ALENTOUR DU TOUR… NELLA FORESTA DI ARENBERG
luglio 9, 2014 by Redazione
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Nibali padrone del Tour. Froome cade e si ritira. E Contador sprofonda (Gazzetta dello Sport)
Nibali sempre più giallo sul pavè della RoubaiX. E Froome si ritira (Corriere della Sera)
Contador: Spagna
Nibali rompe a Contador en el pavés en el adiós de Froome – Suspendidos dos de los nueve tramos de pavés – Froome se retira tras caerse por segunda vez en la etapa – Valverde: “Me han tirado y la bici de Rojas me iba mal” – Contador: “He perdido mucho tiempo, ya llegará mi terreno” (AS)
Nibali desata la guerra – Froome abandona el Tour (Marca)
Boom gana en la etapa del pavés con Nibali como hombre fuerte (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Reigning champion Froome out of Tour – Forget the Froome, here comes the Boom – Five reasons why you should keep watching the Tour de France (The Independent)
Froome crashes out of Le Tour defence – Nibali rises above chaos (The Time)
Froome crashes out of the Tour de France – Nibali extends lead over Contador (The Daily Telegraph)
Francia
Une journée qui a fait Boom – Froome renonce à son Tour (L’Equipe)
Paesi Bassi (Boom)
Boom volgt Weening op – Boom: ‘Dit is een droom’ – Froome Uit Tour de France (De Telegraaf)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
L’unico tra gli uomini di classifica ad aver limitato in parte i danni rispetto agli scatenati Vincenzo Nibali e Jakob Fuglsang in una tappa che entrerà nella storia del Tour è stato un Michal Kwiatkowski che, dopo il terzo posto di Sheffield, ha confermato di aver ritrovato un’ottima condizione. Gran parte del merito è, però, di Matteo Trentin che, dopo essere stato tra i più attivi in testa al gruppo nei primi settori di pavè, è stato l’unico a rimanere al fianco del polacco nel finale, a differenza dei vari Jan Bakelants, Mark Renshaw e dello stesso Tony Martin, sebbene su quest’ultimo pesassero i diversi chilometri di fuga nelle gambe. Se avesse potuto disputare la propria corsa si sarebbe probabilmente giocato un piazzamento ben più importante rispetto al 9° posto in cui è giunto al traguardo di Arenberg. Il 24enne di Borgo Valsugana, professionista dal 2012 sempre con la maglia dell’Omega-QuickStep, si è già distinto in questa stagione nelle classiche del Nord a supporto dei compagni di squadra e al Giro di Svizzera con il successo in volata in quel di Delémont e, anche alla luce del ritiro di Mark Cavendish, potremmo vederlo all’attacco in una delle tante tappe intermedie di questo Tour a caccia di un bis, dopo la brillante vittoria di tappa in quel di Lione nella Grande Boucle della passata stagione
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Eccoci ad una delle tappe più attese. 15 Km di pavè in 9 settori (tra i quali una parte del Carrefour de l’Arbre e una parte del settore di Mons-en-Pévèle). Il troncone più lungo è quasi 4 Km, l’ultimo è a 5 Km dall’arrivo. Previsti pioggia e vento. Previsioni?
Succhiaruote: Ho sempre qualche dubbio sull’opportunità di inserire pavé o sterrati in una corsa a tappe, ma tant’è. L’auspicio è che l’aspetto tecnico prevalga su quello aleatorio: se Froome, Nibali o Contador perdono 10 minuti perché non sanno guidare la bici sulle pietre o si fanno sorprendere intruppati in mezzo al gruppo mentre si scatena la bagarre, mi sta bene; se li perdono per una foratura o un incidente meccanico di troppo, si falsa la corsa.
Mauro Facoltosi: L’organizzazione ha appena comunicato che i tratti n° 7 e n° 5 sono stati tolti dal percorso perchè totalmente allagati.
Nebe1980: Le forature in punti inopportuni fanno parte dell’aspetto aleatorio del ciclismo che c’è sempre stato e ci sarà sempre. Quindi se uno perde 10 minuti per una foratura è il ciclismo, il bello è anche quello
Giocurio: Nebe, scusa… ma non sono d’accordo con te. E’ vero che la foratura e l’abilità nello stare in bici fanno parte del ciclismo e della sua aleatorietà, ma questo concetto veramente mal si applica in questo (e altri casi, penso al Passage de Gois giusto per dirne uno). Mi spiego: adoro la Parigi Roubaix, la a-do-ro.
Ma quella è la corsa di un giorno, questa è una “tappetta” del Tour de France.
Non c’è proporzione fra quello che devi valere per vincere il Tour e quanto rischi di perderlo in tre chilometri di strada, bagnata (non occorre nemmeno allagata).
L’hai mai fatto Mons en Pevele (per dirne uno)? Hai un’idea di cosa voglia dire pedalare lì? Perdipiù con un gruppo numeroso e non quello che arriva ormai sparpagliato durante la Roubaix. E perdipiù la prima settimana, dove tutti vanno più che a tutta? Non si può perdere il Tour de France così. E’ come dire che a un certo punto del percorso c’è un crepaccio, se scegli la parte giusta della strada sopravvivi e puoi vincere il Tour, sennò lo perdi perché ti poteva andare meglio… Era già una forzatura col bel tempo, così sarebbe proprio una c*****a
Nebe1980: le volate 70 km/h sono altrettanto pericolose anche se non le disputi (lo confermqa la neutralizzazione negli ultimi 3 Km).Poi lo dici tu che questa è una tappetta, per me non lo è, il pavè è una difficoltà come gli sterrati di Montalcino dove Nibali e Basso persero due minuti ma poi Basso il giro lo vinse lo stesso.
Froome è caduto e si è ritirato nonn è il primo non sarà l’ultimo. Questo è il ciclismo
Mauro Facoltosi: Froome cade due volte (prima dell’ingresso nel pavè) e si ritira.
Nebe1980: Questo è quel che può succedere ad una squadra quando punta tutta la stagione su una sola corsa. Avessero mandato Wiggins e Porte al giro magari avrebbero lottato per un podio
Profpivo: Daje Nibali!
Giocurio: Il ritiro di Froome fa parte del ciclismo (infatti non è caduto sul pavé e inoltre ho scritto prima che accadesse e a prescindere). “Uccidere” le persone per lo spettacolo in tv non è ciclismo. Ma li vedi i salti che stanno facendo?
Le volate a 70km/h sono un gesto tecnico del ciclismo per vincere. Cosa c’entra col mettere le mine nel tracciato. Inoltre proprio perché (e nonostante) siano parte del ciclismo, nelle volate neutralizzano 3km. E’ un’argomentazione a favore del mio ragionamento, non del tuo. “Tappetta” (virgolettato) era evidentemente per rimarcare la differenza tra un ventunesimo di Tour che mette in pericolo l’incolumità dei corridori e la sportività del risultato, rispetto a essere l’essenza di una gara come la Roubaix, dove il pavé, il prenderlo per primi, il rischiare le forature, il correre con 5.5 atmosfere sono finalizzate alla vittoria finale, non alla sopravvivenza per potersi giocare il Tour. Permettimi poi di aggiungere (lo leggo solo ora) che se uno come Cancellara, che in queste situazioni ha solo da guadagnarci, critica le scelte, forse non è così oggettiva e centrata l’idea che qualsiasi cosa trovi per strada “fa parte del ciclismo”
Howling Wolf14: Sono d’accordo. Bisogna prestazione attenzione a chi predica situazioni estreme, perché sono quelli che vogliono il male del ciclismo.
Nebe1980: Beh si chiama ciclismo su strada… Comunque io sto guardando una tappa bellissima, sta accadendo di tutto. Infine non dimenticare che questi sono professionisti, se vedi che la strada è pericolosa vai più piano. E’ stupido rischiare di farsi male per vincere un TdF. Mentre scrivo lo ha detto pure Martinello: “ci vuole cautela, hanno reso questa curva a mille”.
Nebe1980 (a Howling Wolf14): Il male del ciclismo lo vogliono quelli che criticano ogni volta che si cerca di inserire percorsi emozionanti. Guarda che bella tappa sta venendo fuori, altro che quelle tappe da dormite colossali come quelle per velocisti in cui il gtruppo tiene una fuga a distanza di sicurezza per 200 Km per far fare una volata di 400 metri
Profpivo: Una tappa sul pavè ci sta, poi è capitato il giorno di maltempo… Froome non è caduto sul pavè. Cosa facciamo, non corriamo più se piove? Froome ha ceduto di testa, completamente, non riusciva più a stare in sella, ha perso tutte le sicurezze che aveva. Mi ha ricordato molto il Wiggins del Giro 2013. Nibali invece spettacolare, va sul pavè quasi come uno specialista, impressionante.
Howling Wolf14: E’ spettacolare. Commovente. Sta tirando fuori il meglio di sé. Anche di più. Sta gareggiando alla pari con Cancellara, Sagan e Van Marcke sul loro terreno. Determinato, ammirevole. Daje Nibali.
Howling Wolf14: Ora esagerano. Se vogliono vincere la tappa con Westra, che lo lancino. Ma non ha senso anche Fuglsang e soprattutto Nibali cerchino di staccare Cancellara, Sagan, Vanmarcke & Co. Meglio tenerseli buoni e farli tirare sino al traguardo per mettere altri secondi tra sé e Contador. Un attacco Astana contro Sagan e Cancellara è privo di senso. Non bisogna farsi prendere dalla mano, non bisogna esagerare.
Pedra85: Froome out, Contador a 3 minuti… E lo Squalo giustamente sguazza nell’ acqua!
Nebe1980: Che tappa meravigliosa, che sconquassi in classifica generale. Grandissimo Nibali, non ha mollato mai ha sempre corso davanti e in testa ed ha inflitto enormi distacchi ai suoi diretti avversari. Ennesima dimostrazione che contano i corridori ma contano anche i percorsi
Howling Wolf14: Dei grandi campioni italiani specialisti di corse a tappe credo che siano stati capaci di imprese come quella odierna di Nibali sono Fausto Coppi, Felice Gimondi e Fiorenzo Magni.
Nebe1980: Ne avevano ed hanno fatto bene ad attaccare infatti gli hanno rifilato un minuto
Profpivo: Impressionante! Meglio di Cancellara e Sagan, non l’avrebbe mai detto nessuno! Non so da quanti anni non si vedeva un corridore da corse a tappe andare in questo modo sul pavè! Penso che ricorderemo questa giornata per parecchi anni
Nebe1980: aggiungerei Marco Pantani e Alfredo Binda. Forse anche Costante Girardengo e Gino Bartali (ovviamente non sulle pietre, parlo di grandi imprese in generale)
Giocurio: Nibali ha un modo di correre veramente esaltante! E oggi si è esaltato lui stesso guardandosi
Credo che Contador abbia perso per scarsa capacità su questo terreno, il che lascia intendere gran divertimento quando si comincerà a salire
Nebe1980: Esatto. E Contador dovrà iniziare ad attaccare dalla prima tappa di salita e tantare anche un attacco da lontano nei tapponi. Se fai una prima settimana decente poi anche le successive sono emozionanti. Anni fa il tour era noioso anche per una prima settimana scandalosamente monotona
Howling Wolf14: Soprattutto ha coraggio. E inventiva. Sa sempre tirar fuori qualcosa di nuovo. Sa mettersi in discussione. Sa vincere. Ma sa anche perdere. E accetta di perdere, quando perde. E’ forte. Ma modesto. Umano.
