COMMENTOUR DE FRANCE: UN TAPPONE D’ALTRI TEMPI

luglio 22, 2011 by Redazione  
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La grande impresa di Andy Schleck sul Galibier entra di diritto tra le più belle nella storia del Tour de France, costruita da solo e portata avanti grazie ad uno scatto secco sull’Izoard. Voeckler resiste in giallo e Contador crolla, dicendo ormai addio al sogno doppietta Giro-Tour.

Foto copertina: La fatica dipinta sui volti di Thomas Voeckler e, in secondo piano, di Ivan Basso (foto Roberto Bettini)

E’ arrivato il vero tappone e nessuno può considerarsi deluso. Il Galibier, gigante delle Alpi e del ciclismo francese, ha reso questo Tour finalmente interessante dal punto di vista spettacolare, con la grande impresa ottenuta da Andy Schleck. Altimetricamente il percorso di oggi era già con un quoziente di difficoltà di cinque stelle, e lo show offerto su salite mitiche è stato degno di un grandissimo tappone. La gente sulle strade, i corridori stremati all’arrivo dopo duecento massacranti chilometri spesso oltre i duemila metri d’altitudine; sembra di essere tornati indietro nel tempo e di parecchi anni.
Andy Schleck ha costruito in montagna la sua vittoria più bella. Non ha conquistato la maglia gialla, ma diventa ora un vero pretendente al trionfo finale, nonostante negli ultimi giorni sembrava in calo di condizione fisica. E’ bastato un solo scatto, sull’Izoard, per fare saltare il banco, con il sogno di conquistare quella maglia gialla infranto (forse solo per adesso) a pochissimi chilometri dall’arrivo. Non bisogna però perdere la concentrazione nel riuscire a guadagnare quei 15 secondi che mancano all’obiettivo, e non bisogna sottovalutare uomini come Cadel Evans, che rispetto ai primi tre della generale ha dalla sua la crono di sabato a Grenoble (Voeckler ne sa già qualcosa).
La fatica si è fatta notevolmente sentire, le ultime pedalate erano più affaticate e gli ultimi metri interminabili. Ma davvero bravo è stato anche Voeckler, ancora una volta straordinario lottatore che sta diventando sempre più amato dai francesi, e forse non solo da loro.
Dall’altra parte è Contador che dice ormai addio alla doppietta Giro – Tour tanto sognata dopo il dominio nella corsa a tappe italiana. Izoard e Galibier sono stati per lui un inferno, forse per il riacutizzarsi di quel dolore al ginocchio che tanto lo ha infastidito, tanto da vedere lo spagnolo spesso in coda al gruppo.
Ed ora l’Alpe. Già giudice di diverse edizioni del Tour, sarà forse anche quest’anno decisiva, in una frazione molto corta, ma micidiale. Tre durissime salite in soli 109 chilometri che faranno, come oggi, la storia di questa Grande Boucle, e chissà davvero a che spettacolo andremo incontro.

Andrea Giorgini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI GALIBIER

luglio 22, 2011 by Redazione  
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Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: Col du Galibier, il monumento a Henri Desgrange, fondatore del Tour de France (panoramio)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Andy Schleck re del Galibier. Crollato Contador(Gazzetta dello Sport)

Schleck gliste hele veien i mål (Aftenposten)

Andy Schleck slo tilbake i Touren (Adresseavisen)

Königsetappe geht an Andy Schleck(Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Andy Schleck gewinnt Königsetappe(Süddeutsche Zeitung)

Schleck wins as Voeckler clings to jersey (The Independent)

Voeckler remains on top (The Daily Telegraph)

Voeckler lifts French from their slumber (The Times)

Schleck s’envole, Voeckler tient (L’Equipe)

Andy Schleck s’impose, Voeckler résiste (Le Monde)

Königsetappe geht an Andy Schleck (Tageblatt)

Andy Schleck verpasst das Gelbe Trikot um Haaresbreite (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Contador: “La victoria en este Tour ya está imposible”(AS)

Contador dice adiós al Tour (Marca)

“La victoria ya está imposible” (El Mundo Deportivo)

Les frères Schleck au sommet du Galibier(Le Soir)

Andy Schleck gagne l’étape, Voeckler toujours en jaune!(Sud Presse)

Andy Schleck demonstreert op de Galibier (De Standaard)

Le Galibier dit “oui” à Andy, pas à Contador (La Dernière Heure/Les Sports)

Andy Schleck croque tout le monde au Galibier (L’Avenir)

Andy Schleck: ‘Klaar om de Tour te winnen’ (Het Nieuwsblad)

Schleck imposante (De Telegraaf)

Voeckler Holds Lead as Schleck Charges (The New York Times)

Andy Schleck wins 18th stage of Tour de France(USA Today)

Cadel’ setback (Herald Sun)

Stage 18 will decide Tour: Schleck (The Age)

Cadel slips to fourth as Tour heats up (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Prima della partenza

Mauro Facoltosi: Previsioni sul tappone?

Hotdogbr: credo che paradossalmente il tempo perso da Voeckler negli ultimi due giorni dissuaderà alcuni dall’attaccare da lontano ma gli Schleck, più ancora di Contador, devono obbligatoriamente provarci perchè la tappa di domani di 109 km non farà grandi differenze e perchè altrimenti nessuno di loro sale sul podio, però conoscendoli si muoveranno solo nel finale, Contador invece che ha anche la squadra più forte in salita potrebbe fare un’azione sull’Agnello per verificare le condizioni di Evans e poi continuare oppure fermarsi a seconda di come reagisce l’australiano

Salitepuntocià: In 20 (dei big, chissenefrega delle fughe dei comprimari) fino al Lautaret, e attacco di Contador, minutino guadagnato…

Versosella: Grande azione di Contador. E le mani sul Tour.

Ceemo: Spero di si, ma temo di no, sulla prima salita è già in coda al gruppo dolorante al ginocchio. Speriamo sia pretattica.

Dopocorsa

Pedra85: Ma Cavendish almeno si è staccato oppure anche lui è rimasto in gruppo a far la cicloturistica con finale ad andatura libera?

Profpivo: Finalmente un vero attacco, come non si vedeva da anni.
Non ho capito però perchè Voeckler non ha collaborato all’inseguimento facendo tirare Rolland. Evans splendido, ha recuperato più di due minuti tirando solo lui ma rischia di pagare domani.
Bravissimo anche Cunego, Basso il solito regolarista, mentre consola il fatto che Contador sia umano.

MirkoBL: Si dimostra che non capisco un cavolo di ciclismo. Avessi imbroccato mezza delle mie previsioni dei giorni scorsi.
Finalmente la Leopard ha corso come si deve, bravo, coraggioso e meritatamente vincitore Andy, aiutato anche dal fatto che dietro siano un gregge di pecore, Evans escluso perché lui la sua parte l’ha fatta.
Sarebbe sempre più favorito, ma temo che domani paghi le tirate di oggi.
Contador umano, finalmente perde una corsa a tappe anche lui.
Voeckler immenso, lui ormai corre per il podio perhé sa di non poter vincere, e va a finire che ci arriverà.
Cunego sempre più bravo.
Sugli altri, Taaramae, Rolland e Vanendert esclusi, un velo pietoso.

Jack.ciclista: Se ci fosse stato un bel tappone lungo anche domani… vediamo come recuperano Evans ed Andy, non mi stupirei se qualcuno domani pagasse dazio pesantemente.

Hotdogbr: considerazioni sparse:

-finalmente si è vista una bella azione di squadra come da tempo non se ne vedevano, forse non basterà ad Andy Schleck per vincere il Tour perchè domani potrebbe pagare e perchè poi c’è la crono comunque quantomeno lui e Frank si sono garantiti almeno un posto sul podio
-Evans strepitoso, tutt’altro corridore rispetto a quello che nel 2008 con Sastre in fuga si voltava e aspettava che fossero gli altri a tirare per inseguirlo, si stramerita di vincere il Tour
-ci si attendevano delle risposte da Basso dopo le ultime due tappe deludenti e le ha date tirando fuori le sue doti di fondo e guadagnando posizioni in classifica, certo magari ci si poteva aspettare qualcosa in più ma quanto fatto oggi è tanto
-Voeckler, Rolland, prima di loro Kern al Delfinato…mah…
-Cunego alla 18a tappa del Tour, 200 km con tre salite tremende, arriva in scia ai migliori e ben più avanti ad altri come Contador e Sanchez, il tutto avendo anche fatto un grande Giro di Svizzera a differenza di altri che hanno preparato solo il Tour, con buona pace di chi dice che non è corridore da corse a tappe
-Contador non è ovviamente al top della condizione, non so se per via del Giro o per via del ginocchio, ma oltre a quello va detto che il suo punto relativamente più debole è proprio la resistenza, al Giro la tappa in cui ha faticato di più è stata quella del Gardeccia e al Tour 2007 fu quella dell’Aubisque che era anch’essa durissima e tirata fin dai primi km
-del tutto inatteso il cedimento di Sanchez, che spiega peraltro come mai l’Euskaltel ha tirato pochissimo all’inseguimento di Andy Schleck malgrado ci fossero 4 uomini nel primo gruppo, probabilmente anche a lui che è abituato alla Vuelta è mancato un po’ di fondo
-giusto riammettere in corsa Cavendish e compagni (tra cui Gilbert), con 60 km di salita un ritardo di 35′40” dal primo ci sta

