VUELTA A ESPAÑA 2014 – LA “PRIMERA SEMANA”

agosto 22, 2014 by Redazione  
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Ecco le tappe della prima settimana della Vuelta 2014, quelle nelle quali i favoriti cominceranno a studiarsi e ad affinare le armi sulle prime difficoltà del tracciato, in attesa dell’arrivo in salita di giovedì sull’Alto Cumbres Verdes. Ci sarà spazio anche per i velocisti e i finisseur e qualche strappo anche per saggiare la condizione dei rivali, come quello al 14% nel finale di Córdoba. Atto d’apertura la prima delle tre prove contro il tempo, la cronosquadre serotina di Jerez de la Frontera

1a TAPPA: JEREZ DE LA FRONTERA (12,6 Km – cronometro a squadre)

Per la quarta volta nella storia la Vuelta a España prende le mosse dalla quinta cittadina per popolazione dell’Andalusia, che era già sede della tappa d’apertura nel 1979, nel 1984 e nel 1992. In questi tre precedenti si disputò il classico cronoprologo (nel 1984 vinto da Francesco Moser, che di lì a due mesi avrebbe conquistato il suo primo e unico Giro d’Italia) ed anche stavolta il via sarà contro il tempo, ma con una formula diversa, quella della cronosquadre, come puntualmente avviene fin dal 2010. Il tracciato prescelto dagli organizzatori si presenta totalmente pianeggiante e proporrà l’unica insidia nelle curve, prevista nel numero di 25 circa. La prima formazione prenderà il via da Plaza del Mamelón poco dopo le 19 del 23 agosto mentre l’arrivo dell’ultima formazione in gara avverrà attorno alle 20.40 in Avenida Álvaro Domecq. Previsti circa 13 minuti di gara e una media che potrebbe facilmente superare i 55 Km/h. Oltre ai quattro precedenti citati Jerez ha accolto altri sette traguardi della Vuelta, tra i quali ricordiamo quelli conquistati da Nicola Milani nel 1996 (tappa Marbella – Jerez) e dalla Gatorade nel 1992 (cronosquadre Arcos de la Frontera – Jerez).

2a TAPPA: ALGECIRAS – SAN FERNANDO (174,4 Km)

È la prima delle cinque frazioni che gli organizzatori hanno riservato ai velocisti. Le difficoltà altimetriche saranno ininfluenti, poiché si dovranno affrontare solo un colle di 3a categoria subito dopo la partenza, l’Alto del Cabrito (340 metri, 9,2 Km al 3,1%), e altri due strappetti attorno a metà tappa, in zona rifornimento. In tutto il resto della tappa regnerà la pianura, con i tratti più insidiosi che cominceranno dopo il secondo dei due traguardi volanti ad abbuoni; gli ultimi 40 Km, infatti, si svolgeranno in prossimità delle rive dell’oceano, con tutti i rischi connessi alla possibilità che si verifichino ventagli e conseguenti fratture nel gruppo. Da segnalare che, all’imbocco dell’ultimo chilometro, i corridori si troveranno sotto le ruote un breve tratto in lievissima ascesa che potrebbe influire sull’esito della volata. Algeciras, cittadina andalusa affacciata sullo Stretto di Gibilterra, accoglierà la Vuelta per la prima volta dopo esser stata traguardo volante in occasione della tappa Cadice – Estepona del 1998 (sprint conquistato da Juan Carlos Vicario, tappa da Jaan Kirsipuu). San Fernardo, conosciuta anche come La Isla, accoglierà per la prima volta un arrivo dopo esser stata nel 1992 sede di partenza della prima semitappa della seconda tappa, terminata a Jerez con il successo allo sprint di Abdujaparov.

3a TAPPA: CADICE – ARCOS DE LA FRONTERA (197,8 Km)

Tolte le tre tappe a cronometro previste, le cinque destinate ai velocisti e le sette che il gruppo trascorrerà in montagna, rimangono sei giornate “alternative”, di quelle che si definiscono di media montagna. La prima sarà questa terza frazione di quasi 200 Km, la terza per lunghezza tra quelle previste quest’anno, che rappresenterà anche la prima occasione per i cacciatori di tappe, se la squadra della maglia “roja” di turno (o di chi è ben piazzato in classifica e ambisce alle insegne del primato) li lascerà andare. Il tentativo potrebbe nascere, come spesso avviene, nei chilometri iniziali, oppure nel tratto compreso tra l’82° e il 144° Km di gara, nel quale saranno concentrati i due traguardi volanti e i quattro GPM previsti quest’oggi, sui quali spicca per quota il Puerto del Boyar (1100 metri), impegnativo solamente negli ultimi 2 Km (media del 7%), ma troppo distante dal traguardo per essere definito risolutivo. Comunque vada a finire, a decidere le sorti di questa frazione sarà lo strappetto finale, circa 800 metri al 6%, che fa gola ai finisseur ma che potrebbe anche non respingere tutti i velocisti, poiché potrebbero rimanere davanti quelli più resistenti e abituati a far tutto da soli, senza l’ausilio delle proprie formazioni. La città di Cadice, dalla quale Cristoforo Colombo salpò in occasione del secondo e del quarto viaggio verso l’America, ha finora ospitato quattro partenze di tappa e tre arrivi (si imposero lo spagnolo Gelabert nel 1950, lo spagnolo Ocaña nel prologo che diede il via all’edizione del 1970 e l’olandese Blijlevens nel 1998). Il centro di Arcos de la Frontera, uno dei più pittoreschi della nazione, nel 1992 accolse la partenza di una cronosquadre terminata a Jerez e vinta dalla Gatorade.

4a TAPPA: MAIRENA DEL ALCOR – CÓRDOBA (164,7 Km)

La seconda tappa di media montagna della Vuelta 2014 si annuncia più interessante rispetto a quella disputata ventiquattrore prima e non solo perché, stavolta, le salite saranno più vicine al traguardo. Quest’ultimo fino a una quindicina di anni fa era terreno di caccia quasi esclusivo dei velocisti, quando non era proposto a cronometro. Un anno, poi, gli organizzatori scoprirono alle porte della città una salita non durissima (8 Km al 4,7%) ma dotata di un picco al 16% che cambiò la destinazione d’uso delle frazioni cordovesi. Se prima qui vincevano i Van Poppel, i Minali e i Freire, cominciarono poi a imporsi corridori del calibro dello scozzese David Millar, dell’italiano Leonardo Bertagnolli o dello slovacco Peter Sagan, che nel 2011 è stato l’ultimo a imporsi su questo traguardo. Tutto merito dell’Alto del Catorce por Ciento (il nome significa 14%, anche se, come detto, il picco massimo di pendenza è più elevato), che quest’anno svetta sull’altimetria a 26 Km dalla conclusione, classificato di 2a categoria e preceduto da un colle di 3a, l’Alto de San Jeronimo. Non va comunque esclusa a priori la possibilità che non si verifichi molta selezione e si arrivi allo sprint, come accadde nel 2008, quando Tom Boonen prevalse su Bennati e Zabel. Mentre Mairena del Alcor debutta nel tracciato della Vuelta, una storica città come Córdoba, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, è alla sua 19a “presenza”. Se l’ultimo a trionfare è stato, come detto, Sagan, il primo fu lo spagnolo Antonio Karmany nel 1959: in mezzo si collocano, tra le altre, le affermazioni di Endrio Leoni nel 1994, Nicola Minali nel 1996, Leonardo Bertagnolli nel 2005 e Paolo Bettini nel 2006.

5a TAPPA: PRIEGO DE CÓRDOBA – RONDA (180 Km)

Tornano in scena i velocisti in un’altra tappa a loro totalmente dedicata e nonostante le difficoltà altimetriche del finale che faranno della frazione di Ronda la più impegnativa tra quelle pensate per i virtuosi dello sprint. Priva di asperità di rilievo per la maggior parte del suo sviluppo, a parte l’intrusione di modesti e isolati zampellotti, a una ventina di chilometri dalla conclusione questa tappa proporrà una facile ascesa di 3a categoria, il Puerto El Saltillo (3,6 Km 4,4%), che potrebbe rimanere nelle gambe poiché solitamente i finali di tappa sono affrontati a tutta e, per qualcuno, anche un piccolo ostacolo talvolta si tramuta in un muro. Per esempio, c’è chi, tra gli sprinter, potrebbe patire il finale poiché non c’è solo il “Saltillo” ma un falsopiano lievemente ascendente negli ultimi 1500 metri, pur non potendosi parlare di salita in senso stretto. E big? Dopo due giornate i cui finali li avranno comunque costretti a stare guardinghi, probabilmente oggi si prenderanno una mezza giornata di riposo, in attesa della prima tappa di montagna, prevista per l’indomani. Priego de Córdoba, centro stretto attorno al medioevale castello dei Medinaceli, nel 1976 ospitò l’arrivo della seconda tappa, vinta dal lussemburghese Roger Gilson. Ronda, una delle più antiche cittadine dell’Andalusia, debutta come arrivo ma ha all’attivo due traguardi volanti, disputati nel 1995 (Francky Andreu, tappa Siviglia – Marbella vinta da Nicola Minali) e nel 1997 (Cédric Vasseur, tappa Jerez de la Frontera – Málaga, vinta da Marcel Wüst)

6a TAPPA: BENALMÁDENA – ALTO CUMBRES VERDES (LA ZUBIA) (167,1 Km)

E’ il giorno nel quale capiremo se il colombiano Nairo Quintana, grande favorito per il successo finale assieme al britannico Froome, si è schierato al via con la stessa condizione che ha palesato al Giro d’Italia e alla recente Vuelta a Burgos, che ha conquistato grazie alla vittoria nel tappone con arrivo in salita alle Lagunas de Neila. Oggi, infatti, per la prima volta i corridori in gara faranno i conti con le salite vere, dopo le scaramucce altrimetriche viste nelle giornate precedenti. Il menù del giorno proporrà tre GPM, con i riflettori puntati quasi esclusivamente sull’ultimo, che coinciderà anche con il primo degli otto arrivi in salita previsti dalla Vuelta 2014, in cima all’inedito Alto Cumbres Verdes. È un debuttante di “lusso”, a cinque stelle di difficoltà per via delle elevate pendenze che si registreranno su quest’ascesa breve (4,6 Km), dove ai disagi delle inclinazioni (10% di media negli ultimi 4000 metri, con un picco al 24%) si uniranno quelli dovuti alle linearità della strada che rimonta le prime pendici della Sierra Nevada praticamente senza incontrare mai curve. Su questa gara peserà molto anche la condotta che il gruppo terrà fin dall’inizio di questa tappa, tenendo conto che in precedenza si dovranno affrontare prima i 12,3 Km al 5,7% dell’Alto de Zafarraya e poi i 5,8 Km al 5,8% dell’Alto de Los Bermejales. Benalmádena, località turistica della “Costa del Sol”, è stata sede d’arrivo della 18a tappa della Vuelta del 1986, partita da Granada e vinta dal russo Viktor Demidenko. È, invece, la prima volta per La Zubia, il comune del quale è originario l’ex corridore Francisco Cabello, che ricordiamo vincitore della tappa di Brighton al Tour de France del 1994.

7a TAPPA: ALHENDÍN – ALCAUDETE (169 Km)

Consegnata alla storia la prima tappa difficile, la prima settimana della Vuelta 2014 si chiude con una frazione trabocchetto, di media montagna, nella quale potrebbe provarci chi è stato ricacciato indietro dalle ripide pendenze dell’Alto Cumbres Verdes. Il tracciato, privo di grandi pendenze, è adatto alle imboscate e la maglia “roja” di turno correrà con le antenne ben dritte se ci terrà a conservarla oppure, al contrario, conscia delle tappe più impegnative a venire, potrebbe anche decidere di lasciarla per qualche giorno. Lungo il cammino verso Alcaudete s’incontreranno diversi trampolini utili per dare il “la” a un tentativo, sui quali spiccano i due GPM in programma, l’Alto de Íllora (6,8 Km al 6,6%) e l’Alto Ahillo (12,1 Km al 4%). Quest’ultimo sarà affrontato in apertura del circuito finale, un anello vallonato di 56 Km che si concluderà con una dolce salitella in cima alla quale sarà collocato il traguardo, un altra linea d’arrivo tarata sulle misure dei finisseur. Ospiteranno per la prima volta la Vuelta sia Alhendín, centro della provincia di Granada nel quale è nato l’ex corridore Antonio Miguel Díaz, sia Alcaudete. L’ascesa verso quest’ultimo centro, però, in due occasioni è stata considerata traguardo GPM: primo passaggio nel 1981, quando Vicente Belda scollinò per primo nel corso della Écija – Jaén (vinta da Juan Fernández Martín); secondo passaggio nel 1994, quando il francese Luc Leblanc fece suo lo speciale traguardo della tappa Córdoba – Granada, conquistata dal suo connazionale Laurent Jalabert.

