E ADESSO CHI LO FERMA PIU’?

febbraio 26, 2011 by Redazione  
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Un Sagan così “cannibale” non ce lo aspettavamo. E di certo non se lo aspettavano nemmeno i diretti avversari di classifica che ora, se vorranno spodestarlo dal vertice, dovranno inventarsi qualcosa. E’ rimasta una sola occasione, l’arrivo in salita odierno alla Giara di Gesturi, ma lo strappo al 20% nel finale basterà a mettere fuori combattimento un corridore che ieri è stato in grado di mettere in riga anche i più quotati velocisti?

Foto copertina: un Sagan in “formato Merckx” regola allo sprint i velocisti sul traguardo di Oristano (foto Bettini)

Ieri, nel nostro spazio quotidiano dedicato al Giro di Sardegna, si era messo in evidenza che la corsa a tappe isolana era una questione tra una manciata di ciclisti.
Oggi, però, quanto affermato ieri è già scaduto. Il cerchio di chi ha ancora qualche ambizione in chiave classifica si è ulteriormente ristretto, anche grazie alla prova di forza odierna dello slovacco della Liquigas Peter Sagan.
Il titolare della maglia con i colori della Sardegna e l’effige dei Mamuthones si è preso il lusso, dopo aver vinto due tappe con l’arrivo in leggera ascesa, di sgomitare in una volata a ranghi compatti avendo la meglio su velocisti blasonati e giovani rampanti, su ciclisti molto più avvezzi di lui in quella roulette russa che è lo sprint.
In una giornata di calma apparente le squadre dei velocisti hanno avuto gioco facile a controllare la fuga del russo Arkimedes Arguelyes (Team Katusha) e dello statunitense Jonathan Mc Carty (Team Spidertech), evasi a soli 8 chilometri dal via da un gruppo che ha concesso loro un vantaggio massimo di 7 minuti. Il ricongiumento è avvenuto a 10 Km da Oristano, dopo che si erano avvicendante a condurre l’inseguimento l’Acqua & Sapone, la Farnese Vini Neri Sottoli e la stessa Liquigas-Cannondale.
Tutti si aspettavano il successo di uno sprinter puro, sull’unico traguardo che gli organizzatori avevano riservato alla categoria. Invece, la volata conclusiva ha visto le ruote veloci inchinarsi allo sloveno baciato da un momento di forma invidiabile, con Manuel Belletti (Colnago – Csf Inox ) e Roberto Ferrari (Androni Giocattoli) a fare da corona allo sloveno, mettendosi a loro volte alle spalle velocisti del calibro di Alessandro Petacchi (Lampre-ISD) giunto quinto e Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) nono.

«L’aspetto più positivo di questa vittoria è proprio l’aver guadagnato sui diretti avversari» dichiara il vincitore, «La tappa di domani è insidiosa, con l’arrivo di Gesturi che sembra adatto agli attacchi degli scalatori. Quando si parla di pochi secondi di distacco non si può mai stare tranquilli. A mio favore c’è il fatto di avere una squadra fortissima che mi scorta e mi supporta sempre: senza di loro non avrei sicuramente ottenuto questi risultati».
Riguardo ai compagni di squadra, oggi preziosissimi alleati nelle operazioni di ricucitura e volata, Sagan li ha così elogiati: «Se non mi avessero guidato nel finale sarebbe stata dura trovare spazio. La confusione era tanta e tutti cercavano la ruota migliore, ovvero quella di Guarnieri che a sua volta seguiva Oss. Petacchi si è inserito, poi lui è andato a sinistra e io a destra. Ho dato tutto per non farmi rimontare e così è arrivata anche questa vittoria».

Ora in classifica generale lo sloveno ha incrementato il vantaggio sui diretti inseguitori grazie ai 10” di abbuono conquistati. Oggi partirà per la tappa decisiva con 14” di vantaggio su Damiano Cunego (Lampre – Isd), 16” su Josè Serpa Perez, 28” su Emanuele Sella (entrambi Androni Giocattoli), 32” su Ben Hermans (Radiosghack), e 38” su Michele Scarponi (Lampre-ISD) e Eros Capecchi (Liquigas – Cannondale).

