A GORIZIA FILIPPO CONCA E’ CAMPIONE ITALIANO SU STRADA UOMINI ELITE
Filippo Conca (Swatt Club) sorprende ciclisti più quotati nei Campionati Italiani di Ciclismo imponendosi in una volata ristretta a Gorizia davanti ad Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) e Thomas Pesenti (Team Soudal Quick Step). Delude l’Astana che non ha sfruttato la sua superiorità numerica
Il Campionato Italiano su Strada uomini elite vede protagonizta il Friuli Venezia Giulia con Triste sede di partenza e Gorizia sede d’arrivo. Sono quasi 230 i km da percorrere ed il tracciato è complessivamente pianeggiante fino all’entrata nel circuito finale di Gorizia, dopo un breve passaggio in territorio sloveno, che dovrà essere affrontato tre volte e dove spicca la salita di San Floriano del Collio, quasi 4 km al 5% di pendenza media ma con alcuni tratti che arrivano all’8%. Dopo la fuga iniziale di Manlio Moro (Team Movistar), Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta), Alessandro Iacchi (Team Solution Tech Vini Fantini), Lorenzo Ginestra e Francesco Carollo (Team Swatt Club), era soprattutto l’Astana a controllare la corsa forte della sua superiorità numerica LE prime scaramucce nel gruppo inseguitore iniziavano all’inizio del primo dei tre giri del circuito finale con Alberto Bettiol (Team XDS Astana) e Stefano Oldani (Team Cofidis) che allungavano ma che venivano ripresi poco prima della prima salita verso San Floriano del Collio. Era sulla seconda salita che le cose si definivano meglio con Zoccarato e Ginestra che restavano da soli in testa alla corsa. Alle loro spalle si segnalavano dodici inseguitori ovvero Davide Formolo (Team Movistar), Mattia Gaffuri e Filippo Conca (Swatt Club), Valerio Conti (Team Solution Tech-Vini Fantini), Alessandro Covi e Filippo Baroncini (UAE Team Emirates-XRG), Nicola Conci (Team XDS Astana), Giovanni Aleotti (Team Red Bull-Bora-Hansgrohe), Thomas Pesenti (Team Soudal-QuickStep), Luca Cretti (Team MBH Bank Ballan Csb) e Marco Tizza (Team Wagner Wazin WB) Una volta ripresi i due fuggitivi, le sorti della corsa si decidevano sulla terza ed ultima scalata di San Floriano del Collio. Restavano in testa Covi, Aleotti, Pesenti, Conca. Era il ciclista dell’UAE Team XRG a scollinare in prima posizione con qualche secondo di vantaggio sugli immediati inseguitori. Il quintetto si ricompattava a circa 2 km dalla conclusione mentre da dietro Jonathan Milan (Team Lidl Trek) provava a rientrare insieme a Niccolò Buratti (Team Bahrain Victorious) ed a Filippo Baroncini (UAE Team Emirates). Ma era ormai troppo ardi perchè i cinque battistrada si giocavano in una volata ristretta il titolo tricolore. Era Conca a imporsi su Covi e Pesenti mentre chiudevano la top five Aleotti e Gaffuri. Tra lo stupore generale Conca, ciclista di una squadra dilettante, vinceva i Campionati Italiani di Ciclismo su Strada, rinverdendo i fasti del 2008, quando Filippo Simeoni, un altro mister nessuno, trionfò in quel di Bergamo davanti a Giovanni Visconti e Filippo Pozzato. Insomma, tutti aspettavamo faville da Filippo Ganna e invece un altro Filippo è balzato agli onori della cronaca.
