DEUTSCHELAND UBER ALLES A PORTO VECCHIO, FRANK SCHLECK RESISTE

marzo 28, 2011 by Redazione  
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Doppietta tedesca nella località a sud della Corsica con Geschke che vince in volata la semitappa del mattino davanti a Fischer e Mangel e Kloeden che si aggiudica la crono del pomeriggio precedendo Wiggins e Fuglsang. Il Criterium International va al lussemburghese che respinge l’assalto di Kiriyenka nella prova contro il tempo e mantiene la leadership davanti al bielorusso e a Taaramae

Foto copertina: il podio dell’edizione 2011 (foto AFP)

Il secondo e ultimo giorno del Criterium International prevedeva due semitappe, la prima in linea di 75 km, quasi interamente pianeggiante e in circuito attorno a Porto Vecchio, e la seconda di 7 km a cronometro sempre nella cittadina corsa. La prova del mattino si è corsa tutta d’un fiato ed è vissuta sulla fuga di Martinez (Euskaltel), Di Gregorio (Astana), Doi (Skil Shimano), Dion (Bretagne) e Jeandesboz (Saur) partiti dopo soli 4 km e in grado di rimanere al comando fino a 3 km dalla conclusione con Jeandesboz ultimo ad arrendersi; in una volata atipica per l’arrivo in leggera salita e per la mancata presenza di grandi velocisti in corsa il tedesco Geschke (Skil Shimano), ben supportato dai compagni di squadra, si è lanciato in testa e ha resistito al ritorno del brasiliano Fischer (Garmin) e del francese Mangel (Saur) con gli altri transalpini Vachon (Bretagne) e Molmy (Big Mat) 4° e 5° mentre anche il nostro Ongarato (Vacansoleil) si è gettato nello sprint ma ha dovuto accontentarsi della 13a posizione.
Decisamente più interessante la crono del pomeriggio, nella quale Frank Schleck (Leopard) doveva difendere un vantaggio di 20” su Kiriyenka (Movistar) e di 28″ su Taaramae (Cofidis). I primi a far segnare tempi significativi sono stati Dowsett (Sky) con 9′15”, Champion (AG2R) e Paulinho (Radioshack) con 9′13” e Poels (Vacansoleil), già in grande spolvero alla Tirreno-Adriatico, con 9′12” ma a fare la differenza è stato Zabriskie (Garmin) con 9′00”; il tempo dello statunitense è però stato immediamente demolito dal britannico Wiggins (Sky) che ha riscattato la debacle sul Col de l’Ospedale fermando il cronometro a 8′50” e, piuttosto sorprendentemente, la seconda posizione provvisoria è stata occupata dal danese Fuglsang (Leopard), a sua volta in forte ritardo il giorno prima, con 8′56”.
In seguito hanno fatto registrare buone prestazioni lo statunitense Talansky (Garmin) con 9′15” e il francese Coppel (Saur) con 9′16” ma a battere il tempo di Wiggins è stato il tedesco Kloeden (Radioshack) – anch’egli incapace di restare con i migliori nell’arrivo in salita – che all’intertempo del km 4, posizionato al termine di un tratto in leggera ascesa, aveva 2” di vantaggio sul britannico e li ha portati a 4″ al traguardo facendo segnare un tempo di 8′46”. Uno dopo l’altro sono arrivati tutti gli uomini di classifica con Vinokourov (Astana) e Samuel Sanchez (Euskaltel) che non hanno brillato chiudendo in 9′11” mentre meglio hanno fatto Machado (Radioshack) e Peraud (AG2R), rispettivamente con 9′06” e 9′07”. Si è tutto sommato difeso, considerate le sue caratteristiche), Andy Schleck (Leopard) con 9′29”; buone prove anche del francese Geniez (Skil Shimano) che fermato il cronometro assicurandosi la 4a posizione in classifica generale.
La lotta per la vittoria finale era comunque ristretta a Frank Schleck (Leopard), Kiriyenka (Movistar) e Taaramae (Cofidis) che avevano inflitto distacchi importanti sul Col de l’Ospedale; l’estone si è reso però protagonista di una prova non brillante chiudendo in 9′12” mentre il bielorusso ha fatto meglio con 9′05” ma il lussemburghese ha sorpreso tutti facendo segnare addirittura il 5° tempo al km 4 e chiudendo in un’ottima 12a posizione con 9′10”, assicurandosi dunque il primato in classifica generale.
La crono è stata dunque vinta da Kloeden con 4” su Wiggins, 10” su Fuglsang, 14” su Zabriskie, 15” su Talansky, 16” su Coppel e Monfort, 17” su Kiriyenka, 20” su Machado e 21” su Roux (FDJ) e Peraud; il Criterium International è invece andato a Frank Schleck con 13” su Kiryienka, 30” su Taaramae, 1′14” su Geniez, 1′15” su Machado, 1′16” su Peraud, 1′19” su Hesjedal (Garmin), 1′23” sul campione uscente Fedrigo (FDJ) e 1′25” su Lopez Garcia (Movistar) e Lagutin (Vacansoleil). Kiriyenka si consola con il successo nella classifica a punti mentre Taaramae è stato il miglior giovane e l’olandese Ligthart (Vacansoleil) si è aggiudicato la classifica degli scalatori.

