LA TAPPA DEL GIORNO: DON BENITO – PICO VILLUERCAS
agosto 28, 2021 by Redazione
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La Vuelta torna ad affrontare le montagne e lo fa propone la doppia ascesa (da due versanti differenti) al Pico Villuercas
È una novita assoluta, mai nessuna competizione ciclistica l’ha affrontata finora, e così per farla conoscere per bene gli organizzatori della Vuelta hanno voluto inseriere per ben due volte nel corso della quattordicesima tappa l’ascesa al Pico Villuercas. Ci si salirà da due versanti diversi e l’appuntamento con il primo sarà di quelli che scottano perchè per arrivare sino ai 1415 del Collado de Ballesteros, punto di “contatto” tra le due strade, bisognerà affrontare un muro di tutto rispetto, anzi un “super muro” perchè in quei 3 Km scarsi la pendenza media risulterà addirittura del 13.5% e a rendere la scalata ancora più complicata ci sarà il fondo stradale in cemento. Raggiunto lo scollinamento si percorrerà in discesa gran parte della strada che si affronterà in salita nel finale, prima del quale bisognerà mettersi nelle gambe un lunghissimo tratto – una trentina abbondamente di chilometri – caratterizzato da continui saliscendi che faranno certamente soffrire chi avrà perso le ruote del gruppo lungo la prima ascesa al Pico Villuercas, “geograficamente” collocata a quasi 70 Km dal traguardo. Non sarà per nulla estrema, invece, l’ascesa finale, la cui pendenza media si ferma ad un “modesto” 6.3%: è lunga, però, quasi 15 Km e vedrà i corridori superare in quel tratto un dislivello che rasenta i 1000 metri. Sicuramente lassù se ne vedranno delle belle, soprattutto se qualcuno tra i big avrà patito le tremende inclinazioni del Ballesteros, senza dimenticare che anche oggi si correrà con il gran caldo, pur se con temperature più “miti” rispetto a quelle che si sono dovute sopportare ieri e giovedì.
METEO
Don Benito : cielo sereno, 28.2°C, vento moderato da W (13-15 km/h), umidità al 38%
Obando (Km 35.6) : cielo sereno, 28.3°C, vento moderato da WSW (13-16 km/h), umidità al 39%
Pico Villuercas: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
12.50: partenza da Don Benito
13.02: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 75 Km dalla partenza)
15.15-15.30: scollinamento Puerto Berzocama
15.25-15.45: inizio salita Alto Collado de Ballesteros
15.30-15.50: scollinamento Puerto Collado de Ballesteros
16.10-16.35: traguardo volante di Alía
16.55-17.20: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sul Pico Villuercas
L’ANGOLO DELLA STORIA
La Vuelta è sempre in “caccia” di nuove mete iin salita che vadano ad affiancarsi a quelle tradizionali della corsa iberica, spesso prive di quel mordente e di quelle pendenze che tanto piacciono agli scalatori. Quest’anno si sono già scoperti il Picón Blanco e il Balcón de Alicante e, dopo il Pico Villuercas, nella settimana conclusiva saranno proposte altre due succulente novità, la Collada Llomena e il temuto Gamoniteiru. Soprattutto in queste ultime edizioni si sono viste comparire ascese particolarmente dotate di pendenze cattive, come l’Alto de Moncalvillo che lo scorso anno ha ospitato l’arrivo dell’ottava tappa, vinta dallo sloveno Primož Roglič, che si fermò a soli 13″ dalla maglia rossa (vestita dall’ecuadoriano Richard Carapaz) e che due settimane più tardi sarebbe stato consacrato a Madrid vincitore della settantacinquesima edizione della corsa spagnola. Nel 2018 aveva, invece, debuttato alla Vuelta la salita verso il Santuario del Acebo, che vide la vittoria dello statunitense Sepp Kuss e che è una tradizionale ascesa del Giro delle Asturie. Limitandosi agli anni più recenti, altre scoperte “made in Vuelta” sono state il Balcón de Bizkaia nel 2018, il Mas de la Costa nel 2017, l’Ermita de Alba nel 2015, San Miguel de Aralar e la Camperona nel 2014. La capostipite di queste salite estreme, la cui scoperta svegliò l’interesse in terra di Spagna verso questo tipo d’ascese, fu l’Angliru, inserita per la prima volta nel tracciato della Vuelta nel 1999 e da allora riproposta in altre sette occasioni: il primo a domarne le arcigne pendenze fu lo spagnolo José María Jiménez, emulato dall’italiano Gilberto Simoni nel 2000, da Roberto Heras nel 2002, da Alberto Contador nel 2008, dall’olandese Wout Poels nel 2011 (dopo la squalifica per doping dello spagnolo Juan José Cobo), dal francese Kenny Elissonde nel 2013, ancora da Contador nel 2017 e dal britannico Hugh Carthy lo scorso anno.

La cima del Pico Villuercas e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.hoy.es)
CAPOLAVORO DECEUNINCK. IL WOLFPACK DOMINA IL FINALE, VINCE SENECHAL.
Quando gli uomini della Deceuninck si producono in azioni corali così clamorose e devastanti, per gli avversari non c’è veramente niente da fare. E poco importa se Fabio Jakobsen, l’uomo che dovrebbe finalizzare il formidabile lavoro del Wolfpack, fora a 1500 metri dall’arrivo, perchè ci pensa uno straordinario Florian Senechal a portare a casa una meritatissima vittoria. Il francese ha battuto Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Alberto Dainese (Team DSM) al termine di uno sprint caotico durante il quale il gruppo si è letteralmente disintegrato. Questa è la sintesi della 13a frazione della Vuelta, tappa che per il resto ha riservato pochissime altre emozioni. La classifica generale resta praticamente invariata, fatta eccezione per i 5″ recuperati da Egan Bernal (Ineos Grenadiers) nel convulso finale.
