LA TAPPA DEL GIORNO: SANXENXO – MOS (CASTRO DE HERVILLE)

settembre 4, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ultime salite alla Vuelta 2021, che domenica si concluderà a Santiago di Compostela. È l’ultima occasione favorevole agli scalatori per rifinire la top ten della classifica

Le montagne sono terminate ma c’è ancora spazio per le salite alla Vuelta 2021. Nella penultima tappa se ne affronteranno ben undici, cinque delle quali valevoli per assegnare definitivamente la maglia di leader della classifica dei Gran Premi della Montagna, che al momento vede in testa l’australiano Michael Storet con soli 4 punti di vantaggio sul francese compagno di squadra Romain Bardet e 11 sul “capo” della Vuelta Primoz Roglic. Oggi si dovranno superare nel complesso 55 Km di salita a quote collinari (si supereranno di poco i 600 metri sul livello del mare), incontrando brevi rampe con il “peperoncino” nelle gambe inserite all’interno di ascese che sulla carta non sembrano impegnative e che potrebbero vedere inscenate piccole scaramucce tra gli interessati per definire la top ten della classifica alle spalle dell’irraggiungibile Roglic: appena 23 secondi, per esempio, separano il secondo della classifica dal terzo e poco importa che quei due corridori, Enric Mas e Miguel Angel Lopez, siano compagni di squadra. Il primo tratto al “peperoncino” sarà rappresentato dal chilometro iniziale al 10% dell’Alto de Mabia (6 Km al 5.7%), che s’incontrerà ad un’ottantina di chilometri dalla conclusione; dopo il successivo Alto de Mougás (quasi 10 Km al 6.1%, Cima Coppi della tappa) un’altra salita speziata sarà l’Alto de Prado, i cui 5.5 Km al 6.2% contengono una rampa di mille metri al 10.3% collocata nel finale dell’ascesa. Giudice senza possibilità d’appello, poichè in vetta si concluderà questa frazione, sarà la conclusiva ascesa verso il Castro de Herville, una decina di chilometri al 5% con un’altra maligna rampetta di un chilometro al 10.6% che si esaurirà a circa 6 Km dall’arrivo.

METEO

Sanxenxo : nubi sparse, 17.9°C, vento debole da SSW (3 km/h), umidità al 85%
Ponte Caldelas (Km 33.4) : nubi sparse, 19.9°C, vento debole da SSW (6-7 km/h), umidità al 74%
Mos (67.5 Km) : nubi sparse, 21.4°C, vento debole da SW (7 km/h), umidità al 75%
Baiona (traguardo volante – 157.6 Km) : nubi sparse, 18.3°C, vento debole da SW (6 km/h), umidità al 82%
Mos (Castro de Herville): previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

11.47: partenza da Sanxenxo
12.03: chilometro 0
14.50-15.15: scollinamento Alto de Vilachán
15.15: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 121 Km dalla partenza)
15.20-15-40: scollinamento Alto de Mabia
15.50-16.15: scollinamento Alto de Mougás
16.05-16.35: traguardo volante di Baiona
16.35-17.10: scollinamento Alto de Prado
17.15-17.50: arrivo a Mos

L’ANGOLO DELLA STORIA

La penultima tappa prende il via da Sanxenxo, centro della Galizia non particolarmente celebre ma che ha avuto un privilegio riservato a poche cittadine spagnole, quello di aver ospitato il “Grand Départ” della Vuelta. Accadde il 24 agosto del 2013, quando vi terminò la cronosquadre d’apertura, scattata da Vilanova de Arousa e vinta dall’Astana, che percorse i 27 Km del tracciato a quasi 55 Km orari, precedendo di dieci secondi la RadioShack – Leopard e di sedici la Omega Pharma – Quick Step, mentre le uniche due formazioni italiane al via, la Lampre – Merida e la Cannondale, accusarono rispettivamente 56 secondi e 1′26″ di ritardo. A vestire la prima maglia rossa fu lo sloveno Janez Brajkovic mentre ad essere incoronato vincitore della Vuelta tre settimane più tardi sarà il 41enne statunitense Chris Horner, corridore più anziano ad imporsi in un Grande Giro. L’anno precedente Sanxenxo si era “impratichita” di Vuelta ospitando per la prima volta l’arrivo di una frazione della corsa spagnola, vinta dal tedesco John Degenkolb, che precedette allo sprint il francese Bouhanni e l’italiano Daniele Bennati.

La croce innalzata sulla vetta dell’Alto do Castro de Herville e l’altimetria della ventesima tappa (turismoriasbaixas.com)

La croce innalzata sulla vetta dell’Alto do Castro de Herville e l’altimetria della ventesima tappa (turismoriasbaixas.com)

EWAN PIÙ VELOCE DI COLBRELLI E VAN POPPEL AL BENELUX TOUR

settembre 3, 2021 by Redazione  
Filed under News

Caleb Ewan, il furetto tasmaniano della Lotto Soudal, si è imposto nella quinta tappa del Benelux Tour. Seconda piazza per Sonny Colbrelli che si è messo alle spalle Danny van Poppel. Cambio della guardia nin classifica dove Stefan Küng ha superato Stefan Bissegger, arrivato nelle retrovie