Nisky: Se dovessi vedere qualcosa di storto in sta tappa……io sta fedeltà cieca di fulgsang nei confronti di nibali non la vedo tanto e averlo la a due secondi……spiace per froome comunque! ! Però mi sembra che in sky siano degli automi che finché va tuttonper il verso giusto son delle macchine da guerra, come invece iniziano i problemi e il treno non trova binari diritti e veloci si inceppano di testa! Il ritiro di froome mi sembra la copia del ritiro di wiggins al giro13! E secondo me nel morale conta tanto anche il delfinato! Come ha visto che non era la locomotiva del tuor ma un vagone di testa è affondato! Penso che alcuni corridori messi peggio di lui oggi i tournli hanno finiti! Tant è ci guadagnerà la vuelta. Inoltre il vantaggio di nibali su contador seppur ottimo non è per niente sicuro! Contador è uno che le prende e le da quando meno lo aspetti! E poi dovrebbe essere meglio di vincenzo sia in montagna che a crono e due minuti e mezzo mi sa che volino! La speranza è che visto le performance del delfinato contador non sia in crescita ma in calando
Nebe1980: Sì anche io la penso così. Contador è capace di sferrare attacchi da lontano in montagna ed è forte a cronometro, però è da inizio stagione che va forte, ha staccato Quintana sul Passo Lanciano alla Tirreno, poi ha vinto la Catalana e infine le performances al delfinato. Vincenzo dal canto suo sembra al top e spero che non cali nella terza settimana come Evans al giro
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Fango (Jovanotti)
Pietre (Antoine)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: ARRAS – REIMS (194 Km)
Ogni giorno ha la sua pena, sentenzia Gesù Cristo nel celebre “discorso della montagna” e questa massima vale anche al Tour de France. Lasciatosi alle spalle l’Inferno del Nord ora il Tour prenderà a puntare velocemente verso sud con una tappa dedicata ai velocisti che si concluderà dopo quasi 200 Km a Reims, la città del trionfo iridato di Ercole Baldini nei campionati di mondo di ciclismo del 1958. Ma anche questa non sarà una giornata facile per i predestinati alla vittoria che, strada facendo, dovranno “digerire” tante piccole insidie. Quelle altimetriche saranno di poco conto, perchè le quattro modeste salitelle che si incontreranno tra il 100° Km di gara e i -40 all’arrivo di certo non spaventeranno gli sprinter. La principale pena giornaliera giungerà ad una settantina di chilometri dall’arrivo quando, superata la seconda ascesa in programma, il gruppo si troverà a percorrere il Chemin des Dames, strada in quota che percorre un basso altopiano spesso spazzato dal vento. Per poco meno di 20 Km, dunque, ci si troverà in balia del vento e le previsioni per domani annunciano, nella zona, di folate fino a 30 Km/h. Elevato, dunque, il rischio d’incappare in ventagli e di trovarsi poi ad inseguire. Il ricordo di quanto successo nella tappa di Saint-Amand-Montrond dello scorso anno “brucia” ancora molto a qualcuno.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Arras : pioggia debole (0,3 mm), 17,4°C (percepiti 12,5°C), vento moderato da NNW (22-32 Km/h), umidità al 97%
Péronne (36,5 Km): pioggia debole (0,2 mm), 17,4°C (percepiti 12°C), vento moderato da NW (23-35 Km/h), umidità al 97%
Pinon (Sprint – 119 Km): pioggia debole (0,3 mm), 19,3°C (percepiti 15°C), vento moderato da NW (19-30 Km/h), umidità al 96%
Reims : pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 20,5°C (percepiti 16°C), vento moderato da NW (18-27 Km/h), umidità al 92%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Aspettiamoci di assistere ad una tappa nel bene e, speriamo, non nel male”
Martinello: “Corridori alla pratenza”
Martinello (mentre la telecamera inquadrava un cimitero militare): “La regia ci inquadra il triste ricordo”
Pancani: “7000 cadaveri morti caduti” (poco male allora, erano già morti)
De Luca: “Tra poco istanti”
De Luca: “Hanno affrontato i fuggitivi come se fossero sulle uova”
De Luca: “Andì Greipel”
De Luca: “Prime postizioni”
De Luca: “Uno è già caduta”
De Luca: “Le immagini della presenza” (partenza)
De Luca: “Il timore per il pavè e a questo si è aggiunto il timore per il pavè”
Garzelli: “Traettoria”
Martinello: “Minard ci sta riportando in coda al gruppo”
Martinello: “E’ stato protagonistima”
Martinello: “Gli ultimi 24 Km sono concentrati”
Martinello: “L’organizzazione non ha fatto a tempo a cambiare i tableaux” (pannelli si dice panneaux, con riferimenti ai pannelli numerati all’ingresso dei settori in pavè. Tableaux significa tavoli)
Pancani: “Sono stati salvati alcuni tratti in pavè” (saltati)
Martinello: “Tarramae” (Taaramäe)
Martinello: “Sta fruttando” (sfruttando)
Pancani: “Una maschera di sangue” (fortunatamente era solo fango)
Martinello: “Contador ci viene dato come in grado di superare con abilità” (cosa?)
Martinello: “Gli specialisti delle pietre è un traguardo importante”
Pancani: “La quarto giorno in maglia gialla”
Pancani: “Ufficializzata la ordine d’arrivo”
De Luca: “Alessandra, sentiamo Lars Boom prima vincitore e poi a te la linea”
Televideo: “Matthew Hayman” (Mathew)
Televideo: “Sep VanMarcke” (Vanmarcke)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quinta tappa, Yepres – Porte de Hainaut
1° Janier Alexis Acevedo Calle (Garmin – Sharp)
2° Xabier Zandio Echaide (Team Sky) s.t.
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 9′44″
4° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 10′12″
5° Arnold Jeannesson (FDJ.fr) s.t.
Miglior italiano: Alessandro Vanotti (Astana Pro Team), 9° a 10′12″
Classifica generale
1° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida)
2° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 7′09″
3° Edward King (Cannondale) a 8′20″
4° Xabier Zandio Echaide (Team Sky) a 11′27″
5° Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) a 11′33″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
9a TAPPA: BESANÇON – GAILLARD (241 Km)
MERCKX A GAILLARD LA SPUNTA SU PANIZZA
Tour: la prima tappa di montagna ha già selezionato i migliori
Il ritiro forzato di Gualazzini – Oggi un’altra frazione impegnativa
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

La strada della foresta dell'Arenberg, presso la quale si è conclusa una delle tappe più temute del Tour 2014 (foto Bettini)
ALENTOUR DU TOUR… A VILLENEUVE-D’ASCQ
luglio 8, 2014 by Redazione
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Tour, Kristoff sogna Ma Kittel è imbattibile – Odissea Andy Schleck (Gazzetta dello Sport)
Contador: Spagna
Kittel sumó su tercer triunfo y Froome rodó por los suelos – Froome se cayó y sufre heridas en el costado y la muñeca – Andy Schleck se retira del Tour (AS)
El desembarco del Rey – Andy Schleck abandona el Tour – Froome sufre una caída (Marca)
Kittel suma la tercera victoria en cuatro días del Tour (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Froome crashes on stage four of Tour – Britain retains yellow jersey for sport-watching (The Independent)
Froome left red raw after clash as Kittel wins again (The Time)
Kittel triumphs again as Froome suffers heavy fall – World’s worst spectator sport?(The Daily Telegraph)
Francia
Kittel, le nord express – Kittel est «battable», dit Démare – Chris Froome est tombé – Andy Schleck a abandonné (L’Equipe)
Germania (Kittel)
4. Tour-Etappe, 3. Sieg: Sprinter Kittel gewinnt erneut – Kittel mit «letztem Fünkchen Kraft» zum dritten Sieg (Berliner Zeitung)
Siebergs Team geht leer aus – dritter Sieg für Kittel (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Dopo che ha già conquistato 8 successi in questo 2014, ultimo dei quali quello nel campionato nazionale davanti al compagno Nacer Bouhanni, Arnaud Démare era atteso da un avvio con il botto al suo primo Tour de France e, invece, le tappe britanniche sono state per lui decisamente deludenti e lo hanno visto fuori dai giochi della volata in quel di Harrogate e di Londra e nelle estreme retrovie nell’impegnativa frazione di Sheffield. L’aria di casa, dal momento che Lille non è troppo distante dalla sua Beauvais, sembra aver, però, trasformato il 22enne della FDJ.fr che nello sprint finale ha preso la ruota di Peter Sagan, insieme al quale ha recuperato posizioni su pozioni per poi saltare lo slovacco negli ultimi metri e rimontare anche su Marcel Kittel e Alexander Kristoff, sebbene non a sufficienza per andare oltre il 3° posto finale. Il corridore francese ha dimostrato con la 12a piazza nell’ultima Parigi-Roubaix di cavarsela più che bene anche tra le pietre e pertanto attendiamocelo protagonista anche nella frazione spauracchio dell’Arenberg, oltre che nei prossimi arrivi in volata.
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Ancora tu (Lucio Battisti)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: YPRES – ARENBERG PORTE DE HAINAUT (155,5 Km)
Se ci limitasse al semplice esame altimetrico la quinta frazione del Tour verrebbe immediatamente inquadrata tra le giornate più facili dell’edizione 2014, breve e punteggiata da continui mangia e bevi di modestissima entità, nessuno meritevole d’essere coronato dallo striscione del GPM. Ma questa, invece, sarà una delle tappe più attese, al pari dei futuri tapponi alpini e pirenaici, grazie alla scelta degli organizzatori di dirottare la corsa sulle rotte della Parigi-Roubaix. Già in passato era stati proposti tratti in pavè, ma mai in maniera massiccia come accadrà in questa frazione: dopo 90 Km sul velluto, la restante metà tappa presenterà un totale di 15,4 Km di strade dal “cuore di pietra”, suddivise in nove tratti. Il debutto non sarà dei più semplici perchè il primo settore in programma è uno dei più temuti della Roubaix, il Carrefour de l’Arbre, così come quello di Mons-en-Pévèle, in programma una ventina di chilometri più avanti. Il settore più lungo misurerà quasi 4 Km mentre dall’ultimo si uscirà quando mancheranno 5 Km all’arrivo, previsto all’esterno della celebre Foresta dell’Arenberg, percorsa dal più celebre dei tronconi in pavè della Roubaix, che non sarà affrontato dai corridori. Ai disagi tipici di questo tipo di strade si uniranno quelli del maltempo (è prevista pioggia) e la tappa n°5 per le ambizioni di successo di molti si potrebbe tradurre in una battuta d’arresto. I rischi sono i soliti: forature, buche nascoste dalle pozzanghere, scivolate, cadute e… facciamo le corna… fratture (ne sa qualcosa Fränk Schleck, che si acciaccò una clavicola nella tappa dell’Arenberg disputata nel 2010, vinta da Thor Hushovd)
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Ypres : pioggia moderata (1,2 mm), 14,6°C (percepiti 8°C), vento moderato da WNW (25-39 Km/h), umidità al 92%
Wevelgem (43,5 Km) : pioggia moderata (1,2 mm), 14,7°C (percepiti 9°C), vento moderato da WNW (23-36 Km/h), umidità al 92%
Templeuve (Sprint – 97 Km) : pioggia moderata (1 mm), 14,6°C (percepiti 8,5°C), vento moderato da WNW (23-37 Km/h), umidità al 93%
Arenberg Porte du Hainaut : pioggia moderata (0,8 mm), 14,2°C (percepiti 8°C), vento moderato da W (23-32 Km/h), umidità al 94%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Christian Pudhomme” (Prudhomme)
De Luca: “Il Tour de France non si vince nella prima settimana, ma si può perdere”
Pancani: “Sono zone tristemente famosi”
Pancani: “Sono arrivati in Inghilterra con la partenza del Tour” (parlando del sopralluogo di Contador sul percorso della tappa di domani, effettuato prima di raggiungere il raduno di partenza di Leeds)
Conti: “La tappa domani è la peggiore per cadere il giorno prima”
Garzelli: “Una delle tappe più importante”
Martinello: “Colui che lotta per inserirsi nel terzo gradino del podio”
Martinello: “Non ha potuto lanciare le mani in avanti”
Martinello: “La botta che ha picchiato nei primi chilometri di questa tappa”
Martinello: “La Vuelta de Spagna”
Martinello: “E’ uno strappo che prevede anche il pavè nel tratto in discesa”
Giovanni Bruno: “Nel 1999 all’Argentario sperimentanno per la prima volta una microcamera su una bicicletta” (la tappa dell’Argentario si corse nel 1998)
Pancani: “Discesa estremamente pericoloso”
De Luca: “Arrivo sprint di quest’oggi” (trasmettono solo il momento dell’arrivo?)
Martinello: “Terminata lo sfogo di alcune formazioni”
De Luca: “Armentieres fu protagonista di un finale thrilling” (palcoscenico, visto che nel 1994 a cadere furono i corridori, non l’intera città di Armentieres)
Pancani: “Una scivolata a 15 Km dalla fine di una volata”
Pancani: “Kittel va a centrare la terza posizione”
De Luca: “Domani c’è una classica del Tour de France, l’arrivo sul pavè” (l’arrivo non è sul pavè e la tappa con il pavè non è proprio una classica del Tour)
De Luca: “Le immagini continuano a scorrere sui grandi protagonisti”
Martinello: “Aveta capito che Kristoff era troppo lungo”
De Luca: “Una ruota in mano ad attenderci dei meccanici”
Televideo: “Demare” (Démare)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quarta tappa, Le Touquet-Paris-Plage – Lille Métropole (Villeneuve-d’Ascq)
1° Alessandro Vanotti (Astana Pro Team)
2° Edward King (Cannondale), s.t.
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano), s.t.
4° Bart De Clercq (Lotto-Belisol), s.t.
