IL GIOVANE PELUCCHI SBANCA ALMERIA

febbraio 28, 2011 by Redazione  
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Nessuno se lo sarebbe aspettato. Il primo successo della Geox-Tmc non è scaturito dalla gambe dei suoi più quotati portacolori, ma da quelle di un giovanissimo corridore italiano. E’ stato Matteo Pelucchi, infatti, il primo Geox vittorioso della storia del ciclismo, andato a segno sul traguardo della Clasica Almeria, dove ha tutti i più quotati sprinter presenti.

Foto copertina: Pelucchi primo ad Almeria (foto Bosco Martin)

Quando da Almeria, dove si è svolta l’omonima classica, è rimbalzata la notizia della prima vittoria in assoluto della GEOX-TMC, la prima tentazione è stata quella di citare personalità del calibro di Alessandro Manzoni e Adriano De Zan, in riguardo ad un certo Carneade.
Ma, facendo mente locale, la memoria è andata a quel 1° giugno dell’anno scorso quando il ragazzo di Lecco, ancora dilettante, era in allenamento con un amico e la fidanzata, e proprio lei, Marina Romoli, fu vittima di un incidente stradale che non solo la ha obbligata a interrompere la sua carriera agonistica – anch’essa era ciclista – ma l’ha anche relegata su di una sedia a rotelle.
Un incidente che non solo ha cambiato la vita a chi è stata coinvolta, ma che ha messo in discussione anche tutte le aspirazioni e le velleità ciclistiche di chi, per uno scherzo del destino, era rimasto indietro di poche centinaia di metri e quindi arrivato sull’incrocio “maledetto” a cose già accadute.
Proprio l’amore, la caparbietà e la voglia di vivere di Marina hanno fatto si che Matteo risalisse in bici e si guadagnasse il passaggio nella neonata GEOX-TMC.
Passaggio che gli ha permesso così di essere il primo per il 2011 a aggiudicarsi una gara per il proprio team, una vittoria che ovviamente coincide con la sua prima affermazione tra i grandi.
Il successo è arrivato al termine di una volata spettacolare e combattuta, risolta solo dal fotofinish, davanti allo spagnolo José Joaquín Rojas (Movistar), secondo, e all’olandese Pim Lightart (Vacansoleil), terzo.

Sono felicissimo, questo per me è un giorno bellissimo. Alla soddisfazione di potere festeggiare la mia prima vittoria tra i pro in carriera si aggiunge la gioia di avere regalato alla squadra il primo centro stagionale. Questa vittoria è il risultato dell’ottimo lavoro svolto in questa prima parte di stagione, sono uscito con un’ottima condizione dal Tour of Qatar e dal Tour of Oman. Ringrazio i miei compagni di squadra, tutti hanno lavorato molto bene per tutta la giornata e mi hanno messo nella condizione migliori per disputare un grande sprint”.
Alla corsa iberica erano presenti, tra gli altri, i fratelli Schleck e Oscar Freire, uscito allo scoperto in un tentativo di contrattacco con altri 22, in caccia di un Ventoso scatenato anche grazie all’orografia del percorso.
Ma tutti i tentativi sono stati vanificati e la conclusione più ovvia è stata una volata a ranghi compatti.

Mario Prato

NON E’ POI MICA TANTO…BRUTT

febbraio 28, 2011 by Redazione  
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Il russo della Katusha si aggiudica la 2° edizione della Classica Sarda, ben diversa da quella andata in scena nel 2010. Decisiva una fuga con dentro tutti i “big” partita nei primi chilometri di corsa che ha sfruttato a pieno un percorso nervoso e ricco di saliscendi, quasi da grande classica. Ed è finito anche un po’ dello strapotere dimostrato in questa settimana da Sagan.