Al Benelux Tour è stata la volta di Caleb Ewan. Il tasmaniano della Lotto Soudal ha conquistato la quinta tappa della corsa precedendo il campione italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) e Danny van Poppel (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux). Quarta piazza anche oggi per Peter Sagan (Bora – Hansgrohe). La terza piazza di Van Poppel ha insidiato la leadership della classifica a punti di Tim Merlier (Alpecin-Fenix) che, grazie al sesto posto odierno, l’ha mantenuta per soli due punti.
Per quanto riguarda la classifica generale la giornata odierna è stata caratterizzata dalla défaillance dell’ormai ex leader Stefan Bissegger (EF Education – Nippo), che ha chiuso la tappa in 102a posizione con quasi sei minuti di ritardo, dicendo così addio ai suoi sogni di gloria. La nuova classifica vede al primo posto Stefan Küng (Groupama – FDJ) che precede di 2″ Luke Durbridge (Team BikeExchange) e di 6″ Christophe Laporte (Cofidis, Solutions Crédits) e Victor Campenaerts (Team Qhubeka NextHash). Seguono Colbrelli, Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), Tim Merlier (Alpecin-Fenix), Tim Wellens (Lotto Soudal) e Lukas Pöstlberger (BORA – hansgrohe), con un ritardo che va dai 14” dell’italiano ai 28” dell’austriaco.
Domani la sesta e penultima tappa prevede 207.6 km da Ottignies-Louvain-la-Neuve ad Houffalize, con una seconda parte molto interessante per la presenza di ben 11 còtes racchiuse negli ultimi cento chilometri, nei quali si andrà a ricalcare in parte le strade percorso alla Liegi-Bastogne-Liegi: una sequenza di difficoltà che potrebbe ispirare i cacciatori di classiche.

Mario Prato

Ewan a segno della quinta tappa del Giro del Benelux (foto Bettini)

Ewan a segno della quinta tappa del Giro del Benelux (foto Bettini)

03-09-2021

settembre 3, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Il danese Magnus Cort Nielsen (EF Education-NIPPO) si è imposto nella diciannovesima tappa, Tapia – Monforte de Lemos, percorrendo 191.2 Km in 4h24′54″, alla media di 43.307 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Rui Filipe Alves Oliveira (UAE Team Emirates) e lo statunitense Quinn Simmons (Trek-Segafredo). Miglior italiano Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step), 4°. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora maglia rossa con 2′30″ sullo spagnolo Enric Mas Nicolau (Movistar Team) e 2′53″ sul colombiano Miguel Ángel López Moreno (Movistar Team). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 18° a 55′22″

BENELUX TOUR

L’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) si è imposto nella quinta tappa, Riemst – Bilzen, percorrendo 192 Km in 4h26′24″, alla media di 43.243 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) e l’olandese Danny van Poppel (Intermarché-Wanty-Gobert). L’elvetico Stefan Küng (Groupama – FDJ) è il nuovo leader della classifica con 2″ sull’australiano Luke Durbridge (Team BikeExchange) e 6″ sul francese Christophe Laporte (Cofidis). Miglior italiano Colbrelli, 5° a 14″

TURUL ROMANIEI

Il rumeno Emil Dima (Giotti Victoria-Savini Due) si è imposto nella terza tappa, Sibiu – Poiana Brașov, percorrendo 187 Km in 4h24′36″, alla media di 42.404 Km/h. Ha preceduto di 2″ il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team) e l’argentino Eduardo Sepúlveda (Androni Giocattoli-Sidermec). Miglior italiano Davide Rebellin (Work Service Marchiol Vega), 6° a 2″. Il polacco Jakub Kaczmarek (HRE Mazowsze Serce Polski) è il nuovo leader della classifica con 5″ sul connazionale Szymon Rekita (Voster ATS Team) e Sepúlveda. Miglior italiano Rebellin, 7° a 26″

A TRAVERS LES HAUTS DE FRANCE

Il francese Jason Tesson (St Michel-Auber 93) si è imposto nella prima tappa, Arras – Lagnicourt-Marcel, percorrendo 129 Km in 3h05′19″, alla media di 41.766 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Alexis Pierre (V.C.Rouen 76) e il norvegese Erlend Jordbrekk Blikra (Uno-X Pro Cycling Team). Due italiani in gara: Filippo Fortin (Team Vorarlberg) 10°, Filippo Ridolfo (Novo Nordisk Development) 54° (entrambi con i tempi dei primi). Tesson è il primo leader della classifica con 4″ su Pierre e 6″ su Blikra. Fortin 13° a 10″, Ridolfo 55° a 10″

CLASSIC GRAND BESANÇON DOUBS

L’eritreo Biniam Ghirmay Hailu (Intermarché-Wanty-Gobert) si è imposto nella corsa francese, Besançon – Marchaux, percorrendo 172.5 Km in 4h10′20″, alla media di 41.357 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team) e il francese Axel Zingle (Cofidis)

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

L’italiano Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nella prima tappa, Rive d’Arcano – Tarvisio, percorrendo 153 Km in 3h43′33″, alla media di 41.065 Km/h. Ha preceduto di 1′02″ gli italiani Filippo D’Aiuto (Pedale Scaligero) e Antonio Puppio (Team Qhubeka). Zurlo è il primo leader della classifica con 1′02″ su D’Aiuto e Puppio

CERATIZIT CHALLENGE BY LA VUELTA (Donne)

L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) si è imposta nella seconda tappa, cronoscalata della Estación Invernal Cabeza de Manzaneda, percorrendo 7.3 Km in 19′08″, alla media di 22.892 Km/h. Ha preceduto di 19″ l’elvetica Marlen Reusser (Alé BTC Ljubljana) e di 27″ l’italiana Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope). La Reusser è ancora leader della classifica con 1′36″ sull’olandese Pauliena Rooijakkers (Liv Racing) e 1′39″ sulla Van Vleuten. Miglior italiana la Cavalli, 6° a 2′06″.