L’ultima frazione si disputerà ta Oristano e Gesturi, concludendosi con l’arrivo in salita alle porte dell’altopiano della Giara,. dopo un tracciato di 174 chilometri.
Il percorso proporrà un GPM di seconda categoria a 56 Km dalla partenza e poi un tratto a saliscendi, ma a decidere tappa e maglia dovrebbe unicamente essere l’ascesa finale di 6,2 Km. Caratterizzata da una pendenza media del 5,5%, presenterà uno strappo al 20% a 700 metri dall’arrivo e fondo sterrato sul breve rettilineo d’arrivo.

Mario Prato

24-02-2011

febbraio 25, 2011 by Redazione  
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GIRO DI SARDEGNA
Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella terza tappa, Orani – Lanusei, percorrendo 173 Km in 4h20′03″, alla media di 39,915 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Serpa Perez e l’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD). Sagan torna in testa alla classifica, con 4″ su Cunego e 6″ su Serpa Perez.

VUELTA A ANDALUCIA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Lo spagnolo Oscar Freire Gomez (Rabobank Cycling Team) si è imposto anche nella quinta ed ultima tappa, Córdoba – Antequera, percorrendo 162,7 Km in 3h46′12″, alla media di 43,156 Km/h. Ha preceduto allo sprint spagnolo Sanchez Gonzalez e il francese Hivert. Miglior italiano Davide Appollonio (Sky Procycling), 4°. In classifica si impone lo spagnolo Markel Irizar Aranburu (Team RadioShack), con 1″ sul belga Van Den Broeck e 2″ sullo statunitense Leipheimer. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 17° a 27″.

TOUR OF SOUTH AFRICA
L’italiano Bernardo Riccio (D’Angelo & Antenucci – Nippo) si è imposto nella quinta tappa, Oudtshoorn – Barrydale, percorrendo 175 Km in 4h34′04″, alla media di 38,312 Km/h. Ha preceduto allo sprint i sudafricani Impey e Van Heerden. Il britannico Kristian House (Rapha Condor – Sharp) ha conservato la testa della classifica, con 2′22″ sui sudafricani Impey e Rabie. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 40° a 10′40″.

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Il cileno Marco Antonio Arriagada (Mauricio Báez) si è imposto nella quinta tappa, Moca – Jarabacoa, percorrendo 153 Km in 3h49′20″, alla media di 40,029 Km/h. Ha preceduto i venezuelani Manuel Medina (allo sprint) e Ochoa (di 1″), entrambi della nazioanale venezuelana. Medina è il nuovo leader della classifica, con 42″ su Arriagada e 49″ su Ochoa.

KERMAN TOUR (Iran)
L’iraniano Mahdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto nella prima tappa, Kahnuj – Jiroft. Ha preceduto i connazionali Shirisisan (allo sprint) e Barati (di 43″), distanziati nella prima classifica generale di 5″ e 50″

LA VENDETTA DI SAGAN NEL GIORNO DEI “SOLITI NOTI”

febbraio 25, 2011 by Redazione  
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Lo slovacco Sagan si è “vendicato” della perdita della maglia di leader sull’Ortobene, conquistando con gli interessi il suo secondo successo sulle strade del Sardegna 2011. Gli abbuoni gli hanno consentito di ritornare in testa, ma la situazione rimane comunque traballante perchè tra i primi della classifica le distanze sono ridotte, al termine di una frazione interpretata nei ruoli principali dai medesimi attori visti sulla scena ventiquattore prima. Cunego e Sagan, in particolare: dovrebbe essere loro i principali partecipanti al “duello” per la vittoria, che oggi si prenderà un turno di sosta lasciando il palcoscenico ai velocisti.