5° Jack Bauer (Garmin – Sharp) a 15″
Miglior italiano: Alessandro De Marchi (Cannondale), 10° a 5′21″
Classifica generale
1° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida)
2° Alessandro Petacchi (Omega Pharma-Quick Step) a 4′34″
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 7′37″
4° Edward King (Cannondale) a 8′20″
5° Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) a 11′33″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
7a TAPPA: MONS – CHÂLONS-SUR-MARNE (221,5 Km)
MERCKX VINCE A CHÂLONS-SUR-MARNE E RICONQUISTA LA MAGLIA GIALLA
Nuovo cambio della guardia in vetta alla classifica del Tour
8a TAPPA (1a SEMITAPPA): CHÂLONS-SUR-MARNE – CHAUMONT (136 Km)
8a TAPPA (2a SEMITAPPA): CHAUMONT – BESANÇON (152 Km)
A CHAUMONT VINCE GUIMARD – SERCU SFRECCIA A BESANÇON
Tour: una giornata folle, che ha violato le leggi ciclistiche
Eddy Merckx conserva la maglia gialla – Patrick vittima di una caduta nella prima frazione – Sarà condonata la penalizzazione di 30” inflitta a Gualazzini?
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il recentissimo stadio Pierre Mauroy di Villeneuve-d'Ascq, accanto al quale si è conclusa la quarta tappa del Tour (www.losc.fr)
ALENTOUR DU TOUR… A LONDRA
luglio 8, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Kittel concede il bis, Nibali sempre in giallo – Kittel: “Uno degli sprint più veloci mai fatto” (Gazzetta dello Sport)
Contador: Spagna
El Tour se despide de las Islas con victoria de Marcel Kittel – “Ganar junto a Buckinghan se parece a hacerlo en los Elíseos” – Contador: “Libramos las etapas inglesas gastando lo menos posible” (AS)
Los dominios de Kittel – Kittel: “No todo está ganado en el Tour” – Nibali: “Trabajaremos para mantener el amarillo” – Alonso habla con el Giant-Shimano (Marca)
Kittel, intratable al sprint (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Marcel Kittel wins stage three in sprint finish on The Mall in London – Kittel wins stage three of the Tour in London (The Independent)
Sprint finish: it’s au revoir to Le Tour (The Time)
Kittel sprints to victory in central London – Eurotunnel breakdown delays could hit Tour (The Daily Telegraph)
Francia
Kittel, l’appel de Londres – Nibali : «Éviter les dangers» – Coquard : «Face à de grandes bêtes» – Démare est frustré(L’Equipe)
Germania (Kittel)
Kittel triumphiert auch vor dem Buckingham Palace (Berliner Zeitung)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Ancora una volta Peter Sagan e Bryan Coquard, che sembra peraltro l’unico avversario credibile dello slovacco in ottica maglia verde dal momento che Marcel Kittel non sta disputando gli sprint intermedi, hanno tentato invano di interrompere il dominio del tedesco della Giant-Shimano nelle volate ma di loro abbiamo già parlato nei giorni scorsi e diamo pertanto spazio a Nélson Oliveira, il cui compito all’interno della Lampre-Merida, che lo ha ingaggiato in questa stagione, è quello di rimanere sempre al fianco del compagno e connazionale Rui Alberto Faria da Costa, cosa che ha fatto egregiamente lungo le insidiose strade bagnate di Londra. Il 25enne portoghese ha sempre avuto nelle prove contro il tempo la sua dote migliore, come dimostrava già il suo secondo posto nel Mondiale a cronometro di Geelong alle spalle di Jack Bobridge, ma nei sui primi 4 anni di professionismo aveva portato a casa solo il titolo nazionale, sempre a cronometro, nella passata stagione. Invece, quest’anno nel giro di pochi giorni ha dapprima bissato questo titolo, battendo proprio Rui Costa, e quindi, malgrado l’assenza del campione del mondo su strada che lo ha costretto a gareggiare senza compagni, si è aggiudicato anche il campionato portoghese in linea staccando nel finale Sergio Sousa e Tiago Machado: una settimana magica, pertanto, per lui e vedremo se in questo Tour avrà anche una giornata di libera uscita per giocarsi un successo di tappa.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Bis di Kittel. Commenti?
Nebe1980: Classica tappa da prima settimana di tour. Aspettiamo arenberg
Mauro Facoltosi: In questa tappa i fratelli Schleck hanno perso 1′05″ (Andy caduto), Rafal Majka quasi 6 minuti
Nebe1980: Infatti ciò che per anni e anni è successo nella prima settimana di tour erano proprio le cadute
Howling Wolf14: Con gli Schleck Bros è arrivato anche Pierre Rolland. Perde pure lui 1′05″. E forse anche Scarponi. Per Purito altri 2 minuti persi. Al TdF i ritmi sono alti. Se la gamba non è più che buona si perdono le ruote.
Nebe1980: Esattamente come al Giro d’Italia (Ullrich ed Armstrong docent)
Salitepuntocià: tappa inutile per la classifica, i big son solo tre in questo Tour 2014
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
The Best (Tina Turner)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: LE TOUQUET-PARIS-PLAGE / LILLE MÉTROPOLE (Villeneuve d’Ascq) (163,5 Km)
Sbarcato in Francia, il Tour ripartirà dalle coste della Manica con un’altra frazione destinata alle ruote veloci del gruppo, altimetricamente molto simile a quella affrontata ventiquattrore prima. La prima parte sarà un pelo più accidentata rispetto ai chilometri incontrati lasciando Cambridge e, infatti, strada facendo dovranno essere superati due gran premi della montagna, poco temibili a causa della loro facilità, della distanza dal traguardo e dalla “notorietà” dell’ultima ascesa prevista, il Mont Noir, spesso affrontata alla 4 Giorni di Dunkerque, breve corsa a tappe che si disputa ad inizio maggio e che è stata quest’anno vinta proprio da uno dei più forti velocisti presenti nel gruppo impegnato al Tour 2014, il francese Arnaud Démare, già impostosi in questa gara nel 2013. Percependo quasi aria di casa il corridore della FDJ.fr sarà sicuramente tra i protagonisti della volata sul rettilineo d’arrivo di Villeneuve d’Ascq, distante 45 Km dalla cima dell’ultima difficoltà.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Le Touquet-Paris-Plage: poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17°C (percepiti 13°C), vento moderato da W (16-19 Km/h), umidità al 73%
Saint-Omer (71,5 Km): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,6°C (percepiti 17°C), vento moderato da NW (14-17 Km/h), umidità al 52%
Cassel (Sprint – 92 Km): nuvole sparse, 20,1°C (percepiti 17°C), vento moderato da NW (14-17 Km/h), umidità al 54%
Lille Métropole (Villeneuve-d’Ascq): nuvole sparse, 19,8°C (percepiti 17°C), vento moderato da NW (16-20 Km/h), umidità al 56%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Martinello: “Rascegna stampa”
De Stefano: “La partenza di Yorkshire”
De Luca: “Pancani Martinello”
De Luca: “Francesco Silvio”
Conti: “La maglia gialla per un po’ di giorgi”
De Luca: “Fece una splendida volata a Londa”
Garzelli: “Prossimi colometri”
Pancani: “Hanno come protagonista i membri della famiglia reale”
Martinello: “Tony Martin, secondo all’ultimo Giro di Svizzera” (vinto dallo stesso Martin)
Martinello: “Un minuto e 17 sono transitati sotto il traguardo volante” (tiravano gli orologi?)
Pancani: “Si fa più consistente la presenza degli uomini con il velocista”
Martinello: “Dal punto di vista organizzatore”
Pancani: “Come fai a non accorgerti che sei in mezzo di strada”
De Luca: “Silvio Martinelli”
Pancani: “Il minuto è il margine massimo consentito perchè le ammiraglie possano seguire i fuggitivi” (è il margine minimo)
Pancani: “Maglia a pois di leader della classifica a punti”
Televideo: “Kittel mette in riga Sagan e Renshaw, altri due cronoman di altissimo livello” (talmente alto che non lo sapevano nemmeno loro)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della terza tappa, Cambridge – Londra
1° Jesus Alberto Hernandez Blazquez (Tinkoff-Saxo)
2° Edward King (Cannondale), s.t.
3° Michael Morkov (Tinkoff-Saxo) a 1′31″
4° Rafal Majka (Tinkoff-Saxo), s.t.
5° Christophe Riblon (AG2R La Mondiale) a 2′17″
Miglior italiano: Alessandro De Marchi (Cannondale), 10° a 5′21″
Classifica generale
1° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida)
2° Alessandro Petacchi (Omega Pharma-Quick Step) a 3′19″
3° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 9′41″
4° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 12′58″
5° Vladimir Isaichev (Team Katusha) a 13′41″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
5a TAPPA: CAEN – DIEPPE (165 Km)
KARSTENS (GRAZIATO DALLA GIURIA) STRAPPA A MERCKX LA MAGLIA GIALLA
Tour: sul traguardo di Dieppe si impone il fiammingo De Witte
Tolti all’olandese i 10” secondi di penalizzazione per essersi presentato in ritardo al controllo antidoping – Sercu domina la volata del gruppo – Gualazzini, quarto in classifica generale, continua a far razzia di traguardi volanti
6a TAPPA (1a SEMITAPPA): CAEN – HARELBEKE (239 Km)
6a TAPPA (2a SEMITAPPA): CIRCUITO DI HARELBEKE (cronometro a squadre – 9 Km)
KARSTENS CONSERVA LA MAGLIA GIALLA
Tour: Eddy pur vincendo la “crono” a squadre è secondo in classifica
Merckx tradito dagli abbuoni
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Anche Londra presa d'assalto dai tifosi del Tour de France (foto PA)
ALENTOUR DU TOUR… A SHEFFIELD
luglio 6, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Nibali gigante a Sheffield. È la nuova maglia gialla (Gazzetta dello Sport)
Sorpresa al Tour. Nibali vince la tappa ed è in maglia gialla (Corriere della Sera)
Contador: Spagna
Nibali da primero: ya es líder – Contador: “Había que controlar a Froome, pero no era día para probarse” – Valverde: “Cuando saltó Froome fui a cerrar el hueco” – Nibali: “Vi el momento de salir, todos aguardaban el sprint” (AS)
‘Tiburón’ amarillo – Contador: “Había que controlar a Froome” – Froome: “El objetivo era estar adelante” (Marca)
Nibali sorprende y se viste de líder (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Cavendish out of Tour de France after dislocating shoulder in crash at finish line – Nibali fends off Froome to take second stage and overall lead (The Independent)
Cav may drop out of Tour after fall – Vincenzo Nibali claims yellow jersey with late surge in Sheffield(The Time)
Nibali wins stage two (The Daily Telegraph)
Francia
Nibali surgit à point – Cavendish: «Je suis dévasté» (L’Equipe)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Era il grande favorito e, sebbene forse proprio per questa ragione non ce l’abbia fatta a vincere (nel senso che un po’ tutti nel finale hanno corso con l’obiettivo di anticipare il suo sprint), Peter Sagan negli ultimi 10 km della frazione di Sheffield ha comunque impressionato. Lo ha fatto sulla Côte de Jenkin Road, dove ha replicato con grande facilità agli allunghi di Alberto Contador e Chris Froome, portandosi con autorità in testa al gruppetto dei migliori e lo ha fatto nella successiva discesa quando, pur non dando l’impressione di forzare più di tanto, quasi è riuscito a togliersi tutti di ruota e tutto sommato è stata probabilmente una scelta la sua, quella di non andare a inseguire il suo ex compagno Vincenzo Nibali ai -2 dal traguardo. Al di là dei suoi 24 anni sembra incredibile che un corridore con le qualità dello slovacco, capace di imporsi in qualunque gara di un giorno (ma, in prospettiva, anche in brevi corse a tappe come la Tirreno-Adriatico), non sia ancora riuscito a portare a casa una classica monumento. Nel frattempo porterà a casa in carrozza la sua terza maglia verde consecutiva, dal momento che i vari Marcel Kittel, André Greipel e compagnia non hanno i mezzi per competere alla pari nelle tappe di media montagna come era quella di Sheffield.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Secondo quanto scovato in rete, la pendenza massima della Côte de Jenkin Road è del 33%. Cosa potrà succedere?
Nebe1980: Mah il 33% in sé è poco significativo, se sono 800 metri al 10,8% medio il pezzo al 33% saranno si e no 40 metri però per fortuna non sembra una tappa per velocisti quella salitella piazzata a soli 5 Km dal traguardo potrebbe essere il trampolinom per qualche finisseur sempre che non vi sia una fuga in atto
Mauro Facoltosi: Nibali, tappa e maglia. Commenti?
Howling Wolf14: Straordinario Nibali. Emozionante. Nel giro di una settimana, maglia tricolore, tappa del TdF e maglia gialla. Che spettacolo! Occhio, però, a non buttar via energie. Il TdF è lungo. Lunghissimo.
b-baggjins: Bel finale!
Salitepuntocia’: Pensavo attaccasse in discesa, imprevedibile Nibali, ha proprio corso per vincere la tappa, come facevano i big di una volta anche nelle tappe “non di montagna”, ricordate quando Merckx, Hinault etc facevano anche le volate se gli capitava ? Da’ morale il successo, poi bisognerà vedere se è sintomo di gran forma o se è sintomo che cerca solo le vittorie di tappa… lo sapremo a Chamrousse.
