VUELTA 2013 & 2014: LE STARTING LIST A CONFRONTO

agosto 23, 2014
Categoria: Approfondimenti

Nonostante il forfait last minute del campione uscente Chris Horner e quella già annunciata da tempo di Vincenzo Nibali, sarà una Vuelta stellare quella che si accinge a prendere il via da Jerez de la Frontera e basta citare per questo i nomi di Chris Froome, Alberto Contador, Joaquim Rodríguez, Nairo Quintana e Alejandro Valverde in chiave classifica generale e quelli di Peter Sagan, Fabian Cancellara e Philippe Gilbert per quanto riguarda i successi parziali; di seguito analizziamo i roster di ciascuna delle 22 formazioni in gara, 19 delle quali presenti già nel 2013, confrontate con quelle della passata stagione da cui si evince una netta crescita della qualità complessiva dei corridori al via.

MOVISTAR 2013: Alejandro Valverde, Eros Capecchi, Imanol Erviti, Iván Gutiérrez, José Herrada, Beñat Intxausti, Pablo Lastras, Javier Moreno, Sylwester Szmyd.
MOVISTAR 2014: Alejandro Valverde, Javier Moreno, Adriano Malori, José Herrada, Gorka Izagirre, Jonathan Castroviejo, Imanol Erviti, Nairo Quintana, Andrey Amador.

Nel 2013 vi era un uomo di classifica importante come Valverde, reduce da un buon Tour chiuso al 9° posto malgrado diversi minuti persi nella tappa dei ventagli, ma questa volta accanto al murciano, che ha parzialmente deluso alla Grande Boucle ma si è riscattato a San Sebastiàn, vi è colui che probabilmente è il principale favorito di questa Vuelta, ovvero un Quintana che dopo il trionfo del Giro ha preparato a puntino la corsa a tappe iberica aggiudicandosi la Vuelta a Burgos. Per quanto riguarda i gregari, probabilmente i vari Malori, Gorka Izagirre, Castroviejo e Amador non garantiscono quelle punte di rendimento in salita che garantivano sulla carta Capecchi e Intxausti più di uno Szmyd già in declino nella passata stagione, ma di sicuro sono superiori in pianura; pertanto nel complesso la formazione del 2014 è chiaramente superiore.

AG2R 2013: Domenico Pozzovivo, Julien Bérard, Carlos Betancur, Steve Chainel, Mikael Cherel, Ben Gastauer, Lloyd Mondory, Matteo Montaguti, Rinaldo Nocentini.
AG2R 2014: Carlos Betancur, Maxime Bouet, Hubert Dupont, Damien Gaudin, Patrick Gretsch, Yauheni Hutarovich, Lloyd Mondory, Rinaldo Nocentini, Sébastien Turgot.

La perdita di Pozzovivo per una recente caduta in allenamento è pesantissima per la compagine transalpina che, alla luce delle pessime condizioni di forma in cui, come peraltro nel 2013, sembra essere Betancur, rischia di trovarsi senza un uomo in grado di fare classifica. E’ vero che per il resto Bouet e Dupont sono due discreti scalatori, che un anno fa non erano al via, e Hutarovich può dire la sua nelle volate (complice anche l’assenza di una grande concorrenza), ma l’assenza di Pozzovivo fa sì che la formazione del 2013 abbia una preferenza, sia pure lieve.

ARGOS-SHIMANO 2013: Niklas Arndt, Warren Barguil, Johannes Froehlinger, Thierry Hupond, Reinardt Janse Van Rensburg, Tom Peterson, Georg Preidler, Ramon Sinkeldam, Tom Stamsnijder.
GIANT-SHIMANO 2014: Niklas Arndt, Warren Barguil, Lawson Craddock, John Degenkolb, Johannes Froehlinger, Chad Haga, Koen De Kort, Tobias Ludvigsson, Ramon Sinkeldam.