Pedale Pazzo: Su Andy: dopo tutto quello che gli ho scritto nei giorni scorsi sto zitto e dico solo che è stato un gigante oggi.
Su Contador: negli ultimi giorni sembrava in crescendo, ma un Giro come quello di quest’anno è normale che resti nelle gambe. Resta sempre un fenomeno, ma più umano di qualche suo predecessore.
Su Evans: ha fatto quello che doveva fare, ha corsa da Leader finalmente. Tutto sommato ha iniziato il forcing nel momento giusto, prima rischiava di spendere troppo. Il distacco in classifica dagli Schleck dovrebbe essere azzerato con la cronometro, ma dopo 3 settimane non si sa mai e conoscendo Evans che di modi per perdere un Grande Giro ne conosce uno più del diavolo….certo che pure gli Schlek in questo campo non scherzano, sarà una bella lotta….
Su Cunego: bravo anche oggi come in tutto il Tour. Ha scelto di curare la classifica e si può dire che ha fatto la scelta giusta. Può arrivare nei 5 che sarebbe un grandissimo risultato e chissà che non gli sia di aiuto per il futuro. Certo non ha mai l’exploit per vincere una tappa ma ha corso senza mai andare oltre i limiti e chissà che domani sull’aple d’Huez non sia quello più fresco…..
Su Vokler, su Rolland, su vabbeh. Non ho parole, mi spiace ma per me questi sono una banda di drogati (e non solo per come vanno ma pure per come ragionano).

MirkoBL: E il tanto bistrattato Galibier mi sembra che abbia fatto una certa selezione.
Non è che, invece di essere Voeckler e Rolland (del quale, comunque, si parlava bene) pieni non siano gli altri ad avere meno benzina super?
Bisogna sempre sospettare di tutti?
In fondo ci sono ben 6 U25 nei primi 20 della classifica: non è che, magari, stiano andando un po’ più piano del solito? O che il livello non sia elevato?

Ceemo: Finalmente una tappa spettacolare. La prima di questo Tour se si escludo gli ultimi 10 km di un paio di tappe.
Gli schleck: superiori tatticamente e fisicamente. Anche Franck sembrava ne avesse molto. Finalmente Andy ha tirato fuori le palle. Non mi piace come corridori ma non si può che dirgli Bravo!! Però per vincere il tour bisogna ancora fare qualcosa domani.
Contador: secondo me paga le cadute più che la condizione approssimativa. Finalmente è umano e così mi piace ancor di più. Spero in un suo attacco domani sul Galibier.
Evans: ottimo a livello mentale e in grande forma. Non si è mai visto così in forma e così a lungo al Tour. Il favorito resta lui; a meno che non resti schiacciato nella morsa che presumibilmente i fratelli lussemburghesi gli faranno domani.
Voeckler: vado controcorrente e dico che secondo me ha corso malissimo. Ha l’occasione della vita, può vincere grazie ad una fuga bidone la corsa più importante del mondo e non collabora. Se anche Evans non avesse tirato Andy avrebbe ipotecato il successo finale. Qualche tirata a Rolland poteva farla fare. Eì caparbio ma mi auguro non finisca sul podio.
S. Sanchez: la sorpresa in negativo, esce di classifica dopo esser sembrato uno dei più in forma. Peccato, speravo movimentasse la corsa.
Basso: per carità buon piazzamento, ma cosa se ne fa uno come lui di un 5 posto al Tour? Se è qui per vincere che ci provi a costo di saltare. Corre di rimessa come se avesse un bonus nella cronometro. Sinceramente non lo capisco. E non capisco perchè non abbia collaborato con Evans.
Cunego: discorso simile a quello per Basso con l’attenaunte che non ha mai fatto un posto tra i 10 al Tour. Ma un filino di coraggio non bastarebbe.
Considerazione maliziosa: ci può stare che Schleck abbia guadagnato tanto in salita e non perso molto dopo il Laturet, ma mi spiego poco come lui e Monfort (non certo Cancellara) abbiano incrementato così tanto il vantaggio nel fondovalle contro vari avversari che tiravano dietro. O dietro erano tutti al gancio, o loro oggi avevano qualcosa in più.
Infine ingiusta e inconcepibile la riammissione di Cavendish e gli altri velocisti. Se c’è una regola perchè aggirarla?

Pedale Pazzo: Sul fatto che vadano più piano non ci sono dubbi e le vam parlano chiaro. Che in giro ci sia meno benzina super è quasi un dato di fatto, ma vale in egual modo sia per i big sia per tutti gli altri.

Che Voeckler faccia una tappa come quella di Luz Ardiden niente da dire. Gasamento, maglia gialla, giochi in casa, tutto quello che si vuole.
Che faccia una tappa come quella di Plateu de Beille già mi fa pensare male, soprattutto per come l’ha fatta (ho contato almeno 16 scatti incredibili, sempre in prima persona a stoppare gli scatti di tutti gli altri).

Ma che alla terza settimana in una tappa del genere riesca a stare con i migliori, con un Evans a tutta per limitare i danni non ci credo.
Non ci credo perchè non ci si inventa corridore da corse a tappe così a 32 anni, quando il miglior risultato è stato 18° al Tour del 2004 (con almeno una ventina di posizioni guadagnate grazie alla fuga bidone che gli permise di prendere la maglia gialla) e nei successivi 5 tour la media è circa 90° posizione in classifica.
Ovviamente è un mio pensiero, può essere sbagliatissimo.

Pedale Pazzo: Per me è la prima ipotesi: dietro chi tirava era al gancio. Erano gregari che si erano staccati in salita e rientrati in discesa. Quello della Bmc era alla frutta, Navarro idem, Sorensen non si capisce sembra sempre che stia tirando gli ultimi ma fresco non era. Rolland non tirava, il Lampre nemmeno, Schimydt nemmeno. Gli uomini di Sanchez erano i più numerosi (3 o 4) ma si è capito dopo come mai non han tirato un metro.
Su Monfort a parte che non è affatto una pippa ed è uno che tiene abbastanza bene le 3 settimane. Inoltre c’è da dire che in fuga si è risparmiato molto, quindi ne aveva ancora.

Profpivo: Voeckler è dall’inizio dell’anno che va bene in salita, già al Trentino duellava con Scarponi e mi pare che al Delfinato fosse poco lontano dai vari Evans, Wiggins e Vandenbroeck. Certo qualche sospetto è bene averlo, se avesse 25 anni niente da dire, ma a 32 anni tenere così bene le tre settimane senza mai aver fatto nulla in carriera in un grande giro mi pare un po’ strano. E’ un corridore che grosso modo potremmo paragonare a Visconti, cosa diremmo se l’anno prossimo Visconti fosse in maglia rosa a due giorni dalla fine del Giro?

Gibosimoni: Grande prova di Andy Schleck che quantomeno ha avuto coraggio e ci ha provato, cogliendo un gruppo molto folto nonostante più del 70 % dei componenti fosse al mimite, di sorpresa.
Voeckler dovrebbe dare uno spumante ad Evans per poter dormire stanotte con la maglia gialla, anche se non poteva sperare che in qualcosa di simile essendo lui come Rolland al gancio totale. Evans grande grinta e anche grande responsabilità a prendere in mano le redini della rincorsa guadagnando circa 2 minuti da solo contro Andy.
Piuttosto Basso che dei big è l’unico ad esser rimasto con Evans – quasi – fino alla fine, avrebbe potuto dare una mano invece che aver paura, tutti gli altri sono giustificabili perchè non ce la facevano nemmeno a rimanere con loro, a partire da Contador passando per Cunego, Sanchez, Vanendert, Voeckler e Rolland, Taramae etc. etc.
L’unico degli altri “freschi” nei big oltre ad Evans/Basso, era Frank Schleck ma mi sembra ovvio che non potesse dare una mano.
Contador ha pagato il fuorigiri che ha fatto quando era a 30 metri e ha fatto un’acellerazione per riportarsi fino a -10, invece di andare su regolare del suo passo, inesperienza quasi ovvia dato che non si è mai trovato in queste situazioni. Forse avrebbe perso meno anzichè arrivare con Vanendert.
Probabilmente ieri sera il cuoco di fiducia era malato e non gli ha potuto cuocere la bistecca!

Ceemo: Se fossero stati al gancio non sarebbero riusciti a fare 17 km a ruota di evans che andava a tutta. Questo mi pare evidente.

