EVENEPOEL TRIONFA SULL’ALTO DE PIORNAL. LA MAGLIA ROSSA E’ SEMPRE PIU’ SUA
Nella diciottesima tappa da Trujillo all’Alto de Piornal, Robert Gesink (Team Jumbo Visma), fugaiolo della prima ora, deve arrendersi a 400 metri dal traguardo al ritorno impetuoso della maglia rossa Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) che vince e si avvicina sempre di più alla vittoria della Vuelta 2022.
La diciottesima tappa della Vuelta 2022 parte da Trujillo e termina all’Alto de Piornal dopo 192 km in cui le difficoltà altimetriche maggiori sono presenti nella seconda metà del percorso, dove di pianura ce n’è davvero poco. Il primo dei tre gpm che i ciclisti affronteranno è posto al km 109 e servirà a riscaldare le gambe e preparare eventuali attacchi, almeno tra i big, per la doppia scalata dell’Alto de Piornal – da due versanti differenti – prevista nei successivi 80 km. La prima scalata del Piornal è lunga 13.6 km ed è molto regolare, ma le pendenze non superano mai il 6%. La seconda ed ultima ricalca la prima ed ha per sommi capi la stessa lunghezza e la stessa pendenza, con qualche tratto che supera il 6%. Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) parte ancora una volta in maglia rossa e dovrà tenere gli occhi aperti anche se il belga sembra ormai avere la maglia rossa in cassaforte, visto che anche ieri sull’arrivo in salita del monastero di Tentudia ha controllato agevolmente la situazione. Alla partenza da Trujillo non si presentavano Bruno Armirail (Team Groupama FDJ) e Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan). Scatti e controscatti animavano i primi km della tappa, nei quali si segnalavano anche alcune cadute tra cui quella di Carlos Rodriguez (Team INEOS) e di Jay Vine (Team Alpecin Deceuninck). Proprio Vine, primo nella classifica GPM, era costretto ad abbandonare la corsa. Dopo una cinquantina di km si formava una maxi-fuca che comprendeva una quarantina di ciclisti tutti fuori classifica. Da segnalare la presenza di sei ciclisti italiani: Vincenzo Nibali (Team Astana Qazaqstan), Davide Villella (Team Cofidis), Edoardo Zambanini (Team Bahrain Victorious), Matteo Fabbro (Team BORA Hansgrohe), Fausto Masnada (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Dario Cataldo (Team Trek Segafredo). Tra gli altri ciclisti presenti, non potevano mancare ‘affezionati’ delle fughe, anche recenti, come Richard Carapaz (Team INEOS), Marc Soler (UAE Team Emirates), Gino Mader (Team Bahrain Victorious), Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ), Lawson Craddock (Team BikeExchange Jayco), Mark Padun (Team EF Education EasyPost) ed Elie Gesbert (Team Arkea Samsic). Dopo 60 km la fuga aveva oltre 4 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rossa. Carapaz scollinava in prima posizione sull’Alto de la Desespera, posto al km 109.7 mentre il gruppo maglia rossa aveva accelerato l’andatura perché Joao Almeida e Brandon McNulty (UAE Team Emirates) avevano attaccato. Il portoghese tentava così di mettere pressione su Evenepoel, anche se il suo ritardo in classifica generale dal belga era superiore ai 6 minuti. Dal gruppo di testa si era staccato anche Ivo Oliveira, che attendeva la coppia all’attacco per dare man forte a questo tentativo. Danny van Poppel (Team BORA Hansgrohe) si aggiudicava il traguardo volante di Garganta la Olla posto al km 137.8. All’inizio della salita verso il primo Alto de Piornal dal gruppo dei fuggitivi si sfilava Soler per attendere Almeida, nel frattempo rimasto da solo tra gruppo maglia rossa e fuggitivi. In testa alla corsa si formava un drappello di sei ciclisti formato da Carapaz, Pinot, Gesbert, Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost), Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) e Robert Gesink (Team Jumbo Visma). Carapaz scollinava in prima posizione sul primo Alto de Piornal posto al km 151.2. Il sestetto in testa prendeva l’ultima salita con un minuto di vantaggio sul primo gruppo inseguitore, nel quale era presente Almeida, ed 1 minuto e 30 secondi su gruppo maglia rossa. Il ritmo di quest’ultimo era decisamente il più elevato e nel giro di un paio di km raggiungeva il primo gruppo all’inseguimento dei sei di testa. Gesink e Gesbert si avvantaggiavano sui quattro compagni d’attacco a circa 7 km dall’arrivo. Era l’olandese a imprimere un ritmo deciso che metteva in difficoltà anche il francese. A 5 km dall’arrivo Gesink restava in testa da solo. Alle sue spalle, a circa 20 secondi di ritardo, inseguivano Carapaz, Gesbert e Pinot. Più dieto il drappello con la maglia rossa che comprendeva una quindicina di ciclisti, con un Carlos Rodriguez che aveva sulla parte sinistra del corpo i segni della caduta. Nel gruppo maglia rossa era Enric Mas (Team Movistar) il più attivo e cercava di staccare più volte