LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): GIULIANOVA – CASTELRAIMONDO
maggio 16, 2025 by Redazione
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Il Giro si sposta dall’Abruzzo alle Marche per una tappa ufficialmente classificata di media montagna. Ma in realtà la mole di metri di dislivello che si dovrà affrontare oggi sarà superiore a quello della tappa d’alta montagna di Tagliacozzo
Ufficialmente la Giulianova – Castelraimondo è stata classificata come tappa di media montagna e anche a guardarne l’altimetria sembrebbe che sia nel complesso meno impegnativa della frazione di alta montagna disputata ieri. Per andare da Castel di Sangro a Tagliacozzo si erano dovuto superare 4 salite, mentre nel percorso odierno ne spiccano due principali circondate da un mare di colline a bassa quota. Basta, però, dare un occhio alla cifra del dislivello complessivo per capire che oggi se ne dovranno trangugiare molti più metri, ieri erano 3400, oggi saranno quasi 3800, stavolta suddivisi tra un totale di nove ascese: ce ne sarà per tutti i gusti, dalla colline morbide alle salite più montane per finire con piccolo ma puntuto muro piazzato a pochi passi dal traguardo. Si tratta di un tracciato che mixa le peculiarità tipiche delle tappe decisive della Tirreno-Adriatico, che spesso si sono risolte in occasioni di battagliate frazioni disegnate sui muri marchigiani, come quella di Porto Sant’Elpidio dell’edizione 2013, che consentì a Vincenzo Nibali di ribaltare gli esiti della precedente tappa di montagna e di spodestare Chris Froome dal vertice della classifica. E alla luce delle fatiche profuse ieri, stasera a Castelraimondo potrebbe esserci da registrare delle sorprese, soprattutto da parte dei corridori che sono giunti affaticati al traguardo di Marsia (e tra questi c’è il superfavorito Primoz Roglic, che non è apparso brillante ventiquattrore fa). Venendo al concreto della frazione odierna, il percorso può essere scomposto in quattro differenti settori e debutterà con una fase introduttiva di una cinquantina di chilometri priva di salite. Il traguardo volante di Roccafluvione darà la stura alla prima porzione collinare – lunga 40 Km e caratterizzata dalle pedalabili salite della Croce di Casale (8.6 Km al 4.5%) e di Rustici (1.8 Km al 6.2%) – seguita dal settore montano di questa frazione, quello più atteso dagli appassionati. Lungo una sessantina di chilometri, proporrà all’inizio la salita più impegnativa di questa tappa, diretta al monte Sassotetto, meta di sciatori – vi si trova una delle principali stazioni di sport invernali marchigiane – e di ciclisti, per superare il quale bisogna affrontare una salita di quasi 13 Km al 7.1% che vanta solo due passaggi – e non recentissimi – del Giro ma che è molto nota in gruppo perchè negli ultimi sette anni è stata proposta in tre occasioni come arrivo in salita alla Tirreno-Adriatico, risultando sempre determinante ai fini della vittoria finale nella “Corsa dei Due Mari”. Totalmente inedita, invece, sarà la successiva salita di Montelago (5.5 Km al 6.9% con gli ultimi 1500 metri al 9.5%), superata la quale inizierà l’ultimo settore di questa tappa, nel quale si tornerà a pedalare in un contesto collinare, diverso dal precedente perchè stavolta le colline saranno più aspre: i 1400 metri al 7.3% verso Castel Santa Maria metteranno in palio i succulenti abbuoni del “Red Bull Km”, che sicuramente faranno gola a un corridore come lo spagnolo Juan Ayuso, attualmente separato da appena 4″ dalla maglia rosa, vestita da Roglic; a ridosso del traguardo, infine, è stato collocato il breve ma arcigno muro di Gagliole, lungo giusto un chilometro ma caratterizzato da una pendenza media del 11.9%. In poche parole: una tappa tutta da gustare.
Mauro Facoltosi

Scorcio di Castelraimondo e l’altimetria dell’ottava tappa (www.italia.it)
I VALICHI DELLA TAPPA
Valico di Croce Casale (729 metri). Chiamato “Croce di Casale” sulle cartine del Giro 2025, è valicato dalla Strada Provinciale 237 “Ex SS 78 Picena” tra Roccafluvione e Comunanza. In passato è stato proposto in tre occasione come Gran Premio della Montagna, conquistato per la prima volta dal romagnolo Roberto Conti nel 1987, durante la tappa Giulianova – Osimo vinta dal francese Robert Forest. L’anno successivo sarà l’abruzzese Stefano Giuliani a transitare in vetta nel finale della prima tappa in linea dell’edizione 1988 (scattata il giorno precedente con un prologo ad Urbino vinto dal francese Jean-François Bernard), terminata nella vicina Ascoli Piceno con la vittoria in volata del bresciano Guido Bontempi. L’ultimo GPM in ordine di tempo sarà assegnato nel 1990 durante la Teramo – Fabriano vinta dal bergamasco Luca Gelfi e vedrà transitare in testa l’australiano Phil Anderson.
Sella della Maddelena (1515 metri). Valicata dalla Strada Provinciale 120 “Sarnano – Sassotetto – Bolognola” tra Sarnano e Bolognola, è comunemente nota con il nome di Sassotetto, mentre sulle cartine del Giro 2025, che le attribuiscono una quota di 1465 metri, è chiamata “Valico di Santa Maria Maddelena”. Salita molto nota tra gli appassionati, vanta solo due passaggi della Corsa Rosa, in occasione delle due tappe del Giro del 1987 e del 1990 pocanzi citate in riferimento ai transiti sul Valico di Croce Casali: i due corridori ad avere avuto l’onore di transitarvi in testa sono stati il romagnolo Roberto Conti e l’australiano Phil Anderson. La fama recente di questa salita è dovuta ai passaggi della Tirreno-Adriatico, inizialmente inserita come GPM di passaggio per poi esser proposta in tre occasioni come arrivo in salita, anche se in questi casi l’ascesa non fu percorsa nella sua intierezza, fermandosi a quota 1335 metri, presso il Rifugio Fonte Lardina: qui si sono imposti nell’ordine lo spagnolo Mikel Landa nel 2018, il britannico Simon Yates nel 2020 e lo sloveno Primož Roglič nel 2023. Quella del 2018 non è stata, però, la prima volta di un arrivo di una corsa professionistica lassù: nel 1993 vi era terminata l’ultima prova dello scomparso Trofeo dello Scalatore, vinta dal brianzolo Alberto Elli
Sella di Cicconi (812 metri). Valicata dalla Strada Provinciale 98 “Polverina – Fiastra” tra Fiastra e Cicconi.
Valico di Montelago (1017 metri) Valicato dalla Strada Provinciale 79 “Montelago” tra Serravalle di Chienti e Sefro, è noto anche con il nome di Passo Salegri.
SALA STAMPA
Italia
Giro d’Italia, Ayuso trionfa a Tagliacozzo. Roglic strappa la maglia rosa a Pedersen
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Ayuso zmagovalec, Roglič rožnat (Ayuso vincitore, Roglič rosa)
Delo
Regno Unito
Ayuso pounces for first Grand Tour stage success as Roglic takes pink (Ayuso conquista la prima vittoria di tappa in un Grande Giro mentre Roglic indossa la maglia rosa)
The Guardian
Francia
Ayuso s’impose sur la 7e étape, Roglic reprend le maillot rose (Ayuso vince la tappa 7, Roglic riprende la maglia rosa)
L’Équipe
Spagna
Ayuso incendia el Giro (Ayuso infiamma il Giro)
AS
Belgio
Eerste aankomst bergop in de Giro is een prooi voor Juan Ayuso, Primoz Roglic opnieuw in het roze (Il primo arrivo in montagna del Giro è preda di Juan Ayuso, Primoz Roglic di nuovo in rosa)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Ayuso pakt ritzege in Giro, leiderstrui nu voor Roglic (Ayuso vince la tappa del Giro, ora la maglia di leader è di Roglic)
De Telegraaf
Germania
Ayuso lässt bei der ersten Bergankunft die Muskeln spielen – Roglic wieder in Rosa (Ayuso mostra i muscoli al primo arrivo in montagna – Roglic torna in rosa)
Kicker
Repubblica Ceca
Roglič poražený, ale růžový. První horský dojezd ovládl Ayuso, Vacek děsil vrchaře (Roglič sconfitto, ma in rosa. Ayuso domina il primo arrivo in montagna, Vacek terrorizza gli scalatori)
Mladá Fronta Dnes
Colombia
Egan Bernal, excelente en la jornada de montaña: subió en la general tras emocionante etapa 7 del Giro de Italia – Egan Bernal habló fuerte y claro tras el tercer lugar en la etapa 7 del Giro de Italia y su ascenso en la general (Egan Bernal si è distinto nella tappa di montagna: ha scalato la classifica generale dopo un’avvincente tappa 7 del Giro d’Italia – Egan Bernal ha parlato forte e chiaro dopo il suo terzo posto nella settima tappa del Giro d’Italia e la sua ascesa in classifica generale)
El Tiempo
Ecuador
Español Juan Ayuso gana etapa 7 del Giro de Italia y Richard Carapaz llega octavo (Lo spagnolo Juan Ayuso vince la tappa 7 del Giro d’Italia e Richard Carapaz arriva ottavo)
El Universo
Messico
¡Orgullo mexicano! Isaac del Toro finaliza segundo en la séptima etapa del Giro de Italia; es tercero general (Orgoglio messicano! Isaac del Toro conclude al secondo posto la settima tappa del Giro d’Italia; è terzo in classifica generale)
El Universal
Australia
No Hindley – but no worries for Roglic back in the pink (Niente Hindley, ma niente paura per Roglic di nuovo in rosa)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
12.25: partenza da Giulianova
13.20-13.35: traguardo volante di Roccafluvione
13.45-14.00: GPM di Croce di Casale
14.20-14.40: traguardo volante di Sarnano
14.55-15.20: GPM di Sassotetto
16.00-16.30: GPM di Montelago
16.35-17.05: traguardo volante di Castel Santa Maria (con abbuoni)
16.50-17.25: GPM di Gagliole
17.00-17.30: arrivo a Castelraimondo
METEO GIRO
Giulianova: cielo sereno, 18°C, vento moderato da N (11-22 Km/h), umidità al 47%
Roccafluvione (sprint – Km 49.9): nubi sparse, 14°C, vento moderato da E (6-24 Km/h), umidità al 56%
Sassotetto (GPM – 1465 metri – Km 104.9): pioggia debole (0.6 mm), 9°C, vento moderato da NE (4-25 Km/h), umidità al 76%
Serravalle di Chienti (inizio salita di Montelago – Km 146.5): pioggia debole (0.5 mm), 13°C, vento moderato da O (6-20 Km/h), umidità al 55%
Castelraimondo: temporale con pioggia (0.9 mm), 17°C, vento moderato da E (7-23 Km/h), umidità al 61%
DISCOGIRO
Calda estate (dove sei) (Raphael Gualazzi)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della settima tappa
1° Orluis Aular
2° Alexander Krieger s.t.