La 13a tappa, posta a valle di una tre giorni insidiosa e subito prima di un weekend decisamente impegnativo, rappresentava la classica tappa di trasferimento destinata a terminare in volata. I 203.7 km che separavano Belmez da Villanueva de la Serena erano infatti completamente pianeggiati e rappresentavano una ghiotta occasione per i (pochi) velocisti rimasti ancora in gruppo.
Al contrario di quanto accaduto negli ultimi giorni, la fuga è andata via già poco dopo il via ufficiale della corsa. A movimentare la tappa sono stati 3 corridori iberici: Luis Angel Mate (Euskaltel Euskadi), Alvaro Cuadros (Caja Rural-Seguros RGA) e Diego Rubio (Burgos-BH). Il gruppo ha inizialmente lasciato andare i fuggitivi, che hanno raggiunto un vantaggio di circa 3 minuti al km 50, ma ha poi fatto capire che non avrebbe lasciato loro ulteriore terreno. Si è così proceduto per buona parte della frazione con in tre battistrada che viaggiavano con poco più di due minuti di vantaggio sul plotone.
La tappa è stancamente proceduta senza sussulti fino ai -60: complice un insidioso vento laterale, il gruppo si è spezzato in due troconi, ma nessun big è rimasto intruppato nel secondo gruppo e di conseguenza, nel giro di una decina di chilometri, i due plotoni si sono ricompattati. I 3 coraggiosi fuggitivi sono stati invece ripresi ai -28. A questo punto sono entrati in scena gli uomini della Deceuninck-Quick Step: Fabio Jakobsen ha vinto lo sprint intermedio posto ai -11, guadagando altri punti per la classifica della maglia verde, dopodichè la squadra di Lefevere è salita in cattedra prendendo la testa del gruppo con l’intenzione di lanciare nel migliore dei mondi il velocista Olandese. Le trenate del Wolfpack e un finale caratterizzato da numerose rotonde hanno provocato una serie di buchi nel gruppo che si è man mano sgretolato. Sotto lo striscione dei -2 davanti erano rimasti solo in cinque, quattro uomini della Deceuninck e Matteo Trentin alla loro ruota, ma di lì a poco (ai -1500) Jakobsen è stato appiedato da una fortatura. Di lì a poco anche Alberto Dainese è riuscito a ricongiungersi con il trenito della Deceuninck e Trentin, ma lo sforzo profuso per rientrare ha poi fiaccato il suo sprint. A giocarsi la tappa sono così rimasti Trentin e Florian Senechal. Il francese, che avrebbe dovuto lanciare la volata di Jakobsen, ha saputo cogliere l’occasione senza far rimpiangere l’olandese ed ha vinto nettamente rispetto al corridore della UAE. Dainese ha chiuso 3° con 2″ di ritardo, davanti a Luka Mezgec (Team BikeExchange), Stan Dewulf (Ag2r Citroen Team), Piet Allegaert (Cofidis, Solutions Credits), Itamar Einhorn (Israel Start-Up Nation), Antonio Soto (Euskaltel Euskadi) e Rui Oliveira (UAE Team Emirates), tutti cronometrati a 3″. 10° posto per Egan Bernal (a 6″) che è riuscito a guadagnare 5″ su tutti gli altri rivali per la classifica generale.
La graduatoria vede sempre in testa Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert Materiaux), con 58″ su Guillaume Martin (Cofidis), 1′56″ su Primoz Roglic (Jumbo-Visma), 2′31″ su Enric Mas (Movistar), 3′28″ su Miguel Angel Lopez (Movistar), 3′55″ su Jack Haig (Bahrain-Victorius), 4′41″ su Egan Bernal (Ineos Grenadiers), 4′57″ su Adam Yates (Ineos Grenadiers), 5′03″ su Sepp Kuss (Jumbo-Visma), 5′38″ su Felix Grossschartner (Bora-Hansgrohe), 6′08″ su Aleksandr Vlasov (Astana-PremierTech) e 6′20″ su Giulio Ciccone (Trek-Segafredo).
Domani la 14 tappa proporrà un percorso decisamente più impegnativo nella frazione che porterà i corridori da Don Benito a Pico Villuercars dopo 165.7 km catterizzati da diverse salite. L’ascesa finale, lunga oltre 15 km, proporrà tratti a doppia cifra alternati a altri decisamente più pedalabili. Una frazione che potrebbe dare una nuova importante rimescolata alla classifica generale.
Pierpaolo Gnisci
27-08-2021
agosto 27, 2021 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
Il francese Florian Sénéchal (Deceuninck-Quick Step) si è imposto nella tredicesima tappa, Belmez – Villanueva de la Serena, percorrendo 203.7 Km in 4h58′23″, alla media di 40.961 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Trentin (UAE-Team Emirates) e di 2″ l’italiano Alberto Dainese (Team DSM). Il norvegese Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert) è ancora maglia rossa con 58″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis) e 1′56″ sullo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 12° a 6′33″
DEUTSCHLAND TOUR
Il norvegese Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) si è imposto nella seconda tappa, Sangerhausen – Ilmenau, percorrendo 180.6 Km in 4h24′12″, alla media di 41.014 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM), 9° a 2″. Ackermann è ancora leader della classifica con 2″ su Bauhaus e 4″ su Kristoff. Miglior italiano Mozzato, 10° a 16″.