Foto copertina: una volata “incisa” nella pietra del centro storico di Lanusei per lo slovacco Sagan (foto Bettini)

La terza tappa del giro di Sardegna si è risolta con la seconda vittoria dello slovacco Peter Sagan e con la conseguente riconquista della leadership.
La cosa che più salta agli occhi è che anche oggi i primi di giornata sono “i soliti noti”, poichè alle spalle dello slovacco della Liquigas si sono, infatti, piazzati Josè Serpa Perez e Damiano Cunego, seguiti da Emanuele Sella quarto, Ben Hermans quinto e Michele Scarponi sesto: con l’esclusione di Capelli, si tratta dei medesimi nomi che occupavano le piazze alte dell’ordine d’arrivo dell’Ortobene.
Anche in classifica generale le cose si sono rimescolate ma mantenendo gli stessi ingredienti con i primi sei di giornata ad occupare le prime sei posizioni e con l’uomo della Liquigas, come era già accaduto martedì scorso, ad indossare le insegne del primato.
La tappa di Lanusei ha messo in luce non solo la caparbietà di Sagan, ma anche la buona condizione di Alessandro Ballan (Bmc Racing Team), già dimostrata sul traguardo di Porto Cervo.
Il veneto campione del mondo a Varese nel 2008 , è uscito dal gruppo dopo soli 13 chilometri. Ben presto su Ballan si sono portati Maxim Iglinski (Astana), Marco Frapporti (Colnago Csf Inox), Alexander Porsev (Katusha Team), Lucas Euser (Team Spidertech Powered by C10) e Antonio Santoro (Androni Giocattoli).
I fuggitivi di comune accordo dopo una ottantina di km di fuga hanno raggiunto il loro vantaggio massimo, quantificato in 5’. La parte più interessante però doveva ancora venire e si è verificata ad una quindicina di chilometri dal termine, quando Ballan e Santoro hanno forzato il ritmo rimanendo da soli in testa alla corsa. Poco più avanti, il veneto si è sbarazzato anche dell’ultimo compagno, ma è stato raggiunto dal gruppo ai – 6.
Tentativo fallito, dunque, ma per il portacolori della BMC si è trattato di un’altra giornata di prove, in vista dei palcoscenici degli appuntamenti a lui più congeniali.
Nel frattempo in testa alla gara, dopo due tentativi di Paolo Tiralongo e Stefano Piazzi, il gruppo dei favoriti si è presentato compatto sul rettilineo d’arrivo e là Peter Sagan ha dato la zampata decisiva.
«Già nella riunione del mattino avevamo pianificato una strategia che potesse portare al traguardo un gruppo ristretto di corridori. In questo i compagni sono stati splendidi. Hanno lavorato duro per me e il minimo che potessi fare era vincere. La strada per l’arrivo saliva e il loro ritmo ha impedito gli attacchi. A 200 metri dal traguardo Eros si è spostato e mi sono alzato sui pedali. Tutto ha funzionato alla perfezione. Ci aspettiamo battaglia ma abbiamo tutto per difendere questa maglia. La fiducia che mi trasmettono i diesse e i compagni è importante: sono determinato a chiudere questa corsa sul primo gradino del podio».
Questo, invece, è il commento di Mario Scirea, direttore sportivo della Liquigas «C’è molta armonia tra i ragazzi e questo sarà il nostro punto di forze, oltre ovviamente al valore tecnico. Dovremo sudare ma, soprattutto, raddoppiare le attenzioni perché gli abbuoni saranno decisivi». In quanto a Sagan, il suo ds lo definisce «un talento che sta confermando il suo enorme potenziale. L’anno scorso era una sorpresa, ora non più. In lui rivedo Argentin: una classe immensa e una cattiveria agonistica fuori dal comune».
Oggi il programma prevede la quarta tappa, l’unica destinata ai velocisti. Si pedalerà per 174,2 Km tra Lanusei e Oristano, affrontando strada facendo alcuni dislivelli e due GPM, uno dei quali di 1a categoria (Valico di Monte Arcueri, 981 metri). La totale mancanza di difficoltà negli ultimi 40 Km consegnerà, però, questo traguardo alle ruote veloci del gruppo e le sfide per la classifica saranno rimandate alla conclusiva frazione di Gesturi.

