DYLAN VAN BAARLE CAVALCA SUL PAVE’. E’ SUA LA PARIGI ROUBAIX 2022

aprile 17, 2022
Categoria: 4) PARIGI - ROUBAIX, News

Sul mitico pavè della Parigi Roubaix tutti aspettano Mathieu Van Der Poel ma è un altro olandese a prendersi gli onori della cronaca. Dylan Van Baarle (Team INEOS) accelera nel settore di Camphin-en-Pévèle e se ne va tutto solo verso la gloria. Gli italiani più attesi corrono benino nella prima parte della corsa ma poi due forature mettono ko sia Filippo Ganna (Team INEOS) che Davide Ballerini (Team QUick Step Alpha Vinyl).

La Parigi Robaix 2022 torna finalmente ad essere disputata ad Aprile dopo gli anni travagliati dovuti alla pandemia del Covid19. Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) non potrà difendere la vittoria ottenuta lo scorso Ottobre per i noti motivi legati ai problemi cardiaci riscontrati durante la Parigi Nizza. L’Italia dovrà quindi trovare un altro jolly e affidarsi a nomi nuovi come Filippo Ganna, uno dei capitani dell’INEOS Grenadiers. Tra i grandi favoriti della vigilia Mathieu van der Poel (Team Alpecin Fenix) non si nasconde e punta al bersaglio grosso dopo il terzo posto del 2021. Il ciclista olandese avrà tutta la squadra per lui mentre tra le fila della Jumbo Visma non si può dire lo stesso per Wout van Aert che ritorna alle corse dopo 20 giorni passati tra covid e allenamenti in Spagna. Il belga sarebbe stato sicuramente tra i naturati favoriti sul pavè ma, stando alle voci che filtrano tra i più informati, dovrebbe svolgere un ruolo di supporto a Mike Teunissen e Christophe Laporte. Deciderà cominque la strada. Altri nomi da tenere in considerazione sono quelli di Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Mads Pedersen (Team Trek Segafredo), Yves Lampaert (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Ma molti altri ciclisti potranno certamente dire la loro. Sono 30 i tratti in pavè. Dopo la partenza da Compiegne e la prima caduta della corsa occorsa a Clement Davy (Team Groupama FDJ), il primo tentativo di fuga era portato da Mathias Norsgaard (Team Movistar) e Stanislaw Aniolkowski (Team Bingoal Pauwels) dopo una quindicina di km. La loro azione in testa alla corsa non era troppo decisa ed infatti il gruppo chiudeva su di loro nel giro di qualche km. Al km 22 ripartiva una coppia formata da Tom Scully (Team EF Education EasyPost) e Vito Braet (Team Sport Vlaanderen Baloise). Anche questa volta il gruppo reagiva ed annullava questo secondo tentativo d’attacco. Al km 32 ci provavano Owain Doull (Team EF Education EasyPost), Laurent Pichon (Team Arkea Samsic) e Alexandr Riabushenko (Team Astana Qazaqstan). Questa volta il terzetto guadagnava sul gruppo 20 secondi nel giro di un paio di km. Le cose cambiavano quando il gruppo a causa del vento si spezzava in due tronconi. La prima parte formata da una settantina di ciclisti piombava sulla coppia di testa mentre un altro centinaio accusava un ritardo di un minuto quando erano trascorsi 55 km dalla partenza. A tirare in testa era il Team INEOS con Filippo Ganna molto attivo. A tirare il gruppo staccato era il team Alpecin Fenix il cui capitano Van Der Poel era rimasto staccato, così come Wout van Aert (Team Jumbo Visma). Della formazione olandese era rimasto staccato anche Christophe Laporte, altro uomo da tenere in forte considerazione. Oltre al team INEOS, in testa alla corsa tiravano anche Team EF Education EasyPost e Team Quick Step Alpha Vinyl. Oltre ai nomi già citati, nel gruppo dei ritardatari era presente anche Stefan Kung, capitano del Team Groupama FDJ. Prima di affrontare il primo settore in pavè, Troivilles a Inchy, una caduta nel gruppo inseguitore metteva ko Kasper Asgreen (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo), dando così una bella mazzata alle