Rispetto alla passata stagione la formazione olandese può contare su un Barguil molto cresciuto (forse non per poter puntare a una top ten nella generale ma di sicuro per dire la sua nelle tappe di montagna, come avvenuto nella scorsa edizione della Vuelta), su un Arndt che a sua volta ha compiuto il salto di qualità per quanto riguarda le volate, su un buon cronoman come Ludvigsson ma soprattutto su un corridore vincente come Degenkolb che nel 2012 si era aggiudicato ben 5 tappe. L’unica perdita di una certa entità è quella di un buon scalatore come Preidler, ma nel complesso la formazione attuale è nettamente superiore.

ASTANA 2013: Vincenzo Nibali, Janez Brajkovic, Jakob Fuglsang, Andriy Grivko, Maxim Iglinskiy, Tanel Kangert, Paolo Tiralongo, Alessandro Vanotti, Andrey Zeits.
ASTANA 2014: Fabio Aru, Mikel Landa, Tanel Kangert, Paolo Tiralongo, Daniil Fominykh, Andrea Guardini, Alexey Lutsenko, Andrey Zeits, Jacopo Guarnieri.

Sebbene la sua preparazione per la corsa spagnola non fosse stata propriamente ideale, un anno fa Nibali si è presentato al via per vincere cosa che difficilmente, al di là degli exploit del Giro d’Italia, potrà fare un Aru apparso peraltro in ritardo di condizione al Giro di Polonia. Complessivamente con Brajkovic e Fuglsang oltre ai riconfermati Kangert e Tiralongo la formazione del 2013 aveva più qualità in salita sebbene Landa, più adatto comunque alle brevi corse a tappe, possa avere punte di rendimento superiori. In compenso nella compagine attuale sono presenti Guardini – ovvero il corridore più veloce al via della Vuelta, sebbene questo non implichi necessariamente suoi successi nelle frazioni che si concluderanno allo sprint – e una valida spalla come Guarnieri. Tuttavia Nibali, anche prima della consacrazione avvenuta all’ultimo Tour, è pur sempre Nibali e pertanto accordiamo una preferenza sia pure lieve alla compagine di un anno fa.

BELKIN 2013: Bauke Mollema, Theo Bos, Graeme Brown, Stef Clement, Juan Manuel Garate, Luis Leon Sánchez, David Tanner, Laurens Ten Dam, Robert Wagner.
BELKIN 2014: Stef Clement, Laurens Ten Dam, Robert Gesink, Moreno Hofland, Martijn Keizer, Wilco Kelderman, Paul Martens, Maarten Tjallingii, Robert Wagner.

Nella formazione del 2013 erano al via due potenziali uomini da top ten, peraltro entrambi reduci dal Tour, come Mollema e Ten Dam mentre in quella attuale ve ne sono tre: Gesink è un’incognita dopo la recente operazione al cuore ma ha dato buoni segnali al Giro di Polonia e potrebbe far valere la sua freschezza, Kelderman ha brillato al Giro e potrebbe ripetersi anche a una Vuelta in cui ha affinato al meglio la condizione al Tour of Utah; Hofland, per quanto riguarda le volate, non è inferiore a Bos anche se potrebbe avere un treno non all’altezza di quello del connazionale che poteva contare su Brown e Tanner. L’unica assenza pesante è quella di un cacciatore di tappe come Luis Leon Sánchez: nel complesso, però, la formazione attuale ha qualcosa in più.

BMC 2013: Philippe Gilbert, Yannick Eijssen, Martin Kohler, Sebastian Lander, Klaas Lodewyck, Dominik Nerz, Marco Pinotti, Ivan Santaromita, Danilo Wyss.
BMC 2014: Cadel Evans, Dominik Nerz, Philippe Gilbert, Samuel Sánchez, Rohan Dennis, Larry Warbasse, Danilo Wyss, Manuel Quinziato, Steve Morabito.

