MAEVA SQUIBAN FA DOPPIETTA AL TOUR DE FRANCE FEMMES, LE COURT SOFFRE MA CONSERVA IL PRIMATO
Ancora Maeva Squiban, ancora un’impresa in solitaria. Dopo il trionfo di ieri ad Ambert la giovane francese del UAE Team ADQ bissa a Chambéry al termine di una tappa lunga e selettiva. Va in fuga sin dai primi chilometri e domina il Col du Granier, staccando tutte e tagliando il traguardo con 51 secondi di vantaggio. Kim Le Court soffre in salita, ma rientra in discesa e resta in maglia gialla.
È il Tour de France Femmes 2025 di Maeva Squiban. La ventitreenne bretone sta vivendo il momento più luminoso della sua carriera, firmando la seconda vittoria consecutiva con un’altra prestazione maiuscola. Partita all’attacco in una fuga a diciassette, ha resistito a ogni tentativo di ricucitura e ha fatto la differenza sull’ascesa del Col du Granier, prima di presentarsi da sola sul traguardo di Chambéry, conquistando la settima tappa della corsa transalpina.
Alle sue spalle, Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatly) ha sfruttato le sue doti di discesista per chiudere seconda a 51″, mentre Ruth Edwards (Human Powered Health), tra le ultime a mollare nella fuga, ha completato il podio. Tutte le big, comprese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) , Demi Vollering (FDJ – SUEZ) e Juliette Labous (FDJ – SUEZ), sono giunte al traguardo con un minuto di ritardo. Tra loro c’era anche Kimberlu Le Court-Pienaar (AG Insurance-Soudal), che sul Col du Granier ha perso contatto ma è riuscita a rientrare in discesa, evitando di perdere la maglia gialla.
La frazione, con partenza da Bourg-en-Bresse e sviluppo iniziale pianeggiante, ha visto formarsi una fuga corposa sin dai primi chilometri. Con la Squiban sono andate all’attacco atlete di peso come Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime), Chloé Dygert (CANYON//SRAM zondacrypto), Shirin Van Anrooij (Lidl – Trek), Justine Ghekiere (AG Insurance – Soudal Team) e Marie Le Net (FDJ – SUEZ). Il gruppo ha lasciato spazio e il vantaggio ha superato i quattro minuti. Solo nel finale, a 35 km dall’arrivo, la Fenix-Deceuninck ha provato a rimettere ordine, ma ormai il destino della tappa era segnato.
La Squiban ha dettato legge sull’ultima salita, lasciando sul posto tutte le compagne di avventura. Dietro, il forcing di Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) e Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) ha provocato la crisi della Le Court, che però ha saputo dosare le forze e contare sull’aiuto fondamentale della Ghekiere, rientrata dalla fuga. Quando il gruppo delle migliori ha rallentato, la mauriziana ha colto l’occasione per riportarsi sotto e salvare il simbolo del primato.
Nel finale la Kerbaol ha cercato di riaprire i giochi sfruttando la discesa, riuscendo a recuperare su alcune ex fuggitive ma non sulla vincitrice, che ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Un successo che proietta la Squiban tra le grandi protagoniste di questa edizione del Tour, in attesa della tappa decisiva di oggi, quando l’arrivo in salita al mitico Col de la Madeleine non lascerà più margine di attesa.
Sarà il giorno della verità per la classifica generale. Le big non potranno più nascondersi e la maglia gialla sarà chiamata a un’impresa se vorrà difendere il primato. Intanto, la regina delle ultime due giornate ha un nome e un volto ben chiari: Maeva Squiban.
Mario Prato

La Squiban vince anche la settima tappa (foto Szymon Gruchalski/Getty Images))
01-08-2025
agosto 1, 2025 by Redazione
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TOUR DE FRANCE FEMMES
La francese Maeva Squiban (UAE Team ADQ) si è imposta anche nella settima tappa, Bourg-en-Bresse – Chambéry percorrendo 159.7 Km in 3h58′26″, alla media di 40.187 Km/h. Ha preceduto di 51″ la connazionale Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatly) e la statunitense Ruth Edwards (Human Powered Health). Miglior italiana Barbara Malcotti (Human Powered Health), 27° a 2′34″. La mauriziana Kimberley Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team) è ancora in maglia gialla con 26″ sulla francese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) e 30″ sulla polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto). Miglior italiana la Malcoltti, 14° a 5′41″.
TOUR ALSACE
Lo spagnolo Markel Beloki (EF Education – Aevolo) si è imposto nella terza tappa, Velleminfroy – La Planche des Belles Filles, percorrendo 141.4 Km in 3h18′43″, alla media di 42.694 Km/h. Ha preceduto di 20″ il colombiano Santiago Umba (XDS Astana Development Team) e il belga Kamiel Eeman (Lotto Development Team). Miglior italiano Luca Covili (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 7° a 26″. Beloki è il nuovo leader della classifica con 27″ su Eeman e 34″ su Umba. Miglior italiano Covili, 11° a 43″
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Wilmar Paredes (Team Medellín – EPM) si è imposto nella prima tappa, circuito di Yopal, percorrendo 156 Km in 4h40′51″, alla media di 44.009 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Cristian Damián Vélez (GW Erco Shimano) e Alejandro Osorio (Orgullo Paisa). Nessun italiano in gara. Paredes è il primo leader della classifica con 4″ su Vélez e sul costaricense Sebastian Calderón (7C – Economy).
