi dalla nazionale: “Io trovo che questo sia azzurro” (voleva dire assurdo)
Pancani: “Stamani non è ripartita” (credeva di essere al Girodonne?)
Pancani, ricordando il Tour 2010: “Tappa di Gueugnon, con l’arrivo di Gueugnon” (vinse Cavendish)
De Luca: “Saur Sojasun” (pronunciato così come si scrive, si dovrebbe dire Sor)
Pancani, dopo aver congedato i telespettatori di Rai3 per dare la linea al TG: “E dunque su Rai3 adesso…”
Pancani: “Sempre virtualmente maglia rosa”
De Luca: “Hanno già transitato nei primi due gran premi della montagna” (col traforo?)
Cassani: “Ha assunto un prodotto incontaminato”
Pancani: “Ci saremmo aspettato”
Televideo RAI: “Aigurand” (Aigurande)
LA TAPPA CHE VERRA’
Sulla carta meno impegnativa, la seconda ed ultima frazione tracciata sulle strade del Massiccio Centrale rischierà, invece, di essere ancor più indigesta del previsto. Sono un autentico “ginepraio” le frazioni previste in questa zona, per le quali calza a pennello la definizione di “tappa-trabocchetto”. Tale si rilevò, per fare un esempio, la tappa di Saint Etienne del Tour del 1990, praticamente la giornata che costò il successo finale a Chiappucci, e che presentava un percorso più semplice e meno complicato rispetto a quello che oggi unirà Issoire a Saint Flour. In mezzo non pochi chilometri, in tutto 208 Km, e una bella carrettata di GPM, ben otto, più duri per la loro continuità che per la durezza. A partire dal 40° Km, infatti, non ci sarà più un momento di requie e ogni punto sembra quello buono per imbastire un’azione a sorpresa, come quella che portò alla vittoria Richard Virenque nel 2004, ottenuta proprio sul traguardo di Saint Flour, al termine di una frazione abbastanza simile a questa. Oggi come allora, il tetto della tappa sarà costituito dai 1589 metri del Pas du Peyrol, mentre il tratto successivo sarà più impegnato, con la presenza – tra le altre – di altri due colli di 2a categoria. Dulcis in fundo, l’arrivo sarà posto in vetta alla Montée des Orgues, ascesa di 1600 metri al 6,1% medio, valevole come GPM di 4a categoria.
Dopo questa frazione il Tour osserverà la sua prima giornata di riposo, che il gruppo trascorrerà nella stazione turistica di Le Lioran, una delle più antiche della regione dell’Alvernia.
METEOTOUR
Issoire : temporale con piogge moderate (1,9 mm), 18°C (percepiti 20°C), venti deboli da NNE (2-3 Km/h), umidità al 91%
Saint Flour: alternanza di piogge deboli (0,3 mm) e schiarite, 20°C (percepiti 21°C), venti deboli da N (3 Km/h), umidità al 72%
IL PRIMO INDURAIN
Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)
8a TAPPA: ARGENTAN – ALENCON (cronometro – 73 Km)
INDURAIN, UNA MOTO
El San Fermín tardío de Indurain
LeMond ya viste de amarillo – Los “Banesto”, el “coco” de Greg – Indurain, como un reloj suizo – Lemond, mas seguro que nunca – Marino Lcjarreta. sale del bache
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
COMMENTOUR DE FRANCE: IL MIGLIOR CUNEGO SI VEDE IN MONTAGNA
luglio 9, 2011 by Redazione
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Sulla salita verso Super-Besse finalmente si vede un pimpante Damiano Cunego che ritrova il morale grazie al settimo posto parziale ottenuto soprattutto con uno scatto all’ultimo chilometro.
Sfortunato Vinokourov, che cede all’ultimo chilometro, rendendo vano il lavoro fatto dalla sua squadra, in particolare da Paolo Tiralongo. Male Gesink, incerto Contador, che non sembra più dominare come al Giro d’Italia.