3° Jensen Plowright a 10′53″
4° Gijs Van Hoecke s.t.
5° Gerben Thijssen s.t.
Miglior italiano: Enrico Zanoncello, 6° a 10′53″
Classifica generale
1° Alexander Krieger
2° Jensen Plowright a 14′50″
3° Niklas Märkl a 14′52″
4° Gerben Thijssen a 18′50″
5° Gijs Van Hoecke a 19′48″
Miglior italiano: Enrico Zanoncello, 6° a 21′16″
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
20 MAGGIO 1955 – 7a TAPPA: GENOVA – VIAREGGIO (164 Km)
CORRIERI BATTE MAGNI A VIAREGGIO IN UNA SPETTACOLOSA VOLATA DI 86 CORRIDORI
“Giovannino, oggi pensaci tu” gli aveva detto Bartali alla partenza
L’offensiva di Nencini sul Bracco – Verso l’arrivo tentativi di fuga a ripetizione sventati da Coppi e dalla Maglia rosa – La classifica generale resta immutata – Oggi primo giorno di riposo per il Giro – Un belga gli aprì un varco nel folto del gruppo e Corrieri vi si buttò dentro – L’infernale epilogo della tappa – Magni fa buona guardia al suo primato – Coletto è ristabilito
16-05-2025
maggio 16, 2025 by Redazione
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GIRO D’ITALIA
Lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella settima tappa, Castel di Sangro – Tagliacozzo (Marsia), percorrendo 168 Km in 4h20′25″, alla media di 38.707 Km/h. Ha preceduto di 4″ il messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) e il colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek), 5° a 4″. Lo sloveno Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe) è tornato in maglia rosa con 4″ su Ayuso e 9″ su Del Toro. Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 4° a 27″
4 JOURS DE DUNKERQUE – GRAND PRIX DES HAUTS DE FRANCE
Il francese Pierre Gautherat (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella terza tappa, Valenciennes – Famars, percorrendo 154.2 Km in 3h22′35″, alla media di 45.67 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Jake Stewart (Israel – Premier Tech) e il francese Axel Zingle (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), 6°. Zingle è ancora leader della classifica con 4″ su Gautherat e sul britannico Lewis Askey (Groupama – FDJ). Miglior italiano Dainese, 12° a 14″
TOUR DE HONGRIE
L’ecuadoriano Harold Martín López (XDS Astana Team) si è imposto nella terza tappa, Gödöllő – Gyöngyös (Kékestető), percorrendo 162.8 Km in 3h54′13″, alla media di 41.705 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’italiano Alessandro Covi (UAE Team Emirates – XRG) e il danese Albert Withen Philipsen (Lidl – Trek). López è il nuovo leader della classifica con 11″ su Covi e 13″ su Withen Philipsen
ORLEN NATIONS GRAND PRIX (Polonia – Under23)
Il danese Tobias Svarre (nazionale danese) si è imposto nella terza tappa, Ustrzyki Dolne – Hotel Arłamów, percorrendo 138.6 Km in 3h22′19″, alla media di 41.104 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo sloveno Erazem Valjave (nazionale sloveno) e di 7″ il polacco Mateusz Gajdulewicz (nazionale polacca). Miglior italiano Filippo Turconi (nazionale italiana), 14° a 59″. L’austriaco Marco Schrettl (nazionale austriaca) è il nuovo leader della classifica con 40″ sull’italiano Ludovico Maria Mellano (XDS Astana Development Team) e 44″ su Turconi
GIRO DEI PAESI BASCHI DONNE
L’olandese Mischa Bredewold (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella prima tappa, Zumarraga – Agurain-Salvatierra, percorrendo 148.5 Km in 3h52′02″, alla media di 38.4 Km/h. Ha preceduto allo sprint la britannica Millie Couzens (Fenix-Deceuninck) e la francese Margaux Vigié (Team Visma | Lease a Bike) Miglior italiana Eleonora Ciabocco (Team Picnic PostNL), 10°. La Bredewold è la prima leader della classifica con 5″ sulla Couzens e 7″ sulla Vigié. Miglior italiana Katia Ragusa (Human Powered Health), 4° a 8″
TOUR DE FEMENIN (Repubblica Ceca)
La canadese Anabelle Thomas (KDM – Pack Cycling Team vzw) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Krásná Lípa, percorrendo 121.5 Km in 3h33′59″, alla media di 34.068 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Malwina Mul (MAT Atom Deweloper Wrocław) e l’italiana Chiara Reghini (Top Girls Fassa Bortolo). La belga Xaydee Van Sinaey (nazionale belga) è ancora leader della classifica con 2″ sulla polacca Mul e sulla connazionale Tess Moerman (nazionale belga). Miglior italiana la Reghini, 8° a 39″
AYUSO, SEGNALE AL GIRO. VITTORIA A TAGLIACOZZO PER LO SPAGNOLO, ROGLIC TORNA IN MAGLIA ROSA
La salita finale della settima tappa si fa dura negli ultimi 3 km ed il gruppo maglia rosa si riduce all’osso sotto il forcing di Lidl Trek, Bahrain Victorious e UAE Team Emirates. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) coglie l’attimo a 500 metri dal traguardo e con una accelerazione be assestata vince praticamente in solitaria, lasciando a 4 secondi i diretti avversari. Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) deve accontentarsi del quinto posto mentre Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) torna a indossare la maglia rosa
La settima tappa del Giro 2025 è il primo vero test per gli uomini di classifica. L’appennino abruzzese sarà assoluto protagonista con le salite di Roccaraso, Monte Urano, Vado della Forcella e Tagliacozzo, quest’ultimo anche arrivo di tappa. Si parte da Castel di Sangro e la distanza complessiva è di 168 km. Appare scontato il cambio della maglia rosa al termine della tappa, con Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) pronto a riprendersela dalle spalle di Mads Pedersen (Team Lidl Trek), anche se lo sloveno ha perso nella tappa di ieri un prezioso gregario come Jai Hindley, costretto al ritiro nella maxicaduta a 60 km dalla conclusione. Per quanto riguarda l’andamento tattico, la fuga potrebbe avere concrete chance di successo se ben assortita. Intanto dopo la partenza da Castel di Sangro il gruppo percorreva compatto ed a ritmo abbastanza tranquillo la salita verso Roccaraso, sulla quale transitava in prima posizione Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana). Nel tratto in pianura prima della discesa verso Sulmona si formava in testa alla corsa un gruppo di sette ciclisti ovvero Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), Gianmarco Garofoli (Team Soudal Quick Step), Paul Double (Team Jayco AlUla), Casper van Uden (Team Picnic PostNL), Alessandro Tonelli (Team PoltiVisit Malta), Manuele Tarozzi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Christian Scaroni (Team XDS Astana). Tonelli vinceva il traguardo volante di Sulmona posto al km 49.9. All’inizio della salita di Monte Urano la fuga aveva 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dalla Redbull BORA Hansgrohe e dalla Lidl Trek. Double scollinava per primo sul gpm di Monte Urano posto al km 70. Il ciclista britannico si ripeteva dopo una trentina di km scollinando per primo sul gpm di Vado della Forcella posto al km 104.9. Tonelli si aggiudicava invece il secondo traguardo volante di Ovindoli posto al km 115.5. Prima della scalata finale verso Tagliacozzo si segnalavano le cadute di Romain Bardet (Team Picnic PostNL) e di David Gaudu (Team Groupama FDJ). Entrambi i ciclisti francesi riuscivano a rientrare nel gruppo maglia rosa scortati dai propri compagni di squadra. Tarozzi vinceva il terzo traguardo volante di Tagliacozzo posto al km 155.2. Dopo un lavoro encomiabile in testa al gruppo, Mads Pedersen si staccava all’inizio dell’ultima salita mentre il gruppo rimontava rapidamente sui fuggitivi tirato dagli uomini dell’INEOS Grenadiers. Van Uden e Double erano i primi due fuggitivi ad essere ripresi ad 8 km dalla conclusione. A 6 km dal termine la Bahrain Victorious si faceva vedere nelle prime posizioni del gruppo. Una decisa accelerazione annullava definitivamente la fuga quando mancavano 5 km alla fine. A poco meno di 3 km dal termine iniziavano le pendenze più arcigne in doppia cifra e Bardet era il primo nome caldo a staccarsi. Rafal Majka (UAE Team Emirates) si metteva in testa a fare l’andatura. Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) dava una prima accelerazione a 1 km e 300 metri dalla conclusione. La stoccata decisiva era ad opera di Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che partiva a circa 500 metri dalla conclusione avvantaggiandosi decisamente sul resto degli avversari. Lo spagnolo vinceva praticamente in solitaria con 4 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Isaac del Toro e su Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) mentre Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) era quarto e Ciccone quinto a completamento della top five. Per Ayuso è la quinta vittoria stagionale. In classifica generale Roglic ritorna ad indossare la maglia rosa con 4 secondi di vantaggio su Ayuso e 9 secondi di vantaggio su Del Toro. Domani è in programma l’ottava tappa da Giulianova a Castelraimondo. Ancora l’appennino protagonista, questa volta quello marchigiano con le salite di Croce di Casale, Sassotetto e Montelago. Gli ultimi 45 km sono privi di particolari difficoltà altimetriche per cui se la fuga verrà ripresa non escludiamo che la vittoria di tappa possa giocarsi con una volata di una sessantina-ottantina di ciclisti.