Mauro Facoltosi

La località di Cumbres Verdes, traguardo della prima tappa di montagna della Vuelta (www.granadanatural.com)

La località di Cumbres Verdes, traguardo della prima tappa di montagna della Vuelta (www.granadanatural.com)

ALENTOUR DU TOUR… A PARIGI

luglio 27, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia – VINCITORE

Il Tour è di Nibali – Il ritratto di un campione – Enzo nel club dei giganti – La festa dell’ultimo giorno – Gimondi si emoziona e brinda per Nibali – Nibali: “Costruito questo successo da lontano” – Vuelta, Giro e Tour! – Il Giro vinto nel 2013 – La cavalcata gialla – Il trionfo di Parigi – Chi è lo Squalo: Passione e semplicità: così è iniziato tutto – Da pulce a Squalo: un vulcano di energia – Perché Nibali può stare con i giganti – Come Coppi e Pantani: tutto il giallo d’Italia (Gazzetta dello Sport)

Nibali, è l’ora del trionfo. Parigi incorona lo Squalo- Il papà di Nibali: «Mi disse smetto. Prese un ceffone e cambiò tutto» – Il messinese nel mito: è il sesto a vincere tutti i Grandi Giri (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Kittel gana al sprint en la coronación de Nibali en París – Nibali: “Es el momento más bonito e importante de toda mi carrera” – Valverde: “Luché hasta el último día, no es un fracaso” – España acaba sin etapas y sin ciclistas en el podio de París – Prudhomme: “Sueño con un Tour con Nibali, Contador, Froome y Quintana” (AS)

La triple corona de Nibali. Ganador de Tour, Giro y Vuelta – (Marca)

Kittel gana la última etapa y Nibali, vencedor – Nibali: “He construido este triunfo escalón a escalón” – Nibali, una estrella en la tierra – Nibali, sexto ciclista que logra un triunfo en las tres grandes (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Nibali wins Tour as Kittel takes final stage (The Independent)

Nibali closes in on Tour victory (The Time)

Kittel wins on Champs-Élysées as Nibali wins Tour (The Daily Telegraph)

Francia

Un maestro et deux ténors – Nibali : «Fantastique, fabuleux» – Peraud : «Jamais, je n’en avais rêvé» – Ça plane pour eux – Hollande félicite Peraud et Pinot (L’Equipe)

Germania (Marcel Kittel)

Kittel gewinnt Abschlussetappe in Paris – Nibali wird Toursieger – Kittel sprintet zum Rekord – Vincenzo Nibali: Chef im Clan der Sizilianer (Berliner Zeitung)

Vierter Etappensieg für Kittel – Nibali feiert den Toursieg – Der „Hai aus Messina“ beißt sich gegen alle durch – (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Il canto degli italiani (Goffredo Mameli)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: TOUR 2015

Il Tour è finito ma gli organizzatori sono già da tempo al lavoro per allestire il palcoscenico dell’edizione 2015. Al momento si sa che la partenza verrà data da Utrecht, nei Paesi Bassi, con una cronometro di 14 Km, che la seconda tappa terminerà sull’isola di Neeltje Jans (sempre nei paesi bassi) e che la terza prenderà le mosse dalla cittadina belga di Anversa. Per tutte le altre “voci” sul percorso vi invitiamo a leggere l’
articolo che ilciclismo.it ha pubblicato alcuni giorni fa

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “La cartina dove si sta svolgendo l’ultima tappa”
Garzelli: “Non sono giovanissime” (parlando di corridori uomini)
De Luca: “Zotemalk” (Zoetemelk)
Martinello: “In questa piccolo numero d’atleti”
Pancani: “Peraud chiude con novanta minuti di ritardo”
Martinello: “Fila delle ammilaglie”
Martinello: “Perod” (pronunciato senza accento”
Martinello: “Critiche abbastanza nascosti”
Martinello: “Una vittoria anche in 2014″
Pancani: “Per l’ultima voza”
Martinello: “Una latcrima”
Televideo: “Davide Cimolati” (Cimolai)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Évry – Parigi

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Alexandre Pichot (Team Europcar) a 4′52″
3° Blel Kadri (AG2R La Mondiale) a 5′20″
4° Vasili Kiryienka (Team Sky) a 5′46″
5° Jesus Herrada Lopez (Movistar Team) a 7′26″
Miglior italiano Alessandro De Marchi (Cannondale), 27° a 8′08″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 50′26″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 51′44″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 55′57″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 58′38″

ARCHIVIO ALMANACCO

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Il sole tramonte dietro lArco di Trionfo (www.capturetheworlds.com)

Il sole tramonte dietro l'Arco di Trionfo (www.capturetheworlds.com)

ALENTOUR DU TOUR… A PÉRIGUEUX

luglio 26, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Nibali, che la festa cominci – Nibali: “Realizzo un sogno. La gialla per mamma Pantani” – Crono a Tony Martin – Lo sforzo e la gioia sul podio- Lo Squalo morde pure la crono – Nibali: “Parigi da pelle d’oca” (Gazzetta dello Sport)

Nibali quarto nella cronometro: il Tour è tutto suo (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Valverde, fuera del podio – “Las piernas no respondían” – Unzue: “Valverde volverá con otros objetivos” – Pinot: “Espero que el tercer puesto sea solo el principio” (AS)

Valverde, fuera del podio – Termina en la cuarta plaza – De Marchi, el ’supercombativo’ del Tour (Marca)

La misión imposible de Valverde (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Vincenzo Nibali secures his maiden Tour title as fourth place in time-trial sees him ride to Paris glory on Sunday (The Independent)

Martin’s stage but Nibali’s Tour (The Time)

Nibali secures title as Martin claims stage 20 win (The Daily Telegraph)

Francia

Péraud et Pinot, un grand bravo! – Une première depuis 30 ans – Tony Martin «au rendez-vous» – Bardet : «Deux secondes, c’est rageant» – Valverde : «Mon corps a dit non» – De Marchi élu super combatif – Peraud «On va fêter ça» – Van Garderen «Je me sens mal pour Bardet» – Peraud et Pinot sur le podium (L’Equipe)

Germania (Tony Martin)

Tony Martin gewinnt Zeitfahren (Berliner Zeitung)

Tony Martin Sieger im Zeitfahren bei vorletzter Tour-Etappe (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Sebbene di fronte alla rimonta di un Jean-Christophe Péraud, molto più avvezzo di lui alle prove contro il tempo, non ci sia stato nulla da fare Thibaut Pinot si è reso protagonista, su di un percorso non certo adatto alle sue caratteristiche di scalatore, di un’ottima prova lungo i 54 km della Bergerac-Périgueux che ha chiuso al 12° posto, a 3′01” dall’inavvicinabile Tony Martin ma a solo 1′14” da Vincenzo Nibali, che ancora una volta è stato il migliore tra gli uomini di classifica, e nettamente davanti sia a Romain Bardet (con il quale è stato a lungo in lotta per la maglia bianca), sia soprattutto a quell’Alejandro Valverde che sembrava destinato a togliergli il gradino più basso del podio. Meritato, tuttavia, il terzo posto finale per il capitano della Fdj.fr se si considera che aveva perso 1′ nei confronti del murciano nei ventagli di Reims e che – pur palesando chiari limiti in discesa, ai quali ha intelligentemente sopperito cercando sempre di affrontarle con qualche secondo di margine sui diretti rivali e pur peccando, a volte, di generosità, il che lo ha portato talvolta ad avere flessioni negli ultimi chilometri – ha sempre cercato in quasi tutte le tappe di montagna di fare esplodere la corsa. Non sappiamo se davvero Pinot potrà essere il primo transalpino a vincere il Tour de France dopo Bernard Hinault, dal momento che nei prossimi anni dovrà vedersela oltre che con Nibali anche con Chris Froome, Alberto Contador e Nairo Quintana e in futuro con altri talenti emergenti tra i quali, magari, il nostro Fabio Aru; per il momento, insieme a Péraud che è di 13 anni più anziano, ha riportato la Francia su un podio che mancava dai tempi di Richard Virenque. Le sue doti di recupero dimostrate nella crono di Périgueux, unite a quelle di scalatore, fanno ben sperare.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Primo come da programma Martin a 48,832 Km/h. Nibali 4° a 1′58″, Peraud 7° a 2′27″, Pinot 12° a 3′12″, Valverde 28° a 4′28″. Classifica: Nibali, Peraud 2° a 7′52″, Pinot 3° a 8′24″, 4° Valverde a 9′55″. Commenti?

Ceemo: Nibali, si dimostra solido anche nella crono. Disastroso Valverde che evidentemente non ne aveva più. Mollema oggi avrebbe perso anche da qualcuno del forum!

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

The Final Countdown (Europe)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: ÉVRY – PARIGI (137,5 Km)

Il Tour è arrivato all’ultimo passo del suo cammino, un passo di poco meno di 140 Km e dal suolo agevole. L’altimetria dell’ultima frazione ricalca quella solitamente proposta all’ultimo giorno di gara della Grande Boucle, con una prima parte dolcemente vallonata, anche se quest’anno non ci sarà il quasi tradizionale passaggio dalla vallata della Chevreuse, dove si andava ad affrontare gli ultimi GPM. Il traguardo della montagna ci sarà, comunque, anche in questa tappa, in vetta alla facilissima Côte de Briis-sous-Forges, ascesa lunga appena 800 metri (media del 5,2%) che s’incontrerà a 31 Km dal via. Toccati i comuni di Châtenay-Malabry e Issy-les-Moulineaux, sede rispettivamente dei più celebri laboratori francesi e degli uffici di ASO (la società che organizza il Tour), una quarantina di chilometri più avanti il gruppo farà il suo ingresso in Parigi, per poi transitare per la prima volta sul rettilineo d’arrivo 9,5 Km più avanti. Attorno alle 18 (la conclusione avverà un’ora più tardi) inizierà l’anello conclusivo sugli Champs-Élysées, quello tradizionale con l’aggiunta del girotondo attorno all’Arco di Trionfo, reintrodotto dopo molti anni in occasione dello scorso Tour. Settemila metri da ripetere 8 volte e che nel primo pomeriggio avrà accolto anche “La Tour by Tour de France”, gara riservate alle cicliste e che vuol rappresentare il primo gradino verso la rinascita del Tour de France femminile, che non viene più organizzata dal 2009. In entrambi i casi, sarà un occasione d’oro per i virtuosi della volata, sia che portino i pantaloni che la gonna.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Évry : poco nuvoloso, 26,7°C (percepiti 25°C), vento moderato da WNW (12-15 Km/h), umidità al 51%
Antony (60 Km): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 26,5°C (percepiti 24°C), vento moderato da WNW (15-20 Km/h), umidità al 51%
Parigi – 1° passaggio (83 Km): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 25,6°C (percepiti 23°C), vento moderato da WNW (15-21 Km/h), umidità al 52%
Parigi – arrivo : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 24,5°C (percepiti 21°C), vento moderato da NW (16-21 Km/h), umidità al 57%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Aiello (Eurosport): “Tony Barta” (Jan Barta)
Martinello: “Nonostrante”
Pancani: “La primo pezzo”
De Luca: “La cronometro della ventesima tappa”
Pancani: “La formazione belg.. Belkin” (la Belkin è olandese)
Martinello: “Il giorno in gara” (di gara)
Pancani: “Secondo intermadio”
De Luca: “La sua prestazione va a piazzarsi nei piani alti della classifica”
Pancani: “Richie Porte arriva al traguardo con una cronometro”
Martinello: “Thibaut Pinot si confermano”
Nibali: “L’arco del trionfo”
De Luca: “Parc de Prenz” (pronuncia di Parc des Princes)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, cronometro Bergerac – Périgueux