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE
Il bermudiano Kaden Hopkins (Uni Sport Lamentinois) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Pointe-à-Pitre, percorrendo 3.6 Km in 4′07″, alla media di 52.47 Km/h. Ha preceduto di 5″ il francese Kévin Le Cunff (Team Madras Capesterre Belle-Eau) e di 10″ il francese Philgy Marc Palmiste (Convergence SC Abymienne Propreté 2000). Nessun italiano in gara. Hopkins è il primo leader della classifica con 5″ su Le Cunff e 10″ su Palmiste
PUPKEWITZ MEGABUILD WINDHOEK WOMEN TOUR (Namibia)
La mauriziana Lucie de Marigny-Lagesse (nazionale mauriziana) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Teufelsschlucht, percorrendo 83 Km in 2h11′06″, alla media di 37.986 Km/h. Ha preceduto allo sprint la ruandese Xaverine Nirere (Team Amani Women) e la connazionale Eleonore Saraiva (nazionale mauriziana). Nessun italiana in gara. L’etiope Hadush Merhawit Asgodom (Team Amani Women) è ancora leader della classifica con 18″ sulla connazionale Serkalen Taye Watango (Team Amani Women) e 28″ sulla De Marigny-Lagesse
SQUIBAN INFIAMMA LA FRANCIA: VITTORIA IN SOLITARIA NELLA SESTA TAPPA DEL TOUR DE FRANCE FEMMES 2025
Sulla strada che porta ad Ambert Maeva Squiban firma un’impresa da campionessa e riporta la bandiera francese sul gradino più alto del podio. Con un attacco deciso a oltre 30 chilometri dal traguardo la bretone del UAE Team ADQ conquista la prima tappa di montagna della Grande Boucle femminile, dimostrando classe, coraggio e una condizione invidiabile.
Con un colpo da finisseur esperta, Maeva Squiban (UAE Team ADQ) ha dominato la sesta tappa del Tour de France Femmes 2025, lasciando il segno con un’azione solitaria che l’ha portata a trionfare ad Ambert con 1’09” di vantaggio sulla connazionale Juliette Labous (FDJ-SUEZ). Terza Kimberly Le Court (AG Insurance-Soudal Team), che mantiene la maglia gialla e guadagna 8 preziosi secondi di abbuono sulle dirette rivali.
La ventitreenne di Brest, già protagonista in tappe impegnative negli anni passati, si conferma talento cristallino del ciclismo francese e simbolo della nuova generazione in rosa. Dopo essere caduta nei giorni precedenti, la Squiban ha trovato la forza per riscattarsi nella giornata più dura, attaccando con decisione sul Col du Chansert e difendendo il margine in discesa e nel tratto in salita pedalabile verso Valcivières.
Nonostante la perdita di Elisa Longo Borghini, l’UAE Team ADQ ha saputo riorganizzarsi con determinazione. Dopo i tentativi in volata di Lara Gillespie, la formazione emiratina ha trovato nella Squiban la carta vincente per lasciare il segno. Il successo della giovane bretone – la seconda francese nella storia del Tour Femmes a imporsi dopo Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatly) – è stato accolto con entusiasmo dal gruppo e dal pubblico di casa.
La tappa, partita da Clermont-Ferrand, è stata animata sin dai primi chilometri da una fuga di dodici atlete, tra le quali si segnalavano Elise Chabbey (Canyon//SRAM zondacrypto), impegnata nella conquista della maglia a pois, e Soraya Paladin (CANYON//SRAM zondacrypto). Il gruppo ha lasciato fare fino al Col du Béal, dove il ritmo imposto dall’AG Insurance-Soudal ha iniziato a limare il vantaggio delle battistrada. In discesa si sono accesi altri fuochi d’artificio, ma la corsa si è ricompattata prima che la Squiban cogliesse il momento perfetto per lanciare il suo attacco.
Nel finale, la Labous ha tentato una reazione tardiva, riuscendo a precedere la Le Court per il secondo posto. Dietro tutte le big sono arrivate insieme, ad eccezione di Niamh Fisher-Black (Lidl – Trek), attardata da un problema meccanico. In classifica generale la Le Court aumenta il margine su Pauline Ferrand-Prévot (+26”) e su Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto, +30”), mentre domani si attende un’altra tappa movimentata con l’arrivo in discesa a Chambéry dopo il Col du Granier.
Maeva Squiban, con la sua azione coraggiosa, ha dimostrato di essere non solo una promessa, ma una realtà del ciclismo femminile. Alta 1,66 metri, versatile e determinata, è destinata a diventare uno dei volti simbolo della disciplina nei prossimi anni.