Marco Salonna

EMMA POOLEY, FUGA PER LA VITTORIA

marzo 28, 2011 by Redazione  
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Dominio della campionessa britannica nel Trofeo Alfredo Binda, prima prova di Coppa del Mondo su strada femminile. Fuga vincente nata nei primi chilometri, e senza alcun apparente pericolo. Secondo posto per la campionessa di Svezia Emma Johansson che ha battuto in volata l’olandese Van Vleuten.

Foto copertina: l’arrivo di Emma Pooley a Cittiglio (foto Andrea Giorgini)

Dobbiamo riprendere il titolo di un famoso film per descrivere l’impresa di Emma Pooley al 13° Trofeo Alfredo Binda. L’atleta della Garmin – Cervelo ha completato i 121,9 km della prima prova di Coppa del Mondo quasi completamente in solitaria, dominando in lungo e in largo la gara con partenza e arrivo a Cittiglio.
Nei primi chilometri una caduta caratterizza la corsa, ma è al primo passaggio sul traguardo che nasce l’attacco decisivo della britannica Pooley che riesce a guadagnare un vantaggio massimo superiore ai 3 minuti sul primo gruppo inseguitore, comprendente la varesina Noemi Cantele (compagna di squadra alla Garmin – Cervelo dell’atleta inglese di Norwich) e la svedese Emma Johansson (Hitec Products).
Al traguardo la Pooley ha mantenuto il vantaggio di un minuto e mezzo che le ha consentito di vincere la gara davanti alla stessa Johansson e alla olandese Annemiek Van Vleuten (Netherlands).
Sono felicissima per la mia vittoria – ha detto la Pooley a fine gara – nonostante avevamo pensato che avremmo fatto la corsa per Noemi, ma la mia fuga ha fatto si che le mie compagne hanno bloccato ogni tentativo di inseguimento delle mie avversarie.” Una dedica speciale alla squadra: “Sponsor importanti come Garmin danno maggiore sicurezza per vincere. E poi usare biciclette come Cervelo, per me le migliori, ci fanno vincere con più facilità. Alla squadra e agli sponsor vanno la mia dedica per questa vittoria”.
Soddisfazione anche per Cycling Sport Promotion, dalle parole del presidente Mario Minervino: “Anche quest’anno il Trofeo Binda ha riscosso un grande successo. Nonostante il brutto tempo, il pubblico è stato numerosissimo e ho ricevuto diversi ringraziamenti per la bella corsa organizzata. E avere una vincitrice con un nome così importante, ci riempie di orgoglio.”
La Coppa del Mondo riprenderà domenica prossima col Giro delle Fiandre, con un unico dubbio. Emma Pooley non è ancora in lista partenti: chissà se con questa maglia qualcosa cambierà….

Andrea Giorgini

27-03-2011

marzo 28, 2011 by Redazione  
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GAND – WEVELGEM
Il belga Tom Boonen (Quickstep Cycling Team) si è imposto nella classica belga, percorrendo 204,5 Km in 4h35”00″, alla media di 44,618 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Daniele Bennati (Leopard Trek) e lo statunitense Farrar.

VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
Il francese Samuel Dumoulin (Cofidis, Le Credit En Ligne) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Parets del Valles – Barcelona (Pla de Palau), percorrendo 124,5 Km in 2h33′55″, alla media di 48,532 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Uran Uran e il belga De Haes. Miglior italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD), 27°. In classifica, lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) si impone, con 23″ su Scarponi e 35″ sull’irlandese Martin.

CRITERIUM INTERNATIONAL

Due tappe disputante nella seconda ed ultima giornata di gara.
Il mattino, il tedesco Simon Geschke (Skil – Shimano) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Porto-Vecchio, percorrendo 75 Km in 1h43′10″, alla media di 43,619 Km/h. Ha preceduto allo sprint il brasiliano Fischer e il francese Mangel. Miglior italiano Alberto Ongarato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 15°. Il lussemburghese Fränk Schleck (Leopard Trek) ha conservato la testa della corsa con 20″ sul bielorusso Kiryienka e 28″ sull’estone Taaramae. Miglior italiano Marzio Bruseghin (Movistar Team), 45° a 10′27″.
Il pomeriggio, il tedesco Andreas Klöden (Team RadioShack) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Porto-Vecchio, percorrendo 7 Km in 8′47″, alla media di 47,818 Km/h. Ha preceduto di 4″ il britannico Wiggins e di 10″ il danese Fuglsang. Miglior italiano Bruseghin, 73ç a 1′03″. In classifica, si impone Fränk Schleck con 13″ su Kiryienka e 30″ su Taaramae. Bruseghin 45° a 11′06″.

TOUR DE TAIWAN
Il giapponese Taiji Nishitani (Aisan Racing Team) si è imposto nell’ottava tappa, Taitung – Hualien, percorrendo 165,8 Km in 4h06′21″, alla media di 40,381 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese McCann e il giapponese Ayabe. Miglior italiano Henry Frusto ( D’Angelo & Antenucci – Nippo), 33°. L’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) ha conservato la testa della classifica, con 6″ sull’austriaco Eibegger e 18″ su McCann. Miglior italiano Frusto, 10° a 1′41″.

