DYLAN TEUNS FA LA VOCE GROSSA SUL MURO DI HUY!

aprile 20, 2022 by Redazione  
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Dylan Teuns (Bahrain Victorious) si impone alla Freccia Vallone 2022 con un’azione di forza a 150 metri dal traguardo che piega la resistenza dei più quotati avversari. L’ultimo a cedere è Alejandro Valverde (Movistar) che qui ha i record di vittorie in carriera, mentre sale sul terzo gradino del podio Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). Fa notizia, in negativo, il quarto posto del campione del mondo Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl), per la prima volta fuori dal podio in sei partecipazioni. Mai protagonista, invece, l’atteso Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che nonostante resti davanti non riesce a seguire l’accelerazione decisiva di Teuns creando un buco in cui fa “entrare” inizialmente anche Alaphilippe!

La fuga di giornata riesce ben presto a formarsi e così caratterizzare i primi chilometri della Freccia Vallone 2022. A riuscire ad evadere dal gruppo sono Jimmy Janssens (Alpecin-Fenix), Pierre Rolland (B&B Hotels-KTM), Bruno Armirail (Groupama-FDJ) , Valentin Ferron (TotalEnergies), Simon Guglielmi (Arkea-Samsic), Daryl Impey (Israel-Premier Tech), Chris Juul-Jensen (BikeExchange-Jayco) e Morten Hulgaard (Uno-X), raggiunti qualche chilometro dopo da Luc Wirtgen e Jens Reynders. Il gruppo scivola subito a 3’ di ritardo, in testa si alternano la Ineos Grenadiers, la Quick-Step Alpha Vinyl e l’UAE Team Emirates. A poco meno di 80 Km dalla conclusione, grazie anche all’aiuto all’inseguimento da parte della EF Education – EasyPost e della Jumbo Visma, il margine dei fuggitivi scende sotto i 2’. La corsa inizia ad entrare nel vivo con l’ingresso nel circuito finale, caratterizzato dal triplice passaggio sul Muro di Huy. Alla testa della corsa non resta che gestire 1’30” di vantaggio al passaggio sulla Côte d’Ereffe. L’altra asperità, la Côte de Cherave, fa staccare Reynders: sono i primi segnali di una fuga che va a dissolversi. La stessa sorte poco dopo tocca anche a Wirtgen. Al primo passaggio dal traguardo gli otto in testa conservano poco più di 1’10” di vantaggio. Dietro il gruppo prende in testa il muro con gli uomini della Movistar, nonostante sia il primo dei tre passaggi previsti il ritmo è sostenuto tanto che a farne le spese, a sorpresa, è Tom Pidcock (Ineos Grenadiers). Allo scollinamento subito un cambio in testa con una nuova fase di corsa e questa volta il blocco della Bahrain Victorious prova a sfruttare il vento laterale per spezzare un gruppo già allungatissimo. La cosa non riesce e produce solo un ulteriore avvicinamento ai battistrada, ormai a 50”. Al passaggio dalla Côte d’Ereffe nel gruppo di testa restano Armirail, Ferron, Guglielmi, Impey e Janssens che, grazie ad un rilassamento del gruppo inseguitore, riescono a portarsi a 2’ di vantaggio. E’ la quiete prima della tempesta. Infatti sulla successiva Côte de Cherave Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost) lancia all’attacco il compagno di squadra Simon Carr, azione che fa calare di nuovo il vantaggio dei fuggitivi a 30″. Subito dopo il secondo passaggio sul Muro d’Huy, mentre Carr raggiunge i battistrada, in testa le squadre più attese conquistano le prime posizioni a difesa dei propri capitani. Davanti, intanto, dopo aver rifiatato, Carr prova ad andarsene tutto solo a 19 chilometri dalla conclusione, seguito da Ferron. Dietro è uno straordinario Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a dettare il ritmo dell’inseguimento, a cui viene data nuova linfa anche dagli uomini Ineos con Geraint Thomas a sacrificarsi per i compagni. A 9 Km dalla conclusione, grazie anche all’azione di Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl), la fuga viene annullata. Come da canovaccio sarà ancora il Muro di Huy a decretare il vincitore della Freccia Vallone, infatti anche la penultima asperità, la Côte de Cherave, non offre particolari attacchi se non un allungo degli uomini Cofidis con un attacco di Rémy Rochas. Il francese guadagna poche decine di metri, raggiunto successivamente da Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl) e Soren Kragh Andersen (Team DSM). I tre riescono a portarsi a 12” dal plotone, ormai lanciatissimo verso l’ultima ascesa a Huy, che li riacciuffa pochi metri prima dell’ultimo chilometro. Davanti si porta subito la Movistar, prima con Carlos Verona e poi con Enric Mas, alla cui ruota si fa trovare pronto Alejandro Valverde. Gli spagnoli vengono subito affiancati da Dylan Teuns (Bahrain-Victorious), mentre Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl) restano un po’ più indietro. Superata la doppia curva, quella con le pendenze maggiori, il gruppo si apre sempre meno folto e nel tratto diritto che porta al traguardo è Teuns a piazzare il colpo di pedale più deciso a 300 metri dalla conclusione. Inizialmente la reazione di Valverde è ottima, tanto che segue il belga con a ruota Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). Dietro i tre cede improvvisamente Tadej Pogacar, che va a creare così un buco che costringe Alaphilippe a passarlo di lato. Davanti Valverde sembra riuscire ad affiancare Teuns, ma cede anche lui alla progressione del belga, che riesce ad alzare tutto solo le braccia al cielo. Grande prova di forza di Teuns e di tutta la Bahrain Victorious, che si dimostra essere tra le squadre più in forma di questa stagione. Il fuoriclasse madrileno, alla sua ultima stagione tra i professionisti, deve accontentarsi del secondo posto; terzo è un rigenerato Vlasov, quarto arriva Alaphilippe, quinto si piazza Daniel Felipe Martinez (Ineos Granadiers). Il miglior italiano è Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), che chiude al quindicesimo posto