CORT NIELSEN VINCE LA FUGA INFINITA. E’ LA TERZA TAPPA ALLA VUELTA 2021 PER IL DANESE

settembre 3, 2021 by Redazione  
Filed under News

Una fuga di una ventina di corridori iniziata dopo la partenza da Tapia non ha vita facile visto che il gruppo la tiene sotto controllo, ma nonostante l’impegno di BikeExchange e DSM i sette ciclisti che restano davanti riescono a mantenere un vantaggio tale da riuscire a giocarsi la vittoria di tappa. E’ il solito – a questo punto – Magnus Cort Nielsen (Team EF Education Nippo) che non si fa scappare l’occasione e trionfa in una volata ristretta a Monforte de Lemos, ottenendo la sua terza vittoria alla Vuelta 2021.

I tre GPM nei primi 60 km possono condizionare e non poco la diciannovesima tappa della Vuelta 2021 da Tapia a Monforte de Lemos. La fuga che presumibilmente si formerà può puntare alla vittoria di tappa, a due condizioni. Che sia sufficientemente numerosa e che le squadre dei velocisti non si impegnino nell’inseguimento nei successivi 130 km, dove sono pressoché assenti altre insidie altimetriche. Sarà comunque una giornata tranquilla per Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) e gli altri uomini di classifica che aspettano le ultime due tappe per sferrare gli attacchi finali, anche se crediamo che ormai ci si batta più per le posizioni di rincalzo alle spalle dllo sloveno. Dopo la partenza da Tapia la strada si impennava immediatamente per arrivare all’Alto de Sela d’Entorcisa, posto al km 21.9. Dal gruppo cercavano di uscire diversi ciclisti per formare la fuga. Era Magnus Cort Nielsen (Team EF Education Nippo) a scollinare in prima posizione. Dopo una breve discesa si ricominciava a salire verso l’Alto de Garganta, secondo GPM in programma. Molto attivo era Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash) che scollinava in prima posizione. La fuga prendeva ormai piede, con il gruppo che era segnalato a quasi tre minuti di ritardo. Oltre ad Aru e Cort Nielsen, gli altri ciclisti che la componevano erano Andrea Bagioli (Team Deceuninck Quick Step), Mikael Cherel e Damien Touzè (Team AG2R Citroen), Jay Vine (Team Alpecin Fenix), Mark Padun (Team Bahrain Victorious), Pelayo Sanchez (Team Burgos BH), Julen Amezqueta (Team Caja Rural), Lawson Craddock (Team EF Education Nippo), Antonio Soto (Team Euskaltel Euskadi), Anthony Roux (Team Groupama FDJ), Andreas Kron (Team Lotto Soudal), Robert Stannard (Team BikeExchange), Nico Denz (Team DSM), Quinn Simmons (Team Trek Segafredo), Rui Oliveira e Jan Polanc (UAE Team Emirates). Sull’Alto de Barbeitos, terzo ed ultimo GPM di tappa posto al km 60.9, Cherel scollinava in prima posizione. Il gruppo maglia rossa, segnalato a circa 2 minuti di ritardo, aveva recuperato qualcosa sulla fuga e non aveva perso completamente le speranze di rifarsi sotto, anche se la maglia verde Fabio Jakobsen (Team Deceuninck Quick Step) era segnalato in un gruppo ancora più indietro. Nonostante la presenza nella fuga di Stannard e Denz, la BikeExchange e la DSM continuavano a fare il ritmo nel gruppo maglia rossa e non permettevano che il vantaggio della fuga aumentasse troppo. A 50 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo maglia rossa era sceso a 1 minuto. Il ritmo imposto dalla Bike Exchange era molto elevato ed il gruppo vedeva ormai la fuga. Una caduta a 42 km dall’arrivo metteva ko Louis Meintjes, uomo di classifica del Team Intermarchè Wanty Gobert, che era costretto al ritiro. Simmons ed Oliveira attaccavano nel tratto in leggera salita che precedeva il traguardo volante di Oural. Simmons si aggiudicava il traguardo volante mentre il gruppo maglia rossa inseguiva a 40 secondi di ritardo. Kron, Bagioli, Craddock, Cort Nielsen e Roux si riportavano sulla coppia di testa a 26 km dall’arrivo. A 20 km dalla conclusione i sette uomini di testa avevano 30 secondi di vantaggio sul gruppo. I cambi regolari in testa alla corsa permettevano ai fuggitivi di mantenere un vantaggio stabile nei confronti del gruppo inseguitore, in cui tirava soltanto il Team BikeExchange. A 16 km dall’arrivo arrivava il Team DSM a dar man forte al Team BikeExchange ma il vantaggio della fuga si manteneva stabile intorno ai 30 secondi. Un generosissimo Craddock si metteva in testa all’ultimo km per tirare la volata al compagno di squadra Cort Nielsen che non si faceva certo pregare e andava a vincere nettamente su Simmons ed Oliveira. Alberto Dainese regolava il gruppo dei battuti a 18 secondi di ritardo da Cort Nielsen. Il ciclista danese si conferma un cagnaccio e ottiene la terza vittoria alla Vuelta 2021. In classifica generale resta tutto immutato con Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) in maglia rossa con 2 minuti e 30 secondi di vantaggio su Enric Mas (Team Movistar) e 2 minuti e 53 secondi di vantaggio su Miguel Angel Lopez (Team Movistar). Domani è in programma la ventesima tappa da Sanxenxo a Castto di Herville, per un totale di 202.2 km. Una tappa dal profilo vagamente ‘ardennese’, con diversi saliscendi e pochissima pianura. I cinque GPM concentrati nella seconda metà di tappa possono ingolosire qualche finisseur e, perché no, qualche uomo di classifica. Roglic dovrà tenere gli occhi bene aperti prima dell’ultima tappa, la cronometro individuale di Santiago de Compostela.