TOUR DE NORMANDIE
Il tedesco Tino Thömel (Team NSP) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Bagnoles De L’Orne – Caen, percorrendo 135 Km in 2h58′52″, alla media di 43,506 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Pichon e l’olandese Markus. In classifica si impone il francese Alexandre Blain (Endura Racing) con 5″ sul connazionale Simon e sull’olandese Kreder.

GP CREDITO AGRICOLA DA COSTA AZUL (Portogallo)
Il portoghese Filipe Duarte Sousa Cardoso (Barbot – Efapel) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Sines – Grândola, percorrendo 157,7 Km in 3h39′06″, alla media di 43,185 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Rodrigues Caldeira e lo spagnolo Benitez Pomares. In classifica si impone Sousa Cardoso con 9″ su Rodrigues Caldeira e 11″ sullo spagnolo Aberasturi Izaga.

TOUR DE MAROC
Il sudafricano Arran Brown (MTN Qhubeka) si è imposto nella terza tappa, Essaouira – Agadir, percorrendo 170 Km in 4h03′09″, alla media di 41,949 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bulgaro Andonov Petrov e lo slovacco Kovác. Miglior italiano Roberto Cesaro (Miche – Guerciotti), 8a. Il sudafricano Johann Rabie (Team Bonitas) ha conservato la testa della corsa, con lo stesso tempo del connazionale Impey e del marocchino Jelloul. Miglior italiano Gianluca Randazzo (Miche – Guerciotti), 4° (stesso tempo dei primi)

TROFEO ALFREDO BINDA
La britannica Emma Pooley (Garmin Cervelo) si è imposto nella corsa italiana, percorrendo 121,4 Km in 3h08′17″, alla media di 38,686 Km/h. Ha preceduto di 1′32″ la svedese Johansson e l’olandese Van Vleuten. Migliore italiana Elena Berlato (Top Girls Fassa Bortolo), 12° a 1′33″.

DOMOULIN CONQUISTA LA PASSERELLA DI CONTADOR

marzo 27, 2011 by Redazione  
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L’ultima breve tappa del Catalunya del centenario se l’aggiudica Domoulin in una volata atipica, alle sue spalle Uran e Dehaes. Nei primi chilometri una brutta caduta manda all’ospedale Bookwalter e Dean. Nessun problema dunque per Contador che conquiesta la corsa, secondo Scarponi che guadagna una posizione per il ritiro di Leipheimer.

Foto copertina: Contador premiato quale vincitore della Volta Ciclista a Catalunya (foto Bettini)

Come da previsione, l’ultima tappa è stata una semplice formalità. Nessuna fatica per Contador lungo i 125 km che chiudevano la Vuelta a Catalunya, sul traguardo la vittoria è poi andata a Domoulin che bissa il successo di due giorni fa, alle sue spalle Uran e Dehaes, quindi Rojas e Cardoso che chiudono entrambi con una vittoria la corsa spagnola.
Nonostante tutto, però, la corsa ha offerto un paio di spunti di cronaca ed è stata incerta fino a poche centinaia di metri dal traguardo.
Dopo pochi chilometri, infatti, una rovinosa caduta ha coinvolto un folto gruppo di corridori e tra loro hanno avuto la peggio Bookwalter e Dean che sono stati costretti ad effettuare degli accertamenti in ospedale. I loro nomi si sono, quindi, aggiunti a quelli di Sicard e Leipheimer, i quali non sono partiti questa mattina. Problemi allo stomaco hanno costretto l’americano a rinunciare al secondo posto della generale, il quale è andato a Michele Scarponi; chiude terzo Martin mentre salgono Horner e Uran rispettivamente al quarto e quinto posto. Più indietro gli altri big: Basso settimo ed Evans ottavo, ancora più giù Menchov e Sastre.
Più sudata, rispetto alla vittoria finale di Contador, è stata invece quella parziale di Domoulin, tra l’altro anche abbastanza fortunosa a causa di una volata atipica. Il francese, di certo non il miglior sprinter in gara, ha approfittato del ricongiungimento del gruppo coi fuggitivi avvenuto dopo la soglia dell’ultimo chilometro. A quel punto le squadre dei velocisti non hanno potuto organizzarsi al meglio e il corridore della Cofidis ha saputo abilmente giocarsi le sue carte cogliendo un’importante vittoria.

Andrea Mastrangelo

VOIGT SPIANA LA STRADA AGLI SCHLECK IN CORSICA

marzo 27, 2011 by Redazione  
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Il veterano tedesco già cinque volte vincitore del Criterium International va all’attacco ma a beneficiare dell’azione sono i due fratelli lussemburghesi, suoi compagni di squadra alla Leopard, che danno spettacolo sul Col de l’Ospedale ed è Frank a vincere per distacco davanti a Kiryienka e Taaramae che potranno giocarsi comunque il successo finale nella crono conclusiva.

