E ADESSO CHI LO FERMA PIU’?

febbraio 26, 2011
Categoria: News

Un Sagan così “cannibale” non ce lo aspettavamo. E di certo non se lo aspettavano nemmeno i diretti avversari di classifica che ora, se vorranno spodestarlo dal vertice, dovranno inventarsi qualcosa. E’ rimasta una sola occasione, l’arrivo in salita odierno alla Giara di Gesturi, ma lo strappo al 20% nel finale basterà a mettere fuori combattimento un corridore che ieri è stato in grado di mettere in riga anche i più quotati velocisti?

Foto copertina: un Sagan in “formato Merckx” regola allo sprint i velocisti sul traguardo di Oristano (foto Bettini)

Ieri, nel nostro spazio quotidiano dedicato al Giro di Sardegna, si era messo in evidenza che la corsa a tappe isolana era una questione tra una manciata di ciclisti.
Oggi, però, quanto affermato ieri è già scaduto. Il cerchio di chi ha ancora qualche ambizione in chiave classifica si è ulteriormente ristretto, anche grazie alla prova di forza odierna dello slovacco della Liquigas Peter Sagan.
Il titolare della maglia con i colori della Sardegna e l’effige dei Mamuthones si è preso il lusso, dopo aver vinto due tappe con l’arrivo in leggera ascesa, di sgomitare in una volata a ranghi compatti avendo la meglio su velocisti blasonati e giovani rampanti, su ciclisti molto più avvezzi di lui in quella roulette russa che è lo sprint.
In una giornata di calma apparente le squadre dei velocisti hanno avuto gioco facile a controllare la fuga del russo Arkimedes Arguelyes (Team Katusha) e dello statunitense Jonathan Mc Carty (Team Spidertech), evasi a soli 8 chilometri dal via da un gruppo che ha concesso loro un vantaggio massimo di 7 minuti. Il ricongiumento è avvenuto a 10 Km da Oristano, dopo che si erano avvicendante a condurre l’inseguimento l’Acqua & Sapone, la Farnese Vini Neri Sottoli e la stessa Liquigas-Cannondale.
Tutti si aspettavano il successo di uno sprinter puro, sull’unico traguardo che gli organizzatori avevano riservato alla categoria. Invece, la volata conclusiva ha visto le ruote veloci inchinarsi allo sloveno baciato da un momento di forma invidiabile, con Manuel Belletti (Colnago – Csf Inox ) e Roberto Ferrari (Androni Giocattoli) a fare da corona allo sloveno, mettendosi a loro volte alle spalle velocisti del calibro di Alessandro Petacchi (Lampre-ISD) giunto quinto e Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) nono.

«L’aspetto più positivo di questa vittoria è proprio l’aver guadagnato sui diretti avversari» dichiara il vincitore, «La tappa di domani è insidiosa, con l’arrivo di Gesturi che sembra adatto agli attacchi degli scalatori. Quando si parla di pochi secondi di distacco non si può mai stare tranquilli. A mio favore c’è il fatto di avere una squadra fortissima che mi scorta e mi supporta sempre: senza di loro non avrei sicuramente ottenuto questi risultati».
Riguardo ai compagni di squadra, oggi preziosissimi alleati nelle operazioni di ricucitura e volata, Sagan li ha così elogiati: «Se non mi avessero guidato nel finale sarebbe stata dura trovare spazio. La confusione era tanta e tutti cercavano la ruota migliore, ovvero quella di Guarnieri che a sua volta seguiva Oss. Petacchi si è inserito, poi lui è andato a sinistra e io a destra. Ho dato tutto per non farmi rimontare e così è arrivata anche questa vittoria».

Ora in classifica generale lo sloveno ha incrementato il vantaggio sui diretti inseguitori grazie ai 10” di abbuono conquistati. Oggi partirà per la tappa decisiva con 14” di vantaggio su Damiano Cunego (Lampre – Isd), 16” su Josè Serpa Perez, 28” su Emanuele Sella (entrambi Androni Giocattoli), 32” su Ben Hermans (Radiosghack), e 38” su Michele Scarponi (Lampre-ISD) e Eros Capecchi (Liquigas – Cannondale).

L’ultima frazione si disputerà ta Oristano e Gesturi, concludendosi con l’arrivo in salita alle porte dell’altopiano della Giara,. dopo un tracciato di 174 chilometri.
Il percorso proporrà un GPM di seconda categoria a 56 Km dalla partenza e poi un tratto a saliscendi, ma a decidere tappa e maglia dovrebbe unicamente essere l’ascesa finale di 6,2 Km. Caratterizzata da una pendenza media del 5,5%, presenterà uno strappo al 20% a 700 metri dall’arrivo e fondo sterrato sul breve rettilineo d’arrivo.

Mario Prato

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