TANTE MINACCE, UN GRANDE FAVORITO

settembre 30, 2010 by Redazione  
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Mai come quest’anno la prova in linea dei professionisti si presenta aperta a moltissimi contendenti, in virtù di un tracciato di difficile decifrazione, che potrebbe lasciare aperte le porte alle più svariate soluzioni. Philippe Gilbert parte però con i gradi di uomo da battere ben cuciti addosso, forte anche di una squadra compatta attorno a lui, grazie all’assenza di Tom Boonen. Andiamo a scoprire i principali rivali degli azzurri nella lotta per il successo nella prova più attesa della rassegna iridata.

Foto copertina: Philippe Gilbert si impone all’Amstel Gold Race, cogliendo il successo più prestigioso – almeno per ora – del suo 2010 (foto Roberto Bettini)

Un Mondiale di così difficile lettura non capitava da anni. Un po’ perché per molte edizioni del Campionato del Mondo il canovaccio è stato pressappoco lo stesso – Italia impegnata ad indurire la corsa quanto più possibile, Spagna e Belgio a provare a sedarla, gli altri in caccia del colpo di mano al momento giusto -, un po’ perché mai come quest’anno regna un’enorme incertezza circa l’effettiva difficoltà del percorso. Cavendish, Farrar, Hushvod e Freire partono per vincere, evidentemente convinti che tutto si possa risolvere in uno sprint neppure troppo ristretto; Paolo Bettini fa sapere che per lui Cannonball non è neppure da annoverare tra i papabili vincitori, poiché una volata allargata è da escludere; Cadel Evans dice di puntare al bis, lasciando supporre che l’australiano, che meglio di ogni altro dovrebbe conoscere le caratteristiche del tracciato, ritenga piuttosto selettivo il circuito di casa. Difficile, dalla nostra posizione, pronunciarsi, anche perché sono innumerevoli gli esempi di percorsi che hanno dato luogo a Mondiali totalmente diversi da quelli immaginati davanti all’altimetria (si pensi a Lisbona 2001, presentato universalmente come selettivo, sul quale arrivarono invece a giocarsi il titolo, fra gli altri, Freire e Zabel).
Proprio questa incertezza contribuisce però, paradossalmente, ad individuare un vero grande favorito: Philippe Gilbert, l’uomo che più di ogni altro potrebbe adattarsi e vincere in qualsiasi situazione di corsa. Solo una volata molto folta appare infatti al di là delle possibilità del vallone; per il resto, il trionfatore dell’ultima Amstel Gold Race potrebbe imporsi di forza in caso di corsa dura, con un’azione nel finale in caso di lotta più allargata, o addirittura in un sprint privo di velocisti puri, complice la pendenza del rettilineo finale. Una pluralità di carte da giocare che potrebbe avere l’unico inconveniente di mettere in difficoltà la nazionale belga sotto l’aspetto tattico. Rendere dura la corsa potrebbe infatti da un lato agevolare l’emergere dei veri valori – e non c’è dubbio che su percorsi mossi e impegnativi Gilbert sia ora come ora il numero uno al mondo -, ma dall’altro potrebbe tagliare fuori soluzioni alternative preziose come Van Avermaet. D’altro canto, attendere il finale potrebbe allargare pericolosamente la rosa dei possibili vincitori, e le difficoltà del circuito potrebbero non essere sufficienti al 28enne di Verviers per poter fare la differenza nei chilometri conclusivi. Probabile che, alla fine, tutto dipenda dalla condizione di Gilbert: se sarà quello visto alla Vuelta, al Belgio converrà puntare forte su di lui, a costo di sacrificare ogni alternativa; se la gamba sarà meno sciolta rispetto a qualche settimana fa, è probabile che l’atleta Omega Pharma si giochi tutto con una sparata nel finale.
Nel caso in cui i belgi decidessero di inasprire la gara, potrebbero trovare un valido alleato nell’Australia di Cadel Evans, benché anche i padroni di casa abbiano valide ragioni per optare per una condotta più prudente. Ragioni che rispondono ai nomi di Allan Davis e Matthew Goss, potenziali vincitori in caso di sprint anomali. Difficile dire chi dei due sia da considerarsi come vice-capitano: Davis ha probabilmente più tenuta su tracciati mossi, Goss è parso più pimpante alla Vuelta, dove si è messo in luce per l’eccellente lavoro come apripista di Mark Cavendish.
Difficile, invece, che un grosso aiuto possa venire dal Lussemburgo di Frank Schleck; non perché in squadra vi siano valide alternative al corridore della Saxo Bank, ma perché tanto Andy Schleck quanto Kim Kirchen sono stati costretti al forfait, lasciando sostanzialmente isolato il maggiore dei fratelli. Una situazione che susciterà senz’altro la solidarietà di Alexandr Kolobnev: per quanto Karpets e Gusev offrano garanzie maggiori di Gastauer e Didier, non sembrano comunque un cast di supporto tale da poter traghettare finalmente il leader al primo successo di prestigio in carriera, dopo una sfilza di piazzamenti da far invidia all’Evans pre-Mendrisio. Il problema, per il corridore della Katusha, sarà il solito: per vincere dovrà andarsene da solo, dal momento che in volata partirebbe battuto contro chiunque o quasi, e il percorso non sembra tale da potergli consentire un assolo.
Uomini potenzialmente pericolosi in caso di corsa dura li avrebbe anche la Spagna, che schiererà al via Samuel e Luis Leon Sanchez. “Avrebbe” soltanto, però, giacché è quasi certo che gli iberici adottino la stessa tattica delle stagioni passate (tranne Mendrisio, quando davvero un epilogo allo sprint era pressoché impossibile), mirando cioè a tenere cucita la corsa fino in fondo, giocandosi poi la carta Freire in caso di sprint. Una scelta comprensibile, poiché avrebbe probabilmente più chance Freire contro Cavendish, Hushovd e Farrar – anche grazie al rettilineo finale in ascesa -, rispetto ai due Sanchez contro Gilbert, Pozzato e gli altri possibili attaccanti. Pesante, in ogni caso, l’assenza di Joaquin Rodriguez, che sarebbe senz’altro stato fra i grandi favoriti in caso di forte selezione.
A capeggiare la schiera di chi ambisce a tenere chiusa la corsa fino al possibile sprint finale, a logica, dovrebbe essere la Gran Bretagna di Mark Cavendish, che potrà però contare su appena due compagni di squadra. Al suo posto potrebbe però subentrare la nazionale statunitense di Tyler Farrar, che avrà invece al suo fianco ben 8 atleti, pressoché interamente a sua disposizione. Fra i due, Cavendish sarebbe senz’altro favorito in uno sprint canonico, ma non si può sottovalutare la pendenza degli ultimi 500 metri, che potrebbe far scendere le quotazioni di Cannonball più di quelle dello yankee.
In caso di finale in volata, la principale alternativa al duo anglofono potrebbe essere rappresentata da André Greipel, già vincitore di 21 corse in questa stagione e fresco di tris di traguardi parziali al Giro della Gran Bretagna, anche se la tenuta su lunghe distanze e percorsi mediamente impegnativi del tedesco non è propriamente al di sopra di ogni sospetto.
Se Cavendish dovrà far fronte al problema degli appena due compagni, Boasson Hagen e Hushovd dovranno invece accontentarsi di mezzo. La Norvegia, infatti, si schiererà al via con un gregario e due capitani, entrambi temibilissimi in virtù della loro tenuta su percorsi vallonati. Tutti e due potrebbero dire la loro in caso di volata (non necessariamente ristretta), ma è presumibile che sia il più esperto Thor a disputare lo sprint, e che Boasson possa tentare di inserirsi in qualche azione all’ultimo giro, per poi far valere il suo spunto veloce.
Una situazione non molto dissimile da quella della Slovacchia, che avrà in Peter Sagan una delle incognite più significative della gara e in Peter Velits un atleta che con il 3° posto finale alla Vuelta si è candidato ad un possibile ruolo da protagonista. Certo, per entrambi potrebbe pesare il fattore età (25 anni Velits, addirittura solo 20 Sagan, che praticamente mai si è confrontato con una gara di questo chilometraggio), e il più adatto al tracciato (Sagan) non coincide con il più in forma (Velits), avendo raccolto i cinque successi stagionali tutti nei primi mesi dell’anno, tra Parigi – Nizza, Romandia e California.
Fra le nazionali con meno tradizione, da tenere d’occhio anche il duo neozelandese Henderson – Dean, entrambi temibili in caso di arrivo allo sprint – anche se verosimilmente più per un piazzamento che per il successo -, e il bielorusso Yauheni Hutarovich, capace addirittura di battere in rimonta Mark Cavendish a Marbella nella 2a tappa dell’ultima Vuelta.
Per paesi di non grande storia ciclistica alle spalle che si ritrovano quest’anno con addirittura due carte da giocare per puntare al titolo, due superpotenze ciclistiche tradizionali arrivano invece all’appuntamento australiano senza neanche un vero candidato al successo. Si tratta di Olanda e Francia, che non vincono rispettivamente da 25 e 14 anni, e che partono con grossissime chance di prolungare questa astinenza almeno fino al prossimo anno. I tulipani saranno infatti privi dell’unica stella di prima grandezza del loro attuale movimento, Robert Gesink, mentre Sylvain Chavanel, pure tutt’altro che trascurabile minaccia, non sembra comunque in grado di poter rivaleggiare con Gilbert, Pozzato e gli altri favoriti.
Ultimo ma non ultimo, non si può non venire a parlare di Fabian Cancellara, che abbiamo volutamente lasciato in fondo perché, in parte assieme a Gilbert, con cui abbiamo aperto, e a Pozzato, di cui abbiamo detto in altra sede (a tal proposito, correzione dovuta: le riserve saranno Gasparotto e Nocentini, e non quest’ultimo e Tonti, come da noi precedentemente indicato), è probabilmente l’unico corridore sulla cui condotta tattica non si possono azzardare ipotesi, complice il pochissimo sostegno che verosimilmente potrà avere dai compagni di squadra. Cancellara ha dimostrato a Mendrisio di poter vincere un Mondiale anche selettivo, ed è naturalmente predisposto ad una corsa d’attacco (si pensi agli ultimi Fiandre e Roubaix). D’altro canto, l’elvetico potrebbe anche decidere di tenersi tutto per il finale, tentando poi un’azione negli ultimissimi chilometri ad anticipare lo sprint. Perché un eventuale allungo di Cancellara nel finale possa risultare decisivo, potrebbe bastare che il gruppo gli ceda 10 metri sullo scatto, e il fatto che un’azione del genere sia abbastanza prevedibile in caso di situazione di corsa propizia non garantisce che questa non possa riuscire ugualmente. In certi momenti, tenere la ruota di Cancellara in pianura può infatti risultare difficile quanto tenere quella di un grande scalatore in montagna. E dopo quanto visto nella prova a cronometro di oggi, stravinta con la consueta, disarmante superiorità, è legittimo sospettare che questo sia uno di quei momenti.