Giuseppe Scarfone

Magnus Cort Nielsen vince a Monforte de Lemos (foto: Getty Images Sport)

Magnus Cort Nielsen vince a Monforte de Lemos (foto: Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO: TAPIA – MONFORTE DE LEMOS

settembre 3, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Volata o fuga? Entrambe le ipotesi sono valide per la terzultima tappa della Vuelta, ma la seconda è favorita dalla collazione di questa frazione a pochi giorni dal termine della corsa spagnola

Se questa tappa si fosse disputata nel corso della prima o della seconda settimana i velocisti non avrebbero avuto molti problemi nell’arrivare a disputarsi la vittoria al termine di una tappa caratterizzata da due lunghi tratti pianeggianti negli ultimi 80 Km, intervallati da una modesta salita di 3.5 Km al 4.6% piazzata a circa 32 Km dall’arrivo. Grazie al disegno altimetrico del finale le loro formazioni non avrebbero avuto troppi problemi ad andare a riprendere la fuga di giornata, andata via nella più movimentata fase iniziale della tappa, che prevede tre Gran Premi della Montagna non eccessivamente difficili, due dei quali classificati di seconda categoria. Ma c’è un incognita che pesa come una casa sull’esito di questa frazione, perchè è collocata nella terza ed ultima settimana di corsa, a soli tre giorni dalla conclusione e all’uscita dall’impegnativa due giorni trascorsa sulle difficili salite delle Asturie. Le energie sono in calando, nelle scorse frazioni molte se ne sono spese e oggi potrebbero mancare proprio tra i corridori delle squadre che dovranno lavorare per i loro velocisti, se rimasti in gara. Dunque le maggior chances di andare al traguardo oggi c’è l’avranno i corridori in fuga, proprio come successo a luglio al Tour nella tappa che arriva a Libourne, altimetricamente molto più semplice rispetto a quella odierna. Anche quella frazione si correva al terzultimo giorno di corsa e subito dopo aver affrontato i tapponi pirenaici: il gruppo tentò di tenere a bada il corposo tentativo andato via, poi mollò e la testa della corsa riuscì a presentarsi al traguardo con un vantaggio di quasi ventun minuti.

METEO

Tapia : nubi sparse, 19.7°C (percepiti 20°C), vento debole da WSW (6 km/h), umidità al 81%
A Fonsagrada (Km 66.7) : poco nuvoloso, 19.6°C (percepiti 25°), vento debole da WSW (4-7 km/h), umidità al 83%
Lugo (123 Km) : cielo coperto, 26.1°C (percepiti 27°C), vento debole da WSW (9-10 km/h), umidità al 54%
Monforte de Lemos: cielo coperto, 27.5°C, vento moderato da W (12-14 km/h), umidità al 51%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.11: partenza da Tapia
12.29: chilometro 0
13.00-13.05: scollinamento Alto de Sela de Entorcisa
13.20-13.25: scollinamento Alto da Garganta
14.00-14.10: scollinamento Alto de Barbeitos
15.00: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 100 Km dalla partenza)
16.30-17.00: traguardo volante di Oural
17.15-17.50: arrivo a Monforte de Lemos

L’ANGOLO DELLA STORIA

Non hanno mai ospitato un arrivo della Vuelta, ma sia Tapia, sia Monforte de Lemos hannno già avuto l’occasione di accogliere una partenza di tappa della corsa spagnola. Da Tapia, cittadina asturiana affacciata sull’Oceano Atlantico, scattò la quarta tappa dell’edizione del 1995, la prima disputata a settembre dopo il “trasloco” dalla precedente collocazione primaverile, quando la Vuelta si correva tra aprile e maggio, talvolta accavallandosi con le prime frazioni del Giro d’Italia. Quel giorno l’arrivo era fissato a La Coruña, dove si impose allo sprint il tedesco Marcel Wüst e dove il gruppo giunse dopo aver percorso un lungo tratto in automobile: a causa del forte vento ad un certo punto la giuria decise di interrompere la corsa, far salire i corridori in ammiraglia e tagliare quasi 100 Km di gara. Dal centro galiziano di Monforte de Lemos ha, invece, preso le mosse la sesta tappa dell’edizione 2016, terminata a Luintra con il successo del britannico Simon Yates.

Il monastero di San Vicente del Pino a Monforte de Lemos e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.booking.com)

Il monastero di San Vicente del Pino a Monforte de Lemos e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.booking.com)

SUPERMAN LOPEZ VOLA SUL GAMONITEIRU, ROGLIC SEMPRE SIGNORE IN ROSSO

settembre 2, 2021 by Redazione  
Filed under News

Le montagne della Vuelta 2021 vanno in archivio con la vittoria di Miguel Angel Lopez sul temuto Gamoniteiru e con la conferma della supremazia di Primoz Roglic