Foto copertina: Brutt subito dopo aver tagliato il traguardo della Classica Sarda (foto Bettini)

Se già il Giro di Sardegna aveva virato verso est facendo rotta sulla Slovacchia e su Peter Sagan, la “Classica Sarda” si spinge ancora più in là e fa tappa in Russia premiando un sempre generoso Pavel Brutt, uno dei migliori passisti in circolazione che però non sempre riesce a concretizzare tutta la mole di chilometri in fuga che colleziona in una stagione.
L’arrivo di Chiaramonti, dopo un lungo vagare fra le province di Oristano e Nuoro, non lasciava certo presagire una volata e così è stato, anche in considerazione del fatto che la gara si è praticamente decisa nei primi chilometri quando è andata via la fuga “buona” composta da ben 22 elementi con dentro tutti i favoriti, o comunque quelli che avevano dimostrato di avere la gamba durante il Giro di Sardegna. E, quindi, non poteva mancare il dominatore Peter Sagan che, oltre ad essere in testa e cercare la vittoria, forse sperava anche di poter aiutare qualche suo compagno di squadra per restituire qualche favore, tant’è che in casa Liquigas-Cannondale in avanscoperta sono andati anche Nibali ed Oss. La squadra più rappresentata è l’Androni Giocattoli con ben 4 elementi come Ferrari, Monsalve, Sella e De Marchi ma anche Lampre (Cunego e Gavazzi) e Astana (Tiralongo e Kiserlovski) non sono state certo a guardare. Fra gli altri, poi, Porsev e Brutt della Katusha e gli italiani Gatto e Favilli della Farnese Vini.
Con il fatto che davanti ci sono tutte le squadre in corsa eccezion fatta per tre, la più forte è la Colnago, la fuga prende quasi subito il largo e quando il vantaggio arriva a toccare i 10’, all’altezza del rifornimento, tutto il gruppo inseguitore si ferma lasciando il palcoscenico solamente ai 22 in testa.
La lotta per la vittoria si accende quando al traguardo di Chiaramonti mancano una venticinquina di chilometri ed i primi ad aprire il gas sono Oss, Brutt, Favilli, Ferrari e Thomas. Gli altri due uomini Liquigas stanno ben rintanati nel gruppetto inseguitore ma quando Daniel Oss è vittima di una foratura i “verdi” sono costretti a passare al contrattacco, anche perché manca poco più di 10 chilometri al traguardo e lo svantaggio si avvicina al mezzo minuto. Così, da dietro partono i vari Sagan, Nibali, Cunego, Gavazzi, Gatto, Kiserlovski e Sella. Una volta ricompattato il gruppo in testa è proprio il vicentino a dimostrare di averne di più ma i suoi scatti vengono rintuzzati da un Damiano Cunego che si sacrifica per il più veloce compagno di squadra Gavazzi. Al terzo tentativo Sella riesce ad avvantaggiarsi di una decina di secondi ed a due chilometri dalla fine, nel tratto in salita, è Nibali a provare il tutto per tutto ma il messinese non riesce in alcun modo a riprendere il capitano dell’Androni che sembra veleggiare verso una importante vittoria.
Ma tutti quanti non avevano fatto i conti con Pavel Brutt che si alza sui pedali ad un chilometro e mezzo dal traguardo, prima salta agevolmente Nibali poi riprende Sella nel tratto finale e va a vincere in solitudine. Il vicentino riesce a mantenere perlomeno il secondo posto, difendendosi dal rientro poderoso dell’oramai “solito” Sagan che, una volta visto Nibali in difficoltà, ha cercato di tenere alto l’onore Liquigas. Chiudono la classifica dei primi cinque Francesco Gavazzi ed Oscar Gatto.
Per il vincitore del Giro di Sardegna la Classica Sarda ha avuto un epilogo in ospedale, dove gli sono stati applicati 5 punti di sutura, necessari in seguito ad una caduta avvenuta in discesa nel finale di gara, causata da una buca e nella quale sono stati coinvolti anche il tunisino Chtioui e lo statunitense Busche.

Saverio Melegari

SUTTON SUONA L’OUVERTURE DEL FIANDRE

febbraio 28, 2011 by Redazione  
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E’ una sorta di Giro delle Fiandre in miniatura la classica che si è disputata ieri tra la città belga di Kuurne e la capitale Bruxelles. L’antipasto alla classica dei muri, che si disputerà tra circa un mese, è stata come al solito battagliata, ma l’assenza di difficoltà nel finale ha permesso a Garmin e Sky di stoppare tutti i tentativi andati in scena e che hanno avuto tra i protagonist anche gli italiani Selvaggi e Proni. Alla fine è stato sprint, con successo a sorpresa dell’australiano Sutton.