Salitepuntocià: Grande Sleck ,impresa d’altri tempi, ma quei 2′persi sul galibier mi fan pensare che è alla frutta.
Prima di dar favorito evans ci pesnerei bene… ha perso tour clamorosi
PIUTTOSTO CUNEGO E BASSO, NON DEVONO ACCONTENTARSI DI VEDERE I LORO NOMI NELLA TOP TEN A MENO DI 7′ DAI PRIMI ai campielisi…..
Oggi devono ricordarsi cosa accade nel 1998 al galibier… la salita è la stessa, l’arrivo piu duro ancora. Fossi in loro ATTACCHEREI LI’ ma non per vicnere la tappa, ma per far saltare il tour o saltano loro, insomma o arrivano all’alpe con 10′ di vantaggio o a 10′ di ritardo…
se ci sara’ amltempo, devono provarci, e la discesa è lunghissima e selettiva

Pedale Pazzo: Non vorrei passare per quello che deve dare contro a Voeckler a tutti i costi, finora è stato un onesto corridore nonchè l’unico francese (con Chavanal) capace di vincere qualcosa.
Ma questo fatto che quest’anno va come una bomba da inizio anno mi fa ancor più pensare male. Andava forte già in febbraio dove vinceva tappe e corse. Ha continuato ad andare forte in marzo, aprile (Trentino), maggio e poi si è presentato al Delfinato ancora in forma. Al Tour non ha ancora avuto un cedimento (nonostante fuga da lontano e tanti tanti scatti per difendere la maglia, non ha certo corso al risparmio in queste 2 settimane..) e siamo quasi alla fine.
Comunque vediamo oggi, per me prende la cotta e arriva con 5 minuti!

GattoVe: Vero,Voeckler quando dice a Rolland di non tirare non lo capisco proprio!

Mauro Facoltosi: Solitamente questa regola viene aggirata in due sole occasioni

1) quando un corridore cade in corsa, si fa seriamente male ma decide di tornare in sella e di concludere la tappa (è il caso, per esempio, di Bortolami nella tappa di Crotone del Giro 1996. Cadde al rifornimento, si fratturò il polso, tornò in sella e percorse la restante metà tappa stringendo il manubrio con la sola mano sana, giungendo fuori tempo massimo ma ugualmente classificato)

2) quando fuori tempo massimo finiscono in moltissimi corridori ed è il caso della tappa del Galibier. Nello specifico, sono arrivati a 35′40″ da Andy Schleck ben 88 corridori, praticamente metà gruppo (attualmente sono in gara in 168). Se applicavano la regola alla lettera avrebbero finito il Tour in 80, senza contare eventuali ritiri nelle rimanenti tappe. Non è la prima volta che viene concessa questa deroga, comunque eccezionale. In occasione delle famose tappe di Pontarlier del 2001 e di Montelimar del 2006, se l’avessero applicata alla lettera avrebbero spedito a casa quasi tutti.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Pedalano verso le rampe del Tourmalet”
Pancani: “Inquadratura dall’icottero”
Pancani: “Il ritardo di Andy Schleck dalla testa” (vabbè che oggi gli viaggiavano a tutta le gambe…)
Cassani: “Per arrivare dove il Tour non è mai arrivato” (e allora che centenario si festeggiava sul Galibier?)
Bruno (Sky Sport 24): “Secondo me il signor Indurain non andava”

LA TAPPA CHE VERRA’

Un famoso detto recita che nella botte piccola c’è il vino buono e i proverbi, si sa, hanno sovente ragione. Questo in particolare, poi, sembra quasi applicarsi alla perfezione all’ultima tappa montana, breve ma ad alta gradizione alcoolica, in grado di far letteralmente perdere la testa al Tour. Nel senso che, dopo quanto successo ieri salendo verso il Galibier, stasera a brindare felice in cima all’Alpe molto probabilmente non sarà Voeckler. Perchè sicuramente il più giovane degli Schleck andrà ancora all’attacco sulla celebre ascesa (sempre che abbia smaltito le tossine dello sforzo di ventiquattrore prima) e quasi sicuramente coglierà nuovamente in affanno il francese nel finale. Certo, le sorprese nel ciclismo son sempre dietro l’angolo ma la tappa di giovedì è sembrato essere l’attuale specchio della condizione dei primi della classifica e il riflesso dovrebbe essere lo stesso anche dopo l’Alpe e il ritorno sul Galibier, che il gruppo affronterà per la seconda volta in due giorni, salendo stavolta dal versante più arduo, quello dell’impresa di Pantani nel tappone delle Deux Alpes al Tour 1998. Lo spazio per ripetere le sue geste c’è, anche se limitato. Oggi la bagarre potrebbe anche scattare presto, poichè si comincerà a salire ad appena 14 Km dal via. E allora ne verrebbe fuori un’altra tappa da “cineteca”

METEOTOUR

Modane: poco nuvoloso, 17°C, venti moderati da NO (10 Km/h)
Col du Galibier (2556m – Km 48,5): nuvole sparse, 10,2°C, venti deboli da WNW (6-7 Km/h), umidità al 57%, 0°C a quota 3300m
Alpe d’Huez: poco nuvoloso, 9°C, assenza di vento, possibile di piogge nel pomeriggio

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

18a TAPPA: LE BOURG D’OISANS – MORZINE (255 Km)

INDURAIN SENTENCIA
Todos se rinden ante el líder
Indurain, con el triunfo en el bolsillo – Claveyrolat, vencedor en Morzine – Indurain: “Yo soy español” – El líder, envuelto en la polémica – Cuatro días para conquistar París – Verbruggen el “affaire” de los cascos

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

COMMENTOUR DE FRANCE: CONTADOR CONTRO TUTTI, MA INCOMBE L’OMBRA DI FANTOZZI

luglio 21, 2011 by Redazione  
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Il film della tappa conclusasi a Pinerolo, con un anticipo accaduto ieri, riprende a pieno la mitica scena della Coppa Cobram in un classico della comicità all’italiana. Nel copione la rottura della sella (ieri) di Basso, la location dell’arrivo odierno e la maglia gialla che finisce in una casa su un curvone. Ma attenzione a Contador, parso in gran forma.

Foto copertina: eccolo qui, ripreso con Street View il giù mitico “curvone” di San Pietro Val Lemina, sulla strada per Pinerolo (foto Google)

Il Tour è a Pinerolo, città importante non lontana da Torino, ed entrata nella storia anche del ciclismo. Ma a chi, tra noi italiani, non è venuta in mente una famosa scena del film “Fantozzi Contro Tutti” in cui Paolo Villaggio e soci erano costretti a diventare ciclisti per la fanatica passione del megadirettore? I presupposti ci sono tutti e vi diamo i tre principali: ieri Ivan Basso rompe la sella andando verso Gap (per fortuna sua niente ripartenza “alla bersagliera”), oggi invece i gravi errori di traiettoria scendendo da Pra Martino, con protagonisti Samuel Sanchez, Hivert (Saur-Sojasun) e Voeckler. Il primo va largo su un tornante, il secondo pure e più fa anche di peggio, prima cadendo e poi entrando nel parcheggio di una casa (semplice abitazione, non una trattoria) su un curvone, seguito a sua volta dalla maglia gialla. E gran finale, appunto, l’arrivo a Pinerolo, luogo in cui viveva “una vecchia zia” del geometra Calboni, che invitava i colleghi di andare tutti insieme a trovarla in bici.

Memorie fantozziane a parte, il finale di tappa ha dato segnali importantissimi in vista dei due grandi tapponi di Galibier ed Alpe d’Huez. Il più importante lo ha dato Alberto Contador, che nella ostica discesa di Pra Martino ha tentato di fare il vuoto, seguito però dal campione olimpico Sanchez. Il secondo, negativo, è di Basso e Voeckler. Poco brillante il primo, sfortunato il secondo, per l’errore su quella curva costatogli 26 secondi di ritardo: adesso all’azzurro tocca sferrare un importante attacco sulle dure salite di domani, il secondo dovrà difendersi da eventuali attacchi già sul Colle dell’Agnello, che nonostante la lontananza dall’arrivo, nasconde insidie ad ogni angolo. Chi vorrà vincere questo Tour non potrà aspettare l’imbocco del Galibier, bensì attaccare molto prima. Agnello e Izoard hanno le carte in regola per cambiare le carte in tavola in classifica generale.

Ultima nota di merito va al ciclismo norvegese: sta schierando due soli atleti, ma dei grandi fuoriclasse, che con due vittorie a testa (tre per Hushovd, contando la cronosquadre, senza scordare i sette giorni in maglia gialla) sono entrati nella storia della Grande Boucle. Complimenti.