Antonio Scarfone

Il testa a testa tra Teuns e Valverde sul muro di Huy (foto Getty)

Il testa a testa tra Teuns e Valverde sul muro di Huy (foto Getty)

20-04-2022

aprile 20, 2022 by Redazione  
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FRECCIA VALLONE

Il belga Dylan Teuns (Bahrain Victorious) si è imposto nella classica belga, Blegny – Muro di Huy, percorrendo 202.1 Km in 4h42′12″, alla media di 42.97 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar Team) e il russo Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), 15° a 7″

FRECCIA VALLONE DONNE

L’italiana Marta Cavalli (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope) si è imposto nella classica belga, Huy – Muro di Huy, percorrendo 133.4 Km in 3h38′37″, alla media di 36.612 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) e di 10″ l’olandese Demi Vollering (Team SD Worx)

TOUR OF THE ALPS

Il tedesco Lennard Kämna (BORA-hansgrohe) si è imposto nella terza tappa, Lana – Villabassa, percorrendo 154.6 Km in 4h02′56″, alla media di 38.183 Km/h. Ha preceduto di 3″ il costaricense Andrey Amador (INEOS Grenadiers) e di 4″ lo spagnolo Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA). Miglior italiano Simone Ravanelli (Drone Hopper-Androni Giocattoli), 39° a 2′33″. Lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious) è ancora leader della classifica con 6″ sul francese Romain Bardet (Team DSM) e 12″ sull’ungherese Attila Valter (Groupama-FDJ). Miglior italiano Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè), 37° a 13′58″

KAMNA VINCE A VILLABASSA. PELLO BILBAO RESTA IN MAGLIA VERDE

aprile 20, 2022 by Redazione  
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A Villabassa, nella terza tappa del TOTA 2022, una fuga partita soltanto dopo una sessantina di km riesce a superare indenne i GPN di Terento e soprattutto del Passo Furcia e si gioca la vittoria. E’ decisivo l’allungo di Lennard Kamna (Team BORA Hansgrohe) ad 1 km dall’arrivo. Il tedesco vince praticamente in solitaria mentre Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) mantiene agevolmente la maglia verde e domani dovrà difenderla sull’unico arrivo in salita di Kals am Glossglockner.