Vittoria a sorpresa di Chris Sutton in una combattuta Kuurne-Bruxelles-Kuurne, tradizionale corsa di preparazione al Giro delle Fiandre giunta alla sua 65esima edizione. Malgrado i numerosi attacchi, i muri situati nella parte centrale del percorso non hanno fatto selezione e l’australiano della Sky ha preceduto in volata atleti sulla carta più quotati come il bielorusso Hutarovich (FDJ), il tedesco Greipel (HTC) e lo statunitense Farrar (Garmin), giunti nell’ordine alle sue spalle.
Il campo partenti era di prim’ordine con quasi tutti gli specialisti delle classiche del Nord al via, da Boonen (QuickStep) a Devolder (RadioShack), da Hoste (Katusha) a Boasson Hagen (Sky), dai protagonisti dell’Omloop Het Nieuwsblad di sabato scorso Flecha (Sky) e Langeveld (Rabobank) ai nostri Quinziato (BCM), Paolini e Pozzato (Katusha).
Il percorso di 193 km prevedeva la scalata a diversi muri tra i quali Oude Kwaremont, Kruisberg, Kanarieberg e Tiegemberg prima degli ultimi 50 km interamente pianeggianti, con il circuito di Kuurne da ripetere due volte nel finale.
La prima fuga di giornata è stata quella di Cammaerts (Landbouwkrediet), Coyot (Saur), Navardauskas (Garmin), Van Groen (Veranda’s Willems) e Fenn (An Post) ma i primi quattro sono stati squalificati per aver attraversato un passaggio a livello chiuso e il solo Fenn è rimasto davanti, venendo poi raggiunto e staccato da Ladagnous (FDJ) e Armee (Topsport Vlaanderen), su cui si sono portati il nostro Selvaggi (Vacansoleil) e il francese Ravard (AG2R).
Lungo l’ascesa dell’Oude Kwaremont Selvaggi è rimasto solo al comando ma dietro si è scatenata la battaglia tra i big, con Flecha (Sky), Weylandt (Leopard) e Boonen (QuickStep) che sono andati a riprendere l’azzurro scollinando nell’ordine e venendo poi raggiunti da Stannard (Sky). L’inseguimento della Garmin ha annullato questo tentativo e anche quelli successivi, che hanno avuto tra i protagonist Martin Velits (HTC), Voeckler (Europcar), Wynants (Rabobank) e ancora Weylandt.
L’azione più pericolosa è nata a circa 30 km dall’arrivo grazie all’ex campione danese Bak (HTC) su cui si sono portati in seguito i francesi Engoulvent (Saur), recente vincitore del prologo della Vuelta Andalucia, e Hinault (AG2R) e il nostro Proni (Acqua & Sapone) che hanno guadagnato 30”; nel momento in cui il gruppo stava rientrando Engoulvent ha rilanciato l’azione e sulla sua ruota si è portato Boonen ma a 2 km dall’arrivo il gruppo, guidato dagli uomini della Sky, ha definitivamente chiuso il gap. Flecha e Boasson Hagen hanno svolto un grandissimo lavoro per Sutton che si è lanciato ai 200 metri e ha avuto la meglio su Hutarovich mentre Greipel e Farrar si sono ritrovati leggermente chiusi al momento dello sprint e hanno dovuto accontentarsi del 3° e 4° posto. 5° è giunto Vangenechten (Wallonie Bruxelles) davanti a Sebastien Chavanel (Europcar), Ravard (AG2R), Boasson Hagen (Sky), Petit (Cofidis) e Goddaert (AG2R) mentre prosegue la maledizione per gli italiani che non sono mai riusciti ad aggiudicarsi la Kuurne-Bruxelles-Kuurne e devono accontentarsi del 24° posto di Paolini (Katusha), che al pari di Pozzato e Quinziato ha comunque già mostrato una buona condizione in vista del Fiandre e prima ancora della Sanremo del prossimo 19 marzo.

Marco Salonna

27-02-2011

febbraio 28, 2011 by Redazione  
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CLASSICA SARDA
Il russo Pavel Brutt (Katusha Team) si è imposto nella corsa sarda, percorrendo 194,4 Km in 4h50′26″, alla media di 40,160 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli) e di 5″ lo slovacco Sagan.

GP DI LUGANO
L’italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella corsa elvetica, percorrendo 178,5 Km in 4h23′04″, alla media di 40,712 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Duarte Arevalo e di 16″ l’italiano Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli).