Antonio Scarfone

Juan Ayuso vince a Tagliacozzo (foto: Luca Bettini / AFP / Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CASTEL DI SANGRO – TAGLIACOZZO (Marsia)
maggio 15, 2025 by Redazione
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Prima tappa di montagna per il Giro 2025, che oggi proporrà l’inedito arrivo in salita a Marsia al termine di una frazione che proporrà altre 4 ascese e quasi 3400 metri di dislivello
Il Giro si accinge a prendere l’ascensore e salire di ben 3400 piani… a tale cifra ammontano i metri di dislivello che oggi saranno proposti dalla prima tappa di montagna dell’edizione 2025, distribuiti tra otto tratti di salita, anche se non tutti saranno durissimi. Se l’ascesa finale da sola non provocherebbe grande selezione, il monte complessivo delle difficoltà odierne potrebbe renderla più incisiva del previsto e regalare agli appassionati grandi sorprese, anche alla luce dello stress indotto dalla tappa di Napoli e dalla maxicaduta che ha innescato sicuramente parecchia tensione in gruppo e privato il favorito numero uno per la vittoria finale, lo sloveno Primoz Roglic, di uno dei suoi uomini di punta (l’australiano Jai Hindley, costretto al ritiro per trauma cranico commitivo). Le salite saranno protagonista fin dall’avvio perchè lasciata Castel di Sangro ci si dovrà subito portare ai quasi 1240 metri della stazione di sport invernali di Roccaraso (7.8 Km al 5.8%), mentre per vedere per la prima volta i corridori fare i conti con pendenze impegnative bisognerà lasciar scorrere sotto le ruote i primi 65 Km e arrivare a piedi della breve ma ripida ascesa di Monte Urano (4.6 Km al 9.2%). Subito dopo ci si dovrà portare ai 1405 metri del Vado della Forcella, percorrendo quella che sarà la salita più lunga di giornata, anche se non supportata da grandi inclinazioni (21.5 Km al 3.6%, dei quali i primi 8 Km al 5.5%). Terminata la successiva discesa – spezzata dalla risalita verso il Valico di Fonte Capo La Maina (3 Km al 5.1%) – in un tracciato che fin lì non proporrà mai tratti di vera e propria requie si incontrerà finalmente un po’ di pianura solo nei 15 Km che precederanno il passaggio nel centro di Tagliacozzo, il comune “titolare” della tappa. Da qui inizierà l’inedita ascesa finale verso l’altopiano di Marsia, dove si giungerà al termine di una salita di 12 Km al 5.6% dall’aspetto “double face”, gentile nelle pendenze nei primi 9 Km (media del 4.5%), ma decisamente più aggressiva nei successivi 2.3 Km, nei quali l’inclinazione media schizza al 10.4% prima di tornare ad acquietarsi quando al traguardo mancheranno soli 300 metri. I margini di manovra per gli scalatori sull’ascesa finale, dunque, ci saranno, anche se limitati: complici, come detto, le fatiche profuse per arrivare fin lì potrebbero anche riuscire a scavare un piccolo gruzzoletto di secondi sugli avversari, da incrementare eventualmente con uno dei tre abbuoni previsti al traguardo.
Mauro Facoltosi

Vista aerea di Tagliacozzo e l’altimetria della settima tappa (Wikipedia)
I VALICHI DELLA TAPPA
Valico della Forchetta (1270 metri). Quotato 1260 metri sulle cartine del Giro 2025, è valicato dalla Strada Statale 84 “Frentana” tra Rivisondoli e Palena. Il Giro d’Italia l’ha proposto due volte come GPM, in entrambi i casi evidenziano sulle cartine ufficiali con il toponimo di “Valico della Forchetta Palena”: la prima scalata avvenne nel 1956 durante la tappa Pescara – Campobasso (primo in vetta e al traguardo il lussemburghese Charly Gaul), la seconda durante la tappa Lanciano – Mondragone del Giro del 1997 (primo in vetta il colombiano José Jaime González, primo al traguardo lo sprinter tedesco
Marcel Wüst)
Guado Forchetta (1300 metri), Forchetta Campo di Giove (1380 metri). Valicati dalla Strada Provinciale 158 tra il Valico della Forchetta e la località di sport invernali di Campo di Giove. La Forchetta Campo di Giove è stata sede di GPM nel 1968, durante la penultima tappa di quella edizione (terminata a Napoli), la Rocca di Cambio – Blockhaus che vide imporsi a tavolino il toscano Franco Bitossi dopo la squalifica per doping del piemontese Franco Bodrero e il lombardo Gianni Motta fare suo il traguardo della montagna.
Vado della Forcella (o Valico della Forcella, 1404 metri). Quotato 1395 metri sulle cartine del Giro d’Italia e 1403 metri sul pannello di valico, è valicato dalla Strada Provinciale 11 “Sirentina” tra Secinaro e Rocca di Mezzo. Salita inedita per il Giro d’Italia, lo scorso anno è stata per la prima volta affrontata in una corsa professionistica durante la tappa Pratola Peligna – Prati di Tivo del Giro d’Abruzzo, vinta dal kazako Aleksej Lucenko
Valico delle Rocche (1379 metri) Quotata 1378 metri sulle cartine del Giro, vi sorge la stazione di sport invernali di Ovindoli, che è stata in quattro occasioni sede di GPM alla Corsa Rosa. In ordine di tempo il primo traguardo della montagna fu proposto nel 1985 durante la tappa Frosinone – Gran Sasso d’Italia (terminata in realtà in località Fonte Cerreto con la vittoria del toscano Franco Chioccioli) e fu conquistato dal bergamasco Vittorio Algeri. Nel 1990 sarà il modenese Maurizio Vandelli il primo lassù, durante la tappa Sora – Teramo vinta da un altro toscano, il carrarese Fabrizio Convalle; nel 1999 si transiterà per Ovindoli in occasione di un’altra tappa diretta al Gran Sasso, stavolta con partenza da Pescara e arrivo agli oltre 2100 metri di Campo Imperatore, dove si imporrà l’indimenticato Marco Pantani dopo che a Ovindoli era transitato in testa il trentino Mariano Piccoli. Infine, l’ultimo GPM qui disputato porta la firma del francese
Geoffrey Bouchard, che vi ha lasciato l’impronta nel 2021 nel finale della tappa Castel di Sangro – Campo Felice, vinta dal colombiano Egan Bernal.
Valico di Fonte Capo la Maina (1116 metri). Vi transita la Strada Provinciale 24 “di Alba Fucense” tra Santo Iona e Forme. Si tratta del secondo passaggio del Giro d’Italia da questo valico, affrontato come GPM nel 2003 durante le fasi iniziali della tappa Avezzano – Terminillo, vinta dal varesino Stefano Garzelli: a conquistare questo traguardo “volante” fu lo spagnolo Constantino Zaballa, mentre non era previsto il GPM lo scorso anno nel finale della tappa Alanno – Magliano de’ Marsi del Giro d’Abtuzzo, vinta dall’elvetico Jan Christen.