Matteo Novarini

MONDIALE, LE CARTE AZZURRE

settembre 28, 2010 by Redazione  
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Marzio Bruseghin, Francesco Gavazzi, Vincenzo Nibali, Filippo Pozzato, Luca Paolini, Daniel Oss, Matteo Tosatto, Enrico Gasparotto e Giovanni Visconti: questi i nove uomini selezionati da Paolo Bettini per la prova in linea professionisti di domenica 3 ottobre, con Andrea Tonti e Rinaldo Nocentini pronti a subentrare come riserve. Andiamo ad analizzare quali compiti potrebbero svolgere i singoli azzurri, e quali di loro potrebbero essere i deputati ad andare in caccia del quarto titolo iridato in cinque anni.

Foto copertina: Franco Ballerini e Paolo Bettini, vecchio e nuovo C.T. della Nazionale italiana, a colloquio durante il Mondiale di Varese (foto pedaletricolore.it).

Un mix di veterani del Campionato del Mondo e di giovani alla prima convocazione o quasi comporrà la prima Nazionale italiana della gestione Bettini, la prima dell’era post-Ballerini. Una Nazionale per forza di cose molto diversa da quelle viste negli anni scorsi, dal momento che nessuno dei capitani azzurri del recente passato sarà al via del Mondiale australiano: se il Grillo, leader o co-leader per circa un decennio della nostra selezione, è salito in ammiraglia, Damiano Cunego – capitano a Mendrisio dodici mesi fa – e Alessandro Petacchi, attorno al quale fu costruita la selezione di Madrid 2005, sono rimasti a casa (il secondo per infortunio). Fra le due, alla luce del tracciato di Geelong, l’assenza che rischia di pesare maggiormente è probabilmente quella dello spezzino, senz’altro velocista nostrano di punta, che avrebbe garantito la possibilità di potersela giocare anche in caso di scarsa selezione, e dunque di volata conclusiva a ranghi non particolarmente ristretti.
Più che degli assenti, è però necessario parlare dei presenti, degli undici corridori (di cui due riserve) che cercheranno di dare seguito alla tradizione del ciclo Ballerini secondo la quale gli azzurri non hanno mai mancato il podio per due anni consecutivi. La carta più importante da giocare in questo senso sarà quasi certamente quella rappresentata da Filippo Pozzato, finalmente giunto, a 29 anni, al primo Mondiale da leader della nostra Nazionale. Il veneto non è certamente reduce dalla miglior stagione della sua carriera, avendo alzato le braccia solamente nella tappa di Porto Recanati dell’ultimo Giro d’Italia. Una penuria di vittorie dovuta in parte ad una primavera sfortunata, con i guai fisici che hanno pregiudicato la campagna del Nord del corridore della Katusha (e le prime uscite autorizzavano a pensare ad un Pozzato grande protagonista sulle pietre), in parte ad una stagione piuttosto scarica di impegni nella seconda parte, con la rinuncia al Tour de France e la partecipazione senza acuti alla Vuelta, interpretata esclusivamente come corsa di avvicinamento all’appuntamento iridato. Proprio questo potrebbe essere uno dei punti a favore dell’atleta di Sandrigo, che potrebbe avere speso meno, negli ultimi mesi, rispetto ad altri aspiranti campioni, e che ha d’altro canto offerto confortanti segnali di risveglio in occasione della terzultima tappa della Vuelta, a Toledo, con un buon 3° posto. Certo, la differenza di passo rispetto al temutissimo Philippe Gilbert, trionfatore in quella occasione, è parsa ancora nettissima, ma nelle due settimane pre-Mondiali il nostro portacolori dovrebbe aver visto verosimilmente crescere la sua condizione.
Nome non meno altisonante di quello del veneto, ma certamente meno adatto ad un tracciato tutt’altro che terribile come quello australiano, è quello di Vincenzo Nibali, sulle cui condizioni restano peraltro i punti interrogativi legati alla durissima battaglia con Mosquera per la conquista della Vuelta, conclusasi di fatto solo alla penultima tappa. Un duello che potrebbe aver costretto il siciliano a dar fondo a quasi tutte le sue riserve, anche se, dall’altro lato, non potrà che rafforzarne la convinzione e la voglia di coronare nel migliore dei modi una stagione che comunque vada sarà per lui quella della definitiva consacrazione. Ad allontanare il messinese da eventuali ambizioni di titolo contribuisce poi il suo scarsissimo spunto veloce, che lo escluderebbe quasi certamente dalla contesa anche in caso di arrivo di un gruppetto relativamente ristretto.
Non altrettanto si può dire per Giovanni Visconti, sulla cui condizione aleggiano però dubbi di natura opposta rispetto a quelli relativi a Nibali: se per il trionfatore della Vuelta il timore è che stesse troppo bene a settembre per poter vincere ad ottobre, il campione italiano è parso sottotono nell’ultimo mese, dopo un giugno straordinario e un agosto comunque positivo. Difficile inoltre non attribuire peso alla scarsissima esperienza a grandi livelli dell’atleta della ISD Neri, che non ha sostanzialmente mai dimostrato di poter competere per i posti che contano nelle grandi classiche, né ha mai avuto modo di misurarsi con un campionato del mondo da leader. A suo favore potrebbero giocare il non eccessivo marcamento di cui sarà oggetto da parte delle altre nazionali; probabile che sia il deputato ad inserirsi in azioni di media importanza nelle ultime 3-4 tornate.
Un compito non troppo dissimile dovrebbe toccare a Luca Paolini, che a differenza di Visconti non ha però ancora colto risultati particolarmente significativi in questo 2010 (addirittura fermo a zero il conto delle vittorie). Una convocazione che per risultati potrebbe anche offrire supporto alle critiche di Mario Cipollini, secondo il quale Bettini avrebbe scelto alcuni corridori più per (ri)conoscenza e rapporti personali che non per quanto mostrato in questa stagione, anche se le sei partecipazioni mondiali dell’atleta Acqua & Sapone sono state sempre all’altezza, anche quando i risultati dei mesi precedenti non erano stati propriamente esaltanti.
Il discorso di Supermario, in realtà, faceva riferimento in particolare alle convocazioni di Marzio Bruseghin, titolare, e Andrea Tonti, riserva, in compagnia di Rinaldo Nocentini, quest’ultimo selezionato prevalentemente in virtù dell’ottimo avvio di stagione, con la perla del successo finale al Giro del Mediterraneo. Nessuno dei due ha effettivamente avuto in quella che sta per concludersi la sua stagione migliore, ma, perlomeno nel caso del veneto, le ultime uscite erano parse decisamente confortanti. Il veterano della Caisse d’Epargne era stato infatti brillantissimo protagonista della Vuelta, con un ottimo 4° posto nell’arrivo in salita di Andorra – Pal, fino alla tappa di Pena Cabarga, allorché è rimasto invischiato nella stessa caduta che è costata il ritiro ad Igor Anton. A Marzio è andata leggermente meglio, ma le più che legittime ambizioni di top 10 (come minimo) sono sfumate irrimediabilmente. Qualche perplessità in più è forse lecita relativamente al marchigiano della Carmiooro, ma Tonti ha alle spalle una lunga carriera di encomiabile lavoro di gregariato, che parrebbe offrire discrete garanzie in caso fosse necessario farlo subentrare ad uno dei titolari.
A completare la rosa dei nove atleti selezionati per la prova in linea sono Daniel Oss, Matteo Tosatto, Francesco Gavazzi ed Enrico Gasparotto. Il primo è il più giovane della rosa, ed è fresco della prima vittoria da professionista, al Giro del Veneto. Il trentino rappresenta sicuramente uno degli uomini più duttili a disposizione di Bettini, e potrebbe fungere sia gregario puro, in virtù delle eccellenti doti di passista, sia da uomo-fughe, avendo già dimostrato di essere in grado di dire la sua anche ad alti livelli (specie con il 5° posto della Gand-Wevelgem).
Un ruolo non troppo dissimile a quello che potrebbero giocare Francesco Gavazzi ed Enrico Gasparotto, discretamente veloci allo sprint all’occorrenza, e soprattutto spendibili sia in azioni da lontano sia come uomini di fatica in gruppo. Fra i due, il più pimpante recentemente è parso l’uomo Lampre, vincitore in estate della Coppa Agostoni e della classifica finale del Trittico Lombardo, dopo aver già mostrato buone cose in primavera (vittorie nelle tappe di Bonorva al Giro di Sardegna e di Amurrio ai Paesi Baschi). Ancor meglio aveva fatto, nella prima parte di stagione, Enrico Gasparotto, capace addirittura di chiudere 3° all’Amstel Gold Race, dietro soltanto a Gilbert e Hesjedal, oltre che di imporsi a Colmurano alla Tirreno – Adriatico. Negli ultimi mesi il friulano non ha però fatto registrare acuti significativi, ed è pertanto lecito immaginare che alla fine sia lui – fra i potenziali uomini da spedire in fuga – quello che potrebbe essere sacrificato come faticatore.
Sarà senz’altro quest’ultimo invece il ruolo di Matteo Tosatto, che, assieme a Bruseghin, dovrebbe essere il delegato a fare da locomotiva per più giri, nel tentativo di inasprire una corsa che, anche in virtù della scelta del C.T. di non portare sprinter, sarà necessario rendere più selettiva possibile. Solo così sarà possibile arginare concorrenti scomodissimi quali Cavendish, Farrar (apparso in grandissimo spolvero su tracciati nervosi alla Vuelta, con il 2° posto di Toledo) e Freire, spianando la strada, fra gli altri, a Filippo Pozzato. Forse per la prima volta da alcuni anni a questa parte, la Nazionale italiana non si schiererà al via come squadra da battere. Sarà la strada a dire se sapremo sovvertire un pronostico che indirizzerebbe il titolo più verso Gran Bretagna o Belgio, sotto la guida proprio di Paolo Bettini, che quel ruolo di favorito numero uno lo ha per tanti anni ricoperto.