KUURNE-BRUXELLES-KUURNE
L’australiano Christopher Sutton (Sky Procycling) si è imposto nella classica belga percorrendo 193 Km in 4h39′39″, alla media di 41,410 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Hutarovich e il tedesco Greipel. Miglior italiano Luca Paolini (Katusha Team), 24°.

CLASICA DE ALMERIA
L’italiano Matteo Pelucchi (Geox-TMC) si è imposto nella classica spagnola percorrendo 179,5 Km in 4h22′56″, alla media di 40,961 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Rojas Gil e l’olandese Ligthart

LES BOUCLES DU SUD ARDECHE – SOUVENIR FRANCIS DELPECH
Il francese Arthur Vichot (FDJ) si è imposto nella corsa francese percorrendo 199,5 Km in 5h25′12″, alla media di 36,808 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Hupond e Gautier.

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Il colombiano Jaime Castañeda (EPM-UNE) si è imposto anche nell’ottava ed ultima tappa, circuito di San Cristobal, percorrendo 116 Km in 2h45′58″, alla media di 41,936 Km/h. Ha preceduto allo sprint il dominicano Capellan e il venezuelano Cordoves. In classifica, si impone il venezuelano Tomas Gil (nazionale venezuelana), con 26″ sul connazionale Medina e 35″ sul cileno Arriagada.

KERMAN TOUR (Iran)
L’iraniano Mahdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto anche nella quarta tappa, circuito di Jiroft. Ha preceduto allo sprint il connazionale Zargari e lo slovacco Jurco. Sohrabi comanda la classifica con 1′25″ e 1′29″ sui connazionali Poor Seiedi e Barati.

BASSO VOLA GIA’ ALTO

febbraio 27, 2011 by Redazione  
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Bellissima vittoria per il campione varesino della Liquigas – Cannondale, che in una volata a due ha avuto la meglio sul colombiano della Geox Fabio Duarte. Una fuga nata all’ultimo semigiro, sull’ultimo passaggio del GPM di Albonago. Terzo posto per Giovanni Visconti, vincitore sabato al Gran Premio Regio Insubrica a Varese.

Foto copertina: la volata vincente di Ivan Basso (www.ticinonline.ch)

Parte alla grande la stagione 2011 di Basso. Il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia ha trionfato nel 65mo Gran Premio Città di Lugano, disputato su di un impegnativo circuito tracciato nella città ticinese. La corsa, lunga 178.5 km, è stata resa dura da diverse salite ripetute 5 volte, con l’ultimo GPM di Albonago posto a 4 km dal traguardo. Nonostante queste difficoltà il campione varesino, al termine di un bel duello con Fabio Duarte, iridato Under 23 a Varese 2008, ha saputo avere la meglio.
La gara è sempre stata gestita brillantemente dalla Liquigas – Cannondale, tallonata a vista da Visconti, vincitore del GP Insubria di sabato, che cercava di seguire la stessa tattica che lo ha fatto vincere ieri. Ma ai piedi dell’ultimo passaggio ad Albonago, il numero uno varesino e Fabio Duarte se ne sono andati senza lasciare scampo agli altri avversari. Nemmeno a un caparbissimo Nocentini, che alla fine ha ceduto il gradino più basso del podio a Visconti.

Questo il racconto del finale, illustrato dallo stesso Basso: “La gara è stata dura, sulla penultima salita abbiamo cercato di attaccare, l’ultima presentava diversi tornanti e si addiceva più alle sue caratteristiche, poi oltre alla discesa l’ultimo km era terreno dove bisognava spingere sui pedali. Nel rettilineo dovevo iniziare la volata io data la differenza di 15 kg tra me e Duarte, fosse partito prima lui non avrei avuto scampo”. Dove rivedremo in scena il capitano della Liquigas? “Sarò giovedi al Giro del Friuli, poi andrò alla Tirreno e alla Vuelta Catalunya”. Al Romandia deciderò se partecipare al Giro d’Italia dove comunque Nibali sarà capitano”. Nell’occasione Ivan ha voluto dire la sua sulla questione radioline che ha tenuto banco nell’ultimo mese: “Sono favorevole al loro utilizzo, se usate nel modo giusto. Si possono però fare ottime conduzioni di corsa, come oggi, o pessime come ad esempio al Giro d’Italia a L’Aquila”. Intanto, però, Ivan ha vinto con le sue gambe e la sua testa.
Senza radio.