Antonio Scarfone

Filippo Conca vince il campionato nazionale 2025 (Sprint Cycling Agency)
28-06-2025
giugno 28, 2025 by Redazione
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CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI – STRADA ELITE FEMMINILE
Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa su strada, circuito di Darfo Boario Terme, percorrendo 130.5 Km Km in 3h28′41″, alla media di 37.521 Km/h. Ha preceduto di 55″ Monica Trinca Colonel
(Liv AlUla Jayco) e di 1′48″ Eleonora Ciabocco (Team Picnic PostNL)
FILIPPO GANNA SIGILLA PER LA SESTA VOLTA IL TITOLO DI CAMPIONE ITALIANO A CRONOMETRO
Sul velocissimo tracciato friulano da Morsano al Tagliamento a San Vito al Tagliamento, Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) rispetta i pronostici della vigilia e vince con autorità il suo sesto titolo nazionale. Sul podio anche Filippo Baroncini (UAE Team Emirates) e Mattia Cattaneo (Team Soudal Quick Step)
Sono 18 i ciclisti che si affrontano nei Campionati Italiani a Cronometro Uomini Elite. La partenza è da Morsano al Tagliamento e dopo un percorso di 28 km completamente pianeggiante si arriverà al traguardo di San Vito al Tagliamento. Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) parte con i favori del pronostico anche se negli ultimi tempi si è allenato maggiormente per il prossimo Tour de France dove ha intenzione di vincere almeno una tappa. Ma partire nelle cronometro di Caen e di Peyragudes con la maglia di campione italiano della specialità non sarebbe comunque male. Dietro Ganna si giocheranno il podio, o anche qualcosa di più, Mattia Cattaneo (Team Soudal Quick Step) e Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), apparsi in ottima forma nelle ultime uscite. Da segnalare alla partenza anche Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost), terzo classificato nella cronometro finale del Giro di Svizzera, e Matteo Sobrero (Team Red Bull BORA Hansgrohe), unico a interrompere il dominio di Ganna negli scorsi anni. E Ganna non delude le attese della vigilia facendo segnare all’arrivo 30 minuti e 36 secondi e vincendo con 47 secondi di vantaggio su Baroncini e 47 secondi di vantaggio su Cattaneo. Chiudono la top five Sobrero in quarta posizione e Marco Frigo (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione, rispettivamente a 1 minuto e 35 ed a 1 minuto e 56 secondi di ritardo da Ganna. Per il ciclista piemontese è il sesto titolo italiano della specialità negli ultimi sette anni.
Antonio Scarfone

Filippo Ganna vince il Campionato Italiano a Cronometro (foto: Getty Images)
26-06-2025
giugno 26, 2025 by Redazione
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CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI – CRONOMETRO INDIVIDUALE ELITE MASCHILE
Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) si è imposto nella corsa a cronometro, Morsano al Tagliamento – San Vito al Tagliamento, percorrendo 28 Km Km in 30′35″, alla media di 54.932 Km/h. Ha preceduto di 47″ Filippo Baroncini (UAE Team Emirates – XRG) e di 57″ Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step)
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI – CRONOMETRO INDIVIDUALE UNDER 23 MASCHILE
Davide Donati (Red Bull-BORA-hansgrohe Rookies) si è imposto nella corsa a cronometro, Morsano al Tagliamento – San Vito al Tagliamento, percorrendo 28 Km Km in 32′25″, alla media di 51.825 Km/h. Ha preceduto di 8″ Nicolas Milesi (ARKEA-B&B HOTELS Continentale) e di 12″ Luca Giaimi (UAE Team Emirates Gen Z)
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI – CRONOMETRO INDIVIDUALE ELITE FEMMINILE
Vittoria Guazzini (FDJ – SUEZ) si è imposta nella corsa a cronometro, Morsano al Tagliamento – San Vito al Tagliamento, percorrendo 28 Km Km in 34′19″, alla media di 48.956 Km/h. Ha preceduto di 6″ Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ) e di 1′15″ Federica Venturelli (UAE Development Team)
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI – CRONOMETRO INDIVIDUALE JUNIORES MASCHILE (disputata il 25)
Roberto Capello (Team GRENKE – Auto Eder) si è imposto nella corsa a cronometro, Morsano al Tagliamento – San Vito al Tagliamento, percorrendo 17.6 Km Km in 30′31″, alla media di 51.47 Km/h. Ha preceduto di 20″ Davide Frigo (Team Tiepolo Udine) e di 24″ Riccardo Colombo (U.C Bustese Olonia ASD)
CAMPIONATI NAZIONALI ITALIANI – CRONOMETRO INDIVIDUALE JUNIORES FEMMINILE (disputata il 25)
Elena De Laurentiis (A.S.D. Team di Federico) si è imposta nella corsa a cronometro, Morsano al Tagliamento – San Vito al Tagliamento, percorrendo 17.6 Km Km in 23′51″, alla media di 44.277 Km/h. Ha preceduto di 15″ Maria Acuti (Biesse – Carrera) e di 24″ Chantal Pegolo (U.C. Conscio Pedale del Sile)