Mario Prato

Maeva Squiban in fuga verso Ambert (Getty Images)
31-07-2025
luglio 31, 2025 by Redazione
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TOUR DE FRANCE FEMMES
La francese Maeva Squiban (UAE Team ADQ) si è imposta nella sesta tappa, Clermont-Ferrand – Ambert, percorrendo 123.7 Km in 3h20′46″, alla media di 36.968 Km/h. Ha preceduto di 1′09″ la connazionale Juliette Labous (FDJ – SUEZ) e di 1′13″ la mauriziana Kimberley Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team). Miglior italiana Barbara Malcotti (Human Powered Health), 18° a 2′04″. La Le Court-Pienaar è ancora in maglia gialla con 26″ sulla francese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) e 30″ sulla polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto). Miglior italiana la Malcoltti, 14° a 4′07″.
TOUR ALSACE
Il danese Mathias Guillemette (Tudor Pro Cycling Team U23) si è imposto nella seconda tappa, Rust (Europa-Park) – Sélestat, percorrendo 168.4 Km in 3h07′09″, alla media di 48.955 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Jonathan Malte Rottmann (nazionale tedesca) e l’estone Romet Pajur (Red Bull – BORA – hansgrohe Rookies). Miglior italiano Filippo Turconi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 14°. Guillemette è il nuovo leader della classifica con 4″ sul francese Emmanuel Houcou (Arkéa – B&B Hôtels Continentale) e sull’olandese Lucas Janssen (Arkéa – B&B Hôtels Continentale). Miglior italiano Federico Savino (Soudal Quick-Step Devo Team), 7° a 8″
TOUR DE BANYUWANGI IJEN (Indonesia)
Lo spagnolo Benjamín Prades (VC Fukuoka) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Rth Maron – Patluding Ijen, percorrendo 150 Km in 4h09′42″, alla media di 36.043 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Adne van Engelen (Terengganu Cycling Team) e di 47″ l’italiano Nicolò Pettiti (Swatt Club). Prades si impone in classifica con 50″ su Van Engelen e 1′22″ su Pettiti.
PUPKEWITZ MEGABUILD WINDHOEK WOMEN TOUR (Namibia)
L’etiope Hadush Merhawit Asgodom (Team Amani Women) si è imposta nella prima tappa, cronometro individuale Valhala – Harmony Hill, percorrendo 7 Km in 9′04″, alla media di 46.324 Km/h. Ha preceduto di 18″ la connazionale Serkalen Taye Watango (Team Amani Women) e di 28″ la mauriziana Lucie de Marigny-Lagesse (nazionale mauriziana). Nessun italiana in gara. La Asgodom è la prima leader della classifica con 18″ sulla Watango e 28″ sulla De Marigny-Lagesse
KIMBERLY LE COURT RISORGE A GUÉRET E SI RIPRENDE LA MAGLIA GIALLA
Un finale da classica vallonata premia la più brillante del gruppo: Kimberly Le Court si impone a Guéret davanti alle migliori e torna in vetta alla classifica generale. Marianne Vos staccata, Vollering e Van der Breggen sul podio di tappa. Domani le montagne.
Il Tour de France Femmes 2025 ritrova Kimberly Le Court-Pienaar. Dopo aver lasciato il simbolo del primato a Marianne Vos nelle giornate precedenti, la portacolori della AG Insurance-Soudal torna regina della corsa transalpina al termine della quinta tappa, la Chasseneuil-du-Poitou (Futuroscope) – Guéret, che ha fatto emergere qualità e ambizioni. Una frazione esigente nel finale, disegnata su colline e strappi alla maniera delle Ardenne, e proprio in un contesto simile ha colpito la vincitrice dell’ultima Liège-Bastogne-Liège, che si è lasciata alle spalle in volata un gruppo selezionato di sette atlete. Seconda si è piazzata Demi Vollering (FDJ – SUEZ), terza una rinata Anna van der Breggen (Team SD Worx – Protime) a chiudere un podio dal valore assoluto. Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) ha pagato 33”, perdendo tappa e maglia.
Il grande lavoro di squadra ha fatto la differenza in casa AG Insurance-Soudal. Se Kimberly Le Court ha saputo far valere la sua brillantezza in salita e la lucidità in volata, fondamentale è stato il supporto ricevuto da Sarah Gigante, rientrata nel finale e decisiva nel tenere vivo il margine su un gruppo alle spalle privo d’accordo. “Non avrei fatto quello che ho fatto oggi senza di lei”, ha dichiarato la mauriziana a fine corsa. Una vittoria costruita con intelligenza tattica e determinazione, che rilancia la sua candidatura per la vittoria finale.