Foto copertina: Damiano Cunego accelera sulle ultime rampe della salita di Super-Besse (foto Roberto Bettini)
Il bel risultato di Damiano Cunego è tra le note più positive della prima tappa di montagna del Tour de France 2011. Lo abbiamo aspettato e desiderato, e sulle prime importanti salite non si è di certo tirato indietro, anzi, quello scatto all’ultimo chilometro verso Super Besse è anche una bella botta positiva per il morale del Piccolo Principe e di tutta la Lampre-ISD. Molto buona anche la prestazione di Ivan Basso, riuscito a raggiungere l’obiettivo di terminare la tappa nel gruppo dei migliori. Uno scorcio di un limpido azzurro nell’avvicinamento ai Pirenei.
Intanto Thor Hushovd resiste in giallo dagli attacchi di Evans e soci nonostante l’arrivo in salita, in cui si è notato un netto miglioramento del rendimento del campione del mondo in carica quando la strada sale, vedasi la brillantezza verso il GPM della Croix de Saint Robert. Indecifrabile la prestazione di Contador, visto solo per un timidissimo scatto nel finale, ma meno brillante rispetto al Giro d’Italia. Di sicuro qui al Tour ha una concorrenza più forte di quella della Corsa Rosa, ma ci aspettavamo lo stesso qualcosa di meglio. Peggio ancora ha fatto Gesink, già staccato sulla penultima salita e ormai già fuori classifica.
Ci ha provato l’Astana, che ha mancato proprio all’ultimo chilometro la vittoria di tappa con Vinokourov lanciato verso l’aggancio al portoghese Rui Costa, meritatamente trionfatore del giorno.
La sua squadra ha lavorato tutto il giorno, tentando poi un attacco a due con Vino e Paolo Tiralongo.
Ma queste erano solo le prime montagne, il bello deve ancora arrivare. E i Pirenei si avvicinano.
Andrea Giorgini
VOS “PENTACAMPEON”, IL GIRO E’ SERIAMENTE IPOTECATO
Altra impresa “cannibalesca” della maglia rosa che col quinto successo parziale mette una netta ipoteca sulla conquista del Girodonne 2011. Niente da fare per Emma Pooley, distanziata di dodici secondi sul traguardo di Ceresole Reale, mentre la battaglia per la terza posizione va a Judith Arndt con la Guderzo che finisce quarta. Domani l’ultima fatica con la crono a San Francesco al Campo, vicino a Torino.
Foto copertina: Marianne Vos sfoggia la maglia rosa, sempre più saldamente sulle sue spalle (foto CJ Farquharson)
Il Girodonne si colora sempre più di “Oranje”. E’ grazie a Marianne Vos che col successo odierno a Ceresole Reale ipoteca seriamente il successo finale alla vigilia della crono di 17 chilometri a Torino. La fuoriclasse olandese agguanta così la quinta vittoria di tappa, dopo quelle di Velletri, Fermo, Piacenza e Grosotto.
La nona tappa è stata anche l’ultima in montagna in questa edizione dopo i due giorni in Valtellina e il lungo trasferimento verso il Piemonte. Partenza da Agliè con da percorrere 115 chilometri terminanti con la lunga salita che porta a Ceresole Reale, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Appena dopo la partenza c’è l’allungo di Claudia Haussler ed Emma Johansson, che raggiungono un vantaggio di qualche minuto, ma all’inizio dell’erta conclusiva inizia il duello Pooley-Vos insieme a quello tra Arndt e Guderzo. Riprese le attaccanti è la maglia rosa che compie lo scatto che sancisce l’ipoteca definitiva del Girodonne 2011 col quinto successo di tappa.
Per la fuoriclasse della Nederland-Bloeit è anche il ventottesimo trionfo stagionale, a soli 24 anni, che la proietta definitivamente tra i più forti ciclisti di sempre.
La breve cronometro di San Francesco al Campo sembra solo una semplice passerella per la Vos, che con quasi tre minuti di vantaggio può tranquillamente gestire le sue forze nei 17 chilometri che mancano alla conquista di questo ennesimo trionfo in una carriera da grande vincente. Anzi, la prova contro il tempo servirà più a risolvere la lotta per il terzo posto, con Arndt e Guderzo distanziate di soli quattordici secondi.
Andrea Giorgini
LA PRODEZZA DI RUI COSTA NEGA IL BIS A GILBERT
Il fuoriclasse belga stacca tutti sulla salita di Super-Besse, ma non riesce a raggiungere il 24enne portoghese della Movistar, facente parte della fuga del mattino, che conserva 12’’ di margine. Un granitico Thor Hushovd resiste anche oggi in maglia gialla, giungendo assieme ai grandi della classifica. Vinokourov attacca sul penultimo colle, ma cede di schianto nell’ultimo chilometro, dopo essere stato per alcuni chilometri anche maglia gialla virtuale, e giunge a 15’’, insieme agli altri big.