24-06-2025
giugno 24, 2025 by Redazione
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GIRO DELL’APPENNINO
L’italiano Diego Ulissi (XDS Astana Team) si è imposto nella corsa italiana, Novi Ligure – Genova, percorrendo 198.5 Km Km in 5h03′35″, alla media di 39.231 Km/h. Ha preceduto di 8″ l’ucraino Andrii Ponomar (Petrolike) e di 13″ l’italiano Simone Velasco (XDS Astana Team)
GIRO DELL’APPENNINO DONNE
L’italiana Matilde Vitillo (Liv AlUla Jayco Women’s Continental Team) si è imposta nella corsa italiana, Novi Ligure – Genova, percorrendo 92.5 Km Km in 2h29′02″, alla media di 37.24 Km/h. Ha preceduto di 2″ le italiane Irene Cagnazzo (BePink – Imatra – Bongioanni) e Gaia Segato (BePink – Imatra – Bongioanni)
DIEGO ULISSI TRIONFA IN SOLITARIA AL GIRO DELL’APPENNINO, CHE RITROVA UN VINCITORE ITALIANO DOPO SEI ANNI
Diego Ulissi (Team XDS Astana) vince meritatamente l’86° edizione del Giro dell’Appennino scattando al momento giusto sull’ultima salita di Madonna della Guardia e gestendo le forze nel finale. Salgono sul podio Andrii Ponomar (Team Petrolike) secondo e Simone Velasco (Team XDS Astana) terzo
Il Giro dell’Appennino, una delle più longeve corse italiane di un giorno, giunge alla sua 86° edizione e conferma per sommi capi il percorso tra Piemonte e Liguria che lo ha da sempre caratterizzato. L’edizione 2025 è lunga 203.1 km contro i 198.5 di quella del 2024 ma restano i gpm del Passo della Castagnola, del Passo dei Giovi, della Crocetta d’Oreo, di Pietralavezzara e della Madonna della Guardia. Dallo scollinamento di quest’ultimo gpm mancheranno 25 km all’arrivo di Genova, divisi equamente tra discesa e pianura. La partenza è invece da Arquata Scrivia, da dove si proseguirà stabilimento Elah-Dufour di Novi Ligure. La vittoria italiana manca da ben sei anni, quando Mattia Cattaneo si aggiudicò l’edizione 2019 davanti a Fausto Masnada e Simone Ravanelli. Dopo di lui, la corsa ha visto la vittoria di un ciclista inglese (Ethan Hayter nel 2020), uno belga (Ben Hermans nel 2021), uno sudafricano (Louis Meintjes nel 2022) e due svizzeri (Marc Hirschi nel 2023 e Jan Christen nel 2024). Sono diciannove le squadre alla partenza di cui tre World Tour, quattro Professional e dodici Continental. L’UAE Team Emirates sarà il faro della corsa ed anche se non è presente Jan Christen, vincitore dello scorso anno, la formazione emiratina ha in Alessandro Covi e Pablo Torres due ottime alternative per essere protagonista. Anche l’Astana XDS schiera un’ottima squadra con Simone Velasco e Diego Ulissi a spartirsi il ruolo di capitano. La fuga di giornata vedeva protagonisti Davide De Cassan (Team Polti VisitMalta), Nate Pringle (Team Red Bull – BORA – Hansgrohe Rookies), Matteo Cettolin (Team General Store – Essegibi – F.Lli Curia), Christian Bagatin (Team MBH Bank Ballan CSB), Simone Lucca (Gragnano Sporting Club), Andrea Colnaghi (Team Karcag Cycling ÉPKAR Team), Ben Granger (Team Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Matthew Kingston (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente) e Leonardo Meccia (Team Technipes #inEmiliaRomagna). Dopo il passaggio sul Passo della Crocetta in fuga restavano in cinque ovvero De Cassan, Pringle, Bagatin, Granger e Kingston. A 60 km dalla conclusione, sotto la spimta del Team XSS Astana, il vantaggio dei cinque battistrada sul gruppo inseguitore era sceso a meno di 3 minuti. Sull’ultima salita di Madonna della Guardia Diego Ulissi (Team XDS Astana) evadeva dal gruppo inseguitore e con un’azione di grande classe e coraggio andava a riprendere la fuga. Il ciclista toscano aumentava la cadenza delle pedalate e restava da solo in testa alla corsa. Al suo inseguimento si portavano Louis Barrè (Team Intermarchè Wanty) e Matteo Fabbro (Team Solution Tech Vini Fantini). Ulissi dopo aver fatto la discesa a tutta, manteneva un vantaggio di quasi un minuto sui diretti inseguitori quando mancavano circa 15 km al termine. Ulissi manteneva la lucidità per non venire ripreso ed andava a vincere con 8 secondi di vantaggio su Andrii Ponomar (Team Petrolike) e 13 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Simone Velasco. Chiudevano la top five Alessandro Covi (UAE Team Emirates) in quarta posizione e Francesco Busatto (Team Intermarchè Wanty ) in quinta posizione. Per Ulissi è la prima vittoria stagionale e l’Italia dopo 6 anni torna a sorridere in una corsa il cui albo d’oro è quasi completamente azzurro.