La tappa ha vissuto una prima parte ad alta velocità, segnata anche da diverse cadute e dai ritiri eccellenti, tra i quali quelli di Monica Trinca Colonel (Liv AlUla Jayco), che era la migliore italiana in classifica) e di Elisa Balsamo (Lidl – Trek), coinvolta in un incidente con Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime). La fuga di giornata – inizialmente composta da Anneke Dijkstra (VolkerWessels Cycling Team), Francesca Barale (PicNic Postnl), Alison Jackson (Ef Education), Catalina Anais Soto (Laboral Kutxa) e Brodie Chapman (Uae Team Adq) – non ha mai avuto troppo margine, complice il ritmo imposto dalla Movistar e successivamente dalla Fenix-Deceuninck. Le ultime fuggitive sono state riprese sull’ultima asperità, la Côte de Le Maupuy, dove la Le Court ha accelerato conquistando anche gli abbuoni e portando via con sé un gruppo ristretto.
Nel tratto successivo è stata battaglia di nervi e gambe, con Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike), Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto), la Van der Breggen e la Vollering tutte nel vivo dell’azione, mentre la Vos, rimasta attardata, non è più riuscita a rientrare. La Gigante è tornata provvidenzialmente in testa a tre chilometri dal traguardo, mentre la Van der Breggen ha provato l’anticipo ai -700, subito controllata dalla Le Court, che poi ha lanciato la volata ai 200 metri e ha resistito alla rimonta tardiva della Vollering.
Il successo vale doppio: la ciclista mauriziana torna in giallo con 18” sulla Ferrand-Prévot, 23” sulla Vollering, 24” sulla Niewiadoma e 27” sulla Van der Breggen. La Gigante segue a 55”, mentre la Vos ora accusa un ritardo di oltre un minuto. Miglior italiana è Barbara Malcotti (Human Powered Health), 23° con 3′08″ di ritardo.
Le dirette interessate al successo finale guardano già alle montagne, che da domani entreranno in scena con la Clermont-Ferrand – Ambert, prima vera tappa di alta difficoltà altimetrica. Salite più lunghe, pendenze regolari e oltre 2400 metri di dislivello saranno il nuovo banco di prova. Dopo cinque giornate accese e tecniche il terreno cambierà e chi vorrà vinere il Tour dovrà dimostrare di saper brillare anche in alta quota.
Mario Prato

Kimberley Le Court Pienaar vince la quinta tappa del Tour femminile (foto Szymon Gruchalski/Getty Images)
30-07-2025
luglio 30, 2025 by Redazione
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TOUR DE FRANCE FEMMES
La mauriziana Kimberley Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team) si è imposta nella quinta tappa, Chasseneuil-du-Poitou (Futuroscope) – Guéret, percorrendo 165.8 Km in 3h54′07″, alla media di 42.492 Km/h. Ha preceduto allo sprint le olandesi Demi Vollering (FDJ – SUEZ) e Anna van der Breggen (Team SD Worx – Protime). Miglior italiana Barbara Malcotti (Human Powered Health), 15° a 51″. La Le Court-Pienaar è tornata in maglia gialla con 18″ sulla francese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) e 23″ sulla Vollering. Miglior italiana la Malcoltti, 23° a 3′08″.
ETHIAS – TOUR DE WALLONIE
Il francese Clément Izquierdo (Cofidis) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Bertrix, percorrendo 183.3 Km in 4h26′39″, alla media di 41.245 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) e l’italiano Lorenzo Milesi (Movistar Team). Strong si impone in classifica con 9″ sul ceco Mathias Vacek (Lidl – Trek) e 22″ sul britannico Oliver Knight (Cofidis). Miglior italiano Filippo Fiorelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 10° a 31″
TOUR ALSACE
Il team francese Arkéa – B&B Hôtels Continentale si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Sausheim, percorrendo 4.3 Km in 5′05″, alla media di 50.754 Km/h. Ha preceduto di 4″ il team olandese Team Visma | Lease a Bike Development e il team Soudal Quick-Step Devo Team. Il francese Rémi Lelandais (Arkéa – B&B Hôtels Continentale) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo del connazionale Emmanuel Houcou (Arkéa – B&B Hôtels Continentale) e l’olandese Lucas Janssen (Arkéa – B&B Hôtels Continentale). Miglior italiano Pietro Mattio (Team Visma | Lease a Bike Development), 4° a 4″
TOUR DE BANYUWANGI IJEN (Indonesia)
L’australiano Carter Bettles (Roojai Insurance) si è imposto nella terza tappa, Glenmore – Banyuwangi, percorrendo 140.3 Km in 3h13′07″, alla media di 43.59 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Nicolò Pettiti (Swatt Club) e il francese Lucas De Rossi (China Anta – Mentech Cycling Team). L’olandese Jeroen Meijers (Victoria Sports Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 14″ sullo spagnolo Benjamín Prades (VC Fukuoka) e 18″ sul thailandese Peerapol Chawchiangkwang (nazionale thailandese). Miglior italiano Lorenzo Ginestra (Swatt Club), 5° a 20″
LORENA WIEBES NON PERDONA: SECONDA VITTORIA CONSECUTIVA AL TOUR
Lorena Wiebes conferma il suo dominio tra le ruote veloci del gruppo e conquista con autorità la quarta tappa del Tour de France Femmes 2025.