Matteo Novarini

PROMOSSI E BOCCIATI DELLA VUELTA FIRMATA NIBALI

settembre 21, 2010 by Redazione  
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Si è conclusa un’ edizione della Vuelta che ha finalmente visto il successo ‘fuori casa’ di un italiano in una grande corsa a tappe, a vent’anni dall’ultimo trionfo azzurro in terra spagnola e a dodici anni da quello del Pirata sulle strade della Grand Boucle. Dopo il podio del Giro, Nibali fa sua la corsa iberica grazie ad una bellissima prestazione sulle aspre rampe della Bola del Mundo.

Foto copertina: il podio della Vuelta 2010 (foto Bettini)

Vincenzo Nibali. Dobbiamo tutti essere grati a questo ragazzo siciliano che ha saputo interpretare questa Vuelta con il piglio dei grandi corridori da corse a tappe. Fin troppo generoso nella prima settimana di gara, è riuscito a rimanere lucido nei tanti momenti di difficoltà che lo hanno messo alla prova, specialmente quando la strada si impennava e diventava terreno ideale per gli specialisti dell’arrampicata. Podio al Giro, vittoria alla Vuelta nello stesso anno certificano la qualità cristallina di questo corridore. Il successo nel prossimo Tour non è più un’utopia. Voto: 10.

Ezequiel Mosquera. Lo scalatore spagnolo ha programmato la sua stagione interamente sulla Vuelta, presentandosi in perfette condizioni di forma come mai gli era accaduto in passato. Più volte ha fatto vacillare la maglia di leader di Nibali, senza però dar mai l’impressione di poter assestare il colpo di grazia. Anche sul suo terreno preferito non è riuscito a fare quella differenza che tutti i commentatori sportivi spagnoli si aspettavano. L’età ormai avanzata difficilmente gli consentirà di coronare il sogno della sua carriera, tuttavia rimarranno alla sua portata le tappe di montagna delle future edizioni. Voto: 8,5.

Peter Velits. La vera sorpresa della Vuelta. Ottimo cronoman, si è difeso caparbiamente sulle tante salite che hanno caratterizzato anche quest’anno la corsa spagnola. E’ stato capace di battere perfino Cancellara nella corsa contro il tempo. Il giovane atleta della Columbia saprà senz’altro togliersi grandi soddisfazioni al Tour de France, dove l’attitudine per la cronometro risulta molto più determinante rispetto agli altri Grandi Giri. Voto: 8.

Joaquim Rodriguez. L’uscita dalla Caisse d’Epargne capitanata dall’ex “embatido” Valverde evidentemente gli ha giovato, tant’è che si è scoperto corridore da Grandi Giri a quasi trentadue anni suonati. Quasi insuperabile quando le salite presentano una media lunghezza e con pendenze molto impegnative, non risulta più così competitivo là dove la montagna non possiede queste caratteristiche. Disastrose le sue prove contro il tempo, durante le quali i suoi 48 kg non lo favoriscono come invece avviene sui percorsi dove la forza di gravità è determinante. Voto: 7,5.

Frank Schleck, Carlos Sastre, Xavier Tondo. Partiti con intenti bellicosi, hanno dovuto alzare bandiera bianca man mano che i distacchi dai primi tre di classifica aumentavano. Questi atleti hanno avuto almeno il merito di aver provato a far saltare il banco con tentativi di fuga a lunga distanza, mai coronati neppure con una vittoria di tappa che avrebbe dato un senso alla loro partecipazione. Voto: 5.

Mark Cavendish, Tyler Farrar. La preparazione in vista del Mondiale è andata per il meglio. Se le rispettive squadre sapranno tamponare i numerosi tentativi, che sicuramente contrassegneranno gli ultimi giri del circuito iridato, si giocheranno le loro carte, ovviamente allo sprint. Voto: 9.

Philippe Gilbert. Come l’anno scorso ha raggiunto il massimo della condizione sul finire della stagione. A dispetto del 2009, tuttavia, ha preso parte alla Vuelta per affinare la forma. Ha vinto due tappe, con altrettante splendide azioni, ma a Melbourne i suoi avversari non gli renderanno la vita facile, specialmente i padroni di casa australiani. Voto: 8,5.

Francesco Gandolfi

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MADRID

settembre 20, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: il palazzo reale di Madrid (www.oxfam.org.uk)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

telesport: Nibali DAY!!!!

gibosimoni: 19 Settembre 2010
La consacrazione nell’albo d’oro e nella storia di un grande uomo e grande atleta, se preferite non chiamatelo “campione”, ma le sue doti sono state confermate dalla strada, anche se gli avversari non avevano gran blasone (anche se gli Spagnoli in casa sono molto competitivi).
Bravo Vincenzo, la Vuelta torna ad un Italiano dopo 20 anni (trionfo di Giovannetti). Dopo Conterno, Gimondi Battaglin e lo stesso Giovannetti è il 5° Italiano nella storia a vincere la Vuelta a Espana, mentre un altro italiano, Alessandro Petacchi, è secondo con 20 successi nella classifica di vittoria di tappa dietro soltanto all’imprendibile Diego Rodriguez con 39 vittorie.
E speriamo che questa serie possa continuare in futuro, insieme all’albi aurei del Tour e del nostro Giro.

Howling Wolf14: Bravissimo. Grande vittoria di Vincenzo Nibali. E’ vero che non c’erano tantissimi avversari, e che alcuni di quelli che c’erano non hanno reso il massimo, a partire da Menchov, ma il successo è stato di grandissimo spessore. Innanzitutto perché non vincevamo la Vuelta da vent’anni e Nibali ha avuto il grandissimo merito di partire per vincerla, senza limitarsi, come tanti italiani avevano fatto in passato, a qualche misera vittoria di tappa. Era da tantissimi anni che un italiano non si schierava al via della Vuelta per vincerla. Quindi il suo primo merito è stato quello.
In secondo luogo direi che vincere all’estero è sempre molto difficile. Non è come vincere in Italia. Pertanto il successo di ieri acquisisce un valore aggiunto. Un grande vallore aggiunto.
In terzo luogo Nibali ha dimostrato una grandissima maturita tattica. Non è un campionissimo, è un grande corridore, con i propri limiti e la Vuelta ha dimostrato che questi limiti lo Squalo sa ora gestirli con intelligenza e saggezza. E’ stata questa, forse, la chiave di volta del suo successo. Ad Andora e a Cotobello ha lasciato qualche secondo agli avversari, ma ciò che ha perso l’ha perso sullo scatto, perché i suoi avversari di turno, Anton, Rodriguez e Mosquera, sullo scatto sono più forti. Geniale la tattica del siciliano sulla Bola del Mundo. Ha lasciato sfogare Mosquera, l’ha tenuto lì per 3 chilometri, lasciando che il suo vantaggio oscillasse tra gli 8″ e i 16″. Quando ha visto che la sfida era chiusa, a suo favore, lo ha riavvicinato con una facilità disarmante. L’unico errore, peraltro veniale, è quello di aver sbagliato i tempi per vincere anche sulla Bola del Mundo. Lì io credo che abbia avuto la presunzione di poter saltare Mosquera. E non c’è riuscito. Ma per lui c’era la vittoria più importante. Quella della Vuelta. Grandissimo. Dieci e lode. Viva Nibali!

Fiatogrosso: come sempre nulla da aggiungere al commento di HW.
Se non un: e adesso il Giro !