1° Luca Paolini (Team Katusha)
2° Mikael Cherel (AG2R La Mondiale) a 9″
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 17″
4° Alex Howes (Garmin – Sharp) a 45″
5° Alessandro Vanotti (Astana Pro Team) a 48″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 41′01″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 42′28″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 46′32″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 50′30″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

22a TAPPA: ORLÉANS – PARIGI (146 Km)

E CINQUE! EDDY MERCKX COME ANQUETIL – LUNGO SPRINT DI SERCU – RETROCESSO: 1° MERCKX – UNA PAGELLA ECCEZIONALE (E LA VOGLIA DI SMETTERE)
Stagione record: dopo il Giro d’Italia e il Giro della Svizzera, il campione belga ha fatto centro anche al Tour – Il guerriero stravince ma è stanco – Movimentato arrivo dell’ultima tappa del Tour – Giorgio Albani scrive: “Non è stato facile”
L’atleta della Brooklyn avrebbe, secondo la giuria, danneggiato Van Roosbroeck – Trionfo del fuoriclasse belga che festeggia due record nelle stessa giornata – Grossa prestazione dell’anziano Poulidor – Ottimo il quarto posto ottenuto dall’italiano Panizza – Il tecnico della “Molteni” per i lettori dell’”Unità” – Allo spagnolo E. Martinez il Tour dell’Avvenire – Terzo Mirri

ARCHIVIO ALMANACCO

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La cittadina di Périgueux (perigueux.fr)

La cittadina di Périgueux (perigueux.fr)

ALENTOUR DU TOUR… A BERGERAC

luglio 26, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Tour: vince Navardauskas, spavento Nibali – Nibali, la Francia si inchina. Ma c’è anche qualche critica – Tinkov: “Nibali? Con Froome e Contador altra storia” – Nibali: “Voglio far divertire, non essere una leggenda” (Gazzetta dello Sport)

Tour, lo sprint è con il brivido:Nibali dribbla caduta nel finale (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Navardauskas sorprende en un final de etapa accidentado – Valverde: “Tengo confianza en poder alcanzar el podio” – Nibali: “Correré la contrarreloj como un líder por respeto al Tour” – Unzué: “Valverde aún puede conseguir el segundo puesto” – José Joaquín Rojas: “Ha sido una expulsión injusta” (AS)

Navardauskas se exhibe en solitario bajo la lluvia – Atacó a falta de 13 kilómetros – (Marca)

Navardauskas vence en la meta de Bergerac – Valverde: “Tengo confianza en poder alcanzar el podio” – Nibali: “Correré la contrarreloj como un líder” – Eusebio Unzue:”Valverde puede volver al segundo puesto” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Navardauskas in late escape to win stage 19 (The Independent)

Navardauskas beats the rain for stage win (The Time)

Navardauskas seals first stage win (The Daily Telegraph)

Francia

Navardauskas tire son épingle du jeu – Nibali a «laissé filer» – Quand la pluie s’en mêle, le peloton s’emmêle…(L’Equipe)

Lituania (Ramunas Navardauskas)

Istoriją perrašęs R. Navardauskas laimėjo „Tour de France“ etapą (Lietuvos Rytas)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Arriva in quel di Bergerac il riscatto in un Tour che, soprattutto a causa del ritiro di un Andrew Talansky partito con grandi aspettative dopo il successo al Giro del Delfinato, era stato fin qui da dimenticare per la Garmin-Sharp e il merito è di Ramunas Navardauskas, involatosi nella discesa bagnata della Côte de Monbazillac, ma anche di Tom Jelle Slagter che, dopo essere andato in fuga nelle prime battute con altri quattro corridori, è rimasto al comando fino a 10 km dal traguardo, dando un sia pure piccolo aiuto al lituano nel proseguire la sua azione. Il 24enne di Groningen, passato professionista nelle fila della Rabobank in un 2011 sfortunato, a causa di una bruttissima caduta nella tappa di Orvieto del Giro d’Italia che l’ha costretto a saltare l’intera stagione, è pian piano cresciuto negli anni successivi nei quali, grazie alla sua tenuta sulle brevi salite e a un buono spunto veloce, si è distinto sia nelle brevi corse a tappe – aggiudicandosi nel 2013 una tappa e la classifica generale del Tour Down Under e in questa stagione due tappe alla Parigi-Nizza – sia nelle classiche delle Ardenne nelle quali, sempre nel 2014, è stato 5° alla Freccia Vallone e 6° alla Liegi-Bastogne-Liegi. Anche il Tour de France è iniziato decisamente bene per il corridore olandese, corso sempre al fianco di Talansky anche in frazioni impegnative come quelle dei Vosgi, che ha avuto poi un calo di rendimento che non gli ha comunque impedito di essere ancora protagonista nella tappa di Bagnères-de-Luchon, chiusa al 9° posto, e appunto in quella di Bergerac. Attendiamocelo ora come possibile mina vagante nell’imminente Clásica San Sebastián e magari anche ai Mondiali di Ponferrada.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Scende la pioggia (Morandi)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: BERGERAC – PÉRIGUEUX (cronometro individuale – 54 Km)

L’11 luglio del 1994, viaggiando tra Périgueux e Bergerac, lo spagnolo Miguel Indurain si espresse con una delle più potenti cronometro della sua carriera, letteralmente “volando” i 64 Km in programma a 50,548 Km/h e infliggendo distacchi abissali agli avversari: due minuti netti al secondo classificato, l’elvetico Rominger, e più di 4 al terzo, il francese ex suo compagna di squadra De las Cuevas. Esattamente vent’anni dopo si tornerà sul luogo dell’impresa navarra, ma difficilmente, gareggiando sul percorso inverso, rivedremo una simile giornata di gara, per almeno tre motivi. Innanzitutto, perchè quella crono veniva affrontata prima di tutte le salite, con le forze generali ancora fresche, mentre ora saremo al termine di un Tour molto duro e corso sempre a tutta. In seconda battuta, non solo la direzione di marcia sarà opposta ma anche il tracciato di gara si presenterà disegnato in maniera differente: se la tappa del 1994 era dolcemente vallonata, questa avrà un tracciato più movimentato nel corso del quale, a partire dall’11° Km di gara, quattro salitelle interveranno a spezzare ritmo e pianura. Di certo influiranno non poco l’esito della gara, anche perchè si faranno più impegnative man mano che ci si avvicinerà al traguardo, preceduto di 6 Km dall’ascesa più rilevante, gli 1,4 Km al 6,4% della Côte de Coulounieix-Chamiers. Successo di tappa a parte, per il quale il grande favorito è il tre volte campione del mondo di specialità Tony Martin, e leadership di Nibali oramai corazzata di minuti e inattaccabile, l’interesse su questa tappa ruoterà principalmente attorno alla lotta per i gradini più bassi del podio: attualmente, infatti, tra il secondo e il quarto della generale ci sono appena 15″.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Bergerac – partenza primo corridore: poco nuvoloso, 22°C (percepiti 23°C), vento debole da W (5-6 Km/h), umidità al 88%
Bergerac – partenza Vincenzo Nibali: poco nuvoloso, 28,7°C (percepiti 27°C), vento moderato da NW (11-13 Km/h), umidità al 52%
Périgueux – arrivo primo corridore : cielo sereno, 23,1°C, vento debole da WSW (4-5 Km/h), umidità al 79%
Périgueux – arrivo Vincenzo Nibali : poco nuvoloso, 27,2°C (percepiti 26°C), vento moderato da NW (11-13 Km/h), umidità al 58%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Si starà tutto a vedere”
Adorni: “Quando ci sono molti velocista”
Adorni: “Per i velocisti oggi è l’ultima tappa” (e Parigi?)
Garzelli: “Scuoli differenti”
Pancani: “Mi lascia sospetta” (Francesca Pancani?)
Pancani: “Palcoscenico adatto per la seconda recita dei velocisti”
Pancani: “Non si poteva non far impensierire per le altezze”
Pancani: “Ponte sul Bergerac” (il fiume di Bergerac è la Dordogna)
Garzelli: “Manca una tappa meno”
Adorni: “L’ultimo chilometro era sempre delle cadute”
De Luca: “Vanotti Scarponi”
Di Rocco: “Santeromita” (Santaromita)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Maubourguet (Pays du Val d’Adour) – Bergerac

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Jack Bauer (Garmin – Sharp) a 3′34″
3° Arnaud Gérard (Bretagne – Seche Environnement) a 3′49″
4° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 4′38″
5° Rébastien Reichenbach (IAM Cycling) a 4′44″
Miglior italiano Elia Viviani (Cannondale), 16° a 4′44″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 37′46″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 40′13″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 43′54″
5° Arnaud Gérard (Bretagne – Seche Environnement) a 47′03″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

21a TAPPA (1a SEMITAPPA): VOUVRAY – ORLÉANS (112,5 Km)
21a TAPPA (2a SEMITAPPA): CIRCUITO DI ORLÉANS (cronometro individuale – 37,5 Km)

MERCKX PRIMO A ORLÉANS, E’ BATTUTO NELLA “CRONO”
Il Tour de France si conclude oggi
Nella prima semitappa il campione belga è fuggito a 10 Km dall’arrivo e ha guadagnato 1’25” sul plotone regolato in volata da Sercu – Nella seconda il connazionale Pollentier gli ha rifilato 9” – Tour-baby: tappa a Iwan Schmid

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Uno scorcio di Bergerac (camping-lachataigneraie24.com)

Uno scorcio di Bergerac (camping-lachataigneraie24.com)

ALENTOUR DU TOUR… AD HAUTACAM

luglio 25, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Nibali domina sull’Hautacam. Non c’è storia, il Tour è suo (Gazzetta dello Sport)

Nibali vince sui Pirenei: “Padrone del Tour”. E Renzi twitta: chapeau (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Valverde sale del podio tras una nueva exhibición de Nibali – Valverde: “Llevo varios días sufriendo. Voy al límite” – Rojas expulsado del Tour por apoyarse en los coches (AS)

Otro mordisco de CaNibali y Valverde pierde el podio – Exhibición del italiano (Marca)

Nibali sentencia el Tour y Valverde se cae del podio – Valverde:”Llevo días sufriendo” – El polaco Majka se asegura el maillot a puntos rojos de rey de la montaña (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Nibali closes in on Tour glory (The Independent)

Nibali win extends overall lead (The Time)

Nibali’s domination continues in the mountains (The Daily Telegraph)