Dopo il successo ad Angers la campionessa europea della SD Worx-Protime concede il bis a Poitiers, ancora davanti a una tenace Marianne Vos (Visma | Lease a Bike), che anche oggi si deve accontentare del secondo posto. Completa il podio l’irlandese Lara Gillespie (UAE Team ADQ), mentre la migliore italiana è Rachele Barbieri (Team Picnic PostNL), settima al traguardo.
Con o senza treno, contro ogni avversaria e in qualsiasi scenario: Lorena Wiebes è inarrestabile. La maglia verde domina anche la quarta frazione del Tour, trovando la seconda vittoria consecutiva e la quinta in carriera nella Grande Boucle femminile. È la prima volta che vince indossando il simbolo della classifica a punti, ulteriore testimonianza della sua supremazia. Dietro di lei ancora una volta si piazza la Vos, che in maglia gialla prova in tutti i modi a reggere l’urto, senza però riuscire a cambiare il copione rispetto alla giornata precedente.
Il plotone è ripartito con 144 atlete al via, tutte presenti nonostante la maxi-caduta della terza tappa, fatta eccezione per Eleonora Camilla Gasparrini (UAE Team ADQ) e Rebecca Koerner (Uno-X Mobility), entrambe fermate dalla febbre.
Il percorso, il meno impegnativo altimetricamente di questa edizione (780 metri di dislivello), si presta a una fuga e infatti ci prova subito Maud Rijnbeek (VolkerWessels), che viene poi raggiunta da Tota Magalhães (Movistar) e Franziska Koch (Team Picnic PostNL). Le tre arrivano ad avere 1’30” di margine, ma il vento laterale spezza il gruppo in due tronconi e cambia lo scenario: la SD Worx-Protime prende in mano la situazione, mentre le attaccanti si riducono a due, Magalhães e Koch, che vengono riprese a 4 chilometri dalla conclusione.
L’ultimo tratto è tortuoso, ma fortunatamente privo di nuove cadute. Kristen Faulkner (EF Education-Oatly), già protagonista sfortunata in questo Tour, finisce comunque a terra poco prima del ricongiungimento. Il gruppo si allunga, le posizioni si rimescolano: Jelena Erić prova un forcing per la Movistar, Kimberly Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team) lavora per Shari Bossuyt, mentre il treno SD Worx-Protime è corto ma lucido. Anna van der Breggen prepara al meglio lo sprint per la Wiebes, che trova spazio vicino alle transenne grazie al lavoro di Soraya Paladin (CANYON//SRAM zondacrypto) per Chloé Dygert e si infila con potenza devastante. La Vos tenta l’aggancio, ma anche oggi deve inchinarsi. Dietro alla fuoriclasse olandese si sono piazzate nell’ordine la Gillespie (UAE Team ADQ), Eline Jansen (VolkerWessels), la Dygert (Canyon//SRAM zondacrypto), la Bossuyt (AG Insurance-Soudal)la Barbieri (Team Picnic PostNL), Ally Wollaston (Lidl-Trek); Maike van der Duin (Movistar) e la transalpina Clara Copponi (FDJ-Suez) a chiudere la TopTen di giornata
Nessuna scossa tra le big: Demi Vollering (FDJ – SUEZ) chiude nel gruppo di testa senza problemi e mantiene le sue ambizioni intatte in vista delle tappe più dure. Dietro di lei, tutte le principali avversarie tengono le ruote e si preparano alla battaglia.
Ora si disputerà la 5ª tappa da Chasseneuil-du-Poitou (Futuroscope) a Guéret di 165.8 Km. Sarà una frazione lunga e mossa, con diverse ondulazioni che si intensificano nell’ultima parte. Il gran finale è disegnato per attaccanti e scattisti: la salita di Le Maupuy (2.8 km al 5.4%, con punte al 10%) termina a 7 km dal traguardo, prima di una discesa tecnica e un’ultima rampa al 2/3%. Gli scenari sono aperti: fuga, colpo da finisseur o un altro confronto tra le big della classifica.
Mario Prato

Il bis di Lorena Wiebes sulle strade del Tour de France femminile (foto Tim de Waele/Getty Images)
29-07-2025
luglio 29, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE FEMMES
L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta anche nella quarta tappa, Saumur – Poitiers, percorrendo 130.7 Km in 2h54′11″, alla media di 45.022 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) e l’irlandese Lara Gillespie (UAE Team ADQ). Miglior italiana Rachele Barbieri (Team Picnic PostNL), 7°. La Vos è ancora in maglia gialla con 12″ sulla Wiebes e sulla mauriziana Kimberley Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team). Miglior italiana Monica Trinca Colonel (Liv AlUla Jayco), 27° a 1′42″.