Mario Prato

DOPPIETTA FREIRE, MAGLIA A IRIZAR

febbraio 25, 2011 by Redazione  
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Nella tappa di chiusura vince ancora Freire, Irizar si impone nella classifica generale, ma un pericoloso ventaglio negli ultimi chilometri stava per scompaginare tutti i piani. Sfugge ancora la vittoria agli italiani, piazzati anche oggi.

Foto copertina: Freire lanciato verso il bis consecutivo (foto Bettini)

Sembrava essere la classica noiosa tappa di pianura dell’ultimo giorno, una frazione che si avviava verso una volata scontata. Nei primi chilometri, dei 162 in programma tra Corboba e Antequera , se ne erano andati Zabalo, Bernabeu, Bessy e Barta, mai riusciti a guadagnare più di 2’30” prima di essere ripresi negli ultimi chilometri. Maè proprio quando al termine mancavano appena sette chilometri che è successo di tutto. Ripresi i fuggitivi il gruppo si è probabilmente rilassato, il vento ha fatto il resto e il plotone s’è spaccato a causa di un ventaglio.
Davanti erano rimasti in trentacinque, col serio rischio di scombussolare la classifica generale. Da dietro, però, un redivivo gruppo si è riportato sui primi proprio sotto la “flamme rouge” e quindi nulla di fatto, con l’attesa volata che si è disputata a ranghi compatti.
Come ieri è stato Freire, di gran lunga il più quotato del gruppo, ad anticipare tutti; alle sue spalle s’è classificato Samuel Sanchez, non il più fermo, ma nemmeno il migliore allo sprint a testimonianza della confusione che serpeggiava in gruppo. Terzo Hivert che consegna un altro bel risultato alla Saur dopo le due vittorie e un giorno in maglia di leader.
L’Italia si deve ancora accontentare di posizioni di rincalzo: Appollonio quarto e Marcato sesto, prestazioni senza infamia e senza lode.
La generale, invece, resta ancora una volta bloccata con Irizar che porta a casa la vittoria dopo quattro tappe in testa, mentre alle spalle giungono Van den Broek e Leiphemer.

Andrea Mastrangelo

Il podio della Ruta del Sol 2011: da sinistra Jurgen Van Den Broeck (Omega Pharma - Lotto), Markel Irizar (RadioShack) e Levi Leipheimer (RadioShack) (foto Bettini)

Il podio della Ruta del Sol 2011: da sinistra Jurgen Van Den Broeck (Omega Pharma - Lotto), Markel Irizar (RadioShack) e Levi Leipheimer (RadioShack) (foto Bettini)

VENTOSO A TERRA, FREIRE COGLIE L’OCCASSIONE

febbraio 24, 2011 by Redazione  
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Freire coglie la prima vittoria stagionale sfruttando a dovere la sfortuna del connazional Ventoso, vincitore ieri. Dietro di lui Engoulvent e Galdos. Nessuna novità in classifica generale, mentre si vede ancora Andy Schleck sorprendentemente in fuga.

Foto copertina: il tre volte vincitore della Milano-Sanremo sfreccia sul traguardo di Córdoba (foto Bettini)