Foto copertina: mancano meno di due chilometri al traguardo, Frank Schleck è all’attacco (foto AFP)

Frank Schleck si aggiudica la sua prima corsa in maglia Leopard vincendo la prima tappa del Criterium International che per il secondo anno consecutivo si disputa sulle strade corse. Il lussemburghese ha attaccato lungo l’ascesa finale verso il Col de l’Ospedale in compagnia di Kiriyenka (Movistar) e Taaramae (Cofidis) per poi rimanere solo al comando a 2 km dall’arrivo e imporsi con 16” sul bielorusso e 22″ sull’estone, unici a poterlo impensierire in classifica generale dal momento che tutti gli altri accusano più di 1′ di ritardo.
Contrariamente alla tradizione della due giorni francese la prima tappa, 198 km da Porto Vecchio al Col de l’Ospedale, presentava un percorso molto impegnativo con 7 gran premi della montagna (tra cui il Col de Celaccia, il Col de Saint-Eustache e il Col de la Bacinu, tutte ascese lunghe intorno ai 10 km) e soprattutto la salita finale di 14,3 km al 6,2% di pendenza media con punte oltre il 10% negli ultimi 3 km. La corsa si è accesa fin dalla partenza ma la fuga ha avuto il via libera solo al km 60 quando hanno preso il largo Pineau (FDJ), Champion (AG2R), Fouchard (Cofidis), Dion (Bretagne), Fouchard (COF), Lighart e Bonnin (Skil Shimano), che hanno acquisito un vantaggio massimo di 6′.
Lungo l’ascesa della Côte d’Aullene, al km 112, è entrato in scena Jens Voigt. Il cinque volte vincitore del Criterium International è uscito dal gruppo e in breve tempo ha annullato il gap dai 6 fuggitivi, che in quel momento era di 2′, e sul successivo Col de Bacinu è rimasto solo al comando acquisendo fino a 2′40” di vantaggio sul gruppo che, sotto la spinta della Saur che aveva in Coppel l’uomo di punta, si riduceva fino a una trentina di unità con tutti i favoriti della vigilia e in seguito iniziava a recuperare terreno sul tedesco fino a riprenderlo all’inizio dell’ultima salita.
A 9 km dall’arrivo, dopo che due allunghi telefonati di Di Gregorio (Astana) e Roux (FDJ) non avevano avuto esito, Andy Schleck (Leopard) ha preso il comando delle operazioni confermando i buoni segnali della Tirreno-Adriatico. I suoi allunghi hanno fatto perdere contatto dapprima a Wiggins (Sky) e Di Gregorio e in seguito anche ad Arroyo (Movistar) e, piuttosto sorprendentemente, anche a Kloeden (Radioshack) e a Coppel; l’azione del lussemburghese era comunque finalizzata a spianare la strada al fratello Frank che a 5 km dalla conclusione è partito a sua volta con il solo Taaramae (Cofidis) in grado di tenergli la ruota mentre Kiriyenka (Movistar), rimasto inizialmente sorpreso, riusciva ad accodarsi qualche centinaio di metri più avanti. All’inseguimento dei tre si portavano Geniez (Skil Shimano), Lopez Garcia (Movistar) e Samuel Sanchez (Euskaltel) ma il campione olimpico più avanti perdeva terreno venendo raggiunto e staccato anche dal gruppo degli inseguitori.
Quando mancavano 2.200 metri al traguardo Frank Schleck si è portato in coda al terzetto ed è partito da dietro involandosi verso il traguardo dove alzava le braccia con 16” su Kiriyenka, 22″ su Taaramae, 58″ su Lopez Garcia, 1′00” su Geniez e 1′09” su Lagutin (Vacansoleil), che regolava un gruppetto composto tra gli altri anche dal vincitore della passata edizione Fedrigo (FDJ), da Andy Schleck, da Machado (Radioshack) e da Peraud (AG2R). Samuel Sanchez è giunto 18° a 1′48”, un Vinokourov (Astana) apparso comunque in netta crescita rispetto alla Parigi-Nizza 20° a 2′46”, Kloeden 23° a 3′27”, Arroyo 24° a 4′34”, Coppel 25° a 4′41” e Wiggins addirittura 42° a 8′41”.
In classifica generale Frank Schleck comanda con 20” su Kiryienka e 28″ su Taaramae che però sono superiori al lussemburghese a cronometro e potranno dunque insidiarlo nella prova contro il tempo di 7 km di Porto Vecchio che si disputerà nel pomeriggio. In mattinata avrà luogo invece una breve semitappa di 75 km, sempre a Porto Vecchio, nella quale entreranno in scena i velocisti.

Marco Salonna

VISCONTI SFRECCIA A SASSUOLO, A SELLA LA GENERALE

marzo 27, 2011 by Redazione  
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Il campione italiano si aggiudica l’ultima tappa della Settimana Coppi e Bartali precedendo in volata Rodriguez, Meersman e Ascani, che aveva tentato l’attacco nell’ultimo km, mentre il vicentino, ben supportato dai compagni di squadra, resiste agli attacchi dei rivali aggiudicandosi la classifica generale davanti a Ulissi e Pirazzi.