Nebe1980: La tappa di oggi è la dimostrazione pratica che se è vero che le corse le fanno i corridori è anche verpo che i corridori le fanno se ci sono i percorsi che lo permettono. Mai vi era stata una seconda tappa del tour con grande bagarre tra i big perché generalmente la seconda tappa del tour era una noiosissima tavola da biliardo nella desolante pianura francese. Non contano solo i corridori ma anche i percorsi
Salitepuntocia’: Infatti per quello l’ho vista. Gli altri anni tenevo spenta la tv , lo faccio anche al giro nelle tappe per velocisti se sono a casa o in ferie
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Lo squalo (colonna sonora)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: CAMBRIDGE – LONDRA (155 Km)
Il Tour saluta il Regno Unito con la più semplice delle tre frazioni tracciate sulle strade dell’antica terra d’Albione. La marcia d’avvicinamento alla capitale britannica sarà comunque movimentata, ma in maniera nettamente più leggera rispetto alle due tappe precedenti e nessuna delle pedalabili elevazioni che s’incontreranno sarà valida per la classifica degli scalatori e s’è preferito mettere un traguardo volante nel punto più elevato raggiunto quest’oggi, durante l’attraversamento dell’Epping Forest, lo spazio pubblico più vasto di Londra. Nessuna insidia per i velocisti, ai quali è predestinato uno dei più bei rettilinei d’arrivo del Tour 2014, tracciato sul centralissimo The Mall, lo stesso viale sul quale si è laureato campione olimpico Vinokourov, con l’ultima curva dinanzi a Buckingham Palace. Un epilogo davvero “regale” per la trasferta oltremanica del Tour partito con la benedizione della famiglia regnante.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Cambridge : cielo sereno, 18,8°C (percepiti 17°C), vento moderato da SW (12-16 Km/h), umidità al 60%
Rayne (53,5 Km): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20,4°C (percepiti 17°C), vento moderato da SSW (15-18 Km/h), umidità al 52%
Epping Forest (108 Km): pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 19,3°C (percepiti 16°C), vento moderato da SW (18-21 Km/h), umidità al 53%
Londra: nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,9°C (percepiti 16°C), vento moderato da SW (18-23 Km/h), umidità al 45%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Luca: “6 di per 100″ (6%)
Pancani: “Lo sprint che va a vincere l’uomo della Cofidis” (sembra che abbia vinto lo sprint, non il corridore)
Nibali: “C’è toccato un po’ mettere il piede per terra” (Un po’? Di tacco o di punta?)
Pancani: “Hanno lavorato Andrè Greipel”
De Luca: “Un’albo d’oro straordinaria”
De Luca: “Avremmo capito sunito”
Martinello: “Un pericolo sulla scrada”
Pancani: “Il gruppo che vediamo adesso inquadrata”
Martinello: “Un gruppetto che si sta rientrando”
Pancani: “Ecco la salita di Jenkin Road” (mancava ancora 1 Km)
Pancani: “Il Gran Premio dei 4 Km alla fine”
Televideo: “La giornata si apre con il ritiro di Cavendish (caviglia lussata)” (allora perchè si toccava la clavicola?)
Televideo: “Bel Kadri” (Blel)
Televideo: “Kwiatiwski” (Kwiatkowski)
Cyclingnews: “Rui Alberto Costa” (Rui Alberto Faria da Costa oppure Rui Costa)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della seconda tappa, York – Sheffield
1° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida)
2° Roger Kluge (IAM Cycling) a 2′32″
3° Bernhard Eisel (Team Sky), s.t.
4° Danny Pate (Team Sky), s.t.
5° Alexander Porsev (Team Katusha), s.t.
Miglior italiano: Elia Viviani (Cannondale), 12° a 2′32″
Classifica generale
1° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida)
2° Alessandro Petacchi (Omega Pharma-Quick Step) a 2′32″
3° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 7′49″
4° Vladimir Isaichev (Team Katusha) a 12′54″
5° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 13′04″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
3a TAPPA: MORLAIX – SAINT-MALO (190 Km)
SERCU SI RIABILITA A ST. MALO IN UNA FOLTA VOLATA DA BRIVIDO
Vertiginoso finale nella terza tappa vinta autoritariamente dal belga – Frattura del bacino per l’olandese Priem
Van Katwyk, Priem, Delépine e De Meyer investono un fotografo e un operatore TV appostati sulla linea d’arrivo – Domani percorso da “bagarre”
4a TAPPA: SAINT-MALO – CAEN (184,5 Km)
SERCU FA IL “BIS” A CAEN – EDDY MERCKX MAGLIA GIALLA
Terzo successo di tappa della Brooklyn al Tour
Il campione belga è tornato leader grazie ai 6” di abbuono di un traguardo volante
ARCHIVIO ALMANACCO
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L'atteso muro della Jenkin Road (www.hedgehogcycling.co.uk)
ALENTOUR DU TOUR… AD HARROGATE
luglio 5, 2014 by Redazione
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Kittel prima maglia gialla. Cav a terra in volata (Gazzetta dello Sport)
Contador: Spagna
Cavendish cae en el sprint y Kittel gana la primera etapa – Contador:
“Ha sido un día de mucha tensión, con mucho viento” – Purito: “Ya dije que no llegaba bien, estoy cogiendo forma”(AS)
Kittel gana al sprint la primera etapa del Tour – El príncipe Guillermo lanza la
101 edición del Tour de Francia (Marca)
Las decepciones de Cavendish – Contador: “En estas etapas, sobrevivir es una victoria” – Kittel, fuerza bruta en el estreno del maillot amarillo – Kittel: “Es más duro ganar por segunda vez” (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Is Cavendish’s Tour de France dream over already? British rider suffers dramatic crash just 300m short of opening stage finish line (The Independent)
Cavendish injured, Kittel takes yellow (The Time)
Fears for Cavendish after crash in sprint finish (The Daily Telegraph)
Francia
Cavendish à terre, Kittel en profite – Coquard : «Je me voyais gagner» – Kittel : «La meilleure équipe» – Les Trek étaient d’attaque (L’Equipe)
Germania (Kittel)
Kittel gewinnt erste Etappe (Berliner Zeitung)
Kittel gewinnt Auftakt der Tour de France – Cavendish stürzt (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Tra i corridori al via in questo Tour de France sono 27 quelli nati dopo il 1° gennaio 1989 e che pertanto sono in lizza per conquistare la maglia bianca di miglior giovane. Naturalmente nessuno di loro sembra avere le qualità per salire sul podio come ha fatto Nairo Quintana nel 2013 e non tutti potranno puntare alla classifica generale ma certamente tutti potranno mettersi in evidenza come hanno fatto in quel di Harrogate Peter Sagan e Bryan Coquard, rispettivamente 2° e 4° al traguardo. Lo slovacco non ha bisogno di presentazioni e parleremo di lui già magari dopo la frazione di Sheffield in cui sarà l’uomo da battere e diamo dunque spazio al 22enne francese della Europcar, velocista puro già a quota 4 successi in stagione tra cui quello in una prestigiosa semiclassica come la Parigi-Camembert, che ha sorpreso tutti nello sprint intermedio bruciando Andrè Greipel, Sagan e Mark Cavendish ed è stato abile anche ad evitare la caduta del britannico nella volata finale piazzandosi ai piedi del podio. Vedremo se oltre ad Arnaud Démare e Nacer Bouhanni la Francia avrà trovato un altro atleta in grado di rinverdire, almeno in parte, i fasti del grande André Darrigade, capace di imporsi in 22 tappe del Tour de France.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Chi sarà la prima maglia gialla?
Salitepuntocià: Tenendo conto dei percorsi facili del Tour, pare si sia svoltato qualcosa verso il giro… questa tappa non è male come inizio, hanno un senso i gpm avendo una media del 6-7% e non dei cavalcavia… è sempre da velocisti ma non piatta e dovranno sudarsela stavolta
Mauro Facoltosi: Vittoria di Kittel. Tentativo di Cancellara all’ultimo chilometro. Caduta di Cavendish, che probabilmente ha riportato danni alla clavicola. Commenti?
Howling Wolf14: Troppa gente sulle strade. Dovranno … far pagare il biglietto. Ah ah ah
Nebe1980: Sono d’accordo anche se in questi casi non è che i velocisti debbano sudarsela, tutti devono stare attenti alle insidie. Il Giro d’Italia che ha sempre avuto una prima settimana insidiosa lo dimostra
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
La Chute Du Faucon Noir (colonna sonora del film “Black Hawk Down – Black Hawk abbattuto”, dedicato alla caduta di Cavendish)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: YORK – SHEFFIELD (201 Km)
Thierry Gouvenou, l’ex corridore francese che da quest’anno è disegnatore del Tour, ha definito questa seconda frazione come una fotocopia della Liegi-Bastogne-Liegi. Le similitudini sono molte, a cominciare dalle numerose ascese che punteggiano il tracciato, con ben nove GPM da scavalcare lungo i 200 Km e rotti che porteranno da York a Sheffield, salendo fino ai 521 metri della Côte de Holme Moss, che non è il “tetto” della trasferta brittanica perchè tale primato spetta alla salita di Buttertubs (532m), scalata nel corso della prima tappa. Il ruolo che alla “Doyenne” spetta all’arcigna Redoute sarà domani rivestito dalla violenta Côte de Jenkin Road, con una sostanziale differenza rispetto alla classica belga: mentre la prima si affronta a 45 Km da Ans, la seconda sarà collocata ad appena 5000 metri dal rettilineo d’arrivo. La salita, l’ultima delle nove in programma, non arriva al chilometri di lunghezza per 200 metri, ma presenta pendenze molto forti, 10,8% la media, 33% la massima. Giocoforza si rivelerà decisiva per le sorti della frazione, ma anche gli uomini di classifica dovranno stare molto attenti in un finale del genere, che piace molto ad un corridore come “Purito” Rodríguez che, però, si è rimesso in sella ufficialmente solo ieri, dopo lo stop forzato causatogli dalla caduta di Cassino al Giro d’Italia.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
York : cielo sereno, 17,4°C, vento debole da SW (8-10 Km/h), umidità al 62%
Keighley (Sprint – 68,5 Km): pioggia debole e schiarite (0,1 mm), 16,9°C (percepiti 15°C), vento moderato da WSW (10-12 Km/h), umidità al 67%
Hebden Bridge (93 Km): pioggia debole e schiarite (0,2 mm), 17°C (percepiti 15°C), vento moderato da W (12-15 Km/h), umidità al 67%
Sheffield : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17,8°C (percepiti 15°C), vento moderato da W (13-17 Km/h), umidità al 62%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Martinello: “Siamo alla vigilia di un Tour”
De Luca: “La tappa con i novi settori”
Gimondi: “Nove pezzi pavè”
De Luca: “Il Giro non è mai partito dalla Francia” (Nizza, 1998)
Gimondi: “Capisco il motevo”
Pancani: “Inserirsi nella fruga”
Gimondi: “Questi 3 fuggitivi sono partiti prima del Km 0″
De Luca: “Tantissima gente ai bordi strada”
De Luca: “Il Tour ci offre questa cartolina naturistica stupenda, questo è un gruppo di volatili” (il termine naturistico è legato al naturismo, non alla natura… quindi quelli che “volatili” erano?)
Pancani: “La presentazione ufficiali delle squadre”
De Luca: “Jens Faugh” (Voigt)
Pancani: “Uno dei tratti simboli”
Pancani: “Monachi benedettini”
De Luca: “Sono giunti alle code del gruppo”
Televideo: “In evidenza due giovani francesi Edet e Jarrier che conquista il primo GPM” (siamesi)
Televideo: “Cocquard” (Coquard)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della prima tappa, Leeds – Harrogate
1° Alessandro Petacchi (Omega Pharma-Quick Step)
2° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida) s.t.
3° Sacha Modolo (Lampre – Merida) a 5′17″
4° Davide Cimolai (Lampre – Merida), s.t.
5° Andrew Talansky (Garmin – Sharp) a 9′54″
Classifica generale
1° Alessandro Petacchi (Omega Pharma-Quick Step)
2° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida) s.t.
3° Sacha Modolo (Lampre – Merida) a 5′17″
4° Davide Cimolai (Lampre – Merida), s.t.