aspettative della Danimarca. Iniziavano anche le forature e il primo nome caldo che ne subiva una era Filippo Ganna (Team INEOS). Il ciclista piemontese era costretto a mettere i piedi a teraa e farsi assistire dal cambio ruote, perdendo così tempo prezioso e facendosi riprendere dal primo gruppo degli inseguitori. Arrivava così la volta di Niki Terpstra (Team TotalEnergies) che si avvantaggiava sul drappello in testa alla corsa riuscendo a guadagnare una ventina di secondi tra Quievy a Saint Python e Saint Python. L’azione del vincitore della Parigi Roubaix del 2014 si interrompeva a 135 km dall’arrivo, quando veniva ripreso dal gruppo al suo inseguimento. Anche Jens Reynders (Team Sport Vlaanderen), uscito in avanscoperta e andato in testa alla corsa per qualche km, veniva rallentato da una foratura e costretto a rientrare, per così dire nei ranghi, a 117 km dall’arrivo. Poco prima dell’entrata nella Foresta di Aremberg si avvantaggiavano in cinque: Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Davide Ballerini (Team Quick Step Alpha Vinyl), Laurent Pichon (Team Arkea Samsic), Tom Devriendt (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Casper Pedersen (Team DSM). Ballerini restava vittima di una foratura e diceva addio alle speranze italiane dopo che già Ganna si era dovuto arrendere in precedenza. Anche Pedersen si staccava dal drappello di testa in cui restavano soltanto Mohoric, Devriendt e Pichon. A 63 km dall’arrivo il terzetto di testa aveva 2 minuti di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Anche Pichon e Mohoric, in due momenti differenti, erano vittima di problemi meccanici che li costringevano a fermarsi. A 35 km dal termine Devriendt era da solo in testa alla corsa mentre a 25 secondi di ritardo inseguiva un gruppo formato da Pichon, Mohoric, Van der Poel, Van Aert, Dylan Van Baarle e Ben Turner (Team INEOS), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Yves Lampaert (Team Quick Step Alpha Vinyl) ed Adrien Petit (Team Intermarchè Wanty Gobert). Devriendt veniva ripreso da Mohoric e Lampaert a 28 km dall’arrivo. Van Baarle raggiungeva i tre di testa a 26 km dall’arrivo. Il quartetto di testa guadagnava sui diretti inseguitori. A 21 km dall’arrivo il loro vantaggio era di 28 secondi su un terzetto formato da Kung, Van Aert e Stuyven. A 20 km dall’arrivo proprio Stuyven era vittima di una foratura. Iniziaza così in quint’ultimo settore in pacè di Camphin-en-Pévèle. Van Baarle accelerava e cercavano di tenere lo scatenato olandese Lampaert e Mohoric mentre Devriendt sembrava più in difficoltà. L’azione di Van Baarle era ancora più incisiva nel successivo settore del carrefour de l’Arbre. A 13 km dall’arrivo l’olandese aveva una ventina di secondi di vantaggio su Mohoric e Lampaert mentre più staccato era un terzetto formato da Van Aert, Kung e Devriendt. Lampaert cadeva rovinosamente nel penultimo tratto in pavè per colpa di uno spettatore distratto che lo toccava provocandone la caduta. Mohoric veniva ripreso da Van Aert, Kung e Devriendt. Van Baarle andava a trionfare in solitaria nel velodromo di Roubaix mentre van Aert regolava il drappello degli inseguitori, che giungeva con 1 minuto e 47 secondi di ritardo. Terzo era stefan Kung (Team groupama FDJ) mentre chiudevano la top five Devriendt in quarta posizione e Mohoric in quinta posizione. La stagione del pavè finisce e già nella settimana entrante ci si sposterà sulle Ardenne dove vedremoi all’opera un’alta tipologia di ciclisti con Freccia vallone e Liegi-Bastogne-Liegi.

Giuseppe Scarfone

Dylan Van Baarle vince la Parigi Roubaix 2022  Foto: Bas Czerwinski/Getty Images

Dylan Van Baarle vince la Parigi Roubaix 2022 Foto: Bas Czerwinski/Getty Images

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