Difficilmente Sánchez ed Evans, sebbene soprattutto l’australiano sia apparso in ottima condizione aggiudicandosi due tappe consecutive al Tour of Utah, potranno puntare a qualcosa in più di un posto tra i primi 10; in ogni caso offrono certamente più garanzie in chiave classifica generale rispetto a quelle che offrivano Santaromita e il comunque riconfermato Nerz nella scorsa Vuelta. Considerando che Morabito, Dennis e Quinziato sono a loro volta atleti di qualità superiore rispetto a coloro di cui prendono il posto – eccezion fatta per Pinotti che, però, non era al top della condizione nel 2013 – e che Gilbert pur non essendo più quello straripante di un tempo è comunque un eccellente cacciatore di tappe, la compagine del 2014 è di gran lunga superiore.

CAJA RURAL 2013: David Arroyo, Javier Aramendia, André Cardoso, Fabricio Ferrari, Marcos Garcia, Francesco Lasca, Antonio Piedra, Amets Txurruka, Ivan Velasco.
CAJA RURAL 2014: Luis Leon Sánchez, David Arroyo, Francesco Lasca, Javier Aramendia, Amets Txurruka, Pello Bilbao, Antonio Piedra, Lluís Guillermo Mas, Karol Domagalski.

Non vi sono grossi cambiamenti tra le due formazioni con Arroyo che punterà a un posto tra i primi 10 della generale, Txurruka e Piedra ad azioni di lunga gittata nelle tappe di montagna e Lasca a piazzamenti nelle frazioni che si concluderanno allo sprint. Ma nella formazione attuale vi è un Sánchez che, sebbene non sia più l’atleta di qualche stagione orsono, fa comunque sì che il roster del 2014 sia preferibile.

CANNONDALE 2013: Ivan Basso, Guillaume Boivin, Tiziano Dall’Antonia, Lucas Sebastian Haedo, Paolo Longo Borghini, Maciej Paterski, Daniele Ratto, José Cayetano Sarmiento, Cameron Wurf.
CANNONDALE 2014: George Bennett, Peter Sagan, Paolo Longo Borghini, Matthias Krizek, Alessandro De Marchi, Oscar Gatto, Guillaume Boivin, Damiano Caruso, Maciej Bodnar.

Nel 2013 Basso, che aveva saltato il Giro d’Italia, si è presentato al via della Vuelta con ambizioni di chiudere sul podio o quantomeno di avvicinarlo, cosa che nè Caruso nè Bennett nè De Marchi sono in grado di fare. Tuttavia questi tre atleti citati fanno sì che la qualità media della compagine attuale in montagna sia superiore a quella di un anno fa, dove Basso era affiancato solo dal talento inespresso Sarmiento. E’, soprattutto, la presenza di Sagan, al di là di una stagione fin qui buona non eccezionale, a far sì che la formazione del 2014 sia di gran lunga superiore.

COFIDIS 2013: Jérome Coppel, Yohann Bagot, Cyril Bessy, Nicolas Edet, Luis Angel Mate, Adrien Petit, Stéphane Poulhies, Nico Sijmens, Romain Zingle.
COFIDIS 2014: Yoann Bagot, Jérome Coppel, Romain Bardy, Gert Joeaar, Christophe Le Mével, Guillaume Levarlet, Luis Angel Mate, Romain Zingle, Daniel Navarro.

Dopo il ritiro al Tour de France, in cui comunque non si stava comportando male, Navarro si presenta alla Vuelta con ambizioni di top ten che non poteva avere nessuno dei componenti del roster del 2013; se teniamo conto che anche Coppel, pur non essendo più il corridore che a inizio carriera sembrava poter capitanare la nouvelle vague del ciclismo francese, appare comunque in ripresa rispetto alla passata stagione e che per il resto non vi sono cambiamenti di rilievo, la formazione attuale ha decisamente qualcosa in più.

FDJ 2013: Thibaut Pinot, Arnaud Courteille, Kenny Elissonde, Alexandre Geniez, Laurent Mangel, Cédric Pineau, Anthony Roux, Geoffrey Soupe, Jussi Veikkanen.
FDJ 2014: Thibaut Pinot, Nacer Bouhanni, Kenny Elissonde, Geoffrey Soupe, Cédric Pineau, Murilo Fischer, Laurent Mangel, Johan Le Bon, Anthony Roux.