5° Vladimir Isaichev (Team Katusha) a 10′22″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
1a TAPPA: BREST – SAINT-POL-DE-LÉON (144 Km)
A SAINT-POL-DE-LÉON SFRECCIA GUALAZZINI
Prima vittoria italiana al Tour con il velocista della Brooklyn
Il belga Joseph Bruyère nuova maglia gialla (ha detronizzato il suo capitano Eddy Merckx)
2a TAPPA: CIRCUITO DI PLYMOUTH (163,7 Km)
VOLATONE A PLYMOUTH: VINCE L’OLANDESE POPPE
A conclusione della tappa svoltasi in Inghilterra
Il belga Joseph Bruyère conserva la maglia gialla
ARCHIVIO ALMANACCO
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Il tratto più ripido del chilometro conclusivo (roadcyclinguk.com)
ALENTOUR DU TOUR…. A LEEDS
luglio 4, 2014 by Redazione
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Tour de France, il via inglese. Poi niente abbuoni e una sola crono – Tour, la matricola Modolo ha fame di volate – Tour: forfait di Matthews, rimpiazzato da Meier – Tour d’Italie: la storia tricolore sulle strade francesi (Gazzetta dello Sport)
Contador: Spagna
Contador: “Estoy bien, no sé si lo suficiente para batir a Froome” – Hinault: “Froome y Contador están al mismo nivel” – Purito: “Mi meta es una victoria en las etapas de montaña” – Kate Middleton entregará el primer maillot amarillo (AS)
Contador: “Froome es la referencia, yo he trabajado lo mejor posible” – Purito: “No me meteré en carrera la primera semana” – Valverde: “El Tour no me da miedo” – Visconti y Plaza, en el ‘nueve’ de Unzué(Marca)
Contador, como nunca – (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Cavendish hopes to pop round mum’s in yellow – Froome: Defending crown will be no walk in the park (The Independent)
Yorkshire dons bicycle clips to welcome Tour de France – Chris Froome dons gloves before Tour de France title defence (The Time)
Cavendish plays it cool over yellow jersey bid – Froome shocked by Impey’s failed drugs test – Thévenet: Tour now is predictable and boring (The Daily Telegraph)
Francia
Jamais deux sans… – Les pionniers chez les British – Ils sont déjà entrés en scène – Pourquoi Froome peut dérailler – Le rêve de Cavendish – Froome : «Contador est plus qu’un outsider» – Nibali contre la «mathématique» des Sky (L’Equipe)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
God Save The Queen (in omaggio alla regina Elisabetta II e a Kate Middleton, che domani consegnerà la maglia gialla al vincitore della prima tappa)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: LEEDS – HARROGATE (190,5 Km)
Come l’anno scorso in Corsica, sarà una tappa in linea ad aprire le danze, al posto della tradizionale cronometro d’avvio che, comunque, sarà reintrodotta l’anno prossimo quando il Tour scatterà dalla cittadina olandese di Utrecht con una frazione contro il tempo di quasi 14 Km. Quest’anno, invece, la prima maglia gialla sarà molto probabilmente terreno di caccia per i velocisti, anche se il tracciato della tappa che condurrà il gruppo da Leeds ad Harrogate si annuncia più impegnativo rispetto a quella della frazione vinta da Kittel in quel di Bastia. La marcia d’avvicinamento al traguardo di Harrogate proporrà, infatti, tre GPM entro i primi 130 Km, due dei quali di 3a categoria, mentre i restanti 60 Km non saranno del tutto pianeggianti, movimentati come sono da lievi ondulazioni. Per gli sprinter la principale insidia arriverà nel finale poichè nel chilometro conclusivo la strada tenderà leggermente a salire e questo di certo respingerà i velocisti meno resistenti. Insomma, il primo sprint sarà “affaire” riservato ai grandi interpreti di questa specialità, con Cavendish che corre sulle strade di casa e ci terrà da matti a mettere la propria ruota davanti a tutti gli avversari, a partire da Kittel.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Leeds : pioggia debole e schiarite (0,4 mm), 15,9°C, vento debole da WSW (9-14 Km/h), umidità al 88%
Skipton (34,5 Km): pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 15,5°C (percepiti 12°C), vento debole da W (15-18 Km/h), umidità al 87%
Masham (154,5 Km): pioggia debole e schiarite (0,2 mm), 16,2°C (percepiti 15°C), vento debole da WSW (9-13 Km/h), umidità al 81%
Harrogate : pioggia debole e schiarite (0,2 mm), 16,1°C (percepiti 14,5°C), vento debole da W (10-17 Km/h), umidità al 79%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Televideo: “La manifestazione, dopo tre giorni in Inghilterra, tornerà in Francia” (non ci sono ancora stati, in Francia)
Televideo: “Le Torquet” (Le Touquet-Paris-Plage)
Televideo: “Gérardmere” (Gérardmer)
Televideo: “La Planche” (La Planche des Belles Filles)
Televideo: “Bourg eb Bresse” (Bourg-en-Bresse)
Televideo: “Soulan” (Saint-Lary-Soulan)
Televideo: “Hautacham” (Hautacam)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Così finì il Tour nel 2013, secondo Gomez Addams
1° Svein Tuft
2° Assan Bazayev a 3′03″
3° Dmitriy Muravyev a 6′09″
4° Marcel Kittel a 17′47″
5° Juan Jose Lobato Del Valle a 19′96″
Primo italiano: Roberto Ferrari, 13° a 25′46″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
RADUNO DI PARTENZA
A MERCKX SUBITO LA MAGLIA GIALLA?
Oggi il “prologo” a cronometro del Tour
Per Eddy, assenti Ocaña e Zoetemelk, tutto appare facile – I consigli di Albani al campione belga – Panizza (leader della Brooklyn) può essere protagonista
PROLOGO: BREST (7,1 Km)
VLADIMIRO PANIZZA È CONTENTO DI ESSERE AL TOUR: BUON SEGNO – EDDY PARTE IN “GIALLO” – LA BIC LICENZIA OCAÑA
Oggi la prima tappa in pianura con Sercu tra i favoriti
Per Merckx… una passeggiata fino a Parigi? – I “se” e i “ma” di Thévenet e Van Impe – Troppi assenti
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Come Belfast, anche Leeds si agghinda a festa per il Tour (www.cyclingweekly.co.uk)
TOUR DE SUISSE 2014, UNA CORSA FORMATO CANCELLARA (MA ATTENZIONE AL PORTOGHESE E AGLI ALTRI SFIDANTI…)
giugno 14, 2014 by Redazione
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Dopo quattro successi stranieri consecutivi gli organizzatori sono corsi ai ripari e hanno disegnato un tracciato che risultasse gradito ai corridori di casa. Tra Mathias Frank, scalatore, e Fabian Cancellara, cronoman, si è preferito privilegiare le potenzialità del secondo, dotato di maggior “appeal” mediatico e così l’edizione 2014 del Giro di Svizzera vedrà le cronometro far la cosiddetta “parte del leone”. Pur non lunghissime e nemmeno particolarmente veloci, non saranno contrastate da tappe di montagna veramente impegnative e così dovrebbe essere quelle le giornate decisive, nelle quali l’elvetico della Trek Factory avrà come principale avversario il portoghese Rui Costa, motivato dalla possibilità di cogliere uno strepitoso tris consecutivo, mai riuscito a nessuno. Ma anche altri corridori puntano al successo nella 78a edizione della corsa elvetica.
A visionar le altimetrie del Giro di Svizzera edizione 2014 c’è da rimanerne delusi. Ma come, la principale corsa a tappe di una delle nazioni più montagnose al mondo va a proporre un tracciato con tappe di montagna mal disegnate, salite mal collocate e “sopravvalutate” e più palcoscenico per le prove a cronometro? Una spiegazione c’è ed è l’amor patrio: gli svizzeri hanno in casa uno dei miglior interpreti delle prove contro il tempo e sono quattro anni che si vedono i loro uomini più quotati soccombere sotto il peso agonistico degli stranieri. E’ stato proprio Cancellara, nel 2009, l’ultimo dei rossocrociati a imporsi al Tour de Suisse, poi a issarsi sul gradino più elevato del podio sono stati il lussemburghese Fränk Schleck, lo statunitense Levi Leipheimer e per due volte il portoghese e campione del mondo in carica Rui Alberto Faria da Costa. Ai corridori di casa erano rimaste le sole briciole, con Cancellara che faceva incetta di successi contro il tempo (otto affermazioni dal 2003 a oggi, più due in linea) e il connazionale Mathias Frank che si doveva accontentare di finire la corsa con il grado di miglior elvetico della classifica, incassando una bruciante sconfitta lo scorso anno, quando era stato spodestato da Rui Costa proprio all’ultima tappa, la cronoscalata del Flumserberg.
Ecco perché, nel tracciare l’edizione n°78 del Tour de Suisse, gli organizzatori hanno pensato più ai corridori di casa – e in particolar modo a Cancellara, che ha più “fascino” (sportivamente parlando) rispetto a Frank – e hanno imbastito un percorso dove le salite sembrano quasi inserite solo per “dovere d’organizzazione” e a decidere le sorti della corsa saranno molto probabilmente le due tappe a cronometro, nelle quali, però, dovrà vedersela proprio con il vincitore uscente, anch’egli ben attrezzato in questo tipo di gare e che quest’anno punta in particolar modo al Tour de Suisse poiché un’altra vittoria gli permetterà di vedere il proprio nome iscritto accanto a quello dei due campioni elvetici che in carriera vinsero tre edizioni del Giro di Svizzera, Ferdy Kübler e Hugo Koblet, e sarebbe pure la prima volta che ciò accadrà consecutivamente. Non sarà il record di successi, però, che è nostrano poiché detenuto da Pasquale Fornara, vincitore in quattro edizioni. Non saranno, però, solo loro due a contendersi il successo nella 78a edizione della gara a tappe elvetica: al via si presenteranno, infatti, un Bradley Wiggins con il dente avvelenato dopo esser stato costretto a rinunciare al Tour de France per problemi di “convivenza” con Froome, il 37enne Cadel Evans reduce da un dignitoso Giro d’Italia e altri due vincitori del Tour de Suisse, il ceco Kreuziger e il lussemburghese Fränk Schleck, in gara con il fratello Andy. Per quanto riguarda gli italiani, l’unico dei nostri che potrebbe far bene in classifica è Domenico Pozzovivo, anche se la vittoria finale pare fuori dalla sua portata proprio per colpa delle cronometro.
La prima frazione contro il tempo sarà quella del giorno d’apertura, sabato 14 giugno, disegnata sulle strade di Bellinzona e che proporrà un tracciato molto simile a quella della crono che aprì il Giro di Svizzera in quel di Lugano tra il 2010 e il 2012 e che il “Diretto di Berna” fece sua in due occasioni. Se Cancellara riuscì a imporsi su quell’impegnativo tracciato, che prevedeva una salita da affrontare subito dopo esser scesi dalla rampa di lancio, ben difficilmente fallirà sul tracciato bellinzonese, 9,4 Km che presentano un’altimetria specularmente inversa, con la prima metà gara totalmente pianeggiante e quindi la salita di Artore, poco meno di 3 Km al 4,4%, da scavalcare a circa 2,4 Km dal traguardo.
L’indomani il gruppo lascerà il Ticino, muovendo sempre da Bellinzona, alla volta di Sarnen (Canton Obvaldo) e inevitabilmente, circondato com’è il cantone di lingua italiana dalle montagne, si dovranno superare le prime salite del Tour de Suisse 2014. Il Passo del San Gottardo e il successivo Furka sono due celebri valichi, anche sul piano ciclistico, ma saranno sminuiti dal trovarsi inseriti nel percorso molto lontano dall’arrivo, ai -106,5 Km da Sarnen il primo (tra l’altro affrontato dal versante della statale moderna, più facile della vecchia strada della Val Tremola) e ai -79 il secondo. Inutile anche la scalata al Grimsel, del quale si percorrerà solo il tratto terminale, per gli scalatori le uniche (poche) speranze quest’oggi di far secchi i passisti saranno concentrate nei 6,2 Km al 6,6% (massima del 14%) del Passo del Brünig, più prossimo al traguardo anche se non proprio vicinissimo, dovendosi poi percorrere ancora 22 Km.
Decisamente più intrigante, pur essendo un percorso di media montagna, appare il tracciato della frazione successiva, che terminerà in quel di Heiden, nel Canton Appenzello Esterno. Dal 70° Km in poi il percorso, sin lì provo di difficoltà, diventerà un’autentica “tagliola” e i restanti 135 Km saranno una successione di ascese, sette in tutto (l’ultima coinciderà con il traguardo), nessuna dotata di pendenze particolari ma che potrebbero riservare sorprese se il gruppo si lancerà in quel toboga a tutta velocità.
A questo punto entreranno in scena i velocisti, ai quali sono state riservate la quarta e la quinta frazione. La prima sarà la più impegnativa per la specifica categoria, non tanto per i superabilissimi saliscendi che s’incontreranno viaggiando verso Ossingen (Canton Zurigo), quando per la lievissima pendenza che i corridori si troveranno sotto le ruote negli ultimi 3 Km e che comunque avranno avuto la possibilità di testare in precedenza poiché la tappa si chiuderà con un circuito di 28 Km, da ripetere due volte.