ETHIAS – TOUR DE WALLONIE
Il ceco Mathias Vacek (Lidl – Trek) si è imposto nella quarta tappa, Welkenraedt – Seraing, percorrendo 163.3 Km in 3h53′36″, alla media di 41.943 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) e lo spagnolo Carlos Canal (Movistar Team). Miglior italiano Luca Mozzato (Arkéa – B&B Hotels), 5° a 7″. Strong è il nuovo leader della classifica con 1″ su Vacek e 14″ sul britannico Oliver Knight (Cofidis). Miglior italiano Filippo Fiorelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 14° a 25″
TOUR DE BANYUWANGI IJEN (Indonesia)
L’italiano Francesco Carollo (Swatt Club) si è imposto nella seconda tappa, Alaspurwo – Banyuwang, percorrendo 158.8 Km in 3h46′41″, alla media di 42.032 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Youcef Reguigui (Madar Pro Cycling Team) e l’olandese Jeroen Meijers (Victoria Sports Pro Cycling). Meijers è ancora leader della classifica con 14″ sullo spagnolo Benjamín Prades (VC Fukuoka) e 18″ sul thailandese Peerapol Chawchiangkwang (nazionale thailandese). Miglior italiano Lorenzo Ginestra (Swatt Club), 5° a 20″
TOUR 2025: LE PAGELLE
luglio 29, 2025 by Redazione
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Le pagelle dell’edizione appena terminata della Grande Boucle
TADEJ POGACAR. Quasi perfetto; due vittorie di tappa nella prima insidiosa settimana e vittoria del Tour costruita a cronometro e sull’Hautacam con una superiorità indiscutibile. Dimostra una raggiunta maturità nella terza settimana di saggio controllo della situazione, senza cedere neppure un centimetro agli attacchi di Vingegaard. Arriva un po’ giusto nel finale, tanto che, su uno strappo adattissimo alla sue caratteristiche, rimane staccato da un Van Aert che si era risparmiato dopo il Giro d’Italia. VOTO 9.5
FLORIAN LIPOWITZ. Ventiquattrenne sul podio alla prima partecipazione al Tour (come un certo Marco Pantani) ed al secondo grande giro portato a termine. Quest’anno ha vinto la classifica giovani alla Parigi-Nizza, al Delfinato ed al Tour de France. Giovane solido e determinato, ha sbagliato tattica sul Col de la Loze e ha pagato, ma è stato bravissimo a riprendersi il giorno dopo e a mettersi al riparo dalla minaccia del rivale Onley senza l’aiuto dell’esperto capitano Roglic. VOTO 9
OSCAR ONLEY. Dal trentanovesimo al quarto posto al Tour de France, un bel salto per il ventiduenne scozzese che, nonostante la giovane età, si è dimostrato molto solido, soprattutto mentalmente. Si è gestito alla perfezione come un corridore in piena maturità, non ha esagerato, non è andato fuori giri è sempre riuscito a dare il massimo, come nella tappa di Courchevel quando ha quasi strappato la maglia bianca a Lipowitz. Quando ha ceduto lo ha fatto perché ha capito che non doveva esagerare, come a La Plagne, quando ha dovuto mollare sull’attacco del teutonico rivale che si era accorto della sua difficoltà. Ha grandi margini di crescita e lo vedremo ancora protagonista. VOTO 9
JONATHAN MILAN- Anche per lui, come Arensman, due vittorie di tappa alla prima partecipazione al Tour impreziosite dalla maglia verde portata a Parigi, cosa riuscita solo ad altri due italiani: “Cuore Matto” Franco Bitossi e “Ale Jet” Alessandro Petacchi. Nonostante sia inferiore a Merlier nel testa a testa, il “Toro di Buja” pareggia i conti nelle vittorie di tappa e con la maglia verde si laurea re dei velocisti a Parigi. VOTO 9
THYMEN ARENSMAN. Due vittorie di tappa all’esordio al Tour de France e che vittorie: il tappone pirenaico e un tappone alpino che, seppur accorciato, era nel mirino dei due grandi protagonisti di questo Tour de France. Alla fine è stato favorito dal tatticismo ma è stato bravissimo nell’individuare il tema tattico che poteva consegnargli la vittoria. Fortissimo, invece, sui Pirenei. La sua commozione dimostra la grandezza della prestazione VOTO 8,5
BEN HEALY. Grande prova dell’irlandese attaccante nato che impreziosisce la sua top ten con una vittoria di tappa e due giorni in maglia gialla. Ceduto il vessillo del primato, ci riprova e sfiora il bis sul leggendario Mont Ventoux, patisce le Alpi ma anche lui stringe i denti e conserva una top ten “ch’era follia sperar”. L’impressione è che, migliorando nella gestione delle energie, possa aspirare anche ad una top five. VOTO 8
JONATHAN NARVAEZ. Il corridore ecuadoriano merita una notazione perché l’accelerazione imposta ai piedi della salita di Hautacam, con la quale ha lanciato il capitano verso la vittoria, è stata davvero impressionante e ha lasciato sul posto anche un certo Jonas Vingegaard, che ha pagato caro il tentativo di rispondere con un bel fuori giri. Il resto del Tour non è stato brillantissimo, nemmeno nel lavoro di gregariato, ma in quella accelerazione c’è buona parte dei 2 minuti di distacco ad Hautacam con i quali Pogacar ha ipotecato il Tour. VOTO 8