Mauro Facoltosi: Nibali da un certo punto di vista ci ha anche salvato l’onore: se non ci fosse stato lui la nostra Vuelta sarebbe stata da cancellare.

Marzio Bruseghin 28° a 29′56″
Giampaolo Caruso 36° a 56′25″
Marco Marzano 40° a 1h12′46″
Rinaldo Nocentini 53° a 1h44′09″
Daniele Pietropolli 61° a 1h56′46″
Ivan Santaromita 65° a 2h05′08″
Matteo Tosatto 67° a 2h07′19″
Enrico Gasparotto 68° a 2h07′28″
Dario Cataldo 71° a 2h09′54″
Mauro Finetto 79° a 2h14′17″
Daniele Bennati 85° a 2h24′11″
Giampaolo Cheula 86° a 2′24′40″
Manuele Mori 90° a 2h32′44″
Daniele Righi 112° a 3h13′51″
Davide Malacarne 126° a 3h34′20″
Angelo Furlan 136° a 3h44′35″
Jacopo Guarnieri 149° a 4h01′31″

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

A Madrid apoteosi Nibali. “Ora sotto con il Mondiale”(Gazzetta dello Sport)

Roche closes on top-ten finish(The Times)

Cavendish green jersey ends Britain’s long wait (The Daily Telegraph)

Madrid puso la guinda(AS)

Nibali entra en la liga de campeones(Marca)

Nibali, el ‘Tiburón’ hambriento(El Mundo Deportivo)

Fränk Schleck: „Mehr war nicht möglich“ (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Italienischer Radprofi Nibali gewinnt 65. Vuelta (Tageblatt)

Velits: Viem, že po Vuelte odo mňa čakajú ľudia úspech (Pravda)

“Nibali, un futur grand”(L’Equipe)

Vincenzo Nibali remporte la Vuelta (Le Monde)

Nibali, la menace sicilienne (Le Soir)

Nibali: “J’espère lutter un jour avec Contador”(La Dernière Heure/Les Sports)

Hij is tegenbeeldvan Riccò’ (De Standaard)

Nibali n’a pas manqué l’occasion (L’Avenir)

L’Italien Vincenzo Nibali remporte le Tour d’Espagne (Sud Presse)

Italian Rider Nibali Wins Spanish Vuelta (The New York Times)

Italian rider Vincenzo Nibali claims victory in Spanish Vuelta (USA Today)

ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPOTAPPA: QUI BOLA DEL MUNDO

settembre 19, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: La Bola del Mundo sotto una coltre di neve

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

telesport: Salita pro-mosquera?

gibosimoni: Vista anche la tappa forse sì, ma non da 50″ su Nibali (penso e spero).

Alefederico: Il Navacerrada è abbastanza conosciuto. Un classico. I migliori non si staccano. Chiaro che i chilomtri successivi sono tutta un altra storia. Di per se la tappa non può fare sfracelli ma il distacco è talmente risicato che…

HOTDOGBR: Beh oddio nel 2004 sul Navacerrada, al di là di quanto successo dopo, Santiago Perez staccò Heras e quasi andò a vincere la Vuelta, e nel 2003 al contrario Heras staccò Nozal e gli guadagnò 1′15” che furono determinanti insieme al distacco della crono all’Alto de Abantos, ora che i secondi di distacco di Mosquera sono 50 e non più 38 è facile che non attenda gli ultimi 3 km.

Alefederico: Grandissima prova di Nibali. Si è difeso ed ha addirittura annullato lo scalatore Spagnolo. Bravissimo e complimenti.

Salitepuntocià: Grandissimo Nibali, pareva che al primo km di salita cedeva… invece è stato calmo e ha praticamente raggiunto Mosquera all’arrivo.

n@po: Vince Enzo….. ma lascia la tappa a Mosquera… un gentleman.

Alefederico: Non sono mica sicuro. Secondo me l’ultimo respiro lo ha riservato per annullare il distacco e finirgli a ruota. Non ne aveva per passarlo anche perchè il traguardo era proprio lì davanti.
Quello di Nibali è stato un gesto atletico da applausi. Una difesa lucida e crudele (per Mosquera) del primato.
Abbiamo finalmente trovato il corridore da corse a tappe che (da tanto) cercavamo.

telesport: Siamo tutti Nibali!

HOTDOGBR: E’ andata come doveva andare, il duello Mosquera-Nibali ha ricordato per certi versi quello tra Galdos e Bertoglio sullo Stelvio nel 1975 anche se allora l’azzurro rimase costantemente a ruota dello spagnolo, l’impressione è che Vincenzo avrebbe potuto saltare Mosquera negli ultimi metri ma giustamente ha lasciato la tappa al rivale; dietro ai due big abbiamo visto ancora protagonista Rodriguez che mi auguro torni l’anno prossimo al Giro per vincerlo piuttosto che al Tour per arrivare 5°.

Jack.ciclista: Gran bel duello !

Mosquera ne aveva di più sulle pendenze estreme, ma Nibali non è mai stato in affanno, ne di nervi ne di gambe, ed appena le pendenze sono tornate pedalabili in un attimo ha ricucito il buco.
Bravo davvero.

Salitepuntocià: Il duello mi ha ricordato quello fra Bertoglio e Galdos, ma anche pntani-tonkov a montecampione 98, insomma abbiamo assistito a un duello storico, i primi 2 di un GT che si sfidano e staccano gli altri sull’ultima salita è particolare…
Indipendentemente dagli assenti,che cmq alla vuelta sempre ci sono assenze,essendo il 3°GT per importanza,abbiamo assistito a un duello tu per tu e la bola mi è piaciuta come paesaggio lunare,penso che la rifaranno in futuro
Una grande Vuelta sarebbe colla sierra nevada a quota 3000, colla Bola, coll’Angliru, con una tappa sui colli pirenaici del tour, e un tappone ad andorra arrivo a Els Cortals, con una crono di 40km nella prima settimana, e una di 50 la terza settimana.

fiatogrosso: Secondo me Mosquera ha più propensione alla salita non prolungata, le sue prestazioni si riducono man mano aumenta il kilometraggio della salita. Nibali mi pare più regolare, costante nella salita anche se non brilla nelle pendenze estreme.
Non vorrei peccare di eresia, ma potrebbe avere in salite le caratteristiche di un Indurain, regolare come un cronometro svizzero.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Nibali re della Vuelta. La gioia al traguardo(Gazzetta dello Sport)

Cavendish poised to take green jersey (The Daily Telegraph)

No fue posible(AS)

Mosquera gana la etapa decisiva pero Nibali de lleva la Vuelta a Espana(Marca)

Nibali resiste y sentencia(El Mundo Deportivo)

Fränk Schleck attackiert vergeblich (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Italiener Nibali vor Sieg bei Spanien-Rundfahrt (Tageblatt)

Velits obsadil v najnáročnejšej etape 8. miesto, celkovo skončí tretí! (Pravda)

Nibali, quel panache!(L’Equipe)

La Vuelta est promise à Nibali qui a contenu l’assaut de Mosquera (Le Soir)

Mosquera remporte l’étape, Nibali triomphe! (La Dernière Heure/Les Sports)

Mosquera pakt rit, Nibali Vuelta (De Standaard)

Vuelta: Mosquera remporte la 20e étape, Nibali reste leader (L’Avenir)

Vuelta: Nibali enterre la fogue de Mosquera (Sud Presse)

LA TAPPA CHE VERRA’
Dopo l’ultima grande fatica in montagna, che ha di fatto incoronato Vincenzo Nibali quale vincitore della Vuelta 2010, la stagione dei Grandi Giri si chiuderà con una giornata di relativo riposo per i corridori, che si troveranno quest’oggi davanti una passerella in piena regola. Gli appena 85 km da San Sebastian de los Reyes a Madrid non presenteranno infatti alcuna asperità altimetrica, né gli abbuoni in palio sembrano poter invogliare qualcuno ad inscenare improbabili azioni a sorpresa: la 1a posizione di Nibali, la 2a di Mosquera e la 3a di Velits non sarebbero a rischio nemmeno se il più diretto inseguitore conquistasse tappa e traguardi volanti.
Pressoché certo, dunque, che si vada verso la tradizionale sfida tra velocisti, con ovviamente Mark Cavendish – che ha trovato in Goss un più che valido sostituto di Mark Renshaw – quale favorito d’obbligo. Farrar, brillantissimo 2° a Toledo, Haedo e Bennati sono i principali indiziati a provare a contendere allo sprinter dell’Isola di Man il successo. Una lotta che potrebbe risultare decisiva anche per la classifica a punti, benché i dodici punti di vantaggio del britannico sull’americano rappresentino un margine di discreta sicurezza.