La tappa del giorno dopo, invece, avrà un profilo più accidentato ma le difficoltà più rilevanti (due GPM di 3a categoria) dovranno essere superate nella prima metà della gara, mentre la pendenza al traguardo di Büren an der Aare (Canton Berna) sarà riservata solamente agli ultimi 200 metri, inclinati al 2% e pure questi affrontanti in “seconda visione”, per la presenza anche in questo finale di un circuito (30 Km, un solo giro).
L’ultima frazione di media montagna rappresenterà un’occasione d’oro per inscenare un attacco a sorpresa a Cancellara e colleghi passisti, alla vigilia della tappa che questi ultimi attenderanno di più e in vista della quale preferiranno non gettare energie preziose. A offrirla saranno le strade del Canton Giura, che proporranno quattro salite lungo la marcia d’avvicinamento al capoluogo cantonale Delémont, passando anche per un colle di 1a categoria, il Grand Chaumont, che però è troppo lontano dal traguardo e troppo isolato dalle altre difficoltà per pensare di essere sfruttato con profitto. Pur non presentando inclinazioni temibili, saranno le ultime due ascese quelle più stuzzicanti in chiave attacco, il Col des Rangiers di 2a categoria (7,6 Km al 4,6%) – da scavalcare ai -31 – e Le Rond-Pré (3,2 Km al 3,8%), piazzato a 12 Km dalla meta.
Il giorno della verità sarà venerdì 20 giugno quando, tornati nel Canton Berna, attorno alla cittadina di Worb si disputerà la seconda e più probante cronometro individuale. I chilometri da percorrere non saranno moltissimi, poco più di 24, ma compensati da un tracciato difficile da gestire, privo di salite vere e proprie ma nemmeno pianeggiante, al punto che gli organizzatori hanno previsto tempi di percorrenza medi di circa 32 minuti, che applicati alla distanza prevista fanno una media oraria poco inferiore ai 46 Km/h (per fare un paragone, il recente cronoprologo del Delfinato, che prevedeva una salitella, è stato vinto da Froome a 47,213 Km/h). Tecnicamente i primi 7 Km della cronometro saranno pianeggianti mentre i successivi 3,7 Km rappresenteranno il tratto più impegnativo, in salita al 5,3% con i novecento metri che precedono lo scollinamento, dove saranno presi i tempi intermedi, inclinati al 7,2%. Dopo una breve discesa e un piccolo tratto in quota inizierà un falsopiano di circa 4 Km, nel corso del quale saranno nuovamente presi i tempi di gara, prima che il tracciato torni a farsi scorrevole con la planata che, in poco meno di 6 Km, ricondurrà i corridori a Worb.
Se riuscirà a mettere parecchio tempo tra sé e gli avversari in questa giornata, Cancellara poco avrà da temere dalle due tappe successive di montagna, entrambe caratterizzate dall’arrivo in salita, ma non particolarmente impegnative. Il giorno successivo ci sarà l’arrivo nella stazione invernale di Verbier, nel Canton Vallese, al termine di un’ascesa di quasi 9 Km che ha una bella pendenza (7,6%) ma nemmeno molti segreti per il gruppo poiché si tratta di un finale molto noto, già più volte proposto in passato, anche al Giro di Romandia e, una volta, al Tour de France. In quest’ultima occasione, correva l’anno 2009, Cancellara era in gara e giunse al traguardo con quasi 4 minuti di ritardo, ma il corridore elvetico non aveva in quel momento più ambizioni di classifica, essendo uscito dai piani alti sin dal primo tappone pirenaico. Stavolta la situazione sarà ben diversa, poiché fin qui non si saranno incontrate grandi difficoltà, compresa questa frazione che, a parte qualcuna modestissima, non ne presenterà fino ai piedi dell’ascesa finale.
La tappa più impegnativa sotto il profilo altimetrico sarà l’ultima, interamente disegnata sulle strade del Vallese, tra Martigny e Saas-Fee, località che fu sede di tappa anche al Giro d’Italia del 1965. Al traguardo che tagliò per primo Italo Zilioli si giungerà dopo un tracciato di 156,5 Km che porterà il gruppo ad affrontare tre salite intermedie (due di 1a categoria e una di 2a) prima di quella finale, classificata H.C. (Hors Catégorie, ossia estremamente difficile), ma in realtà decisamente soppravalutata. L’unica vera difficoltà di quella salita (sulla quale potrebbero pesare le difficoltà precedenti) è data dall’elevato chilometraggio (quasi 19 Km, al netto delle contropendenze), mentre le pendenze sono quasi sempre pedalabili (media complessiva del 5,7%), facendosi un po’ più sensibili nei tre chilometri che precedono lo scollinamento, a sua volta posto a 1500 metri dal traguardo, al termine d’un tratto in falsopiano.
La “Perla delle Alpi” tornerà ad incoronare un elvetico o sarà ancora uno straniero a cogliere la “perla” più bella?
Mauro Facoltosi

Saas Fee, la località che ospiterà l'arrivo dell'ultima tappa del Giro di Svizzera (www.myswitzerland.com)
DELFINATO 2014, UN CRITERIUM SALENTE… MA NON TROPPO
giugno 7, 2014 by Redazione
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Tre arrivi in salita, due tappe di media montagna e una sola prova contro il tempo di 10 Km quale atto d’apertura potrebbero far pensare che l’edizione 2014 del Critérium du Dauphiné sia un vero e proprio invito a nozze per gli scalatori. Non sarà, invece, così perché gli organizzatori, depennata la cronometro lunga, hanno decisamente “addomesticato” anche le tappe di montagna: almeno per quest’anno, niente Ventoux, niente Alpe d’Huez e nemmeno passaggi su colli decantati come il Galibier e l’Izoard e a far classifica saranno gli arrivi, comunque impegnativi ma meno “invasivi” e blasonati, sul Col du Béal e al Lago d’Emosson, in terra di Svizzera.
Sarà una sorta di prova generale del Tour che scatterà un mese più tardi dalla terra d’Albione la 66a edizione dell’imminente Criterium del Delfinato. Ai nastri di partenza, infatti, si schiereranno i tre grandi favoriti della Grande Boucle, vale a dire l’italiano Vincenzo Nibali, che quest’anno ha scelto di snobbare il Giro per preparare al meglio l’assalto alla corsa francese, il due volte maglia gialla finale Contador e, soprattutto, il britannico Froome, che veste i panni di vincitore uscente sia del Tour, sia del Delfinato, entrambi conquistati grazie alle prestazioni contro il tempo. Ma non avrà vita facile quest’anno l’anglo-keniota, in entrambe le corse: gli organizzatori, infatti, le hanno “confinate” nei 54 Km della penultima frazione per quanto concerne il Tour e negli appena 10 Km scarsi che, nel primo pomeriggio di domenica 8 giugno, in quel di Lione daranno il via al Delfinato. Si tratterà di una frazione d’apertura non troppo agevole per le cilindrate di corridori come Froome e colleghi passistoni che, strada facendo, si troveranno di fronte ampi tratti in cui lanciarsi ma anche la salita verso la Montée de l’Observance, breve e pedalabile (0,8 Km al 5,5%) e la successiva discesa a stretti tornanti che infastidiranno non poco la loro marcia, se è vero che gli organizzatori hanno previsto una media di gara di circa 48 Km/h, mentre solitamente in questo tipo di frazioni si viaggia a oltre 50 orari. Nonostante questa partenza un po’ ad “handicap” per i cronoman, i loro diretti avversari scalatori non potranno, però, certo gongolare perché gli uomini di ASO non si sono solo accontentati di ridurre le crono, ma anche decisamente addolcito le altimetrie delle frazioni di montagna di una corsa che, negli anni scorsi, era andata ad affrontare ascese di peso e blasone come il Mont Ventoux e l’Alpe d’Huez, il Galibier e l’Izoard. Le occasioni, comunque, non mancheranno e bisognerà muoversi sin da subito per sfruttarle, anche perché la seconda frazione sarà una delle più impegnative, con il traguardo fissato al termine dei 13,6 Km al 6,6% dell’arrampicata verso il Col du Béal, ascesa che sarà affrontata per la prima volta in una grande corsa professionistica dopo aver debuttato nel 2010, quando accolse il traguardo di una frazione del Tour de l’Avenir, conquistata dal belga Yannick Eijssen precedendo di 21” il colombiano Atapuma e di 26” lo statunitense Talansky. Da segnalare che, a render pesante la giornata interverranno altre cinque ascese disseminate lungo l’intero tracciato (156 Km), tra le quali tre colli di 2a categoria (il primo da affrontare subito dopo il via da Tarare) mentre l’ascesa finale sarà considerata “Hors Catégorie”.
L’indomani è programmata tra Ambert e Le Teil la prima delle due tappe destinate ai velocisti, che avranno dalla loro parte l’assoluta mancanza di difficoltà negli ultimi 40 Km di gara, ai quali si giungerà dopo aver superato una prima parte di tracciato movimentata altimetricamente e caratterizzata da due GPM di 2a categoria, il più impegnativo dei quali è il Col de la Mûre, 3,8 Km al 6,3% piazzati proprio all’inizio del tratto più agevole.
Le due frazioni successive rientrano nella categoria delle tappe trabocchetto e, pur non essendo di vera e propria montagna, saranno meritevoli d’attenzione e saranno certamente segnate in rosso sui road-book dei corridori che puntano al successo finale, perché ci sono tutte le premesse per inscenare azioni a sorpresa. La prima di queste tappe si snoderà tra Montélimar e Gap, andando a ricalcare fedelmente il finale di due frazioni recentemente disputate al Tour de France (2011 e 2013) e che prevede la scalata ai 1269 metri del Col de Manse. I suoi numeri non sono di quelli che fan paura (9,5 Km al 5,2%) ma lassù, in occasione della tappa del 2011, ci fu l’inatteso attacco di Alberto Contador: con il corridore spagnolo rimasero il connazionale Samuel Sánchez e l’australiano Evans (vincitore, poi, della classifica finale), che a Gap si presentarono con una ventina di secondi sui rivali più accreditati mentre il dazio più pesante sarà pagato da uno dei favoriti per il successo finale, il lussemburghese Andy Schleck, giunto al traguardo con più d’un minuto di ritardo. Il giorno dopo si andrà da Sisteron a La Mure scavalcando sei ascese in quasi 190 Km, con il ritorno sul Manse e poi un nervoso circuito finale di una sessantina di chilometri che proporrà i 3 Km all’8,4% del “Colle della Morte” (un nome che è tutto un programma) e infine, i 6,3 Km al 6,2% della Côte de Laffrey, iscritta nella storia del ciclismo poiché si tratta della prima salita alpina affrontata al Grande Boucle, inserita nel percorso della tappa Grenoble – Tolone del Tour del 1905. Non si salirà dal versante storico, che presenta pendenze più elevate, ma quest’ascesa potrebbe comunque lasciare il segno, sia per il tracciato altalenante, sia perché subito dopo non si affronterà una discesa ma si rimarrà costantemente in quota nei 20 Km che dallo scollinamento condurrano al traguardo, tratto nel quale i distacchi accusati potrebbero facilmente lievitare.
Dopo il via da Grenoble, l’ultima delle due tappe di trasferimento proporrà a Poisy un traguardo che spalancherà le proprie porte ai velocisti più “coriacei”, in grado di resistere ai due GPM di 4a categoria piazzati entro gli ultimi 20 Km (indigesti per qualcuno di loro potrebbero essere gli 1,7 Km al 6,3% della Côte de Ronzy), con la strada che procede a “spizzichi e bocconi” e che favorirà anche le azioni dei finisseur alla Gilbert, soprattutto per la presenza di un’ultima “côte” al 15%, non considerata per la classifica degli scalatori e che andrà a terminare proprio sotto lo striscione dei -2 Km all’arrivo.
Per i “big” questa frazione appena trascorsa sarà solo la vigilia della tappa “regina”, la più dura delle otto in programma che, lasciata Ville-la-Grand, condurrà la carovana fuori dai confini nazionali francesi per proporre l’impegnativo epilogo in salita al Lago d’Emosson, nel comune elvetico di Finhaut. Impegnativa non sarà soltanto l’ascesa finale (10,2 Km all’8% e un picco del 17%), che porterà il gruppo fino a 1929 metri di quota (tetto del Delfinato 2014), ma la tappa nella sua totalità, caratterizzata da quasi 4000 metri di dislivello complessivo, distribuiti su cinque salite, tra le quali non dovrà essere sottovalutata quella del Col de la Forclaz (12,6 Km all’8,2%), anche perché collocata a ridosso dell’ascesa conclusiva.