TOUR POITOU – CHARENTES EN NOUVELLE AQUITAINE
Il francese Clément Carisey (Delko) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Villefagnan – Poitiers, percorrendo 164.6 Km in 3h41′47″, alla media di 44.53 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’italiano Simone Ravanelli (Androni Giocattoli – Sidermec) e lo statunitense Robin Carpenter (Rally Cycling). Il britannico Connor Swift (Arkéa-Samsic) si impone in classifica con 12″ sul francese Bruno Armirail (Groupama-FDJ) e 20″ sul danese Morten Alexander Hulgaard (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation), 4° a 24″.
TOUR DU PAYS DE MONTBÉLIARD (Under23)
L’elvetico Alex Vogel (Swiss Racing Academy) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Béthoncourt, percorrendo 3.6 Km in 4′40″, alla media di 46.286 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Lars Boven (Jumbo-Visma Development Team) e di 2″ il neozelandese Laurence Pithie (Groupama-FDJ Conti) Unico italiano in gara Lorenzo Germani (Groupama-FDJ Conti), 11° 8″. Vogel è il primo leader della classifica con 1″ su Boven e 2″ su Pithie. Germani 11° a 8″.
JOE MARTIN STAGE RACE (USA)
Lo statunitense Tyler Stites (Aevolo) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Fayetteville, percorrendo 11.9 Km in 4h11′32″, alla media di 43.39 Km/h. Ha preceduto di 4″ i connazionali Tyler Williams (L39ION of Los Angeles) e Richard Arnopol (Project Echelon Racing). Nessun italiano in gara. Williams è ancora leader della classifica con 12″ sullo sullo spagnolo Óscar Miguel Sevilla Ribera (Team Medellín – EPM) e 21″ sul connazionale Gage Hecht (Aevolo)
JOE MARTIN STAGE RACE DONNE (USA)
La statunitense Emma Langley (Team TIBCO-Silicon Valley Bank) si è imposta nella seconda tappa, Fayetteville – Mount Sequoyah, percorrendo 107.8 Km in 2h45′41″, alla media di 39.038 Km/h. Ha preceduto di 1′44″ la connazionale Skylar Schneider (L39ION of Los Angeles) e di 1′50″ la connazionale Veronica Ewers (Team TIBCO-Silicon Valley Bank). Nessun italiana in gara. La Schneider è ancora leader della classifica con 14″ sulla Ewers e 21″ sulla connazionale Heidi Franz (Rally Cycling)
GIRO DELLA TOSCANA INTERNAZIONALE FEMMINILE – MEMORIAL MICHELA FANINI
La cubana Arlenis Sierra Cañadilla (A.R. Monex Women’s) si è imposta nel prologo, circuito a cronometro di Campi Bisenzio, percorrendo 2.2 Km in 2′59″, alla media di 44.246 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’italiana Martina Alzini (Valcar-Travel & Service) e di 6″ la polacca Karolina Kumiega (nazionale polacca). La Sierra Cañadilla è la prima leader della classifica con 5″ sulla Alzini e 6″ sulla Kumiega.
SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)
L’olandese Lonneke Uneken (Team SD Worx) si è imposta nella terza tappa, Stramproy – Weert, percorrendo 125.9 Km in 2h52′41″, alla media di 43.745 Km/h. Ha preceduto allo sprint la norvegese Susanne Andersen (Team DSM) e la britannica Pfeiffer Georgi (Team DSM). Miglior italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 7° a 14″. L’elvetica Marlen Reusser (Alé BTC Ljubljana) è ancora leader della classifica con 10″ sull’olandese Chantal van den Broek-Blaak(Team SD Worx) e 12″ sull’olandese Ellen van Dijk (Trek-Segafredo). Miglior italiana Vittoria Guazzini (Valcar-Travel & Service), 10° a 1′37″.
LA TAPPA DEL GIORNO: BELMEZ – VILLANUEVA DE LA SERENA
agosto 27, 2021 by Redazione
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Alla vigilia del terzo week end di gara, che riporterà il gruppo in montagna, si disputa l’unica tappa per velocisti collocata nella seconda settimana della Vuelta
Se nella prima settimana della Vuelta si era assistito ad un vera e propria scorpacciata di tappe favorevoli ai velocisti (ben 4 su 9 frazioni disputate), nella fase centrale della corsa spagnala ci sarà una sola occasione per le ruote veloci e arriverà proprio al termine di questa settimana e alla vigilia del week end che riporterà la corsa in montagna. Oggi la protagonista quasi assoluta sarà la pianura perchè nei quasi 204 Km da percorrere in direzione di Villanueva de la Serena – si trattarà, tra l’altro, sarà la frazione più lunga di questa edizione – i tratti in salita saranno brevi, facili e sporadici. Le difficoltà altimetriche si estingueranno del tutto negli ultimi 80 Km, anche se i 200 metri conclusivi proporranno una lievissima pendenza, molto più dolce rispetto a quella dello strappetto sul quale si concluse la tappa di Molina de Aragón, vinta allo sprint da Fabio Jakobsen. Quella tappa era caratterizzata da un finale decisamente più tortuoso rispetto a quello odierno, disegnato tra la tangenziale e la circonvallazione di Villenueva de la Serena, lungo il quale si incontreranno alcune rotatorie che, come al solito, imporranno molta attenzione perchè in quei frangenti si starà inevitabilmente viaggiando ad altissima velocità.