RADUNO DI PARTENZA: ore 13.20, Recinto Ferial, Avenida de Navarrondán) (partenza ore 14.15)
VIA VOLANTE: ore 15.10, Avenida de Europa
MEDIE PREVISTE: 32 – 36 Km orari
SPRINT: Madrid – 3° passaggio (Km 33,7), tra le 16.06 e le 16.13; Madrid – 8° passaggio (Km 62,2), tra le 16.53 e le 17.06
ARRIVO: a Madrid, in Plaza de Cibeles, tra le 17.31 e le 17.49

METEO VUELTA
San Sebastián de los Reyes: previsioni non disponibili
Madrid: cielo sereno, temperatura 20,5°C, venti moderati da ENE (14 Km/h), umidità al 64%

ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TOLEDO

settembre 18, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: vista panoramica di Toledo

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

83pirata: Gilbert e Pozzato decisamente in forma mondiale. E anche Farrar sta molto bene, per cui bisogna impostare fin dall’inizio la corsa dura a Melbourne in modo che nessuno sprinter puro arrivi a giocarsi la volata alla fine. Ottimi per Nibali quegli 11 secondi guadagnati su Mosquera…sembrano pochi, ma nell’incertezza del pronostico sono molto molto pesanti. La salita di domani può fare distacchi notevoli vista la lunghezza e la durezza degli ultimi 2 Km, ma credo che solo incappando in una grossa crisi Nibali rischi di perdere più di 50 secondi.
Impressionante comunque la regolarità di Mosquera nelle ultime 4 edizioni della Vuelta…assolutamente anonimo fino a 31 anni, dal 2007 è diventato un eccellente scalatore da terza settimana che sa difendersi pure a crono.

Alefederico: Quegli 11″ pesano come macigni. Bravo Nibali.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, tappa a Gilbert. Nibali aumenta il vantaggio(Gazzetta dello Sport)

Gilbert wins uphill finish in Toledo (The Daily Telegraph)

Más difícil aún para Mosquera(AS)

La Bola del Mundo decide la Vuelta (Marca)

La Bola del Mundo decide (El Mundo Deportivo)

19. etapu vyhral Gilbert, P. Velits došpurtoval piaty (Pravda)

Fränk Schleck nun auf Platz 5 (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Gilbert mit zweitem Sieg – Nibali baut Führung aus (Tageblatt)

Nibali, l’opportuniste (L’Equipe)

la deuxième victoire de Philippe Gilbert
(Le Soir)

Gilbert gagne avec la manière! (La Dernière Heure/Les Sports)

Philippe Gilbert pakt tweede ritzege in Vuelta (De Standaard)

Gilbert, cet autre aigle de Tolède (L’Avenir)

Philippe Gilbert s’offre une deuxième étape (Sud Presse)

LA TAPPA CHE VERRA’
Forse non sarà la tappa più dura in assoluto della Vuelta 2010, ma la 20a frazione dell’ultimo GT stagionale, 172,1 km da San Martin de Valdeiglesias a Bola del Mundo, può senza dubbio fregiarsi del titolo di più attesa delle tre settimane spagnole. A renderla tale è infatti la salita finale, nettamente la più dura della corsa; un’ascesa ben nota a pubblico e corridori – il Puerto de Navacerrada -, con un’appendice di 3 km e spiccioli, la cui pendenza media supera il 12%, con picchi che sfiorano il 20%. Terreno ideale per uno scalatore puro come Ezequiel Mosquera, che potrebbe avere dalla sua anche i 20” di abbuono con cui compensare la clamorosa dormita di Toledo e i 12” regalati a Vincenzo Nibali.
Difficile che possa muoversi molto in precedenza, dal momento che né il Puerto de la Cruz Verde (5,1 km al 7,1%), né l’Alto del Leòn (7,8 km al 6,9%), né il Puerto de Navacerrada (7 km al 7,5%) – affrontato una prima volta ai -52 dall’arrivo – sembrano in grado di stimolare la fantasia degli uomini di classifica. Più probabile che tutto risolva lungo i 21,6 km al 6,3% dell’ascesa conclusiva, con quegli ultimi 3 km letali, su fondo in cemento e con pendenze degne di Angliru e Mortirolo. 3 km che saranno gli ultimi, inappellabili giudici della Vuelta 2010.

RADUNO DI PARTENZA: ore 11.30, Castillo, Calle del Doctor Félix Rodríguez de la Fuente (partenza ore 12.25)
VIA VOLANTE: ore 12.37, Avenida de Marcial Llorente (Pelayos de la Presa)
MEDIE PREVISTE: 32 – 36 Km orari
SPRINT: La Granja de San Ildefonso (Km 103,6), tra le 15.29 e le 15.51; Alpedrete (Km 149), tra le 16.45 e le 17.16
ZONA RIFORNIMENTO: attorno al 81° Km
GPM: Puerto de la Cruz Verde (1260m – 3a cat. – 5,1 Km al 7% – Km 31,2) tra le 13.29 e le 13.35; Alto del León (1515m – 1a cat. – 7,8 Km al 6,8% – Km 63) tra le 14.22 e le 14.35; Puerto de Navacerrada (1860m – 1a cat. – 7 Km al 7,5% – Km 120,4) tra le 15.57 e le 16.22; Bola del Mundo (2247m – 21,6 Km al 6,2% – arrivo in salita)
ARRIVO: sulla Bola del Mundo, tra le 17.23 e le 17.59
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 200 metri in salita, curve a sinistra e destra in 100 metri, rettilineo di 200 metri, curve dolci a sinistra e destra in 100 metri e rettilineo di 400 metri in salita al 10,5%, con rampe al 12%, 14% e 16%.

METEO VUELTA
San Martín de Valdeiglesias: cielo sereno, temperatura 22,6°C, venti deboli da E (6 Km/h), umidità al 46%
El Escorial (41,6 Km): cielo sereno, temperatura 20,5°C, venti deboli da NE (5 Km/h), umidità al 48%
San Ildefonso (103,6 Km): cielo sereno, temperatura 19,4°C, venti deboli da N (4 Km/h), umidità al 45%
Bola del Mundo: previsioni non disponibili

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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SALAMANCA

settembre 16, 2010 by Redazione  
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Foto copertina: Salamanca vista dalla riva del fiume Tormes

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, tris di Cavendish. Nibali resta maglia rossa ‎(Gazzetta dello Sport)

Cavendish wins stage-18 sprint (The Daily Telegraph)

Cavendish gana al sprint en Salamanca (AS)

Cavendish ya tiene su trilogía al sprint (Marca)

Cavendish se lleva la etapa (El Mundo Deportivo)

Cavendish si vyšpurtoval už tretí triumf, v závere ho ťahal Velits (Pravda)

Fränk Schleck kommt mit den Topfavoriten ins Ziel (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Dritter Vuelta-Etappensieg für Cavendish (Tageblatt)

Le triplé pour Cavendish(L’Equipe)
Cavendish remporte sa 3e étape
(Le Soir)

18e étape: victoire de Cavendish, Nibali leader (La Dernière Heure/Les Sports)

Cavendish pakt derde ritzege in Vuelta (De Standaard)

Cavendish fait la passe de trois (L’Avenir)

Mark Cavendish, jamais deux sans trois (Sud Presse)

Cavendish Credits Teammate For Tour De Spain Stage Win (The New York Times)

Cavendish wins 2nd successive Spanish Vuelta stage (USA Today)

LA TAPPA CHE VERRA’
Alla vigilia della frazione più attesa la Vuelta trascorrerà un’altra giornata tranquilla, dove l’unico problema sarà rappresentato dalla mole di chilometri da affrontare: i 231 Km e bruscolini che collegheranno Piedrahita a Toledo rappresenteranno il “non plus ultra” per questa edizione ed un’eccezione per quel che riguarda la corsa spagnola, che negli ultimi anni ha cercato di ridurre i chilometraggi, sia quelli parziali, sia quelli complessivi, inferiori di circa 300-400 Km rispetto a quelli di Giro e Tour. La notevole distanza da percorrere non si sposerà, però, ad un tracciato di gara che possa definirsi impegnativo, se non negli ultimi 10 Km, che potrebbero dare qualche grattacapo agli sprinter. Si affronteranno due strappetti consecutivi, l’ultimo dei quali culminerà a 200 metri dal traguardo, che sicuramente scompagineranno le file del gruppo, come avvenuto in occasione della tappa toledana del 2008, terminata con uno sprint inquinato dalla presenza di diversi finisseur, che poi andarano ad occupare le prime tre piazze dell’ordine d’arrivo: primo giunse l’attuale ct azzurro Bettini, secondo il belga Gilbert, terzo lo spagnolo Valverde e solo alle due posizioni successivi s’incontrarono i nomi dei velocisti (4° Freire e 5° Bennati).
Succederà così anche stavolta?

RADUNO DI PARTENZA: ore 10.30, Plaza Nueva de la Villa (partenza ore 11.25)
VIA VOLANTE: ore 11.45, AV-P 507 (direzione Villafranca de la Sierra)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
SPRINT: El Barraco (Km 67), tra le 13.23 e le 13.33; Aldea del Fresno (Km 126,6), tra le 14.50 e le 15.10
ZONA RIFORNIMENTO: attorno al 105° Km
GPM: Puerto de Chía (1670m – 2a cat. – 8 Km al 5,5% – Km 14) tra le 12.05 e le 12.07
ARRIVO: a Toledo, in Calle del Cardenal Tavera, tra le 17.23 e le 17.59
ULTIMO CHILOMETRO: 100 metri in pavè, rettilineo di 500 in leggera discesa, rotatoria a sinistra e salita al 6,2% per 500 metri, curva a destra e rettilineo d’arrivo di 200 metri pianeggiante.

METEO VUELTA
Piedrahita: piogge deboli (0,3 mm), temperatura 17,1°C, venti deboli da NNE (6-8 Km/h), umidità al 78%
San Martin de Valdeiglesias (96,5 Km): temporale con precipitazioni abbondanti (9 mm), temperatura 17,7°C, venti deboli da ENE (5-10 Km/h), umidità al 88%
Illescas (174,4 Km): alternanza di piogge deboli (1,2 mm) e schiarite, temperatura 21°C, venti deboli da E (3-4 Km/h), umidità al 73%
Toledo: alternanza di piogge deboli (1,4 mm) e schiarite, temperatura 20,7°C, venti moderati da E (4-6 Km/h), umidità al 75%

ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PENAFIEL

settembre 15, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: il castello di Penafiel (castelli.qviaggi.it)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Come andranno Nibali e gli avversari più pericolosi?