Un anno fa Pinot era arrivato alla Vuelta reduce da un Tour in cui aveva deluso sui Pirenei per poi abbandonare la corsa, mentre questa volta ci arriva forte del suo 3° posto alla Grande Boucle anche se le energie spese in Francia potrebbero venire a mancare in Spagna; come alternativa per la generale c’è Elissonde, che non è cresciuto come ci si aspettava ma che vanta ora nel suo palmarés il successo in cima all’Angliru nella scorsa Vuelta mentre manca nella formazione attuale un terzo uomo da salita all’altezza di Geniez. Tuttavia la presenza di un velocista vincente come Bouhanni fa sì che la squadra del 2014 sia superiore

GARMIN SHARP 2013: Daniel Martin, Caleb Fairly, Tyler Farrar, Koldo Fernández, Alex Howes, Michel Kreder, Nick Nuyens, Alex Rasmussen, Johan Vansummeren.
GARMIN SHARP 2014: André Cardoso, David Millar, Daniel Martin, Ryder Hesjedal, Koldo Fernández, Andrew Talansky, Nathan Brown, Nathan Haas, Johan Vansummeren.

Per quanto riguarda gli arrivi in volata la formazione di un anno fa aveva qualcosa in più con Brown che non può essere messo sullo stesso piano di Farrar, sebbene quest’ultimo comunque già non fosse più il corridore vincente di qualche stagione prima, senza dimenticare una valida spalla come Kreder. Il discorso cambia se guardiamo gli uomini in grado di essere protagonisti in montagna, poichè nel 2013 vi era il solo Daniel Martin, reduce peraltro da un Tour in cui era crollato nella terza settimana, mentre ora sono presenti un buon scalatore come Cardoso, due big come Hesjedal e Talansky (sebbene il primo non sia più quello che vinse il Giro nel 2012 e il secondo non potrà essere al top dopo le cadute che l’hanno costretto al ritiro al Tour) e, soprattutto, Martin dovrebbe essere in condizioni nettamente migliori rispetto alla passata stagione. Se ci aggiungiamo un Millar che potrebbe sorprendere nelle due prove a cronometro se ne evince che la compagine attuale abbia decisamente qualcosa in più.

KATUSHA 2013: Joaquim Rodríguez, Giampaolo Caruso, Vladimir Gusev, Vladimir Isaychev, Dmitry Kozontchuk, Alberto Losada, Daniel Moreno, Luca Paolini, Angel Vicioso.
KATUSHA 2014: Joaquim Rodríguez, Giampaolo Caruso, Sergei Chernetckii, Alexandr Kolobnev, Dmitry Kozontchuk, Alberto Losada, Daniel Moreno, Yuri Trofimov, Eduard Vorganov.

A differenza di quella di un anno fa – in cui Isaychev, Vicioso e Paolini avrebbero potuto giocarsi le proprie carte nelle frazioni meno impegnative, mentre ora come battitore libero vi è il solo Kolobnev che non è più quello di alcune stagioni fa – la formazione attuale è interamente votata alla causa di Rodríguez che ha avuto una stagione difficile con il ritiro al Giro per via di una caduta e un Tour passato a inseguire la condizione ma che a San Sebastiàn è apparso sulla strada giusta per tornare quello dei giorni migliori. Al suo fianco avrà il fedelissimo Moreno, che è in grado di andare a caccia di successi personali nonchè di chiudere a sua volta almeno nella top ten della generale, e in seconda battuta Losada e un Trofimov che potrebbe, però, pagare le fatiche del Tour. Il valore aggiunto fa sì che la formazione del 2014 abbia una lieve preferenza potrebbe essere Caruso che ha disputato un’ottima stagione, è reduce da un buon Giro di Polonia e potrebbe tornare a brillare in una grande corsa a tappe come gli era accaduto a inizio carriera.

LAMPRE-MERIDA 2013: Michele Scarponi, Winner Anacona, Matteo Bono, Luca Dodi, Massimo Graziato, Manuele Mori, Ariel Richeze, Simone Stortoni, Diego Ulissi.
LAMPRE-MERIDA 2014: Winner Anacona, Valerio Conti, Damiano Cunego, Elia Favilli, Roberto Ferrari, Przemyslaw Niemiec, Filippo Pozzato, Ariel Richeze, José Serpa.