Benchè in generale non si muova nulla di un millimetro, ma serebbe meglio dire un millesimo, molti sono gli spunti di cronaca che offre questa tappa (potremmo dire giornata vista la vittoria di Cunego dopo più di un anno in Sardegna). Il primo spunto, anche se è già la seconda volta in pochi giorni che capita, ce lo fornisce un sorprendente Andy Schleck, anche oggi in fuga quasi sicuramente per testare la gamba e forza un po’ il ritmo. Queste azioni danno appuntamento a tutti gli appassionati a breve termine, per le tappe più dure dell’Andalusia che terminerà oggi, ma soprattutto a lungo termine, per le classiche primaverili che inizieranno tra circa un mese. Infatti, il suo obiettivo saranno le classiche valloni, sempre che non voglia sorprendere tutti nella Milano-Sanremo, classica generalmente più favorevole agli scattisti.
Con lui in fuga ci vanno Moreno, Palomares e Gonzalez, senza però dare mai l’impressione di poter arrivare. Volata quindi, e qui ci rifacciamo al secondo spunto. Ventoso, il più pimpante velocista del gruppo, si “autoelimina” cadendo a pochi chilometri dall’arrivo e quindi spianando la strada a un Freire che fino a ieri non aveva destato grandi impressioni, finendo fuori dalla volata decisiva. Alle sue spalle Engoulvent, già leader dopo la prima tappa, e Galdos sempre piazzato nei giorni scorsi.
In classifica generale non cambia nulla e Irizar continua a pedalare con la maglia da leader incalzato da Van Den Broeck e Leipheimer .
Per l’Italia altra giornata amara, con i soli Marcato (quarto) e Selvaggi (decimo) piazzati nei dieci.

Andrea Mastrangelo

SPUNTA CUNEGO DAL MONTE

febbraio 24, 2011 by Redazione  
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I suo tifosi lo attendevano da 17 mesi…. il ritorno del successo di Damiano Cunego è arrivato alla sua prima occasione di riscatto, dopo un 2010 nel quale è rimasto totalmente a secco. La sua non è stata una vittoria netta, troppo facile l’ascesa finale per permetterlo, i suoi avversari erano lì a pochi secondi, ma se è vero che l’appetito vien mangiando…. Il successo sull’Ortobene, infatti, potrebbe rimotivare il campione veronese e lanciarlo verso una nuova serie di vittorie. Magari già oggi stesso a Lanusei.

Foto copertina: ecco come è esplosa la gioia di Cunego (foto Bettini)

Gioia, stupore, euforia… chissà cosa è passato nella testa di Damiano Cunego quando si è reso conto che Serpa Perez non poteva più rimontarlo.
E chissà cosa è passato nella testa dei presenti quando hanno rivisto, dopo un digiuno troppo, lungo il veronese davanti a tutti.
La cosa importante per tutti, però, è stato che l’ex enfant prodige del ciclismo italiano è ritornato alla vittoria dopo 17 mesi, passando per primo sul traguardo della seconda tappa del Giro di Sardegna, primo di un gruppetto di 11 fuggitivi. La vittoria che lo ha anche in testa alla classifica generale con 2” su Peter Sagan e 4” su Josè Serpa Perez.
La seconda tappa, quasi 200 Km tracciati tra Porto Rotondo e il Monte Ortobene, sopra Nuoro, ha messo in luce quelli che hanno confidenza con la salita.
Nele fasi iniziali la corsa è vissuto sulla classica fuga in avvio di tappa, protagonisti Mikhail Ignatiev (Team Katusha), David Boily (Team Spidertech), Alessandro De Marchi (Androni Giocattoli), Elia Favilli (Farnese Vini – Neri Sottoli) e Alessandro Malaguti (Ora Hotels – Carrera). Partito al km 8, questo drappello ha raggiunto un vantaggio massimo di 7’ dopo 83km di gara ma, con il passare dei chilometri, i fuggitivi hanno cominciato ad accusare la fatica. Per primo si è staccato Boily, al chilometro 160, mentre gli altri hanno proseguito fino alle porte di Nuoro (chilometro 184) quando è rimasto in testa solo Alessandro De Marchi.
Ma il primo arrivo in salita era ambito da molti e a 4 km dal traguardo si è scatenata la bagarre con una Liquigas bellicosa ma destinata a raccogliere meno di quanto abbia seminato.
L’azione degli uomini in verde è comunque riuscita a sgranare il gruppo a 11 unità.
L’epilogo di giornata ha visto Damiano Cunego tornare alla vittoria davanti al duo Androni Serpa – Sella e al vincitore della prima tappa Sagan. Nel gruppo degli 11 va segnalata anche la presenza di Michele Scarponi, classificatosi 7°.
Con la vittoria odierna il veronese raggiunge quota 44 in carriera, dopo un’astinenza che durava dal settembre 2009, quando si era involata verso il successo sulla Sierra della Pandera, alla Vuelta di Spagna.
Con un urlo ho espresso al traguardo tutta la mia soddisfazione per questa vittoria. E’ fantastico imporsi in una corsa quando sai di essere in condizione, logicamente è ancora più bello vincere se si è in astinenza da un po’ di tempo. Oggi ho avuto la sensazione di riuscire a controllare bene la corsa, accesasi negli ultimi chilometri dell’ascesa finale. Nella parte iniziale della salita i migliori scalatori si sono studiati, non c’è stata grande battaglia, poi però negli ultimi due chilometri sono iniziati gli scatti: in quel frangente Scarponi è stato bravo a inserirsi nel gruppetto di testa, così io ho potuto rientrare sugli attaccanti senza dover lavorare in prima persona. Sono riuscito poi a rimanere lucido per disputare un grande sprint.
E’ doveroso sottolineare il grande lavoro di tutta la squadra, con tutti i miei compagni perfetti nel loro operato sin dai primi chilometri di gara
“.
Oggi si correrà la terza tappa con partenza da Orani e conclusione a Lanusei dopo 173 chilometri, caratterizzati da un percoso di media montagna. Si dovrà salire fino ai 1017 metri della Genna Silana, ascesa interminabile ma molto pedalabile. In dolce salita si svolgerà anche il tratto terminale di questa frazione, meno adatta agli scalatori rispetto a quella vinta da Cunego
Ma non è detto che il “Piccolo Principe” non ci regali ancora una perla delle sue.