Hotdogbr: diciamo intanto che la crono la vincerà Cancellara davanti a Larsson e che, visto il percorso lineare di andata e ritorno verso Penafiel, il vento inciderà poco e al massimo se sarà forte rappresenterà un piccolo vantaggio per Nibali, credo che il siciliano riesca a dare almeno 2′ sia a Rodriguez che a Mosquera, qualcosa meno a F.Schleck che comunque è ancora lontano da lui in classifica

Telesport: Cancellara battuto da Menchov!!

MirkoBl: E’ anche un po’ sfigato Nibali… Va a finire che rischia di perdere la Vuelta per colpa della foratura odierna.
Tra l’altro, complimenti ai meccanici che gli hanno cambiato la ruota.
E’ rimasto un solo avversario, Mosquera. Sabato, via la fuga e marcatura serrata. Poi conteranno le gambe (e, spero, non le alleanze).

Hotdogbr: 38” Mosquera a Nibali non li ha mai guadagnati in questa Vuelta, ce ne sono stati 20 ad Andorra, 11 ai Lagos de Covadonga e 19 a Cotobello, vero anche che ancora prima della Bola del Mundo la salita di Navacerrada è impegnativa e che ci sono anche i 20” di abbuono. Per il terzo posto è lotta a tre tra Velits, Schleck e Rodriguez ma credo che lo slovacco riesca a difendersi

Howling Wolf14: Mosquera non mancherà di attaccare sulla Bola del Mundo, ma credo che Nibali abbia i mezzi per un’ottima difesa. Per il terzo gradino del podio è una bella lotta.

Salitepuntocià: Non mi aspettavo un Mosquera cosi’,pensavo ormai fosse fuori dai giochi. Ora è il favorito 66% nibali 34%. Basta che ripeta le prestazioni di andorra, covadonga,c otobello, il resto lo fara’ l’abbuono se serve, perche bola du mundo è molto più dura… speriamo piova, certo che la foratura ha inciso molto

Alefederico: Mosquera non è un problema (le alleanze si). L’abbuono lo si annulla lasciando libertà ad una fuga “buona” con qualche bello scalatore dentro. Nibali è il leader ed ha tane belle carte da giocare.
Mosquera senza abbuono 38″ non glieli prende neppure sul Mortirolo.
Temo invece alleanze Spagnole contro il notro. Gli Spagnoli sono molto più uniti rispetto ai nostri al Giro e sono in grado di metterlo in difficoltà. Già ieri Rodriguez alla TV Spagnola ha praticamente dichiarato che correrà per Mosquera.

Gibosimoni: Non credo in una percentuale così sfavorevole all’Italiano, ha comunque 38″ di vantaggio che non sono quisquilie, e su salite molto dure è un tempo troppo largo da poter colmare, anche con gli abbuoni. Via la fuga di seconde linee, occhio ad imprevisti e eventuali agenti atmosferici, marcatura stretta su Mosquera ma non rispondere ai suoi attacchi se mandano fuori soglia. Questi sono gli imperativi per giungere in Rosso a Madrid.
Forza Vincenzo!

Salitepuntocià: semmai è l’opposto,fosse una salita al 5% 38″ son troppi,ma se gia’ al 7-8% ha gia pers 10-20″ da mosquera, all’11% e 3km penso si raddoppi il distacco,saranno 3 km molto lunghi andranno su a 15km h e tutto dilaterà,deve non perdere piu di 100mt:anche un distacco di 300mt posson dire 45″…

Hotdogbr: ok sul fatto che la Liquigas cercherà di far andare la fuga ma ci sono anche gli altri che corrono, se il ds della Xacobeo è furbo farà di tutto al contrario perchè la fuga non arrivi e gli uomini per controllare la corsa la Xacobeo li ha.

Vedo23: Dici? Con qualche buon atleta in fuga non la vedo così semplice per loro…

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, Nibali riprende la maglia. Ora il suo rivale è Mosquera ‎(Gazzetta dello Sport)

Vuelta: Skvelý Peter Velits vyhral časovku a celkovo je tretí! (Pravda)

Purito se hunde; la baza es Mosquera(AS)

Mosquera y Nibali se jugarán la Vuelta
a España en la Bola del Mundo (Marca)

Nibali, líder (El Mundo Deportivo)

Fränk Schleck bleibt Vierter in der Gesamtwertung (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Nibali bei Vuelta wieder vorn (Tageblatt)

Il n’en reste que deux(L’Equipe)

Velits remporte le chrono, Nibali devient leader (Le Soir)

Vers un duel Nibali – Mosquera, Rodriguez a tout perdu (La Dernière Heure/Les Sports)

Leider Rodriguez gaat ten onder in tijdrit Vuelta (De Standaard)

Velits gagne le contre-la-montre, Nibali en rouge (L’Avenir)

Nibali reprend le maillot de leader à la Vuelta (Sud Presse)

LA TAPPA CHE VERRA’
Sgusciati attraverso le forche caudine della crono individuale, ora i più attesi protagonisti della Vuelta veleggeranno in direzione della “redde rationem” della Bola del Mundo affrontando due tappe abbastanza facili, nelle quali lasceranno il palcoscenico ai velocisti ed agli attaccanti di giornata. La 18a frazione sarà una delle più agevoli, non lunghissima e totalmente sprovvista di GPM, con le principali difficoltà riservate ai velocisti. Questi dovranno fare i conti col maltempo (previste deboli piogge nel finale) e un rettilineo d’arrivo in soave ascesa, che potrebbe fulminare gli sprinter usciti più provati dalle tappa asturiane.

RADUNO DI PARTENZA: ore 13.05, Campo Grande (partenza ore 14.00)
VIA VOLANTE: ore 14.13, Km 4 della CL-610 (direzione Medina del Campo)
MEDIE PREVISTE: 41 – 45 Km orari
SPRINT: La Serrada (Km 21), tra le 14.41 e le 14.43; Medina del Campo (Km 39,6), tra le 15.05 e le 15.10
ZONA RIFORNIMENTO: Vadillo de la Guareña, attorno al 81° Km
ARRIVO: a Salamanca, in Avenida de Federico Anaya, tra le 17.31 e le 17.50
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 600 metri in dolce ascesa, rotatoria e rettilineo d’arrivo di 400 metri in dolce ascesa.

METEO VUELTA
Valladolid: nuvole sparse, temperatura 22,3°C, venti moderati da E (16-21 Km/h), umidità al 51%
Medina del Campo (39,6 Km): nuvole sparse, temperatura 25,1°C, venti moderati da E (10-14 Km/h), umidità al 42%, possibilità di debolissime precipitazioni (meno di 0,1 mm)
Fuentesauco (93 Km): piogge deboli (0,5 mm), temperatura 26,1°C, venti deboli da WSW (9-14 Km/h), umidità al 42%
Salamanca: alternanza di piogge deboli (0,5 mm) e schiarite, temperatura 25,7°C, venti moderati da WSW (17-21 Km/h), umidità al 45%

ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI COTOBELLO

settembre 13, 2010 by Redazione  
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Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: uno scorcio della località Cotobello, nel municipio di Aller (www.fotolog.com)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Lancestrong: tappa noiosa, nulla di diverso rispetto all’ultimo tour.
Nibali ha dimostrato di non essere un vincente, c’è sempre qualcuno che va più forte di lui anche se le starting list sono ridicole come in questa vuelta.
In montagna le prende sempre, è un buon corridore un gran regolarista ma gli manca la testa del fuoriclasse.
Credo che abbia bisogno di aver qualcuno che va più forte di lui per rendere al meglio, altrimenti si ingolfa.
Il motore è ottimo ma la testa no.

Hotdogbr: direi piuttosto che il motore di Nibali è ottimo ma non sempre funziona a pieno regime, è stato così anche al Giro e al Tour 2009, comunque non ha perso un’enormità e resta favorito per la vittoria finale, peraltro anche Rodriguez al di là della sparata finale e Mosquera non ne avevano tantissime altrimenti avrebbero attaccato molto prima

Howling Wolf14: Lancearmstrong ha in parte ragione, purtroppo, ma ognuno deve accontentarsi dei primi limiti, anche noi stessi. Nibali non ha mai fatto proclami, non ha mai detto di essere forte, né il più forte, quindi merita rispetto, stima e ammirazione. Essere il vincente in una tappa, d’altronde, non vuol dire essere il vincente di una corsa a tappe. Anche perché la storia dimostra che una corsa a tappe può essere vinta anche senza vincere una sola tappa. Ciò non toglie, Lancearmstrong dice una une mezza verità, che io mi sento di condividere se si sottolinea che Nibali, ottimo corridore, ha, com’è giusto, i propri limiti.
Sono in buona parte d’accordo anche con HotDog. Devo dire che il rendimento di J. Rodriguez in una tappa così dura, anche se non tiratissima, mi ha un po’ sorpreso. Ora lo spagnolo ha una giornata per recuperare e per cercare di limitare i danni nella crono. Deve riprendersi anche Nibali, perché se nella crono le sue gambe vanno come a Cotobello corre il rischio non solo di non guadagnare nulla su Rodriguez, che è tutto tranne che uno specialista del tictac, ma addirittura di perdere. Auguriamoci che il siciliano ritrovi la giusta condizione. Due gli obiettivi, secondo me: a) Guadagnare almeno 1′30″ a Rodriguez per mettersi al sicuro dagli attacchi che l’iberico sferrerà il penultimo giorno, sulla Bola del Mundo; b) Non perdere nemmeno un secondo da Schleck, che a mio giudizio nell’ultima settimana resta un avversario pericoloso. Il lussemburghese è sulla carta inferiore a Nibali nelle crono, ma nell’ultima settimana i valori possono cambiare. Auguriamoci che non sia così. Forza Nibali!