Antonio Scarfone

Ulissi vince l'edizione 2025 del Giro dell'Appennino (www.ilsecoloxix.it)
FILIPPO BARONCINI, UN’IMPRESA BELGA DA UOMO COMPLETO
Il romagnolo della UAE Team Emirates XRG trionfa al Baloise Belgium Tour al termine di una corsa tirata e avvincente. Hayter secondo, Ganna competitivo fino alla fine, Merlier re delle volate
Al termine di cinque giorni di corsa, su un terreno classico quanto insidioso, il Giro del Belgio 2025 ha incoronato un vincitore che sa leggere le corse, colpire quando serve e resistere quando è il momento di stringere i denti. Filippo Baroncini (UAE Team Emirates – XRG), classe 2000, romagnolo, ha conquistato la classifica generale con soli quattro secondi di vantaggio su Ethan Hayter (Soudal Quick-Step), ma quel margine dice poco rispetto al peso specifico della sua impresa. Perché Baroncini, cresciuto all’ombra dei grandi ma con il passo di chi vuole lasciare il segno, ha costruito il successo con intelligenza e tenacia, emergendo in una corsa che ha rimescolato le carte ogni giorno.
La gara si era aperta nel segno degli sprinter puri. A Knokke-Heist, nella tappa inaugurale, Tim Merlier (Soudal Quick-Step) aveva fatto capire subito di essere l’uomo da battere nelle volate grazie a uno sprint potente, senza discussione, che aveva lasciato solo le briciole agli avversari. Alle sue spalle, il più costante sarebbe stato Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates – XRG), capace di collezionare ben tre secondi posti senza mai riuscire a trovare il varco giusto. Un caso o forse un segno della sua crescita, sempre più vicino ai migliori ma ancora a caccia della zampata perfetta.
Il giorno seguente, sul traguardo di Putte, si è preso la scena Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck), riscattando la sfortunata volata del giorno prima e dimostrando che, anche in una corsa a tappe, sa essere più di un semplice sprinter. Ma la maglia cambiava ancora padrone e grazie agli abbuoni e a un ennesimo secondo posto, era Molano a passare in testa alla generale, davanti a Philipsen e a Merlier. La bagarre per il primato era appena cominciata, poi è arrivato il giorno della cronometro, quasi dieci chilometri da percorrere sul pianeggiante circuito di Tessenderlo-Ham. E lì si è vista tutta la classe di Hayter, bravo a precedere Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) per appena 5 secondi in una sfida tutta britannica, che ha confermato quanto la scuola del cronometro resti uno dei fiori all’occhiello del ciclismo moderno. Per l’azzurro un secondo posto che bruciava, ma anche il segnale di una condizione in crescita. Il nuovo leader era proprio Hayter, ma con margini minimi: appena due secondi su Ganna, quindici su Florian Veermeersch (UAE Team Emirates – XRG) e diciassette su Baroncini.