Andrea Giorgini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PINEROLO

luglio 21, 2011 by Redazione  
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Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: panorama di Pinerolo (www.liceoporporato.it)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Boasson Hagen, gran rivincita. Contador non molla mai(Gazzetta dello Sport)

Suveren Edvald fikk sin revansj(Aftenposten)

En fantastisk dag (Adresseavisen)

Hagen triumphiert in Italien (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Die Favoriten riskieren viel (Süddeutsche Zeitung)

Team Sky rider Hagen wins in the Alps (The Independent)

Team Sky win stage 17 (The Daily Telegraph)

Team Sky score another Tour success (The Times)

Voeckler s’est fait peur (L’Equipe)

Victoire de Boasson Hagen, Voeckler limite la casse(Le Monde)

Hagen holt zweiten Etappensieg (Tageblatt)

Erneut ein norwegischer Triumph (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Contador vuelve a enseñar sus armas(AS)

Exhibición sin premio de Alberto Contador y Samuel Sánchez (Marca)

Hage se lleva la etapa y Contador enseña los dientes (El Mundo Deportivo)

Boasson Hagen fête encore la Norvège au Tour(Le Soir)

Andy Schleck: “L’étape du Galibier sera décisive”(Sud Presse)

Boasson Hagen wint alweer (De Standaard)

Appelez-le “Eddy” Boasson Hagen (La Dernière Heure/Les Sports)

Boasson Hagen gagne la 17e étape du Tour (L’Avenir)

Edvald Boasson Hagen voor tweede keer aan het feest in Tour (Het Nieuwsblad)

Ruijgh gelijk met Contador (De Telegraaf)

Boasson-Hagen Hands Norway Fourth Tour Stage Win (The New York Times)

Norwegian wins stage 17, Voeckler holds Tour lead(USA Today)

Cadel gets closer (Herald Sun)

Evans edges closer to Tour lead (The Age)

Evans claws back the gap (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Ne vedremo delle belle anche sul Pra Martino?

Succhiaruote: Credo proprio di sì.
Nel 2009 mi pare che il colletto fu il trampolino di lancio per Di Luca, oggi qualcuno si muoverà di sicuro. La tappa non sarà decisiva, ma i big non arriveranno tutti insieme.

Hotdogbr: ho visto Evans meno brillante degli altri giorni, in discesa si è staccato perchè Voeckler gli ha fatto il buco davanti e ci può stare ma anche in salita è sembrato faticare di più, rispetto a ieri sono salite le quotazioni di Contador e Sanchez e tutto sommato anche degli Schleck che però se non fanno la differenza nei prossimi due giorni non andranno nemmeno sul podio, mentre Basso più che puntare a quello dovrà pensare a cercare di tornare davanti a Cunego in classifica anche se per la verità oggi non era brillantissimo neppure il veronese, quanto a Voeckler ha superato la prova malgrado il dritto però le prossime due tappe sono comunque troppo dure per lui anche se non mi aspetto un crollo

Profpivo: Che grinta sto Contador! Non l’ho mai amato ma in questo Tour mi sta entusiasmando.

Versosella: piaciuto molto anche a me contador.
basso lo trovo sempre deludente. Anche quando fa del suo meglio. E’ questo “suo meglio” che è troppo poco. Non ci vedo poesia, grinta, solo una buona volontà da scolaretto modello. Niente di emozionante. Mai uno scatto che sia uno. Sempre un seguire e controllare.
Contador è di un altro pianeta. Ma a mio avviso, in giornata, anche gli shleck lo lasciano sul posto (basso intendo). Stiamo a vedere sua maestà il Galibier domani.

Mauro 72: Non manca la grinta a Contador, di certo.
Anche Sanchez comunque ci sta provando e di ciò gli va dato atto.
Basso è fortissimo quando la pendenza va oltre il 12-13%, al di sotto non ce la fa a tenere il ritmo dei più forti e poi in discesa è penoso. A quel livello non puoi andare così piano in discesa.
Evans sta controllando il Tour alla grande e penso lo meriti.
Una sola osservazione curiosa. Ci sono 2 norvegesi al Tour e hanno vinto 4 tappe con salite, pur essendo tutt’altro che scalatori.
Miracoli della Norvegia, dopo i fenomeni super muscolo dello sci, adesso i campioni della bici. Mah!!!
Domani supertappa e io devo stare in riunione dalle 3 alle 5, sono a dir poco arrabbiato
Penso che ci sarà spettacolo, perchè o domani o mai più per molti.

Gibosimoni: Riguardando queste tappe, mi convinco sempre più di Basso al Giro e Nibali al Tour.. Basso a suo agio su Zoncolan, Glossglockner, Gardeccia, Nibali a suo agio sulla salita (e sulla discesa!) del Manse, oggi a Pinerolo, avrebbe forse patito solo l’arrivo all’Alpe.

Jack.ciclista: Più che condivisibile, ma credo che gli obiettivi li avessero posti ancora prima della presentazione dei percorsi.

Hotdogbr: teniamo però sempre conto del fatto che non sono solo le squadre ma anche i corridori a decidere quali corse vogliono fare, Basso ha vinto due volte il Giro e vincerlo una terza volta non gli aggiunge più di tanto mentre il Tour, a cui non partecipa dal 2005, per lui è ancora una sfida, viceversa Nibali il Giro non lo ha mai vinto ed è giusto che ci provi e inoltre ha anche il titolo della Vuelta da difendere

N@po: E poi, in partenza, al giro, era prevista la discesa del Crostis… se ha perso un minuto in queste discesine e due da arroyo sul Mortirolo versante facile….

Profpivo: Sono pienamente d’accordo, e spero che la Liquigas l’anno prossimo sia più avveduta. Basso ora al Tour è al massimo da primi 10, Nibali credo possa fare di più e comunque essendo ancora giovane è giusto che faccia esperienza al Tour. Basso invece è decisamente nella fase calante della carriera.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gazzetta.it: “Tutti gli uomini di classifica si daranno battaglia su queste salite durissime” (e lo Zoncolan s’incazza!)
De Luca: “Capitambolo”
De Luca: “Vedete, ci sono in fuga i corridori” (e certo… mica ci vanno le ammiraglie, in fuga)
De Luca: “Perez Moremo” (Perez Moreno)
De Luca: “Mogliema” (Mollema)
Pancani: “Questa è la pista di Cesana Torinese, dove sono state disputate le gare olimpiche di bob e skeleton” (Pancani si è scordato lo slittino)
Chiatellino, ideatore della tappa di Pinerolo: “Torriani mi diede la Serravalle Scrivia – Pinerolo” (Torriani è morto nel 1995, la tappa di Pinerolo del Giro si è corsa nel 2007, quando direttore era Zomegnan)
Cassani: “La sana stampa” (salastampa)
Pancani: “Prima azione completa” (concreta)
Pancani: “Edual Boasson Hagen” (Edvald)
Pancani: “Edual Boasson Haven” (Boassen Hagen)
Cassani: “Sono andato con Ivan Basso a controllare questa ricognizione”
Raisport2, scritta in sovraimpressione: “State vedendo la tappa CarpenTRANS – Mont Ventoux”
TelevideoRAI: “Quarta vittoria di tappa Norvegia”, “Moellema” (Mollema), “Tra i big ci prova, senza esito, Contador” (non proprio senza esito), “Chavanal” (Chavanel)

LA TAPPA CHE VERRA’

Agnello, Izoard e Galibier. Tre molossi alpini di tale stazza tutti assieme nella stessa tappa è uno spettacolo che il Tour non ci proponeva da un bel po’ di tempo. Poco importa che la salita finale verrà affrontata dal “lato B”, il più facile dei due versanti che salgono al Galibier. Primo perchè comunque il gigante alpino dal Lauteret non è certo una passeggiata, a dispetto di pendenze non proprio “mortiroliane” (ultimi 8,5 Km al 6,9%); in seconda battuta subentrerà in gioco anche la fatica, proprio perchè i partecipanti si presenteranno al cospetto del Galibier con nelle gambe le due precedenti ascese, ben più dure, e tappe finora sempre affrontata a tutta. I distacchi, stavolta, dovrebbero misurarsi a minuti e non più a secondi persi in seguito ad attacchi nel finale, su pendenze lievi e discese vertiginose. Tutto dovrebbe giocarsi sulle rampe finali, poichè – considerata la distanza mancante – sarà molto difficile assistere a tentativi solitari sull’Agnello o sull’Izoard: si rischierà solo di buttare al vento energie preziose, come capitò a Pantani nella tappa di Les Deux Alpes del Giro del 1994, partito sull’Agnello, resistito sull’Izoard e poi scontratosi col forte vento contrario che spirava sul facile stradone del Lautaret e che ne rallentò l’azione fino al riassorbimento nel gruppo.