Francia

C’est CaNibali! (L’Equipe)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Non può essere definito un giovane in senso assoluto dal momento che è nato il 12 agosto 1988, ed è pertanto escluso dai pretendenti alla maglia bianca, ma certamente Tejay Van Garderen può essere ancora definito tale dal punto di vista agonistico, anche perchè per la prima volta disputa il Tour de France come capitano, dopo che nel 2012 aveva iniziato come luogotenente di Cadel Evans per poi chiudere 5° nella generale, aggiudicandosi la classifica di miglior giovane, mentre un anno fa era partito con il ruolo di co-leader insieme all’australiano ma aveva fallito clamorosamente la prova, sfiorando il riscatto solo nella tappa dell’Alpe d’Huez, nella quale aveva visto sfumare il successo negli ultimi chilometri ad opera di Christophe Riblon. Lo statunitense di origini olandesi – che come principale successo in carriera vanta la classifica generale del Giro di California del 2013 e che, fin dai suoi esordi con l’HTC-Columbia e in seguito con la BMC, in cui milita tuttora, si è sempre ben comportato nelle brevi corse a tappe grazie alla sua capacità di andare molto forte a cronometro e di tenere bene in salita – ha cambiato preparazione rispetto alle passate stagioni, prendendosi una lunga pausa dopo il Giro di Romandia e partecipando prima della Grande Boucle a un Giro del Delfinato in cui non ha brillato più di tanto, piazzandosi 13°, ma, malgrado una caduta nella tappa di Nancy che gli ha fatto perdere 1′ nei confronti dei altri uomini di classifica e una bronchite che ne ha in parte condizionato il rendimento nei giorni successivi, è costantemente rimasto con i migliori in tutte le tappe di montagna, con l’eccezione, purtroppo, di quella di Bagnéres-de-Luchon, nella quale ha probabilmente risentito del precedente giorno di riposo e ha ceduto ben 3′36” compromettendo, forse definitivamente, le sue chances di salire sul podio di Parigi. Attualmente Van Garderen è 6° con un distacco di 11′34” dall’inavvicinabile Vincenzo Nibali mentre è di poco superiore ai 4′ quello da Thibaut Pinot, Alejandro Valverde e Jean-Christophe Péraud e, con a disposizione i 54 km a cronometro da Bergerac a Perigueux, non tutto è ancora perduto, soprattutto nei confronti del capitano della Fdj.fr, molto meno portato di lui per le prove contro il tempo, e del murciano, decisamente non brillante nelle tappe pirenaiche.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Nibali attaccherà ancora, secondo voi?

n@po: Il punto chiave sarà la lunghissima e selettiva discesa del tourmalet. Lì attaccheranno gli ag2r dopo aver tentato di isolare Pinot sul tratto da LaMongie in poi, Lì attaccherà Valverde, Lì un eventuale problema per Nibali si trasformerebbe in 20km di falsopiano (spesso controvento) ad inseguire da solo. Necessari, dunque, uomini davanti che scollinino il tourmalet in anticipo.

Nebe1980: ono abbastanza d’accordo con te però devo dire che ho anche visto da parte di Valverde un atteggiamento molto attendista (quando mai?) e può essere che cerchi di risparmiarsi per dare tutto sull’Hautacam per tenere le ruote dei rivali per il secondo posto anche perchè c’è ancora la tappa a cronometro lunga e difficile ma si sa che la crono di fine giro fa meno distacchi rispetto a quelle all’inizio tra specilisti e non e soprattutto non è raro che invece che uno specialista vinca chi ha più energie residue soprattutto dopo un tour come quello di quest’anno in cui non vi erano i soliti dieci giorni di insopportabile piattume altimetrico.
In ogni caso se qualcuno volesse tantare l’assalto alla gialla dovrebbe fare un attacco stile Quintana al giro, nella discesa del tourmalet con compagni per il tratto pianeggiante anche se Nibali non è Uran, perchè Nibali è fortissimo in discesa anche se sinora giustamente non ha rischiato e soprattutto allo stato attuale è il più forte in salita. In caso di situazione favorevole potrebbe tentare ancora l’affondo negli ultimi 2 o 3 Km tanto le montagne sono finite e avversari in grado di riprendere quei minuti a crono anche nell’ipotesi di una defaillance di Vincenzo non ce ne sono

N@po: Valverde ha interesse a far fuori Pinot più degli ag2r. Dunque se può farlo saltare giù dal Tourmalet lo farà. Il problema , vale anche per Nibali, è che se arrivi in fondo al tourmalet staccato (per una foratura o per scarsezza) poi, se non hai compagni performanti, nel tratto in falsopiano accumuli minuti o ti tocca spendere energie per tirare (roba che poi paghi con gli interessi nell’ultima salita).

Mauro Facoltosi: Ennesima impresa di Nibali. Pinot a 1′00″, Valverde a 2′00″- Commenti?

n@po: Grande Nibali su tutti i terreni. Vittoria meritatissima, non facile, a prescindere da chi c’era e chi non c’era. Da oggi SA che nulla gli è precluso..
PS: Ma quanto pagherei per sapere chi andava più forte in salita questo inverno, in allenamento, tra lui e Aru (io un sospetto ce l’ho..)
PPS: L’impresa di Nibali ha anestetizzato ogni altra emozione, ma un Tour disegnato così da schifo nel finale, ha rovinato la splendida metà iniziale. Alla fine ha fatto la vera differenza l’unica tappa vera (non per dilettanti o Astani bolliti… voto 9 agli Astani bolliti perchè ne son venuti fuori bene visti tutti gli acciacchi) ovvero quella di 237km malgrado avesse praticamente una salita e mezza. Io lo ripeto da sempre:vuoi tenere aperta una corsa a tappe? Mantenere la suspance? Inserisci SEMPRE un ultima tappa over 5000mt dislivello (dislivello classico delle granfondo impegnative) e almeno 225km di lunghezza. Allora può succedere di tutto. E non ci saranno problemi di recupero dato che si tratterebbe dell’ultima tappa impegnativa.
PPPS: Il che non toglie che a questo tour son mancate pure vere tappe da 4000mt di dislivello nella seconda metà della corsa.

Ceemo: Nibali sontuoso, e quasi “arrogante” nel suo volersi prendere anche la 4 tappa. Ma, visto anche i tempi di scalata si evince la bassa qualità dei suoi avversari che neanche hanno provato a replicare al suo attacco. Sul percorso non concordo con N@po. La tappa di ieri, corta e molto nervosa secondo me era disegnata benissimo per attacchi di squadra. Quella di oggi poteva e doveva avere qualche km in più, ma in generale questo Tour ha dimostrato uno dei più bei percorsi degli ultimi anni.

Gigilasegaperenn3: Quella di ieri era in effetti disegnata bene, anche se con alcune pecche (tanta per dirne una: in tappe del genere, spesso le fasi più calde sono date dalla partenza in salita, che ieri è mancata; sarebbe costato molto mettere il Menté all’inizio, visto che l’avevano pure aggirato il giorno prima?). A me le tappe con chilometraggio da Under 23 fanno venire l’orticaria per principio, però posso capire che da un punto di vista spettacolare potesse risultare interessante, e anche tatticamente si prestava a più scenari.
Il problema è che, accanto ad una tappa brevissima come quella di ieri, dovrebbe sempre esserci almeno un tappone che esalti le caratteristiche dei fondisti e consenta di creare grandi distacchi. In questo Tour non c’era niente del genere. La tappa con più dislivello era (credo) quella di Risoul, che come tappone alpino o supposto tale fa ridere, se paragonato ad altri nemmeno troppo distanti nel tempo.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Sei un mito (883)

The Winner Takes It All (Abba)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: MAUBOURGUET (Pays du Val d’Adour) – BERGERAC (208,5 Km)

Ci sono tappe che, come in una galleria degli specchi, cambiano aspetto a seconda dell’angolazione con le quali le si scruta e quella di Bergerac è di una di queste. Se fossimo alla terza tappa la “bolleremo” all’istante come frazione adatta ai velocisti, che di certo non si farebbero spaventare troppo dai 1300 metri al 7,6% della Côte de Monbazillac, l’unico GPM previsto dal percorso, piazzata a 13 Km dall’epilogo. Ma ora siamo alla terza tappa… dalla conclusione parigina e la prospettiva cambia diametralmente poichè siamo agli sgoccioli di un’edizione del Tour lunga 3664 Km e all’uscita da un esigente trittico pirenaico. Con i corridori decisamente più stanchi e le file più ridotte, ora diventerà più problematico per le squadre degli sprinter rimasti in gara ricucire sul tentativo di giornata, che potrebbe anche andare in porto. E anche in caso di ricucitura, su quella salitella dalle pendenze non tenerissime qualche sprinter potrebbe non riuscire a tenere le ruote del gruppo. Tra l’altro, le loro squadre dovranno fare tutto da sole perchè le formazioni dei big, invece, si disinteresseranno del tutto alla corsa e cercheranno di rifiatare in questa giornata che traghetterà la corsa verso l’unica cronometro individuale; di certo si riposerà l’Astana di Nibali, la cui leadership è oramai in una “botte di ferro” e nulla può più impensierirla. Occhi aperte solo alle cadute, i pericoli sono sempre dietro l’angolo, vuoi per la stanchezza accumulata (oggi si percorreranno oltre 200 Km), vuoi per le insidie del clima che per questa terz’ultima tappa ha in programma tanta, tanta pioggia.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Maubourguet : temporale con pioggia moderata (1,4 mm), 19,8°C, vento debole da W (4-6 Km/h), umidità al 89%
Condom (71,5 Km): pioggia moderata (0,7 mm), 20,6°C, vento debole da W (4-5 Km/h), umidità al 84%
Tonneins (Sprint – 130,5 Km): pioggia debole (0,5 mm), 21,1°C, vento debole da SW (3 Km/h), umidità al 82%
Bergerac: pioggia debole (0,5 mm), 21,3°C, vento debole da SSW (3 Km/h), umidità al 82%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Vero e proprio frattura nella classifica”
Martinello: “La sua posizione è abbastanza lontano dal podio”
De Luca: “Ci stiamo avvicinando ad un Tourmalet di 17 Km”
Garzelli: “Un arrivo che tutti vorrebbero vincere”
De Luca: “Diamo modo di unirci a noi anche ai telespettatori di RAI 3″
Martinello: “La grande umiltà che la contraddistingue” (parlava di Alessandro De Marchi)
Pancani: “Il gran premio volante” (tirava vento?)
Pancani: “C’è una giostra che gira tra le moto dei fotografi”
Pancani: “Salita per arrivare al punto più alto del Tour” (Hautacam è a 1520 metri; sull’Izoard si era arriva a 2360 metri)
Pancani: “La sua quarta vittoria al Giro d’Italia”
Cassani: “4300 metri” (ricordando la lunghezza di un Tour da lui corso)
Garzelli: “Andai a provare la crono nella pomeriggio”
Garzelli: “L’orientazione della carovana del Tour” (dimensione)
De Luca: “Dicionnovesima”
Televideo: “Il mitico Tourmalet, conquistato da Kadri e Nieve”
Televideo: “Kruijwijk” ((Kruijswijk)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Tarbes – Hautacam

1° Davide Cimolai (Lampre – Merida)
2° Maciej Bodnar (Cannondale), s.t.
3° Michal Kwiatkowski (Omega Pharma-Quick Step), s.t.
4° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 10″
5° Roger Kluge (IAM Cycling), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 25′12″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 35′29″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 37′11″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 41′19″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

20a TAPPA: SAINT-GILLES-CROIX-DE-VIE – NANTES (117 Km)

VIANEN PRIMO NELLA SCIA DELLA MOTO
Tour: più che mai indisturbata la marcia trionfale di Merckx
Per Sercu ancora il secondo posto – La tappa decisa da un allungo negli ultimissimi chilometri – Cinque spettatori investiti dall’auto della KAS – Tour-baby: Mytnik vince la “cronometro”

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Salendo verso Hautacam (velopeloton.com)

Salendo verso Hautacam (velopeloton.com)

ALENTOUR DU TOUR… AL PLA D’ADET

luglio 23, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Tour, brilla ancora Majka Nibali in pieno controllo – (Gazzetta dello Sport)

Contador: Spagna – RITIRATO

Majka vence y Valverde sufre para retener la segunda plaza – Valverde: “Peraud es ahora el rival más peligroso” – Contador anuncia que no correrá la Vuelta a España (AS)

Valverde, el superviviente – Mantiene el segundo puesto (Marca)

Majka suma su segunda etapa en el Tour – Valverde: “Ahora Peraud es el rival más peligroso” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Vincenzo Nibali strengthens hold on yellow jersey as Rafal Majka win stage 17 (The Independent)

Majka’s second stage (The Time)

Majka in Pole position for polka dot(The Daily Telegraph)

Francia

Peraud vers le podium, Majka au top – Contador forfait pour la Vuelta (L’Equipe)

Polonia (Rafał Majka)

Rafał Majka wygrywa drugi górski etap Tour de France. Samotnie pokonuje ostatnie metry Gazeta Wyborcza