La quarta tappa, quella che ha cambiato i destini della corsa, è stata un piccolo capolavoro tattico. Dopo un finale esplosivo orchestrato da Baroncini per prendere gli abbuoni del “Chilometro d’Oro”, la vittoria è andata a Jenno Berckmoes (Lotto), che sul traguardo di Durbuy ha regolato in volata un quartetto coraggioso in fuga. Ma il colpo di scena era dietro l’angolo: proprio grazie agli abbuoni, Baroncini strappava la maglia a Hayter per appena quattro secondi, un margine sottilissimo da difendere nella tappa finale.
E così si è arrivati a Bruxelles, ai piedi dell’Atomium, con il fiato sospeso. La UAE Team Emirates XRG ha corso con lucidità, controllando gli attacchi e lasciando che gli abbuoni intermedi venissero portati via dai fuggitivi. Nello sprint finale, ancora una volta, Merlier ha dimostrato di essere il più forte, vincendo la sua seconda tappa e chiudendo la corsa da protagonista delle volate. Dietro di lui ennesimo secondo posto per Molano, sfortunato ma costante. Il podio di giornata è stato completato da Kim Heiduk (INEOS Grenadiers), mentre Baroncini tagliava il traguardo nel gruppo, protetto dai compagni, e si prendeva il trionfo.
Un successo prezioso, costruito con coraggio e intelligenza, in una corsa che ha mescolato talento e imprevisti, abbuoni e cronometro, cadute e strategie. Sul podio finale, insieme al vincitore, Hayter ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore, mentre Berckmoes, vincitore a Durbuy, chiude terzo a sette secondi. Ai piedi del podio si piazza Ganna, che paga dieci secondi ma si conferma in crescita dopo un periodo difficile. Quinto posto per Marco Frigo (Israel – Premier Tech) a undici secondi, sempre presente e combattivo.
Baroncini ha mostrato di avere tutte le qualità per ambire a una carriera da uomo da classifica: fondo, lucidità tattica, capacità di reggere il confronto con i migliori in salita e a cronometro, e un pizzico di coraggio che non guasta mai. A 25 anni ha forse trovato nel Belgio il trampolino ideale per rilanciare le proprie ambizioni.
Il Giro del Belgio, come spesso accade, non ha tradito le aspettative. Una corsa solo apparentemente di transizione, ma in realtà sempre viva, difficile da leggere e perfetta per chi vuole mettersi alla prova. A vincerla, alla fine, è stato l’uomo più completo.
Mario Prato

Il podio del Giro del Belgio 2025 (Getty Images)
ALMEIDA, CRONOMETRO VINCENTE A STOCKHUTTE. E’ SUO IL GIRO DI SVIZZERA 2025
Joao Almeida (UAE Team Emirates) domina la cronoscalata dell’ultima tappa del Giro di Svizzera e si va a prendere la maglia gialla. Niente da fare per Kévin Vauquelin (Team Arkéa B&B Hotels) che deve cedere al portoghese il simbolo del primato proprio alla fine
La cronoscalata da Beckenried Stockhütte è lunga 10 km e deciderà il Giro di Svizzera 2025. La maglia gialla Kévin Vauquelin (Team Arkéa B&B Hotels) deve gestire 33 secondi di vantaggio su Joao Almeida (UAE Team Emirates) che sembra sulla carta il principale favorito per la vittoria finale. Dopo gli oltre 3 minuti accusati al termine della prima tappa il portoghese si è rimboccato le maniche ed ha vinto già due tappe della corsa svizzera risalendo posizioni su posizioni e presentandosi alla tappa decisiva con i favori del pronostico. Ed Almeida non delude le aspettative andando a vincere col tempo di 27 minuti e 33 secondi. Al secondo posto si piazza Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale) a 25 secondi di ritardo mentre chiude il podio di giornata Oscar Onley (Team Picnic PostNL) con un ritardo di 1 minuto e 12 secondi rispetto ad Almeida. Vauquelin non fa meglio della quarta posizione a 1 minuto e 40 secondi di ritardo da Almeida mentre chiude la top five Harry Sweeny (Team EF Eduaction EasyPost) a 1 minuto e 55 secondi di ritardo da Almeida, che conquista la terza tappa e vince il Giro di Svizzera con 1 minuto e 7 secondi di vantaggio su Vauquelin ed 1 minuto e 58 secondi di vantaggio su Onley. Per quanto riguarda le altre classifiche Almeida vince anche quella a punti mentre Aleksandr Vlasov (Team Redbull BORA Hansgrohe) si aggiudica la classifica dei gpm e Vauquelin quella dei giovani, Infine l’Israel Premier Tech vince la classifica a Squadre. Rivedremo molti protagonisti del Giro di Svizzera al Tiur de France che scatterà da Lilla sabato 5 Luglio. Se Almeida sarà preziosissimo gregario di Pogacar, gente come Onley, Gall ed O’Connor lotterà per una top ten che potrebbe essere alla loro portata. Per quanto riguarda Vauquelin e lo stesso Julian Alaphilippe (Team Tudor Pro Cycling), sorprese di questo Giro di Svizzera, l’obbiettivo sarà invece una vittoria di tappa.