METEOTOUR

Pinerolo: cielo poco nuvoloso, 21,6°C, assenza di vento, umidità al 53%
Col du Galibier (2645m): nuvole sparse, 7°C (percepiti 5°C), venti moderati da WNW (13-17 Km/h), umidità al 68%, 0°C a quota 2990m

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

17a TAPPA: GAP – ALPE D’HUEZ (125 Km)

INDURAIN: ASI’ SE GANA EL TOUR
Indurain ya solo depende de él
Indurain corrige y aumenta – Bugno repite en el coloso alpino – “He cumplido con mi deber” – “Ahora sí, esto ya está ganado” – Delgado: “A ver si hoy sale como ayer – Chiappucci: “Muy corto para mì” – Ultima prueba de fuego en los Alpes

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

PRA LOUP, QUANDO ASSALTARONO LA “BASTIGLIA” DI MERCKX

luglio 20, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ogni grande campione ha una sua “Bastiglia”, una fortezza fatta d’imprese e successi che tutti i più diretti avversari tentano di assaltare. E, tranne rarissime eccezioni, ce la fanno. Ci riuscirono gli sfidanti di Indurain a Les Arcs nel 1996, ci riuscì – forse in maniera ancora più eclatante – il francese Thevenet al Tour del 1975, in una giornata che sembrava doversi concludere con l’ennesimo successo di Eddy Merckx. Riviviamo questa storica giornata attraverso la penna del nostro storico Mario Silvano.

Foto copertina: Merckx arranca a pochi metri dal traguardo di Pra Loup (filmato d’epoca della TV francese)

All’inizio degli anni 70 la località di Pra Loup era ben nota agli appassionati di sci alpino.
Fu proprio lassù che Rolando e Gustavo Thoeni, nel 72, realizzarono nello slalom di Coppa del Mondo la prima doppietta per i nostri colori.
Le gare di sci, seguitissime all’epoca (erano gli anni d’oro della valanga azzurra), avevano dato notorietà internazionale a quella stazione invernale delle Alpi Marittime, nel sud della Francia.

Gli organizzatori del Tour –che in quegli anni scoprivano località note agli appassionati di sport invernali- pensarono bene di far arrivare a Pra- Loup una frazione della Grande Boucle.
Neppure Goddet e Levitan avrebbero immaginato, quando resero noto il tracciato dell’edizione del 75, che su quella salita breve e neppure troppo impervia della valle dell’Ubaye, sarebbe stata scritta una pagina indimenticabile nella storia del ciclismo.
Quel Tour, infatti, era particolarmente ricco di salite.
Più che le tappe pirenaiche e il Puy de Dome erano le salite delle Alpi a far tremare i polsi, con quattro frazioni in successione che certamente avrebbero dato un volto definitivo alla classifica.
Le Alpi, quindi, come arbitri di una sfida il cui vincitore sarebbe stato incoronato nello scenario -inedito per il Tour- del Campi Elisi.

Non è neppure da escludere che un percorso così arcigno fosse stato concepito per rendere più difficile a Eddy Merckx l’impresa, fino a quel momento mai realizzata da alcun corridore, di conquistare il sesto successo in terra di Francia.
L’anno precedente Eddy aveva appaiato, ottenendo la quinta vittoria, il record di Anquetil e certamente i transalpini non vedevano di buon occhio che il belga strappasse al campione normanno il primato di plurivittorioso nella corsa più importante del mondo.
Merckx, d’altronde, era alla soglia dei trent’anni e due lustri di professionismo corsi alla sua maniera rischiavano di renderlo più vulnerabile.
Era il campione mondiale in carica, certo, e nel 74 aveva pur realizzato la terza doppietta Giro-Tour. In entrambi i casi, però, aveva dovuto sudare per salire sul gradino più alto del podio.
Fuente e Baronchelli lo avevano attaccato sulle strade italiane e solo un prodigioso rush finale sulle Tre Cime di Lavaredo gli aveva consentito di mantenere la maglia rosa.
E sulle strade del Tour – sofferente per un fastidioso disturbo al soprasella – aveva accusato qualche battuta a vuoto sui Pirenei.

Il1975 era cominciato bene, con le vittorie alla Sanremo, al Fiandre e alla Liegi. Ma era stato costretto a disertare il Giro per problemi di salute e, alla vigilia della partenza del Tour, più di un critico non scommetteva su una sua vittoria.
Bastava dare un’occhiata al campo dei partenti per rendersi conto che il belga avrebbe dovuto guardarsi da avversari vecchi e nuovi.
Poulidor, Gimondi, Ocana, Fuente, Zoetemelk, Agostinho, Van Impe, Thevenet, Pollentier, Kuiper, Galdos, Lopez Carrill: pareva che i più bei nomi del ciclismo a cavallo degli anni 60 e 70 si fossero dati un appuntamento con la Storia. E c’erano anche Moser e Battaglin, al loro esordio al Tour.
Non sarebbe stato facile, insomma, cogliere il sesto successo alla sesta partecipazione.

Il prologo di Charleroi, però, suona come un presagio: Merckx deve cedere il passo a Francesco Moser, e il trentino deve chiedere agli organizzatori di rimuovere l’adesivo della Molteni, troppo frettolosamente appiccicato sulla prima maglia gialla destinata al campione di casa.
Merckx non è più lui, dunque? Niente affatto, perche nella breve crono di Merlin Plage torna alla vittoria e passa in testa alla classifica. Vince anche la crono di Auch, alla nona tappa, ma i distacchi che infligge ai rivali sono contenuti.Thevenet è secondo a nove secondi appena e sui Pirenei il francese passa all’attacco.
In altri tempi Merckx avrebbe reagito, accettando la sfida lanciatagli dall’alfiere della Peugeot. Ora, invece, è costretto a difendersi sulle rampe di Pla d’Adet, cedendo al rivale 49 secondi.
E anche sul Puy de Dome non resiste al ritmo imposto da Thevenet e Van Impe.
In vista del traguardo, poi, è fatto oggetto di una vera e propria aggressione; un esagitato lo colpisce con un violento pugno al fegato che avrebbe steso un comune mortale.
Non crolla Eddy, ma – pur terzo al traguardo- è costretto a cedere altri 34 secondi al transalpino che, in classifica generale, riduce il suo ritardo a meno di un minuto.
Il giorno successivo il Tour riposa sulla Costa Azzurra, in attesa delle tappe alpine, quelle decisive.
La prima, da Nizza a Pra-Loup, prevede 5 colli prima della salita finale: un sali e scendi sulle Alpi Marittime per 217,5 Km con oltre cinquemila metri di dislivello, con salite vecchie e nuove.
E’ domenica 13 luglio e sulla Promenade des Anglais c’è un caldo asfissiante.
Sui primi tre colli non succede niente, ma la battaglia si accende sul Col de Champs.
Thevenet attacca ripetutamente Merckx, che rintuzza prontamente ogni assalto.
Sul Col d’Allos, storica ascesa del Tour, i migliori sono ancora insieme e pare ormai che la sfida si giocherà sull’ultima salita. Quando manca meno di un chilometro allo scollinamento, Merckx – tra la sorpresa generale – passa all’attacco.
E’ uno scatto deciso, bruciante, che consente al belga di distanziare gli avversari e tuffarsi a capofitto nella lunga discesa.
Il modo con cui viene affrontata non lascia dubbi: il campione del mondo gioca il tutto per tutto e affronta i tornanti in un modo che fa venire i brividi.
Che Merckx fosse atleta capace di primeggiare su tutti i terreni lo si sapeva da anni, ma quella discesa spericolata a 80 all’ora e forse più lascia a bocca aperta.
Affronta rischi incredibili a ogni curva, sfiora i costoni della montagna e lambisce il ciglio di una strada con un fondo stradale infido, non protetta da guard-rail.
Gli avversari preferiscono non rischiare e lo stesso Moser tira i freni su un terreno a lui pur congeniale.
La discesa dell’Allos è una prova ardua anche per le moto e per le auto al seguito dei corridori. Un motociclista della polizia finisce in un burrone, cosi come l’ammiraglia della Bianchi e per il direttore sportivo Ferretti e il meccanico Piazzalunga si vivono momenti di autentica paura. E’ quasi un miracolo se le conseguenze del pauroso incidente dopo un volo di cinquanta metri che finisce su un provvidenziale pianoro si risolvono con la frattura di una gamba per Piazzalunga e lo stato di choc per l’ex gregario di Gimondi il quale, impegnato a seguire il suo eterno rivale, neppure si avvede di quello che è successo alle sue spalle.
Chi assiste alla diretta televisiva scommette sulla vittoria finale di Merckx il quale affronta la salita finale con un vantaggio di un minuto su Gimondi e di un minuto e mezzo su Thevenet.
Poi, lungo l’ascesa verso i 1630 metri di Pra-Loup succede quello che non ti aspetti.
La maglia gialla sale con evidente difficoltà, fatica a spingere sui pedali, si pianta.
Forse risente dell’aggressione di due giorni prima, forse i medicinali che ha assunto per lenire il dolore hanno lasciato il segno.
Pochi pensano, in quel momento, che le immagini che scorrono sulla televisione saranno le ultime del belga in maglia gialla.
Quando mancano tre chilometri rinviene Gimondi, che supera quasi incredulo un Merckx in piena crisi.
Ma chi è veramente scatenato è Thevenet che, incoraggiato dal suo D.S., sale come una furia.
Ha Merckx nel mirino e, su un tratto ostico, lo salta . “ Vai, che è cotto!” gli urlano dall’ammiraglia e non c’è pietà per il più forte di tutti. A un chilometro dalla conclusione, il francese raggiunge Felice, si alza sui pedali e lo supera di slancio, avviandosi a conquistare tappa e maglia, fra il tripudio dei suoi connazionali.
Il bergamasco è secondo, a 23 secondi appena. Poi anche Zoetemelk a 1’12 e Van Impe a 1’42” precedono Merckx, quinto a 1’56” e distrutto dalla fatica.
La situazione in classifica si è ribaltata. La nuova maglia gialla ha, alla fine della frazione, 58 secondi sul belga, lo stesso distacco che separava i due, a ruoli invertiti, alla partenza da Nizza.
Meno di un minuto che potrebbero anche non bastare in vista delle successive, difficili tappe alpine.
Ma Thevenet bisserà il successo il giorno seguente, nella tappa dell’Izoard e a Merckx non servirà tentare un’improbabile fuga a inizio tappa.
Si batte sino alla fine come un leone, neppure segue i consigli dei medici che gli suggeriscono il ritiro per i postumi di una caduta al raduno di partenza della tappa di Valloire e onora con il secondo posto finale un Tour bellissimo e palpitante.