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Non si può dire che quella ottenuta da Rafal Majka in cima al Pla d’Adet sia stata una vittoria a sorpresa, in considerazione di quanto fatto vedere sulle Alpi e anche del fatto che nella precedente frazione di Bagnéres-de-Luchon, vinta dal compagno Michael Rogers (insieme al quale sta costruendo un finale di Tour da incorniciare per una Tinkoff-Saxo ferita dall’abbandono di Alberto Contador), si era risparmiato giungendo al traguardo in forte ritardo, ma di sicuro lo scalatore di Zegartowice sta giorno dopo giorno impressionando, tanto che viene da chiedersi quale posizione occuperebbe in classifica generale se l’avesse curata fin dall’inizio, malgrado un dispendioso Giro d’Italia nelle gambe. Ad onor del vero, lungo le prime salite di giornata Majka non è apparso brillantissimo, complice probabilmente il fatto che una tappa di soli 124,5 km non si addice particolarmente alle sue caratteristiche di fondista, e sembrava che la sua maglia a pois dovesse ritornare sulle spalle di Joaquim Rodríguez, ma sulle rampe che portavano a Pla d’Adet il catalano si è eclissato mentre il polacco ha ritrovato tutta la sua forza, andando dapprima a togliersi di ruota uomini di classifica come Pierre Rolland, Fränk Schleck e Bauke Mollema, protagonisti con lui della fuga che ha caratterizzato la tappa, e nel finale a spegnere i sogni di un coraggioso Giovanni Visconti e vincere per distacco davanti al siciliano della Movistar. Non sappiamo se Majka sarà ancora davanti nell’ultima tappa pirenaica che si conclude in salita ad Hautacam e che prevede in precedenza la scalata al mitico Tourmalet, anche perchè in ottica maglia a pois sarebbe ideale per lui una fuga di uomini non interessati alla classifica degli scalatori, ma vincendo a Risoul dopo il secondo posto di Chamrousse ha dimostrato che anche il recupero non gli manca e dunque attendiamocelo nuovamente protagonista.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Secondo voi su quale salita si accenderà la corsa tra i primi della classifica?

Nebe1980: Se qualcuno punta alla maglia gialla ( e sarebbe anche il caso) attaccherà sulla salita di Val Louron, se invece si punta solo alle posizioni di rincalzo si giocherà tutto sull’ultima ascesa

Mauro Facoltosi: Bis di Majka. Nibali stacca ancora tutti (Valverde perde altri 50″) e, come a Risoul, l’unico a riuscire a rimanere con lui è Peraud. Commenti?

Nebe1980: Mica male Giancristoforo! è a 8 secondi dal podio. Rafo dal canto suo dimostra che con una prima settimana migliore avrebbe potuto tentare la top ten giro / tour cosa che per ora sta riuscendo a Rolland anche se mancano due tappe importanti

N@po: astana oggi perfetta. Non ha sbagliato niente. Geniale sopratutto l’idea di piazzare DeMarchi in fuga per il finale.. (giuro che l’ho ‘pensata’ appena è scattato entrando nella fuga)
PS: Domani il tratto fine discesa tourmalet inizio Hautacam necessita ancora corridori Astana che scollinino il tourmalet davanti al gruppo Nibali.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Eh, Cumpari! (Julius La Rosa, Archie Bleyer), dedicata a Visconti e Nibali

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: PAU – HAUTACAM (145,5 Km)

Estrema occasione per gli scalatori di accaparrarsi un posto al sole sui gradini più bassi del podio del Tour, perchè l’odierna tappa ha dimostrato che il più alto è saldamente sotto i piedi di Nibali, l’ultima delle sei tappa d’alta montagna del Tour 2014 proporrà due delle ascese più impegnative della catena pirenaica. Come in occasione della frazione del Pla d’Adet ci sarà l’abbinamento tra una salita storica ed una scoperta più recentemente ma già entrata con frequenza nella nomenclatura della Grande Boucle. Dopo una fase d’avvio vallonata, nel corso della quale si dovranno superare due GPM di 4a categoria, a 79 Km dalla partenza e a una settantina dalla conclusione (anche questa sarà una tappa relativamente breve, si percorreranno in tutto 145,5 Km), si attaccherò lo storico Col de Tourmalet, 17 Km al 7,3% per salire fino a 2115 metri di quota e aggiudicarsi anche lo speciale traguardo dedicato a Jacques Goddet, direttore del Tour per 50 anni, dal 1937 al 1987. Terminata la lunga discesa, ci si arrampicherà verso la stazione invernale di Hautacam percorrendo una salita di 13,6 Km al 7,8% che il Tour ha “battezzato” il 13 luglio del 1994, giorno del primo scatto in salita di Pantani sulle strade di Francia, un tentativo non andato a buon fine perchè il “Pirata” sarà ripreso dal francese Leblanc e dallo spagnolo Indurain, che lo precederanno di una ventina di secondi al traguardo.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Pau : nuvole sparse con possibilità di deboli ed isolate precipitazioni, 25°C (percepiti 26°C), vento debole da WNW (8 Km/h), umidità al 80%
Trébons (Sprint – 61,5 Km) : pioggia debole (0,1 mm) , 23,7°C, vento debole da WNW (5-6 Km/h), umidità al 82%
Col du Tourmalet (GPM – 2115 m – 95,5 Km)* : cielo sereno con possibilità di deboli ed isolate precipitazioni, 12,3°C, vento debole da SW (4 Km/h), umidità al 50%
Hautacam : previsioni non disponibili

* previsioni a quota 2865 metri (Pic du Midi de Bigorre)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Trekt” (Trek)
De Luca: “L’arrivo odierno è in Italia”
Bugno: “Questi corridori si attaccherà tra di loro”
De Luca: “Vedremo una battaglia finale sull’ascesa finale”
Pancani: “In cima alla corsa il Tour ritornerà in territorio francese” (in cima al Col du Portillon)
Martinello: “Il team Astana si è messa davanti alla corsa”
Martinello: “Il team Sky è rimasto senza capitani da vincere”
Martinello: “Vedremo se oggi si rinconfermà”
De Luca: “Sta provendo a uscire dal gruppetto”
Martinello: “Staremo a vedere cosa compinerà”
Martinello: “I corridori possono vedere, tornante dopo tornante, sopra di loro”
Pancani: “La finale di questa salita”
Pancani: “Non proprio bellissima il taglio del traguardo”
Garzelli: “Il giorno della festa francesi”
De Luca: “Non è contento il viso”
Televideo: “Hautacham” (Hautacam)
Televideo: “Ripreso da Majka 2,4 Km dall’arrivo”
Televideo: “Nicholas Roche” (Nicolas)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Saint-Gaudens – Saint-Lary / Pla d’Adet

1° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano)
2° Tom Veelers (Team Giant-Shimano) a 1″
3° Adrien Petit (Cofidis, Solutions Credits) a 1′00″
4° Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Credits), s.t.
5° Marcel Sieberg (Lotto-Belisol), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 25′22″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 34′26″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 37′10″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 40′16″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

19a TAPPA (1a SEMITAPPA): PAU – BORDEAUX (195,5 Km)
19a TAPPA (2a SEMITAPPA): CIRCUIT DU LAC (cronometro individuale – 12,4 Km)

UN MERCKX AMARO E POLEMICO: “SIAMO TUTTI DELLE MARIONETTE…”
Mentre si appresta a vincere il suo quinto Giro di Francia
Campaner “gregario in libertà” di turno, primo a Bordeaux con 14’01” di Vantaggio – Eddy si aggiudica di poco la “cronometro” – Un interessante esperimento medico: Eddy Merckx “cavia” al Tour – Tour-baby: a Bordeaux vince Danguillaume*
*fratello del vincitore della tappe pirenaiche

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

La salita verso il Pla dAdet (foto Flickr)

La salita verso il Pla d'Adet (foto Flickr)

ALENTOUR DU TOUR… A BAGNÈRES-DE-LUCHON

luglio 23, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Tour, gran colpo di Rogers. Nibali resta in giallo – Un’auto ostacola Nibali – Nibali: “Così mangio gli avversari” (Gazzetta dello Sport)

Tour, Nibali «controlla» sui Pirenei: altro passo avanti verso Parigi (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Ganó Rogers, atacó Pinot, aguantó Valverde, cedió Bardet – Valverde: “He dado un gran paso para estar en el podio” (AS)

Pinot tumba a Bardet – Valverde pudo seguirle y sigue segundo – (Marca)

Michael Rogers se lleva la etapa más larga del Tour – Valverde: “Un gran paso para el podio” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Rogers wins longest stage of the Tour (The Independent)

Rogers wins stage 16 of the Tour de France (The Time)

Rogers wins stage as Bardet’s hopes suffer (The Daily Telegraph)

Francia

La bonne affaire de Pinot – Rogers frustre les Europcar (L’Equipe)

Australia (Michael Rogers)

Australian claims stage 16 of Tour de France (The Age)

Rogers wins his first Tour stage (The Australian)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Quella di Bagnéres-de-Luchon si è rivelata – sia in ottica podio di Parigi, sia in ottica maglia bianca – una giornata molto favorevole per Thibaut Pinot che ha distanziato di 1′34” Romain Bardet, al quale ha strappato la leadership nella classifica di miglior giovane, e di addirittura 3′36” Tejay Van Garderen che sarebbe stato molto pericoloso in virtù dei 54 Km della cronometro del penultimo giorno da Bergerac a Périgueux. Il 24enne di Mélisey – che in classifica ora è 3°, distanziato di 5′06” da Vincenzo Nibali e di 29” da Alejandro Valverde mentre precede di 1′02” Jean-Christophe Péraud – che, sia sui Vosgi, sia sulle Alpi, era stato molto competitivo ma senza mai dare queste dimostrazioni di forza, oggi ha impressionato lungo le ultime rampe del Port de Balés dove, dopo aver fatto tirare a tutta il bravissimo Arnold Jeannesson, ha fatto la differenza mettendo in difficoltà anche la maglia gialla, che in precedenza in questo Tour era stato tolto di ruota in salita solo da Alberto Contador negli ultimi metri della tappa di Gérardmer. Nella successiva discesa il capitano della Fdj.fr ha palesato le sue consuete carenze che hanno fatto sì che Nibali, Valverde e Péraud riuscissero a rientrare; ma, grazie anche all’apporto di Jérémy Roy, reduce dalla fuga di giornata, è riuscito a rimanere nella loro scia e a guadagnare terreno sugli altri rivali per la classifica generale. E’ vero che per poter salire sul podio Pinot avrà bisogno di guadagnare qualche minuto sia su Valverde che su Péraud, entrambi molto più forti di lui nelle prove contro il tempo, ma il terreno delle prossime tappe è decisamente favorevole allo scalatore francese che, se dimostrerà di avere la stessa condizione avuta lungo le rampe del Port de Balès e se riuscirà a rimanere con i migliori nelle discese di Portillon, Peyresourde e Val Louron-Azet e il giorno dopo in quella del Tourmalet, potrà tentare di fare la differenza sulle ascese di Saint-Lary-Soulan e Hautacam, in cima alle quali si concluderanno le prossime due tappe pirenaiche.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa? Nibali proverà in discesa o si accontenterà del vantaggio accumulato?

Nebe1980: Non credo che Nibali attaccherà in discesa, ha un buon vantaggio e non avrebbe senso prendere rischi inutili, tuttavia la discesa è tecnica e qualcuno potrebbe patirla, nella lotta per il podio quindi qualcuno potrebbe attaccare ed in quel caso Nibali potrebbe affilarsi a costui ed andare all’arrivo. Certo che se qualcuno ha intenzione di puntare alla maglia gialla domani deve attaccare già dalle pendici del Bales, le possibilità di recupero ci sono ancora ma ogni tappa che passa si affievoliscono. Più che altro secondo me tenteranno di attaccare Pinot in discesa dato che il francese ha mostrato grossi limiti su quel terreno ed oggi è il giorno ideale per gli altri per tentare di rifilargli un distacco tale da far pensare ad un anticipato de profundis delle sue speranze podiesche

Mauro Facoltosi: Vittoria di Rogers. Nibali mantiene la gialla senza problemi (a parte una flessione a 50 metri dallo scollinamento del Bales, su uno scatto di Pinot) e arriva al traguardo con Valverde e lo stesso Pinot. Crollo di Van Garderen. Pinot sale al terzo posto della classifica. Commenti?