L’indomani si rientrerà in “patria” per la frazione conclusiva, che scatterà da Megève e avrà come meta la nota stazione invernale di Courchevel, nel cuore di tutti gli appassionati perché teatro delle ultime gesta vittoriose della carriera di Marco Pantani, al Tour del 2000. Gli spazi per ribaltare i verdetti stabiliti dalla tappa del giorno prima, però, non saranno moltissimi perché di questa storica ascesa sarà affrontato solo il tratto centrale, non particolarmente impegnativo (5,9 Km al 6,2%), fermandosi presso la località di Le Praz (1267 metri, la salita “totale” arriva fino a 2000 metri) dopo aver affrontato la Côte de Montagny (8 Km al 6,5%) e, nelle battute iniziali, la Côte de Domancy (2,5 Km al 9,6%, è la salita che venne inserira nel circuito dei durissimi mondiali di Sallanches, disputati nel 1980) e i 1650 del Col des Saisies (13,4 Km al 5.2%).
Mauro Facoltosi

Il Lac d'Emosson, traguardo della tappa più impegnativa (www.myswitzerland.com)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TRIESTE
giugno 2, 2014 by Redazione
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Ultimo sprint a Mezgec. Trieste incorona Quintana (Gazzetta dello Sport)
Giro, i 16 momenti da ricordare: scalate, i baci, lo sprint a Trieste (Corriere della Sera)
Slovenia
Luka Mezgec iz prepada na prestol (Delo)
Regno Unito
Quintana unveils grand ambitions after powering to Giro victory (The Independent)
Victory for Quintana in Giro d’Italia (The Time)
Movistar’s Nairo Quintana becomes first Colombian to win Giro d’Italia (The Daily Telegraph)
Francia
Bouhanni finit en rouge – Quintana, la vie en rose (L’Equipe)
Spagna
La primera de Quintana – Nairo Quintana: “Es uno de los días más felices de mi vida” – Unzúe: “Quintana confirmó su condición de líder en el Giro” – El presidente Santos: “Hoy es un día histórico para Colombia” (AS)
El Giro de Colombia – Los milagros de Nairo (Marca)
Quintana, primer colombiano en ganar el Giro (El Mundo Deportivo)
Belgio
Quintana gagne le Tour d’Italie (Le Soir)
Quintana heeft zijn eerste Giro beet(De Standaard)
Nairo Quintana entre dans l’histoire – Tim Wellens au Giro: «Je ne me doutais pas que je marcherais aussi bien» – Quintana, premier sud-américain qui remporte le Giro (L’Avenir)
Giro: La victoire finale pour Quintana (La Dernière Heure/Les Sports)
Mezgec s’offre la dernière étape d’un Tour d’Italie remporté haut la main par Quintana (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Quintana wint Ronde van Italië – Mezgec snelst in toetje Giro (De Telegraaf)
Lussemburgo
Quintana erobert und verblüfft Europa (Tageblatt)
Germania
Giro-Sieger Quintana verblüfft Radsport-Europa – Kolumbianer Quintana erobert und verblüfft Europa (Berliner Zeitung)
Repubblica Slovacca
Quintana je lídrom rebríčka UCI, Sagan vypadol z desiatky Nairo Quintana – V premiére udrel na Giro. Na rade je Tour (Pravda)
Canada
Colombia’s Quintana confirms himself as cycling’s next star by winning Giro (The Globe and Mail)
USA
Quintana Takes Giro d’Italia Title (The New York Times)
Colombia
COLOMBIA, EN LA CIMA DEL CICLISMO MUNDIAL – Nairo Quintana, campeón histórico del Giro de Italia – La hazaña, sin precedentes para el país, la completó Rigoberto Urán con el segundo en la general (El Tiempo)
Histórico: Nairo Quintana, campeón del Giro de Italia; Rigoberto Urán segundo – Colombia escribe su página más gloriosa en la historia del ciclismo al lograr un histórico 1-2 en la primera grande de la temporada 2014 (El Espectador)
Australia
Colombian Nairo Quintana wins Giro d’Italia – Future uncertain for exhausted Evans (The Age)
Quintana wins Giro d’Italia (The Australian)
Quintana takes Giro d’Italia crown (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Mezgec. Commenti?
Howling Wolf14: Bella volata. Di tutti. Dal primo a tutti i piazzati. E’ vero che siamo a fine Giro, ma penso di poter dire che per tutto il Giro nelle tappe pianeggianti di trenini se ne siano visti pochi. Gli sprint sono belli così, uno contro uno, uno contro tutti. Lo spettacolo dei trenini era desolante, le volate prevedibili, noiose. Così sono molto più avvincenti ed incerte
Mauro Facoltosi: Uran ha guadagnato 9″ su Quintana e Aru grazie ad un buco nel finale, prima della bonifica del tempo ai meno 3 Km dal traguardo.
Howling Wolf14: Ininfluenti. Solo una casualità. Nella Top 10 non è cambiato nulla.
Gnaldi: Sogno e spero di non destarmi. Questo Quintana mi è piaciuto: per la storia personale, per il modo di correre, per il carattere tranquillo. Insomma una favola di altri tempi da cui spero nessuno ci faccia svegliare.
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Oh gloria Inmarcesible! (inno nazionale colombiano
a cura di DJ Jorgens
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Sentita ad Anteprima Giro: “Daniele Oss” (Daniel Oss)
De Stefano: “Mancano solo 80 Km per il sogno rosa di Nairo Quintana” (poi si sveglierà e si accorgerà che ha vinto un altro?)
Cipollini: “Quintana non ha avuto la condizione che si aspettava” (il giorno della Val Martello dormivi, Mario?)
Cipollini: “Contenere un circuito non è mai così semplice”
Francesca Lugeri (geologa): “Scala Mertalli” (Mercalli)
Chiara Francini, parlando di un’azione umanitaria: “Perpetrare la vita nelle parti più povere del mondo” (Enciclopedia Treccani; perpetrare: cCommettere intenzionalmente, mandare a effetto azioni disoneste, malvagie o illecite)
Chiara Francini:
Martinello: “Problemi di natira economica”
Sovraimpressione RAI su un paese friuliano: “Sistiana, Fiume Isonzo” (Sistiana si trova sull’Isonzo e non era nemmeno il centro mostrato dall’elicottero in quel momento)
Pancani: “Non è ancora chiuso il discorso per la maglia rosa” (rossa)
Pancani: “Rea3″ (Rai3)
Pancani: “Treviso” (Trieste)
Martinello: “Quante dopande” (domande o donne in attesa del doping?)
Pancani: “Come è stata bella l’arrivo di Pellizotti sullo Zoncolan”
Dottor Tredici: “In questa Giro d’Italia”
Martinello: “Marco Garzelli” (Stefano)
Martinello: “Tra poro si accenderà la corsa”
Martinello: “Adam Hansen viene dal mountain-bike”
Martinello: “Sono corridori che stanno districare bene in mezzo al gruppo”
De Stefano: “Primo Luka Mezgec, secondo Tyler Farrar, terzo la gioia di Luka Mezgec”
De Stefano: “Mariana, la bimbola che la fidanzata di Quintana ha reso padre” (senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapìa tapiòco)
Fabretti: “Fa freddo, segno che il calore del Giro sta scemando”
De Luca, traducendo Mezgec: “Non posso essere l’uomo più felice del mondo” (esattamente il contrario)
De Stefano, commentando il volto di Quintana: “Questo volto antico, scolpito dalla sofferenza” (a 24 anni non è proprio da rottamare)
Garzelli, a proposito della spinta di un tifoso a Bongiorno: “Sono quegli episodi che potevano cambiare lo Zoncolan” (poteva scatenare una frana?)
Aru: “Spero nelle prossime settimane di tornare un po’ a casa” (un pezzo alla volta?)
Bergonzi alla De Stefano: “La RAI ha fatto un bel servizio, a parte te, Silvio, Pancani” (i diretti interessati ringraziano)
De Stefano: “E’ un Tour che racconteremo con tante ore”
Televideo: “Decisivo il capolavoro sul Grappa” (a dire il vero la tappa decisiva è stata quella della Val Martello)
Televideo: “Gemona – Trieste di 167 Km” (erano 173)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Gemona del Friuli – Trieste
1° Carlos Julián Quintero Norena
2° Svein Tuft a 1′03″
3° Philip Deignan a 1′31″
4° Angelo Tulik a 1′39″
5° Stefano Pirazzi s.t.
Classifica generale
1° Jetse Bol
2° Svein Tuft a 9′35″
3° Michael Hepburn a 11′31″
4° Christopher Sutton a 22′30″
5° Michel Koch a 32′43″
Miglior italiano: Eugenio Alafaci, 6° a 32′59″
Maglia nera: Nairo Quintana, 156° a 5h15′19″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
22a TAPPA: BIELLA – MILANO (146 Km)
1° ANQUETIL 115 ORE 10’27”, 2° ZILIOLI A 1’22”, 3° DE ROSSO A 1’31” – HA VINTO UN CAMPIONE – SUL TRAGUARDO DI MILANO IL GUIZZO DI WILLY ALTIG – CHE COSA DICONO GLI SCONFITTI
Il Giro d’Italia si è concluso ieri sulla pista del Vigorelli – Jacques è stato puntuale all’appuntamento – Cinque uomini hanno preceduto il gruppo – Interviste con tutti nella baraonda del “dopo corsa”
Il francese, una volta ancora, ha confermato le sue doti di fuoriclasse – Contro di lui, i nostri corridori hanno fatto onestamente quanto era nelle loro possibilità, raggiungendo risultati non disprezzabili e suscitando buone speranze per il futuro – Il tedesco è uno dei gregari di Anquetil – Come è nata la fuga che ha risolto la tappa – Gli umori del pubblico: ovazioni per Bitossi, applausi (e sporadici fischi) per il francese, fischi (e qualche applauso) per Zilioli e Balmanion – Zilioli: “Mi accontento, sono secondo in classifica” – Balmamion: “Ho gareggiato per battere Anquetil e le ho buscate sode” – Motta: “Era logico che la mia squadra puntasse su De Rosso” – Bitossi: “Sono felice delle dimostrazioni dei tifosi” – Binda protesta: “I rivali di Jacques mai lo hanno attaccato a fondo”
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.


ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)
6a tappa: Sassano – Montecassino
8a tappa: Foligno – Montecopiolo
10a tappa: Modena – Salsomaggiore Terme
11a tappa: Collecchio – Savona
12a tappa: cronometro Barbaresco – Barolo
13a tappa: Fossano – Rivarolo Canavese
15a tappa: Valdengo – Plan di Montecampione
16a tappa: Ponte di Legno – Val Martello
17a tappa: Sarnonico – Vittorio Veneto
18a tappa: Belluno – Rifugio Panarotta (Valsugana)
19a tappa: cronoscalata Bassano del Grappa – Cima Grappa
20a tappa: Maniago – Monte Zoncolan

Il Giro è finito, arriverderci al 2015 (foto Claudio Arena © PhotoTg.com)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTE ZONCOLAN
giugno 1, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Rogers re dello Zoncolan. Quintana, le mani sul Giro (Gazzetta dello Sport)
Giro, il verdetto dello Zoncolan Quintana in rosa, tappa a Rogers (Corriere della Sera)
Regno Unito
Quintana on brink as fan derails Bongiorno (The Time)
Colombia’s Nairo Quintana on the brink of winning Giro d’Italia (The Daily Telegraph)
Francia
Rogers dompte le Zoncolan – Emportés par la foule (L’Equipe)
Spagna
El ‘tonto del Zoncolan’ condicionó el vencedor – Victoria para Rogers y Giro para Quintana (AS)
‘L’Inferno’, un juego para Nairo (Marca)
Quintana, virtual vencedor (El Mundo Deportivo)
Belgio
Tour d’Italie: Rogers dompte le Zoncolan et Quintana assure son maillot rose (Le Soir)
Rogers triomfeert bovenop de ‘zwaarste berg van Europa’, Quintana wint de Giro – Wout Poels gooit zonnebril van irritante wielerfan weg (De Standaard)
Giro: Rogers vainqueur du Zoncolan (L’Avenir)
Giro: Rogers triomphe sur les pentes du Zoncolan (La Dernière Heure/Les Sports)
Giro: Michael Rogers le plus fort sur les pentes du Monte Zoncolan (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Kelderman langs Evans – Poels smijt met bril wielerdwaas (De Telegraaf)
Germania
Quintana vor Giro-Gesamtsieg – Rogers gewinnt Etappe (Berliner Zeitung)
Repubblica Slovacca
Rogers prvý na obávanom Zoncolane, Quintana má blízko k triumfu (Pravda)
Canada
Nairo Quintana virtually clinches Giro title (The Globe and Mail)
USA
Quintana Is on Cusp of Win in Giro d’Italia (The New York Times)
Colombia
Nairo Quintana, a 172 km del título del Giro de Italia (El Tiempo)
Nairo Quintana y Rigoberto Urán, a 172 kilómetros de un histórico 1-2 – (El Espectador)
Australia
Rogers revels in thrill of winning (The Age)
Rogers’ Giro win aided by fan (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa? Secondo me andrà via una fuga con dentro Arrendondo, che punterà ancora alla vittoria di tappa per consolidare il suo primato nella classifica dei GPM.