Antonio Scarfone

Joao ALmeida vince il Giro di Svizzera 2025 (foto: Getty Images)
OMRZEL, L’ULTIMO COLPO È IL PIÙ BELLO: È SUO IL GIRO NEXT GEN 2025
Si è rivelata decisiva l’ultima tappa, con duplice ascesa al micidiale muro di Prarostino, dopo la quale in testa alla classifica si è ritrovato lo sloveno Jakob Omrzel
Jakob Omrzel ha vinto il Giro Next Gen 2025 con un finale degno dei migliori colpi di scena. Nella giornata conclusiva, con arrivo e partenza a Pinerolo, il giovane sloveno del Bahrain Victorious Development Team ha ribaltato la classifica generale strappando la Maglia Rosa dalle spalle di Luke Tuckwell (Red Bull – BORA – hansgrohe Rookies), che fino a ieri sembrava saldo in testa. E invece, su una salita secca nel cuore dell’ultimo giro, si è accesa la corsa. Il norvegese Jorgen Nordhagen (Team Visma | Lease a Bike Development) ha acceso la miccia attaccando sul muro di Prarostino e Omrzel è stato l’unico capace di seguirlo. I due si sono involati assieme verso il traguardo e mentre Nordhagen andava a prendersi la vittoria di tappa lo sloveno si accaparrava il Giro.
Per Tuckwell, alla fine, resta l’amaro in bocca di un secondo posto per soli dodici secondi, dopo aver indossato la maglia di leader per quasi tutta la corsa. L’australiano, nel giorno più duro, ha pagato lo sforzo delle tappe precedenti lasciando spazio a chi ne aveva di più. Sul podio sale anche Pavel Novak (MBH Bank Ballan CSB), vincitore ieri della tappa di Prato Nevoso e che ha chiuso terzo in classifica generale. L’ultimo sprint in salita è stato sufficiente per difendere quel piazzamento da un generosissimo Nordhagen, che chiude quarto.
La tappa si è decisa proprio là dove era previsto: su quei due giri finali con la scalata al Prarostino e il durissimo muro in pavé di Via dei Principi d’Acaja. Omrzel, classe 2006 e già protagonista nelle tappe precedenti, ha messo in mostra una maturità tattica sorprendente per un esordiente tra gli Under 23. Ha attaccato nel momento giusto, ha gestito con freddezza la discesa e ha sprintato senza panico nel tratto finale, sapendo che ogni secondo poteva essere decisivo. Una prestazione da campione, suggellata da un trionfo che arriva solo pochi mesi dopo una caduta al Giro della Lunigiana che gli aveva provocato un arresto cardiaco.
Al traguardo Omrzel è apparso incredulo. Ha ringraziato la squadra e il compagno di fuga Nordhagen e ha voluto sottolineare che non si sente un nuovo Pogacar, ma semplicemente un ragazzo che ha creduto nel lavoro quotidiano e in sè stesso. Con questa vittoria – secondo sloveno a riuscirci dopo dopo Tadej Valjavec nel 1999 – entra di diritto tra i grandi talenti del ciclismo europeo.
Per Tuckwell, la delusione è evidente, ma le sue parole sono quelle di chi ha capito il valore di questa settimana. Ha riconosciuto di aver imparato molto e di aver dimostrato a sé stesso di poter essere uomo da classifica. Per uno come lui, questo è solo un punto di partenza.
Novak, da parte sua, ha ottenuto ciò che cercava: un posto sul podio. Oggi non aveva le gambe dei giorni migliori, ma ha corso con intelligenza rinunciando alla maglia degli scalatori per proteggere la sua posizione in generale. Una scelta lucida che lo premia.