“Superman” Lopez mette le ali sul terribile Gamoniteiru; Roglic sempre più vicino alla sua terza Vuelta consecutiva. Potrebbe essere questa la sintesi della diciottesima frazione. Il colombiano della Movistar (per lui 21° sigillo in carriera, 3° nella corsa spagnola) precede all’arrivo lo sloveno e poi Mas e Bernal.
Tappa corta, quella odierna (162 km) ma che propone ben 4 GPM tra cui la difficile salita finale di 14 km con una pendenza media vicina al 10%.
Dopo la poderosa azione solitaria sotto la pioggia a Lagos di Covadonga Primoz Roglic (Team Jumbo-Visma) ha la possibilità di mettere una seria ipoteca sulla Vuelta 2021. Il percorso odierno prevede un finale spettacolare perchè la strada che conduce al traguardo presenta punte di pendenza massima al 17%.
Dopo qualche piccola scaramuccia si forma un drappello di 32 corridori, tra i quali ci sono gli italiani Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash), Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers), Gianluca Brambilla e Antonio Nibali (Trek Segafredo), fratello minore di Vincenzo. Ai -114 i fuggitivi raggiungono i 5’07” di vantaggio sul gruppo. Da questo plotone prova per due volte a staccarsi il canadese James Piccoli (Israel Start-Up Nation), senza successo. Al Gran Premio della Montagna del Puertu de San Llaurienzu passa per primo l’australiano Michael Storer (Team DSM) – che così si avvicina al suo compagno di squadra Romain Bardet nella lotta per la maglia a pois degli scalatori – davanti al polacco Rafal Majka (UAE Team Emirates) e all’olandese Thymen Arensman (Team DSM). Si va verso il traguardo volante di Barzana, dove il belga Jens Keukeleire (EF Education-NIPPO) sorprende il resto del plotoncino. Si riprende a salire con il GPM di prima categoria dell’Altu de la Cobertoria, 7.9 km con pendenza media all’8,6% e massima del 14% nella seconda parte. Qui Nibali junior perde contatto dai fuggitivi mentre arompere gli indugi è Storer, che sotto una pioggia sempre più fitta scatta e scappa via, scollinando da solo edaffrontando la discesa con un vantaggio di 1’30” sugli ex compagni di fuga. Nel gruppo della maglia rossa inizia a tirare la Movistar e il margine dell’australiano di Perth inizia a scendere, prima sotto i 4’ e poi a 3’, mentre si arriva sulla salita successiva, l’Altu del Cordal. Ai -28 ecco lo scatto di Aru e Arensman, seguiti a ruota da Brambilla. Niente da fare, però, per questi 3.
In gruppo si muove l’UAE per David De La Cruz, quindi Bahrain, Movistar, Ineos e Jumbo Visma. Il vantaggio di Storer viaggia sui 2’30” rispetto al plotone con tutti i migliori.
Ad un chilometro dalla vetta del Cordal partono Bardet e Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi). Il fuggitivo passa per primo in cima con 2’10” sui suoi immediati inseguitori. Altra discesa, stavolta molto più tecnica della precedente. L’australiano l’affronta con grande padronanza dei propri mezzi. Dietro, Bardet e Bizkarra non mollano in attesa del Gamoniteiru. Il russo Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) e il mai domo colombiano Egan Bernal (Ineos Grenadiers) si portano in testa al gruppo maglia rossa. Nelle prime posizioni si vede anche Damiano Caruso (Bahrain Victorious). Scatta il francese Geoffrey Bouchard (AG2R), seguito dopo qualche minuto da De La Cruz. Dietro i big si studiano in attesa di affrontare l’ultima salita.
Siamo a -10 km dall’arrivo. De La Cruz “saluta” Bouchard e prova l’inseguimento a Storer. Lo spagnolo riesce a rosicchiare secondi su secondi all’australiano, la cui andatura si fa sempre più pesante, fino a raggiungerlo ai -7. Il plotone è a 40” dalla coppia in testa.
Si spalancano le porte del muro finale. La strada è stretta ed insidiosa. De la Cruz alza il ritmo, Storer non ce la fa più ed è costretto ad alzare bandiera bianca per la vittoria di tappa. Jumbo-Visma, Bahrain, Intermarché ed Ineos trainare il gruppo. Ai – 4,8 scatta Bernal, subito tallonato da Roglic e dallo spagnolo Enric Mas (Movistar). Con loro ci sono lo statunitense Sepp Kuss (Team Jumbo-Visma) e Miguel Angel Lopez (Movistar). In difficoltà è il britannico Adam Yates (Ineos Grenadiers). Il portacolori dell’UAE resiste e prosegue nell’ascesa con una buona andatura. Ai -3,9 Lopez rompe gli indugi e prova ad andarsene nella nebbia. Inizia il budello finale al 17%, sul quale De La Cruz stringe i denti, ma Lopez lo vede, lo prende ai -2,7 e se ne va. Nel frattempo Yates rientra nel gruppetto Roglic. Ai -2 è proprio lo sloveno, leader della Vuelta, ad aumentare l’andatura e a non voler far sconti ad alcuno. Riescono a stargli addosso solo Mas e Bernal. Quest’ultimo scatta, ma Roglic risponde presente in un finale scoppiettante con Mas, il quale non intende affatto giocare il ruolo del terzo incomodo.
All’ultimo chilometro il colombiano si alza sui pedali tra le rocce, su una strada sempre più stretta. Bernal ora è in difficoltà. Il traguardo sembra non arrivare mai. Il portacolori della Movistar trionfa con un finale letteralmente in apnea. Il sempre più leader Roglic stacca Mas e Bernal nel finale ed arriva secondo. Lo spagnolo, compagno di squadra di Lopez, giunge terzo a 20”, il vincitore del Giro 2021 a 22″, Jack Haig (Bahrain) a 58”. Storer si consola conquistando meritatamente la maglia a pois di miglior scalatore.
Nella classifica generale Roglic consolida il primato con 2’30” su Mas, 2’53” su Lopez, 4’36” su Haig, 4’43” su Bernal e 5’44” su Yates.
Doman si correrà la 19a tappa da Tapiaa Monforte de Lemos per 191.2 km. Il percorso alterna tratti vallonati ad altri pianeggianti e il gruppo potrebbe anche lasciar andare la fuga di giornata.