Foto copertina: Sella esulta con Savio, la Coppi e Bartali 2011 è sua (foto De Socio)

Prosegue l’ottimo avvio di stagione di Giovanni Visconti. Il siciliano della Farnese Vini, già vittorioso al GP Insubria e in seguito sempre piazzato sia al Giro dell’Oman che alla Tirreno-Adriatico, conquista il secondo successo del 2011 nell’ultima tappa della Settimana Coppi e Bartali regolando allo sprint sul traguardo di Sassuolo un gruppetto di 25 corridori con il venezuelano Rodriguez (Androni) e il belga Meersman (FDJ) a occupare le piazze d’onore. In classifica generale Visconti ha chiuso al 4° posto a 38” da Emanuele Sella (Androni) che si è dunque aggiudicato la corsa con 30” su Ulissi (Lampre) e 32″ su Pirazzi (Colnago CSF).
La tappa, 173,4 da Fiorano Modenese a Sassuolo con un circuito finale da ripetere 4 volte caratterizzato dalla scalata del Montegibbio, non ha visto al via l’intero Team Type 1, che ha dovuto abbandonare in blocco la corsa per via di un furto alle loro biciclette, ed è vissuta sulla fuga di Muraglia (D’Angelo & Antenucci), Savini (Colnago CSF), Pinot (FDJ) e Rubio (Colombia es pasion), Vona (Farnese Vini), Longo Borghini (Liquigas) e Vila (De Rosa), evasi dal gruppo al km 30; la presenza del basco, che in classifica aveva un ritardo di soli 2′02” da Sella, ha fatto sì, però, che il gruppo non lasciasse spazio ai battistrada che venivano ripresi a 40 km dall’arrivo nel corso del terzo giro del circuito finale.
Dopo un tentativo piuttosto velleitario di Fioretti (Ora Hotels) sull’ultimo passaggio sul Montegibbio si è accesa la battaglia tra i big con dapprima la Lampre a fare forcing e poi Pirazzi ad attaccare in prima persona nel tratto più duro; il laziale ha però guadagnato solo qualche decina di metri e gli uomini dell’Androni, con Serpa e Rodriguez in prima fila, sono riusciti da soli a chiudere il gap senza che Sella dovesse intervenire in prima persona, e la stessa sorte è capitata a Ulissi che aveva tentato il contrattacco nella parte finale dell’ascesa: per il due volte campione mondiale juniores si tratta in ogni caso di un’ulteriore conferma dopo il 2° posto nell’ultima tappa della Parigi-Nizza e certamente il suo tra i professionisti sarà radioso.
Nella successiva discesa si è ricompattato un gruppetto di 25 corridori con tutti i migliori della classifica e l’Androni sempre in testa per evitare gli scatti; a 1 km dalla conclusione Ascani (D’Angelo & Antenucci), già 2° nella cronometro di Crevalcore, ha tentato l’azione da finisseur riuscendo a guadagnare 50 metri sul gruppo ma ha visto sfumare il successo proprio a un passo dal traguardo quando è stato superato prima da Visconti e poi da Rodriguez e Meersman che hanno occupato nell’ordine i tre gradini del podio. 5° è giunto Ulissi davanti a Vaugrenard (FDJ), Laverde (Colombia es pasion), Muto (Miche), Bellotti (Liquigas) e Sulzberger (FDJ) che chiude la top ten.
In classifica generale Sella ha conservato la leadership con 30” su Ulissi, 32” su Pirazzi, 38” su Visconti e 43” su un Malori che ha impressionato in positivo non solo per la vittoria a cronometro ma anche per i progressi in salita; Ulissi è stato anche la maglia di miglior giovane mentre Visconti si è aggiudicato la classifica a punti e Rujano quella di miglior scalatore. Il prossimo appuntamento con il calendario italiano è quello con il Giro dell’Appennino, in programma il prossimo 10 aprile.

Marco Salonna

La volata che ha chiuso l'edizione 2011 della Coppi e Bartali (foto De Socio)

La volata che ha chiuso l'edizione 2011 della Coppi e Bartali (foto De Socio)

26-03-2011

marzo 27, 2011 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA
Lo spagnolo Jose Joaquin Rojas Gil (Movistar Team) si è imposto nella sesta tappa, Tarragona – Mollet-del-Valles, percorrendo 195 Km in 4h22′19″, alla media di 44,602 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Leal Cardoso e il francese Dumoulin. Miglior italiano Daniele Pietropolli (Lampre – ISD), 6°. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) ha conservato la testa della classifica, con 23″ sullo statunitense Leipheimer e sul’italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD).

SETTIMANA INTERNAZIONALE DI COPPI E BARTALI

L’italiano Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli) si è imposto nella quinta tappa, Fiorano Modenese – Sassuolo, percorrendo 173 Km in 4h08′24″, alla media di 41,787 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Rodriguez e il belga Meersman. In classifica, si è imposto l’italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli) con 30″ e 32″ sugli italiani Diego Ulissi (Lampre – ISD) e Stefano Pirazzi (Colnago – CSF Inox).