La Lana – Villabassa, terza frazione del TOTA 2022, può dare altri interessanti spunti per quanto riguarda la definizione della classifica generale, una volta giunti al giro di boa della breve corsa a tappe alpina. I GPM di Terento e del Passo Furcia, situati nella seconda metà del percorso, decideranno l’esito della tappa, probabilmente ancora una volta ‘dedicata’ agli uomini di classifica. Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) parte da Lana in maglia verde e sembra aver acquisito sulla strada i gradi di capitano a dispetto di Landa e Buitrago. Da Lana non partiva Vincenzo Albanese (Team Eolo Kometa). La costante serie di attacchi e contrattacchi faceva presagire una complicata concretizzazione della fuga odierna. Ancora dopo una cinquantina di km la fuga non era ancora definita. Intorno al km 55 ci provavano Natnael Tesfatsion (Team Drone Hopper Androni Giocattoli), Lennard Kamna (Team BORA Hansgrohe), Josè Joaquin Rojas (Team Movistar), Unai Iribar (Team Euskaltel Euskadi), Mattia Bais (Team Eolo Kometa) e James Piccoli (Team Israel Premier Tech) ma il gruppo annullava questo tentativo nel giro di un paio di km. Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) si aggiudicava il primo traguardo volante di Velturno posto al km 55.6. Finalmente il gruppo si rialzava dopo oltre 60 km e si formava la fuga grazie all’azione di dodici uomini. Oltre a Rojas, Iribar, Kamna e Tesfatsion, già protagonisti nell’attacco precedente, erano presenti Vadim Pronskiy (Team Astana Qazaqstan), Andrey Amador (Team INEOS), Merhawi Kudus (Team EF Education EasyPost), Reuben Thompson (Team Groupama FDJ), Will Barta (Team Movistar), Jonathan Lastra (Team Caja Rural), Torstei Traeen (Uno X Pro Cycling Team) e Chris Hamilton (Team DSM). Ad 84 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo maglia verde sfiorava i 3 minuti. Iribar scollinava in prima posizione sul primo GPM di Terento posto al km 91.6. Il gruppo inseguiva a circa 3 minuti di ritardo tirato dagli uomini del Team Bahrain Victorious. Il successivo GPM del Passo Furcia, con i suoi ultimi durissimi 3 km, sarebbe stato decisivo per le ambizioni dei dodici uomini in fuga. Il drappello di testa affrontava le prime rampe del Passo Furcia con quasi 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia verde. Gli ultimi 3 km facevano la selezione decisiva e restavano in testa Pronskiy e Traeen. Era il norvegese a scollinare in prima posizione ma nella successiva discesa era vittima di una caduta e così Pronskiy restava da solo. Al suo inseguimento, ad una ventina di secondi, era segnalato Piccoli. Il canadese riusciva a raggiungere Pronskiy a 19 km dall’arrivo. A 15 km dall’arrivo in testa alla cora si formava un gruppo che oltre a Pronskiy e Piccoli comprendeva anche Amador, Kamna, Kudus, Barta, Lasta e Tesfatsion, tutti quanti reduci dalla fuga di giornata. Il gruppo, o meglio, gruppetto maglia verde, con tutti i migliori, inseguiva a 1 minuto e 15 secondi di ritardo. Kudus era vittima di un problema meccanico e si staccava dal gruppetto di testa a 10 km dall’arrivo. Il forcing di Team Bahrain Victorious, Team INEOS e Team DSM avvicinava il gruppo maglia verde alla testa della corsa ed a 8 km dall’arrivo il vantaggio dei fuggitivi era sceso a 1 minuto. Kamna scattava a 1 km dall’arrivo guadagnando un centinaio di metri sui diretti avversari. Il tedesco manteneva un vantaggio tale da non poter essere più raggiunto ed andava a vincere sul traguardo di Villabassa con 3 secondi di vantaggio su Amador e 4 secondi di vantaggio su Lastra. Il gruppo maglia verde era regolato da Sean Quinn (Team EF Education First) a 57 secondi di ritardo. Kamna ottiene la seconda vittoria stagionale dopo essersi già imposto lo scorso Febbraio nella quinta tappa della Vuelta a Andalucia. In classifica generale resta tutto invariato rispetto alla tappa di ieri, con Pello Bilbao che resta in prima posizione davanti a Romain Bardet (Team DSM) ed Attila Valter (Team Groupama FDJ). Domani è in programma la quarta tappa da Villabassa a Kals am Glossglockner. E’ l’unica tappa del TOTA 2022 che prevede un arrivo in salita, anche se divisa in due parti. Vedremo se il Team Bahrain Victorious, ormai faro della corsa, lascerà andare la fuga come oggi oppure saranno gli uomini di classifica a darsi battaglia per la vittoria.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Kamna a Villabassa (Tim de Waele/Getty Images)

La vittoria di Kamna a Villabassa (Tim de Waele/Getty Images)

19-04-2022

aprile 19, 2022 by Redazione  
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TOUR OF THE ALPS

Lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious) si è imposto nella seconda tappa, Primiero / San Martino di Castrozza – Lana, percorrendo 154.1 Km in 3h56′04″, alla media di 39.167 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Romain Bardet (Team DSM) e l’ungherese Attila Valter (Groupama-FDJ). Miglior italiano Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team), 31° a 6′50″. Bilbao è il nuovo leader della classifica con 6″ su Bardet e 12″ su Valter. Miglior italiano Felline, 29° a 7′30″.

GRAN PREMIO PALIO DEL RECIOTO – TROFEO C (U23)

Il francese Romain Grégoire (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Negrar, percorrendo 147.2 Km in 3h58′35″, alla media di 37.019 Km/h. Ha preceduto di 28″ il colombiano Edgar Andres Pinzon (Colombia Tierra de Atletas) e di 37″ il norvegese Johannes Staune-Mittet (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Davide De Cassan (Cycling Team Friuli ASD), 4° a 39″

BILBAO, VITTORIA SUL FILO DI LANA. TAPPA E MAGLIA PER LO SPAGNOLO

aprile 19, 2022 by Redazione  
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Nella volata ristretta della seconda tappa del TOTA 2022, Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) la spunta su Romain Bardet (Team DSM) sul traguardo di Lana dopo che la fuga di giornata veniva annullata a 10 km dall’arrivo. Lo spagnolo è la nuova maglia verde, anche grazie al lavoro della sua squadra che mette all’angolo l’ex leader Geoffrey Bouchard (Team AG2R).