Nella formazione del 2013 vi era un solo uomo in grado di dire la sua in montagna, peraltro più per le tappe che per la classifica generale, vale a dire Scarponi, mentre in quella attuale vi sono un Anacona che, come dimostra il 3° posto al Tour of Utah, arriva in condizioni nettamente migliori rispetto a un anno fa, un Niemiec che è un potenziale uomo da top ten, un altro valido scalatore come Serpa e un Cunego il cui rendimento è una grossa incognita, sia per la recente caduta al Giro di Polonia, sia perchè è da due anni che non riesce a essere competitivo in una grande corsa a tappe. Per quanto riguarda le volate non ci sarà solo Richeze in grado di ottenere piazzamenti ma anche Ferrari, mentre a livello di cacciatori di tappe sia Pozzato che Favilli non valgono Ulissi ma nel complesso, e nonostante la clamorosa esclusione dell’ultimo minuto del campione uscente Horner, la compagine attuale ha qualcosa in più.

LOTTO-BELISOL 2013: Bart De Clercq, Francis De Greef, Adam Hansen, Gregory Henderson, Vicente Reynes, Jurgen Van De Walle, Tosh Van Der Sande, Jelle Vanendert, Dennis Vanendert.
LOTTO-BELISOL 2014: Maxime Monfort, Jurgen Van Den Broeck, Sander Armee, Vegard Breen, Bart De Clercq, Jens Debusschere, Adam Hansen, Gregory Henderson, Pim Ligthart.

Sulla carta sono Monfort e Van Den Broeck, più di un De Clercq autore di una stagione fin qui da dimenticare (a differenza di quella scorsa quando arrivava alla Vuelta reduce da buone prestazioni al Tour de France), i due atleti che puntano a una top ten nella generale che sembra, comunque, fuori dalla portata di entrambi; per quanto riguarda i successi parziali Debusschere e Ligthart potrebbero avere qualcosa in più di Reynes e di un Jelle Vanendert che pure nelle ultime due stagioni ha dato qua e là qualche segno di ripresa dopo i fasti del 2011 e un successivo periodo buio. Nel complesso la formazione del 2014 è lievemente superiore, fermo restando il fatto che entrambe appaiono piuttosto modeste.

OMEGA-QUICKSTEP 2013: Tony Martin, Kevin De Weert, Andrew Fenn, Gianni Meersman, Serge Pauwels, Pieter Serry, Zdenek Stybar, Guillaume Van Keirsbulck, Kristof Vandewalle.
OMEGA-QUICKSTEP 2014: Tom Boonen, Gianluca Brambilla, Nikolas Maes, Tony Martin, Wouter Poels, Pieter Serry, Rigoberto Urán, Martin Velits, Carlos Verona.

Stybar e Meersman sono due cacciatori di tappe importanti che vengono meno e il Boonen attuale non è al loro livello ma in chiave classifica generale non c’è paragone tra le due formazioni, con Urán che dopo il secondo posto del Giro sembra aver raggiunto la maturità per puntare al podio alla Vuelta e avrà al fianco due gregari di qualità che già si sono distinti nella corsa rosa come Poels e Brambilla. Chiara preferenza, dunque, alla compagine attuale, tanto più se si considera che Tony Martin è arrivato al top della sua carriera.

ORICA-GREENEDGE 2013: Simon Gerrans, Sam Bewley, Simon Clarke, Baden Cooke, Mitchell Docker, Leigh Howard, Christian Meier, Michael Matthews, Wesley Sulzberger.
ORICA-GREENEDGE 2014: Adam Yates, Brett Lancaster, Cameron Meyer, Johan Esteban Chaves, Ivan Santaromita, Michael Matthews, Mitchell Docker, Sam Bewley, Simon Clarke.