CRITERIUM INTERNATIONAL

Il lussemburghese Fränk Schleck (Leopard Trek) si è imposto nella prima tappa, Porto-Vecchio – Col de l’Ospedale, percorrendo 198 Km in 5h21′02″, alla media di 37,005 Km/h. Ha preceduto di 16″ il bielorusso Kiryienka e 22″ l’estone Taaramae. Miglior italiano Marzio Bruseghin (Movistar Team), 45° a 10′17″. La classifica vede in testa Schleck con 20″ su Kiryienka e 28″ su Taaramae. Bruseghin 45° a 10′27″

E3 PRIJS VLAANDEREN HARELBEKE
L’elvetico Fabian Cancellara (Leopard Trek) si è imposto nella classica belga, percorrendo 222 Km in 4h34′49″, alla media di 48,468 Km/h. Ha preceduto di 1′00″ il belga Roelandts e il russo Gusev. Miglior italiano Davide Malacarne (Quickstep Cycling Team), 45° a 4′24″.

TOUR DE TAIWAN
Il neozelandese Rico Rogers (Giant Kenda Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Feng Tian Temple – Kaohsiung, percorrendo 129,5 Km in 2h44′41″, alla media di 47,181 Km/h. Ha preceduto allo sprint il corridore di Taipei Lee e l’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team). Miglior italiano Bernardo Riccio (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 4°. Sohrabi ha conservato la testa della classifica, con 6″ sull’austriaco Eibegger e 24″ sull’irlandese McCann. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 12° a 1′41″.

TOUR DE NORMANDIE
Il francese Alexandre Blain (Endura Racing) si è imposto nella settima tappa, Gouville – Bagnoles de L’Orne, percorrendo 170 Km in 3h54′27″, alla media di 43,506 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Simon e Halleguen. Blain è il nuovo leader della classifica, con 5″ sull’olandese Kreder e 7″ su Simon

GP CREDITO AGRICOLA DA COSTA AZUL (Portogallo)
Il russo Alexey Tsatevich (Itera – Katusha) si è imposto nella seconda tappa, Santiago do Cacém – Ourique, percorrendo 154,4 Km in 3h45′00″, alla media di 41,173 Km/h. Ha preceduto allo sprint i portoghesi Duarte Dias Pinho e Saraiva. Lo spagnolo Jon Aberasturi Izaga (Orbea Continental) ha conservato la testa della corsa con 4″ sui portoghesi Duarte Sousa Cardoso e Duarte Dias Pinho.

TOUR DE MAROC
Il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (MTN Qhubeka) si è imposto nella seconda tappa, Safi – Essaouira, percorrendo 130 Km in 3h08′03″, alla media di 41,478 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Leonardo Pinizzotto (Miche – Guerciotti) e il bulgaro Andonov Petrov. Il sudafricano Johann Rabie (Team Bonitas) ha conservato la testa della corsa, con lo stesso tempo del connazionale Impey e dell’italiano Gianluca Randazzo (Miche – Guerciotti).

A CANCELLARA L’HARELBEKE

marzo 26, 2011 by Redazione  
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Il fuoriclasse elvetico vince per distacco la E3 Prijs Vlaanderen – Harelbeke, rifilando 1′ netto al quartetto Roelandts – Gusev – Vanmarcke – Tankink. Un segnale chiaro alla concorrenza di Boonen e degli altri uomini del Nord in vista delle più prestigiose classiche delle pietre ormai alle porte. Malacarne, 45°, è il primo degli italiani, in una corsa sostanzialmente disertata dai nostri corridori di punta.

Foto copertina: Fabian Cancellara celebra sul podio il trionfo di Harelbeke (foto ispaphoto.com)