METEO
Belmez : cielo sereno, 28°C, vento moderato da SSW (11-15 km/h), umidità al 45%
Cabeza de Buey (Km 86.6) : sole e caldo, 32.8°C (percepiti 32°C), vento moderato da SW (11-13 km/h), umidità al 30%
Villanueva de la Serena: sole e caldo, 36°C (percepiti 34°C), vento moderato da WSW (13-15 km/h), umidità al 18%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
12.18: partenza da Jaén
12.32: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 88 Km dalla partenza)
17.00-17.30: traguardo volante di Don Benito
17.15-17.45: arrivo a Villanueva de la Serena
L’ANGOLO DELLA STORIA
Quella odierna è la tappa delle novità perchè sia Belmez, sia Villanueva de la Serena ospiteranno per la prima volta la Vuelta e questo vale anche per il centro di Don Benito, che oggi accoglierà il traguardo volante di giornata e domani la partenza della tappa del Pico Villuercas. A soli 3 Km dal via il gruppo transiterà da Peñarroya-Pueblonuevo, cittadina andalusa che nel 2014 fu attraversata nel corso della tappa Guadalajara – Almendralejo, vinta alla sprint dallo spagnolo Francisco Ventoso sul norvegese Thor Hushovd, quel giorno detentore della maglia rossa di leader della classifica generale: al passaggio da Peñarroya si disputò il primo dei due traguardi volanti giornalieri, conquistato dallo spagnolo David de la Fuente, che successivamente si imporrà anche in quello di Azuaga.

Il Castillo de la Encomienda a Villanueva de la Serena e l’altimetria della tredicesima tappa (www.minube.it)
BIS DI MAGNUS CORT NIELSEN ALLA VUELTA, BAGIOLI SECONDO
Ieri era stato beffato negli ultimi 300 metri. Oggi Magnus Cort Nielsen si prende la rivincita aggiudicandosi in volata la 12a tappa, Jaèn-Cordoba di 175 km, superando un ottimo Andrea Bagioli. Terzo Michael Matthews, in quarta posizione Matteo Trentin.
La tappa odierna si presenta come buona per le fughe da lontano, con una prima parte ondulata, caratterizzata da una discesa molto tecnica di una ventina di chilometri. Si attraverserà, al km 106, per la prima volta il traguardo di Cordoba, quindi si salirà sull’Alto de San Jeronimo (13 chilometri al 3,3%). Secondo passaggio sulla linea di arrivo e ci si impenna di nuovo con l’Alto del 14% (7,2 km di salite con pendenza media del 5,6% e punte, appunto, del 14%), dove la gara potrebbe infiammarsi prima degli ultimi 20 km, quasi interamente pianeggianti.
Dopo i timidi tentativi di Damien Touzé (AG2R-Citroën Team), Jetse Bol (Burgos-BH), Antonio Jesus Soto (Euskaltel-Euskadi) e Dimitri Claeys (Team QhubekaNextHash), prontamente stroncati dal gruppo, vanno all’attacco Stan Dewulf (AG2R-Citroën Team), Diego Rubio (Burgos-BH) e Bert-Jan Lindeman (Team QhubekaNextHash). Arriveranno ad ottenere 25” ma verranno fagocitati dal plotone, trainato in maniera particolare dall’Euskaltel-Euskadi in una prima ora corsa ad oltre 50,2 km/h di media.
Una brutta caduta in coda al gruppo, ai -84 dal traguardo, coinvolge Tobias Bayer (Alpecin), un corridore della Bora ed uno dell’Euskaltel. Ad aver la peggio è proprio l’austriaco (sospetta frattura della clavicola), costretto al ritiro. Ai -98 sono in 3 a partire ai quali con il passare dei chilometri ed il lasciar fare del gruppo si aggiungono altri cinque. Ora l’insieme dei fuggitivi è composto da Mikel Iturria (Euskaltel-Euskadi), Sebastian Berwick (Israel -Up Nation), Sander Armée (Qhubeka), Julen Amezqueta (CajaRural-Seguros RGA), Bol, Stan Dewulf, Maxim Van Gils (Lotto Soudal) e Chad Haga (Team DSM). Quando mancano 75 km al traguardo, il loro vantaggio tocca il minuto e 20”. Al primo passaggio da Cordoba, dove è previsto un traguardo volante, Dewulf precede Amezqueta e Bol.
In testa al gruppo intanto si danno da fare l’UAE Team Emirates, al lavoro per Matteo Trentin. Haga, nel frattempo, si stacca e rimangono in sette all’attacco.
Si affronta l’Alto de San Jeronimo, sul quale i fuggitivi riescono a mantenere un vantaggio costante sul minuto e 43” ed un’andatura sui 23 km/h.
Ai 54 km/h avviene un’altra caduta, in una doppia curva. E stavolta tra i coinvolti ci sono uomini di classifica come Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Adam Yates (Ineos) Una decina di corridori finiscono sull’asfalto e alcuni vanno ad impattare contro recinzione in filo spinato. Riporta una brutta botta Dylan Van Baarle (Ineos), caduto assieme al compagno di squadra Salvatore Puccio. Ferito alle natiche ed alla coscia, ed in grossa difficoltà, è anche Nelson Oliveira (Movistar). Il gruppo gioco forza si spezzetta. Roglic, secondo scivolone in tre giorni per lui, viene scortato e fatto rientrare nel plotone dai suoi scudieri.