Evenepoel che però restava attaccato alla sua ruota. Anche Pinot e Carapaz venivano ripresi dal gruppetto maglia rossa. A 3 km dall’arrivo Gesink aveva ancora una trentina di secondi da gestire. Mas ed Evenepoel riprendevano Gesink a 400 metri dall’arrivo. Era il belga ad accelerare a circa 80 metri dall’arrivo ed a mantenere un vantaggio tale da conquistare la vittoria, la seconda in questa Vuelta dopo quella nella cronometro di Alicante. In seconda posizione si piazzava Mas a 2 secondi di ritardo mentre Gesink era terzo. Chiudevano la top five Jai Hindley (Team BORA Hansgrohe) in quarta posizione e Thymen Arensman (Team DSM) in quinta posizione, entrambi a 13 secondi di ritardo da Evenepoel. Il giovane belga è sempre più maglia rossa, avendo ora 2 minuti e 7 secondi di vantaggio su Mas e 5 minuti e 14 secondi di vantaggio su Juan Ayuso (UAE Team Emirates). Domani è in programma la diciannovesima tappa da Talavera de la Reima a Talavera de la Reina. I ciclisti dovranno percorrere un circuito di circa 70 km per due volte. Ci sarà la doppia scalata del Puerto del Pielago ma dopo il secondo ed ultimo scollinamento ci sono una quarantina di km tra discesa e pianura. Una tappa disegnata onestamente male per essere contenuta nella terza settimana di un GT e che non dovrebbe dare nessuno spunto alla lotta per la classifica generale. Una fuga ben assortita o una volata ristretta parrebbero le migliori opzioni da cui estrarre il ciclista per la vittoria di tappa.
Giuseppe Scarfone

Remco Evenepoel vince sull'Alto de Piornal (foto: Justin Setterfield/Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TRUJILLO – ALTO DE PIORNAL
settembre 8, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ultimo arrivo in salita (ma non ultima occasione per gli scalatori) alla Vuelta 2022, che oggi proporrà il traguardo sulle facili pendenze dell’Alto de Piornal. Difficilmente cambierà qualcosa in classifica, per la quale si spareranno le ultime frecce sabato tra i “puertos” della Morcuera e di Cotos. Così anche questa sarà un’opportunità che non si lasceranno scappare i cacciatori di tappe, pronti a lanciarsi in fuga sulle strade dell’Estremadura.
La Vuelta si ferma in Estremadura per un’altra tappa che proporrà l’arrivo in salita, l’ultima in questa edizione a proporne uno anche se poi ci sarà, a 24 ore dalla passerella madrilena, un’altra occasione per mettere in discussione la supremazia di Remco Evenepoel, proposta su di un percorso molto simile a quello che nel 2015 vide soccombere Tom Dumoulin sotto i colpi di Fabio Aru. Oggi, invece, sarà molto difficile insidiare il belga che, tra l’altro, dopo i due passaggi a vuoti accusati sulle sierre andaluse, ieri salendo verso il monastero di Tentudía ha retto bene agli attacchi degli avversari, favorito anche dal fatto che non era in gara il suo “nemico numero uno”, lo sloveno Primoz Roglic, costretto al ritiro dopo il capitombolo di martedì sul traguardo di Tomares. L’ascesa finale verso l’Alto de Piornal dovrà essere affrontata due volte, da versanti diversi che nulla hanno in comune tranne la facilità delle pendenze e se qualche corridore dovesse soffrirne sarà per la lunghezza delle salite (all’incirca 13 Km) e non certo per inclinazioni che non andranno oltre il 5.6% dell’ultima scalata. Mancheranno, invece, le variazioni di ritmo che erano state imposte dalla strada che saliva verso il monastero di Tentudía, anche se lungo il cammino è stata inserito un muro (il primo chilometro dell’Alto de la Desperá ha una pendenza media del 11.6%) che non dovrebbe dare troppi problemi, piazzato com’è a 85 Km dalla conclusione

Il centro di Piornal e l’altimetria della diciottesima tappa (flickr)
METEO VUELTA
Trujillo : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20°C, vento debole da W (9-10 km/h), umidità al 68%
Plasencia (76.2 Km): cielo coperto, 20.1°C, vento debole da W (7 km/h), umidità al 68%
Jaraíz de la Vera (122 Km): cielo coperto, 21°C, vento moderato da W (16 km/h), umidità al 65%
Alto de Piornal: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
12.19: partenza da Trujillo
14.15: inizio diretta su Eurosport
15.05-15.30: GPM dell’Alto de la Desperá
15.50-16.15: traguardo volante di Garganta la Olla e inizio salita dell’Alto de Piornal
16.10-16.40: GPM dell’Alto de Piornal
16.50-17.25: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo sull’Alto de Piornal
RASSEGNA STAMPA
Vuelta, la stoccata di Uran. Evenepoel resta leader – Vuelta, Roglic si ritira: Evenepoel vede la conquista della corsa
Gazzetta dello Sport – Italia
Veteran Uran je zmagal, Polanc ostaja na 12. mestu – Roglič brez zlomov, a v hudih bolečinah
Delo – Slovenia
Uran gagne devant Pacher – Roglic abandonne après sa chute
L’Équipe – Francia
Urán entra en un club selecto – ¡Roglic abandona!