Valico di Monte Bove (1210 metri) . Valicato dalla Strada Regionale 5 “Via Tiburtina Valeria” tra Tagliacozzo e Colli di Monte Bove, non sarà toccato dal percorso di gara, che giungerà sino al bivio situato 400 metri prima del valico, dove i corridori svolteranno a sinistra per imboccare il tratto conclusivo della salita diretta a Marsia. Vanta due passaggi in vetta del Giro d’Italia, il primo durante la tappa Terni – Roma del Giro del 1951 (vinta dal veronese Angelo Menon) e il secondo nel corso della Roma – Scanno
del 1958, vinta dal piemontese Nino Defilippis: primi al GPM furono rispettivamente il pavese Alfredo Pasotti e lo spagnolo Jesús Galdeano
SALA STAMPA
Italia
Giro, sesta tappa: sprint vincente di Groves a Napoli. Classifica, tempi neutralizzati
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Groves je zmagal, Roglič in Pedersen se nista hotela potegovati za zmago – Roglič preživel veliko zmešnjavo, a izgubil Hindleyja (Groves ha vinto, Roglič e Pedersen non hanno voluto competere per la vittoria – Roglič è sopravvissuto a un grosso pasticcio, ma ha perso Hindley)
Delo
Regno Unito
Stage neutralised after crash forces Hindley to abandon race (La tappa neutralizzata dopo l’incidente costringe Hindley ad abbandonare la gara)
The Guardian
Francia
Groves vainqueur après une violente chute collective (Groves vince dopo una violenta caduta collettiva)
L’Équipe
Spagna
Un día de caos (Un giorno di caos)
AS
Belgio
Wout van Aert trekt zich de haren uit het hoofd na chaotische sprint in Napels: “We hadden langer moeten wachten” – Roze trui Mads Pedersen lijdt pijn na val: “Gecrasht aan 70 kilometer per uur” – Demonstranten spannen lint over de weg in Giro en brengen koplopers net niet ten val: “Opeens stond er iemand voor mijn neus”(Wout van Aert si strappa i capelli dopo la volata caotica a Napoli: “Avremmo dovuto aspettare di più” – La maglia rosa Mads Pedersen soffre dopo la caduta: “Si è schiantato a 70 chilometri orari” – I manifestanti stendono il nastro adesivo sulla strada del Giro e quasi fanno cadere i leader: “All’improvviso qualcuno si è messo davanti a me”)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Groves wint massaspurt na chaotische dag in Giro (Groves vince lo sprint di gruppo dopo una giornata caotica al Giro)
De Telegraaf
Germania
Ex-Sieger Hindley muss nach Massensturz aufgeben – Groves gewinnt (L’ex vincitore Hindley deve abbandonare la gara dopo un incidente di massa – Groves vince)
Kicker
Repubblica Ceca
Hromadný pád, přetahovaná s únikem. Šestou etapu Gira uzavřel Grovesův triumf (Caduta violenta, tiro alla fune con fuga. Il trionfo di Groves ha chiuso la sesta tappa del Giro)
Mladá Fronta Dnes
USA
Massive crash neutralizes Giro stage 6. Groves sprints to victory, Pedersen stays in pink (Un incidente clamoroso vanifica la sesta tappa del Giro. Groves vola verso la vittoria, Pedersen resta in rosa)
The Washington Post
Colombia
Brutal y masiva caída en la sexta etapa en el Giro de Italia: comisarios neutralizaron la competencia – Egan Bernal y Nairo Quintana salvan caótico día tras salvaje caída en la etapa 6 del Giro de Italia (Brutale e massiccia caduta nella sesta tappa del Giro d’Italia: i commissari hanno neutralizzato la corsa – Egan Bernal e Nairo Quintana salvano una giornata caotica dopo una brutta caduta nella sesta tappa del Giro d’Italia)
El Tiempo
Ecuador
Richard Carapaz sufre caída, pero termina recorrido de la sexta etapa, que gana australiano Kaden Groves (Richard Carapaz cade ma termina la sesta tappa, vinta dall’australiano Kaden Groves)
El Universo
Australia
See Naples and fly! Gympie’s Groves gusts to Giro glory (Vedi Napoli e vola! Gympie’s Groves conquista la gloria del Giro)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
12.55: partenza da Castel di Sangro
13.10-13.15: GPM di Roccaraso
14.00-14.10: traguardo volante di Sulmona
14.30-14.45: GPM di Monte Urano
15.30-15.50: GPM di Vado della Forcella
15.40-16.05: traguardo volante di Ovindoli
16.30-16.55: traguardo volante di Tagliacozzo (con abbuoni) e inizio salita finale
17.00-17.30: arrivo a Tagliacozzo (Marsia)
METEO GIRO
Castel di Sangro: parzialmente nuvoloso, 14°C, vento moderato da N (14-44 Km/h), umidità al 64%
Roccaraso (GPM – 1238 metri – Km 7.4): parzialmente nuvoloso, 8°C (percepiti 6°C), vento moderato da N (12-39 Km/h), umidità al 73%
Sulmona (sprint – Km 49.9): parzialmente nuvoloso, 15°C, vento moderato da N (10-40 Km/h), umidità al 62%
Vado della Forcella (GPM – 1395 metri – Km 104.9): pioggia debole (0.2 mm), 8°C (percepiti 6°C), vento moderato da E (10-31 Km/h), umidità al 76%
Tagliacozzo (sprint e inizio salita finale – Km 155.2): pioggia debole (0.3 mm), 13°C, vento moderato E (12-32 Km/h), umidità al 69%
Tagliacozzo (Marsia – 1425 metri): nubi sparse, 8°C (percepiti 6°C), vento moderato da E (11-37 Km/h), umidità al 75%
DISCOGIRO
Calma e sangue freddo (Luca Dirisio)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della sesta tappa
1° Matteo Moschetti
2° Jan Hirt s.t.
3° Josef Cerný s.t.
4° Michael Storer s.t.
5° Lawrence Warbasse s.t.
Classifica generale
1° Niklas Märkl
2° Alexander Krieger a 5′47″
3° Jimmy Janssens a 8′10″
4° Jensen Plowright a 9′44″
5° Matevz Govekar a 9′56″
Miglior italiano Luca Mozzato, 18° a 13′51″
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
19 MAGGIO 1955 – 6a TAPPA: GENOVA (circuito del Lido d’Albaro) (cronometro a squadre, 18 Km)
DEFILIPPIS VINCE LA PROVA A CRONOMETRO E MAGNI È SEMPRE CAPOLISTA DEL GIRO
Due gatti hanno messo in pericolo il successo del torinese al Lido di Albaro
Nella prova svoltasi sul circuito di Corso Italia a Genova, il giovane corridore ha battuto con la sua squadra tutti i più famosi “passisti” – Coppi ha ultimato da solo la gara – Astrua e Coletto attardati da cadute – Oggi: Genova-Viareggio (170 Km) – Coppi si è… dimenticato che la gara era squadre – Arrivano i parenti di Magni – Il rimpianto di Moser – La squadra di Defilippis fila il perfetto accordo
ECATOMBE VERSO NAPOLI, VINCE GROVES MA LA TAPPA È NEUTRALIZZATA
L’australiano Kaden Groves vince a Napoli al termine di una tappa “inutile” ai fini della classifica, dopo che la giuria ha deciso di neutralizzarne gli effetti in classifica a causa di una maxicaduta innescata dalla pioggia
La sesta tappa del 108esimo Giro d’Italia è la più lunga di questa edizione dall’alto dei suoi 227 chilometri, e inizia già alle 11.50, due ore prima rispetto a quella di ieri. La partenza è a Potenza, secondo capoluogo di
provincia della Basilicata a essere toccato dal Giro (dopo che ieri il Giro era arrivato nel primo, Matera) e si
inizia subito con una salita impegnativa, il Valico Romito (4 chilometri al 4% circa), che tuttavia
non è GPM. Sarà molto più impegnativo, al 57esimo chilometro, il Valico di Monte Carruozzo, ben 20
chilometri al 3,7%, in realtà quasi sempre al 5-6% per la presenza di un lungo falsopiano a metà salita, e che
viene considerato GPM di 2° categoria. Dopo altri saliscendi in Irpinia intorno al centesimo chilometro si
affronterà un secondo GPM, stavolta di 3° categoria, la salita di Monteforte Irpino, anche questa molto
lunga, quasi 15 chilometri, ma la cui pendenza media è appena del 2,2%. Seguirà una discesa sino alla
pianura intorno a Napoli con l’arrivo di tappa previsto proprio nel capoluogo campano, sul lungomare di Via
Caracciolo alla fine di un lungo rettilineo: è la situazione ideale per assistere ad una volata di gruppo
nonostante le salite tutt’altro che banali, ma pur sempre lontane dal traguardo. Maglia rosa è il danese
Mads Pedersen (Lidl – Trek), tra i dominatori di questa prima parte di stagione, e già vincitore di tre tappe.