Intanto a 50 km al traguardo, viene ripreso Haga. In testa alla corsa scatta Iturria che conquista il Gran Premio della Montagna e in discesa inizia a guadagnare qualcosina sugli inseguitori. Dietro è sempre l’UAE a faticare in testa al gruppo, seguita dagli uomini della Movistar. Davanti rimangono in 6, ma il loro vantaggio dimunuisce. La verve di Iturria, intanto, si esaurisce ed il basco viene ripreso da Dewulf e compagnia ai -38. L’andatura aumenta: obiettivo del gruppo è annullare la fuga prima dell’ultima salita per far sì che i grossi nomi tentino il numero. La velocità media è di 47 km/h. Potrebbe essere la quiete prima della tempesta? All’inizio dell’Alto del 14%, colle di seconda categoria, dal gruppo si stacca Mikel Landa (Barhain). Attacca Van Gils mentre gli altri fuggitivi vengono ripresi. Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) decide, a questo punto, di rompere gli indugi e di sferrare il colpo. Lo seguoeno Jay Vine (Alpecin-Finex) e Romain Bardet (Team DSM). Poco dopo si aggiunge Sergio Henao (Qhubeka). Bardet transita primo al GPM, accorciando le distanze a soli 4 punti da Damiano Caruso (Bahrain) nella classifica degli scalatori. Il gruppetto allunga a 27” il proprio vantaggio sul plotone. Ci provano anche Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Ion Izagirre (Astana) ma vengono ripresi quasi subito. Time La Bike Exchanges si pone al lavoro per Michael Matthews. Anche i 4 davanti, poco prima della “flamme rouge” dell’ultimo chilometro devono alzare bandiera bianca. Il gruppo torna così compatto, con L’EF Education Nippo che tira alla grande con Jens Keukeleire, ultimo uomo per Magnus Cort Nielsen: il danese parte con una grande progressione resistendo al tentativo di rimonta di Andrea Bagioli e trionfa per una ruota sul valtellinese della Deceuninck-QuickStep, conquistando il secondo successo parziale in questa edizione della vuelta. Tutto invariato in classifica generale con il norvegese Odd Christian Eiking (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) con 58″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis) e 1′56″ su Roglic
Vito Sansone

Bis per Magnus Cort Nielsen sulle strade della Vuelta, battuto Andrea Bagioli a Cordoba (foto Bettini)
26-08-2021
agosto 26, 2021 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
Il danese Magnus Cort Nielsen (EF Education-NIPPO) si è imposto nella dodicesima tappa, Jaén – Córdoba , percorrendo 175 Km in 3h44′21″, alla media di 46.802 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Bagioli (Deceuninck-Quick Step) e l’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange). Il norvegese Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert) è ancora maglia rossa con 58″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis) e 1′56″ sullo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 12° a 6′20″
DEUTSCHLAND TOUR
Il tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) si è imposto nella prima tappa, Stralsund – Schwerin, percorrendo 191.4 Km in 4h07′01″, alla media di 46.491 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e l’austriaco Marco Haller (Bahrain Victorious). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM), 7°. Ackermann è il primo leader della classifica con 4″ su Bauhaus e 6″ su Haller. Miglior italiano Mozzato, 10° a 10″.
DRUIVENKOERS – OVERIJSE
Il belga Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step) si è imposto nella corsa belga, circuito di Overijse, percorrendo 192 Km in 4h15′55″, alla media di 45.015 Km/h. Ha preceduto di 40″ il danese Mikkel Frølich Honoré (Deceuninck – Quick Step) e di 53″ il connazionale Aimé De Gendt (Intermarché-Wanty-Gobert). Miglior italiano Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), 25° a 1′38″
TOUR POITOU – CHARENTES EN NOUVELLE AQUITAINE
Due tappe disputate nel terzo giorno di gara
L’italiano Elia Viviani (Cofidis) si è imposto nella terza tappa, Moncontour – Loudun, percorrendo 109.6 Km in 2h22′49″, alla media di 46.045 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Timothy Dupont (Bingoal Pauwels Sauces WB) e l’italiano Simone Consonni (Cofidis). Viviani è ancora leader della classifica con 12″ sul francese Jason Tesson (St Michel-Auber 93) e 14″ su Consonni
Il belga Ben Hermans (Israel Start-Up Nation) si è imposto nella quarta tappa, cronometro individuale Monts-sur-Guesnes – Loudun, percorrendo 23.5 Km in 27′55″, alla media di 50.507 Km/h. Ha preceduto di 1″ il britannico John Archibald (EOLO-KOMETA) e di 7″ il francese Bruno Armirail (Groupama-FDJ). Miglior italiano Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation), 6° a 19″. Il britannico Connor Swift (Arkéa-Samsic) è il nuovo leader della classifica con 10″ su Armirail e 18″ sul danese Morten Alexander Hulgaard (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano De Marchi, 4° a 22″.
JOE MARTIN STAGE RACE (USA)
Lo statunitense Tyler Williams (L39ION of Los Angeles) si è imposto nella prima tappa, circuito di Fayetteville, percorrendo 188.3 Km in 4h07′56″, alla media di 45.569 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gage Hecht (Aevolo) e di 1″ lo spagnolo Óscar Miguel Sevilla Ribera (Team Medellín – EPM). Nessun italiano in gara. Williams è il primo leader della classifica con 5″ su Hecht e 6″ su Sevilla Ribera
JOE MARTIN STAGE RACE DONNE (USA)
La statunitense Skylar Schneider (L39ION of Los Angeles) si è imposta nella prima tappa, circuito di Fayetteville, percorrendo 103 Km in 2h51′21″, alla media di 36.067 Km/h. Ha preceduto allo sprint le connazionali Heidi Franz (Rally Cycling) e Veronica Ewers (Team TIBCO-Silicon Valley Bank). Nessun italiana in gara. La Schneider è la prima leader della classifica con 4″ sulla Franz e 6″ sulla Ewers
SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)
L’elvetica Marlen Reusser (Alé BTC Ljubljana) si è imposta nella seconda tappa, circuito a cronometro di Gennep, percorrendo 17 Km in 20′41″, alla media di 49.315 Km/h. Ha preceduto di 18″ l’olandese Ellen van Dijk (Trek-Segafredo) e di 41″ l’olandese Chantal van den Broek-Blaak (Team SD Worx). Miglior italiana Vittoria Guazzini (Valcar-Travel & Service), 11° a 1′37″. La Reusser è la nuova leader della classifica con 12″ sulla Van Dijk e 39″ sulla Van den Broek-Blaak. Miglior italiana la Guazzini, 12° a 1′37″.