Salitepuntocià: Ma che si intende per “nibali non è un vincente?”
se vince la vuelta è vincente e se la perde no? non è da questo che si capisce, perchè uno può essere perdente ma vincere una competizione con avversari inferiori o assenti, o con arbitri che negano 4 rigori a testa agli avversari…………… e può anche essere vincente ma perdere contro avversari pari o più forti!
poi ricordiamo che, per i tempi che corrono, è giovane! quindi puo essere “perdente” ora e vincente fra 1-5 anni!

Alefederico: Secondo me stiamo ragionando come se stessimo parlando di un altra competizione. Guardate che la Vuelta è particolare. Gli Spagnoli sono scatenati in questa competizione ed anche un corridore di medio / alto livello come Rodriguez può diventare un bel problema. Anche perchè la Vuelta è più una corsa a tappe per scattisti che per uomini di grande fondo.

Salitepuntocià: Calcolando che alla Bola du Mundo Rodriguez può dare 30″ al km negli ultimi 3 km a nibali, quindi 1′30″ più abbuoni, NIbali deve per forza dare 2′15″ a rodriguez domani, in 46km ,circa 3″ al km… cosa non facile, ricordiamo che la spagna è la patria del doping piu all’avanguardia, protetti, e non mi sorprenderei se Rodriguez vada pari a lui o al massimo becca 1′. In ogni caso si deciderà sulla Bola, che pareva superflua alla presentazione, invece si deciderà la Vuelta d’Espana.

Alefederico: Molto difficile rifilare più di 1′30″ a Rodriguez. Nibali ha speso molto durante gli ultimi giorni e Rodriguez correrà sui tempi dell’Italiano. Vedrete che, alla fine, la Bola sarà decisiva. Sarà decisivo Kreuziger.

Howling Wolf14: Kreuziger è stato decisivo anche sul Cotobello. Ha fatto l’andatura che Nibali voleva e poteva tenere. Avrebbe potuto forzare anche un pelino di più, ma lo Squalo ne avrebbe sofferto. Lo ha portato su con regolarità. Dovrà essere al massimo sulla Bola del Mundo. Speravo che potesse dare una mano anche Santaromita, ma è ormai un desaparecido. Magari alla Liquigas recuperano un buono Zaugg.

Fiatogrosso: Dissento nella maniera più completa! Limitare le perdite nel terreno meno favorevole è indice di avere anche la testa.
Poi vediamo all’ultima tappa se non è un vincente!

Howling Wolf14: E’ ovvio che tutti speriamo che Nibali ce la faccia. Non è facile. Io ho la massima stima per il siciliano, innanzitutto per la sua grinta, poi per la sua sobrietà, mai parole fuori posto, modesto, compassato. Probabilmente chi è intervenuto prima vuole sottolineare che non è un fuoriclasse. Ma questo non lo pretende nessuno. Si vuole soltanto che NIbali onori l’impegno, come d’altronde ha fatto finora, e cerchi di vincere la Vuelta. E’ quel che ci auguriamo. Se alla fine farà secondo, o terzo, ma dopo aver lottato credo che avrà la nostra massima stima, a prescindere dal risultato. Se anche uno non è un fuoriclasse, può essere un ottimo corridore.

Salitepuntocià: è quello che ho paura
se non da’1′30″ IN CLASSIFICA GENERALE ,quindi 2′03″ a rodriguez nella crono,ha forse perso
se gia sul cotobello rodriguez ha stracciato nibali&kreuziger con 34 second in un km e mezzo… sulla bola gli da 1′30 piu g abbuoni

Alefederico: Non è detto. Rodriguez ha giusto la tenuta (fuori soglia) per 1 km e mezzo, forse due. Oltre salta.
Lo abbiamo visto ad Andorra.

Salitepuntocià: mah … si diceva che nibali avrebbe reagito nelle 3 tappe di montagna e rodriguez crollato… e invece rodriguez è in rosso e nibali deve dargli 2′ oggi…
anche un rodriguez che dura 1,5 km puo bastare se nibali non dura un metro…

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, tappone a Nieve. Rodriguez prende 37″ a Nibali ‎(Gazzetta dello Sport)

Purito Rodríguez recupera el liderato(AS)

‘Purito’ Rodriguez está que arde(Marca)

Victoria para Mikel Nieve (El Mundo Deportivo)

Nieve wins stage, Rodríguez takes lead (The Daily Telegraph)

Fränk Schleck Zweiter auf der Königsetappe (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Nieve Tagessieger, Frank Schleck 2 (Tageblatt)

Le plus beau succès de Nieve(L’Equipe)

Nieve s’impose dans la 16e étape de la Vuelta (Le Soir)

Nieve l’emporte, Rodriguez voit rouge (La Dernière Heure/Les Sports)

Mikel Nieve ritwinnaar en Rodriguez opnieuw leider in Ronde van Spanje (De Standaard)

la 16e étape pour Nieve, Rodriguez reste leader (L’Avenir)

Rodriguez s’empare du maillot rouge (Sud Presse)

Nieve wins Vuelta stage; Rodriguez reclaims lead(USA Today)

LA TAPPA CHE VERRA’
La seconda giornata di riposo farà da spartiacque tra i due appuntamenti più delicati della Vuelta 2010, il tappone del Cotobello e la crono di Peñafiel. Due prove agli antipodi: se la frazione conquistata dallo spagnolo Nieve era favorevole agli scalatori, la seconda strizzerà un occhio ai cronoman. Anzi, tutti e due, con i corridori più avvezzi a queste prove che protranno quasi lanciarsi alla cieca lungo i 46 Km del circuito di Peñafiel. Tutto giocherà a loro favore dopodomani pomeriggio, dall’altimetria alla planimetria, dalla latitudine al clima. Il grafico totalmente pianeggiante già da solo favorirà le alte velocità e ancor più aiuterà la linearità del circuito, che proporrà lunghi ed interminabili rettili raccordati da una decina di curve al massimo, praticamente una ogni 4,6 Km. L’altitudine della città sede di tappa, che si aggira sui 750 metri, darà il suo contributo poichè si sa che, salendo, diminuisce la resistenza all’aria…. e questa sarà già “flebile” poichè le previsioni del tempo per il pomeriggio del 15 settembre parlano di ventilazione piuttosto debole.
Per gli scalatori, dunque, si attende una crono da affrontare a denti stretti.

RADUNO DI PARTENZA: ore 13.10, Carretera de Soria (partenza primo corridore ore 14.05)
MEDIE PREVISTE: 55 Km orari
ARRIVO: quello dell’ultimo corridore è atteso a Peñafiel, alle 17.40. Previsti circa 50 minuti di gara.

METEO VUELTA
Penafiel – partenza primo corridore: cielo sereno, temperatura 24,6°C, venti deboli da NNW (5 Km/h), umidità al 26%
Penafiel – arrivo ultimo corridore: cielo sereno, temperatura 27,3°C, venti deboli da NNW (8-9 Km/h), umidità al 25%

ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPOTAPPA: QUI LAGOS DE COVADONGA

settembre 13, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: una panoramica dei Laghi di Enol, noti agli appassionati come Laghi di Covadonga (foto wikipedia)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa farà oggi Nibali?

HOTDOGBR: Se Nibali è furbo correrà alla Indurain, lasciando andare Mosquera che penso sarà il primo ad attaccare ed eventualmente lo stesso Rodriguez, su cui guadagnerà una marea nella crono, perdere 30” dai due non sarebbe certo una tragedia e se corre con intelligenza non penso neanche che li perderà.

Howling Wolf14: Nibali deve giocare in difesa. Può anche lasciare che Rodriguez e Mosquera gli prendano anche mezzo minuto, non è un problema. Secondo me deve guardarsi bene, invece, da Schleck e Roche. Deve stare attento che non partano da lontano e facciano il vuoto.

telesport: Oggi sta piovendo sulla corsa?

Alefederico: Tappa perfetta di Nibali che ha gestito benissimo la situazione che ai 7 dall’arrivo era piuttosto complicata. Prima ha chiesto l’ultimo sforzo a Kreuziger per chiudere su Sastre e Mosquera, poi ha lasciato andare Mosquera, ha perso 15″ subito ma poi ha viaggiato sugli stessi tempi dello Spagnolo distanziando sia Scheck che tanti altri.
Nota personale: strano che in molti, anche su questo forum (ma pure giornalisti, blogger ed il codazzo è destinato ad allungarsi), stiano “scoprendo” il fascino della corsa tattica dopo aver predicato per anni l’unico credo dell’attacco in salita. Serviva un corridore completo come Nibali per far capire certe cose. Meglio così.