La seconda tappa del TOTA 2022 da San Martino di Castrozza a Lana parte in salita per i ciclisti visto che si affronteranno immediatamente le difficili rampe del Passo Rolle. Al suo scollinamento, al km 22, probabilmente si sarà già formata la fuga che però non avrà vita facile visto l’esito della prima tappa, con il gruppo inseguitore che non è riuscito a chiudere su Geoffrey Bouchard (Team AG2R), prima maglia verde della corsa alpina. Il successivo Passo della Mendola che si affronterà al km km 82 sarà quasi certamente lo spartiacque della tappa e deciderà il suo esito. Dopo una breve discesa verso Fondo si ricomincerà a salire verso il Passo delle Palade la cui scalata su pendenze modeste anticiperà la discesa ed il tratto di pianura finale verso Lana. Insomma una tappa tutta da seguire nella quale la classifica generale potrà subire ulteriori assestamenti. Com’era prevedibile, già lungo la scalata del Passo Rolle il gruppo esplodeva e tra attacchi e contrattacchi restava in testa un drappello di dieci ciclisti che includeva anche nomi di primissima fascia. I dieci erano Hermann Pernsteiner (Team Bahrain Victorious), Miguel Angel Lopez e Vadim Pronskiy (Team Astana Qazaqstan), Pavel Sivakov (Team INEOS), Felix Gall (Team AG2R Citroen), Cian UIJTDEBROEKS Uijtdebroeks (Team BORA Hansgrohe), Jonathan Caicedo (Team EF Education EasyPost), Matteo Badilatti e Michael Storer (Team Groupama FDJ) e Thymen Arensman (Team DSM). Lopez scollinava in prima posizione. Alle spalle del gruppo di testa erano segnalati ad oltre 1 minuto di ritardo Carl Fredrik Hagen (Team Israel Premier Tech), Chris Hamilton (Team DSM) e Ivan Cobo (Team Kern Pharma). Il grippo maglia verde, formato per adesso da un a trentina di unità, aveva invece 2 minuti e 30 secondi di ritardo. La settantina di km tra pianura e discesa che portavano ai piedi del Passo della Mendola vedevano il forcing dell’AG2R per chiudere sulla fuga, nonostante la presenza di Gall nel gruppo di testa. Lopez si aggiudicava il traguardo volante di Cavalese posto al km 54.8. Nel frattempo Hagen rientrava nel gruppo di testa mentre, Cobo ed Hamilton venivano riassorbiti dal gruppo che a 90 km dall’arrivo aveva un ritardo di 3 minuti e mezzo sulla fuga. Il gruppo di testa iniziava la scalata verso il Passo della Mendola con 2 minuti di vantaggio sul gruppo maglia verde. I primi a staccarsi dal gruppo di testa erano Hagen e Pronskiy. Nel gruppo maglia verde era il Team Bahrain Victorious a fare un forcing abbastanza deciso, che metteva in difficoltà proprio Bouchard ed anche Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ), ancora lontano dalla forma migliore. Sivakov attaccava negli ultimi metri prima del passaggio sul Passo della Mendola. Il russo scollinava con una decina di secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore mentre il grosso del gruppo era segnalato a poco più di un minuto di ritardo. Sivakov e Storer restavano in testa alla corsa quando mancavano una quarantina di km all’arrivo. Alle loro spalle il gruppo tirato dal Team Bagrain Victorious si riduceva sempre di più e nonostante Bouchard fosse rientrato in un primo tempo grazie all’aiuto dei suoi compagni, si staccava definitivamente ad una ventina di km dall’arrivo, lungo la discesa del Passo delle Palade. L’efficacia del forcing del Team Barain Victorius era dimostrata dalla’annullamento dell’azione di Sivakov e Storer, ripresi a 10 km dall’arrivo. I ciclisti che avevano formato la fuga di giornata questa volta non riuscivano nell’intento di giocarsi la vittoria di tappa. Nella volata ristrettissima che andava di scena a Lana era Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) a prevalere su Romain Bardet (Team DSM) e su Attila Valter (Team Groupama FDJ). La top five si completava con il quarto posto di Felix Gall (Team AG2R Citroen) ed il quinto posto di Eddie Dunbar (Team INEOS), mentre per il primo ciclista italiano classificato bisognava scorrere l’ordine d’arrivo fino alla 31° posizione, nella quale appariva il nome di Fabio Felline (Team Astana Qazaqstan). Bilbao ottiene la seconda vittoria stagionale dopo quella nella terza tappa del Giro dei Paesi Baschi. Lo spagnolo balza al comando in classifica generale con 6 secondi di vantaggio su Bardet e 12 secondi di vantaggio su Valter. Domani è in programma la terza tappa da Lana a Villabassa per un totale di 154.6 km. Le due salitelle di Velturno e di Naz, poste nella prima metà del percorso, riscalderanno i pedali dei ciclisti che troveranno più avanti i due GPM, Terento e Passo Furcia, rispettivamente di seconda e di prima categoria. Quest’ultimo in particolare, lungo poco meno di 8 km, presenta nella parte centrale 3 km con pendenze costantemente in doppia cifra. Dallo scollinamento mancheranno circa 23 km all’arrivo, sul quale dovrebbe arrivare al 99% un gruppetto risicato di uomini in cui saranno presenti i veri pretendenti alla vittoria finale.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Pello Bilbao a Lana (foto: Getty Images)

La vittoria di Pello Bilbao a Lana (foto: Getty Images)

18-04-2022

aprile 18, 2022 by Redazione  
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TOUR OF THE ALPS

Il francese Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team) si è imposto nella prima tappa, Cles – Primiero /San Martino di Castrozza, percorrendo 160.9 Km in 4h12′22″, alla media di 38.254 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious) e il francese Romain Bardet (Team DSM). Miglior italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team), 4° a 5″. Bouchard è il primo leader della classifica con 9″ su Bilbao e 11″ su Bardet. Miglior italiano Albanese, 4° a 15″.