TOBIAS JOHANNESENN. Vincitore del Tour de l’Avenir nel 2021, centra una top ten alla terza partecipazione alla Grande Boucle, dopo il trentacinquesimo posto dello scorso anno. Non ha avuto acuti particolari ma è sempre stato con il gruppetto degli uomini di classifica nelle tappe importanti. Ha avuto una brutta crisi sul Ventoux con un malore nel finale che ha fatto temere conseguenze per il prosieguo della corsa, ma il ventiseienne norvegese ha stretto i denti e ha portato a casa un grande risultato. VOTO 7,5
KÉVIN VAUQUELIN. I corridori di casa al Tour si impegnano al 200% e il giovane francese non poteva farsi sfuggire l’occasione in un Tour de France che prendeva il via proprio dalla sua regione. Ottima prima parte poi, nella terza settimana, con le grandi salite alpine, ha patito la fatica e la giovane età e ha vissuto giornate difficili ma è riuscito, anche lui stringendo i denti, a conservare la top ten. Davvero lodevole per l’impegno e la grinta. VOTO 7,5
BEN O’CONNOR. Grande vittoria contro ogni pronostico nel tappone alpino, quando si è tolto tutti di ruota e ha accumulato un vantaggio che gli ha permesso di gestire un finale nel quale non ne aveva più. Nella tappa da fughe di Portalier, tenta di difendersi in prima persona dagli attacchi di Jegat, ma la benzina finisce troppo presto. VOTO 7,5
JONAS VINGEGAARD. Nella prima settimana sembra riuscire a resistere alle sgasate del rivale sloveno, ma cede a cronometro e patisce seriamente sulla salita di Hautacam, quando nel finale perde anche dagli altri avversari. Si riprende nella terza settimana e si conferma un uomo di fondo ma i suoi attacchi non bastano ad impensierire Pogacar e, a dispetto della dichiarazioni bellicose, nell’ultima tappa bada solo a mettere la sua ruota davanti a quella del disinteressato rivale e conclude il Tour senza vittorie di tappa. Ci ha provato ma non ha convinto. VOTO 7
FELIX GALL. Sempre solido in salita, non ha fatto grandi attacchi se non quando ha visto Roglic in crisi dopo l’attacco sul Col du Prè per andarsi a prendere la top five. Non ha avuto acuti particolari e gli attacchi che ha provato sono stati tutti piuttosto velleitari. Però, l’impressione è che abbia badato al piazzamento per dimostrare di essere un uomo da tenere in conto per la classifica generale delle corse a tappe e non solo per le vittorie parziali in montagna. VOTO 7
JORDAN JEGAT. Nome circolato soprattutto nella seconda parte del Tour, quando ha animato varie fughe e soprattutto nella penultima tappa, quando ha intavolato e vinto la partita a distanza con Ben O’Connor per l’ultimo posto nella top ten. Come per Vauquelin, lodevole l’impegno nella corsa di casa più prestigiosa. VOTO 7
MATHIEU VAN DER POEL- Una vittoria di tappa e quattro giorni in giallo sono un bel bottino ma, alla quarta tappa, viene battuto da Pogacar su un arrivo perfetto per lui. Con la girandola di finali adatti a lui nella prima settimana poteva raccogliere anche di più. Una polmonite lo costringe al ritiro mentre era in piena lotta per la maglia verde. VOTO 7
WOUT VAN AERT. Dopo un Giro d’Italia dispendioso, soprattutto nel finale quando si è sacrificato del tutto alla causa di Simon Yates, il belga ha disputato un Tour anonimo. Ma la vittoria sui Campi Elisi, staccando Pogacar su uno strappo adattissimo anche allo sloveno, è un colpo di classe che gli vale la sufficienza abbondante. VOTO 6,5
PRIMOZ ROGLIC. Veniva da un Giro d’Italia sfortunato e non aveva puntato la preparazione sul Tour e si è visto nella prima parte della Grande Boucle. Col passare dei giorn, è cresciuto sino ad arrivare alla quinta posizione in generale, cosa che ovviamente non contava granché per un corridore esperto che annovera 5 grandi giri vinti ed un podio al Tour. Ha cercato la vittoria di tappa ma, nel tappone con arrivo a La Plagne, ha sbagliato del tutto strategia quando ha visto che il gruppo non lasciava spazio. Avrebbe potuto tirare subito i remi in barca e riprovarci nel finale, con il tatticismo tra i due grandi che avrebbe potuto favorirlo. Invece, non è stato neppure utile al suo compagno di squadra in lotta per il podio. VOTO 6
REMCO EVENEPOEL. Ha vinto la cronometro di Caen e ha provato a reagire alle difficoltà sui Pirenei, dovute probabilmente anche alla preparazione compromessa a causa dell’infortunio patito in inverni. Ma tutte queste attenuanti, se possono certamente rendere meno grave il suo ritiro sul Tourmalet, non bastano per far raggiungere la sufficienza a un corridore che non è mai sembrato all’altezza del podio conquistato lo scorso anno. VOTO 5,5
Benedetto Ciccarone
LORENA WIEBES IMPRENDIBILE AD ANGERS, MARIANNE VOS TORNA IN MAGLIA GIALLA
La campionessa europea domina la volata della terza tappa. La Vos seconda e di nuovo leader, la Vollering cade nel finale e preoccupa.