Andrea Giorgini

SAGAN BRINDA NELLA GIARA

febbraio 27, 2011 by Redazione  
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Alla fine ce l’ha fatta, nonostante i più diretti avversari siano riusciti a staccarlo nello spettacolare finale della Giara di Gesturi. Mentre davanti Scarponi trionfava sullo sterrato, lo slovacco Sagan perdeva leggermente terreno, ma ciò non è bastato ad impedire il trionfo del corridore in maglia Liquigas nella seconda edizione della nuovo corso del Giro di Sardegna. Ora lo aspetta la Parigi – Nizza, la gara che l’anno scorso lo fece conoscere al pubblico degli appassionati.

Foto copertina: finale in “bianco” per Michele Scarponi (foto Bettini)

Anche se con un giorno di ritardo, eccoci a commentare l’ultima tappa del Giro di Sardegna, disputatosi anche per il 2011 grazie alle varie amministrazioni pubbliche isolane, alla Leisure & Sport, titolare dei diritti sportivi, e al “know how” del GS Emilia.
Nell’ultimo atto del “Sardegna” il programma comprendeva nel finale di tappa una salita, di poco più di cinque chilometri, che portava al traguardo della Giara di Gesturi, una salita dal finale sterrato che sapeva di Giro d’Italia e di ciclismo epico. Chi meglio di un certo Michele Scarponi, con quella faccia e quella guasconeria che ricorda gli albori del ciclismo poteva essere protagonista di giornata?

Il ringraziamento va a tutta la squadra, fondamentale per ottenere questa vittoria. Grandissimo anche Petacchi, che mi ha scortato per tutta la tappa e mi ha aiutato a prendere la posizione migliore per puntare l’ascesa finale. L’intento era quello di rendere duro il ritmo in salita, così da provare a mettere in difficoltà Sagan e favorire Damiano per la classifica finale. E’ venuta la mia vittoria, peccato che Sagan sia riuscito a difendersi, perché anche Damiano avrebbe meritato di vincere la classifica per come sta pedalando in questi giorni. Non mi aspettavo di giungere al successo così presto, ma ovviamente sono molto felice“.
Così ha commentato la gara l”Aquila di Filottrano”, il cui giorno di gloria si è concretizzato, come fatto notare anche dallo stesso vincitore, grazie al lavoro dei compagni di squadra e anche a quello dei Liquigas che hanno tenuto sotto controllo la fuga giornaliera di Evgeny Petrov (Astana), Yaroslav Popovych (Team Radioshack), Mikhail Ignatiev (Katusha Team), Pasquale Muto (Miche Guerciotti), Ben Swift (Great Britain) e Pier Paolo De Negri (Farnese Vini Neri Sottoli). I sei attaccanti hanno allungato a 22 Km dalla partenza e, dopo aver accumulato un vantaggio massimo di 5′20” al chilometro 85, sono stati ripresi a 16 chilometri dall’arrivo.
Nel finale, con uno Scarponi oramai lanciato alla conquista della tappa, si è anche compiuto il più classico dei duelli ciclistici, quello per la conquista della testa della classifica generale, senza più possibilità d’appello essendo questa la frazione conclusiva.
Il solito manipolo di ambiziosi che ha monopolizzato le cronache del Sardegna 2011 – in doveroso ordine alfabetico Cunego, Sagan, Sella e Serpa – si sono dannati l’anima uno contro l’altro per rosicchiare più secondi possibile.
Il duello ha avuto conseguenze e ha fatto si che i contendenti passassero nel seguente ordine sotto lo striscione: Serpa a 3” dal marchigiano, Cunego a 8”, Sagan a 11” e Sella a 14″, in coppia con Kiserlovski.
Dopo l’arrivo dei primi di giornata – che, come già detto, erano anche gli stessi che occupavano alla partenza i primi posti in classifica – è stato fatto il computo dei vari distacchi subiti e dei vari abbuoni conquistati, decretando la vittoria di Peter Sagan. La maglia di leader è rimasta sulle spalle del corridore slovacco per soli 3”, il gap che lo separa dal secondo classificato, il colombiano Serpa Perez, riuscito comunque a guadagnare una posizione scavalcando Damiano Cunego, finito terzo a 7″.