Sulla primissima salita, dopo qualche bagarre iniziale, partono sei corridori di secondo piano, tra i quali si
trova il nostro Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), attuale leader della classifica degli scalatori e che
punta palesemente a vincerla. A 20 chilometri dalla partenza si riporta sui fuggitivi il nostro Lorenzo
Germani (Groupama – FDJ), col gruppo che si trova ad una quarantina di secondi. Il distacco non aumenta
più di tanto e dapprima altri 5 corridori – fra i quali Mathias Vacek (Lidl – Trek), ieri sugli scudi e terzo in
classifica generale – e infine l’intero gruppo si riportano sui battistrada prima ancora che inizi l’ascesa del
Valico di Monte Carruozzo. All’inizio della salita vanno in fuga l’olandese Taco van der Hoorn (Intermarché –
Wanty, una tappa al Giro e una Parigi-Bruxelles) e il giovane francese Enzo Paleni (Groupama – FDJ), che
vengono ben presto raggiunti dal solito Fortunato. Col vantaggio che stavolta si dilata oltre i cinque minuti
quest’ultimo diventa a un certo punto anche maglia rosa virtuale e riesce a cogliere il suo obiettivo, la
vittoria sul GPM, dopo di che si fa staccare e riprendere dal gruppo. Intanto comincia a piovere, ma Van der
Hoorn e Paleni continuano nella loro azione e affrontano i saliscendi dell’Irpinia con un paio di
minuti sul gruppo. Passano molte decine di chilometri senza che nulla succeda, anche a causa del tempo
inclemente, e il vantaggio della coppia di fuggitivi rimane sempre stabile fra i due minuti e i due minuti e
mezzo.
Poco dopo le 15 i corridori passano da Avellino, a circa 93 chilometri dal traguardo, e iniziano la salita
verso il secondo GPM, quello di Monteforte Irpino; in città i due fuggitivi mantengono ancora 1 minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo che, tirato dagli uomini della Team Visma | Lease a Bike, si avvicina un po’ ma senza mai colmare il distacco. Al GPM è Paleni a transitare per primo; il gruppo, guidato da Fortunato, scollina dopo circa un minuto. Verso la fine della discesa la tappa si ravviva, ma purtroppo nel modo peggiore: nella parte più arretrata del gruppo molti corridori cadono a causa l’asfalto reso viscido dalla pioggia sottile ma incessante. Data la gravità dell’incidente – sono coinvolti, tra gli altri, Jay Hindley (Red Bull – BORA – hansgrohe), Adam Yates (UAE Team Emirates – XRG), Derek Gee (Israel – Premier Tech), Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG), Fortunato e la stessa maglia rosa – la corsa viene neutralizzata dalla giuria, anche per dare tempo alle ambulanze al seguito di soccorrere i corridori incidentati. Tra questi a Hindley, vincitore del Giro del 2020, subisce un trauma cranico e nonostante non sembri avere niente di rotto è inevitabilmente costretto a ritirarsi. Dopo molte discussioni, che
coinvolgono anche gli stessi corridori, la giuria decide di far ripartire la corsa quando mancano 60 chilometri
al traguardo. Si assiste così allo spettacolo surreale del gruppo che si ferma poco fuori Nola e attende una nuova partenza, mentre 50 secondi prima di tutti gli altri vengono fatti ripartire i due fuggitivi in modo da mantenere il vantaggio residuo che avevano al momento dello stop. L’insistenza dei corridori induce infine la giuria a prendere una decisione di compromesso, che inevitabilmente scontenterà molti appassionati: la corsa
viene neutralizzata per la classifica generale, che quindi non cambierà a fine giornata, ma non per la vittoria
di tappa. Van der Hoorn e Paleni dovranno quindi essere ripresi dal gruppo se qualcuno vorrà impedire loro
di transitare per primi sul traguardo. Sono le 16.10 quando si riparte; il gruppo ha palesemente poca voglia
di impegnarsi e riesce a recuperare lo svantaggio solo quando mancano meno di tre chilometri all’arrivo. A
causa della neutralizzazione tutti gli uomini di classifica si sono fatti staccare e arrivano al traguardo con distacchi pesanti. Per questo motivo il gruppo che arriva a giocarsi la vittoria è composto solo da una cinquantina di corridori, quasi tutti velocisti con qualche compagno di squadra. Di questa anomala situazione cerca di approfittare il redivivo Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike), con un tentativo a 500 metri dalla linea del traguardo che per poco non riesce a dargli la vittoria. Alla fine va a vincere, con uno scatto poderoso negli ultimi 100 metri, l’australiano Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck), un velocista puro, davanti al belga Milan Fretin (Cofidis) e al francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step). Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike), che indossa la maglia di leader della classifica a punti (primo in realtà è la maglia rosa Pedersen) e che stava rimontando su Groves, è stato però stretto alle transenne da Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), che infatti verrà relegato dalla giuria in ultima posizione, anche se il beneficio per Kooij, solo decimo, è minimo.
Tutto sommato la tappa di oggi è andata – sia nello svolgimento, sia nell’ordine d’arrivo – secondo le
previsioni e verrà ricordata quasi esclusivamente per la disastrosa caduta di Baiano e per le polemiche che
ne seguiranno, tra chi riterrà “giusta” la decisione di neutralizzare la tappa per evitare che le conseguenze
dell’incidente mettano fuori gioco troppi corridori incolpevoli, e chi invece sosterrà che il ciclismo si va
sempre più snaturando e che ormai bastano “poche gocce” per falsare le gare e che “una volta” si
gareggiava in condizioni ben peggiori e senza che i corridori si lamentassero. Altre discussioni infinite
nasceranno sulle cause dell’incidente odierno: incoscienza dei corridori, incapaci di “moderarsi” quando le
circostanze lo richiedono o grande sfortuna nell’incontrare un tratto di strada particolarmente insidioso? Il
ciclismo, sport da sempre avvolto da un mare di polemiche, continuerà ad inventarsi qualcosa per non
rinunciare ad uno spettacolo dove ormai la tradizione e la passione si mischiano continuamente a interessi
economici e persino politici. Intanto con Hindley, un altro dei grandi favoriti, i ritirati illustri sono già due:
ricordiamo che già nella prima tappa si era ritirato, anche lui per una caduta, lo spagnolo Mikel Landa,
uomo di punta della Soudal Quick-Step.
Andrea Carta

Il conciliabolo tra corridori e organizzatori dopo la caduta che portato alla neutralizzazione della tappa di Napoli (foto Dario Belingheri/Getty Images)
15-05-2025
maggio 15, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
L’australiano Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck) si è imposto nella sesta tappa, Potenza – Napoli, percorrendo 227 Km in 4h59′52″, alla media di 45.42 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Milan Fretin
(Cofidis) e il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Giovanni Lonardi (Team Polti VisitMalta), 5°. La tappa è stata neutralizzata ai fini della classifica a causa di una maxicaduta avvenuta a 70 Km dall’arrivo. Il danese Mads Pedersen (Lidl – Trek) è ancora in maglia rosa con 17″ sullo sloveno Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe) e 24″ sul ceco Mathias Vacek (Lidl – Trek). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 8° a 44″
4 JOURS DE DUNKERQUE – GRAND PRIX DES HAUTS DE FRANCE
Il britannico Lewis Askey (Groupama – FDJ) si è imposto nella seconda tappa, Avesnes-sur-Helpe – Crépy-en-Valois, percorrendo 178.7 Km in 3h51′36″, alla media di 46.295 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Sakarias Koller Løland (Uno-X Mobility) e il connazionale Samuel Watson (INEOS Grenadier). Miglior italiano Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), 6°. Il francese Axel Zingle (Team Visma | Lease a Bike) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo di Askey e 2″ sul britannico Ben Swift (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Dainese, 15° a 10″
TOUR DE HONGRIE
L’olandese Danny van Poppel (Red Bull – BORA – hansgrohe) si è imposto anche nella seconda tappa, Veszprém – Siófok, percorrendo 177.5 Km in 3h59′46″, alla media di 44.418 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) e il tedesco Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek). Miglior italiano Matteo Malucelli (XDS Astana Team), 10°. Van Poppel è ancora leader della classifica con 8″ sull’ungherese János Pelikán (Team United Shipping) e 10″ su Groenewegen. Miglior italiano Luca Cretti (MBH Bank Ballan CSB), 6° a 13″
ORLEN NATIONS GRAND PRIX (Polonia – Under23)
L’italiano Ludovico Maria Mellano (nazionale italiana) si è imposto nella seconda tappa, Jarosław – Hotel Arłamów, percorrendo 143.3 Km in 3h32′15″, alla media di 40.509 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Filippo Turconi (nazionale italiana) e l’austriaco Marco Schrettl (nazionale austriaca). Mellano è il nuovo leader della classifica con 4″ su Turconi e 6″ su Schrettl
TOUR DE FEMENIN (Repubblica Ceca)
Il team nazionale belga si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Krásná Lípa, percorrendo 12.6 Km in 18′40″, alla media di 40.5 Km/h. Ha preceduto di 12″ il team polacco MAT Atom Deweloper Wrocław e di 24″ il team belga KDM – Pack Cycling Team vzw. Due squadre italiane al via: il team Top Girls Fassa Bortolo si è piazzato 4° a 41″, il team A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team 24° a 4′43″. La belga Xaydee Van Sinaey (nazionale belga) è la prima leader della classifica con lo stesso tempo delle connazionali Luca Vierstraete (nazionale belga) e Tess Moerman (nazionale belga). Miglior italiana Chiara Reghini (Top Girls Fassa Bortolo), 12° a 41″.