Foto copertina: Rui Costa taglia in solitaria il traguardo di Super-Besse (foto AFP)
Si è risolta in un sostanziale nulla di fatto la prima tappa sul Massiccio Centrale del Tour 2011, con i big giunti quasi tutti compatti e senza offensive convinte e convincenti da parte di aspiranti alla maglia gialla di Parigi. Non per questo la frazione merita tuttavia di essere archiviata come anonima o insignificante; anzi, è parso qua e là di poter cogliere qualche segnale sulla condizione degli uomini di classifica, passibile in ogni caso di smentita o di conferma già a partire da domani.
È tuttavia più che mai doveroso aprire questa cronaca non sui soliti noti, ma sul 24enne portoghese Rui Costa, nome che diceva sino ad oggi qualcosa esclusivamente o quasi agli appassionati di calcio, memori del talentuoso numero 10 di Fiorentina e Milan. L’atleta della Movistar, in realtà già messosi in mostra con risultati quali i due piazzamenti in top 10 ai Mondiali Under 23 di Varese e il successo di tappa al Giro di Svizzera 2010, è definitivamente uscito dallo status di semplice omonimo sotto la pioggia delle solitamente afose strade dell’Alvernia, salutando i compagni di fuga superstiti (Van Garderen, Gautier e Riblon, già avvantaggiatisi rispetto a Zingle, El Fares, Kolobnev, Engels e Zandio) ai piedi dell’ascesa finale, e resistendo ai numerosi tentativi di rimonta da dietro da parte di corridori assai più quotati.
È stato in particolare Alexander Vinokourov a dare per alcuni chilometri l’impressione di poter facilmente fagocitare gli attaccanti della prima ora, grazie ad un’azione ben concertata dell’intera Astana, che ha riportato il plotone ad un paio di minuti dai battistrada e spedito in avanscoperta Paolo Tiralongo sulle prime rampe del Col de la Croix-Saint-Robert, ad una trentina di chilometri dalla conclusione, prima che il kazako evadesse a sua volta dal gruppo e raggiungesse il compagno proprio in vista del GPM. Il duo Astana, trovando per strada la preziosa collaborazione di Juan Antonio Flecha, ma perdendo in un tratto di discesa il possibile supporto di Txurruka, Rolland e Hoogerland, anch’essi scappati sul penultimo colle di giornata, è riuscito a riportarsi ad una trentina di secondi dalla testa ai piedi dell’ascesa di Super-Besse, dando l’impressione che solo un rientro da dietro potesse negare a Vinokourov il quinto successo di tappa in carriera al Tour de France. Malgrado l’iniziale sfuriata che gli ha consentito di issarsi rapidamente in seconda posizione e di mettere nel mirino il portoghese, il kazako non è però mai riuscito a colmare completamente il gap, venendo alla fine respinto dal nuovo inasprirsi dell’ascesa finale negli ultimi 1500 metri.
Con Rui Costa ormai già esultante, è servita soltanto a riappropriarsi della maglia verde la fucilata con cui Philippe Gilbert ha lasciato sul posto il resto del gruppo a 500 metri dalla linea bianca, giungendo a 12’’ dall’eroe del giorno. 3’’ più tardi, è stato Cadel Evans a regolare quel che restava del gruppo degli uomini di classifica, dando ancora una volta l’impressione di essere il più brillante dei papabili vincitori in questa prima settimana di Tour, a dispetto di un paio di accelerazioni poco decise di un Alberto Contador al quale auguriamo di poter cambiare passo con altro piglio sui Pirenei, se davvero ambisce al quarto trionfo parigino. Neppure oggi, però, l’australiano è riuscito a sbarazzarsi dell’ingombrante presenza di Thor Hushovd, capace, contro ogni pronostico, di tagliare di nuovo il traguardo assieme ai big e di conservare il misero secondo che ormai da quasi una settimana gli vale la permanenza in maglia gialla.