ROUTE DE MOUSCRON (Donne)

L’olandese Thalita De Jong (JEGG-DJR Academy) si è imposta nella corsa belga, circuito di Mouscron, percorrendo 127 Km in 3h09′41″, alla media di 40.172 Km/h. Ha preceduto la connazionale Nicole Steigenga (Team Coop-Hitec Products) e l’italiana Martina Alzini (Cofidis Women Team)

GIRO DEL BELVEDERE (U23)

Il francese Romain Grégoire (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Villa di Villa, percorrendo 166.2 Km in 3h56′14″, alla media di 42.213 Km/h. Ha preceduto di 20″ l’italiano Federico Guzzo (Zalf Euromobil Désirée Fior) e di 23″ il norvegese Per Strand Hagenes (Jumbo-Visma Development Team)

BOUCHARD, PASQUETTA COL BOTTO. TAPPA E MAGLIA AL TOTA 2022

aprile 18, 2022 by Redazione  
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La fuga della prima tappa del Tour of the Alps 2022 resiste fino alla fine al ritorno del gruppo e Geoffrey Bouchard (Team AG2R) ha la gamba giusta per mantenere una distanza tale da consentirgli di vincere sul traguardo di San Martino di Castrozza ed indossare la prima maglia verde di leader della classifica generale.

Il Tour of The Alps 2022 si sviluppa lungo cinque tappe in linea dove ovviamente è predominante un’altimetria costituita da salite più o meno lunghe e più o meno difficili. Tra le squadre WT presenti, Team Bahrain Victorious porta due pezzi da novanta come Mikel Landa e Pello Bilbao, che possono diventare a ben vedere i fari della corsa. Risponde presente l’INEOS Grenadiers che porta sulle Alpi due ottimi scalatori come Eddie Dundar e Richie Porte, oltre a Pavel Sivakov, già vincitore qui nel 2019. Tra gli outsider, ma neanche poi tanto outsider, troviamo ciclisti del calibro di Miguel Angel Lopez (Team Astana Qazaqstan), Romain Bardet (Team DSM) e Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ), quest’ultimo alla costante ricerca di una forma che manca, almeno per i risultati che contano, da un paio d’anni. La prima tappa parte da Cles ed arriva a San Martino di Castrozza dopo 161 km. I ciclisti incontreranno le insidie altimetriche più importanti nella seconda parte del percorso, quando dovranno scalare il Passo Brocon ed il successivo Passo Gobbera. Gli ultimi 25 km tra discesa e pianura serviranno a capire quali e quanti ciclisti saranno rimasti nel groppo di testa con la classifica generale che potrebbe già essere abbastanza delineata. Dopo la partenza da Cles si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sei ciclisti: Mattia Bais (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli), Geoffrey Bouchard (Team AG2R Citroen), Asier Etxeberria (Team Euskaltel Euskadi), Vinicius Rangel Costa (Team Movistar), Ben Zwiehoff (Team BORA Hansgrohe) ed Emanuel Zangerle (Tirol KTM Cycling Team). Al traguardo intermedio di Pergine Valsugana, posto al km 55.6 e vinto da Zangerle, il vantaggio della fuga sul gruppo inseguitore era di circa 6 minuti. Il gruppo era tirato dal Team Bahrain Victorious e dal Team Israel Premier Tech. Sulle prime rampe del Passo Brocon la fuga iniziava a perdere qualche pezzo. Si segnalavano in difficoltà sia Zangerle che Rangel Costa. Bouchard e Zwiehoff, dal canto loro, allungavano a circa 3 km dallo scollinamento. Era il francese a scollinare in prima posizione mentre il gruppo era segnalato a 4 minuti di ritardo. Prima del successivo GPM di Passo Gobbera, Etxeberria e Bais riuscivano a rientarre su Bouchard e Zwiehoff ma il ritmo imposto specialmente dal francese sul secondi GPM era tale da mettere ancora una volta in difficoltà lo spagnolo e l’italiano. Proprio Bouchard scollinava in prima posizione mentre il gruppo inseguitore, tirato dagli uomini del Team INEOS aveva accorciato il distacco sulla testa della corsa a poco più di 2 minuti. Nella successiva discesa il francese allungava tentando l’azione personale. A 16 km dall’arrivo Bouchard aveva 50 secondi di vantaggio sui tre ex compagni di fuga e 2 minuti di vantaggio sul gruppo. Bouchard passava sulla linea del traguardo una prima volta quando mancavano 13 km alla conclusione. Il gruppo inseguitore aveva ancora 1 minuto e 45 secondi da recuperare su Bouchard. Nel frattempo Bais, Zwiehoff ed Etxeberria venivano ripresi dal gruppo quando mancavano 11 km all’arrivo. A 7 km dall’arrivo il vantaggio di Bouchard sul gruppo era sceso a 1 minuto e 15 secondi. Il francese accusava i primi sintomi di stanchezza e la sua pedalata si faceva meno incisiva. Uno zampellotto a circa 3 km dall’arrivo faceva diminuire ulteriormente il suo vantaggio sul gruppo allungatissimo. A 2 km dalla fine il vantaggio del francese era di soli 12 secondi e la strada in leggera discesa e qualche curva a gomito favorivano Bouchard che riusciva a vincere sul traguardo di San Martino di Castrozza con 5 secondi di vantaggio su Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Romain Bardet (Team DSM). Chiudevano la top five Vincenzo Albanese (Team EOLo Kometa) in quarta posizione e Felix Gall (Team AG2R) in quinta posizione. In classifica generale Bouchard, alla prima vittoria stagionale, è la prima maglia verde con 9 secondi di vantaggio su Pello Bilbao e 11 secondi di vantaggio su Bardet. Domani la seconda tappa da San Martino di Castrozza a Lana è lunga poco più di 154 km e vede subito dopo la partenza la scalata del Passo Rolle, GPM di seconda categoria, lungo poco più di 21 km e sul quale probabilmente si formerà la fuga di giornata. Successivamente i ciclisti sono attesi dal secondo GPM del Passo della Mendola posto al km 104, al quale seguirà il Passo delle Palade, non classificato come GPM ma pur sempre in una costante ascesa di 13 km. Gli ultimi 30 km sono prevalentemente in discesa e in pianura, per cui, come nella tappa odierna. Una tappa nel complesso dura che ci potrà dire qualcosa in più in ottica classifica generale.