Nebe1980: ottimo Rogers quest’anno tre grandi vittorie e lui è un passista
non ho capito se sul gpm nibali ha avuto un piccolo cedimento sullo sprint di pinot o se si è sfilato per sistemarsi, prendere borracce ecc

N@po: L’Astana continua a confermarsi bollita. Non si capisce perchè, vista la situazione disastrosa, non mandino nelle fughe almeno un paio di corridori non cadaverici (tipo Westra e Kangert) per averli davanti quando conta. Non dovrebbero nemmeno collaborare alla fuga, dato che sarebbero a copertura della maglia gialla. Delusione Tj. L’ag2r va tenuta d’occhio impedendole fughe anche di comprimari.

Salitepuntocià: Nibali di fare la volata per il gpm non gliene fregava nulla. Anzi ha fatto bene a lasciarla a Pinot, gli si da contentino e erano anni che un francese non era cosi’ in alto in classifica.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

I nostri auguri di buon compleanno al principe Giorgio (quello giusto!!!)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: SAINT-GIRONS – SAINT-LARY (PLA D’ADET) (124,5 Km)

Breve ma concentrata. Può essere definita così la seconda giornata pirenaica del Tour de France 2014, che farà percorrere a Nibali e avversari appena 124,5 Km, che si annunciano, però, intensi a livello difficoltà. Lasciati scivolare sotto le ruote i primi 50 Km, totalmente privi di asperità, i rimanenti 76 Km proporranno una dopo l’altro quattro ascese importanti, le prime due “pescate” dalla storia gloriosa del Tour de France e le altre, quelle più impegnative, frutto di scoperte più recenti. Si comincerà, dopo esser sconfinati per un tratto in territorio spagnolo, con gli 8,3 Km al 7,1% del Col du Portillon, affrontato per la prima volta nel 1957. Rientrati in Francia si andrà all’attacco dei 13,2 Km al 7,1% del Col du Peyresourde, che fu la prima salita del primo tappone pirenaico della storia, disputato il 21 luglio 1910 tra Bagnères-de-Luchon e Bayonne, vinto da Octave Lapize, colui che, in quell’occasione, definì “assassini” gli organizzatori del Tour. Subito dopo la tappa entrerà nel vivo con le ascese più “succose”, partendo dai 7,4 Km al 8,3% che condurrano ai 1580 metri del Col de Val Louron-Azet, ascesa scoperta nel 1991 con l’arrivo di tappa nell’omonima stazione invernale, dove si impose Chiappucci, anche se la prima scalata “totale” fino al soprastante Col d’Azet sarà proposta solo nel 1997. Superato il penultimo GPM a 22 Km dal traguardo, ci si tufferà in discesa verso Saint-Lary-Soulan, la località di villeggiatura dalla quale partirà l’ascesa finale verso la stazione invernale del Pla d’Adet, che sarà arrivo di tappa per la decima volta nella storia. In occasione della prima ascesa, nel 1974, fu il beniamino dei francesi Poulidor il migliore in vetta ai 10,2 Km al 8,3% di questa scalata che, finora, non hai visto trionfare un italiano. Che siano l’anno giusto per colmare questa lacuna?

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Saint-Gaudens: cielo sereno, 24,5°C (percepiti 23°C), vento debole da NW (9-10 Km/h), umidità al 65%
Saint-Béat (Sprint – 31 Km): cielo sereno, 26°C (percepiti 28°C), vento debole da NNW (9-12 Km/h), umidità al 64%
Bagnères-de-Luchon (68,5 Km): cielo sereno, 25,2°C (percepiti 27°C), vento debole da NNW (10-12 Km/h), umidità al 66%
Saint-Lary-Soulan (centro – 112,5 Km): cielo sereno, 23,9°C (percepiti 22°C), vento moderato da NNW (10-12 Km/h), umidità al 67%
Pla d’Adet: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “Il leader della maglia gialla”
Pancani: “Soppramominata”
Pancani: “Pordò de Bales” (Port de Bales)
Martinello (leggendo un messaggio in sovraimpressione): “Tanti auguri al principe Giorgio… deve essere un adetto di ASO” (oggi compiva un anno il principe George di Cambridge, figlio di William e Kate)
De Luca: “Megan Foss” (Megan Fox)
Pancani: “Per il tredicesimo giorno Vincenzo Nibali è partito da Carcassonne”
Martinello: “Col d’Azet (Col des Ares, l’Azet si scala domani)
Martinello: “La cadura ad Harrogate”
De Luca: “Rafa Majka” (Rafao)
Pancani: “Il montagna” (il Gran Premio della Montagna)
Martinello: “Moviterà” (Motiverà)
Martinello: “Corradore”
Martinello: “Prima che possa arrivare l’ammiraglia, l’ammiraglia non ci sarà più”
Martinello: “La volata fotofinish per il secondo posto”
Garzelli: “Grandissimo passista, scalatora”
Televideo: “Bagnére Luchon” (Bagnéres-de-Luchon)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Carcassonne – Bagnéres-de-Luchon

1° Alessandro Vanotti (Astana Pro Team)
2° Dmitriy Gruzdev (Astana Pro Team) a 1′44″
3° Alessandro De Marchi (Cannondale) a 2′56″
4° Luca Paolini (Team Katusha), s.t.
5° Vladimir Isaichev (Team Katusha), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida a 24′26″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 34′26″
4° Jean Marc Marino (Cannondale) a 36′22″
5° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 38′20″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

18a TAPPA: BAGNÈRES-DE-BIGORRE – PAU (141,5 Km)

DANGUILLAUME VINCE ANCHE A PAU
Anche la diciottesima tappa sotto la perfetta regia di Merckx
Panizza 17° nella scia della maglia gialla

ARCHIVIO ALMANACCO

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Bagnères-de-Luchon vista dallaereo (www.survoldefrance.fr)

Bagnères-de-Luchon vista dall'aereo (www.survoldefrance.fr)

ALENTOUR DU TOUR… A NÎMES

luglio 21, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Progressione regale di Kristoff. Ma che beffa per Bauer ed Elmiger – Nibali come Gimondi, firmato Prudhomme – Nubi al Tour, il sole è Nibali (Gazzetta dello Sport)

Contador: Spagna – RITIRATO

Kristoff se lleva la etapa tras cazar a Bauer casi en meta – Valverde: “Firmo acabar segundo pero queda Tour” – Nibali: “No recuerdo ninguna etapa tranquila en el Tour” (AS)

Kristoff rompe el sueño de Bauer – Segunda victoria de etapa para el noruego – (Marca)

Segunda de Kristoff en un final angustioso – Nibali: “No conozco días tranquilos en el Tour” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Bauer and Elmiger’s day-long break ends in despair – Kristoff sprinted to victory ahead of the pair on stage 15 (The Independent)

Peloton must prepare for longest road – Heroic break falls just short of glory (The Time)

Kristoff denies Bauer of great breakaway win (The Daily Telegraph)

Francia

Kristoff refait le coup (L’Equipe)

Norvegia (Alexander Kristoff)

Ny etappe-seier for Kristoff: Det er deilig, utrolig deilig – Kristoffs trener:
- Han viser taktiske disposisjoner i superklasse – Kristoff ba om unnskyldning (Aftenposten)

Kristoffs trener: Han er i sitt livs form – Nibalis sjef jobbet med dopingavslørte og avdøde Pantani – Kristoff øyner ny etappeseier (Adresseavisen)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Dal momento che la tappa di Nîmes non ha offerto grandi spunti, con soli Jack Bauer e Martin Elmiger come veri protagonisti, facciamo un passo indietro e torniamo alla frazione alpina di Risoul in cui uno dei giovani che più si è distinto è stato Simon Yates, che tra i componenti della fuga dei 17 che ha caratterizzato la giornata è stato uno di quelli che ha tenuto meglio fino al traguardo, dove si è piazzato 21° a 3′25” da Rafal Majka e può probabilmente recriminare per non aver avuto la stessa condizione nella tappa di Gérardmer, nella quale era andato all’avanscoperta con altri quattro atleti (tra j quali il vincitore Blel Kadri) ma non aveva retto il ritmo dell’ultima salita: il 21enne britannico, passato professionista in questa stagione nella fila dell’Orica-GreenEDGE al pari dell’altrettanto talentuoso fratello gemello Adam (non presente in questo Tour), ha caratteristiche principalmente da scalatore ed è esploso in occasione dello scorso Tour de l’Avenir, in cui si è piazzato 10° nella generale ma soprattutto si è aggiudicato due tappe alpine consecutive a Morzine e a Châtel e, pochi giorni dopo, ha fatto ancora meglio quando, correndo da stagista con la maglia della nazionale, all’esordio assoluto in campo professionistico si è aggiudicato la tappa regina del Tour of Britain che si concludeva ad Haytor e si è piazzato 3° nella generale alle spalle di Bradley Wiggins e di Elmiger. Nel 2014 il corridore di Bury, sia pure senza avere grandi picchi, si è confermato chiudendo 12° una corsa dal campo partenti stellare come il Giro dei Paesi Baschi e in avvicinamento al Tour de France è stato 7° al Giro di Slovenia e 3° in un campionato nazionale in cui è stato il solo a tentare di opporsi allo strapotere del Team Sky. In ogni caso sia lui che Adam hanno ancora bisogno di fare esperienza, ma nel giro di qualche anno attendiamoceli entrambi a competere per le primissime posizioni nelle grandi corse a tappe

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Bis di Kristoff. Fuggitivi ripresi a 150 metri e 50 dall’arrivo. Commenti?

Ceemo: Improponibile mettere una tappa come questa di domenica!!

Nebe1980: Gli innominabili dirigenti ASO sono specialisti nel mettere le tappe nei giorni più inadatti: Prima domenica Sheffiled e passi dato che c’erano saliscendi e comunque era la seconda tappa, poi seconda domenica la tappa più o meno tranquilla all’interno di due tappe con arrivo in salita disputate sabato e udite udite Lunedì (ma va beh era il 14 luglio e in Francia è festa). Ma questa tappa di domenica veramente imbarazzante… e i pirenei? Martedì, Mercoledì e Giovedì, come volersi male. Sabato invece ci propinano la crono che per carità è importante per la generale ma che noia guardare uno che corre da solo in mezzo alla desolante pianura francese. Domenica infine la noiosissima passerella finale a Parigi a fare giro giro tondo casca il mondo. Invece di fare la penultima a crono sarebbe meglio fare l’ultima almeno fino alla fine può succedere qualcosa e bisogna stare con gli occhi aperti (vedi Purito – Hesjedal 2012). Oltretutto al giro dopo un po’ di anni hanno deciso di cambiare anche gli arrivi finali non più sempre Milano ma anche Roma, Verona, Trieste e ora Torino. Al tour invece pur di farli arrivare a Parigi ad ogni costo li costringono a trasferimenti di 700 Km in aereo perchè generalmente sono al sud. Ma per puro esempio se io faccio i Pirenei alla fine un arrivo del Tour a Nizza fa così schifo?