LA TAPPA DEL GIORNO: JAÉN – CÓRDOBA
agosto 26, 2021 by Redazione
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Un’altra tappa da fughe alla Vuelta, paragonabile a quella che l’altroieri ha visto imporsi l’australiano Storer a Rincón de la Victoria. Stavolta, però, le salite del finale non dovrebbero vedere in azione i big della classifica, che lasceranno alle loro formazioni il compito di tenere a bada il tentativo di giornata
Fino a una ventina d’anni fa il traguardo di Córdoba era, quando la tappa non era a cronometro, terreno di caccia prediletto dai velocisti, che qui si sono imposti con elementi del calibro dell’olandese Jean-Paul van Poppel e dell’italiano Nicola Minali, corridori i cui figli oggi sono in gruppo eccellendo proprio nella specialità dei padri. Nel 1998 l’organizzazione andò a scovare un paio di ascese alle porte della storica città andalusa e da allora gli sprinter hanno dovuto rinunciare a questa “preda”, alla cui caccia si sono lanciati corridori abituati a ben altri percorsi. Accadrà anche quest’anno e così, dopo il primo passaggìo dalla linea d’arrivo, si dovrà affrontare un circuito di una quarantina di chilometri che prevede di raggiungere i 573 metri dell’Alto de San Jerónimo, salita di 13 Km al 3.3% che presenta le pendenze più impegnative nei primi 5 Km al 6.9%. Sarà successivamente percorso un altro circuito totalmente differente dal precedente, più breve di una decina di chilometri e più impegnativo perchè prevede il cosiddetto “Alto del 14%”, ascesa anonima che è stata così battezza per via dell’inclinazione massima toccata lungo i suoi 7.5 Km al 5.6%. A differenza del San Jerónimo qui i passaggi più difficili si incontreranno lungo la rampa finale di 1800 metri all’8.4%, scollinata la quale mancheranno 19 Km al traguardo. Nulla esclude che Roglič ci provi ancora, come ha fatto ieri a Valdepeñas de Jaén e due giorni fa a Rincón de la Victoria, dove però l’ultima salita era più vicina all’arrivo e soprattutto non c’era il lungo tratto pianeggiante che precederà il traguardo di Córdoba. Sarà più probabile che domani i big si riposino lasciando ancora una volta carta bianca alla fuga da lontano, che potrebbe arrivare alla fine con un vantaggio piuttosto elevato.
METEO
Jaén : cielo sereno, 29.7°C, vento debole da WSW (2-3 km/h), umidità al 46%
Porcuna (Km 38) : sole e caldo, 32°C, vento debole da SW (3-4 km/h), umidità al 36%
Córdoba – 1° passaggio (traguardo volante – Km 105.4) : sole e caldo, 36.3°C (percepiti 35°C), vento debole da SSW (6 km/h), umidità al 23%
Córdoba – arrivo: sole e caldo, 36.7°C, vento debole da SSW (6-7 km/h), umidità al 22%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
12.56: partenza da Jaén
13.14: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 65 Km dalla partenza)
15.40-16.00: primo passaggio da Córdoba con traguardo volante
16.10-16.30: scollinamento Alto de San Jerónimo
16.30-16.55: secondo passaggio da Córdoba
16.50-17.15: scollinamento Alto del 14%
17.20-17.45: arrivo a Córdoba
L’ANGOLO DELLA STORIA
Vi abbiamo parlato dei precedenti arrivi a Córdoba senza entrare troppo nel dettaglio. Ma quanti sono stati per la precisione? Finora la storica capitale della Spagna islamica ha ospita la Vuelta in arrivo in 19 occasioni e la prima volta porta la data del 25 aprile del 1959, quando lo spagnolo Antonio Karmany tagliò vittorioso il traguardo della seconda frazione grazie ad una fuga da lontano che gli permise di togliere la maglia di leader dalle spalle del quotato belga Rik Van Looy. Il primo straniero a conquistare questo traguardo sarà proprio un belga, Fons De Wolf, che qui si imporrà nel 1979 e anche in quel caso si trattava della seconda tappa. L’Italia dovrà attendere fino al 1994, quando il traguardo di Córdoba vedrà sfrecciare più veloce di tutti lo sprinter veneto Endrio Leoni, eguagliato dal suo corregionale Nicola Minali nel 1996 e dal toscano Paolo Bettini nel 2006, unica occasione in tempi recenti nei quali gli organizzatori scelsero di non inserire le due salite sopra citate e di proporre l’ennesimo piattone. Un altro azzurro qui vincente è stato Leonardo Bertagnolli nel 2005, mentre l’ultima tappa terminata su questo traguardo è stata conquistata dallo sprinter tedesco John Degenkolb, che nel 2014, riuscì a stringere i denti e a rimanare agganciato il gruppo nonostante la presenza dell’”Alto del 14%”

L’Alcázar de los Reyes Cristianos di Cordova e l’altimetria della dodicesima tappa (www.musement.com)
ROGLIC SI PRENDE LA RIVINCITA, MA MAS NON MOLLA. EIKING SEMPRE IN ROJA
La Vuelta a Espana 2021, arrivata oggi al suo ideale giro di boa, continua a regarlare pillole di spettacolo e battaglia tra i big anche in tappe tutto sommato non troppo complicate. L’11a frazione, un continuo saliscendi nell’entroterra Andaluso, ha visto nuovamente protagonista Primoz Roglic che ha conquistato il suo secondo successo di tappa grazie alla solita rasoiata piazzata sulla rampa che conduceva al traguardo Vadepenas de Jaén. Ma i suoi immediati rivali, in primis il duo della Movistar formato da Enric Mas e Miguel Angel Lopez, non sono sembrati affatto intenzionati a mollare la presa e continuano a tallonare lo sloveno della Jumbo-Visma, in attesa delle frazioni decisive. La maglia roja di leader della generale resta sulle spalle di Odd Christian Eiking (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiuax) bravo a limitare i danni lungo lo strappo finale perdendo solo una manciata di secondi da Roglic&Company.