«Quando nel finale hanno allungato» ha raccontato Sagan «ho mantenuto sangue freddo, convinto di riuscire a controllare il distacco. Avevo nelle gambe le fatiche delle tappe precedenti e aumentare il ritmo sarebbe stato rischioso. Ancora una volta la squadra è stata fantastica: Nibali e Capecchi mi hanno scortato fino al traguardo, impedendo a Serpa di guadagnare quei secondi necessari per passarmi……La vittoria di ieri si è rivelata fondamentale. Portare a casa questa corsa è stata una fatica, anche perché non c’è stato mai un giorno tranquillo. Il Giro di Sardegna, oltre che regalarmi una bellissima gioia, si è rivelato un ottimo allenamento in vista del mio primo, grande obiettivo stagionale: realizzare una prestazione maiuscola alla Paris-Nice. Sento di avere una buona condizione e spero che questi successi siano solo l’inizio».

Mario Prato

1975 – IL TOUR DI THEVENET I

febbraio 27, 2011 by Redazione  
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Planimetria non ufficiale (www.lagrandeboucle.com)

Planimetria non ufficiale (www.lagrandeboucle.com)

Tappe mancanti: tutte

CAMPIONE D’ITALIA, CAMPIONE A VARESE

febbraio 27, 2011 by Redazione  
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Visconti si aggiudica il Gp Insubria portando il tricolore laddove il sindaco preferiva non festeggiare l’Unità d’Italia. Alle sue spalle Kocjan e Nocentini dopo una gara frizzante fin dai primi chilometri.

Foto copertina: Insubria tricolore, grazie alla vittoria di Visconti (foto Bettini)

Il sindaco non voleva i festeggiamenti del 150° dell’unità d’Italia e allora, ironia della sorte, a Varese trionfa colui che il tricolore lo porta sulle spalle: Giovanni Visconti, campione italiano 2010 su strada. Di rientro dopo le buone prestazioni in medio oriente, il ciclista della Farnese Vini coglie la prima vittoria stagionale allo sprint negli ultimi mille metri all’insù verso la città di Varès, come la chiamano i suoi cittadini nel loro dialetto.
Fin dai primi chilometri la gara è stata viva e frizzante, preannunciando gli ultimi scoppiettanti chilometri. Dopo numerosi scatti se ne vanno il tedesco Mamos (Amore&Vita) e Montaguti (AG2R), che riescono a prendere un buon margine. L’italiano transita per primo sul traguardo volante di Valmorea, collocato in memoria di Aldo Sassi e, in breve tempo, i due raggiungono quasi 8’ sul plotone che, guidato dalla Farnese Vini per Visconti e dalla Liquigas (per Ponzi più che Basso), recupera fino a ricucire sui battistrada alla fine del terzo giro del circuito cittadino.
Scoppia la bagarre e in quattro escono dal gruppo: prima Taaramae, Rocchetti e Paterski, ai quali si aggiunge dopo qualche minuto Magazzini, ma per i fuggitivi non c’è spazio, non raggiungono nemmeno un margine di 30”. Dopo di loro ci provano Cheula e Duarte della Geox, che vorrebbe scongiurare la volata finale, ma ai meno due sono ancora tutti compatti e nei mille metri successivi nessuno si stacca. Si arriva così alla volata dove Visconti non ha rivali e stacca di qualche metro lo sloveno Kocjan. Più indietro giunge Nocentini che sembra essere tornato quello del pre-infortunio patito proprio al GP Insubria dello scorso anno.
Duque, Ponzi, Brambilla, Dumoulin – che vinse la scorsa edizione di questa gara -, Bouet, Finetto e Ratto concludono la top-ten di una giornata all’insegna dell’Italia.

Andrea Mastrangelo

26-02-2011

febbraio 27, 2011 by Redazione  
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GIRO DI SARDEGNA
L’italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Oristano – Gesturi, percorrendo 174 Km in 4h24′40″, alla media di 39,446 Km/h. Ha preceduto di 3″ il colombiano colombiano Serpa Perez e di 8″ l’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD). In classifica si impone lo slovacco Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) con 3″ su Serpa Perez e 7″ su Cunego.

GRAN PREMIO REGIO INSUBRICA
L’italiano Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli) si è imposto nella corsa italiana, percorrendo 167,6 Km in 3h48′57″, alla media di 43,922 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Kocjan e di 1″ l’italiano Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale).