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Sogno infranto (New Hope)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: CARCASSONNE – BAGNÈRES-DE-LUCHON (237,5 Km)

È il primo dei tre atti pirenaici, apparentemente la più agevole delle tre frazioni disegnate sui monti al confine con la Spagna, anche perchè l’unica tra le grandi frazioni di montagna del Tour 2014 a non presentare l’epilogo in salita. Però, non andrà per questo sottovalutata quelle che, invece, è una delle più insidiose tappe di quest’edizione, a partire dal chilometraggio di 237,5 Km, record per quest’anno. Dopo una lunga ma non impegnativa marcia d’avvicinamento al gran finale (prevista anche l’ascesa al Col du Portet d’Aspet, dove inevitabile sarà tornare con il pensiero a Fabio Casartelli), il momento “clou” di questa giornata inizierà a 33 Km dall’arrivo, quando s’attaccherà l’impegnativa ascesa al Port de Balès, valico che il Tour ha scoperto solo nel 2007 e che è subito piaciuto, al punto in questi ultimi 7 anni la Grand Boucle, conteggiando anche la scalata di domani, ha proposto già 4 volte i suoi 11,7 Km d’ascesa al 7,7%, affrontanti anche nell’ultime edizione della Vuelta di Spagna, in occasione della tappa termina a Peyragudes. Raggiunti i 1755 metri di quota del valico inzierà un autentico “tuffo”, una discesa molto tecnica che in 21,5 Km farà “precipitare” i corridori sullo storico traguardo di Bagnères-de-Luchon. È un finale che sembra confezionati sulle misure di Nibali, che è uno dei più abili discesisti in circolazione e che potrebbe aprofittarne per allungare ancor più sui già ben distanziati diretti avversari di classifica

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Carcassonne : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20,7°C (percepiti 13°C), vento forte da WNW (31-40 Km/h), umidità al 79%
Côte de Pamiers (GPM 4a cat – 71,5 Km) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 21,4°C (percepiti 17°C), vento moderato da WNW (17 Km/h), umidità al 69%
Saint-Girons (Sprint – 123,5 Km) : nuvole sparse, 23,8°C, vento debole da WNW (9 Km/h), umidità al 61%
Bagnères-de-Luchon: nuvole sparse, 21,9°C, vento debole da NW (6-10 Km/h), umidità al 62%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Tappa funestata dal gran caldo”
De Luca: “Prima si leva una scarpa destra, poi la scarpa sinistra” (ha tre gambe?)
Pancani: “Sono stati molto zitti”
De Luca: “Emonglobine”
Conti: “Quattro vittorie consecutivi”
De Luca: “I passaggi che vengono attraversati dalla tappa” (paesaggi)
Martinello: “Darà il proprio apporto alla causa nel finale”
De Luca: “Situazione di estremo tensione”
Martinello: “Visto l’orario di pranzo” (in quel momento erano le 16 passate)
Pancani: “Quale può essere l’ultima settimana di Van Garderen?”
Martinello: “Lunghi cambi in testa alla coppia”
Pancani: “Nîmes, dove nacque la prima cronometro a squadre della storia del Tour”
Martinello: “Ci corre il rischio che il gruppo abbia sbagliato”
Martinello: “Surpraz” (Surplace)
Martinello: “La coppia di testa hanno saputo”
De Luca: “La De Stefano era circondata dal meccanico dell’Astana”
De Luca: “Un fuoriclassi come lui”
De Luca: “Vive ad Andorra qualche anno”
Lelli: “Si gonfia le gambe”
De Stefano: “I Pinerei”
Lelli: “Sono salite completamente, non c’è vegetazione”
De Luca: “Tappe alpirenaiche”
De Luca: “Andiamo a vedere cosa ci accende da martedì in poi”
Conti: “Hautacam, salita inedita” (è già stata affrontata 5 volte)
De Luca: “Uno sparacchio” (spauracchio)
De Luca: “Aveva vinto il cronometro”
Televideo: “Elminger” (Elmiger)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quindicesima tappa, Tallard – Nîmes

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Sebastian Langeveld (Garmin – Sharp), s.t.
3° Alessandro De Marchi (Cannondale), s.t.
4° David Lopez Garcia (Team Sky), s.t.
5° Davide Cimolai (Lampre – Merida), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 24′26″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 34′26″
4° Jean Marc Marino (Cannondale) a 36′22″
5° William Bonnet (FDJ.fr) a 37′35″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

17a TAPPA: SAINT-LARY-SOULAN – LA MONGIE (119 Km)

SMITIZZATO ANCHE IL TOURMALET DALLO STRAPOTERE DI EDDY MERCKX
Sulla storica cima pirenaica via libera ad un fuori classifica: Danguillaume
Spietato controllo della maglia gialla sulla corsa e su Lopez Carril, il solo che potesse infastidirlo – All’alba attentato con tre bombe: distrutti alcuni automezzi – Oggi riprende il Tour-baby

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Larena di Nîmes (wikipedia)

L'arena di Nîmes (wikipedia)

ALENTOUR DU TOUR… A RISOUL

luglio 20, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

La prima volta di Majka – Nibali rifila 1’ a Valverde – “Salito alla mia andatura” – Lo Squalo morde il Tour (Gazzetta dello Sport)

Tour, 14esima tappa. Vince il polacco Majka. Nibali allunga sui rivali(Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Ganó Majka y Nibali distanció más a Valverde, aún segundo – Contador: “Es duro, pero tienes que mirar para delante” – Valverde: “Pinot me rompió el cambio y subí con el plato” – ‘Purito’, líder de la montaña: “En Pirineos estaré mejor” (AS)

Valverde salva el día – Majka gana la etapa y Nibali, más líder (Marca)

Majka culmina la fuga (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Rafal Majka wins stage 14 but Vincenzo Nibali strengthens his grip on Tour title as he powers away from peloton to finish second (The Independent)

Majka wins stage (The Time)

Majka prevails as Nibali tightens grip on yellow(The Daily Telegraph)

Francia

Bardet-Pinot, sacré duo! – Pinot: «Pas un pince» – Valverde: «Pinot a cassé mon dérailleur» – Peraud : «Un acte de bravoure» (L’Equipe)

Polonia (Rafał Majka)

Rafał Majka pierwszy na kolejnym etapie Tour de France Gazeta Wyborcza

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Dopo aver già sfiorato il successo in quel di Chamrousse Rafal Majka si impone di forza nel tappone di Risoul staccando i compagni di fuga sulla salita finale e resistendo alla grande al ritorno dei big, compresi Thibaut Pinot e Romain Bardet, che continuano a sognare il podio e anzi, fermo restando un Vincenzo Nibali che giorno dopo giorno allunga sui diretti rivali, hanno guadagnato entrambi terreno su Alejandro Valverde che li precede nella generale. Del polacco e dei due francesi abbiamo, però, parlato nelle giornate precedenti e allora diamo spazio a uno dei più fidati gregari del murciano, ovvero Ion Izagirre, che gli è rimasto al fianco lungo quasi tutto il percorso e ha ottenuto un onorevole 13° posto personale a 2′18” da Majka. Il 25enne basco, fratello minore del meno talentuoso Gorka, anch’egli in forza alla Movistar, è passato professionista nel 2010 con la Orbea per poi trasferirsi nell’ormai disciolta Euskaltel, nelle cui fila, dopo una prima stagione di assaggio, ha dimostrato le sue doti nel 2012 imponendosi per distacco nella tappa di Falzes al termine di una lunga fuga, in quello che rimane il successo più prestigioso della sua carriera insieme all’ultimo campionato nazionale, chiuso in parata assieme a Valverde che gli ha concesso di tagliare per primo il traguardo. Si tratta in ogni caso di un corridore che, sebbene non particolarmente appariscente, ha sempre dato il meglio di sè nelle brevi corse a tappe, nelle quali vanta tra l’altro un 2° posto al Giro di Polonia e un 4° al Tour Down Under, ottenuti entrambi nel 2013 grazie anche a buone qualità nelle prove contro il tempo e malgrado un fisico da scalatore. Presumibilmente il ruolo di Izagirre nel prosieguo di questo Tour sarà ancora quello di rimanere al fianco del suo capitano, ma chissà che non possa ritagliarsi uno spazio personale in una tappa pirenaica o magari in casa sua, nella Clasica San Sebastian che verrà disputata una settimana dopo il termine della Grande Boucle.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Successo di Majka. 2° Nibali che stacca ancora gli avversari (tranne Peraud). Commenti?

Salitepuntocià: Nibali buona giornata, non ottima ma fa bene, deve amministrare il vantaggio, inutile cercare imprese col rischio di saltare. Gia domani deve stare attento alle forti pioggie, direi che dal punto di vista meteo, domani sarà la peggior giornata, piu ancora dei Pirenei.

N@po: Il momento chiave son stati i primi km. Grandissimi Nibali e compagni ad entrare nella fuga e scatenare il panico negli inseguitori mentre davanti concordavano con Rogers chi poteva proseguire l’azione. . Il Lautaret sarebbe stato una brutta bestia (anche per il vento) se si fosse scatenata la bagarre. Alla fine Nibali ha fatto pure il colpaccio di 1 min su Valverde. Ora, facendo la massima attenzione nelle tappe più improbabili (tipo domani) su chi far partire. Le probabilità di capovolgimenti atletici di classifica son basse.
PS:Occhio che secondo me TJ arriva secondo se non lo staccano sui pirenei.
PPS: Quintana è passato a mangiarsi anche le braccia vedendo Majka sempre più performante in montagna (e pure Pozzovivo… che magari il nono posto in squadra ag2r poteva ottenerlo..)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

I’m a Shark

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: TALLARD – NÎMES (222 Km)

L’unica giornata di gara (lunedì è previsto il riposo) inserita tra le Alpi e i Pirenei è, sulla carta, una delle più facili del Tour 2014. Lo è sicuramente dal punto di vista del percorso, impegnativo solo per il chilometraggio ma non certo per l’altimetria, che proporrà solo alcuni modesti zampellotti piazzati tra il 50° e il 100° Km di gara, facili al punto che gli organizzatori, soliti ad infarcire il tracciato delle tappe secondarie con “côtes” di 4a categoria, hanno pensato di non considerarli validi per la classifica degli scalatori. Negli ultimi 80 Km s’incontrera poi la pianura vera e propria, piuttosta rara in Francia e “confinata” in alcune precise aree dell’”esagono”, come quella che sarà attraversata nel finale di questa quindicesima frazione. Ma, all’insegfna del detto “Un’insidia al giorno leva la noia d’intorno”, anche questa tappa riserverà qualche grattacapo, che non giungerà dal percorso bensì dal clima. Per la giornata di domani, infatti, è previsto maltempo proprio nel momento nel quale il gruppo si troverà a pedalare nel tratto pianeggiante, con pioggia e addirittura grandine, mentre il vento – che avrebbe potuto provocare insidiosi ventagli – dovrebbe calare proprio in quei frangenti. I favoriti per il successo saranno i velocisti, per i quali il palcoscenico di Nîmes rappresenterà una delle ultimissime occasioni per mettersi in mostra: sarà l’ultima per coloro che non supereranno l’imminente trittico pirenaico, poi rimarranno solo la tappa di Bergerac, che per come è collocata e disegnata potrebbe anche sfuggire al controllo delle loro squadre, e la passerella finale parigina.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Grenoble: sole e caldo, 30,5°C (percepiti 29°C), vento moderato da SSW (15-26 Km/h), umidità al 42%
Briançon (112 Km) : pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 27,1°C, vento debole da SSE (8-11 Km/h), umidità al 51%
Guillestre (161,5 Km): cielo sereno, 27,9°C (percepiti 26°C), vento moderato da S (13-19 Km/h), umidità al 42%
Risoul: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Primo ceco a podio”
De Luca: “Vanno a sentire protagonisti”
De Luca: “E’ un dietro le quinte il Tour de France”
De Luca: “La premiazione della cerimonia protocollare”
Martinello: “Ultimo giorno di corsa” (parlando della penultima tappa)
Martinello: “Arrivo sullo Champ Élysée” (Champs-Élysées)
Pancani: “E’ la cosa che ci piace di più sottovalutare” (sottolineare)
Martinello: “Vincenzo Nibale”
De Stefano: “Oggi ricorre l’attentato della strage di Via D’Amelio”
Pancani: “Gli uomini delle ruote veloci”
Martinello (su Gallopin): “Il belga già maglia gialla”
Martinello: “Duemilanovi”
Pancani: “Sono i due francese che si parlano”
Pancani: “La sua marza” (marcia)
Martinello: “Non sono in gradi”
Pancani: “Si sono morsi” (Suarez fa scuola)
Pancani: “Lo scatto Valverde di Ten Dam”
Televideo: “Risuol” (Risoul)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Grenoble – Risoul