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): POTENZA – NAPOLI
maggio 15, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È il giorno della tappa più lunga, che coincide con il quarto arrivo consecutivo in quattro anni a Napoli. Come dodici mesi fa il capoluogo campano ospiterà l’epilogo di una frazione destinata ai velocisti, movimentata da alcune salite nella prima parte ma poi del tutto sgombra di insidie altimetriche negli ultimi 80 Km
Napoli, ancora Napoli, fortissimamente Napoli. Per il quarto anno consecutivo il capoluogo campano ospiterà un arrivo di tappa del Giro e si tratta di un evento più unico che raro nei tempi moderni, quando solitamente solo Roma, Parigi e Madrid ospitano con cadenza annuale un arrivo di Giro, Tour e Vuelta, mentre è difficile trovare municipalità che vogliano anche soltanto concedere il bis. Invece Napoli ha deciso di investire sulla Corsa Rosa sin dal 2022 e pare non intenzionata a fermarsi perché è stata già avanzata all’organizzazione la candidatura per l’edizione 2026. Il modello della tappa che andrà in scena quest’anno ricalcherà il formato della frazione disputata nel 2024, quando si arrivò sul Lungomare Caracciolo al termine di una tappa in linea – nei due anni precedenti si partiva e arrivava a Napoli – priva di particolari difficoltà altimetriche e che terminò con il successo allo sprint di Olav Kooij, velocista olandese che anche quest’anno è al via della Corsa Rosa, nella quale un secondo posto martedì sul traguardo di Lecce. Nell’occasione si partiva da Avezzano viaggiando verso sud, mentre stavolta il raduno di partenza si svolgerà a Potenza e, dunque, si pedalerà nella direzione opposta e su di un tracciato altimetricamente più movimentato. Nei primi 145 Km si dovrà, infatti, attraversare l’Irpinia superando in questa fase quattro pedalabili ascese, la prima delle quali – il Valico Romito (5 Km al 4.3%) – s’incontrerà subito dopo il via. In vetta alla salita più “impegnativa”, il Valico di Monte Carruozzo (quasi 20 Km al 3.7%), si scollinerà 56 Km più avanti, mentre una volta superato il facilissimo Gran Premio della Montagna di Monteforte Irpino (14.6 Km al 2.2% appena) caleranno il sipario sulle difficoltà di giornata. A quel punto mancheranno poco più di ottanta chilometri dall’arrivo e le squadre degli sprinter avranno tutto il tempo di organizzare prima le operazioni di rientro sui fuggitivi di giornata e poi le grandi manovre in vista dello sprint finale.
Mauro Facoltosi

Napoli e il Vesuvio visti dalla Certosa di San Martino e l’altimetria della sesta tappa (www.campaniartecard.it)
I VALICHI DELLA TAPPA
Valico Romito (1134 metri) ). Valicato dalla Strada Statale 7 “Via Appia” tra Potenza e Ruoti, è noto anche con il toponimo di Valico di Montocchio. Affrontato subito dopo la partenza della tappa, non sarà valido come traguardo GPM, mentre lo è stato un paio di volte in passato: nel 1989 vi scollinò in testa l’elvetico Tony Rominger all’inizio della tappa Potenza – Campobasso (vinta dopo una lunghissima fuga dal suo connazionale Stephan Joho, se ne parla più sotto), nel 1998 l’onore di conquistare questo passo toccò al trentino Mariano Piccoli durante la Montella – Matera, tappa vinta allo sprint da Mario Cipollini
Valico del Granito (1136 metri). È il vero nome del passo che sulle cartine del Giro è chiamato Valico di Monte Carruozzo, valicato dalla Strada Statale 7 “Via Appia” tra Pescopagano e Castelgrande e Pescopagano. La Corsa Rosa lo ha affrontato cinque volte, la prima nel 1967 durante la tappa Potenza – Salerno, vinta dal tedesco Rudi Altig dopo che al traguardo GPM del Monte Carruozzo era transitato per primo lo spagnolo Aurelio González. Anche nel 1986 sarà un corridore iberico, Pedro Muñoz, ad espugnare questa salita, inserita nelle fasi iniziali della Potenza – Baia Domizia, terminata in volata con la vittoria di Guido Bontempi. Tre anni più tardi il grande protagonista sarà l’elvetico Stephan Joho, in fuga solitaria per 211 Km durante la Potenza – Campobasso, che lo vedrà arrivare al traguardo quasi 3 minuti prima del gruppo dopo aver toccato un vantaggio massimo di un quarto d’ora e aver, ovviamente, messo in saccoccia anche il GPM del Carruozzo. Non sarà valido per la classifica degli scalatori il passaggio effettuato durante la pocanzi citata Montella – Matera del 1998, mentre nel 2023 sarà l’eritreo Amanuel Gebreigzabhier l’ultimo a mettere la firma su questa salita, inserita nel tracciato della Venosa – Lago Laceno (vinta dal francese Aurélien Paret-Peintre)
Sella della Cappella Madonna di Montevergine (775m). Separa il Monte Cerreto dal colle sul quale si trova la cappella che attribuisce il nome al valico, toccato dal vecchio tracciato della SS 7 “Via Appia” tra Volturara Irpina e Salza Irpina. Il valico non sarò direttamente toccato dal percorso di gara perché i “girini” che percorreranno la superstrada che costituisce il nuovo tracciato dell’Appia, parallela al vecchio percorso.
Valico 632 metri. Separa il Monte Pizzone dalla Toppa di Mucellito ed è valicata dalla Strada Statale 7bis “di Terra di Lavoro” tra Monteforte Irpino e Mugnano del Cardinale. Coincide con il GPM di Monteforte Irpino segnato sulle cartine del Giro d’Italia (dove è quotato 629 metri). In passato questa salita è stata affrontata in tre occasioni come Gran Premio della Montagna: in ordine d’apparizione il primo corridore a fare suo questo traguardo è stato lo scalatore belga Lucien Van Impe nel 1982 (tappa Cava de’ Tirreni – Campitello Matese, vinta dal francese Bernard Hinault); nel 2002 vi transitò per primo il colombiano José Joaquín Castelblanco durante la Maddaloni – Benevento (vinta in volata dall’australiano Robbie McEwen) mentre nel 2004 sarà l’elvetico Niki Aebersold il primo sotto lo striscione, durante la tappa Frosinone – Montevergine di Mercogliano vinta dal veronese Damiano Cunego
SALA STAMPA
Italia
Giro d’Italia, Pedersen tiranno senza confini: a Matera firma il tris e si conferma in rosa
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Vendarle Pedersen, pol človek, pol stroj (Tuttavia, Pedersen, metà uomo, metà macchina)
Delo
Danimarca
»Det er sindssygt«: Mads Pedersen er fortsat i førertrøjen efter tredje etapesejr i Giro d’Italia (”È pazzesco”: Mads Pedersen resta in maglia di leader dopo la terza vittoria di tappa al Giro d’Italia)
Politiken
Regno Unito
Pedersen dominates another sprint finish to win stage five (Pedersen domina un altro sprint finale e vince la quinta tappa)
The Guardian
Francia
Et de trois pour Pedersen, vainqueur d’extrême justesse (E tre per Pedersen, il vincitore di misura)
L’Équipe
Spagna
Mads Max
AS
Belgio
Mads Pedersen slaat al voor de derde keer toe in de Giro: “Laatste twintig kilometer waren verschrikkelijk zwaar” (Mads Pedersen colpisce per la terza volta al Giro: “Gli ultimi venti chilometri sono stati terribilmente duri”)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Pedersen verzilvert topvorm met derde ritzege in de Giro d’Italia (Pedersen incassa in ottima forma con la terza vittoria di tappa al Giro d’Italia)
De Telegraaf
Germania
Fast abgehängt: Pedersen kommt zurück und holt dritten Tagessieg (Quasi indietro: Pedersen torna e conquista la vittoria della terza tappa)
Kicker
Repubblica Ceca
Duo Vacek-Pedersen opět nepřekonatelné. Dán si na Giru připsal už třetí triumf (Il duo Vacek-Pedersen è di nuovo imbattibile. Il danese conquista la sua terza vittoria al Giro)
Mladá Fronta Dnes
USA
Pedersen makes it 3 wins out of 5 at Giro d’Italia to extend his overall lead (Pedersen conquista la terza vittoria su cinque al Giro d’Italia e amplia il suo vantaggio nella classifica generale)
The Washington Post
Colombia
Nairo Quintana y Egan Bernal no dieron su brazo a torcer en la etapa 5 el Giro de Italia: Pedersen volvió a ganar (Nairo Quintana ed Egan Bernal non si sono tirati indietro nella quinta tappa del Giro d’Italia: Pedersen ha vinto ancora)
El Tiempo
Ecuador
Mads Pedersen vuelve a ser el más rápido y gana su tercera etapa en el Giro de Italia, mientras que Richard Carapaz llegó en la posición 11 (Mads Pedersen è ancora una volta il più veloce e vince la sua terza tappa del Giro d’Italia, mentre Richard Carapaz conclude all’11° posto)
El Universo
Australia
Pedersen ‘insane’ Giro treble as Aussie Storer shines (Pedersen ‘folle’ tripletta al Giro mentre brilla l’australiano Storer)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
11.50: partenza da Potenza
12.45-12.50: traguardo volante di Muro Lucano
13.10-13.25: GPM del Valico di Monte Carruozzo
13.50-14.10: traguardo volante di Lioni
15.10-15.35: GPM di Monteforte Irpino
15.50-16.20: traguardo volante di Brusciano (con abbuoni)
17.00-17.35: arrivo a Napoli
METEO GIRO
Potenza: parzialmente nuvoloso, 18°C, vento moderato da SE (17-41 Km/h), umidità al 61%
Muro Lucano (sprint – Km 41.5): parzialmente nuvoloso, 20°C, vento moderato SE (9-29 Km/h), umidità al 52%
Lioni (sprint – Km 88.8): cielo coperto, 19°C, vento moderato E (4-22 Km/h), umidità al 55%
Monteforte Irpino (GPM – Km 145.1): pioggia debole (0.8 mm), 16°C, vento moderato SE (5-19 Km/h), umidità al 77%
Brusciano (sprint – Km 174.6): pioggia debole (0.6 mm), 20°C, vento moderato SO (4-20 Km/h), umidità al 69%
Napoli: pioggia debole (0.7 mm), 18°C, vento moderato SE (3-37 Km/h), umidità al 77%
DISCOGIRO
Caravan petrol (Renato Carosone)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della quinta tappa
1° Sven Erik Bystrøm
2° Tord Gudmestad s.t.