OMLOOP HET NIEUWSBLAD
L’olandese Sebastian Langeveld (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella classica belga percorrendo 203 Km in 5h18′03″, alla media di 38,295 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Flecha Giannoni e di 1′01″ l’australiano Hayman. Miglior italiano Luca Paolini (Katusha Team), 5° a 1′21″.

BEVERBEEK CLASSIC
Il belga Evert Verbist (Veranda’s Willems – Accent) si è imposto nella classica belga percorrendo 175,6 Km in 3h59′58″, alla media di 43,906 Km/h. Ha preceduto di 1″ e 6″ i connazionali Hollanders e Jodts.

STER VAN ZWOLLE
L’olandese Barry Markus (Rabobank Continental) si è imposto nella classica belga percorrendo 172,2 Km in 4h04′37″, alla media di 42,237 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Botman e il tedesco Janorschke.

TOUR OF SOUTH AFRICA
L’italiano Bernardo Riccio (D’Angelo & Antenucci – Nippo) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Paarl, percorrendo 104 Km in 2h24′01″, alla media di 43,328 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Verschoor e il francese Gene. In classifica si è imposto il britannico Kristian House (Rapha Condor – Sharp) con 2′09″ e 2′11″ sui sudafricani Rabie e Impey. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 32° a 10′55″.

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Il colombiano Jaime Castañeda (EPM-UNE) si è imposto nella settima tappa, San Cristobal – Baní, percorrendo 141,4 Km in 3h11′45″, alla media di 44,245 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Bush e il francese Clarico. Il venezuelano Tomas Gil (nazionale venezuelana) ha conservato la testa della classifica, con 26″ sul connazionale Medina e 35″ sul cileno Arriagada.

KERMAN TOUR (Iran)
L’iraniano Mahdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto anche nella terza tappa, Boluk – Jiroft. Ha preceduto allo sprint il connazionale Poor Seiedi e l’austriaco Eibegger. Sohrabi conserva la maglia di leader con 1′15″ e 1′19″ sui connazionali Poor Seiedi e Barati.

25-02-2011

febbraio 26, 2011 by Redazione  
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GIRO DI SARDEGNA
Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) si è imposto anche nella quarta tappa, Lanusei – Oristano, percorrendo 174,2 Km in 4h47′07″, alla media di 36,403 Km/h. Ha preceduto di 1″ gli italiani Manuel Belletti (Colnago – CSF Inox) e Roberto Ferrari (Androni Giocattoli). Sagan conserva la testa della classifica, con 14″ sull’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD) e 17″ sul colombiano Serpa Perez.

TOUR OF SOUTH AFRICA
Il sudafricano Darren Lill (DCM) si è imposto nella sesta tappa, Hermanus – Old Helshoogte Pass (Stellenbosch), percorrendo 140 Km in 3h18′26″, alla media di 42,331 Km/h. Ha preceduto di 18″ e 20″ i connazionali Rabie e Venter. Miglior italiano Henry Frusto (D’Angelo & Antenucci – Nippo), 22° a 39″. Il britannico Kristian House (Rapha Condor – Sharp) ha conservato la testa della classifica, con 2′09″ e 2′11″ sui sudafricani Rabie e Impey. Miglior italiano Frusto, 32° a 10′48″.

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Sesta tappa strutturata in due semitappe.
Il mattino, il colombiano Rafael Infantino (EPM-UNE) si è imposto nella prima semitappa , La Vega – Santo Domingo, percorrendo 115 Km in 2h25′41″, alla media di 47,363 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Tomas Gil (nazionale venezuelana) e di 39″ il colombiano Castañeda. Il venezuelano Manuel Medina (nazionale venezuelana) ha conservato la testa della classifica, con 10″ su Gil e 42″ sul cileno Arriagada.
Il pomeriggio, il venezuelano Gil si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Santo Domingo, percorrendo 10 Km in 12′22″, alla media di 48,517 Km/h. Ha preceduto di 2″ il dominicano Sanchez e di 3″ Sanchez. Gil si è portato in testa alla classifica, con 26″ su Medina e 35″ su Arriagada.

KERMAN TOUR (Iran)
L’iraniano Mahdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team) si è imposto anche nella seconda tappa, Darzin – Jiroft. Ha preceduto di 2″ i connazionali Barati e Maleki Mizan. Sohrabi conserva la maglia di leader con 56″ e 1′10″ sui connazionali Barati e Poor Seiedi.

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