L’11a tappa, appena 133.6 km da Antequera a Valdepenas de Jaén, proponeva un continuo saliscendi che culminava con il gpm di 2a categoria di Puerto de Locubin, posto a 7.6 km dall’arrivo, e il muro finale di circa 1 km che presentava pendenze fino al 23%.
Così come nelle precedenti frazioni, la corsa è partita ad un’andatura forsennata e ha visto consumarsi diversi tentativi di fuga con esito negativo. L’azione buona è nata al km 28, quando è riuscito ad avvantaggiarsi un gruppo di 5 uomini composto da Magnus Cort (EF Education Nippo), Edward Planckaert (Alpecin-Fenix), Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal), Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA) e Joan Bou (Euskaltel-Euskadi). La Jumbo-Visma di Roglic e la BikeExchange di Michael Matthews, evidentemente ingolosite dalla possibilità di portara a casa la tappa, non avevano però intenzione di lasciare troppo margine ai fuggitivi ed hanno imposto al gruppo un’andatura tutt’altro che blanda. Di conseguenza i cinque battistrada non sono mai riusciti a prendere il largo raggiungendo un vantaggio massimo di circa 2 minuti quando all’arrivo mancavano poco meno di 90 km.
La corsa è proseguita sensa particolari sussulti (ad eccezione di una caduta senza conseguenze per Vanhoucke) fino alle prime rampe del Puerto de Locubin, quando Magnus Cort ha allungato sui 4 compagni di fuga, successivamente ripresi dal plotone che ormai viaggiava con meno di 50 secondi di ritardo. Proprio dal gruppo maglia roja, ridotto ormai a meno di 30 corridori, ai 2 km dalla vetta è giunto l’attacco di David De La Cruz (UAE Team Emirates). Lo spagnolo è stato però raggiunto e superato da Damiano Caruso (Bahrain Victorius) proprio in cima alla salita.
Cort ha scollinato con appena 20″ sul siciliano (il cui obiettivo è ormai la conquista della maglia a pois) e si è lanciato a tutta lungo la successiva discesa cercando di incrementare il vantaggio sul gruppo inseguitore. Il danese è transitato sotto lo striscione dei 2 km all’arrivo con circa mezzo minuto di vantaggio, ma la trenata di Sepp Kuss proprio all’imbocco del muro finale ha ridotto il gap dal corridore della EF in maniera consistente. Ai -700 è arrivata la prima rasoiata di Primoz Roglic a cui ha risposto adeguatamente solo Enric Mas. I due sono quasi riportati su Cort, ma a quel punto hanno iniziato a marcarsi, consentendo al danese di allungare nuovamente. Ai -200 lo spagnolo della Movistar ha lanciato la sua lunga volata andando a riprendere un ormai esausto Cort, ma non ha potuto nulla contro il portentoso sprint di Roglic. Lo sloveno ha facilmente ripreso e staccato Mas, vincendo a braccia alzate con 3″ sul Maiorchino, 5″ su Miguel Angel Lopez e 7″ su un gruppetto regolato da Jack Haig (Bahrain Victorius) davanti a Adam Yates (Ineos Grenadiers), Romain Bardet (Team DSM), Felix Grossschartner (Bora-Hansgrohe) e Aleksandr Vlasov (Astana-Premiertech). Ancora in leggera difficoltà Egan Bernal (Ineos Grenadiers) 9° a 11″ davanti al leader Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert Materiaux), Guillaume Martin (Cofidis), Sergio Henao (Team Qhubeka-Nexthash) e Gino Mader (Bahrain Victorius).
La classifica generale rimane sostazialmente invariata e vede ancora Eiking in testa con 58″ su Martin, 1′56″ su Roglic e 2′31″ su Enric Mas. Seguono Miguel Angel Lopez (5° a 3′28″), Jack Haig (6° a 3′55″), Egan Bernal ( 7° a 4′46″), Adam Yates (8° a 4′57″), Sepp Kuss (9° a 5′03″) e Felix Grossschartner (10° a 5′38″).
Domani i corridori saranno attesi da un’altra tappa insidiosa, la Jaén-Cordoba di 175 km, ancora una volta interamente in territorio Andaluso. Nonostante qualche saliscendi, i primi 100 km saranno piuttosto facili. La parte finale del percorso riserverà invece altre difficoltà grazie alla presenza dell’Alto de San Jeronimo (ai -50) e all’Alto del 14%, ascesa caratterizzata da un km al 11,8% di pendenza media. Dalla cima di questa salita mancheranno appena 19 km, di cui i primi 9 in discesa e gli ultimi 10 pianeggianti.