3° Sam Bennett s.t.
4° Jimmy Janssens s.t.
5° Olav Kooij s.t.
Miglior italiano Matteo Moschetti, 7° (s.t.)
Classifica generale
1° Niklas Märkl
2° Alexander Krieger a 5′47″
3° Jimmy Janssens a 8′10″
4° Jensen Plowright a 9′44″
5° Matevz Govekar a 9′56″
Miglior italiano Luca Mozzato, 18° a 13′51″
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
18 MAGGIO 1955 – 5a TAPPA: ACQUI TERME – GENOVA (170 Km)
ASTRUA RAGGIUNGE BONI ALL’ULTIMO CHILOMETRO E VINCE IN VOLALA SUL TRAGUARDO DI GENOVA
L’irrefrenabile risata del biellese e il pianto sommesso del toscanino
Il toscano era fuggito ai piedi della Scoffera compiendo da solo circa 70 Km. – Secondo è Botella, compagno d’inseguimento del biellese, seguito da Messina – Coppi, Magni, Koblet, Defilippis nel gruppo staccato di mezzo minuto – Classifica generale immutata – Oggi prova a cronometro a squadre al Lido d’Albaro –Astrua, al colmo della gioia, abbracciava quanti gli capitavano davanti – Curvo sul volante della macchina, Boni singhiozzava silenziosamente – Il fatale errore in vista del traguardo
PEDERSEN TINGE DI ROSA I SASSI, IL DANESE VINCE A MATERA E CONSOLIDA IL PRIMATO
Il corridore danese ottiene la sua terza vittoria in cinque giorni e consolida a Matera il suo primato in classifica generale. Preceduti in volata l’italiano Zambanini e il britannico Pidcock
La quinta tappa del 108esimo Giro d’Italia parte alle ore 13.50 da Ceglie Messapica, un comune del brindisino e, dopo avere aggirato il golfo di Taranto, risale sull’Appenino lucano sino a giungere a Matera. Il passaggio per il paese di Montescaglioso (3 chilometri di salita con pendenza dell’8.4% e molti tratti ben superiori al 10%) è classificato come GPM di 4° categoria, mentre la successiva salita verso Matera (più di 6 chilometri con pendenza media del 4,3%) non lo è. Giunti in cima a questa salita si scende sulla tangenziale e si aggira Matera ad ovest per poi risalire sul lato Nord e arrivare, dopo una ulteriore salita tutt’altro che banale (punte del 13%), sul traguardo posto in via Dante.
Una tappa con questo finale può avere qualunque esito, inclusa la volatona di gruppo (comunque l’esito meno probabile) o la cavalcata solitaria di un uomo di classifica (ma difficilmente questo accadrà, in mancanza di Pogacar ed Evenepoel). Dopo pochi istanti dalla partenza inizia una fuga di tre corridori: Giosuè Epis (Arkéa – B&B Hotels), Lorenzo Milesi (Movistar Team), due anni fa campione del mondo (Under 23) a cronometro, e Davide Bais (Team Polti VisitMalta), famoso per aver vinto, nel Giro di due anni fa, l’ignobile tappa di Campo Imperatore. Il vantaggio del terzetto si stabilizza ben presto sui due minuti, dopo aver raggiunto un massimo di tre, mentre il gruppo è tirato quasi sempre da Jacopo Mosca (Lidl – Trek), fido gregario della maglia rosa Mads Pedersen, e poi da tutta la squadra di Primož Roglič, la Red Bull – BORA – hansgrohe. Nulla accade sino al paese di Bernalda, quando dopo un centinaio di chilometri privi di difficoltà altimetriche, la strada inizia lentamente a salire verso Matera. Il distacco del gruppo scende a questo punto sino a un minuto, ma poco dopo torna nuovamente a salite e tocca nuovamente i due minuti. I tre fuggitivi, a una quarantina di chilometri dal traguardo, iniziano a guardarsi in faccia finché Epis, rimasto attardato, viene ben presto riassorbito dal gruppo. Bais e Milesi insistono nella loro azione, col secondo che transita per primo al GPM di Montescaglioso; il gruppo, lungo la salita, perde quasi tutti i velocisti, ma transita in cima sostanzialmente compatto. La salita verso Matera vede la coppia di fuggitivi perdere a poco a poco il loro vantaggio, anche perché dietro, a tirare, si mettono gli uomini della UAE Team Emirates – XRG, forse in vista di un tentativo del loro capitano Juan Ayuso (che tuttavia non avverrà). A soli 13 chilometri dal traguardo, ormai in vista del primo passaggio da Matera, il gruppo si riporta su Bais e Milesi. A questo punto la UAE, sotto la spinta di Jay Vine, aumenta ancora il ritmo, ma ai piedi dello strappo finale il gruppo risulta composto ancora da un centinaio di corridori, fra i quali tutti i migliori, maglia rosa inclusa. L’ultima ascesa si dimostra più selettiva delle precedenti e molti corridori, inclusi Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike) e Pello Bilbao (Bahrain – Victorious), si staccano. Nel tratto più duro, sotto la spinta del suo compagno di squadra Mathias Vacek, che dovrebbe pilotarlo allo sprint, anche Pedersen sembra in difficoltà; ma con un ultimo sforzo la maglia rosa recupera nell’ultimo chilometro, torna nelle prime posizioni e, ben guidata dal corridore ceco, va a vincere anche questa tappa (ed è la terza su cinque) davanti al nostro Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious) e all’onnipresente Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team). Ovviamente Pedersen mantiene la maglia rosa e, grazie all’abbuono, porta a 17 secondi il suo vantaggio su Roglic. Nel complesso tappa decisamente noiosa, dove poteva succedere molto ma non è successo nulla, e che si è conclusa con una volata di ben 60 corridori, sia pure senza i velocisti puri; domani, con l’arrivo a Napoli, le prospettive non sembrano migliori.