Mario Prato

.

23-02-2011

febbraio 24, 2011 by Redazione  
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GIRO DI SARDEGNA
L’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD) si è imposto nella seconda tappa, Porto Rotondo – Nuoro / Monte Ortobene, percorrendo 197,5 Km in 5h21′26″, alla media di 36,866 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Serpa Perez e di 2″ l’italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli). Cunego è il nuovo leader della classifica, con 2″ sullo slovacco Sagan e 4″ su Serpa Perez.

VUELTA A ANDALUCIA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Lo spagnolo Oscar Freire Gomez (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, La Guardia de Jaén – Córdoba, percorrendo 174 Km in 3h49′23″, alla media di 45,513 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Engoulvent e lo spagnolo Galdos. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 4°. Lo spagnolo Markel Irizar Aranburu (Team RadioShack) ha conservato la testa della classifica, con 1″ sul belga Van Den Broeck e 2″ sullo statunitense Leipheimer. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 26° a 27″.

TOUR OF SOUTH AFRICA
L’italiano Davide Torosantucci (D’Angelo & Antenucci – Nippo) si è imposto nella quarta tappa, Bloukrans Bridge – George, percorrendo 153 Km in 3h30′22″, alla media di 43,638 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Reza e il sudafricano Lill. Il britannico Kristian House (Rapha Condor – Sharp) ha conservato la testa della classifica, con 2′22″ sui sudafricani Impey e Rabie. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 40° a 10′40″.

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
L’olandese Harman Van Der Sanden (Global Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Santo Domingo – San Francisco de Macorís, percorrendo 135 Km in 3h00′35″, alla media di 44,854 Km/h. Ha preceduto allo sprint il dominicano Capellan e il kazako Lutsenko. Lo statunitense Rob Squire (US U23 National Team) ha conservato la testa della classifica, con 40″ sul kazako Davidenok e 44″ sul venezuelano Ubeto.