Se il buongiorno si vede dal mattino, l’imminente campagna del Nord si preannuncia con un menù che rimarrà nella memoria degli appassionati.
La E3 Prijs Vlaanderen – Harelbeke, disputata oggi su 222 km, come oramai tradizione è la prova che dà l’avvio agli appuntamenti ciclistici che dopo la Milano-Sanremo fanno migrare il movimento ciclistico verso Nord, dove ogni pietra, ogni cippo, ogni centimetro di strada ha una storia ciclistica da raccontare.
La prova odierna è vista in modo diverso da quelli che ambiscono a cogliere gli allori tra Fiandre e Roubaix. Ci sono quelli che la evitano, per rimanere nascosti e poter così affrontare gli avversari a viso aperto negli appuntamenti prossimi venturi. Ci sono quelli che la interpretano come un allenamento di qualità per mettere chilometri nelle gambe e arrivare ben carburati agli appuntamenti che contano. Ci sono infine quelli che la considerano come la prima tappa della loro personale ricerca del successo a queste latitudini.
Il vincitore odierno, Fabian Cancellara, che ha bissato il successo del 2010, appartiene ovviamente a questi ultimi, gente che non teme di dimostrare agli avversari il loro valore anche se hanno segnato sul calendario ben altri appuntamenti.
Prima del successo dello svizzero di origini lucane, la giornata si è dipanata in maniera frizzante, con Niko Eeckhout (An Post-Sean Kelly) che ha avuto l’onore di essere il primo a rompere la tranquillità in gruppo.
Dopo questo tentativo subito rintuzzato, ha preso il via quello ben più importante di Aliaksandr Kuschynski (Katusha), William Bonnet (FDJ), Stuart O’Grady (Leopard Trek), Jurgen Wandewalle (Omega Pharma-Lotto), Sebastien Hinault (Ag2r-La Mondiale), Sep Vanmarcke (Garmin-Cervélo), Michael Morkov (Saxo Bank-SunGard) e Ben King (Team Type 1).
Tentativo che ha guadagnato un vantaggio di poco inferiore ai 3’, ma con alle spalle una Quick Step non rappresentata nella fuga e desiderosa di cogliere i primi punti nel WorldTour 2011.
Con il passare dei km l’armonia nel gruppo in fuga a secondo dell’orografia del tracciato lasciava un po’ a desiderare, si registravano infatti gli assoli di Bonnet sull’Eikemberg, di Jurgen Vandewalle sullo Stationsberg, di Sep Vanmarcke sul Taaienberg, di O’Grady e Bonnet sul Kruisberg, fino a quello più ambizioso di Vanmarcke sul Patenberg che sembrava destinato al successo.
Intanto, nelle retrovie, alcune forature e un problema meccanico costringevano Cancellara a cambiare bicicletta (aspettiamoci polemiche nei prossimi giorni).
Sul Kwaremont, quando mancavano 32km al termine, la locomotiva di Berna ha preso l’iniziativa lanciandosi verso il traguardo, trascinandosi dietro quelli che riuscivano a rimanere attaccati alla sua ruota e raggiungendo uno dopo l’altro i sopravissuti della fuga degli otto.
La prova di forza dello svizzero ha fatto si che gli avversari non riuscissero neanche a rimanere attaccati alla sua ruota, permettendo così al portacolori della Leopard-Trek di cogliere il successo in solitaria con un margine di un minuto sugli immediati inseguitori, con Jurgen Roelandts (Omega Pharma – Lotto) che ha avuto la meglio su Vladimir Gusev (Katusha) per la seconda piazza.
Lo scorso anno alla vittoria a Harelbeke erano seguite quelle di Fiandre e Roubaix, il tutto in una quindicina di giorni che sono entrati nella storia del ciclismo.
Se il buongiorno si vede dal mattino…

Mario Prato

CATALUNYA: ECCO IL MOMENTO DI ROJAS

marzo 26, 2011 by Redazione  
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Lo spagnolo si impone nella sesta tappa dopo numerosi piazzamenti. Nella volata finale, alle spalle dello spagnolo, si classificano Cardoso e Dumoulin, quarto Martin davanti a Milan e Pietropolli. Contador sempre leader della generale.

Foto copertina: Rojas brucia Cardoso e Dumoulin a Mollet-del-Valles (foto Roberto Bettini)

Dopo aver fatto indegestione di piazzamenti è arrivata anche la vittoria per Rojas Gil. La cercava dal primo giorno e per almeno due volte gli è sfuggita quando ormai l’aveva vinta, prima per mano di Petacchi poi sopravanzato da Cardoso, nella seconda occasione finì poi terzo alle spalle del nostro Nizzolo.
Tutto diverso invece nella tappa di 195km tra Terragona e Mollet de Valles. In fuga dal mattino c’erano Siutsou e Atapuma, a settanta chilometri dal traguardo il primo era leader virtuale, ma le sue possibilità di scalzare Contador dal comando erano comunque molto limitate, i due cominciano l’Alt de Ullastrell con 3′ di vantaggio, gap che non si altera in maniera evidente lungo tutta la salita, fatta eccezione per Stetina che con un allungo si guadagna circa mezzo minuto sul gruppo, un’azione che purtroppo per lui non porterà a nulla, restare a bagnomaria con il gruppo così indiavolato è affare assai logorante. Il suo tentativo infatti si esaurisce una decina di chilometri dopo il GPM mentre il vantaggio dei due al comando cominciava a scendere in maniera abbastanza evidente. Finite le difficoltà altimetriche, infatti, le squadre dei velocisti cominciavano a portarsi in testa al plotone per favorire i loro capitani nella volata, si trattava della Lampre per Pietropolli, la Movistar per Rojas e la Caja Rural per Milan.
Poco a poco il vantaggio si affievoliva e le energie per i primi cominciavano a scarseggiare, il primo a finire la benzina è Siutsou che ai meno quindici lascia solo il compagno di avventura e vincitore del Giro dell’Equador. Nemmeno per Atapuma però ci sono vie di scampo e quando al traguardo mancavano una decina di chilometri anche lui veniva riassorbito dal gruppo, volata quindi e vittoria per Rojas che riesce finalmente a imporsi dopo due autentiche beffe. Non benissimo i colori azzurri, solo sesto Pietropolli nonostante la sua squadra avesse lavorato duro per portarlo negli ultimi metri nelle migliori condizioni, altra nota stonata il ritiro di Di Luca, si pensava potesse combinare qualcosa negli strappi disseminati in tutte le tappe, ma alla fine non lo si è quasi mai visto nelle posizioni di spicco.
Domani passerella finale che decreterà Contador vincitore dell’edizione del centenario del Catalunuya in attesa di sapere quali altre corse lo vedranno protagonista visti i recenti sviluppi del caso che lo vedono coinvolto.