Vito Sansone

Lopez vola sulle dure rampe finale del Gamoniteiru (foto Bettini)

Lopez vola sulle dure rampe finale del Gamoniteiru (foto Bettini)

02-09-2021

settembre 2, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Il colombiano Miguel Ángel López Moreno (Movistar Team) si è imposto nella diciottesima tappa, Salas – Altu d’El Gamoniteiru, percorrendo 162.6 Km in 4h41′21″, alla media di 34.676 Km/h. Ha preceduto di 14″ lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) e di 20″ lo spagnolo Enric Mas Nicolau (Movistar Team). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 26° a 6′22″. Roglič è ancora maglia rossa con 2′30″ su Mas Nicolau e 2′53″ su López Moreno. Miglior italiano Caruso, 19° a 55′22″

BENELUX TOUR

Il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è imposto nella quarta tappa, Aalter – Ardooie, percorrendo 166.1 Km in 3h36′29″, alla media di 46.036 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e l’olandese Danny van Poppel (Intermarché-Wanty-Gobert). Miglior italiano Gianni Moscon (INEOS Grenadiers), 32°. L’elvetico Stefan Bissegger (EF Education-NIPPO) è ancora leader della classifica con 13″ sul danese Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step) e 20″ sull’australiano Luke Durbridge (Team BikeExchange). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 10° a 40″

TURUL ROMANIEI

Il colombiano Daniel Felipe Muñoz Giraldo (Androni Giocattoli-Sidermec) si è imposto nella seconda tappa, Deva – Păltiniș, percorrendo 154.9 Km in 3h43′51″, alla media di 41.519 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Szymon Rekita (Voster ATS Team) e il rumeno Serghei Țvetcov (Wildlife Generation Pro Cycling). Miglior italiano Davide Rebellin (Work Service Marchiol Vega), 7° a 6″. Țvetcov è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del polacco Jakub Kaczmarek (HRE Mazowsze Serce Polski) e del tedesco Justin Wolf (Bike Aid). Miglior italiano Rebellin, 7° a 24″

CERATIZIT CHALLENGE BY LA VUELTA (Donne)

L’elvetica Marlen Reusser (Alé BTC Ljubljana) si è imposta nella prima tappa, Estación Invernal Cabeza de Manzaneda – A Rua, percorrendo 118.7 Km in 3h07′46″, alla media di 37.93 Km/h. Ha preceduto di 22″ la statunitense Coryn Rivera (Team DSM) e la connazionale Elise Chabbey (CANYON//SRAM Racing). Miglior italiana Elisa Balsamo (Valcar-Travel & Service), 5° a 1′48″. La Reusser è la prima leader della classifica con 26″ sulla Rivera e 28″ sulla Chabbey. Miglior italiana la Balsamo, 5° a 1′58″.

TIM MERLIER BISSA IL SUCCESSO AL BENELUX TOUR

settembre 2, 2021 by Redazione  
Filed under News

Come già accaduto nella prima tappa è stato il belga Tim Merlier ad transitare per primo sotto lo striscione d’arrivo. Piazzamenti sul podio per Pedersen e Van Poppel. Maglia di leader sempre a Bissegger.

Dopo quello di Dokkum, il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è messo in carniere anche il traguardo di Ardooie, quello che metteva la parola fine alla quarta tappa del Benelux Tour 2021. Alle spalle del belga si sono piazzati Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Danny van Poppel (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux). È rimasto, invece, ai piedi del podio Peter Sagan (Bora – Hansgrohe), apparso in netta ripresa di condizione.
Per quanto riguarda la classifica generale la tappa non ha impensierito Stefan Bissegger (EF Education – Nippo), che continua a vestire la maglia di leader.
Domani la quinta tappa porterà da Riemst a Bilzen per un totale di 192 km movimentati sotto l’aspetto altimetrico. Il grafico della frazione, infatti, ricorda quello delle classiche di primavera meno impegnative.

Mario Prato

La seconda vittoria di Tim Merlier sulle strade del Benelux Tour 2021 (foto Bettini)

La seconda vittoria di Tim Merlier sulle strade del Benelux Tour 2021 (foto Bettini)

LA TAPPA DEL GIORNO: SALAS – ALTU D’EL GAMONITEIRU

settembre 2, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È l’ultima tappa di montagna della Vuelta 2021, ma pare difficile alla luce dell’impresa di ieri ai Laghi di Covandonga mettere in discussione il primato di Roglic. La salita finale, però, è molto dura e lo saranno anche le altre ascese inserite sul percorso: lo sloveno dovrà correre con molto attenzione, avendo ieri buttato sul piatto molte energie