AS – Spagna
17 etapas depois, João Almeida foi João Almeida – Vuelta: Tricampeão Roglic abandona devido a queda
Público – Portogallo
Three-time defending Vuelta champion Primoz Roglic pulls out after crash
The Guardian – Regno Unito
Rigoberto Uran schrijft geschiedenis in de Vuelta, sterke Remco Evenepoel pareert aanvallen van Mas en blijft riant leider
Het Nieuwsblad – Belgio
Bijzondere zege Uran in Vuelta, Evenepoel blijft leider – Drama voor Roglic: kopman stapt uit Vuelta na val
De Telegraaf – Paesi Bassi
Populær veteran triumferer, men superstjernes triste skæbne er det store samtaleemne – Vuelta-tronen skælver under hårdt presset hersker
Politiken – Danimarca
Uran holt Tagessieg – Evenpoel nach Roglic-Aus Favorit – Bitteres Ende: Titelverteidiger Roglic gibt nach Sturz auf
Kicker – Germania
¡Gigante! Rigoberto Urán ganó la etapa 17 de la Vuelta a España – Primoz Roglic se retiró de la Vuelta a España 2022
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz pelea en el lote del líder; Rigoberto Urán se lleva la etapa 17 de La Vuelta – Retiro de Primoz Roglic deja vacante la corona de la Vuelta a España
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Aracena – Monastero di Tentudía
1° Lucas Plapp
2° Kaden Groves s.t.
3° Lucas Hamilton a 5″
4° Luke Durbridge s.t.
5° Robert Stannard s.t.
Miglior italiano Dario Cataldo, 20° a 1′05″
Classifica generale
1° Davide Cimolai
2° Lluis Mas a 9″
3° Julius Johansen a 6′49″
4° Julius van den Berg a 6′53″
5° Tim Merlier a 11′25″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
14 MAGGIO 1977 – 18a TAPPA: BILBAO – URKIOLA (126 Km)
NAZABAL GANÓ UNA ETAPA TERMINADA EN UN CAOS DRAMATICO
Urquiola non fue ningun “juez de paz”
La carrera terminarà en Miranda de Ebro – No hay quien desbansque a Maertens – Nazabal: “He llegado reventado” – Hazaña tipo “Novostil-Gios” – Maertens: 232.750 pesetas – Ocaña: “Sentimentalmente ansiaba un triunfo”
07-09-2022
settembre 7, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il colombiano Rigoberto Uran (EF Education-EasyPost) si è imposto nella diciassettesima tappa, Aracena – Monastero di Tentudía, percorrendo 162.3 Km in 3h42′28″, alla media di 43.773 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e di 2″ lo spagnolo Jesus Herrada (Cofidis). Miglior italiano Alessandro De Marchi (Israel-Premier Tech), 7° a 46″. Il belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) è ancora maglia rossa con 2′01″ sullo spagnolo Enric Mas (Movistar Team) e 4′51″ sullo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates). Miglior italiano Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), 31° a 1h04′14″
TOUR OF BRITAIN
Lo spagnolo Gonzalo Serrano (Movistar Team) si è imposto nella quarta tappa, Redcar – Duncombe Park (Helmsley), percorrendo 149.5 Km in 3h40′38″, alla media di 40.656 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e il belga Dylan Teuns (Israel-Premier Tech). Miglior italiano Enrico Battaglin (Bardiani CSF Faizanè), 8° a 13″. Serrano è il nuovo leader della classifica con 7″ su Pidcock e sul connazionale Omar Fraile (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Alessandro Iacchi (Team Qhubeka), 13° a 28″.
TURUL ROMANIEI (Giro di Romania)
Il tedesco Lucas Carstensen (Bike Aid) si è imposto nella prima tappa, Satu Mare – Bistrița Primărie, percorrendo 205.2 Km in 4h58′24″, alla media di 41.26 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Daniel Babor (Elkov-Kasper) e il rumeno Eduard Michael Grosu (Drone Hopper-Androni Giocattoli). Miglior italiano Nicolas Dalla Valle (Giotti Victoria Savini Due), 5°. Grosu è il nuovo leader della classifica con 3″ sull’irlandese Cormac McGeough (Wildlife Generation Pro Cycling) e 4″ sul neozelandese Tom Sexton (Bolton Equities Black Spoke Pro Cycling). Miglior italiano Dalla Valle, 4° a 5″.
TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE
La spagnola Sheyla Gutierrez (Movistar Team) si è imposta anche nella seconda tappa, Lac de Champos – Montélimar, percorrendo 109.6 Km in 2h56′29″, alla media di 37.261 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Silvia Zanardi (BePink) e la francese Coralie Demay (St Michel-Auber 93). La Gutierrez è ancora leader della classifica con lo stesso tempo della canadese Simone Boilard (St Michel-Auber 93) e 2″ sulla Zanardi
CERATIZIT CHALLENGE BY LA VUELTA
Il team statunitense Trek – Segafredo si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Marina de Cudeyo, percorrendo 19.9 Km in 2h56′29″, alla media di 50.773 Km/h. Ha preceduto di 6″ il team australiano Team BikeExchange – Jayco e di 11″ il team francese FDJ – SUEZ – Futuroscope. Unico team italiano in gara la Valcar – Travel & Service, 11° a 1′32″. L’italiana Elisa Longo Borghini (Trek – Segafredo) è la prima maglia rossa con lo stesso tempo della britannica Elynor Backstedt (Trek – Segafredo) e dell’olandese Shirin van Anrooij (Trek – Segafredo)
URAN CORONA LA FUGA AL MONASTERO DI TENTUDIA. EVENEPOEL CONSERVA LA MAGLIA ROSSA
Una fuga vincente è ancora protagonista alla Vuelta 2022. Nella diciassettesima tappa con arrivo in salita al Monastero di Tentudia a imporsi è Rigoberto Uran (Team EF Education EasyPost) che scatta al momento giusto e ritrova la sparata di un tempo. Secondo è Quentin Pacher (Team Groupama FDJ) mentre chiude il podio Jesus Herrada (Team Cofidis). Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) resta in maglia rossa.
La caduta di Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) all’arrivo della sedicesima tappa è la maggior discriminante per le tattiche che adotteranno le squadre nella successiva tappa da Aracena al Monastero di Tentudia. Uno dei classici unipuerti spagnoli, neanche tanto impegnativi, dove bisognerà spingere e fare la differenza soprattutto negli ultimi 4 km ad oltre il 7% di pendenza media. Un Roglic in buone condizioni metterebbe a tirare la squadra e si impegnerebbe per la vittoria di tappa e per i conseguenti abbuoni, ma le botte rimediate ieri peseranno e quanto sul suo stato di forma, tant’è che la sua squadra ha comunicato che valuterà la situazione facendo intendere che lo sloveno potrebbe anche non partire oggi da Aracena? E le preoccupazioni erano evidentemente fondate, visto che con una nota in mattinata la Jumbo Visma comunicava ufficialmente il ritiro di Roglic dalla Vuelta. A questo punto la fuga, già pronosticata da molti, ha per la tappa di oggi ancora più possibilità di riuscita. Oltre a Roglic, erano segnalati non partenti Bryan Coquard (Team Cofidis) e Filippo Conca (Team Lotto Soudal). La tappa iniziava subito con diversi tentativi d’attacco ma la fuga faticava a concretizzarsi. Tra i vari ciclisti impegnati a portare via la fuga si segnalavano Thomas de Gendt (Team Lotto Soudal), Clement Champoussin (Team AG2R Citroen), Clement Russo (Team Arkea Samsic), James Shaw (Team EF Education EasyPost) e Robert Stannard (Team Alpecin Deceunink) ma dopo 30 km corsi ad una media superiore ai 52 km il gruppo era ancora compatto. Soltanto dopo il km 40 riuscivano ad evadere in 13: Clement Champoussin e Bob Jungels (Team AG2R Citroen), Gino Mader e Fred Wright (Team Bahrain Victorious), Jesus Herrada (Team Cofidis), Rigoberto Uran (Team EF Education EasyPost), Quentin Pacher (Team Groupama FDJ), Alessandro De Marchi (Team Israel Premier Tech), Lawson Craddock (Team BikeExchange Jayco), Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo), Marc Soler (UAE Team Emirates), Elie Gesbert e Simon Guglielmi (Team Arkea Samsic). A 60 km dall’arrivo la fuga aveva oltre 7 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rossa. Uran, il più pericoloso in classifica generale per Evenepoel, era distante dal belga quasi 15 minuti. Wright si aggiudicava il traguardo volante di Segura de Leon posto al km 133.2. Dopo aver lavorato per Mader, proprio Wright si staccava dalla fuga a 18 km dall’arrivo. Cominciavano così scatti e controscatti fra i ciclisti in testa, con la vittoria di tappa che ormai non poteva sfuggire ad uno di loro. Craddock si avvantaggiava di una decina di secondi ed era il primo ad affrontare la salita finale verso il Monastero di Tentudia. A 6 km dall’arrivo il vantaggio di Craddock sugli ex compagni di fuga era di 25 secondi. Il tratto più duro e costante della salita. Ovvero gli ultimi 4 km, vedeva ancora Craddock resistere al ritorno di un primo drappello di inseguitori che comprendeva Uran, Champoussin, Elissonde, Soler, Herrada e Pacher. I primi a riportarsi sullo statunitense erano Herrada e Uran ad 1 km e 200 metri dall’arrivo. Da dietro rimontavano anche Soler e Champoussin. Era Uran a sferrare l’attacco decisivo a 200 metri dall’arrivo. Il colombiano superava Herrada e andava a vincere davanti a Pacher, che nel frattempo riusciva a superare anche lo spagnolo. Chiudevano la top five Soler a 15 secondi di ritardo ed Elissonde a 26 secondi di ritardo. Tra i big di classifica o presunti tali, l’unico a racimolare qualche secondo su Evenepoel era Joao Almeida (UAE Team Emirates), che si classificava in tredicesima posizione a 5 minuti e 2 secondi di ritardo da Uran, mentre Evenepoel era quattordicesimo a 9 secondi di ritardo da Almeida. Per Uran è la prima vittoria stagionale mentre in classifica generale Evenepoel resta primo con 2 minuti ed 1 secondo di vantaggio su Enric Mas (Team Movistar) e 4 minuti e 51 secondi di vantaggio su Juan Ayuso (UAE Team Emirates). Domani è in programma la diciottesima tappa da Trujillo all’Alto de Piornal di poco più di 192 km. Sono presenti tre GPM nella seconda metà del percorso che renderanno la tappa piuttosto movimentata. Le due salite finali, entrambe denominate Alto de Piornal, sono molto simili, essendo lunghe una quindicina di km ed avendo una pendenza media inferiore al 6%. Un’altra tappa che potrebbe favorire le fughe e dove Evenepoel può controllare avversari che, dopo il ritiro di Roglic, non sembrano in grado di impensierirlo.