La tappa di Pra-Loup aveva segnato una svolta decisiva nella carriera di Merckx, ben al di là di quello che diceva l’ordine d’arrivo e la classifica generale: il monarca assoluto era stato deposto e ci fu chi paragonò quell’evento ad una sorta di “presa della Bastiglia”.
Il sogno del sesto successo al Tour si era infranto su una salita di seconda categoria delle Alpi Marittime, in un’assolata domenica di metà luglio nella quale Eddy aveva provato ad essere il semidio che conoscevamo.
Non c’era riuscito ed era tornato tra gli umani: sofferente, stremato, sconfitto.
Ma, ancora una volta, coraggioso e irriducibile.
Soprattutto per questo va ricordata Pra-Loup, tappa simbolo di un’epoca nella quale il ciclismo era autentica emozione.

Mario Silvano

COMMENTOUR DE FRANCE: BAGARRE SERRATA VERSO LE ALPI

luglio 20, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Grande spettacolo in avvicinamento alle decisive salite alpine, e già nella tappa verso Gap abbiamo visto grandi duelli che purtroppo sono mancati sui Pirenei. Contador si rende protagonista insieme ad Evans e Sanchez avvicinandosi sensibilmente alla leadership di Voeckler, ora alle prese con un trittico di montagne tremendo: Pinerolo, Galibier e Alpe D’Huez.

Foto copertina: l’attacco al vertice sul Col de Manse (foto Bettini)

Lo show ha inizio. E’ bastato il secondo giorno di riposo per fare scatenare la aspettata bagarre dell’ultima settimana di Tour. Ciò che non era successo nei grandi tapponi pirenaici, è accaduto nella frazione di media montagna di Gap, col il bellissimo bis di Thor Hushovd arrivato ancora una volta grazie ad una fuga da lontano. Il grande protagonista tra i big è stato Alberto Contador, che vuole dimostrare che il suo desiderio di vincere la Grande Boucle non è ancora svanito nonostante un consistente vantaggio su Evans, candidato principale al successo finale. Proprio i due, grazie all’attacco avvenuto sul Col de Manse, hanno rosicchiato preziosissimi secondi ai propri avversari, principalmente Basso ed Andy Schleck, con l’australiano ora in seconda posizione nella generale.

Può essere una botta di morale fondamentale per affrontare al meglio il trittico alpino che parte domani con la tappa che porterà qui in Italia, a Pinerolo. Monginevro, Sestriere e Pra Martino non sono salite estreme ma quest’ultima, essendo a pochi chilometri dal traguardo farà sicuramente selezione insieme alla successiva discesa. Aspettiamo i nostri Basso e Cunego, che col pubblico dalla loro parte andranno a cercare un bellissimo successo di tappa in territorio italiano.

Bentornato in Italia, Tour.

Andrea Giorgini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI GAP

luglio 20, 2011 by Redazione  
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Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: la cattedrale di Gap (panoramio)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Hushovd concede il bis. Contador lancia la sfida(Gazzetta dello Sport)

Hyller de norske sykkelstjernene(Aftenposten)

Dette er akkurat som NM i Gap (Adresseavisen)

Zweiter Etappensieg für Hushovd bei Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Hushovd sichert sich zweiten Tagessieg (Süddeutsche Zeitung)

Hushovd claims second stage win on Tour de France(The Independent)

Hushovd takes sprint win (The Daily Telegraph)

Hushovd wins 16th stage after sprint (The Times)

Andy Schleck laisse des plumes (L’Equipe)

Hushovd gagne à Gap, les Schleck à la traîne (Le Monde)

Hushovd siegt in Gap – Schlecks verlieren Zeit (Tageblatt)

Cadel Evans: Der große Gewinner des Tages (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Contador se luce antes de los Alpes(AS)

Contador da un golpe encima de la mesa en el Tour de Francia (Marca)

Alberto Contador: “Mejor de lo que pensaba” (El Mundo Deportivo)

Hushovd s’impose, Evans prend option(Le Soir)

Victoire d’étape pour Hushovd, Evans et Contador prennent du temps aux Schleck (Sud Presse)

Thor Hushovd wint ook eerste Alpenrit (De Standaard)

Contador flingue les Schleck en plein été norvégien (La Dernière Heure/Les Sports)

16e étape : une deuxième victoire personnelle pour Hushovd (L’Avenir)

Hushovd wint ook eerste Alpenrit, Schlecks verliezen dure seconden (Het Nieuwsblad)

Surprise Contador (De Telegraaf)

Hushovd Wins Tour Stage; Leader Vockler Loses Time (The New York Times)

Contador shines in Tour’s Stage 16, won by Hushovd(USA Today)

Cadel eyes yellow (Herald Sun)

Evans up to second place at Tour (The Age)

Evans throws down gauntlet in mountains (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa succederà sulla salita? Qualcuno potrebbe provarci in discesa (che, ricordo, è la stessa della famosa caduta di Beloki e del tornante che attraversò Armstrong)?

Gibosimoni: In un finale di Tour, TAPPA INUTILE. Non per velocisti, non per uomini di classifica, dato che qualcuno potrebbe anche tentare sul Manse (la vedrei dura) ma si vogliono tutti risparmiare per le tre tappe – veramente – Alpine.
O fuga o qualche scattista fuori classifica.

Mauro Facoltosi: due tappe veramente alpine…. temo che non accada nulla nemmeno a Pinerolo, a meno di sorprese

Pedale Pazzo: Non capisco come mai han messo quel cavalcavia alla fine, potevano fare una bella tappa alpina di pianura pura per velocisti puri già che c’erano.

Dopo la corsa

Pedale Pazzo: vabbeh mi autoquoto per rimangiarmi tutto. Un cavalcavia ha fatto più selezione (21 secondi) di Luz Ardiden e di Plateu de Bielle. Vabbeh non ho più parole (anche se è l’ennesima dimostrazione che non servono salite estreme per fare la differenza, certo che una salita di 8km al 5%……boh)
Poi la selezione ha fatto scoppiare la bagarre anche in discesa..e ora aspetto il distacco di Basso e Schleck che in discesa sono dei polli.
Ah proposito, ma gli Schleck? Lo sapevo che perdevano pure questo Tour, imbarazzanti.

Pedra85: I corridori sono la benzina, il percorso è solo la fonte di calore

N@po: Contador è un grande. Ci è voluto un suo scatto per mandare all’aria la corsa. Gli Schleck, finalmente, non hanno usufruito dello sceriffo Cancellara che ferma le corse quando le discese sono pericolose.
Risultato: staccati.

MirkoBL: Esatto. Se non ci fosse Contador, seppure forse all’80%, ci sarebbe stata anche oggi la solita processione.
I suoi avversari si pentiranno di non averlo fatto fuori giovedì.
Come intuito a Luz Ardiden, Frank ne ha più di Andy, ma entrambi riusciranno a perdere il Tour.
Evans è a questo punto il grande favorito; se non salta, per me, il Tour è suo, e se lo meriterebbe.
Un grandissimo appaluso a Hushovd, che riesce nell’impresa di vincere due tappe di mezza montagna.
Ma Cavendish ha fatto la salita in macchina?

Ceemo: Per fortuna ci sono Contador e S Sanchez. Bella azione, molto spettacolare. Non diamo per finiti però ne gli schleck ne Voeckler. Sono ancora tutti molto vicini in classifica.
Non capisco come un velocista come Hushovd possa staccare quasi tutti i fuggitivi in salita. Qualcosa non mi torna.