Andrea Carta

Mads Pedersen vince anche la tappa di Matera (foto Luca Bettini/AFB via Getty Images)
14-05-2025
maggio 14, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il danese Mads Pedersen (Lidl – Trek) si è imposto nella quinta tappa, Ceglie Messapica – Matera, percorrendo 151 Km in 3h37′31″, alla media di 43.659 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious) e il britannico Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team). Pedersen è ancora in maglia rosa con 17″ sullo sloveno Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe) e 24″ sul ceco Mathias Vacek (Lidl – Trek). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 8° a 44″
4 JOURS DE DUNKERQUE – GRAND PRIX DES HAUTS DE FRANCE
Il francese Axel Zingle (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto nella prima tappa, Sainte-Catherine – Amiens, percorrendo 177.3 Km in 3h51′10″, alla media di 46.019 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Tobias Lund Andresen (Team Picnic PostNL) e il norvegese Stian Fredheim (Uno-X Mobility). Miglior italiano Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team), 21°. Zingle è il primo leader della classifica con 2″ sul britannico Ben Swift (INEOS Grenadiers) e 3″ sul norvegese Per Strand Hagenes (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Dainese, 24° a 10″
TOUR DE HONGRIE
L’olandese Danny van Poppel (Red Bull – BORA – hansgrohe) si è imposto nella prima tappa, Budapest – Győr, percorrendo 210.3 Km in 4h54′18″, alla media di 42.875 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek) e il connazionale Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla). Miglior italiano Matteo Malucelli (XDS Astana Team), 5°. Van Poppel è il primo leader della classifica con 4″ su Teutenberg e sull’ungherese János Pelikán (Team United Shipping). Miglior italiano Matteo Ambrosini (MBH Bank Ballan CSB), 6° a 9″
ORLEN NATIONS GRAND PRIX (Polonia – Under23)
Il francese Emmanuel Houcou (nazionale francese) si è imposto nella prima tappa, Łańcut – Jasło, percorrendo 155.8 Km in 3h52′42″, alla media di 40.172 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Jed Smithson (nazionale britannica) e il lussemburghese Mathieu Kockelmann (nazionale lussemburghese). Miglior italiano Dario Igor Belletta (nazionale italiana), 14°. Houcou è il primo leader della classifica con 4″ su Smithson e 6″ su Kockelmann. Miglior italiano Belletta, 14° a 10″
NAVARRA WOMEN’S ELITE CLASSIC
La britannica Cat Ferguson (Movistar Team) si è imposta nella corsa spagnola, circuito di Pamplona, percorrendo 134.4 Km in 3h39′43″, alla media di 36.702 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Soraya Paladin (CANYON//SRAM zondacrypto) e la connazionale Ruth Edwards (Human Powered Health)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CEGLIE MESSAPICA – MATERA
maggio 13, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Seconda occasione per i velocisti sulle strade del sud. Oggi, però, si assisterà a una volata per molti ma non per tutti perché Matera proporrà un finale movimentato da una serie di ascese che, come già successo nel recente passato nella “città dei Sassi”, non impediranno l’arrivo allo sprint ma taglieranno fuori diversi pretendenti al successo
Inizia la risalita della penisola con una seconda tappa consecutiva riservata alle ruote veloci, anche se stavolta la volata sarà meno affollata rispetto a quella andata in scena a Lecce. Gli ultimi 50 Km saranno, infatti, caratterizzati da una serie di ascese che non saranno in grado d’impedire l’arrivo allo sprint – e lo testimoniano i più recenti arrivi nella “città dei Sassi” – ma pian piano eroderanno il gruppo, privandolo di quei velocisti che soffrono i finali più impegnativi. La prima difficoltà altimetrica che s’incontrerà sarà quella di 1600 metri al 6.2% che si concluderà nel centro di Bernalda, dove saranno messi in palio gli abbuoni previsti dal “Red Bull Km”. Quando all’arrivo mancheranno 31 Km i corridori si ritroveranno ai piedi della salita più difficile inserita nel percorso di gara, che prevede di affrontare quasi 3 Km all’8.4% per arrivare al GPM di Montescaglioso, ascesa che ha in serbo un muro iniziale di 1000 metri al 10% totalmente in rettilineo. È qui che, molto probabilmente, parte dei velocisti in gara capiranno di non essere “portati” per una tappa che comunque lascerà spiragli ai colleghi più attrezzati per questo tipo di finali: da questo stesso versante, per fare un esempio, si salì nel finale della tappa di Matera del Giro del 2003, terminata con la volata di una settantina di corridori, regolati dall’italiano Fabio Baldato, dichiarato vincitore dalla giuria dopo il declassamento dell’australiano Robbie McEwen. Come in quella frazione subito dopo si dovrà affrontare la salita, decisamente più pedalabile, che introdurrà per la prima volta la corsa in Matera, terminando dopo 5 Km al 4,7% a due passi dal Sasso Caveoso, uno dei due quartieri nei quali è suddivisa la spettacolare città vecchia. Nella tappa del 2003 a questo punto mancavano poco meno di 5 Km per andare all’arrivo, stavolta bisognerà percorrere una distanza ben maggiore (12 Km) perché è previsto di ridiscendere a valle per imboccare la tangenziale di Matera, che procederà in leggera salita per circa 3 Km, per poi entrare in città da nord e affrontare uno strappo di 800 metri al 6.3% (punta massima del 10%) che terminerà a soli 2 Km dal traguardo. E non sarà ancora finita perché nei conclusivi 1200 metri la strada procederà in lieve falsopiano, imitando in questo caso il finale della tappa vinta da Arnaud Démare nel 2020, frazione che vide il corridore francese precedere un gruppo di una sessantina di elementi, leggermente più selezionato rispetto a quello del 2003. In concreto, ci attende una volata per molti… ma non per tutti.
Mauro Facoltosi

La città di Matera vista da una delle grotte dell’antistante gravina e l’altimetria della quinta tappa (www.spiritolibero.shop)
SALA STAMPA
Italia
A Lecce la volata parla olandese: Van Uden su Kooij e Zijlaard. Pedersen resta in rosa
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Presenečenje na Giru. Roglič ostaja drugi (Sorpresa al Giro. Roglič rimane secondo)
Delo
Danimarca
Mads Pedersen kan nok svæve på en lyserød sky frem til weekenden (Mads Pedersen probabilmente potrà galleggiare su una nuvola rosa fino al fine settimana)
Politiken
Regno Unito
Van Uden claims Giro d’Italia stage four on all-Dutch podium in Lecce (Van Uden conquista la quarta tappa del Giro d’Italia sul podio tutto olandese di Lecce)
The Guardian
Francia
Van Uden a surpris les favoris (Van Uden ha sorpreso i favoriti)
L’Équipe
Spagna
Van Uden, nuevo rayo del esprint (Van Uden, il nuovo fulmine dello sprint)
AS
Belgio
Casper van Uden wint vierde etappe van de Giro na een hectische finale: “Ik vertrouwde volledig op mijn lange sprint” (Casper van Uden vince la quarta tappa del Giro dopo un finale movimentato: “Ho avuto piena fiducia nel mio lungo sprint”)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Nederlands succes! Casper van Uden klopt Olav Kooij in Giro (Successo olandese! Casper van Uden batte Olav Kooij al Giro)
De Telegraaf
Germania
Van Uden feiert ersten Saisonsieg – Kanter wird zurückgestuft (Van Uden festeggia la prima vittoria stagionale, Kanter retrocesso)
Kicker
USA
Van Uden sprints to biggest win of his career on Giro’s 4th stage, Pedersen keeps overall lead (Van Uden vola verso la vittoria più grande della sua carriera nella quarta tappa del Giro, Pedersen mantiene la testa della classifica generale)
The Washington Post
Colombia
Giro de Italia: Nairo Quintana y Egan Bernal resistieron a un día salvaje; van Uden ganó la etapa 4 en el embalaje (Giro d’Italia: Nairo Quintana ed Egan Bernal hanno vissuto una giornata selvaggia; van Uden ha vinto la tappa 4 in volata)
El Tiempo
Ecuador
Giro de Italia: Casper Van Uden gana etapa 4 y Richard Carapaz llega en puesto 38 (Giro d’Italia: Casper Van Uden vince la quarta tappa e Richard Carapaz chiude al 38° posto)
El Universo
Australia
Groves fifth as Van Uden gains maiden stage win in Giro (Groves quinto, Van Uden conquista la sua prima vittoria di tappa al Giro)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
13.50: partenza da Ceglie Messapica
14.40-14.50: traguardo volante di Massafra
15.20-15.35: traguardo volante di Marina di Ginosa
15.55-16.10: traguardo volante di Bernalda (con abbuoni)
16.25-16.45: GPM di Montescaglioso
17.00-17.25: arrivo a Matera
METEO GIRO
Ceglie Messapica: parzialmente nuvoloso, 21°C, vento moderato da N (10-27 Km/h), umidità al 44%
Massafra (sprint – Km 42.5): parzialmente nuvoloso, 24°C (percepiti 25°C), vento debole S (4-19 Km/h), umidità al 38%
Bernalda (sprint – Km 100.4): parzialmente nuvoloso, 22°C, vento moderato SE (10-23 Km/h), umidità al 51%
Matera: parzialmente nuvoloso, 21°C, vento debole da E (4-18 Km/h), umidità al 45%
DISCOGIRO
Oro (Mango)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della quarta tappa
1° Søren Kragh Andersen
2° Afonso Eulalio a 2′04″
3° Francisco Muñoz a 3′38″
4° Jon Barrenetxea a 6′01″
5° Alexander Krieger a 7′01″
Miglior italiano Lorenzo Germani, 11° a 8′34″
Classifica generale
1° Niklas Märkl
2° Alexander Krieger a 5′47″
3° Jimmy Janssens a 8′10″
4° Francisco Muñoz a 8′58″
5° Jensen Plowright a 9′44″
Miglior italiano Andrea Pietrobon, 16° a 13′24″
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
17 MAGGIO 1955 – 4a TAPPA: SANREMO – ACQUI TERME (192 Km)
QUATTRO CORRIDORI FUGGONO NEL FINALE DI TAPPA E IL GIOVANE FANTINI VINCE IN VOLATA AD ACQUI
Moser, capofila di dieci fratelli, racconta il suo capitombolo all’arrivo
Della pattuglia faceva parte anche Coletto, fermato in seguito da una foratura – Coppi, Koblet, Astrua, Defilippis nel “gruppone” dominato dallo scatto di Magni – Immutata la classifica generale – Oggi si corre la Acqui-Genova (Km. 170) con i Colli della Scoffera e Caprile – Aveva riposto tutte le sue speranze nella tappa di ieri – Sul vialone di Acqui un soldato Io ha mandato a gambe levate – Vorrebbe la maglia rosa anche solo per un giorno