Il Tour de France Femmes 2025 conosce il suo terzo volto vincente e ritrova una delle sue sprinter più iconiche, Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime). La 25enne olandese ha trionfato nella tappa con arrivo ad Angers, imponendosi nettamente allo sprint in una volata condizionata da una maxi-caduta a 3,5 km dall’arrivo che ha scompaginato il gruppo e messo fuori gioco alcune protagoniste, tra le quali Demi Vollering (FDJ – SUEZ) ed Elisa Balsamo (Lidl – Trek). Alle spalle della campionessa europea si è piazzata Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike), che grazie ai 6″ di abbuono torna a indossare la maglia gialla, scavalcando nuovamente Kimberly Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team) in classifica.
Per Wiebes si è trattato della la quarta vittoria in carriera al Tour, la prima in questa edizione, che le consente di rinnovare la sua candidatura al successo nella classifica a punti. Una conferma importante per la velocista della SD Worx-Protime, dopo un 2024 meno brillante e la delusione dello scorso anno, quando non era riuscita a imporsi in nessuna tappa.
La giornata era iniziata con una notizia pesante, quella del ritiro della vincitrice del Giro d’Italia femminile Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ). L’azzurra, tra le favorite per il successo finale, è stata costretta ad abbandonare la corsa a causa di un’infezione gastrointestinale che l’aveva debilitata fin dalla prima tappa. Dopo aver lottato per due giorni, ha dovuto alzare bandiera bianc salutando amaramente il Tour.
La tappa, da La Gacilly ad Angers, si è sviluppata secondo copione nella sua fase centrale, con una fuga a quattro composta da Alison Jackson (EF Education-Oatly), Sara Martín (Movistar Team), Clémence Latimier (Arkéa – B&B Hotels Women) e Catalina Anais Soto (Laboral Kutxa – Fundación Euskadi). Le fuggitive sono riuscite a guadagnare oltre quattro minuti, ma sono state controllate con pazienza dalle squadre delle sprinter, su tutte SD Worx-Protime, Visma | Lease a Bike ed EF Education-Oatly. Lo sprint intermedio è stato terreno di sfida tra le big della classifica a punti, con la Wiebes che ha avuto la meglio sulla Vos.
Nel finale è arrivato il momento chiave della giornata. A poco più di tre chilometri dal traguardo, una curva a destra in uscita da un restringimento ha causato una caduta collettiva: a terra sono finite, tra le altre, Elisa Balsamo, Letizia Borghesi (EF Education-Oatly), Letizia Paternoster (Liv AlUla Jayco), e, soprattutto, la Vollering. La capitana della FDJ-SUEZ si è rialzata lentamente, molto dolorante, ed è stata scortata fino al traguardo dalle compagne di squadra Juliette Labous e Amber Kraak. Fortunatamente, grazie alla neutralizzazione del tempo negli ultimi 5 km, non ha perso secondi in classifica ma le sue condizioni restano in dubbio per le prossime tappe.
La volata, ormai ristretta a una ventina di atlete, è stata lanciata dalla Visma per la Vos, ma è stata la SD Worx a orchestrare alla perfezione lo sprint. Lotte Kopecky ha lanciato la compagna al momento giusto e la Wiebes ha completato il lavoro con una progressione devastante. Alle sue spalle, Vos ha provato a uscire, ma non è riuscita a superarla e si è dovuta accontentare della seconda piazza. Terzo posto per Ally Wollaston (FDJ – SUEZ), brava a restare davanti e a ottenere un risultato importante per la sua squadra dopo la disavventura occorsa alla Vollering.
La maglia gialla torna quindi nelle mani dela Vos, che con gli abbuoni ha recuperato la leadership. La Le Court-Pienaar scivola in seconda posizione, mentre restano a galla Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto) e Anna van der Breggen (Team SD Worx – Protime), arrivate nel gruppo di testa. Più staccate molte delle altre pretendenti, con una corsa che continua a perdere protagoniste per strada.
Oggi il Tour propone una nuova frazione potenzialmente favorevole alle velociste (, ma dopo la tappa odierna nulla può essere dato per scontato. Le condizioni di Vollering saranno sotto stretta osservazione, mentre il duello tra la Wiebes e la Vos per la maglia verde si fa sempre più avvincente. Il Tour de France Femmes, ancora una volta, non smette di sorprendere.
Mario Prato

Lorena Wiebes si impone sul traguardo di Angers (foto Tim de Waele/Getty Images)