1953 – IL TOUR DI BOBET I

febbraio 23, 2011 by Redazione  
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Tappe mancanti: 1a, 2a, 3a, 4a

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SAGAN “STINGE” IL SARDEGNA D’AZZURRO

febbraio 23, 2011 by Redazione  
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In una Sardegna atipica, con i classici colori azzurri smorzati dal tempo uggioso, ci ha pensato il giovane corridore della Liquigas a completare l’opera. Nulla da togliere al bellissimo sprint del ragazzo d’oro Sagan, ma avremmo sicuramente gioito di più se davanti gli fossero finiti gli “azzurri”, invece relagati ai gradini più bassi del podio. Il secondo e il terzo posto dell’ex campione del mondo Ballan e di un altro promettente giovane del calibro di Oss, unitamente ad un Di Luca ancora pimpante dopo le prime avvisaglie maiorchine, fanno però ben sperare per il proseguimento della stagione.

Foto copertina: Sagan taglia per primo il traguardo di Porto Cervo (foto Bettini)

Dopo la Calabria, la Toscana e la Liguria, ecco l’approdo in Sardegna dove il movimento ciclistico italiano continua il suo personale Giro d’Italia in luoghi turistici e climaticamente appetibili per riprendere confidenza con la competizione.
E proprio sul lungomare di Laigueglia, dove è arrivato “solo” 11°, era atteso e pronosticato lo slovacco Peter Sagan che è arrivato puntuale invece sul traguardo odierno a Porto Cervo, aggiudicandosi la prima tappa del Giro di Sardegna, la corsa a tappe che grazie al GS Emilia cerca di rivivere i fasti del passato, quando si è disputata quasi ininterrottamente dal 1958 al 1983, per poi ritornare a disputarsi nel ’96,’97, ’09 e ‘10. La corsa a tappe sarda ha rischiato di saltare anche quest’anno, ma il lavoro dietro le quinte degli organizzatori ha permesso che si riuscisse comunque a organizzare le 5 tappe previste.
La prima tappa da Olbia a Porto Cervo, svoltasi in condizioni climatiche non proprio tipicamente “sarde”, si concludeva in leggera salita e su quello strappo finale slovacco della Liquigas ha trovato terreno fertile per le sue ambizioni, riuscendo ad avere la meglio su un ritrovato Alessandro Ballan (BMC) e il compagno Daniel Oss.
La giornata odierna è stata caratterizzata dalla lunga fuga del campione nazionale canadese Will Routley (Team Spidertech Powered by C10) e del russo Arkimedes Arguelyes (Katusha Team), con quest’ultimo rimasto solo al comando dopo lo scollinamento del GPM di San Pantaleo. I due battistrada erano evasi dal gruppo dopo soli 7 chilometri di corsa, raggiungendo un vantaggio massimo di 7′40” al chilometro 57.
Il lavoro in testa al gruppo di Lampre – Isd, Bmc Racing Team, Farnese – Neri e Acqua & Sapone hanno concretizzato il ricongiungimento con Arguelyes, ripreso a soli 9 chilometri dal termine.
Terminato l’inseguimento la vicinanza del traguardo ha scatenato le ambizioni dei molti che hanno provato l’attacco solitario, compreso Stefano Pirazzi, imitato poco dopo da un Danilo Di Luca desideroso di ritrovare il cosiddetto ritmo gara.
Tutta questa frenesia faceva sì che questi attacchi non avessero frutto, selezionando però la testa della corsa e portando un gruppo forte di 25 unità a giocarsi la tappa. Tappa conclusasi con la vittoria di Sagan che prenderà il via oggi, nella seconda frazione, con la maglia di leader della classifica sulle spalle e anche quella della classifica a punti in cascina.