Al termine della giornata conclusiva spiccano anche i sorrisi di Aubin Sparfel (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team), che porta a casa la maglia della classifica a punti, e di Lorenzo Finn (Red Bull – BORA – hansgrohe Rookies), che conquista la maglia degli scalatori grazie a un attacco nella prima parte della tappa. Il suo compagno di squadra Tuckwell ha perso la maglia rosa, ma la sua formazione può consolarsi con la vittoria nella classifica a squadre. Filippo Turconi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), quinto nella generale e primo tra gli italiani, ha difeso fino all’ultimo la sua maglia tricolore, provando anche ad attaccare nel finale per salire sul podio. Infine, la maglia bianca di miglior giovane è pure andata a fasciare le spalle del vincitore della classifica generale, Omrzel.
Finisce così un Giro Next Gen combattuto, incerto e pieno di ribaltoni. Una corsa vera, di quelle che non si dimenticano. E con il nome di Jakob Omrzel scritto in alto, là dove solo i più forti riescono ad arrivare.
Mario Prato

Il podio del Giro Next Gen 2025 (Getty Images)
MEEUS INAUGURA LA COPENAGHEN SPRINT
Si è disputata oggi la prima edizione della Copenaghen Sprint, corsa danese per velocisti che debutta subito dal calendario delle corse Uci World Tour, nel quale militano le grandi classiche e le principali corse a tappe. Prima edizione al belga Jordi Meeus (Red Bull – BORA – hansgrohe)
Con la sedicesima firma in carriera, il belga Jordi Meeus (Red Bull – BORA – hansgrohe) si aggiudica l’edizione inaugurale della nuova classica danese con partenza dal Museo delle Navi Vichinghe di Roskilde e arrivo di fronte alla National Gallery di Copenaghen, due simboli culturali che fanno da cornice al tracciato di 235.6 Km sostanzialmente pianeggiante.
Come prevedibile la corsa si è conclusa allo sprint, ma non senza sofferenza da parte del gruppo che ha faticato ben più del previsto a riprendere fuggitivi.
A provarci inizialmente sono in cinque: Mads Andersen e Joshua Gudnitz (Nazionale danese), Jensen Plowright (Alpecin-Deceuninck), George Jackson (Burgos Burpellet BH) e Victor Vercouillie (Team Flanders-Baloise). A una trentina di chilometri dal traguardo cambiano gli interpreti con Casper Pedersen (Nazionale danese), Cedric Beullens ( Lotto ) e Daan Hoole ( Lidl-Trek ) che vanno a sostituire Jackson, Vercouille e Gudnitz.
Complice anche una caduta nel gruppo, quelli che sembravano 30” di ritardo facilmente gestibili diventano un ostacolo che il plotone riesce a scavalcare a soli 1500 metri dal traguardo, quando i cinque vengono riassorbiti. C’è giusto il tempo per un ultimo tentativo velleitario di Cedric Beullens (Lotto), che rimane in testa fino ai -500m. Con la volata lanciata non c’è, però, nessuna speranza di resistere per il belga.
Ritirato a seguito della caduta il grande favorito per la vittoria, l’olandese Olav Kooij (Visma), tocca agli outsider giocarsi la prima edizione della corsa danese con Dylan Groenewegen (Jayco) che parte in anticipo, troppo per il suo attuale stato di forma. Il treno buono è quello lanciato da Alexis Renard (Cofidis), al quale si aggancia abilmente Meeus che lo affianca e vince nettamente.
Al terzo posto si piazza Emilien Jeannière (TotalEnergies), seguito da Arnaud Demare (Arkea), Tobias Lund Andresen (Picnic PostNL), Hugo Page (Intermarche-Wanty), Groenewegen, Phil Bauhaus (Bahrain), Stanisław Aniolkowski (Cofidis) e Søren Wærenskjold Uno-X) a chiudere la top ten. Dei 19 italiani al via – eravamo la terza nazione più rappresentata dopo Belgio (25 partecipanti) e Francia (21) – il migliore è stato il veronese Giovanni Lonardi (Team Polti VisitMalta), piazzatosi 16° nella volata decisiva.
Andrea Mastrangelo

Meeus vince la prima edizione della corsa danese (Getty Images)