Howling Wolf14: Giustissima osservazione, Ale. Io sono sempre stato un fautore della corsa ad elimizione, con la selezione da dietro. Se la tappa è dura, basta fare un buon passo e chi non ne ha si sgrana inevitabilmente. Era facile fare peana per Pantani, Armstrong o Riccò quando quelli avevano il sangue corretto. Ora che sono tutti controllati quelle cose non si fanno più. Oppure si fanno ma non si fa il vuoto. Si guadagnano quei 15″ con uno scatto e poi si va su come gli altri. Meglio imparare a gestirsi e aspettare che siano gli altri a cedere. Nibali ha fatto una corsa saggissima. Pur considerando la pochezza degli avversari, non ha comunque fatto una piega di fronte ai (pochi) attacchi. Ha fatto benissimo a non rispondere a Mosquera. Sapeva che lo spagnolo avrebbe guadagnato 15-20″ andando fuori soglia, poi dovendo rientrare in soglia andava su con lo stesso passo di Nibali, e nel finale forse anche qualcosa meno. E’ questa la tattica giusta. La tappa di domani è più insidiosa perché si presta maggiormente alle fughe da lontano e a muoversi potrebbero essere Danielson, Sastre, Tondo, Moncoutié & Co. C’è da aspettarsi che la Liquigas debba fare un superlavoro, domani. Se la giornata passa indenne, il siciliano ha la Vuelta in mano.

HOTDOGBR: Una volta tanto ho azzeccato quello che poteva succedere: l’attacco di Mosquera, un Nibali che corresse alla Indurain e un Tondo che perdesse terreno e che domani potrebbe crollare definitivamente; domani ci sono tre salite dure ma anche pezzi in pianura tra una e l’altra e la Liquigas a partire da Kreuziger si è dimostrata all’altezza della situazione dunque a meno che ci sia un attacco congiunto dei rivali e un Nibali non in giornata non dovrebbero aver problemi a controllare la corsa.

Alefederico: Onore al merito, ciò che dici è vero. Anzi, in passato sei stato criticato proprio per aver cercato di aprire gli occhi.
Non ti preoccupare, vedrai che adesso ti daranno addosso comunque.

Howling Wolf14: Ale – Grazie Ale, sei sempre gentilissimo e acuto nelle analisi, mai superficiale, un gourmet della bicicletta.
HotDog – Kreuziger è una garanzia. Oggi Zaugg ha lavorato sodo. Non meno molto brillante Santaromita, che invece potrebbe anzi dovrebbe essere d’aiuto sulle salite. Peccato non ci sia Szmyd, sarebbe una garanzia. Per quanto riguarda Tondo anch’io mi aspetto che esca di classifica. Con un po’ di scaramanzia covo la convinzione che domani possa prendere una brutta botta anche Joaquin Rodriguez. Oggi non l’ho visto brillante. Quando una salita è più lunga di 6-7 km perde la verve. Domani ci sono tre salite, di cui due molto dure. Sbaglierò, ma Purito rischia molto. E se salta anche lui Nibali ha la Vuelta in tasca al 90%. Incrociamo le dita, forza Nibali!!!

Feltrinaccio: Pantani e Armstrong erano semplicemente di altra categoria rispetto al pur bravo Nibali (il quale corre comunque anche oggi come tutto il gruppo con chissa’ cosa in corpo…meglio non saperlo e non illudersi che sia diversamente lo sappiamo tutti) mentre Ricco’ il vuoto l’ ha fatto realmente solo una volta ovvero sull’ Aspin dato che neppure lui e paragonabile ai sopra citati. Tutto qua in my opinion.

gibosimoni: Secondo me era un ciclismo d’altri tempi, dove in salita si davano/prendevano minuti e già fra il primo e il terzo c’erano 10 minuti.
Pantani e Armstrong (con tutte luci ed ombre dei casi) erano e sono due fuori classe e fuori dai ranghi di ottimo scalatore, mentre – non vorrei ancora criticare – Riccò ha fatto il vuoto una volta sola sull’Aspin vincendo per distacco con un lungo tratto anche in pianura, ma sappiamo tutti per quali motivi.
Pronto ad essere criticato.

Vedo23: La selezione da dietro è spettacolare, certo.
Qui alla Vuelta però più che selezione da dietro la selezione c’è nei partecipanti e nei sopravvissuti! Anche l’impressione visiva è che il gruppo viaggi sempre “lento”, almeno in confronto con il Giro e il Tour.
Anche quest’oggi: sono in ben pochi ad impegnarsi a fondo e a curare la classifica! Per di più Mosquera ha guadagnato – oggi – senza un vero scatto e nessuno ha avuto le forze per aumentare l’andatura del gruppetto di Nibali, che giustamente ha proseguito regolare.

salitepuntocià: Il bello della Vuelta è che premia il piu resistente,non solo per 3 settimane, ma di tutto l’anno… siamo a settembre.
Per i partecipanti, è ovvio che a settembre ci son pochi big, è il prezzo da pagare, ma chi c’è non è che va sminuito.
Se Contador partecipa l’anno prossimo, cosa che comunque non vedo cosi sorprendente rispetto al Giro (è spagnolo, va forte in salita), forse potrebbe attirare qualcun’altro, ma non è detto la rivinca, anche la Vuelta che ha vinto non è che l’abbia stradominata… gli è bastato l’Angliru, che vedrete ritornerà proprio per lui.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, fa festa Barredo. Nibali, “rosso” convincente. ‎(Gazzetta dello Sport)

El tiburòn asusta(AS)

Barredo ejerce de anfitrión (Marca)

Barredo se corona en los lagos (El Mundo Deportivo)

Barredo gewinnt – Fränk Schleck wird 13. (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Barredo s’empose en solitaire (L’Equipe)

Barredo remporte la 15e étape du Tour d’Espagne (Le Soir)

La Vuelta plus indécise que jamais (La Dernière Heure/Les Sports)

Carlos Barredo wint lastige bergrit in Vuelta (De Standaard)

Victoire de Carlos Barredo devant Nico Sijmens lors de la 15e étape de la Vuelta (L’Avenir)

Tour d’Espagne: Barredo gagne à Lagos de Covadonga (Sud Presse)

Barredo wins 15th stage of Vuelta (USA Today)

Vuelta leader Anton crashes out on 14th stage (USA Today)

Vuelta a España 2010: Carlos Barredo wins stage 15, Vincenzo Nibali retains overall lead (Daily Telegraph)

LA TAPPA CHE VERRA’
In una Vuelta ricca di arrivi in quota più o meno lunghi e più o meno impegnativi ma avara di frazioni con più ascese selettive, la 16a tappa, 181,4 km da Gijon a Cotobello, è probabilmente l’unico “tappone” delle tre settimane iberiche, malgrado i primi 90 km presentino solamente la facile ascesa dell’Alto de la Cabrunana (6,6 km al 4,8%). La seconda metà di gara presenta infatti due GPM di 1a categoria e uno di “Categoria Especial”, quello che porterà la carovana ai 1198 metri del terzo traguardo in quota consecutivo.
L’ascesa più dura, ad onor del vero, è la prima, il Puerto de San Lorenzo, 10 km all’8,5% di pendenza media, dato – quest’ultimo – annacquato peraltro da un paio di tratti in contropendenza. Dopo la vetta, resteranno da percorrere ancora 80 km, esattamente il doppio di quelli che mancheranno dalla cima della seconda grande salita di giornata, l’Alto de la Cobertoria, 8,1 km all’8,5%. Qualche coraggioso potrebbe trovare proprio qui il terreno adatto a sferrare un attacco alla leadership di Vincenzo Nibali, anche se i 20 km di pianura dalla fine della discesa all’attacco dell’erta finale potrebbero essere preziosi alleati del messinese. Di certo, il capoclassifica sarà chiamato a difendersi in prima persona lungo i 10,1 km all’8,2% della salita finale a Cotobello, ascesa molto regolare e priva di tratti di respiro.

RADUNO DI PARTENZA: ore 11.10, Universidad Laboral (partenza ore 12.05)
VIA VOLANTE: ore 12.30, Km 21,2 della AS-II – AS-18 (direzione Oviedo)
MEDIE PREVISTE: 33 – 37 Km orari
SPRINT: Bárzana (Km 132), tra le 16.04 e le 16.30; Pola de Lena (Km 151,9), tra le 16.36 e le 17.06
ZONA RIFORNIMENTO: Almurfe, attorno al 83° Km
GPM: Alto de la Cabruñana (375m – 3a cat. – 6,6 Km al 4,8% – Km 45,8) tra le 13.44 e le 13.53; Puerto de San Lorenzo (1350m – 1a cat. – 10 Km al 8,5% – Km 101,1) tra le 15.13 e le 15.33; Alto de la Cobertoria (1182m – 1a cat. – 8,1 Km al 8,5% – Km 141,9) tra le 16.20 e le 16.48; Alto de Cotobello (1198m – 10,1 Km al 8,1% – arrivo in salita)
ARRIVO: al Cotobello (comune di Aller), tra le 17.24 e le 17.59
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 260 metri in salita, curva a destra e a sinistra, rettilineo di 320 metri, rettilineo di 110 metri in salita, curva a destra, rettilineo di 300 metri. Curva a sinistra e rettilineo d’arrivo di 100 metri in salita. Pendenza dell’8%.

METEO VUELTA
Gijón: cielo sereno, temperatura 19,6°C, venti moderati da E (18-21 Km/h), umidità al 74%
erati da NNE (17 Km/h), umidità al 87%
Cotobello: previsioni non disponibili

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