Nei suoi primi tre anni di esistenza la formazione australiana, per quanto riguarda le grandi corse a tappe, ha sempre puntato alle cronosquadre o ai successi parziali nelle frazioni meno impegnative, cosa che farà anche nel 2014 con un Matthews che tenterà di ripetersi dopo un grande Giro d’Italia. La novità è che con Adam Yates e Chaves – e in terza battuta con un Santaromita reduce, però, da una stagione piuttosto opaca – questa formazione sarà competitiva anche nelle tappe più dure e non basta la presenza di Gerrans a mettere quello di un anno fa sullo stesso piano; decisamente superiore dunque il roster attuale.

RADIOSHACK 2013: Fabian Cancellara, Matthew Busche, Ben Hermans, Chris Horner, Markel Irizar, Robert Kiserlovski, Yaroslav Popovych, Gregory Rast, Haimar Zubeldia.
TREK 2014: Fabian Cancellara, Haimar Zubeldia, Jesse Sergent, Fabio Felline, Yaroslav Popovych, Bob Jungels, Jasper Stuyven, Kristof Vandewalle, Julián Arredondo.

Alla vigilia della Vuelta 2013 Horner non era certo un candidato per la vittoria ma un semplice outsider da top ten della generale, così come Kiserlovski e Zubeldia, mentre ora, considerando che il giovane Arredondo non ha nella continuità di rendimento il suo punto di forza e che dopo il Giro d’Italia non si è praticamente più visto, l’unico uomo di classifica rimane il basco che, però, in carriera non è mai riuscito ad andare forte in Spagna dopo un Tour di alto livello come quello appena conclusosi. Due cronomen come Sergent e Vandewalle, in aggiunta al solito Cancellara, sono garanzia di competitività nella cronosquadre inaugurale e inoltre sono al via due talenti emergenti come Jungels e, in misura minore, il nostro Felline: pertanto possiamo dare un giudizio di approssimativa parità tra le due formazioni.

TEAM SKY 2013: Sergio Luis Henao, Edvald Boasson Hagen, Dario Cataldo, Vasil Kiryienka, Christian Knees, Salvatore Puccio, Luke Rowe, Rigoberto Urán, Xabier Zandio.
TEAM SKY 2014: Christopher Froome, Dario Cataldo, Philip Deignan, Peter Kennaugh, Vasil Kiryienka, Christian Knees, Mikel Nieve, Luke Rowe, Kanstantin Siutsou.

Dopo aver vinto il Tour de France con Froome la compagine britannica si era presentata un anno fa con l’obiettivo di puntare ai successi parziali, principalmente con i due colombiani Urán, che pure era reduce dal 2° posto del Giro ma che non era arrivato alla Vuelta al top della condizione in quanto puntava forte sul Mondiale di Firenze, ed Henao nelle tappe di montagna e con Boasson Hagen in quelle meno impegnative. Invece, la formazione attuale è decisamente votata alla classifica generale con Froome a caccia di riscatto dopo le cadute che l’hanno costretto ad abbandonare il Tour de France, Nieve che se potesse effettuare la sua corsa potrebbe puntare a una top ten e Kennaugh e Deignan, oltre ai riconfermati Cataldo e Kiryienka, in grado a loro volta di supportare al meglio il loro leader quando la strada sale. Indubbiamente superiore il roster del 2014

SAXO-TINKOFF 2013: Roman Kreuziger, Rafal Majka, Michael Mørkøv, Evgeni Petrov, Nicolas Roche, Chris Anker Sørensen, Nicki Sørensen, Matteo Tosatto, Oliver Zaugg.
TINKOFF-SAXO 2014: Alberto Contador, Michael Valgren, Daniele Bennati, Jesús Hernández, Sérgio Paulinho, Ivan Rovny, Chris Anker Sørensen, Matteo Tosatto, Oliver Zaugg.