Pierpaolo Gnisci
25-08-2021
agosto 25, 2021 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
Lo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) si è imposto nell’undicesima tappa, Antequera – Valdepeñas de Jaén, percorrendo 133.6 Km in 3h11′00″, alla media di 41.969 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo spagnolo Enric Mas Nicolau (Movistar Team) e di 5″ il colombiano Miguel Ángel López Moreno (Movistar Team). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 11° a 23″. Il norvegese Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert) è ancora maglia rossa con 58″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis) e 1′56″ su Roglič (Jumbo-Visma). Miglior italiano Ciccone, 12° a 6′22″
TOUR POITOU – CHARENTES EN NOUVELLE AQUITAINE
Il francese Jason Tesson (St Michel-Auber 93) si è imposto nella seconda tappa, Parthenay – Ruffec, percorrendo 191.6 Km in 4h27′00″, alla media di 43.056 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Elia Viviani (Cofidis) e il belga Sean De Bie (Bingoal Pauwels Sauces WB). Viviani è ancora leader della classifica con 6″ su Tesson e 10″ sull’italiano Simone Consonni (Cofidis)
SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)
La canadese Alison Jackson (Liv Racing) si è imposta nella prima tappa, Zwolle – Hardenberg, percorrendo 134.4 Km in 3h18′20″, alla media di 40.659 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Maëlle Grossetête (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) e di 4″ l’olandese Lorena Wiebes (Team DSM). Miglior italiana Barbara Guarischi (Movistar Team), 6° a 4″. La Jackson è la nuova leader della classifica con lo stesso tempo dell’olandese Marianne Vos (Jumbo-Visma Women Team) e 3″ sulla Wiebes. Miglior italiana Miglior italiana Elisa Balsamo (Valcar-Travel & Service), 9° a 8″.
LA TAPPA DEL GIORNO: ANTEQUERA – VALDEPEÑAS DE JAÉN
agosto 25, 2021 by Redazione
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Non è il Puerto de Locubín la principale ascesa dell’undicesima frazione della Vuelta, nonostante sia quella che più risalti sul grafico altimetrico. Oggi le attenzioni di tutti saranno principalmente rivolte al ripidissimo muro che, dritto come un fuso, porterà sulla linea d’arrivo di Valdepeñas de Jaén
A guardar l’altimetria dell’undicesima frazione sembra che il “faro” della tappa sia la salita del Puerto de Locubín, l’unico GPM previsto in questa giornata, collocato a soli 8 Km dal traguardo: è la salita più lunga della tappa (8.8 Km al 5%), lo scollinamento rappresenta il punto più elevato del percorso odierno (1089 metri sul livello del mare) e in vetta oltre ai punti del Gran Premio della Montagna elargirà anche succulenti abbuoni validi per la classifica generale. Il resto del tracciato non pare offrire altri particolari spunti d’interesse, tra brevi e modeste ascese nella prima parte di gara e il traguardo fissato in vetta a quello che sembra un breve strappo. Ma chi ricorda i recenti arrivi della Vuelta a Valdepeñas de Jaén sa che quello finale è di tutt’altra pasta perchè nei mille metri conclusivi si dovrà affrontare un vero e proprio muro, condito con pendenze che arrivano fino al 23% e che è reso ancora più selettivo dal suo sviluppo quasi perfettamente rettilineo – anche se in quel chilometro si incontreranno una mezza dozzina di curve – e dalla strada stretta. Altro che Locubín, è qui che vedremmo scoccare scintille nel gruppo e anche i big della classifica potrebbe tentare di guadagnare qualcosa, come seppe fare Nibali nel 2010.
METEO
Antequera : cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da SSE (20-23 km/h), umidità al 48%
Rute (Km 41) : sole e caldo, 31°C, vento moderato da SSW (16-17 km/h), umidità al 39%
Priego de Córdoba (Km 73.1) : sole e caldo, 32.4°C, vento debole da WSW (10-12 km/h), umidità al 33%
Alcalá la Real (traguardo volante – Km 102.5) : cielo sereno, 29.8°C (percepiti 29°C), vento moderato da WSW (12-16 km/h), umidità al 32%
Valdepeñas de Jaén: cielo sereno, 29.4°C, vento moderato da WSW (12-16 km/h), umidità al 32%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.57: partenza da Antequera
14.15: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 23 Km dalla partenza)
16.40-16.55: traguardo volante di Alcalá la Real
17.10-17.30: scollinamento Puerto de Locubín
17.20-17.40: arrivo a Valdepeñas de Jaén
L’ANGOLO DELLA STORIA
Abbiamo accennato a quel che fece Vincenzo Nibali a Valdepeñas de Jaén nel 2010, quando per la prima volta nella storia la corsa a tappe iberica fece scalo in questo centro. Si correva la quarta tappa dell’edizione che sarebbe poi stata conquistata proprio dallo “Squalo dello Stretto”, che su in cima all’aspro muro andaluso riuscì a distanziare, anche se di pochi secondi, la maggior parte dei rivali: agganciati a lui rimasero solo lo sloveno Peter Velits e lo spagnolo Joaquín Rodríguez, mentre l’unico a guadagnare sul messinese fu un altro iberico, il basco Igor Antón, anche se sulla linea d’arrivo lo precederà di un magro bottino, un solo secondo. La maglia rossa – introdotto proprio quell’anno mandando in pensione la storica livrea “amarillo” – era quel giorno vestita da Philippe Gilbert, che sul quel traguardo adattissimo alla sue caratterisiche dovette accontentarsi del quinto posto a 5 secondi da Antón. Il belga la terrà ancora per qualche giorno per poi lasciarla proprio al corridore basco, al quale subentrerà Nibali nella quattordicesima frazione: a parte l’interregno di 24 ore di Rodríguez dopo la frazione del Cotobello, Vincenzo la terrà fino a Madrid, quinto italiano ad imporsi nella classifica finale della Vuelta. In seguito il Giro di Spagna tornerà in altre due occasioni a Valdepeñas de Jaén, con tappe firmate rispettivamente dal citato Rodríguez nel 2011 (edizione vinta dal britannico Chris Froome) e dallo spagnolo Daniel Moreno nel 2013, quando la classifica finale sarà soprendentemente conquistata dal 41enne statunitense Chris Horner.

Vista panoramica su Valdepeñas de Jaén e l’altimetria dell’undicesima tappa (sierrasurjaen.com)