Profpivo: Che numero che ha fatto Contador! Non servono le pendenze in doppia cifra per fare la differenza, basta fare attacchi convinti, non gli scattini modello Schleck sui Pirenei. Andy l’ho proprio visto male, a un certo punto si è completamente spenta la luce e faticava anche a tenere le ruote del gruppetto Voeckler in salita.
A questo punto per il podio direi Evans, Contador, Voeckler

PS: Hushovd è un grande, corre in modo fantastico anche tatticamente.

Picchiarini: Basso imbarazzante, non ha gambe ne palle. A me sembra solo un pretino dismesso

Profpivo: Basso non può andare sul podio al Tour: in salita non fa la differenza, in discesa perde, a cronometro è fermo. Sta andando come mi aspettavo, costante e da primi 10 in classifica.

Pedale Pazzo: C’è da notare che ancora una volta Contador ha fatto la differenza su pendenze abbastanza contenute come sull’Etna. Su questo terreno ha una sparata davvero impressionante.
Andy Schleck proprio non lo capisco, ha risposto a Contador e dopo ha provato uno scatto deciso ma come al solito dopo 12 metri ha iniziato a voltarsi e voltarsi e voltarsi. Bisognerebbe promuovere la campagna “Uno specchietto retrovisore per Andy”.
Quest’anno dimostra di non essere affatto cresciuto nè come prestazioni nè tatticamente nè tecnicamente (l’anno scorso spaccava il cambio in ogni salita, quest’anno prende le curve con traiettorie esagonali).
Su Basso c’è poco da dire: il basso del 2006 è morto, quello che saliva il Bondone in 49 netto senza neanche aprire la bocca. Adesso è uno discreto, con troppi punti deboli (soffre gli scatti, non sa fare le discese, in crono è fermo) per vincere o fare podio in una corsa a tappe.
Vockeler oggi andava molto più duro. AL primo scatto di Contador è stato il primo a rispondere ma col rapportone, poi ha ceduto. Tornato sulla terra ma a me puzza: tapponi pirenaici con migliaia di metri di dislivello, decine di km di salite dure e lui agile agile. E oggi questo? Boh.
Evans il più completo, va forte su qualsiasi terreno e tatticamente non sta sbagliando nulla. E’ un maestro nel perdere i grandi giri, ma spero che alla fine vinca lui!

Hotdogbr: l’impressione è che oggi abbiamo trovato il podio di Parigi (Evans-Contador-Sanchez) con l’incertezza su chi tra l’australiano e lo spagnolo lo vincerà, il Voeckler visto oggi è destinato non dico a saltare ma comunque a perdere terreno da questi tre, per il resto Frank Schleck non è brillante, Andy ha avuto una giornata nera che non mi spiego se non con il giorno di riposo e il brutto tempo, Basso è probabile che dopo la caduta dell’Etna abbia forzato la preparazione per recuperare il che l’ha fatto arrivare con una buona condizione a inizio Tour e probabilmente a pagare adesso, Cunego da buon regolarista è 8° e potrebbe anche guadagnare posizioni di qui a Parigi, Hushovd stupisce ma fino a un certo punto, già nel 2002 fu 5° a Cluses in una vera tappa di montagna con Roselend, Saisies, Aravis e Colombiere in rapida successione

N@po: A proposito di Cunego. Zitto zitto rimane a poco più di 2 minuti da Evans, dei quali 1 perso nella cronosquadre (Lampre diamoci una mossa e facciamo una squadra decente) e circa 1min rubato dalla neutralizzazione della prima tappa senza la quale accumulavano ritardo anche Basso, Andy e sospetto anche Voeckler. Insomma è lì con lo sputo ma per ora lo si può solo apprezzare.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gazzetta.it: “Saint Paul Trois Chataux” (Châteaux)
Pancani: “Vacaggio” (crasi tra vantaggio e Vacansoleil)
Basso: “Ho già corso questo finale”
Cassani: “Eddy Schleck”
Pancani: “Pausa pubblicitaria”… segue momento di silenzio su immagini di corsa…. riprende la cronaca… “13 Km al…”… e tolgono il microfono a Pancani per mandare la pubblicità.
Pancani: “Samuel Sanscez”
Pancani: “Stasera la classifica potrebbe riaprirsi senza arrivare ai tapponi alpini”
Conti: “Hushovd corre in modo da insegnare ai giovani”
Motta: “Perché il Giro d’Italia è molto bello”
De Luca, replicando all’affermazione di Motta: “Sì, è molto bello il Giro d’Italia”
De Stefano: “Tanti colleghi che sono sotto al pullman” (e io mi sono salvata!!)
De Luca: “L’eroe di Plateau Beille”
De Stefano: “Si scendeva per la discesa” (ovviamente)
TelevideoRAI: “Hushovd s’impone su Hagen” (Boasson Hagen)

LA TAPPA CHE VERRA’

I francesi saranno altezzosi e attaccatissimi alla loro “grandeur”, ma di fronte ad un evento come il 150° anniversario della nostra unità nazionale hanno “capitolato” e ci hanno ceduto una frazione della loro amatissima corsa. E così oggi il Tour farà scalo in Italia, al termine di una frazione che, sul piano delle difficoltà, può essere di primo acchito paragonata a quella del giorno precedente e cioè, come l’ha definita uno dei partecipanti al nostro “Box populi”, squisitamente inutile. Perchè è vero che ci sono Monginevro e Sestriere, ma avranno l’aspetto di due giganti ridimensionati, collocati lontani dal traguardo e privi di pendenze severe. Ci sarebbe quel Pra Martino piazzato a ridosso del traguardo, ma anche le sue inclinazioni (media del 6%, massima del 12%) non sembrano di quelle adatte alla selezione. Tutto vero ma ieri si è disputata la tappa di Gap che ha dimostrato che, se c’è voglia di battagliare, “i corridori sono la benzina, il percorso è solo la fonte di calore”, per citare un’altro dei nostri amici. Con queste premesse ci si attenda, dunque, un altro finale ad altissimo livello d’adrenalina, anche perchè chi si staccherà sull’ultimo colle, piazzato a soli 8 Km dall’arrivo, molto difficilmente riuscirà a rientrare, complice anche una discesa stretta e ripida, già conosciuta a parte del gruppo poichè fu affrontata nella versione riveduta e corretta della Cuneo-Pinerolo proposta al Giro d’Italia del 2009.

METEOTOUR

Gap: cielo sereno, 15,5°C (percepiti 14°C), venti moderati da NNW (15-24 Km/h), umidità al 63%
Pinerolo : cielo sereno, 24,2°C (percepiti 26°C), venti deboli da WNW (8-15 Km/h), umidità al 37%

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

16a TAPPA: ALES – GAP (215 Km)

VAN A POR INDURAIN
Todos contra Indurain
Susto de muerte para Indurain – Lietti le debe un favor a LeMond – Indurain, ante su peor día – Los especialistas le ven ganador – El monte de los holandes

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTPELLIER

luglio 18, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: Montpellier, Arco di Trionfo (panoramio)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Cavendish fa poker. Petacchi 3°, Oss 4°(Gazzetta dello Sport)

Alle elsker å jobbe for ham (Aftenposten)

Vierter Etappensieg für Cavendish (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Cavendish tightens his grip on green jersey (The Independent)

Cavendish wins stage 15 (The Daily Telegraph)

Cavendish wins fourth stage (The Times)

Cavendish… évidemment! (L’Equipe)

Cavendish s’impose au sprint à Montpellier (Le Monde)

Cavendish feiert vierten Tour-Etappensieg (Tageblatt)

Cavendish erneut der Schnellste: 19. Tour-Sieg (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Cavendish firma su cuarto triunfo de etapa en el Tour(AS)

Cavendish impone su ley y firma su cuarta victoria de etapa al sprint (Marca)

Cavendish gana al sprint (El Mundo Deportivo)

Quatrième victoire de Cavendish au Tour(Le Soir)

Cavendish s’impose à nouveau (Sud Presse)

Cavendish alweer beste in sprint (De Standaard)

Cavendish, ce Hérault (La Dernière Heure/Les Sports)

Et de 4 pour Cavendish (L’Avenir)

Cavendish pakt vierde ritzege (Het Nieuwsblad)

Cavendish weer oppermachtig(De Telegraaf)

Fourth Tour De France Win for Cavendish (The New York Times)

Mark Cavendish wins Tour de France stage (USA Today)

Cavendish tightens grip on green (Herald Sun)

No change at top as Cavendish wins 15th stage (The Age)

Cavendish keeps grip on green jersey (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Pedale Pazzo: Commento su Oss: oggi si è capito che non è un velocista.
Stimo molto il ragazzo ma gli hanno messo in testa idee sbagliate.
Si è visto chiaramente che manca di esplosività, non ha la sparata, non ha la velocità di punta, non ha l’accellerazione.
Velocista non si diventa ma si nasce (nel ciclismo come nell’atletica). Sono doti naturali non migliorabili con l’allenamento.
Ma sono convinto che Daniel potrà avere un gran futuro se saprà sfruttare le sue caratteristiche.
Per il resto..poco da dire quando Renshaw apre Cavendish chiude e non ce n’è per nessuno..