Profpivo: Va la fuga e dico Pellizotti
Howling Wolf14: Ma lo Zoncolan è lo stadio degli imbecilli? Ogni 100 metri ce n’è almeno uno. E’ pieno di gente svitata. Pericolosa. Che schifo! Avete visto il caprone che quasi fa cadere Bongiorno? Ma questa gente non si può arrestare? E’ una cosa vergognosa! Non vogliamo questa gentaglia nel ciclismo. Stiano a casa. Vadano a vedere il calcio.
Mauro Facoltosi: Dovrebbero introdurre nel regolamento del Giro anche le multe per i tifosi indisciplinati.
Howling Wolf14: Sì, è vero. Ma poi le multe chi le dà? Decine di migliaia di persone sulla strada. Impossibile. E’ una questione di cultura. Rispetto per chi fa fatica e sportività. Io tempo che il cancro siano le riprese tv: consentono a tanti frustrati di mettersi in mostra e poi magari di mandare in circolo, per mezzo di YT e similari, le immagini delle loro prodezze. E’ un fenomeno di costume perverso da non trascurare. Forse il povero Bongiorno non ce l’avrebbe fatta a tenere il passo di Rogers, ma è inammissibile che non abbia potuto giocare le proprie carte per colpa di uno dei tanti imbecilli assiepati lungo la strada dello Zoncolan. Spero ci siano espressioni di dura condanna per questi profanatori delle strade del ciclismo e del suo spirito.
nisky: Howling non peccare d arroganza! La madre degli imbecilli è sempre in cinta e poi li si ritrova ovunque!!!! Il calcio ha i suoi e il ciclismo i suoi e questi sono tutti del ciclismo purtroppo
Howling Wolf14: La situazione sta peggiorando. E’ una brutta immagine che viene data. Il ciclismo è sempre stato uno sport dai toni discreti. Non dobbiamo fargli prendere una brutta piega. Ma da dove arriva questa gentaglia? Io mi rifiuto di pensare che sia gente che pedala, che sa cosa vuol dire fare una salita, far fatica. E soprattutto mi meraviglio che non abbiano avuto genitori e modelli che gli abbiano fatto capire che le mani vanno tenute sempre a posto. Sono veramente avvilito. Oltre che schifato.
Profpivo: Che teste di c…
nisky: Da questa tappa si son viste alcune cose……primo lo zoncolan se nessuno forza non fa distacchi o almeno sempre meno…….secondo quintana è tanto forte quanto poco spettacolare! Se proprio non serve non si muove! Contador i rosa 2011 altra cosa! E anche grazie al più forte che il gruppo si frantuma, se il più forte dorme la corsa stagna…….terzo vanno multati gli spettatori molesti
Howling Wolf14: Lo Zoncolan può fare audience, anzi la fa, ma in una grande corsa a tappe ha veramente una funzione marginale. Specie se collocato alla fine della terza settimana, quando le gambe sono di legno e la fatica impedisce le azioni offensive. E’ ugualmente uno spettacolo meraviglioso (a parte la schiera di imbecilli che purtroppo infastidiscono e creano pericoli), ma va accettato, dal punto di vista tecnico, per quello che è. Nessuno ha le gambe per scattare dopo una settimana di salite e dopo aver già scalato Pura e Razzo. Si guardano in faccia gli avversari e si aspetta che cedano. Non serve neanche scattare. Oggi, avete visto, è andato di nuovo in crisi Evans. E poi Kiserlovski. E poi Kelderman. Hanno rischiato la crisi anche Aru e Rolland. Pozzovivo ha rischiato di pagar caro uno scatto: gli è andata bene che mancava poco all’arrivo, sennò avrebbe pagato con quasi un minuto. Ma né Quintana né Uran hanno mai fatto scatti. Eventualmente brevi accelerazioni. E senza colpo ferire si sono sbarazzati, via via, di tutti. Lo Zoncolan non si è rivelato decisivo. E forse non lo sarà mai. Resta una salita stupenda. Ma non dà mai ciò che da lui ci si attende.
Profpivo: Io non capisco chi sostiene che Quintana non ha dato spettacolo… scusate ma mi citate un’azione simile a quella di Val Martello negli ultimi 10 anni in cui uno dei favoriti rifila a tutti gli altri distacchi sopra i 3 minuti? In quali altre tappe avrebbe dovuto andare all’attacco? Forse solo a Montecampione, ma ha trovato un Aru superiore a lui.. i tanto osannati Uran o Pozzovivo quale spettacolo hanno dato?
Howling Wolf14: Hai ragione. Ma non capiscono niente. E’ un po’ il gioco delle parti. Per movimentare un Processo alla Tappa che fa piuttosto schifo, la De Stefano s’è inventata i due schieramenti, Beppe Conti contro Garzelli. E ognuno deve recitare una parte. Io sono giorni che mi rifiuto di seguire il Processo alla Tappa. M’innervosisce. Anche a chi è competente e preparato viene richiesto di schierarsi e di sbraitare. Tanto di cappello a Quintana. A Val Martello ha dominato ed ha subito scavato un abisso tra sé e gli altri. Poi, siccome hanno voluto la cronoscalata, non dimentichiamoci che ha vinto anche sul Grappa. Si vincono così i giri. E in maniera più che onorevole.
Vittorio P.: Lo spettacolo di oggi è la conferma che:
Per fare distacchi servono le salute più dure come penultime e non come ultime;
Servono prove di FONDO cioè con molto km e salite LUNGHE (da sempre ripeto che la tappa regina era val martello e non Zincolan)
Quintana è mega campione e spettacolare. L’azione in val martello mi ha esaltato.
Gli scatti i “spettacolari” da quattro soldi (Pozzovivo a Oropa) sono inutili, se non per i commentatori RAI;
Aru, se non lo rovinano i media italiani, ha classe, umiltà e intelligenza;
Giro falsato da troppi big assenti: la classifica con Contador, Froome e Nibali sarebbe stata la medesima? (Da anni sogno tutti i big alla partenza)
…c’è anche da dire che Quintana di quest’anno è probabilmente più forte di quello che l’anno scorso mise in difficoltà Froome, quindi sarebbe stata dura per tutti,
Servono le crono PIATTE
Nonostante tutto, cresce l’internaxionalita della corsa (che nessu. Italiano sia andato in rosa è solo un bene)
MirkoBL: Wouter Poels è il mio nuovo idolo. In ogni caso, tappa insipida.
Howling Wolf14: Poels piace molto anche a me. Tappa bella, ma non esaltante. Devo dire, in tutta sincerità, che non mi aspettavo di più. Intuivo che sarebbe andata così. Più o meno.
MirkoBL: Non per questioni ciclistiche, però. Solo perché ha strappato gli occhiali al tifoso rompicoglioni e li ha gettati via.
Howling Wolf14: Anche. Avrei preferito che gli avesse dato un bel cartone sul muso.
Nebe1980: Sono d’accordo su tutte apparte che sulle crono, quella di Barolo come prova per specialisti andava benissimo, l’unica cosa è che secondo me deve essere nella prima parte di giro perchè fa più distacchi.
Poi preciso che anche io ho detto che la tappa regina era la val martello ma oltre che tappe con salite lunghe ci vuole anche qualche salita con superpendenze.
L’azione di Val Martello è stata un’impresa bellissima, in un ciclismo di attendisti e di scattini agli 800 metri dall’arrivo uno che va via ai 70 all’arrivo con 20 Km di pianura da fare e poi 20 Km di salita da sciropparsi e dare 2 minuti e mezzo sull’ultima salita al gruppo maglia rosa è da campioni
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Immigrant Song (Led Zeppelin)
Non spingete scappiamo anche noi (I Gufi)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Gemona del Friuli – Trieste
Gemona del Friuli : cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20,8°C, vento debole da NW (2-8 Km/h), umidità al 46%
Cividale del Friuli (40,4 Km) : pioggia debole (0,4 mm) e schiarite, 21,3°C , vento debole da SW (3 Km/h), umidità al 47%
Trieste – 1° passaggio (115,4 Km) : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 21,6°C (percepiti 20°C) , vento moderato da NNE (10-15 Km/h), umidità al 51%
Trieste – arrivo : pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 21,4°C (percepiti 19,5°C) , vento moderato da N (11-14 Km/h), umidità al 52%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Moser: “Se va via la fuga succede poco”
De Stefano: “Ciccio Aru” (Ciccio è il soprannome di Uran)
Antonio Simeoli: “Ce ne è 5″
De Stefano: “10 Km che non consentono di alzare lo sguardo oltre la fronte” (e meno male, altrimenti diventerebbero tutti degli zombie)
Antonio Simeoli: “Ci sono 2 salite prima dello Zoncolan, ma soprattutto 2 salite importanti” (messa così sembra che ce ne fossero 4)
Intervistatore di Uran alla partenza: “Se lì in mezzo tra la maglia rosa e Uran” (gemello, clone… o intervistatore che vedeva doppio per una sbronza?)
De Stefano: “Quintana si è lasciato andare a qualcosa”
De Stefano: “Se non succedono colpi di scena sulla carta”
Antonio Simeoli, parlando del versante di Sutrio: “C’è il versante fatto nel 2011″ (lo scalarono nel 2003)
Pancani: “Passo del Puro” (e perchè non “del Purè”?)
De Stefano: “Si continua a salire in corsa”
Martinello: “La maglia rosa Rigoberto Uran”
Martinello: “Momenti chiavi”
Pancani: “Unzue era il ds di Enrico Indurain” (Miguel Indurain)
Pancani: “Sebastian Inao” (Henao)
Martinello: “Clenbutenolo” (Clenbuterolo)
Martinello: “1 15 che stanno guidano la testa”
Garzelli: “Le VAM che ha fatto” (La VAM)
Pancani: “Il versante di Sutrio è stato il prima volta del Giro d’Italia”
Martinello: “Crostris” (Monte Crostis)
Pancani: “Secondo molti è definita la salita più dura d’Europa” (Molti la definiscono…)
Martinello: “Tra popo vivremo”
Pancani: “Lo Zoncolan, arrivo che si percorre”
Martinello: “Mettere in difficoltà, in crisi la sua 3a posizione”
Pancani: “Si è scattato Wouter Poels” (staccato)
Pancani: “La seconda prosizione”
De Stefano: “Lelli, vai sull’antenna!” (intendeva “sulla moto”)
Televideo: “Secondo a 37″ Pellizotti” (sono 38″)
Televideo: “Il terzo a 48″ di Bongiorno” (sono 49″)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Maniago – Monte Zoncolan
1° Michael Hepburn
2° Tom Veelers a 44″
3° Carlos Julián Quintero Norena a 50″
4° Sébastien Chavanel a 1′01″
5° Roberto Ferrari a 1′10″
Classifica generale
1° Jetse Bol
2° Svein Tuft a 10′39″
3° Michael Hepburn a 10′41″
4° Christopher Sutton a 20′31″
5° Michel Koch a 31′53″
Miglior italiano: Eugenio Alafaci, 7° a 32′49″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
21a TAPPA: TORINO – BIELLA (200 Km)
MOTTA PRECEDE BITOSSI A BIELLA NELLA PENULTIMA TAPPA DEL GIRO – ELOGI DELLA MAGLIA ROSA ANQUETIL A MOTTA, BITOSSI ED ITALO ZILIOLI
La corsa termina oggi a Milano con Anquetil primo in classifica – Primo bilancio del Giro ad un giorno dalla conclusione
Il vincitore, scattato sulla salita di Croce Serra, è giunto solo al traguardo con 5” di vantaggio sull’avversario che l’inseguiva – Zilioli ha battuto in volata il gruppo dei migliori, piazzandosi al terzo posto – Pambianco è passato primo sul Colle di Joux ed ha poi ceduto nel finale – Nella tappa odierna 146 Km di pianura – Il campione francese prevede per i tre giovani avversari una brillante carriera – Il vincitore di ieri ha 21 anni, e diciotto mesi or sono gareggiava ancora fra gli allievi – Nelle prime tappe si è sacrificato per aiutare De Rosso, il suo “capitano” – Il parere di Fiorenzo Magni
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.


ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)
6a tappa: Sassano – Montecassino
8a tappa: Foligno – Montecopiolo
10a tappa: Modena – Salsomaggiore Terme
11a tappa: Collecchio – Savona
12a tappa: cronometro Barbaresco – Barolo
13a tappa: Fossano – Rivarolo Canavese
15a tappa: Valdengo – Plan di Montecampione
16a tappa: Ponte di Legno – Val Martello
17a tappa: Sarnonico – Vittorio Veneto
18a tappa: Belluno – Rifugio Panarotta (Valsugana)
19a tappa: cronoscalata Bassano del Grappa – Cima Grappa

Tra i tanti tifosi presenti sullo Zoncolan ce ne era uno in tenuta di corsa 'non regolamentare'