Giuseppe Scarfone

Rigoberto Uran vince sul Monastero di Tentudia (foto: Tim de Waele/Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ARACENA – MONASTERO DI TENTUDÍA
settembre 7, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Quello al monastero di Tentudía è il primo di due arrivi in salita sulla carta non particolarmenti impegnativi. Siamo, però, nell’ultima settimana di corsa, le energie sono in calo e basta poco per perdere le ruote dei migliori
Siamo arrivati all’ultima settimana della Vuelta, disegnata con mano più leggera rispetto le due precedenti. L’arrivo in salita odierno al monastero di Tentudía e quello di domani al Piornal sono sulla carta facili, per nulla paragonabili a quelli affrontati nei primi 14 giorni di cosa. Non s’incontreranno quindi arcigne pendenze come quelle del Colláu Fancuaya e di Praeres o chilometraggi “monstre” come quello della Sierra Nevada, ma ci troviamo in un momento particolarmente delicato della corsa, nella quale le energie cominciano inserobilmente a calare. Ci sono campioni che non reggono la terza settimana e nelle scorse tappe la leadership di Remco Evenepoel ha cominciato a scricchiolare, decisamente sulla Sierra de la Pandera, molto meno sulla Sierra Nevada. Con un situazione del genere il belga deve stare sul “chi vive”, molto attento alle azioni degli avversari perchè un passaggio a vuoto può essere pagato a caro prezzo anche se vissuto su salite pedalabili. Tra l’altro quella che oggi condurrà al traguardo è più impegnativa di quel che lasciano intendere i numeri perchè i suoi 9.4 Km al 5.2% celano all’interno un lungo tratto in quota che la spezza in due tronconi più dotati anche se non estremi: nei primi tremila metri la strada sale al 6.4% con un settore centrale all’8.6%, mentre negli ultimi 4 Km si pedala al 7.6% toccando un picco del 12% proprio all’inizio della seconda parte dell’ascesa.

Il monastero di Tentudía e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.hoy.es)
METEO VUELTA
Aracena : cielo sereno, 23.8°C, vento moderato da NNW (12-14 km/h), umidità al 35%
Fregenal de la Sierra (49 Km): cielo sereno, 25°C, vento moderato da NW (11-13 km/h), umidità al 33%
Jerez de los Caballeros (71 Km): poco nuvoloso, 26.1°C, vento moderato da WNW (12-14 km/h), umidità al 33%
Monasterio de Tentudía: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
13.21: partenza da Aracena
14.15: inizio diretta su Eurosport
16.36-17.00: traguardo volante di Segura de León
17.00-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo al Monastero di Tentudía
RASSEGNA STAMPA
Vuelta, finale incredibile! Evenepoel fora, Roglic cade a 50 metri dall’arrivo
Gazzetta dello Sport – Italia
Drama na Vuelti, Roglič je padel
Delo – Slovenia
Pedersen a gagné, Roglic est tombé, Evenepoel a crevé
L’Équipe – Francia
Desgracia de Roglic
AS – Spagna
Na Vuelta jogou-se à sorte e ao azar
Público – Portogallo
Mads Pedersen wins Vuelta stage 16 after drama for Roglic and Evenepoel
The Guardian – Regno Unito
Sensatie in finale van 16de Vuelta-rit: Primoz Roglic valt aan maar valt voor de meet, Remco Evenepoel rijdt lek
Het Nieuwsblad – Belgio
Roglic hard ten val in bizar slot Vuelta-rit, Pedersen pakt zege
De Telegraaf – Paesi Bassi
Mads Pedersen vinder igen i dramatisk Vuelta-afslutning
Politiken – Danimarca
Kuriose Schlussphase: Evenepoel hat Defekt und Roglic stürzt
Kicker – Germania
Etapa 16 de infarto en la Vuelta: pinchó Evenepoel y Roglic sufrió una dura caída
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz, fuera de los primeros cien en etapa 16 de la Vuelta a España, con victoria parcial de Mads Pedersen
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Sanlúcar de Barrameda – Tomares
1° Thomas Champion
2° Daryl Impey s.t.
3° Dario Cataldo a 1′18″
4° Ander Okamika s.t.