Da segnalare, sempre in tema di uomini di classifica, la confortante reattività mostrata da Andy Schleck, sorprendentemente attardato sul Mur-de-Bretagne, e invece oggi sempre pronto a replicare alle accelerazioni di Alberto Contador. Bene Ivan Basso, rimasto con i migliori, e molto meglio dei primi due arrivi a lui adatti anche Damiano Cunego, 7°. Molto meno positivo invece Robert Gesink, che ha probabilmente pagato le conseguenze della caduta di mercoledì, andando in difficoltà già sulla Croix-Saint-Robert, prima di perdere oltre 1’ sull’ultimo GPM.
Quella di domani sarà un’altra giornata consacrata al Massiccio Centrale, con 8 GPM lungo i 208 km da Issiore a Saint-Flour. Una tappa che dovrebbe sulla carta segnare la fine del soggiorno in vetta alla classifica di un Thor Hushovd che potrebbe pagare se non altro il non facile strappo verso il traguardo. Dopo l’ennesima stoica difesa di oggi, però, non vorremmo dover scommettere contro il vichingo.
Matteo Novarini
TOUR NOSTRUM – 6a TAPPA: AVALLON – ARC-ET-SENANS
Dopo il “Giro Nostrum” abbiamo provato a metterci nei panni anche di Christian Prudhomme e a tracciare un ipotetico percorso del Tour de France. L’unico filo conduttore è stato, come per la corsa rosa, il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Non ci siamo basati sulle candidature ufficiali, con l’esclusione di Liegi e della tappa pirenaica della Pierre-Saint-Martin. Seguiteci
6a TAPPA: AVALLON – ARC-ET-SENANS
E’ l’ultima tappa per velocisti prima della Alpi e il tracciato predisposto offrirà loro quest’occasione su di un piatto d’argento. Il percorso non sarà totalmente pianeggiante poichè subito dopo il via ci sarà l’attraversamento del massiccio del Morvan, salendo fino a quasi 650 metri di quota. L’ascesa più impegnativa si affronterà, invece, al di fuori di quest’area ed è la Côte de Bécoup (3a categoria), già conosciuta ad una parte del gruppo essendo stata inserita nel tracciato dell’ultima Parigi-Nizza (tappa di Nuits-Saint-Georges, vinta da Matthew Goss
Siti UNESCO
Arc-et-Senans: dalle grandi saline di Salins-les-Bains alle Saline Reali di Arc-et-Senans, la produzione di sale ignigeno
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Tour de France 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria (in due parti) e planimetria
ARCHIVIO TOUR NOSTRUM
1a tappa: Liegi (cronosquadre)
2a tappa: Tongres / Tongeren – Longwy
3a tappa: Longwy – Nancy
4a tappa: Nancy – Troyes
5a tappa: Troyes – Vézelay
08-07-2011
luglio 9, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il britannico Mark Cavendish (HTC-Highroad) si è imposto nella settima tappa, Le Mans – Châteauroux, percorrendo 215 Km in 5h38′53″, alla media di 38,066 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessandro Petacchi (Lampre – ISD) e il tedesco Greipel. Il norvegese Thor Hushovd (Team Garmin-Cervelo) ha conservato la maglia gialla, con 1″ sull’australiano Evans e 4″ sul lussemburghese Fränk Schleck. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 15° a 1′03″. Damiano Cunego (Lampre – ISD) 19° a 1′12″, Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 24° a 1′42″.
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella settima tappa, Qilian – Menyuan, percorrendo 170,4 Km in 3h43′22″, alla media di 45,772 Km/h. Ha preceduto allo sprint il croato Kvasina e l’etiope Kebede Gebresilassie. Miglior italiano Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox), 5° a 28″. Lo sloveno Gregor Gazvoda (Perutnina Ptuj) ha conservato la testa della classifica, con 4″ sul kazako Gruzdev e 1′02″ sul polacco Taciak. Miglior italiano Omar Lombardi (Colnago – CSF Inox), 7° a 1′32″.
GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE
La britannica Emma Pooley (Garmin – Cervelo) si è imposta nell’ottava tappa, Teglio – Valdidentro, percorrendo 70 Km in 2h25′45″, alla media di 28,816 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Marianne Vos (Nederland Bloeit) e di 1′29″ l’australiana Corset. Migliore italiana Tatiana Guderzo (SC MCipollini Giordana), 6° a 2′49″. La Vos ha conservato la testa della classifica, con 2′32″ sulla Pooley e 7′39″ sulla tedesca Arndt. Migliore italiana la Guderzo, 4° a 7′46″.
INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA
Il belga Greg Van Avermaet (BMC Racing Team) si è imposto nella sesta tappa, Hainburg an der Donau – Bruck an der Leitha, percorrendo 155 Km in 3h19′11″, alla media di 46,690 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Brammeier e l’italiano Daniele Bennati (Leopard Trek. Lo svedese Fredrik Kessiakoff (Pro Team Astana) ha conservato la testa della classifica, con 1′18″ sull’italiano Mauro Santambrogio (BMC Racing Team) e 1′26″ sul ceco Konig.
VUELTA A LA COMUNIDAD DE MADRID SUB 23
Il francese Clément Koretzky (Amical Velo Club Aixois) si è imposto nella seconda tappa, Aldea del Fresno – Santa María de la Alameda , percorrendo 161,2 Km in 4h31′10″, alla media di 35,668 Km/h. Ha preceduto di 22″ lo spagnolo Lopez e di 24″ il russo Kuznetsov. Miglior italiano Luca Galvani (S.C. Sergio Dal Fiume), 9° a 58″. Koretzky è il nuovo leader della classifica, con 22″ su Lopez e 24″ su Kuznetsov.
GP INTERNACIONALES TORRES VEDRAS – TROFEU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)
Lo spagnolo Enrique Salgueiro (Louletano-Loule) si è imposto nella seconda tappa, Manique do Intendente – Carvoeira (parque Eólico), percorrendo 179 Km in 4h34′36″, alla media di 39,111 Km/h. Ha preceduto allo sprint i portoghesi Ribeiro e Cardoso. Il portoghese Ricardo Mestre (Tavira – Prio) ha conservato la testa della classifica con 1′28″ su Ribeiro e 1′29″ sullo spagnolo Marque.
CZECH CYCLING TOUR
L’albanese Emiljano Stojku (Cycling Team Friuli) si è imposto nella seconda tappa, Olomouc – Prostejov, percorrendo 148 Km in 3h35′10″, alla media di 41,270 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Aernouts e il tedesco Weicht. Miglior italiano Marco Fusaz (Cycling Team Friuli), 9° a 3″. L’australiano John Anderson (Endura Racing) ha conservato la testa della classifica, con lo stesso tempo dello spagnolo Camaňo Ortuzar e dell’olandese De Jonge. Miglior italiano Mattia Rossi (Cycling Team Friuli), 104° a 2′51″.
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
Il bulgaro Vladimir Koev (Konya Torku Sekerspor – Vivelo) si è imposto nella terza tappa, Medias – Paltinis, percorrendo 141,7 Km in 3h54′04″, alla media di 36,323 Km/h. Ha preceduto di 28″ l’italiano Alessio Marchetti (Centro Revisioni Cerone) e di 1′53″ l’ucraino Sheydyk. Koev è il nuovo leader della classifica, con 39″ su Marchetti e 1′25″ su Sheydyk.
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CHÂTEAUROUX
luglio 9, 2011 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Foto copertina: il “Château-Raoul”, il maniero dal quale deriva il nome di Châteauroux (echiquier-berrichon.over-blog.com)
TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE
Tour, Cavendish bis. Secondo Petacchi(Gazzetta dello Sport)
Cavendish vant. Wiggins brøt (Aftenposten)
Hushovd klamrer seg fast til ledertrøya (Adresseavisen)
Cavendish wins again as Wiggins crashes out (The Daily Telegraph)
Briton Cavendish wins seventh stage of Tour de France (The Independent)
Wiggins crashes out of the Tour de France (The Times)
Cavendish sur du velours (L’Equipe)
Cavendish boucle la boucle (Le Monde)
Schlecks als Topfavoriten im Zentralmassiv (Tageblatt)
Mark Cavendish triumphiert zum zweiten Mal (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Cavendish repite victoria(AS)
Cavendish repite victoria(Marca)
Cavendish gana en Châteauroux (El Mundo Deportivo)
Cavendish, comme prévu (Le Soir)
Cavendish remporte l’étape 7 au sprint, Greipel 3ème, Rojas reprend le vert à Gilbert (Sud Presse)
Cavendish ongenaakbaar (De Standaard)
Cavendish, clap 17e (La Dernière Heure/Les Sports)
Cavendish remet le couvert devant Petacchi et Greipel (L’Avenir)
Cavendish ongenaakbaar in de sprint (Het Nieuwsblad)
Gesink pakt witte trui (De Telegraaf)
Joy for Cavendish but Fellow Briton Wiggins Crashes Out (The New York Times)
RadioShack rider crashes out of Tour de France on Wednesday (USA Today)
Cavendish wins, Wiggins out (Herald Sun)
Wiggins crashes out of Tour de France (The Age)
Cadel Evans still has mountain to climb (The Australian)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Chi vincerà questa volata?