«Dovevamo lavorare per favorire un arrivo in volata e dunque per Guarnieri» afferma Sagan «ma sull’ultima salita il gruppo si è frazionato, complici i continui attacchi, e i velocisti sono rimasti fuori dai giochi. Come Liquigas-Cannondale abbiamo tenuto la testa della corsa prima con Nibali e Capecchi, poi con Oss e il sottoscritto. Avevo studiato l’arrivo al primo passaggio: l’ultima curva, a 150 metri dal traguardo, sarebbe stata decisiva. Volevo prenderla davanti per poi aprire il gas: così è stato ed è arrivata questa bella vittoria».
Per Sagan il successo di oggi è il primo stagionale (oltre che il primo assoluto conseguito in Italia), mentre il bottino in carriera sale a quota sei. «In sella alla bicicletta riesco ad esprimermi al meglio, mi muovo come se fosse parte di me. La vittoria di oggi è il primo passo verso gli appuntamenti più importanti, come la Paris-Nice e le Classiche. Dalla prima gara a Donoratico la condizione sta crescendo e oggi ne ho avuto conferma. Le prossime tappe le vivrò alla giornata, senza stress: l’importante, oltre che la soddisfazione personale, è il bene della squadra».
Ma che tipo di corridore Peter? «Non lo so ancora. Mi trovo a mio agio nelle corse miste, come quella di oggi, e sulle salite brevi. Non ho ancora abbastanza tenuta sulle lunghe salite: sarà un punto sul quale lavorare in futuro, ho tempo per crescere ancora. Non ho ancora disputato un grande giro, dunque non conosco ancora i miei limiti. Rendo bene nelle brevi corse a tappe, ma anche nelle corse in linea: perché non provare a vincere entrambe?».

Oggi, il Giro di Sardegna affronterà la seconda tappa, la più lunga dell’edizione 2011. Saranno 197,5 i chilometri che i corridori dovranno percorrere tra Olbia e l’arrivo in salita al Monte Ortobene (923 metri di altitudine), sopra Nuoro. Si tratterò, dunque, di un appuntamento appetitoso per gli scalatori, anche se l’ascesa finale – che l’anno scorso vide svettare per primo un altro corridore d’origine slava, il ceco Kreuziger – non presente grandissime pendenze. Dopo il via ufficiale il gruppo toccherà Monti, Berchidda e Ozieri dove inizierà una serie di saliscendi che porterà al GPM di Pattada e quindi, dopo pochi chilometri, a quello di Nule. Nel finale si toccherà l’abitato di Bitti e da Orune si entrerà a Nuoro dove inizierà l’ultima ascesa.

Mario Prato

A JAEN UNO SPRINT PARTICOLARMENTE “VENTOSO”

febbraio 23, 2011 by Redazione  
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Lo spagnolo riscatta il secondo posto di ieri e si aggiudica la terza tappa, Lobato finisce alle sue spalle con l’italiano Apollonio a chiudere il podio di una tappa davvero frizzante.

Foto copertina: vittoria a braccia spalancate per Ventoso (foto Bettini)

Tappa davvero ben disegnata quella che ha condotto il gruppo da Otura – Jaén, 175 Km ondulati e molto allettanti. Infatti, pronti via e subito cominciano gli attacchi, all’inizio ben stoppati, poi sempre più liberi. Dapprima se ne vanno Zabalo, Marcato, Gonzalez e, sorprendentemente, Andy Schleck che probabilmente prova ad affinare la condizione in vista delle prime gare importanti della stagione.
Forse proprio la presenza del lussembrughese limita la vita di questo tentativo, che riesce comunque a fare più di trenta chilometri in avanscoperta. Ripresi questi è subito il momento di Cabedo, Garcia, Piedra e Galdos, quartetto tutto spagnolo che ci mette davvero l’anima nel provare a giungere al traguardo per giocarsi la vittoria. Alla fine non ci arrivano molto lontani visto che il loro tentativo terminerà ad una decina di chilometri dall’arrivo grazie a Movistar e RadioShack, davvero indiavolate per portare la gara allo sprint, chi (la prima) per consentire a Ventoso di riscattarsi dopo il secondo posto di ieri, e chi (la seconda) per tenere la maglia di leader stretta sulle spalle del suo Irizar.
Alla fine entrambe vengono gratificate e la tappa premia meritatamente Ventoso, vincitore su Lobato, ma soprattutto su Apollonio e Nizzolo che riportano i colori italiani nelle prime posizioni. La Radioshack, invece, riesce a mantenere la maglia con Irizar che, verosimilmente, arriverà nelle tappe decisive in testa alla generale per poi cedere lo scettro a rivali più quotati.

Andrea Mastrangelo

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