Se dovessimo guardare solo i nomi o meglio il nome di Alberto Contador non avremmo dubbi ad attribuire una preferenza alla formazione attuale, anche se per il resto, malgrado Bennati sia in grado di dire la sua almeno quanto Mørkøv sia in grado di dire la sua negli arrivi in volata, il roster del 2013 sia decisamente superiore con Kreuziger, Majka e Roche tutti sulla carta in grado di chiudere nei primi 10 della generale e Chris Sørensen decisamente più in condizione rispetto a questa stagione, in cui è stato costretto ad abbandonare il Giro per una caduta e da allora non è più stato competitivo. Dopo la frattura alla tibia del Tour de France e la partecipazione in extremis alla Vuelta difficilmente Contador potrà puntare alla classifica generale, ma una volta ritrovata una buona condizione potrà comunque puntare ad aggiudicarsi una delle tappe di montagna e pertanto attribuiamo quantomeno una parità tra le due formazioni.

EUSKALTEL 2013: Samuel Sánchez, Igor Anton, Jorge Azanza, Mikel Landa, Egoi Martínez, Mikel Nieve, Juan José Oroz, Pablo Urtasun, Gorka Verdugo.
EUROPCAR 2014: Romain Sicard, Natnael Berhane, Jérôme Cousin, Dan Craven, Jimmy Engoulvent, Vincent Jérôme, Yannick Martínez, Maxime Mederel, Bryan Nauleau.

Non può esserci paragone tra le due formazioni se si pensa che Sicard, proveniente proprio dalla Euskaltel, nella formazione basca avrebbe avuto almeno cinque corridori superiori a lui – ovvero Sánchez, Anton, Nieve, Landa e Verdugo – mentre nella Europcar è il capitano al di là di un discreto Giro disputato in appoggio a Rolland. Neppure nelle frazioni meno impegnative la compagine transalpina ha uomini in grado sulla carta di fare la differenza e, pertanto, è nettissima la superiorità della Euskaltel.

NETAPP-ENDURA 2013: Leopold König, Jan Bárta, Iker Camaño, David De La Cruz, Zakkari Dempster, Bartosz Huzarski, José Mendes, Daniel Schorn, Paul Voss.
MTN-QHUBEKA 2014: Sergio Pardilla, Gerald Ciolek, Merhawi Kudus, Louis Meintjes, Kristian Sbaragli, Daniel Teklehaimanot, Jay Robert Thomson, Jaco Venter, Jacques Janse Van Rensburg.

Difficilmente alla vigilia della scorsa edizione della Vuelta si poteva pensare che König potesse chiudere nella top ten, nè tantomeno migliorarsi al recente Tour de France, ma nel complesso offriva in montagna più garanzie sia dei talentuosi Kudus e soprattutto Meintjes, sia del più sperimentato Pardilla. Comunque la NetApp aveva in Mendes e De La Cruz altri due discreti scalatori e in Bárta e Huzarski due ottimi cronoman, mentre la Mtn-Qhubeka ha qualcosa in più in volata grazie a Ciolek. Nel complesso possiamo attribuire una sostanziale parità tra le due formazioni.

VACANSOLEIL 2013: Wouter Poels, Grega Bole, Thomas De Gendt, Juan Antonio Flecha, Johnny Hoogerland, Tomasz Marczynski, Markus Barry, Rafael Valls, Lieuwe Westra.
IAM CYCLING 2014: Marcel Aregger, Jonathan Fumeaux, Sébastien Hinault, Dominic Klemme, Pirmin Lang, Matteo Pelucchi, Aleksejs Saramotins, Johann Tschopp.

Non vi era nessun fuoriclasse nella Vacansoleil ma Poels, De Gendt, Marczynski e Valls erano sulla carta tutti atleti in grado di dire la loro in montagna, Flecha, Hoogerland e Westra nelle frazioni intermedie e Bole nelle volate, mentre per la Iam Cycling il solo Tschopp è in grado di rimanere vicino ai migliori quando la strada sale o, eventualmente, anticiparli da lontano come gli riuscì con successo sul Tonale al Giro 2010. Hinault e Pelucchi possono ottenere piazzamenti in volata comunque non superiori a quelli di Bole: netta dunque la superiorità della formazione olandese

Marco Salonna

Il gruppo in gara alla Vuelta 2013 (Tim De Waele)

Il gruppo in gara alla Vuelta 2013 (Tim De Waele)

Commenta la notizia