5° Filippo Conca a 1′28″
Classifica generale
1° Lluis Mas
2° Davide Cimolai a 3′22″
3° Julius Johansen a 9′58″
4° Julius van den Berg a 10′15″
5° Tim Merlier a 14′47″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
13 MAGGIO 1977 – 17a TAPPA: CORDOVILLA – BILBAO (170 Km)
GANO ORDIALES Y MAERTENS SE RESERVO PARA EL URQUIOLA
Tras ochenta kilometros de escapa en solatario
Parece se modificara el recorrido de la ultima etapa – ¿Donde acabara la Vuelta? – Ordiales: “Les cogì desprevenidos” – Un hombrada al estilo “Novistil – Gios” – Freddy Maertens: 219.750 pesetas – Carrasco: “Que sea en bien del ciclismo español
PEDERSEN, SANGUE E ARENA. IL DANESE VINCE A TOMARES IN UN FINALE AL CARDIOPALMA
Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) vince in una volata ristretta la sedicesima tappa con arrivo a Tomares battendo Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) e Danny van Poppel (BORA Hansgrohe). Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) fora all’interno degli ultimi 3 km e conserva la maglia rossa mentre Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) guadagna sul belga solo 8 secondi ma cade rovinosamente ad una cinquantina di metri dal traguardo.
La terza settimana della Vuelta si apre con la sedicesima tappa da Sanlucar de Barrameda a Tomares, nei pressi di Siviglia, lunga poco meno di 190 km. La tappa è completamente pianeggiante e non sono presenti GPM. Se vogliamo proprio trovare qualche difficoltà, dobbiamo analizzare in dettaglio gli ultimi 11 km nei quali è prevista una salitella di 3 km con alcuni tratti in doppia cifra ed un rettilineo d’arrivo che sale al 2.5%. A meno di clamorose sorprese, la volata di un gruppo compatto ma non troppo sembra l’opzione più credibile. Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) riparte in maglia rossa ed oggi non dovrebbe avere troppe difficoltà a conservarla. Da Sanlucar de Barraneda non partivano Maxim van Gils (Team Lotto Soudal) ed Esteban Chaves (Team EF Education EasyPost). La fuga di giornata partiva dopo già 1 km grazie all’iniziativa di Ander Okamika (Team Burgos BH) e di Luis Angel Mate (Team Euskaltel Euskadi). Dopo 10 km il vantaggio della coppia di testa superava i 3 minuti. Era la Trek Segafredo a controllare la fuga mantenendosi costantemente nelle prime posizioni del gruppo. Mads Pedersen era intenzionato a bissare il successo della tappa di Montilla, il cui arrivo era abbastanza simile a quello di oggi. Anche il Team Cofidis di Bryan Coquard dava una mano a tirare in testa al gruppo. Mentre dopo 20 km il vantaggio della fuga era salito a 4 minuti. Dopo 100 km il vantaggio della coppia di testa era sceso a 2 minuti e 40 secondi. Mate si aggiudicava il traguardo volante di Alcalà del Rio posto al km 161. A 20 km dalla conclusione il vantaggio di Okamika e di Mate era di soli 40 secondi sul gruppo maglia rossa in costante avvicinamento. La strada iniziava a salire nella località di Santiponce, a 15 km dal traguardo. Il gruppo vi arrivava ad alta velocità e riprendeva la fuga a poco meno di 14 km dall’arrivo. A 13 dall’arrivo scattava Ibai Azurmendi (Team Euskaltel Euskadi). L’azione del giovane ciclista basco durava un km circa prima che il gruppo rientrasse abbastanza facilmente su di lui. Alla volata dovevano rinunciare sia Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) sia Daryl Impey (Team Israel Premier Tech), entrambi rallentati da una foratura. Negli ultimi 3 km si registravano le fasi più appassionanti della tappa. A circa 2 km e mezzo dall’arrivo, forava anche Evenepoel, proprio quando Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) scattava nel tratto più duro all’8% trainando con sé un sorprendente Pascal Ackermann (UAE team Emirates). Ad un km e mezzo dalla conclusione rientravano sulla coppia di testa Fred Wright (Team Bharain Victorious), Danny van Poppel (Team BORA Hansgrohe) e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo). Era Roglic a tirare il quintetto ed addirittura a tentare la volata, ma vistosi superare da Ackermann, Van Poppel e Pedersen, si andava a scontrare con la bici di Wright, cadendo a terra e rimediando due brutte ferite al braccio ed alla gamba destra. Pedersen vinceva la volata ristretta davanti ad Ackermann e Van Poppel. Quarto era Wright mentre a 8 secondi di ritardo il gruppo era regolato da Quentin Pacher (Team Groupama FDJ) in quinta posizione. Pedersen ottiene la seconda vittoria di tappa alla Vuelta 2022 ed a meno di clamorose sorprese – leggasi cadute o covid – vincerà a Madrid la maglia verde della classifica a punti. In classifica generale Evenepoel ha 1 minuto e 26 secondi di vantaggio su Roglic, il cui rendimento nelle tappe finali sarà condizionato dalle botte che ha preso oggi. Domani è in programma la diciassettesima tappa da Aracena al Monastero di Tentudia. I quasi 163 km che i ciclisti dovranno affrontare presentano numerosi saliscendi che culminano nella salita finale verso l’arrivo, categorizzata come GPM di seconda categoria. La sua lunghezza è formalmente di 10 km, ma quelli più impegnativo sono gli ultimi 4 dove la pendenza media è del 7.7%. Una tappa un po’ da ‘vorrei ma non posso’, in cui non escludiamo l’ennesima fuga vincente di questa Vuelta e dove i big di classifica, per fare distacchi, avranno bisogno dell’apporto delle proprie squadre. La Jumbo Visma di Roglic è avvertita, a patto che dopo la tappa di oggi lo sloveno riesca a recuperare dalle botte e dalle ferite rimediate nella caduta.