Giuseppe Scarfone

Geoffrey Bouchard vince a San Martino di Castrozza (foto: Getty Images)

Geoffrey Bouchard vince a San Martino di Castrozza (foto: Getty Images)

17-04-2022

aprile 17, 2022 by Redazione  
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PARIGI – ROUBAIX

L’olandese Dylan van Baarle (INEOS Grenadiers) si è imposto nella classica francese, Compiègne – Roubaix, percorrendo 257.2 Km in 5h37”00″, alla media di 45.792 Km/h. Ha preceduto di 1′47″ il belga Wout van Aert (Jumbo-Visma) e l’elvetico Stefan Küng (Groupama-FDJ). Miglior italiano Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), 19° a 4′47″

PRESIDENTIAL CYCLING TOUR OF TÜRKIYE

L’ultima tappa, circuito di Istanbul (137.8 Km), è stata annullata a causa del maltempo. Il neozelandese Patrick Bevin (Israel-Premier Tech) si impose in classifica con 20″ sull’australiano Jay Vine (Alpecin-Fenix) e 40″ sull’argentino Eduardo Sepulveda (Drone Hopper-Androni Giocattoli). Miglior italiano Kevin Colleoni (Team BikeExchange-Jayco), 11° a 1′56″

TOUR DU LOIR-ET-CHER

L’olandese Rick Ottema (Metec-Solarwatt p/b Mantel) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Blois, percorrendo 97.5 Km in 2h06′33″, alla media di 46.227 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Valentin Retailleau (AG2R Citroën U23 Team) e Corentin Ermenault (A.V.C. Aix-en-Provence). Unico italiano in gara Alessio Gasparini (JAVA Kiwi Atlántico), 118° a 16′49″. Il ceco Michael Kukrle (Elkov-Kasper) si impone in classifica con 21″ sul danese Jeppe Aaskov Pallesen (Team Coloquick) e su Retailleau. Gasparini 119° a 34′51″

BELGRADE – BANJALUKA

Il belga Andreas Goeman (Tarteletto-Isorex) si è imposto nella quinta e ultima tappa, Derventa – Banja Luka, percorrendo 154.5 Km in 3h11′30″, alla media di 48.407 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Patryk Stosz (Voster ATS Team) e Bartosz Rudyk (Santic-Wibatech). Miglior italiano Francesco Di Felice (Gallina Ecotek Lucchini), 4°. Il polacco Jakub Kaczmarek (HRE Mazowsze Serce Polski) si impone in classifica con 18″ sul belga Gianni Marchand (Tarteletto-Isorex) e 1′26″ sul belga Lennert Teugels (Tarteletto-Isorex). Miglior italiano Di Felice, 9° a 2′14″

GRAND PRIX FÉMININ DE CHAMBÉRY

L’australiana Brodie Chapman (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope) si è imposta nella corsa francese, circuito di Chambéry-le-Vieux, percorrendo 109 Km in 3h20”37″, alla media di 32.599 Km/h. Ha preceduto di 27″ la francese Victorie Guilman (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope) e di 49″ l’italiana Cristina Tonetti (Top Girls Fassa Bortolo)

DYLAN VAN BAARLE CAVALCA SUL PAVE’. E’ SUA LA PARIGI ROUBAIX 2022

aprile 17, 2022 by Redazione  
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Sul mitico pavè della Parigi Roubaix tutti aspettano Mathieu Van Der Poel ma è un altro olandese a prendersi gli onori della cronaca. Dylan Van Baarle (Team INEOS) accelera nel settore di Camphin-en-Pévèle e se ne va tutto solo verso la gloria. Gli italiani più attesi corrono benino nella prima parte della corsa ma poi due forature mettono ko sia Filippo Ganna (Team INEOS) che Davide Ballerini (Team QUick Step Alpha Vinyl).