1° Sebastian Langeveld (Garmin – Sharp)
2° Ramunas Navardauskas (Garmin – Sharp), s.t.
3° Luca Paolini (Team Katusha), s.t.
4° Sep Vanmarcke (Belkin Pro Cycling), s.t.
5° Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Credits), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 24′26″
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 26′00″
4° William Bonnet (FDJ.fr) a 26′18″
5° Elia Viviani (Cannondale) a 27′28″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

16a TAPPA: LA SEU D’URGELL – SAINT-LARY-SOULAN (Pla d’Adet) (209 Km)

NEL TAPPONE DEI PIRENEI UN TRIONFO FRANCESE GRAZIE A “NONNO” POULIDOR
Tour: un ritorno sentimentale dopo tanti successi belgi e spagnoli
Merckx (quinto malgrado una foratura nelle ultime battute) resta in maglia gialla – Ottimo anche Panizza, sesto a 2’05” dal vincitore – Tour-baby: Martinez vince e consolida il primato

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il caldo continua ad imperversare e noi vi rinfreschiamo virtualmente con una bella immagine invernale di Risoul (www.skiclub.co.uk)

Il caldo continua ad imperversare e noi vi rinfreschiamo virtualmente con una bella immagine invernale di Risoul (www.skiclub.co.uk)

ALENTOUR DU TOUR… A CHAMROUSSE

luglio 18, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Super Nibali non ha rivali. Trionfa in giallo sulle Alpi – Nibali: “Volevo guadagnare su Porte e Valverde” – Allarme: al Tour ci sono i Cannibali (Gazzetta dello Sport)

Nibali, trionfo sulle Alpi (nel centenario di Bartali) (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Valverde se pone segundo tras otra exhibición de Nibali – Dani Navarro abandona el Tour – Valverde: “Nibali está intratable. Es el más fuerte” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” – Purito perdió el maillot de la montaña; se lo quitó Nibali – Homenaje del Belkin a las víctimas del vuelo siniestrado (AS)

Nibali da la puntilla al Tour y Valverde se pone segundo – Valverde: “Nibali está intratable” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” -(Marca)

Nibali, el patrón del Tour – Purito cede el maillot de la montaña a Nibali – Valverde: “Nibali está intratable” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Nibali stamps authority on yellow jersey as he powers away from Porte (The Independent)

Nibali tightens grip on yellow jersey as Porte suffers (The Time)

Team Sky’s hopes over as Porte hits the wall (The Daily Telegraph)

Francia

Le patron, c’est Nibali – Vichot abandonne – Pinot : «Je suis là pour attaquer» (L’Equipe)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Nel giorno dell’ennesimo trionfo di un maestoso Vincenzo Nibali, sempre più lanciato verso la maglia gialla di Parigi, si è rivisto davanti Rafal Majka, andato all’attacco a metà della salita di Chamrousse in compagnia di Leopold Koenig, sebbene in realtà sia sempre stato l’austriaco della NetApp-Endura a scandire il ritmo, e 2° sul traguardo a 10” dallo “Squalo dello Stretto”. È vero che il 25enne di Zegartowice si è presentato al via di questo Tour senza ambizioni di classifica e ha potuto pertanto risparmiarsi in gran parte delle tappe precedenti, a maggior ragione dopo il ritiro del suo capitano Alberto Contador, ma la sua prestazione rimane notevole sia in termini assoluti sia in considerazione del fatto che, dopo un Giro d’Italia chiuso in una 6a posizione che sarebbe potuta essere migliore senza qualche problema fisico che lo ha rallentato soprattutto nella cronoscalata del Monte Grappa, la sua partecipazione alla Grande Boucle non era prevista ed è stato convocato all’ultimo minuto in sostituzione di Roman Kreuziger, fermato dall’UCI per valori anomali nel passaporto biologico. Il polacco della Tinkoff-Saxo, che ha gareggiato con squadre italiane durante tutta la sua carriera da under 23, può essere considerato uno corridore di fondo che da il meglio di sè nelle grandi corse a tappe, in cui vanta anche un 7° posto al Giro 2013, quando è stato battuto di misura da Carlos Betancur nella classifica di miglior giovane, ed è stato gregario fondamentale per Contador nella Vuelta vinta dal madrileno nel 2012, senza dimenticare il suo 3° posto all’ultimo Giro di Lombardia, battuto da Joaquim Rodrìguez e Alejandro Valverde. Alla luce della condizione dimostrata a Chamrousse e della libertà che potrà godere, essendo lontano in classifica generale, attendiamocelo ancora a caccia di un successo di tappa nei tre prossimi arrivi in salita di questo Tour.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa succederà? Ci saranno attacchi già dal Palaquit o si aspetterà l’ascesa finale?

Nebe1980: Credo che i big faranno andatura alta sul Palaquit e riserveranno gli attacchi per gli ultimi Km ma aggiungo anche che secondo me tale strategia è fallimentare. A parte Valverde e Porte, gli altri devono partire dal Palaquit se vogliono rimettere in discussione il Tour de France

Nebe1980: Porte è saltato e speriamo che in sky capiscano che se punti tutto su una sola corsa e questa ti va male hai buttato via una stagione. Valverde non è un corridore eccezionale, è forte ma non un campione. Nibali sta dominando e questo ci fa un po’ rimpiangere i ritiri di Contador e Froome. Ottimo Vincenzo ma attenzione che il tour è ancora lungo mancano ancora il semitappone alpino di domani e le tappe pirenaiche che sono 3, poi c’è la tappa a cronometro.

N@po: astana bollitissima. Si spera che quella con Katusha sia una alleanza costante se no domani è un disastro. Il Lautaret è sufficiente a lasciare Nibali solo con Kangert se gli altri fanno ritmo alto. Detto questo Nibali rispetto a questi avversari è di un altro pianeta ma permettetemi di dire che Quintana, Aru, Kelderman, Pozzovivo, Uran e compagnia eran molto più performanti di quelli rimasti in corsa al tour (eccetto Nibali) tanto che oggi Majka, senza ‘allenamento’, è arrivato secondo.

Jack.ciclista: Condivido. Nibali determinato e concentratissimo sull’obiettivo, sta meritando alla grande tutto ciò che si conquista, ma oggettivamente gli avversari si son persi tutti per strada.

Profpivo: Nibali due spanne sopra tutti, si vede che mentre gli altri sono al gancio lui è al 70-80%, tenendo perfettamente sotto controllo o sforzo. Spiace che se vincerà, resterà per sempre bollato come il Tour in cui sono caduti Froome e Contador. Perché non sono tanto convinto che le avrebbe prese in salita da loro.

N@po: Il tour è questo. Chi cade ha torto. Se poi puntano tutto solo sul tour han torto al quadrato. Comunque insisto: Quintana deve mangiarsi le mani per esser rimasto a casa, se non cadeva nei primi giorni, oggi, peggio di Majka non faceva di sicuro…

Nebe1980: totalmente d’accordo

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Symphony of Destruction (Megadeth)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: GRENOBLE – RISOUL (177,5 Km)

Chilometraggio a parte, ha l’aspetto del tappone la frazione di Risoul con le sue tre salite in sequenza, ma per gli scalatori risulta in realtà meno adatta alle loro potenzialità rispetto al tracciato affrontato ventiquattrore prima verso Chamrousse. Lasciata Grenoble, ad una cinquantina di chilometri dal via avrà inizio il buon vecchio Lautaret, ascesa che faceva paura solo ai tempi del ciclismo eroico a causa del fondo sterrato, mentre oggi i suoi 34 Km al 3,9% complessivo (ultimi 10 Km al 5,5%) incutono solo un pochino, ma proprio poco, timore per la lunghezza della salita, la prima delle tre di questo Tour nelle quali si supereranno i 2000 metri di quota. Conclusa l’interminabile discesa su Briançon si andrà ad affrontare il tetto del Tour, i mitici 2360 metri del Col d’Izoard, “smitizzati” dal fatto che si salirà dal più facile tra i due versanti possibili (19 Km al 6%) e che poi si dovranno percorrere parecchi chilometri, poco più di 30, prima di arrivare ai piedi dell’ascesa finale verso Risoul, più facile rispetto a quella di Chamrousse. Tra l’altro i suoi 12,6 Km al 6,9%, già non impossibili, saranno notevolmente mitigati dai 10 tornanti che s’incontreranno lungo la scalata e dalla conoscenza del percorso che avranno acquisito molti elementi del gruppo. La salita verso questa località di sport invernali nata nel 1970 è, infatti, una recente scoperta del mondo del ciclismo e ha già accolto due tappe del Delfinato (nel 2010 successo di Vogondy, nel 2013 dell’italiano Alessandro De Marchi) e due del Tour de l’Avenir, la versione della Grande Boucle riservata ai dilettanti, disputate nella medesima edizione (2010) ed entrambe vinte dal futuro vincitore del Giro d’Italia Nairo Quintana.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Grenoble: sole e caldo, 30,5°C (percepiti 29°C), vento moderato da SSW (15-26 Km/h), umidità al 42%
Briançon (112 Km) : pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 27,1°C, vento debole da SSE (8-11 Km/h), umidità al 51%
Guillestre (161,5 Km): cielo sereno, 27,9°C (percepiti 26°C), vento moderato da S (13-19 Km/h), umidità al 42%
Risoul: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Conti: “Scomparso all’inizio del 2000, era il 3 maggio del 2000″ (non proprio all’inizio)
Conti: “Scomparso all’inizio del 2000, era il 3 maggio del 2000″ (e pure la data è cannata perché Bartali morì il 5)
De Luca: “Doverosa un saluto alla famiglia Casartelli”
Martinello: “La carsa si corse regolarmente”
Conti: “Domenica c’è la tappa di Nimes, poteva essere….” (l’hai già vista in anteprima?)
Martinello: “Raggiunge temperature che non possono essere assorbite” (parlando dell’acqua delle borracce che si surriscalda a causa del caldo)
Conti: “Prima abbiamo visto la vallata della Chevreuse” (tappa sulle Alpi, la Chevreuse è alle porte di Parigi)
Martinello: “Affontare questi ultimi 16 Km”
Martinello: “Difficoltà altrimetriche”
Martinello: “Esprezzione facciale”
Pancani: “Vincenzo Nibali si è voltato per vedere cosa capitava alle sue parti”
Martinello: “Il suo capinano”
Pancani: “Per colpa delle sfortuna”
Martinello: “Ora Francesco devi andare” (rivolta a Nibali… ma forse ne aveva piene le scatole di Pancani)
Televideo: “Domani Grenoble – Risoul, lunga 242 Km” (ce ne sono 65 di troppo)
Televideo: “Leo Koenig” (Leopold König)
Televideo: “Franck Schleck” (Fränk)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Saint-Etienne – Chamrousse

1° Roger Kluge (IAM Cycling)
2° Dries Devenyns (Team Giant-Shimano), s.t.
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano), s.t.
4° Tom Veelers (Team Giant-Shimano), s.t
5° Albert Timmer (Team Giant-Shimano), s.t.
Miglior italiano: Matteo Trentin (Omega Pharma-Quick Step), 6° a 1′04″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida a 24′26″
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 26′00″
4° William Bonnet (FDJ.fr) a 26′18″
5° Elia Viviani (Cannondale) a 27′28″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

15a TAPPA: COLOMIERS – LA SEU D’URGELL (225 Km)

IL TAPPONE PIRENAICO ATTENDE MERCKX CHE SI PREPARE VINCENDO
Successo di Eddy a Seu de Urgel in una brutta, pericolosa volata davanti a Martinez
Panizza si piazza al 4° posto dopo aver tentato l’assolo a pochi chilometri dall’arrivo – Bella prova di Bertoglio – Szurkowski piega tutti in volata – All’iridato la quinta tappa del Tour-baby

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Con questo caldo, rinfreschiamo idealmente con questa visuale invernale di Chamrousse (www.chamrousse.com)

Con questo caldo, rinfreschiamo idealmente con questa visuale invernale di Chamrousse (www.chamrousse.com)

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