Gamoniteiru è un nome che a sentirlo pronunciare fa quasi paura. E ancora più mette i brividi sapere che quello è il culmine di una salita parente strettissima del tremendo Angliru, non solo per le difficoltà ma anche perchè appartengono al medesimo massiccio montuoso. La strada dell’Angliru risale la “face nord”, quella del Gamoniteiru si trova esattamente dalla parte opposta e appena 4 Km in linea d’aria separano il piazzale dove termina la prima dal luogo dove si concluderà l’ultima tappa di montagna della Vuelta 2021. Le due salite non sono solo parenti ma anche quasi gemelle perchè l’Angliru misura 13.2 Km e sale al 9.4% medio, mentre quella che si affronterà oggi alla Vuelta è di quasi un chilometro più lunga (14.6 Km per la precisione) e presenta una pendenza media leggermente superiore (9.8%), anche se il top continua a rimanere l’altra salita in virtù di un tratto finale estremamente duro, con inclinazioni che arrivano al 23%. Raggiunge al massimo il 17% il Gamoniteiru, che si affronterà al termine di una frazione di circa 163 Km che proporrà altre due salite molto impegnative, cominciando con il Puerto de San Lorenzo (10 Km all’8.5%), che si dovrà scavalcare a 54 Km dalla partenza. Una trentina di chilometri più avanti si salirà una prima volta sull’Alto de la Cobertoria, affrontandone in questa occasione il versante occidentale (7.9 Km all.97%) e scendendo per quello orientale, che sarà percorso in salita nel finale, costituendo questo il tratto iniziale dell’impegnativa ascesa diretta al Gamoniteiru. Dopo l’impresa di ventiquattrore fa ai Lagos de Covadonga Roglic parrebbe nella classica botte di ferro, ma con un percorso del genere anche lo sloveno dovrà stare molto attento a parare gli attacchi degli avversari, perchè con l’impresa di ieri ha speso parecchie energie

METEO

Salas : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 22.2°C (percepiti 23°C), vento debole da NNW (6 km/h), umidità al 76%
La Pola – 1° passaggio (Km 59) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 24.1°C (percepiti 25°), vento debole da NNW (9 km/h), umidità al 66%
La Pola – 2° passaggio (inizio salita finale) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 23.9°C, vento debole da N (10 km/h), umidità al 67%
Altu d’El Gamoniteiru: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.35: inizio diretta su Eurosport 1 (3 minuti prima della partenza)
12.38: partenza da Salas
13.07: chilometro 0
14.15-14.25: inizio salita Puertu de San Llaurienzu
14.30-14.40: scollinamento Puertu de San Llaurienzu
15.15-15.35: traguardo volante di Bárzana e inizio salita Altu de la Cobertoria
15.35-15.50: scollinamento Altu de la Cobertoria
16.40-17.10: scollinamento Altu la Segá o del Cordal
16.55-17.20: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sull’Altu d’El Gamoniteiru

L’ANGOLO DELLA STORIA

Il Gamoniteiru è una novità a metà perchè, se il tratto finale della salita non è mai stato percorso prima in nessuna corsa ciclistica, la prima parte dell’ascesa finale è una vecchia conoscenza della Vuelta. La cima all’Alto della Cobertoria, punto dove si stacca la strada diretta alla cima del monte, in dodici occasioni ha assegnato i punti per la classifica dei Gran Premi della Montagna e una volta fu stabilito di far terminare lì una frazione della corsa spagnola. La prima scalata risale al 1988, quando fu inserita nel tracciato della León – Estación Valgrande Pajares, tappa vinta dallo spagnolo Álvaro Pino dopo che la vetta della Cobertoria era stata conquistata per primo dal colombiano Carlos Maria Jaramillo. Nell’albo d’oro di quest’ascesa asturiana a Jaramillo sono quindi succeduti lo spagnolo Jesús Montoya nel 1990, il suo connazionale Pedro Delgado nel 1993, il francese Laurent Jalabert nel 1997, il portoghese Orlando Rodrigues nel 1999, il kazako Alexandre Vinokurov nel 2006 (l’anno dell’arrivo di tappa), lo spagnolo Luis Léon Sánchez nel 2010, il belga Thomas De Gendt nel 2012, ancora Sánchez nel 2014, il lussemburghese Frank Schleck nel 2015 e il polacco Tomasz Marczynski nel 2017, mentre nel 2019 a transitare per primo in testa è stato Geoffrey Bouchard, lo scalatore francese che quest’anno si è aggiudaticato la classifica dei Gran Premi della Montagna al Giro d’Italia.

La cima del Gamoniteiru e l’altimetria della diciottesima tappa (fusionasturias.com)

La cima del Gamoniteiru e l’altimetria della diciottesima tappa (fusionasturias.com)

ROGLIC SHOW AI LAGHI DI COVADONGA. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO

settembre 1, 2021 by Redazione  
Filed under News

In una delle tappe più attese della Vuelta 2021, Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) scatta sulla seconda scalata della Collada Llomena insieme ad Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers). La coppia va d’amore e d’accordo fino a 7 km dalla conclusione, quando nel tratto più difficile della salita verso i Laghi di Covadonga lo sloveno fa il vuoto involandosi verso la vittoria di tappa ed indossando, probabilmente ipotecandola, la maglia rossa.