Ceemo: Si sono d’accordo. Sia Farrar che Petacchi erano in gran rimonta nonostante non fosse a ruota della maglia verde.
Complimenti a Cavendish, ma visto le altre tappe di montagna che mancano non è detto che riesca a superarle tutte indenne.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Conti: “La stele che ricorda il sacrificio di Fabio Casartelli” (il povero Fabio non si era volontariamente buttato contro il paracarro!!!)
De Luca: “Soasun” (pronuncia di Sojasun; si dovrebbe dire “sogiasun”)
De Luca: “Ottavio Bocchiecchia”
De Luca: “Corcorrente”
Cassani: “Ruota ad altro profilo”
Cassani: “Passano professionista”
Malori, rispondendo alla domanda della De Stefano che gli chiedeva cosa farà nel giorno di riposo: “Tante ore di sonno con un po’ di cioccolata” (peccato che, solo pochi minuti prima, alla domanda sui suoi dolci preferiti avesse risposto: “Tutti, tranne la cioccolata”)
Berton (Europort): “Il più grande sportivo kazako di sempre è stato il ginnasta Vladimir Smirnov” (gareggiava nello sci di fondo)
De Stefano: “Le spettatori”
Pancani: “Daniel Oss, è lui in questo momento la ruota di Mark Cavendish” (a dire il vero nel dopotappa al diretto interessato effettivamente giravano, ma non erano le ruote!!!)
TelevideoRAI: “dominando la volata sul traguardo Montpellier”

LA TAPPA CHE VERRA’

Se i Pirenei avevano debuttato col botto, col durissimo tappone di Luz Ardiden, non si potrà certo dire la stessa cosa delle frazioni alpine, principalmente incentrate sulla doppia scalata al Galibier, in programma tra giovedì e venerdì. Le tappe tracciate sulla catena al confine con l’Italia saranno introdotte da una giornata particolarmente “soft”, ma assolutamente da non prendere sottogamba. Seppur non durissima, è la classica frazione di media montagna, presenterà un finale meritevole di attenzione e tutta la marcia d’avvicinamento a Gap (il finale proporrà una specie di circuito, l’anello vero e proprio al Tour è sacrosanto e riservato al solo epilogo parigino) non meno trascurabile, perchè sarà tutto un lento e costante prendere quota, trasferendosi dai quasi 100 metri s.l.m. di Saint-Paul-Trois-Châteaux ai 744 della località d’arrivo. Una partenza veloce, come spessissimo accade al Tour, anche nelle tappe più toste, rischierà di rendere questa trasferta oltremodo dispendiosa, chiedendone poi il conto al momento d’affrontare l’unica vera difficoltà di giornata, l’ascesa al Col de Manse. Vista sull’altimetria pare un picco piuttosto scosceso, soprattutto se paragonato al continuo falsopiano precedente, nella realtà non è durissima (sono 9,5 Km al 5,2%), ma presenta due strappetti velenosi nella seconda parte. Chi perderà le ruote lassù potrebbe faticare a rientrare e non solo perchè chi si troverà in testa farà in modo che ciò non accada. Il traguardo, infatti, sarà praticamente a portata di mano, al termine della successiva discesa di quasi 12 Km, un altro tratto molto insidioso. Si tratta, infatti, della stessa planata dove si verificò, al Tour del 2003, il famosissimo episodio della caduta di Beloki e della “scampagnata” nel tornante di Armstrong

METEOTOUR

Saint-Paul-Trois-Châteaux: alternanza di pioggie deboli (meno di 0,1 mm) e schiarite, 17,4°C (percepiti 16°C), venti deboli da SW (6-9 Km/h), umidità al 79%
Gap: alternanza di pioggie deboli (0,5 mm) e schiarite, 14,5°C (percepiti 13°C), venti moderati da WNW (15 Km/h), umidità al 77%

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

15a TAPPA: ALBI – ALES (235 Km)

INDURAIN, FIRME
Un gesto que empieza a ser rutinario
Guimard: “El Tour es de Miguel” – Indurain está muy tranquilo – Todos de acuerdo: ganará Miguel – El “maillot” amarillo causa furor – Argentin puso el sello de la casa

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

COMMENTOUR DE FRANCE: CANNONBALL SUPER, MA CHE BRAVO OSS!

luglio 17, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Nel giorno del poker di vittorie da parte di Mark Cavendish, la volata di Montpellier ha tra i protagonisti Petacchi e soprattutto Daniel Oss, che rivela le sue ottime doti di sprinter con la conquista di un importante quarto posto.

Foto copertina: Mark Cavendish si impone a Montpellier; a centro immagine Daniel Oss, 4° quest’oggi (foto AFP)

Finiti i Pirenei, inizia il trasferimento verso le Alpi. E’ stata una domenica in cui i francesi del Linguadoca – Rossiglione si sono catapultati sulle strade nell’attesa di vedere passare il Tour, per l’evento sportivo nazionale dell’anno. Non solo Mark Cavendish o Tyler Farrar, vincitore e secondo classificato a Montpellier, ma è da segnalare il risultato molto importante di Daniel Oss. Il trentino
è stato artefice di uno sprint prodigioso, dove solamente Farrar e un bravissimo Petacchi sono stati in grado di superarlo negli ultimi metri.
Daniel è un giovane atleta cresciuto come pistard, mettendosi in mostra già nella categoria allievi e tra gli Juniores. Ma è la sua prestazione ai mondiali di Varese nel 2008 che gli consente l’anno successivo di passare professionista con la Liquigas – Doimo. Essere un ottimo corridore in pista e la sua possente struttura fisica permette a Daniel di essere un atleta molto veloce e che sa cavarsela molto bene anche nelle grandi classiche, come la Gand – Wevelgem, in cui lo scorso anno terminò quinto, meritandosi, dopo il suo successo al Giro del Veneto la convocazione di Bettini ai Mondiali di Melbourne. Grandi risultati e soddisfazioni che, per la sua giovane età, non sono ancora terminati.

Andrea Giorgini

COMMENTOUR DE FRANCE: TANTI ALLUNGHI, MA TUTTI INUTILI

luglio 17, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Gli uomini di classifica hanno lanciato solo dei timidi attacchi sulla salita di Plateau de Beille, che nel 1998 lanciò Marco Pantani verso la conquista del Tour. Tra i più brillanti Ivan Basso e Samuel Sanchez, con quest’ultimo che rosicchia preziosi secondi sul brillantissimo Voeckler, sempre in giallo. Perde qualche secondo Damiano Cunego, che ora dovrà fare la voce grossa sulle Alpi. Ma resta in primo piano la grande impresa di Jelle Vanendert, entrato di diritto tra i grandi del Tour 2011.

Foto copertina: un’istantanea della tappa del Plateau de Beille (foto Bettini)

Pochi grandi scossoni oggi verso Plateau de Beille. I grandi cambiamenti che potevamo immaginare, nonostante la enorme difficoltà del tappone pirenaico, non sono arrivati. Alla fine la grande impresa l’ha fatta un belga semisconosciuto in Italia ma che in questo Tour sta ottenendo le maggiori soddisfazioni della sua intera carriera. Jelle Vanendert ha fatto la gara della vita, vincendo dove solo dei fuoriclasse del calibro di Pantani, Armstrong e Contador sono riusciti a trionfare nelle passate edizioni in cui la Grande Boucle salì fin quassù. Ed il risultato ottenuto dal corridore della Omega Pharma – Lotto diventa molto più prezioso dal fatto che la sua ultima vittoria fu nel 2007, e chi trionfò qui in passato avrebbe poi portato la maglia gialla a Parigi.

Se Vanendert ha vinto grazie ad uno scatto singolo ma decisivo, di certo non hanno fatto lo stesso i grandi big. La selezione naturale di una salita del genere ha un effetto minimo e solamente uno scatto secco può far ottenere dei buoni risultati, e ciò non è avvenuto tra di loro. L’unica vera vittima di oggi è stato Damiano Cunego, che non ha retto i continui scatti di Andy Schleck e di Ivan Basso, perdendo quaranta secondi e due posizioni nella classifica generale. Mentre continua il grande momento di Samuel Sanchez, l’unico che con un solo scatto è riuscito a lasciarsi dietro gli avversari più importanti: ma la prova d’orgoglio del grande Thomas Voeckler è un altro segnale che l’alsaziano vuole tenersi quella maglia gialla a lui tanto cara, e sarà un osso duro nei prossimi giorni, sebbene la cronometro a Grenoble non sia per nulla a suo vantaggio.
Ora si riparte in direzione Alpi: saranno i giganti di questo Tour su cui uomini altrettanto grandi faranno scoppiare i botti finali prima della conclusione sui Campi Elisi. Parigi si avvicina, le Alpi ancora di più.

Andrea Giorgini

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