Hotdogbr: Cavendish però attenzione anche oggi al vento che dovrebbe essere laterale/contrario e abbastanza forte per tutto il percorso, al di là di quello mi porterei avanti alle tappe del Massiccio Centrale, quella di Superbesse è complessivamente più facile di quella del 2008 ma gli ultimi km sono identici e allora ci furono dei distacchi tra gli uomini di classifica, vedi ad esempio Cunego che fu 29° a 32” da Riccò, poi abbiamo la tappa di Saint Flour che è disegnata malissimo, a differenza di quella del 2004 vinta da Virenque, con gli ultimi 50 km praticamente pianeggianti ma lo trappo finale provocherà altri secondi di distacco tra gli uomini di classifica, infine la tappa di Carmaux che potrebbe addirittura essere per velocisti anche se sembra più probabile una fuga ma ormai a quel punto saremo entrati in clima di Pirenei
Gigilasegaperenne: Tra l’altro farei notare che dalla cima del Prat-de-Bouc a Saint-Flour si può andare in 30 km, sarebbe interessante sapere a che pro hanno allungato di una ventina di chilometri.
Gibosimoni: Fondamentale la squadra: uscire dalle ultime due curve a 90° indietro significa perdere la volata. Quindi direi Cavendish anche se la HTC non è sembrata quel colosso per le volate (anche se Goss e gli altri dovrebbero riuscire quantomeno a tenere nelle prime 5 posizioni Cav) ma anche la Sky mi sembra un’ottima formazione. Non vedo favorito Petacchi, non è al top e con un ultimo Km così tortuoso ci vuole testa e gambe per mantenere l’estrema cima dell’allungatissimo plotone. Un’incognita il Traguardo Volante ai -26: i treni staranno già iniziando a prepararsi per la volata e vedremo se qualche velocista cercherà ugualmente punti o se si manterranno a ruota non essendoci molto tempo per recuperare l’energia e soprattutto per riorganizzare le fila.
Mauro Facoltosi: le curve che vedi nella cartina sono quelle del traguardo volante, non quelle dell’arrivo
Gibosimoni: Allora cambia tutto: anche quelli che devono “arrangiarsi” come Petacchi o gli altri possono dire la loro (non sono ugualmente fiducioso in Petacchi nei primi 3). Rimane bassissima la quota per la vittoria di Cavendish, occhio a Farrar e a Rojas, anche se quest’ultimo probabilmente farà la “volatina” preventiva al traguardo volante.
Gibosimoni: POVERA RADIOSHACK, partita con 4 leader si ritrova con 1 solo (1 ritirato e 2 fuori classifica e acciaccati). Ritiro per Wiggins, caduta per Farrar che probabilmente non farà la volata, plotone dimezzato da questa caduta nella pancia dello stesso che ha fatto mettere piede a terra a quelli nelle retrovie.
Pedale Pazzo: Mi dispiace molto per Wiggins costretto al ritiro, poteva fare un bel Tour.
Per il resto la tappa non merita commenti….
Gibosimoni: Dove tutto era cominciato, Cavendish ha rimesso il sigillo, esattamente sul traguardo dove aveva colto la prima vittoria alla Gran Boucle.
Wiggins e Boonen costretti al ritiro, gruppo spaccato a metà da una maxi-caduta che lo ha diviso in due tronconi. Nel secondo gruppo sono rimasti pesantemente attardati (3 primi e 7 secondi) Leipheimer, Horner, Kreuziger, Thomas. La Radioshack emblema della sfortuna, partita con 4 leader – come già detto – adesso, è ufficiale, si ritrova col solo Andreas Kloden con qualche velleità di classifica. Petacchi mi smentisce e chiude 2° (o 3°, vediamo il photofinish), Greipel ha fatto una buona volata, bene tutti i big che hanno saputo gestire bene una situazione difficile nonostante il facile percorso.