Antonio Scarfone

Mads Pedersen vince a Tomares (foto: Getty Images Sport)
06-09-2022
settembre 6, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo) si è imposto nella sedicesima tappa, Sanlúcar de Barrameda – Tomares, percorrendo 189.4 Km in 4h45′29″, alla media di 39.806 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) e l’olandese Danny van Poppel (BORA-hansgrohe). Miglior italiano Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), 6° a 8″. Il belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) è ancora maglia rossa con 1′26″ sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e 2′01″ sullo spagnolo Enric Mas (Movistar Team). Miglior italiano Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), 34° a 59′06″
TOUR OF BRITAIN
Il belga Kamiel Bonneu (Sport Vlaanderen-Baloise) si è imposto nella terza tappa, Durham – Sunderland, percorrendo 163.6 Km in 4h05′33″, alla media di 39.976 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Benjamin Perry (WiV SunGod) e di 2″ il britannico Alexandar Richardson (Saint Piran). Miglior italiano Filippo Fiorelli (Bardiani CSF Faizanè), 16° a 7″. Perry è il nuovo leader della classifica con 7″ sul neozelandese Corbin Strong (Israel-Premier Tech) e 11″ sull’olandese Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB). Miglior italiano Fiorelli, 10° a 21″
TURUL ROMANIEI (Giro di Romania)
Il neozelandese Tom Sexton (Bolton Equities Black Spoke Pro Cycling) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Satu Mare, percorrendo 2.1 Km in 2′30″, alla media di 50.400 Km/h. Ha preceduto di 52 centesimi di secondo l’italiano Nicolas Dalla Valle (Giotti Victoria Savini Due) e di 1″ il rumeno Eduard Michael Grosu (Drone Hopper-Androni Giocattoli). Sexton è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Dalla Valle e 1″ su Grosu.
TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE
La spagnola Sheyla Gutierrez (Movistar Team) si è imposta nella prima tappa, Le Teil – Villeneuve-de-Berg, percorrendo 109.5 Km in 3h03′23″, alla media di 35.827 Km/h. Ha preceduto allo sprint la canadese Simone Boilard (St Michel-Auber 93) e di 2″ l’italiana Silvia Zanardi (BePink). La Gutierrez è la prima leader della classifica con lo stesso tempo della Boilard e 2″ sulla Zanardi
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SANLÚCAR DE BARRAMEDA – TOMARES
settembre 6, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
L’ultima settimana della Vuelta si apre con una tappa poco impegnativa, movimentata da un paio di strappi nel finale che dovrebbero ancora una volta mettere sotto scacco i velocisti
Ricordate la tappa di Montilla di venerdì, che proponeva un’ascesa finale pedalabile che non ha impedito l’arrivo allo sprint di un gruppo ridotto a 55 corridori? Quella odierna di Tomares è una frazione gemella di quella vinta da Mads Pedersen, ma si tratta di una gemella eterozigota, diversa in quanto nel finale non si dovrà fare i conti con una sola ascesa, ma con tre breve salitelle concentrate negli ultimi 14 Km, difficoltà che per la loro collocazione anche in questa occasione costituiranno un impiccio non da poco per i velocisti. E stavolta il gruppo al traguardo sarà ancora più selezionato se si pensa che la tappa di Tomares disputata alla Vuelta del 2017, che proponeva lo stesso finale di quest’anno ma senza la prima delle tre ascese, vide disputarsi il successo – conquistato dall’italiano Matteo Trentin – un gruppetto di 15 corridori, giunti sulla linea d’arrivo con sette secondi di vantaggio su un successivo plotoncino di 11 elementi e via via dietro altri corridori in gruppetti più ridotti e distanziati. Venendo al concreto del percorso odierno, ostacoli naturali non se ne incontreranno fino a 14 Km dal traguardo quando, giunti alle porte di Siviglia, inizierà la salita verso Valencina de la Concepción, 2 Km al 5.2% quasi del tutto privi di curve con gli ultimi 600 metri al 7.4%. Dopo lo scollinamento si rimarrà in quota per un paio di chilometri prima d’iniziare una discesa di 2.5 Km (media del 5%) che porterà all’ultima porzione pianeggiante di questa tappa, lunga 3 Km e mezzo. Terminato questo tratto i corridori si troveranno ai piedi dello strappo affrontanto anche nel 2017, mille metri esatti al 6.1% con la pendenza media che sale all’8.5% nel rettilineo finale di 400 metri. A quel punto mancheranno 2.5 Km al traguardo e di questi gli ultimi 1200 metri saranno nuovamente all’insù, ancche se stavolta più che salita si parla di lieve falsopiano al 2.5% di pendenza media.