La Parigi Robaix 2022 torna finalmente ad essere disputata ad Aprile dopo gli anni travagliati dovuti alla pandemia del Covid19. Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) non potrà difendere la vittoria ottenuta lo scorso Ottobre per i noti motivi legati ai problemi cardiaci riscontrati durante la Parigi Nizza. L’Italia dovrà quindi trovare un altro jolly e affidarsi a nomi nuovi come Filippo Ganna, uno dei capitani dell’INEOS Grenadiers. Tra i grandi favoriti della vigilia Mathieu van der Poel (Team Alpecin Fenix) non si nasconde e punta al bersaglio grosso dopo il terzo posto del 2021. Il ciclista olandese avrà tutta la squadra per lui mentre tra le fila della Jumbo Visma non si può dire lo stesso per Wout van Aert che ritorna alle corse dopo 20 giorni passati tra covid e allenamenti in Spagna. Il belga sarebbe stato sicuramente tra i naturati favoriti sul pavè ma, stando alle voci che filtrano tra i più informati, dovrebbe svolgere un ruolo di supporto a Mike Teunissen e Christophe Laporte. Deciderà cominque la strada. Altri nomi da tenere in considerazione sono quelli di Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Mads Pedersen (Team Trek Segafredo), Yves Lampaert (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Ma molti altri ciclisti potranno certamente dire la loro. Sono 30 i tratti in pavè. Dopo la partenza da Compiegne e la prima caduta della corsa occorsa a Clement Davy (Team Groupama FDJ), il primo tentativo di fuga era portato da Mathias Norsgaard (Team Movistar) e Stanislaw Aniolkowski (Team Bingoal Pauwels) dopo una quindicina di km. La loro azione in testa alla corsa non era troppo decisa ed infatti il gruppo chiudeva su di loro nel giro di qualche km. Al km 22 ripartiva una coppia formata da Tom Scully (Team EF Education EasyPost) e Vito Braet (Team Sport Vlaanderen Baloise). Anche questa volta il gruppo reagiva ed annullava questo secondo tentativo d’attacco. Al km 32 ci provavano Owain Doull (Team EF Education EasyPost), Laurent Pichon (Team Arkea Samsic) e Alexandr Riabushenko (Team Astana Qazaqstan). Questa volta il terzetto guadagnava sul gruppo 20 secondi nel giro di un paio di km. Le cose cambiavano quando il gruppo a causa del vento si spezzava in due tronconi. La prima parte formata da una settantina di ciclisti piombava sulla coppia di testa mentre un altro centinaio accusava un ritardo di un minuto quando erano trascorsi 55 km dalla partenza. A tirare in testa era il Team INEOS con Filippo Ganna molto attivo. A tirare il gruppo staccato era il team Alpecin Fenix il cui capitano Van Der Poel era rimasto staccato, così come Wout van Aert (Team Jumbo Visma). Della formazione olandese era rimasto staccato anche Christophe Laporte, altro uomo da tenere in forte considerazione. Oltre al team INEOS, in testa alla corsa tiravano anche Team EF Education EasyPost e Team Quick Step Alpha Vinyl. Oltre ai nomi già citati, nel gruppo dei ritardatari era presente anche Stefan Kung, capitano del Team Groupama FDJ. Prima di affrontare il primo settore in pavè, Troivilles a Inchy, una caduta nel gruppo inseguitore metteva ko Kasper Asgreen (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo), dando così una bella mazzata alle aspettative della Danimarca. Iniziavano anche le forature e il primo nome caldo che ne subiva una era Filippo Ganna (Team INEOS). Il ciclista piemontese era costretto a mettere i piedi a teraa e farsi assistire dal cambio ruote, perdendo così tempo prezioso e facendosi riprendere dal primo gruppo degli inseguitori. Arrivava così la volta di Niki Terpstra (Team TotalEnergies) che si avvantaggiava sul drappello in testa alla corsa riuscendo a guadagnare una ventina di secondi tra Quievy a Saint Python e Saint Python. L’azione del vincitore della Parigi Roubaix del 2014 si interrompeva a 135 km dall’arrivo, quando veniva ripreso dal gruppo al suo inseguimento. Anche Jens Reynders (Team Sport Vlaanderen), uscito in avanscoperta e andato in testa alla corsa per qualche km, veniva rallentato da una foratura e costretto a rientrare, per così dire nei ranghi, a 117 km dall’arrivo. Poco prima dell’entrata nella Foresta di Aremberg si avvantaggiavano in cinque: Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Davide Ballerini (Team Quick Step Alpha Vinyl), Laurent Pichon (Team Arkea Samsic), Tom Devriendt (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Casper Pedersen (Team DSM). Ballerini restava vittima di una foratura e diceva addio alle speranze italiane dopo che già Ganna si era dovuto arrendere in precedenza. Anche Pedersen si staccava dal drappello di testa in cui restavano soltanto Mohoric, Devriendt e Pichon. A 63 km dall’arrivo il terzetto di testa aveva 2 minuti di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Anche Pichon e Mohoric, in due momenti differenti, erano vittima di problemi meccanici che li costringevano a fermarsi. A 35 km dal termine Devriendt era da solo in testa alla corsa mentre a 25 secondi di ritardo inseguiva un gruppo formato da Pichon, Mohoric, Van der Poel, Van Aert, Dylan Van Baarle e Ben Turner (Team INEOS), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Yves Lampaert (Team Quick Step Alpha Vinyl) ed Adrien Petit (Team Intermarchè Wanty Gobert). Devriendt veniva ripreso da Mohoric e Lampaert a 28 km dall’arrivo. Van Baarle raggiungeva i tre di testa a 26 km dall’arrivo. Il quartetto di testa guadagnava sui diretti inseguitori. A 21 km dall’arrivo il loro vantaggio era di 28 secondi su un terzetto formato da Kung, Van Aert e Stuyven. A 20 km dall’arrivo proprio Stuyven era vittima di una foratura. Iniziaza così in quint’ultimo settore in pacè di Camphin-en-Pévèle. Van Baarle accelerava e cercavano di tenere lo scatenato olandese Lampaert e Mohoric mentre Devriendt sembrava più in difficoltà. L’azione di Van Baarle era ancora più incisiva nel successivo settore del carrefour de l’Arbre. A 13 km dall’arrivo l’olandese aveva una ventina di secondi di vantaggio su Mohoric e Lampaert mentre più staccato era un terzetto formato da Van Aert, Kung e Devriendt. Lampaert cadeva rovinosamente nel penultimo tratto in pavè per colpa di uno spettatore distratto che lo toccava provocandone la caduta. Mohoric veniva ripreso da Van Aert, Kung e Devriendt. Van Baarle andava a trionfare in solitaria nel velodromo di Roubaix mentre van Aert regolava il drappello degli inseguitori, che giungeva con 1 minuto e 47 secondi di ritardo. Terzo era stefan Kung (Team groupama FDJ) mentre chiudevano la top five Devriendt in quarta posizione e Mohoric in quinta posizione. La stagione del pavè finisce e già nella settimana entrante ci si sposterà sulle Ardenne dove vedremoi all’opera un’alta tipologia di ciclisti con Freccia vallone e Liegi-Bastogne-Liegi.