La Vuelta 2021 offre oggi una tappa che può dare delle indicazioni precise su chi può davvero aspirare alla maglia rossa, a cinque tappe dal termine. I 186 km da Unquera ai Laghi di Covadonga iniziano con un facile GPM di terza categoria ma le difficoltà verranno più avanti con la doppia scalata della Collada Llomena di prima categoria e soprattutto con l’ascesa finale, un classico della Vuelta, la cui lunghezza supera i 12 km. Il tratto più duro è tra il quarto ed il settimo km, dove non si scende mai sotto il 10%. Se i big di classifica decidono di fare corsa dura, non vorremmo essere nei panni di Christian Eiking (Team Intermarchè Wanty Gobert), la cui maglia rossa oggi dovrebbe traballare non poco. Dopo la partenza da Unquera la corsa si animava immediatamente ed il primo attacco era portato da sei ciclisti: Cesare Benedetti (Team Bora Hansgrohe), Pelayo Sanchez (Team Burgos BH), Mauri Vansevenant (Team Deceuninck Quick Step), Dylan Sunderland (Team Qhubeka NextHash), Arnaud Demare ed Olivier Le Gac (Team Groupama FDJ). Il gruppo reagiva immediatamente ed annullava questo primo tentativo di fuga. Sull’Altu de Hortiguero, posto al kn 37.3, il gruppo transitava compatto ed il primo a scollinare era Jan Polanc (UAE Team Emirates). Il gruppo restava compatto e si attendeva ormai la prima scalata sulla Collada Llomena per vedere qualche movimento più deciso. E così sulle prime rampe della suddetta salita si staccava una ventina di ciclisti. In tutto erano in diciotto: Angel Madrazo (Team Burgos BH), Jay Vine (Team Alpecin Fenix), Jonathan Lastra, Julen Amezqueta e Jefferson Cepeda (Team Caja Rural), Jesus Herrada (Team Cofidis), Dylan Van Baarle (Team INEOS Grenadiers), Sylvain Moniquet (Team Lotto Soudal), Diego Camargo (Team EF Education Nippo), Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi), Michael Matthews e Mikel Nieve (Team BikeExchange), Nico Denz (Team DSM), Fabio Aru e Sergio Henao (Team Qhubeka NextHash), Matteo Trentin e David de la Cruz (UAE Team Emirates). La presenza di De la Cruz, a poco più di 7 minuti di ritardo in classifica generale da Eiking, non faceva dilatare troppo il vantaggio della fuga, che si manteneva intorno ai 2 minuti. Alle spalle del drappello di testa alcuni ciclisti provavano a staccarsi a loro volta dal gruppo maglia rossa. Tra i più attivi era Mikel Landa (Team Bahrain Victorius) che raggiungeva la testa della corsa quando mancavano 2 km circa allo scollinamento insieme a Michael Storer (Team DSM). Era proprio l’australiano che scollinava in prima posizione ma il gruppo maglia rossa, soprattutto grazie ad una decisa accelerazione del Team INEOS, annullava la fuga prima della seconda scalata verso la Collada Llomena. Questa volta INEOS e Jumbo Visma mantenevano una velocità elevata che non permetteva a nessuno di scattare. Erano anzi proprio Primoz Roglic (Jumbo Visma) ed Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) ad aprire le danze degli attacchi a circa 5 km dallo scollinamento. Lo sloveno ed il colombiano erano seguiti da Miguel Angel Lopez (Team Movistar) a una decina di secondi di ritardo. Più dietro era segnalato il gruppo con gli altri big della generale, tra cui Enric Mas (Team Movistar), Jack Haig (Team Bahrain Victorious), Guillaume Martin (Team Cofidis) ed Adam Yates (Team INEOS Grenadiers). Chi invece aveva ormai irrimediabilmente perso contatto era la maglia rossa Christian Eiking, ad oltre 1 minuto e mezzo di ritardo dalla coppia al comando. Bernal scollinava in prima posizione. A 45 km dall’arrivo Roglic e Bernal avevano 1 minuto e 15 secondi di vantaggio su 14 ciclisti, i meglio piazzati in classifica generale oltre a Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Ben Zwieoff (Team Bora Hansgrohe) e Clement Champoussin (Team AG2R Citroen). Bernal si aggiudicava il traguardo volante di Cangas de Onis posto al km 163.6 mentre Felix Grossschartner(Bora Hansgrohe), facente parte del gruppo inseguitore, era costretto a fermarsi a bordo strada dopo essere stato vittima di una scivolata in una curva verso destra. Roglic e Bernal iniziavano la salita finale verso i Laghi di Covadonga con 1 minuto e 30 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore tirato dagli uomini della Bahrain Victorious. A 10 km dalla conclusione la coppia di testa manteneva ancora quasi 1 minuto e mezzo di vantaggio mentre dal gruppo inseguitore si staccava Guillaume Martin (Team Cofidis). Roglic staccava Bernal a meno di 7 km dall’arrivo, nel tratto più duro della salita. Lo sloveno si involata nella pioggia e nella nebbia verso la vittoria di tappa e soprattutto verso la maglia rossa che a questo punto difficilmente gli sarebbe stata tolta nelle ultime tappe. Roglic tagliava il traguardo con 1 minuto e 35 di vantaggio sul compagno di squadra Seppe Kuss che regolava il gruppetto degli inseguitori davanti a Miguel Angel Lopez (Team Movistar). Chiudevano la top five Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) in quarta posizione e Jack Haig (Team Bahrain Victorious) in quinta posizione. Roglic ritorna a vestire la maglia rossa con 2 minuti e 22 secondi di vantaggio su Mas e 3 minuti e 11 secondi di vantaggio su Lopez. Domani è in programma la diciottesima tappa, probabilmente la più dura della Vuelta 2021, da Salas all’Altu d’El Gamoniteiru. Dopo tre GPM, due di prima ed uno di seconda categoria, si affronta la salita finale, un vero ‘mostro’ lungo oltre 14 km al 9.6 di pendenza media con punte del 17%. Se oggi la Vuelta si è decisa al 70%, domani si deciderà al 99%, con Roglic che potrà sferrare l’attacco finale.

Giuseppe Scarfone

Primoz Roglic vince ai Laghi di Covadonga (foto: Bettini Photo)

Primoz Roglic vince ai Laghi di Covadonga (foto: Bettini Photo)

« Pagina precedentePagina successiva »