MirkoBL: Ottimo Cavendish e il suo treno questa volta ha funzionato quasi alla perfezione (c’è stata ancora qualche sbavatura, ma stanno migliorando).
Petacchi penso che non avesse gamba, non è nemmeno uscito dalla ruota di Cavendish.
Greipel ha provato nell’unico modo possibile, cioè anticiapndo Cav, ma anche oggi non ce n’era per nessuno.
Feillu avrà percorso 2 km nell’ultimo rettilineo cercando di passare da una ruota all’altra, sprecando preziose energie.
Per il resto, ho visto solo le immegini post-arrivo delle cadute, visto che il collegamento è iniziato quando mancavano 7000 km all’arrivo e non avevo palle per ste a guardare 6 ore di trasmissione.
Hotdogbr: diciamo che il treno HTC ha funzionato bene ma senza mezza Garmin e altri corridori che erano dietro era anche più facile, ed è stato anche un bene per Petacchi che quando in volata c’è casino tende a tirare i freni
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
De Luca: “Qua da milano verrà a trovarci Claudio Chiappucci” (erano giù in studio a Milano)
Pancani: “Leonardo Davvinci”
Cassani: “Non sappiamo per quale motuvo”
Cassani: “Corsa a tappa”
Pancani: “Jè” (pronuncia del “Jeux” della squadra francese; si dovrebbe dire jò)
Cassani: “Tappa di Verdun, vinta da Jalabert” (Cassani si stava riferendo alla tappa di Colmar del Tour 2001)
Pancani: Cìolek (pronunciato così sembra una marca di gelato al cioccolato)
Cassani: “Fuslang” (Fuglsang)
Cassani: “Avens” (Evans)
TelevideoRAI: “Cavendis” (la h non si pronuncia… ma si scrive!),
LA TAPPA CHE VERRA’
Ed anche per il Tour de France scocca l’ora delle montagne che, come avvenuto nel 2008, suonerà tra le località di Aigurande e Super Besse, località di sport invernali situata ai piedi del Puy de Sancy, l’antico vulcano spento che costituisce la più alta cima del Massiccio Centrale. Il percorso intermedio sarà differente rispetto a quello della frazione vinta da Riccardo Riccò (poi squalificato per doping), ma non la sostanza di una giornata che non dovrebbe risultare granchè selettiva, permettendo di capire di non potrà vincere il Tour senza affossarlo già all’inizio della seconda settimana di gara. Più che le pendenze, mai impegnative, la selezione la faranno il primo impatto con le montagne e la canicola che spesso caratterizza il centro della Francia.
Distacchi ci saranno sicuramente, come nella citata tappa del 2008, ma saranno tutti di bassa entità, anche se per qualcuno costituiranno “ferite” difficile da lenire, anche se l’indomani il percorso proporrà subito un’occasione per tentare di recuperare il terreno perduto.
Tornando alle difficoltà di gara, le più rilevanti di questa giornata saranno il Col de la Croix Saint-Robert, primo GPM di 2a categoria del Tour 2011, è la doppia rampa che condurrà verso il traguardo, con la seconda parte che può essere paragonata al finale di Mûr-de-Bretagne, con la differenza che questa sarà più breve (1500 metri) e un pelo più pendente (7,6%), ma priva delle sventagliate tipiche dei muri.
METEOTOUR
Aigurande : poco nuvoloso, 19°C, venti deboli da W (10 Km/h)
Chateauroux : alternanza di piogge deboli (0,4 mm) e schiarite, 17,4°C, venti moderati da WSW (16-21 Km/h), umidità al 72%
IL PRIMO INDURAIN
Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)
7a TAPPA: LE HAVRE – ARGENTAN (196,5 Km)
PARRA DEJA HUERFANO EL AMAYA
El ajuste de cuentas de Van Poppel
La mala suerte de Fabio Parra – La soledad del contrarrelojista – El análisis de la hora de la verdad
ARCHIVIO ALMANACCO
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