Giuseppe Scarfone

Dylan Van Baarle vince la Parigi Roubaix 2022  Foto: Bas Czerwinski/Getty Images

Dylan Van Baarle vince la Parigi Roubaix 2022 Foto: Bas Czerwinski/Getty Images

ANNULLATA L’ULTIMA TAPPA, PATRICK BEVIN VINCE IL GIRO DI TURCHIA 2022

aprile 17, 2022 by Redazione  
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A causa delle avverse condizioni meteo, l’ultima tappa del Giro di Turchia 2022 viene annullata dopo una trentina di km dalla partenza ed i tempi neutralizzati. Le classifiche finali si basano su quelle della penultima tappa che vedono quindi trionfare Patrick Bevin (Team Israel Premier Tech).

L’ottava ed ultima tappa del Giro di Turchia 2022, pur partendo regolarmente da Istanbul, è stata annullata dopo una trentina di km a causa delle avverse condizioni meteo che hanno preso di mira la capitale turca. Vento forte e pioggia battente hanno causato diverse cadute nei primi km di tappa e l’organizzazione, probabilmente incoraggiata dagli stessi ciclisti, ha deciso per l’annullamento della tappa e per la neutralizzazione dei tempi. In questo modo la classifica generale e le classifiche connesse vengono ‘congelate’ e ritenute valide in base alla penultima tappa. In questo modo Patrick Bevin (Team Israel Premier Tech) è il vincitore finale e veste definitivamente la maglia turchese. Il neozelandese ottiene una vittoria di prestigio grazie all’attacco portato ieri sul secondo GPM e scaturito successivamente anche nella vittoria di tappa in quel di Tekirdan. In seconda posizione, a 20 secondi di ritardo da Bevin, si posiziona Jay Vine (Team Alpecin Fenix), anche lui presente ieri nell’azione decisiva mentre conclude in terza posizione Eduardo Sepulveda (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli) che dopo aver sognalo la vittoria finale non viene supportato da una squadra abbastanza debole e incapace di chiudere ieri sulla coppia oceanica. In classifica generale il primo degli italiani è Kevin Colleoni (Team BikeExchange), undicesimo a quasi 2 minuti di ritardo da Bevin. Per quanto riguarda le altre classifiche, Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) si aggiudica quella a punti, Noah Granigan (Wildlife Generation Pro Cycling) quella GPM ed infine il Team Kern Pharma ottiene la vittoria della classifica a squadre. Il Giro di Turchia lascia ora la scena alla Parigi Roubaix, che accenderà la Pasqua ciclistica sul mitico pavè del Nord.

Antonio Scarfone

Patrick Bevin vince il Giro di Turchia 2022 (foto: Getty Images)

Patrick Bevin vince il Giro di Turchia 2022 (foto: Getty Images)

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