I “Giardini del Conte” a Tomares e l’altimetria della sedicesima tappa (wikipedia)
METEO VUELTA
Sanlúcar de Barrameda: cielo sereno, 29.1°C, vento moderato da NNW (10 km/h), umidità al 43%
Utrera (79 Km): sole e caldo, 31.4°C, vento debole da N (7-8 km/h), umidità al 35%
Tomares : sole e caldo, 32.8°C, vento debole da W (8-9 km/h), umidità al 29%
GLI ORARI DELLA VUELTA
13.00: partenza da Sanlúcar de Barrameda
14.15: inizio diretta su Eurosport
16.40-17.00: traguardo volante di Alcala del Río
17.15-17.45: arrivo a Tomares
RASSEGNA STAMPA
Vuelta, a Sierra Nevada fa festa Arensman. Evenepoel regge
Gazzetta dello Sport – Italia
Roglič bo v zadnjem tednu lovil rdečih 94 sekund
Delo – Slovenia
Arensman vainqueur, Evenepoel limite la casse
L’Équipe – Francia
Enric Mas también muerde
AS – Spagna
Evenepoel defendeu liderança da Vuelta na altitude da Sierra Nevada
Público – Portogallo
Arensman wins stage 15, Evenepoel stays in red
The Guardian – Regno Unito
Thymen Arensman wint op de Sierra Nevada, Remco Evenepoel moet opnieuw tijd toestaan
Het Nieuwsblad – Belgio
Nederlands toptalent wint koninginnenrit Vuelta
De Telegraaf – Paesi Bassi
To 22-årige kometer jubler efter Vueltaens vilde kongeetape
Politiken – Danimarca
Roglic macht erneut Zeit gut – Arensman gewinnt 15. Etappe
Kicker – Germania
Vuelta a España: Arensman ganó la etapa reina y ‘Supermán’ López fue protagonista
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz, con Ineos Grenadiers, se ubicó en el puesto 17 en la etapa 15 de la Vuelta a España
El Universo – Ecuador
Australian Jay Vine tightens grip on Vuelta mountains jersey
The Sydney Morning Herald – Australia
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della qundicesima tappa, Martos – Sierra Nevada
1° Dario Cataldo
2° Lionel Taminiaux s.t.
3° Alex Kirsch s.t.
4° Mads Pedersen s.t.
5° Julien Bernard s.t.
Classifica generale
1° Lluis Mas
2° Davide Cimolai a 2′49″
3° Julius van den Berg a 7′13″
4° Julius Johansen a 9′13″
5° Tim Merlier a 12′33″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
12 MAGGIO 1977 – 16a TAPPA: FORMIGAL – CORDOVILLA (170 Km)
MAERTENS: 12a VICTORIA DI ETAPA
Igualando il viejo record de Delio Rodriguez
¿”Flandria”-”Super Ser”-”Velda”? – Caida de Juarez y Elorriaga – Maertens: “Me quedan cuatro oportunidades para batir el record” – Compas de espera – Maertens supero las doscientas mil pesetas – “Flequi” y Elorriaga, con la desgracia como aliada –
05-09-2022
settembre 5, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Giorno di riposo
TOUR OF BRITAIN
L’olandese Cees Bol (Team DSM) si è imposto nella seconda tappa, Hawick – Duns, percorrendo 175.2 Km in 4h08′35″, alla media di 42.288 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Jake Stewart (nazionale britannica) e il neozelandese Corbin Strong (Israel-Premier Tech). Miglior italiano Martin Marcellusi (Bardiani CSF Faizanè), 10°. Strong è ancora leader della classifica con 8″ su Stewart e sullo spagnolo Omar Fraile (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Filippo Fiorelli (Bardiani CSF Faizanè), 10° a 14″
MARYLAND CLASSIC 2022, SEP VANMARCKE VINCE OLTREOCEANO
Sep Vanmarcke vince la classica a stelle e strisce davanti a Zukowsky e Powless. Quinto Piccolo
Prima edizione assoluta della nuova corsa di un giorno nello stato del Maryland, USA, già in programma per il debutto nel 2020 poi posticipata di due anni causa pandemia Covid-19. La lista partenti è di tutto rispetto e infatti la corsa si infiamma fin dalle fasi iniziali, sotto il ritmo forsennato imposto da EF Education – EasyPost e Trek – Segafredo per mettere alla prova il gruppo che si spezza ben presto in vari tronconi.
Davanti c’è una selezione graduale ma inesorabile che porta via una fuga di 12 unità quando si arriva al circuito finale intorno alla città di Baltimora. Giunti all’ultima tornata, a guidare la corsa davanti sono rimasti solo in cinque: Sep Vanmarcke (Israel – Premier Tech), Nickolas Zukowsky (Human Powered Health), Andrea Piccolo e Neilson Powless (EF Education – EasyPost), Toms Skujiņš (Trek – Segafredo). Il portacolori azzurro della EF è encomiabile nell’ultimo km a tirare la volata al compagno di squadra statunitense, ma questi però non riesce a sopravanzare un Sep Vanmarcke oggi in grande spolvero e un ottimo Zukowsky primo degli sconfitti sul traguardo.
Lorenzo Alessandri

Sep Vanmarcke vince la volata sul traguardo di Baltimora (SnowyMountain Photography)