Andrea Mastrangelo

CE NE FOSSERO DI MALORI COME QUESTO!

marzo 26, 2011 by Redazione  
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Dopo il terzo posto nel gran finale della Tirreno-Adriatico, l’ex campione del mondo a cronometro under23 Adriano Malori vince la crono di Crevalcore dominandola in lungo ed in largo mettendosi alle spalle tanti altri buoni cronomen. Sella soffre, perde più di un minuto dal parmense ma si presenta all’ultima con mezzo minuto di vantaggio sul secondo. Può e deve bastare.

Foto copertina: Adriano Malori sfreccia sul circuito di Crevalcore (foto Giuseppe De Socio)

Una vittoria pesante. Per se, per la Lampre, per questa stagione e per il futuro del ciclismo italiano nelle prove contro il tempo. La vogliamo contestualizzare così la grande prova di Adriano Malori nella quarta tappa della Settimana “Coppi&Bartali”, 14 chilometri in mezzo ai campi ed agli appezzamenti della Pianura Padana, prima di arrivare a Crevalcore. Una prova finora mai inserita in questa corsa, ma che è stata spettacolare ed ha riaperto leggermente una classifica generale che era ampiamente chiusa. Anche se nell’ultima frazione di oggi, Emanuele Sella dovrebbe svenire per perdere mezzo minuto dalla coppia Ulissi-Pirazzi.
Che la gamba fosse buona, lo avevamo già visto poco più di una settimana fa a San Benedetto del Tronto, ma che Adriano Malori fosse pronto a sbaragliare il campo questo ancora no. Al secondo anno fra i professionisti, va a prendersi il primo successo fra i grandi e lo ha fatto volando nei 14 chilometri di percorso coperti in 16 minuti e 37 secondi alla media di 51,635 km/h (senza salite, ne cavalcavia, ne dossi, una media ragionevole ma comunque ottima).
La vittoria del corridore della Lampre-ISD, una delle squadre con più successi in questo inizio di stagione fra lui, Cunego, Petacchi, Scarponi & C., non è mai stata in discussione da parte dei primi della classe. Altri discreti cronoman, invece, hanno provato a rendergli la vita difficile e, guardando l’ordine d’arrivo finale, più che una corsa contro il tempo del 25 marzo 2011, sembra una classifica di una crono stagione 2006 o 2007.
La piazza d’onore, infatti, se l’è aggiudicata il laziale Luca Ascani della D’Angelo&Antenucci-Nippo, staccato di soli 8” da Malori: per lui una carriera piena di alti e bassi, fra infortuni, squadre che chiudono a metà anno e quant’altro. Adesso vuole provare a ripartire. Terzo posto, con un solo secondo in più rispetto ad Ascani, ecco l’australiano Rory Sutherland, già piazzato a Gaggio Montano, e che si riaffaccia nelle prime posizioni del gruppo. Quello che stupisce più di tutti, non per le doti da cronoman che ci ricordavamo ma per il fatto di essere tornato a lottare, è Stefan Schumacher: il tedesco ex Gerolsteiner, adesso in forza alla Miche nella stagione del rilancio (anche se non è più giovanissimo) dopo la squalifica per doping, chiude al quarto posto distanziato di 15” da Malori, lo stesso margine accusato da un altro vecchio volpone come l’ungherese Lazslo Bodrogi. Ma le note felici per i colori italiani non si chiudono con Malori, visto che viaggia molto bene (come succedeva fra gli juniores) anche il suo compagno di squadra Diego Ulissi, sesto a 17”, che chiude davanti al campione d’Italia Giovanni Visconti.
Per quello che riguarda la classifica generale, quest’oggi Savio e Sella sapevano benissimo che avrebbero dovuto correre sulla difensiva (anche perché sennò non avrebbe avuto senso staccare tutto e tutti a Gaggio Montano) ed infatti il vicentino ha chiuso in 33° posizione con 1’01” di ritardo da Malori ed un discreto margine di distacco da Ulissi, mentre ha contenuto i danni da Stefano Pirazzi, secondo della generale, che è riuscito a recuperare solo 20”.
La nuova classifica adesso vede sempre il capitano dell’Androni in maglia rossa, con mezzo minuto tondo tondo di vantaggio su Diego Ulissi (il livornese sta crescendo bene e questo 2011 promette molto per il due volte iridato juniores che, a questo punto, meriterebbe un primo successo fra i “prof”) e 32” su Pirazzi. Più staccato Malori, quarto a 43”, con Sutherland quinto, Visconti sesto e Schumacher che è risalito in ottava posizione ad 1’05” da Sella.
Oggi ultima tappa di questa “Coppi&Bartali” ed il finale è quello classico: 173 chilometri da Fiorano Modenese a Sassuolo con il Monte Gibbio da scalare quattro volte (in due occasioni, la seconda e l’ultima, vale anche come Gpm) e tanto altro nervosismo prima dell’arrivo. Sella ha la vittoria in pugno ma mai dire mai.

Saverio Melegari

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